il cammino portoghese da porto a santiago di compostela

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il cammino portoghese da porto a santiago di compostela
IL CAMMINO PORTOGHESE DA PORTO A SANTIAGO DI COMPOSTELA ... E…
LA “VARIANTE ESPIRITUAL”: TRA CIELO E MARE
Agosto 2012
Di Salvatore Pappalardo e Anna Malus
Il “Camino” portoghese in questi ultimi anni viene scelto da un numero sempre maggiore di persone. Molti i
motivi che spingono un numero crescente di pellegrini a fare il tratto portoghese e, in particolare, il
percorso Porto-Santiago di Compostela. Nel periodo di maggiore affluenza, quello estivo, si incontrano
decine e decine di persone molte delle quali, come noi, iniziano il cammino da Porto. Nel tratto “finale” del
percorso (ultimi 100 km) si ripropongono, almeno in parte, i problemi che si riscontrano nel medesimo
tratto finale del cammino francese: il numero delle persone aumenta di molto con il rischio, a volte, di non
trovare posto negli albergue. Questi ultimi disagi si evitano (al momento) nel caso in cui si decida di
percorrere la variante espiritual.
1) Da Porto (uscita metro di Villar de Pinheiro) a S. Pedro de Rates. 20 km.
Difficoltà bassa. Presenza di un albergue intermedio a Villarinho.
2) Da S. Pedro de Rates a Tamel. 27 km.
Difficoltà media in generale e maggiore in particolare nella parte finale del percorso.
Presenza di un albergue a Barcelos circa 10 km prima di Tamel.
3) Da Tamel a Ponte de Lima. 26 km.
Difficoltà media del percorso. Presenza di un albergue privato intermedio (Casa da
Fernanda) in località Lugar Do Corgo in prossimità di Vitorino dos Piaes.
4) Da Ponte de Lima a Rubiaes. 18 km.
Difficoltà medio-alta in particolare nella parte centrale del persorso.
5) Da Rubiaes a Tui. 20,4 km.
Difficoltà medio-bassa. Presenza di un albergue a Valenca in prossimità del confine tra
Portogallo e Spagna a pochi chilometri da Tui (Spagna).
6) Da Tui a Redondela. 33 km circa.
Difficoltà media. Presenza di un albergue intermedio a Porrino e di uno a Mos che
potrebbe consentire, come valida alternativa, di fare una tappa da Tui a Mos . 24 km circa.
7) Da Redondela a Pontevedra. 18, 4 km. Difficoltà bassa.
In alternativa da Mos a Pontevedra. 27 km circa, nel caso di sosta a Mos nella tappa
precedente. Difficoltà medio-bassa.
8) Inizio della VARIANTE ESPIRITUAL: Da Pontevedra a Armenteira. 19,65 km.
Difficoltà media.
9) Da Armenteira a Vilanova de Arousa. 23,60 km.
Difficoltà medio-bassa.
10) Da Vilanova de Arousa a Teo.
Percorso in barca di circa 1 ora e successivamente 13 km sulla terraferma. La Variante
Espiritual termina a Padron dove si riunisce con il Cammino Portoghese “classico”.
Difficoltà medio-bassa. Presenza di albergue sia a Pontesecures (punto di approdo della
barca) sia a Padron due chilometri dopo.
11) Da Teo a Santiago di Compostela. 13 km.
Difficoltà medio-bassa.
Note al Cammino Portoghese da Porto a Santiago di Compostela
Ringraziamo innanzitutto Luciano Mazzucco e Lucia Gallori per le preziose informazioni (logistica, posti di
ristoro, ecc.) che ci hanno consentito di avere sempre indicazioni chiare e precise. Alle loro descrizioni che
trovate sul sito www.pellegrinando.it rimandiamo per ulteriori approfondimenti.
Queste note pensiamo possano essere utili a tutti coloro, che sempre più, scelgono di fare questo percorso.
E veniamo a qualche informazione utile.
Tutto il percorso è caratterizzato dalla scarsa presenza di fonti pubbliche di acqua potabile. Pertanto si
consiglia una sufficiente scorta d’acqua, tenuto conto della presenza di numerosi bar, in particolare, nel
tratto portoghese. Le bariste (sono quasi sempre donne) sono molto gentili e vi consentiranno di riempire
le borracce anche con l’acqua della fontana del bar.
I bar in Portogallo sono una vera e propria istituzione (forse un giorno scriveremo qualcosa sui “mitici” bar
del cammino) e fanno un caffè che fa seria concorrenza ai bar del napoletano, oltre a consentire un
adeguato ristoro (panini, cornetti, ecc.) e avere un piccolo negozio di alimentari.
Per quanto concerne la 1 tappa – da Porto a S. Pedro de Rates, all’uscita della metropolitana di Villar de
Pinheiro (state attenti a non prendere la linea express che non ferma in tutte le stazioni) girare verso la
strada a destra (non troverete indicazioni per circa 800-900 metri) e proseguire diritto superando il primo
incrocio che troverete dopo circa 400 metri e dove, ormai, non vi è più la pompa di benzina segnalata da
Luciano e Lucia. Alla fine di questo percorso si incrociano le indicazioni del “camino” portoghese che vi
accompagneranno piacevolmente (a qualcuno sono sembrate quasi eccessive) fino a Tui sul confine
spagnolo. Nel tratto spagnolo, come già Luciano e Lucia ci dicevano, le indicazioni diminuiscono di
frequenza, ma sono comunque più che sufficienti.
Noi pure abbiamo fatto il tratto Porto – Santiago di Compostela in 11 giorni con delle piccole varianti di
sosta che vi presentiamo di seguito in modo da poterle eventualmente considerare.
Confermiamo che a Ponte de Lima (arrivo della terza tappa) l’albergue al momento apre alle ore 17,00. In
questo caso se riuscite, come è successo a noi, ad organizzarvi con gli altri pellegrini, potreste lasciare gli
zaini in fila e farvi un bel bagno nel vicinissimo fiume. Altrimenti l’attesa è estenuante dopo un tappa che
fra l’altro è abbastanza lunga e faticosa.
La sesta tappa, invece, con partenza da Tui l’abbiamo percorsa fino a Redondela. Tui – Redondela. 34.3 km
secondo Luciano e Lucia - 30 km secondo altre guide. Crediamo che le indicazioni chilometriche di Luciano e
Lucia siano le più vicine alla realtà. In ogni caso pensiamo che il percorso si collochi almeno tra i 32 e 33 km.
A Redondela abbiamo avuto problemi di alloggio, risolti poi presso uno dei tanti ostelli privati, non molto
accoglienti a dire il vero. Per un attimo ho temuto (Salvatore) che la bella esperienza si avviasse a una
chiusura non piacevole. Ma così non è stato perché il “Camino” riserva sempre infinite sorprese.
In ogni caso, alla luce dell’esperienza fatta penso che possa essere opportuno fermarsi nell’albergue di Mos
in modo tale che la tappa possa essere Tui – Mos. Km. 24. A Mos si trova un piccolo albergue poco
frequentato in un centro storico molto piccolo, ma molto carino dove è possibile mangiare (benissimo e a
prezzi molto contenuti) nell’accogliente ristorante adiacente la chiesa. E’ qui che abbiamo consumato il
panino più buono e bello (dimensioni da guiness e farcito all’inverosimile) prima di riprendere il cammino,
come si diceva, verso Tui.
Nel caso scegliate come sesta tappa di fare il tratto Tui - Mos il giorno successivo la settima tappa
diventerebbe Mos – Pontevedra di circa 27-28 km. A Pontevedra incontrerete ad accogliervi all’albergue
Celestino Lores, una persona meravigliosa, sempre sorridente e gioioso di porsi al servizio dei pellegrini. A
Pontevedra per evitare i problemi di sovraffollamento l’albergue situato, come già indicato da Luciano e
Lucia, all’ingresso della città gestisce attualmente 2 strutture belle e accoglienti capaci di ospitare circa 160
persone.
Il motto di Celestino: “ il nostro salario è il vostro sorriso”. Mi emoziona ancora nel ricordarlo.
L’incontro con Celestino ha cambiato in tutti i sensi la parte finale del nostro cammino verso Santiago di
Compostela. La sera prima di salutarci Celestino ci propone e illustra dettagliatamente la variante espiritual
(che lui chiama anche marittima, anche perché prevede un tratto in barca), suggerendoci calorosamente la
prossima volta di fare quella in quanto particolarmente bella.
Ma perchè rimandare e aspettare, ci diciamo, e senza alcun dubbio decidiamo di farla subito. E così il giorno
dopo inizia la BELLISSIMA E INDIMENDICABILE “VARIANTE ESPIRITUAL” O VARIANTE MARITTIMA.
BREVE DIARIO DE LA VARIANTE ESPIRITUAL: TRA CIELO E MARE.
1) INIZIO VARIANTE ESPIRITUAL: Da Pontevedra a Armenteira. 19,65 km.
E’ una giornata piovosa, abbastanza tipica in Galizia. Celestino (l’hospitalero di Pontevedra) la sera
precedente ci aveva preavvertito, ma ormai siamo così determinati che non sarà certamente la pioggia a
fermarci. D’altra parte il ricordo del precedente cammino francese fatto 4 anni prima, con la pioggia e la
grandine sui Pirenei ci ha temprati abbastanza.
Le indicazioni per la variante espiritual seguono la costa verso sinistra (rispetto a Pontevedra) ci è stato
detto. In precedenza, però, avevamo già deciso di visitare con un breve tratto in pullman i paesi di Poio e
Combarro, vicinissimi a Pontevedra. Pertanto approfittando della presenza, a circa 200 metri dall’albergue,
della stazione dei pullman prendiamo il pullmann delle 7,45 da Pontevedra a Poio. Dopo circa 15 minuti
(tenuto conto delle fermate e del primo traffico cittadino) scendiamo alla fermata di Poio indicataci dal
conducente e da un viaggiatore. Una volta scesi proseguiamo sul lato destro della strada in direzione
Combarro guardando attentamente su entrambi i lati della strada alla ricerca di una freccia che ci indicasse
il percorso. Dopo circa 200 metri scorgiamo una freccia sul lato sinistro (in direzione Combarro) della strada
che va in direzione dei campi, allontanandosi in questo modo dalla strada carrabile principale. Nel
prosieguo la strada risulterà ben indicata fino ad arrivare a Combarro praticamente sulla spiaggia. Una
bellissima spiaggia, di un bellissimo paesino, Combarro, nonostante la pioggia. Segnaliamo solo qualche
piccola difficoltà a rintracciare le frecce lungo il precedente percorso che porta a Combarro, verso la fine di
Poio in prossimità di alcuni capannoni industriali. Il mare e la spiaggia di Combarro, molto vicine vi
soccorreranno in ogni caso.
In prossimità della
spiaggia di Combarro le frecce di nuovo frequenti non vi lasceranno più e vi accompagneranno fino al
meraviglioso monastero di Armenteira.
Ma andiamo per gradi. Superata la spiaggia di Combarro le frecce ci portano ad attraversare la strada
principale in direzione del “monte” come chiamano le persone del posto la montagna che sovrasta
Combarro e porta ad Armenteira. Prima di iniziare il cammino in direzione del monte (monte Castrove) ci
concediamo una bella sosta al bar di Alberto (secondo bar sul lato destro della strada principale
attraversata in precedenza). Alberto, il gentilissimo barista, ci conferma dell’esistenza di questo percorso e
della sua media difficoltà. Riempiamo le nostre borracce d’acqua, così come lo stesso Celestino ci aveva
raccomandato, e alle 9,30 circa, con l’incoraggiamento di Alberto e tra l’incredulità di alcune persone
anziane presenti nel bar, partiamo per quella che all’inizio ci è sembrata un’avventura (come verrà definita
dopo anche da nostra figlia Stefania), vista anche la pioggia e un po’ di nebbia in montagna.
Dopo i primi 6-700
metri di salita un po’ ripida inizia il tratto di montagna, molto più bello del previsto, con un panorama
mozzafiato sul golfo su cui si affaccia Pontevedra e tutto questo nonostante il tempo non sia dei migliori.
Anche il percorso si fa sempre più gradevole e di normale difficoltà. Anzi ci è addirittura sembrato molto più
facile di alcuni percorsi fatti nei giorni precedenti. Diversi sono i punti panoramici, anche se il tempo non ci
consente di goderne pienamente.
Intorno a mezzogiorno (12,00), dopo aver attraversato un piccolo boschetto in fase discendente, ci
troviamo davanti in tutta la sua magnificenza il monastero di Armenteira: ci è sembrato per un attimo di
rivivere l’esperienza di S. Connery all’inizio del film “Il Nome della Rosa”. C’era praticamente tutto: la
pioggia, un po’ di nebbia e un incredibile, meraviglioso monastero del secolo XI.
Superato il cortile del monastero, adiacente la chiesa che è tutt’una con il complesso, troviamo l’entrata
con un ufficio turistico incluso. Il monastero è molto noto in Spagna e nonostante il tempo qualche decina
di auto di turisti sono parcheggiate all’entrata.
Ad Armenteira i pellegrini possono alloggiare presso la protezione civile pagando 3 euro, ci aveva detto
Celestino. Il numero della protezione civile di Armenteira è 670.757.777, ma all’ufficio turistico, presente
all’entrata del monastero, sono così gentili da chiamare per voi la protezione civile locale e preavvertire del
vostro arrivo, indicandovi ovviamente il breve tratto da percorrere. All’ufficio turistico appongono anche il
timbro (sello) sulla credenziale.
Celestino, però, mi aveva detto che, se c’erano posti, era possibile chiedere alloggio anche presso le Suore
Cistercensi. Al monastero, infatti, per la modica somma di 30 € a persona consentono ai pellegrini di
passaggio di alloggiare in una camera con bagno, cena e colazione inclusi. Decidiamo così di farci un regalo
e chiedere alle suore ospitalità. Per essere certi della disponibilità di posto presso le suore è possibile
chiamare il giorno precedente, prima di avviarsi da Pontevedra.
Dopo qualche minuto ci raggiunge Hermana (Suor) Lourdes e dopo aver verificato, credenziale alla mano,
che siamo effettivamente pellegrini, ci accoglie con un sorriso e una gentilezza che non si dimenticano
facilmente. Il prosieguo è un’esperienza indimenticabile. Una giornata di un’intensità, di una gradevolezza,
di una profondità che può valere un intero cammino. Partecipiamo alla “comida” (pranzo, cena e colazione
– per lo stesso prezzo ci aveva incluso anche il pranzo) materiale e spirituale come simpaticamente ci aveva
detto Hermana Lourdes.
Partecipare ai diversi momenti comunitari è una libera scelta, ma con grande gioia siamo presenti a tutti i
momenti di preghiera previsti (vespri, compieta, lodi) in compagnia sia della altre persone presenti nel
monastero sia delle suore. Le suore cantano in modo meraviglioso, scopriamo poi che hanno inciso anche
un cd con i loro canti. Visita alla chiesa, al meraviglioso chiostro, ai giardini e condivisione con gli altri ospiti
dei diversi pasti. A sera sul tardi ci concediamo una piccola trasgressione: visita al chiostro in piena notte
con la luna che illuminava in maniera quasi irreale gli ambienti in cui, per un attimo, ci è sembrato quasi di
percepire altre presenze e di perderci nel tempo.
Il
mattino
successivo, in modo quasi commovente, dopo la colazione, salutiamo le diverse persone e Hermana
Lourdes che non scorderemo facilmente. Tutti ci chiedono se restiamo ancora, ma i pellegrini si sa non si
fermano in un solo posto.
2) Da Armenteira a Vilanova de Arousa. 23,60 km.
Riprendiamo il cammino verso le 9,30 in direzione Vilanova. Dopo poche centinaia di metri, quando da
poco il monastero è scomparso alla vista, inizia a nostra insaputa un piacevolissimo percorso denominato in
spagnolo di “pedra e aqua”. Il sole che da inizio mattinata splende piacevolmente tra gli alberi illumina un
percorso stupendo di alcuni chilometri fatto di ruscelli, cascate e vecchi mulini. La tentazione è di scattare
una foto ogni metro. Ringraziamo in cuor nostro per tutte queste bellezze e gradualmente scendiamo verso
il mare, piacevolmente accompagnati, dopo circa 2 chilometri da Emilio, un simpaticissimo muratore
spagnolo che ci confida di aver lavorato in Germania con altri italiani con cui spesso condivideva momenti
di festa. Quando diciamo che veniamo da Salerno, circa 50 km. dopo Napoli decide di chiamarmi (Salvatore)
Ranieri in ricordo del cantante Massimo Ranieri di cui gli piacevano molte canzoni.
Dopo qualche chilometro fatto a buon passo in compagnia di Emilio, arrivati a valle, il cammino continua in
riva al Rio Umia . Costeggiamo il fiume per diversi chilometri e, in un punto dove il livello e più basso
decidiamo di mettere piacevolmente i piedi in acqua.
Il cammino lungo il fiume continua per almeno 6-7 chilometri e ci porta gradualmente non lontano da
Vilanova. Superata una piccola collina ci troviamo direttamente da un bosco di eucalipti a una spiaggia con
sabbia bianca che ha poco da invidiare ad alcuni posti dei Caraibi. Questo percorso non finisce di
meravigliarci. Incontriamo poco lontano una coppia belga di pellegrini che aveva scelto come noi questo
percorso alternativo: stesi sulla spiaggia in costume da bagno, da poco usciti da un’acqua cristallina a
godersi il sole. A dire il vero nelle nostre menti era già passato il pensiero di farci il bagno, non a caso
avevamo portato dall’Italia anche il costume da bagno. Decidiamo, però, a differenza dei belgi, che
volevano raggiungere in serata in treno Padron, di cercare prima la sistemazione presso la protezione civile
locale, come ci era stato indicato da Celestino.
A Vilanova de Arousa si arriva attraversando un ponte sul fiume che costeggia la bellissima cittadina, nota
per i frutti di mare tra i migliori del mondo. Le indicazioni (frecce gialle) fino al ponte sono state impeccabili.
Sono le 15,30 circa. Superato il ponte, però, non vi sono più indicazioni. Ci verrà detto il giorno dopo che
forse fra non molto potrebbero provvedere. In ogni caso ci fermiamo nel primo slargo in prossimità del
ponte e telefoniamo alla protezione civile (Il numero della protezione civile di Vilanova è 616.286217). Nel
giro di qualche minuto ci vengono a prendere con il loro fuoristrada e ci accompagnato alla loro sede, poco
lontana, che è provvista di appositi materassi in una stanza molto spaziosa e luminosa. La stanza per
l’occorrenza viene pulita accuratamente dai ragazzi della protezione civile. L’accoglienza è festosa e
calorosa, non sono molti al momento i pellegrini che decidono di fare questo percorso (semplicemente
perché non è noto).
Il tempo di sistemarci e dopo pochi minuti siamo al mare a goderci le acque trasparenti e il bel sole. Cena
rigorosamente a base di frutti di mare. Anna prima di partire aveva espresso il desiderio di assaggiare in
Italia i cannolicchi (navajas in spagnolo), ed eccoci qua a mangiare quelli che sono considerati i migliori
cannolicchi del mondo.
3) Da Vilanova de Arousa a Teo. Percorso in barca di circa 1 ora e 13 km sulla
terraferma.
La partenza in barca a cura della protezione civile che ci aveva ospitato a Vilanova è prevista per le ore
12,00 di ogni giorno. Ne approfittiamo per fare un altro giro in questo bel paese di pescatori e per fare la
solita piacevole colazione in un bar-pasticceria molto frequentato dalle persone del posto.
La sera precedente ci hanno detto di farci trovare pronti verso le 11,30 presso la sede della protezione civile
e così facciamo. Dopo circa 15 minuti ci dicono che la partenza della barca tarderà di circa mezz’ora in
quanto è previsto l’arrivo di altri pellegrini. La cosa ci incuriosisce e dopo un poco vediamo arrivare il
fuoristrada della protezione civile e un piccolo pulmino pieno di pellegrini con alla guida nientemeno che
Celestino.
L’incontro
con
Celestino è carico di gioia ed entusiasmo (ci aveva dato quasi per dispersi il giorno prima provando anche a
chiamare sul nostro cellulare). Scopriamo dopo che ci ha considerati un po’ dei pionieri di questo percorso
e ha deciso con noi e gli altri pellegrini di inaugurare una nuova barca capace di portare fino a 24 persone.
Tra saluti e abbracci calorosi ci avviamo al porto da dove si parte verso le 13,00 circa. Saliamo a bordo e
Celestino con una fragorosa risata ci avvisa che sulle barche non c’è né democrazia né educazione: si
eseguono gli ordini del comandante e basta.
La piacevolissima traversata sulle orme degli apostoli prosegue attraverso un paesaggio meraviglioso,
ancora una volta in una giornata di splendido sole. Celestino a ogni occasione chiede al capitano di
rallentare per illustrarci i diversi posti che attraversiamo, ricordandoci a ogni occasione che questo è lo
stesso percorso fatto dall’apostolo.
Arriviamo a Pontesecures dopo circa 1,30 minuti di tragitto in barca, risalendo nella parte finale il fiume
(circa 2 km prima di Padron). Normalmente il percorso il barca dura circa 60 minuti, ma questa volta è stata
fatta un’eccezione.
Salutiamo
Celestino e gli altri pellegrini che nel frattempo avevano deciso di fermarsi nel locale albergue
(Pontesecures) e proseguiamo il nostro cammino in direzione Teo dove avevamo deciso di fermarci. A Teo,
infatti, ci era stato detto che normalmente si trova sempre posto a qualsiasi ora del giorno si arrivi.
Il tragitto da Pontesecures (punto di sbarco) a Teo, dopo i piacevoli momenti passati nei precedenti due
giorni non è dei più entusiasmanti, dato anche l’orario. Ma non ci pentiamo assolutamente di averlo fatto in
quanto, compreso le numerose soste a Padron e lungo il tragitto, è durato circa 3 ore e mezza.
L’albergue di Teo è un po’ isolato, pertanto, decidiamo di cucinarci qualcosa (utilizzando le poche cose che
è possibile acquistare presso un piccolo bar a circa 200 metri dall’albergue) con gli amici polacchi che
avevamo incontrato qualche giorno prima e una simpaticissima famiglia portoghese che incontriamo quel
giorno la prima volta. L’albergue di Teo è effettivamente poco frequentato, siamo una quindicina in tutto e
l’hospitalero, un ragazzo allegro e vivace venuto verso le 18,00, ci conferma che restano sempre dei posti
liberi. La struttura è molto accogliente e aperta sempre.
Il vantaggio maggiore della struttura di Teo nella nostra esperienza è data dal fatto che il giorno dopo si
arriva a Santiago in poco tempo in quanto occorre percorrere solo 13 km. Mentre se si parte da Padron i
chilometri sono circa 24.
L’arrivo a Santiago è stato particolarmente gradevole (rispetto all’esperienza fatta durante il cammino
francese). Si giunge in città in modo graduale e piacevole, senza passare da periferie deserte e asettiche.
Seguendo la segnaletica (a volte si rischia di perdere le frecce) si arriva in poco tempo alla cattedrale che
appare in tutta la sua bellezza e magnificenza dopo aver percorso dei caratteristici vicoletti e le scale che
portano frontalmente alla piazza e offrono una prospettiva unica e appagante a ogni pellegrino.
Buen Camino!
A cura di Salvatore Pappalardo, residente a Salerno e di Cetara (SA).
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