rn2206-romlune_07-036

Transcript

rn2206-romlune_07-036
36 ROMAGNA SCUOLA
LUNEDÌ
22. GIUGNO 2015
Il grande decoro della Polonia
Progetto Comenius Gli
studenti del Liceo
Classico Dante
Alighieri di Ravenna
raccontano la loro
esperienza di scambio
con gli amici polacchi
tarogard Gdanski”:
un nome difficile da
leggere e da scrivere
per noi studenti
italiani;
una
cittadina a noi
sconosciuta in un
Paese europeo mai
frequentato
e
sostanzialmente
poco attrattivo per i nostri normali
programmi turistici, a scuola o in
famiglia. Forse anche per questo
valeva la pena di partecipare alla
tappa polacca del progetto
Comenius “Our Common Roots”,
che l’anno scorso e quest’anno ha
coinvolto Italia, Turchia, Spagna
(Catalogna) e Gran Bretagna
(Galles). Noi siamo stati in Polonia
dal 13 al 17 aprile, accompagnati
dai docenti Antonella Battaglia e
Michele Borsatti.
L’Europa dei luoghi comuni ci
parlava della Polonia come di una
zona dal clima freddo e molesto,
dalla lingua incomprensibile e dalla
storia marginale rispetto ad altre.
Siamo stati invece piacevolmente
sorpresi di ritrovarci… al centro del
mondo: a pochi chilometri da
quella cittadina dal nome
impronunciabile c’erano una
Bibbia di Gutenberg (nel Museo
Arcivescovile di Pelplin), il castello
medioevale più grande d’Europa
(Malbork, l’antica Marienburg dei
Cavalieri Teutonici) e la città dove è
cominciata la messa in discussione
del modello comunista: la Danzica
dei cantieri navali dove lavorò e
condusse la sua lotta Lech Walesa,
premio Nobel per la pace.
L’accoglienza con cui siamo stati
ricevuti nelle famiglie, nella scuola
e dai rappresentanti delle
istituzioni ha superato ogni nostra
“Stipendi bassi
come il costo
della vita”
aspettativa. Abbiamo avuto
l’impressione di trovarci in una
comunità che, dopo molti decenni
bui, si è scoperta o riscoperta
profondamente
europea
e
desiderosa di conoscere, viaggiare,
confrontarsi. Ospitali, premurosi e
calorosi, gli amici polacchi non ci
hanno lasciato un solo minuto a
rischio di noia. Un’ottima
impressione ci ha fatto anche la
scuola ospitante: grande, efficiente,
attrezzata, viva e attiva mattina e
pomeriggio; collocata in un edificio
ben tenuto e accogliente (noi
veniamo da un Paese più ricco della
Polonia, che però spesso lamenta le
precarie condizioni dell’edilizia
scolastica). Con la visita al Centro
Europeo di Solidarnosc a Danzica
abbiamo imparato molto su un
pezzo di storia poco frequentato
nelle nostre scuole e abbiamo
scoperto un museo interattivo e
multimediale come se ne trovano
pochi, anche da noi. Una notevole
differenza tra l’Italia e la Polonia
rimane il costo della vita: rispetto ai
nostri, i prezzi là sono bassissimi,
tranne in quei luoghi, come Sopot
(sul mare) dove arrivano molti
turisti in grado di spendere cifre
alte nello shopping. In Polonia gli
stipendi sono bassi, quindi anche le
casse pubbliche non saranno piene,
ma si nota ovunque un grande
decoro e un grande rispetto dei
luoghi: le città grandi e
piccole sono pulite, ordinate e ben
tenute; lo stesso si può dire delle
scuole. Sarà un semplice dettaglio,
ma
su molti caloriferi dei corridoi
scolastici abbiamo visto delle mele,
con la funzione di profumare gli
ambienti; non abbiamo visto
scritte, infissi rotti, tende strappate
o altri segni di incuria o scarso
rispetto ai quali purtroppo molte
scuole italiane ci hanno abituati.
Quando siamo stati ricevuti dalle
autorità di Starogard, ci ha fatto
molta impressione venire a sapere
che fino a venticinque anni fa i
giovani polacchi non avevano la
possibilità di spostarsi dal loro
Paese; ancora non sembra vero, a
chi è nato prima del crollo del
Comunismo, di poter ricevere
studenti e insegnanti
stranieri e di confrontarsi nel nome
dell’Europa. La voglia di uscire dai
confini non impedisce ai polacchi
di mantenere saldo il legame con le
loro tradizioni, in particolare con
una devozione religiosa che
accomuna vecchie e nuove
generazioni: le immagini di
Giovanni Paolo II sono ovunque. Il
nostro comune progetto invitava al
confronto su balli, giochi e cibo. Su
quest’ultimo non è stato difficile
familiarizzare: in Polonia regnano
le calorie e l’abbondanza ad ogni
pasto e ce ne siamo accorti
soprattutto quando ci hanno
portati in un ristorante di
campagna per la cena di saluto.
Elisabetta Cavalazzi, Francesca Ercolani, Anna Maraldi, Laura Rallo,
Andrea Savini (Liceo Classico Dante
Alighieri - Ravenna)
PROGETTO COMENIUS/2 Durante la permanenza dei compagni provenienti dalla Svezia sono state messe a confronto le diverse abitudini
Un confronto “svedese” sulle dipendenze giovanili
D
urante il soggiorno dei ragazzi svedesi
si sono svolte diverse attività di gruppo
al fine di confrontare le culture dei due
paesi. I temi di conversazione, scelti in
precedenti sedute dai docenti italiani e svedesi,
presentavano diverse caratteristiche. Principalmente miravano all’analisi di atteggiamenti adolescenziali come la dipendenza da droghe, alcol,
fumo, l’utilizzo esagerato di internet, l’alimentazione ed i disturbi legati ad essa. Ogni gruppo era
incaricato di produrre una presentazione multimediale su due tematiche non necessariamente
legate tra loro. Al fine di esporre il prodotto avevamo a disposizione 10 ore, durante le quali sono emerse le principali differenze tra Svezia ed Italia.
Per quanto riguarda il tema dell’alcol e i compor-
tamenti rischiosi in strada, i ragazzi, attraverso
l’informazione e la loro esperienza hanno potuto
concludere che, contrariamente alla Svezia, in Italia l’utilizzo di alcolici è precoce e poco controllato.
Questo implica una quantità elevata di incidenti
stradali dovuti a stato di ebbrezza, ma non solo;
infatti dalle statistiche è emerso che le cause di collisioni sono anche dovute all’utilizzo di cellulari o
dallo svolgere contemporaneamente alla guida altre azioni. Il gruppo incaricato del lavoro riguardante i disturbi alimentari ha potuto notare che le
principali malattie causate da una malnutrizione
sono bulimia, anoressia e obesità in entrambi gli
Stati. Molto spesso dietro a questi problemi si cela
il cyberbullismo (bullismo virtuale), altra tematica
di cui i ragazzi si sono occupati. Contrariamente
al bullismo fisico, quello sulla rete molte volte agisce attaccando in maniera anonima e pubblica,
causando disagi nella vita delle vittime che portano a depressione, solitudine e in casi estremi, al
suicidio. Il gruppo è giunto alla conclusione che
per combattere questi problemi psicologici è necessario rapportarsi con parenti, amici ed esperti.
Un’altra tematica affrontata, è stata la dipendenza
da internet, affiancata dallo stile di vita sedentario.
Questo gruppo ha potuto osservare che in Svezia
la percentuale di adolescenti dipendenti da internet è quasi il doppio rispetto a quella italiana. Ragionando sulle cause ha potuto affermare che probabilmente gli svedesi sono più portati all’utilizzo
del mezzo poiché gli vengono forniti gli strumenti
tecnologici necessari. Per esempio nelle scuole o-
gni studente ha il proprio computer offerto gratuitamente e la connessione wifi sempre presente.
Da questo disagio nasce una conseguenza non trascurabile, che oggi giorno affligge gli adolescenti.
Infatti sono sempre meno portati a praticare attività fisica adottando uno stile di vita sedentario,
negativo per la loro salute. Al fine di migliorare la
situazione, i ragazzi, consigliano l’inserimento di
regole da parte dei genitori e l’approccio a uno
sport di qualsigenere. Questi sono solo alcuni dei
temi affrontati insieme, grazie ai quali ci siamo
informati e arricchiti cercando, nel nostro piccolo,
di fornire soluzioni pratiche a problematiche sempre più diffuse nella fascia adolescenziale.
Eleonora Suppi – Noemi Greco 4DL Liceo Classico