Ogni tanto, come Leopardi, mi capita di viaggiare con la fantasia
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Ogni tanto, come Leopardi, mi capita di viaggiare con la fantasia
Ogni tanto, come Leopardi, mi capita di viaggiare con la fantasia… Talvolta immagino di essere su un gigantesco tappeto elastico e di fare tantissime capriole, tante che alla fine, stremata, mi fermo a riposare su un prato verde, con la testa che mi gira. Altre volte immagino di saltare, sempre sul tappeto elastico, in alto fino a toccare le stelle, oppure sogno di salire su un ponte altissimo e di buttarmi giù senza mai atterrare... Quando, poi, mi “risveglio”, mi chiedo come sarebbe il mondo senza persone che sognano: solo nei sogni si possono fare cose irrealizzabili! Alessandra Girardi Qualche volta, guardando un pallone o soltanto immaginandolo nella mia mente, “scatta una molla” che a sua volta fa partire un complesso congegno: la fantasia. Immagino allora di giocare a calcio assieme a tutti i miei amici in una squadra prestigiosa. Durante il gioco provo il desiderio di fare sempre meglio, determinazione e felicità. Il calcio è la mia passione più grande; pratico da circa sette anni questo sport, che mi ha fatto conoscere molti tra i miei migliori amici: non potrei neanche immaginare cosa sarebbe accaduto se non li avessi conosciuti! Io ho molta fantasia , infatti quando leggo un libro immagino la vicenda scena per scena ed è per questo che mi piacciono i romanzi storici, che sono anche molto descrittivi. Devo dire che il mio “viaggio calcistico nell’immaginazione” si è in parte realizzato, grazie ai miei genitori, che hanno sempre sostenuto la mia passione per questo sport. 1 Ciò mi rende orgoglioso, felice e soddisfatto. Alessandro Calderini Anche a me, come a Leopardi, capita di perdermi nell’ infinito: non sto guardando una siepe, ma guardo la TV in cucina, mentre la mamma sta sfogliando la sua rivista preferita, “Delizie dal forno” . Durante la pubblicità, lancio un’occhiata alla rivista e vedo l’immagine di uno sfizioso dolcetto, i “Cuori di vaniglia”. Ecco che immagino un cuore gigantesco ricoperto di zucchero a velo, gli do un morso ma … l’immagine è già cambiata! Al suo posto c’è un altro dolce, è sempre un cuore, ma stavolta è un “Cuore di Sacher”: ne mangio un pezzetto, poi un altro e un altro ancora, ma ben presto ecco comparire le “Principesse di Pan di Spagna”. Sono tre enormi pasticcini rotondi con una corona di cioccolata. Inizio dalla corona scendendo fino al Pan di Spagna. Mmm… buonissimi. Ma non è finita qui: ora c’è una deliziosa torta alla panna. Mi tuffo dentro alla torta, mangio un po’ di panna ma sento un sapore strano, sgradevole… questa non è panna, sono broccoli! Non mi sono accorta che la mamma ha voltato pagina : purtroppo, la sezione dolci è finita ed è cominciata quella sulle verdure! Alessia Mecchia A volte, per rilassarmi, mi siedo in terrazza : lì, a bloccare la vista dell’orizzonte, c’è un centro estetico. Se provo a immaginare cosa c’è dietro, ecco che mi ritrovo… nell’antica Grecia ! Comincio a pensare: come sarebbe la vita della mia famiglia, dei miei parenti e dei miei amici in quest’epoca lontana? Come ci vestiremmo? Cosa mangeremmo? 2 A queste domande la mia immaginazione riesce a rispondermi facendomi vedere tutti con un paio di sandali ai piedi e una veste bianca. Eccomi a scuola con i miei compagni, durante una lezione della Prof. La Gala che insegna greco, ecco Valeria, che partecipa alle prime Olimpiadi e le vince, così il Prof Mussinano scolpisce una statua in suo onore. Vorrei continuare a viaggiare nell’antica Grecia, ma mi tocca ritornare nel 2012, dove continuo la mia vita. Beatrice Cimolino Come Giacomo Leopardi, anch’io a volte mi perdo nell’infinito e vago con l’immaginazione. Quando sono annoiata, mi capita di sdraiarmi sul letto e di pensare a quante infinite cose potrei fare in mille posti diversi da quello in cui mi trovo: potrei farmi una bella nuotata, se fossi in una splendida isola tropicale, oppure semplicemente passeggiare in bici con le amiche. Talvolta mi fermo ad osservare il paesaggio che si vede dalla finestra della mia camera: quando la giornata è nuvolosa, sembra quasi che le montagne e la campagna siano incollate su uno sfondo piatto e grigio, come se tutto finisse poco più in là e oltre ci fosse il vuoto… Invece ci sono ancora tanti posti della Terra e di altri pianeti da vedere e da esplorare. Un giorno spero di visitarli tutti e, perché no, spero di poter raggiungere anche le stelle, che ci sembrano così vicine da poterle “toccare con un dito” e nello stesso tempo impossibili da raggiungere. Chissà che panorama si vedrebbe da lassù: guardandola da una stella, la Terra sembrerebbe un mondo vivo e non un poster che vedo dalla finestra. Chiara Martinuzzi 3 Non mi capita spesso di vagare nell’infinito, direi piuttosto che spesso navigo nell’immenso mondo dello sport. Quando piove e sono in macchina, mentre osservo il paesaggio, spesso vedo delle macchine che slittano o perdono terreno, mentre altre sembrano avere una tenuta di strada migliore. Immagino allora le piste di automobilismo sportivo ed i Kart che disputano gare. Nei miei viaggi fantastici sono il pilota della Ferrari che, partito ultimo, dopo una splendida rimonta, ostacolata da eventi impensabili, riesce a vincere la gara. Gli avversari sono sempre fortissimi perché così, dopo averli battuti, il sapore della vittoria aumenta. Ad ogni curva perdo un po’ la traiettoria, ma poi mi riallineo e proseguo la mia rimonta. In una di queste sbandate tocco il muro di protezione rompendo l’alettone anteriore e sono costretto a tornare ai box, magnifici meccanici mi sostituiscano a tempo di record il musetto anteriore e penso che devo ricompensarli con una vittoria. La mia corsa continua forsennata fino al traguardo e al trionfo finale. Purtroppo mi desto da questa specie di torpore prima della bandiera a scacchi, allora prendo coscienza del mio sogno e lo faccio continuare a modo mio. Filippo Minin Dopo una giornata molto faticosa mi distendo sul mio letto e il mio sguardo inizia a girovagare per la stanza, finchè non si ferma in un angolo dove si trova un porta CD a forma di Tour Eiffel: immagino allora di trovarmi a Parigi con la mia compagna di avventure Serena. Ci troviamo su una panchina in un bellissimo giardino ai piedi della Tour Eiffel, intente a divorare un mega gelato; accanto a noi un signore sta suonando canzoni francesi con un bellissimo violino Dopo aver finito il nostro gelato facciamo una passeggiata per le vie della città, ammirando le 4 vetrine dei negozi. Durante la nostra passeggiata ci fermiamo in un bar dove ordiniamo un cappuccino con un buonissimo croissant al cioccolato: sto dando un morso alla mia brioche quando si apre la porta della mia camera… Ecco mio fratello : sono tornata nel mondo reale, è ora di andare a fare i compiti! Isabella Tombolato Mi capita spesso ,soprattutto a scuola,di “naufragare nell’ infinito”. A casa mi “perdo” guardando fuori dalla finestra : fisso gli alberi e le case come se li vedessi per la prima volta, anche se li conosco da quattordici anni . Inizio a viaggiare con la mente, si accumulano tantissimi pensieri; in questo periodo penso spesso a come mi sentirò fra un mese,quando partirò per il mare,quando finalmente la scuola sarà finita e potrò godermi la mia estate. Dopo un po’ il mio sguardo si distoglie dalla finestra e viene attirato da una figura scura tutta rannicchiata sulla sedia: è la mia gattina Milù, che dorme spensierata senza preoccuparsi di fare i compiti o di studiare, a lei interessa solo essere coccolata. Il mio sguardo comincia nuovamente a vagare nella stanza,questa volta si ferma sul mio cellulare e mi lascio distrarre dalle immagini nel telefonino. Mi soffermo su una in particolare, l’immagine di Adam Levine: ne possiedo molte, ma questa è senz’altro la più bella. Quanto adoro le canzoni della sua band e quanto sarò felice quando andrò al concerto dei Maroon 5 e quanto urlerò… 5 Infine il mio sguardo si abbassa sul quaderno che mi “guarda” con un’ espressione minacciosa: non ho scelta,devo fare i compiti! Jasmine Dall’Arche Dalla finestra della mia camera vedo un favoloso paesaggio, disturbato però dalla presenza di due cipressi che mi coprono la vista, dietro ai quali si trovano le imponenti montagne. Non poter vedere il resto dell' indimenticabile paesaggio mi dà un senso di profondo vuoto perché non riesco a godermi l' infinita veduta. Jordan Rampazzo L’altra sera, mentre ero disteso sul divano, ho immaginato di essere una minuscola formica. Prima di tutto, ho provato a saltare sui tasti del telecomando per cambiare canale della TV, poi ho deciso di andare a lavarmi, così sono sceso dal divano e ho percorso il corridoio stando attento a evitare le fughe delle piastrelle. Raggiunto il bagno, ho trovato il mio cane che dormiva davanti alla porta impedendomi il passaggio. Mi sono quindi diretto verso la mia camera, dove – dopo essermi arrampicato lungo mensole e cassetti - ho preso un quaderno e ho cercato di usarlo come rampa di lancio per oltrepassare l’ostacolo del cane … Con un’auto telecomandata ho preso la rincorsa, mi sono diretto verso la rampa e l’ho superata. Scavalcato l’ostacolo, sono sceso dall’auto, ho scalato il mobile del bagno e, dopo essere salito sul tubetto del dentifricio, ho iniziato a correrci sopra svitandolo. Dopo un paio di salti sul tubetto per far uscire il dentifricio,mi sono disteso sullo spazzolino e mi ci sono strofinato sopra. Successivamente sono andato sotto alcune gocce che cadevano dal rubinetto perché non era stato chiuso bene ma, nel saltare sull’asciugamano per asciugarmi, sono precipitato 6 sul pavimento! Un po’ ammaccato, mi sono reso conto che la “vita da formica” è davvero dura e faticosa e ho deciso di andare a dormire… Entrato in camera, per raggiungere il letto sono passato attraverso un tappeto con tantissimi fili così grossi che avevo la sensazione di essermi perso in una foresta! Dopo un po’ sono riuscito a trovare la direzione giusta , mi sono arrampicato sulle coperte e, arrivato finalmente sopra il letto, mi sono disteso sul cuscino e in pochi secondi mi sono addormentato. Matteo Orlando Certe volte mi capita di affacciarmi alla finestra della mia casa e di perdermi nel silenzio che c’è attorno a me. Improvvisamente, chiudo gli occhi e immagino me da grande, con la mia famiglia, con un lavoro, con una casa tutta mia. Un giorno, mentre, ormai adulta, sto passeggiando lungo la stradina del parco di San Daniele ripenso a tutti i momenti belli e divertenti trascorsi con i miei amici. Mi chiedo come saranno ora, da adulti. Immagino Isabella, una bella donna alta e magra, immagino Alice, che è diventata una ballerina di successo, e Valeria, l’atleta più forte del Mondo …dell’Europa dai, non esageriamo! Passiamo ai ragazzi: ecco Orlando, sempre basso com’è ora, che fa lo spazzacamini, molto bravo e agile grazie alla sua statura. Cimo è diventato un artigiano con una manualità incredibile; Simone è un contadino professionista,ormai conosciuto da tutti, mentre Calde per il momento è disoccupato, come Alessandra… Forse tra i due gatta ci cova! D’improvviso mi risveglio col sorriso stampato sul viso immaginando questo buffo futuro! Serena Mirolo 7 Guardando fuori dalla finestra di casa mia vedo il mio piccolo giardino, la strada e sei alberi messi in fila che mi coprono la visuale. Dietro quegli alberi immagino il paradiso: un mondo parallelo dove puoi fare quello che vuoi senza che nessuno ti dica:”Muoviti, vai a fare i compiti!” Quando però vado giù, apro la porta di casa, attraverso il cortile e la strada e mi accorgo, purtroppo, che mi ero illuso : dietro agli alberi c'è solo un campo di grano! Stefano Cimolino Quando guardo il paesaggio dalla finestra della mia camera, il mio sguardo si posa su un capannone e, dietro questo ostacolo, immagino un giardino pieno di rose, con dei petali profumati, che possono essere staccati uno ad uno esprimendo un desiderio… Altre volte immagino, sempre oltre il capannone, una foresta incantata, dove è possibile oltrepassare un muro trasparente ed entrare in un mondo in miniatura, pieno di pace e cose belle! Alessia Caruso Quando mi capita di guardare fuori dalla grande finestra della casa di mia nonna, vedo un piccolo boschetto e immagino, al di là di esso, un passaggio segreto che porta al futuro, svelandomi tutto ciò che mi piacerebbe sapere… Uscirò con un bel voto dall’esame di 3a Media? Prenderò la menzione speciale o la borsa di studio al saggio di danza? Cosa farò il prossimo anno nella nuova scuola? Riuscirò a stringere delle amicizie? Talvolta penso : “Peccato che questo passaggio non ci sia davvero!”, ma altre volte non vorrei che ci fosse per il semplice motivo che amo le sorprese! Andrea Alice Zolli 8 9