Il commercio estero dell`Italia con la Cina: bilancia commerciale

Transcript

Il commercio estero dell`Italia con la Cina: bilancia commerciale
25 settembre 2006
Il commercio estero dell’Italia con la Cina:
bilancia commerciale, specializzazione merceologica
e operatori all’esportazione
Anni 2000-2005
Tra il 2000 e 2005 il valore dei flussi di interscambio commerciale dell’Italia
con la Cina è all’incirca raddoppiato, con aumenti pari al 101,1% per le
importazioni e a l 93,5% per le esportazioni. Il passivo commerciale negli
ultimi tre anni si è nettamente ampliato, risultando pari, nel 2005, a -9.526
milioni di euro. In termini norma lizzati1 questo valore rappresenta il 50,8%
dell’interscambio complessivo tra Italia e Cina.
L’importanza della Cina come partner commerciale dell’Italia è cresciuta in
misura significativa negli ultimi cinque anni: la quota di vendite italiane in
Cina sul totale delle esportazioni del nostro paese passa dallo 0,9% all’1,6%
(dal 2,3% al 3,8% considerando i soli paesi extra Ue). Tuttavia, considerando
il valore delle esportazioni italiane per paese di destinazione, nel 2005 la
Cina si posiziona solo al sesto posto nell’ambito dei paesi extra-europei
(nono posto nel 2000) e al sedicesimo posto a livello mondiale (dal
ventiduesimo posto nella graduatoria dei paesi nel 2000).
Ufficio della comunicazione
Tel. +39 06 4673.2243-2244
Centro di informazione statistica
Tel. + 39 06 4673.3106
Informazioni e chiarimenti:
Statistiche sul
Commercio estero
Mario Gaggiotti Tel. +39 06 4673.2542
Tavola 1 - Interscambio commerciale tra Italia e Cina - Anni 2000-2005
(valori in milioni di euro)
Importazioni
Esportazioni
Saldi
Saldi normalizzati
2000
7.028
2.380
-4.648
-49,4
2001
7.484
3.275
-4.209
-39,1
2002
8.307
4.017
-4.290
-34,8
2003
9.553
3.850
-5.703
-42,6
2004
11.828
4.448
-7.380
-45,3
2005 (a)
14.131
4.605
-9.526
-50,8
Fonte: Istat, Statistiche del commercio estero. (a) Dati provvisori.
Figura 1 - Importazioni, esportazioni e saldi normalizzati (valori in milioni di euro)
16.000
20,0
14.000
12.000
0,0
10.000
8.000
-20,0
6.000
4.000
-40,0
2.000
0
-60,0
2000
2001
Importazioni
1
2002
Esportazioni
2003
2004
2005
Saldi normalizzati (scala di destra)
Il saldo normalizzato è dato dal rapporto percentuale fra il saldo corrente e la somma di
importazioni ed esportazioni. Il suo valore varia tra -100, nel caso in cui il paese sia unicamente
importatore, e +100, nel caso in cui il paese sia unicamente esportatore. Se la bilancia risulta in
pareggio, il saldo normalizzato è pari a 0.
I cambiamenti della struttura settoriale delle importazioni e delle esportazioni da e verso la Cina
Tra il 2000 e il 2005 la composizione settoriale delle importazioni e delle esportazioni ha registrato in
alcuni casi notevoli modificazioni (Tavola 2). Complessivamente, l’intensità del cambiamento della
struttura delle importazioni è stata circa tre volte superiore a quella delle esportazioni.
Dal lato delle importazioni, nel 2005 il comparto maggiormente rappresentativo è quello dei prodotti
dell’industria tessile e dell’abbigliamento, con una quota sul totale degli acquisti dell’Italia dalla Cina
del 21,8% (21% nel 2000); segue il settore degli apparecchi elettrici e di precisione (21,4% nel 2005 e
20,1% nel 2000) e quello delle macchine e apparecchi meccanici (12,2%, rispetto all’8,5% nel 2000).
Il confronto fra il 2000 e il 2005 evidenzia i comparti che hanno mostrato i maggiori aumenti nel loro
peso relativo. Si tratta di quelli delle macchine e apparecchi meccanici (più 3,7 punti percentuali) , dei
metalli e prodotti in metallo (più 1,7 punti percentuali) , degli apparecchi elettrici e di precisione (più 1,3
punti percentuali). In flessione le quote degli altri prodotti dell’industria manifatturiera (meno 3,9 punti
percentuali) , dei prodotti dell’agricoltura e della pesca (meno 1,8 punti) e dei prodotti alimentari,
bevande e tabacco (meno 1,1 punti).
Tavola 2 - Interscambio commerciale Italia-Cina per settori di attività economica - Anni 2000-2005
(variazioni percentuali, quote e valori in migliaia di euro)
ESPORTAZIONI
2005 (a)
2000
SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA
Var %
Valore Quota
A-B Prodotti dell’agricoltura e della pesca
C Prodotti delle miniere e delle cave
CA Minerali energetici
CB Minerali non energetici
D Prodotti trasformati e manufatti
DA Prodotti alimentari, bevande e tabacco
DB Prodotti dell'industria tessile e dell'abbigliamento
DC Cuoio e prodotti in cuoio
DD Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili)
DE Carta e prodotti di carta, stampa ed editoria
DF Prodotti petroliferi raffinati
DG Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali
DH Articoli in gomma e in materie plastiche
Valore Quota
2005
2000
SALDI
Assoluti
Normalizzati
IMPORTAZIONI
2005 (a)
2000
Var %
Valore Quota
Valore Quota
2005
2000
2000
2005 (a) 2000 2005 (a)
2.616
17.168
3
17.165
2.360.367
10.772
136.205
158.548
26.251
13.688
637
222.349
35.454
0,1
0,7
0,0
0,7
99,2
0,5
5,7
6,7
1,1
0,6
0,0
9,3
1,5
4.935
35.586
0
35.586
4.563.956
27.843
252.060
209.274
15.638
38.979
906
414.480
61.948
0,1
0,8
0,0
0,8
99,1
0,6
5,5
4,5
0,3
0,8
0,0
9,0
1,3
88,6 241.502
107,3
56.659
-100,0
12.328
107,3
44.331
93,4 6.725.809
158,5 165.673
85,1 1.476.032
32,0 635.864
-40,4
81.115
184,8
32.392
42,3
44.451
86,4 333.879
74,7 229.029
3,4 225.541
0,8
59.284
0,2
2.192
0,6
57.092
95,7 13.836.856
2,4 187.270
21,0 3.085.719
9,0 1.235.645
1,2 140.821
0,5
74.878
0,6
80.314
4,8 733.486
3,3 379.043
1,6
0,4
0,0
0,4
97,9
1,3
21,8
8,7
1,0
0,5
0,6
5,2
2,7
-6,6 -238.886 -220.606 -98
4,6
-39.490 -23.698 -53
-82,2
-12.325
-2.192 -100
28,8
-27.165 -21.506 -44
105,7 -4.365.442 -9.272.900 -48
13,0 -154.901 -159.426 -88
109,1 -1.339.827 -2.833.660 -83
94,3 -477.315 -1.026.371 -60
73,6
-54.864 -125.182 -51
131,2
-18.704 -35.900 -41
80,7
-43.814 -79.408 -97
119,7 -111.529 -319.006 -20
65,5 -193.575 -317.094 -73
-96
-25
-100
-23
-50
-74
-85
-71
-80
-32
-98
-28
-72
DI Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
37.131
DJ Metalli e prodotti in metallo
87.593
DK Macchine ed apparecchi meccanici
1.095.905
DL Apparecchi elettrici e di precisione
323.321
DM Mezzi di trasporto
91.102
1,6
3,7
46,0
13,6
3,8
36.710
618.345
2.001.788
605.431
120.828
0,8 -1,1 144.135
13,4 605,9 453.811
43,5 82,7 600.868
13,1 87,3 1.413.447
2,6 32,6 145.479
2,1 348.937
6,5 1.160.716
8,5 1.727.290
20,1 3.022.595
2,1 256.562
2,5
8,2
12,2
21,4
1,8
142,1 -107.005 -312.227 -59
155,8 -366.218 -542.372 -68
187,5
495.037 274.498 29
113,8 -1.090.126 -2.417.164 -63
76,4
-54.377 -135.734 -23
-81
-30
7
-67
-36
5,1 159.726 3,5 31,6 969.635 13,8 1.403.580
9,9 44,8 -848.225 -1.243.854 -78
0,8 26.703 0,6 33,9
69.878 1,0 214.907
1,5 207,5
-49.933 -188.204 -56
- 0,0
0,0
0,0
0,0
241 0,0
960 0,0 298,3
3.780 0,1
9.120
0,1 141,3
-3.539
-8.161 -88
2.380.392 100,0 4.605.437 100,0 93,5 7.027.749 100,0 14.130.801 100,0 101,1 -4.647.357 -9.525.364 -49
-80
-78
-81
-51
DN Altri prodotti dell'industria manifatturiera (compresi
i mobili)
DN361 Mobili
E Energia elettrica, gas e acqua
Altri prodotti n.c.a.
TOTALE
121.410
19.945
Fonte: Istat, Statistiche del commercio estero
(a) dati provvisori.
(-) il fenomeno non esiste.
Dal lato delle esportazioni la struttura settoriale appare molto più concentrata. Nel 2005 il settore delle
macchine ed apparecchi meccanici ha realizzato il 43,5% delle vendite all’estero dell’Italia verso la Cina
(46% nel 2000); al secondo posto il comparto dei prodotti in metallo (13,4% nel 2005 e 3,7% nel 2000) ,
seguito da gli apparecchi elettrici e di precisione (13,1%, dal 13,6% nel 2000). Questi tre settori
2
assorbono complessivamente, nel 2005, il 70% delle vendite complessive verso la Cina (nel 2000 la loro
incidenza era pari al 63,3%).
Tra i settori in forte crescita spicca quello dei metalli e prodotti in metallo, mentre risultano in calo le
quote realizzate dai prodotti tessili e dell’abbigliamento (dal 5,7% al 5,5%) e soprattutto dal cuoio e
prodotti in cuoio (dal 6,7% al 4,5%).
Le graduatorie dei prodotti italiani maggiormente esportati in Cina
Ad un maggiore livello di dettaglio merceologico2, se i fra i dodici prodotti italiani che nel 2005
rappresentano singolarmente almeno il 2% del valore delle esportazioni verso la Cina appartengono al
settore delle macchine ed apparecchi meccanici (Tavola 3).
Tavola 3 - Graduatoria (a) delle categorie merceologiche maggiormente esportate in Cina - Anni 2000 e 2005
(valori assoluti in migliaia di euro, quote e variazioni percentuali)
2000
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
2005 (b)
2005/2000
valore
quota %
valore
quota %
variazione %
Macchine per la lavorazione delle materie plastiche e della gomma e
macchine per impieghi speciali n.c.a. compresi parti e accessori
258.334
10,9
345.572
7,5
33,8
Macchine per le industrie tessili; macchine e impianti per il trattamento
ausiliario dei tessili; macchine per cucire e per maglieria (compresi parti
e accessori)
208.240
8,7
319.214
6,9
53,3
20.955
63.146
0,9
2,7
237.159
202.750
5,1
4,4
1.031,8
221,1
150.722
6,3
179.317
3,9
19,0
78.120
28.734
39.096
3,3
1,2
1,6
155.050
142.708
127.991
3,4
3,1
2,8
98,5
396,7
227,4
Pompe e compressori e sistemi idraulici
12.309
47.144
0,5
2,0
126.613
111.181
2,7
2,4
928,6
135,8
Gioielli e articoli di oreficeria di metalli preziosi o rivestiti di metalli
preziosi
88.918
3,7
109.372
2,4
23,0
27.339
1.023.057
1,1
43,0
94.738
2.151.665
2,1
46,7
246,5
110,3
2.380.392
100,0
4.605.437
100,0
93,5
Prodotti della siderurgia
Macchine utensili per la metallurgia (compresi parti e accessori)
Cuoi e pelli, scamosciati; cuoi e pelli, verniciati o laccati; cuoi e pelli
artificiali o ricostruiti
Macchine automatiche per la dosatura, la confezione e l'imballaggio
Macchine per la metallurgia (compresi parti e accessori)
Apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità
Tubi senza saldatura
Materie plastiche in forme primarie
Totale prodotti maggiormente esportati
Totale esportazioni verso la Cina
Fonte: Istat, statistiche del commercio estero
(a) la graduatoria si riferisce all'anno 2005.
(b) dati provvisori.
La graduatoria di questi dodici prodotti, complessivamente rappresentativi del 46,7% delle esportazioni
dell’Italia verso la Cina (43% nel 2000) vede come primo prodotto esportato nel 2005 le macchine per la
lavorazione delle materie plastiche e della gomma , che copre il 7,5% delle esportazioni italiane verso la
Cina (la quota era pari al 10,9% nel 2000); seguono le macchine per le industrie tessili, per cucire e per
maglieria, con una quota del 6,9% (8,7% nel 2000); al terzo posto si trovano i prodotti siderurgici, con
una quota del 5,1%, in notevole crescita rispetto a quella registrata nel 2000 (0,9%).
In questo contesto, largamente caratterizzato dalla prevalenza di beni di investimento, è da rilevare
anche la presenza dei gioielli e articoli di oreficeria di metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi.
Tuttavia il loro peso relativo scende dal 3,7% del 2000 al 2,4% del 2005, arretrando dal quarto
all’undicesimo posto nella graduatoria dei prodotti italiani maggiormente esportati in Cina..
2
Si tratta di una classificazione (CPAteco a cinque cifre) che prevede 833 categorie di prodotti. Tra queste, nel 2005 l’Italia ne ha
esportate in Cina 338.
3
L’andamento dei valori medi unitari
Le tendenze dell’interscambio commerciale dell’Italia con la Cina hanno risentito anche di fattori legati
alle dinamiche di prezzo, sia all’importazione sia all’esportazione. Le consistenti variazioni del valore
degli scambi si sono manifestate in un quadro di complessivo apprezzamento dell’Euro rispetto al
dollaro che, da un lato, ha favor ito la penetrazione delle merci cinesi e, dall’altro, ha condizionato
l’andamento dei prezzi all’esportazione dei nostri prodotti.
Nel quinquennio 2000-2005 (Tavola 4) si riscontra una riduzione media annua dei valori medi unitari 3
all’importazione del 2,8% e un aumento dei valori medi unitari all’esportazione pari al 5,9%.
Parallelamente, i volumi importati sono aumentati a un tasso medio annuo del 26,8%, quelli esportati a
un ritmo del 10%.
Tavola 4 - Indici dei valori medi unitari e dei volumi delle importazioni ed
esportazioni dell’Italia da e verso la Cina. Anni 2000-2005
(indici, variazioni % sull’intero periodo e variazioni % medie annue)
Valori medi unitari
Volumi
Importazioni Esportazioni
Importazioni Esportazioni
Anni
2000
2005
variazione 2005/2000
variazione media annua
100.0
86.1
100.0
129.3
100.0
234.2
100.0
150.0
-13.9
-2.8
29.3
5.9
134.2
26.8
50.0
10.0
Fonte: Istat, statistiche del commercio con l’estero
Considerando le esportazioni, queste dinamiche aggregate sottendono andamenti settoriali
significativamente differenziati. L’analisi degli indici dei valori medi unitari e degli indici dei volumi
per circa 100 gruppi di prodotti manifatturieri (codici a tre cifre della classificazione CPA) mette in luce
che per il 51,8% dei gruppi (rappresentativi del 78,7% del valore delle esportazioni) a un aumento dei
valori medi unitari corrisponde un incremento dei volumi, mentre per il 31% circa dei gruppi
(rappresentativi del 10,9% del valore delle esportazioni) a dinamiche crescenti di “prezzo” si associa
una riduzione de i volumi esportati (Tavola 5). Inoltre, per il 13,3% dei gruppi (rappresentativi del 10,3%
del valore delle vendite verso la Cina) si verifica una riduzione degli indici dei valori medi unitari con
un parallelo aumento di quantità esportate e, da ultimo, per il 3,6% dei gruppi (appena lo 0,1% in
termini di valori esportati) diminuiscono sia i valori medi unitari sia le quantità esportate.
Tavola 5 – Distribuzione dei gruppi di prodotti esportati in Cina rispetto
alla variazione degli indici dei valori medi unitari e dei volumi tra il 2000 e il 2005
(quote percentuali sul totale dei gruppi e, tra parentesi, in termini di valori esportati)
Volumi
Valori
medi
unitari
aumenta
aumenta
diminuisce
51.8
(78.7)
31.3
(10.9)
83.1
(89.6)
3.6
(0.1)
34.9
(11.0)
16.9
(10.4)
13.3
(10.3)
65.1
(89.0)
Fonte: Istat, statistiche del commercio con l’estero
diminuisce
3
Si ricorda che i valori medi unitari delle importazioni e delle esportazioni non sono indici di puro prezzo. Le loro variazioni
incorporano infatti sia le dinamiche dei prezzi dei singoli prodotti importati o esportati, sia i cambiamenti di composizione
merceologica degli acquisti dall’estero e delle vendite all’estero, sia, infine, gli effetti dei cambiamenti di qualità dei prodotti.
4
Più nel dettaglio, nel primo quadrante (in alto a sinistra) sono inclus i gran parte dei settori dell’offerta
specializzata (in special modo macchine e apparecchi meccanici e apparecchi elettrici) e, in misura
inferiore, settori ad elevate economie di scala (prodotti chimici, prodotti in metallo). Relativamente
meno presenti sono i comparti della manifattura tradizionale (prodotti tessili, cuoio, carta, mobili).
Nel secondo quadrante (in alto a destra) sono incluse quote consistenti di beni ad elevata tecnologia
(prodotti farmaceutici, apparecchi per le telecomunicazioni) e alcuni segmenti tipici del “Made in Italy”
di consumo (mobili, orologi e gioielli, abbigliamento in pelle e pellicce).
Tale quadro sottolinea l’esistenza di due principali raggruppamenti dei settori, caratterizzati entrambi da
un aumento dei valori medi unitari all’esportazione ma distinti in due sottoinsiemi: il primo,
maggioritario, vede incrementare i volumi esportati, il secondo registra una contrazione delle quantità
vendute.
Queste evide nze possono essere spiegate sia da dinamiche crescenti dei prezzi in un contesto qualitativo
dei prodotti stabile, sia da un riposizionamento delle nostre esportazioni su comparti a più elevato
contenuto di valore aggiunto e prezzi più elevati.
Qualche indicazione ulteriore, relativa in particolare alla diffusione dei fenomeni di crescita dei valori
medi unitari tra i prodotti esportati, può scaturire da un’analisi maggiormente disaggregata, che può
giungere fino ai singoli prodotti4 (Tavola 6).
Tavola 6 – Distribuzione dei singoli prodotti esportati in Cina rispetto
alla variazione dei valori medi unitari e delle quantità tra il 2000 e il 2005
(quote percentuali e variazioni percentuali)
Variazioni dei
valori medi Numero di
unitari
prodotti
Variazioni medie annue
Valore delle Valori medi
Quantità
esportazioni unitari
negative
55,6
60,1
-9,0
19,5
positive
44,4
39,9
33,4
28,3
100,0
100,0
9,9
19,7
Fonte: Istat, statistiche del commercio con l’estero
Considerando la distribuzione delle variazioni dei livelli dei valori medi unitari all’esportazione di 1.939
singoli prodotti venduti in Cina , sia nel 2000 sia nel 2005, si osserva la presenza significativa di prodotti
il cui valore medio unitario è diminuito (la quota è pari al 55,6% in termini di prodotti e al 60,1% in
termini di valori esportati). Il peso di questi prodotti sul totale delle esportazioni è pari al 60,1%, la
diminuzione media annua dei valori medi unitari è pari al 9%, in un contesto di incremento medio annuo
delle quantità del 19,5%.
Il restante 44,4% dei prodotti ha registrato un incremento del valore medio unitario, con un tasso medio
annuo di variazione molto consistente e pari al 33,4%. Anche in questo caso si manifesta un incremento
delle quantità (+28,3%).
Esaminando alcune caratteristiche della distribuzione dei prodotti per variazione dei valori medi unitari,
si osserva che un quarto dei prodotti (che rappresenta però meno di un decimo del valore delle
esportazioni nel 2005) ha registrato una diminuzione media annua del valore medio unitario di oltre il
9,4%. Dal lato opposto, il 10% dei prodotti a più elevato incremento ha mostrato una crescita dei valori
medi unitari superiore al 37%. Questo gruppo di prodotti pesa però solo il 5,2% del valore delle
esportazioni.
4
I singoli prodotti sono qui individuati dai codici a 6 cifre della classificazione del Sistema Armonizzato. Si tratta quindi di un livello
di dettaglio molto fine che individua gruppi di beni merceologicamente molto omogenei.
5
La dinamica recente delle esportazioni italiane verso la Cina
Nei primi sette mesi del 2006 le esportazioni italiane verso la Cina sono aumentate del 24,1%, a fronte
di un incremento delle vendite complessive pari al 12,4% verso i paesi extra Ue e a l 9,5% verso il resto
del mondo (Tavola 7).
Ordinando i settori merceologici in base al loro contributo alla variazione complessiva delle esportazioni
italiane verso la Cina (Figura 2), al primo posto si trova quello delle macchine ed apparecchi meccanici,
la cui crescita (+24,1%) spiega il 42,8% di quella complessiva delle esportazioni verso la Cina.
Tavola 7 - Esportazioni dell'Italia verso la Cina per settore di attività economica nel periodo gennaio-luglio 2005 e 2006 (a)
(variazioni percentuali, quote e valori in migliaia di euro)
Valori
Variazione %
SETTORI DI ATTIVITA' ECONOMICA
Quote
Contributo alla
variazione %
2005
2006
2006
2005
A-B Prodotti dell’agricoltura e della pesca
C Prodotti delle miniere e delle cave
2.416
18.204
4.307
24.881
78,3
36,7
0,1
0,7
0,1
0,8
0,3
1,1
CA Minerali energetici
CB Minerali non energetici
18.204
114
24.768
36,1
0,0
0,7
0,0
0,8
0,0
1,0
2.609.303
12.017
3.233.540
27.549
23,9
129,3
99,2
0,5
99,1
0,8
98,5
2,5
150.151
118.258
170.983
166.502
13,9
40,8
5,7
4,5
5,2
5,1
3,4
7,6
D Prodotti trasformati e manufatti
DA Prodotti alimentari, bevande e tabacco
DB Prodotti dell'industria tessile e dell'abbigliamento
DC Cuoio e prodotti in cuoio
DD Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili)
DE Carta e prodotti di carta, stampa ed editoria
9.288
23.877
DF Prodotti petroliferi raffinati
DG Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali
643
235.363
DH Articoli in gomma e in materie plastiche
DI Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
DJ Metalli e prodotti in metallo
DK Macchine ed apparecchi meccanici
DL Apparecchi elettrici e di precisione
2005
2006
8.425
-9,3
0,4
0,3
-0,2
31.189
11.008
30,6
1612,0
0,9
0,0
1,0
0,3
1,2
1,6
33.746
18.902
392.696
298.151
52.456
28.832
415.079
26,7
55,4
52,5
5,7
8,9
1,3
0,7
14,9
9,1
1,6
0,9
12,7
9,9
2,9
1,6
3,5
1.124.766
334.802
1.395.752
431.557
24,1
28,9
42,8
12,7
42,8
13,2
42,8
15,3
DM Mezzi di trasporto
66.311
85.678
29,2
2,5
2,6
3,1
DN Altri prodotti dell'industria manifatturiera (compresi i mobili)
di cui DN361 Mobili
88.484
15.999
110.378
15.827
24,7
-1,1
3,4
0,6
3,4
0,5
3,4
-2,7
327
1.056
222,9
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,1
2.630.251
3.263.784
24,1
100,0
100,0
100,0
E Energia elettrica, gas e acqua
Altri prodotti n.c.a.
-
TOTALE
Fonte: Istat, Statistiche del commercio estero
(a) dati provvisori.
(-) il fenomeno non esiste.
Figura 2 - Esportazioni dell'Italia verso la Cina - Periodo Gennaio-luglio 2005 e 2006 (a)
(scomposizione della variazione percentuale delle esportazioni verso la Cina)
Macchine e apparecchi meccanici
42,8
Apparecchi elettrici
15,3
Prodotti chimici
9,9
Cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari
7,6
Metalli e prodotti in metallo
3,5
Altri prodotti manifatturieri
3,4
Tessile e abbigliamento
3,4
Mezzi di trasporto
3,1
Gomma e materie plastiche
2,9
Alimentari
2,5
Prodotti petroliferi raffinati
1,6
Minerali non metalliferi
1,6
Carta, stampa e prodotti dell'editoria
1,2
Minerali energetici e non energetici
1,1
Prodotti dell'agricoltura e della pesca
0,3
Altri prodotti n.c.a.
0,1
Legno e prodotti in legno
-0,2
Fonte: Istat, Statistiche del commercio estero
(a) dati provvisori.
6
Segue il settore degli apparecchi elettrici e di precisione che , con un incremento del 28,9%, contribuisce
per il 15,3% alla crescita complessiva delle vendite; al terzo posto si colloca il settore dei prodotti
chimici, con un aumento del 26,7 % ed un contributo del 9,9% e al quarto posto quello del cuoio e
prodotti in cuoio; segue il settore de i metalli e prodotti in metallo, con variazioni pari al 40,8% e al
5,7% , che spiegano rispettivamente il 7,6 % e il 3,5 % dell’andamento delle vendite.
Gli operatori commerciali nelle esportazioni dell’Italia verso la Cina
Nel 2005, in base ai dati provvisori, poco meno di 12 mila operatori hanno realizzato scambi
commerciali con la Cina (erano 6.610 nel 2000) (Tavola 8). Di questi, più di 8 mila possono essere
considerati micro-esportatori, in quanto ognuno realizza sul mercato cinese vendite per un valore annuo
inferiore ai 75 mila euro, appena il 3% del totale delle esportazioni italiane in Cina.
Tavola 8 - Operatori ed esportazioni per classe di valore - Anni 2000-2005
(Valori assoluti in migliaia di euro e quote percentuali)
Classi di valore delle
esportazioni
Operatori
Esportazioni
Valore medio delle
esportazioni per
operatore
Quota %
operatori
Quota %
esportazioni
2000
0-75
75-250
250-750
750-2.500
2.500-5.000
4.420
1.007
644
353
104
82.571
139.797
282.557
458.528
354.792
19
139
439
1.299
3.411
66,9
15,2
9,7
5,3
1,6
3,6
6,0
12,2
19,8
15,3
5.000-15.000
oltre 15.000
Totale
62
20
6.610
519.476
478.315
2.316.035
0,9
0,3
100,0
22,4
20,7
100,0
0-75
75-250
250-750
8.307
1.641
1.044
136.137
232.987
448.060
8.379
23.916
350
2005 (a)
16
142
429
69,6
13,8
8,8
3,0
5,1
9,9
584
187
129
36
11.928
784.372
650.714
1.037.919
1.243.024
4.533.212
1.343
3.480
8.046
34.528
380
4,9
1,6
1,1
0,3
100,0
17,3
14,4
22,9
27,4
100,0
750-2.500
2.500-5.000
5.000-15.000
oltre 15.000
Totale
Fonte: Istat, Statistiche del commercio estero
(a) Dati provvisori.
Fra il 2000 e il 2005 aumenta il grado di concentrazione delle esportazioni verso la Cina : considerando
il valore corrente de lle vendite dirette, gli operatori che dichiarano di esportare beni per un valore
superiore ai 15 milioni di euro annui erano in tutto venti nel 2000, realizzando poco meno del 21% delle
esportazioni nazionali dirette verso la Cina; nel 2005 il loro numero sale a 36 e la quota di esportazioni
cresce fino ad oltre il 27% nel 2005.
Anche per gli operatori la cui classe di fatturato all’export è compresa fra i 5 e i 15 milioni di euro si è
verificato un incremento, seppur contenuto, della quota di vendite dirette in Cina, passando dal 22,4%
del 2000 al 22,9% del 2005, in presenza di un modesto incremento dell’incidenza de gli operatori (pari a
0,2 punti percentuali).
Contestualmente, è diminuito il peso relativo degli operatori di piccole e medie dimensioni: la quota
realizzata dagli esportatori con un fatturato all’export inferiore a 75 mila euro (pari, nel 2005, al 69,6%,
contro il 67% circa del 2000) ha registrato una contrazione di 0,6 punti percentuali, attestandosi nel
2005 al 3,0%; quella afferente agli esportatori con fatturato all’export compreso fra i 75 e i 750 mila
euro (nel 2005 pari a poco meno de l 23% del complesso degli operatori, contro il 25% circa del 2000) è
passata dal 18,2% al 15% del 2005; quella relativa agli operatori con fatturato esportato in Cina
7
compreso tra 750 mila e i 5 milioni di euro (pari a circa il 7% del totale) è diminuita , dal 35,1% al
31,7%.
La graduatoria dei primi dieci settori merceologici ordinata in base al numero degli esportatori presenta
alcune differenze fra il 2000 e il 2005 (Tavola 9).
Il comparto dell’abbigliamento ris ulta al decimo posto della graduatoria relativa al 2005, guadagnando
una posizione rispetto al 2000. Gli esportatori di questo comparto sono più che triplicati, passando da
239 del 2000 a 770 del 2005, con un valore medio all’export in forte crescita (pari nel 2000 a 46 e nel
2005 a 73 mila euro).
Allo scopo di fornire una misura della concentrazione all’export dei diversi comparti si è calcolato, per
ogni divisione merceologica, il peso dei primi 5 e dei primi 25 esportatori rispetto al complesso delle
esportazioni della medesima divisione nei due anni analizzati. Per il settore dell’abbigliamento, si rileva
un decremento del peso relativo dei primi 5 esportatori, che passa dal 37,5% del 2000 al 30,6% del
2005; un calo, sebbene più contenuto, si rileva anche considerando il peso dei primi 25 esportatori
(passato dal 67,1% al 63,1%).
Tavola 9 - Graduatoria (a) delle divisioni merceologiche in base al numero degli operatori e valore dell'export - Anni 2000-2005
(Valori assoluti in migliaia di euro e quote percentuali)
DIVISIONI MERCEOLOGICHE
Operatori
(b)
Valore Quota %
Quota % delle
medio esp. delle esp.
Esp. (c )
esp. dei primi
per dei primi 5
25 operatori
operatore operatori
2005 (d)
491
134
391
15,1
16,5
19,5
36,2
40,2
50,4
208.548
273.183
201
265
23,7
34,8
48,5
63,9
622
459
151.497
152
31,7
61,5
644
992
144.101
965
125.910
801
61.686
770
55.943
13.135 3.606.863
16.390 4.533.212
145
130
77
73
275
277
20,0
28,2
25,9
30,6
19,4
52,4
63,9
54,3
63,1
44,2
Macchine ed apparecchi meccanici
Prodotti tessili
Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali
4.029 1.980.110
1.461
195.495
1.050
410.390
Cuoio, articoli da viaggio, borse, marocchineria,
selleria e calzature
Macchine ed apparecchi elettrici n.c.a.
1.036
1.032
Mobili e altri prodotti delle industrie manifatturiere
n.c.a.
999
Apparecchi medicali, apparecchi di precisione,
strumenti ottici e orologi
Prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti
Articoli in gomma e materie plastiche
Articoli di abbigliamento; pellicce
Totale dei primi 10 settori
Totale
Operatori
(b)
Quota %
Valore medio
Quota % delle
delle esp.
Esp. (c )
esp. per
esp. dei primi
dei primi 5
operatore
25 operatori
operatori
2000
481
144
390
10,4
31,0
34,4
33,1
56,6
65,1
155.824
70.296
251
153
42,3
43,4
65,4
71,4
114.461
178
35,5
68,7
421
54.535
449
35.521
391
35.208
239
11.001
7.166 1.921.365
8.476 2.316.035
130
79
90
46
268
273
30,0
23,7
27,3
37,5
21,2
63,1
61,2
64,6
67,1
46,8
2.221 1.069.373
817
117.706
569
221.751
Fonte: Istat, Statistiche del commercio estero
(a) Ordinata in base ai dati del 2005.
(b) Ogni operatore può essere presente in più settori a seconda del diverso tipo di merce che movimenta, quindi il totale è diverso da quanto indicato nella tavola 6.
(c) Dati provvisori.
(d ) Il valore delle esportazioni si riferisce ai soli operatori identificati.
Il settore delle macchine ed apparecchi meccanici si conferma invece quello con il maggior numero di
esportatori, che passano da 2.221 a 4.029, con un leggero incremento del valore medio de lle
esportazioni per operatore (491 mila euro nel 2005 rispetto ai 481 del 2000). Per questo settore, il peso
delle esportazioni attivate dai primi 5 operatori aumenta in misura significativa, passando dal 10,4% del
2000 al 15,1% del 2005; l’incremento viene confermato anche considerando il peso dei primi 25
operatori, che coprono nel 2005 il 36,2% rispetto al 33,1% del 2000.
Anche i prodotti tessili e i prodotti in cuoio permangono al medesimo posto della graduatoria
(rispettivamente a l secondo e a l quarto). Il numero di operatori attivi all’export cresce in entrambi i
settori: nel 2005 è pari a 1.461 per i prodotti tessili (817 del 2000) e a 1.036 per i prodotti in cuoio (622
nel 2000). Per ambedue i comparti si registra inoltre una diminuzione del grado di concentrazione delle
vendite dirette verso la Cina; infatti, per i prodotti tessili i primi 5 operatori coprono, nel 2005, il 16,5%
delle esportazioni totali del settore (31% del 2000), mentre i primi 25 coprono il 40,2% (56,6% nel
8
2000). Per i prodotti in cuoio le esportazioni attivate dai primi 5 operatori assorbono nel 2005 il 23,7%
delle vendite complessive in Cina (con un decremento superiore al 18% rispetto al 2000) e quelle
attivate dai primi 25 il 48,5% rispetto al 65,4% del 2000. Anche il valore delle esportazioni per
operatore subisce una contrazione nei due settori, passando, per i prodotti tessili, da 144 mila euro del
2000 ai 134 mila del 2005 e, per i prodotti in cuoio, da 251 a 201 mila euro.
I mobili e gli altri prodotti delle industrie manifatturiere, invece, perdono qualche posto nella
graduatoria, scendendo dal terzo al sesto posto: nonostante un incremento del numero degli esportatori
(da 644 a 999 unità), si riduce il valore medio delle esportazioni per operatore, da 178 mila euro nel
2000 a 152 mila nel 2005. Anche per questo settore nel 2005 si registra una minore concentrazione
all’export rispetto al 2000, il peso delle vendite attivate dai primi 5 e dai primi 25 operatori rappresenta
a fine periodo rispettivamente il 31,7% e il 61,5% del totale delle esportazioni, rispetto al 35,5 e 68,7%
del 2000.
I prodotti chimici migliorano invece la loro posizione nella graduatoria , attestandosi al terzo posto nel
2005 (quinto nel 2000). Il numero degli esportatori risulta pari, nel 2005, a 1.050 unità (569 del 2000),
con una sostanziale stabilità del valore medio delle esportazioni per operatore. Anche questo settore
presenta nel 2005 una minore concentrazione delle esportazioni: ne 2005 i primi 5 operatori all’export
attiva no il 19,5% del totale delle esportazioni del settore contro il 34,4% del 2000, mentre il peso dei
primi 25 passa dal 65,1% al 50,4%.
I prodotti e gli operatori commerciali nel comparto delle macchine e apparecchi meccanici
Analizzando più in dettaglio le categorie merceologiche del comparto delle macchine e apparecchi
meccanici (che pesa per oltre il 40% sul totale delle esportazioni nazionali verso la Cina), la graduatoria
dei primi 5 prodotti calcolata in base al numero degli operatori all’export subisce alcune variazioni fra il
2000 e il 2005 (Tavola 10).
Tavola 10 - Graduatoria (a) delle categorie merceologiche delle macchine e apparecchi meccanici in base al numero di operatori e valore dell'export
Anni 2000-2005 (Valori assoluti in migliaia di euro e quote percentuali)
CATEGORIE MERCEOLOGICHE
Operatori
(b)
Valore
Quota %
Quota %
medio esp. delle esp. delle esp.
Esp. (c )
per dei primi 5 dei primi 25
operatore
operatori
operatori
Operatori
(b)
Valore
Quota %
Quota %
medio esp. delle esp. delle esp.
Esp. (c )
per dei primi 5 dei primi 25
operatore operatori operatori
2005 (d)
Macchine per la lavorazione delle materie plastiche
e della gomma e macchine per impieghi speciali
n.c.a.
Macchine per impiego generale ed altro materiale
meccanico n.c.a.
Rubinetti e valvole
Pompe e compressori e sistemi idraulici
Macchine per le industrie tessili; macchine e
impianti per il trattamento ausiliario dei tessili;
macchine per cucire e per maglieria
Totale dei primi 10 settori
Totale macchine e apparecchi meccanici
1.542
340.096
2000
221
26,1
51,5
687
237.782
346
28,4
57,8
515
66.659
129
34,0
69,9
253
22.941
91
46,9
76,6
448
414
87.945
110.352
196
267
43,8
38,9
71,4
76,4
232
208
29.679
46.797
128
225
46,6
69,4
82,5
90,8
411
3.330
4.680
317.908
922.960
1.980.110
773
277
423
58,4
41,0
83,3
68,7
277
1.657
3.246
207.428
544.627
1.069.373
749
1.539
329
40,3
38,2
77,0
70,1
Fonte: Istat, Statistiche del commercio estero
(a) Ordinata in base ai dati del 2005.
(b) Ogni operatore può essere presente in più settori a seconda del diverso tipo di merce che movimenta, quindi il totale è diverso da quanto indicato nella tavola 7.
(c) Dati provvisori.
(d ) Il valore delle esportazioni si riferisce ai soli operatori identificati, per cui il dato è diverso da quello indicato nella tavola 4, che si riferisce anche agli operatori non identificati.
9
Al primo posto in entrambi gli anni si confermano le macchine per la lavorazione delle materie plastiche
e della gomma, con un incremento consistente del numero di esportatori, da 687 ne l 2000 a 1.542 nel
2005. Il valore medio delle esportazioni per operatore subisce però una contrazione , attestandosi a 221
mila euro (346 mila del 2000). Si riduce anche la concentrazione del settore: le esportazioni attivate dai
primi 5 operatori nel 2005 costituiscono il 26,1% delle vendite del comparto in Cina contro il 28,4% del
2000, mentre il peso delle esportazioni dei primi 25 operatori ha subito una contrazione di oltre 6 punti
percentuali, attestandosi nel 2005 al 51,5%.
Al secondo posto della graduatoria si posizionano le macchine per impiego generale, che guadagnano
una posizione rispetto al 2000 e raddoppiano il numero di esportatori (pari a 515 unità nel 2005 e
rispetto alle 253 del 2000) e il valore medio delle esportazioni per operatore (129 mila euro nel 2005
contro i 91 mila del 2000). Le esportazioni attivate dai primi 5 e dai primi 25 operatori rapportate al
totale delle vendite in Cina del settore subiscono una forte contrazione, pari a circa 13 e 7 punti
percentuali, attestandosi nel 2005 rispettivamente al 34% e al 69,9%.
Tendenze analoghe si rilevano per il comparto dei rubinetti e valvole , che nel 2005 guadagna una
posizione rispetto al 2000 (dal quarto al terzo posto); gli operatori risultano in crescita (da 232 a 448) e
così come il valore medio delle esportazioni per operatore (da 128 a 196 mila). Il peso relativo dei
primi 5 esportatori rispetto alle vendite totali in Cina del settore subisce una contrazione , passando dal
46,6 al 43,8%; la riduzione è ancora più rilevante se si considera il peso dei primi 25 esportatori che , nel
2005 ,raggiunge il 71,4% rispetto all’82,5% del 2005.
10