Triotto - Comune di Ranco

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3.2.30 Triotto (Rutilus aula)
Specie autoctona di taglia medio-piccola, raggiunge una lunghezza totale massima di
poco superiore ai 20 cm e un peso di circa 130 g.
Il triotto è un ciprinide limnofilo endemico del Nord Italia che ama le acque ferme o a corso
lento e ricche di vegetazione; si rinviene solitamente in stagni, canali e lungo la zona
litorale dei grandi laghi e dei fiumi. Frequenta gran parte degli habitat della scardola ma, a
differenza di questa specie, evita le acque più limpide e fredde. Può condividere inoltre il
proprio ambiente con la tinca, l’alborella e il carassio.
Specie gregaria, forma gruppi numerosi che durante gli stadi giovanili stazionano quasi
esclusivamente lungo la fascia litorale; gli adulti invece vivono preferibilmente a maggiori
profondità.
La sua dieta è onnivora e comprende principalmente piccoli invertebrati, alghe e resti
vegetali.
Il triotto si riproduce tra maggio e luglio; la deposizione avviene sulla vegetazione
acquatica dove si riuniscono piccoli gruppi costituiti da una femmina e alcuni maschi.
La maturità sessuale può essere raggiunta tra il 1° e il 2° anno di età.
In Provincia di Varese questa specie è presente con popolazioni di consistenza modesta
in tutte le acque lacustri, mostrando una tendenza al calo; è assente nel Lago di Ghirla. Il
triotto è rinvenibile inoltre nel Fiume Tresa, nella Roggia Molinara e nel Fiume Ticino.
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3.2.31 Trota fario (Salmo trutta trutta)
Specie autoctona di taglia media, può raggiungere lunghezze di oltre 60 cm e peso di circa
2 kg. La trota fario è l’ecotipo di Salmo (trutta) trutta adattato alla vita nei torrenti, che a
sua volta è una semi-specie di Salmo trutta; attualmente si distinguono due ceppi, uno
“atlantico” e uno “mediterraneo”, dei quali solo il secondo è autoctono per l’Italia.
Predilige le acque fredde, ben ossigenate, turbolente e con fondi a massi, ciottoli o ghiaie
grossolane dei torrenti e dei tratti superiori dei fiumi pedemontani.
È un Salmonide molto schivo e territoriale, che occupa i tratti con abbondante presenza di
rifugi e anfratti tra le rocce sommerse in cui potersi nascondere; gli adulti conducono vita
solitaria, difendendo il loro territorio dall’intrusione di altri individui; i singoli soggetti
tendono a distribuirsi in modo uniforme lungo il corso d’acqua. Le giovani trotelle invece
preferiscono sostare nei pressi delle rive, in aree a minore profondità e corrente moderata.
La sua alimentazione è carnivora e comprende qualunque piccolo invertebrato, che viene
cacciato a vista; gli esemplari di taglia maggiore predano anche piccoli pesci.
La stagione riproduttiva è invernale (generalmente a dicembre) e si estende su un periodo
piuttosto lungo per la presenza in natura di individui selezionati artificialmente in
allevamento per essere maturi in un arco temporale il più lungo possibile. In genere, tra
novembre e febbraio gli adulti tendono a risalire gli affluenti minori per raggiungere i siti
idonei alla deposizione, rappresentati da tratti poco profondi a corrente vivace e fondo
ghiaioso o ciottoloso; qui la femmina scava una fossetta con la coda e vi depone 16002700 uova per kg di peso corporeo, che vengono poi ricoperte di ghiaia. La maturità
sessuale è raggiunta al secondo anno di età nei maschi e al terzo nelle femmine.
La trota fario è la specie più diffusa nelle acque correnti della provincia, risultando ben
rappresentata nelle acque vocazionali per questo Salmonide, come torrenti e rogge
prealpini e collinari; discrete sono anche le sue consistenze nei corsi d’acqua a vocazione
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mista; la trota fario riveste un ruolo principale per l’attività alieutica ed è oggetto di costanti
ripopolamenti.
3.2.32 Trota lacustre (Salmo (trutta) trutta, ecotipo lacustre)
Specie autoctona di grande taglia, può superare il metro di lunghezza totale e pesare oltre
15 kg. La sistematica della trota lacustre è tuttora oggetto di discussione; un tempo
ritenuta una semi-specie, attualmente è considerata un semplice ecotipo di Salmo (trutta)
trutta, adattatosi alla vita lacustre. Recenti studi genetici hanno però riaperto la questione,
evidenziando le peculiarità genomiche degli esemplari con aspetto e “comportamento”
lacustre rispetto a quelli di trota fario e marmorata.
L’ecotipo lacustre è presente nei grandi laghi subalpini. Trascorre i primi due anni di vita
nel corso d’acqua in cui nasce e successivamente si porta nelle zone pelagiche del lago,
dove le acque sono fredde e ben ossigenate.
La dieta è costituita da macroinvertebrati nelle prime fasi di vita, quindi diviene
spiccatamente ittiofaga, consentendo un rapido accrescimento corporeo.
La riproduzione avviene nel mese di dicembre, nei corsi d’acqua che risale nel periodo
autunno-invernale anche per diverse decine di chilometri; le uova vengono deposte su
substrati ghiaiosi, in acque basse e veloci; ogni femmina può deporre fino a 2500 uova per
kg di peso corporeo. La maturità sessuale è raggiunta al terzo anno di età.
A livello provinciale la trota lacustre è presente con una popolazione di scarsa consistenza
nel Lago Maggiore, dove sembra nel complesso in fase di ripresa; discreta è la sua
presenza nel Lago di Lugano, dove è oggetto di un importante programma di recupero,
mentre del tutto sporadica è invece nel Lago di Varese, verosimilmente legata a qualche
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piccola zona di acqua di risorgiva. In netta crisi è la popolazione del Lago di Monate,
probabilmente collegata alla crisi anossica estiva degli strati lacustri più profondi. Limitata
è infine la sua presenza nel Lago di Ghirla.
3.2.33 Trota marmorata (Salmo (trutta) marmoratus)
Specie autoctona di grande taglia, può superare la lunghezza totale di 1 m e pesare oltre
20 kg. Come la trota fario, la trota marmorata è una semi-specie di Salmo trutta.
Questo Salmonide rappresenta un endemismo dei bacini fluviali che sboccano nell’Alto
Adriatico, in particolare di quello del Fiume Po.
Predilige i tratti pedemontani dei corsi d’acqua, caratterizzati da portate elevate e acque
limpide, fresche e ben ossigenate, con fondali ciottolosi e ghiaiosi. Mostra una tendenza
ancora più spiccata della fario per i rifugi e preferisce le acque profonde. Spesso si trova
associata con il temolo, lo scazzone e la fario; nell’alta pianura condivide il proprio habitat
con diversi ciprinidi reofili.
La dieta è costituita da invertebrati nella fase giovanile, mentre gli adulti mostrano una
tendenza all’ittiofagia sempre più evidente con l’aumentare della taglia; preda soprattutto
scazzoni, sanguinerole, vaironi e anche trotelle.
Il periodo riproduttivo si colloca tra novembre e dicembre, con modalità analoghe a quelle
della fario; ogni femmina depone circa 2300 uova per kg di peso corporeo. La maturità
sessuale è raggiunta al terzo anno di età.
La sua diffusione ha subito una forte contrazione a causa del degrado ambientale,
ulteriormente aggravata dalle massicce immissioni di trota fario nel suo areale.
L’eliminazione della naturale separazione spaziale delle due semi-specie, in grado di
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ibridarsi tra loro, ha causato l’affermarsi di popolazioni ibride a scapito della marmorata,
anche negli ambienti fluviali caratteristici di quest’ultima.
La distribuzione attuale della trota marmorata in Provincia di Varese, se si considerano i
soli esemplari puri, è piuttosto limitata e rappresentata da popolazioni numericamente
modeste; è presente nel Lago Maggiore per i suoi collegamenti con il Fiume Toce. Nel
tratto sublacuale del Fiume Ticino, pur essendo vocato, la specie non è stata rinvenuta.
3.2.34 Vairone (Leuciscus souffia)
Specie ciprinicola autoctona di taglia medio- piccola, normalmente raggiunge lunghezze
totali massime di 18 – 20 cm. Specie amante di acque limpide e ricche di ossigeno, il
vairone è tipico del tratto pedemontano dei corsi d’acqua; predilige le zone laterali, a
corrente moderata vicino alle sponde, dove trova rifugio tra gli interstizi dei massi di fondo o
nelle ceppaie degli alberi lambiti dalle acque. A monte la sua distribuzione si sovrappone in
parte con quella della trota, mentre frequentemente lo si riviene insieme ad altri ciprinidi
reofili come il barbo canino e il cavedano.
Ha abitudini gregarie e cerca il cibo prevalentemente sul fondo.
Il regime alimentare è onnivoro, e comprende una grande varietà di prede, in prevalenza
organismi macrobentonici ma anche di insetti terrestri che vengono cacciati a pelo d’acqua.
Si riproduce in tarda primavera, con un periodo di frega che si protrae da aprile a giugno; i
maschi sessualmente maturi presentano tubercoli nuziali poco sviluppati distribuiti sulla
testa e sui pettorali; la femmina depone poche migliaia di uova in acque basse e correnti e
con fondo ghiaioso; la maturità sessuale è raggiunta a 2 o 3 anni di età in entrambi i sessi.
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In Provincia di Varese il vairone è presente con popolazioni numericamente abbondanti e
ben strutturate nel Ticino e negli ambienti laterali, nel Fiume Tresa, nei torrenti
Margorabbia, Lanza e Bevera. Per quanto riguarda le acque lacustri, la presenza della
specie è discreta nel Lago Maggiore e nel Ceresio.
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