Il CD virtuale per ottimizzare la gestione delle

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Il CD virtuale per ottimizzare la gestione delle
Il CD virtuale per ottimizzare la
gestione delle risorse didattiche su CD
di Beatrice Andalò
premessa di Claudio Laurita
La tecnica della virtualizzazione può risolvere molti degli annosi problemi che limitano fortemente l'uso dei CD
a fini didattici nei laboratori, in particolare per l'auto-apprendimento assistito.
In queste pagine viene proposto un percorso, già ampiamente sperimentato in molte scuole, che a fronte di un
limitato lavoro iniziale, peraltro tecnicamente alla portata di tutti, offre finalmente a Docenti e Studenti l'accesso
semplice ed immediato all'intera dotazione multimediale della Scuola.
Verranno proposti esclusivamente strumenti informatici gratuiti e facilmente reperibili in Rete.
Premessa
Esistono alcuni limiti oggettivi insiti nella natura stessa del CD-ROM, inteso come supporto fisico
di memorizzazione di dati. Un CD può danneggiarsi per graffi, cadute o semplicemente usura; può
essere (facilmente, come tutti sanno) smarrito, dimenticato a casa, confuso con un altro, magari per
scambio di custodia. Il lettore di CD-ROM, poi, dopo mouse e floppy, è la cosa più frequentemente
rotta in un laboratorio.
E comunque, parlando di auto-apprendimento assistito, i CD vanno consegnati e ritirati, con
notevole perdita di tempo. Usare due diversi CD nella stessa ora è troppo anche per i Docenti più
impavidi ed organizzati.
Se fosse solo un problema limitato alla Scuola, la soluzione sarebbe sicuramente ancora da
inventare, ma siccome i più danneggiati da questi fastidiosi inconvenienti sono storicamente gli
appassionati di videogiochi, la soluzione esiste da anni e si chiama CD virtuale.
Tecnicamente la cosa è sicuramente complessa, ma dal punto di vista dell'utilizzatore finale è di una
semplicità sconcertante. Parafrasando un famoso aforisma, si può sintetizzare in "il CD non c'è, ma
si vede". Per l'utente non c'è assolutamente alcuna differenza tra un CD virtuale ed uno reale,
a parte il fatto che non fa rumore.
Le operazioni da compiere sono esattamente le stesse: inserire il CD, lanciare il programma (se
non parte da solo), togliere il CD alla fine. Solo che sono operazioni virtuali, comandi dati ad un
programma. Come tali, quindi, sono ulteriormente automatizzabili fino a renderle completamente
trasparenti.
Quello che vogliamo ottenere è che l'utente possa lanciare il programma esattamente come
farebbe con qualunque altro programma. A tutto il resto deve pensare la macchina: una sorta
di inserviente automatico che va a trovare il CD giusto, lo carica, va nella cartella giusta, fa partire
il programma richiesto e alla fine rimette a posto il CD.
E già che ci siamo, c'è un altro problemino, volendo puramente estetico, ma comunque abbastanza
fastidioso: molti programmi didattici sono piuttosto datati, anche se ancora validi, e quindi sono
stati disegnati per uno schermo piccolo, spesso addirittura 640x480 pixel. L'effetto finale, sui
monitor moderni, è vedere una sorta di francobollo al centro dello schermo con un'enorme cornice
nera intorno. E allora chiediamo al nostro inserviente virtuale di cambiare anche la risoluzione dello
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schermo prima di far partire il programma, così possiamo vederlo bello grande come lo ha pensato
il suo autore tanti anni fa. Ah, ovviamente lo schermo deve tornare come prima, quando abbiamo
finito, per evitare le insolenze di chi viene all'ora seguente.
Se tutto questo vi sembra un sogno, abbiate la cortesia di leggere fino in fondo.
Una piccola nota legale: “esortazione alla comodità” non significa “istigazione alla pirateria”.
Questo non è un mini-corso per pirati informatici, ma, oggettivamente, con questo sistema si
possono di fatto violare le protezioni eventualmente inserite sul CD dall'Editore.
Se un CD è stato protetto per garantire che una sola persona per volta possa usarlo, la logica
vorrebbe che si acquistassero tante licenze quante sono le macchine del laboratorio. A quel punto
la protezione diventa chiaramente vessatoria e nessuno può biasimarci se la violiamo. Se ne
abbiamo acquistato una sola, o ... ancora meno, la cosa diventa, se non altro, discutibile.
E' un problema vecchio almeno quanto la fotocopiatrice, forse di più. Secondo molti, fotocopiare
pagine di libri da distribuire agli studenti è reato, come pure duplicare i CD per lo stesso fine.
Secondo l'Avvocatura dello Stato, per tutto il materiale esclusivamente didattico che resta
nell'ambito del laboratorio è sufficiente l'acquisto di una sola licenza, ma senza entrare nel merito
di una diatriba che nessuno pare avere interesse a risolvere veramente, il nostro invito è di
acquistare quello che usate ed il nostro unico intento è farvi usare al meglio ciò che acquistate.
Una prima distinzione
Al fine di rendere il lancio dei CD didattici operativamente sempre uguale, occorre fare una prima
distinzione fra i vari tipi di programmi distribuiti su CD-rom. Pertanto potremmo dividerli in più
gruppi, riassumibili con lo schema seguente:
1. Programmi che hanno bisogno del
CD per funzionare
a. Vanno installati
b. Non vanno installati
a. Vanno installati
2. Programmi che funzionano senza CD
b. Non vanno installati
Qui ci occuperemo della prima tipologia di programmi riportati nella tabella. Infatti, mentre per i
programmi che funzionano senza CD è sufficiente installarli o copiare i loro file sul PC per poterli
lanciare, per gli altri è tassativa la presenza del CD all'interno del lettore, cosa che abbiamo visto
non essere di scontata realizzazione.
In questo caso si ricorre alla creazione di un'immagine, ossia di una copia virtuale del CD, grazie
alla quale si può emulare la presenza del CD reale nel lettore.
Riassumendo:
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1. Programmi che hanno bisogno del CD a. Vanno installati
per funzionare
b. Non vanno installati
a. Vanno installati
2. Programmi che funzionano senza CD
b. Non vanno installati
Creare un'immagine
(CD virtuale)
Installare il programma
Copiare i file del
programma sul PC
Creare l'immagine di un CD
In concreto, l'immagine di un CD è un singolo file (ovviamente molto grande, anche 700 Mb) che al
suo interno "nasconde" l'intero contenuto del CD. Come è prassi in Windows, questo file ha un
nome (totalmente libero) ed un'estensione che ne identifica il formato.
E' bene ricordare che un CD è suddiviso in zone concentriche dette “tracce” (tracks) che possono
avere diversa natura: audio, video, dati. Le tracce audio sono quelle che vengono normalmente
ascoltate direttamente sul lettore CD dell'impianto stereo. Sono molto diverse dalle tracce dati
contenenti file audio (Wave, MP3 o altro). L'effetto finale può sembrare uguale, ma tecnicamente
sono due cose molto diverse. Stesso discorso vale per le tracce video contrapposte ai file video
contenuti in una traccia dati.
In pratica si possono avere CD audio, CD video e CD dati. Si parla invece di CD misto quando
sullo stesso supporto sono presenti tracce di diversa natura. Questa premessa è importante per
scegliere quale formato utilizzare per il file di immagine.
Il formato in assoluto più comune è il file ISO (estensione ".iso"), che ha l'unico limite di poter
contenere esclusivamente tracce dati. Può comunque contenere file audio o video e quindi va bene
per buona parte dei CD multimediali in commercio. Un altro formato molto comune è quello
proprietario del programma Nero, identificato dall'estensione ".NRG", in cui si possono mescolare
tracce dati ed audio senza problemi.
Esistono molti altri formati, ma generalmente questi due sono sufficienti per l'uso scolastico. Come
regola generale si può consigliare di usare NRG o altro formato proprietario per i CD che
contengono tracce audio o video ed ISO per tutti quelli che contengono esclusivamente tracce dati.
Ogni programma di masterizzazione può creare delle immagini. In genere è sufficiente inserire il
CD in un lettore, avviare il programma di masterizzazione e scegliere copia CD oppure copia
immagine su disco. Il programma chiederà da quale driver “attingere” e dove salvare l'immagine
creata.
Qualora queste voci non fossero esplicitate è possibile procedere come d'abitudine per la
masterizzazione di un qualsiasi file, usando però il masterizzatore virtuale del programma. Ad
esempio con Nero si sceglie di copiare un CD, si seleziona il CD da copiare, e al posto del
masterizzatore reale si sceglie l'Image Recorder.
In altri casi la procedura è: File -> New CD -> elenco masterizzatori disponibili o anche File ->
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Save image as iso file.
Per chi non avesse un programma di
masterizzazione ne esistono alcuni freeware
scaricabili da internet, come ad esempio:
●
CD Burner: www.cdburnerxp.se
(File -> Save image as iso file)
Esiste anche una comoda utility per Windows XP
scaricabile a questo indirizzo
●
isorecorder.alexfeinman.com/isorecorder.h
tm
Una volta installata, questa utility consente di semplificare la procedura per la creazione di
un'immagine: dopo aver inserito il CD nel masterizzatore è sufficiente accedere alle risorse del
computer e cliccare col tasto destro sulla sua icona. Scegliere Copy CD to immage dal menù a
comparsa.
Si aprirà una finestra di dialogo. Nella casella
Image file, inserire il percorso del immagine che
verrà creata. Per farlo è possibile usare il comodo
pulsante Sfoglia.
Dopo averlo premuto si aprirà un'ulteriore
finestra di dialogo nella quale assegnare un
nome all'immagine e scegliere dove salvarla.
Confermare col bottone Salva.
Nella schermata successiva cliccare sul bottone
Avanti per confermare l'operazione: inizierà il
processo di copia del CD. Una volta terminato
premere su Fine per chiudere l'applicazione.
NB. Questa utility crea esclusivamente file ISO.
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Aggiungere il lettore CD virtuale
Passiamo alla “creazione” del lettore CD virtuale sul proprio computer. Grazie a Daemon Tools, è
possibile simularne fino 4. Ci limiteremo ad aggiungerne uno, che verrà visualizzato come una
qualsiasi periferica con archivio rimovibile nelle risorse del computer.
1. Scaricare e installare Daemon Tools
Faremo qui riferimento alla versione V3.46 di Daemon Tools, in quanto le versioni successive
richiedono tassativamente la conferma manuale dell'inizio delle operazioni e pertanto non
permettono di rendere l'automazione delle operazioni completamente trasparente. In altre parole,
nascondendo l'icona di Daemon Tools e usando questa versione è possibile, una volta automatizzato
il lancio, celare la presenza di un emulatore virtuale a chi utilizza i programmi. E' possibile
scaricare questa versione da Internet, nel sito:
●
www.daemon-tools.cc
L'installazione non presenta alcuna difficoltà, tuttavia è bene prestare attenzione al percorso scelto
per la cartella di installazione, che di default è C:\programmi\D-Tools. Nel caso in cui se ne
scegliesse un altro è opportuno prenderne nota, poiché ci servirà in un secondo momento.
Procedere con Next, e infine terminare
cliccando sul bottone Close.
Molto probabilmente il programma chiederà di
riavviare il computer. Per farlo cliccare su Yes.
Una volta riacceso il computer, sullo schermo in basso a destra,
comparirà l'icona di Daemon Tools (cerchiata in blu nell'immagine).
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2. Aggiungere il lettore virtuale
Ai nostri fini è sufficiente aggiungere un solo
lettore CD virtuale: cliccare con il tasto desto
sull'icona di Daemon Tools, scegliere Virtual
CD/DVD-ROM -> Set number of device -> 1
drive.
E' possibile che l'icona di Daemon Tools compaia anziché rossa, di colore verde: ciò significa che
sono stati attivati tutti i sistemi di emulazione delle protezioni, come riassumono le immagini
sottostanti.
Usare manualmente l'immagine creata
1. Montare l'immagine
Per lanciare il CD virtuale occorre in primo luogo montare la sua immagine. Per farlo è sufficiente
cliccare sull'icona di Daemon Tools col tasto destro e scegliere Virtual CD/DVD-ROM -> Device
0: [I:] No media -> Mount image (dove [I:] indica il nome attributo al lettore CD virtuale)
Oppure, più semplicemente, cliccando col tasto sinistro e
scegliendo Device 0: [I:] No media
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Si aprirà una finestra di dialogo, dalla quale
selezionare l'immagine del CD che si vuole
lanciare. Confermare la selezione fatta cliccando
su Apri.
2. Lanciare il CD virtuale
L'operazione appena descritta equivale ad inserire
un CD nel lettore (reale) del PC. Di conseguenza
è probabile che di seguito appaia una finestra di
dialogo che chiede come eseguirlo.
In alternativa è possibile accedere alle risorse del
PC e lanciare l'immagine montata nell'unità
virtuale (es: I:), cliccando sulla sua icona
(analogamente al lancio di un CD reale)
Semplificare il lancio dei programmi didattici
Le operazioni appena descritte richiedono una certa dimestichezza con il PC e probabilmente non
sono alla portata di tutti, specie dagli alunni recatisi in laboratorio per svolgere degli esercizi di auto
apprendimento assistito. Il nostro obiettivo è pertanto quello di automatizzarle, così da rendere il
lancio operativamente uguale per tutti i programmi, ottenendo con un piccolo sforzo iniziale, da
compiere una tantum grossi vantaggi in termini di fruibilità dell'archivio e risparmio di tempo da
parte dei Docenti e dei tecnici di Laboratorio.
1. Scaricare VCDLoad
VCDLoad è un programma che monta e lancia l'immagine automatizzando quelle operazioni che
diversamente ogni utente dovrebbe compiere manualmente per lanciare un cd virtuale. Esso è
distribuito gratuitamente da Integrazione Totale ed è scaricabile dal sito di Laboratorio Alice alla
pagina degli aggiornamenti:
●
www.laboratorioalice.com/aggiornamenti.html
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E' sufficiente copiare VCDLoad sul disco rigido o in una cartella, avendo cura di annotarsi il
percorso poiché ci servirà in seguito. Per semplicità consigliamo di scegliere un percorso breve,
come ad esempio “C:\Programmi”, o anche semplicemente “C:\”.
2. Creare i file .ini per VCDLoad
Un file .ini è un file di testo che consente di fornire delle indicazioni sulle opzioni di lancio e
funzionamento dei programmi. Creando un file di questo tipo per ogni programma è possibile
stabilire una serie di valori fra cui istruzioni sul reperimento e il montaggio automatico
dell'immagine nonché sulla risoluzione video.
Per creare un file .ini è necessario aprire il Blocco note (in genere Start -> Tutti i programmi ->
Accessori -> Blocco note), e scrivere le istruzioni seguendo lo schema generale seguente:
Percorso completo per raggiungere il programma Daemon Tools.
Questo valore è per default C:\Programmi\D-Tools\daemon.exe. Qualora si sia installato
Daemon Tools in un'altra cartella è necessario specificarla con questa voce.
●
VCDMgr=
●
VCDEmul=1
Questo valore attiva delle opzioni avanzate di compatibilità. Non sono sempre necessarie
per cui è consigliabile fare alcune prove impostando i valori secondo lo schema seguente:
0=disattive; 1=attive.
●
IsoFile=Percorso
completo per raggiungere l'immagine del CD: ad esempio
c:\ImmaginiISO\prova.iso
●
Risoluzione video richiesta per il programma da lanciare:
[pixel orizzontali]x[pixel verticali]x[bits colore per pixel] ad esempio 640x480x16 significa
640 pixel orizzontali, 480 pixel verticali e 16 bits di colore ossia 65000 colori.
●
Folder=
●
Run= Comando di lancio del programma: ad esempio f:\bin\play.exe -run ipotizzando che il
VideoRes=
Percorso della cartella da cui lanciare il programma: ad esempio f:\bin,
ipotizzando che il CD virtuale abbia la lettera F d il CD da montare contenga la cartella bin
su cui posizionarsi prima di lanciare il programma.
file play.exe debba essere lanciato con l'opzione “-run”
Scendiamo ora più nel dettaglio dei file .ini che si differenziano in base alla tipologia di programma.
A tal fine riprendiamo la divisione vista prima:
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a. Vanno
installati
1. Programmi che
hanno bisogno
del CD per
funzionare
In questo caso è necessario fornire le istruzioni per montare e
accedere al CD virtuale. Ipotizziamo un CD virtuale chiamato
Learn la cui immagine sia stata salvata in C:\Archivio\Inglese.
Si noti che la prima riga è necessaria solo qualora Daemon
Tools non sia stato installato nella cartella di default, (vedi
Scaricare e installare Daemon Tools), altrimenti può essere
omessa.
VCDMgr = "C:\Emulazione\D-Tools\daemon.exe"
VCDEmul=1
b. Non vanno IsoFile="C:\Archivio\Inglese\Learn.iso"
installati
VideoRes=640x480X16
Folder=I:\Learn
Run=I:\Learn\BOOK.EXE I:\Learn\MAIN.TBK
a. Vanno
installati
2. Programmi che
funzionano senza
CD
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Una volta copiati e installati, questi file non hanno bisogno di
altre indicazioni per il lancio e quindi non è necessario scrivere
alcun file .ini, a meno che non si desideri modificare la
risoluzione del video al momento del lancio. Ipotizziamo un
programma chiamato Francais1, copiato e installato in
C:\Archivio\Francese\Francais1. Il contenuto del file .ini sarà il
seguente:
VideoRes= 800x600X16
Folder=“C:\Archivio\Francese\Francais1”
Run= “C:\Archivio\Francese\Francais1\Fr1.exe”
Questi programmi non necessitano della presenza del CD per
funzionare quindi, come sopra, eliminiamo dal file .ini tutte le
indicazioni relative all'immagine (CD virtuale) e a Daemon
Tools. Ipotizziamo un programma chiamato New English,
b. Non vanno copiato e salvato in C:\Archivio\Inglese\New English. Il
installati
contenuto del file .ini sarà il seguente:
VideoRes= 800x600X16
Folder=“C:\Archivio\Inglese\New English”
Run=“C:\Archivio\Inglese\New English\NEX.exe”
Una volta preparato il file è sufficiente salvarlo,
indicando l'estensione: .ini. File -> Salva con
nome.
Si aprirà una finestra di dialogo nella quale
scegliere dove salvare il file e assegnargli un
nome (anche lo stesso assegnato all'immagine)
seguito dall'estensione .ini.
A tal fine controllare che nel menù a comparsa Salva come sia selezionato Tutti i file.
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Confermare col il bottone Salva.
Per comodità consigliamo di salvare tutti i file .ini
nella cartella in cui sono presenti le rispettive
immagini o i file necessari al programma per
funzionare.
3. Creare i collegamenti ai file di esecuzione
Non rimane che creare, in una posizione facilmente fruibile, ad esempio in una cartella sul desktop,
i collegamenti ai file di esecuzione o ai file .ini appena scritti. Se vogliamo possiamo paragonare
questa cartella all'indice del nostro archivio: cliccando
su un titolo – collegamento si lancia il programma. Al
fine di migliorarne la consultabilità è consigliabile
creare una cartella per ogni disciplina: ad esempio una
per Inglese, una per Francese, una per Informatica
ecc... Per brevità in questo paragrafo faremo
riferimento a una cartella generica chiamata
Collegamenti.
Accedere alla cartella e cliccare su File -> Nuovo ->
Collegamento, oppure, cliccare con il tasto destro su
un'area vuota e scegliere Nuovo -> Collegamento.
Nello spazio Immettere il percorso per il
collegamento bisogna scrivere non 1, ma 2 percorsi,
separati da uno spazio:
●
il primo è quello per arrivare a VCDLoad
●
Il secondo è quello che conduce al file di
esecuzione oppure al file .ini.
Ad esempio, ipotizzando di avere salvato VCDLoad
nella cartella Programmi e il file .ini nella cartella
Documents and Settings, si scriverà:
“C:\Programmi\VCDLoad.exe” “C:\Documents
and Settings\Learn.ini”1
1 Il percorso citato è un esempio. Si consiglia di usare la funzione copia-incolla per immettere i percorsi di
collegamento, onde evitare errori di battitura che impedirebbero al collegamento di funzionare.
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Nella finestra successiva assegnare
collegamento (ad esempio il
programma o del libro di testo
distribuito) e confermare cliccando
Fine.
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un nome al
nome del
con cui è
sul bottone
E' possibile controllare o modificare i percorsi
inseriti cliccando con il tasto destro sull'icona
del collegamento e scegliendo Proprietà. Una
volta aperta la finestra di dialogo selezionare la
scheda Collegamento.
Una volta creato il collegamento basterà cliccarvi sopra per
lanciare il programma.
Si noti che è anche possibile cambiare icona al al
collegamento, per facilitare l'orientamento e rendere
“l'interfaccia” dell'archivio più facilmente consultabile.
Sempre dalla finestra di proprietà del collegamento cliccare
su Cambia Icona (cerchiato in rosso nell'immagine) e
sceglierne una nuova.
E' necessario ripetere queste operazioni per ogni programma.
Una volta terminato sarà sufficiente cliccare 2 volte sul
collegamento per lanciare il programma desiderato a tutto
schermo.
Come distribuire i programmi?
A questo punto ci si pone l'interrogativo di come far sì che ogni ragazzo possa usufruire dei
programmi didattici dalla propria postazione. Ci sono a questo riguardo 3 strade percorribili, che
dipendono anche dall'uso che s'intende fare dei programmi:
1. Mettere tutti i programmi sulla macchina docente e usarli durante la lezione, in maniera
guidata e mediata dal Docente, grazie a Laboratorio Alice. Questa scelta permette un uso
collettivo del programma, prezioso durante le spiegazioni e gli approfondimenti fatti in
classe, ma ne preclude l'utilizzo per l'auto apprendimento assistito.
2. Mettere tutto sul server e permettere che gli allievi abbiano libero accesso ai collegamenti.
In questo modo, oltre a poter usare i programmi durante la lezione, è possibile usufruirne in
maniera individuale per l'auto apprendimento assistito. L'unico limite a questa soluzione è la
portata del server: si consideri che durante lo la pratica individuale ogni ragazzo usa il
medesimo programma contemporaneamente.
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3. Mettere tutti i programmi su ogni macchina. Ciò significa ripetere tutte le operazioni sopra
descritte su ogni macchina del laboratorio. Questa è sicuramente la strada che richiede,
parlando in termini di tempo, l'investimento iniziale maggiore, ma la più indicata qualora nel
laboratorio non ci fosse un server o non supportasse la trasmissione contemporanea con tutte
le postazioni. Qualora si opti per questa soluzione, per creare una volta sola i file e poi
copiarli sulle altre macchine, è necessario avere particolare cura nel controllare tutti i
percorsi e che l'assegnazione della lettera indicante la posizione del lettore virtuale sia la
medesima per ogni macchina.
Beatrice Andalò è la Responsabile di LaboratorioAlice
per la didattica multimediale ed i rapporti con i Docenti.
Laureata in Scienze dell'Educazione all'Università di Bologna,
ha conseguito il Master in Educazione Ambientale per la promozione di
uno sviluppo sostenibile.
Può essere raggiunta a [email protected]
o su skype: beatrice.andalo
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