UN BALLO PER LA VITA

Transcript

UN BALLO PER LA VITA
ASSOCIAZIONE AMICI DELLE MISSIONARIE
Via Masaccio, 20 Milano Italy 20100
fax 0248005105 - [email protected]
www.amicidellemissionarie.it
SOSTIENICI
e-mail: [email protected]
IBAN della Bca IT57K0335901600100000119073
IL TUO 5 X 1000 PUÒ AIUTARCI
Codice fiscale 97208720157
Associazione Amici delle Missionarie
dell`Immacolata - Onlus
Con il supporto e il contributo di
Con il patrocinio di
Provincia di Como
UN BALLO
PER LA VITA
LA BENEDETTA MISSIONE DI ZIA FAUSTA IN INDIA
VENERDÌ 27 MAGGIO
ORE 20.30
SERRE RATTI
VIA P. MASCAGNI, 5
CASNATE CON BERNATE (CO)
a bambini che non hanno bei vestiti o giocattoli eppure ridono
con l’innocenza e l’incoscienza che non ci appartiene più. Sono
stati loro ad aiutarmi a rialzarmi, non avevano nulla e hanno
Le vite degli uomini, come fili, si spezzano e si riannodano seguendo percorsi lunghissimi nel tempo e nello spazio. Un mosaico, dove i giorni assomigliano a tessere, o un puzzle che non
sempre è facile ricostruire. Per comprendere il disegno serve
pazienza, ma certe volte gli ostacoli sono così tanti che è fin
troppo umana la tentazione di arrendersi e cancellare tutto con
un tratto di mano. Lo sa bene Fausta De Martini, la vita venticinque anni fa l’ha messa di fronte a una prova durissima: la morte
dell’amato figlio Carlo. “Avevo tutto – ricorda – una bella casa,
l’affetto di una famiglia e mio figlio che era bello come il sole.
Quando se n’è andato, così all’improvviso, è come se una parte
di me si fosse spenta con lui. Non avevo più voglia di nulla, non
sapevo più cosa fare”. Quando Fausta si era quasi rassegnata a vivere in un mondo senza colori il destino si è fatto avanti,
sotto forma di un viaggio. “Alcuni amici per aiutarmi mi hanno
proposto di accompagnarli in India – ricorda – sono partita controvoglia, ma quello che ho visto mi ha cambiato profondamente.
Non ho riscoperto la gioia di vivere negli hotel a cinque stelle o
nei quartieri di lusso delle grandi città, mi sono dovuta spingere
in periferia, nei ghetti dove sono relegati gli ultimi della terra. In
mezzo ai lebbrosi che trascinano la loro esistenza evitati da tutti,
tra le suore che li accudiscono con amore, ospite in case senza
mura e senza tetto dove si pranza con un pugno di riso, di fronte
condiviso tutto donandomi il loro affetto e la loro comprensione,
quando sono rientrata in Italia avevo un nuovo scopo: cercare di
dare loro una mano!”. Così è iniziata la nuova vita di Fausta De
Martini, anzi Zia Fausta come la conoscono in India e in Italia per
il suo instancabile impegno nel campo del volontariato. “Da sola
avrei potuto fare ben poco – confida – mi sono limitata a mia volta a chiedere aiuto confidando sulla bontà e la generosità della
mia gente. Non ho meriti, se non quello di aver bussato alle porte
giuste. Qualche volta ho dovuto insistere, altre volte è bastato
poco, tutte alla fine si sono aperte. Grazie agli amici di Como e di
Campione d’Italia abbiamo fatto tantissimo, in particolare con il
Casinò che non ci ha mai rifiutato il suo appoggio. Il mio impegno
è stato quello di trasformare ogni lira prima e ogni euro poi in un
aiuto concreto”. Sotto la supervisione di Zia Fausta, che ormai
da tempo ha superato i fatidici “anta”, le offerte si sono trasformate in lebbrosari, scuole, ospedali e college. “Perché una vita
la si può salvare in tanti modi: con il cibo e le medicine, ma anche
con l’istruzione”. Grazie alla collaborazione della Missionarie
dell’Immacolata, le sue “truppe sul campo”, Zia Fausta ha fatto
arrivare i suoi aiuti nelle zone più povere dell’India rurale, dove
neppure gli aiuti governativi arrivano. Ad Athani, nella località
del Karnataka dove la cecità infantile è endemica, grazie a lei
molte bambine cieche sono state salvate da morte certa. Abbandonate dalle loro stesse famiglie, perché non possono farle
lavorare ne darle in moglie, queste giovani sono condannate a
una miserevole vita di strada.
Zia Fausta ha costruito per loro una grande casa circondata da
un bellissimo giardino. “Non lo vedono, ma possono sentire il
profumo dei fiori e degli alberi da frutto. Coltiviamo tutto quello
che serve loro per vivere, anche grazie all’aiuto di altre bambine,
anch’esse orfane, che studiano e aiutano le non vedenti nella
missione. L’unica cosa che ci manca e dobbiamo comperare è
il riso, ma ho in mente un progetto per garantire loro l’autosufficienza”. E’ questo l’ultimo progetto di Zia Fausta, anche se lei
preferisce chiamarlo desiderio. “Gli anni non si dicono ma sono
tanti, prima di passare il testimone voglio che le mie bimbe cieche abbiano di che vivere. Ormai la casa è stata sistemata, lo
scorso anno abbiamo inventato un sistema per tenere lontani i
serpenti, adesso vorrei ristrutturare un paio casette nel giardino
sul retro per affittarle e ottenere in cambio i fondi necessari a
garantire loro il riso”. Sarà questo l’obiettivo dell’edizione 2016
del “Ballo per la vita”, in programma il prossimo 27 maggio
all’interno delle Serre Ratti, a Casnate con Bernate. Grazie alle
donazioni raccolte durante il ballo di beneficienza si potranno
sostenere anche gli altri progetti realizzati negli anni da Zia Fausta. Lo studentato di Shantinagar, nell’Andhra Pradesh, dove
accanto a due college (maschile e femminile) è stata costruita
una struttura ospedaliera ostetrico-ginecologica attrezzata anche per garantire assistenza protetta a donne malate di Aids e
ai loro bimbi sieropositivi. La casa di accoglienza per bambine
orfane di Kadapa, la missione di Halia e infine Vinukonda, dove
un vetusto edificio è stato trasformato in moderno hospice per
malati terminali di Aids, con annessa una casa per 700 bambine,
una per il personale, una per le suore e uno studentato. “Tutti
questi anni in India mi hanno insegnato che con il coraggio del
cuore anche l’impossibile può diventare possibile – conclude
Zia Fausta – Così da un ballo può nascere la speranza di una
nuova vita per chi ha tanto meno di noi. Vi aspetto tutti”.