Le relazioni sociali dalla Bibbia ai giorni nostri

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Le relazioni sociali dalla Bibbia ai giorni nostri
VITA DELLE ACLI
Le relazioni sociali dalla Bibbia ai giorni nostri
Le ACLI cantonali del Ticino in collaborazione con l’ABSI (Associazione
Biblica della Svizzera Italiana) e il Coordinamento della Fondazione Biblica
della Diocesi di Lugano, in occasione del VII incontro mondiale delle famiglie
con il Santo Padre, hanno organizzato lunedì 7 maggio un incontro-dibattito intitolato “Le relazioni familiari e sociali dalla Bibbia alla vita di oggi”.
mente incamminarci verso Dio e
verso il suo volto dobbiamo percorrere due strade: la strada della sospensione delle nostre idee, se non addirittura della loro demolizione, e quella
del confronto con il Dio di Gesù.
Gesù è l’unico che ha visto Dio, perché era nel senso del Padre (cf.Gv
1,18).
Da credenti e da praticanti, dovremmo avere idee più illuministe sul volto
di Dio. Invece, purtroppo non è così.
Un pò la nostra pigrizia, un pò l’ignoranza, un po’ la confusione fanno sì
che quando si parla di Dio si dicono
tante cose che forse non corrispondono a quelle che troviamo nella Sacra
scrittura. Se facciamo un raffronto tra
il Dio in cui credevano i nostri nonni,
quello nel quale crediamo noi e quello
nel quale credono i nostri figli vediamo già che c’è differenza. Il Dio che
veniva presentato a noi, un tempo, è
abbastanza diverso dal Dio che è presentato oggi. Allora c’è da chiedersi:
come mai, questo cambiamento? Dio
non cambia. Però man mano che l’umanità cresce e nella crescita riconosce il valore dell’uomo, scopre sempre
più il volto di Dio. E man mano che la
chiesa affina la sua fedeltà al messaggio evangelico, ecco che la verità di
sempre su Dio viene formulata in
maniera nuova. Non è Dio che cambia, è l’umanità che cresce, con l’umanità cresce la chiesa; quanto più essa si
radica nella fedeltà al Vangelo, tanto
più scopre quei volti di Dio che non
sono una novità, c’erano sempre stati,
ma erano come oscurati da vari veli.
La scoperta del volto Dio è importante: molta gente ha abbandonato la
fede e ha lasciato la chiesa a causa di
un’interpretazione sbagliata del volto
di Dio. “Bisogna scoprire, quindi il
volto di Dio e abbandonare l’immagine che non corrisponde al messaggio
evangelico. Per non sbagliare bisogna
concentrare tutta l’attenzione sulla
figura di Gesù … Quindi la fede non
è oppio che addormenta o una narcosi che assopisce, è una proposta, una
strada per realizzarsi come persane. In
questa ottica si deve recuperare il
valore delle cose (l’uomo si fa con le
cose), il valore del piacere (anche il
piacere favorisce limpegno e l’amore),
il valore della giustizia (senza giustizia
non crescono le relazioni tra persone
e popoli).”
Monica Duca Widmer partendo dalla
propria esperienza di donna impegnata in politica, sposa e madre di due
figli, condividendo l’intervento di don
Battista Borsato ha esortato i tanti
presenti a testimoniare con la vita l’amore per l’umanità a partire da chi ci
è più prossimo: marito, figli, comunità.3
Cadenazzo
Lucerna
Festa del tesseramento
domenica 24 giugno
nella sede del Circolo ACLI
Grigliata
domenica 1 luglio
al centro Grosshof
di Antonio Cartolano, membro della Presidenza nazionale ACLI
All’incontro, moderato dal prof.
Ernesto Borghi, sono intervenuti don
Battista Borsato, teologo, direttore
dell’ufficio di Pastorale per il matrimonio e la famiglia della Diocesi di
Vicenza e Monica Duca Widmer,
vicepresidente della Commissione
Federale delle Comunicazioni, membro della Commissione federale per la
Ricerca Energetica (CORE) e già presidente del Gran Consiglio cantonale
del Ticino.
Mentre le religioni e con esse la famiglia sperimentano una crisi profonda,
la persona di Gesù e il suo messaggio
continuano ad alimentare la fede di
tanti uomini e donne. Con la sua relazione don Borsato si è però posto il
tema dei “lontani”. Di chi ha conosciuto la fede da bambino, ma da
quella fede è stato allontanato dalla
vita, da esperienze negative o semplicemente dal tempo e dall’indifferenza.
Secondo il relatore “si rende sempre
necessario e urgente pulire il “volto”
di Dio”, ossia purificare la nostra idea
o immagine di Dio. Anche il cammino
compiuto dal patriarca Abramo, invitato a “uscire” dalla sua terra, più che
indicare un percorso geografico, designava un movimento interiore e diretto verso la ricerca del vero volto di
Dio. Egli aveva intuito che Dio è
diverso, è altro dai pensieri dell’uomo,
trascendente da ogni umana collocazione e idea. Si dice che il filosofo illuminista Voltaire abbia affermato:
“Dio a creato l’uomo a sua immagine
e l’uomo gli ha ben risposto”; anche
l’uomo quindi è portato a creare Dio
a propria immagine. Si comprende
subito che questa icona riduce Dio
alla maggiorazione del nostro io e
delle nostre idee. Se vogliamo vera22
il dialogo 3/12
Il tavolo dei relatori: da sin. Monica
Duca Widmer, il moderatore Ernesto
Borghi e don Battista Borsato