“La preghiera è l`incontro della sete di Dio con la nostra sete”

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“La preghiera è l`incontro della sete di Dio con la nostra sete”
PARROCCHIA DI BOVOLONE
VENTISETTESIMA CATECHESI 2005 – 2006
“La preghiera è l’incontro della sete di Dio
con la nostra sete”
Sono tanti i modi con i quali il Signore ci parla, raggiungendo il nostro cuore mentre testimoniamo
la nostra fede e la condividiamo con i fratelli, creando un intreccio delle nostre anime,
permettendoci di sentire e vivere la presenza reale del Signore in mezzo a noi…
Diamo a Lui la parola e ascoltiamolo da Gv 4, 1-30:
“Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: Gesù fa più discepoli e
battezza più di Giovanni – sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi
discepoli -, lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea.
Doveva perciò attraversare la Samarìa. Giunse pertanto ad una città della Samarìa chiamata
Sicàr, vicino al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era il pozzo di
Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno.
Arrivò intanto una donna di Samarìa ad attingere acqua. Le disse Gesù: “Dammi da bere”. I
suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse.
“Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?”. I
Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: “Se tu
conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti
chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. Gli disse la donna: “Signore, tu non hai un mezzo
per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più
grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il
suo gregge?”. Rispose Gesù: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve
dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui
sorgente, di acqua che zampilla per la vita eterna”.
“Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui
a venire qui ad attingere acqua”. Le disse: “Va’ a chiamare tuo marito e poi torna qui”.
Rispose la donna: “Non ho marito”. Le disse Gesù. “Hai detto bene, non ho marito; infatti hai
avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero”. Gli
replicò la donna: “Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra
questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare”. Gesù le dice:
“Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme
adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo,
perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri
adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è
spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. Gli rispose la donna: “So
che deve venire il Messia: quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa”. Le disse Gesù: “Sono
io, che ti parlo”.
In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discutere con una
donna. Nessuno tuttavia gli disse: “Che desideri?”, o: “Perché parli con lei?”. La donna
intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: “Venite a vedere un uomo che mi ha
detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?”.
Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
“Se tu conoscessi il dono di Dio…”
Gesù ci attende, ed è lì che ci aspetta prima ancora che noi andiamo a chiedergli qualche cosa. Ed è
proprio nella preghiera che lo possiamo incontrare. In questo sta la meraviglia della preghiera:
scoprire la presenza di Dio, trovarlo nel fondo delle nostre esigenze di sete e di bisogno…
- segue dietro –
“Gesù ci cerca per primo…”
Nella preghiera troviamo Gesù… dove noi cerchiamo una soluzione o dove nel momento del
bisogno cerchiamo una risposta, lì troviamo Gesù, e possiamo aprire gli occhi e renderci conto che è
prorio Lui che ci cerca per primo; è Dio che per primo ha desiderio di incontrarci personalmente, è
Lui che per primo vuole avere un rapporto personale con ognuno di noi; è Gesù che ha sete!
“Ho sete…”
Gesù desidera l’incontro con noi e attende la nostra libera risposta all’amore. Dio attende che in
questo tempo, che oggi lo riconosciamo come Papà e che in Lui riconosciamo l’Amore.
Dio ci attende, perché ha più sete dell’incontro con noi, più di quanto noi possiamo immaginare…,
e la meraviglia è scoprire che Lui ci aspetta per qualsiasi cosa noi gli chiediamo, anche per la più
piccola cosa, per donarci se stesso!
“Ho sete”, allora, diventa un grido che dobbiamo sentire rivolto a noi, e la risposta a questa sete la
possiamo trovare solo nella preghiera…
“Gesù, attende al pozzo…”
Gesù attende noi, così come attende tutti i fratelli che ancora non lo riconoscono come Padre.
Attende che si rechino al pozzo e sarà Lui a dire: “Dammi da bere”, “Ho sete di te”, riconoscendo
ognuno come figlio.
Aiutiamo il Signore, con la preghiera, affinché siano in tanti a far nascere in loro il desiderio di
raggiungere il pozzo per incontrare l’Amore di Dio…
La preghiera, la nostra preghiera, ha un’espressione molto significativa:
-La preghiera è accorgersi che Lui mi cerca
-La preghiera è accorgersi che Lui ci aspetta
-La preghiera è accorgersi che Lui mi parla nel cuore
E sarà, attraverso la nostra preghiera, quella del cuore, che potremo far giungere altri fratelli, al
pozzo, e che risponderanno alla Sua sete.
Grazie Signore Gesù, perché anche in questo incontro mi hai parlato!
Il momento dell’approfondimento che segue, deve rispondere principalmente a questa domanda:
“Cosa il Signore ha voluto dire a me attraverso questa Parola?”.