5 ottobre 2015

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5 ottobre 2015
5 ottobre 2015
A settembre, i prezzi al consumo della zona euro sono scesi anno su anno per la prima volta in sei mesi,
mettendo in evidenza il persistente rischio di deflazione sulla scia del calo dei prezzi delle materie prime. Eurostat ha
stimato infatti che l'inflazione dei 19 Paesi che condividono la moneta unica sia scesa a settembre dello 0,1% sull’anno
precedente, dopo il +0,1% di agosto. Il consenso era per un dato invariato. Alla base della contrazione dei prezzi al
consumo il forte calo su base annuale dei prezzi dell'energia, scesi dell'8,9% dopo il meno 7,2% il mese scorso. Di
andamento opposto, gli alimentari sono stati il principale traino al rialzo per l'intero indice, con un rialzo del 2,7%. Per
quanto riguarda l'inflazione "core", i prezzi hanno visto un aumento dello 0,9% anno su anno a settembre, invariato
rispetto ad agosto.
Indici Azionari (loc. ccy)
Perf 1W
Perf MTD
Perf YTD
Perf 1YR
Perf 3YRs
1,04%
0,45%
0,26%
-1,40%
-0,49%
0,34%
-0,80%
-0,87%
1,51%
0,78%
0,98%
-0,36%
0,43%
1,89%
1,63%
1,90%
0,47%
-1,11%
0,08%
1,13%
-0,40%
1,94%
3,17%
1,59%
1,67%
0,04%
2,36%
1,52%
-5,22%
-0,60%
12,54%
-2,57%
4,36%
-6,64%
-1,85%
1,57%
-8,89%
-6,00%
-5,02%
0,49%
-5,35%
-15,92%
-0,84%
5,19%
5,91%
3,89%
4,14%
-6,10%
-1,44%
12,84%
-6,76%
-4,07%
-0,72%
2,47%
-5,53%
-19,37%
33,57%
50,11%
34,76%
29,13%
28,98%
4,41%
22,00%
99,98%
2,35%
20,42%
33,97%
24,19%
9,39%
-20,32%
Indici Obbligazionari
Perf 1W
Perf MTD
Perf YTD
Perf 1YR
Perf 3YRs
Obbl. Gov. EMU
Obbl. Paesi Em erg.
Obbl. Corp Inv. Grade
Obbl. Corp High Yield
0,96%
0,08%
0,01%
-0,65%
0,54%
0,60%
0,32%
0,14%
1,78%
0,53%
-1,39%
1,26%
4,48%
-0,23%
-0,46%
2,09%
21,86%
4,82%
12,42%
26,48%
-1YR
-3YRs
14,55
17,73
14,33
16,22
S&P500
Nasdaq
FTSE/MIB
Dax
Cac40
FTSE 100
DJ EuroStoxx 50
Nikkei 225
Hang Seng
MSCI Globale
MSCI USA
MSCI Europa
MSCI Pacifico
MSCI Paesi Em ergenti
Indici di Volatilità
Last
-1W
VIX
(Stati Uniti)
VDAX (Europa)
20,94
27,74
23,62
25,98
19,20
19,48
Last
-1W
inizio anno
-1YR
-3YRs
-0,11%
-0,04%
0,03%
0,14%
0,33%
0,85%
-0,11%
-0,04%
0,03%
0,15%
0,33%
0,86%
0,02%
0,08%
0,17%
0,33%
0,26%
0,63%
0,01%
0,08%
0,18%
0,33%
0,23%
0,57%
0,12%
0,22%
0,44%
0,68%
0,35%
0,96%
Last
-1W
inizio anno
-1YR
-3YRs
-0,04%
0,00%
0,03%
0,07%
0,67%
1,63%
112
-14
122
-0,03%
0,02%
0,06%
0,14%
0,78%
1,80%
115
-24
122
0,11%
0,29%
0,29%
0,53%
0,95%
1,89%
135
28
137
0,10%
0,18%
0,26%
0,38%
1,02%
2,31%
138
21
103
0,64%
1,32%
1,72%
2,21%
3,76%
5,05%
353
-63
312
-1YR
-3YRs
-0,03%
-0,07%
0,16%
0,93%
0,01%
0,56%
1,72%
2,43%
0,02%
0,06%
0,57%
1,52%
0,10%
0,26%
0,67%
1,74%
Tassi Interbancari
Euribor 1M
Euribor 3M
Euribor 6M
Euribor 12M
Libor 3M $
Libor 12M $
Focus Italia
Gov 3M
Gov 6M
Gov 1Y
Gov 2Y
Gov 5Y
Gov 10Y
SPREAD BTP-BUND
SPREAD BTP-BONOS
CDS 5Y
Curva Tassi
Last
-1W
Euro Gov 3M
Euro Gov 2Y
Euro Gov 5Y
Euro Gov 10Y
USD Gov 3M
USD Gov 2Y
USD Gov 5Y
USD Gov 10Y
-0,20%
-0,27%
-0,05%
0,51%
-0,01%
0,58%
1,30%
1,99%
-0,22%
-0,24%
0,02%
0,65%
-0,02%
0,69%
1,47%
2,16%
inizio anno
inizio anno
-0,05%
-0,10%
0,02%
0,54%
0,04%
0,66%
1,65%
2,17%
La fiducia economica nella zona euro tocca in
settembre un nuovo massimo da quattro anni,
secondo l’indice della Commissione europea che
misura l''economic sentiment', cresce a 105,6 punti
dai 104,1 di agosto, attestandosi al livello più alto da
quota 106,1 dell'aprile 2011. Le attese degli
economisti erano per un dato invariato. In particolare,
l'indice relativo alla fiducia delle imprese è salito a
0,34 punti in settembre da 0,20 del mese precedente,
a fronte di attese per un valore di 0,20. La fiducia dei
consumatori è invece scesa leggermente, a -7,1 da 6,9. L'indicatore sulle aspettative di inflazione per i
prossimi 12 mesi è risalito a 3,2 punti, dopo il calo a
3,1 in agosto dai 4,2 di luglio, restando comunque
ampiamente sotto la media di lungo periodo di 19,7.
L’attività manifatturiera in Eurozona, sempre in
settembre, continua a crescere a passo moderato,
secondo l’indice finale Markit dei direttori acquisti, che
si posiziona al livello di 52. Più problematica la chiave
di lettura data dall’istituto di ricerca attraverso il
commento del suo capo economista, che segnala il
rischio di stagnazione della manifattura dell’Eurozona
“nonostante gli stimoli senza precedenti della Bce” ed
il deprezzamento dell’euro, e segnala che le pressioni
disinflazionistiche potrebbero spingere l’istituto di
Francoforte ad ampliare la propria azione non
convenzionale.
La produzione industriale giapponese è scesa
inaspettatamente
per
il
secondo
mese
consecutivo ad agosto, alimentando i timori che
l'economia sia in recessione e sollevando ulteriori
dubbi sul fatto che il governo possa spingere la
Inclinazione curva 10-2 in bp
Last
-1W
inizio anno
-1YR
-3YRs
Euro
78
89
64
99
146
crescita e mettere fine a decenni di deflazione.
US
141
147
151
188
148
Secondo quanto riferito dal ministero del Commercio,
dati al 02/10/15
Fonte Bloomberg
local ccy = valuta locale (non tiene conto dell'effetto cambio)
la produzione industriale di agosto è scesa dello 0,5%
Perf 1W = performance ad 1 settimana
Perf 1YR = performance ad 1 anno
Perf MTD = performance da inizio mese
Perf 3YRs = performance a 3 anni
su mese, ben al di sotto di una crescita dell'1% attesa
Perf YTD = performance da inizio anno
dagli analisti. Restano deboli anche le vendite al
dettaglio, salite solo dello 0,8% ad agosto rispetto ad un anno fa, contro attese per una crescita dell'1,1%. Il
rallentamento della Cina, che deprime la crescita globale e quella dell'Asia in particolare, potrebbe costringere la Banca
del Giappone a fornire nuovi stimoli già il mese prossimo, anche considerando che la debolezza della domanda interna
ed esterna aumenta la probabilità che l’economia si contragga per il secondo trimestre consecutivo in giugno-settembre,
dopo il meno 1,2% su anno nel trimestre aprile-giugno.
L'attività del settore manifatturiero cinese si è contratta a settembre scendendo al minimo da oltre sei anni
mentre la crescita del settore dei servizi, su cui si punta per compensare la debolezza del manifatturiero e per gestire la
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transizione del modello economico del paese, ha rallentato, portandosi vicino alla stagnazione e alimentando timori di un
rallentamento economico superiore alle attese. L'indice Pmi (Purchasing Managers Index) manifattura elaborato da
Markit/Caixin sulla base di un'indagine congiunturale tra i direttori acquisti è calato a 47,2 da 47,3 di agosto, secondo la
stima finale, mentre il Pmi servizi è scivolato a 50,5 da 51,5, avvicinandosi alla soglia dei 50 punti, spartiacque tra
crescita e contrazione. Più attenuata la debolezza evidenziata delle indagini Pmi ufficiali, che tracciano l'attività delle
aziende più grandi. A settembre, secondo i numeri forniti dall'ufficio statistico, il Pmi manifatturiero è passato a 49,8 da
49,7, mentre l'indice sui servizi è rimasto invariato a 53,4.
Anche gli Stati Uniti si uniscono in settembre alla debolezza o decelerazione della manifattura: Il ritmo della
crescita nel settore manifatturiero negli Usa ha subìto un rallentamento a settembre, toccando il minimo da maggio 2013.
Cambi BCE
Dollaro
Yen
Sterlina
Materie Prime
Petrolio
Oro
Ram e
Mais
Grano
Benzina
Cotone
Gas Naturale
Argento
Caffè
Settori EUROPESTOXX 600
Perf 1W
Perf MTD
Perf YTD
Perf 1YR
Perf 3YRs
-0,08%
0,51%
-0,14%
0,39%
0,34%
0,37%
8,79%
8,19%
5,86%
13,18%
2,41%
6,33%
15,86%
-24,75%
8,81%
Perf 1W
Perf MTD
Perf YTD
Perf 1YR
Perf 3YRs
-0,35%
-0,79%
-1,90%
0,06%
1,08%
-3,90%
0,84%
-4,41%
1,01%
1,30%
1,00%
1,89%
0,00%
0,39%
0,10%
-3,45%
1,09%
-2,89%
5,13%
2,43%
-14,51%
-4,01%
-17,72%
-1,95%
-12,97%
-6,54%
-0,22%
-15,16%
-1,94%
-25,39%
-49,25%
-4,72%
-21,61%
20,42%
5,66%
-43,60%
-3,73%
-39,32%
-9,29%
-40,41%
-49,33%
-36,17%
-35,60%
-47,96%
-40,15%
-54,57%
-15,88%
-27,83%
-55,85%
-32,32%
Perf 1YR
Perf 3YRs
Perf 1W
Perf MTD Perf YTD
Basic Res
-0,78%
1,85%
-28,37%
-30,63%
Financial
-0,09%
1,05%
10,91%
23,40%
Chem ical
-0,71%
-0,65%
-0,56%
6,18%
Utilities
1,79%
0,34%
-7,44%
-7,91%
Banks
-0,23%
0,67%
-1,67%
-5,59%
Pers & Househ
-0,67%
-0,79%
13,60%
22,73%
Telecom
-5,00%
-2,73%
1,05%
9,27%
DJ Europe St 50
-0,53%
0,04%
-0,86%
-0,61%
Oil & Gas
3,23%
3,09%
-7,94%
-21,27%
Industrial
0,41%
0,29%
-0,99%
2,59%
Auto
-0,97%
-0,22%
-7,48%
4,49%
Travel & Leisure
-1,44%
-0,59%
9,11%
23,96%
Health Care
-2,25%
-0,35%
8,61%
7,44%
Media
-0,87%
-0,59%
8,59%
19,31%
Tech
-0,24%
-0,85%
-0,52%
6,63%
Insurance
-0,28%
0,10%
2,26%
8,66%
Construc & Mat
-1,35%
0,06%
7,31%
14,51%
Retail
1,58%
-0,31%
6,48%
17,98%
Food&Bev
0,99%
0,09%
7,93%
13,78%
dati al 02/10/15
Fonte Bloomberg
local ccy = valuta locale (non tiene conto dell'effetto cambio)
Perf 1W = performance ad 1 settimana
Perf 1YR = performance ad 1 anno
Perf MTD = performance da inizio mese
Perf 3YRs = performance a 3 anni
Perf YTD = performance da inizio anno
Le performance delle Materie Prime sono riferite ai contratti Future
-37,91%
71,66%
21,88%
7,25%
21,14%
48,27%
30,01%
16,10%
-23,11%
22,75%
44,20%
74,79%
52,53%
59,75%
49,72%
55,32%
46,20%
27,35%
30,61%
L'indice ISM è sceso a 50,2 da 51,1 del mese
precedente e contro attese per un livello di 50,6. Il
sotto indice per i nuovi ordini è calato a 50,1 da 51,7,
al minimo dal novembre 2012. L'indice che monitora
l'occupazione è sceso a 50,5 da 51,2 restando al
minimo da aprile, mentre l'indice dell'import è sceso a
50,5 da 51,5 restando al minimo da gennaio 2013.
Sempre negli USA nel mese di settembre sono
stati creati 142mila nuovi posti di lavoro, livello
ben inferiore ai 200mila previsti dagli analisti. Il
dipartimento del Lavoro ha rivisto i dati di agosto e
luglio, quando sono state creati 136mila nuovi posti
anziché 173mila e 223mila contro 245mila della stima
iniziale. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al
5,1%, come da attese. Il mercato del lavoro
statunitense appare quindi in rallentamento: negli
ultimi tre mesi sono stati creati in media 167mila posti
di lavoro, mentre la crescita media dell'anno scorso si
attestava a 260mila unità. Nessuna pressione
inflazionistica salariale: i guadagni orari medi restano
invariati in settembre, contro attese per un rialzo dello
0,2%. Su base annua l’incremento resta al 2,2%. Si
riduce anche il tasso di partecipazione alla forza
lavoro, dal 62,6% al 62,4%.
3
Performance maggiori mercati azionari, settimana dal 21 settembre al 25 settembre
Bovespa (Brasile)
4,91%
Hang Seng (Hong Kong)
1,51%
Sensex (India)
1,38%
S&P500 (Usa)
1,04%
NASDAQ (Usa)
0,45%
FTSE 100 (Regno Unito)
0,34%
FTSE/MIB
0,26%
Swiss Index (Svizzera)
0,11%
Stoxx Europe 600
-0,41%
Cac40 (Francia)
-0,49%
Nikkei 225 (Giappone)
-0,87%
Shanghai (Cina)
-1,28%
Dax (Germania)
in valuta locale
-1,40%
Micex (Russia)
-4,00%
in Euro
-1,65%
-3,00%
-2,00%
-1,00%
0,00%
1,00%
2,00%
3,00%
4,00%
5,00%
6,00%
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DISCLAIMER
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