La guarigione nella vita di Giuseppe

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La guarigione nella vita di Giuseppe
Past. Giovanni Di Sano
25/09/2016
La guarigione nella vita di Giuseppe
L’uomo è stato creato da Dio con una intenzione e dobbiamo tornare all’intenzione
originale di Dio nei confronti dell’uomo.
Prima del peccato ogni nostro senso fisico veniva filtrato dallo spirito, che era collegato
con Dio, ma con il peccato si accesero gli occhi della mente e da quel momento in poi
ogni cosa è stata sempre filtrata attraverso il pensiero carnale; la mente carnale non può
comprendere le cose di Dio e questo è il motivo per cui ognuno di noi deve fare un
percorso per avere la mente di Cristo.
La nostra mente vede la realtà ma la verità è l’espressione più alta della realtà e quindi
dobbiamo accordarci con essa e non con ciò che percepisce la nostra mente.
1 Tessalonicesi 5:23
Ora il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero vostro
spirito, anima e corpo siano conservati irreprensibili per la venuta del Signor nostro
Gesù Cristo.
Dio ha dovuto fare una nuova creazione per poter ripristinare l’idea originale e con
Gesù Cristo a fatto vedere a tutti come un uomo condotto dallo Spirito può vivere sulla
terra. In Cristo Gesù siamo delle nuove creature.
Matteo 11.28 – 30
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. 29 Prendete
su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore;
e voi troverete riposo alle anime vostre; 30 poiché il mio giogo è dolce e il mio
carico è leggero».
Si parla di un fardello fisico, di un peso, e Gesù ci dice di gettare su di lui ogni nostro
peso; i pesi ci impediscono di correre e la scrittura dice che noi stiamo correndo una
gara e la gara va corsa senza i pesi, altrimenti non si riesce a correre.
Luca 4:18-19
«Lo Spirito del Signore è sopra di me,
perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri;
mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri
e il ricupero della vista ai ciechi;
per rimettere in libertà gli oppressi,
19 per proclamare l'anno accettevole del Signore».
Per evangelizzare ci vuole unzione ma per quelli che hanno il cuore rotto Dio manda
direttamente Gesù ed è la presenza di Gesù che guarisce quelli che hanno il cuore rotto.
Salmi 23:3
Egli mi ristora l'anima,
mi conduce per sentieri di giustizia,
per amore del suo nome.
Salmi 147:3
Egli guarisce quelli che hanno il cuore rotto e fascia le loro ferite.
Noi dobbiamo imparare a fidarci dell’amore di Dio, noi dobbiamo avere la rivelazione
perché è attraverso la rivelazione che noi possiamo comprendere l’amore di Dio
Efesini 3:17-19
perché Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della fede, 18 affinché, radicati e
fondati nell'amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la larghezza, la
lunghezza, la profondità e l'altezza, 19 e conoscere l'amore di Cristo che
sopravanza ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.
Facendo un’ analisi di questo testo possiamo notare che è impossibile conoscere un
qualcosa che va al di là di ogni conoscenza, e infatti senza la rivelazione di Dio noi non
possiamo conoscere questo amore, proprio per il fatto che sopravanza ogni conoscenza
umana a noi ci è dato di conoscerlo per RIVELAZIONE.
Dio vuole che noi conosciamo il suo amore “affinchè siate ripieni di tutta la pienezza di
Dio” e questo è il proposito iniziale di Dio per l’uomo; fino a che noi continuiamo a
filtare tutto quello che arriva attraverso i nostri sensi e la nostra mente non riusciremo ad
avere questa rivelazione; se noi siamo feriti in noi cresce la paura e poi l’odio, ma se ci
fidiamo di Dio dobbiamo saper che il suo amore perfetto caccia via ogni paura.
La bibbia ci racconta la storia di un personaggio che di ferite ne ha subite molte:
Giuseppe.
Giuseppe a 17 anni è stato venduto dai suoi fratelli, le persone di cui si doveva fidare di
più, nella sua vita dai 17 ai 30 ha subito una ferita dietro l’altra.
1)
RIGETTO. Giuseppe subisce rigetto da parte dei suoi fratelli che sono adirati a
causa delle sue rivelazioni avute in sogno dove si capisce che lui sarà superiore a tutti i
membri della sua famiglia; in più in giovane età subisce anche la perdita della madre
che muore poco dopo aver partorito Beniamino.
2)
PERDITA; per la perdita nella madre.
3)
ABBANDONO. L’odio dei fratelli cresce nei confronti di Giuseppe e decidono di
ucciderlo; lo portano nei campi in un posto lontano e poi lo calano in una cisterna per
fargli provare paura e poi, per evitare che il sangue di Giuseppe ricada su di loro,
decidono di disfarsene vendendolo ai Madianiti
4)
SEPARAZIONE; subisce a 17 anni la separazione dal Padre e dalla sua Terra.
5) SUBISCE COMPORTAMENTI INSIDIOSI; Giuseppe, non godendo della simpatia dei
fratelli, probabilmente per lunghi anni ha dovuto subire ogni genere di insidia anche
psicologica.
6)
BRUTALITA’; nella sua condizione di schiavo Giuseppe subisce ogni sorta di
brutalità, la scrittura non ci dice nulla al riguardo ma si può tranquillamente desumere
dal fatto che gli schiavi normalmente non vengono trattati con i guanti di velluto.
7)
UMILIAZIONE; gli schiavi lo espongono al mercato e quindi subisce una grande
umiliazione.
8)
PRESSIONE / TENTAZIONE; la moglie di Potifar tenta più volte Giuseppe perché
era attratta da lui; arriva al punto da afferrare Giuseppe con forza per coricarsi con lui e
Giuseppe fugge.
9)
VIENE INGIUSTAMETNE ACCUSATO dalla moglie di Potifar, che accusa Giuseppe
di aver provato a coricarsi con lei.
10)
FINISCE IN PRIGIONE
Poi grazie all’interpretazione di un sogno diventa il numero due del paese d’Egitto,
diventa potente, ricco e famoso; praticamente ha tutto quello che un uomo può
desiderare; in quel periodo gli nascono due figli e gli mette i seguenti nomi:
MANASSE che significa: Dio mi ha fatto dimenticare tutti i miei affanni e la casa di mio
Padre.
EFRAIM che significa: Dio mi ha reso prospero nel paese della mia afflizione.
Da questi due nomi si può capire in che stato ancora era il cuore di Giuseppe; aveva il
cuore rotto, aveva ancora amarezze nella sua vita e aveva dentro di se un dolore che gli
bruciava dentro.
La storia ci racconta che i fratelli di Giuseppe arrivano in Egitto portati da una grande
carestia e quindi lui si trova faccia a faccia con il proprio passato; non usa vendetta ma
vuole far capire ai suoi fratelli i suoi sbagli e nel frattempo comincia a comprendere il
piano di Dio in tutto questo: preservare Israele nel momento della carestia.
Genesi 42: 19-24
19 Se siete gente sincera, uno di voi fratelli resti qui incatenato nella vostra
prigione; e voi andate, portate il grano necessario alle vostre famiglie. 20 Poi
conducetemi il vostro fratello più giovane; così le vostre parole saranno verificate e
voi non morirete». Ed essi fecero così.
21 Allora si dicevano l'uno all'altro: «Sì, noi fummo colpevoli verso nostro fratello,
giacché vedemmo la sua angoscia quando egli ci supplicava, ma non gli demmo
ascolto! Ecco perché ci viene addosso quest'angoscia». 22 Ruben rispose loro:
«Non ve lo dicevo io: "Non commettete questo peccato contro il ragazzo?" Ma voi
non voleste darmi ascolto. Perciò, ecco, il suo sangue ci è ridomandato». 23 Ora essi
non sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro c'era un interprete. 24 Ed
egli si allontanò da loro, e pianse. Poi tornò, parlò con quelli e prese tra di loro
Simeone, che fece incatenare sotto i loro occhi.
Giuseppe ha una prima guarigione quando sente i fratelli parlare di lui e il pianto che ne
scaturisce è un primo pianto liberatorio.
Al loro ritorno Giuseppe li invita ad un pranzo
Genesi 43:26-32
Quando Giuseppe venne a casa, quelli gli porsero il dono, che avevano portato con
sé nella casa, e s'inchinarono fino a terra davanti a lui. 27 Egli domandò loro come
stavano e disse: «Vostro padre, il vecchio di cui mi parlaste, sta bene? Vive ancora?»
28 Quelli risposero: «Nostro padre tuo servo sta bene, vive ancora». Poi
s'inchinarono e gli fecero riverenza. 29 Giuseppe alzò gli occhi, vide Beniamino suo
fratello, figlio di sua madre, e disse: «È questo il vostro fratello più giovane di cui mi
avete parlato?» Poi disse a lui: «Dio ti sia propizio, figlio mio!» 30 E Giuseppe
s'affrettò a uscire, perché si era commosso nell'intimo per suo fratello; cercava un
luogo dove piangere; entrò nella sua camera e pianse. 31 Poi si lavò la faccia e uscì,
si fece forza e disse: «Portate il pranzo».
Sapere che il padre era ancora in vita certamente ha creato un sussulto nel cuore di
Giuseppe e la vista di Beniamino ha innescato nell’uomo un secondo processo di
guarigione e va a piangere in un luogo segreto e il luogo segreto è il posto dove lo
Spirito Santo può operare nelle nostre vite.
Giuseppe vuole mettere alla prova i fratelli per capire se davvero il loro cuore è
cambiato; fa in modo che al fratello più piccolo, Beniamino, viene trovata della refurtiva
(che lui stesso aveva messo nello zaino del ragazzo) per vedere la reazione dei fratelli
alla notizia che Beniamino sarebbe dovuto rimanere schiavo in Egitto.
Genesi 44:18-34; Genesi 45:1-3
Allora Giuda si avvicinò a Giuseppe e disse: «Mio signore, permetti al tuo servo di
fare udire una parola al mio signore. La tua ira non si accenda contro il tuo servo,
poiché tu sei come il faraone. 19 Il mio signore interrogò i suoi servi, dicendo:
"Avete un padre o un fratello?" 20 Noi rispondemmo al mio signore: "Abbiamo un
padre che è vecchio, con un giovane figlio, natogli nella vecchiaia; il fratello di
questi è morto, è rimasto lui soltanto dei figli di sua madre, e suo padre lo ama". 21
Allora tu dicesti ai tuoi servi: "Fatelo scendere da me perché io lo veda con i miei
occhi". 22 Noi dicemmo al mio signore: "Il ragazzo non può lasciare suo padre
perché, se lo lasciasse, suo padre morirebbe". 23 Tu dicesti ai tuoi servi: "Se il
vostro fratello più giovane non scende con voi, voi non vedrete più la mia faccia".
24 Come fummo risaliti da mio padre, tuo servo, gli riferimmo le parole del mio
signore. 25 Poi nostro padre disse: "Tornate a comprare un po' di viveri". 26 E noi
rispondemmo: "Non possiamo scendere laggiù; se il nostro fratello più giovane
verrà con noi, scenderemo; perché non possiamo vedere la faccia di quell'uomo, se
il nostro fratello più giovane non è con noi". 27 Mio padre, tuo servo, ci rispose:
"Voi sapete che mia moglie mi partorì due figli; 28 uno di questi partì da me, e io
dissi: «Certamente, egli è stato sbranato»; e non l'ho più visto da allora; 29 se mi
togliete anche questo, se gli capita qualche disgrazia, voi farete scendere con
tristezza i miei capelli bianchi nel soggiorno dei morti". 30 Or dunque, quando
giungerò da mio padre, tuo servo, se il ragazzo, alla vita del quale la sua è legata,
non è con noi, 31 avverrà che, come avrà visto che il ragazzo non c'è, egli morirà e i
tuoi servi avranno fatto scendere con tristezza i capelli bianchi del tuo servo, nostro
padre, nel soggiorno dei morti. 32 Siccome il tuo servo si è reso garante del
ragazzo presso mio padre e gli ha detto: "Se non te lo riconduco, sarò per sempre
colpevole verso mio padre", 33 ti prego, permetti ora che il tuo servo rimanga
schiavo del mio signore invece del ragazzo e che il ragazzo se ne torni con i suoi
fratelli. 34 Altrimenti, come farei a risalire da mio padre senza avere il ragazzo con
me? Ah, che io non veda il dolore che ne verrebbe a mio padre».
1 Allora Giuseppe non potè più contenersi davanti a tutto il suo seguito e gridò:
«Fate uscire tutti dalla mia presenza!» Nessuno rimase con Giuseppe quando egli si
fece riconoscere dai suoi fratelli. 2 Alzò la voce piangendo; gli Egiziani lo udirono e
l'udì la casa del faraone.
A questo punto Giuseppe si fa riconoscere dai fratelli e gli racconta tutta la storia dal
punto di vista di Dio e non dal suo punto di vista, non c’è rancore nel suo racconto ma
c’è la consapevolezza di essere stati al centro di un disegno divino per fare in modo che
Israele fosse mantenuto in vita in un momento di carestia.
La guarigione di Giuseppe porta guarigione anche a tutta la sua famiglia, infatti i figli
riescono a confessare al padre ciò che avevano fatto a Giuseppe e prima di allora
avevano mantenuto il segreto sulla sorte del ragazzo.
Giuseppe poi incontra suo padre e lo abbraccia e l’abbraccio con il Padre rende
completa la guarigione.
Si ha guarigione quando si comprendere, per rivelazione, il piano di Dio.
Emiliano Maineri