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Comunicato ai lavoratori Procedura licenziamenti collettivi Air France / KLM In merito all’iniziativa assunta dalla direzione aziendale di procedere ad una capillare ed efficace informazione ai propri dipendenti tramite voce dei manager delegati, al solo scopo di dirimere la versione aziendale sullo stato della procedura, arricchita da un’approssimata interpretazione sull’evoluzione degli ammortizzatori sociali contenuta su un testo denominato “Disegno di legge” che sarà oggetto della prossima attività parlamentare, sorpresi per un modo di fare che non ci appartiene, riteniamo sia opportuno fornire elementi utili e di chiarezza a tutto il personale delle rispettive compagnie. Come a voi noto, per effetto dell’informativa divulgata il 12 aprile, abbiamo concluso la prima fase della procedura di legge con esito negativo, in quanto la proposta dell’azienda risultava ancora non sostenibile, ma con un comune intento di proseguire il confronto in sede Amministrativa per l’arco di tempo ancora a disposizione, ulteriori 30 giorni. La direzione aziendale, dopo un passaggio con il dirigente del Ministero del Lavoro, in data 24 aprile, ha inoltrato la richiesta di attivazione della seconda fase della procedura, che dovrà essere oggetto di confronto dal momento che sarà ufficializzata la convocazione che attendiamo. Il passaggio al Ministero da parte della direzione aziendale, si è reso necessario a causa di una convinzione dei manager della compagnia, i quali, hanno sempre sostenuto durante la fase dell’esame congiunto, l’applicabilità di una concessione ministeriale di cassa integrazione e mobilità come unica procedura, condizione a nostro avviso non accettabile dalle istituzioni competenti. Nel contempo, abbiamo invitato l’azienda ad individuare soluzioni praticabili ed alternative alla propria idea ispirata esclusivamente all’espulsione dei dipendenti dalla compagnia ed a non eludere qualsiasi proposta avanzata dal sindacato e riprodotta nei verbali di riunione. Sulla questione degli ammortizzatori sociali, non è vero che il Ministero del Lavoro non concede strumenti quali di cassa integrazione o mobilità, la legge che disciplina la materia degli ammortizzatori sociali per il trasporto aereo prevede, qualora la scelta ricadesse sulla cassa integrazione, l’utilizzo massimo di 48 mesi se trattasi di richiesta avanzata dal vettore ed alla fine di questo periodo, con l’avvio di un’ulteriore procedura che confermi ancora lo stato di difficoltà della compagnia, la possibilità di accedere alla fase della mobilità. Provando a prevedere cosa potrà succedere in futuro, in quanto la proposta di riforma dovrà essere esaminata in parlamento, da quello che si può rilevare in termini di contenuti nel disegno di legge, la cassa integrazione straordinaria, sarà assoggettata alla legge ordinaria, ovvero applicazione di un periodo di 24 mesi più la possibilità di accedere a due proroghe complessivamente di 12 mesi l’una, solo ed esclusivamente per motivi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale. La mobilità sarà erogata fino a dicembre 2016 con modalità temporali difformi dall’attuale, dovrebbe essere configurata in relazione al luogo di residenza ed età anagrafica e con concessioni temporali ridotte fino ad uniformarsi ai 12 mesi o 18 mesi rispetto all’età anagrafica nel 2016, per poi passare ad una nuova denominazione quale l’ASPI nel 2017. Se il disegno di legge sarà trasformato in legge, a giugno 2013, si dovranno costituire fondi aziendali, settoriali, o intercategoriali, per la copertura assistenziale in caso di richiesta di intervento di ammortizzatori sociali anche per le aeree oggi non coperte; I fondi esistenti dovranno modificare il proprio scopo istitutivo. Nel concreto il fondo del trasporto aereo dovrebbe essere abolito a gennaio del 2014, per costituirsi con questa nuova finalità; tutti i fondi avranno l’obbligo di pareggio di bilancio annuale e di previsione di spesa per otto anni dal momento dalla costituzione per legge ed inoltre potranno, a causa della sostenibilità finanziaria, prevedere e deliberare modalità percentuali di erogazione in ragione di anno in anno, difformi dagli attuali. Si può dedurre cosa potrà succedere nel prossimo futuro, a partire dal 2013, ovviamente nulla si può considerare scontato per effetto degli emendamenti che dovranno essere esaminati e votati, questo vale anche per i limitati manager aziendali che intendono improvvisare e finalizzare il proprio obiettivo, ma noi abbiamo la necessità di confrontarci sulla realtà, sulla certezza degli strumenti messi a disposizione dall’attuale legislazione che regola la materia degli ammortizzatori sociali del trasporto aereo, almeno fino a tutto il 2012. Per questo motivo riteniamo di essere arrivati in fondo, invece di illudere, circuire e raggirare i lavoratori, con storie aziendali legate alla temporalità o convenienze delle concessioni, l’azienda rappresentando con il proprio agire un’incapacità relazionale e di gestione, dica con chiarezza che è disposta ad non espellere i lavoratori, visto che l’unica cosa che vuole sentirsi dire è quella che si accetti la mobilità, che tradotto significa licenziamento. Il sindacato, con la propria azione, ha sempre mantenuto una linea di trasparenza volta al sostegno delle tutele sociali per i lavoratori, e responsabilmente in più occasioni ha indicato la soluzione al problema, l’applicazione di 48 mesi di cassa integrazione a zero ore dei lavoratori coinvolti nella procedura, è la soluzione finale che permette di sostenere la precaria condizione della compagnia e attraverso la concessione ministeriale si garantiscono i lavoratori che rimangono dipendenti aziendali e sostenuti economicamente dal sistema sociale dello Stato Italiano. Tale soluzione permetterebbe di evitare situazioni pericolose anche rispetto alle previsioni di una possibile riforma degli ammortizzatori sociali, in quanto ci proietterebbe nell’estate del 2016, e se in quella fase ce ne fosse veramente bisogno, allora potremo ragionare di altro, analizzando ed utilizzando le regole del momento. Siamo in una fase della procedura di legge dove si può tentare di addivenire ad una conclusione, noi come sempre siamo disponibili, i lavoratori non meritano tale trattamento, ma vogliono solo essere tutelati, la mobilità è lo strumento di licenziamento e il modo di espellere immediatamente i lavoratori dall’azienda, non c’è altra verità. FILT CGIL Roma, 10.5.12 I Dipartimenti Trasporto Aereo FIT CISL UILTRASPORTI UGLTRASPORTI