Il testo evangelico di questa quarta domenica di Avvento è la diretta

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Il testo evangelico di questa quarta domenica di Avvento è la diretta
Il testo evangelico di questa quarta domenica di
Avvento è la diretta continuazione della pagina
che narra la genealogia di Gesù, nella quale
l’evangelista Matteo vuole dimostrare come
Gesù sia pienamente inserito nella storia degli
uomini e ancora di più nella storia del popolo di
Dio che attende la venuta del Messia.
L’evangelista annuncia l’avvento di Gesù come
l’agire misterioso di Dio, che culmina in un
bambino che nasce da Maria, promessa sposa di
Giuseppe, donna ebrea che dona al figlio
un’autentica umanità inserita nella storia del suo
popolo, nascita che non è opera umana ma è
«opera dallo Spirito Santo». Tutta la narrazione
è presentata da Matteo dal punto di vista di
Giuseppe, di cui ci offre una straordinaria descrizione: egli non sa come risolvere una
situazione grave come quella di scoprire la gravidanza della sua promessa sposa.
Non sa come uscire dignitosamente da questa situazione senza far del male a quella
giovane che ama profondamente e a quel misterioso bambino che lei attende. Ma
Giuseppe «era un uomo giusto», cioè un uomo che crede alle promesse di Dio anche
nel momento in cui queste risultano strane o imprevedibili e, comunque, scomode.
Egli è un uomo che non antepone i propri progetti a quelli di Dio, ma desidera con
tutto il cuore fare la sua volontà. Giuseppe, con la sua obbedienza, è disposto prima
a rinunciare a Maria, poi pronto a riprenderla in casa e a rimanere accanto a lei
come sposo fedele e poi, dopo il parto, ad essere padre responsabile e amorevole di
un figlio che sa di non aver generato nella carne. Matteo, tuttavia, non si ferma al
racconto dell’annunciazione di Giuseppe, vuole chiarire come questa promessa si
iscriva nella storia della salvezza attestata dalle Sacre Scritture: «Tutto questo è
avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del
profeta». Dio è fedele al suo progetto di salvezza: porta avanti il suo misterioso
percorso storico che dall’origine arriva fino al figlio di Maria, «L’Emmanuele, che
significa il Dio con noi». Al mistero di Dio si accede solo con la fede. E in questo
Giuseppe è grandioso. Egli accetta il piano di Dio con semplicità ma con altrettanta
forza: «Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo
del Signore e prese con sé la sua sposa». Giuseppe fa tutto in forza di un sogno! E in
un tempo come il nostro dove tutto deve essere razionale, è difficile capire, perché il
valore simbolico del sogno esprime la scommessa della fede, che è affidamento
totale a Dio al di là di ogni pretesa di essere noi gli unici protagonisti della nostra
vita. La fedeltà a quel “sì” di Giuseppe unito a quello di Maria ci hanno dato Gesù, il
cui nome significa “Colui che salva”. La fedeltà al nostro “sì”, detto con fede al
Signore in un abbandono fiducioso nella sua misericordia, rinnovato ogni giorno con
coraggio, talora nella fatica o nella sofferenza, porterà ad una rinnovata presenza
del Signore nella nostra vita: Gesù, Colui che salva, verrà. Aspetta da noi solo un “sì”,
semplice e umile come quello di Giuseppe.