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Dopo il 25 luglio, dopo l’arm i stizio, un’altra grande vittoria del popolo: la guerra partiglana si è accesa anche in Italia. Sotto la spinta e con l’appoggio delle formazioni partigiane ju goslave, I patrioti italiani, coa diuvati da intere divisioni del nostro esercito hanno iniziato una guerriglia in grande stile nella Italia nord-orientale. Partendo da salde posizioni nelle campagne e nelle montagne vicine, i nostri hanno spinto del le audacissime puntate offensive, impadronendosi e tenendo per .molti giorni le città di Pola, Fiu me, Susak, Gorizia e Trieste. Non si può parlare di fronte nel senso classico che i militari dànno alla parola, ma si può dire fin d’ora che un solido « Fronte Partigiano » si è creato nell’Italia nord-orientale. Si può anche dire che questo fronte ha tendenza ad allargarsi verso oc cidente, cioè verso la regione più delicata per le linee di comuni cazione dell’esercito nazista, ver so il passaggio obbligato attra verso il quale i Tedeschi in fuga cercheranno ben presto di pas sare. Il fronte partigiano italiano ha già dunque una grandissima im portanza militare, oltreché poli tica, e sempre più ne acquisterà. Con lo spostarsi delle base ae ree e navali degli alleati verso l’Italia del Centro e del Nord si apre infatti per I nostri parti giani un’ampia prospettiva di rapidi, sostanziali rifornimenti in armi e vìveri. Mentre la guerriglia divampa nell’Italia nord-orientale, a Na poli, cittadini, reparti dell’eser cito, gruppi di operai armati, si oppongono in una vera e pro pria battaglia ai vandali tede schi che vogliono distruggere la eittà intiera prima di abbando narla. Soldati e popolo si battono af fratellati. La lotta prende delle proporzioni talmente rilevanti che il comando tedesco non può più nascondere la verità, e, con tro ogni suo interesse propagan distico, è obbligato a parlare nel L Italia lim onalo e la M i a liberala suo comunicato di « aspri oom- ! battimenti a Napoli contro in- 1 sorti comunisti e soldati di Bado glio ». Appena il fronte esterno dà lo- i A m eno d i u n m ese dallo sbarco ro un attimo di respiro, i Tede alleato, la su p e rio rità anglo-sasso schi cercano di domare l’insur rezione popolare compiendo ter ne e l ’energico atteggiam ento della popolazione del sud, h anno co stret ribili stragi. Ma il popolo non molla: esso to i nazisti a sgom brare il m erid io n e, ha delle armi e si difende, non T ru p p e ita lia n e, francesi e anglosas vuole lasciar asportare dalla cit sone, in collaborazione con i p a trio ti d e ll’isola, hanno buttato in m are tà tutti i depositi di viveri, non gli u ltim i T edeschi che resistevano permette che i Tedeschi applichi n C orsica. Con l ’attestarsi degli ! no il sistema della terra brucia ta in casa nostra! Magnifico l’e eserciti am ici n e ll’Italia m erid io n ale è aperta n o n solo la via alla libera- ! sempio degli studenti napoletani che cadono tutti resistendo, le zione to ta le della penisola, è aperta anche una p o rta sui B alcani. armi in pugno, per difendere la Università nella quale sono asseSoldati e p a trio ti ita lia n i, p a rtig ia ragliati e che i vandali nazisti n i croati e sloveni, bande corse, fra n vogliono far saltare. cesi lib e ri, eserciti anglosassoni fo r Quando le truppe alleate a rri m ano un fratern o unico fro n te che vano alle porte di Napoli, la bat ricaccia im p lacabile l ’invasore in taglia a ll’interno della città rad fuga. doppia la sua violenza^ Ovunque Che cosa può o pporre la p ro p a la folla più o meno male arma ganda di G oebbels a questi fa tti? ta attacca le truppe tedesche: è L’esercito nazista in Ita lia n o n può I un drammatico tentativo del po polo che vuole salvare quello che resistere. Q uesto dichiara in m odo p alm are la cam pagnè d el M erid io n e, j ancora resta della sua citta. Spesso la folla ha la meglio e N on può resistere p erchè il suo riesce ad impedire ai barbari hi schieram ento, in ferio re p e r spirito e tleriani di realizzare il loro com p e r arm am ento, è costantem ente m i nacciato alle spalle dalle possibilità pito vandalico. di sbarco degli alleati, p ad ro n i del I comunisti e la classe operaia m are, e dalla g u erriglia delle p o p o sono come sempre alla testa di questa lotta e guidano il popolo lazioni. Lo dim ostrano lo sbarco a intero alla difesa di quegli edi Salerno, la ritira ta precipitosa d ei I fici, di quelle fabbriche che per nazi dalla C alabria e dalle P u g lie, la insu rrezio n e d i N apoli. metteranno domani di lavorare, di mangiare, di vivere! I comunisti e la classe operaia sanno inoltre Che il popolo ita In to rn o alla linea del N ip ro , i liano riconquista con questa lot ta e questi sacrifici il diritto al T edeschi tentano la resistenza dispe rata. Sanno che, caduta la linea del l’indipendenza, alla democrazia; N ip ro , resterà ad essi solo la fuga riconquista, lavando le sue gravi responsabilità per la partecipa precipitosa o ltre le fro n tie re . Sanno zione a ll’odiosa guerra d’aggres che, b a ttu ti sul N ipro, F U n io n e So sione fascista, il diritto alla col vietica p o trà salutare la v irtu a le l i berazione d el territo rio della P a tria laborazione e a ll’aiuto dei popoli socialista d a ll’invasore. .j liberi, di cui avrà tanto bisogno per sanare le innumerevoli pia In nom e d ell’am icizia che sem pre ghe del paese martoriato! — anche n egli anni della g uerra fa Questo hanno dimostrato di ca scista — ha legato il popolo ita lia pire i patrioti di Gorizia e di Na no al popolo russo, in n om e d e l poli rompendo con ogni politica l ’aiuto decisivo che i Sovieti dànno attesista. Questo devono capire a ll’Italia nella sua lotta di lib e raz io tutti ì veri Italiani! ne, grid iam o : viva l ’A rm ata Rossa! La battaglia del bigio I- im iti ilei [Binitato li lilem io iie nazionale ORGANIZZARE La lotta del paese per la sal vezza vuole la solidarietà di tu tte le classi che hanno inte resse alla indipendenza nazio nale e alla liquidazione del fa scismo. La solidarietà naziona le non deye rim anere verbale, ma tradursi in gesti concreti, in una pratica organizzazione. Centro attivo dell’unione n a zionale deve essere il Comit ito di Liberazione. La trasfor mazione del F ronte Nazionale, autentica rappresentanza del popolo italiano, in Comitato di Liberazione N azionale sta a significare che il popolo ita liano sa organizzare da sè la lotta p er la sua salvezza. Que sta è la funzione storica che spetta oggi alla democrazia ita LA liana; questo l ’obbiettivo che sta dinanzi al Comitato di L i berazione Nazionale, organo della democrazia italiana. P er realizzare l ’obbiettivo il Comitato di Liberazione deve affondare le sue radici ovun que, creare in ogni luogo i suoi organi capillari. In ogni paese, in ogni zona, in ogni centro di lavoro devono sorgere i Comi tati locali di Liberazione. I Com itati devono investirsi di tu tti i problem i che la situa zione apre dinanzi alle masse: problem i di guerriglia, proble mi di vettovagliamento, proble mi di abitazioni, problem i di produzione, problem i d i sala ri, di sovvenzioni, d ’assistenza. Non potranno risolverli tu t LOTTA ti, potranno però risolverne m olti. E solo se sapranno p o r tarsi in questo piano di p ra ti ca concretezza, essi e il loro centro direttivo assolveranno effettivam ente il compito che hanno dichiarato di assumersi. E ’ dovere specifico dei com pagni che rappresentano il P artito Comunista nei Com ita ti di Liberazione, l ’attivizzare e politizzare al massimo l ’ope ra degli organi di cui fanno parte. In prim o luogo i comu nisti devono com battere a fon do ogni m anifestazione attesi sta e rinunciataria. La salvez za degli Italiani è nelle m ani degli Italiani, questa è la con vinzione che bisogna creare. Mussolini, che la colpevole incuria del maresciallo Ba doglio ha lasciato portar via dai nazisti, dopo neanche due mesi dal crollo ignominioso, torna, protetto dai carri armati di Hitler, a parlare al popolo italiano, suscitando con i suoi gesti e le sue parole un odio profondo che non ha riscontro nel la storia. Nel giro di pochi giorni egli si è acclamato presidente della repubblica... sociale italiana, capo di un nuovo governo, duce di un partito. E a che scopo? Per costringere il popolo italiano a spar gere il suo sangue per il nazismo, per aiutare Hitler a punire la nazione italiana del suo ’’ tradimento”, per scatenare la guerra civile. Non v’è uomo nella storia di tutti i tempi e di tutti i po poli che si è macchiato di un delitto più nero di quello di Mussolini contro la Patria: egli è il parricida che scientemen te, con tutti i mezzi, lavora per precipitare il paese nell’abis so, per distruggere una nazione di 45 milioni di cittadini. Gli sforzi del popolo italiano per arrestare — col 25 luglio —1- il paese sull’orlo della catastrofe, per concludere la pace e iniziare la faticosa opera di ricostruzione, hanno reso fu renti Mussolini e Hitler, che avevano giurato la perdizione dell’Italia con quella dell’Europa tutta. Nei Balcani come in Danimarca, in Francia come in Nor vegia, iti Boemia come in Italia, non appena i popoli fanno sentire più forte l’anelito all’indipendenza e alla libertà, Hi tler reagisce con la strage e la devastazione; mentre co stringe con nuove violenze e col terrore dei governi suoi vassalli, i piccoli popoli, stanchi e svenati, a sacrifici sempre più duri. Quando le orde naziste sono costrette ad abbandonare, senza speranza, i territori da loro invasi, allora Hitler spiega tutto il suo bestiale furore con la distruzione totale: Smolensk e Napoli testimoniano. In Italia Mussolini e la sua banda sono all’avanguardia di questa opera di devastazione e di morte, la quale, per essere compiuta senza ostacoli e nel modo più radicale, avrebbe bisogno che il popolo italiano restasse inerte, lasciasse fare. Ed ecco i fascisti presentarsi col ramoscello d’ulivo della con cordia, della immunità da rappresaglie e da vendette per gli antifascisti, coti vuote demagogiche promesse ai lavoratori. Il popolo italiano respinge con tutta la sua anima questa mano vra grossolana e insultante e sputa sul ghigno di Mussolini, che mai è stato così schifoso come oggi che si atteggia a cle menza. Il paese unanime grida morte ai tedeschi invasori, morte a Mussolini e alla sua banda di parricidi. I fascisti che dietro le S.„ S. e la Gestapo mostrano i loro ceffi ancor lividi di pau ra, sappiano che la loro blandizie e i loro appelli melliflui suonano offesa sanguinosa alla sensibilità politica del popolo italiano, che li ha già condannati a morte e non tarderà ad ese guire la sentenza. Quegli altri, esponenti del regime fino al 25 luglio, respon sabili perciò di aver condotto la patria sull’orlo della catastro fe, che si sono ricreduti, che oggi, inorriditi dal delitto di Mussolini, non intendono seguirlo nella sua infame opera, se vogliono riscattarsi e ritornare fratelli, hanno una sola via da percorrere: la lotta con le armi contro i Tedeschi e contro i traditori fascisti. Esecrata da tutto il popolo, cieco strumento di morta nelle mani di Hitler, rimarrà così, nel suo tristo isolamento, la banda Mussolini-Farinacci che il castigo della Nazione non tarderà a raggiungere. Baiglio goD pub dirigere II piese nella lotta contro l’ Invasore Si comunica la costituzione di un nuovo governo B adoglio, con i l m a resciallo alla testa, il generale A m brosio com e capo dello Stato M ag giore generale, il generale R oatta com e capo di Stato M aggiore .d e l l ’E sercito, l ’am m iraglio D e C ourten com e m in istro della M arina, e il ge n e rale Sandalli com e M inistro deRa aviazione; p iù il conte A cquarone, m in istro della R eai Casa. C inque generali ed u n n o b ile : tu t ti resp o n sab ili, col m aresciallo B a doglio alla testa, d el m iserevole fa l lim ento d e ll’arm istizio e delle vergo gnose capitolazioni d i fro n te a ll’eser cito tedesco. Se la costituzione d i un tale governo vuole essere una m isu ra p e r potenziare la lotta p e r la cac ciata d ei tedeschi d a ll’Italia, d o b biam o d ire senz’altro che essa n o n co rrisp o n d e affatto allo scopo. G enerali che abbiano p o rta to , per i l loro atteggiam ento reazio n ario e a n tip o p o lare , u n esercito ad u n a così grave disfatta — com e B adoglio e i cinque generali h an n o p o rtato l ’Ita lia alla disfatta d el 9 e 10 settem b re — possono salu tare già com e uu grande favore la p ossibilità d i m ili tare nei ran g h i e p o tere così, com batten d o , concorrere a rip a ra re il m al fa tto ; m a n o n possono p re te n dere di restare alla testa d e i lo ro u o m in i. Il m ig lio r servizio che B ad o glio ed i suoi possono re n d e re alla causa della lib erazio n e nazio n ale è di lasciare il posto di com ando alle fo r ze ed agli u o m in i nuovi che hanno dim ostrato in queste settim ane, di volere e di sapere effettivam ente b a t tersi p e r la lib e rtà e l ’in d ip en d en za d ella P a tria . Q uesti u o m in i e questa forze sono ora rag g ru p p a ti n e l Co m itato d i L iberazione N azionale, ad esse sole spetta la d irezio n e deRa lotta contro i T edeschi e contro i fa sc isti; solo esse sono capaci d i p o r tarla fino in fo n d o , fino alla sua v it toriosa conclusione. l' Unità - 12 Ottobre 1943 FR O N TE PA R T IG IA N O La classe operaia non deve pagare A d d o sso le spese della guerra imperialista C ontinuano i licenziam enti in mas sa nelle grandi aziende d i M ilano Sabato, 2 ottobre, alla In n o c en ti so no stati licenziati 2000 operai; gior ni fa è stata la volta di 700 im piegai della M ontecatini e di fo rti g ru p p i d lavoratori della S .A .F .A .R '. I m otiv addotti dai dirig en ti sono i soliti mancanza di m aterie p rim e, clistru zione di stab ilim en ti, ecc. Se è vero che questi fa tti esistono, è vero ati che che la ragione profonda d e l fe nom eno è u n ’altra. I grandi indù striali italiani che hanno fatto gua stagni da nababbi con la guerra, og f i non hanno p iù interesse a produr r■ per la guerra: preferiscono tener si le m aterie p rim e piutto sto che ave re in tasca lira italiana svalutata o m erchi di occupazione, am m esso che riescano ad o ttenere qualcosa dai p red o n i tedeschi in cam bio d ei loro pro d o tti. N o n vogliam o contestare ai signo ri industriali l ’esattezza aritm etica dei loro calcoli. Sta il fatto però che > grandi industriali, i quali hanno f i nanziato il fascism o autore della guerra e dal fascism o e dalla guerra hanno avuto im pinguato in m aniera favolosa i loro guadagni — gli stessi gerarchi fascisti, scandalizzati d el tra dim en to lo confessano oggi aperta m en te —> si staccano oggi dal fasci sm o com e dalla carogna d e ll’asino •h e n o n serve p iù e tentano d i far pagare agli altri le spese. Q uesti altri dovrebbero esser» p ri ma d i tu tti gli operai italiani. D o vrebbero pagare le spese della guerra e d el fascism o gli operai italiani che d e ll’uno e d e ll’altro sono stati i n e m ic i p iù accesi e p iù coraggiosi, e p iù di tu tti ne portano i segni sulle • a m i. V ecchia m anovra. N o n può valere la dichiarazione •h e oggi il popolo italiano ha in te resse a sabotare la p roduzione, perth è essa non a lim en ti la forza delf invasore. T u tti d ’accordo su questo p u n to .N o n è certo agli operai di M ilane che si p u ò dara lezio n i di civism o, d i m aturità politica, d i sp i rito d i lotta e d i sacrificio. G li ope rai di M ilano hanno detto e d im o strato coi fa tti che essi sono pronti a tu tto p u r di cacciare tedeschi e fa scisti: sono pronti anche a m orire di fam e. D evono però fare altrettan to anche gli altri. V eniam o d unque al sodo. S i parla in questi giorni, e si deve parlare da tu tti, d i solidarie tà nazionale. T u tte le classi d el paese hanno un nem ico com une, nem ico m ortale, e devono unirsi solidali contro di lu i. M a la solidarietà non deve essere solo una frase. D eve v i vere d i fa tti. I grandi H ndustriali italiani hanno m olte colpe sulla co scienza n ei riguardi del fascism o e della guerra. O perare oggi in senso solidale verso la classe operaia è il m eno che essi possano fare per la loro stessa salvezza. M ostrino i si gnori industriali d i possedere una visio n e d ei loro interessi m eno m io pe e di p iù larghi o rizzo n ti ch e non quella che ebbero prim a e d o po il 25 luglio. La lotta che oggi si com batte decide d e ll’avvenire d i tu t ti gli Italiani per m o lti anni. Calcola m ale chi pensa di disertare in un m o m en to così grave il posto d i c o m battim ento e crede d om ani di poter raccogliere i fr u tti d ella vittoria. G li operai italiani non devono es sere gettati su l lastrico a m o rire di fam e. Ci sono m ilio n i a m ilio n i di p ro fitti d i guerra, di p ro fitti d 'a u tarchia che possono dar da m angia re agli operai, anche se non lavora no, o lavorano poco. La questione deve essere sollevata con urgenza nei C om itati d i L ib era zio n e N azionale. S i battano i rap presentanti c o m u n isti, avanguardia della classo operaia, perchè l ’unio n e nazionale non sia solo una frase re torica, ma si concreti in p ro v v ed i m e n ti p ratici che diano alle masse la possibilità m ateriale d i non m o rire di fa m e e d i poter lottare fin o in fo n d o contro l ’invasore. Spoliazione saccheggio distruzione P e r tre a n n i fini» a l 25 lu g lio , i nazisti. Iti base al patto scellerato concluso con M ussolini, hanno com p iu te ai danni d el nostro paese una opera eontinua e sistem atica di spo liazione. O gni tanti m esi, p io m b a vano in Italia gli esperti di H itle r ehe constatata la nostra situazione di debitori', im ponevano una m aggior copia di p ro d o tti a prezzi decrescen ti, d im inuendo, per contro, lo quantità d elle cose che si erano im p eg n a ti a fo rn irci, peggiorandone la q u a lità e aum entandone il prezzo. E il mostro popolo soffriva sem pre p iù la fam e ed il freddo p erchè i T ed e schi continuavano a p o rtar via tutto a tre n i in té ri. D al basso, alla spie«iolata, le o rd e naziste, dilaganti per il paese, com pletavano questa opera di spoliazione p o rtando via dai n e gozi delle grandi e piccole città ogni •osa, p e r spedirla in G erm ania. Dopo l ’8 settem bre, alla fase d e l la spoliazione succede quella d el sac cheggio e della d istru zio n e : nelle • it t i occupate, i soldati di H itle r ra pin an o tu tto ; dalle auto alle b ic i elette, dagli orologi ai portafogli, e saccheggiano con speciale p re d ile zione, i negozi di m acchine fotogra fiche e stru m en ti di precisione. N on appena i com andi tedeschi si in se diano n elle nostre città,.bloccano tu t te le m erci, procedono al lo ro in v en tario . Q uin d i pren d o n o possesso d e l le fabbriche che studiano n ella loro stru ttu ra , p e r sfru ttare a i fini belliai im m ediati quelle che lo ro occo r rono, m en tre di a ltre, che p e r vario ragioni non ritengono di p o ter u ti lizzare sul posto, sm ontano e tra sp o r tano il m acchinario in G erm ania. E* di questi giorni il trasferim ento in territo rio tedesco d i a lcu n i re p a r ti chim ici della M ontecatini di M i la n o ; è in corso d i sm ontaggio per pren d ere la via d el B rennero il m ac chinario della M etallurgica B róggi di M ilano; sono stati sm ontati e tr a sportati in G erm ania gli im p ia n ti si d eru rg ici degli stabilim enti Ilva di P iom bino. M acchinario e p ro d o tti della Face d i M ilano, fabbrica d i m a teriale telefonico, sono già n e l R eich. Alla fase d ella spoliazione, d e l sac cheggio, succede quella della d istru zione, quando i T edeschi, battu ti, sono costretti ad ab b an d o n a re le n o stre città. A llora — com e è successo a N apoli — tatto 1« attrezzature p ro duttive, im p ia n ti, «ee., vengono fa t ti saltare in aria. D i fro n te a questa situazione, su gli in d u stria li ita lia n i pesa u n a e n o r m e responsabilità. N on parliam o dei Sessa, G obbato, ecc. che m arciano già sotto gli o rd in i dei T edeschi e contro i q uali il popolo italian o ha già pro n u n ziato la sentenza "di m o r te. Ci rivolgiam o invece alla m ag gioranza degli in d u stria li grandi e piccoli, n ei q uali sappiam o che l ’a m ore della in dipendenza e della l i b ertà non è spento, ai q uali è certa m ente noto il piano crim inale di H i tle r e M ussolini. R im arrete voi in e r ti, o peggio, vi farete voi com plici dei nazisti e dei fascisti? Il popolo italiano vi d ice: im boscate le m aterio prim e, specie le p iù p re zio se ; asp o r tate per re n d erle in serv ib ili le p a rti p iù delicate e non facilm ente sosti tu ib ili delle m acchine; fate squaglia re i tecnici, disorganizzate e sabota te la p ro duzione. G li o p erai che sa ran n o i p rim i a sopportare, e d u ra m ente, le conseguenze di questa patrio ttica azione, saranno preziosi col lab o ra to ri n e l com pim ento d i questa opera. a i fa sc isti! II questore di Milano la pagherà I tedeschi battuti dal nostri bersaglieri Interne passare al servizio l ’U nione dei Sindacati dei L avorato ri d e llln d u stria di M ilano ha fatto, n ella sede di Corso di P o rta V itto ria, una d ichiarazione dinanzi a 250 m em bri delle C om m issioni In te rn e . R im angiandosi quanto la stam pa fa scista aveva già an n u n ziato , ha fatto sapere che i Jiedesehi, b ontà lori», hanno deciso di non ab o lire le C om m issioni elette dagli op erai. P erchè p erò n o n ci fossero equivoci ha p re cisato le nuovissim e fu n z io n i che le C om m issioni dovrebbero assolvere: vigilare sul b u o n andam ento della pro d u zio n e, cioè fare da sb irri e da spie nei rig u a rd i dei com pagni lav o ra to ri, p e r il b u o n successo della guerra tedesca. I m em b ri d elle C om m issioni In te rn e sarebbero rite n u ti responsabili d e ll’efficacia d el lavoro e della d isciplina n elle aziende. I nazisti sono disposti q u in d i a la sciar vivere le C om m issioni di fa b brica a patto che esse passino al loro servizio. Sono disposti a lasciare in carica i rap p re se n tan ti o p e rai, p u r ché essi si coprano di disonore p u gnalando alle spalle i fra te lli lavo ra to ri che li hanno eletti. V ale perciò p iù che m ai quanto abbiam o scritto su ll’U nità d e l 29 set tem b re. C hi accetta di servire i T e-, deschi n e lle fa b b ric h e tradisce la classe operaia e si condanna a m orte. I ra p p re se n tan ti o p erai devono r e spingere com e u n in su lto l ’invito del la polizia tedesca. D alle possibili ra p presaglie naziste essi possono d ifen d e rsi dandosi alla m acchia. E con tinu an d o alla m acchia a guidare la classe operaia n ella lotta p e r la sal vezza e la lib e rtà della nazione. Servizio del lavoro: deportazione in Germania I T edeschi hanno ordinato il servizio obb lig ato rio del lavoro p e r gli u o m in i dai 18 a i 33 anni. Lo scopo della chiam ata è chiaro. I T edeschi vogliono sfru ttare a san gue, p e r la loro guerra e p e r i loro interessi, i lav o rato ri ita lia n i. S fru t tarli p iù e m eglio di q uanto abbiano saputo fare i fascisti e i g randi ca p ita listi ita lia n i. D ove li sfrutteranno, in Ita lia , altro v e? I nazisti giu rano e spergiurano che lo sfru tta m ento a sangue avverrà in Ita lia . Ma chi ci crede? M entre annunziano il servizio d el lavoro, essi m oltiplicano gli in v iti agli operai a recarsi a la vorare in G erm ania. Siccom e gli operai ita lia n i si guarderanno b ene d a ll’andare a p a tire la fam e, il fre d do, la guerra, la m orte in G erm a nia, tu tti vedono la conseguenza che ne d eriverà. I T edeschi pren d eran n o i coscritti del lavoro — operai, con tad in i, studenti, im piegati, artig ian i — e li porteran n o oon la forza in G orm arne. [avi telefonici d-:ì tedeschi tagliai! M entre n e ll’Italia nord-orientale è già in atto una vera e propria guerri- j B ergam o - I o o tto b re A M ilano, in via O refici, la folla glia, nel resto della penisola, le fo r ha bastonato un fascista che aveva Dei giovani p a trio ti tagliano con m azioni partigiane che si trovano n e l osato com parire in pubblico con la tinuam ente ed in tutta la zona i cavi le m ontagne e n elle cam pagne e i cam icia nera e col fascio litto rio . telegrafici e telefonici d elle tru p p e gruppi d i azione patriottica che si L’episodio si è rip etu to in u n ’altra d ’occupazione. II com ando tedesco sono fo rm a ti n elle città stanno pas località della città. E al cinem a M as fa p u b b lic a re u n m anifesto c o n ten en sando all’azione. In alcuni settori p e sim o la folla ha insultato e cacciato te il nom e di sei ostaggi. rò si osserva ancora una tendenza at a viva forza d a lla sala alcuni m iliti tesista. in divisa. B ene. Bisogna aggravare B isogna che tutte le fo rze patrio t ed intensificare le sanzioni. I fascisti tiche si p erm eino di questa c o n v in non devono osare di circolare nelle zione: città italian e. V adano a m ettersi la L ’A R M A P A R T IG IA N A E ’ L ’A T cam icia nera in G erm ania, se p ro p rio TA C C O E L A S O R P R E S A ; L A D I Il questore di M ilano ha conse vogliono. A ttenzione a queste a p p a F E N S IV A E L ’A T T E S A SO N O L A gnato ai T edeschi e ai fascisti, la l i rizioni fasciste. N on bisogna lasciar M O R T E D E L L A G U E R R IG L IA . sta dei oom unisfi della c ittà ; egli sta ne passare nem m eno una. G uai a noi Il P artito C om unista lotta per c o n ora com pilando, p e r consegnarle, se perm ettiam o ai fascisti di to rn are durre gli altri p a rtiti co m p o n en ti il quelle degli ebrei e degli altri a n ti a circolare. Ce li troverem o di n u o « C om itato d i L iberazione N aziona fascisti. Il questore di M ilano avreb vo sul collo, come era p rim a d el 25 le » su u n terreno d i azione im m e d ia be p otuto sottrarsi a questo infam e luglio, a im p ed irci di p a rla re, a im ta, ben sapendo che i quadri p a rti servizio adducendo la distru zio n e d e pedirci di protestare, ad im pedirci di giani si form ano n el fu o co stesso gli archivi di S. F edele, provocata agire. della lotta; e che i p ro b lem i organiz dai bom bardam enti ; m a ha voluto I fascisti sono i nem ici, sono i tra za tivi della guerriglia si risolvono invece m ettere tutto il suo zelo p e r d ito ri. I fascisti devono vergognarsi in fin ita m en te p iù presto quando già ingraziarsi gli invasori e i loro schee nascondersi. Chi deve aver paura l ’azione è iniziata. ta n i: ha m obilitato i com m issariati di circolare, chi deve essere illegale Frattanto rinnoviam o l ’appello alla di rio n e, perch è ricostituissero gli nel paese sono i fascisti, n o n gli a n popolazione affin ch è aiu ti i partigia elenchi dei com unisti. tifascisti. I fascisti sono pochi, p o ni con la raccolta d i viveri, coperte Ecco un altro infam e da m ettere a chissim i. G li antifascisti sono tutta ed in d u m e n ti di lan a , m edicinali e fianco, il giorno del giudizio, al ge la nazione. Spazzate via i fascisti d anaro. nerale R uggero. ovunque li vedete: nei locali p u b b li Facciam o inoltre appello ai m e d i E non ha giustificazioni, il. q u esto ci, n elle vie, negli u ffici. B isogna ci la cui opera è necessaria ai soldati re di M ilano, In tem po u tile , i ra p stroncare il m ale agli in iz i. U n fa partigiani. presentanti del F ro n te N azione lo scista oggi può essere elim inato fa avevano invitato a p rovvedere alla cilm ente, cento fascisti che circo la distru zio n e di tutte le carte che in no di nuovo lib eram en te, appoggiati A ligera - 2 ottobre venti anni di regim e di delazione, dalle tru p p e tedesche, possono ric re a I T edeschi h anno tentata una in corruzione e te rro re , la q uestura e i re l ’atm osfera irre sp ira b ile pre-25 l u cursione in forze sulle m ontagne c ir suoi com m issariati avevano accum u glio. costanti dove si trovano dei gruppi lato ai danni degli antifascisti. Non di b ersag lieri. Q uesti hanno respinto l ’ha fa tto ; ha fatto anzi il co n trario . i T edeschi ed h anno catturato u n car Peggio p e r lu i. 11 popolo m ilanese ro arm ato. Il giorno dopo l ’attacco se n e rico rd e rà. Così com e ha presa è stato rip reso dai T edeschi con m ag b uona nota di tu tti quei fu n z io n a ri a g iori forze e p e r parecch ie ore si è agenti che com e possono si sottraggo di sdb lo tta to . I T edeschi fu ro n o anche q u e no a ll’infam e m ansione di spia dei sta volta re sp in ti e n o n rin n o v aro n o T edeschi, di p ersecu to ri e »n««»ini Sabato, 2 o ttobre, lo sbirro che gli p iù gli attacchi n ei g io rn i seguenti. dei m ig lio ri p a trio ti italian i. H itlero-fascisti hanno insediato n e l P rèsto o tard i, c ertam e n te prim a di sgom berare l ’Italia, i T edeschi fa ran n o tutto ciò. T en tera n n o di tra scinare braccia italian e in G erm ania da im piegare com e schiavi n elle loro in d u strie e nei loro cam pi. E ’ q u e l lo che hanno fatto in tu tti i paesi o c cupati, P o lo n ia, F ran cia, B elgio, f i landa, N orvegia, ecc. Si stam pino bene in m ente tutto ciò gli Italian i. Chi risp o n d e al ser. vizio del lavoro, finisce in G erm ania Com e sono fin iti in G erm ania i sol dati ita lia n i che si sono lasciati pren dere o si sono consegnati. In Germ a n ia c’è la fam e, ci sono i b om bar dam enti, c’è la bru ta violenza nazi sta. In G erm ania ci sono i cam pi di concentram ento, le fru ste d ei ! vegliam i, le decim azioni, le vendei te sugli ostaggi. Q uello che c’è da fare p e r salvarsi l ’hanno m ostrato agli Italian i gli Ju goslavi, i G reci e negli u ltim i te m pi i F rancesi. N on rU p an d ara, darsi alia m acchia, reagir». Dura lezione ad un gruppo di militi R ito - 3 otto b re D u ra n te la festa d el paese 4 m iliti fascisti giravano arm ati fino ai den ti. La popolazione in d ig n ata li circondò e comin'ciò ad in su lta rli. U no dei fascisti sentendo v e n ir la m a l parata estrasse la riv o lte lla , u n ’altro m i nacciò la fo lla con una bom ba a m ano. M a la bom ba esplose nelle m ani d e l fascista stesso, il quale r i m ase ucciso sul colpo. V i furono dei fe riti tra gli astanti. La notizia si diffonde rap id am en te, la folla in fe rocita raggiunge i tre fascisti su p e r stiti; m en tre uno riesce a fuggire gli a ltri due vengono uccisi. Fatto in te ressa n te : alla scena e ra no p re sen ti dei soldati d e ll’aviazione tedesca che non sono in te rv en u ti. Deposito di munizioni di una ba’ tsria tedesca saltato In aria M ilano - 29 settem bre O re 20,30 i p a trio tti fanno saltare una batteria contraerea tedesca. L ’in cendio e le esplosioni continuano f i no alle 21 ed u n quarto. Traditore fascista ucciso da un soldato B orgo A lle g ri (Firenze) 2 2 s e tte m b re Un sergente dei paracadutisti, squa drista, ferm ava i soldati che rie n tra vano a casa e ai p reparavano a pas sare ai p a rtig ian i, e li consegnava q u in d i ai T edeschi. L ’obbrobrioso servizio è durato ben p oco: un sol dato ha reagito uccidendo con una pugnalata i l tra d ito re fascista! I patrioti fanno deragllareuntrenotedesco B ologna - 26 settem bre In seguito allo sbullonam ento di a ltri 200 m etri di b in ario , sotto un tu n n el della lin ea F iren ze - B ologna, u n treno m ilita re tedesco deraglia. Scontro tra Destri partigiani e tedeschi S. P ietro (V al Travaglia) 28 settem bre U n gruppo di 40 p a rtig ian i venne attaccato da una form azione tedesca com posta da u n carro arm ato, un cannone autocarrato e parecchie m o tocarrozzette. La sp arato ria d u rò tu t to il pom eriggio. A sera i p a rtig ian i riescirono a ro m p ere il contatto d i struggendo tutto il m ateriale che non poterono asportare. I tedeschi hanno avuto parecchi m o rti; da pa rte nostra si lam enta u n m orto e due fe riti. Treno tedesco di carburante incendiato A rezzo - 29 settem bre Sulla linea A rezzo - F iren ze r p a trio ti hanno incendiato d i n o tte un treno carico d i c arb u ra n te . T u tti i p a trio ti hanno p o tu ta ritira rs i. Per l'Unità R ip re n d ia m o la p u bblicaz'one delle so tto sc rizio n i precedenti i l 2 5 luglio, in continuazio e del n u m e ro speciale. L ’U n ità ha bisogno d i m o lto danaro. S o ttoscrivete ! V itt. e com p. S.L. S.P.C.F. Io vers. P e r la n o s tra V itto ria G ruppo m in a to ri A m m ira to re di S talin Bibi 3 comp. L upi di M are S. Dom ingo L a Com une P e r la L ib e rtà 3 eserc en ti • G ruppo ¿ ’Azione P. R. 2 fra te lli p e r la g iu sta ca u sa A m ici dell'« U n ità » A mezzo sim p atizza n te A m m ira to ri del P a r tito Co m u n is ta 3 L SR25 n. 6 am ici G ruppo L enin G ruppo P icelli G uercio P allid o G ruppo o p eraio B. B. N. N. Piccolo borghese G ruppo fe rro v ie ri rico rd an d o il sin d a c a to e por il F ro n te N azio n ale R ico rd an d o il sacrificio di M a tte o tti Un g ru p p o di am ici R icordando l'ero e di B ilbao P e r la risco ssa N. N. Un g ru p p o di so sten ito ri Un m o n ta n a ro A. M. Rodiguez E v v iv a £ e n in P an e, P a c e e L ib e rtà S ig n o rin a G.7.V. G.N.B. G ruppo B.O. O perai FIA T U n fa n a tic o Due so ld ati D ue c a p o ra li Due rib elli b a r r ie r a di M ilano N. B. 27 p ro le ta ri sem iniam o S alv ato d a lla R.A.F. A m ba G ruppo S. U na donna G ruppo FIA T G ruppo X 2o versam . P ro fessio n isti F. L. O perai e o p eraie fedeli A. E. M. R. A gricoltore G ina A nonito A n tifa sc ista O reste G ruppo A. B. 4 com pagni c o n tro il governo lo reo U n g rid o : S arò p resen te E x -co n d an n ato p olitico M a tte o tti L. » » » ». » >» » » » » •» 400,— 369,— 200,— 112,— 150,— 5 0 ,50,— 50,— 150,— 200,— 100,— 30,— 100,- » » 100,— 50,— 10,— » » » » ». >■ 22,— 100,— 10,— 120,— 130,— 2,— 5 ,» 40,— » 20,— 150,— » 6 8 ,- » » » » u 135,— 140,— 5 0 ,100,— 40,— 20,— 65,— 22,60 1 0 ,10,— 7,— 1 0 ,25,— 62,— 7 0 ,65,— 50f— 20,— 40,— 35,— 45,— 50,— 1 0 ,10,— 100,— 50,— 105,— 80,— 40,— 50,— 20,— 50,— 1 0 ,10,— 25,— 25,— 1 0 ,- » n » » » » » » » » » » » » » .» » » » » » » » » » » » » n » n >» » » n » 5 5 .2 0 ,35,— 50,— ■ T o ta le L. 4614,6» T o tale so tto scrizio n i prece d e n ti a l 25 L uglio fino a l n u m ero speciale L. 333684,— T o ta le so tto scriz io n i pozb25 lu glio p u b b lic a te su i n. 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18 L. 33382,4» T ato le g en erala L. 371681,— Prepariamo ¡‘insurrezione nazionale inseparabile dalla liberazione dai tedeschi e dai fascisti IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO LA chiama alia lotta i lavoratori per i loro interessi di clas se contro i tedeschi, i fascisti e gli industriali profittatori Operai, lavoratori! La vostra situazione già tanto dura da parere insopportabile si è fatta più crudele ancora con l’occupazione tedesca del nostro territorio e col tentativo delle canaglie fasciste di riprendere piede. I prezzi dei generi di prima necessità salgono ogni giorno in modo vertiginoso. I negozi, i mercati sono vuoti dì merci: tutti i nostri migliori prodotti sono arraffati dall’occupante nazista. Per il popolo che lavora e soffre non si lasciano che i rifiuti. Un abisso si scava ogni giorno più tra prezzi e paghe operaie. Quasi questo non bastasse, la disoccupazione dilaga: sempre nuovi licenziamenti piovono nelle officine. Ai cosiddetti sospesi si cerca di rifiutare in ogni modo il pagamento del promesso 75 % da parte della Cassa di integrazione. La sola prospettiva che si lascia aperta agli operai è il lavoro per l’organizzazione Todt; il trasporto, in vagoni piombati, in Germania; il vendersi, come carne da cannone, al nemico che calpesta e strazia la nostra Patria. L’inverno che avanza, con i suoi rigori, minaccia nuove cala mità alla povera gente. Milioni di senza tetto, di sfollati, di sini strati, di denutriti, sono esposti al freddo, alle privazioni e alle intemperie, mentre i palazzi, gli alberghi, le scuole, le caserme sono occupate ai tedeschi, dai militi e dalle organizzazione fasciste che tanto male hanno fatto e fanno al nostro popolo. II proletariato italiano che ha dimostrato con i grandi scioperi del marzo scorso, con le imponenti manifestazioni del luglio, con gli scioperi dell’agosto, la sua forza e la sua volontà di lotta contro il fascismo e l’hitlerismo non può rimanere inerte, di fronte alle nuove e più immani sventure. Bisogna organizzare la resistenza, battersi con gli scioperi e le manifestazioni di massa, con l’azione immediata e violenta contro i tedeschi e i fascisti; contro i padroni che profittano della situazione creata dall’occupazione tedesca per peggiorare sempre più le condizioni di vita della classe operaia. Il Partito comunista italiano che è sempre stato alla testa di tutte le lotte del popolo, chiama oggi i lavoratori a organizzarsi e a battersi per le seguenti rivendicazioni: AUMENTO IM MEDIATO DEL SALARIO, PROPORZIONATO ALL’AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA! AUMENTO DELLE RAZIONI A LIM EN TA R I E FORNITURA DA PARTE DELLE DITTE, Al PROPRI D IPE N D E N TI, DI GE NERI ALIM ENTARI, DI VESTIARIO E DI COMBUSTIBILI! CONTRO OGNI NUOVO LICENZIAMENTO, PER IL SUSSIDIO A T U TTI I DISOCCUPATI! NESSUN OBBLIGO DI LAVORARE PER L’ORGANIZZAZIONE TODT! PAGAMENTO IMMEDIATO, SENZA CONDIZIONI E SENZA L IM IT E DI TEMPO, DEL 75 % DELLA PAGA AGLI OPERAI SOSPESI!** OCCUPAZIONE DA PARTE DEI SENZA TETTO DEI LOCALI VUOTI, DEI PALAZZI, DEGLI ALBERGHI, DELLE SCUOLE, DELLE CASERME ATTUALMENTO OCCUPATE DAI TEDESCHI E DALLE ORGANIZZAZIONI FASCISTE! OPERAI, DONNE LAVORATRICI, GIOVANI DELLE FABBRI CHE E DELLE OFFICINE! Non prestate nessuna fede alle promesse del sedicente governo fascista e dei suoi fiduciari, commissari e podestà! Questo governo è sorto sulle baionette dell’occupante e non ha altro compito che di fornire al nazismo nuova carne da cannone e le nostre ultime ri serve. Contate solo sulle vostre forze e sulla vostra azione di massa! Boicottate e scacciate dalle fabbriche le spie e gli uomini di fiducia del fascismo! Organizzatevi sotto la direzione dei Comitati sindacali di fabbrica che hanno l’appoggio di tutti i partiti antifa scisti! Costituite i reparti della difesa operaia di fabbrica e della guardia nazionale contro i fascisti e contro i tedeschi! Rifiutatevi energicamente di partire per la Germania! Sabotate la produzione destinata ai tedeschi. Ognuno butti la sua manciata di sabbia nell’ingranaggio della produzione di guerra nemica! La vorate poco e male! Sabotate le macchine che lavorano per i te deschi, guastate il prodotto del vostro lavoro destinato ai tedeschi! Manifestate nelle officine, nelle strade, nelle piazze il vostro odio antitedesco e antifascista, la vostra volontà di liberazione! Pre parate i grandi scioperi politici di massa per la libertà e l’indipen denza nazionale! OPERAI, LAVORATORI! Il Partito Comunista Italiano che rivendica l’onore di essere sempre stato con voi e di avervi guidati nei momenti più duri della lotta antifascista, ancora una volta vi chiama a combattere. Il pro letariato italiano deve essere l’esempio e l’avanguardia di tutte le forze antifasciste e antitedesche, deve essere il nerbo del fronte na zionale della lotta contro l’invasore tedesco e i traditori fascisti. AVANTI U N ITI SOTTO LA GUIDA DEI COMITATI SINDACA LI DI FABBRICA E DEL COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIO NALE! DIFENDIAMO IL NOSTRO PANE E LA NOSTRA LIB ER TA ’! IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO B A T T A G L I A E' I N G A G G I A T A : BISOGNA CONDURLA A FONDO La battaglia del popolo italiano per la cacciata d ei tedeschi e lo sterm inio dei fasciti ti traditori è incom inciata nelle città, nelle campagne e sulle m ontagne d ’Italia. Già qualche cen tinaia di nazisti e di fascisti sono sta ti uccisi o feriti e d e ll’o ttim o m ate riale bellico del nem ico è stato d i strutto dai patrioti italiani. I nostri p rim i eroi sono caduti con l ’arma in pug n o ; ma m igliaia di al tri prodi ne continuano l ’opera con fed e incrollabile e coraggio ind o m ito . Sono, per ora, eroi e valorosi senza nom e, ma che già il libro del pa triottism o italiano registra a lettere d ’oro e indicherà, dom ani, all’a m m i razione e alla riconoscenza della Pa tria e del m ondo intero. II fragore dei p rim i colpi e delle prim e bom be ha fatto tremare d i in q u ie tu d in e e di paura i soliti « benipensanti », facilm ente indentificabili n e i so liti industriali reazinari; n ei so liti antifascisti di dubbia fed e , nella solita gente senza m idolla. (< N on così si deve fare... » consi gliam o costoro, che vorrebbero, a pa role, dichiararsi d ’accordo con il m o vim en to d i liberazione nazionale, ina che, n ei fa tti, non vorrebbero essere disturbati n ei loro affari q u otidiani. Quasi che i tedeschi e i loro alleati fascisti si potessero- battere e sede- d a re con d elle prediche e dei buoni propositi, e non con u n ’azione ferm a e decisa, di ogni giorno. Ma questi consiglieri di presunta saggezza, perdono il loro tem po, i l C om itato di Liberazione N azionale che si è assunto il c o m p ito . d i d iri gere la lotta per la liberazione della Patria, non può prestare loro ascolto, perche esso rappresenta l ’un io n e di tutte le forze veram ente italiane e veram ente preoccupate di liberare il suolo patrio;, perche esso rappresenta cioè, u n unione d ’azione e non di attesa. Il popolo italiano chiede a questo C om itato che diriga e sv ilu p pi la lotta di liberazione nazionale e non la fiacchi con dei consigli d i v i gliaccheria o l ’irretisca in in u tili or ganism i burocratici. Esso chiede che tutte le forze e tu tti i m e zzi siatio destinati ad allargare, ad in te n sifi care la battaglia iniziata, a m o ltip li care i colpi portati al nem ico, a fi nanziare e ad armare, i distaccam enti d ’assalto, che si battono e si v o g lio no battere. La battaglia ingaggiata esige che la ...a*4 conduca con decisione c a fo n d o . Esige che il C om itato di L iberazione N azionale si inetta veram ente sul p ie de di guerra e agisca com e u n potere, un governo di fa tto , contro gli usur- patori tedeschi e il cosiddetto gover no fascista. Per fare questo il C om itato d i L i berazione N azionale deve ordinare ad ogni italiano di considerarsi m o b i litato per la guerra di liberazione; deve ordinare ai richiam ati dal fa scism o la diserzione e il passaggio ai partigiani; deve ordinare ai req u isiti da ll’organizzazione T o d t il rifiu to di partire; deve ordinare agli operai il sabotaggio della pro d u zio n e di guer ra; deve ordinare ai lavoratori la lotta a m orte contro i padroni antinazio nali che approfittano della p ro te zio ne tedesca e fascista per opprim ere i loro salariati e per consegnarli al n em ico ; deve ordinare il rifiuto del pagam ento d elle tasse; deve prepa rare lo sciopero politico di massa,. Ut insurrezione nazionale, che è insepa rabile, com e dice D e G aulle, dalla liberazione nazionale dai tedeschi e dai fascisti. Il P artito com unista è con tutte le sue fo rze su questa via d ’azione. Esso fa appello a tu tti i suoi alleati del C om itato di L iberazione N azionale, perchè questo proceda sem pre p i ù fe r m am ente e sem pre p iù efficacem ente sulla sola strada che ci può portare alla cacciata d ei tedeschi e alla v it toria d efinitiva sul nazism o e sul fascism o. Lo scio p ero gen erale a Torino contro gli industriali profittatori La Fiat M irafiori inizia il m ovim ento - La sciopero si estende a tutte le m asse lavoratrici industriali d ella città - Gli operai rifiutano di trattare con i tedeschi - L'intervento dei gerarchi sin d acali fascisti respinto con tndignazione d ai lavoratori che confidano unicam ente nelle loro forze e n e ll'a ttiv a sim p atia popolare - Il Comitato di Liberazione dell'Italia Settentrionale esprim e la su a p ien a solidarietà con le m asse scioperanti. Torino operaia ha ancora una volta preso la testa del movi mento antifascista e antitede sco. ©al 18 al 22 novembre' si è scioperato nelle principali fab briche torinesi e questo è il se greto, se così si può dire, della sedicente premura del governo fascista di fare alcune conces sioni parziali agli operai delle più importanti città. L’indignazione degli operai torinesi ribolliva da parecchi giorni, sopratutto dopo il bom bardamento che ha distrutto la Villar Perosa. Numerosi operai infatti sono morti o sono rima sti gravemente feriti, perchè in certi reparti non sono riusciti a sfondare le porte dello stabili mento, rimaste chiuse per ordi ne superiore, ed a mettersi in salvo. E’ stato molto notato a Torino che l’allarme, dato al l’ultimo momento, .era stato pre_ ceduto dal volo di un areoplane sirena inglese, che veniva in testa alle formazioni della R. A .F , A ciò si aggiungeva che certe razioni alimentari, per esempio i grassi e lo zucchero, non era no state distribuite e che la li quidazione delle paghe di otto bre non era stata fatta. Infatti un ordine di servizio. della Fiat informava gli operai che detta liquidazione invece del 15 no vembre avrebbe avuto luogo sol tanto il 27. Per quanto riguar da i salari di novembre, vi sa rebbe stato un anticipo unico di 500 lire agli uomini e 200 lire alle donne e agli apprendisti. Ciò significa per gli operai let teralmente non poter mangiare. Il fermento era perciò gran dissimo in tutte le fabbriche. Giovedì mattina, 18 novembre, il movimento di sciopera ha avuto inizio allo stabilimento N. 17 (grandi motori di aviazione) della Fiat Mirafiori. Operai e operaie sono entrati, ma non hanno iniziato il lavoro. A mez zogiorno la maestranza si è riunita a comizio. Una commis sione veniva, eletta per presen tare alla direzione della Fiat le rivendicazioni operaie. Nel po meriggio il movimento si allar gava ad altri stabilimenti del la Fiat Mirafiori, dove lavora no complessivamente 14 mila operai. 11 giorno successivo, venerdì 19, ’ tutta Mirafiori scioperava. Alle rivendicazioni per il tem pestivo pagamento dei salari, gli operai ne1univano altre: au mento dei salari del 100 % ; ra zione di pane di 500 grammi; raddoppiamento del quantitati vo dei generi da minestra ecc. La direzione: della Fiat offriva di dare come regalia l’anticipo di 500 e 200 lire a seconda del le categorie; per il resto riman dava la commissione alla auto rità tedesche e fasciste. Ma gli operai non volevano trattare con queste ultime e non per mettevano che gli industriali sfuggissero alle loro responsa bilità. Il Comitato Sindacale clandestino diffondeva la sera un manifesto contenente le rivendicazioni salariali e per l’aumento delle razioni, ed il ri fiuto assoluto dei lavoratori to rinesi di.trattare con i gerarchi sindacali fascisti « principali responsabili delle nostre mise rie ». La parola d’ordine per il lu nedì 22 era: sciopero generale in tutti gli stabilimenti di Tori no e la decisione dei lavoratori era estremamente ferma. Ecco perchè i fascisti si sono fatti in quattro per arrivare al lunedì mattina con le note con cessioni già preparate. Malgra do questo, in tutte le fabbriche torinesi nella mattina del lu nedì le commissioni operaie — escludendo qualsiasi organismo ed elemento fascista, che nelle masse non trovano assolutamente alcun seguito — hanno presentato le loro rivendicazio ni; in molti stabilimenti il la voro e stato sospeso. Le auto rità fasciste mandavano dei lo ro 'incaricati a pregare gli ope rai di sospendere il movimento fino a mezzogiorno, quando i S e g u e in s e c o n d a p a g . in b a s so a sin istra. l ' U n ità - 25 Novembre 1913 AGITAZIONI ALLA BREDA CONTRO I LICENZIAMENTI Il 2 novembre, di fronte al susseguirsi delle sospensioni e dei licenziamenti che mettevano una grande massa di lavoratori (so pratutto giovani e donne) nell’alternativa di morire di fame o di lavorare per i tedeschi, è scoppiata alla Breda una agitazione fra le masse ! iziate o sospese. I gruppi di operai e di operaie, so spesi o lic iati, si sono presentati, al mattino regolarmente in fabbrica e è. sono rifiutati di allontanarsi dal posto di lavoro. Con tempcrane mente una rappresentanza di operai e di operaie si re cava alla direzione per avanzare le seguenti richieste: 1) cessazione immediata dei licenziamenti; 2) riassunzione dei licenziati; 3) assicurazione, che qualora circostanze eccezionali faces sero addivenire a nuove sospensioni, queste non supereranno i tre giorni di lavoro (24 ore). Al 75% di integrazione sulle rimanenti 16 ore non lavorate la di rezione dovrà aggiungere di tasca sua il 25 % e sei indennità di pre senza. La rappresentanza operaia espose le sue rivendicazioni al di rettore ing. Bovoni; davanti a ll’atteggiamento deciso dei lavoratori il Bovoni battè elegantemente in ritirata: si autodefini un semplice impiegato e indirizzò gli operai al consigliere delegato Sen. Sangramoso. In assenza del Sangramoso, la delegazione fu ricevuta da uno dei direttori centrali, ing. Salamini. Da costui vennero sciori nati i soliti argomenti: mancanza di liquido, mancanza di materie prime, mancanza di lavoro. Gli operai non mollarono: a conforto dei loro argomenti ricordarono che l’occupazione tedesca non aveva laria dì essere eterna. Il direttore promise una risposta per l'indo mani. Dal canto loro gli operai promisero di non mancare a ll’ap puntamento. Improvvisamente, verso le diciassette, una telefonata avvertì: — ring. Bovoni vuole la « COMMISSIONE » al completo . Gli ope rai si guardarono in viso. Uno di essi rispose secco: — la « COM M ISSIONE» di cui parlate, non esiste: vi sono qui solo individui che si interessano dei loro personali interessi, Trovo strano che convochiate solo oggi, la Commissione che non avete mai voluto ri conoscere fino ad ora. Se penaste di addossare la responsabilità di quanto è accaduto alla ormai defunta Commissione, posso aiutarvi a trovare il vero responsabile; si chiama: fame! Il direttore remissivo feoe due nomi. I nominati si presentarono. La risposta fu: la direzione ha deciso dì fare lavorare nel limite del possibile a turni di trenta giorni; quanto al 25 %: risposta ne gativa. ’ La massa operaia ha preso atto della parziale vittoria rag giunta, ma tiene duro sulla questione del 26 %, Il Comitato Sindacale dì Milano ha lanciato ai lavoratori un manifesto, in cui invita le masse a seguire gli operai e le operaie della Breda nella richiesta di cessazione dei lìoenziamenti, per la oorresponsione de! salario nòrmale ai sospesi, per la salvezza dei lavoratori dalla fame e dalla deportazione tedesca. I F A V O L O S I S O P R A P R O F IT T I BELLICI D ELLA BREDA I latti (iella Breda n ella latra ehi#»'« evidenza non chiedono com m enti. So no la prim a risposta della massa ope raia alla m anovra dei negrieri a d e gli affam ato». E ’ da prevedere che la lotta si svilupperà e si farà più -errata di ora in ora. Essa richiede la u nità di tutti i lavoratori, la cui esi stenza e i cui interessi sono colpiti in bloccò. Perchè a tu tti i lavoratori sia chiaro quali sono gli uom ini che oggi condannano alla fam e e al la voro sotto i tedeschi le m asse ope raie, diam o alcune nude cifre. L a B reda ha portato — dal 1939 — in pochi m esi il suo capitale da 85 a 127 m ilioni. P o i il c a p itile è salito a 200 m ilioni, nel m arzo 1942 a 250 m ilioni. Gli u tili netti realizzati n e l l’esercizio 1941 am m ontano a p iù di 44 m ilioni pari ai 22% del capitale; naturalm ente sono solo gli utili palesi. Con i suddetti sopraprofitti la B re da ha allargato le sue a ttività, a u m entando il capitale delle sue affi lia te: A cciaierie R om ane e A eronau tica M eridionale. I guadagni sono co sì elevati che, insiem e con la Snia Viscosa, essa tenta di im padronirsi della forza idrica del T evere. Snia e B reda fondano la S .I.C .I. (Società Im prese C entro Italia) che prestò p o r ta il suo capitai# da 12 a 60 m ilioni (gennaio 1942). II colpo, per ia grossa prospettiva di guadagno che prom ette, non può essere tolleralo dai p lu tocratici dell« T ern i, che considerano il T evere, fe u do di lor, selusivo sfruttam ento. Scoppia la a, che finisce in com- prèm esse solo poi; B intervento «di M ussolini. T e m i, Sui» o Breda pariteticam ente contro lleran n o il T e v ere: nasce il Consorzio Forzo I d r i che dol T evere che dispone dì un capitale iniziale di 400 m ilioni. Si noti che tu tti questi fatti si svol gono negli anni 1939-1942; anni della guerra hitlero-fascista. I b ei m ilioni che i signori delia B reda intascavano, si alim entavano del sangue dei nostri soldati caduti p e r la guerra di H itler, del lavoro m assacrante degli operai nelle officine belliche, delle sofferen ze del p a trio ti gettati in carcere p e r chè non volevano la guerra tfedesca. Ora la guerra liitlero-faseieta è p e r duta. 1 signori della (Breda e i loro com pari v o rrebbero trarsi da cantocon i m ilioni accum ulati, stro p iccian dosene allegram ente degli operai che gettano sul lastrico o consegnano ai tedeschi, in attesa di tem pi m igliori e di nuove occasioni di im p in g u a m ento. E h, no, cari signori! G li o p e ra i vedono le cose un p o ’ diversam ente. Gli operai pensano che i de nari che avete accum ulato per mezzo della guerra fascista debbano servire oggi a rip ara re alm eno in p arte le rovine e le m iserie che la guerra fa scista — da voi voluta e favorita — ha prodotto. Gon ]• buone o con le cattive, gli operai vi faranuo in te n der la ragione. I lavoratori della B reda hanno dato il segnale: basta con i licen ziam en ti; basta con la fam e; fuori dalle taacha dei plu to cratici profittato ri i m ilioni rubati al p ó p ele eon la guerra e eoa l'a u ta rc h ia ! f jguito dell'articolo dì prim a pag. " Lo adopero gen erale a Torino...... giornali sarebbero usciti col te sto d e lle concessioni. Ma feti operai non si lasciavano ingan nare dalle loro promesse. Gli ir risori aumenti concessi non hanno fatto che aumentare la loro irritazione. I lavoratori li considerano assolutamente in sufficienti e del tutto spropor zionati al continuo crescere del costo della vita. Sopratutto gli operai chiedono l’aumento delle razioni, senza di cui qualsiasi rialzo dei salari minaccia dì ri manere sterile. Fino al momen to di andare in macchina, le agitazioni continuavano in tut ti gli stabilmenti. Grande è il malcontento degli operai anche a Milano. Ne so no testimonianza l’azione degli operai della Breda, ohe ha co stretto la soeietà a sospendere i licenziamenti, e l’agitazione alla Edison, che ha portato al paga mento anticipato di due mesi di salario agli operai e agli im piegati, con rimborso in venti mensilità. AU’ultim’ora apprendiamo che il Comitato di Liberazione del l’Italia Settentrionale ha votato una mazione, in cui « di fronte alle agitazioni degli operai to rinesi, insorti eontro disumane condizioni di vita, aggravate dalla occupazione tedesca e dah la servile connivenza fascista », esso esprime » piena solidarietà con la classe operaia consape vole di rappresentare un ele mento fondamentale per la lotta nazionale di oggi e per la rico/ struzione di domani ». VITA T U T T O DI PER PARTI TO IL F R O N T E A distanza di alcune settim ane d a l mese ai p a rtig ian i? Q uale fed erazio 12. Ogni federazione, ogni settore le d irettive per la a m obilitazione ge ne, quale nostra organizzazione ha ha fatto o no ii censim ento degli nerale », o g n i F ederazione pro v in cia pensato di fare p erv en ire, p e r il 7 iscritti? (Il censim ento degli iscritti le, ogni organizzazione com unista, d e novem bre, ai p a rtig ian i dei pacchi-re si può e si deve lare senza racco ve esam inare concretam ente a che galo, del tabacco, d ei viveri, d ei gio r gliere nom i e cognom i : basta la p ro punto è la m obilitazione delle n o stre nali? fessione). Il censim ento è la condi forze, nella p ro p ria provincia, nella 7. Ogni federazione deve esam ina ziono base p e r p o ter veram ente effet p ropria località. re q uante sono ancora, n ella sua p ro tuare la m ob ilita zio n e generale di 1. Q uanti m em bri, facenti p arte vincia, le località im p o rta n ti d a l p u n tutte le nostre forze per la guerra p rim a del Com itato federale, si sono to di vista delle com unicazioni, dei contro i tedeschi ed i fascisti. Q uan a rru o la ti nei partig ian i o sono stati concentram enti di tru p p a, dei d ep o ti a rtig lie ri abbiam o, q u an ti m itra assegnati al lovoro m ilita re? siti, delle vie di transito che sono glieri. q uanti genièri, q u a rti operai 3. Q uanti m em bri dirig en ti dei ancora « sguarnite », q uali p u n ti de! -m eccanici, to rn ito ri, elettricisti, m i settori e d elle zone, si sono a rru o fro n te sono ancora p rivi di forze. natori, ecc.? Q uanti au tisti? Q uante lati n ei p a rtig ian i, sono diventati dei Q ueste località « sguarnite », questi donne, quanti ferro v ieri, quanti m e com m issàri p o litici, degli ufficiali, o p u n ti deboli del fronte sono ancora dici, c h iru rg h i, studenti in m edicina, dei d irig e n ti dei G ruppi di A zione p a certam ente »molti; bisogna subito sce quanti in ferm ieri, quanti ingegneri, trio ttic a? gliere i p iù im p o rtan ti e provvedere ecc.? Dove sono questi com pagni? 3. B isogna esam inare concreta a c o p rirli al p iù presto con la costi O gnuno di essi può essere una forza m ente, cellula per cellula, quanti vo tuzione di nuove u n ità di p artig ian i. m ob ilitab ile o per il fronte com bat lo n ta ri alla guerra di lib erazio n e ogni 8. Q uanti c h iru rg h i, q u an ti m edici ten te o p e r la sussistenza delle u nità cellula ha già dato. Q uanti com pagni abbiam o trovato per m an d are nello pdrtigiane? sono a n d ati tra i p a rtig ian i com bat u n ità p a rtig ian e ? N essuno ancora? E* « M eno frasi pom pose, m eno chiac ten ti, q u a n ti sono passati a far p arte una vergogna che i nostri eroici com chiere, diceva L enin, ma più lavoro d ei G .A .P ., q u an ti d irig o n o u n effet b a tte n ti d ebbano restare senza cure. concreto q u o tid ian o , m eno cicaleccio tivo, q uotidiano lavoro d i sabotaggio Dove sono gli in te lle ttu a li a n tifasci p olitico, ma p iù attenzione ai fatti nelle officine? sti? Cosa ha reso la n o stra attività sem plici, m a viv i... ». Si contribuisce non solo m andando tra gli stu d en ti, tra gli in te lle ttu a li, Non basta che il C om itato federale i m em bri della c ellu la , m a re c lu ta n «e noi oggi n o n siam o capaci di tro do i p a rtig ian i anche tra gli operai vare un m edico p e r curare i p a rti abbia im p a rtite le d irettiv e ai eomaenza p a rtito della fab b rica. Le O f giani fe riti, un ingegnere p e r i la pàgni, ab b ia lanciato l’appello per la ficine F iat, B reda, le R eggiane, le G a vori tecnici della difesa e d e ll’offesa? m obilitazione generale, abbia diffusi lileo, eco., devono p o ter d ire : il tal Ogni C om itato federale deve chie i m anifestini antitedeschi, non basta gruppo d i p a rtig ian i, il battaglione dersi: a quanti gruppi di p a rtigiani lare dei discorsi e dei pistolotti per G arib ald i, Bisecane, G ram sci, è di- siam o riu sciti a far p e rv en ire in que incitare alla guerra antitedesca, b iso retto , com posto, alim entato da noi, sto m ese la nostra « U nità », il « Com gna esam inare concretam ente e m i d agli operai della noatra officina. D e battente » e q u a n te volte abbiam o nuziosam ente tutti i problem i oije la v’essere un onore p e r gli o p e rai della m andato questi giornali? 11 nostro condotta della guerra co m perla. b i B reda, della C aproni, d ella F ia t il giornale è, la guida politica, è l ’a n i sogna affrontarli e risolverli. p o ter d ire che il tal e tal a ltro com m atore dei p artig ian i. Chi deve p e n Nè si pensi o si dica che questi battim en to è stato vitto rio sam en te so- sare a farlo p erv en ire loro, se non problem i li deve risolvere l’apposite stenuto da form azioni com poste di le nostre organizzazioni? com itato, li deve riso lv ere qu.dorm e p a rtig ian i a p p arten en ti prim a alle ioE coi nostri giornali, bisogna far appositam ente incaricato. N o. L ’orga re officine. pervenire ai partig ian i anche ì quo 4. Ogni Com itato fed erale deve tid ian i. da cui essi possono talvolta nizzazione apposita provvederà alla d irezione operativa, alla pa rte più chiederai con qu an te u n ità e gru p p i tra rre notizie del paese, possono a p di m ilitari dispersi ha preso contatto pren d ere qualcosa sui loro conoscenti, specificatam ente tecnica, ma è. t lutto nel m ese, q u an ti ne ha attivizzati, o ltre al notiziario intern azio n ale, che il C om itato federale che va la resp o n q uanti ne ha trasform ati da gruppi per quanto sporcam ente fascista e te sabilità se n ella sua regione si com disorganici di sbandati e « d ise rto ri » desco, p erm ette sem pre d i conoscere bàtte contro i tedeschi ed i fascisti 0 no. Sono i fed erali, sono i com i in vere' e p ro p rie u n ità com battenti abbastanza tem pestivam ente gli avve tati di settore, sono le cellule (h e de contro i tedeschi ed i fascisti. Q u an nim en ti. vono provvedere in blocco al reclutati di questi g ruppi accettano le d ire t Q uante federazioni hanno pensato tive del Com . di L ib. N az. e n o n ric o a far pervenire ai partig ian i degli nienLo di nuove forze p e r i p a rtig ia noscono in B adoglio • n ella m o n ar apparecchi rad io , anche solo degli a p ni - che devono risolvere i problem i chia il centro d irig en te della lo tta ? parecchi radio-riceventi, di quelli la atti ad assicurare ai p a rtig ian i l’assi 5. Q uanti sono i gruppi e le u n ità cui vendita è lib e ra, che si potevano stenza p o litica, m ateriale e m orale necessaria ad un esercito com bat m ilita ri ancora non collegati, d iso r facilm ente acq uistare? tente. ganizzati. m ancanti del C om m issario E la posta? Si-pensa forse che è im politico, del d irig en te m ilita re, di possibile, che è in u tile organizzare T utto e tu tti p e r il fro n te. Le Mo qu ad ri ed elem enti capaci per passa la posta p e r i p a rtig ian i? O gnuno ha stre organizzazioni che oggi non v e re all’azione? Com e fare p e r pro v v e provato che cosà rappresenta la posta dono. non affrontano, n o n risolvono dervi urg en tem en te? Chi e quanti p e r chi vive lontano dalla fam iglia e, 1 pro b lem i in e re n ti alla eondotta. d e l R iandare? peggio ancora, se isolato dal m ondo. la guerra di L iberazione N a d o n a le 6. Q uanto m ateriale, arm i, m u n i E ’ un com pito assai difficile sì, ma vengono m eno al loro com pito .essen zioni. v iveri, in d u m e n ti abbiam o ra c non im possibile organizzare la posta ziale, m ancano alla loro funzione, colto e fatto pervenire, sopratutto fa t p e r i no stri p a rtig ia n i: se non per cessano p jrciò di essere delle o rg a nizzazioni com uniste. to pervenire a destinazione in questo tu tti, alm eno per una parte. D O P O LA C O N F E R E N Z A DI M O S C A I C O M P ITI DEL POPOLO ITA LIA N O Il popolo ilalian o , com e tutti i p o poli che lottano per l ’in dipendenza e la dem ocrazia, è chiam ato a tra rre con decisione e senza indugio le con seguenze, per quel che rig u ard a la sua azione, delle decisioni della m e m orabile conferenza di Mosca. Nel cam po m ilitare q u a l’è il com pito m assimo che sta di fro n te alla coalizione an ti-h itleria n a? A ffrettare la fine della guerra, accelerare l ’abbatlim ento del nazism o; sventare i piani di H itle r di p ro lu n g are la guer ra. di provocare agli alleati le d iffi coltà conseguenti alla m aggior d u rata della guerra stessa. Come la C onfe renza di Mosca ha assolto questo com p ito? Con la creazione di organi p e r m anenti di contatto fra gli alleati per la condotta della g u e rra ; con il rico noscim ento della necessità del vero secondo fro n te che Stalin, nel suo di scorso del 7 n ovem bre ai popoli delE U .R .S.S., ha annunziato non lo n tano. Come il pop o lo italian o deve con trib u ire ad accelerare la fine della guerra, ad ab b attere ¡’hitlerism o ? passando im m ediatam ente a ll’azione per scacciare il tedesco invasore, d i struggere l ’infam e servo fascista, ro m pere le ren i agli in d u stria li p ro fit tatori ; sm ascherando spietatam ente l ’attesism o da q u alu n q u e p arte esso si m anifesti, q u alu n q u e sia la form a che assum e. P e r i problem i della rio rg an izza zione del dopo-guerra e della colla borazione d elle N azioni U nite p e r 1« loro soluzione, qual’è il p rin cip io che ha trionfato a M osca? Il p e riodo di pace è preceduto da u n a eondotta p iù o m eno coordinata della guerra, dalla sua fine v itto rio sa: la soluzione ilei problem i del dopo-guerra sarà tanto più felice, quanto p iù intim a e solida è stata la collaborazione d e l le N azioni U nite sul terren o m ili tare, politico ed econom ico p e r affrettare la pace. Come il popolo italiano può concor rere alla soluzione felice della ric o struzione della 6ua sconquassata vita nazionale ; come può in serirsi nella libera organizzazione dei popoli e u ro p ei, che deve aiutarlo nella sua rip resa? Facendo tutto e su b ito — sul terreno m ilita re, econom ico e p o litico —- p e r affrettare la fine v itto riosa della gu erra: lottan d o perciò decisam ente contro chiunque ostacola la condotta energica e conseguente della lo tta ; contro chiu n q u e, direttan iente o in d irettam en te, a iu ta i te desch i; contro c h iunque n e ll’Italia occupata dai nazisti collabora a ttiv a m ente' o passivam ente con essi, re n dendo possibile l’opera loro di sac cheggio, di organizzazione della r e sistenza, di deportazione e u tilizz a zione di valide energie. P e r la sistem azione delle nazioni, per il regim e politico interno di cia scun popolo, quale prin cip io ha trio n fato a M osca? A ssicurata l ’in d ip e n denza d ei singoli stati, e in prim o lu o go di quelli il cui popolo ha lottato vigorosam ente eontro il nazism o, ogni paese ha la garanzia di darsi il re gim e, che gli garantisce pienam ente e lib eram en te un avvenire di p re gresso. Com e il popolo ita lia n e può p ro v vedere alla sua sistem azione p o litica, assicurandosi u n regim e di piena l i b ertà? L ottando e trenuam ente contro i tedeschi, i fascisti e gli in d u striali profittatori p e r la conquista della sua indipendenza ; atfidande la direnane di questa lotta ai rap p re se n tan ti di quei p a rtiti che c o stan tem # ite hanno com battuto il fascism o, cioè ad un G overno che sia em anazione del Co m itato di L iberazione N azionale, per la conquista e il presidio della sua lib ertà. PER L'UNITA Il 2* num ero speciale dedicato al le liste di offerte ha segj alato - come i nostri lettori hanno visto — il grandioso successo d ella sottoscri zione prò» « U n ità » : il totale rag g iu n to dava una som m a di oltre mezzo m ilione! Le sottoscrizioni continuano ad afflu ire e noi. da questo» num ero, ne darem o re g o h rin e n tr notizia sul giornale. Chie diam o intanto a tutti i nostri am oi di intensficare il loro sforzo: biso gna ra ggiungere presto il a iilie n e ! Totale precedente L. P rim o versam ente : evriva Stalin I. V. A. Irrid u cib ili Un m edico com unisU Un avvocato com unista Un odontoiatra Da x a m ezzo E lies G ruppo F.O .V . N. E. V ìareg fie G. A. M ilane G. L. G. B. M arie e M aria G erm ane e G erm ana V. U m bria 536.616.50 L. 105,— » 3 0 ,)> 68 — )> 5000,— )) 5000,— )) 5 0 0 ,» 1000,— » 18),— '> 200.— » 100,— ') 50,— ') 5 0 ,» 20,~ 1 0 ,') » 1 ? ,- Tetóle generale L. 548(942(60 T % l o c. Noi guardiamo entusiasti all'avanzata dell'Esercito Rosso che spinge la Ger mania alla definitiva ca tastrofe; ma l'Italia è il nostro Paese e dobbiamo combattere per la sua libertà ed il suo onore. Unità ORGANO CENTRALE DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO Fondato da: A. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli) ANNO XXI - NUM. 5 - 10 APRILE 1944 ERCOLI, C apo del P.C .I. Edizione dell'Italia Settentrionale P r o l e t a r i di tutti i p a e s i , u n i t e v i ! Sotto la guida del compagno Ercoli ii Partito Comunista propone la formazione di un governo appoggiato da tutti i partiti che sono per la guerra contro il nazismo La dichiarazione del comp. Ercoli L e ra d io d e ile N a z io n i A lle a te h a n n o n ato ii ria s s u n to , ette n o i p u b b li c h ia m o , d e lla d ic n ia ra z io n e elle il co m p ag n o E rc o li, a n o m e d e l P a r tito C o m u n is ta , h a p u b b lic a to a N a p o li su l'U n ita , n e lla q u a le e g li p a r ia cm ar a in e iiie n e lla n e c e ssita u i u s c ire u a l v ico io cieco n e l q u a ie so n o e n tr a ti g ra u u a lm e n te Uopo i a rm is tiz io i p a r liti p o litic i d e lia p a rte li b e r a del1 I ta lia . INeiia d ic h ia ra z io n e , rile v a n d o che 1 i t a n a d e v e c o n d u r re e v in c e re la g u e r ra c o n tro i te d e s c h i, b a c o n h a p re c isa to la p o litic a d e i P a r tito C o m u n is ta ita lia n o . l \ e i q u a d ro d r u n la rg o tr o n te d e i p a r t i ti anL ituseisti, o g g i 1 e sse n z ia le e g a r a n tire 1 u n ita d e n e to r z e n a z io n a li, i l n o s tro p a e se e in d e b o lito e n o n is p ir a lid u c ia a ca u sa d e lia s itu a z io n e c re a ta s i: d a u n a p a r te u n g o v e rn o ch e n o n n a a u to m a p e ic h è n o n g o d e d e ll'a p p o g g io d e ile g r a n d i m a s s e ; d a ll a u r a p a n e u n v a sto m o v im e n to p o p o la r e o rg a n iz z a to d a lle m a sse ch e n o n p a r te c ip a a iia d ir e z io n e g o v e rn a tiv a , i p a r t i li a n tita s c ista , se n z a r in u n z ia r e a i lo ro p r i n c ip i!, d e b b o n o d is c u te re s e ria m e n te q u e s ta q u e s u o n e co n se n so d i r e s p o n s a b ilità , p e r s ta b ilir e la b a s e u t u n p ro g ra m m a m i l i ta l e e d e i p r o p rio p r o g ra m m a n e l cam p o d e lla r in a s c ita . L a d e tin iU v a e p u r a z io n e d e u a v ita n a z io n a le d a l fascism o è ta c o n d iz io n e e le m e n ta r e p e r la co n n o tili u e n a g u c i r a e la c o n d iz io n e p r im o r d ia le p e r la r in a s c ita n a z io n a le . INon si p o n e l a q u e s tio n e d i t a r e v e n d e tte e d i ta r e la m o ra le , d i e lim in a re p e r e se m p io d a l t ’e s e rc ito u ln c ia ii e s p e rti e ca p a c i, a s so lu ta m e n te n e c e s s a ri p e r co n o u n e t a g u e ir a . t u t t a v i a v i so n o d u e cose d a c o n s id e ra r e : i l i l p a e s e è sta to c o n u o tio su ri o r to d e lla c a ta s tro te e n o n si p u ò p a s sa re s o tto sile n z io la q u e s tio n e d e lle r e s p o n s a b ilità p e r q u e s ta s itu a z io n e ; 2 ) s i d e v e c o n d u rre e v in c e r e ta g u e rra c o n tro i te d e s c h i. Un messaggio del i l P a r tito C o m u n is ta d e v e a g ire d ’a c c o rd o c o n i t P a r tito S o c ia lista e a lle a lo co n tu tte le t o iz e a n tn a s c is te u e l p a e s e . C o m p ito d e i p a r liti a n tila s c is ti: o tte n e r e t in te rv e n to e lte ttiv o d e ll I ta lia c o n tro ta C e r m a m a ; a s s u m e re la p a r te d i s p e tta to r i sa re u b e n o n u n e r r o r e , m a UeJUtto. l i P a r tito C o m u n is ta I ta lia n o d ev e in n a lz a re la b a u u ie ia n a z io n a le b a d i l a a a i lascisiiio e d a i g r u p p i a l p o te r e , c r e o l i h a a p p re z z a to g li s te r z i c o n g iu n ti d i lu tti i lib e r a li e d e m o c ra tic i e d h a p o sto in r ilie v o il c o n tr ib u to d i S fo rza C ro ce. l i P a r tito C o m u n is ta è u n P a r l i t i p e r p u n c ip io r e p u b b lic a n o e a i m o m e n to o p p o rtu n o p r o p o r r à la tr a s f o r m a z io n e d e llo sta to ita lia n o i n R e p u b b lic a d e m o c r a tic a ; m a n e l m o m e n to a ttu a te o c c o r r e s o p ra s s e d e re a ita s o lu z io n e d i q u e s ta q u e s tio n e . L a cosa s a r e b b e d iv e rs a se si p o te s se o tte n e r e la a b d ic a z io n e im m e d ia ta d e l r e m a p o ic h é ciò si è r iv e la to im p o s s ib ile , q u e s ta c irc o sta n z a n o n u ev e e s se re d i o sta co lo a g n s lo rz t p e r t r o v a re la u n ità . XNeila s u a d ic h ia ra z io n e C re o li d ic e c h ia ra m e n te c h e la p r o p o sta d e i P a r tito C o m u n is ta ita lia n o p r e s u p p o n e i i r in v io d e l l ’a b d ic a z io n e del re : « i \ o i sia m o p e r tu tto ciò c h e r a f f o rz a la lo tta c o n tro la G e rm a n ia e s iirrn o c o n tro tu lio r io c h o jin in d e bolisce ». « INoi vogliam o — conclude la d i ch iarazione — che l ’esercito italiano sia p o len te e grande, in g le si e am e ric a n i sono sbarcati n e i n ostro te rri torio p e r a iu ia ic i. INoi n o n 1arem o n u lla cne possa p reg in u icarc ia loro causa, ina vogliam o cne i esercito ita liano com batta e vinca. Jt'er a&sicurare il fu nzionam ento d el nostro esercito e d elia n o stra M arin a n o n ci riv o l gerem o a p ro fesso ri e com m ercianti, m a a g enerali ed am m iragli ». com pagno Ercoli agli italiani della zona occupata L a radio d i B ari ha poi diffuso un messaggio del com pagno E rcoli al p o polo ita lia n o d e lP lla lia invasa dai tedeschi, di cui diam o il seguente riassunto : « G iunto a N apoli da pochi giorni p e r p re n d ere il m io posto di lotta alla testa del P a rtito C om unista Italian o , porto il m io saluto a V oi che offrite e lo tta te , a i co m battenti p e r la lib e ra zio n e e la rin ascita delta P a tria . So che n o n è necessario sp en d ere p aro le p e r descrivere l ’o rrib ile catastrofe n a zionale che non h a e guali n e lla storia d el nostro paese a voi che vivete ogni giorno questa tragedia. O gni giorno, ogni ora, voi v edete il sacro suolo d ella P a tria calpestato, devastato, sac cheggiato d alle bande d i pred o n i h i tle ria n i, intriso del sangue di p a trio ti e d i cittad in i in n o cen ti e re i soltanto d aver preso le a rm i per ta P a tria e la lib e rtà : voi assistete da a n n i agli odiosi m isfatti fascisti, voi vedete gli im m ondi re sid u i d el reg im e fascista a l servizio del nem ico ag ire come car nefici d e ll’Italia. D opo v e n t’a n n i d i schiavitù e di prepotenze da p a rte d i u n uom o e di un regim e em anazione d i interessi a n tin azio n ali e negazione della P a tria , oggi voi, ita lia n i della zona o c cupata, potete v edere e toccare con m ano, anche p iù degli ita lia n i che sono q u i n e ll’Ita lia lib e rata , chi sia l ’uom o e che cosa sia il re g im e a u to ri della catastrofe paurosa n e l quale il paese è 6tato p re cip ita to , chi sia l ’ab bietto e venduto trad ito re, l ’im m ondo G iuda che osa posare a cam p ione di u n a p o litica di rifo rm e , p ro prio lu i che ha rovinato l ’Italia, le ha tolto p ane lavoro lib e rtà onore, che l ’ha venduta ai tedeschi, a lle b a n de h itle ria n e. N oi guardiam o en tu siasti a ll’avan zata d e ll’E sercito Bosso che spinge la G erm ania su it’orlo della definitiva ca tastrote. M a l ’Ita lia è i l nostro P a e se, ta n o stra m adre com u n e; n o i d o b biam o com battere p e r la sua lib e rtà e il suo onore. P e r questo n o i d o b biam o creare l ’u n ità di tu tti i buo n i ita lia n i. A questo dovere p rim o rd ia le non vi è p a rtito , g ruppo, classe so ciale che possa so ttrarsi. M i rivolgo in particolare a i lav o ra tori d e lt’Ita lia occupata. Sbagliano co lo ro i q u a li riten g o n o che le ciancia sulla socializzazione vi abbiano tra t to in ingan n o . Oggi gli o p erai d im o strano la loro coscienza di classe e ]a loro coscienza n azionale da conte rispondono a q ueste m anovre. A lla vergognosa dem agogia fascista si r i sp o n d e a colpi di fucile. E ’ com bat tendo in p rim a fila p e r la guerra di lib erazio n e, è com battendo con tutte le sue forze che la classe operaia adem pie alla sua fun zio n e lib eratrice e progressiva. Essa devo com battere con tu tte le sue forze p e r u n a u nità larga e so lid a di tu tte le forze nazio n a li p e r la guerra d i lib erazio n e. Sia m o favorevoli a tutto ciò che rafforza questa g u e rra ; siam o co n trari a tutto ciò che la indebolisce. G li sforzi del nostro p a rtito sono in tesi ad o tten ere che si crei u n a situazione p e r la quale venga dato a voi a iu to n o n soltanto m orale, m a m ateriale o concreto. V o gliam o affrettare il p iù possibile l ’ora della lib erazio n e e che l ’Italia p a rte cipi in m odo effettivo a lla guerra. N elle file d ei p a trio ti vi è posto per tu tti gli ita lia n i an im ati d a am ore per il paese, d al desiderio di lib e ra rlo , da odio p e r il com une nem ico. O rganizzare l ’u n ità di tu tte le forze sane d ella nazione n e i C om itati di L iberazione N azionale e sotto la loro guida. L n ità dei p a trio ti arm ati per ta lo tta, dei v olontari della lib e rtà. D obbiam o trovare la v ia d e ll’u n ità e la troverem o, l i giorno non è lontano della nostra avanzata e d ella in su rre zione nazionale contro i tedeschi. C o raggio, decisione, audacia n ella lotta. N oi oggi riconquistiam o la lib e rtà , riscattiam o l ’onore d e ll’Italia che d e ve to rn are e to rn erà ad essere lib e ra, u n ità , in d ip e n d e n te , risp e tta ta : con dizione di questo è l ’un ità n ella lolla contro l ’op p resso re. M orte a ll’invasore tedesco e ai tra d ito ri fascisti! »aiuto a Ercoli D opo 18 a n n i di «ilio i l com pagno P a lm iro T o g liatti (E rcoli), capo del nostro P a rtito , rie n tra in P a tria , in te rrito rio lib e rato d a ll’invasore n a zista, p e r in d ic a re a tutto il popolo ita lia n o , n e l m om enti p iù tragico d e l la sua storia, in nom e d el P a rtito C om unista, la via della salvezza. T re n t’a n n i di m ilizia riv o lu z io n aria e diciotto a n n i di in in te rro tta attiv ità a l servizio d ella causa d e l p ro le ta riato italiano e d elia classe o p e raia m o n d iale contro la crim in ale d itta tu ra fascista e le forze d e ll’im p e ria lism o reazionario, alla testa d e tt'e roico P a rtito C om unista Italian o , con feriscono a l com pagno E rco li l ’a u to rità p e r in v ita re tu tti i p a rtiti a n ti fascista e tu tte le forze del paese che vogliono realm en te lo tta re contro i tedeschi e contro i fascisti, a m et tere da p a rte o gni questione elle pos sa ostacolare la lo ro u n io n e e r ita r dare q u in d i, con la lib erazio n e del paese, il m om ento della rin ascita d e l la N azione ita lia n a. E gli ha m ostrato il vicolo cieco in cui sono e n tra te gradualm ente le fo r ze p o litich e d e ll’Ita lia lib e ra ta p e r la esistenza colà di u n governo senza a u to rità p erchè n o n gode la fiducia d elle m asse p o p o lari, e di un vasto m ovim ento p o p o lare facente capo ai p a rtiti antifascisti, che n o n partecipa alla vita governativa p e r la presenza d el re e ha indicato n e llo seguenti pro p o ste del P a rtilo C om unista Ita liano il m odo di u sc irn e: 1) g arantire l ’u n ità dei p a rtiti a n tifa sc isti; 2) r i m an d are la q u e stio n e istituzionale dello stato n e l dopoguerra in form a dem o cratica; 3) fo rm are u n governo nazio n ale su larg h e basi che pensi alla organizzazione di u n p o ten te eser cito ita lia n o . Ecco la via della salvezza. Lo m asse lav o ratrici ita lia n e hanno salutato con il p iù grande entusiasm o il rito rn o d e l com pagno E rco li in Ita lia ed acclam ato il program m a da lu i esposto in no m e del P a rtito Co m u nista, n e l quale scorgono u n con trib u to decisivo p e r a b b rev iare, con le loro te rrib ili sofferenze, q u e lle di tu tte le n a z io n i; le forze sane e progrssive d el paese n o n m ancheranno di dare tutto il loro appoggio p e r re a lizzarlo. L ’« U N IT A ’ » saluta n e l com pagno E rcoli, che o ra può d irig e re in P a tria il suo P a rtito , il P a rtito della classe operaia ita lia n a, la sicura guida, che, cresciuto a lla scuola di A ntonio Gram aci e tem prato a l fuoco d e ll’espe rien za del p a rtito di L en in e di Sta lin , c o n d u rrà il popolo ita lia n o , con a lla testa la classe operaia, alla lib e ra zio n e ed alla rin ascita dem ocratica. Invito al Comitato di Liberaz. N azionale d ell’Alta Italia di accettare le proposte del Partito Comunista L a d e le g a z io n e d e l P a r tito C o m u n is ta ita lia n o lia p r e s e n ta lo a l im m u talo u i L ib e ra z io n e i\a z io n a ie Ueti A ita l i a n a il s e g u e n te nivnO au ac c o lla le io p r o p o s te l a n e a A a p o n u a i ra p o u e l P a n i l o C o m u n is ta , c o m p a gno c r e o l i . Ce s u p e rio r i esig e n z e d e i p a e s e i m p o n g o n o cu n o v a r e jiu n ie u ia ia u ie n ie u n a v ia cl u sc ita a n a g ra v e situ a z io n e n e n a q u a ie o g g i v e rsa i n a n a m c o n se g u e n z a u n i o c c u p a z io n e le u e s ra e u e n a p o litic a tii g u e r ra la s c is ta ch e H anno n u o t t o l i n o s tro p a e s e a d u n ra m p o d i u u lia g iia e re c a n o a i p o p o ro i ta n a u o i n a u d ite so lte re n z e . c e p r o p o s te d e i P a r tito c o m u n is ta so n o u e u a te d a lia p re o c c u p a z io n e e d u n a v o lo n tà d i p o lla r e i l p a e s e , il p iu r a p iu a iu e u le p o s a te n e , r u o t i d a rla ti a g ir a s itu a z io n e a ttu a le co n una e n e rg ic a c o n d o n a d u n a g u e r ra d i l i b e r a z io n e ch e a v v ic in i 1 o r a u e n a cacc ía la d e i te u e s c ln e u e n a n in e m a u ie iito d e i r e s id u i la s c ia ti v e n d u ti a l n e m ic o . i l r a d i l o C o m u n is ta v u o le ch e l ’ita lia to r n i a c o m u ie ir a le n a z io n i u n i te e ir s p c tta ie e ciò n o n e p o s s in n e so n o n coll u n e u e u i v a p u ite c ip a z m H e ilei p a e se m ia g u e r ra a iiu ia s u is ta u t lu tti i p o p o n . i l P a l i n o u o m u in s ta , eh d a « e m p ie m esso a i u is o p r a u i tu tto ta n e c e s sita u t u n e i i e i g i c a c o n u o n a u e n a q u e r ía d i n u c í a z io n e n a z io n a le e ú m n u lla , n e n a ro lla , u i tu lle te l o iz e s in c e ra m e n te a n u ia s c is ie e p a u 'io iu c n e e cm iv u n ii u t n o n iu t e in v a n o a ^ p e n o a n a c o m p re n s io n e e a ito s p i n t o n a z io n a le d e i p a i t i l i a rie u u co n i q u a li esso v u o le m a n te n e r e e r a iio r z a r e ia p iu s tr e tta u n ita e c o n i q u a li esso lia in c o m u n e i ’a s jiira z io n e a ita r a p id a r ic o n q u is ta d e l l ’in d ip e n d e n z a e d e lta l i b e r tà d e lla P a tr ia . L a necessità di u n ’am p ia, riso lu ta e decisiva partecip azio n e dell Ita lia a lla guerra d i lib erazio n e a l fianco d egli a lle ati dom ina tu tti i p ro b lem i ed è condizione d e lta v ita e d e ll’av venire d el paese. O gni preoccupazio ne, p e r quanto co m prensibile, di o r dine secondario, deve scom parire di fro n te a tali su p rem e esigenze. La via p e r rovesciare F a ttu a le si- 48 tu a z io n e e p e r d a r e a lla n o s tr a a z io n e ta n e c e s s a ria a m p ie z z a c q u e lla d i u n a p iu ta rg a untLà d e ll'u n ita d i lu tti g u ita lia n i, se n z a a lc u n a e c c e z io n e , c n e v o g lio n o r e a lm e n te c o m b a tte re c o n tro ì te d e s c h i e c o n tro i la s c ts ti; u t u n a p iu ta r g a untLa m se n o a tta q u a le li b lo c c o d e tte te r z e p o p o la r i a d e r e n ti a l G o m ita to d i L ib e ra z io n e iv a z io n a te sia t ’e ie m e n to d e cisiv o d i p r o p u ls io n e e d i g u id a . B is o g n a così c r e a r e u n e s e rc ito d i lib e r a z io n e n e l M e z z o g io rn o e u n p iù vasto e s e rc ito p a r tig ia n o n e l c e n tro e n e l se tte n t i i o u . INoi a n lila s c is ti, u n iti, d o b b ia m o v o le re l 'im m e d ia ta c re a z io n e d i u n g o v e rn o n a z io n a le c h e p e r ìa su a fo rz a e p e r la su a d e c is io n e p o ssa i m m e d ia ta m e n te v e n ir e in a iu to , eoli a r m i e v iv e r i, a lle to r z e parL ig ian e ch e si b a tto n o n e i t e r r ito r i o c c u p a ti. G osi o p e i a n d ò n o i a g iie w o p e r ii b e n e s u p ie m o d e i p a e s e e d a f fr e tte re m o t o r à d e lta lib e r a z io n e d e i p o p o lo ita lia n o . INoi d o m a n d ia m o ch e i i C o m ita to d i L ib e ra z io n e iN azio n ale e n t r i a b a n d ie r e s p ie g a te n e l g o v e rn o d e lia n a z io n e ; n o n v i u a u r a via p e r t a r e Uscire ir p a e s e n a n a tra g ic a situ a z io n e n e lla q u a ie sr tro v a a n tia r u ie n ie . l-.U i.m m - . V i t M . . •- ( . m i n Ìli. b u l l » c o n san g u e n e i su o i g io ito s i c o m b a t te n ti e c o n ia su a a z io n e p in t u r a , u n m u lo e lle , c o m e c o m u n is t i, s m in o n e ll u t a u u iir a e a i.a c iti uel p o lia te it u z .o iiv ., b » e s c i- p a e s i a l l e a Li s i u p p i r a i a n u UH o S i u p i e p i u a v iiiiu u a p p . g giù a ita a v alla to n a ui m u ra .---li. ina e sopraiiUiLo u popoio is u n u u elle deve uure n p iu g iau u e tu c u lbuio p e r scacciare d lia n a i n n a s o ie tedesco e ta peste lascista. I t P a r tito C o m u n is ta ita lia n o p r o p o n e ch e i i C. d . L . N . d e l l ’A lta I t a lia , ch e r a g g ru p p a ta q u a s i to ta lità d e tto f o rz e a ttiv e c o n tro i te d e s c h i e c o n tro i fa sc is ti, c o n fe rm a n d o t a v o lo n tà r ip e tu ta m e n te esp re ssa d i c o l la b o r a r e c o n tu tte l e f o rz e ch e v o g lio n o e ffe ttiv a m e n te b a tte r s i p e r la lib e r a z io n e n a z io n a le , d ic h ia r i c h e ia n o n a b d ic a z io n e d e l r e n o n d e v e c o s titu ir e u n o sta c o lo a l l a f o rm a z io n e im m e d ia ta d i u n g o v ern o n a z io n a le i n c u i tu tti i p a r l i ti a n tifa s c is ti e a n t i te d e s c h i sia n o r a p p r e s e n ta li. ore di sciopero generale politico a Forli per la fucilazione di 5 giovani soldati P opolo e contadini partecipano alla vigorosa m anifestazione della classe operaia - D im ostrazione d i donne d i nanzi alla sede d el T rib u n a le degli assassini e al P alazzo della P refettura U n co m izio al cim itero davanti alla fossa d e i fu cila ti, colm a d i fiori - I boia fascisti co stretti a ringoiarsi la condanna a m orte già pronunziata di altri 9 giovani. Il p ro tetaria to di F o rlì che, con lo sciopero di p ro testa dal 17 a l 19 del feb b raio scorso, aveva im pedito la fucilazione di dieci c ittad in i p e r l'u c cisione d el fed erale fascista e aveva costretto le a u to rità a to g lie re il d i vieto d i circolazione in b icicletta, ha dato n e i giorni 27 e 28 m arzo nuova pro v a d e lla sua m atu rità p o litica , del suo spirito d i com battività, e della re sp o n sab ilità che sente d i essere l ’a vanguardia del popolo n ella lotta contro i n azisti invasori e d i loro scherani fascista insorgendo con uno sciopero di protesta di 48 o re , contro la fucilazione di 5 giovani che, a rru o lati p e r fo rza n e ll’esercito d el diso n o re , avevano a b bandonato la caserm a con m o lti a ltri com pagni, e im p e dendo la fucilazione di a ltri 9. N ella serata di v en erd ì 24 m arzo p e r la città si spargeva la voce che ii T rib u n a le degli assassini fascisti ave condannato a m o rte e im m ediata- m en te fatto fu c ilare i cinque giovani. 11 fatto riceveva conferm a i l giorno dopo, suscitando in tu tti gli stra li d e l la popolazione, e speciaimenLe fra gli o p erai d elle fa b b ric h e, g randissi m o sdegno. Si diceva in o ltre che gli assassini fascisti si preparavano a m as sacrare, p e r lo stesso m otivo, diversi a ltri giovani. L a F ederazione C om unista c il Co m itato o p eraio di agitazione, in te rv e nivano im m ed iatam en te con u n m a n ifesto ag li o p e ra i ed alla po p o la zione, denunciando l ’a tro ce crim ine fascista e proclam ato lo sciopero d i p ro testa d i 48 o re . « Basta con sangue; liberate i giovani d e te n u ti! ». L ’appello allo sciopero veniva ac colto d alla m assa operaia e dal popolo d i F o rlì con ferm ezza e decisione e il lu n e d ì 27 m arzo a lle o re 10, se condo le disposizioni del C om itato Segreto di A gitazione gli o p e rai a b bandonavano le fab b rich e. Lo sciopero è totale. V i partecipano al com pleto le o p e raie d ella M angelli, 1800 ; la B attistin i, 700 operai ; la B a r i l e t t i , 500; la F u rla n in i, 350; la B ecchi, 300; la B e n in i, 300; la F u m isti, 120; la B on d i, 200; la C aproni, 200; Z anotti 100 e tu tti gli a ltri p ic coli sta b ilim e n ti della città. Signifi cativa la partecip azio n e com patta allo sciopero dei 500 ad d etti alla T odi. P iù di 6.000 o p e rai scendevani così in lo tta p e r pro testare contro i c ri m in ali fascisti. A gli operai si affiancava la quasi totalità degli artig ian i delia città m en tre i contadini di quasi tu tte le fra zioni di F o rlì sospendevano il lavoro d ella cam pagna p e r solidarietà con gli operai della città. A bbandonate le fabbriche, gli ope ra i, con le d onne alla lesta, si d iri gono verso la caserm a « F erdinando di Savoia », ove il giorno p rim a aveva avuto luogo l ’esecuzione dei cinque giovani e ove era riu n ito il T rib u n a le degli assassini p e r giudicarne a ltri nove. C entinaia di operaie e popolane g ri dano in faccia ai fascisti ed agli u f ficiali arm ati dinanzi alle po rte della caserm a: « Basta col sangue! V oglia mo finirla coi tedeschi! L ib e rate i giovani d e tenuti! ». I boia m ussoliniani m inacciano di fa r fuoco m a le d onne ra ddoppiano le in v ettive: essi sparano per im p a u rire le d im ostranti, m a queste non cedono. U na donna è fe rita. La m a nifestazione si p ro trae p e r o ltre u n ’ora, violenta. I d im ostranti si d i rigono q u in d i al palazzo della p re fettura dove la m anifestazione si r i pete. fu cilati l ’appello esprim e la sua so li d arietà dicendo loro che il popolo annovera le giovani vittim e fra gli e ro i caduti p e r la P a tria e riafferm a la decisa volontà di essere degni del lo ro sacrificio che non è stato in vano ». La vigorosa e unanim e protesta del popolo di F o rlì e da dim ostrazione dinanzi alla C aserm a « F erd in an d o di Savoia » dove sedeva il trib u n a le d e gli assassini hanno valso a fa r r i n goiare ai boia fascisti la sentenza di m orte già p ro n u n z ia ta contro a ltri nove giovani ed a so stitu irla con con danne variab ili dai 5 ai 14 anni di carcere. T u ti gli a rre sta ti d u ra n te lo scio pero venivano rilasciati. La risposta della classe operaia agli assassini. « Assassini, assassini! ». l i C om itato di L iberazione N azio n ale l'io i ¡ia una la lanciava un appello d ai titolo « A ssassini, assassini ! » in cui invitava il popolo rom agnolo a risp o n d e re a l terro re dei b a n d iti fa scisti accentuando la lo tta contro l ’o dioso e odiato stran iero e contro chi io serve e lo appoggia. « D ebbiam o proteggere i n o stri giovani — prose- Con questo titolo il Com itato se greto di agitazione lanciava un m anitesto con il quale ordinava agli operai la rip resa del lavoro per m ercoledì 29 m arzo. « R om agnoli! — d ice l ’appello - La classe o p e raia ha indicato ancora u n a v olta la via d a seguire: U nione e lo tta, coraggio e sacrificio ! Così soltanto si opera per la lib e razione d ella P a tria p e r l ’avvenire di giustizia cui Lutti aspiriam o. N on è p iù l ’o ra d elle vane chiacchiere, è l ’o ra d e ll’a zio n e: Solo i fa tti contano! La classe operaia, che in questa lo t ta suprem a si è posta a ll’avanguardia d i tutto il popolo ita lia n o , deve sen tire atto rn o a sè l ’appoggio in c o n d i zionato di tu tta la popolazione ». R ivolto agii stu d e n ti, professionisti, com m ercianti, im p ieg ati, contadini, l ’appello pro seg u e: « A ltro ba tta g lie si avvicinano, tu tti dovrete p a rte cip a rv i, cessando ogni vostra a ttiv ità , su ll’esem pio del lav o ra to re operaio. Solo p o rtando u n p ro p rio c o n tri buto a lla com une causa si acquisterà il d iritto di cittadinanza n e ll’Italia li bera d i dom ani. O perai ed o p eraie ! — conclude l ’a p pello — La vostra azione Ila d im o strato ancora u n a v o lta quale posto voi occupiate n ella lo tta per la lib e razione nazionale. " A voi, d u n q u e , va oggi il plauso e la riconoscenza d i tu tti coloro che, a l cospetto d ella p resente servitù, anelano a ll’in d ip en d en za d ella P a tria . A voi, so p rattu tto , o p e raie, che ave te dim ostrato si alto spirito di lo tta o di patrio ttism o il plauso e la riconoscenza d egli italian e. Siate vigili, p ro n ti a rip re n d e re la lo tta quando questa si im p o rrà ». Le vittim e d e ll’atroce crim in e coni- via dell onore che è quella di in q u a d rarsi n e lla nostra gloriosa B rigata G arib ald i ». A lle m am m e dei cinque D ino D egli E sposti, T o n in o D egli E sposti, A gostino L o tti, M assim o Fan tin i e G iovanni V aigiusti. Pellegrinaggio d i popolo al cim itero. P er tu tto t i p o m e rig g io m ig lia ia di d o n n e , sp e c ia lm e n te p o p o la n e , si r e can o a l c im ite ro , sfilan o d in a n z i a llo fo sse d e i g io v a n i a s sa s sin a ti, g e tta n d o v i d e i lio ri. U n a d o n n a p e r o l t r e c in q u e m in u ti h a p a rla to a lle p r e s e n ti, sp ie g a n d o il sigm U calo d e llo sc io p e ro e m e n a n d o le a r im a n e re v ig ili p e r im p e d ire n u o v i m assa c ri. A u to r ità e p o liz ia si d av an o a lla lo ro o p e r a d i p ro v o c a z io n e e d i i n t i m id a z io n e . V e n iv a d is tr ib u ito u n m an u e s io ch e in v ita ta g li o p e ra i a n o n aU D am lonarsi a d « a tte g g ia m e n ti i n c o n s u lti » e m in a c c ia v a l a c h iu s u ra u e g n s ta b ilim e n ti a te m p o in d e te r m i n ato »e n Za m a rz o n o n si to sse r i p re so i l la v o ro . IN um erosi a r re s ti v e n iv an o l a tti d i g io v a n i o p e r a i, i p iù a ttiv i e b a tta g lie r i. M a m in a c c e , v io le n z a e i n t i m id a z io n e o tte n e v a n o l ’e tte tto o p p o sto . Per una più stretta unione dei popoli italiano e jugoslavo nella lotta contro il comune nemico Un Ordine, d el G iorno d el C .d .L .N . d e ll’A tta Italia. In u n a delle sue u ltim e sedute il C .d.L .N . d e il l ta i ia se tte n trio n a le ha votato un o rd in e d el giorno in cui « rite n u to che la lo tta che i p a trio ti ita lia n i stanno coduncendo p e r la l i berazione d ei suolo italiano dalla d o m inazione tedesca coincide n e i suoi fini con q u ella che eroicam ente com battono i p a trio ti jugoslavi contro l ’occupazione tedesca delia loro P a tria , afferm a la necessità d i u n a p iù stre tta collaborazione ir a i due m o vim enti di lib erazione p e r la in te n sificazione d ella lo tta che deve p o r tare alla vittoria sul com une nem ico tedesco ». L ’O rd in e d e l G iorno, dopo essersi richiam ato alle lo tte sostenute dal p o polo italian o e dai p opoli slavi p e r lib e ra rs i dal giogo degli A bsburgo, constata che « la crim inosa politica fasciata di aggressione e di snaziona lizzazione, come ha portato alla r o vina l ’Italia — ign o ran d o n e e falsan done la tradizione e la m issione sto rica di intesa e di collaborazione coi popoli lib e ri, ha anche creato gravi e dolorose ra g io n i d i contrasto fra il popolo italiano ed il popolo ju g o slavo ; proclam a che la lib e ra e a u tentica volontà del popolo italiano — di cui il C .d.L .N . sa di essere effet tiva espressione che si dim ostra a ttra verso la lotta contro il nazifascism o — esige che vengano rad icalm en te elim in ate le conseguenze della p o li tica im perialistica del fascism o ; e in via p ertanto l ’espressione del suo sa luto e della sua solidarietà a i p a trioti jugoslavi che lottano p e r la l i berazione della loro p a tria, ric o n q u i stando così l ’u n ità nazio n ale ». L ’O .d.G . auspica u n a im m ediata p iù stretta intesa col G overno di L i berazione del M aresciallo T ito ai fini di u n a necessaria coordinazione d elle operazioni m ilita ri p e r il ra g g iu n g i m ento degli scopi com uni, e che si addivenga fin d ’ora ad u n a concreta ed in tim a intesa fra i due p o p o li che, m en tre costituirà u n im pegno re c i proco di intensificare la lo tta contro i com uni nem ici, stab ilirà le basi di u n accordo p erm an en te per il m o m en to d ella pace che perm etterà il r e golam ento d elle questioni p e n d en ti in uno spirito di giustizia e di risp etto d elle risp e ttiv e u n ità nazio n ali, te nendo conto d ella volontà che i p o p o li e sp rim e ran n o e d elle v itali n e cessità d e i due paesi, col ferm o p ro posito di u n a fattiva collaborazione alla p iù vasta costruzione di una l i bera e concorde E uropa che l ’in d o m an i di q uesta tragica guerra deve p o rre a tu tti i po p o li com e dovere categorico ». Indipendenza, libertà e integrità territoriale garantite dall’ URSS alla Rumenia Le A rm ate Sovietiche d e ll’U craina, dopo avere con lo sfondam ento in pro fo n d ità su fu tto il fro n te m erid io nale sbaragliato, inseguito, accerchia to e d istru tto gli eserciti n azisti, sono p e n etrate, forzando il P ru th , in te r rito rio R um eno. E ’ questo il prim o pun to in cui l ’E sercito Rosso, ra g giungendo le fro n tie re d e lla P a tria , le varca, pen etran d o n e l te rrito rio di u n a ltro stato. 11 com pagno M olotov, C om m issario d e l Popolo a g li E steri, p e r sm entire an co ra u n a volta i b a n d iti h itle ria n i ed i lo ro vassaRi, che vogliono co strin g ere i p o p o li rilu tta n ti a svenarsi e a p re cip ita re n e ll’abisso, agitando lo spauracchio del bolscevism o e d if fondendo l ’infam e calunnia d e ll’« im p erialism o rosso », h a dichiarato, a nom e del governo d e ll’URSS, che la A rm ata R ossa, la qu ale h a l ’ordine di in seg u ire il nem ico finp alla ro tta finale e alla capitolazione, penetrando in te rrito rio rum eno risp e tte rà la co stitu zio n e politica e la stru ttu ra so ciale d ella R u m en ia , m en tre il go verno d e ll’URSS n e garantisce l ’i n tegrità te rrito ria le en tro i confini sta b iliti fra i due stati p rim a d e ll’ag gressione d el giugno 1941. Fronte p a rtig ia n o N e ll’ultim o num ero d e ll’« U n ità » e p iù estesam ente n ella « N ostra lo t ta », riassum endo la relazione del C o m itato Segreto di A gitazione per il P iem onte, la L om bardia e la L iguria, sullo sciopero generale del l°-8 m a r zo, abbiam o dato notizia del grande co n trib u to che i partig ian i e special m ente i distaccam enti e le gloriose brig ate d ’assalto G a rib ald i insiem e con i G ruppi di A zione P a trio ttic a (Gap) diedero al grandioso m ovim en to della classe operaia N on starem o q u in d i a rip o rta re dal B o llettino n . 8 del « C om battente » le vigorose azio ni c om piute dalla 4a B rigata di as salto G aribaldi « Cuneo » ; nè quelle dei distaccam enti p a rtig ian i della V a l le di Lanzo in appoggio allo sciopero, nè rip etere m o l ’elenco delle b rilla n ti a zioni svolte dai p a rtig ian i e dai Gap alla vigilia e d u ran te lo sciopero con tro le vie di com unicazione nem iche con la d istruzione di tre n i, a utom ez zi, re ti telefo n ich e e telegrafiche nel V eneto, n e ll’E m ilia e nella Toscana. Ci lim iterem o perciò a riassum ere dal « C om battente », le n o tiz ie r i guardanti l ’attiv ità partig ian a delle scorse settim ane non conosciute dai nostri le tto ri. Paesi occupati, presidi n em ici attac cati e d istru tti, d istrib u zio n e di v i veri e in d u m e n ti alla popolazione. perm ise ai tedeschi di sfuggire al com pleto annientam ento ; rim asero uc cisi 12 ted esch i; n um erosi furono i fe riti; 6 p a rtig ian i m o rti e 4 civili uccisi. I p a rtig ian i hanno poi occu palo il giorno dopo il paese d isa r m ando i c ara b in ie ri, li 15 fe b b ra io a B ologna un ordigno esplode nel Co m ando tedesco: 5 fe riti di costoro. Il 22 u n altro ordigno esplode a F irenze n ella caserm a d ella m ilizia, il 25 a Bozza le case del fascio e ad Im ola il dopolavoro vengono fatti saltare. A C hiulano (Piacenza) scontro con un re p arto della G .N .R .: uno squadrista ucciso. In V alsesia il 9 m arzo forze della m ilizia attaccano nuovam ente i distaccam enti della V I B rigata d ’Assaldo G a rib ald i: 14 m iliti u ccisi; F U i tedeschi tentano di nuovo di avvici narsi alle nostre b a si; sono arrestati dal fuoco delle nostre a rm i e da d i struzioni di p o n ti e di strad e: 4 m orti tedesebi. D egli aeroplani hanno b o m bardalo i nostri distaccam enti: uno d i'e s s i'è stato a bbattuto dal fuoco di una m itra g liatrice antiaerea. P rigionieri politici liberati - P rodu zio n e di guerra sabotata. A F iren ze un detenuto politico è stato lib erato d a u n gruppo di p a r tig ian i. A Santa F io ra , con l ’a p p o g gio d ella popolazione, sono stati l i b e rati tre re n ite n ti alla lev a ; il 25 a L userna u n p artig ian o fe rito , p ia n tonato a ll’ospedale è stato lib e rato da un gruppo di com pagni; analoga l i berazio n e ha avuto luogo a T o le n tino. Il 26 presso M addalena, sulla C uneo-T orino è ferm ato u n treno che trasportava dei deten u ti p o litici che venivano lib e ra ti. A B ellisio Solfare ((Pesaro) la raffineria di zolfo, com e la m in iera di C abenardi, è stata p a ralizzata a tem po in d ete rm in ato . In V al di Susa a tre rip rese e in qu attro p u n ti diversi sono fatti saltare i pali d e ll’alta tensione. A Collegno è d i stru tto il m acchinario di un calzatu rificio che lavorava p e r i tedeschi e sono state sequestrate parecchie cen tin a ia di scarpe. L ’11 efb b ra io a F iren ze, 4 bom be in ce n d iarie sono lanciate n e lla ca serm a della gendarm eria tedesca, in cenerendo 4 a u to c arri e 2 auto. N ella p rim a q u in d ic in a di fe b b ra io , in p ro vincia di M acerata, i distaccam enti d ella V B rigata d ’assalto G aribaldi (M arche) hanno attaccato e disarm alo i p re sid i della G .N .R . di S erravaiie, P ieve B evigliana, Pieve T o rin o , Pieraco e F iu m in a ta. Il paese di b a n G inesio è stalo occupato p e r alcune o re ; p arecchi fascisti sono stati uccisi, il grano degli am m assi è stato d is tri b u ito alla popolazione. A C am erino è stata o ccupata la caserm a d ella M i liz ia: u n m ilite ucciso. C antiano e Piebicco sono state occupate: giusti ziati i fascisti, disarm ali ì c arab in ieri, M orte ai tedeschi ed ai fascisti ■ Spie d istrib u iti viveri alla popolazione. 11 e grassatori g iustiziati. 13 feb b raio a Negoio (V ai d ’Ossola) ing en ti forze tedesche e fasciste a t I l 21 feb b raio a R ev in e Lago (T re taccano u n distaccam ento di p a rtig ia viso) il colnnello P erico servo dei n i che si d ifen d e ero icam en te c au tedeschi e il 26 a P ozzuolo (U dine) sando a l nem ico circa 70 m o rti; 15 il segretario fascista sono giustiziali. d ei n o stri uccisi. I n scontri sulle alIl 7 m arzo a C astelfranco V eneto un ■ttiira del Vurbano -jesa. r-Cl'L' - 5 - l f - . - b rig ad iere —tfeRtir-GiN^R. è uroiao. A; deschi, il 17 feb b raio da u n distac M uggia il 4 m arzo è giustizialo uno cam ento della V I B rigata di Assalto squadrista. A M ilano il 19 feb b raio G a rib ald i (V alsesia) è attaccato il il cen tu rio n e d ella G .N .R . in g . C onti, presidio d ella G .N .R . di V ogogna: 2 il 20 lo sq u a d rista E ttore sono g iu sti fascisti uccisi e 6 c attu ra li. 11 20 ed ziati. I l 15 m arzo u n a G .N .R . viene il 24 febbraio e d il 10 m arzo i te fe rita. N el m ese di feb b raio in Vaideschi h anno tentato di accerchiare i sesia vengono giustiziate com plessiva distaccam ente delia II B rigata d ’Asm ente 15 sp ie ; n ello stesso periodo salto G arib ald i (B iella) p e rdendo 49 13 sono fu c ilate n el b ie lle se ; p iù un m o rti e una se tta n tin a di fe riti se n colonnello ed u n capitano d e ll’O.V. za riu sc ire n e l lo ro in te n to . Da p arte R .A . uccisi e d il loro a iu ta n te fatto nostra, 10 m o rti, 3 fe riti e alcuni d i p rig io n ie ro . I l 17 feb b raio sulla stra spersi. da di Cossato u n eroico com m issario N ella seconda q u in d ic in a di fe b di un D istaccam ento d ’Assalto G a ri b raio i p a rtig ian i delle V alli di L an b aldi p rim a di m o rire fred d a col suo zo hanno svolto una intensissim a a t m itra 5 tedeschi. Il 10 m arzo a B iella tività. A R evello i p a rtig ian i a rrin u n a S.S. ita lia n a è giustiziana; il 27 gano i giovani di leva, in citan d o li a feb b raio a T rin o u n a G .N .R . giusti n o n presen tarsi ed a a rru o la rsi n elle z ia ta; n e lle valli di Lanzo l ’8 fe b file dei distaccam enti G arib ald i, il b raio il segretario c la segretaria del che m olti fanno seduta stante. R ito r fascio d i San M aurizio sono g iu sti nando alle basi questi stessi p a rti ziati, dosi il 16 due spie e uno squa giani catturano u n ’au to tedesca, u c d rista ; il 20 il tenente colonnello dei cidendo due agenti della G estapo, uno carabinieri F io re ed il 26 alle d u e d e ll’O .V .R .A , o fanno p rig io n iero un spie. A F orno C anavese m iliti della ufficiale dei c ara b in ie ri che era con D icat sono stati disarm ati e fatti p r i loro. A Sam pevro viene occupato il gio n ieri. A B ussoleno sono stati giu fo rte B egetto, d isarm ati i c ara b in ie ri, stiziati uno sq u ad rista e d u n a spia, è im possessatisi del m ateriale che vi ad A lsese due grasstori ed a Condove fera. N ella stessa V al V araita u n ’a ltra due sp ie ; in V al Sangone 4 sp ie e o perazione p ro c u ra ai p a rtig ian i u n a ltre 3 n ella zona di B arge. A R u a b b o n d an te m ateriale bellico. 11 25 e ffiana sono giustiziati 4 fascisti e una il 26 feb b raio i p a rtig ian i attaccano spia a L im one. G aressio (C uneo) dove una com pa 11 2 m arzo a D ruento è giustiziato gnia tedesca e ra in te n ta a saccheg il com m issario del fascio B onalia ed giare il paese e a m assacrare gli a b i a P ia n ic i (C uneo) sono uccisi in com tan ti. Solo l ’a rriv o di ing en ti rin fo rzi battim ento 3 sq u a d risti e a ltri 3 sono fe riti. A T o rin o un o rd ig n o esplode n e ll’albergo G enova uccidendo 6 u f ficiali tedeschi e feren d o n e parecchi a ltr i; 18 febbraio un o rd ig n o esplode in u n vagone ferro v iario riservato ai tedeschi: u n m orto e vari fe riti. Il 16 feb b raio , in corso V itto rio , 2 fa scisti sono giustiziati e due fe riti. Il 20 una spia segue la stessa sorte e il 22 a colpi d i m itra su di u n tram di via N izza vengono giustiziati 2 sq u a d risti. A G enova il 2 m arzo un b r i gadiere di P . S. è ucciso ed un m a resciallo ferito da u n p a trio ta che volevano a rre sta re . A B ologna il 17 feb b raio è ferito il fascista D ucali e viene com pletam ente distru tto il n e gozio d i uno squadrista a colpi di bom ba. Il 24 uno squadrista è g iu stiziato a P a rm a. A San G iorgio in P iano il 1° m arzo sono giustiziati 3 m iliti e fe riti 6 e il 3 un a ltro m i lite è giustiziato ed un altro è ferito. Il 4 a B ologna uno sq u a d rista è giu stiziato. In febbraio, nel G rossetano, vengono giustiziate 4 spie e lo squa drista G atone. A F irenze il 30 gen naio u n o rdigno esplode alla P ergola d u ra n te una riu n io n e fascista; diversi fe riti; il 31 u n tedesco è u cciso; il 1° feb b raio u n a sentinella fascista è uccisa; I T I u n a bom ba esplode in u n postrib o lo riservato ai tedeschi. N um erosi m o rti e f e riti; il 18 sono giustiziali uno squadrista e suo fi glio, ufficiale della m ilizia ; il 24 u c ciso u n ufficiale tedesco e un fascista il 27. Il 29 una bom ba viene lanciata contro 4 tedeschi: m o rti e f e riti; e, infine, lungo il m u rag lien e , è fracas sata con una bom ba una m acchina te desca: 2 ufficiali uccisi e uno ferito . A Pesaro due tedeschi sono fe riti e a P o ssom pbrone u n c arab in iere fa scista. Ad A ncona un com andante dei vigili u rb a n i fascista è uccisa; a O stra u n colonnello ed u n m aggiore te deschi sono uccisi. A Jesi un triu m viro fascista è giustiziato, a Sarnano uno squadrista e in provincia di T e r ni u n federale, un graduato della m i lizia e d una spia seguono la stessa sorte. A R om a il 5 m arzo u n allievo ufficiale d ella m ilizia è giustiziato e parecchi a ltri sono fe riti. D ue nuove B rigate d ’assalto G ari baldi in linea. I distaccam enti p a rtig ian i d ’assalto G aribaldi di B ologna e provincia del m odenese e di Im ola p e r la forza ra g g iu n ta <■ la c o m b a ttiv ità d im o s tra ta sono degni di essere co stituiti in B ri gata e form are la B rigata d ’assalto n . 7 (Tlologna). A nche i distaccam enti d ’assalto G a rib a ld i d ella R om agna hanno a cq u i stato, attraverso n um erose e audaci azioni di guerriglia, consistenza ed effettivi tali da re n d ersi degni di es sere prom ossi a B rigata d ’assalto G a rib a ld i: la n. 8 (R om agna). D O N N E D ’IT A L IA ! H itle r ci vuole strap p are d alle n o stre case p e r m andarci a m o rire in G erm an ia. R isopndiam o con le agi tazioni, le ferm ate di lavoro, con lo sciopero e con le dim ostrazioni di stra d a a lle sue cartoline-precetto. La popolazione è con noi in questa nostra difesa. Seguiam o l ’esem pio di resistenza e di rib e llio n e delle donne degli a ltri paesi occupati d a i nazisti. N on u n a donna ita lia n a deve a n d are in G erm ania a fab b ricare d elle a rm i che i tedeschi usano in Italia contro i p a trio ti ed i lav o rato ri! N on u n gram m o di esplosivo p e r q u e lli che fucilano i n o stri figli! La n o stra lo tta e la solidarietà n a zionale salveranno noi ed il paese d alle p repotenze n aziste e fasciste. Da u n m anifesto dei « G ruppi di difesa della donna e per l ’assistenza ai c om battenti della libertà ». Tutto per la guerra di Liberaz. N azionale La costituzione del nuovo governo nell’Italia liberata con la partecipazione dei sei partiti antifascisti del C. di L. N. Presidenza ed Esteri : Badoglio Esercito, A viazione e Marina : conservano gli attuali titolari À g li Interni, alle C om unicazioni e al Lavoro : Dem ocratici cristiani A lle Finanze e alla Giustizia : esponenti del Partito di Ricostruzione Liberale A ll’Istruzione e ai Lavori Pubblici : Partito d ’À zio ne A ll’A gricoltura : un Comunista C roce, Sforza, Di Rodino e Togliatti (Ercoli) : M inistri senza p o rtafoglio Con io guida del nuovo governo democratico di guerra e stretto attorno al Comitato di Liberazione Nazionale, il Popolo italiano intensifica la lotta per scacciare i tedeschi e sterminare i fascisti Il nuovo governo all'opera L ’iniziativa d el Capo d e l nostro P artito, com pagno T o g lia tti, p e r la creazione d i un governo dem ocratico d i guerra che, basandosi su i partiti antifascisti, com prenda anche le fo r ze m onarchiche e badogliane disp o ste a lottare contro la G erm ania h i tleriana, a fianco d elle N a zio n i U n i te, è stata coronata da successo. I l senso d i sollievo che quella in i ziativa aveva prodotto in tu tti gli strati d ella popolazione, la soddisfa zio n e con cui la co stitu zio n e d e l n u o vo governo è stata accolla r lo s p i rito d i rinnovato en tu sia sm o e di com battività che ha suscitato, sono espressi dai v o ti d i adesione ed ap poggio em essi dagli organism i d i lo t ta d el popolo della parte d ’Italia oc cupata dai nazifascisti. P rim o fra tu t ti i C .d .L .N . d e ll’Italia d e l N o rd , a salutare l ’iniziativa d el nostro P ar tito , e a inviare, le fo rze sane e vive d e l paese ad appoggiarla, è stato q u e l lo d i C uneo; ed è naturale perchè proprio in quella provincia, dall in d om ani d e ll’8 settem bre agiscono fo r m a zio n i partigiane, richiam antisi, al cune al C .d .L ÌN ., altre a B adoglio e d alla M onarchia che non sem pre hanno com binato i loro sforzi ,non concordando i loro criteri d i lotta. C ’è v o lu to lo sciopero generale di m arzo e la bestiale ferocia d e l n e m ico a m andare all’aria tu tti i ten ta tivi d i esso per infiltrarsi, disgre gare e peggio, m ettere le unc contro le altre queste fo rm a zio n i; c’è voluta la collaborazione e la fraternità d ’ar m i im posta dalla furia devastatrice e sanguinaria d ei nazifascisti a stabilire q u e i rapporti facili a creare qu andò c o m u n e è l ’ob b ieltivo della lotta. E solo così è andata a vuoto l’ultim a gra n d e azione d i rastrellam ento che, annunziata da P opolini al C onvegno d i C uneo, m inuzio sa m en te . allestita con speciali reparti di S .S . italiane e tedesche, preceduta da selvaggie re pressioni e d istru zio n i di villaggi, non solo non ha intaccato la consistenza e la com battività d elle fo rm a zio n i par tigiane non solo ha rinfocolato l ’odio antited esco e antifascista d i quelle p o polazione, m a ha creato le prem esse per la fu sio n e d i tu tte le fo rze par tigiane della regione, per la costitu zio n e d i un loro C om ando unico. Il 22 aprile era il C .d .L .N . d e l l ’A lta Italia a prendere posizione a fa vo re d el n uovo governo, prom etlen- dogli appoggio incondizionato e c h ie dendo aiuto per sviluppare la guerra d i liberazione in questa parte d el paese; seguiva il C .d .L .N . della re gione V eneta, che faceva proprio il voto d i quello d e ll’A lta Italia. I n tanto n e lle fabbriche erano i C o m i tati clandestini d i agitazione a salu tare con v iv o entusiasm o la fo rm a zio n e d el nuovo governo e ad in v i tare tu tti i partiti a n tifa sc isti e tutte le fo rze sane del paese ad appoggiar lo e a secondarne gli sforzi. C osì, m esse da parte p e r ora le q u istio n i che d ividevano le fo rze che pure erano anim ate dallo stesso o b iet tivo d i tolta, la liberazione d e l paese dai nazifascisti, tu tti i partiti si sono com penetrati della urgente necessità d i dar vita ad u n governo efficiente e il popolo italiano dopo tanti m esi ha fin a lm en te u n potere in cui è d i retta m en te rappresentato. L ’ansiosa aspettativa d i tutto il p o polo per l ’azione d e l nuovo governo è stata soddisfatta dalla dichiarazione che le radio d e lle N azioni A llea le hanno fa tto conoscere e che contiene u n program m a aderente p e rfetta m en te alla realtà d el m o m en to e capace di risollevare il paese ridandogli, con la creazione di un fo rte esercito na zionale, fiducia e dignità. La dichiarazione proposta dai m i n istri senza portafoglio, cioè dagli esponenti d ei partiti antifascisti d el C .d .L .N ., approvata da tu tto il C on siglio, contiene i seguenti tre p u n ti, l ’uno in tim a m en te connesso agli altri, c io è : 1) che sarà dato il m assim o sv i lu p p o per il c o n tributo italiano alla guerra a fianco d elle N a zio n i U nite; 2) che per elim inare le fo rze che p o trebbero sabotare lo sforzo bellico, verrà intrapresa una rigorosa e estesa epurazione degli organi burocratici e am m in istra tivi da tu tti gli elem en ti fascisti, n el più breve tem po possi b ile ; 3) per potenziare lo sforzo b el lico e sollevare le popolazioni, si c u rerà il ripristino d elle com unicazioni e la ricostruzione industriale e d agri cola. T u tti gli aiuti possib ili saranno dati d a l n uovo governo ai patrioti che com battono nella parte d ’Italia occu pata dai tedeschi. La realizzazione di questo program m a è già in atto con la co stituzione d i un C om itato di rappresentanti dei parlili del. C .d .L .N . per l’aiuto alla lotta partigiano n e ll’Italia centro set tentrionale, opera alla quale già la classe operaia m eridionale ha dato il prim o contributo raccoglieiulo nella giornata d e l 1° maggio, 8 m ilio n i. M a i p a rtiti antifascisti se per u b bidire alla suprem a esigenza d e ll’ora hanno m esso da parte il problem a della m onarchia e quello della tra sform azione dem ocratica d el paese con le p ro fo n d e rifo rm e che c om por ta, n o n li hanno dim en tica ti. N ella dichiarazione è esplicitam ente affer m ato che questo governo preparerà la elezione di q u e ll’A ssem blea C osti tu en te cui spetta d i decidere se l ’Ita lia dovrà essere m onarchica o re p u b blicana; m entre, riconosciuta la n e cessità d i radicali inno va zio n i sociali, se ne rim anda la realizzazione a q u a n do il paese sarà liberato. In ta n to , perchè il governo sia con fortato e controllato dal paese, in m ancanza d i u n regolare parlam ento popolare, la dichiarazione prevede la form azione d i u n Corpo C onsultivo, d e l quale è interessante notare che v i parteciperanno i cinque m in istri senza portafoglio, esponenti d ei par titi d el C .d .L .N .; i rappresentanti della C onfederazione G enerale d el La voro e q u e lli d ei C .d .L .N . locali. I l p rincipio che la classe lavora trice, organizzata nei suoi Sindacati d i classe, a utonom i e liberi, avrà in Parlam ento dei rappresentanti scelti n el suo seno e che i C om itati d i L i berazione N azionale locali, inviano in questo prim o Parlam ento libero d ’Ita lia, propri delegati, è su scettibile di im p o rta n ti, fa vorevoli sv ilu p p i ai fini della reale dem ocratizzazione della vita politica d el paese. S i im pone perciò sin d ’ora una intensa azione per la trasform azione dei C .d .L .N . da organi di coalizione d i partiti i veri e propri organism i d i nmssa. Q uesto p o tenziam ento della vita p o litica dei C .d .L .N ., insiem e con q u e l lo d i tu tti gli organism i che il popolo italiano, operai, tecnici ed im piegati, contadini, giovani, donne, form azioni partigiane, hanno espresso nella dura e sanguinosa lotta contro il nem ico, oggi deve avere un unico sco p o : la creazione del F ronte Unico N azionale d i tutte le forze antitedesche e an ti fasciste, per la lotta arm ata, im p la cabile e senza quartiere, contro il n e m ico invasore e i suoi collaboratori per la preparazione della insurrezio ne armata che dovrà scacciare i te deschi e sterm inare i fascisti; dom ani per presidiare saldam ente la co n q u i stata indipendenza e libertà e per garantire lo sviluppo sano e progres sivo della N azione Italiana. Il programma del governo R adio L o n d ra ha diffuso il seguente dispaccio da N apoli d e ll’inviato sp e ciale della « R e u te r »: « Il nuovo G o verno B adoglio si è riu n ito p e r la prim a v olta e d h a approvato u n p ro gram m a proposto dai m in istri senza portafoglio p e r la cui attu a zio n e il governo concorrerà con tu tte le sur fo rze . Il p rogram m a contiene i se guenti tre p u n ti: 1) sviluppo del c o n trib u to italiano allo sforzo bellico a l leato ; 2) elim inazione estesa e rig o rosa degli elem en ti fascisti n e l più breve tem po p ossibile, ep u razio n e che non deve avere carattere di v e n d etta: 3) ripristino delle comunicazioni e ricostruzione d e ll’in d u stria e deiP agricoltura. I p ro b lem i co ncernenti le rifo rm e costituzionali, com presa la sorte d e l la m o n arch ia n o n v e rranno p resi in considerazione sino a quando l ’A s sem blea costituente, eletta attraverso Suffragio universale, non sarà in g ra do di riso lv erli. Il G overno p rep arerà la venuta di tale A ssem blea. I problem i rad icali concernenti le rifo rm e sociali n o n verranno p resi in considerazione fino a che l ’Italia non sarà lib e rata dai tedeschi. P e r quanto rig u ard a la g uerra, le pro p o ste dei nuovo G overno m irano a dare alle tru p p e ita lia n e che com battono in te r rito rio lib erato il m assim o sostegno m o rale e m a te ria le ; m en tre sarà dato ogni possibile aiuto ai p a trio ti ita lia n i che com battono n ella p a rte d ’Ita lia occupata dai tedeschi. L a necessaria e p u raz io n e deve m e t te re com pletam ente a l sicuro il paese d a coloro che fossero ancora anim ati da sentim enti fascisti. Questo n o n si gnifica che si debbano esercitare v e n dette, anzi il governo farà una larga politica di rico nciliazione n azio n ale; m a le necessarie p recauzioni debbono essere prese. P e r la rinascita n ella sfera eco n o m ica, il G overno com batterà la sp e culazione stim olerà le im portazioni, riedificherà p o n ti, strade, com unica zioni con tutta urgenza, soprattutto p e r quanto è necessario a lla p ro se cuzione della guerra. In m ancanza di organism i popolari regolari, v errà istitu ito u n C orpo C on sultivo, P rim o P arlam ento del paese, del quale faranno pa rte i cinque m i n istri senza portafoglio, i ra p p re se n tanti della C onfederazione generale del Lavoro e quelli dei C om itati di ' L iberazione N azionale lo c a li; i deputati su p erstiti del P arlam ento eletto n e l 1924 e i senatori non decaduti. Questo C orpo che controllerà l ’a ttiv ità governativa, n o n h a d iritto a voto. Piena collaborazione del C. D. L. N. dell'Alta Italia col nuovo governo I l Com itato d i L iberazione N azio nale d e ll’A lta Italia, n ella sua seduta del 22 a p rile, ha approvato a ll’unan im ita i l seguende o. d. g. : « R iten u to che una m aggiore e più attiva partecipazione d e ll’Italia alla guerra di L iberazione contro la G er m ania h itle ria n a e a fianco d elle N a z io n i U nite, è condizione p rim o rd iale p e r la salvezza della p a tria , p e r una rapida liberazione d el suo te rrito rio , perchè il paese si risc atti d alle r e sponsabilità dei crim in i m ussoliniani com m essi in suo nom e e sia accolto nella frate rn a com unità dei p opoli li b e ri; considerato che la realizzazione d e l lo sviluppo dem ocratico e d elle p ro fonde m odificazioni stru ttu ra li che il m ovim ento di lib erazio n e propugna è condizionata ad u n a p iù intensa partecipazione alla guerra dei P a rtiti antifascisti alla testa d el popolo per il conseguim ento d ella v itto ria contro il com une n e m ic o ; afferm a che la guerra di lib erazio n e può essere condotta soltanto da u n governo n azionale di gu e rra a larga base dem ocratica n e l q u a le i p a rtiti antifascisti a d e re n ti al C .d .L .N . e n trin o a m aggioranza e siano elem ento effettivo e decisivo di p ropulsione e di d ire z io n e ; e m en tre si com piace della rin sa l data u n ità del C .d.L .N . eho ha d e luso le speranze fasciste, d ich ia ra di collaborare p ien am en te col governo dem ocratico ora costituitosi a N apoli con la p artecipazione di tu tti i P a r titi antifascisti, governo che dovrà condurre la guerra p e r la liberazione del paese e p e r l ’a nnientam ento dei re sid u i fascisti ». La Direzione del Partito Comunista per la zona occupata approva l’iniziativa del compagno Togliatti « Il 3 a p rile la D irezione del P .C .I. p e r la zona occupata dai tedeschi, avuta conoscenza d ella iniziativa p re sa dal capo del P a rtito com pagno E r coli per la form azione im m ediata di un governo dem ocratico di guerra, vo tava il seguente o rd in e d el giorno: « La D irezione del P .C .I. p e r la zona occupata, sa lu ta il rito rn o in P a tria del Capo del P a rtito , com pa gno P aim iro T o g liatti (E rcoli), in stancabile an im ato re d u ra n te tutto il lungo esilio della lotta contro il n a zism o e d il fascism o; approva l ’inizativa presa p e r la fo r m azione im m ediata di un governo n a zionale capace di co n d u rre con il n e cessario vigore, n e ll’unio n e di tu tti gli italian i, la guerra di lib e raz io n e; confida che tu tte le forze a n tifa sciste raccolte n e i C .d .L .N ., consa pevoli che tale è oggi la suprem a e si genza p ro fondam ente sentita da tutto il popolo italiano, contribuiscano con la lo ro attiva adesione e p artecip a zione, a realizzare u n a politica di unione nazionale, capace di tra rre la Italia dalla tragica situazione in cui si trova e salvarla dalla rovina di una p rolungata occupazione nazifascista ». Messaggio alle Direzioni del Partito Comunista e del Partito Socialista Il com pagno E rcoli e il com pagno socialista O reste della direzione del P .S . in zona lib era, hanno inviato al com pagno X della direzione del P .C . e al com pagno Y d ella direzione del P .S . della zona occupata il seguente m essaggio : « Inviam o no stri sa lu ti. A ssicuria m o m arciam o e m arcerem o u n iti con larg a p o litica costruttiva di guerra e u n ità nazionale p e r liq u id a re ra p id a m ente o gni residuo fascista, re a liz zare ra p id a vostra lib erazio n e e dare tu tta vostra azione m assim o a iu to . Su questa base, necessaria vostra intesa. E rcoli, O reste. - 8 a p rile ». Il saluto del compagno Ercoli ai militanti comunisti e ai partigiani L a D irezio n e d e l nostro P a rtito p e r la zona occupata ha ricevuto d al com pagno E rcoli il 4 a p rile d a N ap o li il seguente m essaggio: « A rrivato a N a p o li invio sa lu ti fra te rn i a tu tti i com pagni d irig e n ti e m ilita n ti e specialm ente e ro ic i p a rti giani n o stri e d i tu tti i p a rtiti. A b biam o operato svolta p e r uscire da via senza uscita, creare vero governo dem ocratico di guerra, affrettare lib e razio n e paese e p rim a di tu tto aiuto a voi. Procediam o stretto accordo am ici socialisti. Sono sicuro creerem o situazione nuova favorevole nostro paese e a iu to bisogni del popolo. M antenete, rafforzate, estendete F ro n te L otta contro tedeschi e fascisti co m e F ro n te U n itario N azionale. Scopo p re p a ra re insu rrezio n e nazionale in relazio n e con sviluppo o perazioni m i lita ri alleate. V i abbraccio d i cuore. E rcoli ». I I 1° Maggio non si cancella daU’anlmo dei lavoratori italiani V enti anni d i dom inazione fascista non hanno valso a cancellare d a ll’am b ito d e lla classe o p e raia ita lia n a il I o m aggio. L e cronache del T rib u n a le Speciale sono piene di condanne in flitte ad elem en ti di avanguardia del pro letariato che tu tti gli a n n i, n ella rico rren za d ella G iornata In tern a zio n a le del L avoro, m anifestavano la loro irre d u c ib ile avversione al re g i m e m ussoliniano, la loro decisa v o lo n tà d i afferm are la solidarietà con i lav o rato ri di tu tti i paesi. I lavoratori d elle N azioni lib e re , a com inciare dal popolo lav o rato re so vietico, hanno celebrato q u e st’anno il 10 m aggio riafferm ando il proposito di ab b attere la belva h itle ria n a e in tensificando lo sforzo p roduttivo p e r alim en tare gli eserciti in p rocinto di scatenare l ’assalto decisivo. In Italia, p e r la p rim a volta dopo v e n t’a n n i, i lav o rato ri della p arte li berata del paese hanno p u b b lic a m e n te celebrato la rico rren za con m an i festazioni e com izi e il prim o p ro posito attuato è stato di prom uovere una sottoscrizione, che ha fru tta to su bito 8 m ilio n i, p e r la lotta dei p a trio ti d e ll’Italia occupata dai ted e sc h i. 11 F ro n te U nico degli o p erai dai gran di c en tri in d u stria li del N ord e le m asse lavoratrici d el Sud è così a f ferm ato e rin sa ld a to , dipendendo da esso n o n solo la fine vitto rio sa d ella guerra di lib erazio n e, m a l ’avvenire d el paese. D opo il grande sciopero generale di m arzo che svelò al m on do l ’alto spirito d i com battività e l ’o dio profondo degli o p e ra i contro i tedeschi, odio e disprezzo contro i fascisti, il I o m aggio, in tu tte le gran di officine d e ll’Ita lia occupata, hanno avuto luogo m anifestazioni, ferm ate e sospensioni di lavoro, diffusione di m anifesti. I C om itati clandestini di fab b rica hanno regolato in ciascuna officina il m odo e la d u rata della d i m ostrazione del I o m aggio, così come avevano guidato la grande lotta rivendicativo-politica p recedente, e co m e guideranno q u elle prossim e de cisive. Lo sforzo d e lla propaganda dei tra d ito ri fascisti di fare a p p a rire m utato lo sp irito d ei lav o rato ri n e i rig u ard i d ella sedicente re p u b b lica sociale, p erch è non v ’è stato u n a ltro scio pero g en erale; le vane ciancie sulla socializzazione e sulla « lib e rtà sin dacale » fascista, h anno ricevuto e r i cevono tu tti i giorni la più sprezzante risposta. Il 6 a p rile , alla F ia t M irafiori di T o rin o , i sindacati fascisti indicono le elezioni della C om m is sione In te rn a : votan ti il 2Ó %, m o l te schede in bianco, m o lte a ltre p o r tano sc ritti inneg g ian ti alla lotta a n tinazista e a ll’A rm ata Rossa. I pochi nom i in d icati 6ono di onesti o p erai che però non hanno accettato la ca rica. Sem pre a T o rin o , a ll’A reonautica, a lle elezioni della Com m issione In tern a , p resente R ebecchi, segreta rio dei sindacati fascisti, si ha il se guente risu lta to : 2/3 delle schede in bianco, l ’altro terzo p o rta i n o m i di o p e rai d e p o rta ti in G erm ania, o fu cilati o a rre sta ti, n o m i di e ro i g ari b a ld in i. A lla Spa la D irezione in te r p ella u n m em bro d ella C om m issione In te rn a del p e riodo badogliano p e r se n tire se R ebecchi può v en ire a fo r m are una nuova C om m issione. R isp o sta: « gli o p e rai, dopo gli eccidi di T o rin o e p rovincia, vogliono m en che m ai aver da fare con i sindacati fa scisti ». L ’elenco p o treb b e con tin u a re con i fiaschi a ltrettan to clam orosi raccolti dai fascisti n e lle fab b rich e di tu tte le re g io n i in d u stria li. Nelle grandi officine di Milano Il m inistro degli In te rn i del gover no m ussoliniano è costretto ad a m m ettere in u n suo com unicato che il 1° m aggio si sono av u te m anifesta zioni n e lla L ig u ria e n e ll’E m ilia. In attesa di nostre info rm azio n i, ecco in tanto i d a ti sulle d im ostrazioni n elle p iù grandi officine m ilanesi che sm en tiscono l ’afferm azione d el com unicato governativo secondo cui a M ilano avrebbero m anifestato solo 260 operai. A lla P ir e lli, d alla to rre tta d e ll’o f ficina, vennero lanciati m ig liaia di m anifestini che provocavano grande entusiasm o fra la m assa. V enne is sata sulla to rretta u n a grande b a n d ie ra rossa. L a D irezione cercò di m o b i lita re i p o m p ieri p e r fa rla to g liere, m a questi si rifiutavano p e r tim ore di essere presi a fucilate. Siccome era stato p ro ib ito il suono d ella si rena, u n com pagno prese l ’iniziativa di fa rla su o n a re, così che tutto lo stabilim ento si ferm ò p e r alcuni m i nuti p e r celebrare il 1° m aggio. A lla C aproni il lancio dei m anifesti viene b e n e accolto dalle m asse che alla se ra abbandonano il lavoro m ezz’ora p rim a d e ll’o ra rio . Sui m u ri dello sta b ilim en to , grandi iscrizioni in n eg gianti al 1° m aggio ed a ll ’U nione Sovietica. Sospensione p e r 10 m in u ti alla Sà/ar, C orbetta, Ingegnere Peterlongo e d i 20 a lla G razioli. A lla C .G .E . sospensione del lavoro p e r 15 m in u ti: n e l viale d e ll’officina, esposta u n a fotografia di M atteotti con sfilata, in segno di om aggio, d a v anti ad essa di tu tti gli operai. A lla S e rtu m , esposizione di u n a ban d iera rossa, ferm ata di lavoro per m ezz’o ra. A lle 16,15 u n com m issario di polizia, con u n a sessantina di agenti arm ati di fu cili e m itra irrom pevano nei re p a rti, facendone uscire gli op erai. N essun a rresto . A lla B o rletti, dopo la distrib u zio n e di m anifestini, avve nuta il sabato, lu n ed ì, p e r iniziativa d elle donne, venivano d istrib u iti sui b a n ch i, n a strin i e b o tto n i rossi che, tu tti gli o p erai appuntavano al petto. N ei q u a rtie ri T icinese e Genova, a f fissione e diffusione di m anifesti, •critte sui m u ri, lancio di m anifestini n e i cinem a. A Baggio sul recinto di u n a fabbrica è issata una ba n d ie ra rossa, m en tre a Corsico la ba n d ie ra rossa sventola sul m onum ento dei ca- Italiani ! Andate con i partigiani: la lo ro lotta è quella delle masse popolari nelle città e nelle campagne affrette rà l ’ora della liberazione e della salvezza per tutti. duri. A lla Iso tta Fraschini, so sp en sione del lavoro p e r m ezz’o ra. N ella Caserm a dei c ara b in ie ri di via M o scova, si trovano sparsi p e r le cam e ra te nu m ero si m an ifestin i in n eggianti a l 1° m aggio. A rresto di tre p a rru c chieri che prestano servizio n e lla ca serm a, sospetti di av ere in tro d o tti i m anifestini. D iffusione e affissione di m an ife stin i, scritte su i m u ri, issam ento di b a n d ie re si sono avuti in tu tte le grandi officine sfollate nei d in to rn i di M ilano e nella provincia, con sospen sioni di lavoro, e rallentam ento' di esso n e lla giornata d el 1° m aggio. Ferriere F a lk. -.A n c h e alla F a lk sulla cim in iera alla m attin a del 1° m aggio sventolava u n a grande b a n d iera rossa e vi rim ase fino alle o re 10. In o ltre vi fu il getto e affissione d i m an ifestin i e sc ritte m u rali. B roda. - Solo getto e affissione di m an ifestin i e scritte sui m u ri e 6UÌ pavim enti. P e rò com e affissione sc rit te si lavorò m o lto , p e rch è su tu tti i m u ri, in tu tte le p a rti, su tu tti i p a v im e n ti vi erano scritte e m an ifestin i. M orelli « M agneti ». - La m età d e gli o p erai sospesero il lavoro p e r m ez z’ora. In o ltre vi fu il getto e affis sio n e di m anifestini e sc ritte m u rali. M ed i e piccoli sta b ilim e n ti. - Getto e affissione di m an ifestin i e scritte m u rali e in qualche stabilim ento p ic cole b a n d ie rin e rosse m esse q u a e là n e ll’in te rn o . N e ll’abitato d i Sesto. - G etto ed affissio n e di m an ifestin i. A C inisello B alsam o. ■ E ’ stata m essa u n a b a n d ie ra rossa sul p o n te d e ll’auto-strada. G etto ed affissione di m anifestini. A P orta R om ana. - I n tu tti gli sta b ilim en ti furono d istrib u iti v o lan tin i. V enne fatto u n grande lancio p e r le strade n ei q u a rtie ri R om ana, Vigenlina, Lodovica, già fin d a sabato e poi alla dom enica. V ennero fatte d e l le iscrizioni m u rali lungo lo scalo R om ana. A lle T rafilerie si scrisse: « W . il 1° m aggio festa dei lav o ra tori » sulla lavagna d ella m ensa. In tutto il Settore nessun incidente è da lam entarsi. A lla N ettezza urbana, alla m attina del 1° m aggio vi fu una sospensione del lavoro di 10 m in u ti. V ennero d i strib u iti i v o lan tin i e fatte d elle isc ri zioni m u rali. Italiani ! Sappiatelo': la v ia d ella resistenza e d ella lotta è q u ella d ella salvezza e della vittoria. Non p ie g a te al volere d ei tedeschi e d e i fascisti traditori. Rifiutatevi di partire p er la G erm ania. Ipopoli sovietici celebrano nel Primo Maggio i grandi successi militari e politici In u n O rd in e del G iorno d el com pagno Stalin, rivolto ai soldati e d ai lav o ra to ri d e ll’URSS, si esaltano i successi d e ll’A rm ata Rossa che ha l i berato qu asi tu tto il te rrito rio che era stato occupato dai nazifascisti, e p en etrato in R u m an ia, ha restitu ito la sid eru rg ia del Sud, i m in e rali di K rivoi-R og, K e rck e N icopol, e le fe rtili te rre fra il D tiieper ed il P ru t c che ha lib erato dalla schiavitù fa scista diecin e di m ilioni di cittad in i sovietici. L ’O .d.G . so ttolinea che i successi sono stati possibili grazie alla giusta strategia e tattica del com ando sovie tico, a ll’alto m o rale e slancio offen sivo dei com battenti, ai m ezzi b ellici di prim o o rd in e di cui sono ben m u n ite le tru p p e. Ma questi successi d e l l ’Esercito Rosso sono possibili p e r chè esso è appoggiato da tutto il p o polo sovietico che h a otten u to suc cessi decisivi n ella pro d u zio n e di a r m i e viveri, che pervengono a tem po debito su l fro n te. « La guerra p e r la difesa della p a tria , afferm a Stalin, ha dim ostrato che il popolo sovietico è capace di com p iere m iracoli e di riu scire v itto rio so ». Ma i com piti d e ll’Esercito R o s so non possono lim ita rsi alla cacciata d e lle tru p p e nem iche fu o ri d a ll’URSS. L ’esercito tedesco rico rd a una belva ferita costretta a trascinarsi verso la sua ta n a ; m a la belva fe rita e rifu giata nella sua tana n o n cessa di es sere una belva perico lo sa; bisogna in seguirla a lle calcagna e finirla n ella sua stessa tana. Ma questo com pito si risolve soltanto sulla base degli sfor zi com uni d e ll’U n io n e Sovietica, d e l la G ran B retagna e degli Stati U n iti. L ’O .d.G . finisce fileggiando alla P a tria sovietica, a ll’E sercito R osso, ai p a rtig ian i e alle N azioni U nite. Giovanni Gentile raggiunto dalla giustizia popolare Il filosofo d el fascism o G iovanni G entile è stato ab b attu to d alla giu stizia popolare. M entre la stam pa p ro stitu ita al nem ico nazista, ipocritam ente si com m uove sulla sua « n o b ile e p u ra figura » di educatore, gli in te lle ttu a li ita lia n i, gli insegnanti e discepoli, ricordano invece con d i sprezzo l ’o p e ra di corruzione della vita c u ltu rale com piuta da quest’u o m o che del fascism o fu servo e m a n utengolo p e r v enti a n n i. G entile fu quel re to re che a P alerm o celebrò il m anganello com e « la spada della n u o va lib e rtà ». La riform a della scuola, la p iù fascista d elle rifo rm e , che p o r ta il suo nom e, ha fatto sì che alla v igilia della catastrofe, l ’Italia non aveva p iù u n a scuola dalla quale e ra no scom parsi la sincerità m orale, l ’am or p e r lo studio severo e il con creto lavoro. L ’Italia fu p e r lu i quella dei reto ri, dei gerarchi in un ifo rm e, del pubblico da cerim onia. La disonestà, le infam ie q u o tid ian e, l ’oppressione degli o n esti, l ’offesa alla giustizia, l ’im m o ralità sem inata e coltivata lo e b b ero to lle ran te. C he ci fosse u n popolo in Italia, n elle cam pagne e n e lle officine, che avesse il d iritto , non di essere bneficato, m a d i crear si la p ro p ria vita, gli apparve pretesa di « egoism o m aterialista ». P e r q u e sto dinanzi al popolo, sgom ento e dubbioso di u n ’atroce responsabilità n elle fosche giornate del giugno ’40, egli p lau d ì alla g u e rra ; per questo, quando s’aperse l ’abisso della scon fitta, p e r cui il popolo in o rrid ì che i suoi m o rti fossero stati sin d a ll’in i zio tra d iti, egli salutò dal C am pido glio « l ’uom o del destino », e delle « fo rtu n e d ’Ita lia » ; p e r questo, q u a n do, invaso dallo stran iero , straziato d a lla ven d etta fascista, il popolo si destò e v olle riconoscere la tragica re altà , riv en d icare la p ro p ria lib e rtà e rin n o v arsi con disperato e n tu sia stico coraggio di resistenza e di lo tta, egli, in signendosi d e ll’ultim a carica, la p iù vana, celebrò l ’A ccadem ia d ’Italia dinanzi a l paese d o lorante dei crim ini tedeschi e fascisti. O ggi, il nostro popolo lotta per la vita e p e r la m orte senza esitazione e senza pietà. N on valgono l ’acutez za d e ll’ingegno e la fam a di cultura a sta b ilire u n privilegio di salvezza p e r chi, ostile, 6’opponga alla volontà di red en zio n e del popolo. G entile, accecato dalla p ro p ria fo r tuna, del suo ingegno e d el 6uo sa p e re fece strum ento di inganno e di perversione, pro stitu en d o la scienza alla in g iu stizia e a lla corruzione. Co sì egli, che dinanzi a l trio n fo del m ale, tanto spesso-aveva vantato con alterig ia di profeta « la provvidenzialità » d ella storia, cade vittim a d ella m oralità della sto ria. Cade e rim a r rà , an ch e nel giorno che l ’Italia, nel lavoro alacre e gioioso d e ll’ingegno e d el braccio celebrerà la ric o n q u i stata lib e rtà , n e l luogo che egli stes so si assegnò e che nessuno gli può to g lie re: a fianco d el gerarca che si ingrassò col fu rto e col ricatto , d el m ilite che in fierì sugli in e rm i, d el m ercenario che si v e n d ette allo stra n iero , d ella sp ia che tra d ì i p ro p ri fra te lli. IL PIANO DI STERMINIO DEL POPOL O ITALIANO IN UN RAPPORTO DI GRAZIANI A VON KEITEL In u n ra p p o rto del 2 a p rile al m a resciallo V on K e ite l, capo di Stato M aggiore d e ll’esercito n azista, del m aresciallo G raziani, m in istro delle forze A rm ate del governo fantoccio di M ussolini, si legge: « S ignor M aresciallo, a sei m esi d a ll’assunzione del m io incarico di m in istro del F . F . A . d e sidero ra p p o rta rv i sul lavoro com p iu to, p e r chiedervi n orm a p e r quanto ci viene ancora dom andato. In realtà questi 6ei m esi possono rid u rsi a tre d i effettivo e proficuo lavoro, dato il com pleto caos n e l quale l ’Ita lia era caduta dopo l ’8 settem b re. E ccovi il. consuntivo fino ad oggi in cifre: 1) 68.000 uom in i per il m aresciallo K eseslrin g ; 2) 51.000 p e r il m arescial lo R ich to fe n ; 3) 22.000 p e r le d iv i sio n i in G e rm an ia; 4) 40.000 p e r l ’Ispettorato m ilita re del lavoro a d i sposizione di K e sselrin g ; 5) 10.000 p e r le form azioni a n tirib e lli in via di c ostituzione; 6) 29.000 p e r le n e cessità te rrito ria li d e ll’esercito ; 7) 20.000 p e r la M arina e l ’A reo n au tica; 8) 140.000 p e r la G .N .R . In totale, 380.000 uo m in i che in una situ azio n e in te rn a tu tto ra assai diffi cile e n e i p rim i m esi a d d irittu ra cao tica, abbiam o tra tti p e r le com uni n e cessità. Ci rim angono o ra a disposi zione n e i centri d i reclutam ento c ir ca 34.000 uom in i p ro n ti a com pletare le 4 divisioni e i 10 g ruppi di a r ti glieria p e r l ’invio in G erm ania en tro il m ese di a p rile . M a in questi giorni ci sono p e rv e n u te le seguenti rich ieste: 150.000 u o m in i p e r ii m aresciallo G oering a blocchi di 20.000 a p a rtire dal 15 a p rile ; 27.000 per la M arina germ anica rich iesti a ll’am m iraglio Sparzani n ejla conversazione di M o n a co ; 8.000 p e r i re p a rti nebbiogeni in G e rm an ia; 16.000 che p ro p rio oggi ci sono stati rich iesti colla m assim a urgenza d al m aresciallo K esserling. n p rogram m a fissato il 30 m arzo in una riu n io n e p len a ria con tu tti gli o rgani italo germ anici e ra il seguen te : 1) com pletare nel m ese di a p rile l ’invio d i 34.000 u o m in i p e r le d i visioni in G e rm a n ia ; 2) chiam are 3 classi p e r in iz iare l ’invio dei 150.000 uom in i a l m aresciallo G o erin g s; 3) co n tin u a re i l richiam o delle classi a blocco p e r esaudire la rich iesta di un m ilio n e di u o m in i p e r la org an izza zione di lavoro (e S aukel ». C olla sopravvenuta u rg e n te ric h ie sta del m aresciallo K esselring, debbo d om andarvi, 6Ìgnor m aresciallo, q u a le sia l ’o rd in e d elle precedenze che 10 debbo d a re, m en tre cercherò di a n tic ip a re il p iù possibile il term ine d e lla chiam ata delle nuove classi. Im portantissim o problem a è quello di dare il m assim o increm ento alla lo tta contro i rib e lli che costituisce 11 presupposto necessario, anzi in d i spensabile, p e r p o ter rista b ilire l ’a u to rità e il prestigio dello Stato sulla popolazione e qu in d i o tte n e re la p re sentazione degli uom in i ». All'infame piano il popolo italiano risponde con la creazione di 6 nuove Brigate d'Assalto Garibaldi, con scioperi e dimostrazioni, con tro la deportazione in Germania P e r a ttu a re questo piano crim inoso che l ’in fam e docum ento di G raziani ci riv ela e che è in d ice della m o struosa soggezione dei sicari fascisti a i ban d iti h itle ria n i, si intensifica con ogni form a il te rro re contro il p o polo ita lia n o , m en tre la propaganda d ella « R epubblica Sociale » ric o rre a n uove contorsioni. Il bando d e ll’8 m arzo contro i r e n ite n ti ed i d ise rto ri è stato u n com p leto insuccesso: le diecine di fu ci lazioni, le sanguinose razzie non h a n no spaventato la gioventù italiana che h a risposto al bando raggiungendo le form azioni partigiane, m oltiplicando le fughe d alle caserm e d e ll’E sercito della vergogna, form ando g ruppi di difesa contro le razzie nazi-fasciste. O ndata di generosità ipocrita. M usso lin i sospende 35 fucilazioni, m a p e r chè è il popolo di P arm a che lo im p one, m en tre si fucilano a Savona, n el p iù fitto m istero 13 p a trio ti e, im p o te n te contro le form azioni p a rti giane, la ra b b ia nem ica si accanisce sulle in erm i popolazioni delle vallate incendiando villaggi e fucilando con tadini in n o cen ti che n ei m enzogneri Comunicati si spacceranno p e r p a rti giani m o rti in com battim ento. I carri arm ati e le a rm i pesanti delle S.S. tedesche e ita lia n e sono im potenti contro le b rig ate G arib ald i e debbo no o gni v olta ritira rs i a contare le p e rd ite : si lancia a llo ra u n nuovo b ando « l ’estrem o m onito ai rib e lli e agii sbandati24, m en tre i sicari fa scisti continuano a fu c ilare 6ul posto i p a trio ti che cadono n elle loro m ani. La p ropaganda fascista sviluppa la cam pagna o ra d en ig ra to rio , o ra in zuccherata, verso i giovani partig ian i perchè ascoltino l ’appello della « m a d re com une », m en tre da B erlino G oerings e da R om a K esselring d o m andano nuove b raccia p e r il lavoro forzato, nuove vite da fa r m assacrare su tu tti i fro n ti di g uerra. Ma il p o polo italiano non si lascia ingannare d alle lusinghe e dai falsi d ella stam pa fascista, nè piega al te rro re sem p re p iù selvaggio del nem ico. G li operai sono in p iedi p e r im p ed ire la lo ro d ep ortazione in G erm ania, i gio vani delle nuove classi rich iam a te ab bandonano le loro case e raggiungono sem pre p iù n um erosi le form azioni partigiane. I braccian ti e i contadini bolognesi non vogliono lavorare p e r Hitler D alla seconda q u in d ic in a di m arzo in m olte località d ella pro v in cia di Bologna le a u to rità nazifasciste p re cettano la popolazione, uom in i e d o n ne p e r il lavoro obb lig ato rio in G er m ania. N asce im m ediatam ente un vi vissim o ferm ento n ella popolazione che sfocia in energiche m anifestazioni di strada contro i tedeschi e contro i fascisti; il lu rid o prefetto della p ro vincia m inaccia 10 a n n i di carcere a chi rifiuta di p a rtile . L ’appello d ella F ederazione C om unista bolognese, con la p a ro la d ’o rd in e della re sisten za agli o rd in i d e ll’a u to rità , è accolto con grande soddisfazione e m ob ilita le m asse. H anno luogo m anifestazio n i e scioperi a cui partecipano in p r i m a fila le d o n n e contro la d e p o rta zio n e in ¡Germ ania in tu tta la p ro vincia. A Casalecchio n e l canapificio, con circa 150 o p e rai, il ferm ento delle donne p e r la m inaccia d ella d e p o r tazione in G erm ania e ra tale che n o n si lavorava p iù n ella fabbrica. 1.a d i rezio n e, prevenendo lo sciopero, i n vitò le o p eraie a no m in are una com m issione p e r trattare , che d ich iarò : « 1) le operaie si o p p o rran n o collo sciopero a qualsiasi invio obbligatorio in G erm an ia; 2) la paga è in su f ficiente; 3) le ra zio n i dei generi a li m entari debbono essere au m entate ». L ’atteggiam ento risoluto delle o p e ra ie ha costretto la d irezione ad a u m en tare il salario, a d istrib u ire i grem b iu li rich iesti p e r il lavoro, ad in te rv e n ire presso le a u to rità , p e r n o n fa r p a rtire le sue dip en d en ti p e r la G erm ania. A nche alla H alu, sta bilim en to p e r la lavorazione d ella gom m a, la d irezione e ra costretta ad im pegnarsi d i fare tutto il possibile p e r im p ed ire la p artenza p e r la G er m ania. A Zola Predosa, m en tre le -autorità fasciste erano riu n ite in com m issione p e r d ecidere sul num ero dei p a rte n ti p e r la G erm ania, scoppiava la m a nifestazione. La C om m issione fascista è stata costretta a soprassedere a lla decisione e p ro m ettere il suo in te ressam ento p e r ev itare le p artenza p e r la G erm ania. N ello S tabilim ento Sani so lid arietà con le m anifestanti : d u è re p a rti sospendevano il lavoro p e r qualche ora. A B azzano, una p r i m a m anifestazione di donne dinanzi al M unicipio alla quale seguiva, a l cuni giorni dopo, u n ’a ltra dim ostra zione di donne appoggiate dagli ope ra i della D ucati e di b raccianti. A B aricella, alia m anifestazione dell* d o n n e dinanzi al M unicipio fa se guito lo sciopero di u n centinaio di donne della fab b rica locale. P ro m e s se della direzione per e v itare la d e portazione. A Castenaso, ad una p r i m a m anifestazione di donne ne fa seguito una più num erosa con la p a r tecipazione di o p erai e braccianti. La a u to rità p rom ettono il loro in teres sam ento p e r ev itare l ’invio in G er m an ia. La m anifestazione p iù im p o r tan te si è avuta a M ed ic in a : circa 450 donne m anifestarono tutto il gior- no contro la d ep ortazione loro e dei lo ro n o m in i in G erm ania. Il segre tario com unale fascista schiaffeggiato e sputacchiato. R o tti i vetri degli u f fici del m u n ic ip io ; calpestati i q u ad ri di G raziani e d i M ussolini ; le donne tirano la barba al caporione fascista locale M archesini. A lle a u to rità in tervenute con la forza, che chiede vano i nom i d elle istigatrici, le d o n n e davano tu tti i loro nom i, g rid an d o : « F in itela, se no ve la facciam o finire n o i; avete i giorni c o n ta ti; v o gliam o la fine d ella vostra g u e rra ; vogliam o a casa i no stri figli ». L ’a r rivo del com andante tedesco accom pagnato dal prefetto , anim ò lo spirito b attagliero d elle donne, tanto che l ’ufficiale nazista prese la p aro la p e r d ich iarare che « in G erm an ia ci v a n no solo i volontari e che l ’invio p e r forza è in iziativ a d e ll’a u to rità lo cale ». U na settim ana di sciope ro g en erale a M odena Il 5 a p rile, a ll’officina M ignon con 550 o p e rai, la d irezione com unicava c h e p e r o rd in e dei tedeschi 10 operai dovevano a n d are in G erm ania. A lla dom anda se vi fossero dei volo n tari, i l d iretto re non e b b e risposta e fece perciò una specie di sorteggio dal q u a le uscirono alcuni nom i ; m a i sorteggiati p ro testa ro n o , appoggiati* d a tu tti gli operai che sospendevano im m ediatam ente il lavoro. L a d irezione telefonava a llo ra al p re fe tto , chiedendo se poteva sospen d e re il pro v v ed im en to ; m a la risp o sta fu negativa e i sorteggiati furono avvisati di tenersi p ro n ti p e r la p a r ten z a. La m assa risp< se con lo scio pero che e b b e inizio p ro p rio alla M ignon nel pom eriggio di m ercoledì. In ta n to in u n ’altra fab b rica la d ire zione licenziava una tre n tin a d i o p e ra i, portava i lo ro lib re tti al com an do tedesco, avvisando gli in teressati d i ten ersi p ro n ti p e r la parten za in G erm ania. D iffusesi . queste notizie, tra il pom eriggio di m ercoledì o la m a ttin a ta di giovedì, la Federazione C om unista di M odena, lanciava la p aro la d ’o rd in e di sciopero che ve niva accolta da tutto il p ro letariato d el m odenese. N el pom eriggio di gio vedì le officine in isciopero erano le seguenti: M anifattura Tabacchi (2000 o p e rai, in m aggioranza d o n n e); Fiat 660 o p e ra i; Macerati 600; M ignon 550; C orni 400; R iz zi 250; V aldevic 250; Ferriera 200; B anchini 200; Maserati I I 250; L . N . 190; G iusti 100 e altre piccole fab b rich e. In totale, o ltre 5.000 furono gli scioperanti con tro la d ep ortazione in G erm ania. N otizie da tu tti i g randi centri in d u stria li indicano u n a grande agita zione tra gli o p erai p e r il pericolo d i essere d e portati in G erm an ia; gli o p erai sono decisi a non lasciarsi p re n d ere e si propongono di ra g g iu n gere i p a rtig ia n i: « questa volta — afferm ano i riso lu ti — bisogna usare le a rm i ». FRONTE La prim a grande offensiva nazi-fascista n elle valli p iem o n te si si in fra n ge contro l ’eroica resistenza dei partigiani. M enzogneri com unicati del gover no fascista re p u b b lica n o hanno n e lla scorsa settim ana, a n n u n ziato l ’a n n ie n tam ento d e lle form azioni p artigiano n e lle valli piem o n tesi. N ien te di tu t to questo. In Val d i L a n zo , i n a zi fascisti avevano a n n u n ziato p e rd ite p a rtig ian e e n o rm i e la d istru zio n e di tu tte le fo rm azio n i. La verità è che i distaccam enti p a rtig ian i d ella V alle d i L anzo continuano oggi p iù di p r i m a a te n e re sotto il loro controllo le v a lli e a scendere al piano a p o rtare d u ri colpi al n em ico. U na s q u a d ra p e n etra in Lanzo stessa p e r p relevare m ed icin ali, si scontra con i fascisti, u c cid en d o n e e fe re n d o n e a lc u n i; in u n altro scontro sei m iliti fascisti so no uccisi e q u a ttro fatti p rig io n ie ri. In u n attacco in fo rze di fascisti 40 di costoro sono fa tti p rig io n ie ri sen za re sisten z a; a llo ra 1500 tra re p u b b lic a n i e tedeschi m inacciano ferro e fuoco a lle v allate senza o sa re p e n e tra rv i, m a fucilano dieci ostaggi e incendiano B alangero. D opo la b a t tag lia d i B ogliano dove, secondo il com unicato fascista, i p a rtig ian i sa re b b ero stati d istru tti, questi hanno continuato la loro azione, giustizian do 20 sp ie fasciste e u n m aresciallo tedesoo istru tto re d el cam po di avia zione d e lla V enaria. A ll’attacco in V al di L anzo h a fa t to seguito quello d e lle v a lla te cune en si del C hisone, P e llic e, M aira, V a ra b a , C asotto, ecc. I nazi-fascisti in contravano dovu n q u e la p iù stre n u a resistenza e u n ’agile capacità m an o v riera d e i p a rtig ian i per sfuggire a ll’accerchiam ento. L e v allate sono m esse a fe rro e d a fuoco, tu tti gli uo m in i dai 15 ai 40 anni sono fatti ostaggi; case b ru c ia te , civili tru cid a t i ; a O rmea la popolazione partecipa alla lo tta resistendo p e r tre gio rn i. D o v unque le form azioni p a rtig ian e e i distaccam enti della 4.a B rigata d ’as salto G arib ald i si battono con valore ed eroism o, u n ita m en te, d al 13 al 24 m arzo e con m in o re inten sità nei giorni successivi I nazi-fascisti hanno avuto o ltre 300 tra m o rti e f e riti; a n PARTIGIANO , , ........,,, ....... che i n o stri h anno subito p erd ite, m a le m aggiori vittim e sono della popolazione civile. Le form azioni p a rtig ian e del Cuneese, già ric o sti tu ite , hanno rip reso la loro attività offensiva. A C um iana tedeschi e fascisti im b e stia liti, m assacrano o ltre 50 paesa n i p erch è un distaccam ento re p u b b li cano e ra passato con a rm i e bagagli ai p a rtig ia n i. N el C anavese, il tra d i to re N ioole P ro sp ero , che si e ra m es so al servizio dei tedeschi è stato giu stiziato con rap id a e p ro n ta a zio n e; il trad im en to sventato e i p a trio ti rio rg an izzati su base p iù solida. In V al d ’A osta, il m ovim ento p a r tigiano si sviluppa se m p re p iù . A P o n te San M artino essi infliggono ai nazi-fascisti che volevano ra stre lla rli 22 m o rti e 55 fe riti. N ella Val Sesia d u ri com battim enti con form azioni nazi-fasciste dei q uali ancora non si h a n n o p a rtic o la ri; n el B iellese, n o rm ale attiv ità dei no stri distaccam enti. In Liguria e Lom bardia. N orm ale attiv ità p a rtig ian a in tutat la L iguria, n ella q u a le sono stati giustiziati' nu m ero si tra d ito ri, m iliti e ufficiali tedeschi con grande reaz io n e da p a rte d elle a u to rità , come a T u r c hino. In L om b ard ia, le form azioni p a rti giane d elle v arie vallate si rafforzano p e r le prossim e b a tta g lie ; v a ri tra d i to ri g iu stiz iati; 3 capannoni della S .I.A .I. c ontenenti m ate ria le p e r i tedeschi sono in cen d iati con u n d a n no di 30 m ilio n i a Sesto Colende. Intensa a ttività partigiana, in tutto il V eneto. N el giro d i poche settim ane, la p r i m a B rigata d ’assalto G arib ald i F riu li h a com piuto u n a tre n tin a di o p e ra zioni di g u e rrig lia contro tedeschi e fascisti. I distaccam enti, attaccati da o ltre 600 S.S. in azioni di ra stre lla m en to , riuscivano a sfuggire senza p erd ite. ■rmWI--- r— In alcu n e di queste o p erazio n i i d i staccam enti G a rib ald i operavano in collaborazione con form azioni slo vene. Intensa l ’a ttiv ità dei Gap e d ei p a r tig ian i in tu tta l ’E m ilia. U n c en ti naio di trad ito ri g iustiziati. In lo ca lità Gatta, u n presidio fascista veniva catturato e disarm ato senza re sisten z a; il giorno dopo i distaccam enti g a rib a ld in i sono attaccati da im p o r tan ti forze tedesche e fasciste nei pressi di V illa M inozzo nel R eggia no. Si com batte d u ra m e n te p e r la in te ra giornata. I nem ici lasciano sul cam po 51 m o rti, 22 p rig io n ie ri, arm i e m u n izio n i. T ru p p e fasciste furono attaccate n e ll’ab itato di Ligonesi che fu conquistato, casa p e r casa, in vio lenti com b attim en ti: i n o stri ebbero 6 m o rti e 6 fe riti, m en tre i tedeschi e d i fascisti ne ebbero o ltre 60, c o n tati a l cim itero di R eggio, e lascia rono n elle m ani dei p a rtig ian i 17 m i liti e 5 tedesch p rig io n ie ri. G li u ltim i ra p p o rti s u ll’attiv ità p a rtig ian a in T oscana e n e ll’Italia C entrale, danno ben 65 azioni contro tedeschi e fascisti, depositi e am m as si. N elle M arche e n e ll’U m b ria, g ra n de sviluppo d el m ovim ento p a rtig ia no sem pre p iù com battivo ; num erose n e l Lazio e a R om a le azioni Gapiste e p a rtig ian e che m olestano se n za treg u a i n em ici, le sue lin ee di com unicazione, i su o i collegam enti. S ei nuove B rigate d ’assalto G aribaldi in linea. C on l ’afflusso d elle n uove re clu te di giovani che fuggono d alle caserm e fasciste e non si presentano alle ch ia m ate d i G raziani, nuove B rigate si sono co stituite, m e n tre si rafforzano le vecchie. Sei n u o v e b rig ate d ’a s salto G arib ald i sono già in lin e a p o r tando a 14 il lo ro n u m ero . L a n o n a (L iguria) la decim a (T o scana), la undicesim a (T o rin o ), la d o dicesim a (n o rd E m ilia), la tred ice si m a (V eneto), la q uattordicesim a (T rie ste ); la q u arta b rig ata d ’assalto (C uneo) e la sesta (M arche) si sta n no trasform ando in divisioni d ’assalto G a rib ald i suddividendosi in tre b r i gate ciascuna. Ufficiali italiani! Questa è l’ora della battaglia finale; questa è l’ora della decisione suprema anche per voi. Compite il vostro dovere, raggiungete la montagna con i vostri uomini, dove si combatte per la Patria. I suoi figli migliori vi aspettano. Nelle file partigiane vi è M a n ife s ta z io n e al p a s posto e gloria per tutti, al disopra di ogni fede politica e religiosa. saggio di un treno di d e portati a M odena • P riv i di cibo e di acq u a , pio m b a ti nei carri bestiam e, un m igliaio di operai lig u ri è transitato p e r B re scia verso la G erm ania. D ue operai eran o stati uccisi alla partenza dai tedeschi e a ltri d u e lungo i l viaggio. U n giovane che voleva fuggire, fu picchiato a sangue dai tedeschi alla stazione di Brescia. U n operaio gra vem ente am m alato, trasportato a ll’o spedale solo in seguilo a ll’intervento energico di alcuni cittad in i e di un gruppo di donne. L e m agnifiche d o n n e bresciane raccolsero viveri che d i strib u ì ró.io fra gli o p e rai. A nche un p re te spiegò vivo interessam ento. Giovani ! L’Italia aspetta molto dal vostro entusiasmo e dal vostro eroismo. Siate i più arditi combattenti delle nostre unità partigiane. G iovani! Organizzate nelle fabbriche, nelle caserme, nelle unità repubblicane, il sabotaggio e la diserzione in massa! Siate, nelle file dei G .A .P., il terrore di tutti i traditori e degli odiati nazisti! La liberazione di Roma apre la fase decisiva della lotta del Popolo italiano contro l'oppressore * LA LIBERAZIONE DI ROMA R om a è liberata! T ra vo lta rapidam en te ogni ultim a resistenza nem ica, te tru p p e A lle a te sono e n tr a te n e l la cuià. Il nem ico è gravem ente buttino. M entre il glosso d elie sue truppe cerca scampo b u ¡luttuosi per im pervie strade m ontane verso A cozzano e bubiuco, la sua disjutlu assume sem pre m aggiori p ro po rzio n i. L ’olJensiva A lleuiu continua per tu distruzione delle arm ate nem iche in fuga. R om a è liberata! l ’anim o della nazio ne si riem p ie a i giubilo a ll'a n n u n c io che il lattone teuesco non calpesta più il sucro s u o l o delta capitate d iiu tia , n e l la citta che esprim e iu n ii à nazionale r i conquistala n ette lotte del R isorgim ento. C on gli italiani esultano tu tu i cittu d m i d elle R a zio n i U nite. R onut f a parte del p atrim onio storico e m orale d i tutta la um anila Civile. R om a rappresenta un ele m ento vivo nella coscienza d i ogni uom o civile, un e lem en to di quel fon d o co m u n e che ¡orm a la base delia m oderna civiltà. Il nazism o, che d i questa civiltà è tu negazione, non ha esitato a portine la guerra e la distruzione entro la cillà. La lolla che si è svolta ha riassunto, per ciò, lu tto il significalo d e ll'im m a n e c o n flitto che ha u n n o , di fro n te alla be stiale m inaccia hitleriana, tutta l ’um anità civile e progressiva. Ma, ¡ordinatam en te, la salvezza d i R om a dalia rovina delU ulano saccheggio non dipendeva sol tanto tlaikt sutura volontà di distruzione d ei nazisti. La rapidità della m anovra A lleata e la m inaccia d e ll’insurrezione popolare, preponila dai rom ani n ei Lun ghi m esi d i lotta, hanno indotto i ted e schi a juggire precipLtosumente senza poter porre in esecuzione il loro crim i nale disegno. Invano oggi H itler osa p re sentare com e allo di Ubera scelta quella prou.pt evacuazione che gli è sluUi im p o sta dulia ¡orza e dal valore delie arm i A llea te. A i valorosi eserciti A lle a li che hanno liberalo R om a e ne hanno assicurato la salvezita vada il saluto riconoscente d e gli italiani. Ed è per questo m o tivo di leg ittim o orgoglio il sapere che alla bat taglia per R om a hanno partecipato anche fo rze nazionali. Il 1“ giugno la radio in glese /.Vi annunciato che truppe italiane si sono battute a V alm onlone e reparti alp in i hanno progredito all’estrem ità orientale del fro n te d i c om battim ento. T u tti gli italiani guardano con affetto a questi nostri valorosi soldati e vedono in questo prim o episodio l ’in izio di una sem pre più targa e d effettiva partecipa zio n e d e ll’Esercito Italiano alle opera zio n i. Assicurare questa partecipazione è stato uno d ei m o tiv i essenziali della co stitu zio n e del G overno di unione nazio nale, che vede oggi, dopo poco p iù di un m ese dalla sua costituzione, iniziarsi la realizzazione, d i un punto principale del suo program m a. N ella battaglia di R om a gli italiani sono presenti anche con i G .A .P ., che hanno intensificato la loro azione, e con le F orm azioni Partigiane a ttiv e nelle im^mediate retrovie dei fr o n te : radio Londra il 2 giugno ha, ap pu n to , sottolineato l ’im portanza d elle in terruzioni stradali provocate dai P arti giani fra T iv o li e Subiaco. In ta n to il nuovo e sem pre crescente im pulso che prende in tutta I t dia la guerra P arti giano porta un altro contributo im p o r tante alle operazioni belliche. La liberazione di R om a apre la fase decisiva della lotta d el popolo ital i ino contro l ’oppressore. T u tto il fronte di lotta del popolo italiano deve ora essere in m o vim en to . D opo il maggio le agita zio n i, le m anifestazioni, gli scioperi con tro il terrore, contro le deportazioni, contro la fam e si sono fatte sem pre più fre q u en ti, ed hanno assunto un ritm o sem pre più intenso. Questo ritm o deve essere ancora più rapido, perchè gli av v en im e n ti marciano in fretta e se noi vogliam o abbreviare le sofferenze che diventano sem pre p iù gravi, se n o i v o gliam o salvare le nostre regioni dalle o r rib ili c a iim ità della guerra com battuta passo per passo, noi dobbiam o accele rare i te m p i della nostra azione, noi d o b biam o preparare le co n d izio n i per lo scoppio d el m o v im en to popolare in su r rezionale. A ll’offensiva degli eserciti A llea ti d e v e corrispondere l ’offensiva .audace ed im petuosa d el popolo italiano. L ’ora è venuta d i passare all’attacco. Il nem ico è battuto, esso è costretto a racim olare tutte le sue fo rze per cercare d i lam po/tare le falle aperte sul suo fro n te. La d em oralizzazione aum enta e serpeggia n elle sue file. I m iserabili servi fascisti sentono avvicinarsi l ’ora della fine, se n tono che è com inciata la fine della loro precaria e m iserabile esistenza. I n u o v i e p iù grandi avven im en ti m ilita ri sono im m in e n ti. La battaglia d i R om a non è che l ’in izio d elle grandi operazioni che n e i pro ssim i m esi dalla Francia ald. P o lonia, dalla Jugoslavia alla N orvegia da ranno il colpo d i grazia alla belva na zista. Per abbreviare le sue estrem e c o n v u lsio n i, per im p ed irg li di arrecarci n u o ve sofferenze, n u o v i lu tti, nuove rovine, per affrettare l ’ora della liberazione, per assicurare l ’avvenire d e ll’Italia, dob b ia m o partecipare all’attacco generale, d o b biam o con tutte le nostre fo rze prendere sul nostro fro n te l ’offensiva e condurla fino all’insurrezione e alla vittoria. B isogna che l ’anim o di tu tti gli ita liani sia aperto a questa prospettiva di grandi e dicisive battaglie, che tu tti sia no p ronti a fronteggiare gli sv ilu p p i di tuia situazione che può, da un m o m en to all’altro, ¡assumere aspetti nuovi. La guer ra sem bra ancora lontana da ll’Italia S e t ten trio n a le, ma la valanga di fuoco e di ferro può abliatlersi da un m o m en to al l ’altro su ogni regione. Una sola parola d ’ordine deve guidare il m o v im en to nazionale: passare a ll’o f fensiva per preparare nella lotta le con d izio n i d e ll’insurrezione. Ciò vuol d ire rafforzare ed attivizzare il fro n te P arti giano, ciò vuoi dire che le agitazioni, le d im ostrazioni, gli scioperi ceuitro il ter rore, contro la fa m e, contro le deporta zio n i devono trascinare nella lotta m as se sem pre p iù larghe, devono scoppiare ininterrottam ente, collegarsi, unificarsi in \u n gì ioide m o v im en to generale. T u tti i C om u n isti, tu tti gli antifascisti, tutte le fo rze U nite collegato nei C .d .L .N ., devono sentire la grande responsabilità d e ll’ora, tutti' debbono com prendere che d ip en d e dalla loro unione feconda ed attiva, dalle loro capacità d i m o b ilita zione e d i d ir e z io n e ,, condurre il m o v i m ento nazionale tallo grande e vittoriosa battaglia finale. L’ U L T IM O Q U A R T O D’ O R A L ’ultim o q uarto d ’o ra sta per scoccare p e r tu tti quegli Italian i che p e r d eb o lezza e per vigliaccheria hanno piegato di fronte al nem ico e si sono fatti stru m en ti d e ll’o ppressione nazifascista. L fficiali, sottufficiali, volontari che non avete esitato a vestire la divisa del tra dim ento, im piegati che avete giuralo fe deltà ad u n governo illegale, c ara b in ie ri ed agenti di pub b lica iscurezza che ave te continuato a p restare la vostra bisogna c o n n o i pati io ti in lotta p e r l ’in d ip e n denza d ella lib e rtà, fascisti che vi siete isc ritti in un p a rtito di assassini e di tra dito! i al servizio di H itle r; e voi tu tti cho in un m odo o n e ll’a ltro n o n avete ne galo il . ostro concorso ai nem ico, sappia le d ie l ’u ltim o q uarto d ’o ra sta per scoc care. l i nem ico è b a ttu to , l ’o ra d ella lib e ra zione è prossim a, è prossim a anche l ’o ra in cui im p lacabile punizio n e rag g iu n g e rà ineso rab ilm en te tu tti quanti hanno rin n eg ato n e ll’ora della prova il loro d o vere verso la P a tria . O rm ai dovete aver perso o gni stolta illu sio n e, dovete sa pere che la forza orm ai è d alla pa rte nostra, d alla pa rte del d iritto e della giu stizia, che la forza è dalla p arte d el p o polo. A vete u n u ltim o q uarto d ’ora p e r sal vare la vostra coscienza, il vostro avve n ire , la vostra vita. Avete ancora u n ’ul- tirila possib ilità. P oi sarà troppo ta rd i1 dim ostrate con i fa tti di esservi p e n titi, date im m ed ia ta m en te u n contributo con creto al m ovi rit erto nazionale. Ufficiali, soldati, a bbandonate l ’esercito della v e r gogna, ìtg g iu n & .tz arm ati -le file dei m o vim ento p a rtig ian o , sarete ricevuti come fra te lli, insiem e com batterete l ’ultim a battag lia contro il nem ico. A genti di p o lizia, aiu tate i p a trio ti n ella loro d u ris sim a lo tta, a v v ertam i in tem po di ogni progetto d i p e iq u isiz io n e , im p e d ite a r resti e fa v o lile evasioni e n e l bilancio che dovi eie p re sen ta re, po trete iscrivere accanto a l passivo, aneli l ’attivo d e ll’a iu to dato in q u e st’o ra ai m ovim ento n a zionale. Im p ie g ati, sabotate le istruzioni e direttiv e dei vostri su p e rio ri, ostaco late il funzionam ento d e ll’apparato sta tale fascista, f ascisti, p e r voi è questione di salvare la vostra p e lle : a tte n ti, uscite subito dal p a rtito o la vostra sorte è segnata. N on c’è tem po da p e rd ere , poi sarà troppo ta rd i. L ’o ra della decisione è ve n u ta. La vostra salvezza sta n elle vostre m an i. N on vi illu d e te con il rico rd o dei q u aran tacin q u e g iorni. Q uesta volta non la scam perete, nessuno po trà sfuggire a lla severa condanna che colpirà in eso ra b ilm en te i tra d ito ri della P a tria ed i nem ici d el popolo. GLI ARDITI DEI G .A .P . N O N SI A R R E N D O N O ! Un giovane garibaldino uccide nove fascisti, ne ferisce diciassette e non si lascia catturare vivo T o rin o , m aggio 1944. U n gruppo di A zione P a trio ttic a in ca ricato di u n ’azione di sabotaggio si è scontrato con forze su p erio ri dei n a zifa sc isti; attaccando audacem ente ha p o tu to im p ed ire il tentativo di cattura. N el c ond itto è stato gravem ente ferito un giovane com unista, ventenne, che aveva chiesto di passare dal distaccam ento ga rib a ld in o di cui faceva p a rte a u n g ru p po di a rd iti incaricato di m issioni p a rti colarm ente pericolose. B enché colpito da una raffica di m i trag liato re con o tto fe rite, sei alla gam ba e due di striscio al v e n tie e alla testa, il giovane a rdito riuscì a sottrarsi a ll’a r resto ed a rifu g ia rsi in una casa. Il m at tino d el 18, una squadra di fascisti te n ta di so rp re n d erlo . Il giovane rifiuta di a p rire a a ll’intim azione risp o n d e col la n cio di una bom ba. D ue nem ici uccisi e due fe riti gravem ente. D ato l ’allarm e ac corrono m iliti e fascisti che circondano la casa. Il giovane p atrio ta trascinandosi al balcone grida: « Vivo non m i avrete, pagherete cara la m ia vita! » e lancia una seconda bom ba in istrada che uccide e ferisce alcuni assalitori. I fascisti fa n no avanzare due carri arm ati leggeri che aprono il fuoco con m itra g liatrice e can noncino, anche i carri sono accolti a col pi di bom ba e si ritira n o . Vengono fatti accorrere i p o m p ie ri con 6cale, m a essi non osano p rocedere a ll’in tim azione del giovani e ne: « A ndateve ne, non costringetem i ad uccidervi ». La lotta è durata tre o re , fino a che tu tte le m u n izio n i sono esa u rite, allora il g aribaldino si affaccia al b alcone, leva il pugno in segno d i saluto e g rid a: « V iva l ’Italia lib e ra! ». Si getta dalla finestra rim an en d o ucciso 6ul colpo. La prom essa è stata m an te n u ta : 9 tra d ito ri sono m o rti e 17 sono fe riti. La folla che ha assistito trep id an te m a nifesta apertam ente il p ro p rio disprezzo p e r i trad ito ri fascisti. « Così si battono i no stri p a rtig ian i, p rendiam o esem pio! » grida un o p e raio . « D arem o a questa via il nom e di questo eroe » dice una donna che piange, a V igliacchi! » si im preca e si frem e da o gni parte. Un altro eroe e un altro esempio 1 g a rib a ld in i n o n si a rre n d o n o , a tta c cano e colpiscono il nem ico, non con tano i nem ici 6e non p e r uccid ern e di p iù . U n altro eroe come lo studente co m unista Suranelloche a G enova ha a b b a t tuto due poliziotti che lo volevano a rre stare ed è caduto n e lle m ani del nem ico ILLUSIONI FASCISTE E REALTÀ PARTIGIANA Dopo il 25 maggio, il movimsnto partigiano è più solido e più attivo di prima P e r o ltre un mese la stam pa, i m an i festi, la radio hanno gridato la data del 25 m aggio, prom esse, m inacele e m enzo gne si sono a lte rn a te. D ietro la m o n ta tu ra in grande -ti c c’era l ’illusione di aver trovato il m ezzo di farla finita. P e r decreto del duce il 25 m aggio la guerra p arligiana a vrebbe dovuto finire. I più sarebbero to rn ati, i pochi lim asti sareb bero stati 'ra p id a m e n te d istru tti. Si spe rava di togliere agli a lle ati tedeschi u n grosso fastidio, p ro p rio nel m om ento in cui sarebbero stati im pegnati sul serio n ei successivi sganciam enti. ■ Il 25 m aggio è passato e il m ovim ento p artigiano è p iù solido, più attivo di prim a. Il num ero dei diserto ri e degli sbandati che dai paesi e dalle città non sentendosi p iù sicuri, isolati, si sono re cati a lle form azioni partig ian i p e r ch ie dere di essere in q u ad ra ti è forse più grande di coloro che sono andati ai d i stre tti fascisti. D alle b an d e, dai distac cam enti nessuno è disceso. Si è lavorato solo in vista dei p ro b a b ili colpi, si è continuato ad attaccare con audacia. Le m enzogne im pudenti della stam pa fascista non bastano a nascondere una verità che. si fa sentire col rum ore d elle schioppettate e col crepitare dei m itra. Sono false le cifre date dal governo fa scista. E ’ falso che in vai d i Lanzo i partig ian i abbiano ucciso il C om m issario politico R igola, ucciso invece in uno scontro con i tedeschi due settim ane p r i m a che ne venisse data la notizia. Ed è falso che fossero p ro n ti i carri, i cannoni e gli aero p lan i. I tedeschi ne hanno b i sogno altrove e ,p e r questo i loro servi facevano la voce grossa p e r farsi co raggio. La verità è u n ’altra. M igliaia d i ope ra i rifiutano di presentarsi agli o rd in i di deportazione o fuggono dai convogli che dovrebbero p o rtarli in G erm ania. In q u e sti giorni i tedeschi si apprestano a tra sportare tu tti i diciasettem ila carab in ieri in q u ad ra ti p e r forza nella G .N .R . in P o lo n ia, centinaia hanno già provveduto a sventare il p ian o , a ltri seguiranno. Solo :a C odogno cento carab in ieri in arm i e in divisa hanno lasciato la caserm a n o n certo p e r p resentarsi com e sbandati. I n tanto num erosi ufficiali di tu tti i gradi an ch e p e r l ’im pulso dato alla guerra dal G overno dem ocratico chiedono di p re n dere pa rte attiva al m ovim ento p a rtig ia no e abbandonano posizioni di attesa che si dim ostrano o rm ai insosten ib ili. Q uesto è quanto è avvenuto n el m ese fam oso, questa è la risposta del popolo italiano a ll’im p u d en te m anovra del ca pociurm a d i P re d a p p io . E le grandi azioni contro i p a rtig ian i? I m iliti h anno fucilato sbandati im p ru den ti, fattisi cogliere iso lati, h anno a r restato ostaggi, bruciato case contadine, m assacrato fe riti. Ma scontri sul serio sono avvenuti là dove i partig ian i hanno attaccato. I fascisti d irig e n ti d elle im prese assassine sono stati scovati fin n e l le case loro e giustiziati e decine di tra d ito ri che hanno denunciato giovani o hanno p redicato il tradim ento hanno già pagato con la vita. L eggete le nostre cronache, a p rite ogni giorno di stessi giornali fascisti e v ed re te che il 25 maggio ha segnato u n a g ra n de v itoria del popolo italiano contro il nem ico della P a tria . Oggi c’è un solido fro n te p artigiano che passa p e r o gni v al lata, p e r ogni m onte. Non è p iù tem po di attesa, di incertezze, di in cre d u lità. Rafforziam o ancora questo fro n te, conso lidiam o la sua u nità con la form azione di u n ornando c entrale unico del C.d. L .N ., p rendiam o le a rm i: il nostro d o vere è com battere! solo dopo a v e r sparato l ’ultim o colpo, com e i cento e cento no stri ragazzi cho ad u n alto di viltà preferiscono la m o rte con l ’arm a in pugno. Sono questi nostri ragazzi che il fascism o aveva creduto di avvelenare con la sua p ropaganda e che oggi invece sono in p rim a fila, sono di esem pio e di speranza a tu tto il popolo. Com e p o treb b e ro oggi i to rin esi che h a n no visto e sentito non credere n ella v it to ria, n o n credere n e l risorgere di u n a P a tiia che sa an co ra dare dopo tante p ro ve, dopo tante sciagure, questi giovani figli v a lorosi? Sono questi n o stri c om battenti che d i cono ad ognuno che la lib erazio n e d ’I ta lia non vede assenti gli Italian i e che la lib e rtà c o n q u is ta ta avrà u n a sicura galai.z ia n e lle fo rze di u n popolo cho si è orm ai risveglialo. 10 giugno; Giornata del martirologio antifascista V enti anni o r 6ono, il 10 giugno 1924 11 com pagno socialista G iacom o M atteotti veniva b a rb a ia m e n te assassinato p e r o r d in e perso n ale di M ussolini. M olti d e litti gravano sulla coscienza d el boia del popolo italian o e dei p opoli abissino, spagnolo, albanese, francese, greco e ju-, goslavo: lu tti saranno sanzionati ben presto. Nel (idilli di Giacomo Malid-olli ono riam o e rico rd iam o tu tti i m a rtiri della lotta antinazista e antifascista, dal n o stro indirne! ti abile G iam sci, capo del P a rtito C om unista, a G iovanni A m endo la, dai R a te ili R osselli a don JVlmzoni, a P ie ro G obetti ed a tan ti a ltri n o ti e oscuri. A d essi si aggiungono gli eroi p urissim i della guerra di lib e raz io n e, il generale P e ro tti, il professore u n iv ersi tario B raccini d el P a rtito d ’A zione, l ’o peraio com unista E usebio G iam bone, il cattolico L u sa rd i... N el nom e dei m a rtitri di o gni partito e d i o gni fede, chiam iam o tu tti gli Ita lia n i a ll’azione che sola darà a l popolo ita lia n i, alla nazio n e, lib e rtà e giustizia. D a essi ci deriva u n insegnam ento e u n com andam ento d i u n io n e : u n iti per com battere, u n iti p e r vincere. U n ’unità sacra si è stre tta n e l sangue dei m artiri e degli e ro i. V enti anni o r sono la coscienza nazio nale si riv o ltò contro l ’assassinio di G ia como M atteotti m a l ’unio n e fu insuffi ciente, la volontà di lotta troppo scarsa, l ’inganno e le com plicità sto rn aro n o la bufera dal capo di M ussolini e del fa scism o. Le p a ro le del P a rtito C om unista non fu ro n o a llo ra p u rtro p p o ascoltate. C onseguenze: allo rch é la lib erazio n e av reb b e potuto ra p id a m e n te ra g g iu n g e r si, dovrem m o su b ire a ltri venti a n n i di fascism o e la g u erra, anzi le g u erre. E com e se il destino volesse scolpire n e lla storia con una data fatale la c o rre lazione degli avvenim enti, il 10 giugno 1940 M ussolini, con le stesse com plicità del 1924, com m etteva il crim ine di d i chiarare la guerra alla F ran cia e a ll’In g h ilte rra, e p iù tard i a ll’A m erica e alla U R S S; quella guerra che, dalla pugnalata alla schiena alla sorella latina in poi, h a accum ulato rovine e ro v in e n e l nostro paese. Ma o ra basta: vogliam o farla finita e la farem o finita per sem pre. La p aro la d el P a rtito C om unista non è p iù ascol tata soltanto da una m inoranza. Il Parito C om unista è diventato il grande p a r tito della classe o p e ra ia ; esso è alleato col P a rtito Socialista, col q u ale dovrà form are un unico p a rtito del p ro le ta ria to ; esso, n el C .d .L .N ., è u n ito n e ll’azio ne con gli a ltri p a rtiti p opolari ed a n ti fascisti, con u tti gli Italian i p a trio tli che danno il loro braccio e la loro m ente a lla lotta com une p e r l ’in d ip e n d e n za e la dem ocrazia Q uest’unio n e p e r la lo tta è garanzia di v itto ria, è garanzia che il sangue di G ia como M atteotti e di tutti i no stri m a rtiri non sarà stato sparso invano. E non vi è m iglior m odo d i o n o ra re i n o stri caduti che di intensificare l ’azio ne, di battersi riso lu tam en te, come essi hanno fatto, se necessario, fino a l sacri ficio suprem o. LE D O N N E E LA LO TTA DEL P O P O LO ITALIAN O D ell’am piezza e della p ro fondità del m oto che trae gli Ita lia n i contro il n e m ico tedesco ed il rinnegato fascista, il c onributo d elle d onne è elem ento d e cisivo. D ietro le centinaia di m igliaia di gio vani che si sono sottratti alle chiam ate fasciste, dietro le schiere innum erevoli degli o p erai che affrontano n ella lotta il reg im e nazifascista, dietro alle form azio ni p a rtig ian e , d ietro il popolo tutto im pegnato n ella guerra d i lib erazione sono i m ilio n i di donne italian e. E ’ il loro consiglio, il loro appoggio che ha fatto degli Ita lia n i d ei com battenti p e r l ’in d i pendenza e la lib e rtà della P a tria , è il lo ro sacrificio che fa fro n te alle q u o ti diane necessità della fam iglia che ha p e r messo a tanti uom ini di lasciare tutto p e r affrontare nella d ura lo tta il nem ico d el nostro paese. E le m am m e hanno consigliato a l fi glio la via della m ontagna e d e ll’onore, le donne dei n o stri o p e rai li hanno sp ro n ati allo sciopeio e ne hanno sorretto la d in a resistenza. E le contadine nascon dono i re n ite n ti e vestono d i pan n i b o r ghesi i « d ise rto ri », le m ontanare ce m entano, n el sangue delle bestiali ra p presaglie, la loro solidarietà con i patrio ii. Così le donne hanno fatto d ella fa m i glia un centro vitale della resistenza n a zionale, u n punto d ’appoggio p e r la g u e ira di liberazione. L ’e o r e n a z io n a le B ia n c o n c in i ca d e , r i p e te n d o a ire g io v in e sp o se , le p a r o le d e l la P a s s io n a r la : m e g lio v edova d i u n e ro e ch e m o g lie d i u n v n e l e le r ip e te p e rc h è sa ch e o g g i le n o n n e d ’I ta lia H anno la tto p io p r io i a lie g g ia m e n to d i q u e u e d o n n e d i o p a g n a cu e tu tto h a n n o d a to p e rc h è L riom asse u n 'id e a d i g iu s tiz ia e d i l i b e i là. r, la passione delle n o stre donne trae alim ento u s u a necessità di d ite n d e re con la lo tta , la lain ig iia dalia d istiu z io n e di cui la m inaccia o g n i giorno il nazitascisruo. Q uattro anni di g uerra fascista, d ie ci m esi di terro re n azista vogliono d ire infinite dolorose p e rd ite p e r le n o stre donne, vogiion d ire centinaia di m ig lia ia di lan n g iie, sconvolte n e l loro e q u ili b rio econom ico e m orale, p re cip ita re da u n a vita onorata di lavoro n e lle c ondi zioni p recarie d elia v ita trascinata avan ti di giorno in giorno. N uovi lu tti m inaccia il fascism o con la sua offensiva contro la fam iglia : d e portazio n i in m assa, te n o r e sem pre piu cieco, lam e sem pre p iù d isp c ia ta. A questa offensiva fascista le donne o p pongono la lo ro lo tta e passano a form e sem pre p iù decise di azione. Eo sciopero generale d el m arzo ha posto il c o n tri buto delle d onne alla lotta di lib erazio n e in prim o piano e sono state le donne che, assiem e a i giovani, hann ospez/.alo il m onopolio nazifascista d elle stra d e e d e lle piazze: esse hanno organizzato le p rim e m anifestazioni contro la fam e, per p rim e h anno m ostralo, con la decisione d elle loro dim o strazio n i, com e si stra p pano le vittim e al te rro re nazifascista; esse sono riu sc ite a fa r sospendere le dep o rtazio n i di donne in G erm ania ed hanno lo ttato spesso con successo, con tro le deportazioni d e i loro u o m in i. A ttra v e rs o l a lo ro a z io n e n u o v e p r o sp e ttiv e si so n o a p e r te a lle d o n n e i t a lia n e : esse lo tta n o c o n tro ciò c h e im m e d ia ta m e n te m in a c c ia l a lo r o v ita e la lo ro fa m ig lia , esse lo tta n o p e r il p a n e e p e r i l l a n e u e i lo r o b a m b in i, p e r re s ta r e in I ta lia e p e r s tr a p p a r e 1 lo ro u o m in i a lla m o r ie , m a i n q u e s ta lo tta esse si c o n q u is ta n o a n c h e u n d o m a n i m ig lio re , u n a v ita n e lla q u a le la f a m ig lia n o n sia e sp o sta a lle m in a c e le c o n tin u e c u i la h a a b itu a la i l fa sc is m o , m a tro v i le c o n d i z io n i m ig lio ri d e lia su a e s iste n z a e d e i su o sv ilu p p o . in q u e s to sv ilu p p o la d o n n a c o n q u is te rà u n a v ita p iu ric c a . tyià oggi esse stanno spezzando le b a r rie re che n e lim itavano trad izio n alm en te 1 azione, 1 p re g iu u izi p e r cui la donna n o n può la re « u e n a politica », il r ito r n ello della « d onna che deve re stale in casa a la re la caiza », come se il q u o ti diano sacrificio della m assa-a o d ella lav u iau a -c cue ai u u io lavoro delia gio r nata ueve aggiungere il lavoio lalieoso d ella casa, non le conquistasse il u in tto di una p ien a partecip azio n e a tu tta la vita sociale. « Le am ine che devono re stare a casa » sono scese n e lle piazze a d ile n a e re le lo io fam iglie, hanno affrontato i m itra d ei rin n eg a ti fascisti: esse hanno fatto sen tire a tu tti gii Ita lia n i che n o n vi può essere libei la e dem ocrazia senza che ad esse p a rte cip i la donna, n ella pienezza dei suoi dii itti d i sposa, di m a a re , m a, anche, di co stru ttrice cosciente di una Ita lia m ig lio re n e lla pace e n ella lib e rtà . Così l ’unio n e di tu tti gli Ita lia n i — al di là di ogni ceto, di o gni m asse e di ogni trad izio n ale distin zio n e — si con fe rm a n e lla larga p artecipazione delle d onne a lla guerra di lib e raz io n e. E n ella tia g e d ia che sconvolge o g n i elem ento delia n o stra vita, l ’u n io n e di tu tti gli ita lia n i getta le basi di u n a vita lib e ra e già oggi investe e rip ro p o n e tu tti i p ro blem i che l ’incom pieto sviluppo d em o cratico d e l nostro paese aveva lasciati in disp arte. D i questo rinnovam ento sociale e p o litico che si p re p a ra oggi n e ll’u n ità d e l la lo tta , è elem ento n o n secondario fa nuova posizione che la donna va co n q u i standosi, spezzando nello slancio a n im o so d ella lotta p e r la sua vita e p e r la sua fam iglia, i vincoli che la m illen a ria sog gezione le aveva im posto e che essa si e ra a b itu a ta a risp e tta re . ■ FRONTE PARTIGIANO fi” necessaria la pronta form azione di un com ando unico d i tutto il m ovim ento partigiano. D al P iem onte, d a ll’E m ilia, dalla T o scana, d alle M arche si annuncia la fo r m azione d i nuove B rigate G arib ald i. Il m ovim ento partigiano si estende ogni giorno di piu , a c q u is ta nuova solidità, m aggiore forza com baitiva. Lo sviluppo d el m ovim ento p artigiano pone in m odo u rg e n te il problem a d ella sua unificazio ne sotto la guida di com andi unici,, r e gionali e centrali. N on solo tu tte le fo r ze già ad eren ti a l Corpo dei V olontari delia L ibertà d el C om itato di L ib erazio ne N azionale, m a anche quelle che fino ad oggi non hanno aderito ai C .d.L .N . devono essere u nite sotto la guida di un com ando unico. E questo com ando deve avere, n ella nuova situazione che si è creata e nella p rospettiva di sem pre m ag giori sviluppi del m ovim ento partig ian o , am pie p ossibilità d ’azione. P e r questo m otivo il P a rtito C om unista Italian o h a proposto al C .d.L .N . d e ll’Alta Italia che, accanto al Com itato m ilita re che ha svol to finora u n ’u tile azione di c o ordina m ento e di aiu to , sia form ato u n vero coniando centrale unico del C .d .L .N ., nel quale siano chiam ati a fa re pa rte anche i rap p re se n tan ti delle form azioni m ilitari che non avevano ancora aderito al Corpo dei V olontari della L ibertà. In tan to , in u n suo o rd in e dei giorno, il C om ando C entrale d ei D istaccam enti e d elle B rigate d ’A ssallo G aribaldi ha afferm ato la necessità d e lla p iù stietta unità d ’azione e di com ando d i tutto il m ovim ento partigiano. Dura lezione inflitta dai partigiani del cuneese ai nazisti. C uneo, A prile. F ra l ’ultim a decade di m arzo e la p r i ma d ’ap rile i gruppi p a rtig ian i della Val Casotto (T anaro) sostennero con succes so attacchi d i forze tedesche inv iate n e l la regione a scopo di rastrellam ento. Le operazioni, cui p arteciparono anche r e parti fascisti, seguirono in due tem pi e sem pre con esito sfavorevole ai tedeschi. L e form azioni p a rtig ian e , d apprim a, !con arm am ento di m olto in ferio re a quello d e ll’avversario, affrontarono le squadre tedesche n e ll’ab itato di Garessio, e con successivi attacchi lo co strin sero a ritirar si a Ceva, restando così p a droni d e ll’intera alta v alle del T anaro. P e rd ite tedesche accertate: 48 m o rti; fra i partig ian i 4 fe riti cattu rati e in seguito fu cilati. I edeschi concentrarono n ella zona una in tiera divisione fornita di a u to b lin d e e cannoni, sicuri che la su p erio rità di u o m in i e d i m ezzi avrebbe avuto rag io n e d e ll’avversario. L ’attacco iniziatosi da p iù p a rti contem poraneam ente costrinse i P a rtig ia n i a d u ri com battim enti dal fondo v aile alle m ontagne circostanti p iù a lte ; a lcu n i gru p p i, appostati in luoghi insidiosi con qualche m itra g liatrice ben piazzate inflissero gravi p e rd ite ai ted e schi e d ai fascisti i q u a li, q u o n d o già credevano di av erli circondati to ta lm e n te, rim asero delusi d e ll’o p eraz io n e : q u a si tu tti i g ru p p i in fa tti, usando la solita tattica d i diradam ento, riuscirono a r i ti ra rsi n e lle m ontagne p iù alte ed a r i u n irsi p iù ta rd i a lle form azioni d e lle valli adiacenti. I teueschi, le cui p e rd ite n o n furono in fe rio ri a 900 uo m in i, anche in questo secondo attacco, cercarono di celare le p ro p rie p e rd ite agli occhi della p o p o la zione, la quale invece potè osservare il passaggio continuo di autom ezzi chiusi che ti asportavano a l piano i cadaveri dei tedeschi uccisi. L e conseguenze d i questa fa llita o p e razione ricad d ero com e d i consueto su l la popolazione d ella regione, la quale, con a tti singoli e co llettivi, dim ostrò la p ro p ria solidarietà di azione e di se n ti m ento con i P a rtig ia n i, su di essa so p ra ttu tto i fascisti sfogarono o gni loro rab b ia incendiando e d eprendando case e villaggi — nu m ero se le uccisioni a M onlaldo, a P am parato e soprattutto a Leva. A ttacco alle com unicazioni, contributo partigiano alla battaglia d i R o m a . M anifesti in tim id a to ri tedeschi p o rta no scritto : « A ttenzione, i cavi sono vene! a. A ltri più recenti replicano le gravi m inaccie contro il sabotaggio. Q ue sta preoccupazione nem ica deve essere un m onito p e r o gni Italian o . Se i cavi, i fili, i b in a ri sono vene, a rte rie , nervi del nem ico, colpiam oli, tagliam oli, rid u ciam oli a ll’in erzia ed a l dissanguam ento. II giorno 25 p ro p rio in risposta agli u ltim i b andi m inacciosi, i P a rtig ia n i so no scesi sulla guardatissim a linea T orino-M ilano e hanno fatto saltare il g ran de p onte presso Saluggia. Il treno di T o rin o ha dovuto d iro tta re , o re preziose sono state tolte al nem ico. A Savona il 1° m aggio sono state fatte in te rru zio n i sulla linea p e r A lessandria e su quella di Genova. A V erona la lin e a di afflusso dei r i n forzi e degli approvvigionam enti ted e schi del B rennero è stata in te rro tta il 1° m aggio. G iungono n otizie del b rilla m ento del ponte della V al G rana, in te r ro tta è ,sta ta la Ivrea-A osta. L ’audacia d ei P a rtig ia n i obbliga il n e m ico a sem pre p iù gravose m isure di si curezza, che si dim ostrano insufficienti. N e ll’Ossolano un treno è sta to attacca to, 8 m iliti e 6 tedeschi d isa rm a li; un m ilite che ha fatto resistenza ucciso. I P atrio ti ric o rd in o : taglino i fili, d i vulgano ro ta ie ! I ferro v ieri sabotino le m acchine e le a ttrez z atu re, ogni m in u to di arresto è un m in u to di m eno che l ’e sercito h itle ria n o passerà in Italia. I P a r tig ian i scendano d a lle linee, quando fe r m ano i tren i n e distruggano le locom o tive. Ita lia n i, il sabotaggio è dovere di ognuno, non rim an d ate, non aspettate che facciano gli a ltri: ognuno faccia il isuo dovere. Il granello di sabbia di ognuno form erà il pugno di sabbia che il popolo italiano b u tta n e ll’ingranaggio d ella m acchina di guerra nazi-fascista; n e ra llen te rà il m oto, affretterà la v it toria. I II .1.1 II .... MI ONORIAMO I NOSTRI MARTIRI EROI T o rin o , m aggio. N elle L anghe (C uneo » si è costituita la XV B rigata d ’Assalto G arib ald i « G e n e rale P e ro tti » ; in V al di Susa si è co stitu ito il D istaccam ento d ’Assallo G a ri baldi « E usebio G iam bone ». Così con 10 sviluppo d el m ovim ento partig ian o i P a trio ti onorano degnam ente la m em oria dei d u e nob ilissim i m a rtiri, caduti e ro i cam ente sotto il piom bo nazista. La B rigata d ’Assalto G arib ald i « T o r i no » ha proposto p e r la m assim a d eco ra zione il G arib ald in o T en e n te B iondi con la seguente m o tivazione: Soldati, che siete stati inquadrati nel' l ’esercito della vergogna e della m orte, assicurate la vostM salvezza. E ’ venuto 11 m o m en to d i gettare la divisa del tra d im e n to . D isertate con le arm i, nascon d e te vi, raggiungere le file d ei partigiani! NAZIONALI « Il T en e n te B iondi com andante di una squadra di P a rtig ia n i, d u ra n te un ultaeco dei nazi-fascisti, p u r di salvare i p ro p ri uo m in i a spregio d ella p ro p ria vita accettò un com battim ento im p a ri da solo con u n fo rte gruppo d i tedeschi e sparò con il p ro p rio m itra fino a ll’e sa u rim en to d elle m u n izio n i uccidendo 14 tedeschi e ferendone u n a ven tin a. F erito venne catturato dai tedeschi e trucidato sul posto. E sem pio d i sacrificio e di eroism o ». Z ona di o p erazio n e, a p rile 1944. •— IL POPOLO ITALIANO LOTTA CONTRO IL TERRORE LA DEPORTAZIONE E LA FAME Sciopero ad O m egna per il massacro di 14 P atrioti. O m egna, m aggio. G li a s sa s sin i fa sc is ti v e n u ti a c o n o s c e n za a e ir a ro c a itta d o v e e r a sita u n in i a r m e n a a i ¿ 'a rtig ia n i vi ta c e v a n o ir r u z i o n e m a ssà c ra iiu o l e n t i , m t e r n ii e r i e in c a ic o . ¿4 r a m a t i v e n iv a n o cosi tr u c a a ti, q u a s i a Slogai e la r a n u ia a i n o n o s a re 1 atta c c o a ire io r m a z io m in a r m i. L ’in u ig n a z io n e s u s c ita ta n e iia p o p o la z io n e t u e n o r m e e im m e d ia ta v e n n e la r is p o s ta p o p u ia ie . iu n u e u ia ta m e n te u n m a n ite s to la n c ia to d a l L .d .L .N . p r o c la m a v a io sc io p e ro g e n e ia ie . r u l l a u m e g n a e ilito ru i p a r te c ip a r o n o a l in e r a ie , m e n tr e o g n i a ttiv ila v en iv a so sp esa. 1 l a sc isi! o c c u p a ro n o i l p a e se e ie c e r o o l t i e 2UU a r r e s ti se n z a r iu s c ii e a d im p e d ire il c o rte o , ¿ riu s c iiu n o so lo a c o n te n e r e la lo l l a t u o n d e l c im ite ro , d o v e , co m e si s e p p e in se g u ito , ìm tie s tia n r o n o tr u s ta n do ra M a d re d i u n o d e i c a u u ti c o lp e v o le d i p ia n g e ie i l tìg lio e d i a v e r re a g ito a g li s g n e rr i ch e n e in s u lta v a n o la m e m o r ia d ic e n d o lo u n d e lin q u e n te . I l c o p n tu o c o v e n iv a s ta b ilito a lle o re 18 e m a n ile s ti d e l c o m a n d o te d esco che a n n u n c ia v a la I m ita z io n e d i c in q u e o p e r a i p e r o g n i ta m ilic a se il la v o ro n o n si rip re n d e v a i l g io rn o ¿2. B e r o g n i g io rn o d i sc io p e ro o g n i la b b n c a a v re n b e a v u to c ìn q u q e t a c i t a t i . La m inaccia pazzesca e bestiale non riu sc ì a p ieg a re la popolazione, l i 12 io sciopero continuava com patto. A nche il giorno dopo il lavoro rip ie se solo p a r zialm ente. 1 boia n azisti non osarono eseguire q u an to avevano m inacciato. La sera scoppiavano tre bom be d a v anti alle case di tre trad ito ri fascisti. N on è questo il prim o episodio di lo l la d ella n o stra città, i fascisti Ranno ncciso b a m b in i, scannato fe riti, a rrestato , m inacciato p iù gravi d istru z io n i; m a so no im p o ten ti a piegarci. L a n o stra lotta è legata a quella dei P a rio ti sui m o n ti; abbiam o im parato che solo così possiam o difen d erci. Cosi abbiam o fatto fa llire nei giorni scorsi il tentativo di d ep o rtare 200 o p e rai in G erm ania, così abbiam o stra p pato u n a d istrib u z io n e d i grassi che ci veniva negata, così abbiam o scioperato e dim ostrato il 1° m aggio. A O m egna bastone tedesco e fascista n o n dom ano p iù . La situazione è tesa, ci sono colpi d u ri, m a siam o in lo tta e m eniam o colpi anche no i. M anifestazioni per il pane nel b olo gnese. Bologna', m aggio 1944. T recento donne e 150 uo m in i hanno m anifestato a Sesto Im olese p e r re c la m are dalle a u to rità fasciste l ’aum ento d elle razio n i, i copertoni p e r le b ic i clette, il petro lio p e r l ’illu m in a z io n e , la creazione di pozzi per l ’acqua potab ile. Si è an ch e m anifestato contro le d e p o r tazioni e contro i tedeschi ed i fascisti. L a m anifestazione è d u ra ta p iù o re , ed alla fine le a u to rità hanno dovuto p ro cedere ad u n a im m ediata d istrib u zio n e di 200 gram m i di salum i p e r persona. P e r le stesse rivendicazioni a ltre 35 m anifestazioni hanno avuto luogo n e l l ’ultim a settim ana in v arie lo ca lità della pro v in cia di B ologna. D im ostrazioni a N e rv i contro lo sfolla m ento. Genova, m aggio. Vivissim o il ferm ento regna p e r lo sgom bero di m igliaia di case im posto dai tedeschi a Genova ed in pro v in cia. Su tu tte le fam iglie pesa la te rrib ile m inac cia di essere cacciate di casa da un m o m ento a ll’altro senza sapere dove a n d a re. La m attin a del 18 a N ervi, in una via che dev’èssere com pletam ente sfolla ta, c’è stata una dim ostsazione d i donne e di ragazze. Si gridò contro i tedeschi, si im precò contro la guerra e contro i fascisti, si grida di non voler accettare di a b b an d o n are le case. E ’ interv en u ta la tru p p a tedesca con le m itra g liatrici, m a in tutto il q u a rtiere è restato sem pre vivo il ferm ento. L o sciopero delle m on d in e n el bolognese e n el pavese. B ologna, m aggio. E ’ in corso lo sciopero d elle m o ndine n el B olognese: 1300 sono già scese in lo tta a M edicina e 1000 a C astel M ag giore. Esse chiedono, fra l ’altro , che le paghe siano p o rtate da L. 28 al giorno a L. 50; 7 o re di lavoro invece di 8 ed il m iglioram ento del vitto. Lo sciopero si sta allargando a tu tte le 6000 m ondine d ella regione. I n tu tta la regione si è iniziato lo scio- pero d elle m o n d in e che chiedevano l ’a u m ento dei salari, il m iglioram ento del vitto, ecC. M igliaia di m o n d in e sono già in lo tta e l ’agitazione si estende sem pre di p iù . L e donne italiane non vogliono andare in G erm ania. C om o, m aggio. L e operaie d ella fab b rica R osasco, a p p ena sono v enute a conoscenza che il sindaco fascista era in te rv en u to p e r ave re i no m in ativ i di 50 o p e raie da d e p o r tarsi in G erm ania, hanno ferm ato le m ac chine, sospendendo il lavoro. 11 sindaco ha a llo ra rid o tto il n um ero d e lle o p eraie rich ieste a 25, m a l ’agitazione continua, perchè nessuna o p eraia deve essere in viata a subire sofferenze ed oltraggi nel paese dei nazisti. A neli in uno sta b ili m ento di R ovelasca 500 donne hanno ferinalo il lavoro p e r p ro testare contro la precettazione di 150 d onne p e r la G er m ania, afferm ando il loro d iritto di re stare vicine a lle lo ro fam iglie. F erm ate d i lavoro ed agitazione per l ’aum eno d ei salari a G enova. G enova, m aggio. In tu tti gli sta b ilim e n ti della grande G enova v ’è una forte agitazione p e r o t ten e re un aum ento d ei sa iari, che devo no essere ra d d o p p ia ti p e r la r fro n te al continuo aum en to dei prezzi. G ii operai ric h ie d o n o : l j l ’aum ento d el 100 % dei sa lari e degli stip e n d i; 2) l ’aum ento d e l le ra zio n i d ei grassi, della carne e del la tte ; 3) il m iglioram ento d e lie m ense azien d a li, ed infine che siano lasciati tra n q u illi i fa v o la to ri che reclam ano il d iritto di vita p e r lo ro e p e r le loro fa m ig lie. M entre le e lezioni delle com m is sioni in te rn e sono state o v u n q u e boicottate , v ’è sta ta il 15 una ferm ata di lavoro di due ore allo stab ilim en to E rid a n ia . Il 16 u n a d im ostrazione nel co rtile della « V ittoria » p e r p ro testa re contro il li cenziam ento d i 15 op erai, che sono stati riassu n ti, ed il 18 una ferm ata d i lavoro di u n ’o ra a lla SIA C. VITA DI PARTITO Organizzare manifestazioni e comizi La nuova offensiva che, in legam e con quella degli r-seiciti A lleati, ao uniaino sviluppare su tu tto il fro n te a i rotta contro l'o p p re sso re tedesco e d i suoi se r vi lascisti, e che dovrà m olto piesto aboccare n el grande m ovim ento p o p o la re in su rrezio n ale, esige 1 im piego auuace e coraggioso di lu tti q u e i m ezzi di lo tta che, com e le m anifestazioni di stra da ed i com izi, concorrono efficacem en te a creare un atm o sfera p re-insurrezion a ie ed a ro m p ere l ’a u to rità d elie forze tedesche e fasciste in caricale d i m an te n e re l ’ord in e. Q ueste form e di lo tta pos sono essere u tilm en te e facilm ente im piegate an ch e n elle g randi città, quando i com pagni abbiano iniziative,, coraggio e d audacia. E ’ c ertam e n te necessario che l ’am b ie n te sia b e n p re p ara to . B isogna che p e r u n a data p a rtico la rm e n te significativa, com e può essere il 10 giugno p e r u n av venim ento che h a scosso l ’o p in io n e p u b blica, com e u n atto d i b a rb a rie da pa rte d ei n em ici e d ei fascisti, o p e r u n a r i vendicazione fo rtem en te sen tita d alle più larg h e m asse p o p o lari, sia sta ta p rim a condotta una larga cam pagna di a g ita zione siano state d istrib u ite m ig liaia e m ig liaia di m an ifestin i, e le m ura della città siano state coperte d sc ritte . B iso gna cioè che tu tti sap p ian o di che cosa si tratta, che tu tti i c ita d in i p artecipino al sentim ento generale. E ’ evidente che in certi casi q uesta stessa agitazione p re p a rato ria può essere a ffrettata e rid o tta a l m in im o , quando cioè il latto stesso ha com m osso, sollevato, agitato l ’anim o p o p o lare . La L iberazione di R om a è stata, ad esem pio, u n ’avvenim ento che ha scos so p o ten te m e n te tu tta la nazione. In questi caso, quando v ’è in tu tti u n sentim ento com une che n o n dom anda che di esplodere e di essere m anifestato, l ’organizzazione della m anifestazione o del com izio volante n o n può n o n r i u scire. B isogna scegliere a llo ra a lc u n i p u n ti della città che si p restin o b en e, piazze e strade p a rtico la rm e n te n ei q u a r tie ri p o p o lari, bisogne sciegliere l ’ora p iù adatta, l ’uscita d alle officine o q u e l la del m ercato. B isogna che l ’org an izza zione di P a rtito d ella zona o d ei setto re m o b iliti i suoi m iiita n i, p erch è ciascuno ra scin i verso il luogo d e lla m anifesta zione i suoi com pagni di lavoro, i suoi v icini, conoscenti, ecc. D evono essere p a rtico la rm e n te m o b ilita ti i giovan e le donne che sono state le p ro m o tric i e le an im atrici di tu tte le m o b ilita z io n i che hanno avuto luogo in questi m esi. L ’o r ganizzazione deve in o ltre sciegliere l ’ora to re, che deve essere audace, sicuro, pro n to e che deve p re p ara rsi a d ire in pochi m in u ti le parole chiare e sem plici che in d ic h in o ai m anifestanti il sig n i ficato d ella m anifestazione e le direttiv e di azione e di lo tta . C ura partico lare dev’essere data alla difesa arm ata d e l l ’o ra to re e d ella m anifestazione. Ma sono soprattutto la sorpresa, la r a p id ità d e ll’organizzazione e l ’audacia della m anifestazione che devono assicu ra re la sicurezza d e ll’o ra to re e d ei m a n ifesta n ti. D ipenderà dalla situazione e d alle pos sib ilità concrete se il com izio dovrà sciogliersi subito o potrà invece sbocca re in una m anifestazione che p erco rrerà le p rin c ip a li v ie d el q u a rtie re . D ip en d e, rà anche d alla situazione e d alia forza del m ovim ento se invece del com izio vo lan te e della m an ifestazione d i sorpresa sarà p o ssìb ile chiam are con m an ilestin i e scritte m u ra li tu tta la cittauinanza a d im o stra re in u n aalo lu o g o , in u n g io r no ed u n ’ora stab ilita, fa piazza c en tra le, davanti ai m u n ic ip io , ecc. 1.e rta m e n te in questo caso anche le fo rze d i r e pressione saranno m o b ilita te e bisognerà p re p ara rsi a ll’u rto . C om unque u n a serie di m anifestazioni e d i com izi volanti p re p are ran n o l ’am b ie n te p e r g randi d i m ostrazio n i, che saranno già n e lle g ra n di città il p re lu d io di a zio n i p re-m su rrezionali. Ci avviam o ra p id a m e n te verso g randi decisive battaglie. Ciò im p o n e a tu tti i com pagni lo studio a tte n to d i o g n i p o s sib ilità di lo tta . Ci vuole au d acia, in i ziativa, capacità di afferrare p ro n ta m e n te ogni p ossibilità p e r co n q u istare n u o vo posizioni, p e r fa re se n tire sul nem ico la n o stra pressione e m odificare a n o stro favore i ra p p o rti di forza. Ci vuole soprattutto chiara consapevolezza d e l l ’o ra che il nostro paese sta a ttra v e r sando, e d e l fatto che in questa situ a zione o gni settim ana h a u n ’im p ortanza decisiva, che m en tre gli eserciti A lleati avanzano dal sud, nessuna settim an a d e ve tra s p iri e re senza che sia latto u n pas so in avanti verso il grande o biettivo che ci sta din an zi: l ’in su rre zio n e di tu t to il popolo p e r cacciare i tedeschi e conquistare l ’in d ip e n d e n za e la lib e rtà. 2 G iugno I rin n eg a ti della re p u b b lica sociale cercano di in su d iciare il p atrim onio di m em orie di cui o gni italian o è oigoglioso e sul q u ale si to n d a la m igliore tra dizione del nostro paese. D opo aver te n tato di com prom ettere n elle loro sporche faccende M azzini, si aggrappano a G a ri b a ld i e , coi loro sp u d o rati cartello n i, v o rrebbero d a re eroiche apparenze a quei verm e che è la re p u b b lica . M a essi n o n riescono n el lo ro in te n to : G aribaldi rivive n elle gloriose B rigate che ile p ortano il n o m e; n e i « G aribal d in i » com e in tu tti i P a trio tti rivive oggi, p iù deciso che m ai, lo spirito e ro i co che m osse p e r la prim a volta il popolo italiano a lla lo tta p e r l ’in d ip en d en za e la lib e rtà . E il cartello n e fascista n o n è solo un in u tile tentativo di p ro fan a re l ’E roe più caro a l c uore di ogni ita lia n o , m a anche uno dei ta n ti tentativi di in fan g are la nostra lo tta di lib erazio n e nazionale. Q uel fango ricade. P erò , sugli ig n o b ili sicari che p ro sti tuiscono al nem ico ogni ricchezza m ate ria le e m orale al nostro paese. E nel fango essi saranno ricacciati dafla tra volgente offensiva delle nazioni U n ite e dai colpi sem pre più d u ri dei P a tr io ti. D opo la liberazione di R om a e lo Ma alla salvezza e alla lib era zio n e, sbarco alleato in Francia, la lotta del all’atto finale d el m o v im en to in su r popolo italiano ha assunto un ritm o rezionale, non si giunge se non at ed un carattere n u o v o . G li italiani traverso una m oltiplicazione di tutte hanno com preso che sia m o entrati in le lo tte . P ortando avanti decisam ente una nuova fase della guerra, che h a n l ’offensiva partigiana, intensificando no avuto inizio le grandi e decisive l ’azione dei G .A .P ., sviluppando Vat battaglie che dovranno concludersi tività delle squadre di difesa operaia con la totale distruzione della G er e d i tutte le fo rm e di organizzazioni m ania hitleriana. G li italiani hanno arm ate di massa, m oltiplidando ed al com preso che m entre il nem ico ha largando le lotte delle grandi masse subito sul nostro suolo una grave d i operaie, contadine, popolari, rifiu sfatta, è g iunto 'i l m o m en to d i in te n tandosi decisam ente anche con le ar sificare tu tti gli sfo rzi e di gettare m i di farsi trasportare in Germ ania, tutte le fo rze nella m ischia per d i rifiutandosi di obbedire ai decreti e struggere ed annientare l ’oppressore, leve d i u n governo illegale, sp ezza n per arrivare con V insurrezione alla li do con dim o stra zio n i e com izi l ’orberazione d i tutto il paese. G li ap p e lli lanciati da R om a liberata agli italiani d elle regioni occupate dal co m andante delle forze alleate, genera le A lexander, dal presidente del G o verno italiano e d el capo del nostro P artito, P aim iro T ogliatti, per an nunciare che e giujita l ’ora d e ll’a t tacco generale e d e ll’insurrezione contro l ’occupante, sono stati raccolti. L’offensiva partigiana in tutta l’Italia Cen Il m o vim en to nazionale marcia desitrale. - Lo sviluppo del movimento insur 's ám ente sulla via d e ll’insurrezione, e rezionale nelle Marche, nell’Umbria ed in di giorno in giorno le notizie, che ci g iu n g o n o ,p e r quanto affrettate ed in Toscana. c om plete, dalle varie regioni m ostra Il bolleijtino del G .Q .G . allealo nel no che tutte le fo rze nazionali sono M editerraneo del 17 giugno ha com u in m o vim en to ; e che, particolarm ente nicato che forze p artigiane italiane nelle regioni d e ll’Italia centrale più hanno lib erato la città di T eram o, vicine al fro n te di battaglia, T in su r l ’hanno p residiata im pedendo ai te rezione nazionale è già una realtà deschi di fare saltare alcuni ponti e con la quale il nem icò deve fare i di com piere pro g ettate distruzioni ed conti. Il rapido svilu p p o d e ll’avan hanno accollo le tru p p e alleale. zata nem ica e la continuata fuga dei tedeschi che non accennano a fe r Altri comunicatili alleali hanno, nei giorni scorsi, sottolineato l’im p o rta n marsi, il passaggio all’offensiva d e l za d e ll’azione svolta dai P artig ian i m o v im en to partigiano, il crescere ita lia n i n e ll’Italia C entrale contro le n elle città e nelle campagne d ei m o com unicazioni del nem ico. U n p a rti v im e n ti popolari d i massa, il rifiuto colare elogio è stalo rivolto dal ge in massa dei giovani d i presentarsi nerale A lexander ad alcune fo rm azio alle leve, la sem pre p iù accentuata ni p a rtig ian e delle M arche e della disgregazione delle fo rze fasciste, so zona di Grosseto che hanno distruttilo no gli elem en ti principali d i una s i m olti p o n ti, attaccato e m itragliato tuazione insurrezionale in pieno sv i colonne nem iche, incendiato autom ez luppo, e che deve avviarsi senza tar zi, e dato un valido concorso aH ’avandare verso la conclusione fin a le : lo zata delle forze A lleale. scatenam ento d ello sciopero generale insurrezionale e d e ll’insurrezione p o A ppare chiaro il grande significalo polarei per la cacciata d ei tedeschi e politico di questo riconoscim ento a l la instaurazione d i n uovi organi di leatilo del co n trib u to offerto dal p o p o potere popolare. lo italiano alla sua liberazio n e. Se il concorso offerto d a ll’E sercito Ita lia Questa conclusione non verrà, 'tu t no alle operazioni non è ancora q u e l tavia, da so la : essa deve essere pre lo che il popolo italiano v orrebbe, e parata ed organizzata. Questo com pito certam ente p e r ragioni non d ip en d e n spetta a tutto il m o v im en to naziona ti dalla volontà del G overno, gli ita le, a tutte le forze antifasciste, al n o liani non restano tuttavia assenti dal stro P artito. B isogna che in questo fro n te di battaglia. P re se n ti nella m om ento sia in tu tti chiara la co guerra per multo il c o ntributo offerto scienza della necessità d e ll’insurrezio dal m ovim ento nazionale di lolla ne e del m odo con cui V insurrezione contro i tedeschi, essi lo sono anche potrà trionfare, sia in Lutti ferm issi sul cam po p iù pro p riam en te m ilita re, ma la volontà di dare tu tto perchè sulla stessa linea del fronte, p e r il V insurrezione trionfi. concorso dato dalle form azioni p a r E ’ necessario insorgere: è necessa tigiano che in sid ia n o , attaccano, inorio non solo per affrettare l ’ora della liberazione e per dare un grande c o n • lestano il nem ico, im pediscono lo svolgim ento dei suoi m ovim enti di r i tributo del popolo italiano alla guer tirata, facilitano alle truppe alleate ra antinazista. E ’ necessario insorgere l'o p era di distruzione e di a n n ien ta per salvare le nostre regioni da n u o m ento. Il collegam ento tattico è sta ve e p iù terrib ili distru zio n i. Se noi to operato sul cam po fra le fo rm a non insorgessim o, non dessim o il col zioni p artig ian e d e ll’Italia C entrale e po finale ad un nem ico che cerca n e l le forze alleate, e che trova la sua la ritirata il suo scam po, e se questi dovesse per la nostra inazione sosta re, anche per non m olto tem po, so pra una linea di difesa ¿la La Spezia a R im in i, le nòstre regioni se tte n trionali sarebbero profondam ente d e vastate, i bom bardam enti aerei m ic i diali e continuati, le d istru zio n i ope rate dai tedeschi im m ense. E d il n e m ico potrebbe profittare d i questo prolungam ento del suo dom in io per portare a term ine il saccheggio delle La classe operaia ha nettam en te av nostre u ltim e ricchezze, per portare vertito che con la liberazione di R o in G erm ania le m acchine e, soprat ma si è creata una situazione nuova. tutto, per razziare e deportare u o m i D im ostrando ancora una volta la sua ni, giovani, donne. La notizia che a grande sensibilità politica ed il proGenova i tedeschi, circondate le fa b briche con i carri arm ati, hanno p re fortdo senso degli interessi nazionali, levato 10.000 operai e li hanno im m e la classe operaia è en trata im m edia diatam ente portati in G erm ania, in tam ente in azione. Dai p rim i di giu dica quale terribile minaccia pesi su gno. a M ilano, a T o rin o , a Genova tu tti noi. Il nem ico è battuto m a non l ’agitazione n e lle grandi officine è piegato e nella sua livida rabbia, n e l in in te rro tta, le ferm ate di lavoro e la sicurezza d e ll’im m ancabile d isfa t gli scioperi si susseguono, ed anche ta, esso cerca di vendicarsi portando quando non si sciopera i f rendim ento ancora colpi spietati. P er assicurare del lavoro è pressoché n u llo . P e r la la nostra salvezza bisogna insorgere, liberazione di R om a, per l ’a n n iv e r non dargli tem po di fare al nostro popolo *ancora del m ale, schiacciarlo. sario della m orte di Giacom o M atteot- dine, fascista, favorendo la crescente disgregazione d elle forze, fasciste, si creano ,in u n ’azione che ha già un carattere insurrezionale, le condizioni per lo sc a ten a m en to della battaglia finale, d ello sciopero generale in su r rezionale e d e ll’insurrezione p o p o lare. P er ra g g iu n g e re q u e st’o b b ie ttiv o non c ’è tem po da perdere. La situ a zione si sviluppa con ritm o celeris sim o, anche se non ancora uguale in tutte le regioni. Ma d o vu n q u e, anche dove la guerra sem bra lontana, la questione si pone con im m ediata con cretezza. T u tte, le organizzazioni di m assa, le fo r m a z io n i p a r tig ia n e , lo B rigate, d ’A ssa lto G aribaldi, i G. A .P ., i C om itati di agitazione, i C o m ita ti d ei C ontadini, il F ronte della G ioventù, i G ruppi di D ifesa delle do n n e, devono portare subito la loro attività sopra un piano insurreziona le. E d i C .d .L .N . d evono, collegati strettam ente con le organizzazioni di massa, sapere assolvere al loro c o m pito d i direzione di tutto il m o v i m en to . A i m ilita n ti com unisti sp etti anco ra una volta, com e in tu tte le lolle p recedenti contro i fascisti e contro i nazisti, l ’onore di essere in prim a fila, alla testa d el popolo, nella bat taglia finale per la liberazione d e l l ’Italia. LE FORZE PARTIGIANE LIBERANO TERAMO E SI CONGIUNGONO COLLE TRUPPE ALLEATE p iù evidente espressione n ella lib e ra zione di T eram o, ha u n valore poli tico e m ilita re che consacra tutta 1 im portanza del m ovim ento partigiano italiano. Si raccolgono così, n ella p a rte cip a zione p artigiana alla lib erazio n e d e l l'Ita lia C entrale, i fru tti di tutto il lavoro com piuto nei m esi scorsi per o rganizzare ed attivare in q u elle r e gioni le form azioni p a rtig ian e . O pera nelle M arche la divisione d ’assalto G aribaldi « M àrclie ». Essa è com po sta dalla 5a Bri gàia d'assalto G a rib al di, con 5 distaccam enti (zona di P e saro), la 23 a B rig . d ’assalto G aribaldi (zona di A ncona), la 24a B rigata d ’as salto G aribaldi (zona di M acerata). In T oscana operano la 10a B rigata d ’assalto G aribaldi e la 12% in o ltre distaccam enti d ’assalto G a rib ald i as sai attivi n e lle zone di Siena, G ros seto, V olterra, A rezzo. In U m b ria vi sono la B rigata d ’assalto G aribaldi « A ntonio G ram sci » e la 1111 Brigala U m bra, n elle zone di N orcia e di F o ligno. D istaccam enti garibaldini e ra no ai p rim i di giugno attivi nella zo na di R ie ti, Avezzano, A quila, T e ram o. Ma tutte queste form azioni h a n no in queste ultim e settim ane m o lti plicalo i loro effettuivi, ed i distacca m enti sono diventati b rig ate, le b ri gate divisioni. • -E’ a queste fo rm azio n i, aderenti al C orpo dei V olontari della L ibertà del C .d.L .N . e nel (piale m ilita n o p a trio ti di tu tti i partirti antifascisti, che si deve l’azione partig ian a svolta n e l l'Ita lia C entrale, ed elogiata dal Co m ando A lleato. T u tte le n otizie che ci giugono d i rettam ente da queste reg io n i, mentire conferm ano le indicazioni dei b o lle t tini alleati sulla grande efficacia delle operazioni p artig ian e contro i ted e schi in ritira ta , indicano che vaste zone di te rrito rio sono o rm ai in m ano alle forze p a rtig ian e . Le au to rità fa sciste sono scom parse dalla circo la zione, i re p a rti fascisti si sono ra p i dam ente disgregati, e m en tre le forze partig ian e assicurano il m antenim ento d e ll’o rd in e, nei com uni si sono in se diali nuovi organi di p o tere p o p o lari, le G iunte p o p o lari com unali nomi* nato dalle organizzazioni antifasciste di m assa, dalle form azioni partig ian e, e dai C .d .L .N ., che assicurano la d i rezione politica del m ovim ento. MACERATA e TOLENTINO occupate dai partigiani. A ll’ultim a ora ci giunge dalle M ar che la notizia che i P a rtig ia n i, che hanno intensificato ovunque la loro offensiva, tagliando tu tte le c o m u n i cazioni stradali e facendo saltare p o n ti e v iad o tti, hanno occupato M ace rata e T o lentino. I partigiani controllano i valichi appen ninici. - Siena liberata dai patrioti. In tutta la T oscana il m ovim ento in surrezionale è in pieno sviluppo, (ritinge n otizia che il Passo del C e r reto e storto bloccato dalle form azioni [»artigiane. A nche gli altri valichi a p penninici sono in p a rte controllati dai P a trio ti. I tedeschi h anno dovuto organizzare convogli scortali p e r p o ter fare affluire i m ateriali m ilita ri: questi convogli sono stati in più punt‘i attaccati con successo dai P a rti giani. Da F irenze i fascisti scappano v e r so il no rd , p o rtando dietro le fa m i glie. A lcuni gruppi di disp erati c e r cano p rim a di fuggire di sfogare la loro rabbia contro i cittad in i, m o lti plicando arresti ed assassini, m a \ G .A .P . sono attivissim i in città e so no già m olti i fascisti ed i tedeschi tolti dalla circolazione. A ll’ultim a ora giunge notizia che i P artig ian i hanno lib erato Siena. In m olte località delle provincie di A rez zo, Siena, V olterra le a u to rità fasci ste sono fuggite, ed hanno preso pos sesso dei Com uni i rap p resen tan ti delle organizzazioni p o p o lari. T u tti i m ovim enti d iritira la dei te deschi sono ostacolarti dai P a rtig ia n i, che fanno saltare ponti e strade, ed attaccano i convogli. Verso lo sciopero insurrezionale Scioperi ed agitazioni a M ilano, G enova, Torino. ti, per l'assassinio di B runo B uozzi, contro le d eportazioni, p e r le riv en dicazioni d e ll’aum ento dei salari e delle razioni a lim en tari scioperi e ferm ale di lavoro hanno avuto luogo in liutti i grandi stabilim enti dei tre centri in d u stria li. Si creano così, n e l la lotta, le condizioni p e r lo scatena m ento dello sciopero generale in su r rezionale. L ’unità della classe o p e ra ia si rafforza, l ’organizzazione si tem pra e si m igliora, into rn o ai C om itati di agitazione si riunisce la totalità delle m aestranze, n ei C .d.L .N . di of ficina si salda l ’u nità degli o p e rai, dei tecnici, degli im piegati, degli in gegneri, di itami gli elem eriti decisi a lo ttare contro i tedeschi e d i loro servi. Gli agenti del nem ico sono identificati in ogni fa b b ric a, sorve gliati, am m oniti, che o rm ai anche per loro è finito il buon tem po e si avvi cina il m om ento del castigo. Le condizioni di vita degli operai si fanno ogni giorno più difficili, e sem pre più te rrib ile pesa su ognuno la m inaccia di essere preso e portato in G erm ania. Ma una decisa volontà di lotica gonfia il cuore di ogni o p e raio. E ’ venuto il m om ento della resa dei conti, il m om ento di difendere cori le arm i la p ro p ria lib e rtà contro i razziatori nazisti, il m om ento di cac ciare gli oppressori ed i loro servi, il m om ento di dare ai padroni che h a n no collaborato con i tedeschi, ai loro aguzzini, alle spie ed ai fascisti la giusta e severa punizione. Con lo sciopero generale in su rrezio n ale la classe operaia saprà essere ancora una volta alla testa della nazione nella b avaglia p e r la liberazione. Sciopero g e n erale a To rino p er im pedire il tra sporto delle m acchine in G erm ania. Il 19 giugno le m aestranze della F iat M irafiori sono e n tra te in isciopero. Q uesta è la risposta degli operai a l l ’ord in e di sm ontare le m acchine che i tedeschi vogliono trasp o rta re in G erm ania. V alletta ra d u n a ti gli o p e rai in un com izio, ha tentato di addorm eniiare la loro vigilanza con l ’a n nuncio di concessioni di carattere econom ico. O ra to ri operai hanno r i sposto che la prim a questione da r i solvere è quella delle m àcchine. Q ue ste non debbono d iv en ta re p reda n a zista. V alletta ha assicuralo che le m acchine saranno ricoverate in una galleria rifugio a G ard eran a p e r p re servarle dai b o m b ard am en ti. Gli o p e rai hanno risp o sto : « V o i vi ren d ete com plice dei tedeschi, noi li cono sciam o b en e, conosciam o i loro si stem i. F ig u ra rsi se pensano di m et tere in rifugio le m acchine che ilianto necessitano p e r la loro p roduzione bellica ». « N è un uom o, nè una m acchina per la G erm ania » ha d ichiarato la C om m issione Io p eraia alla direzione della F ia t; le m acchine sono nostre, sono patrim o n io nazio n ale e noi sia mo decisi a d ife n d e rle con o gni m ez zo. La C om m issione ha poi rich iam a lo la d irezio n e al senso di resp o n sa bilità p a trio ttica , dich iaran d o che chi si rende com plice d ei n a zi-fascisti, lo faccia per interesse o p e r vigliacche ria, sarà giudicato dai trib u n a li del popolo. G li o p e rai hanno già versato m ollo sangue nella lotta di lib e raz io n e e sono disposali a v ersarn e ancora p e r difen d ere l ’esistenza della nazione e del nostro p o p o lo ; se anche i d iri genti d e lla F iat risc h ie ran n o q u a lc o sa, non faranno n ulla p iù che il loro dovere. La solidarietà n azionale è l'im p e rativ o d e ll’o ra , chi viene m eno è un trad ito re e n o n avrà p iù posto nella com unità n azionale. Lo intenda chi deve. Lo sciopero com inciato il 19 alla M irafiori si è esteso nei giorni se guenti a tutte le p iù im p o rta n ti offi cine Iliocinesi e cioè alla L ingotto, alla R iv, alla Savigliano, alla G randi M o to ri, alla Scaravella, alla B erghoughan e T edeschi, alla L ancia, alia beat, alla V iberti, alla F ilp , ece., ecc., Nel se t tore della B arriera di M ilano u n d i cim ila operai sono in sciopero, 13 m ila al B orgo S. Paolo. (C o n tin u a in seconda p a g in a ) HANNO ASSASSINATO BRUNO BUOZZI Venti b a im i dopo M atteotti, alcuni anni dopo G ram sci e i fratelli R o s selli, hanno assassinato B u o zzi. Un a ltro dei capi più au torevoli del p ro letariato italiano, uno dei m assim i d i rigenti della C onfederazione d e l L a voro, la cui p iù larga u n ità doveva essere consacrata pochi giorni dopo il suo sacrificio, è stalo assassinato. La belva fascista e nazista vuole il sa n gue dei m igliori p a trio ti, dei m igliori italian i, dei più fedeli com battenti per il lib ero avvenire del popolo. 1 resti dei tred ici uom ini fu cilati e abbandonati in u n cam po, a fianco di m ille a ltri, testim oniano l ’efferatezza e la bestialità di un nem ico che d o b biam o rad icalm en te distruggere se vo gliam o salvare il paese e l ’umaniit'à. Il nem ico è feroce p erchè si sente p e rd u to , ma la sua fero cia non fa che accelerarne la p e rd ita, p erchè suscita nel popolo una decisione sem pre p iù ferm a di farla finita una volta per sem pre. Gli operai delle fabbriche di G e nova e T o rin o hanno scioperato con tro il b arbaro assassinio di B runo B uozzi. Q uesta è stata l ’espressione della volontà di tutto il popolo. Nel nom e di B runo Buozzi e di tu tti i m artiri n o stri, avanti, u n iti più che inai, prep aran d o n e lla lotta la costi tuzione di un unico p artito del p ro letariato , avanti p e r la prossim a v it toria d e ll’indipendenza e la lib ertà. IL N U O V O G O V E R N O D E M O C R A T IC O A soli cinque giorni dalla lib e ra zione di R om a si è form ato n ella r a pitale d 'Ita lia il nuovo G overno De m ocratico di guerra presieduto da Ivanoè B onom i. L ’elem ento che cacauterizza il nuovo Governo dem ocra tico è che esso è form ato esclusiva m ente dai rappresentanti dei partili antifascisti che com pongono il C om i tato di L iberazione N azionale. 11 p re sid en te del C onsiglio è stato durante i nove m esi d e ll’occupazione nazista di R om a il presidente del Com itato C entrale di L iberazione N azionale. P e r il P artito C om unista fanno p arte del G overno il capo del P a rtito P a i m iro T ogliatti, ed i com pagni C ullo, come m inistro d e ll’A gricoltura, P a lerm o sottosegreta !. ali i g u erra, e Pesenti sottosegrei * . . a lle Finanze, che occupavano già quesiti posti nel precedente G overno Badoglio. P rim i atti del nuovo G overno, che ne sottolineano il netto orientam ento dem ocratico, sono stati avere in tro dotto una nuova form ula d i g iu ra m ento « allu nazione » in luogo della form ula tradizionale di giuram ento ai re, ed avere, nel suo prim o decreto, deciso p e r la line della guerra la con vocazione di una A ssem blea C osti tuente che dovrà perm ettere a l popolo italiano di scegliere lib eram en te la nuova form a di Stato che esso v o rrà. La form azione del nuovo G overno D em ocratico del C .d .L .N ., e d i suoi prim i atti che il luogotenente del re ha dovuto accettare sono le conse guenze dello sbloccam ento della si tuazione politica italiana operato in a p rile a N apoli per m erito d e ll’in i ziativa coraggiosam ente assunta da P aim iro T ogliatti a nom e del P artito C om unista. P arv e allora ad alcuni p artiti che q uesta nostra iniziativa ispirata da un chiaro e realistico sen so dei veri interessi nazio n ali, voles se p o ter significare rin u n zia e com prom issione di quella profonda a sp i razione dem ocratica e rep u b b lican a che è oggi com une alla m aggioranza del popolo italian o . Invece q u e ll'in i ziativa, p u r essenzialm ente dom inala dalle esigenze poste dalla condotta della guerra di lib erazio n e, e p u r su b o rdinando a queste su p erio ri esigen ze ogni altra considerazione, risp o n deva anche e n el m odo m igliore pos sib ile alla necessità di procedere ad una profonda dem ocratizzazione del (C o n tin u a z io n e d a lla p rim a p a g in a ) M ercoledì 21 il C om ando tedesco ha o rd in alo la serrala. Ma il m ovi m ento si estende e si rafforza di ora in o ra. Gli operai chiedono in sisten tem ente arm i e sono decisi ad usarle per non lasciare trasportare ne u o m ini, nè m acchine in G erm ania. Le squadre di difesa operaie h a n no respinto un attacco di fascisti repubblicar.i arm ali di m itrag liatrici e accom pagnati da u n carro arm ato, e li hanno cacciati dalla fabbrica. T orino pro letaria ancora una volta è in lesta alla lotta e ìndica al popolo italiano la via d e ll’in su rre zio ne nazionale p e r la cacciata dei te deschi, per l ’annientam ento dei fa scisti, per la lib erazione della nostra P atria. Gli o p erai m ilanesi s a lutano la liberazione di Roma. La notizia della liberazione di R o m a, subito seguita da quella dello sbarco in F rancia, ha provocato nelle officine m ilanesi grandi m anifestazio ni di gioia. Il sentim ento di giubilo e la certezza che si è aperta la fase delle grandi battag lie decisive si è tradotta concretam ente in .fe rm a te di lavoro che, oltre a p ro d u rre un danno im m ediato ad una produzione clic, direttam en te od ind irettam en te, serve in gran pa rte la guerra di H itle r, h a n no nuovam ente afferm ato di Ironie alle vane provocazioni della teppa squadrista, la capacità com battiva del proletariato m ilanese: afferm azione di grande im portanza in questa fase di preparazione dello sciopero generale insurrezionale. Alla P irelli, il lunedì 5 giugno gli operai hanno lavorato poco o n ie n te ; lutto il giorno vi è stato nei reparti un gran discutere ed un com m entare festosam ente la grande notizia. A ll’in dom ani corre tra gli operai la parola d ’o rd in e : questo pom eriggio non si lavora. A m ezzogiorno lo stab ilim en to è circondato da fascisti e p o liziotti. Avvengono tafferugli ed incid en ti. Gli operai rim angono negli stabilim enti ma non lavorano. La notizia n el p o m eriggio dello sbarco alleato a u m e n ta il generale entusiasm o. A lle ore 13, m algrado la presenza dei fascisti, una grande bandiera tricolore è stata messa sopra la porta d ’ingresso. Alla Breda, il lunedì qualche re parto ha ferm ato p e r dieci m in u ti, in tutti non si è quasi lavorato, gli ope rai si sono riu n iti p e r discutere e dare sfogo alla loro gioia ed alle loro O n d a ta d i s c io p e ri a G enova. G enova, 8 giugno paese, e costituiva anzi la necessaria Da un paio di settim ane si e ra in i prem essa e condizione p e r ogni posziata negli stabilim enti della zona in >ibile sviluppo dem ocratico. S u p eran d u striale di Genova una viva a gitazio do la sterile posizione in cui da più ne p e r o tte n e re l ’aum ento del 100 %. mesi si logorava l ’antifascism o nel dei salari, l ’aum ento delle razioni a li M ezzogiorno; portando al G overno, m en tari, specialm ente dei grassi, il alla direzio n e del paese e della guer m iglioram ento delle m ense aziendali. ra le forze antifascisti© ¡im ponendo il Gli sfollam enti iniziati dai tedeschi, ritiro del re p e r il m om ento orm ai le gravi conseguenze dei bom badaprossim o della liberazione di Rom a m en ti provocati dalla presenza delle si ponevano concretam ente le p rem es forze a rm a te naziste, la m inaccia d e l se p e r i nuovi sviluppi che si sono le deportazioni sono tulli fattori che poi avuti a R om a e che, se l ’a n tifa hanno c o n trib u ito a re n d ere p iù d e scismo italian o fosse rim asto chiuso cisa la volontà di lotta degli operai nel vicolo cieco in evi si trovava p r i m a che l ’intervento del com pagno T o 1 genovesi che n el sostenere le loro r i vendicazioni salariali inten d o n o m a gliatti ponesse in m ovim ento la si nifestare il loro in d o m ab ile o dio con tuazione politica italian a, non si sa tro l ’o ccupante ed i suoi servi fascisti. reb b ero certamenil'e avuti in un m odo Ber cercare di calm are l ’agitazione i così p ro n to e senza alcun danno per gerarchi fascisti ed il prefetto B asile l ’unità del F ronte N azionale di lotta avevano prom esso di p rovvedere ad contro i tedeschi evi i fascisti. un sostanziale aum ento dei salari e Q uesti risu lta ti sono stati rag g iù n ti delle razioni alim en tari. Ma, stanchi p erchè a N apoli si era o rm ai aperta di prom esse m ai m an ten u te, gli o p e la strada al riconoscim ento della vo rai di G enova sono scesi in lo tta . 11 lontà pop o lare che (trova la sua espres 1 giugno a lle o re 10 gli operai dei sione nei p a rtiti antifascisti raccolti p iù im p o rta n ti stabilim enti h anno fe r nel Com itato di L iberazione. In q u e m ato il lavoro. Il 1 e il 2 fe rm a te di sto m odo il nuovo G overno può con lavoro hanno avuto luogo, tra l ’altro, tare, p e r la condotta della guerra, a n alla San G iorgio di Sestri, alla F os che su ll’appoggio d elle forze che e ra sati, allo stabilim ento A lle stim en to no raccolte a tto rn o al prim o Governo N avi di S am pierdarena, a tu tti gli sta B adoglio e fra queste particolarm ente b ilim en ti di Sam pierdarena C orniglia.importami! q u e lle degli ufficiali. no. a quelli della zona R ivarolo-B olIl F ronte N azionale U n itario , così, zaneto-P onte, ed a quelli di Genova resta salvo ed u nito sotto la direzione centro. N egli stabilim enti del porto del G overno D em ocratico del C .d.L . gli o p erai non sono usciti, m a hanno N .; m en tre si rafforza, dopo la fo r iniziato la tattica di non lavorare q u a m azione del G overno B onom i, l ’unità si nien te, di abban d o n are il lavoro, dei p a rtiti antifascisti. Il rafforzam en per rip ren d e rlo , ab b an d o n arlo di n u o to d e ll’unità antifascista cd il su p e ra vo, e rifiutarsi insom m a di p ro d u rre m ento delle divergenze che ci haniio se le r vendicazioni non vengono ac in m olli p u n ti, a proposito del prim o colte. G overno dem ocratico di g u e rra , d i Di fro n te a q u est’o ndata di sciope visi dal P a rtito Socialista e dal P a r ri, il p refetto B asile ha deciso il 3 la tito d ’A zione, è d ’essenziale im p o r serrala ed h a fatto affiggere un m i tanza in questà fase di grandi b a tta naccioso m anifesto. Le officine si sono glie in su rrezio n ali, nelle quali l ’in te r ria p e rte il 6, m arted ì. Gli operai sono vento della classi;' operaia e delle rie n tra ti, ma d u ra n te la gio rn ata si grandi m asse pop o lari è decisivo per sono avute nuovam ente ferm ate di la determ in are la vittoria del m ovim ento in su rre zio n ale e p e r p o rre, n ello stes voro in quasi tu tti gli sta b ilim e n ti, p e r so tem po, con questo definitivo con salutare la lib erazione di R om a. La trib u to alla lib erazione del paese, le agitazione è poi continuata e, quando prem esse di un profondo rin n o v am en si è sparsa la n otizia del b arb aro as to politico e sociale: p erchè ciascuna sassinio di B runo B uozzi, delle n u o classe, com e ha detto il com pagno T o ve ferm ate di lavoro hanno avuto lu o gliatti conterà dom ani n ella vita del go in tu tte le officine p e r esp rim ere paese p e r quello che avrà sapnto a p l ’indignazione delle m asse o p e raie. p o rtare oggi alla guerra di lib e ra D opo le ferm ate di lavoro d el 1 zione. m aggio, q u est’ondata di scioperi e agitazioni, p e r m otivi politici ed eco nom ici, è una nuova prova della forsperanze. A lle officine O. M . I.OUO -za com battiva del p ro letaria to geno vese, che è ben deciso ad intensificare o p erai hanno abbandonato il lavoro la sua azione e di p re p ara re così n e l a lle o re 14. A lla B row n-B overi il la la lotta lo sciopero insurrezionale ge voro è stato sospèso p e r dieci m in u ti. nerale. Alla C .G .E . uscita alle ore 14. A lle R u b in e tte rie N azionali, sospensione di 20 m in u ti. AU’Iso tla F raschini di M ilano ed alle sezioni d ecentrate il lavoro è stalo sospeso tra le ore 14 e le 14 e u n q u a rto . A lla F olk ed alla M orelli non vi sono state sospensioni, m a p e r tunta la giornata n o n si è fa t to nien te, u n continuo raggrupparsi e discutere degli o p e rai, m en tre d i re tto ri e capi-reparto non si sentivano in grado d ’im p e d ire quello stato di cose. A lla Fonderia E lettrica Pracchi il lavoro è stato sospeso alle 10, ed il pom eriggio, tu tti gli operai, ed anche gli im piegati, non sono rie n trati. A lla B o rletti su alcune m acchine è apparsa la scritta in rosso : « W Rom a liberata ». Le donne di a lc u n i re p arti si sono m esse sui capelli e sul petto nastrini rossi. A lle o re 16 la grande m aggioranza è uscita dalla fabbrica. A ll'in d o m an i circa 70 o p e rai, uom ini e donne, sono presi a dom icilio p e r essere p o rtati in G erm ania. I nom i e l ’indirizzo sono stati fo rn iti dalla d i rezione. Il 9, p e r p rotestare contro questa deportazione, che voleva esse re una rappresaglia nazista contro la m anifestazione p e r la liberazione di R om a, tutto lo stabilim ento è n u o vam ente in sciopero. N essuna m an o vra o m inaccia nazista può spezzare la m agnifica capacità com battiva del pro letariato m ilanese. In tutte le officine, l ’affissione di m anifesti tric o lo ri della Federazione C om unista M ilanese per la lib e raz io ne di R om a h a provocalo grande e n tusiasm o. Ferm ate di lavoro a Tori no per la liberazione di Roma. T orino, 8 giugno La lib erazione di R om a e lo sb ar co alleato h anno suscitato tra la m as sa o p e raia un grande entusiasm o ed hanno m oltiplicato la volontà di Ruti lare decisam ente fino alla lib e raz io ne. Q uesta volontà si è trad o tta con cretam ente in m anifestazioni e fe r m ate di lavoro. Ecco a lcu n e p rim e n o tiz ie: all'A reanautica vi è stata una ferm ata di lavoro di u n quanto d ’o ra. A lla Lancia T80 % della m aestranza è uscita u n ’o ra p rim a , alla Spa uscita quasi totale m ezz’ora p rim a , a lla Cisitalia uscita due o re p rim a. I n tu tti gli stabilim enti la p roduzione è in questi giorni sensibilm ente dim in u ita. Ferm ate di lavoro a To rino p er l'assassin io di Bruno Buozzi. T orino, 12 giugno La notizia d e ll’assassinió di B runo B uozzi ha provocato vivo ferm ento tra la m assa operaia to rin e se . T u tti gli operai hanno sentito che, assassi nando B runo B uozzi, i fascisti hanno voluto co lp ire tutto il m ovim ento sin dacale italian o . In m oltissim e officine hanno avuto luogo d elle fe rm a te di lavoro. Gli operai torinesi hanno vo luto così o n o ra re la sua m em oria con un atto di lo tta, e dim ostrare la loro ferm a volontà di vendicare B uozzi e tutti gli a ltri m artiri assassinati dal fascism o. 10.000 o perai genovesi deportati in G erm an ia Genova, 18 giugno Il 16 giugno ing en ti forze tedesche, con carri a rm a ti, hanno circondato le p ricip ali officine della zona di G eno va. N egli stab ilim en ti sono e n tra ti plotoni di S.S. arm ati di fu cili m i trag liato ri. B loccate tu tte le uscite, i nazisti hanno prelevalo gli operai gio vani e v alidi, e, sotto la m inaccia d e l le arm i li hanno fatti m ontare sugli au to carri. P o rta li im m ediatam ente a l la stazione gli operai sono stati insac cati in vagoni bestiam e, ritti, in p ie di, senza p ossibilità d m uoversi. TNove treni carichi sono p a rtiti nella serata. A lcuni operai che sono riu sciti a fug gire e to rn are a Genova, riferiscono che dopo poche ore di viaggio le condizioni nei vagoni erano già im possibili, m olti erano svenuti per m ancanza d ’aria. Si calcola che 10.000 operai siano stati deportati. L ’o perazione di sorpresa riuscita alle forze naziste ha determ inato n e l la m assa operaia genovese la ferm a volontà di o pporsi con le arm i e con ogni mezzo a nuovi tentativi nazisti. M eglio m o rire com battendo p e r d i fendere la p ro p ria lib e rtà che m o rire asfissiati in vagoni-bestiam e. U na r e sistenza solidale nelle officine costa sicuram ente m eno vittim e che il solo viaggio, ed assicura la lib e rtà. L’ OFFENSIVA PARTIGIANA E INCOMINCIATA L ’attacco alle lin e e di c o m unicazione. M entre i fascisti re p u b b lican i presi dal panico e ab b an d o n ati dai tedeschi, che non sono p iù in grado di dare loro uom ini e a rm i, hanno fatto im provvisam ente silenzio a proposito d e gli strom bazzati rastrellam en ti, i p a r tigiani sono passali o v u n q u e a ll’of fensiva. A nim ati dai proclam i del Govcrno n azionale e del C om ando a l lealo essi hanno in questi giorni m o l tiplicati i loro sforzi. Li riem p ie d ’o r goglio la pubblicazio n e delle loro ge sta in un b o lle ttin o di guerra, che accom pagna ogni giorno quello a l leato. Il prim o o biettivo dei p a rtig ian i è quello costituito dalle lin e e di com u nicazione del nem ico. N um erosi gli a tti di sabotaggio sulla linea del Sentp io n e, due a Cuzzago, un terzo p re s so M eina; sulla linea B iella-N ovara, su quella N ovara-T orino, sulla Santhià-A fona. A ll’altezza di V alm adonna è stata in te rro tta p e r parecchie ore la linea M il ano-A lessandri a . Sabotag gi sulla lin e a V cntim iglia-G cnova, e su quella B rennero-V erona. A d U d i ne sono sta te d istru tte due locom otive dai G .A .P . A T o rin o danneggiati im p ian ti di scam bi e segnalazioni. Sono queste le p rim e inform azioni, m a di giorno in giorno l ’azione p a r tigiano contro le linee di com unica zione si p recisa e diventa p iù efficien te. I tedeschi non devono utilizzare la re te ferro v iaria italiana p e r il (tra sporto d elle loro tru p p e e del loro m ateriale, questa è la parola d ’o rd in e di tu tte le form azioni p artigiano. E l ’azione contro il traffico nem ico può essere resa p iù efficace dal c o ntributo di sabotaggio che devono dare fe rro vieri, o p e rai, conducenti, contadini. Scam bi, b in ari, segnalazioni, a ttrezza tu re e lin ee p e r la trazione e le ttrica devono essere ovun q u e colpite Fate p erd ere un m inuto al nem ico, anche un m inuto solo. M ilioni di m in u ti, sono giorni e giorni guadagnati, che affrettano la nostra liberazione. T renta 15 giugno I p a rtig ia n i hanno assaltalo un d e posito di d in am ite asportandone p a recchi q u in ta li ed hanno faitto saltare fa galleria sulla lin ea fe rro v ia ria nei pressi di P rim o la n o . La p o ten te esp lo sione faceva c ro llare la roccia. L ’im p o rtan te linea di com unicazione e di rifo rn im en ti per il nem ico è stata in terro tta. Lu I ulsesiu liberata - L e popolazioni applaudono allu gloriosa Sesta B r i gata G aribaldina. La sesta B rigata d ’assalto G aribaldi ha occupato le c ittad in e di S erravalle e Borgosesia ed ha lib eralo tu tta la vallata dai nazifascisti. P a ttu g lie G a rib a ld in e si sono spinte fino a q u in dici chilom etri o ltre R om agnano Se sia che è già in p ian u ra . L ’entusiasm o della popolazione è in d escriv ib ile; ovun q u e passano i distaccam enti e le colonne dei camion» coi p a rtigiani arm ati ed in divisa, uom ini, d onne e b am bini si affollano ad app lau d ire. Non un solo giovane si è presentato ai bandi fascisti, l ’afflusso alle fo rm a zioni è tale in questi giorni che si è dovuto resp in g ere i ragazzi non a n cora di leva. M agazzini di fascisti sono stati a p e r ti e i viveri sono stati d istrib u iti alla popolazione. In o gni paese è stato a f fisso u n proclam a del C om ando nel quale, m en tre si fa o b bligo di non p agare le tasse e di non fare alcuna p restazione a l sedicente governo rep u bblicano, viene com m inata la pena di m o rte p e r im piccagione alle spie ed a coloro che diano ricetto ai tra dito ri nazifascisti o com unque fa v o ri scano l ’o p e ra di repressione dei b a n diti h itle ria n i. G li episodi d e ll’occupazione e gli scontri sono l ’argom ento di ogni con versazione, lo stim olo alla re sisten za, l ’esem pio che sem pre nuovi com b atten ti devono seguire, Il giorno 15, fascisti u b ria c h i uccidevano un ragaz zo di 15 a n n i a R om agnano e la p o polazione rispondeva con un corteo im p o n e n te p e r i fu n e ra li. 1 partig ian i attaccavano il presidio fascista e lo facevano sloggiare. li 18, a lla n o tiz ia ch e in G a llin a r a si tro v a v a n o fo rz e fa sc iste e te d e s c h e , i g a r ib a ld in i a tta c c a v a n o a l l ’im p ro v viso co n m itra g lia tr ic i a u to tr a s p o r ta te e co n u n a m a n o v ra a g g ir a n te d ai m o n ti. I fa sc is ti a b b a n d o n a v a n o in fu g a il p a e s e , m e n tr e la sc ia v a n o s u l te r re n o u n a q u in d ic in a d i m o r ti e q u a s i a ltr e tta n ti p r ig io n ie r i n e lle m a n i d e i p a r tig ia n i. I c o m b a ttim e n ti si S volgevano ; fin q u a s i n e l l ’a b ita to . Vi si d is tin g u e v a n o d u e ra g a z z e a n n a te d i m itr a : fig lie e s o re lle d i p a tr io ti f u c ila ti d a i te d e s c h i a v e v a n o o tte n u to l ’a r ru o la m e n to co m e c o m b a tte n ti. I G .A .P . all’azione. G enova 20 giugno Il g enerale P a ro d i podestà d i G e nova la cui resp o n sab ilità n e ll’o rg a nizzazione d ella gigantesca razzia che i tedeschi hanno com piuto n e lle fa b b rich e genovesi era stala accertata, è stalo colpito dalla giustizia po p o lare. Sfuggito ad un prim o ten tativ o , ieri ha pagato con la vita i c rim in i com p iu ti. L ’azione svolta d ai G .A .P . ha suscitato n ella popolazione un largo ed entusiastico consenso. A lessandria, 8 giugno In occasione d ella presa d i R om a, i G .A .P . penetravano n e l co rtile d e l la tipografia G rasso, d o v e rsi stam pa il P opolo di A lessandria, e in tro d u cevano n e lla sala delle m acchine due bom be. P ochi m in u ti dopo due scop pi violentissim i indicavano la riuscita d e ll’operazio n e. V enivano d anneggia le m acchine, fo rm e , stam pe e c ara t teri, in m odo che il giornale ha d o vuto in te rro m p ere le sue p u b b lic a zioni. VITA DI PARTI TO P A S S A R E A L L’ O F F E N S I V A La lib erazio n e di R om a e lo sbarco d egli alleali in F ran cia segnano l ’in i zio della fase decisiva della guerra. E ’ necessario che ogni com unista sia a lla testa della lotta e sia p ronto a fro n teg g iare gli ^viluppi della si tu azio n e. E ’ necessario che le orga nizzazioni com uniste sappiano riso l vere, anche se dovessero restare tem poraneam ente staccate dal centro del P a rtito , i pro b lem i che il rap id o svi luppo di tal situazione pone e porrà. U n solo obiettivo deve guidarci : pas sare a ll’offensiva p e r p rep arare nella lolla le condizioni d e ll’in su rrezio n e nazionale. Ciò vuol d ire che noi dobbiam o p o ten ziare al m assim o il F ro n te P a r tigiano, che dobbiam o organizzare in grande il sabotaggio sistem atico della p roduzione, l ’in te rru zio n e delle lin e e di com unicazione, la distruzione dei mezzi d i,tra sp o rto , dei depositi di v i veri, di a rm i, di c arb u ra n ti del n e m ico. Ciò vuol d ire che le agitazioni, le d im ostrazioni, gli scioperi devono m oltip licarsi e susseguirsi, devono assum ere un carattere sem pre p iù vio lento di m assa, devono unificarsi in un grande m ovim ento generale e sboccare nello sciopero generale in surrezionale e nella in su rrezio n e p o polare. A questi com pili nuovi p otrem o far fro n te solo se li affronterem o con spi rito di com battenti, con entusiasm o rivoluzionario. E ’ necessario che ognuno di noi senta che stanno b a t tendo le o re decisive. N on si può c ontinuare n el tran tran di ogni giorno, degli app u n tam en ti q u o tid ia n i, della solila riu n io n e set tim anale della cellula, della discus sione sindacale, della d istribuzione del giornale, della racco lta delle q u o te, d elle chiacchierate con i com pì- gni di lavoro, d elle otto ore in fa b brica dal lunedì al sabato, per una settim ana dopo l'a ltra . Com e se n ulla di nuovo vi fosse sotto il sole. No, lavorare con questo spirito significa lav o rare con m etodo atten d ista, anche se si è contro l ’attendism o, significa non fare oggi n u lla di diverso da quello che si faceva ieri, significa a t ten d ere che a rriv in o gli A lleati a l i b erarci, significa aspettare che le cose vadano da sè. N on tu tti possono p a rtire per il fro n te, m a tutto il te rrito rio n azio nale lo dobbiam o co nsiderare un grande fro n te. O gni com unista deve sen tire la necessità del lavoro che esso svolge per c o n trib u ire a b attere il nem ico. N oi dobbiam o lavorare con lo stesso entusiasm o, con lo stesso spirito di sacrifìcio, con lo stesso d i sprezzo del p erico lo , com e se fossim o al fronte. Se vi sono com pagni che oggi d o r m ono otto o re al giorno, dorm ono troppo, se vi sono com pagni che la vorano p u n tu alm en te e lavorano bene p e r le pro d u zio n i di guerra, questi com pagni non sono dei com unisti. Se vi sono dei com pagni che trovano òggi tem po p e r rip o sa rsi e div ertirsi, n o n sono dei soldati, non sono dei com battenti. Oggi suprem o dovere p e r un com u nista, p e r u n italiano è quello di es sere un com battente sul fro n te e d ie tro il fro n te, davanti e alle spalle del nem ico sui m onti e n elle città, nello trin c ee e n e lle fab b rich e. Solo lavorando con spirito v e ra m ente pratico e rivo lu zio n ario , solo colla dedizione di tutte le n o stre fo r ze, di tutte le nostre e n erg ie fisiche e m orali, potrem o assolvere il nostro com pito di oggi, potrem o sostenere l ’offensiva e d irig e re l ’insu rrezio n e nazionale. Sulla via dell'insurrezione si rafforza l'unità tra il popolo delle città ed il popolo delle campagne La folgorante avanzata sovietica ci da la m isura della disperata situa zio n e nella quale il nazism o è stato precipitato d a ll’attacco concentrico d elle N azioni U nite. La crisi d e ll’hitlerism o si fa sem pre p iù profonda, i tem p i stringono: m entre su tu tti i fro n ti le A rm a te liberatrici avanzano, l ’atm osfera in su rre zionale si precisa col vertiginoso svilu p p o d e lle file partigiane, col m o lti plicarsi delle agitazioni popolari, colla crisi sem pre p iù aperta n e lle file degli sgherri fascisti. T u tti gli strati popolari scendono in lotta: n elle città, accanto agli scio peri con i quali la classe operaia, affiancata dai tecnici e dagli im piegati, d ife n d e il patrim onio nazionale dal saccheggio nazista e guida le masse urbane alla lotta d i liberazione, si fan n o sem pre p iù num erose le a gitazioni e le dim ostrazioni d elle donne e d ei giovani, sem pre più esteso e profondo\ il ferm ento insurrezionale che si palesa n e ll’im potenza d el cosidetto governo repubblicano. Le m asse contadine sono in ferm e n to : dopo le agitazioni, le ferm a te di lavoro e gli scioperi che hanno caratterizzato la campagna della m onda, ab biam o le agitazioni in massa dei braccianti e la decisione plebiscitaria d e i contadini di non dare u n chicco d i grano agli am m assi. C om lizìone fondam entale per l ’insurrezione vittoriosa, l ’estendersi della lotta nelle cam pagne è l ’espressione della profonda connessione che si sta bilisce, sulla via d elT insurrezione, tra le masse popolari urbane e le masse contadine. La lotta contro gli am m assi e le re q u isizio n i è lotta d i tutto il popolo italiano. E ’ lotta del co n tad in o : eg li non vuole essere defraudato dalle se d i centi autorità fasciste del giusto com penso per la sua fatica, per m ezzo d e l l ’im posizione di un assurdo calm iere. E ’ lotta d elle m asse u rb a n e : esse sanno la via che prendono, colla com plicità d e i traditori fascisti, i p rodotti del nostro suolo e d e l nostro lavoro. E ’ lo tta di tutto il popolo ita lia n o : esso sa che o gni quintale, o gni chicco di grano è u n c o n tributo alla guerra nazista, è un aiuto allo sforzo disperato che i nazisti fanno p e r aggrapparsi alla nostra terra, sacrificandola alla d istruzione scientifica e p iù brutale. E in questa lotta contro le re q u isizio n i e gli am m assi, le mosse contadine, vedono nella classe operaiu e nelle masse urbane la forza che le appoggia concretam ente: nelle squadre d i difesa e d ’assalto che si m oltiplicano nelle cam pagne, operai e stu d en ti a fflu iti dalle città per sottrarsi alle leve e alle deportazioni, com battono a fianco d ei giovani contadini d el posto. A lle c o ndizioni stesse di questa lotta, che iniziata com e difesa contro gli agenti fascisti degli am m assi e contro i razziatori nazi-fascisti d i carne um ana, si trasform a in attacco contro tu tte le sed icen ti autorità fascste d e lle cam pagne, porta il suo contributo, accanto a quello fondam entale della lotta partigiano, anche la lotta delle m asse urbane, guidate e spronate d a lla classa operaia. Sotto questa duplice pressione le fo rze nazi-fusciste sono costrette a c o n centrarsi e ad abbandonare vasti territori a p residi assolutam ente spropor zionati al com pito d i dom are il crescente ferm en to contadino. A lle squadre d i difesa e d i assalto riesce q u in d i p iù facile la liberazione d el villaggio d a lle fo rze nazi-fasciste e d il consolidam ento d i un ordite dem ocratico, realizzato dal C .d .L .N . di villaggio eletto dal popolo e appoggiato dalle organizzazioni d i massa (C om itati contadini, F ronte della G ioventù, G ruppi d i difesa, ecc.). C osi vasti territori d elle cam pagne sono orm ai trasform ati in zo n e libere o sem i-libere, in basi d i una lotta partigiano d i massa. E, n e ll’integrarsi della lotta urbana che gli operai guidano attraverso il m oltiplicarsi delle agitazioni e degli scioperi, con la lotta che le squadre m ilitari d i massa conducono nelle cam pagne, appoggiate dalle form azioni partigiane, m aturano le co n d izio n i vittoriose d ello sciopero insurrezionale atto conclusivo della battaglia che tu tto il popolo ha sferrato per la sua liberazione. Con lo sciopero contro i nazisti e gli industriali collaborazionisti la classe operaia torinese difende il patrimonio nazionale A ncora una volta il proletariato, avanguardia d ella lotta di liberazione, ha dim ostrato d i essere il difensore p iù conseguente degli interessi na zionali. T o rin o proletaria è scesa in lotta per salvare le m acchine dalla rapina nazista, ed ha scioperato per dieci giorni, respingendo sdegnosa le lu sin ghe dei collaboratori, rispondendo coll’intensificazione della lotta alle m inaccie degli assassini hitleria n i. Già in agitazione da diverse se tti m ane contro la fam e e la deporta zione, il proletariato torinese in te n sificava la sua lotta in difesa dei gio vani n e ll’im m in e n za della revoca d e gli esoneri. A ll ’estrem a provocazione dello sm ontaggio delle m acchine, p a trim o nio d i tutta la N azione, la M irafiori — seguendo le direttive d el suo Co m itato d i A g ita zio n e — scende il 17 giugno in sciopero e preten d e spiega zio n i da Vailetta, d irettore generale della Fiat, costringendolo a parlare. S olito discorso d i basse m anovre: « le m acchine sarebbero sm ontate per m etterle al sicuro dai bom b a rd a m en ti, gli operai avrebbero in lu i, il d i fensore p iù abile e sicuro, m a con le loro intem peranze avrebbero fatto fallire la sua abile tattica ». A V alletta rispondono operai di avanguardia che convocano subito d o po quattro c o m izi ai quali assistono al com pleto i 16.000 operai della più grande fabbrica italiana. L u n e d ì 19, la direzione offre il pa gam ento d elle 192 ore in due rate, l ’aum ento d i L . 300 m e n sili per il caro vita, l ’anticipo di L . 1.500; ma la C om m issione, appoggiata dalla massa operaia, respinge gli alletta m e n ti nazisti d i V ailetta n o n avendo o tte n u to assicurazioni sulla sorte d e l le m acchine. Inta n to la F ederazione C om unista Torinese chiam a alla lotta il pro leta riato torinese e in pochi giorni lo sciopero si fa generale. N onostante uri altro discorso d i V alletta e d un discorso d i u n colonnello germ anico che ne smaschera le m anovre prelen- L’ O FFENSIVA P A R TIG IA N A C O N T IN U A V olontari della libertà e squadre operaie e contadine in lotta per l’ insurrezione I partig ian i non danno tregua al nem ico; ce lo annunciano le cronache gloriose d elle loro gesta, i com uni cati del G .Q .G . del gen. A lexander, che riconoscono il loro contributo alla lo tta, e infine i rabbiosi bandi di K esserling, che m inacciano strage e accusano i colpi ricevuti dalle fo r ze nazi-fasciste. M igliaia di com bat tenti raggiungono le form azioni e chiedono di im p u g n are le arm i con tro l ’invasore e contro i trad ito ri che lo servono ; ogni valle ha i suoi d i staccam enti, ogni giorno nuove b ri gate si costituiscono, vecchie brigate, fatte più num erose e più solide nella lotta, si trasform ano in divisioni. II num ero delle B rigate « G arib al di » in linea è orm ai di cin q u an ta ed a ltre sono in form azione. In P ie m o n te, in E m ilia, in T oscana il m oto si fa im petuoso. Le u ltim e n otizie g iun te dalle zone p ro p rio a ridosso del fro n te portano l ’annuncio di com bat tim e n ti di strada a L ivorno tra p a r tigiani e forze fasciste e d i u n ’effi cace collaborazione d elle forze p a trio ttic h e con gli eserciti alleati p ro prio là dove i tedeschi sperano di sta b ilire una linea di resistenza. Fra un caposaldo e l ’altro dei tedeschi (che hanno dovuto rin u n ciare a sta b ilire una lin ea continua), operano unità partig ian e che controllano num erosi passi e che hanno liberato tutte le zone ai lati d elle grandi vie d i co m unicazione. A nche p e r q ueste stra de essenziali i tedeschi passano solo con convogli fortem en te scortati. N ella regione di Siena e G rosseto, lib erata in questi giorni, hanno o p e rato le seguenti B rigate G a rib ald i: La « Spartaco L avagnini » e la « A n to nio G ram sci » che hanno m oltiplicato i colpi d i m ano contro il traffico n e m ico costringendo i tedeschi ad a b b an d o n are m olto m ateriale pesante che essi volevano p o rtare in salvo e la 39.a B rigata G arib ald i, le cui fo r m azioni sono state citate a ll’ordine del giorno dagli anglo-am ericani. P iù a no rd , nelle zone n e lle q uali sono in corso i com battim enti di questi gio r ni e dove i tedeschi tentano di po rre u n term in e alm eno m om entaneo alla loro ritira ta , o perano la 22.a B rigata G aribaldi « S inigallia » e la lO.a B ri gata « L anciotto ». In E m ilia le B rigate « P arm a » e « M odena » si sono costituite in d i visioni d ’assalto G aribaldi ognuna con tre b rig a te ; intan to il m ovim ento dei G ru p p i di A zione P a trio ttic a ha, a t traverso l ’azione co n tin u a, così accre sciuto il suo arm am ento che i distac cam enti sono stati raccolti in brigata. In E m ilia e in R om agna o perano ben 5 brigate d ’assalto « G arib ald i » G. A .P . Ad esse, considerate le a u d a cissim e avanguardie d e ll’insurrezione nazionale, si affiancano m igliaia di contadini arm ati e centinaia di squa d re o p e ra ie ; squadre d ’assalto e d i d i fesa che hanno reso im possibile ai fascisti la perm anenza nei piccoli cen tri e hanno rip etu tatm e n te attaccate le lin e e di com unicazione d ell’eser cito tedesco. In L o m b ard ia si sono costituite la 40.a B rigata G aribaldi « V altellina » e la 51.a « C apettini » che già si sono d istin te in attacchi al nem ico e in d u ri co m battim enti. In P iem onte u n a nuova divisione sta per affiancarsi a lle due già esistenti nella regione. Si sta prep aran d o la form a zione di u nità di m anovra, lib e re da com piti di presidio e m obilissim e per p o rtare l ’azione contro il nem ico, ben o ltre le zone p artig ian e e colpirlo là dove m eno se lo aspetta. A R om a, alla presenza di generali d egli eserciti alleati, sono stati deco ra ti 350 p a rtig ian i, distin tisi n ei com b attim en ti contro i n azisti, n el Lazio, negli A bruzzi, in U m b ria, in T osca na. La cerim onia solenne avvenuta tra l ’en tu siasm o popolare, h a sottolineato ancora una volta di fro n te al m ondo che il popolo italiano è in lin ea a fianco dei popoli lib e ri. dendo apertam ente il trasporto delle m acchine in G erm ania, tecnici ed im piegati appoggiano l ’iniziativa p ro le taria e scioperano. C o m izi n e lle fabbriche, m anifesta zio n i d i strada in d ette dal F ronte d e l la G ioventù arroventano d ’entusiasm o l ’atm osfera d i lotta. Squadre operaie passano all’attacco, ferm ano treni operai, distribuiscono per le strade, assiem e alle squadre g io v a n ili del F ro n te d e lla G io ven tù , la stam pa, tappezzando d i m a n ifestin i le vie p iù im portanti, giungendo a fare dei lanci in pien o giorno nelle vie centrali. L e n o tizie partigiane suscitano l ’en tusiasm o generale: il B o lle ttin o sira ordinario d elle B rigate d ’A ssalto Ga rib a ld i d el P iem onte annuncia la li berazione della città d i Lanzo, di G iaveno e A vigliana e la cattura di grande quantità d i m ateriale bellico I l Canavesano, Val d i Susa e Val di Lanzo, com presa Venaria R eale, sono in isciopero. Il preciso bom bardam ento angloam ericano d e ll’officina 17 della Mirafiori, dalla quale si stavano asportan do le m acchine, dà al proletariato to rinese la coscienza d ella profonda connessione tra lo sforzo m ilitare a l leato e la lotta operaia. A lla decisione operaiu i tedeschi oppongono la serrata d elle fabbriche in sciopero, m a il m o v im en to si csteti de ancora ad altre fabbriche, trasci nando anche le im prese p iù piccole N u o v i c o m izi d i giovani, nuove azioni delle squadre operaie, fe r m e n to crescente n elle altre categorie di lavoratori: la settim ana finisce in una atm osfera di lotta sem pre p iù accesa. O rdine germ anico d i rientrare al lu n ed ì 26. M olte fa b b rich e c o ntinua no lo sciopero, in altre una p ercen tuale rilevante d i operai n o n si p re senta; alla M irafiori si presenta / ’HO per cento m a per continuare lo scio pero. T rattative con la direzio n e: la M irafiori riesce ad ottenere V8 per cento d i aum ento per i percentualisti, le 96 ore com e anticipo sulle 192, m o lte licenze agricole e le ferie per tu tti coloro che non le avevano ancora avute. Le conquiste della M irafiori si estendono anche alle altre fabbriche e, assiem e alla proroga degli esoneri, illu m in a n o d i vittoria la fine dello sciopero. M a la lotta continua: n ella lotta la unità proletaria si è rinsaldata. I so cialisti della M irafiori e della B ar riera d i M ilano sono stati fin d a ll’in i zio al fianco degli operaai d ’avanguar dia; l ’iniziativa dei m ilita n ti c o m u n i sti è riu sc ita q u in d i a portare alla lotta i socialisti con i quali la F ede razione C om unista Torinese ha p u b blicato u n m a n ife sto in com une. N u o v i strati sociali si affiancano al proletariato. Il P artito d ’A zio n e ha iiiiHiiiiiiimiuiimiii NÈ UN UOMO, NÈ UNA MACCHINA PER LA GERMANIA! O perai! O rganizzatevi nelle squa dre d i difesa! T edeschi e fascisti non debbono entrare nelle vostre o fficine. Esse sono i fo r tiliz i della insurre zio n e ! G iovani! O rganizzatevi nelle squa dre d e l F ronte della G io v en tù ! Con le arm i e con la solidarietà d i tutto il popolo fate fro n te alle razzie nazifasciste! D o n n e! O rganizzatevi n e i « G ruppi di difesa della donna » / Soltanto così p otrete difendere i vostri m ariti e d i vostri figli dalla m orte che li aspetta in G erm ania! appoggiato fui dal prim o giorno la lotta operaia. N u o v e categorie d i la voratori rinsaldato i loro rapporti di solidarietà e d i dotta con gli operai d elle grandi fabbriche. La lotta continua: altri c o m izi dei g io v a n i c o n tro i ra stre lla m e n ti e le d e portazioni, altre se zio n i delle squa dre operaie che sono orm ai a ll’attac co a fianco d e i G .A .P . La lotta continua sino al vittorioso sciopero insurrezionale. V M x J& ik P er ogni città liberata da ll’oppres sione h itle ria n a il n o stro cuore esu lta . La città della D vina è sede della 27.a d ivisio n e d i fanteria sovietica, d e corata a ll’- ordine della B andiera R o s sa, e che porta il n o m e « Proletariato italiano ». Q uesto nom e le deriva dal sacrificio d i un italiano, un triestino, prigioniero d i guerra in R ussia e pas sato nelle file d e ll’E sercito R osso, al la battaglia per la liberazione di O m sk dalle bande con tro rivo lu zio n a rie d i K o lcia k. N el corso d i un v en ten n io n u m e ro se delegazioni di lavoratori italiani hanno reso visita a V ite b sk , con fie rezza, alla « loro », alla « nostra » d i visione. S ulle rive della D vina, d u ram ente disputate m a oggi liberate per sem pre, esse hanno assistito alle m anovre dei carri arm ati, d ella ca valleria, d e ll’artiglieria che servivano a forgiare quel fo rm id a b ile stru m en to d i libertà ed in dipendenza per tu t ti i p o p o li che è l ’E sercito R osso. Da V ite b sk , questi lavoratori rito r navano alla lotta illegale in Italia, p ronti ad affrontare o gni persecuzio ne, con n e l cuore la sicurezza che, infine, la vittoria non sarebbe sfug gita alla libertà. A V ite b sk essi si erano c onfusi coi soldati e con gli ufficiali sovietici, con le autorità con il popolo, con gli operai, i con ladini, gli in te lle ttu a li, trovando o v u n q u e il p iù alto interesse alla cau sa per la libertà d e ll’Italia ; e p iù d una volta le giovani reclute della B ie lorussia — rappresentanti di quella gioven tù sovietica sana, intelligente, protesa n e llo sforzo d i apprendere e d i costruire della gioven tù che è tu t to u n inno a ll’um anità — avevano pianto d ello strazio che il fascism o faceva d e l nostro paese e giurato di lottare per la nostra liberazione. F ino a che è stato m aterialm ente possibile la 27.a divisione d i fanteria d e ll’E sercito Rosso ha ricevuto la stampa com unista e d el m o v im en to unitario antifascista italiano, m ateria li, in fo rm a zio n i e rapporti sulla si tuazione e le lotte per la libertà del nostro paese. Q uesti m ateriali v e n i vano tradotti in russo, bielorusso e in altre lingue d e ll’U nione Sovietica, u tilizza ti per il giornale della d iv i sione, per i giornali m urali d elle co m pagnie e per il quotidiano locale. N e lle file della 27.a D ivisione « P ro letariato italiano », com andata da m i natori del D onetz e da contadini del K uban, com battono d e g li ufficiali ita liani, operai delle nostre p iù grandi fabbriche, che hanno certam ente fa t to onore al nostro paese. D ove sarà ora la nostra divisione? Sarà rie n trata nella sua città redenta? N o n sap piam o. Q uel che sappiam o di certo è che essa ha portato d i battaglia in battaglia, d i vittoria in vittoria la sua gloriosa bandiera d i c om battim ento, offerta delle donne italiane d i Mosca e ricamata dalle loro m ani. V iva V ite b sk liberata! V iva la « n o stra » D ivisio n e! D A LL'U N IT À DEI L A V O R A T O R I A L L 'U N I T À N A ZIO N A LE Comitati di agitazione e C. L. N. di fabbrica G uida nella lotta d i liberazione ed insiem e fondam ento della nuova d e m ocrazia progressiva, che già oggi si va costruendo n e i m o d i consentiti d a l la situazione, gli organism i di massa devono riunire — sotto lo stim olo dei' p a rtiiti d el F ronte N azionale — tutte le fo rze sane che oggi com battono per l ’indipendenza e la libertà, D egli organism i di massa il C o m i tato d i A gitazione è sen z’altro il p rin cipale, perchè in esso si uniscono le masse decisive per l ’azione, le masse cui spetta, con lo sciopero in su rrezio nale l ’u ltim a parola n e ll’insurrezione nazionale. D i questa sua fu n zio n e, sono con sapevoli tu tti i partiti del F ronte N a zionale, che, nelle d ire ttive elaborate dal C .d .L .N ., gli assegnano funzione, fondam entale nella crisi insurreziona le e nel periodo d i trapasso fino a l l ’arrivo d e lle A rm ate liberatrici. A i C om itati d ’A gitazione spetta di guidare le masse n e ll’applicazione delle d irettive im partite dal C .d .L .N . nel suo m anifesto per la lotta in su r rezionale: « N on lavorate per il n e m ico, sabotate la sua pro d u zio n e di guerra, non rispondete alle precetta zioni, sottraetevi all’infam ante dep o r tazione in G erm ania che. minaccia la vostra vita, esigete pane, grassi e v i veri per sfam arvi e d una m ercede ade guata al costo della vita ». F ondam ento dei C om itati di A g i tazione è l ’u nità operaia, direttiva perm anente d e l P artito C om unista, che noi cerchiam o d i assicurare attra verso il perfezionam ento ed il p o ten ziam ento d el patto d i U nità d ’A zio n e che ci lega al P artito Socialista. Ma tale unità d ’azione non è esclusiva, e non deve estrom ettere d a ll’unità proletaria le altre correnti del m ondo operaio: essa deve anzi servire da base alla collaborazione con le cor re n ti cattoliche e con le vecchie cor renti sindacalista e repubblicane. D i questa unità proletaria i C o m i tati d i A g ita zio n e costituiscono l ’or ganism o più efficace, in quanto è quello p iù im m ediatam ente operante sul terreno della lotta operaia. Della costituzione e d el p o tenziam ento dei C om itati d ’A gitazione i m ilita n ti co m u n isti sono gli assertori p iù co n vin ti e infaticabili: nessuna idea m o n o polistica ci guida nella nostra azione per la loro costituzione. A parteci pare ad essi noi non ch ia m ia m o so l tanto i m ilita n ti degli altri partiti, m a anche tu tte quelle fo rze sane e co m battive che sono fu o ri da ll’orbita dei vari gruppi p o litici. In essi l ’unità operaia deve realizzarsi senza precon cetti settari, coscienti d e ll’inevitabile differenza di m o d i di agire e reagire, che distingue i m ilita n ti d ’avan guardia dagli altri ele m e n ti operai. Ma la differenza tra com battente di avanguardia e il grosso e là retroguardia non ha m ai im p e d ito che un esercito fosse uno strum ento unitario di lotta. L ’unione, operaia non esaurisce p e rò l’unio n e dei lavoratori n e ll’in te r no della fabbrica. Se il proletariato è il nucleo più forte e la classe che oggi è chiam ata per le sue capacità alla direzione della società, v i sono nella fabbrica im piegati e tecnici, nuclei num ericam ente non in d ifferen ti, ma soprattutto categorie che h a n no e avranno una loro fu n zio n e n e l l ’autogoverno delle masse nel proces so produttivo. Così, n ei C om itati di A gitazione, che saranno necessariam ente a m a g gioranza operaia, vi dovrà essere una adeguata rappresentanza d i tecnici ed im piegati. E d essi parteciperanno al lavoro com une del C om itato, non sol tanto per il loro num ero, ma im p ri m endo alla sua azione un carattere nel quale si concreti l ’unità di tu tti i lavoratori. L ’im postazione nazionale della p o litica del P artito C om unista e del C om itato di L iberazione, rende posB raccianti! E sigete■ l ’aum ento del 100 % delle tariffe e u n a parte del salario pagato in natura! M ezzadri! Esigete la concessione ilei 70 % sulle culture industriali e del 60 % sui su in i. E sigete l ’a b o li zione d elle regalie. E sigete che i la vori straordinari siano m essi a carico ilei p roprietario e assegnati ai brac cianti disoccupati. E sigete u n co m penso annuo per gli attrezzi, utensili, veicoli. ULTIM ISSIM E A M IL A N O , davanti alla stazione centrale, in pieno giorno, alle q u a ttro e m ezza, u n a colonna tedesca è stata attaccata a c o lp i bom ba. U n grosso cam ion carico di n azisti è stato di stru tto . V iva la terza B rigata G ari b a ld i L om bardia. OSIM O è sta ta o ccupata d ai p a rti giani o p e ran ti con soldati polacchi. Vi va la D ivisione G a rib ald i d elle M arche ¡àbile oggi u n ’unità p iù larga nella fabbricai V unità nazionale d i tutte q u elle fo rze che lottano oggi contro il nazism o ed il fascism o. V i sono p ro b lem i che interessano strati sociali estranei al C om itato di A gita zio n e, ed al quale questi posso• no portare un aiuto fa ttiv o , v i sono p ro b le m i che interessano i lavoratori, ed i d irig en ti che non si siano m essi sul terreno d el tradim ento e della collaborazione. La deportazione degli operai, le rapine delle m acchine e delle m aterie prim e sono problem i che interessano operai, tecnici, im piegati, e interessano pure i dirigenti delle fabbriche. Su questo terreno è. possibile crea re nelle fabbriche d ei C om itati di Liberazione N azionale la cui fu n z io ne sia quella d i esprim ere im m e d ia tam ente — attraverso u n organism o d i massa — l'u n ità nazionale n e ll’in terno d elle fabbriche. C om e si costituiranno questi C o m i tati di L iberazione N azionale nelle fabbriche? E ' evidente che n o i non andrem o a fo rm a rli cercando u n rap presentante per ognuno dei partiti del Fronte N a zio n a le : sarebbe m etodit antidem ocratico, perchè form ale, e non esprim erebbe i concreti rapporti d i forza che si stabiliscono n e ll’in te r no della fabbrica. Il C .d .L .N . d i fabbrica deve essere costituito tenendo conto d egli strati sociali che sono presenti nella p ro d u z io n e : perciò accanto a operai, tecnici e d im piegati, saranno chiam ati rap presentanti d ei dirig en ti colla fo n d a m entale condizione che si tratti di e le m e n ti sani, disposti alla lotta, non com prom essi con gli oppressori na zisti e i traditori fa scisti. Così sarem o risaliti d a ll9unità o p e raia a ll’u n ità dei lavoratori, dalla u n i tà d ei lavoratori all’unità nazionale. E questa azione unitaria deve trovare nei com u n isti i realizzatori p iù d e cisi, più conseguenti. L'offensiva p a rtig ia n o continua Vagoni e camions incen diati. - Fascisti e tedeschi uccisi o p rig io n ie ri A rditi g aribaldini della terza B ri gala d ’assalto G .A .P . sono p e n etrati nel cam po di aviazione di Cinisello presso M ilano non o stante la sorve glianza intensificata in segnilo ai con tinui atlB .clii. T re grossi a reo p lan i ve nivano incen d iati e rim anevano d i stru tti u n q uarto veniva danneggiato e reso inserv ib ile. In uno degli a p parecchi sono rim asti uccisi d u e sol dati di guardia. Squadre arm ate del F ro n te della G ioventù d i G enova hanno incendiate 37 vagoni carichi di m ateriale nem ico nella stazione di B olzaneto. N on sono questi che d u e esem pi, più clam orosi e più recenti, della lo t ta senza q u a rtie re che i G A P e le squadre conducono nelle città, fian cheggiando l ’azione d elle m aggiori u nità p a rtig ian e , azioni che non pos sono essere rico rd a te tu tte sulle p a gine d el nostro giornale, basterà a dim o strare quanto siano n um erose il telegram m a d a ll’E m ilia che rip o rtia m o senza com m enti ed elo q u e n tem en te solo attraverso le cifre: « D alle p rim e e incom plete segna lazioni perv en u te alla D elegazione R egionale del C om ando delle B rigate d ’Assalto « G aribaldi » risu lta che le form azioni o p e ran ti in E m ilia e in R om agna hanno : Fatto saltare cinque p o n ti, d istru tte tre a u to b lin d e e q u a ran talre autom ez zi, attaccato e danneggiato 60 a u to m ezzi, incendiato 2 tren i di c arb u ran te, ucciso 212 tedeschi e 147 fasci sti, ferito 27 tedeschi e 10 fascisti, disarm ato 165 fascisti, recuperato 15 m itra , 279 m oschietti, 43 p isto le , centinaia di bom be a m ano, 16 q u in tali di m in u zio n i, fatto saltare una cen trale elettrica e sette tralicci, in te n si ficato il taglio d elle lin e e telegrafiche e telefoniche. Sbandati che si raccolgono i l proclam a m ussoliniano p e r il 25 m aggio doveva, n elle in te r zioni dei nazi-fascisti, far presen tare, se non i p artig ian i, che si sapevano troppo a du ri » p e r cascare n el tran e llo , a l m eno gli sb an d ati. Le n o tiz ie di q u e ste u ltim e settim ane dim ostrano che sta avvenendo qualcosa di m olto d i verso. G li sbandati m inacciati di m o r te non si presentano ai d istretti, ma si raccolgono, si organizzano e si d i fendono. Da ogni città giungono n o tiz ie di giovani che, per avere u n ’a r ma con cui difendersi, attaccano in piccoli gruppi m ilita ri italian i e te deschi e li disarm ano. I giovani che non riescono a raggiungere le form a zioni p a rtig ian e si organizzano in g ruppi, di giorno lavorano presso contadini, di n otte m ontano la guar dia, p attugliano i pressi d elle abita zioni e vanno a cercare spie da m et te re a posto o m iliziolti da disarm are A M otta V isconti un forte gruppo di sbandati, andati a far legna dei boschi del Duca V isconti, è stato at laccato da m iliti a colpi di m oschetto Senza im pressionarsi troppo i giovani, in o rdine sparso, hanno circondato i m iliti che, credendoli a rm a ti, si sono arresi. D ichiaratisi guardiahoschi, in caricati di difendere le tenute del du ca, furono rim essi in lib e rtà con qual che legnata p e r il loro attacco e la sciarono 25 m oschetti in m ano agli ex-sbandati diventati p artig ian i. N el V eneto, al tentativo fascista di o b b lig a re i giovani a presen tarsi, to gliendo loro le tessere d e ll’a lim en ta zione, gli sbandati hanno risposto, tutta la popolazione si è m obilitala p e r sostenerli, m unicipi sono stati o c cupati o assediati, podestà m essi a posto e segretari am m oniti. In p arec chi com uni le tessere sono state r i m esse in circolazione. Il 17 giugno un gruppo di ragazzi coraggiosi, di quelli che iGraziani fa ceva conto di m andare n ei cam pi in G erm ania, h a affrontato a T reniezzo (lago d i Como) 10 m iliti fascisti. I giovani erano a rm a ti di bastoni che sono bastati p erò a d isarm are i m i liti e a m andarli a casa a m m oniti a cam biar m estiere: 10 fucili p a rtigiani sono p ro n ti a sparare. Paesi e città occupati dai patrioti « D uecento rib e lli fu c ilati, le o p e razio n i continuano », n o n erano a n cora asciutte queste parole del com u nicato Stefani, che annunciava la rio c cupazione d ella sponda del lago M ag giore, che i « rib e lli » preparavano u n ’audace risposta ai m assacratori di in erm i sbandati. D istaccam ento di V o lo n tari d elia L ibertà con una puntata im provvisa rioccupavano Stresa, te nendo in iscacco il p resid io tedesco e fascista. N um erosi slovacchi passa vano dalla p a rte dei p a rtig ia n i. A Baveno il capo della po lizia germ anica di N ovara e il m aggiore d ella m i lizia, che avevano o rd in ato le fu c ila zioni in m assa, venivano giustiziati e a lcu n i soldati nazisti fatti p rig io n ie ri. N el B ieliese la valle M osso, la vai Sessera, P o n z o n e e n u m ero se località sono state occupate dai p a rtig ian i. Gli in d u stria li si sono im pegnati a so spendere le fo rn itu re p e r i nazi-fascisti e hanno riconosciuto la necessità di adeguare i salari o p erai a ll’aum entato costo d ella vita. La notizia della rioccupazione da p arte fascista del santuario di O ropa è u n a volgarissim a m enzogna. La zona è sem pre n e l le m ani d e i p a rtig ia n i; p attuglie fa sciste m esse in fuga, hanno inventato il com unicato, p e r n o n essere co stret te a to rn are a ll’attacco, lasciando n u o ve penne n e ll’im presa. Lanzo è stana occupata dai distacca m enti della 11.a e 19.a B rigata G a ri b a ld i. N onostante l ’in tervento della aviazione nem ica con azioni di m i tragliam ento i g a rib a ld in i attaccavano le caserm e dove si eran o asseragliati i nazi-fascisli che subivano la p e rd ita di una qu in d icin a di m orti e di o ltre 20 fe riti. Solo con l ’interv en to di r i n forzi p receduti da carri arm ati, il n e m ico riusciva a sbloccare g li assediati. N ei pressi di T orino anche A vig lia rla e Giavcno sono state o ccupate da distaccam enti « G aribaldi ». U n d i staccam ento garibaldino e u n a squa dra « G iustizia e L ibertà », operando insiem e, hanno occupai!o D ronero, m i nacciato di rap p resag lie naziste. 11 15 giugno u n a colonna aulocar- VITA DI Le armi si conquistano II grande sciopero generale di T o rino della settim ana scorsa ha riv e lato, assiemo a i| o l t i aspetti p ositivi, alcuni lati deboli delle nostre orga nizzazioni e d el m o v im en to operaio. Ciò che è m ancato n ei dieci giorni d i sciopero non è tanto la capacità organizzativa e di agitazione, ma so prattutto una su fficiente audacia, in i ziativa, decisione. L ’audacia nella lotta insurrezionale è l ’elem en to decisivo. La prontezza, la rapidità d i iniziativa, la tem p esti vità nel prendere una decisione, sono pure ele m e n ti d i p rim o piano per le sorti d i una battaglia. Iti una grande officina d i T o rino, i com pagni avrebbero p o tu to im posses sarsi fa cilm e n te di dieci carri arm ati, ma si perse tem po a discutere siti co m e fare, sul dove portarli, ad a tte n dere ord in i. E d il colpo fa llì. In qualche rione i c o m izi non f u rono ten u ti, malgrado che centinaia di operai fossero accorsi, solo perchè all’ultim o mancò l ’oratore, e nessuno d ei presenti ebbe l ’iniziativa d i so stitu irlo . S i dice che m olte azioni si sareb bero p otute fare n el corso d ello scio pero, se v i fossero state arm i. Dateci d elle arm i, questa era la voce gene rale degli operai ed anche d i m o lti com pagni. E bbene, se queste in sisten ti, assillati ti richieste d i arm i provano il grado d i m aturità della situazione insurrezionale, indicano pure la d e bolezza e l ’insufficiente audacia. L e arm i n o n p iovono dal cielo; o m eg lio n o n sem pre e n o n dappertutto piovono dal cielo. B isogna saperle trovare. B isogna com inciare con l ’ac contentarsi d el poco, bisogna usare quelle che già si hanno in m odo tale da m oltiplicarle. Ci sono squadre d i giovani che si dicono desiderosi soltanto d i im p u rata d e lla B rigata « L ig u ria », entrava in B odonia, nodo strad ale situato al bivio che d a lla vallata d el T aro porta a C hiavnri, in pro v in cia di G enova. Il p resid io veniva fatto p rig io n iero e disarm ato tra gli app lau si d ella p o polazione. R iu n iti i p rig io n ie ri, il C o m andante, dopo av er parlato lo ro , li lasciava lib e ri p erchè spiegassero ai loro colleglli che era o ra di a b b a n d o n a re i /tedeschi, aggiungendo .che la lib e raz io n e e ra dovuta al fatto che gli a b ita n ti avevano in form ato che il presidio si e ra astenuto da soprusi e da atti ostili. Successivam ente la co lonna procedeva p e r B orgotaro, occu pando la stazione fe rro v ia ria , la cen trale e le ttrica , il telefono e metitendo posti di blocco a i nodi strad ali. I nazi-fascisti avevano tagliato la corda in m assa. L e case dei trad ito ri e le caserm e vennero p e rq u isite e si p ro v vide al rifo rn im en to della B rigata. I viveri degli am m assi tratto n e quanto necessitava alle form azioni, furono d i strib u iti. Il servizio d ’o rd in e veniva fatto da p a ttu g lie m iste di p a rtig ian i, carab in ieri e g uardie di finanza. La galleria del B orgallo veniva o stru ita e vagoni venivano derag liati, m en tre le forze p atrio ttich e respingevano un tentativo fascista d i contrattacco. Varese L ig u re e T o rrig lia sono sta le occupate da a ltri distaccam enti. Le liste di leva e i ru o li d e lle im poste sono stati dati alle fiam m e. N ei pressi di T o rrig lia i te le s c h i hanno provveduto a p o rre grandi c ar telli con sc ritte « P erico lo ! Z ona in festata dai rib e lli ». 1 p a rtig ian i si rip ro m e tto n o d i fa r trasp o rta re p re sto i cartelli alle po rte di Genova. N e ll’o llre Po la cittad in a di B o b bio, dove solo poche settim ane fa era stato disarm ato u n presidio di 200 fascisti e tedeschi, è stata rioccupata. 500 O PERAI ASSASSINATI DAI NAZISTI I nazisti, dopo aver attirato su ll’Ita lia, con i concentram enti di /truppe e con la fabbricazione di guerra, il bom bardam ento sulle fabbriche e sui nodi di com unicazione, espongono la popolazione indifesa a lle in cu rsio n i e costringono gli operai a continuare il lavoro nelle officine, o b b ie ttiv i bellici d i fondam entale im portanza. La classe operaia è stata spesso col p ita : ricordiam o in fatti i 300 operai m orti alla V illar Perosa dopo aver tentato vanam ente di sfondare i p o r to n i sbarrati dalla sbirraglia nazi-fa scista. Di un nuovo eccidio sono responsa b ili i nazi-fascisti. Le fe rrie re di Dalm ine (B ergam o) sono state b o m b a r date il 5 luglio, senza che le m ae stranze venissero p ra v v ertite dal se gnale d ’allarm e. C inquecento m o rti e 1.300 fe riti: ecco il bilancio di q u e sto nuovo crim ine. N on si dà il segnale d ’a llarm e p e r chè i tedeschi non possono perd ere PARTITO tem po. Sono presi alla gola dai b o m bard am en ti a lle a ti che distruggono le officine in G erm ania, sono assillati dalle esigenze sem pre crescenti dei nuovi fro n ti di guerra, nei (piali d e b bono gettare arm i e m unizioni in quan tità sem pre m aggiore. P e r vivere u n ’ora di p iù , i tedeschi sacrificano centinaia di vite um ane ; le fabbriche devono fun zio n are ad o gni costo, L ’eccidio degli operai di D alm ine, assassinati dai nazisti, ha comm osso tutto il bergam asco: le officine R um i, Sace, M eli e O rtografiche di Bergam o e le fa b b ric h e di P o n te San P ie tro e Presezza si sono m esse in sciopero com e p rotesta p e r il m ancato allarm e, esprim endo tutto l ’odio p o p o lare con tro i nazi-fascisti che ci opprim ono e ci sacrificano alla loro guerra Q uell’ora che i tedeschi non hanno voluto p e rd ere , costringendo gli ope rai a lav o ra re d u ra n te l ’incursione, l ’hanno dovuta pagare con giornate di in attiv ità. gnare le arm i. E ci sono in giro a ciondolare per le città tanti soldati per forza, carabinieri, m iliti, p o liz io t ti, tedeschi, col m oschetto e colla r i vo ltella, che se ne vanno isolati. Ci sono pon ti, posti di blocco sorveglia ti solo da un paio d i arm ati. H anno pensato i nostri giovani d o ve possono trovare le arm i che desi derano? D u nque, le arm i n o n piovono dal cielo, le arm i si conquistano. Le arm i si fabbricano, e la cosa non deve es sere d ifficile, specialm ente p e r gli operai m etallurgici. N o n è difficile preparare b om be, bottiglie d i b e n zi na da lanciare contro le autoblinde della p o lizia fascista e tedesca. A lle squadre di difesa operaia e giovanili spelta il com pito di form are le p attuglie d i p unta nelle prossim e lotte insurrezionali delle città; esse devono trasform arsi in squadre d i as salto, esse devono fiancheggiare i G. A .P ., facendo d e ll’attività gupista una attività d i massa. E le arm i devono essere c onquista te dalle squadre operaie e giovanili; ad esse il com pito d i assicurare la protezione d ei c o m izi vo la n ti, d i as sicurare la difesa d elle fabbriche c o n tro i preleva m en ti, d i a tta c c a re i n e grieri che rastrellano i giovani, di essere p ro n ti ad accorrere alle sta zio n i per liberare i d eportati. A d essi il com pito d i com piere a tti d i sabo taggio alla p ro d u zio n e , ai depositi ed alle arm i n em ich e. Q uesta è la via che conduce a l v it torioso sciopero in su rre zio n ale : su di essa si procede con l ’iniziativa, l ’au dacia, la decisione. E questa via deve essere indicala alle grandi masse operaie e popolari dalla m oltiplicata ed intensificata azio n e d elle squadre operaie e giovanili. N e l p ad o v an o c’ è aria di insurrezione In queste u ltim e settim ane le fo r ze pop o lari del padovano m arciano con un crescendo irre s is tib ile verso l ’in su rrezio n e. G ià da a lcu n i m esi si erano fo r m ati, nei cen tri p rin cip ali d ella cam pagna padovana to rti nuclei p a rtig ia n i, che alle razzie ed ai m assacri dei nazi-fascisti opponevano la loro azio n e decisiva. A ttorno ad essi, si v e n ne cem entando la com battiva solida rie tà di tu tto il p o p o lo : i nuclei p a r tig ia n i si sono rafforzati e la lotta p artig ian a p re n d e in diversi centri un carattere di m assa, m en tre braccianti e contadini intensificano la lo ro lotta contro le in so p p o rtab ili condizioni econom iche e contro le razzie e le deportazioni in G erm ania. In queste u ltim e settim ane il fe r m ento esplodeva in diverse azioni p a rtig ian e di m assa: 8 M unicipi venivani incen d iati davanti alba folla m anifestante. Le liste di leva e i ru o li d e lle im poste venivano d istru tti m en tre si distrib u iv an o le carte a n n o n arie a i giovani re n itè n ti e « d ise r tori ». Sono stati così d istru tti i M u nicip i di Salvezzano, C asalserugo. San A ngelo di P iove, Saonara, P olverara, P o n te S. N icolò, P o n te di B re n ta e di R ubano. Intensa l ’agitazione dei braccianti della bassa padovana p rim a e d u ran te la m ie titu ra. A B ora P isa n i, o ltre trecento b raccianti hanno scioperato d u ra n te 7 g io rn i dal 10 al 16 giugno. Essi chiedevano l ’assunzione al lavo ro della m ie titu ra di tu tti i giovani re n ite n ti e m ig lio rie econom iche. Di fro n te a lla m anovra d el podestà e del fe d era le di cedere su lle riv e n d i cazioni econom iche, cercando di m a n tenere il divieto di assunzione p e r re n ite n ti, la C om m issione che conduce, va le trattativ e , si affacciò alla fine stra rivolgendosi ai braccian ti, per ch ied ere: « R ip re n d e re te voi il lavo ro se i giovani non sono riassu n ti? ». Di fro n te al rifiuto unanim e della m assa, podestà e fe d era le hanno d o vuto fare m acchina in d ietro e conce dere anche questo. In questa tesa atm osfera di lotta si determ inano le condizioni p e r la fo r m azione dei nuo v i organi di potere popolare, che consolideranno ed estenderanno il controllo delle forze p o trio ttic h e sulle cam pagne che i fa scisti devono ab b an d o n are. In questi organi di po tere, in queste G iunte com unali si cem enta l ’un ità tra la popolazione contadina ed i patrio ti a rm a ti che la difendono dalle req u isiziosi e d alle deportazioni. L ’esem pio offerto d alle m asse del padovano indica a tu tti i contadini della V alle P adana la via che conduce a ll’in su rre zio n e e a lla liberazione. Sotto i colpi dell’Armata Rossa e degli Eserciti Alleati premuto da futi i popoli in lotta per la loro libertà il fronte interno germanico sta crollando II 20 luglio un attentato contro H i tler costringeva i nazisti a rivelare l ’esistenza d i un com plotto diretto da u n gruppo di generali dello Stato M aggiore, capeggiali da voti B a ck, ex-capo d ello S. M . Generale e c o m piacentem ente sostenuto da von Z eitzler, l ’attuale capo di Stato Maggiore. I l m ito della com pattezza del fr o n te interno teedsco è crollato. E ' cro l lato sotto il peso d ella sconfitta. L ’A rm ata Rossa è ai confini della Germ ania ed ha superalo nel settore centrale la linea di dem arcazione te desco-sovietica d e l 1939; sul fronte norm anno l ’offensiva alleata dissan gua le u ltim e riserve germ aniche, m entre gli eserciti delle N azioni U ni te sono orm ai a contatto con la fa mosa « linea gotica » u ltim o baluardo prim a della pianura padana. Il nazi fascism o Ita trascinato la Germ ania nella catastrofe ma il popolo tedesco, sotto i colpi d i em ione che spezzano il giogo hitleriano, ritrova la ragione, riacquista coscienza e si ribella. Ma solo insorgendo e sterm inando senza pietà i responsabili di tanti d e litti e di tanti orrori, il popolo tedesco p o trà riscattarsi. La bom ba d el conte colonnello ha mancato il suo obiettivo, ma ha riv e lato a tutto il m ondo e agli stessi ted eschi la profondità delle, crisi, ne hn~anzt"~MZ!etifùata la g fa viìà . i geilerali p i ùcapaci sanno che la guerru è perduta e si rifiutano di seguire ancora H itle r su una via destinata a travolgere n ella catastrofe, assiem e al nazism o, tutta la G erm ania. A g ene rali bacati da ll’am bizione, prom ossi FRONTE per il loro servilism o, è ora affidata la d irezio n e d elle operazioni. I un R u n d sted t è stato sostituito da voti K lu g c, lo sconfitto di Mosca, il g ene rale che deve la sua carriera a H itler ed ai massacri d i cui è responsabile, p rim o fra tu tti quello d i K atin. L'arm ata germ anica è ora affidala al p o lizio tto H im m le r, il carneficecapo d elle S .S . A suu disposizione, una parte della Lur ftw affe, già netta m ente incapace d i tener testa alle aviazioni d elle N azioni U nite, è d i stolta dal fro n te per essere im piegata nella repressione d ei m o v im en ti p o polari in te rn i. H itler e H im m le r, G oering e Goebbels non arresteranno il processo che trascina la Germ ania nazista nella ca tastrofe, n o n arresteranno il processo d i disgregazione d e ll’apparato repres sivo nazista.' M a se n o i non interveniam o con tutta la decisione d el nostro odio, con tutta l ’energia della nostra volontà di vita e di vittoria, la m acchina di guer ra hitleriana potrà riprendersi da q u e sta crisi, per poco tem po, m a abba stanza per procurarci altre sciagure ed altri lu tti. T u tto il popolo italiano è all’o ffe n siva: le fo rm a zio n i partigiane dei V o lontari della L ibertà non danno trem ia .a lle I<w dono sem pre m aggiorm ente la zone liberate; i G .A .P . intensificano la Lo ro lotta contro i tedeschi ed i tradi tori fascisti; agitazioni continuano a tenere in ferm e n to la massa lavora trice, m en tre i contadini oppongono alla campagna d i requisizione la loro PARTIGIANO L e zone occupate dai Partigiani si estendono. N ell’A ppennino E m iliano vasti tra t ti di territo rio liberato dai P a rtig ia n i sono oram ai stati sistem ati a difesa e p rtsid iati stab ilm en te. Posti di b lo c co p a rtigiani si trovano a 3 chilom e tri da S. P ellegrino e a pochi chilo m etri da Ciano d ’E nza sulle soglie della pian u ra. N el M odenese sono sta te e le tte le p rim e G iu n te pop o lari co m unali che am m inistrano le località liberate, m entre l ’ordine è m antenuto dai G arib ald in i. N el P arm en se gran p arte della zona m ontana è lib erata, i tedeschi hanno d o vutostabilire una catena di piccoli posti p e r g arantire il traffico sulle strade p rin cip ali. Il num ero delle B rigate G aribaldi è in continuo aum ento, le D ivisioni G ari b aldi M odena e P arm a si sono colle gate con a ltre form azioni p a trio tti che della zona, in vista della costi tuzione di Com andi U nificati. Sem pre p iù num erosi sono gli uf ficiali, anche superiori e generali che chiedono di p re n d ere il loro posto di com battim ento. In L iguria parecchie località fra cui P ersi ed O rco, D iano C astello, D iano M arina sono state occupate d a l le form azioni della D ivisione G a ri b a ld in a « Cascione » ; m en tre nelle località più vicine alla costa si tratta di rap id e p u n tate per rifo rn im en to di arm i, di m unizione e p e r colpire il nem ico, le località m ontane io n o sta bilm en te controllale. D appertutto d i stru zio n e delle liste di leva e dei re gistri d elle im poste. Da T orino giunge, con l ’ultim o B ollettino della D elegazione re g io n a le al Com ando dello B rigate G arib al di, l ’annuncio che i G arib ald in i d e l la P rim a D ivisione P iem onte hanno cacciato fascisti c tedeschi da tutta l ’a lta V alle d el P o. P aesana è presiidata dai P a rtig ia n i. S isono costituite le G iu n te p opolari. E ’ questa la r i sposta ai b o m bardatori di C rissolo e d i O ncino. N elle L anghe sono stati lib e rati i paesi di D ogliani, La Mor- ra, M onforte, B arolo, M urazzano, N o vello, Bossolasco e Serravalle. In tan to n e lle cam pagne orm ai sguarnite quasi ovunque da presidi stabili si afferm a sem pre p iù l ’a u to rità d ei C om itali di L iberazione e d e gli org an ism i antifascisti (C om itati di V illaggo); il m ovim ento partigiano in q u ad ra un num ero sem pre m aggio re dei giovani che hanno rifiutato di servire n e ll’esercito fascista. Presso T orino si sono costituite d u e B rigate p a rib a ld i di p ian u ra , u n ’a ltra n e ll’A stigiano, a ltre sei sono in costituzio ne in L om bardia. In E m ilia il m ovim ento delle sq u a dre ha assunto u n carattere così a t tivo e di m assa che si è passati alla costituzione in ogni pro v in cia di una B rigata « G arib ald i » S .A .P . (squadre di azione patriottica). Un bilancio som m ario d e ll’attività d elle B rigate « G aribaldi » d e ll’E m ilia n e l m ese d i giugno. Da un bilancio som m ario com pi lato, in base a prim e ed incom plete segnalazioni, d alla D elegazione per l ’E m ilia del C om ando delle B rigate G aribaldi risu lta che, dal 1° al 30 giu gno, p e r l ’attiv ità svolta dalle fo rm a zioni o p e ran ti n e lle provincie di R a venna, F o rlì, M odena, R eggio, B olo gna, si sono avu ti: 9 p o n ti sa lta ti; 1 tre n i m ilita ri tedeschi, con tru p pe, m u n izio n i, e c arb u ra n ti sal tati; 2 in te rru zio n i d e lle Iinqe fe rro v ia rie ; 17 atti gravi di sabotaggio contro centrali elettriche e sta b ilim e n ti; 4 a u to b lin d e ; 32 autom ezzi d istru tti; 60 autom ezzi danneggiati; 282 tagli di fili telefonici e teleg ra fici tedeschi. In c o m battim enti e d in azioni dei G .A .P . si sono in flitte al nem ico le seguenti p e rd ite : 343 tedeschi uccisi e volontà di non dare un chicco di grano ai tedeschi. La situazione in terna va diventando sem pre più d if ficile per l ’occupante e per i suoi ser vi; le m isure repressive sono in a u m ento ma non riescono che ad esa sperare il nostro odio e la nostra d e cisione d i opporci con la Volontà al terrore e alla deportazione. Il F eld m aresciallo K esselring faccia pure stromfbazzare alla radio, a tutte Le ore, il suo fam oso proclama : egli non fa che conferm arci nella sicu rez za di aver trovato la via giusta nella lotta contro l ’odiato oppressore. E questa lotta deve tendere, in con nessione con le A rm ate liberatrici, al fine suprem o: la disfatta d el nem ico. Soltanto la .disfatta, la rotta degli eserciti germ anici im pedirà che essi trasform ino altre regioni d'Ita lia in « terra bruciata ». L ’E m ilia, orm ai re trofronte im m ed ia n to , è in arm i per d ifendere i suoi u o m in i e le sue ter re dalla razzia e dal terrore, per im pedire agli eserciti d i K esselring di aggrapparsi e d i sostenersi alla linea goitea degli A p p e n n in i. In fin ite tragedie, infinite lacrim e sa ranno risparm iate alle nostre m adri, alle nostre fa m ig lie, alle nostre città per ogni giorno che strappiam o al te desco sconfitto e pur testardam ente ifff/u-aunaio P.'/v ..a u » , m j r f F 't“' Nè un uomo nè una macchina in Germania Di fronte alla decisione degli oqerai fal liscono i piani nazisti. I lavoratori di Massalombarda impedi scono la partenza di 40 deportati. N el fu ro re d e ll’im m inente sconfit ta, l ’occupante nazista intensifica i suoi ten tativ i di depo rtazio n e e di rap in a e cerca di sfogare i suoi b ru tali istin ti sulle n o stre reg io n i deva standole e saccheggiandole. H a l ’hitlerism o deve fare i conti col popolo ita lia n o : i lavoratori d i T o rin o h a n no già indicato la via da seguire cd è un esem pio che fa scuola. A nche gli o p e rai d el B iellese, gli operai r o m agnoli hanno vinto su questo fro n te la loro battaglia. Forze nem iche intrap resero a M as salom barda il rastrellam ento degli u o m ini validi p e r d e p o rta rli in G erm a n ia. Non ap p en a in iziato , m olti « G ruppi di difesa d ella donna », as siem e alle fam iglie dei ra stre lla ti si recarono in piazza p e r g rid are il n o m e del segretario politico trad ito re, accusandolo com e responsabile di quanto accadeva. Cacciate dalla piazza dal lancio di una bom ba tedesca, m entre i fascisti le incalzavano a scialli e col calcio del m oschetto, le donne si diressero verso i locali della segreteria fascista dove il segretario, terrorizzato, diede subito assicurazione che si sarebbe adoperato subito p e r fare lib e ra re le vittim e. « Cerca di riuscirci perchè tu sei il resp o n sab ile... ». Con queste chiare e m inacciose paro le, che ric o r dano al trad ito re il suo predecessore giustiziato dai G .A .P ., la d im o stra zione cessò. 11 23 sciopero generale politico : p e r tutta la m attinata com patti i lavoratori d e ll’in d u stria , del com m ercio e dei cam pi di M assalom b a rd a —scesero in lo tta. Fu chiesto l ’im m ediato rilascio dei 40 concitta dini caduti negli a rtig li d e ll’invasore. E fu o tte n u ta com pleta vittoria. In se rata tu tti rito rn a ro n o alle p ro p rie case. Gli operai di Andorno fanno il vuoto da vanti ai rastrellamenti. L ’11 luglio i tedeschi ed i fascisti hanno tentato u n ’azione di ra stre lla m ento in grande stile tra gli operai d ella valle d ’A nd o rn o . Ma a d u n o r dine tem pestivo del Com itato di A gi tazione, gli o p erai uom in i e donne, hanno abbandonato le fa b b ric h e e le officine dandosi alla m acchia sui m o n ti v icini. A ndorno p ro letaria con ta t tica p artig ian a ha lasciato il vuoto .d a v a n t i a i n e g rie r i.J D o tti j ne g o zL so - ripagheranno a m ille dop p i d e i saorifici, p u r dolorosi, d i oggi. Lottare per la disfatta d el nem ico, trasform are la ritirata in rotta, sal vare le nostre regioni dalla d istru zio n e : questo è l ’obiettivo della bat taglia insurrezionale. no stali chiusi, le case a,' b1,1-----1 bandonate, — — i servizi p u b b lic i p aralizzali, i tram ferm i e d il lavoro com pletam ente so speso in tu tta la vallata. I nazi-fascisti eran o fu re n ti p e r il fallim ento del loro p ian o , di fro n te a ll’esodo di tu t ta la popolazione. 45 fe riti; 397 fascisti uccisi e ■164 fe riti; 47 tedeschi disa rm a ti; 462 fascisti disa rm a ti; 40 presidi, caserm e, posti di blocco sono stati occupati. E ’ stato « ricu p e rato » il seguente b o ttin o : 685 fu cili e m o sch etti; 35 m itra ; 2 m o rta i; 64 p isto le; centinaia di bom be u m ano e circa 20 q .li di m unizioni. tativo neo-fascista non raccolse attor no a se che un pugno d i m a lviven ti e d i crim inali. Lottando q uotidianam ente contro l ’attendism o, che, fom en ta to da n u clei reazionari, inquinava d i o p p o rtu nism o alcuni a m b ia m i d el m o vim en to d i L iberazione e intaccava la d ecisio ne d elle p iù vaste m asse, il nostro P artito fu alla testa d e ll’organizzazio ne della guerra d i L iberazione N a zionale. I suoi m ilita n ti chiam avano alla lo t ta armata i p iù arditi co m battenti n e l le fo rm a zio n i m odello d ei Distacca m e n ti e delle B rigate G aribaldi. N e l le officine, i nostri com pagni, alla te sta d ei C om itati d i A gitazione, guida vano le grandi agitazioni che, con lo sciopero generale d el m arzo — il più grande in regim e di occupazione na zista — m ostravano la m aturità e lu com battività della classe operaia e del popolo d elle città. S i venivano così provando n e ll’azione gli organism i dem ocratici, attraverso i quali le nmsse popolari perverranno all’autogo verno e alla dem ocrazia progressiva. A ll’iniziativa del nostro P artito, al nostro capo, E rcoli l ’Italia deve di essere uscita dal vicolo cieco della sterile opposizione tra un governo im popolare ed un m o v im en to dem ocra tico che non giungeva a conquistare il potere: l ’iniziativa d i N apoli sp e z zò questa sterile opposizione e m ise l ’Italia sulla via di u n ’operosa e p ro gressiva dem ocrazia. CAMMINO DI UN ANNO U n anno fa il popolo italiano scen deva giubilante nelle piazze a feste g giare il crollo del fascism o. Crollato n el fango, esso lasciò l'Ita lia nella catastrofe, indifesa contro la terribile m inaccia d e ll’« alleato » ger m anico. A rd ita m en te il nostro P artito, avan guardia della classe operaia, si m ise alla testa d el popolo che voleva la pace, che voleva battersi per co n q u i starla, e lanciò la parola d ’ordine d e l la Guardia N azionale. L ’ignavia e l ’incapacità organica di un G overno al quale il popolo non partecipava, il tradim ento che m in a va un esercito, inquinato dui fasci sm o, lasciarono che H itle r attentasse crudelm ente alla nostra libera v o lo n tà di pace e d i indipendenza, m entre tradivano l ’im peto eroico d i un p o llalo che — dopo una guerru d o lo ro sa — voleva im pugnare le arm i con tro il nem ico d i tu tti i popoli. C ontro il tradim ento e l ’ignom inia della perduta indipendenza, il Partito C om unista com battè fin dai p rim i giorni, indicando al m o v im en to di L iberazione N azionale, la guerra par tigiana e la lotta delle masse urbane e contadine com e la via della riscos sa. G li scioperi dei grandi centri ope rai m ostravano già in novem bre e d i cem bre la p rofondità d e ll’o dio che divideva il nostro popolo d a ll’occu pante e dai suoi luridi lacchè: il len- Così si venne creando e consoli dando quel fo rm id a b ile fro n te che lega oggi tu tti gli italiani nella lotta contro il nazi-fascism o e che scuote alla base la brutale prepotenza d e l l ’occupante, terrorizzandone i luridi s e r v i. U niti in questo fro n te, guidati dai capi sp erim entati e provati dalla lo t ta, gli italiani marciano oggi sulla via della battaglia insurrezionale, verso la vittoria decisiva che darà agli ita liani u n ’Italia libera nella dem ocra zia, operosa n el fecondo lavoro di pace, rispettata da tu tti i popoli. Forlì in lotta per la difesa degli uomini e delle macchine. A lla « M angelli » di F o rlì, è giunta una C om m issione tedesca p e r ch iu d e re lo stabilim ento e p o rtare via la m acchine m aterie p rim e , fiocco, seta, e tutto l ’asp o rtab ile, com presi gli u o m in i. A lle p rim e n o tiz ie d e ll’arrivo della C om m issione gli operai iniziano u n ’agialzione. La C om m issione p re ten d e di sapere quando sarà possibila venire con dei cam ion p e r com inciare a caricare. G li operai si m ettono su bito a ll’opera. D istribuiscono il sa pone ed il carbone p e r le fam iglie, nascondono i m otori e cavi, in ch io dano le m acchine sul posto, rib a d e n do i bullo n i che le tengono ferm e, fanno tu tto quello che sta in loro per non p e rm e tte re ai tedeschi di p o rtare via il m acchinario. Il giorno dopo i eainions dei tedeschi arrivano allo sta b ilim en to . I tedeschi credono di tro vare gli operai i q uali dovrebbero caricare sui m ezzi di trasporto il p r i m o b o ttin o , b alle di fiocco, m a in fabbrica non trovano u n ’anim a viva, e se vogliono p o rta r via in tu tta la m attin ata u n solo cam ion lo devono caricare da loro stessi a m ano essen do il m ontacarico guasto. G li operai della « M angelli » hanno detto : i te deschi non devono po rtare via, noi saboterem o, noi andrem o ad in g ro s sare le file della B rigata G aribaldi rom agnola, m a noi non andrem o in G erm ania. OPERAI IMPIEGATI TECNICI Difendete le m acchine ! Esse sono patrim onio n a zionale. Esse sono le vo stre m acchine. D ifendetele con lo scio pero! Difendetele con le vostre sq u ad re di difesa e di attacco! Perchè vogliamo la democrazia progressiva N e l quadro della lotta d i tutto il popolo italiano per l ’indipendenza e la libertà, il P artito C om unista Ita liano indica nella conquista delta d e mocrazia progressiva la via che p o tenzia il contributo popolare alla guerra d i L iberazione e che p e rm e t terà al popolo italiano di affrontare i p ro b le m i im m ed ia ti della ricostru zione. N o i parliam o di dem ocrazia p ro gressiva com e della ¡orma d i vita p o litica e sociale che si distingue dalla vecchia dem ocrazia profascista in quanto si form a su ll’autogoverno d e l le masse popolari. N o n si tratta q u in d i di una dem ocrazia che si esaurisce nella periodica consultazione eletto rale, ma di una form a di vita sociale e politica che assicura, attraverso le libere associazioni di massa, un peso p rem inente alla partecipazione p o p o lare al governo. Il contenuto che m eglio distingue questa dem ocrazia dalle vecchie d e m ocrazie prefasciste, si può riassu m ere nella lotta contro il fascism o, intesa non soltanto com e epurazione della società dai colluboratori, m a co m e epurazione della struttura sociale ed econom ica dai cartelli e dai trusts che hanno dato vita al fascism o. E lem en ti di questa dem ocrazia p ro gressiva sono oggi le fo rm a zio n i partigiane d ei V olontari della Libertà, i C om itati d i Liberazione N azionale di massa, i C om itati d i A gitazione, i Co m itati C ontadini, il F ronte della G io v en tù , i G ruppi di difesa della d o n na, le G iunte popolari n elle zone l i berate. C ostituire, estendere e potenziare questi organi significa realizzare, già oggi nelle fo rm e consentite dalla si tuazione, la dem ocrazia progressiva: che non è ordinam ento elargito dal l’alto, m a la lotta nella quale le m as se popolari acquistano esperienza. m aturità e capacità politica. Lo sv i luppo di questi organism i ci perm ette q u in d i di m obilitare nella guerra di Liberazione gli strati sociali p iù va sti e le correnti p olitiche p iù diverse, m entre garantisce organi d irigenti, ca paci e influenti, alla lotta insurre zionale. In quanto questa dem ocrazia è par tecipazione d i sem pre nuove masse ulla direzione della vita sociale e p o litica, in quanto è posizione di se m pre n u o v i problem i e conquista di sem pre nuove solu zio n i, essa non rap presenta una « tappa » nella quale ci si adagi, ma un « processo » che ci porla sulla ulu delle rea lizzu zib iu " m assim e della società. In questo suo carattere progressivo risiede la sua capacità di affrontare i gravissim i p ro blem i della ricostruzione, dopo aver condotto la battaglia insurrezionale alla vittoria. R icostruzione n o n è soltanto ripa razione d ei danni prodotti dalla guer ra, ma. è soprattutto riparazione dei danni p rodotti da v e n t’anni di fasci sm o: v e n 'anni durante i quali gli in teressi delle fo rze p ro d u ttive sono stati subordinati al potere m o n o p o li stico dei gruppi che attraverso il fa scism o hanno dom inato la vita ita liana. D unque problem i im m ed ia ti della ricostruzione sono il rialtivam ento ed il risanam ento d e ll’apparato p ro d u t tivo italiano, sono le riparazioni delle distru zio n i dovute alla guerra. C on cretam ente ciò significa costruire cen tinaia di m igliaia di case, m igliaia di c h ilo m etri d i ferrovie e di strade, cen tinaia d i n avi; significa fondare n u o ve industrie, trasform are quelle che ci restano, significa insom m a, im p o r re alla nazione uno sforzo p roduttivo colossale. A ffrontare e risolvere questi p ro b lem i è c ondizione di vita per noi, ma affrontarli e risolverli è possibile solo se la classe operaia e le masse popolari riconosceranno che lo sfo r zo p ro d u ttivo non sarà p iù rivo lto ad arricchire p ochi gruppi privilegiati od a precipitare il paese in nuove guerre. L ’operaio, il m uratore, il contadino lavoreranno, daranno il m assim o d e l la loro capacità solo se sentiranno di essere i costruttori di u n a nuova so cietà, nella quale la fatica d el singolo contribuisca ad elevale, n e l benessere collettivo , il benessere di iiascuno. Questa garanzia non si ottiene a t traversa qualche decreto o qualche « Carta del Lavoro », ma presiedendo concretam ente all’opera d i ricostru zione, stim olando il governo e l ’ap parato esecutivo e appoggiandoli n e l l ’applicazione delle rifo rm e dem ocra tiche; intervenendo n e ll’elaborazione dei piani di ricostruzione e di p ro d u zione, controllandone l ’esecuzione. T u tto ciò £ possibile soltanto nella dem ocrazia progressiva, nella larga vita politica delle masse, nella pro fonda m aturità di governo che ad esse ne deriverà. Attraverso i sindacati liberi, la clas se operaia ed i lavoratori tu tti p o tranno far sentire possente la loro v o ce al governo e d alle classi borghesi, potranno conquistare salari e. co n d i zio n i di lavoro adeguate all’entità del loro contributo alla ricostruzione. A t traverso i C om itati d i L iberazione N azionale d i massa la classe operaia e gli strati popolari potranno far se n tire nella società il loro peso prem i- VITA nente, esercitando in essi una vera e propria azione di governo, condu cen do attraverso di essi la lotta contro il fascism o ed i trusts. E gli operai sanno cosa vogliono dire conquiste otten u te e presiedute dai « loro » Sindacati, dai « loro » C om itati, soprattutto dopo v enti anni d i « conquiste » d i carta straccia o t tenute da altri per loro. Ma la dem ocrazia progressiva non serve solo ad assicurare alla classe operaia e d alle masse popolari il p o sto p rem in en te nella nuova società epurata dal fascism o e dai trusts: la dem ocrazia progressiva è condizione essenziale d el progresso econom ico e sociale. N e l dopoguerra m o lti p ro b le m i e si geranno im ponenza tale d i capitali e d i energie che non potranno essere risolti nel quadro della proprietà p ri vata dei m e zzi d i produzione. A ffro n tarli con i sistem i consueti d e ll’eco nom ia capitalistica significherebbe so prattutto non risolverti. Essi dovranno venire affrontati con m ezzi n uov, che si im porranno dal punto di vista tecnico prim a ancora che dal punto di e r ta sociale. E a ga rantire q ueste soluzioni, ad im pedire che si ricada negli errori e n ei cri m in i fascisti, deve essere, chiam ata la classe operaia, devono essere chiam a te le classi lavoratrici. N ella d e m o crazia progressiva esse troveranno gli organism i che perm etteranno e fa vo riranno tale intervento. P er potenziare la lotta di oggi, per garantire la ricostruzione d i dom ani, per assicurare alle fo rze p roduttive uno svilu p p o sem pre più libero e prospettive sem pre p iù am pie, è n e cessario costruire la nuova vita del popolo italiano nella dem ocrazia p ro gressiva. P er questo il P artito C om unista Ita liano, il P artito d ei veri interessi del popolo italiano, vuole la dem ocrazia progressiva. Continua la lotta degli operai torinesi D opo il m agnifico sciopero di dieci giorni con il quale i lavoratori to ri nesi hanno difeso il p atrim onio n a zionale, opponendosi alla rapina n a zista d elle m acchine, la classe o p e raia torinese risp o n d e ai tentativi te r ro ristici dei nazi e alle losche m a novre degli in d u stria li collaboratori continuando la lotta. A lla G randi M otori la CóTilinlaolo-" n e o p e r a ia h a p re s e n ta to le se g u e n ti r iv e n d ic a z io n i : abolizione d el lavoro a cottim o; paga oraria di 10 lire; m ille lire di p rem io ; pagam ento della settim ana di ser rata. L e a ltre sezioni F iat stanno p re sen tando le stesse rivendicazioni. A lla V ib erti la C om m issione o p e ra ia h a presentato le seguenti rivenditazio n i: a) 150 lire come in dennità di fe rie ; b) parità di trattam ento d e l le donne p e r quel che rig u ard a l ’i n d ennità di presenza (18 lire ); c) i n dennizzo delle giornate p e rd u te a cau sa della serrata, in rag io n e di 40 lire a l g io rn o ; d) indennizzo delle g io r n ate p e rd u te dagli operai sfollati a causa d elle in te rru zio n i ferroviarie ed eventuali ra strella m en ti, in ragione d i 50 lire a l g io rn o ; e) prestito di 3.000 lire da rim borsarsi alla fine d e l la guerra, prestito da versare in due ra te n e i m om enti più cru ciali; f) ac conti settim anale agli o p erai di se conda categoria portato a L. 300, p a reggiato cioè a quello degli operai di p rim a categoria; g) provvedere a che nello spaccio aziendale si d is trib u i scano generi a lim e n ta ri; h) d istrib u zione di scarpe estiv e; i) concessione - .li o r, f i , , v ii» - * — U. •■iUI 4 . . , l , 1) p e r o gni eventuale aum ento o p re m io, p a rità alle d o n n e ; m) im pegno a concedere u n sussidio alle fam iglie degli o p erai costretti ad ab bando nare l ’officina. T u tte queste rivendicazioni sono state soddisfatte. A lla Cisitalia, dopo trattativ e svol tesi tra la d irezione e la com m issio n e o p eraia sono state soddisfatte le seguenti riv en d icazio n i: a) prem io m ensile d i caro-vita p a ri a 250 lire p e r i celibi e 350 p e r i coniugati, più 50 lire p e r o gni figlio a carico ; b) d i stribuzione di alcuni capi di b ian c h e ria gratis. A lla M anifattura Tabacchi sono sta te pagate le L . 3.000 di prem io s tra o rd in a rio , rich ieste d u ra n te lo scio pero. A lla fabbrica d e ll’ossigeno sono sta te concesse L. 1.000 di prem o stra o r dinario. Una fucilata dipiù e una parola dimeno Cattura di prigionieri - Un attacco sostenuto dall'artiglieria garibaldina • Conquista di un presidio Il B ollettino d elle azioni p artigiane che ci viene settim analm ente inviato dal C om ando G enerale del C orpo V o lo n tari d elia L ibertà è ad ogni n u m ero p iù volum inoso. 1 no stri valo rosi p a rtig ian i hanno talm ente m o l tiplicato le loro azioni che ci è im possibile p u b b lic a re tu tte q u elle di rilievo. A principio d e ll’anno p u b b li cavamo tutto li b o llettin o , poi abbiaino com inciato a sunteggiarlo, oru possiam o dare n otizia soltanto dei fatti p iù im p o rtan ti. N on basterebbe l ’U nità settim anale a quattro pagine, e dedicate tu tte alla cronaca p a rtig ia no, p e r fare anche soltanto l ’elenco degli scontri, degli attacchi, degli a t ti di sabotaggio, dei trad ito ri giusti ziati dai p a trio ti. E si che i p a rti giani, preferendo i fatti a lle parole, sono m olto sobri nel fare i loro ra p p o rti, pare che il loro m otto sia: « u n a fucilata di pi ù e u n a parola di m eno ». N e dànno la dim ostrazione i ra p p o rti che riproduciam o dalla v o lum inosa corrispondenza in arriv o al Com ando G enerale delle B rigate G a rib ald i. schi cam biano solo con ostaggi q u o tati (alm eno a l grado di capitano). U n nucleo d ella « V olante » si porta su ll’autostrada e dopo poche ore rie n tra con una m acchina, un parabellum russo e tre m itra tedeschi, 4 riv o lte l le, 2 capitani, un sergente ed un sol dato tedeschi. Q uesti e gli a ltri p r i gionieri vengono scam biati coi tre com pagni di N ovara ed a ltri ostaggi. Lo scam bio h a luogo il giorno 3 luglio. « X V III B rigata d ’assalto G aribaldi "S averio P a p p a n d rea ” ». L ’azione di fuoco è durata esatta m ente tre o re. I dan n i inflitti sa reb bero i seg u en ti: m ortai sparati 40 colpi dei q uali 5 nei cortili d elle caserm ette di Lanzo, 3 sulla caserma P eran d o tto , u n a salve di 6 colpi sul collegio rid u cen d o a tacere il m o r taio di co n trobatteria, u n ’a ltra salve su u n a postazione di m itrag liatrice pesante, che non rispondeva p iù al fuoco. A rm i autom atiche pesanti b a t tevano gli obiettivi con tale efficacia che il nem ico asserragliato n ella ca serm a e negli scantinati non ha osato « Com ando P rim a D ivisione d ’assalto fare nessun tentativo di sortita d ifen G aribaldi ’’V alsesia” ». dendosi con tu tte le a rm i, appoggia 28 giugno. - G iunge notizia d e ll’a r to dai carri arm ati e d alle autoblinde. N onostante la reazione i nostri re p a r resto a N ovara d i tre com pagni d ir i ti sono en tra li in Lanzo e si sono p o r genti del P artito C om unista. I ted e tati fino a poche decine di m etri dai nid i di resistenza nem ici. Solo verso la fine, quando èrano avvistati r i n forzi nem ici, appoggiati da carri a r m ati, a l segnale convenuto, le nostre tru p p e si ritiravano ord in atam en te, senza sbandam ento di uom ini e sen za p e rd ite di m ateriali e rientravano entusiasti d a ll’azione che aveva ra g giunto l ’obiettivo prestabilito di in d u rre le forze che avevano risalito la valle contro le oltre B rigate, a rip ie gare vedendosi attaccate alle spalle. « B rigata d ’assalto G aribaldi ’’A rturo C ap ettin i” ». Oggi abbiam o attaccato G abella presidiata da 60 m iliti. La resistenza è stata accanita, m a sono stati u g u a l m ente d isarm ati. A bbiam o catturato 20 m oschetti, 11 m itra , 3 m itra g lia trici B reda, coperte e m unizioni. Ho fatto un elogio ai com pagni p e r il loro com portam ento eroico. Vi furono tre feriti fascisti, n ulla da p arte n o stra perchè l ’attacco per stato stu d ia to nei m in im i p a rtico la ri. A bbiam o catturato 2 ufficiali e 2 m iliti m e ri dionali che hanno chiesto di en trare n ella form azione; saranno passati al vaglio p rim a di p ren d ere decisioni. Posso considerarm i fo rtu n ato , perchè con uom in i sim ili si può osare q u e l lo che è necessario. DI PARTI TO POLITICA E AZIONE Oggi è il m o m en to dell'a zio n e. N on vi è tem po da perdere in vane chiac chiere ed in discussioni oziose. Ma non tu tte le discussioni sono vane ed oziose. P er agire è necessario avere delle idee chiare, è necessario sapere per chè si agisce, a qual fine si agisce, quali o b ie ttiv i si vogliono raggiunge re; è necessario sapere perchè si mira oggi a certi o b iettiv i e n o n ad altri. N o n v i p u ò essere una lìnea p o li tica giusta serza azione, senza lotta, ma la lotta e l ’azione non possono aver successo se n o n si basano su una linea politica giusta. A gisce bene chi bene ha assim ilato e com preso la linea politica del Par tito . I co m b a tten ti sono tanto p iù au daci quanot p iù sono coscienti della lotta che essi sostengono, quanto p iù hanno chiara la strada da seguire, quella che com u n em en te si chiam a la « nostra linea ». O rbene in m olle nostre organizza zio n i si riscontra tra i com pagni d e l le cellule d i fabbrica e d i strada scar sa discussione, scarsa vita lità politica. I com pagni distribuiscono la stani pa, raccolgono sottoscrizioni, o rganiz zano atti d i sabotaggio, allacciano n uovi fili e legam i, m antengono i collegam enti, m a discutono poco p o liticam ente. M olte cellule d ’officina si riunisco no raram ente per discutere della p o litica d el P artito e dei nostri com piti. N ella situazione attuale n o n è certo facile riunirsi, v i sono n o tev o li d iffi coltà tecniche e cospirative. M a q u e ste difficoltà bisogna superarle. Le cellule hanno m o lti iscritti, è im p o s sibile. oggi riu n ire la cellula al co m pleto, ma i com pagni possono riu n ir si a gruppi d i tre o c inque. Che cosa discutere in queste riu n io n i Spesso, si dice, alla base m ancano i com pa gni capaci d i tenere una riu n io n e, di fare una relazione politica, di guida re una discussione. S i im para a d i scutere d iscutendo. G li articoli e le direttive del P artito non m ancano, forse sono anche troppi. Il d ife tto sta n e l fatto che queste d ire ttive sono p o co discusse dalla massa d ei com pagni ed ancora m eno assim ilale. Si agisce p iù per istinto e per effetto d e ll’o rientam ento generale che non per profonda coscienza e com prensione della linea da seguire. II relatore n elle riu n io n i non è in dispensabile. I com pagni d elle c.ellulé'Vr'pó'StsShA ritiMièli' «I lynmrw -r^r+rrq u e per volta per leggere e discutere assiem e gli articoli, le circolari e le d ire ttive d e l P artito. La lettura attenta e collettiva delle d ire ttive d el P artito è il m odo m i gliore per com prenderle e d assim ilar le. D alla lettura collettiva nascerà la discussione che m ette i com pagni in grado d i giustam ente applicare le d i re ttiv e ricevute. Da che. cosa d ipendono le incertez ze, i ritardi, le debolezze che si r i scontrano nella nostra lotta, nella condotta degli scioperi, n elle azioni partigiane, le d ebolezze n ella con q u i sta d egli alleati, nel rafforzam ento d e ll’unità d ’azione d el P artito Socia lista, ecc.? E ssenzialm ente d ip en d o no dal fatto che la linea politica è nota solo agli ele m e n ti di quadro d e l le nostre organizzazioni di base, ma n o n è su fficien tem en te assim ilata dal la grande massa degli iscritti al Par tito . Sono i com pagni al loro posto d i lavoro e d i com battim ento, nelle o fficin e e nelle unità partigiane che agiscono e che dovrebbero essere n e l le m igliori co n d izio n i per realizzare la giusta politica del P artito. M a oggi si tratta di fare l ’insurrezione, si d i rà, altro che discussione. P er l ’a p p u n to , proprio perchè si tratta d i fa re l ’insurrezione è necessario avere innanzi tutto chiare le idee su che cos’è l ’insurrezione e com e si arriva all’insurrezione. P erchè parliam o di insurrezione nazionale e popolare? Che. cosa si in tende per sciopero insurrezionale? Q uali sono le co n d izio n i necessarie al suo successo? Perchè vogliam o co stitu ire n elle fa b b rich e i C om itati di L iberazione N azionale? Q uale d iffe renza passa tra i C om itati d i g i t a z i o ne ed i C om itati d i L iberazione N a zionale? Q ual’è la fu n zio n e specifica d i questi organism i e quali sono i rapporti che intercorrono tra di loro? C he cosa intendiam o per democrazia progressiva? Perchè noi oggi ci bat tiam o per una dem ocrazia progressi va? Q uali sono le fu n zio n i e le ca ratteristiche d e g li organism i di pote re popolare che noi vogliam o creare nelle zone liberate dagli invasori te deschi e dai traditori fascisti? Q ual’è la politica che n o i dobbiam o seguire n ei territori liberati, nei confronti di tu tti gli strati della popolazione? P er chè n o i oltre a voler realizzare l'ac cordo con tu tti i partiti antifascisti nel C .d .L .N ., vogliam o stringere più stre tti rapporti coi partiti d i sinistra e specialm ente col P artito Socialista? Ecco tanti interrogativi ai quali i nostri com pagni potrebbero trovare risposta n egli articoli della nostra stam pa, n e lle d ire ttive del P artito. Interrogativi che tuttavia i nostri com pagni pongono spesso perchè a r ticoli e d ire ttive sono letti affrettatam ente, perchè si fanno poche riu n io ni, ¡>erchè si discute poco. I problem i da risolvere non m ancano, ma non si possono risolvere senza averli c o m presi e per c om prenderli bisogna d i scuterli. La guerra partigiano e l ’in su rrezio ne nazionale non si conducono e non si vincono solo con la fo rza delle, ar m i. ma con una giusta linea politica. Sapere q u ello che si vuole, avere d e l le idee, chiare sui nostri c o m p iti, sui nostri o b iettiv i è l’elem ento essen ziale. Le in izia tive nella lotta saranno tanto più num erose, quanto più i c o m p o n en ti sapranno chiaram ente che cosa vogliam o e che cosa dobbinnio fare. L ’insurrezione nazionale vincerà se noi saprem o far partecipare allu lotta i d indicare In via giusta alle larghim asse d egli italiani. Ma la via du se guire d e v ’essere in p rim o luogo ben nota a tu tti i com pagni. Ecco perchè le. nostre cellule d e b bono riu n irsi, devono discutere, d e vono avere anche una più fo rte vita lità politica. Salviamo l prigionieri politici N el cam po d i F ossoli (Carpi), i na zisti hanno concentrato a m iglaiia i m ig lio ri italiani: operai d ’avanguar dia, contadini e d intellettuali, che n e l la lotta hanno affrontato l ’occupante. A ccanto ad essi centinaia e centinaia d i ebrei, v ittim e innocenti del cieco furore razziale nazista. T e rrib ili le co n d izio n i d i vita: la fam e, la c o m pleta separazone da ogni contatto col m ondo, le quotidiane u m ilia zio n i m o rali in flitte dai bruti delle S.S. Ma i tedeschi non vogliono abban donare le loro v ittim e e n e ll’im m i nenza della ritirata si preparano a tra sportarle in G erm ania. T e m e n d o n e la fuga hanno voluto finire subito gli e le m e n ti « p iù pericolosi ». H anno com incaito col massacrare orrendam ente Leopoldo Gasparotto, m ilitante d e l P artito d ’A zio n e ; hanno q u in ìli assassinato 68 prigionieri sv e n tagliando su di loro, dopo averli in- ¿mugli nsMuomm. ikLpmiuaM ; c:1 m a i i / u i t u & C m u t r c l. Ci giunge notizia d el massacro di altri 70 prigionieri. A T orino intanto i nazisti coglio ne costringere con la fam e i deten u ti a chiedere « volontariam ente » il tra sporto in G erm ania. N oi dobbiam o im p ed ire la. m orie dei nostri com pagni. D obbiam o segui re l ’esem pio d e i patrioti di Cesena, Fossano, Saluzzo e C om o: con ardita azione partigiano essi hanno liberal« i d e te n u ti, salvando preziose energie alla lotta e d alla ricostruzione. Dall'Italia liberata Con gli u ltim i accordi l ’au to rità del governo nazionale dem ocratico si estende su 18 m ilioni di a b ita n ti; tu t ta l ’Italia m eridionale ed insulare ad eccezione di N apoli. E ’ questo il segno del riconosci m ento alleato della fattiva opera go vernativa, al fine di m obilitare tutte le e n erg ie nazionali nella guerra di liberazione. U n ità d e ll’esercito italiano com bat tono su ll’ala o rien tale del fro n te. La radio inglese ha sottolineato il valore con il qu ale i reparti dei bersaglieri hanno partecipato alla battaglia di A ncona. Il 28 luglio si riunisce a N apoli il Congresso della C onfederazione G e nerale del Lavoro, sotto la presidenza di un Com itato del q u ale fanno p a r te, o ltre al com pagno D i V ittorio, il vecchio organizzatore sindacale delle P uglie, il socialista Lizzadri ed il d e m ocratico-cristiano G randi. Gli opera ¡dell’Italia occupata che hanno cem entalo nelle grandi b a tta glie di q u est’anno la loro unità di classe, salutano i congressisti di N a poli che pongono le basi p e r la ric o struzione u n itaria del m ovim ento sin dacale. SOTTOSCRIZIONI PER "L’ UNITÀ" T o tale p re ce d en te (com e da lista p u b b lic a ta nel n u m e ro stra o rd in a rio di aprile, dedicato in te ra m e n te alle sottoscrizioni p e r l ’U nità) L. 175.168.60 T o tale sottoscrizioni maggio e giugno (i n o m in a tiv i di q u este sottoscrizioni sa ranno p u b b lic a ti n e l p ro s sim o n u m ero stra o rd in a rio per sottoscrizioni) L. 191.637,— T o tale sottoscrizioni a tu tto giugno L. 366.805,60 Da u n capo all'altro d e ll'Ita lia occu p a ta , risuoni u n grido solo : Alle arm i, a l com battim ento tutti i figli del popolo p e r la lib ertà d ella Patria. - M orte ai fascisti! Morte a g li invasori tedeschi! Dall'appello del capo del P.C.I. P.Togliatli (Ercoli) Organo Centrale del Partito Comunista Italiano Fondato da ANT. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli) Anno XXI - N. 12 - 7 Agosto 19 4 4 (Ediz. dell’jltalia setten.) P r o le ta r i d i tu tti i p a e s i , u n it e v i 1 L’Armata Rossa alle porte della Germania » A Varsavia/ nei B alcan i in Francia, in Italia i popoli oppressi passano all’offensiva I l ritm o d e g li a v ve n im en ti diviene su tu tti g li Stati sa te lliti e vassalli; incalzante : la G erm ania precipita le in tim a zio n i d elle N a zio n i U nite verso la catastrofe. h anno trovato n e ll’A rm a ta R ossa il L ’A rm ata R ossa ha fra n tu m a to le loro argom ento p iù solido. La T u r D iv isio n i d i v o n M o d e l: n e lle b re o chia ha ro tto le rela zio n i c o n la eie aperte dal valore d e i fa n ti e d e G erm ania, e la B ulgaria cerca d isp e g li artiglieri sovietici, hanno fatto ratam ente d i assicurare la T urchia irruzione le possenti co lo n n e m oto d ella sua buona v o lo n tà ; in R o m a rizzate e la leggendaria Cavalleria nia fallisco n o i te n ta tiv i d i consoli R ossa. T renta D iv isio n i germ aniche dare u n ’u n io n e « sacra » agli o rd in i sono tagliate fu ò ri n e i paesi b a ltic i; d e l l occupante na zista ; in U ngheria in fu ria poderosa la battaglia che pre n o n è possibile form are u n governo cede^ l ’entrata delle tru p p e sovietiche d i persone lig ie ai v o le ri d i H itle r ; n e lla cittadella d e l m ilita rism o te la F inlandia passa da una crisi aidesco, n e lla P russia O rie n ta le ; Var Faltra, m e n tre i sindacati fin n ic i savia e raggiunta m en tre n e lV in te m o riafferm ano, dopo u n anno, la lo ro divam pa V insurrezione popolare dei im m u ta ta v olontà d i pace. P atrioti p o la cc h i; dopo il B u g e c en E in ta n to sul fro n te occidentale, g li eserciti an^lo-a mericaXii, d o p o to altri fiu m i che h anno segnato le aver m aciullato in d u rissim i com bat tappe gloriose delTavanzata da Sta tim e n ti le m ig lio ri tru p p e g erm a n i lingrado al territorio stesso d e l che, sono passati a lla tta cc o e d han R eich , anche la V istola è raggiunta n o sfondato l ’anello d ife n siv o n a zi e sup era ta ; C racovia e con essa la sta. V o n K lu g e ha v isto sfrecciare Slesia, il grande bacino industriale le colonne blin d a te am ericane attra tedesco, sono so tto l’im m ed ia ta m i verso la breccia d i A vranches fin o naccia d ella cavalleria so v ietica ; dai a B rest, fin o alla L oira. I grandi Carpazi l’A rm ata Rossa si affaccia p o rti d ella B retagna stanno per ca sulla Cecoslovacchia e sulVUnghedere n e lle m ani d e g li anglo-am eri ria. cani. I l fro n te n o rm anno era d i cenQ uesto è il bilancio som m ario d i u n m ese e m e zzo d i offensiva sovie tica: V Arm ata R ossa ha appreso la tattica e la strategia staliniana e, fo rte d e ll’appoggio eroico d i tu tto il p o p o lo sovietico, padrone d ella nuo va scienza d ella guerra, prova oggi al nazista n o n p iù tracotante, la su p eriorità storica d e ir organizzazione e d ella scienza socialista. L ’attiv ità p a rtig ian a si fa sem pre S o tto il peso d i questa superiorità, p iù in ten sa n elle re tro v ie te d e sc h e; davanti allo spettro d ella sconfitta le m inaccie, i ra strella m en ti, la d i im m in e n te , la m acchina d i guerra struzione d i in te ri villaggi, n o n sono nazista e in p rofonda c risi; la b o m valsi davvero a d in d e b o lire le forze ba d e l c o lonnello n o n era il gesto p a trio ttic h e . A vviene anzi il contra disperato d i una piccola cricca, m a r io : i giovani m inacciati d i m orte era respressione d ella riv o lta che e d i d eportazione, i co n tad in i cui è serpeggia n elle file d i tu tto l’eser stato to lto tu tto ,' i c ara b in ie ri e d i cito. N e g li a lti quadri, perfetta m en te so ld ati d e i p re sid i, ingrossano ogni al corrente d i tu tte le possibilità giorno le file garib ald in e. A lle a r delT esercito germ anico, si fa strada m i che lanciano gli a ero p lan i a lle ati la coscienza che ogni sforzo è orm ai si aggiungono q u e lle d ei m ilita ri in u tile e n o n farà che apportare n u o che accorrono e, sem pre p iù abbon v e sciagure alla G erm ania. danti, quelle to lte a l nem ico in La rivo lta che H itle r afferm ò di com battim ento q con audacissim i aver dom a to in se i ore, contin u a e attacchi a i p re sid i e d ai d epositi. sem pre nuove ep u ra zio n i si annun U n a D ivisione « G a rib ald i » che ciano. A desso è la v o lta d i u n m a opera a ridosso delle A lpi A puane, resciallo e d i tu tto u n gruppo d i u f ha sostenuto n e lle u ltim e settim ane ficiali d e llo Stato M aggiore. La v io len ti sco n tri con i tedeschi che stessa rivolta si fa sentire su i fro n hanno im piegato in g en ti forze p e r ti : le capitolazioni aum entano, il assicurarsi la po ssib ilità di transito n um ero d e i p rig io n ieri raggiunge su una delle p iù im p o rta n ti strade cifre im p o n e n ti ed e in fin ita m en te di arroccam ento. N e l giro di u n a superiore al num ero d ei m orti. B en settim ana o ltre alle gravi p e rd ite in diciassette d e i trenta generali fa tti m o rti1 e fe riti in flitte al nem ico so p rig io n ie ri quest’estate sul fro n te no stati c attu ra ti alcune centinaia di orientale, hanno firm ato u n appello p rig io n ie ri tedeschi. alle tru p p e germ aniche incitandole N elbE m ilia le B rigate reggiane e a fin irla con la guerra nazi. A n ch e m odenesi si sono accresciute in D i i p iù a lti generali com inciano a com v isioni e le D ivisioni si sono raccol prendere qual’e la via p e r salvare te in una grande u n ità : il C orpo alla G erm ania ciò che il nazism o non d ’A rm ata « G arib ald i » C entro E m i ha ancora irreparabilm ente distrutto. lia. T re D ivisioni al com ando d i uoE la crisi germ anica si ripercuote to chilo m etri, m a la battaglia d ella N orm a n d ia è stata vinta e d ora si è iniziata la battaglia d i Francia. I l froTtte francese si m isurerà a c en ti naia d i c h ilo m e tri e d in ta l m o d o la crisi d e g li e ffe ttiv i germ anici as sum e p ro p o rzio n i gravissim e. H itle r è costretto a racim olare le u ltim e riserve e ten ta d i liberare qualche D ivisione germ anica inviando sul fro n te m eridionale le fam ose D iv i sio n i italiane addestrate n e i cam pi d i concentram ento n a zisti; m a esse n o n h a nno ancora raggiunto la linea d e l fu o co e am are sorprese tocche ranno allora al boia G razioni. I l ritm o d e g li a v v e n im e n ti e in ca lza n te : incalzante d e ve d ivè n ire anche F azione insurrezionale d e l p o p o lo italiano. A tte n d ere la libera zio n e d a ll’avanzata anglo-am ericana significa votare le nostre terre alla d istru zio n e sistem atica. significa la sciare che i ted esch i d e p o rtin o i nostri u o m in i, c i d e p re d in o d e i n o stri p ro d o tti e d elle n o stre m acchine. 1 fascisti trem ano, i ted esch i sono sotto il peso d e l disastro im m in e n t e ; n o i d o b b ia m o rip u lire le cam pa gne dai fascisti e d im p e d ire la ra pina d e i nostri p ro d o tti, n o i d o b biam o attaccare nelle città con g li scioperi, le dim o stra zio n i e l’azione gappista, n o i dobbiam o consolidare le zo n e liberate e d estenderle fino a fo rm a re nelV Italia S etten trio n a le u n territorio lib ero . Da esso, co m e da una base d i operazioni, le fo rm a zio n i d e i V o lo n ta ri della L ib e rtà m u o vera n n o in rapide pun ta te o f fen siv e. T u tti u n iti n e ll’a zio n e: per d ife n dere la nostra terra dalla d istru zio n e nazista, p e r accelerare il m o m en to d ella lib era zio n e e risparm iare n u o v i lu tti alle nostre fa m ig lie. O gni resi d u o settario, ogni a m b izio n e particolorista deve cadere d i fro n te atV interesse d ella N a zio n e. I l p iù lar go sp irito u n ita rio d e v e anim are i m ilita n ti d i o gni partito e d i ogni ten d en za . E d i questo sp irito u n ita rio i m ilita n ti c o m u n isti, che già hanno dato p ro v e n u m e ro se d e lla lo ro se n sib ilità nazionale, d e vo n o essere g li assertori p iù tenaci. C osì assicurerem o alla battaglia insurrezionale u n incalzante sv ilu p p o verso la v itto ria decisiva, verso F Italia dem ocratica e popolare. Un Corpo (TArmata sulle rotrovie della linea Gotica Kesserling vorrebbe scendere a patti m in i di tu tte le c o rre n ti p o litich e e con la co llaborazione d i ufficiali ili alto grado e di o gni specialità, co stituiscono u n a forza che nessun prò* clam a tru cu len to , nessun ra strella m ento selvaggio possono p ieg a re. Il feldm aresciallo K esselring, l ’uom o che o gni italian o conosce p e r aver sentito alla ra d io d ieci e d ieci volte la sua dich iarazio n e d i sterm inio, se n e è orm ai accorto. M entre p e r il grosso p u bblico i l m aresciallo di H itle r avvisa che sta p e r fa r (( piazza p u lita d e i rib e lli », in re a ltà ha m andato suoi ufficiali a trattare . I tedeschi h anno g arantito che non attaccheranno i « r ib e lli », essi sono disposti a riconoscere ai G arib ald in i il possesso d elle zone che sono state lib e ra te e l ’autorizzazione ad agire lib e ram e n te contro i fascisti, alla con dizione che essi se ne stiano tra n q u illi n e i co n fro n ti d ei tedeschi e delle lin e e del lo ro traffico. Il cpm andante garib ald in o , ha già risp o sto. G li attacchi ai tedeschi, i colpi contro le lo ro colonne, contro i p o n ti e d i p re sid i sono stati intensifi cati ovunque. D àgli al nem ico, che cede, che esita, che v o rrebbe in g an narci. G li u o m in i d elle B rigate di A ssalto « G arib ald i » n o n sono a n dati in m ontagna p e r scappare, non chiedono d i essere al sicuro. C on le arm i hanno lib e rato le zone appen- n iniche, m a p e r farsene b asi p e r attacchi p iù v io le n ti, p e r raccogliere e c o n d u rre al com battim ento forze p iù num erose. E d al feldm aresciallo spaccone risp o n d o n o a fu cilate. L a n o tiz ia d e l tentativo nazista d i com prom esso m o stra chiaram ente le difficoltà del nem ico, m en tre ci rie m p ie il c uore d i speranza e ci d ice : « S iam o alla fine », ci im pe gna a n o n dare tregua a i fascisti ed ai ted e sc h i: im itiam o gli u o m in i del valoroso C orpo d ’A rm ata « C entro E m ilia», passiam o ovunque a ll’attac co contro l ’invasore! L’ava nzataf]dei Partigiani lombardi In u n recen te docum ento d e ll’eser cito rep u b b lica n o sta scritto che i p rogressi del m ovim ento rib e llis ti co si fanno preo ccu p an ti anche in L o m b ard ia R ep u b b lica Fascista de dica ogni giorno colonne di .men zogne al m ovim ento p atrio ttico e m anifesti d i ogni form ato m ettono in guardia contro i G.A.P. e le B ri gate « G a rib ald i ». Cosa succede in L o m b a rd ia? Av viene che ra p id i progressi organiz zativi si accoppiano a colpi sem pre p iù fitti ed im p o rta n ti. La 40* B ri gata « G aribaldi » che p o rta i l n o m e di M a tteo tti si è accresciuta e sdoppiata, dando vita alla 55% che p o rte rà il nom e di F ratelli R osselli. E ’ il risultato del ra strella m en to in forze della V altellin a. N e l pavese la 51“ C apettini ha trip lica to le sue forze e si stanno q u in d i organizzan do nuove un ità. N um erosi com uni sono stati lib e ra ti, com izi sono stati te n u ti d a i C om m issari p o litici e le a u to rità p o p o la ri si sono sostituite a g li scagnozzi nazi-fascisti. N e ll’Oltre Po si sono svolti v eri e p ro p ri co m b attim en ti c ontro forze fasciste re p u b b lica n e che volevano rioccu p a re la V alle S ta ffo ra; i G aribal d in i h anno re sp in to ogni tentativo infliggendo p e rd ite che si aggirano sul centinaio di uom in i fra m o rti e fe riti. F ra i m o rti u n n oto caporione fascista. N e lla zona che com prende anche te rrito ri em ilian i e lig u ri, i fascisti sono stati sloggiati in colla b o razio n e con le forze della B rigata « G iustizia e L ib e rtà x> e della D i visione d ’A ssalto « G arib ald i » della L iguria. N el B resciano alla preced en te B rigata « T ito Speri a se ne è ag giunta una seconda di « F iam m e V e rd i », m en tre si intensifica l’atti vità della 52* B rigata « G a rib ald i ». A zioni di sabotaggio e colpi dei G.A.P. sono segnalati da ogni p ro vincia. A M ilano i distaccam enti della gloriosa T erza B rigata hanno attaccato a colpi di bo m b e u n co m ando nazista in pien a città. U n ’a ltra reg io n e che n o n vuole stare in d ie tro : b ra v i i P a rtig ia n i lo m b a rd i, addosso a i tedeschi, n o n ci deve essere valle, n o n ci deve essere casa dove ci sia q u iete p e r lo ro e p e r i lo ro servi fascisti! Contro il lavoro a cottimo e per Tanticipo di due m esi N ei g ra n d i cen tri in d u stria li d e l l ’Italia occupata si fa sem pre p iù decisa l ’agitazione operaia contro il lavoro a c o ttim o : gli operai n o n vo gliono lav o ra re p e r la guerra nazi sta, il sabotaggio della p ro d u zio n e n o n è p iù u n ’attività d i p ochi ele m e n ti d i avanguardia, m a u n ’azione di m assa, com e lo dim ostra la con tin u a dim inuzione della pro d u zio n e. L ’im posizione p a d ro n ale del lavo ro a cottim o costituisce u n a sfida al sen tim en to nazio n ale d e g li operai, costituisce u n 'a p e rta collaborazione agli sforzi n azisti p e r intensificare la pro d u zio n e. G li in d u stria li che vogliono dim o strare il lo ro senti m ento di so lid arietà nazionale d e b b o n o a b o lire n elle lo ro fa b b ric h e il sistem a del cottim o. D el resto, con i co ntinui allarm i, con i bom bardam e n ti e la m ancanza di m aterie p ri m e, è im possibile all’o peraio cotti m ista di raggiungere u n solario adeguato alla qualifica delle sue capa cità. G li o p erai cottim isti devono p re te n d e re di essere p a g ati a d eco no m ia, con la paga oraria d ella loro categoria, m aggiorata d alla p ercen tu a le m ed ia d i cottim o. * * *■ A ssiem e alla ag ita zio n e c ontro il cottim o, si sta sviluppando, specialm ente n e lle re g io n i im m ediatam ente vicino a l fronte, l ’agitazione p e r ot ten e re il pagam ento d i d u e m esi di salario a nticipato. L e co n d izio n i p re c a rie d el lavoro, i bom bardam en ti, la pro sp ettiv a d i essere co stre tti ad a b b an d o n are le fa b b ric h e e in fin e, la necessità di d isp o rre di u n a som m a m inim a p e r affrontare il p e rio d o di trapasso alla nuova lega lità dem ocratica, re n d o n o questa r i vendicazione attu ale p e r tu tta la m assa d ell’Italia occupata. P agando l ’anticipo agli operai, gli in d u stria li dim o streran n o la lo ro so lid arietà e p e rm e tte ran n o agli operai di approv v ig io n a rsi; cosi sarà possibile com p e ra re il grano e gli a ltri p ro d o tti ui contadini, sottraendolo p iù facil m ente alla m inaccia d e lle ra p in e nazi-fasciste. » « * A lla G randi M otori, la p iù gran de sezione della F iat, continua l ’agi tazione p e r l’a bolizione d el lavoro a cottim o. G li operai h anno com inciato Col rifiu ta re le b olle del cottim o e, a l l ’invito della D irezione a tra tta re , h anno nom inato una C om m issione d i 200 operai. U no di essi dichiarò ferm am ente al d iretto re generale V ailetta che la D irezione doveva fi n alm en te venire in co n tro a i bisogni d egli o p e ra i e poneva, c o ll’approva zione dei p resen ti, le seguenti r i v e n d ic az io n i: a b olizione del cottim o, sistem azione salariale d e lle catego rie m eno re trib u ite , m anovali, d o n ne, a p p ren d isti. V alletta dap p rim a ten tò di in tim o rire la C om m issione tacciando gli operai di pazzi e di incoscienti e d afferm ando che le r i v en dicazioni eran o p re te sti p e r n o n lav o rare. D i fro n te a ll’energica re a zione operaia, V alletta com inciò con T am m ettere che gli operai n o n h a n no torto e p ro m ise d i accontentarli. La C om m issione o ttenne cosi il con dono del p re stito di 750 lire , la p ro m essa d i distrib u zio n e d i viveri in caso d i crisi a lim en tare, e d in fin e l ’assicurazione che sì sarebbe p ro v v ed u to alla sistem azione salariale. In ta n to v enivano rila sc ia ti 4 o p e ra i c h e eran o stati a rre sta ti. * * * A nche a lle A cciaierie d i T o rin o si è in iziata l ’agitazione p e r l’abo liz io n e d e l cottim o. * * * A lle Officine B re d a d i M ilano ò iti corso u n a decisa agitazione p e r o tte n e re d a lla D irezio n e 2 m esi di a n tic ip o ; i l m ovim ento prom osso d a l C om itato d i A gitazione abbrac cia i re p a rti sfollati e sta sv ilu p p an dosi anche n e lle a ltre fa b b ric h e d i M ilano. ♦ * « A B rescia la OA L, che conta cir ca 4000 a d d etti, è scesa in isciop e ro : operai, im p ie g ati e tecnici in lo tta contro le d e p o rtazio n i e le ra p in e d i m acchine, h anno chiesto il versam ento a tu tti i lav o ra to ri di 5000 lire , e la fin e d egli in te rv en ti e d elle provocazioni poliziesche. L ’in terv en to d i alcuni fascisti e di u n cap itan o germ anico andò a vuoto, esautorando com pletam ente la Com m issione in te rn a , costringendo la D irezione a tra tta re con u n a n u m e ro sa ra p p resen tan za operaia. La lo tta d ella O.M. fu appoggiata da scioperi e ferm ate d i lavoro in tu tta la città, m en tre i q u a rtie ri ope ra i e le fa b b ric h e venivano tap p ez zate di m anifestini. A ssai notevole il co n trib u to d ei giovani d e l F ro n te della G ioventù. D opo due giorni e m ezzo il lavoro fu rip reso su prom essa di proposte concrete da p a rte d ella D irezione, e n tro 5 giornL * * * D iverse fa b b ric h e d i T o rin o , fra le q u a li la M an ifattu ra T abacchi, h a n n o chiesto ed o ttenuto a n tic ip i in denaro o in b u o n i. L ’agitazione si sta estendendo in tu tta l ’Italia occupata e specialm ente n e ll’E m ilia. Nè un uomo, nè una macchina in Germania ! I Comirari di difesa dei conradini e le Squadre d’Az. Parrìorrica (S.A.P.) T u tti i co n tad in i sono im pegnati oggi sul fro n te d i lib e raz io n e, n ella lo tta contro le re q u isiz io n i e contro le depo rtazio n i. D ifen d ere i p ro p ri p ro d o tti d a ll’am m asso e dall’invio in G erm ania, d ifen d e re i p ro p ri figli d alle p recettazio n i fo rzate p e r il la voro in G erm ania, è interesse che lega i picco li e m ed i p ro p rie ta ri ai m ezzadri, ai fittavoli, ai coloni. Ma questa lo tta com une p u ò essere af fro n tata e vinta soltanto se anche le m asse con tad in e si pongono decisa m en te sul te rre n o d e ll’organizzazìone. S o ltan to creando u n ’organizzazio n e che in q u a d ri le forze contadine e le d iriga, sarà possibile ai conta din i d i su p erare il rita rd o che li divide ancora d alle m asse p o p o lari, che già da tem po lo tta n o contro il com une nem ico nazi-fascista. E la lo ro forza n a tu ra le di organizzazio ne sono i C om itati p e r la D ifesa dei C o n tad in i. I C om itati di D ifesa dei C o n tad i ni, co stituiti dai p iù decisi e com b a ttiv i elem enti del luogo, so rre tti d alla fiducia della m aggioranza d ei contad in i, devono giungere a d orga n izzare le forze locali in u n solo blocco che abbracci i con tad in i po veri e q u e lli ricchi, i m ezzad ri ed ì fittavoli. Esso deve anim are la resistenza dei co n tad in i contro il conferim ento dei p ro d o tti agli am m assi; esso deve sug g erire i m ezzi p e r nascondere i p ro do tti, d iv id en d o li p re fe rib ilm e n te in diversi nascondigli, c o n tro llati dal C om itato stesso; esso deve organiz zare la v endita dei p ro d o tti alle m asse p o p o la ri d elle città e alle fo rm az io n i p a rtig ian e . La v en d ita dovrà avvenire a prezzi e q u i che, su p e rio ri a q u e lli d el calm iere fa scista p e r g arantire u n a giusta re tri b u z io n e alle fatiche del contadino, ®i tengano p e rò al disotto dei prezzi speculativi del m ercato nero. Ma n o n b asta rifiu ta re d i p o rta re i p ro d o tti agli am m assi, n o n basta n asco n d erli e v e n d erli ad u n prezzo e q u o : è necessario avere la forza p e r d ifen d e re i p ro p ri p ro d o tti, ò necessario avere la forza p e r p o te r d ifen d e re gli a b ita n ti d el lu o g o , e specialm ente i giovani, d a lle dep o r tazioni. ■Per questo i necessario ehe tu tta la popolazione m aschile valida d el luogo sia organizzata n e lle Squadre d i A zione p a trio ttica , n elle S.A.P. A d esse il com pito di trasfo rm are il ▼fileggio in u n fo rtilizio in su rre zio nale, ad esse il com pito d ella difesa d ei giovani, d ei p re c e tta ti e dei p ro dotti. O gni gruppo d i u o m in i si costi tuisca in Squadra d ’A zione p a trio t tica, le S quadre sotto la d irezione d e l Com itato dei C ontadini si p ro pongano u n determ in ato pian o d ’a zione, p erchè n o n è tattica in su rre zionale quella d i atte n d ere passiva m ente l ’offesa n e m ic a; tattica delle S-AJ3. deve essere la con tin u a in i ziativa offensiva, deve essere l ’e li m inazione dei tra d ito ri fascisti, il disarm o delle forze arm ate che n o n siano ancora passate con i p a rtig ian i. Spetta alle S.A.P. di assicurare p iù eoncretam ente l ’appoggio delle cam pagne alle form azio n i p a rtig ia n e : §sse debbono provvedere al servizio d i vigilanza e di inform azione, esse debbono m an ten ere il collegam ento con i distaccam enti o p e ran ti n elle vi cinanze ed appoggiarne le im prese offensive. D alla costituzione d ei C om itati di D ifesa dei C ontadini, d alla fo rm a zione della S quadra d ip en d e il de stino del villag g io : dove i co n tad in i p re n d era n n o decisam ente la v ia d e l la lo tta, i fascisti ed i tedeschi n o n p o tran n o saccheggiare e p re d are , in cendiare e distruggere, n o n p o tra n no an d are in giro p e r i cascinali a d ep o rta re gli u o m in i, a v iolentare le donne e ad im p iccare i P a trio ti. Se i co n tad in i si d ifen d eran n o , i fascisti ed i tedeschi tro v eran n o n el villaggio la lo ro tom ba. La lo tta dei co n tad in i c o n trib u irà cosi poten tem en te alla sconfitta d el nazism o, c o n trib u irà ad accelerare l ’o ra della lib e raz io n e del nostro Paese. Verso la CosHfuente E rcoli, fissando le lin ee d i a zio n e d e l nostro P artito, ha afferm ato che o gni pro b lem a sociale d ev’essere ri m andato alla fin e della guerra e d ogni decisione d e v ’essere presa dalla C ostituente. Cosa significano q ueste d ire ttiv e ? S ig nificano che p e r affrontare i p ro b lem i sociali dobb ia m o conquistare l ’in d ip e n d e n za nazionale, sconfiggen d o d e fin itiv a m en te la G erm ania e sterm inando il fa sc ism o ; questa e la c o n d izio n e fondam entale p erchè è assurdo pensare ad u n qualsiasi pro gresso sociale e p o litico con i tede sch i in casa e i fascisti tra i piedi. I p ro b le m i sociali saranno a ffr o n ta ti n e l dopoguerra, quando tu tte le energie saranno m o b ilita te n e llo sfor zo della ricostruzione e le m asse p o polari d ovranno o ttenere — nella dem ocrazia progressiva — la garan zia che la loro fatica sarà diretta, attraverso la conquista d e l benessere collettivo , a m igliorare la vita d i ogni lavoratore. A ttrib u ire alla C o stituente il d i ritto d i risolvere tali p ro b le m i si gnifica riconoscere che le so lu zio n i d i q u e sti p ro b le m i saranno c o n q u i state dal p o p o lo italiano attraverso la libera espressione della sua vo lontà. La C o stitu en te dev'essere i n fa tti eletta con la partecipazione d i tu tto il popolo, con la partecipazio n e d elle d onne e d e i giovani. E sclusi d a l voto dovranno essere soltanto i tra d ito ri fascisti. L’Armata Rossa fia ridotto a brandelli l’esercito tedesco N el suo re ce n te discorso alla Ca m era d e i C om uni, C h u rc h ill h a d etto : € ... m a è sulla R u ssia che si è addensato il m aggior peso d ella lo t ta. D evo afferm are che è stata FAr m ata R ossa che si è assunto il com p ito d i ridurre a brandelli il nostro com une nem ico. A d onta d i tu tti i nostri sfo rzi, io credo che non ci sarebbe stato pos sib ile n e l giro d i p ochi anni, attac care e sbaragliare u n esercito po ten te com e quello tedesco, se VEsercito sovietico non gli avesse in flitto scon fitte così spaventose e n o n avesse m in a to il m orale d i tu tti i soldati d e l R eich . Io saluto n e l M aresciallo S ta lin il grande Capo d i un grande Paese. R ite n g o ferm a m en te che il Trattato ventennale d i am icizia che abbiam o stipulato con la R ussia d ei Soviet si m ostrerà u n o dei fattori p iù du ra tu ri p e r il m a n ten im en to d ella pace ' in E uropa » . OPERAI! C O N T A D IN I ! LA VO R A TO R I! Lottiamo uniti contro le requi sizioni, contro gli ammassi. Sotto la guida dei Comitati Contadini diamo vita ad un mercato equo, al nostro mercato! Un passo avanti per la redenzione nazionale della classe operaia I com pagni P alm iro T o g lia tti e P ietro N e n n i, risp ettiva m en te segre tari generali d e l P artito C om unista e d el P artito Socialista, hanno fir m ato u n n uovo patto d i u nità dfazione fra i due p a rtiti proletari. N o i n o n ' n e conosciam o ancora com ple tam ente i term in i, m a è certo che il n u o vo accordo perfeziona quello d el settem b re scorso, in base all’espe rienza d ì u n anno ed alle esigenze d ella situazione attuale. Esso costi tuisce u n n uovo passo avanti verso l’u n ific a zio n e d elle fo rze politiche d e l proletariato in u n solo partito, e d è stato accolto con entusiasm o dalVavanguardia proletaria della lo t ta d i liberazione nazionale. Da d ieci anni i due p a rtiti operai p rocedono nella lotta com une per la lib era zio n e d el nostro Paese, sulla base d i u n patto d ’unità d ’azione, ed è significativo che siano gli stessi capi che stabilirono il p rim o accor do d iec i anni or sono q u e lli che hanno firm a to ora il patto d i R om a. II m o v im en to d i liberazione na zionale è posto oggi d i fro n te a d u e c o m p iti e sse n zia li: organizzare e di rigere la lotta per cacciare i tedeschi, distruggere i resid u i fascisti ed or ganizzare le basi d i massa d i una dem ocrazia progressiva; governare n ella zona liberata e conquistare il p o tere nella zona ancora occupata d ellT talia. P er la realizzazione d i questi due c o m p iti, essenziale e la fu n zio n e d e l la classe operaia che lotta alla testa d i tu tte le fo rze sane d e l Paese. La classe operaia vu o le essere e d è il cem e n to che unisce tu tti gli italiani contro V invasore straniero e contro i su o i servi fascisti, contro coloro che col tedesco hanno collaborato e collaborano tradendo la Patria. I l P atto d i R o m a è u n efficace stru m en to il quale, attraverso l ’u n ità della classe operaia, realizza la con d izio n e p rincipale p e r cui il p ro le tariato esercita la sua fu n zio n e u n i ficatrice. Esso perm etterà d i inten sificare Tazione d e g li operai, al d i qua e al d i là della linea d e l fronte, perchè la classe operaia possa dare sem pre d i p iù alla lotta liberatrice, con chiarezza e larghezza d i vedute. II proletariato e d i su o i p a rtiti san n o che ogni classe e d o gni corrente p o litica conteranno dom a n i nella so lu zio n e d e i p ro b le m i d e l Paese, nella m isura in cui essi avranno lottato p e r la sua liberazione. L ’accordo d e i d u e P a rtiti agirà anche n e l senso d i rendere p iù stret te le rela zio n i con tu tti gli altri P artiti d e l C om itato d i L iberazione, con le correnti dem ocratiche d e l Pae se su l terreno d i costituire una nuo va dem ocrazia la quale chiam erà oggi, nella zona ancora occupata, le grandi m asse della popolazione alla lotta d i liberazione, e d o m a n i farà si che queste masse, organizzate in varie fo rm e, partecipino largam ente alla realizzazione d e ll’opera d i governo. E’ in fa tti necessario distruggere i re sid u i d è i fascism o anche dal pun to d i vista d e ll’ab itu d in e a governare sul pop o lo senza ascoltarne la voce, e d i attendere tu tto dal governo sen za che il pop o lo intervenga q u o ti d ianam ente n e ll’azione d e l potere. La volontà d i u n ità e d i azione com une d e l proletariato si esprim e n ella c co rd o d i R o m a fra i d u e Par titi operai. C oloro che resistessero allo sp irito e alla lettera d i d e tto accordo si isolerebbero perciò dal m o v im en to operaio. N o i siam o certi che d etto accordo renderà sem pre p iù stretta e fraterna la lotta co m u n e d e i c o m u n isti e d e i socialisti n e l la zona tem poraneam ente ancora occupata dai tedeschi e farà sì che certe resistenze che si incontrano an cora qua e là fra i com pagni socia lis ti saranno rapidam ente superate. L ’accordo è p e r F azione, per la lotta, p e r g li scioperi, p e r il c o m ba ttim en to arm ato, per l ’in su rrezio n e nazionale che culm inerà n e llo scio pero generale insurrezionale. L ’ac cordo è p e r F organizzazione e lo sv ilu p p o d i una dem ocrazia progres siva che, facendo valere la voce d e l p o p o lo , perm etterà alF A ssem blea Co stitu e n te d i decidere quale v ia il Paese d e ve seguire. I c o m u n isti salutano q u esto p atto co m e u n passo avanti per la reden zio n e nazionale e della classe ope raia e saranno in prim a fila per rea lizza rlo nelF azione e n ella lotta. OTTO A N N I FA ED O G G I I l 19 luglio è Una ricorrenza memorabile nella storia della lotta popolare contro il fascismo e contro la guerra imperialisti ca; otto anni sono ormai tra scorsi dalla guerra di Spagna, primo episodio di una lunga se rie di lotta che hanno cementar to sili campi di battaglia l'uni tà di tutti i popoli contro il fa scismo e hanno temprato la vo lontà delle masse, tese alla con quista di una società democra tica e progressiva. Da lunghi anni il fascismo imperversava in Ialia, da tre anni il nazismo aveva colpestau to in Germania ogni diritto e ogni dignità umana; Vavanzata del fascismo internazionale non aveva ancora trovato altro osta colo che la resistenza indomabi le delle minoranze rivoluziona rie. Ma i tempi andavano mu tando : la barbarie nazista, in stallata nel centro Europa, au veva chiarito a tutti il pericolo che correva ogni forma di con vivenza civile e pacifica. Vlnternqzionale Comunista aveva già lanciato ai proletari di tut to il mondo la paprola d'ordine dell’unità popolare nella lotta contro il fascismo e la guerra imperialistica. GU strati medi comprendeva- no che il fascismo non signifi cava solo distruzione dì ogni possibilità di vita per il prole tariato, ma minacciava la loro stessa vita; essi cominciavano ad accostarsi alla classe operaia come all’unica forza che avreb be saputo condurre i popoli ai ta vittoria, contro la barbarie. E in nome del Fronte Popular si inizia la resistenza delle masse popolari contro il colpo di Stato del generali franchi sti; l'azione delle masse popola ri è subito coronata da succesi; Madrid, Barcellona e Valenza sono le roccaforti dalle quali il popolo muove contro i focolari della reazione. Ma il fascismo internazionale è ancora potente e non può permettere che — do po la vittoria delle, forze demo cratiche nella Francia del Fron te Popolare —< un’altra e più decisa democrazia si stalli in un altro grande paese europeo. NeVa guerra civile si inseri sce ben presto la guerra del fa scismo italiano e. tedesche con tro tutti i popoli. Accorrono da ogni parte di Europa i volontari ad alimen tare la lotta eroica del popolo spagnolo; gli italiani affluisco no a formare prima il Batta glione, poi la, Brigata Garibal di. Lottando assieme di popolo spagnola e alle altre Brigate Intemaizonali, anche la* nostra brigata, si coprirà di gloria : la sua bandiera sventola sui cam pi di Guadalafara dove per la prima volta Mussolini fu scon fitto dalle forze popolari e sot to la sua bandiera i migliori fi gli di Italia rivendicano a tuN to il mondo Vonore italiano, in sudiciato dal fascismo mussoliniano. Mussolini e Hitler riuscirono ad annegare nel sangue la resi stenza eroica dell’Esercito Po polare che gli spagnoli, sotto la guida di Josè Diaz e della Pa sionaria, forgiarono nei tre an ni di guerra, ma non spezzaro no la volontà di riscossa del po polo spagnolo e di tutti i po poli. E da questa volontà di riscos sa sono sorte le 55 Brigate d'as salto Garibaldi, che continuano oggi, in Italia, la- tradizione glo riosa dei garibaldini dì Spagna, e tutte le Brigate e Divisioni partigiane che si stringono in- torno al Comando Unificato dei Volontari della Libertà; dall’u nità delle minoranze rivoluzio narie è maturata oggi l’unità di tutto il popolo italiano proteso oggi nella battaglila insurrezio nale verso la vittoria decisiva. E il fronte dei popoli, in lotta oggni contro il fascismo, ab braccia il mondo intero; le sof ferenze del popolo spagnolo so no oggi vendicate da tutti [ po poli che, negli eserciti delle Na zioni Unite e nelle formazioni partigiane di paesi occupati, stanno assestando il colpo mor ie ail nazi-fascismo. Otto anni sono trascorsi dal giorno in cui la tracotanza fa scista, con pochi mercenari e in qualche settimana, credeva di schiacciare la volontà di vi ta del popolo spagnolo e di mo strare ai tutti i popoli l’inelut tabilità della vittoria fascista. Otto anni sono trascorsi ed imminente si disegna la vitto ria decisima del mondo civile sulla belva nazista, braccata ormai nella sua stessa tana. C e n tin a ia di lo c a lità lib e r a le Le g i u n te p o p o l a r i in funzione in Liguria T o rin o è s u l l a l i n e a d e l fronte I l m ovim ento p artig ian o è cre sciuto im petuoso in L ig u ria : è la re p lic a alla fucilazione in m assa de gli ostaggi, a l tentativo di d e p o rta re tu tte le m aestranze in G erm ania. T re D ivisioni « G a rib ald i » ed alcune B rigate o p eran o tra la fascia costie ra e la zona m ontuosa spingendosi fino al P ie m o n te e a ll’E m ilia e rea lizzan d o collegam enti coi G arib al d in i d i quelle reg io n i. N ella zona d i Im p e ria la D ivisio n e G a rib ald i c Cascione » h a re si stito ad u n ra strella m en to in forze usan d o tu tte le sue arm i, iv i com p resi p arec ch i pezzi d ’a rtig lie ria che erano stati stra p p ati alle fo rtifica z io n i della zona. N e l G enovesato, cittadine, paesi, frazioni p e r n n to ta le d i oltre d u e cento località a b ita te sono state li b e rate d a i P a rtig ia n i n e l m ese di lu g lio . G ià da n n m ese la strada che va da T o rtig lia a B obbio, pas sando p e r O ttone, è in m ano ai P a r tig ia n i che n e p re sid ia n o tu tti i cen tr i e tu tti i d in to rn i. A poche decine d i m in u ti di c o rrie ra dalla costa ci sono i p o sti d i blocco tedeschi, p o i n n b re v e tratto di « te rra di nessu no », p o i i p o sti di blocco p a rti giani. U na colonna di nazi-fascisti h a fatto , n e i g io rn i scorsi, u n ’in c u r sione sulla Scoffera, fucilando sulla piazza d i u n villaggio tre sbandati che era riu sc ita a so rp ren d ere. Im m ed ia tam en te i P a rtig ia n i scendevano m et ten d o in fuga tedeschi e fascisti e in segno d i rito rsio n e fucilavano sul luogo stesso del delitto 5 ostaggi (m ilita ri nem ici) che preced en tem en te avevano d ichiarato di essere d i sposti a scam biare, ove fossero ces sati i m eto d i b e stia li da p a rte d el nem ico. N ei paesi lib e ra ti sono e n tra te in funzione le G iunte P o p o la ri Com u n a li che provvedono ai bisogni lo cali ed a coo rd in are gli sforzi della popolazione con le B rigate. N elle squadre locali sono organizzati i co n tad in i a centinaia e centinaia. V iene p u b b lic a to a stam pa p e r le form azioni e p e r la popolazione II V olontario d ella L ibertà organo d e l C om itato d i L iberazione. N ella zona d i L a Spezia i d u ri c o m battim enti delle scorse settim ane h a n n o conferm ata la solidità d elle n o stre ag g u errite form azioni. M igliaia d i arm a ti fascisti p e r le vie della città. B rigate n ere, b a n d iti d ella « M uti », accozzaglia di G.N.R. d i ogni regione, « B arbarigo », S.S. d i ogni razza, p e rco rro n o guard in g h i le strade, col dito snl g rilletto. Si pensa ai rischi delle azioni in m on tagna e si trem a p e r i colpi che p io vono anche in città. M anifesti d el C om ando tedesco, m inacciano d a ogni cantonata. C oprifuoco alle 8, incen d io di villaggi in te ri p e r at tacco alle com unicazioni naziste, le fo rch e in n alzate n e l centro d ella città alle quali, p e r n n giorno, sono stati esposti sei p a trio ti im piccati p e r rappresaglia. E ’ n n q u a d ro m acabro e m inac cioso, che n o n riesce a dare a To rin o il qu ad ro di una città vin ta. I b a n d iti nazi-fascisti accam pano in continuo p e ricolo. Chivasso, a v enti m in u ti di tre n o , sulla lin ea p e r Mi lan o , è stata occupata p e r alcune ore agli u ltim i di lu g lio , dai P a rtig ia n i del Canavese. A T ro fare llo sono sce se p iù v olte le squadre della D ivi sio n e « G a rib ald i » a distruggere cabine ele ttrich e e a far saltare i b i n a ri. N ella città stessa si rip eto n o c o n tin u i i colpi d ei G.A.P. Le squa dre operaie hanno già disarm ato de cin e di m ilita ri fascisti e stanno cosi p rovvedendo al lo ro arsenale. I to rin esi n o n sono p iegati n è dal l ’ap p arato poliziesco, nè dal te rro re . S i com batte, si ricevono colpi d u ri, m a si danneggia il nem ico e si af fre tta il giorno della liberazione, questo è l ’essenziale. In risposta al l ’im piccagione di 6 P artig ian i p ri g io n ieri, il C om ando R egionale delle B rigate d’Assalto « G aribaldi » ha fatto fu cilare 20 ostaggi tedeschi e fascisti. II nem ico n o n si sente sicuro, cen tin aia, m igliaia di uom ini e di arm i, che gli sarebbero u tili al fronte, sono ten u ti im p eg n ati dalla m inaccia di in su rre zio n e e dagli attacchi p a rti giani. N on c’è cam ion m ilita re che attrav e rsi, sia p u re le vie centrali, senza u n a m itrag liatrice in postazio n e sui b id o n i e le casse, non c’è ca serm a senza guardia rafforzata, non c’è p onte senza forte presid io . Sono tante v itto rie dei P a trio ti to rin esi, com e lo sono gli n o m in i m essi fu o ri com battim ento, le ferrovie sabotale, com e lo è stata la grande b attag lia d ello sciopero generale. La nostra terra non deve diventare una terra bruciata ! D ifendiam ola contro il saccheggio e la distruzione nazi-fascista ! Squadre giovanili all’azione 2 5 Luglio a M ilano Il m ovim ento delle squadre giova n ili del F ro n te della G ioventù, col legato alle Squadre d’A zione P a trio t tica (S.A.P.) sta p ren d en d o una d if fusione m olto larga n elle cam pagne, legandosi alla lotta dei c o n ta d in i contro le deportazioni e le requisì* zioni. ... . .. I giovani che si sono rifiu ta ti di servire n e ll’esercito nazi fascista, tr o vano n elle squadre giovanili del F . d. G. la loro n a tu ra le form a d i o r ganizzazione: in esse si raccolgono giovani di ogni classe sociale e di ogni tendenza p o litica. C om inciando con l’assicurare u n servizio d i vigi la n z a contro le razzie nazi-fasciste, essi giungono ra p id a m e n te a form e d i attività p iù rad icale, costituendo squadre d’assalto contro i tra d ito ri e gli invasori. — N e l B resciano q u a ttro giovani arm ati di sole rivoltelle, so rp re n d o no e disarm ano u n ufficiale e v e n ti soldati. I n u n ’altra località le squa dre d ’assalto giovanili organizzano la fuga di diversi lo ro com pagni, re n i te n ti e sbandati, sorpresi e circon dati in u n cinem a. — N el P iacentino u n a squadra di giovani re n ite n ti organizza l ’assalto ad una p o lv eriera nazista. P re se n ta tisi arm ati all’ufficiale germ anico lo costringono a scappare (lo tro v era n no p o i livido di p aura n e l g ab in et to) e p relevano a rm i e m u n izio n i caricandone abbon d an tem en te u n ca m ioncino. — N el Bergam asco u n a squadra di giovanissim i assalta u n a caserm etta asportando tu tta l ’a rm eria con le relative m unizioni. — In tan to ci giungono n o tiz ie da ogni provincia del m o ltip licarsi d e l le azioni di disarm o com piute da piccole squadre su g ru p p etti di fa scisti o di tedeschi isolati. Specialm ente fru ttu o sa è stata l ’attività svolta dalle squadre giovanili n ella pro v in cia di T o rin o e d i C uneo. C on u n eccezionale spiegam ento d i fo rze , i nazi-fascisti hanno cer cato di in tim o rire le masse popolari m ilanesi ed im p ed ire loro o’g ni m a n ifesta zio n e che ricordasse il 25 lu g lio e che m ostrasse agli invasori e d ai loro sgherri la decisa volontà insurrezionale che anim a o gni pa triota. M a le appariscenti sfilate d e i bat ta glioni fascisti n o n servirono che a m ettere in rilievo l’odio p ro fo n d o col quale tutta la popolazione guar da a q u e sti traditori : cazzottature, fe r m i e tratten u to fu ro re segnavano il passaggio d i q u e sti guerrieri da caffè. Inta n to n e lle p rin c ip a li fabbriche d i M ilano la data era com m em orata con in te rru zio n i d i lavoro, con lanci d i m a n ifestin i, c o n scritte m urali inneggianti all'insurrezione e d al P artito C om unista Ita lia n o ; g li ope rai si raccoglievano a discutere ed a considerare il ca m m in o percorso Rommel si fa la barba G iorni fa a... sm en tire n o tizie in~ glesi che annunciavano Vassenza d i R o m m e l dall’A lto C om ando « antinvasione », la stam pa com unicava che il Feldm aresciallo stava benissim o e dirigeva a ttivam ente le operazioni. I l giornalista inviato al C om ando si era sen tito risp o n d e re : a l l M are sciallo sta facendosi la barba ». N o n avevano ancora fin ito di sorridere della trovata i re p u b b lic h in i fid u ciosi;, che la stam pa tedesca era co stretta a cam biar tono. R o m m e l era stato ferito ed aveva avuto la c o m m o zio n e cerebrale. C he si fosse fatto m ale facendosi la barba? N o , era una bom ba ingle se. M a la n o tizia i nostri giornali l ’hanno data q u in d ic i g io rn i d o p o ! * * * I generali che hanno congiurato sono vecchi u ffic ia li esp u lsi da anni, h a n n o scritto i nazisti. M a il giorno d o p o h anno d e tto che le sconfitte al fro n te erano colpa loro, perchè d om inavano ruote delicatissim e d e l lo Stato M aggiore. I generali erano tre, ha d etto G o e b b els; ad una settim ana d i d i stanza appare una lista d i nove gene rali. N essun civile ha preso parte alla congiura e tu tti l congiurati sono stati catturati, ha d e tto la stam pa hitleriana. E Valtro giorno si è p ro m esso u n m ilio n e d i m archi a c h i fa prendere il sindaco d i Lipsia. Q uando le cose vanno m ale, m a lissim o, è d iffic ile m ettersi d ’accor do, si perde la testa e d è im possi bile ricordarsi d i q u e l che si è d etto il giorno prim a. L e bom be della propaganda d i G oebbels sono p iù grosse d ei «V. 1». M a già anche a proposito della d i struzione d i Londra... che i « V . 1 » siano efficaci com e la propaganda hitleriana? ; i questo attuo; cam m ino segnato da dolori, da lu tti, m a feco n d o d i insegnam ento e ricco d i successi, su quel fro n te antifascista che oggi ab braccia tu tti gli italiani d i ogni ceto e tendenza politica o religiosa. A lla P IR E L L I, gli operai erano salutati all’ingresso da una rossa bandiera con falce e m artello che. sventolava sulla torretta d e ll’acque d o tto ; su i m u r i scritte inneggiavano alla vittoriosa A rm a ta Sovietica, a S ta lin e all’alleanza d i co m b a ttim e n to che ci lega ai nostri alleati. A tti d i accusa affissi ai m u ri riem p iva n o d i liv id o terrore i p o c h i de generati e tra d ito ri; essi n o n ebbero il coraggio d i ritirare la bandiera e d i staccare i m a n ifestin i. D urante il p rim o allarm e aereo, vennero affissi cin q u e cartelloni con scritte riv o lu zionarie e p atriottiche. A lla B R E D A , vastissim a d istrib u zio n e e affissio n e d i m anifesti, con con tin u e in te rru zio n i d i lavoro e con uscita anticipata d i d u e ore. VITA DEL PARTITO L’ unità garanzia della vittoria L ’in su rre zio n e che n o i vo gliam o dev’essere n o n d i u n p a rtito o d i una p arte sola d el fro n te antifasci sta, m a di tu tto il popolo, di tu tta la N azione. E rcoli I l P entito d e v ’essere alFavanguar dia n e ll’insurrezione nazionale e nel la d irezio n e d ella lotta popolare per la liberazione d e l nostro Paese. Il che significa che oggi n o n è s u ffi ciente per il nostro P artito adem pie re alla fu n zio n e d i avanguardia della classe operaia, m a esso deve trasci nare con la co n vin zio n e e con l’esem pio , all’insurrezione n o n solo il p ro letariato, m a tutte le fo rze popolari, tu tte le fo rze antifasciste, tu tte le fo rze nazionali. L ’azione unitaria che i com pagni svolgono a questo scopo, è spesso ancora d eb o le e in su ffic ie n te. L ’alleanza e V unità n o n si realiz zano solo dall’alto c o n accordi e riu n io n i u ffic ia li tra i delegati d e i eliversi partiti. G li accordi, i patti c o n clusi con i rappresentanti d e i diversi partiti sono tanto p iù solidi, quanto p iù n u m ero si e stre tti sono i legam i dal basso tra i no stri com pagni e d i m e m b ri d i questi p artiti. V ogliam o porre alcune dom ande ad ognuno d e i no stri com pagni. Q uanti sono i legam i, le conoscen ze, gli am ici che tu hai tra gli ap p artenenti agli altri p a rtiti antifa scisti? F requenti tu alla ¿ era dopo il lavoro, o d alla dom enica, il com pagno socialista? D iscuti con Vapo raio, con il contadino, con il giovane cattolico? C onosci e fre q u e n ti qual che tecnico, qualche intellettuale, qualche studente d è i P artito d’A zione? Ci sem bra d i sentire m olte rispo ste : a ...ma noi c i troviam o m eglio tra d i noi, ci com prendiam o m eglio, q u esti altri hanno tu tto u n diverso m o d o d i ragionare e d i pensare ». T alvolta la giustificazione p e r l’in su ffic ien te lavoro unitario è l ’a ttesi sm o e la passività d egli altri. E ’ evid en te che g li altri non hanno la stessa m entalità e lo stesso nostro m odo d i ragionare, a ltrim en ti non sarebbero quello che sono, sarebbero d e i com unisti. E ’ anche probabile trovare n ei seguaci d i altri m ovi m e n ti p o litici e religiosi m aggiore attesism o, m aggiori preoccupazioni, m aggior tim o re. N o n per n ulla il P artito C om unista è il P artito della classe p iù rivoluzionaria della so cietà. O gni com unista deve rendersi con to d i queste d ifferen ze d i o p in io n i e d i m entalità per trarne incentivo alV intensificazione d e ll’azione u n ita ria. P oiché n o i l’u nità d i tu tte le fo rze antifasciste, d i tu tte le ' fo rze n a zionali d o b b ia m o realizzarla m al grado le d iffico ltà , m algrado gli osta coli. T ro p p o facile, tro p p o se m p lice sa rebbe realizzare V anità tra c o m u n e sti, l ’u nità tra coloro che sono già in p rim a lin ea n e l c o m b a ttim e n to . O ggi la u n ità che occorre, n o n è l ’u nità d i una parte sola d e ll’a n ti fascism o, m a è l’u n ità d i tu tto Vantifascism o, d i tu tta la N azione. E d è discutendo col com pagno d i lavoro socialista che riusciam o a d i m ostrargli e d a convincerlo che Va nità d ’azione tra i no stri d u e p a rtiti costituisce u n raffo rza m en to della lotta, u n rafforzam ento d e l blocco d e lle fo rze antifasciste, costituisce una necessità n o n solo p e r la scon fitta d e l nazi-fascism o, m a p e r la realizzazione d i una dem ocrazia ve ram ente progressiva. E ’ discutendo con Voperaio e con il conta d in o cat tolico che n o i possiam o dim ostrargli com e i su o i interessi coincidano con v en d ica zio n i in com u n e. Che e g li ha i nostri. C h e n o i abbiam o m o lte r i to rto d i avere p re v en zio n i e tim o ri n e i c o n fro n ti d e i co m u n isti. Che non è dai c o m u n isti che essi d e vo n o te m ere la lo tta contro la C hiesa e la religione. I l tecnico, Vingegnere, g li stu d en ti, i pro fessio n isti d em ocratici o d e l P artito d ’A zio n e , n ella m isura che im pareranno a conoscere, c h e senti ranno parlare l’operaio com unista, com prenderanno che le idee d i que sto operaio si reggono con u n a forza superiore ad ogni logica fo rm a le : la forza d ella realtà. E ’ necessario, assolutam ente ^neces sario, in dispensabile al fin e d i p o ter essere all’avanguardia d i tu tte le fo r ze popolari, che i com pagni m o lti p lic h in o i loro contatti. O gni com pagno deve essere p erm a n en tem en te legato a lm eno ad un com pagno socialista, deve frequentare gli ope rai cattolici e gli e le m e n ti d e g li altri p a rtiti antifascisti, specialm ente d e l P artito cfA zio n e. D eve parlare, di scutere con loro sulla necessità della lotta im m ediata, sugli o b ie ttiv i di questa lotta, sui p ro b le m i riguardan ti Vorganizzazione delV insurrezione nazionale. D eve discutere sui m e zzi m ig lio ri p e r battere p iù rapidam ente il nem ico. O gni com pagno deve far sì che n e l suo reparto, nella sua fabbrica, n e l suo rione, n el suo ca seggiato, n o n solo gli operai d ’avan guardia, ma tu tte la maestranza del la fabbrica, tu tti gli abitanti d el rio ne, vedano in lu i la guida, V esem pio, la forza dirigente n e ll’azione. I com i..listi devo n o ¡ar$i conoscere in carne ed ossa. O ggi ancora tro p pa gente in Italia n o n conosce i co m u n isti che p e r sen tito dire. D i q u i le p re v en zio n i, i tim o ri, i sospetti. E ’ necessario che ognuno im p a ri a conoscere che cosa sono e che cosa voglio n o i co m u n isti, che ognuno sap pia che il com unista n o n vuole es sere altro che il m igliore, il p iù c o m battivo d e g li italiani, co lu i che de dica tu tte le sue energie per costrui re una nuova vita d i libertà e d i progresso al nostro popolo. Ecco p erchè è necessario che tu tti i com pagni escano dal loro guscio, dal loro a m b ien te ristretto, allar g hino le loro a m icizie, m o ltip lic h in o i loro contatti, im parino a parlare, a discutere, ad accordarsi anche con gli italiani che n o n la pensano com e loro. T u tto questo è necessario se vogliam o realizzare V unità d i tu tte le fo rze n e lla lotta. T u tto questo è necessario p e r vincere. Sottoscrizioni per L’ UNITÀ T o tale preced en te L. 164.078,60 Im p o rto delle p rim e 13 sottoscrizioni e e r roneam ente n o n con teggiate n e lla som m a p re ce d en te » 11.090,— A lc u n i n o m in a tiv i d im e n tic a ti n el num ero straordinario d i aprile: P e r il p o tere a i p ro le ta ri L. 100,— M eccanici u d in esi e am ici » 125,— C orrezioni d e l nario d i aprile: n um ero A ncora la Safar (Cogi) D ue im p ie g ati statali u d in esi G ruppo fe rro v ie ri Vers. 196 P ubbl. 169 150 37 125 27 D onne cattoliche M arelli C. - 2* versam . O perai bg. S im patizzanti eh. G. V. T . D onne sim patizzanti G ruppo V i G ioia d isp o n e V. I n m em oria di G hinaglia S im patizzanti U . N. V iale P ic en o U . N . M. E. R . A lba N ova G allura A. P . P e r u n a id ea sola B. B. C an d id ili A rte T in o E rm inia, am m iratrice dell ’E sercito Rosso Rosa, fiam m a R ossa U no che n o n h a p otuto scioperare versa il prem io d e i c ru m iri L egnam i F. t C ielo R osso » <t Ca ira » A. A. « U nità » R iccardo U nità B ierre P ire lli B ie <t U nità » G. G , p e r 1’« U nità » I p ro p a g ato ri d i V erità In alto i cuori D aria U n im piegato ospedaliero Olga F elicità R icavo in iezio n e Olga B runa U na p a rtita a carte F a b b rica b ian ch eria B. P . U n gruppo di am ici ricordando il 25 luglio X. Y. p e r U. G iovanni G iovanni A m ezzo F ran . Una gita a B inasco Bagnasciuga Tom m aso a m ezzo Luca O perai e c ontadini u n iti Sim patizzante T o tale generale straordi- L. » » » » » » » » » » » » » » » » » » 50,— 100,— 309,— 50,— 205,— 20,— 320,— 100,— 150,— 110,— 446,— 70,— 150,— 150,— 100,— 370,— 150,— 300,— 100,— » » 50,— 30,— » )) » » » )) » » » » » » » » » » » » » 300,— 520,— 4 0 ,220,— 85,— 15 — 100,— 550,— 50,— 60,— 100,— 20,— 100,— io ,— 20,— 20,— 19,— 20,— 400,— » 50,— » 50,— » 20,— » 10,— » 30,— » 60.— » 30,— » 400,— » 55,— » 100,— L. 181.862,60 « L'insurrezione che noi vogliamo deve essere non di un partito o di una parte sola del fron te antifascista, ma di tut to il popolo; di tutta la nazione ». ORGANO CENTRALE DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO Dalle direttive di ERCOLI del 6 Giugno E d izio n e d e ll'Ita lia VERSO Fondato da: A. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli) ANNO XXI - N. 13 • 1 SETTEMBRE 1944 S e tte n trio n a le P r o le ta r i d i tu tti i p a e s i , u n i t e v i ! LÀ V I T T O R I A DECISIVA Parigi lib erata d a ll’ insurrezione popolare La Rumenia cambia fronte sotto i colpi dell’Armata Rossa L’ O R A DEGLI Per tu tta E uropa, n e ll’alb a d i q u e sto sesto anno di guerra, crollano gli ultim i b a lu a rd i d ella Bastiglia in san guinata, tra le cui m u ra la fo llia c ri m inale di H itle r aveva creduto poter im p rig io n are e soffocare i p opoli li b e ri d e ll’antico e glorioso C ontinente. P e r tutta E uropa, con u n passo di ca ric a vertiginoso, gli eserciti lib e rato ri d elle N azioni U nite ricacciano, in se guono, battono fin n el suo covile la belva h itle ria n a, già dissanguata e strem ata dai colpi im p lacab ili della A rm ata R ossa P e r tu tta E uropa l ’in surrezione nazionale dei popoli spaz za via le u ltim e im palcature d el si stem a h itle ria n o , taglia i p o n ti al n e m ico in ro tta , diviene un elem ento decisivo della disfatta nazi-fascista. N el ritm o incalzante degli avveni m enti m ilita ri e p o litici, b o lle ttin i ufficiali e com unicati radio giungono appena a tenere il passo con la m a r cia vittoriosa degli E serciti e d e i p o p o li lib e ri. N e giorno m edesim o in cui, con l ’aiuto potente d e ll’A rm ata R ossa lib e ratrice , il popolo rom eno scuote le catene d el servaggio nazi sta, la classe o p eraia ed il popolo di P arig i danno alla F ran cia in tie ra il segnale d e ll’in su rre zio n e vittoriosa. N elle o re , nei giorni m edesim i in cui gli eserciti anglo-am ericani spaz? zan via dalla te rra di F ran cia, inse guono, an n ien tan o le bande d e i fu g giaschi h itle ria n i, a ll’altro capo d ’E u ro p a, dalle fro n tie re d ella P ru ssia O rien tale, dai colli carpatici, lungo la valle del D anubio, l ’E sercito degli operai e dei contadini irro m p e irre s i stib ile verso i b astioni o rie n ta li d e l la prig io n e nazista, fa crollare sotto i suoi colpi tu tto il sistem a politico e m ilita re nel quale H itle r aveva co- FRONTE Duri combattimenti sull’Appennino Le zone liberate dell’Appennino Modenese e Parmense so no state attaccate in forza dai nazisti che le consideravano come un pericolo minaccioso al le spalle del loro sch.eramento. Nel Modenese hanno dovuto essere impiegate contro i Parti giani, due divisioni fra le più agguerrite, in pieno assetto con accompagnamento di art.giieria pesante. I villaggi che- erano supposti sedi di presidi partigiani sono stati a lungo bombardati e le fanterie sono avanzate solo do po intensa preparaz.one d’arti glieria e accompagnate da se moventi. A prezzo di durissime perdite i tedeschi sono riusciti a rioc cupare qualche posizione sulle principali rotabili, mentre riu sciva vano ogni tentativo di ac cerch iare e distruggere le Briga te « Garibaldi » operanti ne-la zona. I Garibaldini, sprovvisti di armi anticarro e di arma mento pesante, dopo aver con trastato il passaggio delle stra de automobilistiche e condotto una lunga lotta di imboscate, si sono dislocati su posizioni montane. Uà dove la fanteria si oppone alla fanteria, malgrado la loro potenza in armi auto matiche, i nazisti non si sono spinti più. L’incendio di villag gi e la repressione contro gli inermi per sfogare la loro rab bia bestiale ha accompagnato l’arrivo dei tedeschi nella zona. IT A L IA N I stretto i popoli d e ll’E uropa o rien tale e cen trale e dei B alcani. A tappe forzate, lungo la V alle del D a n u b io . l ’E sercito Rosso p u n ta v e r so la fro n tie ra jugoslava, si appresta a congiungere le sue forze con q u e l le del glorioso E sercito di liberazione nazionale jugoslavo che, sotto il co m ando d el M aresciallo T ito , assesta colpi sem pre p iù gravi al nem ico. La R om ania p re n d e il suo posto di -bat taglia a fianco dei p o p o li lib e ri nella lo tta con l ’op p resso re n a zista; in Slo vacchia l ’in su rre zio n e p o p o lare crea il suo E sercito nazionale, lib e ra una p a rte im p o rta n te d el te rrito rio , im p e gna crescenti forze nem iche. In G re c ia , la form azione del nuovo governo d i unio n e n azionale, con una p iù larg a partecip azio n e dei ra p p re se n tan ti delle forze d em ocratiche e p o p o la ri, dà nuovo decisivo im pulso a l la lo tta di lib erazio n e. In U n g h e ria , i m ovim enti di m assa e lo stesso ci nem atografico succedersi d e lle crisi m in iste ria li n e l governo vassallo r i velano l ’in stab ilità d e ll’ultim o feudo h itle ria n o . E m en tre, con l ’avanzata irre sistib ile degli E serciti anglo-am e ric a n i o ltre le fro n tie re d ella F ra n cia, l ’alb a della lib erazio n e già sp le n de p e r i popoli del B elgio e d e ll’O lan d a , il popolo finlandese im pone a n c h ’esso ai suoi governanti la ro ttu ra con la G erm ania e la cacciata de gli o p p resso ri h itle ria n i dal suolo n a zionale. P e r ogni dove, coi lo ro generali, i soldati germ anici in ro tta gettano le a rm i, a centinaia d i m igliaia si a r ren d o n o agli E serciti itto rio si delle N azoni U n ite. N e p p u re i portavoce d elle radio nazi-fasciste, nei loro più bugiai di com m entari, riescono o rm ai a nascondere ai loro a sco ltato ri quel senso della fine in e lu tta b ile ed im m i nente, della v itto ria irresistib ile d e l le forze della lib e rtà contro le forze d e ll’o p p ressio n e e d e lla g u erra, che in tu tti nasce dagli avvenim enti g ra n diosi degli u ltim i giorni. E an ch e sulle n o stre te rre orm ai, dai valichi d elle A lpi, d alle breccie della lin ea gotica, gli E serciti alleati fan crollare gli u ltim i b astioni della prig io n e nazi-fascista. E ’ l ’ora d e l l ’Italia, è l ’o ra degli ita lia n i, la n o stra o ra . A nche sulle n o stre te rre so r ge l ’alb a d ella lib e raz io n e. Ma d elle fe rtili te rre della V alle P adana, d e l le città in d u strio se del N ord la belva nazi-fascista nella sua fu ria d isperata, v uol fare una terra b ru ciata, l ’ultim o teatro d ella sua bestialità senza nom e. Solo la lo tta degli ita lia n i, la n o stra lo tta ; può sventare i p ian i in fam i dei p re d o n i h itle ria n i. M a solo l ’azione di tu tto il popolo in arm i può rico n q u ista re e salvare l ’Italia agli Ita lia n i. L ’esem pio recen te della F rancia e della R om ania, m ostra il c o ntributo decisivo che tu tto il p o polo in a rm i può d a re alla cacciata d e ll’occupante, alla salvaguardia del p atrim onio um ano e m ate ria le della N azione contro l ’ultim a d isp erata fu ria teuto n ica. E ’ questo c o ntributo che l ’Ita lia oggi chiedo non solo ad u n 'a v an g u a rd ia eroica, m a a tu tto il p opolo: p e r n o i, p e r le n o stre fa m i glie, p e r l ’avvenire d ella N azione. Com e già p e r le popolazioni d e ll’Ita lia C entrale, anche p e r gli Italian i d e ll’E m ilia , d ella L ig u ria, d e l P ie m o n te, d ella L o m b ard ia, d elle V ene zie, giunge l ’o ra d elle b attaglie d e cisive d e ll’in su rrezio n e n azionale. E ’ l ’o ra d e ll’azione, d e lla lotta, d e l la v itto ria p e r gli Ita lia n i, p e r tu tti gli Italian i! PARTIGIANO Anche la grande azione com piuta fra la Spezia e Parma non ha permesso ai tedeschi di distruggere la Divisione Ligu re e -e formazioni g a rib a ld in e del Parmense. A cavallo delle strade, formazioni mobili e pat tuglie partigiane continuano ad attaccare il traffico. Ogni tentativo di assicurarsi stabilmente le retrovie per la manovra e soprattutto con la speranza di poter, al momento opportuno, m irarsi con le ar mi, i bagagli e l’abbondante preda, da rapinare impudemen. te, è pertanto fallito. Peciusa ormai ogni possibilità di ritirata verso la Francia, per la via della Cornice, i vali chi appenninici sono indispen sabili anche per le truppe te desche attestate sul massiccio Apuano. Per questo gli attacchi rabbiosi sull’Appennino ed i grandi rastrellamenti preparati anche sulla via della Scoffera. Forze preziose che dovrebbe ro essere sulla linea dei Goti sono impegnate a questa biso gna, forze ed armi che potreb bero accorrere a coprire in Pro venza la fuga rovinosa, devono presidiare in munitissimi forti ni ogni valico appenninico, ci gni strada che dalla Riviera conduce al retroterra. E’ questo il contributo italiano alle offen sive alleate. Contro il terrore, contro le de portazioni, contro le rappre saglie con azione decisa e au dace. Audacia di Garibaldini Mentre i traditori ammassa vano Brigate Nere e Divisioni « Graziani » sulla Riviera per il timore di sbarchi al-eati, i Garibaldini sono penetrati in Oneglia. I D.staccamenti della Divisio ne Garibaldi « Cascione », con dotti dallo stesso Comandante di Divisione, hanno aperto il carcere di Oneglia liberando settanta detenuti politici ivi rin chiusi, in parte in attesa di es sere, per p recau zio n e trasferi ti in Germania. Dalla città, presidiata e cir condata di posti di blocco nazi fascisti, i settanta sono stati portati in salvo senza subire u_ na sola perdita. Essi hanno in viato una lettera entusiastica al Comando di Divisione, chieden do che gli uomini validi fosse ro immediatamentè arruolati, desiderosi com’erano di pren dere le armi e di seguire l’e sempio dei valorosi Partigiani che li avevano sottratti alla pri gionia e forse alla morte. Un nuovo Distaccamento Ga ribaldino si è costituito cosi L’azione ha riempito di entusia smo le popolazioni che conosco no già, per mille imprese, gli uomini della Divisione « Cascio. ne ». Alla notizia hanno tre mato i traditori che si sono ri tirati in città perchè non si sen tono sicuro nei villaggi; se arrivano i liberatori, arriva anche la giustizia per loro. Ne gli ultimi quindici giorni, nel la zona di Imperia, cinquanta traditori fascisti sono stati pro cessati per azioni al servizio dei nazisti e fucilati dai Parti giani. Ricupero di un rottame L’Agenzia Stefani ha emesso un comunicato straordinario dell'offensiva a n tip a r tig ia n a p e r annuciare che Pavotini, il Prin cipe Borghese, un federate ed un paio di altri gerarchi sono stali feriti ed un federate ucci so, dai « ribelli » in corso di annientamento. A rassicurare i ■repubblichini ansiosi suida sor te del gran gerarca, l'agenzia aggiunge che ¡Í capo dei capi delle Brigate. Nere è stato recu perato dopo quattro ore, da una pattuglia tedesca. Proprio eroi, questa gente dette. Brigate Nere, come Ha subito assicurato Mussolini nei suo telegramma di condoglianze ed auguri? Sta il fatto che Pavotini coi suoi discorsi minacciosi credeva di aver spaventato tanto i Par tigiani, da indurii almeno a non illustrarsi in fondo vane, dove s i U y U iiu u a n u diti i ascish con nutra e. mor tai. I Partigiani sono piombati senza preavviso e soto La toro scortesia ha permesso ai gerar chi di diventare comoattentt ef fettivi, più di quanto desideras sero. In quanto alia ciurmaglia ai toro ordini, basta chiedersi perché un pezzo cosi grosso, co me il segretari dei partito, sia sialo abbandonato per quatto ore e il suo recupero abbia do vuto essere aifidato ai « came rati tedeschi ». La Brigata Mobile, di Pavolini, la sua nciuo.Lità l'na dimo strata nel piantare in asso i suoi capi; agii impiccaiori di inermi, ai torturatori d. ostag gi, agii incendiari di villaggi, i Pariigiatit fanno paura. Quando se La vedono bruita strillano per chiedere l'aiuto tedesco, promettendo in cambio di am mazzar poi qualche italiano, detamente ammanettalo. Per questa volta, un po’ de ieri orato dulie /udiate dei Patr.oti, il segretario è stato re cuperato, m a il piombo che ha assaggiato non è che un antici po, promessa di un saido pros simo da parte dei Partigiani piemontesi. In via di annientamento? Ma è uno scherzo vecchio, si ripe te ogni due mesi sui giornali fa scisti, e vien smentito ogni giorno; non dall’ufficio stampa dei Yolontari detta Libertà, ma dal. crepitio dei mitra, dai colpi delle bombe dalle campane a sto rm o di nuovi paesi liberati. Il saluto del popolo Italiano a Parigi liberata G li o p e ra i della M irafiori, la p iù grande fab b rica di T o rin o , hanno fe r m ato le m acchine ed hanno sospeso il lavoro a ll ’a nnuncio d ella lib e raz io ne di P a rig i. C on la sua azione il p ro letariato to rin ese ha saputo esprim ere i se n tim en ti di ogni italiano a lle notizie d e ll’eroica lotta con la q u ale il p o polo di P a rig i liberava ia sua città e accoglieva, v itto rio so , i vittoriosi E serciti alleati. E ra finita l ’occupazione nazista di P a rig i, cessava il d o lo re che tu tti h anno provato il giorno n el quale, con teutonica su p erb ia, i nazisti e n travano a P a rig i ed insudiciavano, con la loro presenza, u n a trad izio n e alla q u ale ogni uom o lib e ro si sente in qualche m odo leg ato . E ra finita p e r i tedeschi a P a rig i, ed ancora una volta il popolo P arig in o si è d im o strato degno d elle sue trad izio n i di eroism o e di lib e rtà. P e r tu tta l ’um an ità ha com battuto P a rig i; p e r la lib e rtà di o gni Uomo è stata a b b attu ta la B astiglia e sono state condotte le epiche lotte della G rande R iv o lu z io n e; p e r l ’em ancipa zione dei p ro le ta ria to e di tu tta la u m anità P a rig i p ro le ta ria ha lottato nella C om une. M a fra tu tti i p o p o li, quello ita liano ha partecip ato con p iù p ro fo n da gioia alta lib e raz io n e d i P a rig i e d ella tr a n c ia . U n vincolo antico u n i sce i due p o p o li, u n vincolo p ro g res sivo che ia p o litica d i bassa v e n tu ra e di ignom iniosa viltà del fascism o non ha saputo spezzare. E furono a n zi gli a n n i d e tta tira n n id e fascista che cem entarono la p ro fo n d a a m ic i zia d ei due p o p o li: a P a rig i tro v a vano ospitalità e com prensione i com b atten ti d e lla ven ten n ale lo tta contro il fascism o, in F ran cia trovavano asi lo le m asse che il fascism o aveva get tato sut lastrico e cacciato fu o ri d ’Italia. E d ella generosa o sp italità e d ella frate rn a com prensione gli Italian i seppero dim ostrare la p ro lo n d a ric o noscenza: accanto ai P a rtig ia n i fra n cesi i F ran ch i T ira to ri P a rtig ia n i ita lia n i com batterono la dura b attaglia contro il te rro re o la ra p p re sa g lia nazista ed insiem e la vinsero p e r la Francia e p e r l ’Italia. P e r questo il saluto p iù com m osso alla nuova F ra n c ia , a lia F rancia d el popolo che sorge d alle ro v in e di qu attro a n n i di occupazione b ru ta le , è venuto da R om a lib e ra , è venuto dagli Ita lia n i ch e ancora soffrono e com battono contro lo stesso terro re che cosi bestialm en te si scatenò sulla Francia. E la classe operaia si è ancora una volta dim ostrata l ’in te rp re te p iù se n sibile degli interessi e d ei sentim enti n a zio n ali: è stata T o rin o p ro letaria ad esp rim ere il sentim ento elle conir m uoveva tu tto il popolo tu tta la N a zione ! GIOVAVA! BOVEDA LIBERATO Il diciassette luglio un pugno di eroici gapisti, con ardimen to tipicamente garibaldino, da vano l'assalto al carcere di Ve rona e liberavano Giovanni Roveda. Il progetto del valorosi era quello di poter entrare nel car cere di sorpresa, nel momento in cui il compagno Roveda sta va a colloquio. L'azione fulmi nea avrebbe permesso di strap pare il nostro compagno dalle mani dei nazi-f uscisti con rela tiva facilità e sicurezza per lui ed i suoi liberatori. Cinque ar diti sarebbero bastati a com piere l'audace impresa in un carcere sorvegliato da sessanta‘ guardiani e. agenti di P. S. Ma disgraziatamente, alla vigilia del colpo di mano le radio in glese e americana annuciarono la già avvenuta liberazione del nostro amato compagno. Men tre migliaia di lavoratori italiau ni esultavano nell'apprendere l'erronea notizia, noi . eravamo trepidanti e seriamente preoc cupati per le sorti di Giovanni Roveda. L'annuncio della radio inglese avrebbe certamente mes so in allarme gli sgherri nazi fascisti. la sorveglianza ai cair-j cere sarebbe certamente stata di molto aumentata. La sorpre sa veniva a mancare non si po teva ormai più contare di po ter strappare il nostro compa gno con l'astuzia. E ad ogni modo era impossibile rinviare l’azione; un ritardo di ventiquattro ore avrebbe mandato all'aria ogni cosa. Giovanni Ro veda sarebbe stata fucilato. I nostri eroici gapisti non si turbarono. Compresero che bi sognava egualmente agire su bito, non vi era un’ora da per dere. Era necessario giocare il tutto per il tutto. Appena l'automobile si fermò davanti al carcere degli Scalzi, due. dei nostri baldi giovani scesero con intenzione di farsi apr.re. Di falli il guardiano aprì, ma con temporaneamente dalla strada alcuni individui in borghese co minciarono a sparare sui no stri. La guàrdia del carcere era stata aumentata da ventiquattro ore con una sorveglian za esterna affidata a>d agenti in borghese in veste di pacifici passami. Prima ancora d, poter entrare nel carcere, l'allarme già era dato, la battaglia in gaggiata. Che fare? IL tentati vo era ormai scoperto, l’impre sa si sarebbe pututa considera re fallita. Altri meno animosi aurebbreo senz'altro rinunciato al tentativo, avrebbero pensato a mettersi in salvo. Non così i nostri arditi Garibaldini. Essi non si turbarono, non ebbero un secondo' di esitazione. Un solo pensiero era il loro : salvare Uoveda. L'audacia aiuta i forti. II capo dei gruppo diede or dine a due compagni di restare nella strada<a tener testa, coi fucili mitragliatori, agli agen ti che già stavano facendo fuo co. Dovevano difendere La mac china, non lasciarla portare v ia n o n lasciarla colpire in parti vitali.. Altri dsue. salgono con lui di corsa le scale del carere, piombano nella sala dei collo qui, disarmano capo-guardia, segretario e guardiani, si im padroniscono del compagno Rov e d a e d i n iz ia n o ' ha r itir a ta .. S i n qui i nostrTc.iìqùe éroi eràrtCT illesi. Ala intanto l'allarme era stato dato dai colpi sparati nel la strada. 1 nostri vengono pre si tra due fuochi, dall’interno de carcere e dada strada. Spa rano contro di loro le guardie dalle finestre de.l carcere, gli agenti all'esterno, i miniti col ■mitragliatori da una caserma posta di fronte al aarrcere. I nostri cinque arditi rispondo no valorosamente. E' una ve ra battaglia. Riescono a salire tutti in automobile, ma la mac china non parte. Due Garibal dini ridiscendono e sotto il fuoco infernale spingono l'auto mobile per aiutare la messa in marcia. Un ufficiale della mi lizia spara su uno degli intre pidi che spingeva la macchina, lo ferisce leggerinente, questi si volta di scatto ed abbatte l’uf ficiale faiscista con una scarica di mitragliatore. Risalgono in macchinai, la marcia è avviata, ma le gomme sono bucate. Una macchina tedesca tenta di ta gliar la strada, la battaglia si riaccende. Tutti i cinque Gari baldini ed anche il compagno Roveda sono feriti. Due lo so no mortalmente. Durante il tra gitto i due agonizzanti chiedo no al loro c o m a n d a n te « l i compagno Roveda è ferito Jravemente? » — « No, state tran quilli, è solo leggermente feri to ». — « Noi siamo soddisfatti di essere riusciti nell'impresa, se Roveda è salvo noi moria mo contenti. Dacci un bacio ». Il capo dei piccolo nucleo di arditi bacia i due eroi agoniz zanti. L'autista, benché grave mente ferito, riesce a condurre la macchina sino al punto prestabidto, dove un'altra automo bile attende per portare in sal vo Roveda de i suoi liberatori. Il Comando delle Brigate Garibaldi cita all'ordine del giorno i cique valorosi; i loro nomi ed i nomi dei due Eroi Nazionali caduti in questa mi-< rabile impresa, saranno un giorno noti a tutti gli Italiani e saranno cari ai cuore di ogni lavoratore, come è caro il no me di Giovanni Roveda. Giovanni Roveda, il dirigente della Confederazione generale VI TA Con l’azione si spezza l’arma del terrorismo I tedeschi sono battuti su tut ti i fronti. L’ultima arma dei nazi, la ultima risorsa, è ii ter rorismo contro le popolazioni. Recentemente, anche Milano ha avute le sue vittime. Il boia ivesseirmg, servito col solito zelo dai fascisti repubblicani, ha. fatto fucilare 15 ostaggi in una piazza della città: operai, intellettuali, artigiani che da mesi si trovavano in carcere. La popolazione milaese si è riversata sulla piazza in segno d’omaggio, accalcandosi minac ciosa attorno ai cadaveri tenu ti esposti per ordine dei nazi fascisti,. incurante della spara toria disordinata degli sgherri della « Muti ». Alla dimostra zione di popolo ha fatto segui to la sospensione e -’abbandono di lavoro, il giorno dopo, in parecchi stabilimenti milanesi : aba Vanzettì, ai.e i rafuèrie, al la Grazioli, alla Pirelli, alla Molomeccanica, alla O.M. Due giorni dopo il delitto, si aveva ancora una sospensione di la voro di dieci minuti, come pro testa, in diverse fabbriche. Alla P.rellì gli operai, dopo essersi adunati in massa nel cortile delio stabilimento, attor no ad un grande cartello con la scritta « Temoli », nome di uno dei nostri compagni tra i quin dici fucilati, abbandonano il lavoro un’ora prima del solito. I G.A.P. e le S.A.P. uniscono la loro azione alle dimostrazio ni popolari : una caserma tede sca è attaccata ed alcuni nazi fascisti liquidati; il Comando delie Brigate Garibaldi Lombar dia, ordina l’immediata fucila zione di trenta soldati ed uffi ciali tedeschi fatti precedente mente prigionieri. , Di fronte ai crimini nazi-fascisti, l’azione de.la massa deve essere intensificata ed allarga ta. E’ il popolo stesso che deve, con la sua forza, spezzare l’at mosfera di terrorismo che i na zi intendono creare. Non dare tregua aU’invasoré, rivolgere contro di lui la sua stessa ar ma, farne una bestia braccata che ha paura della sua stessa ombra, non permettergli il più p-ceoo sopruso, la piu piccola violenza: reagire sempre! Non è solo una minoranza che deve, esporsi, è tutta la po polazione die deve intervenire nella -otta. Perchè i nazi non combattono solo contro la avan guardia della massa popolare : essi svolgono un’opera terrori stica contro l’intera popolazio ne. Non è più solo l’òperaio co sciente, rintei.ettuale o profes sionista antifascista che viene arrestato per sabotaggio od azjone clandestina: è Unterà po polazione, la massaia, lo stu dente, il contadino come l’im piegato che corrono continuo pencolìi di fucilazione o depor tazione. Si bloccano le strade, le uscite dei cinematografi, i caffè, i mercati : si prende la gente in blocco, senza alcuna richiesta di documenti, e senza la minima inchiesta sul passa to politico di queste persone le si fucila o deporta. Le prigioni si riempiono giornalmente e g.ornaimente il plotone d'esecuìzone pensa a svuotarle. Non c’è dunque nessuno la crii esistenza non sia ini pericolo continuo : si torna da- lavoro, si va m ufficio od in officina e si viene bloccati alla fermata dei trams o ad’angoio di una via. Se ci si vuole salvare, si deve agire in blocco, non lascia, re l’azione alia sola avanguar dia, perchè una minoranza di punta o ci può sa-vare tutti Spezzare il terrore tedesco : questa deve diventare la parola d’ordine della massa. Non è ve ro che restando ca.mo, suben do passivamente soprusi e vio lenze si possa calmare l’ira delle belve assetate di sangue. L'indecisione, l’adattamento, l’i nattività sonò causa di nuovi eccidi, pro-ungano il terrore, danno coraggio all’invasore. Rendere la vita impossibile, all’occupante tedesco : ad ogni crimine dei nazi-fascisti mobi litarsi assalire gli sgherri fascisti, annientar» con la forza del numero, que sta è la via per l’insurrezione. PiJfr lune i n i fi tar i ■ ì l - f t u a te dalle N azioni U nite e d e i p o p o li oppressi si conso lid ò e si gettarono le basi strategiche per la grande v itto ria che orm ai è im m in en te. Q uattro anni di lotte m o rta li e in q u elle lo tte, p rem uto d alle lotte d e l la classe o p e raia di tutto il popolo, il fascismo crollava. C rollava e la sciava a llT ta lia la tragica eredità di u n paese sconfitto e di u n « alleato » b ru tale e feroce. p ATE 1“ Se tte m b re 1939: H itle r lanciava le sue P a n z erd iv i sionen sulla P o lo n ia : scoppiava l ’im m ane conllitto che doveva incendiare l ’E u ro p a e tutto il m ondo. C inque a n n i di lu tti e d i m iserie spaventose p e r tu tti i popoli cinque a n n i di tragedie p e r o gni uom o, m en tre su tu tta l ’E u ro p a si dispiegava, p rim a tracotante, poi fu ren te delle sconfitte e d ella catastrofe im m in en te, la b a rb arie nazista. N el b uio d elle sconfitte d ei popoli si sono iniziati questi cinque a n n i di guerra, m a anche in quel buio a rd e va n e i po p o li la certezza che la v it to ria sarebbe stata alla fine con q u i stata contro o gni fero cia e ogni b ru talità. P oi l ’aggressione b ru tale contro la URSS e u n a fiam m a percorse tu tti i p o p o li: alla tracotanza nazista p e r le v itto rie clam orose, m a non decisive, i p o p o li .di tutto il m ondo seppero o p p o rre la loro fiducia n e ll’U nione Sovietica e nella sua eroica A rm ata Rossa, m en tre n e i paesi op p ressi le p rim e a vanguardie com inciavano a battersi in a n n i contro l ’oppressore h itle ria n o . P o i, venne S talingrado e con la v itto ria sovietica là svolta n elle for- del lavoro, l’instancabile orga nizzatore degli operai italiani, il grande patriota, il combatten te che da oltre trenta anni è sulla breccia, è stato strappato dalle unghie dei naz.-fas cisti. Egli è tornato• alla vita, è tor nato- alla Lotta; a lui ih saluto affettuoso di tutto il Partito, di tutti i lavoratori. Dalla « Libera Stampa » di Lugano, riportiamo una notizia datata da Chiasso il 28 luglio : Dall'Italia giunge notizia che il comunista Giovanni Roveda è stata il 17 lugl.o corrente li berato dalle carceri di Verona con audacissimo colpo di mano di un gruppo di Garibaldini... Nella mischiai il, Roveda è ri masto leggermente ferito. Na scosto e curato in ca-sa di fede li amici, il Roveda ha potuto dopo pochi giorni riparare in un paese neutrale dove attual mente si trova... 8 Se tte m b re 1943: II nem ico nazista in spregio alla jib e ra volontà d i pace di tutto un popolo, si abbatte su ll’Ita lia e la traseform a in u n im m ane cam po di b a t taglia. E n e lla tragedia si sm aschera di fro n te a tutto il popolo l ’incapa cità org an ica di u n regim e incapace di spezzare i fili che lo legavano al passato, tim oroso di affidare le sorti d e ll’Ita lia al popolo, che nonostante la lunga e dolorosa guerra, n u ll’altro desiderava se noti rip re n d e re le arm i p e r la 6ua in dipendenza e la sua l i b ertà. V ane riu sciro n o le preoccupazioni e le m an o v re di quel re g im e: sotto il terro re n azista, contro il te rro re i n sorse il popolo italian o e n ella guerra partig ian a rafforzò il sacro patto che lo' unisce a tu tti i popoli n ella lotta contro il nazism o. Sem inato di d ecine d i m ilio n i di m o rti è il cam m ino che ci ha p o rtati da S talingrado al D anubio, dal crollo francese alla lib erazio n e di P a rig i e della F rancia, da E1 E lam ein a Pisa e a F irenze. M ilioni di fam iglie p ia n gono i loro m o rti, i no stri m o rti di R ussia e di F rancia, di A lbaria e di L ibia, di P o lo n ia e di R um enia, i m o rti che in o gni paese sono stati sacrificati alla folle avventura n azi sta. E le città d istru tte e le ricchezze saccheggiate e le nostre cose più care m anom esse. E sulla breccia è ancora il nostro popolo, il popolo d ’Italia occupata: im pegnati n ella durissim a battaglia insurrezionale, noi lo ttiam o perchè l ’Italia sia tu tta lib era, noi lottiam o u n iti a tu tti i popoli p erchè il n a zismo sia alfine cancellato dalla fac cia della terra. A questa lo tta n ella quale cu lm ina il sacrificio di u n anno tragico, ci chiam a l ’im pegno d ’onore verso i p opoli lib e ri e la necessità della nostra salvezza. A lla vendetta ci chiam ano i n o stri m orti m entre l ’o rizzo n te già si illu m in a d ella vit to ria di tu tti i p o poli, della nostra v itto ria contro la ferocia e la b a r bari». DI PART I T O Li ber ar e i P rig io n ie ri Nel corso degli ultimi due me si gli audaci combattenti e ga pisti delle nostre Brigate Gari baldi hanno preso d'assalto di verse carceri ed hanno liberato i patrioti prigionieri del nemico. Sono state assaltate le carce ri di Bologna, di Verona, di Brescia, di Possano, di Saluzzo, di Porli e altre ancora. Centinaia di patrioti e di pri gionieri politici sono stati libe rati e sono ritornali al loro po sto di combattimento. Non abbiamo decantato nè strombazzato queste binlati im prese. Meglio un articolo di me no, ma una porta di carcere abbattuta di più. I fatti sono più eloquenti delle frasi. Oggi però vogliamo richiama re l'attenzione dei compagni tut ti,. su queste azioni. Non solo per L'audacia dimostrata dai garibaldini in tali imprese, ma soprattutto per la prova di pro fonda solidarietà, di fraternità imo alta morte verso t compa gni caduti nelle mani del ne mico. Noi non possiamo, non dob biamo considerare i prigionieri come perduti. La lotta richiede le sue vittime, Ma noi lottando dobbiamo cercare di avere il minor numero di vittime. Dob biamo cercare di strappare al nemico il maggior numero pos sibile di prigionieri. Noi non consideriamo ì nostri combattenti come carne da can none. 1 nostri compagni, i no stri quadri ci sono preziosi. L'aifeuo che ci lega ai lottatori per la Libertà a coloro che tut to sacrificano per l'indipenden za ed il progresso. dei nostro popolo è profondo, q legato alla nostra stessa vita, Non si tratta di sterne sentimentalismo'. E' la suna ■manifestazione deua no stra coscienza dì classe, della nostra coscienza nazionale. Tra le ricchezze detta nostra parila, ciò che innanzi tutto ami amo sono i i figli migliori del ostro popolo. Lo spirito di sacrificio, il co rallaio, la combattività sono tanto più elevati quanto più i comoauenti sentono che. essi so no degli uomini legati per la vita e per la morte ad a,iri uo mini. Non si possono trascinare gli uomini a grandi azioni, ad azio ni sublimi se non si ha un al to concetto del valore della per¡tonalità umana, se un profon do legame di fraternità non le ga i nostri combattenti. La liberazione dei prigionieri, dei compagni che cadono nelle mani dei nemico dev'essere uno dei nostri compiti, un dovere di tutti i combattenti. Sino a quan do il compagno prigioniero è in vita, bisogna far di tutto per salvarlo, per strapparlo dalle mani dei carnegci. li compagno che cade prigioniero non dev’es sere considerato, con cinica in differenza, come perduto. No, tutto dobbiamo fare per liberar lo. L’astuzia, la corruzione, la violenza, il prelievo di ostaggi, diversi sono i mezzi che si pos sono di volta in volta impiega re per liberare i compagni. L'importante è sentire impe riosamente questo dovere che lega chi combatte a chi cade prigioniero. L'importante è in teressarsi tempestivamente, prontamente, senza ritardi bu rocratici, della sorte dei compa gni che cadono nelle mani del nemico. Non è sufficiente inte ressarsi per fare avere aiuti ma teriali a lui ed alla sua fami gli; questo è il meno. L'impor tante è agire per liberare i corropagni. Questo è l'aiuto essenzia le, Si tratta di salvarli dalla morte certa. I partigiani dopo uno scontro tentano sempre di raggiungere gli autocarri nazifascisti che trasportano i prigionieri. Li at taccano e spesso riescono a li berare i compagni che nello scontro precedente erano rima sti nelle mani del nemico. Ala questo non deve avvenire solo nelle campagne, nelle valli e sulle montagne, ma anche nel le città. Quando si ha notizia che un compagno è stato arre stata, è necessario informarsi subito dove è stato portato è a seconda della sua posizione e della situazione concreta, biso- gnu studiare e mettere in allo prontamente i mezzi p.ù idonei per liberarlo. Non sempre il mezzo migliore saià l'asalto frontale, talvolta varranno me glio altri sistemi. L'importante è riuscirvi. Spesso i compagni vengono portati nelle caserme ed in alberghi dove per giorni e giorni vengono sottoposti a torture e sevizie inaudite. Tal volta queste caserme, circoli rio nali, alberghi, carceri ed altri luoghi di tortura potrebbero es sere presi d'assulto senza l'im piego dì grandi forze. Con au daci colpi di mano si potrebbe ro strappare le vittime dalle mani dei carnefici. Talvolta nelle città i nostri valorosi GAP compiono delle Or z’.onì assai richiose, che compor tano perdite non lievi e per obbiettivi meno importanti che non l'assalto ad un carcere. La liberadione dei compagni prigionieri dev'essere uno degli obbiettivi non solo dei partigia ni, ma anche dei GAP e delle SAP. Attaccare le caserme, i circoli rionali fascisti, le carceri signi fica abbattere i luoghi di tortu ra, i cimiteri dei patrioti : signi fica salvare dalla morte molti dei nostri migliori. Significa stroncare il terrorismo nazifa scista. Significa elevare in som mi grado il morale, e lo spirito di lotta di tutti i combattenti per la libertà. D A L L ’ IT A L IA L IB E R A T A CHURCHLL, DOPO UNA VISI TA AL FRONTE ITALIANO, RICEVE BONOMI. I sei partiti del Fronte Na zionale hanno votato un ordine del giorno per riconfermare la loro fiducia nel governo Bonomi. —Il Governo militare alleato ha passato Roma sotto la giurisdi zione del Governo italiano. La conjederazione Generale del .Lavoro, organizzazione uni taria dei Lavoratori di tutte le tendenze politiche e religiose, ha eioboruto un piano per mi gliorare le condizioni degli ope rai neu’aituaie situazione. Esso si basa fondamentalmente su due punti : 1) indennità giornalirea di caro Vita agli operai che gua dagnano meno di 3000 lire al mese, nella misura di 50 lire apli uomini a 40 lire alle donne e 30 lire ai ragazzi. 2) Concessione ai Comitati di fabbrica, organismi in cui si sono trasformati i Comitati di Agnazione, di intervenire e di riattivare le. imprese che i proprietari si rifiutassero di ri mettere in funzione. Giunge notizia che il figlio del Ministro della Guerra, Al fonso Casati, è morto sul fron te italiano. Agli Insegnanti Da un Ordine del Giorno del C.d.L. de,la Scuola, organizza zione democratica di massa de gli insegnanti: « Ciascun insegnante deve considerarsi mobilitato per la causa e la lotta comune... per chè ii nostro popolo che, sfidan do ogni pericolo ed insidia, re siste, combatte e muore per vin cere, liberarsi e rinnovarsi, ha il diritto di avere accanto a sè, esempio e guida, i propri mae stri... Insegnanti d’Italia, all’opera! Ricordatevi che chi per grette considerazioni sarà sordo a questo grido di passione.... non sarà ritenuto degno della scuo la deL’ltalia risorta. Il terrore Nazifascista minac cia la vita di ogni Italiano. La difesa dei singolo è soltanto della difesa collettiva; nella Io ta concorde. Ogni borgata, ogni rione, ogni officina, ogni vìa, abbia il suo Comitato dì Liberazione Na zionale. In esso troverete la guida per la battaglia {murrezionale, Con ¡'aiuto dei popoli e d e gli Eserciti Alleati e con la insurrezione nazionale noi conquisteremo la vittoria e la libertà! (dal m anif. del P. C . I.) ORGANO CENTRALE DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO Fondalo da: A. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli) ANNO X X I - N . 15 - 2 2 SETTEMBRE 1944 E d iz io n e d e ll'Ita lia S e tte n trio n a le P r o l e t a r i di tutti i p a e s i , u n i t e v i 1 LO SCIOPERO GENERALE DEI FERROVIERI Il 10 settem bre, i ferro vieri p ie m o n tesi, d isciplinati alla parola d ’ordine del lo ro C om itato Segreto d ’A gita zio n e, sono scesi com patti in isciopero, rivendicando le garanzie elem entari d ’esistenza, d im o strando la ferm a volontà di non esporre p iù oltre la loro vita al servizio d el n e m ico tedesco che opprim e, saccheggia, strazia il nostro Paese. L ’astensione dal lavoro è stata totale, particolarm ente da parte del personale d i m acchina, che si è nella sua stragrande m aggioranz d e fi n itiva m en te allontanato dal lavoro, per sfuggire alla deportazione e per p re n d e re una parte attiva alla lotta contro l ’o p pressore tedesco. In vari depositi, com e a C uneo e a B ussoleno, i ferrovieri sono passati in massa nelle file dei V olontari della L ibertà; e o v unque lo sciopero è stato accompagnato ila azioni d i sabotag gio, che h anno co ntribuito u tilm e n te alla sua efficacia contro il traffico m ilitare del n em ico . E ’ cosi che a T orino — per non citare che un esem pio tra m o lli — fin dalla notte dal 9 al 10 u n possente lo com otore veniva fatto precipitare nella piattaform a principale, im bottigliando n el deposito una ventina di locom otive ; al secondo giorno, sono stati gli scam bi d e l bivio Lagrange a saltare; e a parte questi c m o lti altri atti di sabotaggio c o m p iu ti dai ferrovieri stessi, non sono mancate le azioni che i Partigiani hanno condotto a buon fitte contro i pochi treni m ilita ri che i tedeschi sono riusciti ad effettuare col loro personale. La lotta d ei ferro vieri piem o n tesi si e svolta in u n ’atm osfera d i entusiasm o, che le losche m anovre d egli agenti d el n e m ico non sono riuscite a turbare. A q u e sta lotta esem plare — decisa e diretta dal C om itato d i A g ita zio n e dei ferro v ie ri in accordo col C om itato d i L iberazione n a zionale — questo ha dato la sua appassio nata e fattiva solidarietà, che si è con cretata in un contributo im portante al fon d o degli scioperi, e d ha trovato la sua pubblica espressione in un m anifesto d el C om itato di L iberazione N azionale per l ’A lta Italia. M algrado ciò, in alcuni d e positi, d egli agenti d el nem ico sono g iu n ti sino a d iffondere un falso m anifesto d el C .d .L .N ., invita n te alla ripresa del lavoro. I n e m ici d el popolo, che si son resi responsabili di queste in fa m i m ano vre, che han. cercato di pugnalare alle spalle i ferro v ie ri in isciopero, vanno in d ivid u a ti e pub b lica m en te d e n u n zia ti, qualunque sia il colore politico d el qua le si m ascherano. La lotta d ei ferro vieri piem o n tesi e le larghe agitazioni che essa ha suscitato n e gli altri C om partim enti hanno valso alla categoria alcune elem entari garanzie e prom esse di m ig lio ra m en ti, alcune delle quali — com e quella essenziale d e ll'a n ticipo d i due m esi — non sono state però m an ten u te. La lotta c ontinua; deve allar garsi a tutta la rete d e ll’A lta Italia, p e r chè siano estesi a tu tti i C om partim enti i m iglioram enti concessi, per conquistare l ’anticipo d i due m esi, per im porre la cessazione d elle d eportazioni. P er il p e r ROMAGNA IN ARMI sonale d i m acchina, in particolare, l ’ab bandono im m ediato e defin itivo d e l la voro non è solo una questione d i onore .nazionale, è una questione d i vita o di m orte: e a questa azione decisiva il C o m itato di L iberazione N azionale d e ll’A lta Italia chiam a sin d ’oggi i m acchinisti, as sicurandoli della solidarietà fattiva e c o n creta d i tu tti i patrioti e delle loro orga n izza zio n i. M a l ’im portanza dello sciopero p ie m ontese vanben oltre quella di una lotta rivendicativa, per quanto larga e im p o r tante. L o sciopero d ei ferro v ie ri p ie m o n tesi è un atto d e ll’insurrezione nazionale, che deve liberare il suolo dell'Ita lia d a l l'oppressore tedesco, che deve preservare dal saccheggio e dalla distru zio n e quel che. resta dal patrim onio m ateriale ed um ano della N azione, non è una cosa d i un dom ani, per quanto pro ssim o ; non è una sem plice som m ossa, che si scatena all’ora X , senza una preparazione nè un seguito. E ’, deve essere sin d ’oggi, n e l l ’azione partigiano com e n e g li scioperi, n elle m a n ifestazioni d i strada com e n e l l ’instaurazione d ei nu o vi organi d el p o tere dem ocratico, una realtà d ’ogni g io r n o '; e lo tte com e q uella dei ferrovieri p iem o n te si ne sono la prem essa e l ’in izio . A lle spalle della pericolante linea go tica, già aggi le valorose p o polazioni d e ll’E m ilia c della R om agna hanno fa t to d e ll’insurrezione nazionale una realtà di cui l ’op/tressore nazi-fascista risente il p iù grave contraccolpo. N e lle azioni d i Castelm aggiore, di M edicina, di Ca stenaso, di cui diam o i particolari in altra parte del giornale, in cento altre di cui ci giunge notizia da q u e lle regioni, attorno alle avanguardie eroiche d ei G. A .P . e. d e lle S d .P ^ è_giù ty-tto il p o p o lo L ’E m ilia, e p artico larm en te la R o m a gna d alle fiere trad izio n i battag liere, è o ggi alla testa d e ll’insu rrezio n e di p o polo. Se n elle g randi città p ro letarie la classe o p e raia guida con gli scioperi e le ag itazioni l ’insurrezione di tutta la N azione e indica alle grandi m asse di ogni reg io n e gli obbiettivo su cui con c en trare la lo tta , il generoso popolo d e l la R om agna è d ’esem pio a lu tti per la vastità del fro n te insu rrezio n ale sul q u a le, assiem e agli operai e ai contadini, si schiera tutta la popolazione. Il m ovim ento delle S .A .P . (S quadre di A zione P atriottica) partito appunto dalla R om agna, ha preso in questa regione uno sviluppo travolgente: in R om agna le S .A .P . sono veram ente un popolo in arm i. E m en tre il popolo rim agnolo com bat te n e lle borgate e n elle cam pagne, le sue avanguardie partig ian e continuano a sferrare colpi sem pre jiiù efficaci contro le forze arm ate germ aniche, che ancora p e r poco resistono su lla linea gotica. A l l ’im m in en te tracollo del fronte a p p en n i nico le forze p opolari d e ll’E m ilia e d e l la R om agna portano u n contributo deci sivo, im pedendo al nem ico nazista di a t tu are il suo piano di distruzione e di d e p o rta zio n e in m assa. A C astelm aggiore, grosso com une a 7 chilom etri da B ologna, dom enica 3 set tem bre, .400 m anifestanti, di cui la m età donne, hanno m anifestato contro le de portazio n i ed i ra strella m en ti occupando il M unicipio e distruggendo le liste dei precettali e i ru o li d elle tasse. A ll’in tervento di un plotone di 50 SS, le S .A .P ., che proteggevano la m an ife stazione, hanno risposto col fuoco: 8 SS sono cadute, le a ltre fuggite. Le S.A .P. hanno organizzato la difesa del paese barricandolo e appostando d i verse m itra g liatrici. Il paese è rim asto lungam ente presid iato dalle S .A .P . che inq u ad ran o orm ai tu tti gli uom ini v alid i: il ferm ento insu rrezio n ale aum enta tra la popolazione decisa alla lo tta p e r la difesa contro le rappresaglie, e si diffon de anche n ei paesi vicini. D elle SS e dei fascisti nessuna notizia dopo la d ura lezione inflitta loro d alle nostre squadre. M edicina. L ’odio sem pre p iù profondo della popolazione contro i nazi-fascisti, p red o n i e m assacratori, teneva già da lungo tem po in agitazione la popolazione di M edicina: ricordiam o, tra l ’altro , il m agnifico sciopero delle m ondariso. D o m enica 10 settem bre, tutta la popo lazio n e si raccoglieva sulla piazza della c it tad in a, su invito del Com itato di A gita zione, p e r ascoltare il discorso di un n o stro com pagno. E n o rm i cartelloni con iscrizioni in n eg gianti a ll’insu rrezio n e popolare, alle S. A .P ., al C .d.L .N . ed ai P a rtig ia n i p ro v o cano subito esplosioni di entusiasm o n e l la m assa: b attim an i, grida di evviva so t tolineano la loro app arizio n e. L’en tu sia sm o p e rd u ra ed aum enta e soltanto dopo lina decina di m in u ti il nostro com pagno può com inciare il suo discorso, n el q u a le dopo av er rico rd alo lo sciopero delle m ondariso, p a rla d e ll’in su rrezio n e a rm a ta p o p o lare e d e ll’u n io n e di tu tte le fo r ze n a zio n ali p e r la conquista d e ll’in d i pendenza e della dem ocrazia popolare. T erm ina il suo discorso in vitando la m assa a d istruggere il M unicipio e gli a ltri uffici fascisti e, m en tre si acclam a rip etu tam en te a l discorso, i giovani del F ro n te della G ioventù, che avevano sfo n dato le p o rte d el M unicipio, com inciano a g ettare dalla finestra carte, re g istri e scaffali. La m assa entusiasta acclam a e com incia a fare u n falò di tu tto quello che viene gettato fu o ri: u rla di gioia si levano quando la ba n d ie ra della cosid detta re p u b b lica sociale ed il busto di M ussolini vengono scaraventati nel fu o co. Si grida da tu tte le p a rti: «S ono vent’anni che soffriam o, che teniam o la bocca ch iu sa; ora possiam o p a rla re ! A m o rte i fascisti e i tedeschi! ». N ei frattem p o le S .A .P . ed i G .A .P . attaccano la caserm a della m iliz ia : tu tti i m iliti fuggono e le squadre si im p a d ro niscono di u n ricco bollino di arm i. L ’a r rivo sulla piazza delie S quadre è sa lu tato da nuovo entusiasm o e da una v i b ra n te m anifestazione di sim patia e di so lid arie tà p e r i P a rtig ia n i. La m assa si in colonna e form a un c o r teo che attraversa il paese cantando l ’I n no di M am eli e di G arib ald i, « La G u a r dia R ossa » e la « B andiera R ossa » : nel trag itto saltano fu o ri n a stri rossi che si sventolano cantando. A rriv ati alla caser m a della m ilizia, si accende u n nuovo falò. B isogna v edere com e persino delle vecchie corrono a cercare i fiam m iferi p e r far fuoco e quando qualcuno vuole salvare qualche in d u m en to fascista, tutta la m assa reagisce u rlan d o : « N on voglia mo sporcarci con q u esti vestiti lo rd i di sangue ». N uovo com izio e nuova sp edizione: si va a ll’E salloria p e r b ru c ia re i ru o li d elle tasse. L ’ufficio è ben b a rric ato , m a dopo una m ezz’ora di d uro lavoro, una S .A .P. riesce a passare e si fa l ’ultim o falò tra le acclam azioni della popolazione. E ’ o r m ai m ezzogiorno e sem pre cantando la m assa si scioglie, m en tre le S .A .P. raffo r zate da n um erosi n u c le i, che spontanea m ente si sono arm ati tira n d o fuori le arm i che da lungo tem po avevano nasco ste, occupano la cittadina p e r rin tu zzare eventuali azioni dei nazi-fascisti. N ella stessa dom enica una m an ifesta zione analoga e b b e luogo a Castenaso; discorsi, d istru zio n e degli uffici fascisti, canti e fervido entusiasm o. Insorgendo com patte, le popolazioni di C astelm aggiore, M edicina e Castenaso hanno indicato la via che le forze p o p o lari debbono seguire per d ifen d ere se stesse e i loro p ro p ri beni dalle ra p in e e dai m assacri dei n azisti. Le lo ro azioni hanno dim ostrato ancora una volta che n ulla può o p p o rsi a ll’in su rre zio n e del popolo. che si stringe, che insorge ad abbattere gli u ltim i p u n te lli della traballante p ri gione nazi-fascista, che instaura a forza ili . popolo il nuovo ordine nazionale e dem ocratico. N o n è con la passiva attesa m iracolista, m a è m o ltiplicando, allargando, coordi nando queste lotte, d i cui, da un capo all'altro delT Ila lia occupata, le popola zio n i em iliane ed i ferro vieri piem o n tesi ci danno l ’esem pio, che si inizia, si c o m batte e si vinco la battaglia d e ll’in su rre zio n e nazionale. T u tto il popolo in lo t ta, tu tto il popolo in a rm i, oggi, attorno alle avanguardie eroiche che da un a n no conducono la guerra contro i predoni nazi-fascisti, e la guerra sarà vinta dagli Italiani, sarà vinta per l ’Italia! Con le agitazioni e gli scioperi la classe operaia guida la lotta delle masse popolari M entre i fe rro v ie ri piem o n tesi si sono m essi, con lo sciopero iniziato il 10 set tem bre, a ll’avanguardia d e ll’in su rre z io ne, la classe operaia p re p ara , in tu tte le regioni ancora occupate dal nem ico, l ’u l tim a 'b a tta g lia insu rrezio n ale guidando alla lotta le m asse pop o lari d elle città e. d elle cam pagne. Con l’azione contro il terrore T o rin o . Le agitazioni co ntinuano in tu tte le fab b rich e e le ferm ate di lavoro si susseguono sem pre p iù freq u e n ti. A lla lotta p e r gli a n tic ip i e contro il lavoro a cottim o si collega la lotta che il p ro letariato to rin ese sostiene contro il te r ro re e le dep o rtazio n i, le d im ostrazioni V- quale la ferm ata di lavoro p e r la l i berazione di P a rig i — con le q u a li la classe o p e raia dà prova della sua alta coscienza di classe nazionale di classe lib e ra tric e di tutta la N azione. In risposta alla fucilazione di sei P a r tigiani, avvenuta il 31 agosto, il C om i tato d ’A gitazione d el com plesso Fiat p rendeva l ’in iziativa di u n a ferm ata di lavoro per il giorno seguente. La m anifestazione riu sc ì nel m odo più co m pleto: dalle 12,30 alle 13,15 il sile n zio »regnò assoluto in tutte le fab b ric h e d ella Fiat, gli operai sostavano com m ossi davanti alle m acchine ferm e celebrando il m artirio d elle avanguardie eroiche. A lia M ira fiori, p er. o n o rare la m em o ria di due o p erai fu c ilati dagli assassini n azisti, veniva esposta una corona di fiori rossi con u n nastro tric o lo re a b b ru n ato , m entre le m aestranze organizzavano una colletta p e r v en ire in aiuto alle fam iglie d elle vittim e. Così ancora una volta, il p ro letaria to d elle grandi fa b b ric h e to rin esi in d ic a a tutto il popolo la via d ella lo tta contro la ferocia e la ra b b ia nazi-fasciste. La lotta per gli anticipi In tu tti i c en tri in d u stria li, in tutte le reg io n i d e ll’Italia ancora occupata, la classe o p e raia è in ferm en to p e r ottenere un anticipo che le p erm etta di affrontare questo p e riodo di incerto lavoro e di fa voloso aum ento dei p rezzi. E ’ una prova m inim a di solidarietà nazionale che la classe o p e raia esige dagli in d u stria li, in questo m om ento in cui tu tte le classi e Con l’ U .R .S .S .p e r la vittoria e per la libertà! L ’offensiva generale delle N a zio n i U n i te si sviluppa con ritm o in ca lza n te : non un m in u to di respiro vien e accordato a l le ardiate naziste in ritirala e in rotta. H i t le r ,- il profeta della guerra lam po, cerca n e l sesto anno d i guerra d i conso lidare i fro n ti per una guerra d i po si zio n e ; ma l ’A rm ata Rossa e gli E serciti A llea ti hanno iniziato u n ’offensiva che non si arresterà prim a della capitolazio ne della G erm ania nazista. D ’altra par te, per contro loro, i generali prussiani capitolano sem pre più num erosi. 450.000 sono i tedeschi che alla guerra nazista hanno p referito la resa agli eserciti an glo-am ericani, mentre, in tre m esi di guerra, altri 300.000 capitolano di fr o n te a ll’Arm ata Rossa. Il R eich perde intanto, uno dopo l ’al tro, lu tti i satelliti; le cricche d e i v e n d u ti à H itle r vengono travolte dalla p o tenza m ilitare d e ll’A rm ata Rossa e d e l la ferm a politica d e ll’U nione Sovietica, presidio della libertà d ei popoli. N uove energie suscita n e i p opoli così a lungo incatenati al carro germ anico, la forza liberatrice d e ll’U R SS: l ’esercito rum eno com batte con nuovo ardore, accanto al l ’Armata. R ossa, m en tre l ’insurrezione divam pa sem pre p iù violenta in tu tti i paesi ancora occupati. L e arm ate della liberazione d el popolo greco e cecoslo vacco si affiancano oggi al glorioso eser cito popolare di T ito . A l R eich è rim asta soltanto l ’U ngheria, l'U n g h e ria d ei m agnati e d e i traditori d el p opolo; ma anche questa piccola cric ca, personalm ente legata al nazism o dal com une ed im m in e n te destino, è c o n ti nua m en te travagliata da sem pre nuove crisi. Così H itle r e la G erm ania nazista sono rim asti soli di fro n te a tu tti i popoli, d e cisi a cancellare dalle faccia della terra l ’ignom inia e la barbarie del regim e h i tleriano. A lla testa della lotta decisiva è l ’U n io ne S o vietica; dopo aver indicato a Stalingrddo la via della vittoria, l ’U R SS guida oggi tu tte le N a zio n i U nite nel consolidam ento politico d elle vitto rie conseguite e alla liberazione delle en er gie dem ocratiche d ei p o p o li fin q u i o p pressi. Invano la cricca che si riuniva intorno a F ilov ha tentato di ostacolare l ’azione liberatrice d e ll’U nione S o v ie tic a : p o n e n do la co n d izio n e della guerra alla G er m ania la d iplom azia sovietica ha sbaraz zato il popolo bulgaro da un governo che voleva ancora ostacolare il libero svilu p p o dem ocratico e la decisa volontà di lottare accanto all’U R SS contro il n e m ico nazista. A nclìe il governò em igrato d e i baroni polacchi voleva ostacolare la volontà d e mocratica e filo sovietica d e l popolo, v o leva fare d e ll’insurrezione d i Varsavia uno stru m en to della sua politica d i clas se. Ma l ’U R SS ha fatto fa llire i piani dei reazionari e oggi, il popolo di Varsavia, aiutato in arm i e in v iv eri dagli aerei sovietici, com batte la stessa battaglia d e l l ’A rm ata R o ssa : la battaglia per la lib e razione di Varsavia e della P olonia. Così, l ’U nione Sovietica spazza dal cam m ino progressivo dei p o p o li gli osta coli che vorrebbero trattenerne la m ar cia progressiva; così l ’U nione Sovietica guida le N a zio n i U nite alla vittoria lib e ratrici d ei pop o li. Democrazia vuol dire libera decisione popolare, elezione d i tu tti coloro che hanno p osti d i responsabilità governa tiva; vuol dire controllo largo e c o n ti nuo delle masse popolari su tu tto il f u n zionam ento d ello Stato; v u o l dire che il popolo attraverso le sue assem blee e ai su o i delegati si governa senza gerarchi e senza im p o sizio n i arbitrarie da ll’alto. Sabotate la produzione per la guerra nazista ! Si sabotano le a u to m o b ili m ettendo chicchi di grano, vernice, ceralacca o zucchero n el serbatoio d ella benzina. M ettete tru cio li o lim a tu ra di ferro nei m o to ri elettrici. tu tti i ceti debbono riu n irs i n ella lolla contro il nem ico conm une. G enova. A lla San G iorgio una ra p p re sentanza operaia si era recata, fin dal giugno, in d irezione p e r chiedere l ’a n ti cipo d i q u a ttro m ensilità e l ’a bolizione d el lavoro a cottim o o , quanto m eno, la rev isio n e dei m in im i. N onostante le m a n o v re della d irezio n e e le solite scuse sulla cosidetta m ancanza di fo n d i, la m assa operaia finiva p e r o tte n e re che il m inim o di cottim o fosse fissato a ll’80 % della paga o p e raia. M a la direzio n e non voleva concedere l ’anticipo e p retendeva di trattare con la cosidelta com m issione fascista. Di fro n te a questa m anovra, d e gna di essere denunciata al T rib u n a le del P o p o lo , la m assa o p e ra ia a b b an d o nava, il 30 agosto, il lavoro e costringeva Ja d irez io n e a rin u n c ia re alla sua cònim issione. L ’agitazione continua fino alla conces sione d e ll’an ticip o . M ilano. A nche a M ilano si fa sem pre p iù vasta e pro fo n d a l ’agitazione delle m aestranze che, guidate dai lo ro C om i tali di A gitazione, lottano per le seguenti riven d icazio n i : 1) in d e n n ità di L. 5.000 eguale p e r tu tti, uom ini e donne, p iù L. 500 p e r ogni persona a carico; 2) scarpe e vestiario a prezzi • a d e guati a i sa la ri; 3) co pertura e cam ere d ’à ria p e r b i ciclette; 4) aum ento d elle razioni a lim en tari e specialm ente d ei grassi; _ 5) consegna anticip ata dei generi a li m entari p e r sostenere le e v en tu ali c o n seguenze d ella g u e rra ; 6) d istrib u z io n e sollecita del carb o ne p e r l ’in v e rn o ; ¡1) assicurazione di in co lu m ità in caso di in c u rsio n i; 8) ^cessazione di ogni persecuzione e d elle dep o rtazio n i. La classe operaia m ilanese è decisa a lo ttare fino alla soddisfazione d elle sue riv en d icazio n i, è decisa è a lo tta re con tro le m anovre e òontro le m inacele d e gli in d u stria li che collaborano col n e m i co nazista e tei trin ceran o dietro di esso. R ico rd iam o tra gli a ltri il sig. B orlòtti che da tem po si oppone ad ogni m ig lio ram en to salariale, sotto il pretesto della m ancanza di fondi. G li o p e rai decisero di risp o n d erg li facendo una colletta « c re dendo o p p o rtu n o di p o rtare tutto l ’aiuto possibile al loro caro padrone, o n d e e v i targ li u n ev en tu ale fa llim e n to , ossia per aiutarlo a conservare m eglio i suoi ca\ p i t a l i .. . ». La colletta e b b e grande suc cesso e si raccolsero gettoni telefonici, tran v iari e fran c o b o lli, nonché certi tagl ¡andini del D opolavoro stesso della D itta. T o rin o . Il p ro letaria to torinese sa che attraverso la con tin u a agitazione econo m ica e politica si conquistano m ig lio ri condizioni di vita e si p re p ara n o le con dizioni p e r la v itto ria d ella decisiva b a t taglia insurrezionale. N el com plesso Fiat l ’agitazione p e r gli a n ticip i continuava da p iù m esi e si col legava alla richiesta di abolizione dei co ltim i. V arie volte la d irezio n e aveva tentato di far d e sistere gli o p e rai dalla loro agitazione offrendo dei p re stiti esi gui da rim b o rsarsi ratealm en te a p a rtire dal p rim o m ese. Il C om itato d ’agitazione tenne ferm a la rivendicazione p e r un adeguato an ticip o che non doveva essere in ferio re all 5.000 lire , m inim o assoluto considerando l ’a ttu a le livello dei prezzi. Soltanto in data 15 settem bre, la d ire zione concesse u n prem io stra o rd in a rio di caro vita, il cui am m ontare è però ancora insufficiente; in fatti esso a m m o n ta a L. 3.000 p e r ógni capo fam iglia, 2.000 per gli scapoli e 1.000 p e r i gió vani. L ’agitazione continua p e r o tte n e re un co n trib u to settim anale fisso di caro vita n ella m isura di L. 600 e la d is tri buzione di generi a lim en tari di p rim is sim a necessità. La lotta e la v itto ria degli o p erai della Fiat hanno consentito agli o p e rai, in m olte fab b rich e di m in o re im p o rtan za, di far valere le loro riv en d ica z io n i: A lla F ilp di R ivoli le m aestranze h a n no o tte n u to , oltre al pagam ento della se conda rata delle 192 o re , un p restito a n a logo a quello concesso dalla Fiat. A lla Cantamessa sono state concesse 200 ore di paga. A lla T rib u rzio gli o p erai hanno o tte nuto 140 ore. A lla B atta g lio n i 96 o re più 14 m etri di tela. A lla Troglia si sono o tte n u te 96 o re ed un chilo d i riso. In o ltre alla R a se tti, alla C inat, alla E lli Z e rzo n i, alla B arbero ed a ltre fa b b rich e , sono state concesse le 192 o re e q u alch e p re stito , p erò ancora irriso rio . L ’ag itazione oontinua a\V A eronautica, a lla M anuifattura tabacchi, dove le m ae stranze hanno appoggiato le loro riv e n dicazioni con u n a ferm ata di lavoro. Esigiamo che gli allarmi siano dati in tempo I nazisti sono resp o n sab ili del num ero sem pre crescente d i o p erai che cadono vittim o dei bom bardam enti a e re i: sono i tedeschi che attraggono sulle n o stre c it tà i bom bardam enti a erei concentrando in esse com andi e d epositi p e r la guerra n azista; sono i tedeschi che rita rd an o i segnali d ’a lla rm e o non li danno a d d i rittu ra p e r guadagnare qualche ora d i la voro p e r la p ro d u zio n e bellica. D opo l ’eccidio d ei 500 o p e ra i di Dalm ine, si sono freq u e n tem e n te rip e tu ti i casi d i o p e rai sorpresi al lo ro posto di lavoro d alle bom be, perchè una ■colata di acciaio o d il collaudo di u n m otore interessava ai tedeschi p iù d e lla vita dei nostri o p e rai. A V enezia, p erchè non venne dato il segnalo d ’a llarm e m olti cittad in i rim a sero vittim e di u n ’azione aerea da p a rte di a lcu n i apparecchi che, m en tre in se guivano m as nem ici, furono provocati d a l tiro d lela contraerea nazista. D el r e sto o gni m ilanese, o g n i torinese, come o gni cittadino d e ll’Ita lia occupata ha a v u to m odo di constatare la tem pestività d e gli alla rm i a ere i. N oi d obbiam o lo tta re p e r d ifen d e re la n o stra vita dai bom b ard am en ti che l ’oc cupante tira su di noi ; è necessario q u in d i lo tta re p erch è l ’al]arm e venga dato in etm po e p erchè rifu g i sicuri siano a d i sposizione d ella popolazione e n o n siano riserv ati a i nem ici del nostro popolo. A ppena u n a eroplano si fa se n tire — e a questo scopo u n servizio di guardia deve essere stabilito in o gni officina — dobbiam o ab b an d o n a re il lav o ro ; e a b b a n donerem o il lavoro anche a l segnale d el « piccolo a llarm e » p erchè anche un apparecchio isolato può causare vittim e in n o ce n ti. G li operai d e lle A cciaierie, d ella Mirafiori e d e lla L ingotto ci h anno indicato la via da seguire. Ma non basta a b b an d o n are il lavoro d u ra n te gli a lla rm i; non debbono ric a dere su di noi le conseguenze della g u e r ra nazista! L e o re di a llarm e ci devono essere reg o larm en te pagate p erch è — co m e giustam ente d ice il « P ugno » di T o rin o — la classe o p eraia deve e sig ere che questo nuovo danno non le venga accol lato e che le o re di inazione forzala v e n gano pagate scontandole su i grossi b e n e fici d elle o rd in az io n i d i guerra. <= * * Ma non sono soltanto le grandi città o p e raie a scendere in lotta contro l ’oc cu p an te: da tu tte le re g io n i, dà tu tte lo località ci giungono continuam ente n o tizie di agitazioni, o d i v ittoriose a g ita zioni ! E non com battono solo gli operai dei grandi com plessi in d u stria li, che n e l n u m ero, nella com pattezza e nella tra d iz io ne di lotta trovano la loro fo rza : com battono anche le don n e, i giovani, com battono n e lle piccole officine iso late n e l le cam pagne e vogliam o, a questo p ro posito, rico rd a re le o p e raie d e lle F ila n de di C astelnuovo (V erona). D opo d u e m esi di sospensione d el la voro, esse si sono rifiu tate di presentarsi se p rim a n o n ottenevano soddisfazione alle loro rivendicazioni. La bassa viltà dei p ro p rie ta ri h a chiam ato soldati g e r m anici contro le donne in d ifese, m a esse n o n cedettero e i nazi-fascisti dovettero rito rn a rse n e con le pive nel sacco. Le o p eraie rip resero il lavoro dopo aver o t tenuto com pleta soddisfazione su tu tte le rivendicazioni sa lariali e an n o n arie. Cosi, la classe o p e raia lottando per con q u istare d e lle condizioni di vita m e no in so p p o rtab ili e p e r d ifen d e re la p ro p ria esistenza dal terro re nazista e d alle conseguenze d ella guerra che i nazi-fa scisti hanno voluta, d ifende tu tto il p o polo dalla b ru talità e dalla ferocia d e i occupante e guida tu tte le forze d e lla N a zione alla decisiva b attaglia in su rre z io n ale, di cui essa form erà la vittoriosa avanguardia. I NOSTRI CADUTI E rnst T haclm ann, il capo del P a rtito C om unista T edesco il d irig e n te am ato dai p ro letari germ anici, è stato ucciso barbaram ente n el cam po di co n cen tra m ento nel q u ale languiva dopo u n d ici anni di prig io n ia. Joze Srebrnic, m em bro d el C onsiglio della L iberazione del popolo sloveno, è m o rto ! Inseguito dagli sgherri n azisti, si get tava n e ll’lsonzo. P referiv a annegate piuttoso che ab bandonare le a rm i che lo tra scinavano al fondo. S rebrnic era m em bro del P a rtito Co m unista Italiano d alla fondazione, fu n o stro delegato a l V Congresso d e ll’In te r nazionale C om unista e dep u tato c o m u n i sta al P arlam ento Italian o . V enne q u in di confinato lu n g h i a n n i. Sem pre alla testa della lotta p ro letaria , accorse — ap p en a lib e ro — tra il popolo goriziano che amava e che lo am ava. Con esso divise — benché sessantenne — le fatiche e i rischi della lotta arm ata. La sua m em oria è un in citam ento a lo tta re ; la sua m em oria è un pegno per l ’u n io n e d el popolo italiano e del popolo sloveno ! G loria eterna ai nostri ero i! M orte all’assassino tedesco! Partigiani contro l ’aviazione nazista Q uando per qualche settim ana gli a p parecchi n azisti si sono accaniti ogni giorno a visitare i paesi lib e rati della V alle del Po p e r gettarvi spezzoni e m i trag liare, i n o stri G a rib ald in i erano fu rio si. N on perch è facessero m olto d a n no, o ltre che in cen d iar b aite e sciupar m a te ria le ; m a vederseli lì, a tiro , sentir la m ano o o rrere alle m anette d ella m i trag li c rico rd a rsi che è ... pro ib ito spa ra re p e r risp arm io di m unizioni! Ed erano i G a rib ald in i della P rim a D ivisione P ie m o n te che in successivi a t tacchi al cam po di M oretta d istruggeva no o ltre cinquanta apparecchi! In questi giorni giungono notizie di una specie d i... offensiva antiaerea dei nostri P a rtig ia n i. Il 26 agosto una S.À .P. m ilanese ha fatto irru zio n e n e ll’a e ro p o r to « F o rla n in i ». N elle aviorim esse erano p ro n ti tre caccia; i P a trio ti ne hanno asportalo i congegni p iù delicati, poi hanno sabotato e d istru tto lutto il pos sib ile ; fino le attrezzature e stern e di guida sono state fracassate. Il prim o settem bre u n a p attuglia del D istaccam ento G aribaldino « A ristide » h a attaccato di sorpresa l ’aero p o rto di C orreggio (R eggio E m ilia ); le sen tin elle al cam po e quelle alle aviorim esse sono state sopraffatte, il p resid io è fuggito la sciando sul terre n o due m o rti e n u m e rosi fe riti. I G a rib a ld in i hanno d istru t to, in ce n d ian d o li, d u e caccia germ anici, hanno dato fuoco agli im p ia n ti del cam po e al deposito di carb u ran te. D ue ca m ion e le postazioni di due m itra g liere an tiaeree, che non si potevano asportare, sono state d istru tte . M itrag liatrici, m itra , m u n iz io n i e m ate ria le vario è stato cat tu rato . Il giorno 5 settem bre l ’officina di V a rano B orghi (V arese) ha ricevuto la v i sita dei P a rtig ia n i. N um erose fusoliere in ap p restam ento sono stale d istru tte, m a te ria le e carb u ra n te d istru tti, a ltro m a teriale ricu p erato p e r uso patrio ttico . P iù gli apparecchi diventano preziosi p e r il nem ico, p iù i colpi piovono fitti; il bilancio di questi dieci giorni ci dice quanto possono fare i P a trio ti che san no scegliere i loro o b iettiv i ed operare con audacia. Anche i tedeschi si arrendono N el N ovarese 27 tedeschi si sono a r resi con arm am ento pesante e leggero ai G a rib a ld in i della D ivisione cc V alsesia » ; in V alle di Susa 250 S.S. ita lia n e si sono arrese benché com andate da ufficiali te d e sc h i; n el Bergam asco 30 S.S. tedesche hanno ceduto le arm i e sono state lib e ra te soltanto dai rin fo rzi sopravvenuti. Sono episodi di questi u ltim i gio rn i, so no a novità » che caratterizzano la situ a zione. Il nem ico stam bura nella sua p ro paganda gli esem pi di B rest e di SaintM alo, m a è chiaro che non tu tti i te deschi sono decisi al su ic id io ; qualche capo c rim in a le che sa che pagherà per i suoi d e litti riesce ancora a far tenere fino a ll ’ultim o, m a i soldati tedeschi non sono p iù q u e lli di u n tem po. In tan to i p rig io n ie ri a rru o la ti n e ll’esercilo tedesco si squagliano sem pre più ra p id a m e n te, i colpi e la propaganda fa n no il loro effetto. M olti passano tra i P a rtig ia n i e si m ostrano valorosissim i. U na d elle p iù audaci azioni su ll’a u to strada T orino-M ilano è stata condotta con il concorso di u n sottufficiale polacco in divisa nazista. Ai cam erati tedeschi è ca pitata la sorpresa di vedersi p o rta r via... p ro p rio dopo av er fatto tanto di regolare saluto a ll’H e rr Feldw ebel! Intensa attività partigiano nel Veneto Le no tizie che giungono dal V eneto dicono ogni giorno come le form azioni p a rtig ian e si accrescano e si consolidino e com e esse conducano una decisa offen siva contro il nem ico. L e B rigate G a ri baldi F riuli, N in o N a n n e tti e G arem i si sono trasform ate in D ivisioni. La N ino N an n etti conta o rm ai sei B rig ate e con tro lla u n a vastissim a zona. Il m ovim ento d elle S.A tP. va estendendosi ra p id a m e n Amministrazioni popolari Nelle, vallate p iem o n te si liberate dai G aribaldini si sono orm ai costituite n u m erose le G iunte C om unali P opolari che svolgono u n ’intensa attività per l ’a m m i nistrazione d ei paesi e per la m o b ilita zio n e popolare iti sostegno della guerra partigiana. O rm ai il m o v im en to per il rin n o va m en to della vita com unale ha ac quistato un carattere popolare e d e m o cratico che dim ostra com e la m ig lio r scuola per la riorganizzazione e la rico stru zio n e d el paese sia la libertà. N on si tratta p iù sem p licem en te d i e p u raz io n e n e i c o n fro n ti d ei traditori e della loro sostituzione con P atrioti d i sincera fede antifascista; si tratta di una differente costituzione, .degli -organi am m inistrativi.. C om e potrebbe u n podestà, fosse pure l ’elem en to m ig lio re del paese, arrivare dappertutto, capire tu tti i p ro b le m i, co m e potrebbero tu tti avere fiducia n elle sue capacità, essere sicuri che il potere n o n gli dà alla testa? A ltra costi è in vece con le G iunte P opolari; esse non solo sorgono com e organi collegiale, n ei quali sono rappresentate tu tte le forze p iù attive d el paese, m a fu n zio n a n o in m o d o che il p iù gran n um ero d ei citta d in i sia chiam ato a lavorare e a c ontrol lare n e ll’interesse d i ognuno. I n q u esti giorni la G iunta P opolare di X, com posta d i 5 m e m b ri, ha organizzato il suo lavoro in m odo che ogni m em bro diriga una C om m issione incaricata d i una particolare branca d i attività. Sono sorte così le C om m issioni per l ’a m m in istra zio ne, per le im p o ste, p e r l ’assistenza e l ’i giene e per i p ro b le m i riguardanti gli sfollati. M entre quasi quotidianam ente si riuniscono i cin q u e responsabili, p e rio d i cam ente si tengono riu n io n i d i tu tti i partecipi d elle varie com m issioni per esa m inare l ’im postazione generale d el la voro. A lla prim a riu n io n e d ei trenta colla boratori si è discusso l ’im portante p ro blem a d e ll’approvvigionam ento d i grano e di granturco, ostacolato dal blocco che tentano di im porre i nazi-fascisti. A lla riu n io n e sono interven u to il rappresen tante d e l C om itato di L iberazione N a zio nale della vallata e il rappresentante d e l la D ivisione G aribaldi operante nella zo na. D opo am pie discussione, assicurando l ’appoggio d ei V olontari della L ibertà per i trasporti e studiata la collaborazio ne con i c o m u n i vicin io ri, la questione d e ll’approvvigionam ento è stata risolta. S i e p o i a d d ive n u ti alla n o m in a d i un nuovo esattore, di provata onestà, e si è stabilito quali im poste dovessero essere p ercepite. L ’im posta sui celibi è stata d i chiarala abolita, com e im posta fascista. Prese altre d eliberazioni d i indole g ene rale e trattalo del lavoro da svolgersi, la riu n io n e si è sciolta. Sta ora alle singole C o m m issio n i il lavoro specifico per i d i versi ram i. A sottolineare il caratetre d e l nuovo M unicipio si è stabilito che p rossim am en te la G iunta renderà conto in pubblico co m izio a tutta la popolazione, riunita sulla piazza del paese, d el suo operato e d ei suoi progetti. I n paese si « pubblica » intanto un giornale m urale, iniziatosi a cura del C o m ando d el D istaccam ento G aribaldino che vi ha sede. N e i suoi articoli si trat tano, oltre che i p ro b le m i p o litici ge nerali e le q u estio n i partigiane anche ar go m en ti interessanti la vita locale. N o n è questo che u n esem pio ;, nelle vallate tu tti i c o m u n i stanno organizzan dosi alla stessa m aniera, in fraterna c o l laborazione con i P artigiani. Q uesti pae si sparsi per i m o n ti d iventano così scuo le d i dem ocrazia e d i fraternità nazio nale. I contadini, i m ontanari im parano dagli operai d i T orino, gli operai, che vivo n o n ei paesi liberati e com battono fianco a fianco coi figli p iù audaci d elle nostre m ontagne, im parano a vedere nel contadino, il com pagno, ad apprezzarne le qualità, a conoscerne la vita di sacri fici e rin u n cie. Con loro sono studenti, professionisti, gli in te lle ttu a li locali o i V olontari accorsi dalle città. T u tti si sentono u n iti, com battono coti la visione della pianura in cui presto scenderanno, della grande città che li vedrà liberatori, m a la cortezza di com battere la buona battaglia è cento v o lte accresciuta da quel p ezzo d i Italia libera, di Italia d i popolo che hanno alle spalle. L iberata, protetta da loro. Il Governo dem ocratico nazionale conferisce poteri di Governo al Comi tato di Liberaz. Naz. per l’Alta Italia Il G overno Italian o riconosce com e A u to rità co o rd in atrice di tu tte le attiv ità d ella resistenza il C om itato di L ib e ra zione d e ll’Ita lia S etten trio n ale. In c o n seguenza, il C om itato stesso è a u to riz zato ad em an are tu tte le istru z io n i e gli o rd in i che serviranno a d isc ip lin are la resisten za in tutto il Paese, u n ifo rm a re i c riteri e le d irettiv e che, tenuto conto d e lle diverse situazioni locali, p arran n o più o p p o rtu n e d isp o rre i soccorsi, c u ra rn e la m ig lio re d istrib u z io n e, sta b ilire i collegam enti, p otenziare l ’azione dei P a trio ti. M an m ano che le tru p p e lib e ra tric i avanzano, il C om itato di L ib erazio n e è autorizzato ad ap p lic are le leggi d i tu tta a u to rità in ra p p o rto alla resistenza ed a p rovvedere a lla disciplina, a ll’o rd in e ed al soccorso d e lle p opolazioni n e lle zone im pegnato da operazioni b ellich e sino a quando non sarà dato sta b ilire, con i C o m andi A lleati e con le leg ittim e A utorità Italian e il contatto. Il G overno Italiano fa appello a l patrio ttism o della p o p o la zione d e ll’Ita lia S etten trio n ale p erchè nel provvedere a m ettere in p ratica le is tru zioni che m an m ano saranno em anate dal Com itato di L iberazione, diano la m assim a collaborazione ad esso. Ivanoe B o n o m i R om a, il 26 agosto 1944. Rettifica « La C om pagna », giornale d elle « D o n n e socialiste d e l P iem o n te », n e l suo u l tim o n um ero scrive che B orsani è fu g gito dalla trib u n a dove teneva la sua con clone a i fascisti to rin esi p e r u n equivoco. La bo m b a che lo ha terro rizzato e che ha terrorizzato i re p u b b lic h in i che se la sono tanto ra p id a m e n te squagliata, non sarebbe stata che una scatola di lam p i al m agnesio, dim enticata da u n fotografo! Siam o in grado di rettificare l ’in fo r m azione del g iornale d elle d o n n e socia liste piem o n tesi! Il C om ando d elle B ri gate G a rib ald i ci fa sapere che 1 bom be c’erano ed erano due. B om be a scoppio rita rd a to , poten ti e capaci di spedire B o r sani e tu tti i gerarchi che gli facevano corona. Sono state poste sotto il podio della guardatissim a piazza San C arlo da uom in i dei gloriosissim i G .A .P . di T o rin o , quegli stessi che nei giorni p re ce d enti e successivi hanno liq u id a to ted e schi, fascisti e persino leg io n ari di Lavai appena g iunti in fuga d a lla F ra n c ia . Il fotografo c’en tra p u rtro p p o , m a n o n con la scatola d ei lam p i di m agnesio a m ez zogiorno. U n fotografo è incespicato, è caduto ed ha visto le bo m b e cin q u e m i n u ti p rim a che scoppiassero. Ecco la sto ria vera della fuga. U n u ltim o p a rtic o la re : n e lla piazza vuota u n uom o con le m ani in tasca si è attard ato a lcu n i m in u ti, h a sorriso alla fuga pazza, h a scosso la testa a tu tti quei colpi di m itra sparati a casaccio dalla te nella p ian u ra e nei centri u rb a n i; si è costituita la B rigata G arib ald i Padova i cui distaccam enti si sono p iù volte d i stin ti in azioni contro i tra d ito ri e con tro i tedeschi. Solo negli u ltim i giorni si hanno n o tizie di un attacco d ei G a rib ald in i della D ivisione G arem i che hanno inflitto gra vi p e rd ite ai tedeschi ed ai fascisti che hanno abban d o n ato sul cam po, n ella zo na di V aldagno, 170 m o rti. La D ivisione F riuli in un solo com battim ento accani tissim o uccideva 140 nem ici, m en tre u n suo D istaccam ente, il M atteotti (B rigata G arib ald i « T agliam ento ») in u n ’im b o scata successiva m etteva in fuga i fascisti e ne distruggeva alcuni re p a rti, cosicché rim anevano m o rti 80 uom ini d ella guar dia rep u b b lican a. Le zone lib e rate vanno estendendosi continuam ente. N ella C arnia, una zona ricca e popolosa, com prendente decine e decine d i centri p e r u n com plesso di o ltre centom ila a b ita n ti è orm ai lib era e saldam ente pre sid ia la dalle B rigate G a rib ald in e. N ei villaggi si sono costituite orm ai num erose le G iunte P o p o la ri e la popolazione dà il suo appoggio e n tu sia stico alla guerra lib e ratrice . Ad X si è tenuta n e l teatrin o u n ’Assem b lea p o p o lare che ha deciso p e r accla m azione, fra l ’entusiasm o dei p resen ti, la costituzione di una guardia p o p o lare p e r la difesa contro i ten tativ i fascisti e tedeschi. Le S q u ad re locali operano in ogni villaggio in stretta collaborazione con i C om andi d elle B rig ale e d asso l vono, con discip lin a e d a b ilità , i p rin cipali com piti di p resid io . A contatto con le forze jugoslave del M aresciallo T ito o p e ra, o ltre la B rigata T rieste, una nuova B rigata G a rib ald in a , la N aitsone. La via d ella ritira ta verso il sem pre m eno grande R eich , che i te deschi stanno studiando, d iv en ta sem pre più difficile: i P a rtig ia n i d el V eneto sta n no dando dei seri fastidi alle tru p p e naziste e si p rep aran o a darne dei più seri n e lle prossim e settim ane. brig ata n e ra che si sbandava p e r tu tte le p o ssib ili vie late ra li ed ha alzato le sp al le seccato. « Sarà p e r u n ’altra volta » ha detto. E ra un G arib ald in o dei G .A .P ., che aveva voluto re n d ersi conto d e ll’a zione. Dal manifesto ai ferrovieri del Com. di Lib. Naz. per l’Alta Italia M A C C H IN IS T I! ... P articolarm ente esposti al rischio di guerra, V abbandono im m e d ia to e d e fin i tivo del lavoro è, per v o iy n o n solo q u e stione d i onore e d i dovere nazio n a le, ma è una qu estio n e d i vita o d i m orte. Cessate o v u n q u e ed im m ed ia ta m en te il lavoro... raggiungete le fo rm a zio n i par tig ia n e ; p o tete contare fin d ’ora, per voi e p e r le vostre fa m ig lie , sulla concreta solidarietà e su ll’appoggio m ateriale, n o n solo d elle vostre organizzazioni, ma anche d e l C om itato d i L ib era zio n e N a zionale per l ’A lta Italia, rappresentante d e l G overno dem ocratico italiano, F E R R O V IE R I! E ’ l ’ora della decisione, è l ’ora della lotta... F errovieri, in lotta per l ’insurrezione nazionale vittoriosa! Cosa e’ il riformismo? R iform ism o viene da « r if o r m e » ; e r i form isti si chiam arono, in seno ai vecchi P a rtiti socialisti, q u a n ti cercavano di jiersuadere gli o p e rai che la via giusta non è q uqella della lo tta di classe riv o lu z io n a ria , che conduce a lP ab b attim en to del capitalism o e a ll ’in stau ra zio n e d i una società senza sfru ttato ri n è sfru ttati ; ma bensì quella della collaborazione di clas se con la « p ro p ria » borg h esia p e r o tte n e re sem plicem ente d elle rifo rm e da a t tu arsi in seno e n e ll’am bito della società capitalistica stessa. P u r pro clam an d o si socialisti a paro le, i rifo rm isti, rinunziavano e rin u n zian o così, di fatto , agli id ea li e a g li o b b iettivi socialist d ella classe o p eraia. P rim a e dopo la guerra d el 1914-1918, essi si sono fa tti i portavoce d ella influenza id e o lo gica e politica d ella b orghesia n elle file d el m ovim ento o p e ra io ; e d u ra n te la p rim a guerra m on d iale, rin n eg an d o a p e r tam ente i p rin c ip i d e ll’intern azio n alism o p ro letario , in tu tti i P aesi i rifo rm isti si m isero al servezio d el « p ro p rio » im p e rialism o , ne div en n ero i com plici d ire t ti e necessari. D opo la p rim a guerra m on d iale, in tu tti i P aesi — rta n n e l ’U n io n e Sovietica, ove il glorioso P a rtito Bolscevico ha realizzato, con l ’u n ità r i voluzionaria d ella classe operaia, la v it toria d el socialism o — i rifo rm isti, fa cendosi stru m en to d e ll’influenza della borghesia c o n tro riv o lu zio n aria n elle file del m ovim ento o p e raio , ne provocarono la scissione e la disfatta. Il riform ism o era ed è u n a form a p a r tico larm en te grave e pericolosa d e ll’o p p o rtu n ism o , che, com e scriveva L enin, « sacrifica gli interessi generali e p e rm a n enti d el m ovim ento operaio ai suoi a p p arenti successi parziali e tem p o ran ei ». Il grande e glorioso P a rtito B olscevi co d e ll’U nione Sovietica i P a rliti C om u n isti, si sono svilu p p ati e si sviluppano n e lla lotta decisa contro q uesta, com e contro tu tte le form e d e ll’o p p o rtu n ism o di destra e d i « sinistra ». M arx, E ngels, L enin, Stalin ci hanno insegnato che, p e r la classe o p e ra ia le alleanze, i c om pro m essi, le riform e n e ll’am b ito stesso d e l la società capitalistica sono necessità e m ezzi efficaci e in d isp en sab ili d e lla sua lo tta riv o lu z io n a ria ; m a in nessuna al leanza, in nessun com prom esso, per n e s suna riform a la classe operaia può la sciar cadere q u e ll’arm a p o ten te e in so sti tu ib ile che è la sua orgcuiizzazione e la sua lotta d i classe in d ip e n d e n te . La teo ria e la p ratica del rifo rm ism o è invece la teo ria e la p ra tica della collab o ra io n e d i classe, della rin u n z ia del p ro letariato alla sua lotta di classe a u to n o m a; è una politica che consegna il p ro leta ria to , m ani e p ied i legati, n e lle m ani dei nem ici della classe operaia e di tutta l ’u m anità progressiva. Ed è p e r questo che m en tre, alla testa di tutto il p opolo, dei p a trio ti di ogni classe e d i ogni ceto, com battono la decisiva b attaglia d e ll’in dipendenza nazionale, p e r la dem ocrazia progressiva defla nuova Italia i com unisti perseguono la lotta contro l ’o p p o rtu n ismo rifo rm ista , per l ’un ità riv o lu z io n aria d e lla classe operaia, rafforzando la sua organizzazione e la sua lotta in d ip e n d e n te : condizione della v itto ria, oggi, nella guerra di lib e raz io n e n a zio n ale ; m olla e forza m otrice di ogni progresso econom ico, p o litico , sociale n e ll’Italia e n el m ondo di oggi e di dom ani. Le donne in lotta contro i rastrellamenti I nazi-fascisti, con m alcelata rab b ia, vedono ingrossarsi ogni giorno di p iù le file d elle form azioni p a rtig ian e di gio vani ita lia n i, che do v reb b ero , secondo lo ro , v estire invece la d iso n o ra ta divisa d ella R .S .I. N on volendo e non p otendo sem pre m isurarsi in cam po aperto con gli ero ici G a rib ald in i, essi tentano di in tim o rire i p a ren ti d ei re n ite n ti m inacciando di i n cendiare le loro case. Ma le m ad ri ita lia n e non si lasciano in tim o rire dagli odiati o p p re sso ri e d a i loro spregevoli servi fascisti. Esse n o n si a rre n d o n o alle loro m inacce, anzi q u e ste sono p re loro u n in citam ento ad e s sere le vere e degne m ad ri d i G a rib a l d in i che tutto sacrificano p e r u n ’Ita lia lib e ra. U n esem pio dello sp irito com battivo che an im a le dorine d ’Ita lia ci è dato d alle m adri dei re n ite n ti di T ro fare llo . Esse hanno saputo ten e r testa alle in ti m idazioni di a lc u n i g erarchi locali che « prom ettevano » di in ce n d iar le loro ca se se i loro figli n o n si p resentavano al p iù p resto . Ma con grande disappunto dei fascisti si presen taro n o esse al loro posto ren d en d o resp o n sab ile la loro p e r sona d egli a lti dei loro ragazzi. P e r sfo gare la loro ira , d av an ti a tale sm acco, i nazi-fascisti incen d iaro n o due case nell ’intendo di spaventare i p aesan i, che, invece, com patti ed a n im ati da u n alto sp irito di lo tta, costrinsero i loro o d iati n em ici a b a tte re in ritira la senza essere riu sc iti n e l lo ro in te n to . E ’ così che bisogna risp o n d e re al te r ro re nazi-fascista; n o n dobbiam o lasciar ci in tim o rire dai fascisti, m a b en sì m o stra r loro la nostra ferm a volontà di lo tta. T u tte un ite, p e r essere degne dei loro figli, le m ad ri italiane sapranno far fa l lirò i p ian i di ra p p re sa g lia d èi nem ico nazi-fascista! Dichiarazione del Partito Comunista sui rapporti tra comunisti e cattolici S tralciam o dalla d ich ia ra z io n e la p a r te conclusiva: C om unisti e cattolici, lo ttan d o fianco a fianco, dovranno e p o tran n o p ro ced ere di com une accordo nel m ovim ento di l i berazio n e n a zio n ale : 1) p e r sviluppare il loro co n trib u to com une alla lotta nel C orpo d ei V o lo n tari della L ibertà e a ll’azione delle m as se contro le d e p o rta zio n i, le sopraffazio n i, le violenze nazi-fasciste che colpisco no le p opolazioni ita lia n e n e lle zone o c c u p ate; 2) p e r d ifen d e re il p a n e qu o tid ian o degli Ita lia n i, rifiutando il grano ag li a m m assi p e r i tedeschi, e ch iedendo u n m i glioram ento d e lle condizioni di vita d e l lo m asse lav o ra tric i o p eraie, contadine, im piegatizie ; 3) p e r riconoscere a tu tte le co rren ti il d iritto dem ocratico di p a rte cip a re in m isura adeguata alla d irezio n e d e lle p u b b lic h e associazioni ed organizzazioni, d e gli e n ti locali a m m in istra tiv i e del p o tere politico c en trale ; 4) p e r d ifen d e re e m an te n ere , in sie m e con la c o rre n te socialista, e d ev en tualm en te con a ltre , l ’u n ità d el m ovim en to sindacale; 5) p e r sostenere l ’applicazione a tu t ti i rag g ru p p am en ti p o litici, sociali, r e ligiosi d em ocratici d e lle lib e rtà d i sta m pa, di organizzazione, d paro le, d r i u n io n e, d i culto ; 6) p e r sostenere il risp e tto dei sim b oli, d elle m anifestazioni e d elle o rg a nizzazioni re lig io se ; 7) p e r in te rv e n ire n egli o rgani d i d irezio n e p o litica e d a m m inistrativa del P aese affinchè queste lib e rtà vengano tu te la te ; ; 8) p e r ap p licare im m ed iatam en te i p rin cip i su in d icati n ei te rrito ri che sono o verran n o lib e ra ti dal C orpo d i V o lo n tari d e lla L ib e rtà ; 9) per co llaborare n e l lavoro di co stitu zio n e degli o rg an i p e rife ric i d e l m o vim ento di lib e raz io n e, stru m en ti essen ziali della n u o v a 'd em o cra z ia ita lia n a. C om unisti e cattolici co n trib u iran n o cosi a rin n o v a re profo n d am en te la vita n azionale, ad u n ire gli Ita lia n i in to rn o ad id ee di lib e rtà, di progresso, di d e m ocrazia, a lib re a re e salvare il Paese. In q u est’o p e ra com une essi trarra n n o isp irazio n e dai p rin cip i che sono p ro p ri d elle d u e g randi c o rre n ti che ra p p re se n tano tanta p a rte d ella N azione, e che le fanno ered i della trad izio n e um anistica, p e r il risp etto d e lla p e rso n alità e d ella dig n ità um ana, p e r tutto ciò che può fa v o rire l ’elevazione d ei d ise red a ti, l ’e le vazione m ate ria le , m o rale, u m ana d elle m asse che soffrono, lottano e sperano. Ed. strao rd in a ria 22 Settembre 1944 L’insurrezione nazionale è in marcia Im ponente sciopero dei lavoratori milanesi Oltre ¡00 mila lavoratori incrociano le braccia per protestare contro la minac cia della lame, contro le deportazioni e contro le persecuzioni ed i massacri. A ncora una v olta i lav o ra to ri m ilanesi hanno rin n o v ato le gloriose tra d i zioni di lo tta d el m arzo-dicem bre 1943 e del m arzo 1944. A ll'ap p ello del loro C om itato sindacale e dei lo ro gloriosi C om itati d agitazione, u n iti, com patti, disci p lin a li e con grande entusiasm o, oltre Ititi m ila lav o ra to ri sono scesi in lo tta e d u ran te due ore h anno in crociato le braccia am m onendo ancora u n a volta i n azi fascisti e quegli in d u stria li co llaborazionisti dei ledesclii, che essi n o n possono p iu accettare senza lo tta di essere affam ati, deportali, p erseg u itali e m assacrati. L ’agitazione e stata veram ente grande. Sebbene i nazi-lascisti siano rico rsi al lo ro tanto caro « strattagem m a » di n o n fare suonare le sirene e di m andare in giro i c annoni con i « m u lin i », alle 11) in p unto in quasi tu tti gli stabilim enti, com e u n sol uom o, i lav o ra to ri danno cessato il lav o ro , si sono ra d u n a ti ed hanno form alo le lo ro delegazioni che p o i hanno m andato in direzione p e r tra tta re con gli in d u stria li. D alle p rim e notizie risu lta che hanno cessato il lavoro la P ire lli, la B reda, la F aick , la E rcole M acelli, la M agneti M arelii, lln n o c e n ti, la M agnaghi, la M arelli d i L rescenzago dove anche i tecnici e im piegati hanno aderito, la C.G.L., la B o rletti, I .Ü.L.A.P., IT sotta b ra sch in i, la F racch i, la 1 .A.C.L., le .R ubinetterie, le T rafile rie, la G razioli, la D ell O rto, P D rtofrigor, la M otom eccanica, alcuni re p a rti d el T ecnom asio, la P asquino, ecc. M olti sono gli a ltri sta b ilim e n ti che h anno p artecip ato . INVIO DI DELEGAZIONI OPERAIE A ppena cessato il lavoro, d a p p ertu tto i lav o ra to ri h anno form ato le loro delegazioni che sono andate a trattare con le D irezioni. Fino a questo m om ento g randi sono stale le prom esse fatte dalle varie D irezioni. La P ire lli ha assicurato che verrà d istrib u ito a tu tti, uom in i e donne, u n pacco viveri p e r il valore di 1.700 lire , u n pacco vestiario contènente abiti, cam icie, calze e successivam ente anche scarpe, in o ltre v errà d istrib u ita una som m a in denaro. A lla M otom eccanica oltre ad a ltre cose v e rranno d istrib u iti 50 kg. di farina. In alcuni sta b ilim e n ti le richieste degli operai sono state quasi com pietam ente accettate. Ma i lavoratori non si accontenteranno delle promesse. Essi sono pronti a riprendere la lotta se non verranno mantenute le promesse fatte. M olte prom esse sono state fatte. O ra bisogna esigere che siano m antenute. C on questo sciopero i lav o ra to ri hanno dim ostrato quanto sia grande la lo ro volontà di b attersi. A ncora una volta la com pattezza, la disciplina e l ’unione n ella lo tta hanno dim ostrato che si possono ingaggiare delle battag lie e vincerle. U n altro grande passo in avanti verso l'in su rrez io n e nazionale è stato fatto. Ma n o n bisogna dare tregua al nem ico. O ra bisogna p re p ara rsi e affilare le arm i p e r scendere nuovam ente in lo tta ad oltranza se le rivendicazioni non verranno soddisfatte. OPERAI, TECNICI, IMPIEGATI! Stringetevi atto rn o ai vostri gloriosi C om itati d i g it a z i o n e e al Com itato sindacale, siate p ro n ti a risp o n d e re con com pattezza, disciplina e con forza agli o rd in i che vi v e rranno im p a rtiti dai vostri C om itati d i g it a z i o n e e dai C om itati di L iberazione N azionale. L ’ora della lib e raz io n e si avvicina. L’ora dell'azione è giunta. V iva la lotta d ei lavoratori m ilanesi! V iva i gloriosi C om itati cTA g ita zio n e ! M orte ai tedeschi ed ai traditori fascisti! C h u rc h ill e R oosevelt alla fine d e lla C onferenza d i Q uebec hanno fa tto u n a dichiarazione com une sul la questione ita lia n a. C h u rch ill, r i feren d o a : C om uni sulla situazione m ilififlP e po litica, ha precisato l ’at teggiam ento degli A lleati sulla que stione italiana : il pro b lem a italiano è a ll’o rd in e del giorno. A ll’o rdine del giorno sul terre n o diplom atico ; a ll’o rd in e del giorno sul terre n o m i lita re . E ’ l ’ora .d e ll’Italia. T u tto il m on do guarda a ll’Italia, guarda sopra tu tto a noi, ita lia n i della zona an cora occupata. M olti p ro b lem i a tte n dono di essere riso lti e la via della lo ro soluzione sarà d eterm inata dalla n o stra azione, d a ll’azione dei p a trio ti d e ll lta lia occupata. I l G overno dem ocratico nazionale ha m olto c o n trib u ito e m olto con trib u isc e alla favorevole soluzione dei p ro b lem i di tu tta l ’Ita lia : segno tan g ib ile d i questo c o ntributo è la partecip azio n e d ell’E sercito italiano alla battag lia d ella lin e a gotica. Ma il fatto decisivo p e r la soluzione dei n o stri p ro b lem i è il c o ntributo che no i, ita lia n i d ella zona occupata, d a rem o alla vitto ria com une. S ull’Italia, su ciascuno di noi gra vano d ure responsabilità, grava l ’on ta di v e n t’anni di fascism o, la v e r gogna della collaborazione, d e ll’asservim ento al nazism o, nem ico d el l ’um anità. Siam o sulla b u o n a stra d a : il p o p o lo italiano ha spezzato p e r prim o le catene che lo legavano al nazism o e , conquistando l ’arm istizio, si è schierato accanto alle forze lib e ra tric i. La lotta arm ata d e ll’avanguar dia partigiana, gli scioperi e le agi ta z io n i delle m asse p o p o lari testi m on ian o la volontà di riscatto del pop o lo italiano. C om inciano a m atu rare i prim i fru tti della nostra lo tta di riscossa e di lib e raz io n e: l ’U n io n e Sovietica ci ha dato il suo v alido appoggio, riconoscen do il nostro G overno e ristab ilen d o , con esso, n o rm ali re la z io n i d iplom atiche. C h u rch ill e R o o sevelt im pegnano oggi i lo ro Paesi i n una d ichiarazione che è u n lu sin ghiero riconoscim ento d ella nostra volo n tà di riscatto. L a via è lunga, m a p o ssib ilità di a iu ti ci sono o ffe rte ; il cam m ino è fa tico so ; m a è il n ostro fu tu ro che è affidato alla nostra lo tta, alla n o stra collaborazione con lo sforzo gi gantesco delle N azioni U nite. In q uesta lo tta, che n o i conduciam o con fe rre a decisione, lib e ri da ogni con siderazione p a rtico la ristic a, nelP interesse di tu tta la N azione, è la ga ra n zia che l ’Italia en tre rà u n giorno n e l consesso delle nazioni civili, l i b e ra e risp ettata. Q uale italiano può, q u in d i, rifiu ta re il suo braccio a ll’insurrezione che noi vogliam o, a ll’in su rre zio n e di tu tto il popolo n e ll’interesse di tutta la N azione? N essuno può rifiu ta re il suo iontrib u to alla decisiva b attaglia in su r re z io n a le : ad essa ci chiam a la v o lo n tà di costruire, p e r decenni, il fu tu ro d e ll’Ita lia ; ad essa ci chia m ano le sofferenze e gli strazi del nostro popolo, m arto riato dal te rro re nazista. Il p ian to d e lle m ad ri, il m artirio dei n o stri m ig lio ri com pa gni ci add itan o la via d e ll’insurre- zione come il solo m ezzo p e r risp a r m iare nuo v i lu tti al nostro popolo, nuove distru zio n i alle nostre città. L’in su rrezio n e del popolo di P a rig i ha salvato P a rig i dalla furia nazista, Ì«a conservato incalco lab ili ricchezze bTl’opera della rico stru z io n e ; l ’insurrezione d el popolo italian o deve « ti ra re l ’Italia agli italian i. T u tto il pop o lo si m u o re, in in tere re g io n i arde la fiaccola d e ll’in su rrezio n e nazionale. E alla testa di tu tto il popolo il m ilita n te com uni sta sacrifica tutto se stesso p erchè l ’Italia n o n sia d istru tta dalla fe ro cia nazista, p e rch è l ’Ita lia conquisti, n ella considerazione dei p o p o li ci vili, il posto che le spetta p e r l ’in cro llab ile v olontà d i vita e di vitto ria d egli ita lia n i. La dichiarazione alleata tere a fianco d elle dem ocrazie e di v oler p re n d e re posto fra le N azioni U nite ligie ai p rin c ip i di pace e di giustizia. « N oi crediam o di dover incorag giare quegli ita lia n i che si ad o p era n o p e r u n a rinascita p o litica del l ’Italia e che stanno com pletando la distru zio n e del m alefico sistem a fa scista. N oi vogliam o accordare agli ita lia n i u n a m aggiore p ossibilità di c oncorrere alla disfatta dei no stri com uni nem ici. € N oi tu tti d esideriam o affrettare il giorno in cui le u ltim e vestigia del fascism o siano spazzate d a ll’Ita lia, quando gli u ltim i tedeschi a b biano lasciato il te rrito rio italian o , quando n o n ci sarà p iù bisogno della p erm anenza di tru p p e alleate in Ita lia, il giorno in cui lib e re elezioni p e rm e tte ran n o il fo rm a rsi d i unTtalia dem ocratica che si p o trà guada gnare il posto che le spetta nella grande fam iglia delle N azioni li b e re ». sull' Italia Il 27 settem bre, alla fin e della C onferenza di Q uebec, il P resid en te R oosevelt e il P rim o M inistro C hur chill, diram avano una d ichiarazione sulla questione italian a, della quale diam o alcuni b re v i e stra tti: a II popolo ita lia n o , lib e rato dalla tira n n ìa fascista, ha dim ostrato in questi u ltim i m esi di voler combat- Contro il terrore, contro la fame, contro le deportazioni C ontinua in tu tta l ’Italia occupa ta la lo tta d ella classe operaia e d e l le m asse lav o ra tric i p e r im p e d ire ai nazi-fascisti d i m ettere in p ra tica i lo ro p ian i di d istru z io n e ; è con que sta lotta che le m asse p o p o la ri p re p aran o la decisiva b attaglia in su rre zionale p e r }a d efinitiva lib e raz io n e d e l nostro Paese. Le agitazioni e le lo tte p re n d o n o u n carattere sem pre p iù d eciso: le S.A.P. si rafforzano e si estendono, trasfo rm an d o la lo t ta d e ll’avanguardia arm ata in lotta di p o p o lo ; gli scioperi assum ono un sem pre p iù deciso contenuto politico e in su rre zio n ale . Ne è la pro v a la grande lotta che i fe rro v ie ri stanno sostenendo p e r so ttrarsi alla rivol tella nazista e p e r im p e d ire che il nostro p a trim o n io ferro v iario conti n u i ad essere stru m en to della guerra nazista. Il grande sciopero di Torino A ll'assassinio d ei sette p a trio ti, p e rp etrato il 22 settem bre, avevano già risposto le form azioni partigiane fucilando 35 p rig io n ie ri nazi-fascisti, avevano risposto i « gappisti » in te n sificando la lo ro opera di giustizia p a trio ttica e di sabotaggio alla m ac china da guerra nazista. A lle azioni di p u n ta d ell’avan guardia garib ald in a seguiva la vasta azione' di m assa d i T o rin o p ro letaria . I delegati delle grandi fab b rich e to rinesi insistevano presso il C om itato d i g it a z i o n e p erchè fosse organizzata im a grande m anifestazione di p ro te sta. E così i C om itati d ig it a z i o n e invitavano operai, tecnici, im piegati a ferm are il lavoro il 28 settem bre. T u tte le g randi fabbriche, dalla Mira fio ri alla G randi "M otori, dalle Ac ciaierie alla L ancia, rispondevano com patte alle direttiv e d ei C om itati d i g it a z i o n e . Alla M irafiori u n o ra to re com u nista p re n d e la p a ro la davanti a 14 m ila operai, im p iegati e tecnici della p iù grande fabbrica di T o rin o . U na m assa enorm e di uo m in i si stipa nel grande re fe tto rio , aggrappati alle gri glie, alle trav atu re, alle finestre. L’e n tusiasm o è indescrivibile. L ’oratore, in te rro tto da scroscianti applausi, stigm atizza i c rim in i dei nazi-fascisti, esaltando l ’azione dei P a trio ti e facendo appello a ll’azione u n ita ria di tu tti gli ita lia n i: « S o lo l ’azione in su rrezio n ale di tu tte le forze p o p o lari stroncherà il te rro ri smo dei nem ici d e ll’um anità, solo con l ’azione insu rrezio n ale di tu tte le forze p o p o la ri salverem o la nostra vita e ciò che resta del p a trim o n io nazionale, solo con l ’in su rrezio n e n a zionale noi conquisterem o a ll'Ita lia la lib e rtà e u n posto onorato tra le nazioni civili ». A l term in e del caloroso discorso, m o lti o p e rai avevano le lacrim e agli occhi; i ra p p re se n tan ti di tu tti i P a r titi accorrevano p e r essere i p rim i a co m plim entarsi con l ’o rato re m entre tu tta la m assa, e in testa le donne, gli si stringevano atto rn o p e r ab b rac ciarlo. Le S.A.P. erano state m o b ilitate p e r ogni evenienza, m a dura sarebbe stala la sorte dei nazi-fascisti se aves sero osato affro n tare la m assa en tu siasm ata della M irafiori. I nazi in terv en n ero soltanto alla L ancia, dopo la ferm ata, a ll’ora d el la refezione, p e r m inacciare la m ae stranza, m a gli o p erai c ontinuarono il lo ro pasto in d iffe ren ti, com e se nessuno avese rivolto lo ro la parola. La m assa lav o ra tric e che sta conti nu an d o , con le agitazioni e con le ferm ate d i lavoro, la sua lotta p e r o tten ere gli a n tic ip i e le distrib u zio n i di viveri, è sem pre v ig ile e saprà risp o n d e re con a zioni sem pre p iù v a ste e sem pre p iù decise ai ten tativ i n azisti di soffocare n e l te rro re la volontà in su rrezio n ale di tu tto i l p o polo. In te rp re te di questa volontà si è fatto il C om itato d i L iberazione N azionale del P ie m o n te che, n el suo o rd in e d el giorno del 27 settem bre, dichiarava : « P e r ogni P a trio ta ucciso cadran no 5 nazi-fascisti; p e r ogni villaggio incendiato 50 tra d ito ri v e rranno pas sati p e r le arm i. Il forte popolo p ie m ontese è deciso a com battere la sua b attaglia fino alla lib erazio n e to tale d e i tedeschi e dei fascisti. Sarà inflessibile. N on si illu d an o i nem ici delle nostre lib e rtà e dei n o stri fo c o la ri ». Milano in lotta per gli anticipi A ncora una volta i lavoratori m i lanesi hanno rinnovato le loro glo riose tra d izio n i d i lo tta : ó ltre 100 m ila lavoratori sono scesi in lotta, discip lin a ti all’appello d e i loro Co m ita ti d i g it a z i o n e . F ondam ento d i questa agitazione è stata la richiesta d e g li anticipi, cui si è aggiunta la decisa protesta contro le d eportazioni e d i massacri. A lle ore 10 d e l 21 settem b re, no nostante che i nazi-fascisti n o n ab biano lasciato suonare la sirena, tu t ti, operai, tecn ici e d im piegati, ces- savano il lavoro inviando le loro d elegazioni alle direzio n i. E nella lo tta scendevano non soltanto le gran d i fabbriche, m a tutte le aziende m i lanesi. L o sciopero si e esteso, per la p rim a volta, alle banche ed alle assicurazioni, l’agitazione ha trasci nato con se gli im piegati d e l C om u n e e d e i grandi com plessi parasta tali. A lle riven d ica zio n i operaie per Vanticipo d i L . 5000 per tu tti in d i stintam ente, p iù L . 500 p e r ogni per sona a carico, gli industriali rispon devano con le solite m anovre, m a la decisione d e i nostri delegati riusciva a strappare loro d elle prom esse di una certa im portanza. M a i lavora to ri non si accontentano d i prom es- se e sono p ro n ti a riprendere la lotta se gli industriali n o n faranno subito qualche concessione concreta. I l com m issario d e l lavoro d e l co sid d etto governo fascista, è ricorso ad una d elle solite m anovre p e r ten tare d i rafforzare la resistenza d i quegli industriali collaborazionisti e traditori che si rifiu ta n o d i accedere alle giuste richieste o p e ra ie : nessun anticipo ed u n m iserabile caro-vita d i gran lunga inferiore al vertiginoso aum ento d e i prezzi. G li operai v o g lio n o l’anticipo, gli operai hanno bisogno d i una som m a per poter assestare il loro bilancio fam iliare, per p o ter pagare i loro d e b iti, per poter fare le provviste per FRONTE Battaglia insurrezionale in Emilia Sciopero generale a Imola BOLOG NA. 28 settem bre. t B ologna vive ore di ansiosa at tesa in questa vigilia insurrezionale. La città è coperta di gran d i iscri zioni m u ra li in v ita n ti allo sciopero generale insu rrezio n ale. Lo sciopero generale in su rrezio n ale si è già in i ziato a Im o la l ’a ltro ie ri e ne è im m inente anche a Bologna la p ro cla m azione da p a rte d el Com itato d i gitazione, che ne ha curato la p re parazione. T u tto è p ro n to , lo spirito com battivo dei G.A.P. e dei S.A.P. è b uonissim o. I G .A.P. h anno ra d doppiato in questi g io rn i i lo ro effet tivi e d infliggono al nem ico colpi sem pre p iù gravi. U n G .A.P. di B o logna ha fatto saltare l ’altra n otte il p iù grande deposito di m unizioni della città. D al fro n te giungono sem pre b u o ne notizie dei n o stri P a rtig ia n i. Le B rigate G aribaldi 8.a, 36.a, 66.a, 62.a, 63.a, la B rigata Stella Rossa, le B ri gate M atteotti e G iustizia e L ibertà stanno com battendo accanitam ente a tergo del nem ico dal Savio al R eno. Già la città è attraversata da colonne nem iche in ritira ta . A B ologna si ode tu o n are il cannone e la b attaglia si avvicina sem pre p iù alle m ura della città. D a m olti paesi della provincia giunge notizia che, fuggite le auto rità fasciste, si inizia una lib e ra vita dem ocratica attraverso la quale sem p re nuove forze si organizzano per la lo tta arm ata e p e r la difesa con tro i p re d o n i ed i m assacratori te deschi. L ’insu rrezio n e nazionale si va p re p aran d o nella p iù grande concordia di tu tti i p a rtiti sotto la guida del C om ando U nico R egionale e del Co m itato di L iberazione N azionale. Già i fascisti si allontanano - dalla nostra regione p e r sfuggire alla giustizia p o p o la re : m a ogni giorno la lista dei tra d ito ri e lim in a ti si allunga p e r l ’a zione im p lacab ile dei n o stri P a trio ti. B ologna p a trio ttic a p re p ara nella lo t ta l ’ora d e ll’in su rre zio n e e della lib e razione ». Q uesto è l ultim o dispaccio che ci pe rv ie n e dai com pagni di B ologna. F orse sarà l ’u ltim o prim a della loro liberazio n e. Libera vita nel Val d’ Ossola DO M ODOSSOLA, 29 settem bre. L e forze p a rtig ian e della Val d’Os sola hanno raggiunto quel successo p e r cui da lu n g h i m esi com battevano. D opo avere in d eb o lito , con una b ril lan te serie di attacchi, i p re sid i n a zisti, le forze p artig ian e della Val d ’O ssola, fra cui la 2.a D ivisione G arib ald i « V alsesia e Ossola » h a n no lib e ra to tu tta qu an ta la vallata, spingendosi fino ad Om egna. Im p o r tan te è stato il b o ttin o in arm i e m un izio n i, notevole il n um ero delle p e rd ite fasciste e naziste. Il confine V inverno; gli operai hanno bisogno d i u n an ticip o p e r p o ter affrontare la d iffic ile situazione conseguente alle im m in e n ti operazioni m ilitari. G li industriali n o n cerchino d i trin cerarsi dietro al decreto illegale di u n governo illeg a le; la solidarietà, d i tu tte le classi n ella lotta d i lib e razione nazionale im p o n e anche a loro d elle p ro v e e d e i sacrifici. La classe operaia ha dato i suoi fig li m ig lio ri alla lotta partigiana, g li ope rai hanno sfidato il terrore e le d e portazioni, sferrando, nonostante tu t te le grida e le m inaccie fasciste, i p iù grandi scioperi d e ll’E uropa oc cupata. C osì si deve rispondere, così deve rispondere ogni italiano alle im p o sizio n i dei n em ici d e ll ’um anità. PARTIGIANO svizzero è ora presid iato d alle guar die d i fro n tie ra p a rtig ian e e si sta entran d o in trattativ e p e r l ’ino ltro di a rm i che il G overno italian o ha acquistato in Svizzera. U na fervida vita dem ocratica a n i m a tu tta la reg io n e e garantisce, n el concorso fattivo della popolazione, la difesa d el te rrito rio e d il ra ffo r zam ento delle u n ità di m anovra, che attaccheranno il nem ico nazista fa cendo base n e lla zona lib e rata esten dendola. Una G iunta p rovvisoria di G over no si è costituita a D om odossola, dove si p u b b lic a p u re il giornale del Co m itato di L iberazione N azionale. In num erose riu n io n i la p o p o la zione locale p re n d e contatto con i p ro b lem i delT am m inistrazione e del vettovagliam ento, p re p ara n d o si così ad esercitare, in m odo sem pre p iù efficiente, il suo potere. M olti com izi trascinano ed en tu siasm ano il popolo ossolano che fi n alm en te può sentire, dopo v e n ta n ni, u n a lib e ra p a ro la di verità. Ap* p lau d itissim i sono stati i discorsi d el nostro com pagno M archesi, già re tto re d e ll’U niversità di P adova, e q u e lli di M oscatelli, che è accorso con i suoi uo m in i p e r assicurare la collaborazione tra le nuove zone l i berate e quella controllata dalla glo riosa l.a B rigata d’A ssalto G aribaldi « V alsesia ». Dinamite contro i tedeschi Ecco u n ra p p o rto che non vuole com m enti : è u n a n o tte di azioni di u n B attaglione G aribaldino di gua sta to ri; colpi al nem ico, con Tesplosivo conquistato al nem ico. Il ra p p o rto non vuole com m enti neanche da chi lo legge: ognuno si chieda sol ta n to : « H o fatto il m io dovere? ». B attaglione G uastatori d i V icenza A zio n i c om piute nella n otte dal 9 al 10 settem bre 2 in te rru zio n i sulla linea PadovaG rizignano ; 2 in te rru zio n i sulla linea OstigliaG rizignano; 3 in te rru zio n i sulla lin e a TrevisoG rizignano ; 24 ro taie saltate sulla Ostiglia-Camposam piero ; 10 in te rru zio n i sulla linea VicenzaM ontagnana; 5 in te rru zio n i sulla linea T rentoB assano; 6 in te rru z io n i sulla ferrovia secon d aria B assano-V icenza; 6 in te rru zio n i sulla linea VicenzaSchio; 18 in te rru zio n i sulla linea tram viaria V icenza-R ecoaro ; 4 linee ad alla tensione saltate in V icenza ; saltata la cabina degli scam bi a V i cenza ; saltato il ponte in ferro sul Canale Bissato (a M ossano); saltato il ponte in m u ratu ra (ferro viario) sulla V icenza-Treviso (a Lisiera) ; danneggiato il sottopassaggio della linea V icenza-V erona (ad A lta villa) ; 1 tren o deragliato sulla Vicenza-Padova (1 locom otiva e 4 vagoni di stru tti); 1 tren o m ilita re deragliato e 3 va goni fu o ri u so ; I locom otiva ed u n vagone d istru t ti alla stazione di B assano; saltato u n deposito contenente m u nizio n i p e r m itrag liatrice a Dueville. II C om m issario II C om andante di politico d i B tgl. B attaglione 13 S ettem bre 1944. Guerra partigiana e difesa del patrimonio nazionale I lu rid i gazzettieri d ella stam pa fascista accusano, sapendo di m en tire, le gloriose form azio n i dei V o lo n ta ri della L ib e rtà di distruggere beni di interesse n a zio n ale : i P a r tig ian i sarebbero b a n d iti incoscienti che, p e r p ro c u ra rsi u n filetto di m anzo m acellano u n b u e in te ro ; i P a rtig ia n i sarebbero i v a n d ali che^ p e r o perare u n sabotaggio insig n i ficante p e r la p ro d u zio n e di g u erra, distruggono im p ia n ti id ro e le ttric i p e r la cui rico stru z io n e occorrev ran n o anni ed a n n i; e sarebbero lo ro ad affam are la popolazione d el le vallate b ru c ia n d o i depositi di viveri e gli am m assi. No, i P a rtig ia n i sono i figli m i glio ri del popolo. Essi sono operai,, contadini, in te lle ttu a li, sono lav o ra to ri che col lo ro lavoro hanno con trib u ito d irettam en te alla creazione del p a trim o n io nazionale, ne cono scono il valore, lo vogliono d ifen dere ad ogni costo. Essi com bat tono p e r accelerare la fin e di tu tte le to rtu re e tu tte le distru zio n i di cui il Paese è v ittim a. Essi com bat tono p e r im p e d ire che u o m in i, m ac chine, p ro d o tti agricoli, tu tta la ric chezza italian a vada a fin ire in G er m ania. La lo ro azione si d irig e esclusi vam ente contro gli obiettiv i u tili al la guerra nazista. Le lo ro azioni di sabotaggio n o n solo sono g iustifi cate, m a necessarie, indispensabili.. Se in terro m p o n o u n a lin ea ferro v ia ria, se fanno saltare u n p onte, sono tan ti trasp o rti nem ici che n o n si pos sono p iù effettuare, sono ta n ti colpi contro la guerra nazista e l’in te rru zione, la distru zio n e n o n è fatta a caso, m a studiata in m odo da n u o cere al m assim o al nem ico, danneg giando il m eno possibile le nostre vie. di com unicazione. Se m ettono fu o ri uso una centrale elettrica, una stazione di trasfo rm a zione, sono ta n ti stab ilim en ti a d ib iti alla p ro d u zio n e b ellica tedesca che rim angono inattiv i e p e r far questo essi asportano dei pezzi o p p o rtu n i che l ’in d u stria nazista, p e r m ancan za di m ezzi, n o n è oggi p iù in grado di fo rn ire, m a che fin ita la guerra saranno facilm ente sostituiti. Così in q u alu n q u e azione, il fine dei P a rtig ia n i è d i d ifen d ere il p a trim o n io n azionale dai p re d o n i n a zisti. P e r questo essi sono am ati e so rre tti dalle po p o lazio n i in mezzoalle quali vivono e com battono. Battaglie sui monti e guerriglia nelle piane lombarde C entinaia di azioni p a rtig ian e di piccola e di grande po rtata hanno contrassegnato la seconda m età di settem bre in L om bardia. L ’esem pio dei p a rtig ian i delle a ltre regioni e in particolare di quelli d ell’E m ilia e della R om agna, trova sem pre n u o vi em uli ed im itatori. P e r la p rim a volta nella storia del m ovim ento partig ian o lom bardo» le u n ità garibaldine hanno saputo con d u rre delle vere e p ro p rie battaglie. L operazione di V arzi n ei giorni dal 17 al 20 settem bre, m erita am pia m ente tal nom e. Il C om ando della 3.a D ivisione d’Assalto G aribaldi L om bardia ha saputo m agistralm ente m anovrare tanto a ll’offensiva quanto alla difensiva le sue qu attro Brigate. A zioni offensive di diversione, azio ni di fiancheggiam ento e di ritardam ento sui fian ch i del p rin cip ale n u cleo operante, attacco a rdito ed au dace alla città stessa di V arzi, o p p o r tu n i sganciam enti sem pre accom pa gnali da azioni di fuoco, ecco cosa hanno saputo fare gli uo m in i della « C apettini », della « C asotti », della « Crespi » e della « M atteotti ». V arzi è così stata liberata» 140 al pin i arresisi ai g a rib a ld in i h anno lo ro a p portato quel c o ntributo di arm i e di m un izio n i invano atteso da m esi dal cielo ! L’operazione di V arzi, fru tto della fratern a collaborazione tra coraggiosi ufficiali e valen ti m ilitanti figli della classe operaia, appoggiati d a ll’amm irevole spirito g aribaldino dei vo lo n ta ri della lib e rtà ha risposto n el m odo dovuto alle fandonie nazi-fasciste che due settim ane prim a ave- vano operato u n rastrellam en to in forze di tutta la zona ed erano sfi lati « vitto rio si » a P avia davanti al le autorità civili e m ilita ri. ((V itto riosi» p e r le case contadine bruciate,, p e r i villaggi saccheggiati, p e r i fe riti tru cid ati assiem e alle inferm iere: n e ll’ospedale garib ald in o catturato, p e r i p rig io n ie ri vigliaccam ente fu cilati come il vecchio m ilita n te del nostro p artito , A liotta (D iego), già C om m issario della 3.a B rigata G .A .P. e poi C om andante della « C a p e tti n i ». La lezione ai « v itto rio si » l ’h a n no data e la danno coloro che hanno in flitto e infliggono colpi c o n tin u i al nem ico calando sulla via E m ilia a in te rro m p ere il traffico» c attu ran d o diecine di p rig io n ie ri nazi-fascisti. In V altellina e sulle sponde del L ario i ra strella m en ti c o n tin u i effet tuati da forze ing en ti che vogliono a tu tti i costi te n e r lib e ra u n a g ra n d e via p e r la prossim a precip ito sa r iti rata tedesca, non riescono a d a v e re ra g io n i di chi, senza m ai aver avuto un lancio, colle sole arm i p rese al nem ico si b atte da m esi in condizioni difficilissim e e da m esi aum enta l e sue forze e la sua com battività. La presa della caserm a di Piazzo ad ope ra di u n ità della 2.a D ivisione d ’Às- L’insurrezione è in marcia, la liberazione è imminente. La nostra lotta e il nostro eroismo affrettino l’ora della vittoria. (Dal Manif. del Pari. Com. It.t salto G arib ald i L om bardia che ha p o rtato alla cattura di diecine di p ri g ionieri e al ricu p e ro d i abbondante arm am ento, ha avuto u n ’im portanza m aggiore d i u n sem plice colpo di m a n o ; i D istaccam enti di B rigate diverse, in p a rtico la re della 55.a e della 89.a, h anno saputo o p e rare in m odo concorde, gli u n i all'offensiva gli a ltri a ttendendo i rin fo rzi fa sci sti che hanno avuto una c calorosa » accoglienza. N egli u ltim i g io rn i di settem bre e ai p rim i d ’o tto b re, davanti ai nuovi ra strella m en ti in forza d el nem ico, la collaborazione tra le , v arie u nità g a rib a ld in e si è ancora estesa. Il ne m ico che attaccava le u n ità della l.a D ivisione si è visto egli stesso attac cato alle spalle da a rd iti distacca m en ti della 2.a D ivisione e p e r com pensare le grosse p e rd ite e i pochi risu lta ti o tte n u ti si vendica incen diando villaggi e infieren d o sulla p o p o laz io n e civile. I D istaccam enti sono d ivenuti B ri gate, le B rigate D ivisioni n ella lotta e per la lo tta i no stri sono cresciuti di n um ero e di forza, ufficiali supe rio ri di valore, m ilitan ti di vari p a r titi affratellati fanno delle u n ità ga rib a ld in e delle alte v alli lo m barde d elle forze arm ate con cui il nem ico com incia a fare i conti sul serio e accanto alle b attaglie vere e p ro p rie le in cu rsio n i d e i p a rtig ian i si m o lti p licano le im boscate a lle pattu g lie nem iche aum entano di n u m ero e di im p o rtan za, le in te rru z io n i ai tra sp o rti fe rro v ia ri e teleferici p iù fre q u en ti e p iù difficili da rip ara re. E ’ im possibile citare in u n solo articolo tu tte le a ltre azioni partigiane d i alcune settim ane m a b iso gna rico rd a re i nuovi D istaccam enti g a rib a ld in i della V al T ro m p ia e del V aresotto. N uove B rigate d ’Assalto vengono ad accrescere la grande fa m iglia delle B rigate d ’A ssalto G ari b a ld i, vengono ad in teg rare il Corpo dei V olontari della L ibertà p e r le grandi e decisive battag lie di u n vi cino dom ani. A nche le città e le p ian e hanno visto in settem bre accentuarsi la guer rig lia ; la p e rife ria n o rd di M ilano e sop rattu tto la zona da L egnano a G allarate e quella atto rn o a M onza, sono diventate vere e p ro p rie zone di guerra dove le im boscate si suc cedono alle im boscate, centinaia di operazio n i di guerriglia, d alle occu pazioni di villaggi come A rsago e B usserò al disarm o di centinaia di nazi-fascisti e di « re p u b b lic h in i », dal sabotaggio delle linee ferro v iarie al sistem atico castigo di spie e di tra d ito ri, afferm ano l ’esistenza e la com battività delle nuove B rigate G a rib a ld i S.A.P. D opo P avia e M antova anche la pro v in cia di C rem ona vede la guer rig lia p e n e tra re n el feudo di F a ri nacci, sono i D istaccam enti S.A.P. g a rib a ld in i che disarm ano il nem ico, che ne attaccano le p a ttu g lie isolate che castigano chi lo serve. P a rtig ia n i della m ontagna Squadre d ’A zione P a trio ttic a n e lle cam pagne e n e lle città no n com pletano ancora il qu ad ro della nostra guerra parlig ian a ; ci sono sem pre anche i G.A.P., il te rro re del nem ico, gli a rd iti e q u e lli d i M ilano, della 3.a gloriosa e m ai vinta B rigata d ’Assalto lo h a n no fatto vedere distruggendo il 6 ot to b re l'im p o rta n te autorim essa della « X M a s» . E ’ l ’u ltim a operazione, ma solo in o rd in e di tem po d i chi n o n ha ancora fin ito di colpire ru d e m ente il nem ico p ro p rio p ei suoi ri p a ri, p ro p rio là dove si crede ancor sicuro, di chi dopo aver giustiziato Resega, D e M artino e aver dato una p rim a lezione al vice-prefetto, non ha ancora term in ato la sua opera di « igiene p u b b lic a ». Ma sono i gappisti di V arese che si sono fatti p a rtico la rm e n te onore in settem bre : bom be contro au to ri m esse e im p ian ti b ellici del nem ico, d isarm i in serie di « re p u b b lic h in i » opera d i giustizia p a trio ttica verso spie e tra d ito ri, evasioni di p a trio ti a rre sta ti, nessuna operazione è stata trascu rata ed ecco verso la fine di settem bre i gappisti e n tra re alla Ca sa L itto ria e farvi esplodere u n a gros sa b o m b a; n o n p e r n u lla P av o lin i e soci cam biano in questi giorni il lo ro « fed erale » ! G arib ald in i dei m onti e delle piane hanno ingaggiato una fratern a e m u lazione a chi colpirà p iù duram ente il nem ico e questa em ulazione la estendono a tu tte le a ltre form azioni p a trio ttich e con cui dei v incoli fra tern i si stabiliscono in m odo sem pre p iù stretto. Che nessuno sia da m eno dei m i gliori, che i lo m b a rd i e soprattutto i m ilanesi non siano da m eno di nessuno, ecco le p aro le d ’o rd in e di coloro che vogliono n ella città delle C inque G iornate, n e lla te rra dei Cacciatori delle A lpi fa r pagare al tedesco e ai suoi sèrvi tu tti i lu tti, i dolori e gli oltraggi che ci ha fat to subire. L’Armala Ressa in Iugoslavia D opo il crollo della R om ania, in seguito alla fu lm in ea avanzata d el l’E sercito Rosso in te rrito rio ro m e no e bulgaro, le tru p p e sovietiche sono giunte ai confini jugoslavi. Il M aresciallo T ito ha chiesto q uindi l ’invio di forze sovietiche sul te r r i torio jugoslavo e il M aresciallo Sta lin , C om andante Suprem o d e ll’A r m ata Rossa, accolse rin v ilo , dando esplicita consegna ai C om andanti delle tru p p e sovietiche di riconosce re n e lle autorità del F ro n te della L iberazione jugoslava, le legittim e a u to rità del Paese. E ’ stato questo u n grande giornop e r il popolo jugoslavo: esso ha p o tuto m isu rare concretam ente il cam m ino percorso in tre anni di durissi m e lo tte n el corso delle q u a li esso è riuscito a forgiare q u e ll’esercito della L iberazione jugoslavo che, è l ’avanguardia e il m odello di tutte le forze partig ian e dei p o p o li o p pressi. E questo esercito ha avuto il p iù b el prem io alle sue lo tte éd ai suoi sacrifici: si è congiunto con l ’A rm ata Rossa ed oggi lo tt i a fia n co dei soldati sovietici, avanguardia d elle forze lib e ra tric i che in tu tto il m ondo com battono p e r la civiltà con tro la b a rb arie. E ’ stato questo u n grande giorno anche p e r tu tti i p o p o li o p p ressi: i greci e gli albanesi, i cecoslovacchi e gli italiani, hanno visto n e ll’en trata d elle forze sovietiche in Ju g o slavia e n el lo ro congiungim ento con le fo rze p a rtig ian e il segno del l ’im m in en te crollo nazista, la garan zia p iù b ella della prossim a lib e ra zione. V iva Stalin ed il glorioso E ser cito R osso! V iva T ito e gli eroici partigiani iugoslavi! Attesismo c a p i t o l a r l o N ell’asprezza d i u n inverno p re coce la lotta in su rrezio n ale diventa sem pre p iù dura. Il nem ico conten de con disperata ostinazione alle tru p p e alleate gli accessi della valle padana. T u tta la feccia del b a n d i tism o fascista si raggruppa n e i suoi u ltim i covi p e r una bestiale e cieca azione terro ristica . N oi conoscia m o le durezze di questa lo tta deci siva. Le conoscono i n o stri eroici g a rib a ld in i che sulle m ontagne im biancate, tra il freddo e la fam e, respingono in difficili c om battim en ti i rin n o v ati assalti nem ici. La co noscono i fe rro v ie ri del P iem onte, gli operai di T o rin o e di M ilano che hano riafferm ato in queste u ltim e settim ane la lo ro indom ita e fre quente com battività. La lo tta è dura, ed ha le sue vittim e gloriose. Ca dono am ici e com pagni, ed ogni giorno il b o lle ttin o d ell’in su rrezio ne ci p o rta insiem e le notizie di nuove v itto rie e di nuovi progressi, m a anche di nuovi colpi subiti. Ma questi n o n fiaccano la volontà dei com battenti, la rendono anzi più ferm a, la alim entano col sacrosanto sentim ento di vendicare i nostri m or ti. La posta è grande ed essa giu stifica tu tti i sacrifici. Si tra tta di im p ed ire a l nem ico d i distruggere le nostre regioni. P e r im p e d ire che tu tta l ’Italia setten trio n ale diventi una terra bru ciata, p e r l ’onore e l ’avvenire d ’Ita lia, bisogna insorgere. E ’ una dura lo tta, senza esclusione di colpi, p e r la vita o p e r la m orte, tra u n popolo che vuole vivere n ella riconquistata lib e rtà ed indipendenza, ed u n a b a n da di crim inali che n o n si rassegna a m orire. Ed è in questo m om ento, n el quale tu tti i p a trio ti devono fare blocco contro l ’invasore, quando tutte le energie nazionali devono essere tese n ella m assim a concordia di sforzi p e r il raggiungim ento degli o b iettivi in su rrezio n ali, che si scatena una la r ga m anovra, che m ira a ll’incatenam ento, al soggiogam ento ed alla ca pitolazione delle forze p o p o lari, e q u in d i al soffocam ento dell’in su rre zione nazionale. Soffocare l ’in su rre zione nazio n ale è l ’obbiettivo di que sta m anovra diretta ed organizzata dai tedeschi, e l ’attesism o ne è lo strum ento. I co llaborazionisti che non vogliono pagare il lo ro tradim ento, i filib u stieri della p olitica, tu tti co loro che p untano sem pre su p iù car te e n o n si rassegnano ad aver p e r duto, tutto quanto vi è di a n tin a zionale, di reazio n ario , di p u trid o , di pavido, di vile cerca di fare bloc co in questo m om ento. Da questo am algam a di d e triti em ana il rig u r gito d e ll’attesism o. L ’attesism o assum e ora u n nuovo e p iù chiaro significato antipopolare ed antinazionale. N on è soltanto un sentim ento di stanchezza e di debo lezza davanti alle durezze della lo t ta, non è soltanto il disfattism o di quanti si dom andano perchè si debba lo tta re q uando si p o treb b e tra n q u il lam ente aspettare l ’arrivo delle tru p pe lib e ra tric i, e non vedono o non vogliono vedere che solo con la lotta insu rrezio n ale si po trà im p ed ire al nem ico di p o rtare a com pim ento i suoi crim inali p ian i di distruzione. L ’attesism o oggi è alim entato, è diffuso da coloro che p e r cieco ed ottuso spirito reazionario tem ono l ’in tervento risolutivo delle m asse p o polari nella lotta, tem ono i disordini insu rrezio n ali, e p e r e v itare la ro t tura dei vetri preferiscono veder di struggere l ’intera casa dai tedeschi. Siccome l ’in su rrezio n e non si può fare senza il concorso attivo delle più larghe m asse p o p o lari, costoro preferiscono che l ’in su rrezio n e non abbia luogo, e che i tedeschi pos sano a loro piacim ento distruggere, depredare, dep o rtare. N atu ralm en te i tedeschi gonfiano e sfruttano queste assurde p revenzioni e diffidenze an tip o p o lari. Il nem ico, che ha fondato p e r anni tutta la sua potenza alim entando n e gli stra ti borghesi e quietisti, con lo spettro d el pericolo bolscevico il tim o re d elle m asse p o p o lari, cerca an co r oggi di utilizzare quest’arm a, spargendo la voce che sono in p re p a raz io n e dei c o m plotti com unisti o socialisti, che i p a rtig ia n i scenderan n o nelle città a liq u id a re i ricchi, ed altre fandonie del genere. Con queste fandonie il nem ico cerca di in d e b o lire la spinta insu rrezio n ale, di m in are la com pattezza dei C om i tati di L iberazione, p e rfin o di a r ri vare a degli accordi e com prom essi che gli assicurino le spalle e che paralizzino l ’azione d elle m asse. I tedeschi hanno una grande p a u ra d e ll'in su rrezio n e n azionale di cui sono obbligati a m isu rare i crescenti progressi. N um erosi ten ta tiv i sono stati com piuti p e r arriv are a com p ro m ettere i C.d.L.N. in una politica di accordi col nem ico. L’episodio p iù recente è quello di T o rin o , dove il console tedesco ha p otuto offrire ad u n m em bro del C.d.L.N. u n arm isti zio di questo g en ere: « V o i vi im pe gnate a lasciarci tra n q u illi e n o i p a r tirem o dopo atfer com piuto solam en te le distru zio n i d i interesse b e lli co »... cioè p ra tica m en te tu tto quello che serve alla vita della c ittà: gas, centrali elettrich e, im p ian ti in d u stria li e ferro v iari. P e r proposte di questo genere si trovano sem pre gli in te r m ediari interessati, grossi in d u stria li co llaborazionisti od alti fu nzionari del governo fantoccio fascista, che cercano di salvarsi p e r il dom ani com piendo n ello stesso tem po u n u l tim o servizio p e r il nem ico. E’ necessario che queste oscure m anovre siano p ro n tam en te spezzate da un deciso in tervento dei C.d.L.N. contro ogni form a di attesism o capitolardo, e contro ogni collusione aperta o m ascherata col nem ico e con le forze che hanno collaborato col nem ico. T ra il C.d.L.N., che deve essere l ’organism o u n ita rio di d ire zione di tu tto il m ovim ento nazio nale insurrezionale, ed il nem ico e i suoi agenti, non vi deve essere p ossibilità alcuna di contatti d iretti ed in d ire tti. P ro p o ste come quelle fatte a T o rino, proposte di capitola zione è di tradim ento n o n devono nem m eno p o ter arriv are ai C.d.L.N. La forza dei C. L. deve basarsi sem pre p iù fiduciosam ente sulle grandi forze p opolari m o bilitate p e r la lotta insurrezionale. La classe operaia che ha dato una così alta e insuperata prova di coscienza nazionale e di senso delle responsabilità, non lotta p e r p ro p ri p a rticolaristici obiettivi. Essa è a ll’avanguardia di una lotta che ha u n solo obiettiv o : lib erare il Paese d all’oppressione nazi-fascista. Q uanti com prendono che il trio n fo .dell'insurrezione n azionale corricponde ai suprem i interessi d el P a e se devono reagire contro ogni form a di attesism o, contro ogni tentativo di scindere il fro n te nazionale e di in d eb o lire la spinta p o p o lare p e r assurdi tim o ri reazionari, che fanno solo il gioco del nem ico. Solo con una larga ed audace m o bilitazione di tutto il popolo l ’insurrezione p o trà trio n fa re. E senza il concorso d e l le forze p o p o lari non sarà possibile assicurare, nella difficile condizione in cui il Paese si trova, q u e ll’o rdine fondato sulla lib ertà e sulla dem ocra zia che pe rm e tte rà a ll’Italia di rin a scere a nuova vita. In guardia contro chi, anche in questi mo menti decisivi, predica l'attesa, il rinvio del l'insurrezione, l'accordo con i nemici. Chi predica questo vuol lasciare liberi i tede schi di realizzare tranquillamente i loro piani di distruzione, di razzia e di affamamento. (Dal Manifesto del Parlilo Comunisia Ilal.) VITA DI PARTI TO Dichiarazione comune del Partito Comunista e del Partito Socialista La D irezio n e del P . C. p e r la zona •ec u p ata e l ’E secutivo p e r l ’A lta Ita lia d el P.S.I.U .P. approvano e fanno p ro p rio il p atto stretto a Rom a fra le d irezioni cen trali dei due P a rtiti e delib eran o di adattarlo come segue alle condizioni della zona d i lo ro g iurisdizione: 1. - P e r p otenziare la loro pa rte cipazione alla guerra di liberazione tu tte le organizzazioni dei due P a rtiti ed i loro iscritti intensificheranno l ’azione politica intesa allo sviluppo ed a ll’organizzazione concreta della insurrezione nazionale, che si realiz za e culm ina n ello sciopero gene ra le insurrezionale, attraverso la m o l tiplicazione, l ’allargam ento, la coor dinazione di tutte le form e d e ll’azio n e di massa e della lotta arm ata. I due P a rliti ed i lo ro iscritti coordi n eran n o a tal fine i loro sforzi co m u n i in tesi ad una lotta decisa con tro le m anovre reazionarie dei fre n a to ri e degli attesisti, denunciando pubblicam ente com e nem ici del po p olo quanti, apertam ente o di fatto, negano la necessità d e ll’insurrezione lib e ratrice , la sabotano e tentano di p u g n a la rla alle spalle. 2. - P e r e p u rare il P aese dai re si dui fascisti, le organizzazioni dei due P a rtiti sosterranno ogni azione di re tta a sventare le m anovre di quelle forze oscure, fasciste o parafasciste, che tentano oggi di coprirsi sotto varie vesti p e r sfuggire a ll’ep u razio n e della vita italian a, p e r ra llen ta rla 0 lim ita rla, svuotandola del suo p ro fo ndo significato rin n o v ato re. 3. - Il pro b lem a fondam entale d e l la ricostruzione, oggi, n ella zona oc cupata, è quello di p re p a ra re l ’orga nizzazione delle m asse p e r la costi tuzione d elle basi di u n a vera dem o crazia progressiva che chiam i il p o p olo a p a rte cip a re quotid ian am en te alla vita politica e statale d el Paese. 1 due P a rtiti e tu tte le lo ro organiz zazioni sosterranno perciò tu tte le fo rm e di organizzazione idonee allo scopo di cui sopra, (organizzazioni d i m assa sindacali, giovanili, fem m in ili, ecc., C om itati di A gitazione, C. L. di fabbrica, di azienda, di rio ne, di villaggio, G iunte p o p o lari di p o tere , ecc.) le q uali p otenzieranno attu a lm en te la lo tta d i liberazione facendovi p a rte cip a re le p iù larghe m asse, e dom ani p o rtera n n o con vo lo n tà e slancio queste stesse masse a ll’opera di ricostruzione. 4. - I due P a rtiti si fanno d ifen sori degli in teressi im m ediati degli o p e rai p e r quanto rig u ard a le loro condizioni di vita, d i salario, di la vóro, la lo tta contro le deportazioni e le violenze, ecc., chiam ando le m asse alla lo tta, allo sciopero, p e r questi scopi contro i tedeschi, i fa scisti ed i p a d ro n i co llaboratori e p ro fitta to ri. Al fine di cui sopra i due P a rtiti sta b iliran n o a tu tti i gradi d e ll’orga nizzazione contatti perm am en ti (G iu n ta C entrale, G iunte reg io n ali, p ro vin ciali, locali) p e r assicurare una sem pre m ig lio re collaborazione in a ttiv ità ed in iziative u n ita rie . C on u n ’azione com une basata su questi q u a ttro p u n ti, che si isp iran o ai q u a ttro p u n ti d e ll’accordo di R o m a, i due P a rtiti p ro le ta ri in ten d o n o ag ire p e r l ’elim inazione n o n soltanto d e l nazi-fascism o, m a anche delle forze oscure re sp o n sa b ili d el fasci sm o che ten tan o di so pravvivergli; p e r assicurare al p ro le ta ria to , a ttra verso le sue lib e re organizzazioni di classe, l ’esercizio d ella sua storica m issione, in u n a nuova dem ocrazia, p re sid ia ta d a l p opolo, p e r u n avve n ire ap erto a tu tte le conquiste p ro gressive n e l cam po p o litico , econo m ico, sociale, cu ltu rale. Essi sosterranno di com une accor do questa p o litica n elle organizzazio n i di m assa, n e i C.L.N.A.I., n e i C.L.N. reg io n ali, provinciali, locali rio n ali, d i luogo d i lavoro e d i categoria, n e i C om andi U nificati d elle form azioni dei V olo n tari d ella L ibertà. In conform ità al p a tto di R om a i due P a rtiti esprim ono la lo ro vo lo n tà di un io n e e di collaborazione con gli a ltri p a rtiti antifascisti. C on la D em ocrazia C ristiana i due P a r titi p ro le ta ri sono legati da u n a «ollab o razio n e sul terre n o sindacale. Le d irezio n i d el P .C .I. p e r la zona occupata e l ’Esecutivo d el P.S.I.U .P. p e r l ’A lta Italia dichiarano in fin e di c o ndividere la convinzione espres sa dalle due D ire zio n i c en trali «he il desiderio del popolo italiano è «he la prossim a A ssem blea C ostituente, da eleggersi attraverso una lib e ra consultazione p o p o lare , p ro clam i la R e p u b b lica D em ocratica. 1° O ttobre 1944. DOMANDE E RISPOSTE P e r c h è i c o m u n is ti lo t t a n o p e r l'u n ità d e l la c l a s s e o p e r a i a ? I co m unisti lo tta n o p e r l ’u n ità della classe operaia p e rch è sono fi gli d ella classe o p eraia, p e rch è sen to n o ed esprim ono n ella lo ro lo tta tutte le sofferenze, tu tte le necessità, tu tte le aspirazioni progressive della classe o p e raia; p erch è sanno che — al di sopra di tu tte le differenze d i n azio n a lità o di razza, d i o p in io n e politica o religiosa — tu tti i figli della classe operaia h anno fo n d am en tali interessi com uni, e com une deve essere la loro lo tta. G uardati atto rn o n ella tua officina, pa rla col tuo com pagno d i la v o ro ; sarà u n socialista o u n cattolico, u n dem ocratico o u n com unista, o m a gari uno di « q u e lli che n o n si inte ressano di politica ». Ma ti d irà che gli o p e rai sono fo rti q uando sono u n iti, ti d irà che solo u n iti gli ope ra i possono realizzare le lo ro aspi razio n i com uni al pane, alla lib e rtà . Oggi p iù che m ai l ’u n ità è u n a n e cessità p e r la classe o p e ra ia ; è il rafforzam ento della sua organizzazio ne e d ella sua lo tta u n ita ria , è la condizione essenziale p e r la v itto ria nella guerra di lib erazio n e nazionale che. alla testa di tutto il popolo, essa oggi com batte. Ma u n com unista de gno di questo nom e non può accon ten ta rsi di p re d ic a r l'u n ità : deve es sere, n e l suo re p arto , n ella sua of ficina, n e l suo rio n e, n el suo villag gio, quello che p iù e m eglio di ogni altro lavora p e r l ’u n ità , realizza l ’u n ità d ella m assa operaia. U n com u n ista è u n operaio che n o n si ac contenta di a sp irare o d i sospirare p e r l ’u n ità della classe o p eraia, ma che sa c«ncretam ente a d d ita re ai suoi com pagni di lavoro la via giusta p e r realizzare questa un ità. La via che i co m unisti additano p e r l ’u n ità della classe operaia n o n è la via d ell’u n ità « p u r che sia » : è la via d e ll’u n ità n ella lotta, non quella d ella passività e d e ll’acquie scenza. E ’ la via giusta, p erch è solo nella lo tta la classe operaia può riso l vere i suoi p ro b lem i v itali d i oggi e d i d o m an i; è la via d e ll’unità, p e r chè solo n ella lo tta e attraverso J’esperienza della lo tta la classe operaia p u ò u n irsi al di sopra di tu tti i p a r tico larism i di categoria o di opin io n i politich e e religiose. I com unisti respingono le idee e le influenze di altre classi, estranee od o stili al m ovim ento operaio, p e r chè sono a ppunto queste idee e que ste influenze che nel m ovim ento ope raio p ortano la divisione e le discor die. F ra operai che la pensano da o p erai ci si in te n d e sem pre. P e r que sto i com unisti lottano p e r l ’organiz zazione di classe in d ip e n d e n te d el p ro le ta ria to n e l cam po econom ico e riv en d ica tiv o ; p e r questo i com unisti lo tta n o p e r il P a rtito politico unico della classe operaia, che solo può gui d a re il p ro letaria to alla realizzazio ne della sua m issione lib e ratrice . R E S P O N S A B I &I T A 1 Ogni com pagno deve sentire la re sponsabilità che gli viene d a ll’essere m em bro del P a rtito che è l ’a vanguar dia della classe operaia, di quella classe che è oggi in te rp re te e p o rta tric e dei d estini della N azione, di quella classe d i governo che pa rte cipa oggi alla responsabilità n o n solo della condotta della guerra di lib e razione, m a della soluzione dei p ro blem i che la guerra ha posto, della rico stru zio n e d e ll’Italia. O gni com pagno deve sen tire la responsabilità di essere m em bro di quel P a rtito che si p ro p o n e di m o b ilita re tu tti gli italiani p e r l'in s u rre zione nazionale, p e r l ’a nnientam ento d el nazi-fascisnio, p e r la lib erazio n e di u n regim e di dem ocrazia, p e r la •oluzione dei p ro b lem i che intere»sano tu tto il popolo italian o . O gni com pagno deve avere p ien a •oscienza che p e r prom uovere, p e r •catenare e dirig ere l ’insu rrezio n e nazionale è necessario il concorso di tu tte le forze nazio n ali. D ev’essere perciò sforzo costante d i ogni com u n ista quello di ricercare e stim olare la collaborazione degli elem enti de gli a ltri p a rtiti antifascisti. O gni co m unista deve discutere, trattare , con vincere, agire con sp irito u n ita rio e co. Conscie della sua respon sabilità, ogni com pagno deve eollabo ra re lealm en te d a p p ertu tto , tanto n egli organism i di m assa, quanto n el le form azioni partig ian e, con spirito u n ita rio e dem ocratico, scevro da ogni interesse grétto e p a rtic o la ri stico, scevro da ogni sentim ento di esclusivism o e di sopraffazione. U n i co scopo dev’essere la sconfitta dei tedeschi e l ’annien tam en to d el fa scism o. P e r questo scopo è necessario u n i re tu tte le fo rze, è necessario com bat te re e vincere. L ’unità d ’in te n ti e di sforzi è la condizione p rim a della vitto ria. D ev’esser chiaro p e r ogni com pa gno che l ’insu rrezio n e nazio n ale e lo sciopero in su rrezio n ale hanno p e r sco po la cacciata dei tedeschi e l ’an nientam ento del fascism o. Pervaso da u n alto senso di responsabilità d e ve fare tu tto ciò che unisce e che favorisce il raggiungim ento di que sto scopo, deve opp o rsi a tu tto ciò che può divid ere e d ostacolare il raggiungim ento di questo scopo, deve opporsi a tu tto ciò che può d ivid ere ed ostacolare il raggiungim ento di questo obbiettivo. Il m oto in su rrezio n ale deve svol gersi sotto la d irezione del C om itato di L iberazione e sotto i segni nazio n a li, la b a n d ie ra tric o lo re, che sono com uni e cari a tu tti gli ita lia n i. I com unisti devono p o rta re n ella b a t taglia in su rre zio n ale le lo ro capacità organizzative, le lo ro iniziative, il lo ro entusiasm o, m a anche la lo ro di sciplina p ro letaria e p a trio ttica . Q uel la d isciplina che è la p iù alta espres sione d ella loro coscienza di classe nazionale, che è la p iù alta espres sione del lo ro senso di responsabilità. B isogna evitare tu tte quelle m ani festazioni, anche e sterio ri, che p o s sono p o rtare p regiudizio alla com pattezza del fro n te di com battim ento. B isogna im p e d ire che elem en ti irre sponsabili com piano a tti in co n su lti; bisogna im p ed ire che la « quinta co lonna » possa o p erare p e r disgregare il fro n te nazionale e gettare discre dito e suscitare diffidenze tra le forze dem ocratiche ed antifasciste. G li atti d i tep p ism o e d i vandalism o vanno repressi colla m assim a energia. La battag lia insu rrezio n ale dev’es sere condotta con la m assim a deci sione. C hi n o n si arre n d e deve essere sterm inato. B isogna tuttavia g uardar si d agli a tti di in u tile ferocia. B isogna rico rd a rsi che i beni delle istitu zio n i fasciste, edifici ed arreda m en ti sono beni accum ulati col su dore d el popolo e perciò non devo no essere d istru tti, in q uanto devono essere re stitu iti al popolo. Ciò vale in p a rtico la re p e r le sedi sindacali, p e r i dopolavoro, p e r i circo li rio n ali, p e r le tip o g rafie dei giornali, ed in genere p e r tutto ciò che è bene p u b blico. E ’ necessità essenziale che i com u nisti m ostrino a tu tti, n e l corso della battag lia insu rrezio n ale, di essere i p rim i non solo p e r coraggio, spirito di sacrificio e capacità di lo tta, ma anche p e r d isciplina, p e r sentim ento di solidarietà e d i fratellan za verso la popolazione. Il risp etto verso la popolazione lo si dim ostra prestando aiuto ai citta d in i, d ifen d e n d o li d a l saccheggio e dalle d istru zio n i tedesche, d ifendendo la lo ro p ro p rie tà . P e r il m odo com e noi com unisti conduciam o e co n d u r rem o la lo tta dobbiam o p o te r essere citati ad esem pio da p a rte degli ita lia n i di tu tte le fe d i e di tu tti i p a r titi. O gni com pagno deve se n tire la re sponsabilità di ogni suo atto, di ogni sua paro la. Il suo atto è u n esem pio . La sua p aro la è in d icatrice. Le m asse lav o ra tric i guardano al com u n ista com e alla guida, ogni nostro com pagno rap p re se n ta il P a rtito n e l la fab b rica, n el re p arto ove lavora, nella casa, nel rio n e ove abita. Se ogni com pagno agirà bene, il P a rtito acquisterà p re stig io . O gni atto, ogni p aro la n o n in to n a ti all'in teresse n a zionale, a ll'in te resse e d alle aspira zioni di tu tto il pop o lo an d ran n o a danno del nostro P a rtito . Il P a rtito ha, è vero, i suoi organi ufficiali, ha i suoi giornali centrali, m a questi n o n hanno una tira tu ra e diffusione illim itata, n o n a tu tti è dato di p o te r sem pre leggere e d as sim ilare. La parola, in ogni caso, è assai p iù efficace d ello scritto. Il le game con le larg h e m asse p o p o lari lo si realizza con la p a ro la , con il contatto fisico del com unista con ì com pagni di lavoro, di abitazione, con i cittad in i di a ltre idee p o litich e e religiose. P e r questo è necessario che la « p a ro la » di ogni com pagno sia im p ro n ta ta alle esigenze, agli in teressi, alle asp irazio n i di tu tti gli ita lia n i, sia im p ro n ta ta sem pre alla lin e a politica del P a rtito . Il successo della politica del nostro P a rtito è legato alla capacità d i ogni com pagno di parlare ed agire in pieno accordo con tale po litica. N on basta che il P a rtito abbia una giusta lin e a p o litica, occorre so p rattu tto saperla realizzare. E questo d ipende da ognu no di noi, questo d ipende dal senso d i responsabilità di ogni com pagno. Buffarm i G uidi criminale di guerra I l C .L.N .A .I., a n o tizia d elle atro cità e d elle raccapriccianti sevizie alle quali, p e r opera d i fu n zio n a ri d i polizia, vengono sistem aticam ente sottoposti i d e te n u ti p o litic i segre gati n ella v illetta d i via Paolo Uc cello-V iale M ontebianco in M ilano; A ttesa n e i m isfa tti la d iretta e per sonale responsabilità d e l m in istro d egli in te rn i della R .S J . in c onfor m ità anche alla richiesta a suo te m po fatta pervenire dal C om ando In teralleato a questo C om itato sulle re sponsabilità d ei crim inali d i guerra DENUNCIA ad ogni e ffe tto , com presa la in terd i zio n e d i espatrio n e i Paesi neu tra li, G U ID O B U F F A R IN I G U ID I com e crim inale d i guerra e, d'intesa col C om ando Generale d e l Corpo d ei V o lo n ta ri della L ibertà ORDINA a tu tti i C om andi d ip e n d e n ti d elle fo rm a zio n i d i m ontagna e d i pianura d e i V o lo n ta ri d ella L ibertà, nonché alle squadre d i città d i disporre la cattura d e l p renom inato G uido B u ffa rin i G uidi. ... Occorre liquidare la bestia - nazista nel suo antro ed issare la bandiera della vittoria su Berlino. (dal discorso di Stalin del 7 Novembre) ORGANO GENTR. DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO Fondato da: ANTONIO GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli) ANNO XXI - N. 19 - 25 NOVEMBRE 19 4 4 - Ed. dell'Italia settentrionale P r o le ta r i d i tu tti i p a e s i , u n it e v i 1 LA CONFERENZA DEI TRIUMVIRATI DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO SERRARE LE FILE E VINCERE OGNI DIFFICOLTA' PER LA VITTORIA DELL'INSURREZIONE NAZIONALE Sì è riu n ita n ei p rim i giorni d i n o vem bre, in u n a città d e ll’Italia se tte n trio n a le, la C onferenza dèi responsabili dei T riu m v ira ti in su rre zio n ali di P a r tito . E ran o p resen ti j delegati di tutte le reg io n i che ancora subiscono l ’o ccu pazione n a z i-fasci sta: E m ilia , L iguria, P ie m o n te , L o m b ard ia e V eneto. I T riu m v ira ti insurrezionali di P a r tito sono gli o rg an i creati n ello scorso m ese di G iu g n o con il com pito di m o b ili a re e d irig e re tu tte le energie del P a rtito p e r il suprem o obiettivo d el l ’insurrezione nazionale. La riu n io n e , in u n solo organism o," m u n ito di stra o rd in a ri p o te ri, dei d irigenti d elle va rie branche d ì lavoro, m ilita re , p o liti co, organizzativo doveva assicurare la c oordinazione d i tu tti gli sforzi del P a rtito p e r lo sviluppo del m ovim ento in su rrezio n ale, n e l q u a d ro del C .d.L .N . B ila n cio d e ll'a ttiv ità d e i T riu m v irati in su rre zio n a li C inque m esi di esperienza e di in tenso lavoro dei T riu m v irati in su rre zio n a li hanno dato risu lta ti positiv i. N el corso dei recen ti m esi veram ente tu tto il P a rtito si è m o b ilitato sul p ia no della lotta in su rrezio n ale: n e fanno testim onianza il m eraviglioso increm en to d elle B rigate G arib ald i, che sono diventate 120, e d il lo ro continuo ed in v itto sp irito o ffensivo; l ’aflusso di m ilita n ti com unisti anche n elle a ltre form azioni d el C orpo dei V o lontari d e l la L ib e r à ; le form azioni di p iù di cin q u a n ta B rigate S .A .P . p e r la parteci pazione a ll’azione insu rrezio n ale delle p iù larghe m asse pop o lari e l ’in te n sifi carsi della lo tta arm ata in città e nella p ia n u ra ; la lib erazio n e e l ’am m in istra zio n e dj vaste zone del territo rio nazio n a le ; lo sviluppo della lotta p o p o lare dti m assa contro il terro re , la fam e e le razzie, p artico larm en te con j grandi e rip e tu ti scioperi di T o rin o , M ilano, G en o v a; il m ovim ento di resistenza contadino contro le req u isizio n j dei p ro d o tti e d el bestiam e; la creazione di u n a Vasta re te di C om itati di L ib e ra zione p e rife ric i e la sem pre più la r ga attività delle donnei e dei giovani n e l’a lotta di liberazione nazionale. L ’andam ento delle operazioni m ilita ri, se n o n ha perm esso lo scatenam en to, n e lle reg io n i ancora oggi occupate, d ello sciopero generale insurrezionale e d e ll’assalto finale decisivo non ha im p e d ito a ll’azione insurrezionale delle m asse p o p o lari, raccolte atto rn o ai Co m i ati di L berazione, di dare dei ru d i colpi a ll’occupante e di p o rtare u n ef ficace contributo a ll’avanzata degli Escrc’ti alleali. T u tte le forze arm ate d e l fascismo' e n u m ero se divisioni di S.S. sono state costantem ente im m o b i lizzate p e r resistere alla pressione in su rrezio n ale del popolo italian o . Q ue st’azione ha strap pato al nem ico im p o r tan ti vantaggi: ra llen ta m e n to , in m o l te reg io n i, d el ritm o delle deportazio ni ; in te rm itten te attenuazione del te r ro re e delle rappresaglie ogni volta che i P a rtig ia n i le m asse hanno saputo p ro n tam en te risp o n d e re ai m assacri n a z isti; efficace d'fesa del p a trim o n io naz:onale, m acchine, p ro d o tti, bestiam e; notevoli se p u r in su fficien ti concessio n i a lle m asse o p eraie: au m e n ti di sala rio, rifo rn im e n ti in viveri e v estiti, a n ticip i stra o rd in a ri. D avanti a tutto il m ondo civile q u e sti m esi di offensiva in surrezionale h a n no provato il coraggio, la fo rza, la tem pra del popolo italian o . L ’azione è co stata v ittim e e sacrifici gloriosi, ma essa ha perm esso d i conseguire b en e fici sicuri sul piano m ateriale e m orale. D i quest’azione, realizzata sotto la guida dei C om itati di L iberazione, il n o s'ro P a rtito , m o b ilitato p e r i l lavoro svolto dai T riu m v irati in su rre zio n ali, è stato certam ente la p rin cip ale forza m o trice. A v a n ti n e ll'in su rre zio n e m a lg ra d o ogni d iffico ltà La C onferenza dei T riu m v ira ti insurre z ’o n a li sj è riu n ita in u n m om ento n e l qu ale nuo v i e gravi p ro b lem i si pongono di fro n te a tu tto il m ovim en to d i lib erazio n e nazionale, p e r la con tin u azio n e e l ’increm ento d e ll’azione insu rrezio n ale. L ’ irrig id am en to dei p rin cip ali fro n ti di guerra ed il ritm o assai lento con cui continua l ’avanzata alleata in E m ilia im pongono la p ro sp e t tiva di una continuazione della lotta, alm eno p e r alcu n e re g io n i, anche nei p ro ssim i m esi in v ern a li, a m eno di sem pre possibili ro ttu re e cedim enti im provvisi. U na cam pagna invernale d el m ovi m ento in su rre zio n ale v u o l dire in d u b biam ente, nuovi e gravi sacrifici, sopratu tto p e r j valorosi P a rtig ia n i che d e b bono ora com battere i n uovi e te rrib ili nem ici della d ura stagione: il freddo e la fam e, e p e r le g randi m asse sotto poste d all’occupazione nazista a nuove e d u re sofferenze. E ’ n e l quadro d i questa prospettiva che la C onferenza ha fissato i nuovi com piti im m ediati di lavoro p e r il P a r tito. La C onferenza è stata concorde n e ll’afferm are che la pro sp ettiv a di una possibile cam pagna in v ern ale n o n può v o ler d ire u n a attenuazione della lotta insurrezionale. Crescono e vidente m ente le difficoltà della lo tta . Ma esse n o n sono in so rm o n tab ili, nem m eno le difficoltà in v ern ali della guerra partigiana. B isogna, m algrado tu tto , p untare sopra u n u lte rio re sviluppo della g uer rig lia p a rtig ia n i e d e l m ovim ento p o p o lare antitedeseo. L e sem pre crescen ti m isure di reazione dei nazi fascisti, gli a rre sti, le depo rtazio n i, le spogliaz o n i, il lavoro forzato spingono nuovi strati pop o lari sul terre n o della lotta a fondo contro l ’occupante. G li esem p i d e ll’E m ilia, lo sciopero d ei fe rro vieri, l ’abbandono d elle officine da p arte degli operai m inacciati di deportaz :one ne sono tanti in d ici. D ’altra p a rte le diserzioni di m assa che con tinuano n e lle file repu b b lican e indica no l ’inconsistenza d e ll’apparato fascista e la sua crescente disgregazione: i fa scisti sanno che sono dei m o ritu ri e che, nella m ig lio re delle ip o te si, la lo ro agonia 6i p ro tra rrà p e r qualche settim an a di p :ù , m a la lo ro m orte è certa. U na sola p o ssib ilità di salvezza resta lo ro : ab b an d o n a re im m ediatam en te le file fasciste. C rescono, è vero, le difficoltà, ma 7 NOVEMBRE L’ordine dei giorno di In u n o rd in e del giorno p u bblicato in occasione d el ventisettesim o annuale della R ivoluzione d ’O ttobre S talin d i chiara : « Q uest’anno le truppe sovietiche h a n no assestato trem en d i colpi al n em i co. D urante la campagna estiva d el 1944 l ’E sercito russo ha portato la sua bandiera da C hisinau a Belgrado, avanvando d i 880 c h ilo m etri ed è entrato a com battere su l territorio della G er mania nazista. « L ’E sercito russo ha espulso i tede schi da tu tti i territori della Ucraina sovietica, d e lla R ussia B ianca, delle repubbliche sovietiche, carelo» fin n ic a • m oldava, estone, letto n e e lituana. T re anni d i giogo nazista sui paesi tem p o raneam ente conquistati sono stati ora cancellati. L ’E sercito russo ha ridato la libertà a decine di m igliaia d i u o m in i. L e fro n tie re d e llo Stato sovietico, v i gliaccam ente violate dalle orde h itle riane il 22 giugno 1941, sono state rista bilite su tutta la loro lun g h ezza • dal Mar N ero al Mar di B arens. L ’E sercite russo> che ha concluso a liberazione della Patria, aiuta ora i po p o li d i P o lonia. d i Jugoslavia e d i Cecoslocaccìiia a spezzare le catene della schia v itù nazista e ad installare le loro li bertà e la loro indipendenza. L ’Eserci to Societico ed i p opoli so vietici sono pronti ad assestare n u o v i colpi terri b ili al nem ico. I g iorni d e l regim e di H itle r sono contati. Sotto i colpi delV Esercito russo il blocco nazista è f i nalm ente disgregato. L a G erm ania di H itle r ha perduto la m aggior parte dei su o i alleati. « N e ll’E uropa occidentale, i nostri A lle a ti hanno messo in rotta le truppe tedesche3 in Francia, n e l B elgio ed han no varcato la frontiera occidentale d e l R eich . L ’accerchiam ento della G erm a nia hitleriana è ora com pleto e l ’antro della belva nazista è assalito da ogni parte. N essu n sacrificio salverà il regi m e nazista, d dlla catastrofe com pleta ». niiniiniiiiiiiiiiniiiiiiiniiiniiTimiiiniiiiiiiTiiiiiiiiiiinMiiiiiiiimiiiiiiniiiiiimiiniiiiiiitiiiniiniinimiii iniiiriiiiiiiitiiitiiiiiitnimiMiiiiiiiiiTiiuiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiititiiitit iiuiiiiiiuiiiuiuiiiiiiiiiiiiiiiiiuiuim iiiiim niuuiuiiuiimiiuiiiuiiuiiuiiiuiiiiimuiiimiiuiimimiuu cresce e si fa sem pre póù irresistib ile una spinta a ll’azione di tu tte le m asse, sotto la pressione, p ro p rio , dei sacrifi ci e d elle sofferenze provocate d a l p r o lu n g arsi d e ll’occupazione tedesca. La via della lotta p e r difficile che possa sem brare, è ancora quella che costa di m eno e che risp a rm ia nuove e più estese sofferenze a tutto il p opolo. P er sfuggire alle dep o rtazio n i in G erm ania; p e r d ifen d ere d al saccheggio i p ro d o t ti d el n o stro suolo, le nostre m acchine, il bestiam e; p e r strap p are a ll’o ccupan te m eno m agre ra zio n i di a lim e n ti; p e r im p o rre n u o v i au m enti di salario e m aggiori concessioni d i viveri, in d u m en ti, legna, la lotta è i l solo mezzo che resta agli ita lia n i, la lo tta che con tro u n nem ico crudele e p rep o ten te mon può essere che lotta di m assa lo tta arm ata, lotta insu rrezio n ale. E d è q u e sto anche il solo mezzo che ci resta p e r difen d ere il nostro p atrim onio m o ra le e m ateriale, im p e d ire nuove d i struzioni e d avvicinare l ’ora della l i b erazio n e: p erch è la durcau d e ll’oc cupazióne tedesca n o n d ip en d e soltan to d a ll’azione d èlie tru p p e alleate, m a, anche e d in prim o luo g o , d a ll’azione popolare ed arm ata condotta dal m o v i m ento d i liberazione nazionale. L’insu rrezio n e è p iù che m ai unia necessità; n o n Finisurrezione concepi ta com e l ’attesa passiva di u n ’ora X, m a l ’in su rre zio n e come azione im m e diata, quotid ian a, c o n tin u a ; com e sa botaggio e m olestia al nem ico, difesa effettiva dei m acch in ari, m ate rie p r i m e, p ro d o tti; l ’in su rre zio n e com e sus seguirsi d i scioperi, agitazioni, m an ife stazioni di m assa contro la fam e, il te rro re e le ra zz ie ; l ’in su rre zio n e co m e increm ento della g u erriglia p a rti giana e sua estensione n e lle p ian u re e n elle città, fino alla lib erazio n e di tutto il te rrito rio . B iso g n a b a s ta re a noi ste ssi Fare la guerra, m algrado ogni d if ficoltà, fino alla lib erazione e d alla v itto ria: questa è la necessità e q u e sto è il dovere di tu tti gli ialiaiii. B i sogna saper te n e r d u ro . Il nem ico ha subito n e l corso di quest’ultim o anno disfatte irrim e d ia b ili e decisive: sono gli ultim i ran to li d ella belva agoniz zante. Bisogna resistere e con tin u are la lotta fin o alla vitto ria. La C onferenza sì è fatta, unanim e, in te rp rete di q u esta necessità. E rano p resen ti alla C onferenza u o m in i che conoscono tu tte le difficoltà della s i tuazione e tu tte le necessità del m ovi m ento nazionale, n o m in i che portavano tu tti n ella discussione l ’esperienza d i re tta e vissuta della guerra p artig ian a e della d u ra azione illegale n elle città. A lieni da ogni form a di re to ric a ed a b itu ati a saper considerare la realtà delle cose, questi m ilita n ti hanno tu t ti risposto afferm ativam ente circa le nuove e p iù larghe possibilità di svi lu p p o del m ovim ento in surrezionale. I l m o v im en to insurrezionale può e d e ve continuare a svilupparsi: esso ha in sè le forze per sorm ontare vittoriosa m ente ogni d ifficoltà. i.'au!OMiff U e n /a d e l m ovim ento n a zionale si fonda anzitutto sullo spirito di iniziativa e di organizazione dei p a trio ti e su l loro a rd o re offensivo. T u t to quello di cui hanno bisogno i p a rti giani — arm i, m unizioni, viveri scar p e , v estiti, coperte — c’è, si' trova n et m agazzini o depositi fascisti si trova addosso ai tedeschi, ai b rig an ti n e ri, ai m u tin i, ecc. bisogna andare a con q u istarlo , bisogna strapparlo al n e m i co. U n tedesco ucciso v u o l d ire u n ’a r m a, u n vestito, u n paio di scarpe p e r u n P a rtig ia n o . Q uesta è la grande e ro i ca legge della guerra partigiana che tr* v a nell* lotta e « d i a v itto ria j » s a zi d e l eoo «viluppo. C hi n o n capisce questo n o n com prende n u lla delle leg gi della guerra parligiana. E’ con que sti m ezzi che i p a rtig ian j jugoslavi h a n no p otuto fo rm are i l loro grande e«ereito vittorioso. N ella C onferenza so n o stati citati dei b u o n i esem pi di B rigate G aribaldine «he, con l ’aiuto d e lle organizzazioni p a trio ttich e , h a n n o conqnistato n o n «o1* tutto il necessario p e r il loro funzio nam ento, ma hanno anche p o tu to d istri b u ire alle popolazioni ingenti q u antità di viveri che i tedeschi si apprestavano a p o rta re in G erm ania. B isogna sem pre creare questa volontà d e ll’autosu fficien za, e d afferm are n e lla p ratica i l vec chio p rin cip io « c h i fa da se fa per tre ». S o lid a rie tà n a zio n a le 01 re che sullo spirito d e ll’au to su f ficienza l ’increm ento del m ovim ento d i lib erazio n e poggia sopra u n a sem pre p iù larg a solidarietà nazionale. ® S olidarietà anzitu tto verso i P artigia* i. C hi p u ò deve fare, e deve dare se n za lim iti. Sono «tati citati n ella C on ferenza esem pi d i Settim ana d el P artigiano che, in E m ilia e d ini L iguria, hanoo dato o ttim i risu lta ti. Bisogna fa- re **olte d i p iù i> questa direzione. B isogna che i C om itati di L iberazione organizzino u n a vera m obiliazione di tu tte le riso rse nazio n ali, bisogna che sia lanciato u n grande p re stito n azio n a le e che ciascuno sia tassato secondo Le sue p ossibilità. La guerra parti giàna ha le sue esigenze, com e ogni fo r m a d i guerra d e l resto . B isogna che queste esigenze siano se m p re com prese, che a d esse ai vada in co n tro con quel m eraviglioso spirito di so lid arietà d ì cui, m algrado le o rrib ili rap p resag lie naziste, h a n n o saputo d a r pro v a i val ligiani ed i contadini. S olidarietà in o ltre fra tu tti gli ita lia n i, in p a rtico la re verso coloro che so no direttam en te c o lp iti dalla re p re ssio ne nem ica. Le fam iglie dei com b atten ti caduti, dei p rig io n ie ri e d e p o rta ti in G erm ania, d ei p a rtig ian i, di tu tti i p a trio ti co stretti aU’.H egali.à devono es sere a iu ta te e nel m odo p iù largo. In una cerchia p iù estesa è necessario che a tu tti i bisogni del p o p o lo si faccia fro n te con iniziative v a rie p e r i senza tetto, p e r coloro che n o n hanno d a m angiare o da riscald arsi, tu tte basate sul p rin cip io d ella solidarietà naziona le, sul p rin cip io che chi p iù ha deve a iu ta re chi p iù ha bisogno, p e r o p p o r re a l b arbaro o ccupante il fro n te com u n e di lo tta di tu tto il popolo italiano. M o b ilitazio n e dem ocratica I l m ovim ento nazionale p o trà c o n ti n uare a sv ilu p p arsi vittoriosam ente, m algrado o g n i diffico ltà, solo se potrà real.zzare u n a sem pre p iù larga m o b ili tazione dem ocratica di tu tte le energie d e l popolo e se saprà attingere a q u e sta m ob ilitazio n e le forze p e r so rm o n ta re ogni ostacolo. Su questo p u n to la C onferenza ha ferm ato a lungo la sua attenzione. S o no stati citati n um erosi esem pi che d i m ostrano il gran d e sviluppo che ha as sunto n egli u ltim i tem pi l ’orgànizzazione dei Com itati di L iberazione p e riferici : C om itati d i L iberazione di fab b rica, di rio n e, d i villaggio, ¡professonali e d i categoria (insegnanti, im piegati, m edici, ing eg n eri, avvocati; •co .). P a rtic o larm en te im p o rta n ti sono stati i ra p p o rti eh* hanno illu stra to il lavoro svolto d ai com unisti p e r sv ilu p p a re ed alla rg a re le grandi o rganizza zioni m ilita ri di m assa. I l F ro n te della G ioventù e d i G ru p p i di D ifesa della D onna a i q u a li p artecip an o m ilita n ti d i tu tti i p a rtiti ad eren ti a l C .d .L .N ., ra g g ruppano vasti stra ti d i giovani e di donne che p o rta n o u n im p o rta n te contrib u .o a l m ovim ento d i liberazione. E ’ stato gottolineato con nu m ero si esem pi il fatto che q uesta estensione della base organizzata del m ovim ento di lib erazio n e nazionale, e la p a rte ci pazione ai C.L. d e i rap p re se n tan ti d el le organizzazioni di m assa, ha determ i nato una sem pre crescente attivazione di larghissim i strati dii m assa n o n a n cora politicam en te q u alificati e n o n in q u a d rati e co n tro llati da p a rtiti po litici. G rande è l ’im portanza di questa--esten sione in p ro fo n d ità del m ovim ento di l i berazione nazionale, che trascende o r m ai i ristre tti lim iti di partito iter a f fonda e le ette ra d ic i n e l seno stesso del popolo. La fu nzione d irig e n te dei p a rtili può del resto assolversi tanto m eglio qu an to p iù larga è n ella lotta questa m obilitazione di tutto il popolo ita lian o . del C r e a r e gli o rg an i nuovo p o tere p o p o la re L a C onferenza h a afferm ato la n e cessità che tutto il P a rtito dia una p iù grande attenzione a ll’organizzazione dei C om itati di L Iterazione p eriferici ed alla loro attivazione nella lotta im m e diata. Q uesta re te di organizzazione di m assa form a g à la base e gli organi del nuovo p o tere dem ocratico. Questo a p p are già chiaram ente nelle zone lib e ra te dai P a rtig ia n i. In queste zone le G iu n te P o p o la ri m unicipali e di gover n o , che si devono sem pre creare o v u n q u e com e o rg an i del n uovo po tere, de vono essere sem pre veram ente p o p o lari, legate a l pop o lo tutto e d alle sue o r ganizzazioni di m assa e n o n solo ai p a rtiti del C. L . B isogna eh© la nuova politica im pegni la partecip azio n e e ffe t tiva di tu tti gli ita lia n i e n o n dei soli scritti a i p a rtiti p o l-tici, p erchè solo con la p artecipazione d iretta di tutto il p opolo, organizzato in p ro p rie associa zioni di m assa, sarà possib-lie co n d ù rr e oggi v ittoriosam ente la guerra e r i solvere dom ani tu tti gli a rd u i p ro b lem i d ella rico stru z io n e d e i paese. Questo n uovo regim e di dem ocrazia progressiva, caratterizzato d alla p a rte ci pazion e diretta e con tin u a alla vita p o litica delle p iù larghe m asse p opolari, nasce e si sviluppa già oggi, n e l fu o co della guerra di liberazione, alla qua le esso a p p o rta u n fecondo e decisivo e o n tr.b u to . Solo esso può infatti m o b i lita re tu tte le energie p o p o la ri p e r lo sviluppo vittorioso d e ll’insurrezione n a zionale. Esso si afferm a già, e non soltanto n e lle zone lib e rate dai P a rti giani, ma anche n e l te rrito rio occupa to dove tu tti i C om itati di L iberazione, re-gionali, pro v in ciali e periferici, pos sono e debbono ag ire subito com e o r gani di u n p o tere effettivo, sia per realizzare tu tte le m isu re necessarie a l la condotta della guerra, sia p e r p ro v vedere direttam en te a riso lv ere i p ro blem i delle m asse a ll’in fu o ri e contro i regolari organism i fascisti. E ’ com pito, a d esem pio, d ei C om ita ti di L iberozione p re n d ere tu tti i p ro v vedim enti — p re stiti, tasse, re q u 'sizio nd — p e r fo rn ire a i P a rtig ia n i tu tto quello di cui hanno b 'so g n o . Ma vari ed im portanti sono anche i com piti dei Com itati di L ib ra zio n e p e r q uanto r i guarda la vita ed i bisogni elem entari d elle m asse. U n C om itato di L iberazio n e n azionale p u ò ad esem pio stabilire in q uali app artam en ti debbono essere alloggiati i senza tetto del q u a rtiere e può installarli subito, affidando a ll’a zione delle S .A .P . del q u a rtiere ed alla m o bilitazione d i tutta la popolazione la loro p rott zione contro eventuali in te r venti fascisti. U n Com itato di villaggio e d i rio n e può ad esem pio, stab ilire in q u a li boschi o d in q u a li parchi la SALUTO L a C onferenza d ei responsabili dei T riu n v ira ti insurrezionali di P artito d e li’ha i.a ancora occupata dal nazi-fa scism o, afferm ata la necessità, in questo m o m en to decisivo per la liberatone d e l la Patria, d* fare appello a tutto il popolo, serrare le file , tendere ogni volontà per affrontare e vincere le d if ficoltà del m om en to , estendere, contro ogni m anovra attesista, la guerriglie ar mata e la lotta d elle masse popolari, al fin e d i arrivare in piena efficienza all’insurrezione nazionale vitto rio sa ; saluta il com pagno E rcoli, Capo d el P artito C om unista e d el proletaria to italiano, a no m e dei 70.000 m ilitanti popolazione può andare a fare legna. U n C om itato di L iberazione di offici na può organizzare d irettam en te il tr a sporto e la m essa in salvo, nei te rrito ri co n tro llati dai P a rtig ia n i, di quei m ac chinari e di q u e lle m ate rie p rim e che saranno così so ttratte a d saesheggio n a zista e che p erm etteran n o dom ani la r i presa d el lavoro. I n alcuni paesi i C. L. h an n o deciso a quale prezzo i contadini dovevano vendere direttam eli, te a lla popolazione j l grano e que* p ro d ó tti che essi n o n avevano conse gnati agli am m assi. Così si realizza nel!» lotta contro l ’occupante q u e l re gim e di autogoverno p o p o lare che co stituisce l ’essenza della dem ocrazia p ro gressiva. Q uesti fecondi edl o rig in a li a sp e tti d e ll’attiv ità d e i C. L. p e rife ric i hanno attirato a lun g o l ’attenzione d ella Con ferenza, la q u ale h a deciso di m o b ili tare seriam ente tutto il P a rtito in q u e sta direzione. U n ità di tutte le fo rze in su rre zio n a li Q uesta m obilitazione dem ocratica d i tu tte le energie p o p o lari, necessaria p e r la condotta del m ovim ento in su rrezio nale, deve realizzarsi n e l qu ad ro d i una rafforzata u n ità dii tu tte le forze n a zionali. s La C onferenza ha a ffro n ta to l ’esame dei com piti im m ediati di lavoro dopo essersi a lungo ferm ata a d esam in are la situazione p o litica in te m az io n a le ita lia na. Q uesto esam e ha m esso in lu ce la solidità dell’alleanza che esiste, m al grado le evidenti diversità d i stru ttu ra sociale e p olitica, tra l ’U nione Sovie tic a , l ’In g halite-ira e g li S ta ti U n i ti, u n ite p e r ab b attere il nazism o e p e r assicurare una pace solida e d u ra tu ra che perm etta la r.c o stru z io n e d e l m o n do. A nche in Italia la -politica d ell’u n ità n azionale d i tu tte le forze p ro g res sive ha davanti a sè an co ra u n lungo avvenire perch è essa è necessaria p e r la lib erazio n e e p e r la ricostruzione. Se alcune forze re azio n arie si vanno m o b ilita n d o sul piano in te m az io n a le o nazio n ale p e r re sistere alla- sp in ta de m ocratica, a d an n o anche d egli in te ressi e d e ll’in dipendenza dei p o p o li, in tu tti j paesi alleati, lib e ra ti e da lib e ra re , si ase-ste a d u n p o ten te svi lu p p o di tu tte 1« fo rze progressive, che 6i appoggiano recip ro cam en te n e l la lo ro lo tta contro le forze m ondiali d e ll’im perialism o e d ella reazione. La C onferenza ha afferm alo la neceesità d e ll’un ità nazionale oggi e dom a n i, n ella guerra di lib erazio n e e nella rico stru zio n e, n e ll’Ita lia già lib e rata e n e ll’Ita lia ancora occupata. U na deve essere l ’a u to rità a cui tu tti gli ita lia n i debbono ubbidienza, e che sola deve ra p p re se n tare il n ostro Paese di fro n te a tu tti: q u e lla d e l G overno D em ocrati co ita lia n o e, dom ani, quella d ella Co stitu en te che dovrà d ecidere delle isti tuzioni e d e lla sorte d e ll’Italia. Solo n e ll’u n ità n azionale c’è garanzia di sal vezza. Sicura in te rp re te di q uesta necessità, la C onferenza ha deciso di in te n sifi care il lavoro svolto dai com unisti p e r m antenere, ra ffo rzare ed estendere il fro n te nazionale u n ita rio , e p e r m ig lio ra re sem pre di p ò i ra p p o rti di b u o na am icizia con lu tti i p a rtiti aderenti a l C .L .N ., Ciò esige non soltanto i n nuovo m iglioram ento del lavoro svolto dai mostri rap p resen tan ti nei C. L ., m a u n p iù grande sforzo d i tu tti j com u nisti che devono avvicinare m ilitan ti A ERCOLI d e ll’Italia settentrionale e, particolare, dei com u n isti com battenti in fraterna com unione d ’in te n ti, alla testa d e i V o lontari della Libertà, nelle 120 B rigale d ’A s'a lto Garibaldi, nelle B rigate M at teotti, G iustizia e Libertà, autonom e e nelle num erose B rigate S .A .P . ; e lo assicura che nulla sarà lascia to d i intentato per la realizzazione d el la sue giuste d rettine per l ’unio n e d i tutte le fo rze progressive e la lo ro mobil lozione sotto la guida dei C .d .L .N . per arrivare al p iù presto possibilie, alla cacciata d a ll’Italia dei tedeschi e d ei fascisti traditori. 7 N ovem bre 1944. degli altri p a rtili < realizzare so n loro, n e l cam po m ilita re e n e l la voro di m assa, b u o n i r a p p o rt; di «trat ta collaborazione. L e organizzazioni di massa devono d iv en tare sem pre p iù il terren o di una viva c o llaborazione mnitaria tra m ilita n ti di tu tti i p a rtiti a n tifascisti. U n ità p o litica d e lla c la s s e o p e ra ia La C onferenza sj è ferm ata a d asam in are p a rtico la rm e n te ,i ra p p o rti esi stenti n e lle va rie regioni con le arganizzazioni del P a rtito Socialista. Si è p o tu to constatare, dopo la form azione della G iunta co o rd in a tric e p e r la zona occupata, uni n otevole m ig lio ram en to di questi ra p p o rti che n o n è p e rò ancora d ovunque soddisfacente. P e r assicurare u n a sem pre p iù stretta u n ità n e ll’azio n e d e i due P a rtiti e realizzare così l ’u n ità p o litica d ella classe operaia, la C onferenza ha deciso che si in te n sifi chino ovunque gli sforzi p e r ren d ere .se m p re p iù stre tti e fra te rn i i ra p p o rti con i com pagni socialisti. P e r questo è necessario che si form in o ov u n q u e, n o n solo sul piano regionale e p ro v in ciale, m a anche in ogni settore, villag gio, ecc. le G iu n te co o rd in a tric i per avvicinare v eram ente n e l lavoro q u o ti diano tu tti i m iL tan ti dei d u e p a rtiti. E’ stata esam inata sulla base delle scarse in form azioni rice v u te , la »¡ina zione d e ll’Italia lib e ra ta , p e r conclu dere che di fro n te a lle p e rsisten ti m a novre e resistenze d èlia re a z io n e «Ha dem ocratizzazione effettiva d el paese — m anovre e azioni che ostacolano l ’a zione d el G overno p e r la con d o tta del la guerra, p e r l’ep u razio n e e p e r la soluzione dèi p iù u rg e n ti p ro b lem i d e l la vita del popolo — le m asse operaie e p o p o lari d e ll’L alia setten trio n ale p o s sono dare u n efficace c o ntributo a ll’azione delle fo rze d em ocratiche d e ll’Ita lia lib e rata intensificando la lo ro « rio ne insurrezionale contro il nem ico e realizzando la p iù larg a m o bilitazione dem ocrat ca ed u n ita ria di tutto il p o po lo . M algrado ognj m anovra ed in trigo, conterà dom ani, p e r o gni «lasse e p a rtito , l ’a p porto effettivo dato alla liberazione del Paese. Contro ogni manovra attesista e capitolarla dei nenico e Iella nazione P e r jl rafforzam ento d e l F ro n t« R a zionale, e p e r vincere le d iffid e n te e prevenzioni che ancora sussistono in certi am b ien ti n e i confronti d e ll’azione svolta dal nostro P a rtito , è necessario afferm are sem pre energicam ente il ca ra tte re nazionale della no6tra p o litica, nella p ropaganda e n ei fa tti, e d im o strare, el.m inando o gni re sid u o e fo r ma di settarism o, che l ’iuBurrezione n a zionale che noj vogl.am o n o n è l ’in surrezione d i u n a classe o d i u n p a r tito, ma l ’in su rrezio n e di tu tta la N a zione p e r l ’in dipendenza e la- lib e rtà . Q uesta lotta p e r il rafforzam ento d tl1 u n ta nazionale im plica u n ’azioni© de cisa c o n tro tu tie le m anovre del n em i co e della reazione. I delegati di tu tte le regioni h anno illu stra to , c o n ricchez za di esem pi, la vastità della m anovra tendente a soffocare la lotta dei p a trio ti e delle m asse, a sc in d ere il1 m ovi m ento nazionale, adì isolare i com unesti come i p iù irrid u c ib ili com battenti della gu e rra di L beraz-one. P u rtro p p o è apparso anche chiaro dai ra p p o rti dei convenuti alia C onferenza che questa m anovra del nem ico, q ueste incessanti pro p o ste di tregua, com prom essi, capi tolazioni n o n trovano sem pre e d o v u n que quella risposta ferm a e decisa ch e sarebbe necessaria. Il nem ico trova l ’ap poggio, in questi suoi ten ta tiv i, in quelle fo rze reazionarie che, p e r in te ressi di classe, tem ono lo svilu p p o d el m ovim ento popolar© e tradiscono gli interessi d el paese. Si assiste in tutte le reg io n i ad u n rig u rg ito di attesism o che cerca di speculare sulle d iffic o ltà della situazione stagionale p e r predi ca re l ’inerzia, la passavità e l ’abbandono della lotta. Sono stati citati num erosi esem pi che dim ostrano com e q u est’o f fensiva del nem ico riesca a p e n e tra re n elle f le d el m ovim ento di lib e raz io n e e com e in alcuni C. L. p ro v in c ia li l ’attesism o i n varie form a fini «sa eoi prevaler« n e lla p ra tica . La C onferenza ha deciso d i ric ln a m sre la vigilanza Ai tu tti i m ilita n ti com unisti contro q u e sta m anovra. L ’u n ità di tutte le fo rse nazionali n o n può realizzarsi e ie n ella lotta a fondo, senza esitazio n i, contro l ’occupante. C onducendo una decisa azione contro ogni fo rm a di attesism o, i com unisti d im o stre ran n o n«i fa tti «li saper assolvere a quella funzione di guida e di m o to re d i tu tto il m o v i m ento n azionale, che tocca alla alasse operaia ed al nostro P a rtito . Fu nzio n e d e l P artito C o m u n ista H P a rtito C om unista alla testa della classe operaia, e strettam ente u n ito al P artito Socialista, è il solo che possa difen d ere in m odo sistem atico, conse guente e senza riserv a gli interessi n a zionali e p o p o la ri d e l n o stro pae«e. T u tti gli a ltrj p a rtiti a noi a lle a ti n ei C .L .N . n o n possono dim ostrare la ste s sa conseguenzialilà o la stessa decisici ne p e r l ’u n ità e p e r l ’azione. I l m an te nim ento e d il raffo rzam en to del F ro n te N azionale presuppongono perciò la lo t ta c o ntro tu tte le influenze re azio n arie ed a n tiu n ita rie che agiscono attorno ai C .L .N . non possono dim o strare la stesgoli p a rtiti. C ontro di esse bisogna m obilitare nei C .L .N . e nei singoli p a r titi antifascisti tu tte le forze p ro g re s sive. Su questo piano di azione u n ita ria !a C onferenza ha deciso che il P a rtito debba d ifen d ere tu tte le p ro p rie po si zioni poL tiche e d organizzative, n o n cap ito lare di fro n te a p retese assurde di a ltr i p a rtiti, n o n lasciiarlsi esc lu d e re da nessuna responsabilità di direzione, conquistare e d ifen d e re tu tte q u e lle p o sizioni che gli possano- p e rm e tte re di assolvere, n e lla sostanza, alla sua fu n zione di guisa e di m otore del m ovi m ento nazionale. S u lla v ia d a lla d e m o cra zia p ro g re ssiv a Q u ali sono le p ro sp e ttiv e d el P a r tito p e r la rico stru zio n e p o litica • *oaiala del P ie c e ? D alla discussione d e l la Conferenza, è a p p arso che q u este problem a appassiona m oltissim i m ili tan ti. I c om battenti d ella guerra parligi ana vogliono sapere che essj com battono p e r u n ’Ita lia nuova s m ig lio re, n ella q u ale n o n p o tran n o p iù p re valere le vecchie fo rze d ella reazione ehe h anno favorito e d appoggiato il fascism o. A queste dom ande, ai m olti le g itti m i d u b b i che «ergono n e ll’anim o dei e om hattenti di fro n te a ll’o stinazione con cui n e ll’Italia lib e ra ta le fo rze della reazione m o narchica contendono il pasto alle forze dem ocratiche e re p u b blicane, la C onferenza ha risposto in d i cando n e lla dem ocrazia progressiva la v ia attrav erso la qu ale il popolo ita liano p o trà, n e ll’un ità di tu tte le forze 9a n e d e l Paese, risolvere tu tti i p ro blem i d e lla rico stru z io n e . N on si tratta oggi di fa re pro g ram m i, e di, in d ica rle questa o quella p a rtico la re so lu zione, di questo o q u e l p ro b lem a. B a sta in d ic a re u n m etodo, u n m ezzo, la via su lla quale il popolo italian o p o trà avanzare con il ritm o che esso vorrà e ehe la situazione gli p erm etterà. N ella C onferenza è stato ap p ro fo n d ito il carattere della dem ocrazia p ro gressiva p e r cui oggi n o i lottiam o. E m e n tre da una p a rte è stato gottolinea to il fatto che quesa dem ocrazia p ro gressiva non è la dem ocrazia p ro leta ria — in quanto se ne differenzia so p ra ttu tto p e r il contenuto sociale, non c olpendo rad icalm en te il princip-o del la! p ro p rietà capitalista e sfru ttatrice — si è afferm ato d a ll’a ltra parte che esBa non deve avere p e r lim iti che la volontà e gli interessi del p opolo. Sac rifieii fatti da tu tti, n e ll’interesse di tu tti, p erm etteranno una ra p id a rip re sa costruttiva. Se solo una p a rte , e la p iù d iseredata, dovesse fare i n e cessari sacrifici a favore dei soliti p r i vilegiati, si avrebbe la divisione nazio nale, la p aralisi, la decadenza, non la rico stru zio n e e la r presa. La dem ocra zia progressiva non è l ’id illio fra tu t ti. E ’ blocco di tu tte le forze p ro g res siv« e d i tu tti q u an ti «ono preoccupati dall« sorti « d e ll’avv en ire della P a tria , •o n tro i g ra p p i p iù re az io n a ri, «unir» i p riv ile g ia ti che n o n vogliono rin u n •ia re al lo ro p riv ile g io , contro i re s i d u i d e l fascism o. Solo u n regim e di dem ocrazia p ro gressiva po trà assicurare una rap id a ricostruzione del Paese. E ’ stata costantem ente presente n e l la C onferenza l ’alta coscienza delle gravissim e condizioni in cui si troverà il Paese a ll’in d o m an i della liberazione. T u tto il P a rtito d eve p re n d ere coscien za di questa re altà , e p re p ara rsi ad es sere, d om ani, in p rim a fila n e ll’opera di rico stru zio n e come lo è oggi nella guerra. Sarà suo com pito, in fatti, m o b ilita re tu tte le forze progressive p e r su p erare la situazione di depressione m ate ria le e sp iritu a le creata d a lla d i sfatta fascista e dare vita ad u n m o cim ento costruttivo di rin ascita, lib e ra da ogni d ipendenza stra n ie ra. L ’Italia nuova deve d iv en tare u n Paese lib e ro , fo rte, risp ettato p e r le v irtù d elle sue istitu z io n i e d il lavoro dei suoi figli. I c ostruttori di q uesta Ita lia lib era, dem ocratica e progressiva sono già oggi i com battenti d e lla guerra d i lib e ra zione e le form e che già oggi il m o vim ento pop o lare va assum endo p e r la condotta della lo tta , prefig u ran o i fu tu ri ordinam enti dem ocratici e p o p o la ri che, attraverso«* la decisione so vrana d e ll’A ssem blea C ostituente, assu m erà dom ani il n u o v o Stato re p u b b li cano d e ll’Italia d el p opolo. E’ sul te r reno della lotta contro il nem ico, del d uro lavoro p e r la rico stru zio n e, e non sul pian o di accadem iche discussioni d o ttrin ali, che p re n d e form a la nuova Ita lia , e a n co r p iù p re n d e rà n e ll’avvenire. SALUTO Al P A R T IG I A N E l a discussione po litica, che ha occu pato la p rim a p a rte dei lav o ri della C onferenza, si è conclusa con u n a p pello a ll’azione, al coraggio, a ll’e ro i smo di tu tti gli ita lia n i sinceram ente p a trio ti, ed in p rim o luogo dei m ili ta n ti com unisti. I valorosi P a rtig ia n i indicano a tu tti i p a trio ti la via da seguire, la via d e l l ’audacia e d)el com battim ento. La C onferenza ha approvato la redazione di u n a lettera riv o lta ai com pagni che si trovano n elle B rigate G aribaldi e n elle a ltre fo rm azio n i del C orpo dei v o lo n tari d ella lib e rtà , ed a tu tti i P a rtig ia n i, p e r esp rim ere ai com pagni sd ai com battenti tu tti il saluto rico n o scente ed affettu o so d e l P a rtito com u n ista, e p e r a ssicu rare che tu tte le energie del P a rtito saranno m obilitate p e r dare a l m ovim ento p artigiano tutto l ’aiuto di cui abbisogna per c o n tin u a re , m alg rad o ogni difficoltà, la sua az io n e ; p e r assicurare che tu tti i com u n isti, n ei vari posti di lavoro a cui si trovano assegnati, trarra n n o d a ll’esem pio dei P a rtig ia n i in citam ento a com p iere lu tto il lo ro dovere n ella lotta tornirne contro gli oppressori. La lettera inv ita tu tti i com unisti, q uali siano le form azioni p a rtig .a n e in cui m ilita n o , s a n o quelle G arib ald in e, o G. L ., o M atteotti, o autonom e, a «ollaborare con tu tti j p a trio ti p e r ra f fo rzare il m ovim ento partig ian o ed ogni singola u n ità , senza spirito d i con correnza e p a tte , m a a n i't a ti solo dalla p iù grande volontà di collabora zione e d i un ità. Il fallimento dell’offensiva nazi - fascista La C onferenza h a esam inato a tte n tam ente la situazione esistente su lu t to il fro n te p artigiano. Le u ltim e n o tizie p o rta te dai vari delegati, sulla situazione esistente nelle varie regioni, hanno concordam ente dim ostrato che > P a rtig ia n i resistono ovunque ferm a m ente a ll’offensiva generale scatenata dal m ese di o tto b re dal nazi fascism o. M entre in E m ilia le form azioni partigiane partecip an o efficacem ente alla lo tta, oando u n im p o rta n te c o ntributo a ll ’avanzata degli E serciti a lle a ti, in tu tte le a ltre regioni i P a rtig ia n i hanno saputo v ittoriosam ente respingere i r i petu ti ten tativ i di ra strella m en e e di a nnientam ento. Il nem ico ha creduto di cogliere l ’esercito p artig ian o in u n m om ento d ifficile e di p o ter sfruttare u n a certa stanchezza e depressione provocata dal p ro lu n g arsi della lotta e dal venire della cat iva stagione. Ma ancora una volta i suoi calcoli sono fa llili. Il fronte p a rtig 'a n o ha supe rato anche questa prova, e resisterà sem pre p iù fo rte, fino alla v it to ria . A nche il nuovo invito ai re n i tenti di presen tarsi era caduto n e l vuo to, secondo le in form azioni p ro v e n ie n ti d alle va rie re g io n i; e questo fallim ento è stato poi conferm ato dalle stesse e fre fo rn ite dai giornali fascisti. O ttantam ila com battenti in q u ad ra ti n e l le diverse form azioni del C orpo dei V olontari della L ib ertà, resistono in vitti e costituiscono la forza d ’assalto d ella lotta in su rrezio n ale de popolo italian o . Verso la pianura La C onferenza ha esam inato alterna m ente alcuni p a rtico la ri problem i d el la guerra p a rti giana* E ’ stata studiata l ’esperienza di q u e lle form azioni che, p s r sfuggire alla reazio n e fascista, han no esteso la superficie d e ll’attacco p o rtando la guerriglia in cam pagna ed in città. Q uesta è apparsa la via buona d elle nuove condizioni create alla guer rig lia p artlgiana dalla stagione in v e r nale, ed il mezzo p e r sfuggire ai r a si rellam enti. Ciò im pone, n a tu ralm en te, una dislo cazione delle forze p iù rada e p iù ela stica, e d u n rafforzam ento del lavoro svolto d ai com andi e dai com m issariati politici p e r il coordinam ento e la d i rezione d ell’attività dei vari re p a rti, e p e r il m antenim ento e rafforzam ento della disciplina. Allargare l’organizzazione armata di massa L a C onferenza ha afferm ato la n e cessità d i allargare tu tta l ’organizzazio n e arm ata di m assa, p e r m etterla in grado di assolvere ai suoi im portanti com piti. E ’ stata sottolineata l ’im p o r tanza capitale p e r 1’insurrezione nazio n ale d elle organizzazioni delle S. A. P ., d el loro arm am ento e del lo ro agguerrim en to . Bisogna perciò p otenziare, p e r fezionare l ’organizzazione dei G. A. P . e d elle S. A. P ., ed elevarne la te n u ta politiv a, la disciplina e la p re p a ra zione m ilitare. Il nuovo esercito popolare italiano La funzione dei p a rtig ian i n o n fin irà al m om ento della liberazione. G ià il G overno dem ocratico ha deciso che i P a rtig ia n i siano in q u ad ra ti n el nuovo E sercito italian o . Sj è afferm ato, p e r ciò, n ella Conferenza che il m ovim en to partig ian o form a la base d e l nuovo E serc'to popolare ita lia n o , presidio d e l la lib e rtà e d e ll’in d ip e n d e n za d ella P a tria . A liberazione avvenuta si tratterà a«scora di liq u id a re, n e llT ta lja se tte n trio n ale, ji residui focolai d i resistenza fa scista ed il ban d itism o che costoro o r ganizzeranno contro i l nuovo potere. P e r questo com pito d i epurazione a r m ata e di m antenim ento d e ll’o rd in e do vran n o necessariam ente essere ancora im piegate le form azioni p a rtig ian e . B i sogna perciò che i P a rtig ia n i abbiati» coscienza di questi nuovi com piti che saran n o lo ro affidati e si p re p arin o a d assolverli n el m odo m igliore. E ’ neces sario stabilire ad o gni costo ra p p o rti di fiduciosa co llab o razio n e fra com andanti e p artig ian i, fra tutte le fo rm azio n i da ch iu n q u e 6Ìano com andate, stro n care ogni spirito d i concorrenza tra form azio ne e form azione, creare la coscienza di essere tu tti' p a rte del C orpo dei V olon tari della lib e rtà c o n u g u a li d iritti e uguali doveri. B isogna a ttirare nelle fo r m azioni p a irtig ia n e ufficiali capaci, vo lonterosi, ed assegnare lo ro responsabi lità adeguate alla loro com petenza ed! alla lo ro fede antifascista e p atriottica. I comunisti esempio di coraggio e di disciplina Vi sono oggi, n elle file partig ian e, a l m eno 15 m ila iscritti a l P a rtito . Q uesta cifra è m olto in fe rio re alla realtà, p e r chè considera j c o m u n ista regolarm ente isc ritti, ed anche questo secondo dati a r re tra ti ed incom pleti. Accanto a questi 15 m ila isc ritti vj sono altre diecine di m igliaia che si considerano com unisti, che vogliono iscriversi a l nostro P a rtito e sui q u a li il noslro P artito può contare com e su dei no stri com pagni. La C onferenza ha deciso che bisogna raffo rz a re i ra p p o rti esistenti tra le F e d erazioni e questi com pagni, d a re a q u e sti ra p p o rti u n carattere reg o lare e p o litico , curare la preparazione politica dei com pagni che si trovano n e lle fo r m azioni, aum entare la presenza del P a r tito n elle form azioni. Il dovere dei com unisti, i n q u alu n q u e fo rm azio n e si trovino, siano d irette da com pagni o da p a trio ti di altre ten d e n ze p o litich e , deve essere sem pre quello di collaborare con j com andi p e r il m i gliore funzionam ento d elle u n iià , di es sere sem pre esem pio d i coraggio e di d i sciplina, di essere sem pre p a rtig ian i d i avanguardia, i m igliori com battenti, quelli che in ogni situazione difficile tengono alto il m orale e d indicano col loro esem pio la condotta da tenere. I com unisti devono com battere ogni form a di attesism o, di capitolazione, di diserzione dalla lo tta. 1 com unisti devo no com battere ogni form a di settarism o, togliere alle form azioni u n carattere di p a rtito , elim inare quei singoli e sterio ri attorno ai q uali n o n si realizza oggi la un io n e d i tu tti gli italiani. La presenza dei com unisti n elle fo r m azioni p artig ian e deve essere u n ele m ento di forza, u n elem ento u n ita ria, un elem ento di coesione e di garanzia p e r u n a giusta condotta della politica nazionale. seg. a p a g . 4: C ostruire un g ra n d e P a rtito L'INSURREZIONE IN EMILIA MONTE BATTAGLIA PRESO DALLA 36.a BRIGATA GARIBALDI B ologna, 10 novem bre. D all’E m ilia , dalla regione che è oggi all’avanguardia d e ll’insurrezione naziotiale, ci giu n g e questo docum ento del C om ando u n co regionale. A l d i là d e l la scarna cronaca noi vediam o tu tto il popolo m u o vere in arm i n elle fo rm a z io n i partigiane, n elle S .A .P . e nei G. A .P . contro l ’odiato nem ico. Oggi, in m odo particolare, citiam o al l ’am m irazione d i lu tti. V 8.a A rm ala d ’A ssalto Garibaldi « R om agna » ; la 36.a B rigata d ’A ssalto Garibaldi « B ia n c o n e r i »; la B rigata d ’A ssalto G aribaldi «Stel la rossa L eone » per i seguenti fa tti d ’arm e: 8.a B rigata: occupazione d i S. P ietro in B agno, di Sarsina, d i Goleata, di S. Sofia che vennero consegnata già libere ed am m inistrativam ente organiz zate dal C. d. L . N . agli anglo-am eri cani che, per riconoscim ento, lasciaro no intatta l’am m nistrazione dei paesi a queste autorità nom inate dal su d d et to C om itato. — 36.a Brigami : O ccupazione di M onte Battaglia dopo accaniti e rip e tu ti con trattacchi nem ici. I resti d i u n battaglione sem id istru t to sono riusciti tuttavia ad aprirsi u n varco e sono ora aggregati ad u n ’altra B rigata d i G aribaldini, m entre g li al tri tre B attaglioni com battono a fianco degli A lle a li. — B rigata « S tella Rossa »: O ccupazione d i Vado, suà strenua e sanguinosa di fesa contro reparti tedeschi superiori per n um ero e per m e zzi sopragghuiti per la ri occupazione d e l paese. 1430 tedeschi uccisi e 1061 fe riti; 382 m eliti, spie e trad ito ri fascisti uccisii e 133 fe riti; 7 treni re ra g lia ti eon 5 locom otive e 38 vagoni d istru tti; 9 vagoni cisterna d istru tti; 7 carri arm ati e u n ’au to b lin d a d istru tti; 2 aerei da caccia tedeschi d istru tti; 1 aviorim essa in ce n d iata; 1 cannone d istru tto ; 2 m itra g liere an tia ere e da 20 m m . d i strutte ; 257 autom ezzi tedeschi distru tti o d a n n eg g iati; 13 d epositi m unizioni fatii saltare; 18 lin e e ferro v iarie in te rro tte ; 27 po n ti d istru tti o danneggiali; 70 tonn. benzina e 20 tom i, tritolo fa t te sa lta re; 122 azioni di sabotaggio e lin e e telefo niche e telegrafiche; 8 in te rru zio n i stra d ali; 65 azioni di sabotaggio a vie di c o m unicazione ; 10 fra cabine elettriche e linee ad alla tensione d istrutte ; 589 tedeschi e fascisti disarm ati, col r i cupero di: 2 m o rta i; 2 lan ciab o m b ard e; 15 p u g n i corazzati a nticarro ; 17 m itra g liatrio i; 47 fu c ili m itra g liato ri ; 81 m itra e p istole m itra g lia tric i; 1279 m oschetti; 303 p isto le; 3514 bom be, 51 m ine a n tic a rro ; 5 tonn. e 46 kg. di e sp lo siv o ; 177 casse di m u n izio n i v a rie ; 40 tu b i di gelatina, una cassa di m ine a nticarro ; o ltre un centinaio di m igliaia di colpi per le varie arm i, ecc. CO STRU IRE UN GRAN DE PARTITO La realizzazione della linea p o litica d el P artito esige un ra ffo r zam ento d i tutto il nostro lavoro organizzativo. La C onferenza ha dedicato la seconda p a rte dej suoi lavori a ll’esam e della si tuazione organizzativa del P a rtito . La realizzazione della linea politica del p a r tito e degli alti com piti che gli sono assegnati esigono infatti un raffo rza m ento di tutto il lavoro organizzativo d e l P a rtito . G randi progressi sono stati co m p iu ti, che si com pendiano n e ll’a u m ento degli iscritti da 6000 a 70.000 n e l le regioni d e ll’Italia settentrionale, dal settem bre 1943 allo scorso m ese di o t tobre. Centomila iscritti Q ueste cifre sono del resto incom ple te e tutte a n teced en ti alla Leva d e ll’insu rre z'o n e . I n queste ultim e settim ane p e r effetto a p p u n to della Leva, nuovi ed im p o rtan ti progressi sono stati com p iu ti. Il P a rtito m arcia ora verso i cen tom ila iscritti n elle sole reg io n i ancora occupate e questo obiettivo deve essere raggiunto prim a della fine d e ll’anno. La C onferenza ha deciso che tu tte le o r ganizzazioni del p artito devono, p u r te nendo conto delle necessità cospirative, realizzare u n serio sforzo p e r u n reclu tam ento d j m assa. T ra i p a rtig ian i, tra gli o p erai d elle grandi officine, tra i giovani e le donne, in tu tti gli strati della popolazione, la lotta contro il n e m ico ha perm esso a diecine e d iecin e di m igliaia di italian i di afferm arsi come dei com battenti sicuri e coraggiosi. M oltissim i desiderano ad erire al no stro P a rtito , che deve a p rire le sue p o r te a tu tti questi m ilita n ti. Partito del popolo La grande funzione n azionale che il nosro P a rtito esercita nella vita d el P a e se esige la costruzione di u n grande partito di m assa, d i u n P a rtito che sa p pia essere in ogni m om ento il Partito d e l p o p o lo im i ano, in te rp re te in ogni situazione dej generali interessi di tutto il popolo. B isogna che tu tti i com pa gni abbiano sem pre presen te questo grande obiettivo e lavorino affinchè esso venga realizzato. N el corso della C on ferenza tu tti i pro b lem i della vita orga nizzativa d el P a rtito sono stati appunto esam inati tenendo sem pre presente il ca ra tte re e la fun zio n e che il nostro P artito deve esercitare, com e p a rtito della clas se operaia, classe d irigente e di gover no, com e P a rtilo di tu tto il popolo ita liano. D a ll’am pia discussione che ha seguito il ra p p o rto d i organizzazione sono a p p arsi alcuni p ro b lem i c e n tra li di vitale im p o rtan za p e r lo sviLuppo del P a rtito . Allargare la base sociale del Partito D al ra p p o rto di organizzazione e da gli in te rv en ti d ei delegati è apparso che gli isc ritti al nostro P artito sono quasi esclusivam ente degli op erai. Q ue sto fatto è una conferm a indiscu tib ile che il P a rtito è il P a rtito della classe o p e raia, e ciò spiega la sua forza e la sua com battività. Ma questo dim ostra che il P a rtito n o n è ancora riuscito a consolidare organizzativam ente la grande influenza che esso, con* la sua azione antifascista ed antitedesca, ha c o n q u i sta to in tu tt i gli s tra ti d ella popolazione. B isogna perciò fare im p o rtan ti p ro gressi in questa d irezione. Bisogna a l larg a re la base sociale del P a rtito . Uno sforzo di reclutam ento deve essere fat- to an zitutto in direzione d ella cam pa gna, verso i contadini. D ove questo la voro è stato com piuto, m igliaia e m i gliaia di co n tad in i hanno dato la loro adesione a l P a rtito , m a in tro p p e provincie questo lavoro è ancora trascurato e ciò spiega la debolezza d i q ueste o r ganizzazioni p ro v in ciali. U n a ltro im portante sforzo deve esse re com piuto in direzione dei c eti m ed i; d è i p ro fessio n isti, degli in te lle ttu a li1, della piccola borghesia in d u stria le e com m erciale. Im p o rta n ti passi sono sta ti com piuti in questa d irezione a M i lano, T o rin o e G enova; ina m olto e m olto di p iù deve ancora essere fatto. Organizzazione dei nuovi quadri U n problem a assai grave p e r il n o stro P a rtito è apparso quello dei q u a d ri, problem a assai p reoccupante p e r i com piti grandiosi che il nostro P a rtito è chiam ato ad assolvere oggi e dom ani. Bisogna fo rm are diecine e d iec in e di m igliaia di q u a d ri, n o n solo p e r le va rie attività di P a rtito , sindacali, ecc. ma p e r occupare posti di direzione in tutte le branche della vita nazio n ale, p o li tica, am m inistrativa, cu ltu rale , econo m ica. D alla discussione è apparsa una n o tevole sfasatura tra l ’aumento, d e l n u m ero degli ¡scritti e l ’aum ento del n u m ero dei q u a d ri. C ertam ente è assai p iù facile reclu tare dei nuovi aderenti che fo rm are dei n uovi qu ad ri. Il p ro cesso di form azione di u n quadro è lu n go e rich ied e u n lavoro assiduo e co stante. Questo lavoro è reso p a rtic o larm en te difficile n elle a ttu a li c ondi zioni di vita n e ll’Italia occupata. La crisi dei q u a d ri è acutizzata dalle n o stre p e rd ite sensibili nella guerra partigiana. Ma la m ancanza dei q u ad ri è anche la conseguenza di u n o scarso la voro da noi svolto p e r la loro form a zione. La C onferenza ha deciso perchè 1) dal centro alla base venga svolto u n m aggior lav o ro p e r la ricerca d e g li, elem enti m igliori e p iù p ro m etten ti, e per. la loro educazione ed! il lo ro avan zam ento; 2) p erchè con m aggiore co raggio siano p ortati negli organism i d i rig en ti. nelle diverse istanze del P artrio, elem enti giovani e n u o v i; 3) p e r chè sia svolto u n m aggior lavoro d i educazione e di propaganda. La vita politica del Partito U n ’altra grave deficienza odierna del nostro P a rtito è la sua insufficiente vita polìtica in tern a. La penetrazione in seno al P a rtito di in flu en ze attesiste, le m anifestazioni di settarism o, le oscillazioni e le deviazioni dalla giusta linea politica s-ono le conseguenze della scarsa v italità in te rn a d el P a rtito . Il P a ra to d eve vivere politicam en te, e politicam ente deve vivere tu tto jl P a r tito . A questo scopo la Conferenza ha de ciso: 1) elim inare i resiceli del siste m a di d irezione indiv id u ale ed assicu rare in tu tte le istanzp del P a rtito il m etodo di d ’V ezione co llettiva; 2Ì p o rre sem pre a ll’ordine del giorno delle riu nioni del P a rtito , in tutte le istanze, n o n solo i problem i del lavoro p ra ti co. m a anche i p ro b lem i p o litici, sem p re n atu ralm en te legati a quelli della lo tta quotidiana. Per la difesa della linea politica del Partito I freq u en ti scarti, le oscillazioni d e l la lin e a del P a rtito che si notano alla base, e m anifestazioni settarie, n o n so no le conseguenze di una eterogeneità d el p a rtito o del p erm a n ere in esso di co rrenti ideologiche di sin istra o rifo rm isle, ma sono apparse, dai ra p p o rti dei delegati, essenzialm ente come il pro d o tto dj u n a scarsa assim ilazione della linea del P a rtito , a n zitu tto p e r in sufficiente discussione. L ’u n ità id eo lo gica dèi P a rtito è provata n o n solo dalla m ancanza di co rrenti contrastan ti n e l 6Uo in te rn o , m a anche dalla l i quidazione dei g ruppi dj opposizione che vivacchiano fu o ri d el P a rtito . La Conferenza ha deciso di iniziare una seria lotta politica p e r vincere tu t te le resistenze settarie ed attesiste che si oppongono ad u n a giusta realizza zione della lidea politica d el P a rtit» . Q nesta lo tta, dato il carattere d i q u e ste resistenze, deve essere condotta essenzialm este attravrso u n p ro fo n d o la voro di chiarificazione e di educazione, p e r elim in are d ùbbi e p e r una m igliore com prensione da p arte di tu tti i m i lita n ti della linea p o litica del P a rtito . I dirigenti del Partito La Conferenza si è svolta nelle condi zioni im poste dalla p resente situazione dj illegalità. E ’ im possibile q u in d i d a re i nom i dei delegati. E ran o presenti i com pagni che costituiscono 1 quadro dirigente del P a rtito n e ll’Italia ancora occupata. C om pagni a b itu a tj a lavorare n e ll’om bra da a n n i, nella p rofonda oscurità della vita illegale, m a che in questi anni di lavoro, n e ll’em igrazio ne, in carcere o al confino, sono stati conosciuti e stim ati d a centinaia di com pagni. N om i forse ancora ignoti a lle p iù larg h e m asse, m a ciascuno già nella p ro p ria città o regione rip etu to di bocca in bocca tra gli o p erai e d i m ilita n ti d ’avanguardia, n o m i d e stin a ti a diventare dom ani rap id am en te p o p o lari. I N O S T R I V iva ed o p e ran te è stata du ran te tu tta la C onferenza, come lo è n e l la v o ro ' di tu tti i gio rn i, il ricordo dei no stri C aduti, dai com pagni m o rti in com battim ento e d assassinati, dalle b e l ve nazi-fasciste. Q uanti com pagni so no caduti in questo u ltim o an n o ! Ognuno di noi vede la cerchia dei 6uoi am ici p iù in tim i, dei suoi frate lli di vita e di lo tta , fa rsi p iù ra d a. Q uanti avrebbero dovuto essere con noi nella C onferenza, e n o n p o terono esserci : G iam bone, m em bro d el Com itato r e gionale piem ontese, fu cilato a T o ri n o ; S rebenic G iuseppe, deputato co m u n ista n e l 1924, ucciso dai nazi-fascisti e gettato n ellT sonzo ; In n a m o ra ti V incenzo, segretario federale di F o li gno, caduto m e n tre com piva u n a m is sione di P a rtito ; C itterio (D iom ede), m em bro d el Com itato m ilita re dèi C. L. N. A. I., m orto in com battim ento; B ’eto lin i. isp etto re del P a rtito n e l V e neto. fu c ila to ; Sinigaglia, responsabile m ilita re dj F iren ze, m assacrato p e r la strada dai fascisti; P iero P aietta (Ne*flo), com andante di B rigata, m o rto in com battim ento ; C arini, com andante di B rigata fu c ila to ; G ardoncini, com an dante di divisione, fu c ila to ; Cascione e B u rra n ello , m assacrati a G enova; Mallozzi, già com battente e m utilato in Ispagna, fucilato a R om a. E tanti e ta n ti a ltri, di cui n o n si può ancora p a r lare. P arliam o poco dei no stri m o rti, noi com unisti. Siam o tro p p o p re si dalla lo tta, abbiam o lo sguardo fisso avan ti verso la m èta, a volte sem bra q u a si che ostentiam o una certa in se n sib ili tà. «Sai. G iano è caduto ». E si tira avanti. P referiam o tacere e lavorare. E ppure i no stri C aduti costituiscono il nostro p atrim onio p iù glorioso, la fo r za intim a che sorregge ciascuno di noi, e sono sem opre p resen ti n e l nostro la voro anche q u a n d o n o n ne p arliam o. Ed essi sono il p a trim o n io del popolo italian o , il retaggio che la nostra ge nerazione trasm etterà a quelle fu tu re, il prezzo coti cui i p iù n o b ili e p iù p u ri p a ra n o il riscatto del popolo ita lia n o d a ll’onta di venti anni di o p p re s s a n e fascista. Il loro nom e resterà eterno n e lla m em oria del n o stro p o polo. U ltim a è giunta alla C onferenza la In m ancanza dei no m i possiam o d a re alcune cifre m ed ie che indicano le caratteristich e generali dei com pagni p re sen ti alla C onferenza: anzianità m e dia c i p a rtito : 23 a n n i; perm anenza m edia in carcere o a l confino: 8 a n ni. N essuno d e i convenuti aveva più di 45 anni. Balza chiara da queste rifre la figura di quei com pagni che hanno la grave responsabilità di d irig e re il lav o ro del P artito nella d iffic ile situazione a ttu a le. U o m in i giovani ancora, m a già m atu ri p e r una lunga esperienza d i lo t ta riv o lu zio n aria. U om ini che haun» dedicato tu tta la loro vita a lla causa del p ro letaria to , 23 anni di lo tta ! v e ri . riv o lu z io n ari professionali » secon do la concezione di L en in , u o m in i cioè che hanno fatto della causa r i voluzionaria d el p ro letariato la causa della loroo vita. U om ini che conoscono tutte le difficoltà del lavoro ille g ale; che p e r i lu n g h i anni di oppressione fascista hanno ostinatam ente in Italia continuato la lo ro opera tenace, che hanno pagato di persona. U om ini che hanno sofferto p e r lu n g h i an n i il c ar cere ed il confino, che h an n o sofferta il torm ento p iù acuta della p rig io n ia , essere staccati d a l lavoro d el P a rtita , ina che anche n e l carcere e a l con fino n o n hanno cessato la lo ro a tti vità, hanno stu d iato ed hanno ed u ca to a ltri m ilita n ti, e r hanno fatto di C ivitavecchia, P onza, V cntotene, ecc. m algrado la sorveglianza' degli aguzse operaia e tutto il p o p o lo italian o . In questi uom ini il P a rtito p u ò avere fid u cia, può avere fiducia la elaszini fascisti, le u n iv ersità delT avanguardia p ro letaria. T ra questi uom in i p rendano il lo r» posto di resp o n sab ilità i giovani q u a dri form ati e m atu rati n e ll’infuocata esperienza di queste ultim e battaglie. C A D U T I notizia d el b a rb aro assassinio d el com pagno Gino M enconi, m em b ro del T riu n v irato in su rrezio n ale del N ord-E m ilia, com andante del C om ando u n ifi cato della piazza di P a rm a, so rp resa in u n ’im boscata m en tre com piva u n ’i spezione in m ontagna, fe rito , e poj le gato ancora vivo ad un letto , cosparso di benzina e d incen d iato . M enconi «M usoduro», era uno di quei com pa gni di cui abbiam o sopra p a rla to . l i berato n e ll’agosto ’43 dopo dodici a n ni d i carcere e di confino aveva p re so sub to il suo posto di c om battim en to n elle file partig ian e dove è cadu to eroicam ente. I l popolo dèlia sua Massa lo aspettava p e r affid arg li il p o sto di Sindaco. Il P a rtito p u ò essere orgoglioso dei suoi m ilita n ti. N essun P a rtito può v a n tare u n prim ato così alto di sacrifici e di eroism i, come il nostro P a rtito , il P a rt'to di G ram sci e di T ogliatti. Sia questo orgoglio in ciascun co m u nista elem ento di forza, spinta a com p iere sem pre e d ovunque, costi quel elle costi, il p ro p rio dovere di co m u nisti e di ita lia n i, p e r vendicare i n o stri m o rti caduti e c ontinuare la lor# opera. La Conferenza ha term inato i suoi lavori il 7 novem bre, anniversario del la gloriosa R ivoluzione c o n la q u ale i nopoli sovietici, il P a rtito bol scevico, h anno aperto nuove vie al progresso eeonnm ’co sociale e politico di tu tta la um an ità. E nuovo incitam ento a c o n ti n u a re tenacem ente n ella lo 'ta , ad s t accare a fondo, «per lia u id a re la b e l va fascista nel suo antro» è giunto il d; scorto che S ta lin ha p ro n u n ciato in 0 cc"s ione del 27.o annuale della R i voluzione d ’o ttobre. UN MESSAGGIO DI SALUJ0 A ERCOLI L a C o n feren za si è ch iu sa ria ffe rm a n d o la fiducia d e l P a rtito e d e lla classe op e ra ia d eW T ia lia anco ra o c c u p a ta n e l suo Capo, E rcoli, V uom o che a ttr a v e r so la su a lo tta p iù che v e n te n n a le ha m o stra to a l m o n d o q u a li sono le q u a lità m ig lio ri dello^ classe o p era ia e d el p o p o lo ita lia n o . E sta to q u in d i in v ia to u n m essaggio d i c u i d ia m o il testo in a ltr o p a rte . p ù a sadw 'z& a, p o ib à peMUWi&iA Ha ORGANO CENTRALE DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO vìa cU M a h in ca cita e d e i {UituKO- Ba - Fondato da: n&SS&iA S0&0- n&dd'unicwA n a z io n a - ANTONIO GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli) J ta é ia p o ih à buoviVia d a p io - Ha d i tu tte , de (bhAA phxxghASSÌVA. (da! rapporto politico alla Conf.dei Triumvirati insurrez.) A N NO X X I - N . 2 0 - 1 0 D I C E M B R E 1 9 4 4 (edizione dell'Italia settentrionale) P r o le ta r i d i tu tti i p a e s i , u n i t e v i ! M obilitazione popolare contro il freddo, l a fa m e e d il terrore n a z i - f a s c i s t a G randiosi m o v im en ti d i massa si sono avuti nelle u ltim e settim ane: scioperi in t u tt i i centri operai, vaste dim ostra zio n i d i solidarietà d i tutto il popolo con le sue avanguardie com battenti, ma n ifestazioni im p o n e n ti per il 2 e il 7 novem bre, concorso d i massa alla Settininna d el Partigiano. A ttraverso la batta glia insurrezionale si realizza la m o b ili tazione d i tu tto il popolo: basti una ci fra, a V ado Ligure il 95% della popola zio n e ha concorso ad una raccolta di fo n d i e d i viveri per i V olontari della Libertà. rigenti d e l F ronte N azionale debbono m obilitarsi per dare a questa lotta il loro m assim o c o n trib u to ; i G.A.P. e le S.A J°. devono porsi l’o b b iettiv o della difesa d elle grandi agitazioni popolim i e d ife n d e rle attaccando il nem ico. Soltanto così le fo rze d i avanguardia d e ll’insurrezione assolveranno alla loro Il nem ico ha voluto contrattaccare, ha creduto di poter approfittare d e ll’in izio d e ll’inverno: serrata alla F iat M irafiori, serrata d i tre d elle p iù im portanti fa b briche d i M ilano, serrata a D alm ine. D opo la m enzogna, crede d i avere tro vato una nuova « arma segreta », la serrata. Ha paura d ello sciopero e pensa che gli operai m essi sulla strada non possano scioperare; crede d i avere così in m ano il m ezzo infa llib ile per stron care con il freddo, con la fam e, la decisa volontà insurrezionale d e l popolo e di poterlo q u in d i aggiogare al carro nazista. Il nem ico si sbaglia: l’arm a della ser rata si spunta già sulla solidarietà ope raia, pei• la quale l ’attacco ad un grup po anche esiguo d i lavoratori diventa attacco d i classe operaia. M ilano prole taria ha risposto con lo sciopero gene rale alla serrata della Caproni, Folk, Ma rcili. Ma le masse rispondono al nem ico soprattutto attaccandolo d i sorpresa, dove m eno se lo aspetta, scegliendosi da sè il terreno della lotta. I l nem ico con centra le sue fo rze e ci attacca in una fabbrica; noi rispondiam o scioperando in altre fabbriche e d in altre città, noi rispondiam o allargando il terreno della loitu dada fabbrica alia strada, c o m b i nando gli scioperi e le ferm ate con le d im ostrazioni, l ’agitazione econom ica con l intervento diretto per procurare ciò che ci manca. In questo glorioso anno d i guerra li beratrice, la lotta partigiano è il fa tto più nuovo e più eroico. Ma l ’esperienza par tigiano n o n è esperienza soltanto d elle avanguardie m igliori: è l ’esperienza di tu tti. Così all’offensiva nazi-fascista noi rispondiam o con lattica partigiano, Viniziativa resta e resterà nelle nostre m ani e con noi è anche la forza schiacciante d i una causa già vittoriosa. T attica partigiano: attacco veloce e di sorpresa, allargam ento d el cam po d i bat taglia, m ob ilità delle nostre forze per poter disperdere quelle d e l nem ico, v it toria sulVavversario per la forza d el no stro num ero, della nostra agilità e della nostra decisione. Tattica partigiano v u o l dire q u in d i m assima autonom ia delle organizzazioni periferiche, responsabilità d i autodeci sione ai C om itati cVAgitazione com e ai C om itati d i Liberazione locali, ai Co m ita ti contadini e a q u e lli d e l Fronte della G ioventù, ai G ruppi di difesa della D onna ed ai C om itati d i in q u ilin i. Perchè tattica partigiano si realizza m obilitando il popolo nei suoi organism i locali, chia m andolo alla responsabilità della vita dem ocratica, d i cui già oggi gettiam o le basi nella rete d e ll’organizzazione del F ronte Nazionale. Il popolo ha dim ostrato d i possedere già la lattica partigiano: sono d i questi giorni num erose azioni d i donne che hanno attaccato autocarri nazisti carichi d i viveri. In questi giorni una folla di donne e d i b am bini ha ricuperato a Lovere trecento quintali d i carbone, in questi giorni f i l e im p o n en ti si sono riversate sui viali e sui parchi per ap provvigionarsi d i legna. L e masse attac cano, attaccano d i sorpresa, rendono va na la reazione nem ica che ha d ovuto sfoggiare la sua consunta dem agogia per nascondere la mala parata. Così, lottando contro la fam e, contro il freddo e contro il terrore nazifascista, il popolo tutto si m obilita alla battaglia insurrezionale. Lottare con la più grande decisione La battaglia insurrezionale non è sol tanto m oto di gruppi di avanguardia, ma lotta che scaturisce dalla tragica realtà della nostra vita d i oggi. N o i vogliam o l insurrezione nazionale perchè vogliam o la libertà e la indipendenza, perchè vo gliam o salvare ciò che rim ane d e l n o stro patrim onio nazionale, ma noi lo vogliam o sopratutto per salvare la n o stra vita e quella della nostra fam iglia. N ella lotta per la vita che ogni italiano conduce, giorno per giorno, contro la fam e, il fred d o e d il terrore nazifasci sta, p e r la difesa dei suoi interessi im m ediati, l ’insurrezione nazionale trova la forza maggiore. A questi m o v im en ti d elle masse biso gna p iù intim a m en te collegare la nostra azione politica e m ilitare. G li organi d i fu n zio n e che è d i essere le pattuglie di p u n ta nella lotta delle masse popolari, non g ru p p i d i élite d ista c c a ti dalla realtà quotidiana. E il P artito C om unista, par tito d e l popolo, saprà indicare — col l’agitazione tenace d e i suoi m ilita n ti — la giusta via anche in questa fase della battaglia insurrezionale. Non dare tregua ai tedeschi e ai fascisti Il compagno Ercoli ha rivolto a tutte le organizzazioni del Partito della zona occupata ed a tutti i compagni il seguente messaggio : «Attiriamo l’attenzione di tutte le organizzazioni del Partito e di tutti i « compagni sui nostri doveri del momento presente. Le dichiarazioni dei Capi « delle Nazioni Unite durante e dopo la riunione di Quebec e di Mosca, hanno « sottolineato chiaramente che siamo entrati nell’ultimo periodo, anzi negli ultimi « mesi della guerra. La guerra, ha detto Churchill, potrebbe finire anche prima « di Natale, ma potrebbe anche durare fino alla primavera. E’ evidente che queste «dichiarazioni impongono a tutti i combattenti contro la Germania hitleriana, « il dovere di fare proprio in questo momento il più grande sforzo per ridurre «al minimo i termini della lotta e raggiungere la vittoria al più presto. I co« munisti e i patrioti italiani devono dunque moltiplicare in questo momento la « loro attività. Se riusciremo ad obbligare i tedeschi ad abbandonare il nostro « Paese al più presto, sarà questa una grande vittoria, non solo nostra, ma di « tutte le forze della libertà. « Raccogliete tutte le energie, gettatevi nella lotta con la più grande de« cisione, coscienti che si tratta dell’ultimo sforzo decisivo. Rafforzate il nostro « fronte e estendetelo in tutti i modi ed in tutte le forme. Non date tregua ai « tedeschi ed ai fascisti. Gettatevi su loro con tutte le armi. Distruggeteli, ucci« deteli dappertutto dove essi si trovano. Scatenate tutti i possibili movimenti di « massa in tutte le regioni occupate. Avanti per la più rapida liberazione com« pietà del nostro Paese ». Roma, 1° Novembre 1944. LA NOSTRA OFFENSIVA INVERNALE Il m essaggio del com pagno E rco li r i chiam a tu tti i com unisti e tu tti i p a trio ti d e ll’Italia occupata al dovere di in ten si ficare con ogni sforzo l'offensiva in su r rezionale contro il nem ico, di gettarsi nella lo tta colla p iù grande decisione, di non dare tregua ai tedeschi ed ai fascisti. Q uesto appello del Capo del P a rtito C om unista sarà colto con il p iù grande entusiasm o da tu tti i com unisti e da tutti i p a trio ti che in queste u ltim e settim ane hanno saputo dim ostrare coi fatti la loro a rd en te volontà di continuare la lotta fino alla v itto ria ed alla lib erazio n e del nostro Paese. Essi h anno dim ostrato coi fatti di respingere i suggerim enti di q u an ti andavano sussurrando loro al l ’orecch io che orm ai p e r quest’anno non c’era p iù n ulla da fare, che la partita era o rm ai rin v iata alla prim av era òd a ll’estate prossim a, che conveniva rasse gnarsi, starsene tra n q u illi, sm obilitare, to rn arsen e a casa. Q uesti consiglieri della diserzione e della c ap ito la zio n e n o n hanno avuto suc cesso presso i valorosi p a rtig ian i. Le B rigate G arib ald i hanno saputo, anche in questa occasione, dim ostrare col lo ro esem pio di essere veram ente d elle fo r m azioni m odello. Le proposte di tregue e di com prom essi, il bando d el 10 N o vem bre, le difficoltà della stagione in vernale n o n hanno scosso la sicura vo lo n tà d i lo tta dei p a rtig ian i. Da tu tti i settori del fro n te p artig ian o giungono b uone notizie, m algrado le en o rm i dif ficoltà, la vasta offensiva di ra stre lla m enti nazi-fascista è stata ovunque r e spinta, nè le lusinghe nè la forza hanno p otuto piegare la resisteza partig ian a. I p a rtig ian i hanno eseguito le istruzioni del C om ando generale del C orpo dei V o lontari della L ibertà, hanno adottato le m isure necessarie, hanno occupato nuove posizioni p iù favorevoli p e r lo sviluppo della g u errig lia d u ran te l ’in v er no, hanno esteso in p ian u ra il lo ro fro n te d'attacco, hanno saldato i collegam enti con le nuove decine e decine di brigate S .A J1. che inq u ad ran o e p o rtan o alla lotta arm ata decine di m igliaia di nuovi com battenti. In tan to nelle città si sviluppa sem pre più largam ente contro il freddo, la fam e ed il terro re , contro i nazi-fascisti ed i p a d ro n i collaborazio nisti lo ro com plici, la lotta delle m asse p e r il pane ed il carbone. La m o b ilita zione dem ocratica di tutte le energie p o p o lari, attraverso la sem pre p iù vasta re te dei C om itati di L iberazione p e rife rici, di officina, di villaggio, di casa m ento, di rio n e, di ufficio, di scuola, ecc. suscita una p iù vasta attivazione di tutte le m asse, perm ette di organizzare u n largo m ovim ento di solidarietà per fornir* ai p a rtig ian i un aiut* ssmpv* crescente, dà nuovo vigore al m ovim ento in surrezionale. L’inverno avanza con tu tti i rig o ri e ci trova ancora im pegnati nella dura battaglia. Ma questo inverno n o n se gnerà una stasi della no stra lo tta, anche noi ita lia n i saprem o scatenare sul n o stro fronte di lotta contro il com une n e m ico, accanto alle m aggiori offensive alleate, la nostra offensiva inv ern ale. IL MARESCIALLO TITO E rcoli ci rico rd a che la guerra può finire anche d u ra n te l ’inverno e che b i sogna essere coscienti che si tratta dello sforzo decisivo. N oi assistiam o, infatti, in tutta l ’E uropa ad una crescente in tensificazione degli sforzi a lleati p e r dare alla belva agonizzante, e che è quasi com pletam ente ritira ta n ella sua tana, il colpo decisivo. E, m en tre in Italia l ’a vanzata A nglo-A m ericana continua, an che se len tam en te, si com batte orm ai d entro alla tana. Il fronte occidentale è nuovam ente in m ovim ento, m arcia in avanti verso il R eno e la p ian u ra ted e sca. Sul fronte orientale, m en tre si com b atte già entro i confini d ella P russia, è im m in en te lo scatenam ento della gran de offensiva invernale d e ll’E sercito R os so. Q uesto ha saputo ogni inverno in fliggere ai tedeschi fo rm id a b ili rovesci, anche questo inverno esso coglierà nuo ve grandiose v itto rie, p e r realizzare la direttiv a data da Stalin il 7 N ovem bre e p o rtare « La B andiera della vittoria a B e rlin o ». P iù v irin o a noi, sul fronte ungherese, grandiosi avvenim enti si sono svolti in questi ultim i giorni che aprono nuove possibilità. La congiunzione d e ll’E sercito R*ss* c a ll’E serait* Jagoslav*, la grand* v itto ria di C inquechiese, l'avanzata so vietica oltre il D anubio fino al lago B alaton e lungo la D rava pongono com pletam en te la prospettiva della prossi m a creazione, ai confini orien tali d el l ’Italia, di u n nuovo grande fronte al leato ed am ico, che c o n trib u irà in m odo decisivo alla lib erazio n e del territo rio italiano. L ’E sercito Rosso, assiem e a ll’Esercito di T ito, si avvicina alle fro n tie re ita lian e ap p o rta to re di lib e rtà e di indipendenza. Esso è già a m eno di 300 chi lo m e tri da T rieste, m en tre le forze di T ito prem ono sul L ito rale e sono già collegate con le n o stre forze partig ian e del V eneto. L’ E sercito Rosso si avvicina. Q uesta pro sp ettiv a suscita n e ll’anim o d i tu tti i co m battenti ita lia n i u n nuovo entusia smo, m o ltip lica le energie, rappresenta u n potente fatto re di m obilitazione e di spinta alla lotta. P iù che m ai, avanti, dunque, p e r la nostra offensiva inv ern ale. Ogni giorno di m eno di occupazione nazista sono tan ti sacrifici di m eno, tan te vittim e ri sparm iate, ta n ti u o m in i salvati dalla de p o rtazione, tante m acchine e m aterie p ri m e e p ro d o tti a lim en tari salvati dalla ra p in a tedesca. La lo tta costa sacrifici, m a essa p erm ette di risp a rm iare ben p iù g randi rovine e sciagure, essa ab b rev ia la d u rata della occupazione te desca, essa sola può im p ed ire ai p re d o n i ed agli assassini h itle ria n i di trasform are tutta l ’Italia in una « te rra b ru ciata ». A ll’appello di E rcoli i com unisti del l ’Italia occupata risp o n d o n o tu tti: p re sente, e si gettano con ancora m aggiore a rd o re nella b a tta g lia insu rrezio n ale p e r la salvezza del Paese. R IN A S C IT A N A Z IO N A L E L ’interv en to inglese nella soluzione d ella crisi governativa italian a e le p a ro le p ro n u n c ia te alla Cam era dei C o m uni dal M inistro E den hanno p ro fo n d am ente tu rb ato la coscienza dei p a trio ti ita lia n i. Con il legittim o o rgoglio che ci d e ri va dalla sicurezza di com piere tu tto il nostro dovere p e r il trio n fo di quella causa di lib e rtà e di in d ip en d en za per la q u a le si batto n o le N azioni U n ite e di occupare, al di là di ogni sottigliezza g iuridica, u n posto di alleati n e l fronte com une dei p opoli lib e ri, sentiam o il dovere di e sp rim e re a p ertam e n te i sen tim en ti n o stri e di tu tti i p a trio ti a f ferm ando che il popolo italiano h a con q u istato con la m agnifica ep o p ea di q u e sti u ltim i 15 m esi ,il d iritto di scegliersi lib e ram e n te al di fuori di ogni estranea ingerenza nei suoi affari in te rn i, quel governo che co rrisp o n d e alla sua vo lo n tà ; che è, so p ra tu tto , volontà di c o n d u rre , con la più larga m o b ilitazio n e di tu tte le sue energie, la guerra di lib e razione a fianco dello N azioni U n ite e di sta b ilire con tu tte queste i ra p p o rti di p iù fra te rn a collaborazione e d i sin cera e stab ile am icizia, p a rtico la rm e n te con le tre grandi potenze dem ocratiche: In g h ilte rra , U n io n e Sovietica, Stati U n iti. A giustificazione d el recente in te rv e n to inglese n ella crisi m in iste ria le ita lia n a , il M inistro E den ha rico rd ato ai Co m u n i ch e l ’Ita lia è una potenza « cobel lig e ran te » e non an co ra u n a potenza « alleata », e che le condizioni di a rm i stizio danno d iritto al governo inglese di e sp rim e re la sua « o p in io n e circa la n o m in a di qualsiasi uom o di Stato in Ita lia ». I p a trio ti ita lia n i non possono non rico rd a re al M inistro E den che 15 mesi sono orm ai passati dal m om ento in cui l ’In g h ilte rra ha concesso l ’arm istizio al re ed al governo B adoglio, a d un capo di Stato cioè che aveva dich iarato la guerra ed aveva p e r v enti a n n i coperto con la sua resp o n sab ilità tu tte le in fa m ie del governo fascista e ad un gover no nel q u ale si trovavano perso n alità corresponsabili d el fascism o e della guer ra . Q uelle diffidenze e q u e lle p re ca u zio n i che potevano a llo ra essere rite n u te giustificate so p ra ttu tto p e r m otivi m ili ta ri, ed an ch e p e r im p e d ire l ’e ventuale rito rn o al governo di uo m in i c om pro m essi col fascism o e infidi alla causa alleata, n o n h anno certam ente p iù ra gione di essere o ra , riv o lte contro u o m ini e p a rtiti che h anno sem pre lottato contro il fascism o, che h anno sem pre avversato la sua p o litica di aggressione e di ra p in a , che si sono schierati subito, d al prim o giorno d i g u erra, p e r il trio n fo d ella causa d ella lib e rtà e d e ll’in d i pendenza dei popoli. II popolo italiano h a dato in questo durissim o p erio d o una m agnifica prova di coraggio e di resistenza. Esso sta as sai d u ra m e n te pagando coi sacrifici e con le p rivazioni p iù gran d i, l ’o n ta di aver dovuto sopportare il governo fa scista, contro il qu ale esso del resto non ha m ai cessato di lo tta re, anche q u a n do il fascism o tira v a in cam po in te rn a zionale, e p a rtico la rm e n te da pa rte dei conservatori inglesi, sostegni ed a p p o g gi che lo rafforzavano. 1 P a trio ti ita lia ni hanno col loro sangue conquistato a ll ’Italia il d iritto di sesere considerata d alle N azioni U n ite com e u n paese a l leato e di essere tra tta ta come tale. I p a rtig iu ai che com ettano sulle A lpi il nem ico com une sono dei fratelli d ’a r m i d ei soldati sovietici, inglesi, a m e ri cani, jugoslavi, francesi e di tu tte le N azioni U n ite, ed hanno stabilito con loro sul terren o d ella lotta una fra te r nità che va riconosciuta anche in cam po diplom atico. I P a trio ti ita lia n i hanno conquistato p e r il popolo italian o il d iritto di p o ter lib e ram e n te d ecid ere d e i loro affari i n te rn i. Q uesto d iritto gli è stato solenne m ente riconosciuto p e r in iziativ a d e ll’U nio n e Sovietica, alla conferenza di M o sca del n ovem bre 1943, e d è oggi n u o vam ente conferm ato d a ll’im p o rta n te d i chiarazione del D ipartim ento di Stato p e r gli A ffari E steri degli Stati U n iti. Seconda questa d ich ia ra z io n e le con dizio n i di arm istizio non c o ntem ple re b b ero la p ossibilità di u n interv en to n ella situazione in te rn a ita lia n a se non p e r su p e rio ri esigenze m ilita ri: m a q u e ste n o n sono affatto in gioco n ella crisi attu a le , nè sono state del resto a d d o tte dallo stesso M inistro E den. II popolo italian o ha dato in questo u ltim o anno sufficienti prove di senso di re sp o n sa b ilità, di u n io n e, di co n co r d ia per non essere trattato come u n m i n o re n n e. Esso ha accettato d i rin v ia re alla decisione sovrana d e ll’A ssem blea C ostituente la soluzione d el problem a m onarchico, m algrado la ventennale com plicità della m o n arch ia col fascism o e m algrado il fatto che essa con tin u i ad essere il centro d egli in trig h i e delle m anovre che im pediscono la dem o cra tizzazione e la rip resa del Paese. Esso non può perciò com p ren d ere il signifi cato ed i m otivi di u n in terv en to che si è oggettivam ente riso lto a favore di q u elle forze re az io n a rie che sono re sp o n sabili del fascism o, della guerra e d e l l’attu ale catastrofe che h a colpito il Paese. L ’in terv en to inglese si è invece d iretto contro il C .L .N ., ha colpito cioè quella che è oggi la suprem a e sp ressio ne della volontà po p o lare, il centro e la ban d iera di quel m ovim ento u n ita rio di m assa che tra sc in a n ella lo tta n e ll’I talia occupata i p iù larg h i stra ti del p o polo italiano e solam ente un governo d el C .L .N ., p o trà assicurare la rip resa del Paese, m an ten ere u n o rd in e fondato sulla dem ocrazia e su lla lib e rtà ed im p ed ire che an ch e l ’Ita lia sia teatro di avvenim enti d o lo ro si com e q u e lli p ro vocati in B elgio e n ella G recia dalle forze della reazione. In questi giorni abbiam o nuovam ente sentito q uanto è d uro il cam m ino d ella rinascita d a ll’abisso in cui il fascism o ci ha g ettati. Ma noi com unisti siam o ben decisi a p e rseg u ire q u e st’opera di r i presa nazionale. Il P a rtito C om unista è il p iù conseguente d ifensore degli interessi n azio n ali p erchè è il p a rtito della classe o p e raia, della classe che è lib e ra da q u e lle oscure collusioni sociali che legano a ltre classi ad u n a politica con traria ai re a li 'in te ressi del Paese. S ap piam o che in q u e st’o p e ra di re stau ra zio ne nazionale abbiam o vicino a n o i i P a trio ti sin ceri di tu tti i p a rtiti a n tifa scisti e tu tti gli italian i così com e n o i, desiderano la rinascita d e l nostro Paese. Le forze progressive ita lia n e non so no sole. Esse possono c ontare su ll’aiuto delle forze progressive attive ed in svi luppo in tu tte le N azioni U n ite, in I n g h ilte rra e n egli Stati U n iti e, vicino a noi, n ella nuova Jugoslavia dem o cra tica e d in F ran cia. N oi possiam o contare su ll’a iu to d e ll’U n io n e Sovietica che lò t ta p e r l ’in d ip e n d e n z a e p e r la lib e rtà di Lutti i popoli. Il Regime socialista ha dato al nostro popolo e alla nostra Armala una forza grande ed invincibile. (D a l diseorso d i S ta lin in occasione d el 27.• A n n iv e rsa ria d e lla R iv a lu z. d ’O ttobre) Per un governo dei G.L.N., per un governo de! popolo Il C .L .N .A .I. ha approvato n ella sua riu n io n e del 3 dicem bre, il seguente o r dine del g iorno: « Il C om itato d i Liberazione per l ’A l ta I ta lia depreca che n e l m om ento a t tuale, quando gran p arte del paese geme lotto l ’o ppressione tedesca e, sotto ia ti ran n ia fascista, siasi pro d o tta a Rom a una crisi d i governo per l ’intervento di forze oscure in co n tro llate, la cui opera determ inò l ’avvento del fascism o, lo so stenne fino a ieri portando il Paese alla rovina, ed oggi ten d e di nuovo a scin dere gli ita lia n i od in q u in a re i P a rtiti éd a rid u rre la politica alla m eschina difesa degli in teressi personali e di gruppo, rinnovando m etodi e sistem i, dei q uali la catastrofe ita lia n a segna la condanna storica. « Il C om itato d i L iberazione N azionale per l ’A lta Italia, n e lla concorde volontà dei P a rtiti di m an te n ere l ’u n ità nella lotta p e r la lib erazio n e nazionale, affer m a esplicitam ente che fino alla riu n io n e della C ostituente i C om itati di L ib e ra zione sono l ’unica rappresentanza le g it tim a del popolo e riuniscono le forze vive del Paese. In nom e delle ragioni ideali che condussero alla lotta v e n te n n a le contro il fascism o, alla form azione dei C om itati di L iberazione, e nel p e r sistere n elle ragioni ideali, sole is p i ratrici della guerra p e r la lib ertà e con tro il tedesco, sostenuta da o ltre u n anno dalle form azioni m ilita ri p a trio ttich e , in nom e d eg li in n u m e ri m a rtiri, il C om i tato p e r l ’A lta Italia proclam a che la vita politica del paese deve esplicarsi u n i cam ente n e ll’am bito definitivo d ei C o m ita ti di L iberazione e dei P a rtiti che li com pongono, escludendo che q u a l siasi a u to rità, e anche la C orona, possa legittim am ente ap p ellarsi a gru p p i e ca m arille estranei ai C om itati, dei quali soltanto .il G overno deve essere em a nazione. « Il C om itato di L iberazione Nazionale per l ’A lta Italia, investito di a u to rità di governo per la parte d el Paese ancora occupata, invita fo rm alm en te i P a rliti d e ll’Italia lib erata e tu tti i cittad in i a l l ’unione necessaria p e r il b en e suprem o del P aese e condanna ogni intrig o che, im pedendo l ’opera del G overno centrale, e persino il form arsi di un G overno, ostacola colpevolm ente il risorgere d e l la P a tria alla dignità di N azione lib e ra. Considera che solo un governo form ato da persone designate dal C om itato di L iberazione N azionale può trovare la forza e l ’au to rità necessaria per reggere le sorti del Paese in questa grave ora della sua storia e che u n tale G overno ra p p re se n ta l ’elem ento p iù efficiente per potenziare il contributo italiano alla guerra com une d elle N azioni U nite ». L ’ord in e d el giorno volato dal C .L.N . A .I. e sp rim e la volontà di tu tti i P a trio ti d e ll’Italia occupata di fronte alla gra ve crisi che si è a p erta a R om a. I P a trio ti che n elle n o stre regioni a n cora calpestate dal nem ico si battono in d urissim e condizioni contro l ’invasore hanno una loro p aro la da d ire in questa crisi. N essun governo italiano che v o glia p re te n d e re di governare in n om e di tu tto il popolo italian o , ed essere v e ra m ente il governo di tutta l’Ita lia , può ig n o rare la volontà e le aspirazioni dei P a trio ti d e ll’Italia occupata. G li eroici P a rtig ia n i che stanno in questa settim a na respingendo ovunque i d u ri assalti d ei nem ici, gli o p e rai di T orino, di M i lano e di D alm ine in aspra lotta contro gli affam atori nazisti e fascisti, i conta- dini d e ll’E m ilia che difendono con le a rm i il patrim o n io della N azione, h a n no b e n p iù d iritto di in te rv en ire nella soluzione della crisi governativa, o fare pesare la lo ro v olontà, che certe illu stri com parse del vcechio m ondo p a rla m e n ta re ita lia n o che, dopo v enti anni di acquiescente passività e com plicità col reg im e fascista, sono to rn ate sulla scena politica e si m ostrano disposte a ric o m in c iare la triste com m edia d e lle lu n ghe crisi m in iste ria li, con visite a ca ten a al Q u irin ale, consultazioni e m a novre di corridoio. N on è p e r risu sc ita re i vizi del vecchio sistem a p a rla m e n ta re ita lia n o , vizi che ne d eterm inarono il crollo ignom inioso del 1922, che ci siam o b attu ti p e r venti a n n i, m a per creare un nuovo reg im e di popolo, una dem ocrazia della q u ale siano protagon iste im m ediate le grandi m asse p o p o la ri, e nella (piale la volontà pop o lare sia la fo n te unica del po tere. Il m odo con cui la crisi è stata p ro vocata d alle forzo reazionarie illu stra con chiarezza tu tti gli ostacoli che h a n no inceppato l ’azione del governo Bonom i, so p ra tu tto p e r q uanto riguarda l ’o p era di ep u raz io n e . In re altà quelle l o rèe che h an n o trovato nel fascism o il loro governo, le forze d el grande cap i talism o m onopolistico e della grande p ro p rietà ag raria, sono m o b ilitate (ter im p e d ire una re ale dem ocratizzazione del paese. Esse sabotano in questo m odo ogni possibilità di rinascita nazionale e tradiscono ancora una volta l ’interesse della N azione p e r gretti m eschini calco li di p a rte . D opo avere ostacolato l ’a zione del governo B onom i, q u e ste forze h anno determ in ato la crisi, p u ntando evid en tem en te sullS form azione di un nuovo governo dal quale dovrebbero es sere escluse le forze dem ocratiche p o p o lari. M entre scriviam o la crisi si trascina orm ai d - ■■'a settim ana,' attraverso ilicid e n ti clic hanno d o lorosam ente colpito l ’anim o del r. alo italiano ap p are e v i d e n te che ro lli;! ttivo della reazione è q uello di pr.. -e una ro ttu ra d e ll’u n io n e dei p arli;! ntifascisti ed il loro allontanam ento dal po tére. E ’ più che m ai necessario, invece, n e l la grave situazione n ella quale si trova il paese e di fro n te alla sfacciata ed im p ru d e n te aggressività d elle forze reazio n a rie , che tu tti i p a rtiti antifascisti s trin gano sem pre di pfji la loro u n io n e con una politica ferm a e accorta, n o n si fac ciano e stro m e tte re dalla d irezione dello Stato. L ’unio n e di tu tte le forze nazoinali p o p o lari deve essere m antenuta e ra ffo r zata, cd essa può realizzarsi soltanto a tto rn o ad u n governo che sia l ’e sp res sione del C .L .N . I C om unisti, che hanno sem pre lav o rato p e r il m antenim ento ed il rafforza m ento del fronte nazio n ale u n ita rio , e che con alto senso d L resp o n sab ilità h a n no sem pre riv endicato il posto che loro spetta n ella direzione del paese, lav o ra no an ch e in questo grave m om ento p e r l ’un io n e di tu tte le forze nazionali e p o po lari atto rn o al C. L ., e p e r la fo rm a zione di un governo che sia l ’e sp res sione del C .L .N . e n el quale le forze p o p o lari dem ocratiche possano re a liz zare una p o litica di presenza e di in te r vento per assicurare la ricostruzione d e m ocratica del paese. T utto il p a rtito se gue ed appoggia l ’azione che in questo senso, con la sua grande a u to rità p e rso nale va condueendo in questi giorni il suo capo, il com pagno T o g liatti. Il Matate «lea partigiano D opo il grande successo che ha coro nato l ’iniziativa della settim ana d el P a r tigiano e che ha dim ostrato quanto il popolo italiano si senta legato ai suoi figli m igliori che com battono in a rm i sui m onti, i G ruppi di Difesa della D onna ed il F ro n te della G ioventù hanno p r e so u n ’altra iniziativ a: il N atale del P a r tigiano. N atale si avvicina, il secondo già che questi ragazzi dovranno fare lo n ta n i d a l le loro fam iglie, ma per n u lla d im e n ticati dal popolo italiano tu tto , che r i conosce in loro i m ig lio ri com battenti per la salvezza e la lib erazio n e della P a tria . In occasione di questa festa, gli a d e ren ti ai G ruppi di Difesa ed a l F ro n te della G ioventù si m obilitano perchè ogni brigata, ogni distaccam ento di V o lo n ta ri della L ibertà riceva in quel g io r no, che un tem po tutti ci riu n iv a attorno a lle nostre m am m e, i suoi pacchi n a ta lizi e le lettere di augurio e di affettuo so saluto degli italiani, che seguendo il loro esem pio com battono n ella città e n e lle cam pagne contro il nem ico nazifasaista. Solidarietà di popolo verso i Volontari ¡della Libertà La Settim ana del P artig ian o , org an iz zata dai G ruppi di Difesa della D onna e dal F ro n te della G ioventù, si sta su c cessivam ente realizzando in tutte le provincie d e ll’Italia ancora occupata: dopo i successi ottenuti recentem ente da q u e ste iniziative n e ll’E m ilia, è o ra la volta di M ilano e di Savona. In iziatasi il 13 novem bre, la « S etti m ana del P artigiano » ha avuto, a M i lano, un successo di m assa veram ente im ponente. T utte le p rin cip ali fa b b ric h e hanno ferm ato il lavoro, m olti comizi sono stati ten u ti dai G iovani del F ro n te nello m ense di fabbrica e a ll’uscita delle officine, sommo ingenti e rilevanti q u a n tità di lana e di generi di conforto sono state raccolte. E ’ da segnalare l ’in iz ia tiva dei G ru p p i e del F ro n te di inviare presso le form azioni ragazze p erchè con segnino p ersonalm ente le sem m e ed il »w torial# raccolti ed esprim ane a viva voce il sentim ento di affetto e di g ra ti tu d in e clic lega le grandi m asse operaie alle eroiche avanguardie arm ate dei V o lontari della L ib ertà. A Savona e a Vado la settim ana del P artig ian o h a ovun q u e o ttenuto un la r ghissim o successo di m assa: il 60 per cento della popolazione di Savona, il 95 p e r cento di quella di V ado h a c o n tri b u ito alla raccolta di d e n aro e di generi di conforto p e r i P a rtig ia n i. Sono state raccolte 180.000 lire alle q u a li debbono aggiungersi 60.000 lire ricu p e rate dalle SA P colla vendita di m ateriale in d u stria le che i tedeschi stavano per po rtarsi via. U n E roe N azionale: Giorno dei Morti giorno dei Caduti per la Libertà N otevole successo lia ottenuto l ’i n i ziativa dei G ruppi di D ifesa della D o n na di o n o ra re , il prim o e il due n o vem bre, la m em oria dei nostri C aduti, visitando e infiorando le lo ro tom be. A M ilano lu tti i G ruppi hanno p a r tecipato alla m anifestazione: a M usocco, fra le 15 e le 15,30 affluivano in m assa le ad eren ti ai G ru p p i, cariche di fiori o rn a ti con nastri tric o lo re. I fiori sono stati p o rtati in grande q u a n tità e, dato il loro prezzo elevato, centinaia e m i gliaia di donne hanno c o n trib u ito a p a garli. Lina a d ere n te ai G ru p p i ha preso la parola sulla tom ba dei no stri eroi, ricordando il loro sacrificio e p ro m e t tendo vendetta. La gran fo lla che si a n dava raccogliendo com m entava fa v o re volm ente l ’iniziativa d elle donne, per cui la m anifestazione si trasform ava in m anifestazione di tutto il popolo m ila nese. A naloghe d im ostrazioni sono state organizzate a Legnano, a C am biago ed in a ltre località della P rovincia di M i lano. A B ergam o grande m anifestazione in città e nei paesi vicini con d istribuzione d i m igliaia di m anifestini. M olti fiori deposti n ei cim iteri sulle tom be dei M ar tiri p e r la L ibertà, com izio al cim itero. A Vareae, il prim o n ovem bre fu l ’o c casione p e r com m em orare i 15 G a rib al d in i recentem ente m assacrali. V enne fa t ta una larghissim a distrib u zio n e di m a n ifestini con l ’invito alla popolazione di recarsi al cim itero, m en tre corone di allo ro venivano deposte sulle tom be dei C aduti. 11 concorso della popolazione fu v eram ente largo, tanto che verso m ezzo giorno sulle tom be c’era uno strato di fiori di o ltre mezzo m etro. In una im p o rtan te fab b rica il lavoro venne fe r m ato p e r sette m in u ti in o n o re dei M ar tiri. M anifestazioni dello stesso genere si eb b ero a V oldom ino, M alnate, Barasso, Brissago. A T orino una im m ensa folla ha sfilato e sostato davanti alle num erose tom be che scom parivano sotto i fiori p ortati da delegazioni operaie, garib ald in e, fe m m in ili, giovanili e del popolo tutto. D ue giovani del F ro n te d e lla G ioventù hanno p arlato successivam ente sulle tom be di Di N an n i, B ravin, G iam bone e G ardoncini. A ll’appello a ll’in su rre zio ne con il q u ale term inava l ’allocuzione, tu tti gli astanti alzavano il pugno. G io vani e ragazze hanno d istrib u ito il m a nifestino prep arato p e r la m anifestazio ne. A m m irevole p e r fierezza e dignità è stato il contegno d elle fam ig lie dei C aduti. UN EROE NAZIONALE: LUIGI CAPRIOLO Ne] M initelo di V illafranca d ’Asti vi è una tom ba, non porta nessun segno di riconoscim ento, m a è sem pre coperta di fiori. In questa tom ba giace « Sulis » C om m issario Politico di una B rigata G a rib a ld i. A rrestato il 20 m aggio, sottoposto a te rrib ili to rtu re , non una parola usciva d alle sue lab b ra . E gli non volle dare le sue g en eralità e d ichiarò so ltan to : «So no Sulis, C om unista e G a rib a ld in o ; sono un P a trio ta , un Ita lia n o Non ho altro da d ire ». In u n giorno di settem bre a f fro n ta la forca, calm o e sereno, e m uore da fo rte, com e era vissuto. V iene poi seppellito com e « sconosciuto » perchè in nessuna an ag rafe risu lta esistente «: Sulis ». Ma Sulis n o n è uno sconosciuto, è il vecchio e noto m ilita n te com unista, L u i gi C apriolo, uno dei m ig lio ri figli di T o rn io p ro le ta ria c p a trio ttica . Aveva poco p iù di 40 a n n i, m a da un q u a rto di secolo era com battente tenace d e ll’antifascism o. Le violenze fasciste, le persecuzioni poliziesche, il T rib u n a le speciale, il carcere e d il confine non fiaccano la sua forte tem p ra di m ilita n te com unista. D ono l ’8 settem bre, C apriolo è m em bro del Com itato di red azio n e del C.d. L .N . piem ontese, m a scrivere articoli non gli basta. O rganizza rifo rn im en ti ai p a rtig ia n i; partecipa di persona al ric u pero di m ateriale e di a rm i. In una di queste azioni è arrestato d alla G estapo, è to rtu ra to , ma non confessa. Afferm a di essere un rice tta to re , c di avere ricu p e rato b en zin a p e r lucro. R iacquista cosi la lib e rtà p erch è i nazifascisti ce (’h a n no con i p a trio ti, n o n con i ric e tta to ri, con i la d ri, gente della loro stessa risina. Uscito dal carcere raggiunge la V al d' L anzo, com batte q u in d i n elle Cangile fino al giorno in cui è cattu rato . U n n u o vo calvario e la fine serena del com bat ten te fedele fino alla m o rte. G lo ria e tern a ai caduti p e r la P a tria e p e r la lib e rtà! Scioperi e dimostrazioni di popolo in tutta l’Italia occupata S cio p ero g e n e ra le di s o lid a rie tà a M ilan o D opo lo sciopero generale del 21 set tem bre, le m asse lav o ra tric i m ilanesi sono rim aste a ll’offénsiva p e r strappare, al nem ico il m inim o necessario p e r v i vere. Ma ciò che esse h anno o tte n u to è ancora assolutam ente insufficiente per affronatre i rig o ri d e ll’in v ern o : m anca ogni riserv a di v iv eri, m anca il com bu stibile, m ancano i vestiti. A lle richieste dei lav o rato ri m ilanesi i nazifascisti h a n no risposto o rd in an d o la serrata alla Ca p ro n i, alla Falle e alla M arcili. I nem ici h anno creduto cosi di stro n care la volontà di lo tta d elle m asse la v o ra trici, m a si sono ingannati p erchè hi provocazione nazifascista ha invece rafforzato la decisione operaia e alla ser ra ta ha fatto seguito lo sciopero gene ra le d el 23 novem bre. N on soltanto h a n no scioperato le grandi fa b b ric h e, ma anche le m edie e piccole aziende. E a s siem e agli operai sono scesi in sciopero gli im piegati e i bancari. I nazifascisti hanno sfogato la lo ro ra b bia arrestando 183 innocenti lavoratori della P ire lli e hanno così dim ostrato ancora u n a volta alla m assa o p e raia che una sola è la via da seguire, quella della lotta. D obbiam o co strin g ere gli in d u striali ad assicurarci il m inim o necessa rio p e r vivere. Se non sarem o soddisfat ti attaccherem o anche fuori delle fa b brich e, assalterem o i depositi di viveri e di', com bustibile. A g ita zio n e a D alm in e e s e rr a ta Da lungo tem po le m asse lav o ratrici delle A cciaierie D alm in e eran o in a g i tazione p e r o tte n e re d istrib u z io n i di v i veri e un an ticipo sufficiente ad a ffron tare le p rim e difficoltà d e ll’in v ern o . II 17 n ovem bre una com m issione di o p erai si recava in D irezio n e ad esporre al presidente M assim ino le riv en d ica zioni già note. Di fronte alle irriso rie prom esse del p re sid en te, le m aestranze sospendono il lavoro fino a ll’ora d e ll’u scita; anche il tu rn o di n o tte scioperava com patto. Di fronte al ferm o atteggiam ento delle ^maestranze, la d irez io n e decideva la serrata a p a rtire dal 18, a tem po in d e term inato. L 'agitazione d ella D alm ine ha susci tato grande e favorevole im pressione fra le m aestranze degli a ltri stab ilim en ti e in tu tta la popolazione già m alcontenta per la m ancata d istrib u z io n e di generi alim en tari. C o n la s e r r a t a si risp o n d e a lla vo lo n tà p a trio ttica d e g li o p e ra i To rin esi G li in d u stria li c o lla b o ra to ri, o sseq u ien ti alla volontà dei p ad ro n i nazisti cer cano in tu tti i m odi di re n d ere vano lo sforzo che le m aestranze conducono p e r la dim in u zio n e e il sabotaggio della pro d u zio n e, sforzo che costa agli operai sacrifici econom ici n o n in d ifferen ti o l tre al grave rischio di sfidare il te rro re nazifascista. Il professor V ailetta, consigliere d e le gato della F iat, è una di queste losche figure, no n o stan te l ’im pegno che egli pone n e l farsi passare p e r un am ico d e gli operai, p e r un uom o sensibile agli in teressi n a zio n ali. N on contento di e s sere riuscito ad aum entare nel m ese di otto b re la- p ro d u z io n e d el 90% di a u to carri p e r la guerra nazista, ha u ltim a m en te escogitato di far lavorare gli o p e rai della M irafiori e della L ingotto un giorno di p iù alla settim ana. L e m aestranze h anno abbandonato il lavoro a ll’o ra consueta dim ostrando così di rin u n c ia re v o len tieri ad u n giorno di paga di p iù p u r di fa re fa llire il p ia no del signor V ailetta e dei suoi p ad ro n i nazifascisti. Di fronte alla decisione operaia, il se dicente capo della P ro v in cia decideva la serrata dal 21 al 28 novem bre. T u tta la m assa p opolare cd operaia di T o rin o p ro letaria e p a trio ttica so lid a rizzava con le m aestranze « serrate » cd esprim eva concretam ente questa sua so lid a rie tà prom uovendo vaste sottoscrizio n i per sostenere lo sforzo p a trio ttico d e gli operai della F iat M irafiori e L ingotto. La F ed erazio n e C om unista to rin ese ha aperto la lista delle sottoscrizioni alla q u a le h a p artecipato il C .L .N . il F .D .G . * tu tte le organizzazioni p a trio ttich e . Il Gom itato tinalaaale pr*TÌn«iale ha deciso di sostenere n e lle form e che si r i terra n n o o p p o rtu n e, la lolla degli o p e rai della M irafiori e L ingotto decisi a non lasciarsi in tim id ire d elle m anovre di V alletta. ** * D iversi altri scioperi hanno m ostrato la decisione di lotta delle m asse o p e ra ie to rin e si: abbiam o avuto scioperi alla Lancia, alla SN IA , ferm ate di lavo ro alla C isitalia ed in diversi altri sta b ilim en ti. Ad e sp rim e re le rivendicazioni gene ra li di tu tte le m aestranze to rin esi il C om itato di A gitazione to rin e se ha r e datto u n a tabella di rich ieste che qui sotto rip o rtia m o : 1) d istrib u z io n e stra o rd in a ria , in ra gione dei b isogni dei prossim i 4 m esi, da p a rte degli spacci’ a zien d a li, di fa ri na bianca' e gialla, di p atate, di legum i secchi, riso , grassi e scato lam e; - 2) ade guam ento d elle paghe al costo d ella v i ta e lim in an d o n ello stesso tem po . l ’im m orale sperequazione a danno d elle ca tegorie m eno qualificate. A um ento dei salari che deve avvenire n ella m isu ra se guente: a) P rim a categoria 25% ; Secon da categoria 30% ; T erza categoria 35 % ; Q u arta categoria 40% ; donne e a p p re n disti 50% . A lle donne risu lta n ti capi fam iglia, aventi effettivam ente persone a carico, si rivendica che venga ric o n o sciuta la prerogativa di capo fam iglia con 10 stesso trattam en to riservato agli u o m in i; - 3) pagam ento, p rim a della fine del co rren te anno e a tu tti gli o p e rai, d ella 14a m en silità, e cioè le 192 o r e ; 4) congruo aum en to del sussidio m a la t tia da p a rte della M utua in ra p p o rto dell ’auinentato costo della vita. Q ualora la m alattia su p eri i cin q u e giorni il sus sidio deve essere pagato dal prim o g ior n o ; - 5) distrib u zio n e di in d u m en ti in v e rn a li: cappotti, v estiti, m aglie e m u tan d e pesan ti e scarpe di cuoio p e r tutti i lav o rato ri che ne hanno bisogno. N ella d istrib u z io n e si dovrà ten e r conto anche dei bisogni fa m ig lia ri, p artico larm en te dei b a m b in i. M ancando alla ditta la pos sib ilità di soddisfare tali biso g n i, la d itta concederà agli in teressati un p re stito di L. 5.000.— o n d e p o ter acquistare 11 necessario sul m ercato lib e ro ; - 6) d i strib u zio n e di co m b u stib ile solido in rag io n e di sette q u in ta li per ogni d ip e n dente. Q ualora d u e o p iù dipendenti risultassero a p p a rte n e re alla stessa fa m iglia la d istrib u z io n e v errà concessa a u n solo m em b ro ; • 7) il pagam ento dei generi a lim en tari, degli indu m en ti e dei vestili e del com b u stib ile verrà affeltuato a fine guerra p e r il prim o 50% e ratealm en te nella m isura del 2% da tra tte n e rsi sul guadagno m en sile. P e r gli im p ie g ati: a) sta b ilire i m in im i di cate goria n e lla m isu ra seguente: l a catego ria 3.500.— al m ese; 2a categoria 3.000.— 3a categoria 2.500.— . Dai 18 ai 21 anni 2.000.— ; in fe rio ri ai 18 anni 1.500. In tale cifra è com preso il 30 % ; sono esciuse e devono essere pagate a p a rte le in d en n ità di presenza e di g u e rra ; It) a tu tti i tecnici ed agli im piegati deve essere pagata la 14a m ensilità prim a della fine d e ll’anno. Il pagam ento delle fe rie deve essere co nteggiato con lo stesso criterio d egli an n i p reced en ti. A queste rivendicazioni di carattere p u ra m e n te econom ico ne dovranno esse re aggiunte a ltre di cara tte re politico , com e: a) a llo n tan am en to dalla fa b b ric a delle forze a rm a te fasciste; b) e p u ra zione d ella fabbrica di tu tti gli elem en ti re p u b b lic h in i, provocatori e sp ie ; im pegno a n o n p rocedere a prelevam ento di m acchine; im pegno a non pro ced ere alle deportazioni degli o p erai in G erm a nia o in Italia p e r lavori difensivi di carattere b e llic o ; esigere che le tra tta tive si svolgano tra direzio n e e, ra p p re sentanza dei lav o ra to ri senza intervento dei sindacati fascisti, ecc., ecc. G e n o v a in lo tta p e r il p a n e I nazifascisti, h anno portato a G enova la razione del p ane a 100 gram m i per i consum atori norm ali e a 150 p e r i lavoratori. P ro te ste e dim o strazio n i davanti alle p a n e tte rie , m a ltratta m en ti a lla sb irra glia nazifascista che credeva di p o ter ancora m inacciare, vasto m ovim ento di pro testa n e lle fa b b ric h e hanno m ostrato che il jiopolo di G enova è deciso a d i fen d ersi contro le razzie naziste e fa sciste e le loro conseguenze. Le p rim e officine a m ettersi in a g ita zione sono state l ’A nsaldo M eccanica, la S. G iorgio e le officine fe rro v ia rie di R ivarolo. iVimtorvonto del Com itato di ag itazio ne p ro v in ciale rico rd an d o le vane p ro m esse fasciste sulla sospensione dei li-'enziam enti, su lla concessione di q u a t tro m ési di an ticip o , ha allargato l ’a g i tazione che è sboccata n e i vasti scioperi del 22 no v em b re. T utti gli stab ilim en ti della grande zo na in d u stria le di V e ltri, Sestri, i grandi sta b ilim e n ti di Sam pierdarena e di R i varolo h anno scioperato com patti. La decisione p o p o lare ed operaia ha costretto i fascisti ad alcune prom esse, di cui gli operai attendono vigilanti la im m ediata realizzazione. Le m a sse p o p o la ri a ll'o ffe n siv a A ll’nvvicinarsi delPinverm o le m asse pop o lari si sono m esse a ll’o p era per r i solverò p e r conto p ro p rio i problem i dei viveri e dei com b u stib ili. F ro tte di donne, di ragazzi e di vec chi si sono riversato sui parch i, sui v ia li e n elle boscaglie vicine alla città, ¡ter approvvigionarsi d i legna. Di fro n te a q uesta m assa di popolo la sbirraglia n a zifascista è rim asta im p o ten te. A T orino il parco del V alentino di S. P aolo è stato spazzato v ia ; u guale sorte è toccata agli a lb e ri di corso Lecce e degli a ltri corsi e p iaz ze ; donne, ragazzi ed u o m i ni hanno dato l ’assalto ai vecchi platani ed in poche o re h anno fatto piazza p u lita. Ma le m asse p o p o lari sono passate a n che ad azioni p iù decise. A L overe una delegazione di 15 o p e rai si re ca ' alla d irez io n e d e ll’IL V A p e r ch iedere del c arb o n e: viene offerto il quantitativo di 30 chili p e r fam iglia. La sera stessa su l la strada tra Castro e L overe, gruppi di don n e, di uom in i e bam b in i sfon dano la rete m etallica d el deposito e si pren d o n o il c arb o n e ; la sera dopo la popolazione o p e raia e n tra n e l deposito da tu tte le p a rti. I gu ard ian i sp aran o , ma il popolo avanza u g ualm ente e si calcola che circa due o trecento q u in tali di carbone siano stati asp o rtati. C om p a re il d ire tto re am m in istrativ o accom pagnato dal segretario d ella com m issio ne lascista; la folla lancia gridi o stili contro il d ire tto re , accusando il d iri gente. D opo di ciò sono stati assegnati 150 chili di carbone p e r ogni fam iglia. A Genova nei giorni d e ll’agitazione per il pane, si sono verificate num erose d i m ostrazioni su i m ercati e nelle piazze. A C ornigliano, sulla piazza del m e r cato, le donne hanno im provvisato una dim ostrazione di pro testa contro la scar sità del p a n e ; il ferm ento è d urato tutto il giorno e, la m attina successiva, i b r i ganti néri fingevano di trovare a lcu n i q u in ta li di fa rin a nascosti e provvede vano perch è fosse im m ed iatam en te c o n fezionato p ane bianco, che v e n n e 'v e n duto a prezzo legale. A Sam pierdarena u n carro di patate veniva ierm a to da un gruppo d i uom ini e di d o n n e che, n o n c u ra n ti d ella resisteu. za d e lle g uardie, conducevano il carro al m ercato. L e gu ard ie sparavano in a l to, m a le d o n n e o tte n n e ro che le patate fossero su b ito d istrib u ite. Sottoscrizioni per l'U nità Totale precedente 522.208,05 N ino il b e l l o ............................... 50,— B .D . - D e s i o ............................... 400,— I L eoni . . . . 175,— B .T .C ................................................ 100,— Un sim patizzante di via Bredq, 100q— R accom ando C lara P ag. . 50,— M .C.M . - W i Soviet 250,— M ario e R odolfo P ire lli p e r i figli ilei nostri C aduti 100,— F erro v ie N ord . 250,— Zona V enezia - 1° versam ento 300,— A m o rte i nazi-fascisti - D o n ne m ilanesi . . . . 180,— F errovie Stato . . . . 250,— U n gruppo o p e ra i officine A .B .C . M ilano . . . 325,— M a r i n o ....................................... 50,— La sorellina della sposina o f fre p e r i partig ian i 500, L ’E sercito Rosso . . . . 2 . 000 ,— P i r e l l i ....................................... 2 . 000,— E. M a r c i l i ............................... 350,— M. M acelli S.S.G . . . . 200 ,— F a l d e ....................................... 500,— Un a lp in o com pagno 50,— U n t a b a c c a io ............................... 25,— B reda ....................................... 700,— T ela le generale . . 531.118,»5 Tutti uniti e in piedi con tro l'o ffe n siv a fa s c is ta della fame. irgano Centrale del Partito Comunista italiano fondato da A N I. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli) Asso XXII - N. 2 ■ 31 Gennaio 1945 (ediz. dell’Italia sett.) V E R S O LA V IT T O R IA Con l’Esercito Bosso avanguantia armata di tulli I popoli Meli'unione è la nostra forza L 'offensiva sovietica d ’inverno è in fie n o sviluppo. D i ora in ora le radio d i tu tto il m ondo annunciano i progressi vertig in o si d elle A rm ate «Ml’E sercito Rosso. E queste notizie, tem e una festosa fanfara di vitto ria, '•avvivano, rian im an o a ll’attacco, le terze progressive che ovunque si b a l lin o c ontro la belva agonizzante. O gni speranza di resistenza o rga nizzata svanisce j>er il nazism o e, «fella disperazione della prossim a in elu ttab ile sconfitta, esso deriva tpiella strategìa che, senza alcun van taggio operativo, conduce alla m orte !» u ltim e riserve germ aniche, quella - traiegia che. n ella sola b ra m a di tesa m ostruosa ed im possibile v e n detta, fa in fie rire il tedesco sugli iti t in i p opoli che esso ancora opprim e. C on la fam e e con -la razzìa di sg ai prodotti«, con le dep o rtazio n i e •..«n il te rro re , il m ostro nazista inu n d e lisc e su ll’Italia ancora occupa ta. E d il m iserabile servo fascista, •oso p iù im p u d e n te e p iù sfrontato •feii’im m inenza d ella fine, cerca dì «ascondere la crudeltà sotto i m isc ib ili cenci della sua dem agogia. I fascisti chiam ano « d isciplina col fett iva dell'alim entazione » l ’offensiva «fella fa m e ; chiam ano « socializzaziu ne a l ’offensiva contro le rivendica«àoni della classe operaia e delle usasse p o p o la ri; chiam ano « lo tta «antro il m ercato n e ro » la sua rio r ionizzazione a beneficio esclusivo de: a d e s c h i e degli speculatori fascisti. C hiam ano « difesa della lira » la spoliazione sistem atica d i tu tti i ri Oparmi delle m asse contadine e degli “trati m edi. C hiam ano, in fin e, «-po Ètica sociale a l ’arricchim ento sfron tato delle caste reazio n arie che si ■tpno coalizzate col cadavere p u tre fatto del fascism o. C ontro il popolo lav o rato re, contro te sue avanguardie com battenti, si sano m o b ilita ti tu tti i resid u i dei ssato fascista: n elle città affollate fascisti fuggiaschi, le m o ltep lici Milizie d el boia di P re d a p p io com battono la lo ro guerra p e r la fam e i: p e r la distruzione del nostro p o p o lo ; n elle cam pagne depredano, v e ra o rda di lad ro n i, i c ontadini dei p ro d o tti del suolo, n elle v allate si concentrano contro le forze dei V o lo n tari d ella L ibertà p e r ripiegare sconfitti sotto i colpi della guerriglia ^artigiana. Ma, cacciati d ai fro n ti, i fascisti a p ie g a n o anche sotto la forza del possente m ovim ento p opolare di li b erazione, contro il quale, p ien i di boria, erano p a rtiti a ll’attacco, spe dando di in crin arn e l ’u nità con le lo ro solite m anovre. L ’offensiva sferrata da! popolo cor,i fascisti ed i nazisti, responsai d elle nostre sciagure, si sviluppa vittoriosa. La g u erriglia contro il fred d o e la fam e, per la soluzione dei problem i im m e d ia ti del popolo, incide sem pre più d u ram en te nella carne dei fascisti, facendo fa llire i lo ro piani. P erch è ogni italiano, in lotta quo tid ian a contro la fam e ed il freddo, com batte contro la carestia o rg a n i: zata dai fascisti, com batte contro il m ercato nero dei m anutengoli fasci sti, com batte contro il co n tro llo fa scista delle m ense, degli spacci c delle cooperative, com batte contro gii am m assi fascisti. O gni sciopero, ogni m anifestazioni di strada, ogni agitazione di popolo colpisce noi p a d ro n e collaboratore, n e ll’accaparralore, nel p ro fitta to re , il fascista, il servo dei tedeschi op pressori. Ma p erché le v itto rie che n o i c o n quistiam o n e lì’offem iva ¡capotare e.m Irò il freddo e la fante, p o rtin o a risu lta ti conclusivi e si trasform ino in fin e n e lla v itto ria lib e ratrice , noi dobbiam o cem entare, su l terre n o deila lotta, l ’u nità della classe operaia, 1 onilà del popolo italiano. Unità della classe operaia p erch è n e ll’u uità la classe operaia, avanguar dia del popolo, troverà tu tta la sua forza, (¡nella forza p e r cui essa «• oggi la classe nazionale. E questa u n ità già oggi si esprim e n e ll’avvia m ento — attraverso la lotta com une del P a rtito Socialista e d el P artito C om unista — alla creazione di un unico p a rtito m arxista-leninista. Nella sua u n ità organica, la classe operaia saprà tro v are la via della vittoria, la via della liq u id azio n e rad icale de! passato fascista, la via di u n nuovo futuro di pace e di lib e rtà. Unità d el pop o lo italiano perché attorno alla forza d ’avanguardia della classe operaia, ci possa riu n ire , in concordia di volontà c di azione, tutto il popolo lav o rato re. U nità dei lav o rato ri socialisti e com unisti con i la vo rato ri cattolici, u n ità del popolo nei C om itati di L iberazione e negli organism i di m assa: queste sono Ir form e attraverso- le «jnaii — nella i >ita di oggi — sì popolo ita lia n o vi p rep ara alla cacciata d ei tedeschi ed allo sterm inio dei fascisti, si p repara a d ivenire la forza d irig en te della n a zione, costruttore di Ulta nuova Itali, lib e ra nella dem ocrazia progressive, ricca ed onorata ne! fecondo lavoro di pace. PRONTE P A R T I G I A N O Verso la prim avera, verso la vitto ria Q uesto in v ern o doveva segnare n e i p ian i nazifascisti la definitiva liq u i dazione d e lle forze p a rtig ian e . Q uesto inverno segna invece il de finitivo fallim en to d ei p ian i fascisti. Con le loro ra d io hanno gracidato c con i loro gio rn ali h anno sta m b u ra to i p iù stom achevoli in v iti d i a r ren d ersi senza condizioni al pad ro n e nazista: m a le loro m enzogne ed i lo ro in g an n i, così com e il loro te r ro re , n o n hanno incrinato la solidità d el fro n te p artig ian o che, rafforzato n ella lo tta, afferm a, più alto che m ai, la volontà indom ita di tu tto il popolo ita lia n o . P e r realizzare i loro p ian i di a n n ie n ta m e n to delle forze partig ian e, i fascisti hanno im pegnato tu tte le loro forze arm a te , tu tti i m asnadieri d i cui dispone la re p u b b lica d ella v e r gogna. olevano sp in g ere i p a rtig ian i in alta m ontagna, fa re in m odo che si am m assassero in luoghi inosp itali, senza riso rse a lim en tari, senza riparo contro i rig o ri d e ll’inverno, in m odo da rid u rli a lla m o rte p e r fam e e per freddo o alla capitolazione. Ma i loro p iani sono fa lliti: i p a rtig ian i non sono capitolati, i partig ian i sono più vivi cho m ai, si sono b a tta ti, hanno inflitto sanguinose p e rd ite ai cani n a zisti e fascisti; non si sono am m as sati in m ontagna, ma divisi in squa dre, sostenuti d a ll’attiva solidarietà di tu tti ì valligiani e d ei contadini d ella p ian u ra , o p eran o a lle sp a lle d el nem ico, lo colpiscono d i sorpresa, gli im pediscono di avanzare n elle - ilate. (c o n tin u a in 2.a p a g in a ) GLORIA E T E R N A AGLI EROI CA D U TI PE R LA L IB E R TÀ E L 'IN D IP E N DEN ZA DELLA P A T R IA ii Abele — Angelino F. — Angelino G. — Artigli — Audagna — Balza re»! — Barrei — Balzarmi — Beltramerti — Bertone — Biraghi — Boccardo — Bocchetta — Borandl — Bordiga — Borio — Bravin — Bricco — Brunetto — Bruno — Bul garo — Cagno — Caligera — Ca ntane — Canale — Canova — Carnielio — Cartelli — Castriota — Ca tania — Celso — Cornero — Cuffia — De Filippi — Dimitri V. (Massimo) — Donato — Dorè — Dorla — Fagnoni — Federico D. — Fermo — Ferrerò — Foglia — Francese — Fungo — Gabi — Galizlotti — Gian ni — Gino — Giuliano G. — Giu liani — Gobbo — Gomma — Go rilla — Graziani — Guzzont — Ido — Lazzi — Leo — Lince — Longato — Loss — Mandelli l i GERMANA SOTTO I COLPI DELL’ ESERCITO ROSSO R ealizzando, sotto la guida del m a resciallo S ttd in , i piani strategici e s a cordali n elle C onferenze internacig liali, l ’Esercito R osso d a n z a verse «S cuore della G erm ania. P russia O rin i tale, Posnania, Slesia. Slovacchiu, lu ta ste sono le tappe della vittoriosa of fensiva, che orm ai si affaccia al ¡irosi dehitrgo, alle regioni centi-idi d.-ilr vecchia G erm ania. L e u ltim e riserve germ aniche r.'tri gono gettate n ella battaglia, i hiMe g lim ii della armata d e l p o p o li nazista, i battaglioni d i quin d icen v tentano invano d i opporsi alla mare* dilagante d e lle fo rze sovietiche. Da tu tti i fro n ti vengono racimolalo: le d ivisio n i de gettare nella fornane della battaglia; la battaglia (¡’inverna che i tedeschi avevano tentalo d i s fib rare su l fro n te occidentale, si è errestata d i fro n te alla m inaccia m ortofd a ll’offensiva sovietica. Ma p u r concentrando le loro forze m ig lio ri, p u r alim entando senza pass il fro n te orientate, lu situazione è gravissim a per la G erm ania; gratin sim a non soltanto per i territori p e r d u ti, p e r il bacino industriale d e l!/ Slesia passato n elle m ani sovietiche, per le p e rd ite e n o rm i d i u o m in i e £>■ m atdriale, gravissim a anche per ft m orale d e lle truppe, a v vilite dmUe sconfitte a rip e tizio n e , p re o c c u p a r d ella sorte d elle loro fam ig lie espost iti terrib ili bom bardam enti alleati. La rivolta ritorna a serpeggiare ind i ’E sercito germ anico; i resid u i mai com p leta m en te dom ali della crisi de! 20 luglio si alim entano ora delia gra vissim a crisi m ateriale e m orale dell* G erm ania. I lim m le r , il sa n g u in a ri/ ditta to re del fro n te interno, ha eievitto accorrere dove più ferve la bat taglia e H itle r gli ha dato p ien i paleri d i prendere qualsiasi m isura. F questo, n e llo stile nazista, signi fio* massacri e decim azione n el ten ta ti«• di ristabilire la disciplina e la c o m pattezza d e l fro n te. Così, inseguendo il n em ico fin n e l la sua lana, l'E sercito R osso prepar* le co n d izio n i per il crollo d el n a zi sm o sotto i colpi con g iu n ti d eg li e s e r c iti d i tutte le N a zio n i U nite e sotta la pressione insurrezionale d ei p o po li oppressi. P er questo le v itto rie d e ll’E sercito R osso sono le vitto rie d i tu tti i p o poli, sono le nostre v itto rie ; per q u e sto il popolo italiano guarda con e n tusiasm o e riconoscenza ai successi d e ll’E sercito R osso, avanguardia ar mata d elle forze progressive d i tutto il m ondo sulla via della vittoria. SOTTOSCRIZIONE P R O U N IT A * l à C iani.i O n lra lf’ d 'in te sa Ira E COMUNE A V A N T I il P . S. t l. 1*. ed il P . C. I., allo scopo d i rafforzare - in questa fase decisiva d e lla lotta di lib e razione l'u n ità della classe operaia e d el popolo lav o rato re. allo scopo di potenziare e d i re n d e te sem pre p iù effettivo il p a tto di iloM i d ’azione tra 1 d n e P a rtiti e fo n d are sem pre p iù so lid am en te, nella fétta com une, le prem esse p e r la creazione di u n solo grande P a rtito .-carrista-leninista delia classe operaia e dei lav o rato ri italiani H A CONCORDATO : ,j; prom uovere una sottoscrizione com une P ro A vutili e f nitù, alla tinaie si darà il carattere di una cam pagna e di una m anifestazione di massa p e r l’u n ità p ro le ta ria : b) d i p rocedere alla p u b b licazio n e di im a collana di « Classici dei m arxism o-leninism o > sotto gli auspici com uni del P.C .I. e del l ’.f'.l .i1. : c) di in iz iare la pubblicazione di una .(T rib u n a d e ll'u n ità operaia -', d ie o ltre ad accogliere i com unicati e le d irettiv e di lo tta della G iunta. ¡«.Tsmetterà ai ra p p re se n tan ti responsabili d ei d u e P a rtiti di c h iarire di fronte ai m ilita n ti ed alle m asse i pro b lem i d e ll’u nità p ro letaria . X .B . — I p roventi della sottoscrizione di cui al com m a a) saranno devoluti per un terzo all’U nità, p e r u n terzo -.ilVAvanti. p e r un terzo alla pubblicazione delia C eliano, in d ipendentem em e d a ll’entità d e lle som m e raccolte d a i m ilitan ti di ciascun P a rtito . T u tte le som m e raccolte dovranno essere inviate dai m ilita n ti a l rispet tivo" C entro di P a rtilo p e r l’Italia oecnpata. La lista delle sottoscrizioni raccolte d ai m ilita n ti d i ciascun P a rtito p o trà essere p u b b lic a ta nel rispet tivo organo centrale (.Unità o A va n ti); p e r le som m e raccolte dai roilid e ll'a ltro P a rtito , ciascuno dei dne organi p o trà lim itarsi a p ubblicare la. som m a com plessiva a capolista. 26 gennaio 1945. Perchè, d u n q u e , una sottoscrizioni rum ane P ro U nità e A vanti? Da anni n elle o ffic in e , nei qunrtigri operai, n ei villaggi, n elle scuole, là nostra U nità e VA vanti, i. fo g li di «toc«guardia d e i lavoratori, portano Ut biro parola di incitam ento, d i speraci : », d i lotta. X ei lu n g h i a nni della più dura illegalilà, e sem pre p iti lar gam ente, n e l corso d i questi sedici meni- d i lotta aperta contro l'oppres sore nazi-fascista, /'U nità e / ’A vanti har.no fa tto sentire la voce della clas se operaia, hanno concretam ente or■guizzato la sua lotta, contro il nazi '-.•.•¡cismo, contro l ’oppressore tedesco, per la difesa d e lle rivendicazioni v i tali delle, masse popolari, per la li bertà, per un avvenire d i giustizia .ocíale. Questa lolla. T U nità e /’Avanti Fhanno condotta, alla lesta d i tu tte ii popolo, grazie al sacrificio e d alHeroísmo d e i m ig lio ri m ilita n ti delta ¡ Zosse operata, grazie alla solidarietà concreta che strati sem pre p iù lar ghi. d i lavoratori hanno m anifestato, per rentier possibile, ia v ita d ei loro giornali. I giornali degli operai non hanno — non vogliono avere i ricchi f i nanziatori, sem pre p ro n ti a foraggiare A» stam pa venduta. V ivo n o d e l v o lo n tario contributo, necessariam ente ino«fasto, d i m igliaia c m igliaia d i lavo ratori. che rinunziano al raro svago, "•penso a ll’indispensabile, per potere o ffrire il sostegno delle loro cinque Aire al loro giornale. Q uesto diretto kpporto d e i levoratori italiani itila nastra stam pa proletaria si è fatto sèmpre, più im portante, negli ultim e mtfsi, per /"Unità com e per fA v a n ti, hà interessato strati sem pre p iù lar ghi d i massa, ha conferm ato la risottanre sem pre p iù larga della nostra voce. Perche, dunque, oggi, una sotto scrizione c o m ú n - P ro U nità e A van ti? Perchè, per vincere la battaglia decisiva della nostra liberazione, per assicurale alla classe operaia ed alle ■risse popolari la parte che loro com iere oggi nella lotta, d om ani nella ricostruzione da lì'lta lin d e l popolo. J-1 nostra voce. La voce d e ll’Unità e lU 'V V e t11. deve potersi levare un- rora più chiara c possente. Perchè, coi no stri giornali, la voce della clas se oi>eraiu, la voce d e i com battenti uavanguardia, deve essere portala ia ogni officina, in ogni villaggio, in ogni casa, in ogni scuola. P erchè so lo se è u nita la classe operaia può assolvere alla sua fu n zio n e d ’avoitguardia nella lotta d i liberazione na zionale, per la dem ocrazia, ¡ter tu nuova civiltà d e l lavoro. In questa lotta, il P artito C o m u nista ed il P artito Socialista sono u n iti da una fed e e da u n patto d'a zione com une, dalla concorde volontà rPavviare, in questa azione com une, la creazione d i u n solo grande P a l lilo m arxista-leninista d e i lavoratori, d e l pop o lo italiano. E d i questa con corde volontà, la decisione della C im i la d ’Intesa per una sottoscrizione co- ninne P ro U nità e A vanti è una con ferm a, che. assum e in questo m om ento un alto valore politico. A i lavoratori, a lutto il pop o lo ilnìiano, questa decisione v u o l signifi care che il rafforzam ento decisive deW urutà d ’azione fra com u n isti e so cialisti è la forza propulsiva della nostra lotta d i liberazione per u n ’Ita lia del popolo libera ed indipendente. A i m ilita n ti c o m u n isti e socialisti, questa decisione v u o l significare eli solo u n iti essi potranno stringere le gam i sem pre p iù so lid i con tutte le forze, popolari, e d in particolare con lineile masse d i contadini, d i in te lle t tuali, d i artigiani che si t accolgono attorno al P artito della Dem ocrazia Cristiana. V uol significare che solo superando ogni fo rm a d i inerzia atte sista e d i ristrettezza settaria essi potranno creare quel gran P artito m arxista-leninista della classe operaia e d e i lavoratori, d i cui il pop o lo , T/talia, ha bisogno, per le sue. lo tte di oggi e d i dom ani. La decisione della G iunta Centrale d’Intesa d e i due P artiti, d i iniziare, la pubblicazione d i una « T rib u n a d ell’Unità P ro letaria », ove g li espo n enti responsabili d e i due P artili fra te lli potranno chiarire, d i fro n te ai m ilitanti ed ai. lavoratori tu lli, le direttive c o m u n i d i lotta e d i p ro b le m i delT unilà proletaria, v ie n e ancora a conferm are questo senso decisam en te unitario che il P.C.I. e d il PJS.U.P. intendono im prim ere n tutta la laro azione, la nostra concorde volontà di superare, nella lotta com une, tu tte Ir incom prensioni, tu tti gli al triti clic ancora, volessero ostacolare la marcia verso l ’unità. I.a pubblicazione — sotto gli auspi ci c o m u n i d e i due P artiti — d i unti '< C ollana d i classici del m arxism oleninism o », oltre ad essere u n ’u lte riore conferm a di questa i-olonth u n i taria, darà u n contributo concreto e d i altissim o valore airunità stessa: perchè i d u e P artili sono anim ali dalla coscienza com une che solo sui terreno d e l m arxism o-leninism o, solo su l terreno della teoria a della pra tica d ’avanguardie della classe ope raia, si può realizzare la sua unita rivoluzionaria. Dalla, sottoscrizione com une Pro U nità e A vanti, i nostri m ilitanti, in fraterna concordia e d cituilazione con i com pagni socialisti, sapranno fare una grande m anifestazione popolare p e r ru tt i la d ella classe operaia c dei popolo nella lolla contro t o p p iv i sore nasi-fascista, per la dem ocrazia: una m anifestazione della sua coscien za nazionale, dem ocratica, snciidist.t. Ufiuvumtutuiufun'iiiMittntuuKniiitinwiiiHitaiùfluiimtHKwuuMsntiivnitHUJtiuti^inaatKwiftauniinuicjiaiihfii Uv-oit'iimniíHfimuftjiiuaumttin»«i;tuut:i:ii.-»i«mitauu!:Hii¡j,mi;!riort<.-:..vmRVlitr>rjit:tt :iuuin'on!i:m«.iu B:'i:njnt:uur.tii!iiii-inr!uut.-uii'M»t«nuni!.ttu<*:i«! tini intuì FRONTE PARTIGIANO (c o n tin u a zio n e d a lla 1.a p a g in a } 15.000 nazi-fascisti h anno attaccalo nelle L aughe, hanno subito sangui nose p e rd ite in tre giorni di aspra battaglia, poi hanno trovato il vuoto davanti ed j p a rtig ian i alle spalle. Ed e stato in q u e ll’occasione che una p attu g lia del D istaccam ento A ivarez d e lla 16.a B rigata G a rib ald i h a cat tu rato lo Stato M aggiore tedesco elle dirigeva l ’operazio n e. U n colonnel lo, u n m aggiore, un tenente ed a l cuni so ld ati sono stati fa tti p rig io n ie r i; giudicati q u a li crim inali di guerra responsabili d atroci sevizie in d in e a p artg ian i delle form azioni autonom e M auri, sono stali fucilati. Forze ingenti hanno; p u re attaccato n elle alte vallate, hanno sorpreso qualche p artigiano n el sonno, hanno fatto qualche p rig io n ie ro , m a hanno dovuto rin u n ciare a proseguire nel loro attacco e, com e sem pre, h anno fegato la loro rabbia bestiale sulla popolazione civile, m assacrando vec chi, violentando donne, incendiando case e specialm ente razziando ogni cosa, dai salam i a i fazzoletti, dagli orologi alle calze. Siamo verso la fine d e ll’ n v e rn o . Io forzo uazifaseiste vacillano so tto il peso trem endo d e li’offcnstva soviet i eva e sotto la pressione alleata, ri polari c la loro lotta contro l’a p p a rato fascista si sviluppa sem pre più vigorosa. N uovi o b b iettiv i si pongono a ll’azione d elie forze p artigiane che. n ella lotta di q u est’in v ern o , hanno provato ancora la lo ro saldezza e le loro qualità m ilita ri. Si va verso la prim av era, verso le decisive b attaglie della guerra di li- Radio Mosca annuncia che i cin que accusati per i crimini di Maidenek, sono stati condannati alla pena capitale mediante impiccagio ne. L'esecuzione sarà pubblica. Il segretario generale della commis sione sovietico-polacca, Sobolewsfci, che ha condotto l'inchiesta su gli orrori del campo di Maidenek, ha dichiarato che erano stati rinve nuti nel'e vicinanze, i cadaveri di un ni'iione e mezzo di persone, seppelliti in fosse comuni. Ha po: aggiunto che, dopo ¡’arrivo delie Armate sovietiche, sono state tro vate delie riserve di gas tossici, sufficienti per uccidere 4 milioni di esseri emani. b eraz io n c . Le forze p a rtig ian e sari,,. no ancora im a evolta a ll’avanguardi . g u e rrig lia econom ica d e lle m asso f.-; della lo tta p o p o lare , a vanguardia ir tin ta m e n te eollegala con tutto il p-i polo. E Uba provato la v itto rio sa resistenza di questo in v ern o , p erch è è. stata l ’in tim a co llab o razio n e con t fo rze p a trio ttic h e d ella p ian u ra e del lo città che h a dato alle fo rze pam gianc le nuove e n erg ie necessarie . su p e rare a n ch e q u esta pro v a. R afforzare il sentim ento Unitari», che ■ — a l di là di ogni colore e di ogni sim bolo d i p a rte — attrattali: tu tti i p a rtig ian i n e lla lo tta c o m u n e . consolidare la c o llab o razio n e dell; a vanguardie p a rtig ia n e con le fora ■ arm ate dei G A P e d e lle S A P ; svilii}; p a re Io sforzo collettivo di tu tto i popolo p e r l'a iu to al C orpo d ei V o lo n ta ri d ella L ib e rtà : q u e ste sono ò condizioni per la v itto ria d ello prò» sim e grandi b a tta g lie in su rrezio iu d ' Alcune cifre riassuntive D al riassunto d e ll’azione partigli , na, tratto dal B o llettin o n . 16-17 dui 15 gennaio 1945 d el C om ando Gene, rale d e l C orpo dei V olo n tari dell L ib ertà, stralciam o i seguenti dati 704 azioni citate di cui 150 in Loì-t b a rd ia , 833 m orti nem ici, 653 ferito.. 230 p rig io n ie ri, 69 spie giustiziate Sette m o rti ric u p e ra ti, 38 m itraglia tric i, 533 fu c ili, 173 p isto le , 111 m i tra , 21 autom ezzi e 12 p u g n i coraz za ti • 124 sabotaggi: sabotaggio ili 25 li nee fe rro v ia rie , 34 p o n ti, 70 pali ir,licci, 11 veliv o li, 15 locom otive, ■'-* vagoni, 12 cen trali e le ttrich e , ecce. Q uesti d ati sono d e su n ti d alle for inazioni ufficiali, ch e per e v id e n ti d if ficoltà n o n sem pre p e rv en g o n o ; soffri in o ltre escluse le cifre approssim a live. Q uesti dati sono p erciò di mol to in fe rio ri alla re a ltà e costituisco« : soltanto una in d ic a zio n e approssim a riva. I generali sovietici tigli delia Rivoluzione d’Ottobrs / vittoriosi generali d e ll1Eserciti’ R osso sono tu tti giovani. G o liko v ha 45 anni, C iu ik o v 47, V assilievsky 4t V atulin e R o ko sso v sky 42, M olinotisk y 44. R o d im stc v 36. Q uesti giovanigenerali sono fig li d e lla R iv o lu zio n e (¿O ttobre che 26 a n n i or sono apri il cam m ino alla gioven tù sovietica p erm ettendogli l ’illim ita to sviluppo .dei suoi talenti, d elle sue forze, de '■noi ideali. R M aresciallo V a ssilievsky e f i giù di contadini d e l Volga, i l M ar escici lo 1 im oscenko è anch’egli fig lio di contadini. I l generale G alitsky è stato ferroviere. il generale P etrov è stai tornitore in u n 'officina d i O m sk, d generale Ilo d im stev è stato pastore d y pecore. ìl^ luogotenente generale Vas. G iuikov, uno d e i difensori dV •Stal digrado, aiV ciò d i d o d ici anni e r e un fanciullo errante. li generale Chajicfiibadzc è geoti guiño; il generale Bagranian, che com enda la ì A rm ata d e l B altico, è ut». arm eno. N e ll1E sercito Rosso vi som d icci generali lituani, 110 bielorussi K' generati arm eni. JJEsercito R osse e fo ri e perche esso ha le fo rze d e i giovani p opoli liberati da un secolari' servaggio. I ¿gli del popolo, operai e c o n ta d in i 1 giovani generali so vietici hanno p o rtato alla vittoria I1Esercito Rosso. / E sercito d egli operai, d e i contadina c degli intellettuali sovietici. n e lla nostra guerra d i popolo con */ o ^ l occultante nazista, anche tìoì italiani abbiam o visto dei fig li d el popolo, d e g li operai e d e i contadinidiventare d egli o ttim i com andatiti di form azioni partigiane. I l n uovo Eser c ito Nazionale deve poter contare su queste nuove e fresche energie che vengono dal popolo e che saranno sem pre fe d e li alla causa del popolo LA L OT T A D E L POPOLO ITALIANO CONTRO IL FREDDO, LÀ FAME E IL TERRORE FASCISTA Da tu lle le regioni JeH ’Italiu a u rora occupata giungono sem pre p iù n um erose le n o tiz ie d i agitazioni, di dfenostrazioni o di sc io p eri: sono ir ■■«•tizie d e lla guerrig lia che tu tto il po.peio ha im pegnato contro i naziTt-vi.-ti, p e r la soluzione d e i probi-o»i q u o tid ia n i di vita. fi fro n te d e lla guerrig lia si allarga ■mima: a ltre categorie scendono in lòtta, a Padova sono gli spazzili!, a i*6arenza i fo rn ac iai, a G enova i b ra c c a n t i del posto. f i fro n te d ella g u e rrig lia - i o rg a nizza: i C om itati di A gitazione co m inciano a fa r se n tire la loro azione i «ori dell'officina, ! C om itati d i Li- iterazione p e rife ric i -i pongono con cretam ente i p ro b lem i d elia direzione d ella gu errig lia e guidano m asse sem p re p iù n um erose uH’in te rv e n to d i retto p e r la soluzione dei lo ro p ro blem i. Si a llarg a e si organizza sotto la p ressio n e delle condizioni sem pre più gravi delle, m asse p opolari contro le liliali il fascism o lenta d i sviluppare la. sua offensiva della fa n te ; m a si allarga e si organizza an ch e perché nuove pro sp ettiv e di p iù v icine deci sioni si ap ro n o a tu tte le forze po p o lari con la v ittoriosa offensiva so vietica c con la prossim a fine d e lì’inverno. F E R M A T E DI L A V O R O A M I L A N O .4Ila Làgom arsino gii o p erai si seiero rifiutata) d i lav o rare u n 'o ra di più a causa d e l freddo. La direzione ita riu n ito tre re p a rti in uno con risaldam cnto. bielle case p o p o lari B ossi, una d e legazione di d o n n e si è recata dsìP am m in lslrato re p e r ch ied ere i p o z zi, a rte sian i. La rich iesta è stata sod disfatta. A lla Busi, in segno d i p ro testa per il m ancato a rriv o in o ra rio d ella m i nestra d i m ezzogiorno, 400 operai Inalino scioperato p e r 1 ore. A lla Trafileria Italia gli o p e rai so>.o scesi in a g itazio n e ed hanno fevnjato le m acchine p e r la sospensione « i r i n d e n n i t à d i guerra. A lla M orelli veniva effettuata u n i fo g n a ta d i pro testa p e r le 25 lire , a lla fftr fe lli il lavoro è stato sospeso per il m edesim o m otivo. A lla M .M . ferm ata d i pro testa per le 25 lire , che durava 25 m in u ti. Alla sezione M .M .b, 200 o p e ra i si laminavano fo rm p atti p e r lo stesso m o rivo. il 17 gennaio a lla Schering la mac-Krauza fe m m in il b ea sospeso il Jai» ro p e r 10 m in u ti in segno di arosesta contro la fu cilazione di 0 gio vani. forn itati d‘ A gitazione e Snsppi di D ifesa p e r c a rb o n e e il s a ie il O rganizzato dal C om itato d i g i t a zione d ella F alck si è iniziato in grande stile l ’assalto ai vagoni di ari>ono allo scalo fe rro v ia rio . N otte * g io rn o è un continuo a n d iriv ien i •ài donne e ragazzi con sacelli e b o r ati colm i di carbone e di legno. * a :5 A lzano L om bardo. Prom ossa e or«guizzata dai G .D .D . ha avuto luogo al M unicipio u n a m anifestazione di ■etica 70 d onne che esigevano sale, grassi c protestavano contro la m an cai« d istrib u z io n e di 'generi alim ena ri tesserati. Le au to rità sono state «» strette a fa r d istrib u ire alla p o p o lazione carne a L. 20 al chilo ed a pro m ettere distrib u zio n i supplem en tari di grassi. T O R IN O A lc u n e . m assaie in gruppo si sono recate alla Saprai p e r chiedere zuc chero p e r i lo ro b a m b in i; ne hanno C om ita ti d i L iberazione d i Fabbrica a d i R io n e , d i Categoria e d i V il laggio ! O rganizziam o gii assalii ai d epositi degli, affam atoci nazi-fascisli. P ren diam o la d ire zio n e della lotta p o polari- contro la fa m e ed il fre d d o ! otten u to m ezzo chilo a testa. Dopo alcuni giorni ima cin q u a n tin a di d o n ne si raggruppava davanti ai grandi m agazzini Dora chiedendo n gran vo ce generi a lim e n ta ri; u n a p a rte c er cava d i en tra re sfondando le porte. i tram v ieri hanno o ttenuto 1500 lire com e in d en n ità di riscaldam ento. A gitazioni n ei V enato [-‘ADOVA N e lle O fficine Stanga, si è re g i stra ta m ia nuova agitazione o p e ra i: ten d e n te ad o tte n e re un anticipo fi n an ziario ed una d istrib u z io n e di le gna. Il m ovim ento ha o tte n u to piena v itto ria, grazio a lia d irez io n e del C o m itato di A gitazione e d el C. L. di fab b rica. G ii spazzin: com unali p e r protestare contro ìi rita rd a to pagam ento d e l loro salario, h anno scioperato d u e gio rn i, o tte n e n d o così la p ro n ta co rresp o n sione d e lle m erced i. A d E ste le m aestranze d c ll’U tita. dopo- uno sciopero com patto d i 4 o re, d iretto dal com itato d 'a g ita zió n e, han- ilo o ttenuto la d istrib u zio n e degli zoc coli invernali richiesti dagli operai. T R EV ISO Con ¡’unificazione delie gratifiche e delle paghe o ra rie , alcu n e categorie hanno avuto u n a rid u z io n e del loro salario . Q uesta fu la ra g io n e che d e term inò gli o p e rai del C antieri; dei L evante (costruzione d i cisterne/ a sospendere il lavoro il 20 ed il 21 d i cem bre in attesa che venisse espost i la tab ella con le nuove paglie orarie, con le q u a li la d irez io n e dava a ssi curazione che i salari sarebbero ri m asti Invariati. 'A.Miri ERI) ARENA S o lid arietà o p e ra ia a T orino A lla Lancia dopo l'uccisio n e di un o p eraio com unista e l ’im p o n e n te fu n erale fatto g li dalla m aestranza! 'i n terno della fabbrica è «tato rico p erto di iscrizioni inneggianti al P artito C om unista, a ll’.U .R .S .S ., a Stalin. [ re p u b b lic h in i m inacciarono di inceli•Mare lo stab ilim en to q u a lo ra le isc ri zioni n o n fosssero subito cancellate, m a gli o p erai si rifiutavano sdegno sam ente. La sottoscrizione prò operai serrati d e lla M irafiori ha fruttato 213000 lire . .„ e m an ifestazio n i per 21 gennaio a M ilano il In P iazzale L oreto, in Piazzale Mac* ciacchini, in via T ibaM i sul ponti* d e lla fe rro v ia , sono state esposte b a n d iere tric o lo ri. A lla B arena, in Cor-o G neo va e a San C ristoforo su] p;<;nte levatoio sventolarono per p a recchie o re g ran d i b an d iere. A lla .'risma il 21 gennaio è stato com m em orato coìPesjiosizione di midrap p o rosso sulla porla d ’ingresso dello stabilim ento. CONTRO I LICENZIAMENTI R rV A R O L O B O LZA N ETO G li operai h anno ferm ato in vari stabilim enti p e r p ro testare contro gii a n n u n ciati licen ziam en ti, p e r o tten e re la d istrib u z io n e di generi a lim en tari e l'a n tic ip o di tre m en silità. A llo stab ilim en to S. G iorgio, dopo la sospensione d i circa il 50 % del personale, tu tti gli o p e rai sospesi e n travano n ello stab ilim en to , nonostan te il divieto d ella direzio n e. Il p e r sonale rim a n en te sospendeva il lav o ro in segno di so lid arie tà , e, dopo d u e o re d i ferm ata, il D ire tto re d a i:, assicurazione che agli operai rim asi! senza lavoro sa reb b e stata corri sposti una re trib u zio n e n orm ale in attesa ni una nuova sistem azione n e g il s-abi■dimenti decentrati. A cciaicele B ru zzo . O p erai ed im piegati sospendevano il lavoro in se gno d i p rotesta p e r il m ancato paga m ento d elle 3 m en silità, d ell’indc! n ità d i guerra e per la m inaccia di licenziam ento. S ta b ilim en to S .S .M .A . A nche qu i. sospensioni di lavoro p e r circa due o re e invio in d irezione di una d e legazione che richiedeva il pagam en to d elle 3 m en silità, il pagam ento to tale d e ll’in d en n ità d i guerra e do! 73 % p e r i sospesi. A cciaierie Uva. Ferm ata di lav o ro ; invio di delegazioni in d irezio n a con analoghe richisete. La S. G iorgio di Sestri ha a n n u n ciato il licenziam ento di 3000 o p e rai. D i fro n te a lle p ro teste ed alla p re s fertnata di lavoro d u ra .un’o ra e ini q n a rto t. L e stessa cosa ri rip ete ai!., d itta C antoni e alla d itta O lm iu, con una fe rm a ta d i m ezz’o ra circa, in tu tti gli a ltri sta b ilim e n ti, p u r sen/.i ferm ate ili lav o ro , vengono inviai, com m issioni o p e raie alle risp e ttiv e d i rezio n i, ponen d o le ste .s e riv en d i r a zio n i. Le d irez io n i -i d ich iaran o di -poste a concederò: 1 q u in ta le ■!■ grano, 2 di riso. 1 di fru m en to . ! di patate, 1 chilo di b u rro , 1 chilo di iard o . 2 chili di grassi di m aiale, i chilo di form aggi era«si, 1 chilo di sale, 5 chili di fa rin a , 1 taglio di v e stito, -> q u in tali di com bustibil#. alone d ella m assa o p e raia, la D ire zione lia dovuto fare u n passo in d ie tro e considerare gli o p erai licenziali com e sospesi, c o rrispondendo loro ii 75 %. PIA C EN ZA Il gruppo m onopolistico « It.D .B . » che possiede fornaci in tutta la p ro vincia, aveva iniziato licenziam enti in m assa. N ello stabilim ento di Correm aggiore, o ltre 200 operai erano sta ti rin v ia li con la sem plice in d en n ità di licenziam ento. G u id ati d al C om i tato d i A gitazione d i fab b rica gli vi p erai e gli im piegali sono scesi in agitatzione. D opo ale u m i giorni il gruppo affisse un com unicato, nel ¡piale, dopo una filantropica p i n n e — -a, si dava atto di quanto il gruppo concedeva di sua spontanea volontà e senza pressioni esterne, e cioè: 1) pagam ento ai licenziati d el salario m in im o ; 2) pagam ento degli assegni fam igliari agii aventi diritto.: 3) con tinuazione del funzionam ento delle m ense salvo ostacoli da p a rte degli o rgani an n o n ari. Le m asse lav o ra tri ci intendono però ottenere m olto di p iù e .sono in agitazione per.ortéur-ie il pagam ento di 3 m ensilità. Per I viveri VERCELLI A lla C halillon gli o p erai scendono' iti agitazione p e r o tte n e re viveri in¿ o m e n ti invernali e com bustibile. La l a m aestranza delio rtabiliineu! .■ Meccanico reagiva energicam ente-altin te rv e n to d ella com m issione tuio-rtia fascista, che voleva assumer.-.l'In carico d e ll’acq u isto e d ella d is tri buzione d ei viv eri, guidali dal C om itato di A gitazione di fabbrica hanno o tte n n io dalla d irez io n e Falliro m ateriale p e r l’ap p ro v v ig io n a m ento di viveri p e r lu tti i dipi-ri den ti. per il q u a le sono -tati in ro ti ente ¿quadre di perni. Unità di o p e ra i e im p iegati .'E S T R I P O N E N T E T u tti gli operai dei cantiere In saldo, incoraggiati dagli o p e rai, -i ¿»no ra d u n ati davanti alla d irezione, a cui hanno inviato una loro delega zióne. Le rivendicazioni post - é>. le se g u e n ti: l i E quiparazione d e g li tipendt alle paghe degli op erai, più la m edia del co ttim o ; 2) Co n e -p o ti noli e d e ll'in d e n n ità di presenza tredicesim a mensilità; 3} .Acconti -u |. lo stip en d io ogni 15 giorni. Operài, contadini, massaie, piccoli commercianti! Resistiamo uniti all'offensiva fasci sta della fame. Resistiamo nelle of ficine! Manifestiamo nelle strade e sui mercati! Opponiamoci alle requi s ii0™ ed alle razzie nazi-fascistel Impediamo con tutti 1 mezzi che ci siano rubate le ultime riserve di prodotti che ancora ci restano! Uniamoci tutti nei Comitati d i g i tazione, nei Comitati contadini, nei Comitati di Liberazione Nazionale, di officina, di rione e di villaggio! Stringiamoci tutti attorno ai nostri valorosi Partigiani per !a battaglia decisiva in corso, per il pane e per la libertà delia nostra Patria, e la vittoria sarà nostra! (D al M anifesto d e l P artito Comanista Italiano) la c o m p a g n a c o m b a t t e r i Fé Maria F assiljevnu é stata provata lluram ente dalla guerra. I tedeschi le uccisero d u e fig li e d il m urilo, cri essa decise d i prendere il lo ro posto. F en d ette tu tti i m o b ili ed il vestia rio e d accum ulò la som m a necessa ria all’acquisto d i un carro arm ato. E ssendo u n ’abile autista ed una liratrice scelta voroscilovicna, n o n le fu d iffic ile entrare n e ll’A rm ata R o s sa. D opo aver superato Tesarne d i meccanico e d i carrista, e b b e asse gnalo il suo carro arm ato, chiam ato a La com pagna com battente ». Di: allora prese parte a tu tte le battaglie con i suoi giovani com pagni. R in g io vanitasi n e lle battaglie, la sua audacia ed. il suo spirito d i sacrificio sonò di '-■rempio a tutti. LE LOTTE RIVENDICATIVE DELLE MASSE Nulla gu errig lia econom ica contro il freddo e la fam e sono im p eg n ate anche le m asse c ontadine, cosi d u ra m ente colp ite d a lle razzie d ei n a z i fascisti e dal vertiginoso ann ien to dei prezzi in d u stria li. D opo aver c o n tri buito in modo decisivo al fallim en to del piano fascista p e r la discip lin a degli scam bi od av er so ttra tto a ll’inasorc ed ai suoi servi i p ro d o tti del nostro suolo, esse com battono oggi sullo stesso fro n te , assiem e a lle m as se o p e raie e p o p o la ri d e lle città. Niella lotta le m asse c o n tad in e hautrovato nei C om itati C o n tad in i e nei Com itati «l’A gitazione dei B ra c cianti le loro form e organizzative, che oggi le guidano nella lo tta contro i nazisti, i fascisti cd i grandi agrari ■oro com plici. butte le categorie «Ielle m asse con tadine concorrono nella lo tta : i bracìanti rivendicano iiji salario ed una occupazione che li sottragga al serv i zio del lavoro tedesco. R icordiam o a questo proposito la lotta sostenuta dai braccianti di Stroppiam i che hanno rifiutato p e r circa u n m ese di prestare opera n ei lav o ri stag io n ali, riv e n d i cando un salario di 10 lire a ll’ora. G li ag rari finivano col ced ere a lle r i chieste dei b ra cc ia n ti, com patti a tto r no al lo ro C om itato d i A gitazione. I coloni rivendicano oggi una più equa d istribuzione dei p ro d o tti, che la .situazione d ella p ro d u z io n e a g ra ria re n d e im m ed iatam en te necessaria, in fa tti, la m aggiore prestazio n e p a d ronale, quella d e lle m acchine e del carb u ra n te v ien e oggi a m an c are e gran p a rte del lavoro che doveva e s ser fo rn ito d a lle m acchine viene a gravare su lle sp alle d el colono e d e l la sua fam iglia. U n nuovo patto co lo n ico è stato stab ilito n e ll’E m ilia : il 69% n e lla p ro d u z io n e d i grano, bic- 47: morto che porla H pagliaccio insanguinato che r i sponde (q u an d o i p ad ro n i h itle ria n i i i degnano d i chiam arlo) al nom e di M ussolini, si è m esso a lav o rare p e r la S toria ». Socializzazione d e l la fam e, M inistero d e l lavoro (degli a ltri s’intende), d ecreti fin an ziari, e «dii p iù ne ha, p iù n e m etta. A lle va rie razze d i b rig a n ti n e ri e d i r e p u b b lic h in i in divisa, sono state ra d d o p p iate le ore di lib e ra uscita, è .ta to dato l ’o rd in e p e ren to rio d i c ir colare a rip etizio n e n elle vie d el ceotfro (G .A .P. perm ettendo), p e r far n u m ero e dare a credere che u n eser cito rep u b b lich in o esiste davvéro. M ussolini, dunque, lavora «jper la S toria ». Con tu tti i m ezzi che ì tedeschi lasciano ancora a sna d isp o sizione, cerca di dare ad in te n d e re a l pop o lo italian o che d el fascism o ce n ’è ancora p e r u n pezzo. Si, è vero, c’è stato il 25 lu g lio , è stata u n a debolezza: m a ora, cari m iei... quasi quasi ricom inciam o da capo. E p o i i tedeschi con le a rm i segrete, e con l ’offensiva in F rancia... l ’in iz ia tiva è ripassata a loro. La « ripassata » c’è chi gliela sta dando, ai tedeschi, e col servizio a dom icilio. E M ussolini du ro , fa fin ta di nien te. L ui lavora a p e r la Sto ria », ti socializza la fam e, e ti fa d ecreti a scadenza ventennale. L ui è «capace di ritira rti sa i l fascism o, e d i v in certi la guerra, anche se i te deschi devono ta g lia r la corda. Piovon leg n ate? L ui fa com e T eco p p a: «lice che n o n accetta. L u i lavora « p e r la Storia ». M a la Storia, orm ai, gli ita lia n i hanno avuto p iù d i vent’annj p e r im p a rarla. E sanno che le legnate Sono .legnate, che i b rig an ti n e ri n o n sono n n esercito, e che i m o rti, quando hanno ancora il ghiribizzo di p arlare, v u o l d ire che si trovan m ale nella fossa. CONTADINE lo ie , o rzo , fa g io li, e avena spetta al colono, il 65% d el g ra n o n e, p o m o doro, cipolla «5 p a ta te ; il 55% d e lle v iti accollando p e rò al p ad ro n e il 75% d e lle spese g en erali. V arie a ltre clausole, discusse da il fiduciario dei c o n ta d in i e il ra p p re se n tan te del p a d ro n e stabiliscono decisivi m ig lio ra m enti nella c o n d iz io n e dei colo n i. C on ì coloni a n ch e i p a rte cip a n ti, i te rz a n ti, ccc. pongono la riv en d ica zione d i una p iù e q u a d istrib u z io n e del p ro d o tto e d i u n a m ig lio re re tri- buzione d elle prestazioni ¿Ira o rd in a rie di lav o ro . A lla lo tta d e i b raccian ti e dei co l in i si leg a p u re la vasta e diffusa agitazione dei piccoli p ro p rie ta ri e dei fittavoli, o b e rati d i tasse e di «■ontributi stra o rd in a ri d a p a rte d elle esose a m m in istrazio n i fasciste: q u e sta abitazione si fa se n tire sp ecialm en te n elle zone c o n tro llate d ai p a rti g iani e li dove pi fortp è l ’o rg a n iz zazione sappista di villaggio. Così n ella lotta di lib e raz io n e, n e l la lotta contro il nazista razziatore, contro il fascista suo com plice, si sa l dano in u n ’un ica volontà in su rre zio n a le le fo rze c o n tad in e, collegandosi a lla lo tta di tu tto il popolo. Notizie dal paese del socialismo... Mosca - li C onsiglio Suprem o d e l l’U nione Sovietica ha deciso di in viare 600.000 q u in ta li d i grano allo città «li V arsavia, in segno d ella p a r ticolare am icizia che lega i p o p o li sovietici al popolo polacco. M osca - Si è ten u ta a Mosca la p r i m a C onferenza Sindacale fra n c o s o vietica che ha p o rtato alla creazione di u n C om itato S indacale franco-so vietico ed i cui lavori serviranno di p re p ara zio n e alia C onferenza S inda cale In tern a zio n a le che si te rrà p ro s sim am ente a L o n d ra. D u ran te la C on ferenza c stata rib a d ita la necessità di m o b ilita re a n zitu tto le forze dei lav o ra to ri d e i «lue paesi p e r affret tare la fin e d ella g u erra e del n a zi fascism o, ed è stata elaborata la pos sib ilità d ella creazione d i u n ’unica O rganizzazione Sindacale M ondiale. il G overno sovietica ha inform ato il N .K .O .J. (C om itato di L iberazione N azionale Jugoslavo), di aver messo a disposizione d ella popolazione j u goslava 500.000 ton n ellate d i grano. In tan to convogli in te ri carichi di a r m i m oderne russe, dalie m itra g liatrici ai carri arm ati, vengono in v ia ti n ella Jugoslavia a disposizione d e ll’E sercito del M aresciallo T ito. Radio B razzaville com unica che, tra le vittim e del cam po di L ublino, vi sono 2000 so ld ati ita lia n i, 15 affi d a li e 5 generali. I l diretto resp o n sabile del m assacro è il d o ti. F ran k , capo generale d el governo d ella P o lonia. L’U nione Sovietica ha dato prova «li grande fiducia n e i popolo bulgaro, affidandogli la costituzione d e i T rib ù nali del popolo. I processi contro i resp o n sab ili di intesa con il nem ica sono già incom inciati. Da u n articolo d i fondo d elle Izvestia : « L ’U nione Sovietica avrebbe p o tu to d ettare all'U n g h eria condizioni d ’arm istizio m olto dure, p oiché l ’U n gheria h a capitolato solo in u ltim o ; m a FU.RJ5.S. n o n vuole v e n d e tte : la m igliore punizio n e p e r l ’U ngheria è la condizione catastrofica n e lla «¡na ie l ’h anno posta i su o i d irig e n ti na zisti ». ...e dall'Italia liberata H generale A lexander, il generale Me C lark e l’A lto C om ando Italian o h a n n o riv o lto un appello ai p a trio ti d ella V alle P adana, e so rtan d o li a ra f forzare la lo ro organizzazione e ad in te n sifica re la g u erriglia n e u tra liz zando ogni sforzo d e l nem ico per p re p a ra re la resistenza. (15 gen naio 1945). Il com m entatore di R ad io Mosca, p a rla n d o del discorso p ro n u n ciato dal com pagno R uggiero G rieco neU’cssnm ere la nuova carica d i A lto Com m issario aggiunto p e r l ’epu razio n e, ha fatto osservare com e G rieco abbia insistito so p ra tu lto sulla necessità di affrettare il ritm o' d e ll’epu razio n e, la quale verrà continuata con il m ed e simo criterio seguito dal suo p re d e cessore, e c io è : co lp ire m aggiorm en te i responsabili, i capi, e m eno i gregari. Il vice-presidente, B e rlin g u e r, ha dichiarato che, dopo il processo R olli la, avrà inizio u n nuovo processa contro a ltri 100 im p u tati. E gli p u re ha insistito sulla necessità di a ffret tare le istruzioni, che sono tu tte troppo lente, ed ha d ich iarato che p resenterà una legge in cjueslo senso da fa r v o tare al Senato. 1 nove fucilati di Milano N ove figli d el popolo di M ilano, sono stati barb aram en te to rtu ra ti e !>oi fu cilati. N ove giovani com unisti a rd iti e coraggiosi, che n u lla hanno risp arm iato di lo ro stessi, che hanno offerto, senza esitazioni, con fierez za ed eroism o, le lo ro giovani vite. E rano d ei giovanissim i com battenti d el l.o D istaccam ento d ella B rigata d ’Assallo « F ro n te d ella G ioventù » nei quale hanno com battuto fino alle, m orte, con la convinzione che nessun sacrificio poteva essere tro p p o g ran de p e r la redenzione della p atria. Sono m o rti ind ican d o alla gioventù italiana che la v ia da seguire è «¡nella d e ll’azione, ed il lo ro sacrificio sarà la testim onianza che i giovani ita lia ni, anche sotto il giogo d e ll’o p p res sore, sarnto riscuotersi, organizzarsi, battersi e vincere. A ltri giovani fo rti e coraggiosi verranno ad ingrossare le file dei p a trio ti in a rm i; saranno i continua to ri della b attaglia in su rrezio n ale per cui ta n ti giovani e ro i h anno dato la vita. Sottoscrizione per «l'Unità» T o tale precedente L . 631.113.95 I c in q u e silenziosi 50.— S .A .L .E .C . 400,— Sett. E. x,J Vim ercale. 1.135.— Seti. E . 2° M onza 535,— Sott. E. 3° - Costa M asnaga 375,— S inistrato G. D ino 150,— U n sinistrato 100 — C o rte' issa 1° 3C0,— A. K . l i 200,— F e rro v ie N ord 250,— F e rro v ie Stato 250,— M ariè 60,— 3° settore prò U nità 2.976.— V ira 267.— 88 25,— 100,— Mea P uf 295,— Francarlo 200,— A u ro ra rossa 100,— Stella rossa te 130,— M. S. - 8° versam ento 140,— G ioacchino 40,— P aolo 33,— O rtigara 30,— Leo 50,— G roppo L eoni 280,— O .G .F.M . 4 5 ,- fi. E sposito S IA — V olta % Ze -m C e retti S i;— G . D ino — C o m battente lift,— R em o r i# ,— S tella R ossa J ^ U n o R . B . p e r l ’U nità U f f ,— l 'e r le gloriose B rig . G a rib ald i 2S9,— U n com pagno F. P . é t,— T .B .T . p e r i p a rtig ia n i 3 tt,G ru p p o lav o ra to ri Sesto — E lettrom eccanica 9#,— A .M .O . - V ivo il Com uniSmo /U t,— T rovate in p iù fjf'i V iva l ’A rm a ta R- -sa 1.5®Ìf—C rem ona rossa in b a rb a ai cane idro fo b o V on F arin acci s ta .— Il secondo se tto re d i C rem ona p atrio ttica in risposta al ringhioso tedesco G anleiier■ Farinacci 19*— M orte ai n azifascisti! - C. V. !*&,-S tella R ossa - C. 8 u s T im o a s .— Z. G. 8*,T igri !**,B. T. la P iccolo am ico «li Silvia s t,— M a rio p rò U nità 5 » ,— A .S .E .L .O . 4M — Forza p a p is ti, m o rte ai tedeschi ! - Tom rnaso 2.W 9,— r o r z a sap isti, m o rte a i fa?eisti - Luca L O « ,— Mac M ahoii lit, O .F .F .M . A — M . S. - Sesto versam ento «S „O lim po 3 * I G iovani R ico rd an d o i 15 M artiri 7#.— I. F. 1 ,2 1 t,V .I.S . - P rim o versam ento 155,— R esiduo 2f*— S tella Rossa T . E. 15 t,— C. A . 3 *> — A u ro ra rossa m i T . B. B. s s t,— M. T . 2 ttM ariè 3#.— U na d onna com unista 5t,— F . C. 1 5 t,Adertemeli 15#,— S inistrato P reco tto 5t,— M antovani 10«,— S.A .M .E. <*.— B erto li 3#t,— N iguarda ■ m -M . M orelli - Crescenzago 38t,— Z. N iguarda 15»,— S tigler 15 t,— A «il eleo 1 1 » ,I com pagni del se tto re di R ho p e r l ’in su rre z io n e N azionale 5#*. — Il P rim o setto re di C rem ona i n neggiando alla nuova In g o ila via 9#,— La R occa 108,— F.S.G . 65,?— T ig re 108,— G li sparvieri 19,— B eni 135,— I bsocaioli 108,— M orte ai nozifaseisti ! 165.— V im erc ate E . - 1° 1.072,— C. B. - E. 3° 55#,— Zecca 47#,— Piccolo centro lo m b ard o 20#:— W a n om e «fi etto figlio Jontan o 108 — C rem ona p a trio ttic a p e r la di»trazione del R egni: e F ascista : 1° se tto re 7»,— 3° setto re 3 t4° settore 46.— E roe 1#8„— T ifosi rossi ' 78,— R icordando G . P in i S tG iglio rosso 15 IO«,— Stella rossa 179,— P o rto s AB 5»,— D iana e Ennio 219,— B roggi 300,— A ttilio C lerici 295,— G olle 59,— G ioacchino 58.— P ro U nità 5 » ,T otale g enerale 660,263,8$ N O TA B E N E - D al prossim o n um ero inizierem o la publicazio n e della Soltosciziojie prò U nità e A va n ti ! & ’ M EN T R E L 'A R M A T A R O S S A A V A N Z A SU B E R L IN O la C o n fe re n z a d i C r im e a m ette a punto il p ia n o p e r l'a t t a c c o fin a le e ch ia m a tutti i p o po li a lla lo tta d e c is iv a co n tro i n a z i - fa s c is ti. Organo Centrale del Partito Comunista Italiano fondato da A N I. GRAMSCI o PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli) Anno XXII - N. 3 - 1 5 Febbraio 19 45 (ediz. dell’Italia sett.) P r o l e t a r i di tutti i p a e s i , u n i t e v i 1 CON LO SCIOPERO GENERALE, CON LE LOTTE DI STRADA E CON L’AZIONE ARMATA V E R S O L a guerra è en trata n e lla fase r i so lu tiv a. L e A rm ate Sovietiche con tin u a n o ad avanzare in territo rio te desco m en tre procedono al ra g g ru p p a m e n to d elle fo rze p e r u n ultim o balzo in avanti, p e r c o lp ire a l cuo r e e p ro stra re la G erm ania nazista. I n occidente sono u ltim a ti i p re p a ra tiv i a lle ati e d è im m in en te lo sca tenam ento di u n ’azione com binata con l ’A rm a ta R ossa, azione concerlata n ella re ce n te C onferenza d el M ar N ero . N e lle stesse file naziste si avvertono segni d i d em oralizza zio n e e d i p anico, la sola forza che sostiene i capi h itle ria n i è la dispe. ra zio n e d e lla disfa tta e la coscienza del giusto castigo che li asp etta. La grande offensiva invernale sovietica ha rad icalm en te m utato la situazione [m ilitare e p o litica n o n solo a ll’est m a su tu tti i fro n ti e n e i te rrito ri ancora o ccupati daj tedeschi. E ’ p r o b a b ile che i tedeschi siano costrettj a ten ta re di ritira rs i d a ll’Ita lia ; già ì . a r c e divisioni h anno p reso la via d e l B re n n ero , a ltre vengono con c en trate in L om bardia p e r essere p u re avviate in G erm ania n e l d isp e r a to tentativo di d ifen d e re B erlino. I m ovim enti sono le n ti p erch è i va lorosi p a rtig ia n i in te rro m p o n o 1« lin e e fe rro v ia rie im pedendo il t r a sporto d ei m a te ria li pesanti. Si p ro spetta l ’eventnalità d e ll’evacuazione n el P ie m o n te e d ella L ig u ria. I l co m an d o tedesco h a già im p artito i-Inizioni p e r la d istru zio n e d i « tu t to ciò che p o tre b b e essere u tile agli A lleati ed alla popolazione ». V i è o rd in e d i distruggere il 98 % degli im pianti p e r l ’energia ele ttrica , tnt1 e le a ttrezzatu re in d u stria li, j se r vizi d e ll’acqua e d el gas, i m ezzi ih trasporto e le strad e, le v e tto vaglie. Si v u o l lasciare la « terra b ru c ia ta » ; i n azifascisti vogliono -vendicarsi d ella disfatta lasciando «Metro di lo ro la ro v in a, il caos, la ■desolazione e la m o rte . L ’affam a-m ento dei c e n tri u rb a n i è p re m e d i tato. A M ilan o vi sono ap p en a 40 m ila q u in ta li di farin a e d i fornai h a n n o ricevuto l ’o rd in e d i d a re fo n ilo alle riserve. I l p an e m anca p e r chè così vogliono i nazifascisti i «piali tu tto il grano ch e n o n rie- cono a p o rta re in G erm ania lo d i struggono. Si v u o le affam are il p o polo p e r u m iliarlo , p e r vendicarsi «Iella sua avversione e del suo ditprezzo p e r il fascism o. L ’ondata Ai te rro re che ha p o rtato a lle fu c i lazioni d i M ilano, dj T o rin o e d' a ltro v e è u n estrem o tentativo dei c rim in a li di m an ten ere il controllo d illa situazione. C ontro l ’offensiva della fam e e del te rro re , c ontro i p ro g e tti di lu strazio n e, contro l ’o ppressione n a zifascista bisogna re ag ire con la m as. jsima energia. T u tte le energie p a trio ttich e d e vono essere m o b ilita te p«r ra ffo rz a re l ’efficienza n u m erica e m ilitare dell« f»rmvzio»'i p a rti gia«e, dei G- LE P R O V E A .P . e d e lle S .A .P . L e form azioni d e l C orpo dei V o lo n tari d e lla l i b ertà devono in ten sificare le loro azioni di g u errig lia e di sabotaggio. B isogna im p e d ire la c ircolazione dei tre n i ed il trasporto d e l m ateriale d i g uerra, d elle tru p p e e dei beni d el popolo che vengono trafugati. B isogna fa re com e i p a rtig ia n i p ie m o n te si ch e h a n n o im piedito per d ieci g io rn i la circo lazio n e d ella ferrovia T o rino-M ilano facendo poi de rag lia re il p rim o treno m ilita re che tentava di passare. B isogna a t taccare le autocolonne tedesche e fasciste c h e passano di n o tte p e r le a utostrade. B isogna attaccare le p a t tu g lie, j posti d j blocco, gli accan to n am en ti, l e colonne in m arcia, i tedeschi ed i fascisti iso lati. B iso gna w lp ir e con le arm i a u to m a ti che, con le b om be, con la pistola-, con il p u g n ale, con u n ’arm a con tu n d e n te qualsiasi. B isogna ste rm i n a re «pianti pi ù tedeschi c fascisti è p o ssib ile; bisogna sem inare il te rro re n e lle lo ro file , bisogna ac celerare i l processo di disgregam e n e d elle fo rze m ilita ri e p olitiche d el nem ico. B isogna p re n d er« le o p p o rtu n e m isu re p e r difendere le n o . stre c e n t r a i e le ttric h e , le nostro attrezzarne in d u stria li, le n o stre d e r ra te , i n o stri serv izi p u b b lic i. B iso gna cio è in te n sifica re tu tte q u elle a zioni di guerra che m en tre ci p e r m etto n o di p a rte cip a re attivam ente alla b attaglia riso lu tiv a a fianco di tu tti i p opoli lib e ri, cri p erm ettono di lib e ra re a l p iù presto il nostro paese d a lla schiavitù nazifascista, ci p erm etto n o d: difen d ere efficace m ente «piello ch e re sta d e l nostro p atrim onio nazionale e delle nostre riso rse a lim en tari. L ’azione p ro p ria m e n te m ilita re n o n va disgiunta d a ll’azione delle grandi m asse. Le m asse p o p o la ri sono costrette alle p iù d u re p riv a zioni. M anca i l p a n e, m ancano i Quel che è certo è che Berlino pagherà per tutto, e Berlino non è più lonfanol Pagherà per le madri leningradesi che si trascinavano die tro i loro bimbi morti, pagherà per le ragazze sovietiche torturate e bru ciate, mentre i tedeschi esclamava no: «Queste donne russe bruciano proprio come se non fossero di car ne! »; pagherà per i bambini sovie tici che i tedeschi lanciavano in aria per fare il tiro al piccione; pagherà per gli ebrei sotterrati vivi, con il ca po a fior di ferra, mentre i loro car nefici ridevano: « Ci siamo fatti una bella scacchiera! ». Berlino è la parola più cara per noi, Berlino è la nostra gioia, perchè mostrerà che tutto non è stato vano. Chi potrà fermarci! Le nuove « con tromisure »! La Volksturn! Troppo tar di! L'era del castigo è suonata. {Ehrenburg - La Stella Rossa - 1 feb braio 1945]. D E C I S I V E grassi, m anca jl c arb o n e ; i prezzi salgono alle stelle. V i sono in d u striali indegni d i chiam arsi italian i che n o n si fa n n o scrupolo dj p ro cedere a licenziam enti in m assa. B i sogna intensificare la lo tta contro la fam e, il freddo ed il terro re nazifascisa; a (juesta lotta bisogna chiam are i p iù larg h i strati p o p o la r i ; tu tti soffrono, tu tti odiano gli o p p resso ri, tu tti anelano alla lib e ra, zione. I G om itati d i A gitazione cd j C om itati di L iberazione N aziona le di azienda, d i rio n e di villaggio devono m ettersi alla testa d e lla lo t ta delle g randi m asse p o p o lari, d e vono realizzare T u n io n e d i tu tto i l Spopolo, u n io n e n e lla lo tta e p e r la lo tta . N essun licenziam ento deve essere to lle ra to ; gli in d u stria li d e vono pro v v ed ere a tro v are e d a trasp o rta re i generi a lim en tari n e cessari p e r v iv ere ; hisogna esigere che n o n si tenga n essu n conto dello disposizioni fasciste c h e aboliscono l'in d e n n ità di g u e rra ; bisogna esi gerò d alle fam igerate a u to rità <( r e p u b b lic a n e » » ch e venga d istrib u i to il p an e e tu tti gli a ltri generi tesserati. In questo senso si è espressa la C onferenza d e i G om itati di A gitazione delle grandi fabbri- che m ilanesi dove com unisti, so o ù listi, dem ocristiani e senza p a rtito , un iti in frate rn ità d i in te n ti, hanno espresso la volontà di lotta doti e m asse lav o ra tric i della grande m e tropoli lo m b a rd a. La fratern ità d ’arm i con i com pagni socialisti o l ’un i.à di in te n ti con gli am ici c at tolici p otenz a l ’azione d elle m a-sa ed è garanzia di vitto ria. Le com m issioni o p e raie devono essere sostenute d a ll’azione di tutia la m assa la v o ra tric e; bisogna le gare l ’azione n ella fab b rica con l ’a zione delle m gsse p o p o lari che io ne, fu o ri della fa b b ric a ; bisogna agire con lo sciopero, con la lotta di strada', con l ’attacco ai m agazzi n i ed 3j trasp o rti nazifascisti, eoa l’attacco alle case b e n fo rn ite dói fascisti. C ap isti e sapisti devono n o n solo proteggere ma essere le u n ità di p unta d egli scioperanti « dei m anifestanti. B isogna ag ire «oh spirito di iniziativa, con audacia a decisione. La nostra parola d ’o rd i ne deve essere: Sciopero generala per il pane; lo tta d i strada, asiane armata per la salvezza della n o stta vita e dei nostri ben', per porrà fin e all’obbrobriosa oppressione n a zifascista! Basta con il massacro dei giovani patrioti Im p o te n ti ad arginare la m area che li som m erge, i m anigoldi della « re pubblica » sfogano la loro rabbia cri m inale contro i patrioti che sono ca d u ti nelle loro m ani. U ndici giovani torinesi sono stati fu cila ti dopo una parodia di processo durato 15 m in u ti. A M ilano, in p ochi giorni v i sono stati due processi e 22 patrio ti sono stati assassinati. Quasi tu tti sono gio vani, alcuni sono persino m in o re n n i. La folfia om icida dei traditori del popolo non si arresta d i fro n te al l ’adolescente, sia esso d i sesso m a schile o fe m m in ile . U ccidere, ra p i nare, violentare, distruggere, queste sono le a v irtù » che i cani re p u b b li cani hanno appreso dal torvo soldato tedesco. Fiero e sprezzante è stato l’atteg giam ento d e ll’eroica gioven tù nostra. D avanti al T rib u n a le d egli assassini il com pagno M esi, giovane operaio d i T orino d i appena 19 anni, ha fie ram ente rivendicato la sua qualità di com unista e d i gapista. A ltrettanto fiero l ’atteggiam ento del com pagno C am peggi di M ilano il quale a d o m anda del presidente risponde: «N on h o partecipato a ll’azione m a l ’ho p re parata e ordinatav. A lla ric h ie sta : aCosa fareste se rim esso in lib e rtà ?» risponde: « Ricomincereri ». D opo la condanna, richiesto di firm are la d o m anda d i grazia, rispondeva: « La chieda M ussolini, può averne biso gno presto ». A l ritorno in carcere, dopo la condanna, i giovani m ilanesi entravano in cella cantando gli in n i ie lla patria e proclam ando farto ohe « la vita non conta nulla, ma l ’idea vide ». Q uale abisso m orale separa ¡’eroica gioven tù italiana dagli sciacalli r o gnosi v e n d u ti al tedesco barbare e cru d ele! P ronta è stata la risposta d egli o p e rai delle fa b b rich e torinesi i quali hanno scioperalo in segno di prote sta contro l ’assassinio dei p atrioti; proli a la rttppresagl a dei partigiani che hanno giustiziato un certo n u m ero di nazifascisti che erano stati catturati; pronta la rappresaglia dei G A P e delle S A P torinesi e m ilanesi che si sono avventati sui cani hitierafascisti vendicando i fra telli assassi nati. T u tto questo va bene, ma ium è più sufficiente. Il terrore nazifasci sta deve essere stroncato d a ll’azione generale d ei lavoratori e d elle masse popolari, deve essere stroncato de u n ’azione spietata d i rappresaglia da parte d ei partigiani, d ei G A P e d e l le S A P . B isogna scioperare, m a n ife stare, avventarsi con qualsiasi arma sulla canaglia repubblicana e colpire a m orte. N o n p iù a disarm i » m a ese cuzione som m aria d ei fascisti e d ei tedeschi che ci capitano tra le m ani. B isogna dare la caccia a queste b e l ve, colpirle e sterm inarle senza p ie tà. N essun fascista e tedesco deve sentirsi sicuro, n è in casa nè n elle strada, nè nel luogo d i gozzoviglie nè negli altri a ntri p iù nascosti. T u tti sono responsabili, lu tti devono pa gare. Gloria eterna agli crei c eduti p e r la patria e la libertà! L'ARMATA DELLA VITTORIA E DELLA LIBERTÀ PUNTA DECISAMENTE SU BERLINO E OLTRE... La travolgente offensiva sovietica m antiene il suo ritm o bolscevico. In .m -olo settore del fro n te, in qnal. ro giorni, LA rm ala Rossa ha su perato l’O der su u n a lunghezza d* ]60 chilom etri e per una prof o n d i li di sessanta. A B erlino si ode in. cessantem ente il rom bo m inaccióso; ielle artig lierie sovietiche. RadioMosca annuncia che o ltre 200.000 soldati francesi prig io n ieri sono stai liberati dalle tru p p e 1sovietiche avanzanti G-li im pianti in d u striali della Slesia e della P ru s s ’a sono abbandonati dai. tedeschi quasi in tatti. I nazisti resistono ancora con a ten acia xielliù d e p u ra z io n e ma segni m anifesti di sm arrim ento e di p a n ’co si segnalano ogni giorno, ilim m le r ha dato o rd in e di gm sti- L'ora del castiQO èvicina:decidersi! Lo « spazio vitale » d ella belva na zista ha subito una tale violenta c o n trazione per la quale la belva stes ti s a soffocando. Il torvo sollato tedesco, così tetra^gono al le sciagure da lui apportate ai p o n d i d ’E uropa, ora è sconvolto dal e ifib ile spettacolo delle torm e d o lo ranti delle donne e d ei b im b i tedechi in fuga d i fro n te alla marea di \uerra. H itler con parola untuosa, avoca l ’aiuto della P rovvidenza : yoebbels, p iù prosaico e v ile , invoa l'a iu to della « borghesia politica » inglese; M usso lin i, con l ’incoscienza del ram m ollito, « rassicura » l ’alto com m issario per il P iem onte Z e rb i no, « che tu tto va bene ». C inque d i visioni tedesche hanno già preso la ria d el B rennero, per accorrere a difesa della capitale nazista mir.tic■iala da vicin o . Il panico si diffonde ielle file repubblicane. M ancano p o lii m in u ti all’ora d el castigo ed i m anigoldi fascisti hanno un terrore olle d el castigo che li aspetta. Il C. d. L . N . ha deciso che tu t ti i fascisti repubblicani sono pas sibili della pena d i m orte e che i ’cs?r.azione deve avvenire appena accer tata l ’identità. N essun fascista si fac cia illu sio n i, la giustizia del popolo sarà inesorabile. N essuno si faccia Illusioni, nessun in tervento esterno salverà i traditori dalla giustizia del popolo italiano. N essuno si faccia il lu sio n i. il regim e fascista non so j f av viverà d i un m in u to al crollo d el na zism o . P er tu tti coloro che hanno m ilitato o collaborato con l ’o b b ro brioso regim e del tradim ento e l ’ora di d e cid ersi; fra poco sarà troppo tar di. D iverrà esecutoria la sentenza del C .d .L .N . C hiunque abbia un residuo d i one stà e d i am or patrio non può non ribellarsi ed opporsi a che nuove ro vine e n u o v i lu tti colpiscano la pa tria ed il popolo nostro. In ogni caso si potrà avere salva la vita solo a patio d i dare un segno tangibile di ravvedim ento, e questo segno bisogna darlo subito. L ’aver u bbidito agli or d in i del crim inale di Predappio o a q u e lli del negriero Grazioni per vile acquiescenza, non costituirà un atte nuante per nessuno. Per tu tti i a repubblicani » la ki via della salvezza è quella d i opporsi con le arm i agli ordini d e i loro capi e d ei tedeschi, di o p porsi al massacro dei patrioti e di aiutarne la liberazione ; di opporsi ni tentativi tedeschi d i distruggere entello che resta del nostro apparato industriale, d e i nostri servizi pnltbl'ri, d elle nostre povere riserve ali m entari. E ’ giunta l ’ora d i decidersi. D o m a n i sarà troppo lardi e la giustizia popolare seguirà il suo corso ineso ra b ile. /.inre tu tti i « codardi », e m o lli ca pi nazisti h anno già dato segni di codardia e p e re :ò sono stati im p ic cati. La p e rd ita di te rrito ri industriali ricch issim i, ie enorm i perd ite in m o rti, feriti e p rig io n ie ri, le e n o r mi p e rd ite di m a te ria li di ogni genere, lo spettacolo terrifican te d elle popolazioni in fuga verso o c cidente che n o n sanno dove andare e dove sostare, ha m inato la com pa gine m orale e le capacità di resi-tenza d e ll’esercito tedesco. N o n vi è nessun indizio che indichi che l ’alto com ando germ anico sia r i u scito a sta b ilire u n a linea di resi, stenza. Le esortazioni forsennate di H itle r n o n trovano - p iù eco nem m eno in q u e lle folle teutoniche che ili a ltri tem pi accoglievano le -ue concioni con cori ed u rla sel vagge di approvazione. Il fatto è che la tragedia dj fuoco e di san gue, di ro v in e e di lu tti, scatenati con cinism o rib u tta n te dai nazisti in tutta l ’E u ro p a invasa, si è oggi im battuta con tu tte le sue conseguen ze su coloro che ne sono stati gli au to ri. L ’ora d e l castigo incom be sulla G erm ania h itlerian a. Invano j trom boni della p ro p a g an da nazista agitano io spauracchio bolscevico; polacchi ed ungheresi, bulg ari e ru m en i, f.n ìan d esj e ceco slovacchi noli solo accolgono l’A r m ata Rossa lib e ratrice ma si uni- scono ad essa nella b attaglia riso lutiva contro ì nem ici d e ll’um an ità. Invano G oebbels cd i suoi com p a ri cercano di speculare sulle d i vergenze d i vedute e d i interessi esig e n ti ira le N azioni U n ite, l ’u n i tà dj tu tti i po p o li civili e lib e ri è in d isso lu b ile q u ando si tra tta di com battere p e r lib e rarsi dalla te rri b ile ia ttu ra della schiavitù nazifa scista. La C onferenza d e l M ar N e ro d eluóe ancora una volta, ed in m odo d efinitivo, le speranzieU e dei crim in ali agonizzanti. Stalin, C h u r chill e R oosevelt hanno già concer tato le Ir,s e del piano m ilita re che deve schiacciare defin itiv am en te la belva nazifa cista, hanno già stab i lito le m odalità d ell’occnpazionc d ella G erm an a, si stanno accordan do per l ’organizzazione della pace c p e r la ricostruzione di u n m ondo nuovo, lib e ro e progressivo. il Cernitalo di Liberazione Nazio nale per l'Alfa Italia esprime la sua ammirazione per ie armate sovieti che, vittoriosamente inpegnave nella immane lotta per la liberazione dei popoli oppressi dalia tirannide nazi fascista. Invia il suo fraterno saluto ai po poli ed agli eserciti dell'Unione So vietica, da! cui eroismo i patrioti ita liani traggono nuovo entusiasmo e nuovo slancio per la battaglia finale. b PER L’ W iO H E DELLE MASSE POPOLARI NOI E I CATTOLICI A ttraverso la d u ra esperienza d e l la catastrofe -Ttziona!,, e delle ;r>ierra d i lib erazio n e, dopo ¡1 fallim en to dei vecchi gru p p i responsabili dei crim ini d e l fascism o e re sp o n la bili di avergli lasciato la porta ap erta, le forze del popolo sono d i venute, n e i fatti, le protagoniste d e l la vita nazionale. N on è soltanto u n a m inoranza r i v o lu zio n aria, espressa d alla classe operaia, avanguardia d el p o p o lo , a lo tta re, negli in te ressi generali di lutto il p opolo, p e r la conquista di un avvenire m ig lio re in u n ’Italia dem ocratica e p ro g ressiv a; è tutto il popolo che e n tra oggi n e lla vita politica e sociale con coscienza a u tonom a dei suoj in teressi, sono -frati sem pre p iù larg h i elle, dalla n uova m atu rità p o litic a , traggono volontà ed energia p e r p a rte cip a re alla dura guerra contro il fascista ed il tedesco. N on è popolo in d ifferen ziato , non è l ’oggetto passivo d ella dem agogia fascista: sono o p erai ed artigiani, sono tecnici e d im piegati, sono stu d e n ti e — fatto in gran p arte n u o vissim o — sono q u elle m asse di contadini a lle q u a li va in così la r ga m isura l’o n o re della guerra partigiana. Q uesti operai e questi con tadini com battono p erch è hanno li na coscienza p o litica conquistata nelle sofferenze e n ella lotta, p e r chè h anno delle idee da realizzare e degl; obbiettivi da raggiungere. Non sono, q u in d i, popolo in d iffe renziato, m a m ilita n ti com unisti e m ilitanti soc'alisti, sono am ici del P a rtito d ’A zione e sono cattolici e m ilitanti della D em ocrazia C ristiana. G aranzia che il popolo rag g iu n gerà le m ete p e r le q uali oggi com batte è l ’unione p erch è dall’unione verrà la forza che perm etterà al popolo di sbarazzare la sua m arcia dagli ostacoli che la inceppano, p frc h è contro l ’un io n e cem entata nella lotta si spezzeranno le m ano- vre della reazione che m irano a emiliane tra le m asse pop o lari il vifieno diiigrc razione p e r p re c ip itare l ’Italia n ella guerra civile. E l ’u n io n e del popolo n o n si fa senza l ’un io n e con le m asse catto liche. Questo anno e mezzo di lotta c stato ricco di. fru ttu o se esperienze, di fecondi c o n tatti in ogni cam po. Sul terreno delTazdene pianigiana, com e nella fabbrica e nel villaggio, il cattolico si è inco n trato , forse p e r la prim a vo lta, con u n com uni, sta e, nella- frate rn ità degli sforzi e delle sofferenze com uni, sono ca d u te inco m p ren sio n i e diffidenze, si è d isso lto il fardello d i m enzogne accunm latodal fascism o. Chi ha co nosciuto u n com unista, ha cono sciuto u n p a trio ta, di n u ll’altro am bizioso se n o n d e l bene del popolo e d e ll’Ita lia , di n u ll’altro geloso se n o n del suo posto di com b attim en to n ella lotta d i liberazione. Im m ediati e d u rg e n ti ed, insie m e, vasti e di lun g o re sp iro sono gli obbiettivi p e r la conquista dei q uali i cattolici trovano oggi e r i troveranno dom ani al loro fianco, tu tti j lavoratori, tu tto jl p o p o lo . E ’ la lotta d i oggi p e r il p ane e iter la liberazione, è Io sforzo di costruire sulle rovine una nuova Italia dem o cratica e p rogressista; è la difesa della fam iglia d a ll’arb itrio e dal m assacro dei nazifascisti, è la c o n quista p s r j n o stri figli di una v i ta m igliore che dia infine al nucleo fam iliare sicurezza di vita e serena certezza di p ro sp e ttiv e ; è la lotta contro il disprezzo nazista della v i ta em ana, è l’ideale di una- vita civ le, liberata dal giogo d e l p riv ile gio e restUu-ta al lib e ro e fecondo lavoro, senza ¡1 quale n o n v’è nè dignità r è lib e rtà. Ma la fratern ità che si raggiunge oggi n ella lotta deve trasform arsi in durevole u n ità di intenti e di azione, se noi vogliam o che le fo r ze d e l popolo non vadano d isp e r se, se noi vogliam o che non siano a ltri a tra rre u tile ed cgoictico pe lin o d al nostro sforzo. C onquistare l ’u n ità d e l p o p o lv . cem entare ¿1 nostro sforzo, io -fo r zo di noi p ro le ta ri com unisti e -• realisti, con l ’azione efei cattolic : questo è il com pito di oggi. E p tr raggiungere q m s .o obbiettiv o no. dovrem o saper oltrepassare quell» talora lim ita to su l quale le forti . prim a divise, si sono alfine ritro v a te, e assicurarne espressione p o lit ca e saldezza organizzativa a l n a turate' e quasi spontaneo ritro v a rsi d i tu tti i lavoratori nella lotta q u o tidiana. I contadini cattolici che. as-denr agli altri c ontadini d el villaggio, con l ’aiuto delle SA P e dei p a rti giani, hanno difeso il io-ro. gran» d alie razzie, debbono affrontar nuove lo tte e queste lolle a ffro n te ranno n e; Com itati C o n tad in i; d e b bono provvedere a spazzar via il putrefatto apparalo d e li’oppressione, fascista dei podestà e a d iniziar ! l ’opera della ricostruzione e a q u e st’opera si accingeranno nel Goni lato d i L iberazione dj villaggio. Così il lavora1ore cattolico, che ha g à visto il C om itato di Agite • zinne alla lesta della lotta p e r la difesa deila sua vita e del pan della sua fam iglia, si stringerà più intim am ente ai lav o rato ri c o m u n i sti e socialisti che hanno dato v i ta a questo Com itato. E il p o p o la no cattolico,, quello che una notte è -sceso con gli altri casigliani a tagliare l ’a lb ero del viale, si unir., a l C om itato d i L Iterazione del -u ’ casam en:o, del suo rione. P e rc h è questi organism i di p o te re p opolare, cerne le organizzazioni u n ita rie del F ro n te della Gioventù e dei G ruppi d i D ifesa, sono z i ' ‘ru m ili!; delie forze d ei popolo, ono Ins’em e la guida sicura e tg arantirà autonom ia e fecondità e conquiste a ll’azione del popolo. P iù u rg e n ti ohe m ai si p re se n ta n o oggi questi o h b .ett v :: più u r genti che m ai p e rch è il nostro ppolo sta p e r affrontare le sue pr* ve decisive, q u elle prove dalle qua li d ip en a erà p e r lunghi anni -no a v v ilire . I tedesch; costretti ad evacuoforze sem pre più num erose v o g lio no ven d icare Ia sconfitta con d .slruzione di tu tto il nastro pati m ordo e con i m assacri d i popol..zidni inerm i. D all’unio n e dj tu! ■ il p o p o 'o n ella lotta insurrezion le dipenderà quanto noi suprem i salvare p e r la r.costruzione, d ip e n derà il c o n 'rib u to che noi sapremodare alla vitto ria com une. E questo interesse nazionale di c ri 13 c'asse operaia, classe n azio n ale, sì la com battiva espressione., non può non sollecitare ogni cat tolico, o gni italiano a vincere in fine ie u ltim e resistenze ed a par te c 'p a rs con tutto il popolo a l 'i lotte finali. Perciò n e ll’Italia dem ocratica chi casce ro lla lotta di oggi, davanl alia lib e ra consullazione delle m a— ~e> ogni gruppo ed ogn; p artito pò! tic» conterà p e r l ’azione che avru svolto n e l m om ento decisivo ner b o rti delia nazione, conterà n e r <: co n trib u to ih e avrà dato alla vi •or'a e d a ll’isurrezione del popolo. V oglia, q u in d i, la D em ocra/U C ristiana essere, negli u lt’mi cim en ti -n -u rrez io n al', la guida com bat tiva delle m asse cattoliche, affian candosi, perciò,, aj grandi partii; di rna-sa, il P a rtito Com unista cd il P artito Socialista. Nei Comitati di Liberazione di mas sa si salda l'unità di lolla di tutto l popolo. Con i Comitati di Liberazione df tuassa il, popolo affronta le decisive battaglie insurrezionali. IL POPOLO IN LOTTI CONTRO LA TOME E L’OPPRESSIONE NAZIFASCISTA G rande entusiasm o ha suscitato o v u n q u e tra i lav o ra to ri, la tra v o l gente avanzata d e ll’E sercito Rosso, -don rinnovata energia essi in te n si ficano la lotta e p re p ara n o nella gu errig lia lo sciopero generale con tro la fam e, il freddo, l ’oyjpressioHe nazifascista. La lotta sj allarga, -i estende a sem pre n u o v e catego rie di lav o rato ri, esce d alle o ffici n e e m o b ilita tu tto il p o p o lo ; r a f forzata e precisa la fu n zio n e degli organi p o p o lar; di governo che di q uesta lotta sono la guida politi ..vi, in q uanto traggono la loro v i talità dai p iù in tim i co n tatti con 1 popolo artico lato n e i suoj o rg a nism i di m assa, Com itati di A gi tazione. F ro n te della G ioventù. C o m itati C o n tad 'n i, G ru p p ; d i difesa. Manifestazioni per il 21 gennaio A ltre m anifestazioni, oltre quelle già p u bblicale n ello scorso- n u m e ro , hanno celebrato l ’an niversario d ella fondazione del P a rtito C om u nista Italiano e ricordato la m orte l i L enin. M iìano A lla F alck sono state esposte in diversi p u n ti dello stabilim ento, n um erose b a n d ie re rosse. A lla M . M . - U na grande b a n d ie ra rossa ha sventolato p e r circa un ’e ra sulla facciata p rin cip ale del:i fabbrica. Q ualche m inuto d ’in¡ervallo sul lavoro e com m enti di giubilo anche alla E . M . A lla B . gli o p e rài dopo aver e-posta una grande bandiera rossa, hanno rie m p ito i m u ri interni eJ esterni delLi fa b b ric a dj scritte in neggianti a l nostro P a rtito ed alle A rm ate Sovietiche. Q uindi hanno scioperalo quasi tutta la giornata. A lla Innocenti sono state e-eguite scritte m u rali. Rar.d iere rosse sono state esposte a lle case p o p o la ri « U m a n ita ria », sul tetto della Casa dello stu d e n te, occupata dai tedeschi, sul te t to della m ensa collettiva di P ia z zale C orvetto, su l m onum ento ai C aduti. G o n lro I lic e n z ia m e n ti, p e r i v iv eri, i v e stiti, i! c o m b u stib ile VA RESE. ALESSANDRLA. A N guarda la ban d iera rossa è slata issata sulla casa d e l fascio. A C arrobio m o lte scritte m urali ed una bandiera rossa. A lle O fficin e M eccaniche M ona di S o m m a Lom barda il giorno 19 gen naio circa 250 operai già da tem po sospesi, ricevevano u n avviso à i l i cenziam ento. Al m attino d el 20, una c inquantina d i giovani operai si presentava al (¡’re tto re , noto fasci- A Ovada, con uno sciopero gli operai della S. G o r g o h anno im posto alla direzione ed alle S.S. la riam m issione in servizio di due im piegati e d i u n giovane clic e ra no stali licenziati p e r aver re c la m ato ¡a costruzione di u n rifu g io . MILA NO . Un treno carico di carbone, fe r mo n ei pressi d ella stazione Ji L am inate è stato assalito da circa 500 persone che hanno asportato quasi tutto il carbone. A T rezzo . U n a massa dj 150 don ne, d irette dai G ru p p i dj D ifesa, si è recata d al com m issario p re fe tti zio e ha d ich ia ra to che bisognava soddisfare agli im p ellen ti bisogni della loro vita di ogni giorno. Il com m issàrio ha cercato d i sedare il tum uito con le solite prom esse, ma poi spaventato h a invocato la p ro tezione d elle bande nere. A nche la brigata nera però ha dovuto cedere alla m assa in fu riata delle donne e J i com une accordo con le autorità locai; ha dato il perm esso di ta gliare gli alberi che fiancheggiano i viali. E ’ stata in o ltre iniziata la d istrib u z io n e di zucchero e riso. II 4 febbritio, però, m en tre un gruppo di donne slava segando u n troeo d ’albero, u n u fficiale della « Rese ga » passando ha sparato u n colpo di riv o lte lla uccidendo u n bam bino d; 8 anni. Non p otendo rin tracciare l ’assassino, fuggito, precipitosam ente, la folla ha riverso, la sua in d ig n a zione sui m iliti della brigata lo ca le, i q u a li, hanno dovuto rin c h iu dersi in caserm a. im pedite d a ll’arrivo dei p om pieri. A ltra m anifestazione di donne ha avuto luogo davanti a ll’U nica. C ir ca 150 m assaie vi. si erano portate p e r <lii< de re zucchero p e r i loro bam bini. Le d o n n e protestavano contro la confezione di pasticceria per i nazifascisti. I C.L, ili soccorso in difesa del popoio In una località della L om b ard ia il C .L .N . locale si è p ro d i gato in u n ’opera di soccorso in oc casione del bom bardam ento del 12 gennaio. Il C .L .N . fu subito r i u nito onde form are il com itato di soccorso che iniziò la raccolta p e r i colpiti. F ra la popolazio. ne, che si è m ostrata m olto so lidale, si è raccolta la som m a di L. 200.OUO. A lla sottoscrizione h a n no partecipato p u re i socialisti ed i dem ocristiani. L ’o pera di soccorso e lo sgom bero era quasi term in ata quando giunse da M ilano una squa dra di fascisti che, anziché in te r venire al pietoso lavoro si diresse alle più vicine osterie e , tra il lu t to g enerale del paese, s i ubbriacaro n o , suscitando u n ’o n d ata di sde gno tra In popolazione. Agitazioni e scioperi contro ii massacro di patrioti I l nuovo m assacro di p a trio ti, perp etrato a U n n o e a D ru e u to il 22 gennaio, ha provocato lo sdegno d e l p o p o lo torinese, e d i questo si sono fatt; in te rp reti glj operai che il g iorno 24 hanno sospeso il lao ro . A lla sospensione hanno p arte, cipato com patte tu tte le m aestranze, com presi gli im piegati, d e lle se guenti fa b b ric h e : G randi m otori. F onderie ghisa>, A cciaier.v, Sezioni F iat, In cet, N eb io lo , M anifattura tabacchi. L’agitazione si è estesa anche alla provine a. A lla L ib e rti. U na delegazione di circa 30 persone fra donne, uom ini e giovani, si è recata a p rotestare in d irez one. V enivano concesse ad ogni d ipendente L ire 350 a titolo di sussidio per il riscaldam ento. A lla P asquino alle o re nove gli operai |300j ferm avano il lavoro per 20 m inuti. T O R IN O . Per l’indennità di guerre A lla Ipelnac. I l 25 gennaio la m aestranza fem m inile ha ferm ato p e r 2 ore in segno d j p rotesta per le 10 lire . U na commissione! di iro n ie alla com battività delle d o n ne Ita dovuto prom ettere che sa rebbe venuta loro incontro. A lla R u b in e tte rìa , una ventina di d o n n e si è recata in d irezione a p rotestare p e r l’in d en n ità dj guer ra e p e r ch ie d ere il .saldo d elle 192 ore. N on avendo otten u to so d d i sfazione, delegazioni d i donne tori avano alla carica per qu attro volte con sem pre nuove rivendicaz’oni. V A RESE. Caisa turi f ciò d i Varese. Il m attino d el 19 gennaio tu tti i 780 operai ferm avano il lavoro e si radunavano n e l p iù grande reparto costringendo i due p ro p rie ta ri a veivce a p iù m it; consigli circa la c o rre -p o n .io n e d e ll’in d en n ità di guerra. Essi, in fa tti hanno prom es so d i p agare le 25 lire e le 10 lire p u r sotto u n ’a ltra form a, facendole en tra re n e l nuovo c o n tratto di lav o ro . O ltre a ciò sono stati d istrib u i ti viveri a tu tta la m aestranza. A lla Cìsitalia la d irezione rim ette ¿ gli o p erai ed im piegati la rim anenza d ell’in d en n ità di guerra tolta dal decreto. A lla Lancia gli operai hanno p ro testato p r;sso la d irezio n e p e r l ’in d e n n ità di guerra. O ltre a ciò essi bar.no richiesto legna, carbone, ge neri a lim en tari, L. 4.000 p e r ogni dipen d en te, aum ento di paga o p e raia agl; o p e rato ri, aum ento della m edia a; co ttim isti. La direzione ha concesso l ’aumento- p e r gli o p e ra to ri, l’aum ento della m edia dei cottim isti, h a p o rtato al 90 % la p a ga base, ha assegnato 8 m ilio n i da d istrib u ire a tu tti i d ip en d e n ti ne! m odo seguente: 4 m ilio n i in gen naio, 3 in febbraio, 500.000 lire in m arzo e a ltre tta n te in a p rile. A Caluso, G li o p erai di tu tti gli stab’L m enti abbandonavano il lav o ro a lle o re 10 e d alle o re 12 af fluivano n e l c o rtile dello sta b ili m ento a V al di Snsa » dove, in co m izi, riafferm avano la lo ro volontà di continuare lo sciopero se non fosse data assicurazione im m ediata d ie « non u n centesim o sarebbe sta to toccalo del guadagno g io rn alie ro ». B isognava, anzi, che dei p ro v vedim enti venissero p resi p e r m i gliorare le condizioni degl; operai. La direzione ha cubito ceduto, e gli operai hanno rip reso il lavoro, decisi a rip re n d e re lo sciopero q u a lo ra le loro rich ieste n o n fossero state conferm ate dalle autorità e n tro 24 o re, ciò che è stato fatto puntu alm en te. M ILA N O . A lla L F . una delegazione di o p e ra i si è recata in d irezione per r e clam are la consegna im m ediata di g tn erj alim en tari e com bustibile e vestiario. VARESE. A Tradate al m attino d el 23 gen naio u n a settantina di m assaie esa sperate dalla m ancanza d e l p an e, d el sale e d] o gni altro genere di p rim a necessità, entravano n e ll’edi fieio com unale ed investivano con in giurie e m inacele il po d està, nota carogna fascista. Costui faceva arre-tcre u n a donna, la p iù d ecisa; ma di fronte al p u tife rio scatenato d a l le d o n n e che m inacciavano di deva stare -l locale e di rid u rre m al concio il podestà, le a u to rità erano costreìe a rilasciarla edi a p ro m ette re la distribuzione di viveri. T O R IN O . Le donne del B orgo V ittoria, vi sto che le autorità n o n provvedeva no a dare U gna e carbone alla popo’a z io re , sono andate a dem olire alcune baracche d isab tate. I q u e stu rin i fascisti aprivano il fuoco sullo donne p e r tentare, di re cu p e ra re la legnà, m a le d onne si o p posero energicam ente, nonostante il ferim ento dj una di esse. Il giorno 12 u n m igliaio di donne dello stesso B orgo h anno m anifesta, lo cav an ti a depositi d elle Fonderie Fiat dove ci sono m igliaia dj to n nellate di carbone. Lo p iù energiche sono riu sc ite a p o rtarsi via dei sacchi, m entre le altre n e sono state sta e tedescofilo, p e r c h ie d ere l ’imm ed ata aboL zione dei licenziam enti e la d istru zio n e d elle liste. Di fro n te a l contegno energico dei gin. vani, il d iretto re, dopo av er te n tato invano di terg versare, doveva pro ced ere alla d slruzione delle li ste d i licenziam i nto . Doveva in o ltre p ro m ettere l ’abolizione d elle liste di deportazione, .1 pagam ento del 73 % p e r i sospesi, la d istrib u z io ne di viveri. SA M P IE R B A R E N A . 1 giovani d elle scuole m edie h a n no scioperato per p ro testare contro la m ancanza d i riscaldam ento. Essi contin u aro n o la m anifestazione per la strada n o n disperdedos; nem m e no alla sparatola di m iliti delle Bri. gate nere. SAVONA. Gli a lu n n i delle scuole m edie battilo ii..se.'nato una .: a m orosa m a li festazjcne di protesta, abbaàonan. do in m assa la scuola al grido d i: e A bbasso il fred d o , abbiam o fa m i! ». A n u lla sono valsi i ten ta tivi delle guardie m u n ic ip ali’ per ten tare di calm are 1 d im ostranti. T u tt; gli a lu n n i d e lle scuole m e die, in d u srlali ed elem en tari, sono rim asti p e r d u e giorni a casa, fino a chc n o n si è provveduto a mette-c il l ineai lam ento nelle aule ed i vetri alle finestre. Gl a lu n n i delle scuole d ’avvialu in te . trovato in aula u n busto di M u-sol ni lo rid u co n o a pezzi e lo gettano della finestra, investendo in m alo m odo u n vigile che m an ife stava a sua disapprovazione. 1 R iven dicazion i d e lla C o n f e r e n z a d e i Cornila fi di Agitazione di Milano a] impedire ad ogni costo fa par tenza dai grano per la Germania; b) esigere la distribuzione rego lare dei generi tesserali, de! sale in qtsaniilà sufficienfe, de! latie e delle zucchero anche per gli adulti, dei ¡al le, dello zucchero, della marmellata in quantità sufficienti per i bambini; cj distribuzione aniseìpsla di vi veri a prezzo di listino e di combu stibile, aumento della erogazione dei gas e della luce; d] nianlenimenio integrale del l'Indennità di guerra ed estensione a luite le categorie dei iaverafori; 6} estensione deilc mense azien dali ed interaziendali a tutte le offi cine; cj aumento de: safari; f) istituzione di spacci; Si cessazione dei licenziamenti. FRO N TE P A R T I G I A N O UNIONE PER LÀ VITTORIA L e fatiche, le privazioni, le sof ferenze, il m artirio glorioso di ta n ti nos. ri com pagni stanno p e r con cludersi nelle u ltim e decisive b a t taglie che restitu en d o l ’onore al p o polo ¡ aliano, cj d aran n o la v itto ria. P erchè la n o stra vittoria sarà di aver con trib u ito con. le nostre forze alla v itto ria com une, sarà di aver b ene m eritato della 'cau sa di tutti i popoli l.b e ri, p e r cui oggi cosi gloriosam ente com batte L’A r m ata Rossa c con essa 1« A rm ate A lleate. L’epoca dei grandj ra stre lla m e n ti è finita, le tru p p e tedesche h a n no altro da pensare, debbono p e n sare alla p ro p ria salvezza ed i fa scisti debbono concentrarsi ne¡ ca p isaldi che si illu d o n o di p o ter più lungam ente te n e re contro la fu ria insunrez’onale del p opolo. E ’ v 'cin a d u n q u e l ’epoca delle prove decisive d el C orpo dei V o lo n ta ri della L b e rta ed a queste prove decisive j p a rtigiani si p re p arano inten sifican d o la lo ro azio n e d i guerriglia, sabotando c o n le na accresciuta le L nee d i co m unica zione del nem ico, esten d en d o l ’o c cupazione di te rr.to ri daj quali m uoveranno — com e dalle basi strategiche della nuova Italia del popolo — verso la b attaglia finale p*r la cacciala dei tedeschi e 1« sterm inio dei fascisti. A lle prove decisive i partigiani si p re p ara n o anche intensificando il lavoro p e r l ’unificazione delle form azioni, p e r la loro trasfo rm a zione i h u n ità reg o lari d ell’Eaercito Italian o . I com unisti, dopo aver prom osso la form azione di u n i tà m odello p e r la lotta contro il te desco ed il fascista e c o n tro i l v e leno so ttile dell’attesism o, sono a l l ’avanguardia di questo nuovo sfo r zo. N essuna considerazione p a rtico laristica, uva soltanto la coscienza d e ll’interesse nazionale ci guida ¡n quest’azione. X n o stri com pagni so no i partigiani m odello in tu tte le form azioni, coloro che si prodigano in tu tte le form azioni p e r la loro sem pre accresciuta efficienza; sone i sostegni p iù sicuri d ell’a u to rità dei com andanti o n esti, dei com an danti che — a qualsiasi fede p o litica e religiosa sj rich iam in o — guidano alla lo tta. U n Coazione delle form azioni p a r tigiano v uol d ire rafforzam ento d e l la au to rità dei com andi, vuol dire efficienza dei com andi di zona nell ’assolvere alle lo ro funzioni di d i re zio n e operativa. U nificazione d e l le form azioni p artigiane vuol d ire anche m ettere a disposizione della causa co m u n e il patrim o n io di glo ria che ogni form azione ha co n q u i stato in questo anno e mezzo di d u ra lo tta. E noi com unisti che ab b ia mo- prom osso le form azioni m o d el lo d elle B rigate e d elle D ivisioni G arib ald i, q u e lle cui va, con l ’am m irazio n e e la- sim patia del popo lo italian o , il riconoscim ento in te r nazionale, siamo i prim i anche in questo e p orterem o il nostro sp iri to garibaldino', lo spirito dei no« ri caduti in tu tte le form azioni. R innoviam o oggi, n e ll’im m inenza c e l’e p ro v e decisive, le nostre p r o poste di unificazione d e lle form azio ni p artigiane in base ai soli criteri d elia m aggiore efficienza del C orpo dei V o lontari d ella L ibertà. N oi p roponiam o di e lim in a re ognj d i pendenza m ilita re, d isciplinare, or- Popolo Italiano In piedi: per la cacciala del tedeschi, per la puni zione de! traditori fascisti, per la li bertà e l'indipendenza della Patria! (Dall'appello del Comando Generale del Corpo V.d.L). ganizzativa che n o n sia quella dei C om andi U n ic i; n o i proponiam o che questi C om andi U nici vengano c o stitu iti in base a c rite ri esclusivam ente m ilita ri; n o i proponiam o il risp e tto alla p iù stretta d ip en d e n za g erarchica d ai C om andi su p e rio ri ed il c o n ferim e n to aj Com andi o C om m issari di g rad i m ilita ri c o r risp o n d e n ti a ll’effettivo com ando e . sercitato p e r u n sufficiente p erio d o di tem po. N oi pro p o n iam o q u est’u n ific az io n e p erchè sappiam o che questa è la via iter g a ran tire la m aggiore ef ficienza d e l C orpo dei V olontari d ella L ib e rtà, perch è sap p iam o che soltanto in questo m odo le sofferen. ze ed i sacrifici so ste n u ti d aran n o veram ente fecondi fru tti di successi e di vitto ria, p e rch è so ltanto casi l ’eroico sforzo p a rtig ian o conterà p e r l ’avvenire d ella p a tria , p e r la (OstruBÌone d i u n ’Italia dem ocratica e progressiva. Il Comitato di Liberazione Nazio nale per l'Alta Italia venuto a cono scenza di interventi da parte di auto rità ecclesiastiche, i quali partivano dal presupposto che il Comitato di Liberazione Nazionale per l'Alta Italia o Partiti ad esso aderenti fossero di sposti ad iniziare trattative per patti con i nazi-fascisti; sconfessa ne! modo più energico tali afferma zioni e riconferma all'unanimità la ferma decisione di condurre senza esitazioni la lotta per la cacciata dei tedeschi e dei fascisti. Milano, 29 gennaio 1945. Le S A P m ilanesi a ll’ assalto delle sedi fasciste L ’E sercito R osso m arcia verso la conquista della vittoria e d ella l i be rtà di tu tti 1 p o p o li: il pop o lo di M ilano n o n v uole assistere passiva m en te co m p iaciu to allo sforzo deci, sivo e fin a le d e ll’eroico popolo so vietico. V u o le a n ch ’esso sotto lin ea re con la m aggiore decisione e con la p iù grande audacia d e lla sua lo t ta la solidarietà ch e lega il popolo italian o alla lotta lib e ratrice d i tu t ti j pop o li. E le sue avanguardie in a rm i, le S .A .P ., hanno espresso la volontà e la decisione d i tu tto il popolo m uovendo verso o b i e t tivi sem pre p iù audaci. Ed u n a se ra le S .A .P ., effettuando la m o b ili tazione d e lle forze p iù ag g u errite, h a n n o attaccato ¡1 nem ico n ella stes sa tana, m uovendo a ll’attacco eon- tem poraneo e concordato di o tta se. di rio n a li fasciste. N otizie p artico lareg g iate ci m a n cano ancora, ma sappiam o già del successo generalo d e ll’o perazione che ha colto jl nem ico di sorpresa, diso rien tan d o lo p e r l ’audacia stes sa d e ll’attacco p a rtig ian o . XI fascisti n o n h a n n o d e tto una p a ro la : i l colpo era tro p p o d uro o d u ro so p ra ttu tto p e r le lo ro f it tiz ie pose baldanzose. M a n o n B a ve tacere: o g n i m ilanese, ogni ita lian o , sa che i g io rn i dei fascisti sono contati, che siam o a rriv a ti a l l ’ultim o m in u to e che la m ano v e n d icatrice d el pop o lo sta p re c ip ita n do i fascisti e d i nazisti verso la disfatta e verso la m o rte ig n o m i niosa dei tra d ito ri e d ei d e lin q u e n ti. SOTTOSCRIZIONE PRO UNITÀ E AVANTI U ltim a volontà e d unica sostanaz di u n com pagne 5 t.— m o ren te C ontributo di u n « p eraie 15»,— a fa v o re d ell’L W tà T om m aso, inneggiando al2. m l ’u nità p ro letaria 7 5 ,M i lib e re 7*3,— Stella Rossa 145,— Bove 4 3 # .A. C lerici 5,— P ro Stam pa G .I.F . P a le tti *18 — 45©,— G. Nava I. F . Fdg 58,— Giglio rosso 5 188— G iglio rosso 15 188— W . i garibaldini 48,— Rom a 5*.— Stella Rossa 795.— V olontà 158— W. l ’U nità C. V. 1888.— M orte ai nazifascisti ! 88.— B arbari *8— A bbiatensi 158.— T igri 189.— S parvieri 29.— F alchi 125.— Z nkov, q u e lle si eh ’* una V 1! 5&.— S alu tan d o i com pagni secialistj 58— S alutando Menni e T ogliatti 188— V ogliam o il P a rtilo unico della classe operaia 188— T o tale 8.12».— P iù che mai P unità della olasse operaia d e ve essere i l perno deW unhtà nazionale. VITA DI PARTITO Continuiamo la leva dell ' insurrezione P resentiam o u n p rim o bilancio della L eva d e ll’In su rrezio n e n el m o m en to dee sivo d ella guerra di liberazione. L e orde h itleriane sono state travolte d a lP im peto d e lle A r m ate S o vietich e che sono orm ai davani a S tettin o , a Franco fo rte, che sono a poche d ecin e d i ch ilom etri da B erlino. I grandiosi successi d e ll’offensiva invernale soviet.ca hanno creato le condizioni pér una p iù rapida lib e razione d ella nostra patria. Urge la m obilitazione generale d i tu tte le fo rze patriottiche. T u tte le forze d el P artito q d elle organizzazioni di massa, devo n o im postare risolutam ente la lotta per V insurrezione na zionale. I l potpolo italiano deve cen tuplicare i su o i sforai, d e v e saper sorm ontare ogni d iffico ltà , deve es sere audacem ente ed attivam ente presente n el m o m en to d e cisivo della lotta per schiacciare l ’im m o n d o re gim e naz fascista. O gni nostro sfo rzo deve essere te so al rafforzam ento elei nostro Par tito in vista d ei p iù grandi com piti che si pongono oggi d avanti a noi, nella fase cu lm in a n te, decisive e vittoriosa d e ll’insurrezione nazio nale. II reclutam ento da n o i effettuato nel corso d i questi u ltim i quattro m esi, aveva per o b b iettiv o la m o bilitazione d elle fo rze patriottiche, allo scopo di far fro n te alle c o m plesse ed ardue esigenze della fase finale d e ll’insurrezione nazionale. N o i abbiam o aperto le p o rte de! P artito n o n agli attesisti, agli in d if feren ti, a coloro che amano restar sene a casa a segnare con le ban dierin e le g ra n d o se avanzate d e ll’E sercito Sovietico. A b biam o recluíale * continuate m o o reclutare tra g li d e m e n ti più sani, tra i veri patrioti, tra gU o p e rai, tra i contadini, tra gli in te lle t tuali ed t p icc o li com m ercianti, tre gli studenti, i professionisti e gli im p egati, tra coloro che n egli scio peri, n elle azioni d i sabotaggio, n e l la guerra partigiano e d in tu tte le m anifestazioni d i mussa, hanno r i velato d o ti d i c o m b a tte n ti d ’avan guardia. D ai dati, che n o n sono ancora co m p leti, della L eva deU ’lnsurresia n e , che sono in nostro possesso, r sultq che gli iscritti al nostro Par tito n e ll’Italia del N o rd da circa 70.000, n e l settem bre 1944, sono sa liti ad oltre 90.000 a fin e d ice m bre. D i questi, 20.000 sono com bat te n ti nella fo rm a zio n i p a r tita n e , senza contare g li appartenenti alle S A P e d al G A P . L ’analisi delle cifre della Leva d e llT n su rre zio n e dim ostra che i m e m b ri d e l P artito sono p revelente. m ente operai, co m e è naturale n el P arato, avanguardia d ella classe operaia. S i sono però o tte n u ti d.screti risultati anche n e l reclutam ento tra i (tecnici, i p rofessionisti, gli :nleU etuali d i avanguardia a T orino G enova, M ilano, B ologna, V enezia. R esta però da fare m o lto lavoro tra i contadini. La nostra alt vita nelle cam pagne è ancora m o lto d e bole. In questa d ire zio n e dobbiam o tendere o gni sforzo se vogliam o non solo estendere la guerriglia, ma passare all’offen siva oltre che nelle città anche n elle cam pagne, se vo gliam o creare in o g n i villaggio, an che n e l p iù lontano, le basi per la sua risurrez one e por una nuova v ita dem ocratica. C om e l’estensione se d a le , così l ’e stensione territoriale della nostra #r- ganizzazione esclusivam ente n e l copoluogoo nei cen tri p iù im portanti della provincia, co m e h anno te n d e n za a fa re m o lti com pagni. B iso g n i pensare che i tedeschi verranno cac ciati non solo dalla città, m a dai paesi, dai villaggi. B isogna fa re un buon. lavoro n e lle com pagne a ffin chè i co m b a tten ti d elle fo rm a zio n i partigiane, G A P e S A P tro v in o in ogni v.llaggio, in ogni paese l ’aiuto m orale e m ateriale della p o p o la zio ne. Q uesto avverrà se i nostri c o m pagni avranno saputo svolgere im ’ettività concreta tra le m asse co m o dine. I n ogni a lloggio, dun q u e, in ogni c o m u n e deve essere presente il n o stro Partito. La Leva delF Insurrezione ha) dato otl m i risultati, m a n o n è fin ita . E s sa deve coni nuore. L e nuove en er gie che la L eva fornirà a lim en te ranno l ’insurrezione nazionale. I l reclutam ento è un e lem en to essen ziale per i-1 p o ten zia m en to d e ll’I n surrezione nazionale. La m o b d ila zio n e generale d i tu tte le fo rze pa triottiche per la fase c u lm in a n te d e l l ’insurrezione, esige che la Leva d e ll’Insurrezione sia continuata. O gii: giorno, ogni ora abbiam o b i sogno d i nuove fo rze. In questo m o. m ento tu tti f nostri sfo rzi n ella lo t ta per la cacciata d ei tedeschi e per P annientam ento dei fascisti posso no avere u n ’im portanza decisiva nello sv ilu p p o della situazione. La nostra lotta in questo m o m en to d e ve c o n trib u ire a far precipitare gli a v ven im en ti, a d accelerare la no stra liberaz one. Per questo tu tte le fo rze patriottiche debbono essere m o b ilita te e debb o n o entrare in azin n e . Per questo è necessario c o n tinuare la L eva d e l f In su rre zien e . E D IZ IO N I «Ne! momento in cui le fondam enta stessè della no stra esistenza nazionale sono m inacciate di estrem a rovina, il Partito Comunista fa appello al popolo e gli dice: UNIAMOCI SEMPRE P IU '! ATTENDERE. ESITA RE E' UN DELITTO : BISOGNA COMBATTERE, BISO GNA INSORGEREI...» (Dall'appello del P. C. J. al popolo per l'insurrezione nazionale) Organo Centrala del Partito Comunista Italiano Fondato da: A. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli) Anno XXII N. 5 - 3 Aprile 19 45 - (ediz. dell’ Italia sett.) Proletari di t ut ti i p a e s i , u n i t e v i ! Le maestranze di altre cento fabbriche milanesi hanno scioperato compatte Num erosi com izi entro e fuori le fabbriche - Le provocazioni fasciste rintuzzate d all’ energica azione delie SAP Vogliam o pane, viveri, la cessazion e del terrorism o n azifascista, la liberazione dei prigionieri politici, i! ritorna dei fratelli deportati n ell’ inferno deila Germania I tra n v ie ri del deposito T icinese M algrado il grande spiegam ento di forze fasciste dinn an zi agli stabilim enti le m aestranze m ila n e si h a n n o a d e rito com patte alla parola d ’o rd i ne dei C om itati di A gitazione. A ll’ora sta b ilita del giorno 28 m arzo il la voro è cessalo nelle seguenti fa b b ri ch e: M agnaghi di M ilano e di B rugherio, A quila, De M icheli, S.E.A . A ., Sanie, P a sq u in o , Stigler, T ecnom asio B. B ., C astiglia, C onsòrzio elettro tecn ico , O rto F rig o r, Salva, B asi, P om pe K le in , Isea, M an ifattu ra di T u rro , U lm a, A llocchio e Baceh in i, P racch i, A lfa R om eo, Isotta F rasch in i, F ila te m i c- >, M abo, F ia t, M otori M asioni, V ira , Face, M ontec atin i, Gas, Z erb in ati, B roggi, Ce re tti e T an fa n i, Sm eriglio, G u illè , T elem eccanica, C rea, M arzorati, Taffario, P agani, B o rletti, C .G .E ., T a l le ro , S iila, Sei, F ranciosi, F . 30, R ich aid G in o ri, C im a, F o rre , Peterlo n g o , L oro P a ra , O. M -, T rafileria, M otenieecanica, G eloso, F o n d erie T ren to , T e re lli, De A ngeli, F e ltri n e lli, M acchine E d ili, Z a m le tti, P a nificio C om unale, C entrale latte, C a p ro n i, B ianchi, Safar, R e d ae lli, Vanzetti L agom arsino, C orbetta, B ezzi, C olom bo, C astiglioni, Stucchi, R ic o r di, C ine M eccanica, A rcioni, Silca, S m alterie, S iderurgica, B e rte lli, P o l li, C hatillo n , M anifattura T abacchi, Osva, E lettrom eccanica, T ran v ieri dei D epositi M olise, M essina, Z ara, T i cinese, F e r r o v ie r i sm istam ento d i L am b ra te , la B re d a e la M . M a re lli d i Sesto S. G io v an n i, tu tte le fa b b ri c h e d e lla zona d i Saronno, ecc. ecc. G iungono i p rim i p a rtico la ri d e l la g ra n d e m an ifestaz io n e . G li o p e rai della M agnaghi, dopo il com izio te n u to n e ll’in te rn o d ella fab b rica sono usciti e, u n itisi alle donne della M a n ifattu ra T u rro , si sono recati sulla vicina piazza dove una o p eraia e una giovane dei G ru p p i di D ifesa della donna hanno a rrin g a to la m assa. A lla fine della riuscitissim a m anifestazio n e durata d alle 9,45 alle 10,30 in te r venivano g ra p p i di b a n d iti n e ri. La reazione dei Sapisti è stata im m ed ia ta. D ue fascisti m o rti: u n sapista è ri >asto ucciso ed u n a ltro fe rito . Segno dei tem p i: una pattu g lia di dieci tedeschi h a assistito al com izio e a l conflitto senza in te rv en ire . A lla P racch i, cessato il lavoro la m aestranza esce e si ra d u n a in un prato- a d ia ce n te; un o p eraio p re n d e la parola e tien e il seguente discor so: « C om pagni, lav o ra to ri! Siamo scesi in scioperi p e r riv en d icare il d iritto alla vita. Da ie ri ci è stata d im in u ita la razione del p a n e ; m olti generi a lim en tari n o n ci vengono d i strib u iti da m esi. Sappiano le pseu d o a u to rità fasciste che noi vogliam o v i vere da uom in i civili, ossia lib e ri. N oi op erai, im piegati, tecnici, ed a n che b uona pa rte d egli in d u stria li p a trio ti, la quasi to ta lità d ei p rofessio n isti, degli esercenti, ecc-, sentiam o la vergogna di vivedere schiavi dello straniero tedesco e di u n a banda di crim in ali e b b ri di sangue e di d istru zione. Siamo stufi d elle p repotenze p e rp etrate d ai cosidètti corpi di p o lizia, v eri b a n d iti al soldo del c ru dele invasore e della m alfam ata r e p u b b lic a fascista. Il fascism o a m m o r ba l ’a ria col suo feto re cadaverico; dobbiam o scavargli la fossa. R e n d e n doci conto d e l dovere nazionale che in co m b e a tu tti i veri ita lia n i, co scienti che u n iti form iam o una forza in v in cib ile, dobbiam o esse re p ro n ti a scatenare questa forza per d istru g gere gli au to ri di tu tti i no stri m ali. Sappiano i fascisti che siam o decisi a tu tto . V ogliam o il pane p e r i no stri b a m b in i, vogliam o i viveri, vogliam o l ’adeguam ento dei salari al costo d e l la vita, vogliam o la lib erazio n e dei p a trio ti in carcerati e dep o rtati, non vogliam o p iù trovare p e r le strade i corpi m u tilati e irrico n o scib ili dei m ig lio ri figli d el p o p o lo ; basta col terrorism o sanguinario o guai ai n e m ici del p opolo! L avoratori, donne, giovani, facciam o ogni sforzo e ogni sacrificio p e r d ifen d ere il nostro d i ritto alla vita, p e r cacciare l ’odiato invasore, p e r d istruggere dalla radice la causa di tu tti i nostri m ali ! Isp i riam oci a ll’esem pio del grande p o polo sovietico che col suo eroism o senza lim iti ha salvato il m ondo d a l la schiavitù nazifascista! Viva 1’Lalia ! V iva gli eserciti d elle N azioni U nite! Viva l ’U nione Sovietica! W i v o lo n ta ri della L ib e rtà ! M orte a ll’in vasore tedesco e ai trad ito ri fascisti! E norm e l ’entusiasm o. C om pattezzageneralenelledim ostrazioni A lla C .G .E . la ferm ata è stata to tale d u ran te le d u e o re stab ilite in precedenza. A lle 9,45 i fascisti e n tran o n e ll’officina. D ietro suggeri m ento dei m u tin i, !a d irezione inv ita dei rap p re se n tan ti p e r ogni rep arto a recarsi in d irezione, m a nessuno si presenta. A lle 10 e 30 un fascista si rivolge agli o p e rai, a nom e del capo della p rovincia, ingiungendo la r i presa del lavoro a ltrim e n ti « sarebbe stato proceduto a ll’occupazione m i lita re d e ll’officina e a lla decim azio ne degli o p e rai »... Q uesti h anno in terro tto il m utino con le grida « V o gliam o il vitto sufficiente p e r vive re ». Il lavoro è stato ripreso a ll’ora stabilita dagli -operai. A lla B orlotti, nonostante che gli sgherri fascisti fossero p resen ti sin dal m attin o , tu tti gli operai hanno cessato il lavoro e sono scesi in c o r tile. Sór-o state poste le rivendieaziono alla d ire z io n e .A lle 10 e 30 in te r viene urto sq uadrone di polizia che spara. La m assa non solo non si scom pone m a fischia gli sgherri e u rla : « V o g liam o il pan e, abbiam o fam e ». Sopraggiunge il F ed erale Co sta il q u a le accusa gli operai di fare uno sciopero p olitico. In terru z io n i della fo lla : « A bbiam o fam e »... A ll’invito del crim inale Costa di inviare una delegazione operaia p re s so di lui, la m assa si è recisam ente rifiutata. Il lavoro è stato rip reso so l tanto dietro o rd in e del C .d.A . L ’entusiasm o degli o p erai è stato ed è grandissim o. O ltre 500 ferro v ieri si recano alle o re 9 a palazzo L itta ■ D irezione C om partim entale d elle ferro v ie. Il capo com partim ento non appena a co noscenza della presenza degli o p e rai, fa loro sapere di in v iare presso di lu i u n a delegazione com posta dei ra p presen tan ti dei diversi ra m i. F o rm a tasi questa, p resenta le se g u e n ti ri v en dicazioni: se' m e n s ilità d ’a n tic ip o generi a lim en tari e grassi, in d u m e n ti, sapone, scarpe, ecc. La d elega zióne essendo rito rn a ta senza aver n u lla o tte n u to , uno dei delegati a r ringo i ferro v ieri dicendo che biso gna com piere un gesto fo rte, « p e r chè da questi reazio n ari non si può o tte n e re n u lla di ragione! Con la f o r za dobbiam o afferm are il nostro d i ritto a ll’esistenza ». La m anifestazio n e si è sciolta fra l ’entusiasm o di tu t ti i p resen ti i q uali gridano : « T o r nerem o qua e sem pre più num erosi fino a quando non avrem o ottenuto ciò che ci spetta ! ». A lle T rafilerie V iola, alla Geloso, O. M-, F o n d eria T ren to , T o re lli, De A ngeli, Z an o letti, Panificio com una le, C hatillon, M anifattura T abacchi ecc. le rivendicazioni presen tate dagli operai sono state im m ediattam ente accettate dalle rispettive direzio n i. L’entusiasm o è d a p p ertu tto en o rm e. A lla T rip le x , la lÌ2 .a B rigata G a ri b a ld i. Sap si è p resentata in fabbrica accolta entusiasticam ente dagli o p e ra i che h anno cessato il lavoro. Il com andante della brigata ha tenuto u n com izio alla m assa. hanno otten u to l ’aum ento salariale d e ll’88 p e r cento. A lla D e M icheli (N iguarda) u n a operaia ha parlato a lla m assa fra grandi applausi ed e v viva ai g a rib a ld in i, ecc. *** A ncora u n a volta le m asse operaie m ilanesi, sostenute dalle loro sq u a dre Sap, h anno dato la m isura della loro capacità com battiva, scendendo coraggiosam ente in lotta p e r le loro giuste rivendicazioni, e m algrado la presenza degli sporchi sgherri m u ti ni, arm ati fino ai den ti. E questo non è che un in iz io ; le agitazio n i c o n ti nuano. M e n tre le arm ate di M ontgom ery dilagano o ltre il R eno, in ca lza n d o le disfatte o rd e h itle ria re , m en tre Tolb u k in in fran g e d ’im peto le lin ee te desche ad ovest di B udapest, m arc ia n do riso lu tam en te su V ienna, m en tre Z ukov sta ultim an d o i p re p ara titv i per u n nuovo e trav o lg en te balzo in avanti, p e r spezzare n e ll’orgogliosa capitale del R eich o gni u lte rio re co nato di esistenza, le coraggiose av an g u a rd ie d e l pop o lo ita lia n o m uovono a lo ro volta a ll’attacco. C ontro le in i que m isu re di affam am ento, contro il b estiale te rro re nazifascista, si levano le m asse lav o ratrici m oltiplicando le ferm ate di lav o ro ; gli scioperi p a r ziali, le m anifesttazioni. D elle grandi fab b rich e di M ilano, T o rin o , Genova il m ovim ento di riv en d icazio n e e di lo tta di estende ai centri m in o ri. Le m asse b raccian tili della V al P ad an a, affiancale dai m ezzadri, piccoli affit tu a ri e p ro p rie ta ri lav o ra to ri, sono in lin ea col p ro le ta ria to della città. L ’a lta coscenza nazionale raggiunta d alle m asse p o p o lari re n d e vane tutte le m anovre dem agogiche dei « socia lizzatoci » fascisti, i ten tativi di d i videre le m asse lavoratrici della città da q u e lla della cam pagna. L ’assassi nio p ro d ito rio dei p a trio ti, le stragi di in te re fa m ig lie , com e quello della fam iglia A rduino di T o rin o , l ’azione in tim id a to ria conico gli operai delle fa b b ric h e non fanno che potenziare l ’odio po p o lare, la volontà di lotta e di giustizia, e c em e n ta re l ’unità delF azione in te re azionale M uovono decisam ente a ll’attacco i n o stri e ro ic i partigiani, le Sap e i Gap che vanno a scovare i nazifascisti nei loro accantonam enti, caserm e e p resid i. M entre i m anigoldi d e lla re pub b lica tentano u n attacco in forze contro i p a rtig ian i d e ll’A stigiano, questi non solo tengono in iscacco gli attaccanti, m a con d u e colonne celeri en tran o in A sti, occupano la stazione infliggendo d u re p e rd ite ai nazifa scisti che sono costretti a ritira rsi precipitosam ente. U n treno m ilita re salta in aria a V illanova d ’A sti. In una settim ana 70 fe re tri di cani fa scisti passano p e r le vie di T o rin o . A ll’alba del 16 m arzo i garib ald in i di M oscatelli e le form azioni delì ’Ossoia e del biellese attaccano con tem poraneam ente F a ra , R oinagnano, B orgosesia, O m egna, G ozzano, Crevacuore, pre sid ia te dai nazifascisti. Gravi p e rd ite in flitte al n em ico ; Fara e Rom agr.am espugnate. I p a rtig ian i delle L angbe attaccano le caserm e fa sciste di A lba p enetrando in fo rm a zioni com plete nella città, dopo ave re elim inato i ben m u n iti posti di blocco. In un so! m ese i p a trio ti e m i liani hanno sterm inato 1052 nem ici, 44 soie e tra d ito ri fascisti giustiziati dai Gap di B ologna, il federale fa scista di Piacenza a b b a ttu to ; la stes sa sorte h anno subito il d iretto re del fogliaccio fascista di M odena, un c o lonnello della G uardia R ep u b b lican a a N ovara, u n colonnello agente n a zista alla C aproni di M ilano, ecc. T utto ciò riem p ie di orgoglio il cuore dei p a trio ti ita lia n i. A nche noi siamo in linea eoi vittoriosi eserciti della lib e rtà. Ma bisogna fare di più. Alle eroiche avanguardie lavoratrici e p artigiano devono associarsi le grandi m asse p o p o lari. Le lo tte p a r ziali devono coordinarsi in azioni ge n erali, in scioperi po litici, in m a n i festazioni di massa p e r sboccare n e l l ’insurrezione nazio n ale popolare. Sotto la ban d iera dei C .d .L .N .; avan ti alla battaglia risolutiva p e r la l i b ertà e l ’in dipendenza della p a tria! UN eMLIOFFC! E dm ondo C ione, capo d e l cosid d e tto « R ag gruppam ento R epu b b lica no Socialista ». si è fa tto intervistare da La Stamina d i T o rino. In detta intervista il C ione ha rivendicato il carattere d i « opposizione » al fasci sm o, d e l suo m o vim en to , richiam an dosi anche al suo passato d i « per seguitato politico ». A d edificazione d e i lettori che non lo conoscessero, diam o alcune note biografiche delVom uncolo che presenta la sua can didatura a duce d el neo-fascism o. C ione è professore d i filosofia, fa scista per tradizione, cosi si esprim e lu i stesso, in seguito discepolo di B enedetto Croce e perciò liberale « ferven te » fin o al giorno in cui la polizia fascista, p e r fare un dispettuccio al filo so fo abruzzese, lo arre sta e lo invia al confino n e l ridente paesello d i C o llefiorito d i Foligno. N ulla d i m o lto terribile, dati i m e zzi e le aderenze d el C ione, si trattava d'una villeggiatura forzata in un lu o go am eno con vita d i albergo. M a il fu tu ro ”capo repubblicano socialista” n o n aveva la tem pra d i u n * m arti re” ; le vicende della guerra non pro m ettevano nulla d i buono a chi so gnava d i diven ire un grand’uom o nel m o n d o liberale. E ravam o n e ll’estate d el ’41 e le A rm ate teutoniche m ar ciavano a tappe forzate su Mosca, perciò il C ione pensò bene d i ritor nare alle « tra d izio n i », cioè fece dom anda d i grazia e chiese la tessera fascista che g li era stata ritirata n e l periodo d el a fervore liberale ». Fe ce d i p iù : appena avutone il p erm es so, si recò a R o m a a conferire col capo della p o lizia fascista facendogli « am pie c o n fid e n ze » sulle sue rela zio n i passate. A questo prezzo il p ro fessore « m artire » d iven n e libero cittadino e fascista tesserato. E bbe velleità d i arruolarsi e par tire volontario per il fro n te, m a ne fu dissuaso dai consigli paterni e dalla nausea che gli dà Vodor della polvere. D opo Z’8 settem bre n o n si iscrisse al partito repubblichino, per prudenza naturalm ente, per p ru d e n za però si affrettò a rendere qualche basso servizio ai nazi-fascisti p u b b li cando un'ingiuriosa prefazione ad un Crim inalità di morituri Il sinistro bestione d i P redappio è salilo ancora una volta sulla bigon cia. C oncione tip o « bagnasciuga » con relativa ribinsolcatura d ei soliti lu o g h i com uni da ciurm adore inci tn illito . Ha evocato lo spettro d el 25 luglio, segno che avverte gli scric ch io lìi del baraccone repu b b lich in o dóve le m anovre d i m im etizza zio n e sono ivi pien o sviluppo. La prospettiva d i fin ire con un colletto d i solida canapa non sor rid e ai crim inali in rotta di bande che m ilitano n elle file della rep u b blica d ei bassifondi. N o n saranno gli a m m o n im en ti e le m inacele delVcroe deli-am bulanza che faranno d i ventare leoni d ei lenoni. Il vecchio cane da pagliaio ha orm ai i d ènti cariati; non è p iù in grado d i m o r dere, tuttavia la sua bava è in iella e può ancora fare d e l male al nostro Paese cd al nostro pòpolo. G li ita lia n i devono perciò prendere sul se rio i propositi crim in a li enunciati nel discorso in questione. D opo aver attirato sul nostro Pae se pii orrori della guerra e d ell’in vasione, dopo aver provocato la disiru zione delle nostre città, d ei nostri villaggi, d el p atrim onio accum ulato dalle generazioni che furono, dopo aver provocato sofferenze inaudite, lu tti in n u m erevo li, u m ilia zio n i atro ci ella nostra anim a nazionale, oggi, il turpe traditore, parla di continua re la guerra m icidiale ed annienta trice in ogni città, paese e casolare della V alle Padana. È” un piano m ostruoso d i p re m e d i tata distruzione totale d ei nostri be ni, d elle nostre attrezzature, d elle n o stre case, d i tu tto ciò ■che ci resta ancora e che potrebbe costituire una base per la vita e per la rinascita d el nostro sfortunato Paese. « D opo di noi il d ilu v io », questo è il m olto che l ’infa m e lacche prende a prestito dal forsennato fu e h re r delle orde teutoniche. Q uesto piano diabolico non si rea lizze rà , deve e sarà sventato da ll’or zio n e insurrezionale decisa e spietata delle forze patriottiche u nite nello sforzo suprem o d i salvare tu tto quello che costituisce il m in im o indispensa b ile per vivere e p e r uscire d a ll’abis so dove ci ha sprofondato la crim i nale politica fascista. L ’im perativo d e ll’ora è com battere, insorgere, schiacciare Tidra fascista, volgere in fuga ed annientare i b ru ti soldati h itleriani. I n quanto ai fa scisti ed ai loro com plici, repubbli cani o no, sappiano che non è vero che n o n hanno nulla da perdere. E’ vero che tu tti i responsabili paghe ranno, e non vi è angolo della terra dove possano sfuggire al giusto e terrib ile castigo che li aspetta, ma non si tratta solo d ella loro sporca pellaccia, m a non credim o che le loro fam iglie, (dia cui incolum ità tengono tanto, approfitteranno d e i beni, del denaro e dei p rezio si rubati, per vi vere nelVagiatezza a dispetto della m iseria generale. Se vi sarà gente che non avrà tetto, che non avrà pane, che non avrà carbone ad in d u m en ti, questi saranno in prim o luogo i fa scisti e d i collaboratori e le fa m i glie d e i fascisti e dei loro collabo ratori. N E L L 'IT A L IA L IB E R A T A M o ss € e governo reag isco n o alle m ene delle c r ic c h e r e a z io n a r i* La fuga del fascista e crim inale di guerra R oalta, autore, com plice e m andante di in fam an ti d e litti con tro p a trio ti ita lia n i e le popolazioni aggredite dal fascism o, ha provocato im a vivace reazione da p a rte delle m asse pop o lari e severi provvedim en ti da p arte del G overno dem ocratico italiano. Le m asse hanno in tu ito che la fuga di R oatta non è che un epi sodio del sordo lavorìo di salvatag gio che com piono le cricche re a zionarie che non vogliono I’estirpa-ziono della peste fascista ed il risana m ento d e ll’atm osfera politica nazio nale. Im p o n en ti m anifestazioni di p o p o lo hanno avuto luogo a R om a, N a poli, P a lerm o , B ari, M essina, R eg gio C alabria, P otenza ecc. A Rom a, il com pagno Spano, d ire tto re de L ’Unità ha arrin g ato la folla dei m a nifestanti che chiedeva al Governo energici prov v ed im en ti atti a stron- fa s c is te care l ’attività e le subdole m anovre dei fascisti e dei lo ro com plici. Il G overno riu n ito d ’urgenza ha deciso l ’attuazione di una serie di se veri p rovvedim enti come la d e stitu zione del com andante dell'A rm a dei C arab in ieri, la destituzione del capo d ella P u b b lica Sicurezza, l ’in te rn a m ento im m ediato di tu tti i fascisti considerati socialm ente pericolosi, il passaggio d e ll’Ufficio inform azioni sotto le d irette dipendenze del Mi n istero della G uerra, ecc. Sarà em anata una legge che p u nisce ogni tentativo di rip ren d e re, sotto qualsiasi form a, l ’attività fasci sta; una com m issione di q u a ttro m i n istri è incaricata di elab o rare m i sure per la riorganizzazione dell'A lto C om m issariato p e r le sanzioni con tro il fascism o, ed infine delle n o r me giuridiche saranno stab ilite per le sanzioni da p re n d ere contro i fa scisti d e ll’Italia invasa e contro le forze oscure che v o rreb b ero im pe d ire la rinascita del Paese. La battaglia rivendicativa epatriottica nelie fabbriche C ontro ogni m anovra di affamam ento, contro le com m issioni in tern e fasciste, contro ogni form a di colla borazione coi nazi-fascisti, nella lotta p e r il pane i viveri ed i com bustibili, gli operai di tutte le tendenze p o li tiche, com unisti, socialisti, dem ocri stiani, senza p artito , donne e giovani, serrano le file, sotto la guida dei Joro C. di A. opponendo al te rro re dei neg rieri affam atoci il fronte com patto e inscindibile. I successi ottenuti ogni giorno sono la sicura prom essa delle più grandi vittorie ohe verranno. Degno di p a rtico la re rilievo sono le m anifestazioni verificatesi in tutte le città d ell’Italia occupata in occa sione del 27.o A nniversario dell'E sercito Rosso. Le b a n d ie re ro sse e tric o lo ri, le scritte apposte nelle of ficine, i com izi e le m anifestazioni avvenute, pongono in evidenza lo s trid o legam e di solidarietà esisten te tra le masse lav o ratrici italiane e quelle sovietiche, tra il popolo ita liano e quelli delle N azioni U nite, poiché uno è il nem ico, uno è lo scopo: abbattere i l . nazi-fascism o pefc la conquista della lib e rtà e di una vita m igliore. tiiinim!iiini*imiiiminiiliimiiminiiittutin!iiHitiiiuiiniiiitni!iiiiiiiiiniNiiii'iiti,,t" '" ii suo libro su Croce e, redigendo il falso d i u n a lettera d i Croce a Bono m i. In fin e , d ’accordo con M usso lin i, C ione fonda il « R aggruppa m en to repubblicano socialista ». « B u o n ceppo non si sm entisce » : banderuola, vile, falsario e spia, ec co le p rincipali caratteristiche d i que sto gaglioffo che aspira a d ivenire il ducino d e i fascisti che vorrebbero salvarsi dal naufragio. D A LLA L IG U R IA Vogliamo viveri e combustìbili e paga mento di cottimi A lla O .R .F .F . gli o p e rai, in fo rm a ti che il c o m a n d an te ted esco stav a facendo u n ’ispezione nei re p arti, inviano una com m issione in D irezione p e r rich ie dere carbone, vestiario, scarpe, a li m enti c il pagam ento n orm ale dei cottim i. La m assa appoggia fo rte m ente le richieste della com m issione. L’effetto è stato positivo. D opo ap pena u n ’ora la D irezione fa affiggere un m anifesto in cui si annunzia la d istribuzione di u n m ezzo quintale di carbone p e r ogni operaio e il p a gam ento n orm ale delle com petenze di cottim o. A nche le altre richieste sono state accordate. A nche allo sta bilim ento E ie. sono state dis rib u ite d e rra te in seguito ad azioni degli o p e rai: 23 kg. di farina e 21 kg. di riso a ciascuno. Contro i licenziamenti G ruppo Stab. A nsaldo. - N ella p ri m a quindicina di febbraio gli operai hanno p rotestato con l ’invio di com m issioni presso le varie D irezio n i e in massa presso i capi rep arto , avvi sandoli nel lo ro interesse di non p restarsi a com pilare liste di lic e n ziam enti, poiché a ltrim e n ti si sareb bero assunti responsabilità delle qua li dom ani dovranno rispondere. DA T O R IN O Centro ogni forma di collaborazione con le autorità repubblichine - Si vanno m oltiplicando i tentativi da p a rte delle au to rità fasciste per a ttirare gli operai, con lusinghe, in ganni e tran e lli, a dare la lo ro col labo razio n e n elle cosiddette « com m issioni in te rn e » o n elle « com m is sioni ¿pacci », o anche n e i « consi gli di am m inistrazione » d elle azien de « socializzate ». N on u n operaio deve p restarsi a sim ili infam i m anovre. Chi collabo ra con i fascisti è u n tra d ito re della classe operaia e d ei p ro p ri interessi! S O T T O S C R IZ IO N E p r o " á v a n t i i ” e ’T Ü E i i à « T otale precedente L. 27.105,—- Sequestrate ai b riganti n e ri dai Sapisti di Sa vona che colpiscono spietatam ente invasori tedeschi e sciacalli fa scisti » 25.000 — G orgonzola per la cacciata dei tedeschi » 400,— V im ercale per di struggere i fascisti » 1.841,— Costa M asnaga salu tando gli E roi caduti per la lib e rtà della P a tria » 1.030,— G ruppo V. U. e p o r tinaio » 550,— D a P oe p e r E tto re e G erm ano in m em oria d el g aribaldino Rie » 3.000,— Francesca p e r l ’U nità e l ’A vanti » 300,— M onza per l ’u nità p ro letaria » 840,— Totale generale L. 60.066,— Con lo sciopero e la guerriglia verso la battaglia risolutiva! N e i grandi e piccoli centri indur striali e dem ografici, nelle zone agri cole d e ll’Italia occupata, le masse lavoratrici sono scese cor aggio sam en’ le in lotta, u nite e com patte, n e l cor so delle u ltim e settim ane, contro la realizzazione d ei pia n i d i affamam en to d e i n a zifa sc isti, contro i pa d ro n i collaborazionisti, contro il ter rore sanguinario tendente a stroncare o gni volontà d i lotta della nostra popolazione. D opo la lunga serie d i agitazioni, ferm a te d i lavoro, m anifestazioni succedutesi u n po’ o v unque sotto la d ire zio n e e la guida d e i C. d ’A . nel corso d e i passati m esi invernali, a T o rin o 70 m ila operai d el com plesso F iat arrestano il lavoro Z’11 m arzo scorso in u n ardente atm osfera di entusiasm o e d i com battività. N è l’in terven to d e g li sgherri fascisti, nè la presenza d e i carri arm ati, nè le bas se provocazioni riescono a spezzare la com pattezza e la solidarietà delle masse torinesi. C ontem poraneam ente sono in m o vim en to , con scioperi e d agitazioni, g li operai d i A osta, d i Ivrea, d i N o vara, i braccianti d e l V ercellese, i tessili di B iella . In questo u ltim o im portante centro, scoppiano m ani festa zio n i n elle fabbriche e fuori, gli operai scioperano durante tre-cinque g iorni in segno d i protesta per la fu cilazione d i v e n ti patrioti, c h e era no stati prim a orrendam ente to rtu rati, e contro le vio len ze e i m isfatti d i ogni sorta com m essi a danno della popolazione civile. I l 28 m arzo scioperano gli operai d i oltre cento fabbriche m ilanesi e d e i d in to rn i, che, nonostante lo spie gam ento di fo rze fasciste d in n a n z i e dentro gli stabilim enti, si radunano a com izio e, in m ezzo all’entusiasm o d e i partecipanti, patrio ti e d onne par lano alla massa incitando alla lotta contro i salari d i fam e, contro il terrorism o nero, contro le stragi dei m igliori fig li d e l popolo com piute ogni giorno per le strade dagli as sassini fascisti, per la liberazione d i tu tti i dep ortati e prigionieri p o li tici. A Genova scioperano il 26 m arzo le m aestranze d el C antiere Navale, delle F onderie Fossati, della S. G iorgio. D a ll’E m ilia saccheggiata e distrutta, la cui popolazione è sottoposta ad ogni sorta d i soprusi e vio len ze da parte d i tedeschi e fascisti, giungo no nuove n o tizie d i m anifestazioni d i massa — braccianti, contadini, d o n ne tu tti u n iti — e d i attacchi con tro i m u n ic ip i e i d ep o siti d i vi veri, ecc. Sem pre p iù fre q u e n ti sono le azio n i com piute dai nò stri eroici parti giani, d e i Gap e delle Sap, u n iti nel C orpo V o lo n ta ri della Libertà, sotto la guida d e i com andi unificati. I p iù recenti b o lle ttin i d e l Co m ando generale, n. 18-19 e 20 ci di cono che le p erdite in flitte al n e m i co passano da 856 a fin e gennaio, a 2393 a m età febbraio, a 2432 ai p rim i d i m arzo. E ccellono per ardi m ento i patrio ti em iliani, m a con essi gareggiano i partigiani della zona d i B iella che, n o n solo respingono il nem ico attaccante infliggendogli dure p erdite, m a occupano, aiutati e sostenuti dalla popolazione che in siem e con essi pren d e le arm i, Andorno e d altre lo ca lità ; i partigiani liguri della B rigata ”E n zo TogniV che fanno p rigioniero a N ib b ia n o tu t to il presidio fascista, q u e lli della Brigata ’’C aio” che liberano B obbio, Bettola, F orini e M ar soglia, i valo rosi d ella ”A rza n i” che fanno prigio n ieri 160 fascisti e tedeschi e ob b li gano le guarnigioni nazi-fasciste a sloggiare da T ortona, A rquota, N ovi, Serravalle, ecc.; i garibaldini d e ll’ol tre Po p a v ese che insiem e con lé f o r m azioni ”G iustizia e L ib e rtà ” sgo m in a n o - u n attacco d i fascisti, tede schi e m on g o li uccidendo 60 n e m ici, facendo 10 p rig io n ie ri e catturando due autocorriere, una autoblinda, n u m erose a rm i, ecc. , Le ardite azioni d e i nostri glo riosi patrioti, d e i Gap e d elle Sap, il possente m o v im en to rivendicativo e patriottico d elle masse operaie se guite e affiancate da quelle delle cam pagne, danno una chiara d im o strazione a l m ondo intero della ca pacità com battiva d e l pop o lo italiano e della sua volontà d i liberazione. Il popolo italiano è in linea, a fia n co d e g li eserciti d elle N azioni U ni te, a fianco d i tu tti i p o p o li in lotta per la libertà. M a oggi nuove p rospettive sono aperte a n o i in conseguenza delle vitto rie sovietiche e alleate sui fro n ti d i guerra d e ll’E st e delV O vest. Le arm ate d elle N a zio n i U nite sono pe netrate n el cuore della Germ ania nazista, i cui eserciti rid o tti a tro n coni separati n o n sono p iù in grado d i opporre una seria resistenza al fo rm id a b ile schieram ento d i forze d egli anglo-sovietici-am ericani. L e n o tizie d i sem pre nuove v itto rie galvanizzano le forze d i tu tti i veri italiani, centuplicano l ’ardim en to d e i co m b a tten ti della libertà. La liberazione dal giogo oppressore è prossim a e con essa la resa d ei conti per tu tti g li autori d egli efferati d e litti com m essi a danno d e l popolo italiano. Ma guai a n o i se consum as sim o questi m o m en ti decisivi n e ll’at tesa passiva! B enché battute, benché senza speranze, le belve tedesche e fasciste non abbasseranno le arm i se n o n le costringerem o. P er sventare ù loro p ia n i d i distru zio n e e d i m orte, per porre una ra pida fin e al terrorism o della d e lin quenza fascista, bisogna passare deci sam ente all’attacco, bisogna che insie m e con g li operai, coi p a r tig ia n i, con tu tti i p a tr io ti che da m esi sono su lla breccia, sia tutta la popolazione a scendere in lotta, sotto la direzione d ei C.L.N., d ei C. d ’A ., d ei C. con tadini, d ei G.D.D., d e l F.d.G ., ecc., per V ultim a battaglia della libera zione. Un recente proclam a d el generale C lark rivolto ai partigiani annuncia la prossim a ripresa delle operazioni m ilita ri sul fro n te italiano. I V o lo n tari della L ibertà non attendono n el l’inerzia Varrivo delle truppe allea te; essi com battono, agganciano il m aggior num ero d i truppe nem iche, nè daranno loro tregua fin o a che un tedesco resterà sul suolo italiano, fin o a che v i saranno degli infam i traditori al loro servizio. N o n si conceda u n attim o d i re spiro al nem ico battuto. Le lotte at tuali non devono essere che il pre ludio all’insurrezione d i tutta la na zione. N on v ’è tem po da perdere. E' necessario che tu tti gli italiani d ive n tin o d ei com battenti. Bisogna che tu tti, operai, contadini, giovani, com m ercianti, intellettuali, ecc., si ar m in o e corrano ad ingrossare e raf forzare le fo rm a zio n i partigiane e del le Sap; bisógna costituirne là dove ancora non esistono, bisogna in te n si ficare n e lle - cam pagne e n elle città la guerra aperta contro gli oppres so r i; bisogna sterm inarli senza pietà d o vu n q u e si tro v in o ; bisogna, dalle lotte e dagli scioperi localizzati, giun gere allo sciopero generale insurre zionale. A lla lotta, alle arm i, per la bat taglia d ecisiva ! La coscienza proletaria rigetta la truffa della "[’socializzazione,, fascista A lla F iat hanno avuto luogo le « elezioni » dei cosiddetti ra p p re se n tanti operai al consiglio di gestione. Su le m olte decine di m igliaia di lav o ra to ri del grande com plesso in d u striale torinese, esattam ente qua rantasei sono stati i votanti. L ’istin to e la coscienza di classe e p a trio t tica dei lavoratori ha fatto lo ro com p re n d ere che dietro l ’allettante eti chetta della socializzazione vi è lo sgherro fascista, da sem pre aguzzino dei p a d ro n i, da diciotto m esi boia e n egriero al servizio del barbaro invasore. L’obbiellivo che si propongono i m o ritu ri fascisti con la cosiddetta « socializzazione to tale » è quello di legare gli operai al carro della G er m ania nazista, sp in g erli alla collaborazione cogli oppressori e coi p a d ro ni collaborazionisti, ten ta re di arg i nare la m inacciosa m area m ontante del m alcontento operaio e popolare, in d u rre ad accettare senza resistenza, la dim inuzione dei salari, e cioè la fam e, im p ed ire lo sviluppo delle lo t te p a trio ttich e e rivendicative, le fe r m ate di lavoro, gli scioperi, il sabo taggio. L’opposizione decisa degli operai della F iat e di tu tte le a ltre fa b b ri che dove i fascisti hanno tentato di m ettere in p ratica il dem agogico program m a « sociale » di V erona, non è certam ente rivolta contro il p rin cip io della socializzazione. La socializzazione delle grandi aziende rappresenta l ’aspirazione m assima della classe operaia, il risu lta to u lti mo a cui m irano tutte le lotte che essa conduce da o ltre mezzo secolo. La vera socializzazione, come i la v o ra to ri la intendono, com porta una profonda rivoluzione sociale; la vera socializzazione è quella realizzata n e ll’U nione Sovietica dove la classe operaia, in alleanza con i contadini e gli in te lle ttu a li, detiene il p o tere ; nulla di sim ile possono nè volere nè fare i servi prezzolati dei grandi p lu to c rati ita lia n i e dell’im perialism o tedesco. T uttavia, oggi la classe operaia italiana, cosciente delle necessità del m om ento politico, d e lla necessità d e l l ’unione di tutto il pop o lo n ella lotta p e r abbattere il nem ico n um ero uno di ogni lib e rtà e progresso, della necessità di convogliare tu tte le e n er gie sane e vive del Paese alla fati cosa opera di ricostruzione nazio n ale, non pone a ll’o rd in e del giorno la socializzazione. In u n io n e e alla avanguardia di tu tte le forze p ro gressive, la classe operaia si p ropone l ’elim inazione del dom inio e della strapotenza m alefica dei tru st, base essenziale della d itta tu ra lib erticid a e della politica di avventura e di gu e rra del fascism o, e l ’istituzione del controllo nazionale delle aziende eser citato dai C.L.N. Il controllo nazionale della p ro d u zione assicurerà la rapida e radicale epurazione delle aziende da tu tti gli elem enti fascisti e c o llab o rato ri coi tedeschi e, n ello stesso tem po, deve m o b ilita re tu tte le energie nazionali I o perai, tecnici ed im piegati) in im o sforzo com une volto a rim e tte re in efficienza l ’ap p arato pro d u ttiv o , p re m essa necessaria p e r la rinascita del nostro Paese. C ondizione p rim a di ogni p ro g red ire è quella di passare sul cadavere del nazi fascism o. A ll’of ferta della « socializzazione » fasci sta con relativa « partecip azio n e agli u tili » gli operai della M irafiori h a n no risposto raccogliendo nelle urne decine di m igliaia di lire destinate a p otenziare la lotta dei gloriosi p a rtig ian i ; gli operai di M ilano, di T o rin o , di B iella, ecc., rispondono intensificando l ’azione di sabotaggio e d i sciopero, intensificando la lotta che sboccherà nello sciopero gene ra le insurrezionale, p e r la cacciata dei tedeschi e la d istruzione del fa scismo. Q uello che è detto p e r la « socia lizzazione » vale anche p e r le m ense collettive. I lav o rato ri non sono con tro l'instaurazione di m ense colletti ve in q uanto tali, ma sono contro le m ense fasciste p erchè queste sono organizzate con lo scopo di com pri m ere al m assim o l'alim en tazio n e del le masse p o p o lari onde perm ettere ai lad ro n i tedeschi di ap p ro p riarsi dei no stri p ro d o tti e ai gerarchi p ro fittato ri di speculare ed arricchirsi scandalosam ente sulle m iserie del po polo. Le m ense fasciste sono l ’organiz zazione della fam e, del m ercato ne- EUGENIO C U R I E L Chi e r a E ra G io rg io ; aveva tren tad u e an ni, il volto gentile di u n ragazzo; tanto p iù se sorrideva, n ei m om enti lie ti, con quei suoi denti bruciati dal fu m o ; e tanto di p iù anche nei m om enti duri, se porgeva ad altri la sua fiducia, la sua sicurezza, la sua forza. A lto di statura, anzi m olto alto, aveva n el m odo di m uoversi qualcosa di arruffato e non p ronto, come se avesse p re fe rito esser piccolo. Uno che aveva studiato scienze esatte, fa natico di cultura, intellettu ale, m et teva nel m odo di p ro n u n c ia re le pa role acute una verecondia e un im paccio, come se avesse p re fe rito es sere uno dei più sem plici tra gli operai, p e r i quali scelse un giorno di com battere. Venne al comuniSm o per m atu ra zione solitaria, individuale. Ma fu subito fra gli attivisti e, quando nel novem bre 43 si stabilì di nuovo a M ilano, era uno che aveva term inato da appena due m esi di com pletare al carcere e al confino la p re p a ra zione di. sè stesso. R icom inciò a la vorare come lu i era capace di lavo ra re , anche p e r diciotto ore di seguiitiiiiiiiiiiiiiuiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimiin ro, d e lle spo liazio n i tedesche. Cac cia o T invasore e distru tto il fasci smo, i lav o ra to ri sapranno creare le m ense collettive del popolo, create dal popolo, gestite e controllate dal popolo con onesti c riteri di solida rietà dem ocratica e nazionale. In re gime di lib ertà *le m ense collettive, gli spacci cooperativi, ecc., ra p p re senteranno uno strum ento efficace per una equa rip artizione dei p ro d o tti alim entari, per superare i disagi e le conseguenze della guerra e della oc cupazione tedesca, p e r com battere gli speculatori del m ercato nero. U ltim a, in ordine di tem po, è la « bom ba sociale » d el « trapasso in pro p rietà » agli a ttu ali in q u ilin i, di tu lti gli app artam en ti delle case p o p olari, D opo aver scorticato il p o polo fino a ll’osso p e r oltre vent anni, dopo aver provocato im m ani d istru zioni, e m entre si p ro p o n e di distru g gere quello che vancora resta, il fa scism o assum e atteggiam enti « gene rosi » p e r far « dono » di ciò che non gli ap p artien e. In fatti gran pa rte d e l le case p o p o lari sono state costruite col denaro dei lav o rato ri, prim a an cora d e ll’avvento del fascism o, dalle diverse cooperative, l ’U m anitaria di M ilano, l ’A ssociazione G enerale de gli O perai T orinesi, le C ooperative d ei ferro v ieri, écc. A ltre sono opera delle A m m inistrazioni com unali so cialiste di M ilano, B ologna, ecc. ecc. Salito al p o tere il fascism o si ap p ro priò di tu tti questi beni del popolo im pinguando le borse dei fam elici gerarchi. Oggi, dopo aver riscosso le som m e dei fitti e dei riscatti durante venti anni, quando gran pa rte delle case sono sinistrate e il costo dei re stau ri e della m anutenzione salito alle stelle, il fascismo posa a « b e nefatto re » restituendo i rottam i del m al tolto. La dem agogia in extrem is d e ll’i strione di P re d a p p io , le sue cosid d ette « b o m b e sociali », le sue losche m anovre ten d e n ti a creare confusio n e e a p resen tare il fascism o sotto u n nuovo aspetto, dopo gli infam i d e litti p e rp etrati contro il popolo e in p a rtico la re contro la classe ope raia, n o n ingannano nessuno. La Valle P a d a n a è, sì, u n « cam po m i nato », m a n o n contro il popolo ita liano e i suoi alleati, bensì contro il b ru tale invasore e i suoi tu rp i lacchè. N essuna m ossa dem agogica p o trà rita rd a re di un m in u to lo sca tenam ento deH’in su rrezio n e naziona le, nessuna m ossa dem agogica salve rà il fascism o d a ll’esecrazione delle generazioni p resen ti e future. to, sem pre nello stesso freddo e n el lo stesso deserto di u n a cam era. L ’Unità, La N ostra Lotta, i B o llettin i e il giornale del F ro n te della G io ventù erano, in gran p arte, scritti da lu i. E ra suo lavoro m olto di quello che nella nostra stam pa, dal novem b re ’43 a questo febbraio, è stato esam e del nostro operato, analisi dei difetti del nostro operato, ricerca dei m otivi di tali difetti e suggeri m ento di com e occorresse fare per far m eglio. E m olto era suo degli sforzi com piuti p e r realizzare in Ita lia l’idea della « dem ocrazia pro g res siva », e l’idea del « potere ai Com i tati di L iberazione » ; m olto era suo anche d e ll’opèra assidua colla quale il nostro P a rtito cerca di trasform a re i p ro p ri organism i, m algrado le condizioni im poste d a ll’attività clan destina, in organism i dem ocratici. Il F ro n te della G ioventù ebbe inizio d a ll’incontro di lu i con a ltri due com pagni, e quasi ognuna delle fo r m e di lotta p e r le q u a li il F ro n te della G ioventù è passato fin o ra ha avuto origine da una sua parola d ’o r dine. Chi è o ra Ora G iorgio, p e r noi, è ferm ato per sem pre n e l punto in cui fu col pito a tradim ento, e il nostro affetto, che lo vede, diventa in noi qualcosa di p iù : forza di p iù e fid u cia di più, sicurezza di p iù che conquiste rem o lutto quello in cui G iorgio credeva, una vita m igliore in fondo a tutta questa lotta, lib e ra p e r tu tti gli uom ini, felice p e r tu tti gli u o m ini. Questo è ora G iorgio p e r noi. F erm o n e ll’atto in cui fu assassinato: e la sua fiducia ferm a in noi, la sua sicurezza ferm a in noi, donata da lu i a noi p u r in mezzo alla nostra perdita. Egli non en tra, com e i fascisti avrebbero voluto, nel num ero degli « sconosciuti » uccisi ogni giorno su un piazzale, su un viale, p e r il b i sogno da cani sanguinari che i fasci sti hanno ogni giorno di uccidere. Al contrario : tu tti gli « sconosciuti » uccisi entrano ora n el suo n o m e; u o m ini oscuri a b b attu ti p e r « tentativo di fuga », per « atteggiam ento so spetto » o solo p e r e rro re e deru b ati anche dopo riconosciuto 1’« e rro re », p rivati sem pre dei docum enti p erchè restassero sconosciuti, lasciati a p o r gere le m orte facce d alle tavole n u de d e ll’O b ito rio ; tanti ogni giorno, e dal settem bre della « ripresa » ad oggi, a m ig liaia ; e tu tti ora entrano, m igliaia come sono, n el nom e di G iorgio; e tu tti si chiam ano G iorgio. Li vendicherem o tu tti con G iorgio. La sua faccia era gentile e sem pre si irrig id iv a quando sentiva p arlare di rapprèsaglia. E gli sapeva che v e n dicarsi e far rappresaglie può oc correre a chi non ha n ien te dinnanzi a sè; ai fascisti può occorrere, non a noi che abbiam o m olto dinnanzi a noi. A noi occorre a ltro : lo tta re per questo « m olto », e intensificare la nostra lotta, questo sì, essere p iù fitti tra noi, p iù assidui, più d uri nella lotta, e orm ai, ora che anche lu i è caduto, affrettare con ogni m ez zo la fine del dom inio dei cani san guinari. L a m o rte su ognuno è in siem e di luce e di oscurità. Su u n uom o come G iorgio, la m o rte si div id e: lascia la luce di sè sul C aduto, e l ’oscurità cam m ina, copre i colpevoli suggella l ’infam ia su di loro. TUTTI DEVONO PAGARE! A bbi Edward®, p resid en te d el C on g resso G en erale d e i S in d acati in g le s i, ha d ich ia ra to : <■Nrfi n on d ob b iam o sp ed ire a g iu d iz io so l tanto i fascisti h itle r ia n i c o l lo ro asp etto b e stia le, m a an ch e tu tti i gru p p i d e lla casta h itler ia n a , an ch e i m em b ri d el g o v e rn o ted esco , g li u o m in i d e lla fin an za; g li in d u str ia li e i la tifo n d isti J U N K E R a ristocratici. » Democristiani, socialisti e comunisti per l'unità d ’ azione Quasi contem poraneam ente a T o rin o e a C rem ona si riu n iv an o gior ni or sono, in frate rn a com unità di in ten ti e di reciproca com prensione, i rap p re se n tan ti dei tre gran d i p a r titi di massa — dem ocristiano, so cialista e com unista — , allo scopo di sottoscrivere p a tti di u n ità di azione che sono di esem pio a tu tte le a ltre città e la cui im portanza n o n sarà m ai abbastanza sottolineata. C onstatato che le m asse che i tre p a rtiti rappresentano ed influenzano <i hanno interessi com uni tanto nella fase p re p ara to ria d e ll’insu rrezio n e nazionale quanto n ella fase di ric o struzione del Paese », e che perciò è in d ispensabile « una stretta in te sa » fra i tre p a rtiti, il docum ento torinese soggiunge che sarà possibile solo « in u n ’atm osfera di larga de m ocrazia, nel risp etto in d efe ttib ile di convincim enti religiosi e politici, con una e purazione a fondo della vita sociale di ogni sopravvivenza del fascism o, fautore di guerra, di corruzione, di sperperi, strum ento d e gli invasori ». P e r q uanto concerne l ’attiv ità politica da sviluppare « i rap p re se n tan ti dei tre p a rtiti si r iu n iran n o periodicam ente in vista di affro n tare e risolvere insiem e i di versi pro b lem i che v erran n o p re sentandosi... » ecc. ecc. N on dissim ilm ente si esprim e il p atto crem onese. D opo aver « ...ri conosciuta un an im am en te la necessi tà d e ll’u n ità di tu tte le forze an ti fasciste e di tutto il popolo n ella lotta contro l ’invasore tedesco e i tra d ito ri fascisti, p erch è vedono in essa la garanzia della v itto ria », il docum ento svolge uno sguardo al passato e m ette in evidenza come « la divisione fra le co rrenti m arxi ste e quelle cattoliche n el m ovim en- to operaio e nel p iù vasto m ovi m ento p o p o lare è stata una delle cause che hanno p o rtato il fascism o al po tere. L ’unio n e di tu tte le forze progressive è condizione d ella li b ertà e i tre p a rtiti vogliono supe ra re le ihco m p ren sio n i e Je divisioni del passato in u n a sincera e fattiva collaborazione... L’unio n e che si è s'a b ilita nella lotta di lib erazio n e deve sussistere sul terre n o d ella ricostruzione dem ocratica del nostro paese, n e ll’attuazione d i una dem o crazia progressiva che n o n ab b ia al tro lim ite che la volontà del p o polo... ». Il docum ento continua afferm ando la necessità di una stretta c ollabo razione « p e r organizzare, sostenere e sviluppare » la lo tta dei p a rtig ia n i; p e r lo ttare sul piano sindacale in vista del m ig lio ram en to d elle con dizioni di esistenza d elle m asse; per la difesa delle risorse nazio n ali, r i fiu tan d o la consegna d el grano ai n a zifascisti, ecc.; p e r p o ten ziare e sviluppare l ’azione del C.L.N. re g io nale e dei C.L.N. p e rife ric i; p e r la lo tta contro il te rro re e le violenze fasciste; p e r c o n trib u ire al consoli dam ento e a ll’attivizzazione delle o r ganizzazioni di m assa (F. d. G., G.D.D., Com . co ntadini, ecc.); p e r a p p o rta re u n co n trib u to essenziale alla diffusione dei p rin cip i di de m ocrazia e lib e rtà in m ezzo alle m asse, ecc. A tu tti i com pagni socialisti e co m u n isti, agli am ici dem ocristiani i su rrip o rta ti accordi fra i tre grandi p a rtiti servano d ’esem pio e di spro ne p e r fare a ltrettan to nella p ro p ria città e località, n e ll’interesse della lo tta antifascista, n e ll’interesse della p iù rap id a lib e raz io n e del Paese da gli oppressori nazi-fascisti. Contro le mene dei provocatori fascisti e per ram icizia italo-slovena C om itato di L iberazione N azionale A LTA IT A L IA Il C.L.N.R.V. presa in esam e la situazione n e i te rrito ri di fro n tie ra del V e n eto ; invita questo Com itato A lta Italia, a volersi interessare del l ’argom ento in oggetto, in teressan do, se del caso il G overno N azio nale di Rom a. I m em bri d e l p re d etto C om itato R egionale si sono al rig u ard o accor dati su questi p u n ti : 1) N ecessità di provocare, con spi rito fratern o , una distensione fra gli allo g en i della zona in parola. 2) C ondannare organism i ed attiv i tà in funzione « anti-slava » posizione « sine-qua-non » p e r la difesa dei ri spettivi interessi nazionali. 3) P rom uovere l ’u n ità delle forze anti-fasciste p e r il com une pro b lem a della lib erazio n e nazionale n e l qua dro della lotta delle N A Z IO N I U N I T E . Saluti frate rn i. I l C. d. L . N . R eg. V eneto La risoluzione v otata dal Com it. di L ib. naz. V eneto, con p ien a co gnizione di causa, ii pro p o sito dei ra p p o rti italo-sloveni, a p p o rta u n grande contributo .alla chiarificazio ne di una questione sulla quale la stam pa fascista n o n ha m ancato di speculare. N essun italiano può e deve dim en ticare che la politica di M ussolini nei confronti degli sloveni è stata sem pre di pura m arca im perialista. P e r giungere alla snazionalizzazione di questo eroico popolo, il fascismo ha im prigionato, d eportato, to rtu ra to, fucilato m igliaia di p a trio ti slo veni di n u ll’altro colpevoli che di am are la p ro p ria terra, la p ro p ria lin g u a e d i p ro p ri costu m i; il fasci smo h a in ce n d ia to e saccheggia lo città e villaggi, ha fatto strage della popolazione civile inerm e, di donne e di b am b in i. N essun italian o può e deve d im enticare che è n o stro dovere cancellare l ’onta di cui M ussolini ha m acchiato il nostro nom e. T ra i po p o li italian o e sloveno egualm ente oppressi dal nazi-fascismo n o n vi possono essere m otivi di dissenso o di litig io . U no è il n e m ico: il nazi-fascism o. N ella lotta contro il com une oppressore, l ’am i cizia n atu ralm en te sorta, tra due p o poli che vogliono vivere lib e ri e in dipen d en ti, n el risp etto e nella p ie na com prensione delle risp ettiv e, giuste aspirazioni nazionali, è stata suggellata col sangue versato insie m e per la com une causa. I so ld a ti ita lia n i p a ssa ti in m assa, n e l nom e d i G iu se p p e G a rib a ld i, a com battere contro il nazi-fascism o a fianco degli sloveni e sotto la gui da d e ll’eroe nazionale, il m aresciallo T ito , h a n n o h a n n o c o n trib u ito a paga re il d e b ito c o n tra tto col pop o lo fra te llo e h a n n o b e n m e rita to d e lla ric o noscenza d e lla n o stra n azione. M a il nem ico, b e n ch é agonizzante, n o n è m o rto , l ’u n io n e d i tu tte le forze a n tifasciste ita lia n e e slovene, in v ista d e lle im m in e n ti decisiv e b a tta g lie , è n e cessaria p e r a ffre tte re la lib e ra z io n e d e i d u e P aesi. E deve essere chiaro che ch iu n que oggi intendesse fa r sorgere in giustificati antagonism i fra italian i e sloveni, costui si farebbe p o rtav o ce e fautore di oscuri interessi, che non sono quelli della N azione Ita liana. P laudendo alla giusta posizione as sunta dal C.L.N. V eneto, n o i a b b ia m o la certezza che q u e sta sarà fa tta p ro p ria da tu tti i p a trio ti italian i. QUATTORDICI MEDAGLIE D'ORO CONCESSE A EROICI PATRIOTI Il Comitato di Liberazione Nazionale per l'Alta Italia A R om a, in o c c a sio n e d e lla g io r n ata d e l so ld a to e d e l p artig ia n o , è stata c o n c essa la m ed aglia d ’oro al v a lo r m ilita re a 1 4 p a trio ti, fra i q u a li 3 d o n n e , c h e h a n n o dato la vita p er la lib e r a z io n e d e ll’ Ita lia d al g io g o n azifascista. T ra i d e c o ra ti vi è il c o m p a g n o D an te D i N a n n i d i T o r in o . La c ita z io n e d i c e : « F er ito in a z io n e o ffen siva c o n tro il ibernico, il g io v a n e gapista D i N a n n i r iu sc iv a a r ifu g ia r si in u n a casa. C ircon d ato da fo r ze sov e rc h ia n ti, c o n g li arti in fe r io r i p a ra lizza ti da b e n se i ferite, si r i fiutava di arren d ersi e si d ifen d eva c o n la n c io d i b o m b e e c o l fu o c o d e lla p isto la p er b en 4 ore. 1 8 n e m ic i ca d ev a n o m o r ti o fe riti. E sa u rite le m u n iz io n i si p resen tava a l la finestra e d o p o aver escla m a to : W l ’ Ita lia ! si gettava a m orte si cu ra. La c ita z io n e p er la sign ora P r a te lli - P a re n ti d ic e ch e « dava o sp ita lità a fu g g itiv i, lib era v a p r i g io n ie r i, p rovved eva d i arm i e v i veri i p atrioti. V e n n e fu cila ta dai n a z ifa sc isti ». T ra i d eco ra ti vi è G alim berti, co m a n d a n te d e lle fo r m a z io n i «Giu stizia e L ibertà » d e l P ie m o n te , b a rb aram en te tru cid a to dai fascisti d i C uneo. esprime il suo fervido plauso agli operai scioperanti a M ilano, che con le loro odierne lot te contro il fascism o a ffa matore preparano la ormai prossima insurrezione di p o polo per l’estirpazione del nazismo e del fascism o e per il trionfo di una de mocrazia progressiva. Le porte della prigione dei popoli sono sfondate! Con l’annuncio delle fo lg o ran ti v itto rie degli E serciti A lleati sui fro n ti o rien tale ed occidentale e d e ll’occupazione di vaste re g io n i di te rrito rio tedesco, giungono le prim e notizie sulla lib erazio n e d ei p rig io nieri dei cam pi di concentram ento m ilita ri e politici, che i nazisti,' n el la loro precipitosa ritira ta , non hanno il tem po di evacuare o di distruggere. E ’ facile im m aginare con quale com m ozione e d entusiasm o m i lio n i di russi, francesi, italian i, j u goslavi, polacchi, ecc. accolgano gli eserciti lib e rato ri. T u tti i paesi di E uropa già soggiogati dal nazism o hanno con trib u ito a pop o lare i cam p i di concentram ento della G erm a n ia. O ltre u n m ilione di ita lia n i sono stati d ep o rtati in tali cam pi con la com plicità dei fascisti: si tra tta di p a trio ti, di lav o ra to ri strap p ati a for za alle loro fam iglie, di m ilita ri i quali, nonostante le lusinghe e le pressioni nazi-fasciste, hanno ostina tam ente rifiu tato di cooperare alla estrem a rovina della nostra patria, p referendo la p rig io n ia ad un sim u lacro di lib e rtà pagata col tra d i m ento. E ’ prossim o il giorno in cui i n o stri frate lli torneranno in p atria, e n o i troverem o in lo ro , che p iù sof friro n o la schiavitù nazista, dei com b a tte n ti decisi a vendicare i d elitti, a im p e d ire ogni rinascita del fasci sm o, p ro n ti a cooperare alla ric o struzione della nuova Italia dem o cratica. T o rn eran n o anche i nostri com pa gni di fede e di lotta, torn eran n o E stella, B attista, Cam en, Duccio, A ri stide, B aldi, e tan ti a ltri e rip re n d e ranno nelle n o stre file il loro posto di com battim ento in difesa degli ideali a cui hanno dedicato tutte le lo ro energie. Le po rte della prig io n e dei p o p o li sono orm ai sfondate dagli eser citi lib e ra to ri m a q u an ti non rito r n e ran n o ? q u an ti sono coloro che hanno soggiaciuto alla fam e e alle feroci sevizie dei n e g rie ri nazisti? E’ una dom anda angosciosa che ogni italiano si pone, che spinge tu tti i p a trio ti a m o ltip licare gli sforzi per accelerare la fine della bestiale do m inazione nazista. M ilano, 29 m arzo 1945 RICONOSCIMENTO ALLEATO Il « T im es », imissimo giornale in glese, reca un articolo che resta co me titolo di orgoglio per i nostri volontari : « Il Q uartier G enerale A lleato ha preso la saggia e salutare decisione di considerare d ’ora in poi i p a rti giani ita lia n i che a ttrav e rsa n o le linee come soldati d e ll’esercito italiano e di dare perciò ad essi le stesse ra zioni, divise e equipaggiam ento che all’esercito italiano, con la sola d if ferenza che l’uniform e invece di es sere verde sarà di colore scuro. E ’ fuori discussione che tra i pargiani italian i si tr o v ja i l m i g l i o r m ateriale um ano della nuova Italia. Essi hanno com battuto nei m esi scor si n el te rrito rio occupato dal nem ico affrontando gravi sacrifici in gravi condizioni, im pegnate considerevoli forze del nem ico e resi servigi sim ili a quelli delle Forze francesi d ell’in terno. La nuova decisione di trattare i partig ian i com e soldati d e ll’esercito italiano è un notevole passo in avan ti. S arebbe tu ttav ia ancora m eglio se fosse lo ro concesso, ove lo deside rano, di to rn are al com battim ento nelle lo ro p ro p rie u n ità . In u n caso ciò è stato fatto, con grande suc cesso, sul fronte deH’V III A rm ata. I p a rtig ian i sono coraggiosi e d u ri ed estrem am ente u tili n ella lotta. Questo esem pio p o treb b e essere im i tato con p ro fitto altrove ». ARRENDERSI 0 PERIRE ! La guerra è en trata n ella sua fase decisiva. A lle forze arm ate nazifasciste che ancora tengono sotto il loro dom inio le regioni d e ll’Italia settentrionale è orm ai p reclusa ogni via di scampo : m entre gli eserciti anglo am ericani si a d d en tran o nel cuore della G erm ania, l ’esercito so vietico è alle p o rte di V ienna, le arm ate angloam ericane stanno per sferrare l ’offensiva che le p o rterà n ella V alle del P o e le form azioni partig ian e sono già e n tra te ovunque in azione. Il C. L. N. ha ripetutam ente esortato i fu n z io n a ri, le forze di polizia, le forze arm ate e tu tti i collab o rato ri della « rep u b b lica » fa scista a ravvedersi, a re cid ere i le gam i che li uniscono ai d iretti e m aggiori responsabili d el regim e nazi-fascista, p rim a che la catastrofe m ilita re im m in en te li coinvolga n e l la loro rovina. P e r coloro che sono stati costretti a v estire la divisa fascista, p e r tu tti coloro che hanno in fin e com preso e non intendono m acchiarsi oltre di tradim ento, p e r tu tti coloro che ancora sentono u n m inim o di attac cam ento p e r ’ la causa italiana, è giunta l ’ora di decidersi. Chi, al m o m ento della resa, sarà trovato con le arm i in pugno, sarà p u n ito dalla giustizia patrio ttica. A lle forze a r m ate fasciste, così com e alle forze arm ate naziste, non rim a n e altra al tern a tiv a : arre n d e rsi o p e rire ! Le battaglie de! lavoro Lo sciopero del 28 m arzo scorso effettuato in o ltre cento fabbriche di M ilano ha m esso in tutta evidenza il grado di com battività, l ’entusia smo e la volontà di lotta che ani m ano le m asse operaie m ilanesi. La lotta intrapresa, sotto la guida dei C. d ’A. p e r il pane, p e r i vive ri, contro i licenziam enti, contro ogni form a di collaborazione con le au to rità nazi-fasciste, contro il terro re cui si abbandonano d ap p ertu tto quel le iene sanguinarie, trovano concor di e com patti non solo gli operai d elle grandi città, m a anche quelli dei centri m in o ri ove si estende sem pre p iù il m ovim ento di agitazione e di sciopero. e In P iem o n te alla lotta delle m ae stranze degli im p o rta n ti com plessi in d u stria li torinesi p e r Faum ento dei salari e contro il te rro re nazi-fascista, fanno riscontro agitazioni, ferm ate di lavoro e scioperi ad Aosta (Cogne), ad Ivrea (O livetti), ad Asti, a B iella, e quelle non m eno im p o rta n ti nelle risaie vercellesi. E guale fenom eno si verifica in L om bardia ed in L iguria. In E m ilia — ove la rab b ia tedesca ha avuto m odo di m anifestarsi in tu tta la sua ferocia — le m asse p o p o lari reagi scono vigorosam ente contro le m isure di affam am ento atroce, di d istru zio ne, di saccheggi, di violenze in au d i te, assaltando i m unicipi, i depositi di viveri tedeschi, le case d ei colla borazionisti, ecc. costringendo i n azi fascisti a re stitu ire il m al tolto. P e r il rifo rn im en to di viveri, si pongono in agitazione a Savona gli operai della M ontecatini, quelli d e l la B ianchi di R lio, la popolazione di G allarate, le m aestranze della Redaelli di M ilano, della P asquino di N iguarda, della Isotta F rasch in i, d e l la Viganò e M arazza, i dipendenti della nettezza u rbana, ecc. ecc. A Genova gli o p erai della Ansal do si oppongono ai ten tativ i della d irezione di far lo ro rip re n d e re il ritm o di pro d u zio n e di anteguerra col pretesto che questa n o n an d reb be a beneficio dei ted e sc h i; alla F.A.C.E. (M ilano) le m asse u rlan o il vice-podestà, togliendogli il d eside rio di rito rn a rv i ; eguale accoglienza fanno al prefetto gli o p erai della San G iorgio di G enova. C ontro i licenziam enti si pongono in m ovim ento gli operai d ella San G iorgio (C am biano - Genova), della P ire lli, della B reda, della Falck (M i lano), ecc. ecc. P a rtic o lare successo hanno avuto i com izi volanti che, p ro te tti dai sapisti, sono stati ten u ti alla San G iorgio ed alla C erusa di Genova, alle Officine F . S. di R ivarolo, alla SISMA, alla C.G.E. e alla R ichard G inori di M ilano, da a rd iti p a trio ti i q uali hanno incitato le m asse alla lo tta contro i tedeschi ed i fascisti. N um erosi sono stati p u re i com izi volanti ten u ti in occasione della gior nata internazionale della donna, l ’8 m arzo. T ra le num erose m anifestazioni che lo spazio non ci consente di rip o rta re p e r esteso, citiam o: A B iella gli operai sono scesi in sciopero durato da tre a cinque gior ni p e r p ro testare contro i soprusi e le violenze p e rp etrate in città dai fascisti in occasione dei ra stre lla m enti a n tip a rtig ia n i e hanno d ichia rato che non avrebbero ripreso il lavoro fino a che ta li eccessi no n fossero cessati. A V arese, la sede del Fascio repubblicano « T o rre L itto ria » è stata fatta saltare dai p a trio ti. A lla V ib e rti ed alla M oroni (T o rino) il lavoro è stato sospeso in se gno di p rotesta contro la fucilazione di 5 p a trio ti. Torino A lla I.N .C.E.T. gli operai hanno ottenuto, in seguito ad agitazione, i seguenti anticipi stra o rd in a ri : L ire 30011 p e r i capifam iglia, L. 2000 alle donne, L. 1500 a u o m in i e donne al disotto dei diciotto a n n i; o ltre ad un sussidio m ensile di L. 525 ai capifa m iglia, L. 375 ai non capifam iglia, L. 250 ai m inori. Alla P h ilip s il reparto soffiatori h a ottenuto, dopo u n ’ agitazione d u rata tre giorni, un aum ento di sa lario di L. 50 giornaliere. A lla F iat ha avuto luogo T ll-3 uno sciopero di protesta in appoggio alle rivendicazioni salariali avanzate. L 'agi azione continua. A lla P ons e C antam essa il C. d ’A. prom uoveva u n ’agitazione p e r una in d en n ità stra o rd in a ria . Sono state o tte n u te: L. 300 p e r tu tti gli operai, nonché l ’aum ento salariale di L ire 2,50 a ll’ora ai capifam iglia, L. 2 ai non capifam iglia, L. 1,50 agli operai m inori. A lla S. A ndrea di N ovara gli ope rai hanno sospeso il lavoro p e r la revisione dei salari, la rein teg razio ne d e ll’in d en n ità di guerra, la d istri buzione di generi alim en tari, ecc. A lla R iva V ercellotti, a ll’A bital, e alla Scotti-B rioschi di N ovara so no scoppiati scioperi p e r ottenere au m enti salariali, in d en n ità, ecc. ecc. LIGURIA A llo « Stabilim ento M eccanico » gli im piegati, appoggiati dagli operai, hanno o ttenuto u n anticipo di L ire 2000 p e r gli uom in i e L. 1000 p e r le donne. A llo stabilim ento Uva di V oltri gli operai hanno m anifestato p erchè i salari siano pagati in base ai nuovi accordi. M ilano A lla C. L. di M ilano le operaie, guidate dai G.D.D. hanno protestato contro le paghe insufficienti e con tro la soppressione d e ll’in d en n ità di L. 10. A lla OSRAM le operaie hanno so speso il lavoro p erch è n el m inim o di paga era stato conglobato il pre m io, o ttenendo soddisfazione. A lla Franciosi gli operai senza distinzione di sesso o di età, hanno otten u to u n prestito di L. 2500. LOMBARDIA Le operaie della M anifattura T urro hanno sospeso il lavoro ottenen do così la d istribuzione di K g. 1 di sale a testa. A lla E dison, in seguito ad agita zione prom ossa dal C. d ’A. sono sta ti d istrib u iti Kg. 2 di riso, K g. 1 e mezzo di farina gialla, etti 2 di zuc chero, etti 1 e mezzo di olio, piselli, carne, ecc. A lla S tig le r sciopero c ontro l ’aboli zione del secondo piatto alla m ensa. A M elegnano circa 300 m assaie re catesi a m anifestare al com ando della brig ata nera hanno ottenuto K g. 0,500 di carne, gr. 120 di b u rro , u n pezzo di sapone. In seguito ad un altra m anifestazione è stata fatta la d istribuzione di gr. 250 di zucchero. A lla L eon B eaux in seguito a p ro teste della m assa sono stati d istri b u iti gr. 200 di form aggio grana. La ditta si occuperà in o ltre delFallevam ento di alcuni suini e p ro c u re rà riso e v estiario p e r le m aestranze. EMILIA G li operai della M anifattura T abac chi di B ologna hanno scioperato per reclam are generi a lim en tari e con tro la rid u zio n e di L. 25 giornaliere. N ello stesso giorno sono state fatte d istrib u z io n i di scarpe, stoffa e sale. E stata data assicurazione che le 25 lire n o n saranno tolte. A G alliera circa 200 donne hanno m anifestalo p e r o ttenere generi ali m entari. A ppoggiate dalle S.A.P. h a n no assalilo il M unicipio a sportando registri di leva, ru o li delle tasse, ecc. Una distribuzione di viveri alla p o polazione è già stata iniziata. A M inerbio u n cam ion carico di zucchero della Sepral è stato preso d’assalto da circa 350 m anifestanti che hanno proceduto alla divisione dello zucchero. A B aricella circa 130 donne hanno ottenuto, in seguito a m anifestazio ne una d istribuzione di sale. A S. G iorgio di P ian o 400 p erso ne appoggiate d alle S.A.P. hanno m anifestato p e r o tten ere viveri e ge neri di ves iario. A B entivoglio 160 donne hanno ottenuto, grazie a d u n a energica m anifestazione, zucchero, m arm ella ta, form aggio e pasta. dando esem pio di com e si viene a capo di m ille e b e n p iù fo rti d iffi coltà. N oi contiam o di non dover attendere p iù a lungo la lib erazio n e d e ll’Italia setten trio n ale, n o i guar diam o al n o rd p ien i di fiducia, e d i ciam o ai no stri fra te lli di p azientare ancora u n poco. Ma anche i nostri fra te lli guardano a noi e ci chiedono di p re p ara re ' leggi dem ocratiche, c o m p atib ili con la situazione in tern a e in tern azio n ale, leggi che spazzino via ogni vestigio di fascism o ». I NOSTRI ERO I: V -itto h jù o . f a í t i n i Le belve nazi-fasciste hanno assas s in a to u n a ltro dei n o stri m igliori, u n o fra i p iù stim ati ed A lla I n n o c e n ti (M ila n o ) in o c c a am ati d irig e n ti della b attag liera po s io n e d e ll’ e le z io n e d e lla C o m m is polazione reg g ian a: il com pagno s io n e fa sc is ta , le sc h e d e p o r ta v a n o , V IT T O R IO SA L T IN I. in v e c e d e l n o m e d e l c a n d id a to , L ’in te ra esistenza del com pagno s c ritte c o n tr o i n a z ifa s c is ti e p a r o S altini è quella del co m battente in le d ’o r d in e d i lo tta . stancabile ed eroico, d el m ilitante A V im e rc a te i c o n ta d in i n o n h a n fedele e devòto fino alla m o rte, alla n o c o n s e g n a to u n c h ic c o d i g ra n o causa suprem a d ella P a tria , della a i n a z ifa s c isti. P e r r a p p r e s a g lia le classe lav o ratrice, del suo P a rtito . a u to r ità h a n n o im p o s to la c h iu s u N ato a C orreggio, 41 a n n i or sono, r a d e i m u lin i. da fam iglia di contadini, il com pa A G iu ss a n o i c o n ta d in i h a n n o gno S altini era en trato giovanissim o in c e n d ia J il M u n ic ip io . n e l m ovim ento socialista. Passato al nostro P a rtito , col C ongresso d i L i vorno, egli fu fra i p iù fe rv e n ti a n i m atori della resistenza d el popolo reggiano contro le im prese delle squadracce fasciste. M algrado che la Anelici il m ateriale d e ll’Azienda organizzazione com unista di Reggio T ram viaria di M ilano è stato, ed è, fosse costretta a ll’attività clandestina oggetto della c u p id ig ia dei pred o n i fin dal 1921 in u n ’atm osfera di dure tedeschi. Al 31 dicem bre scorso era battaglie, V ittorio Saltini si dette ani no stati asp o rtati: N. 120 vetture m a e corpo alla lotta antifascista, nè tram viarie. N . 100 autobus, N. 32 au ebbe m ai u n m om ento di esitazione, tobotti, N . 15 autobotti a m etano, rim anendo sem pre al suo posto, n o N. 81 filobus. La spoliazione è stata nostante le persecuzioni, anche quan com piuta con la connivenza delle do era rid o tto a vivere neH’illegaau to rità com unali e dei d irigenti lità. l ’A zienda, che ne sono q u in d i respon A rrestato, n el 1934, S altini si com sabili. Il m aggior colpevole, tuttavia, po rto eroicam ente, nè ap rì bocca pare identificato in u n dipendente nonostante fosse selvaggiam ente to r d ell’A zienda, tale SA R T O R I A CH IL turato e rid o tto in fin di vita dagli LE fu R odolfo, nato a S. Gallo sgherri fascisti. (Svizzera) il 19-7-901. Questo losco D innanzi al T rib u n a le Speciale, figuro, che è al servizio d ei tedeschi, proclam ò altam ente la sua fede co si sarebbe incaricato di segnalare m unista. C ondannato a v enti a n n i di loro l ’ubicazione dei depositi di m a carcere, continuò, specialm ente nel teriali vari d e ll’A zienda e di fo rn i reclusorio di Fossano, a svolgere le re tu te le indicazioni necessarie a sua opera di m ilitante d ’avanguardia, com piere i loro fu rti sistem atici e aiutando i com pagni n ella lo ro fo r organizzali. m azione teorica e politica esm p io Q uesti fu rti si aggiungono alla sem pre di ferm ezza e di d ig n i à. lunga catena di d e litti di cui i te Preso di m ira in conseguenza di deschi ed i lo ro servi fascisti si questa attività, fu inviato al carcere stanno m acchiando ai danni della di rigore di Portolongone, ové, m al cittadinanza m ilanese. grado le p rivazioni ed il regim e di Basta con le spoliazioni! D ifen te n o re di quel fam igerato recluso diam o, insiem e con le nostre case, rio, riuscì, grazie alle sue in esau ri anche ciò che è patrim o n io com une, b ili risorse fisiche e m orali, ad ave acquistato col sudore del popolo! re ragione del trattam en to bestiale cui era sottoposto, e riacquistava la libertà nel 1943, dopo il 25 luglio. I nove anni di carcere n o n aveva no fiaccato la sua forte fib ra di com battente rivoluzionàrio. R ito rn ato fra i com pagni e presso il suo popolo, il com pagno S altini riprendeva im « Il L avoro », organo della Confe m ediatam ente il suo posto d i b a tta derazione G enerale del L avoro, com glia. N ei trascorsi 17 m esi di occu m entando la fuga del generale B o a t pazione tedesca, T e li si p rodigava in ta e i provvedim enti a d o ttati dal stancabilm ente, diventando subito C onsiglio dei M inistri, così scrive: uno dei p iù a rd en ti a n im a to ri ed «L eggendo quanto è stato delibe organizzatori della lo tta della p o rato si prova un senso di sollievo e polazione reggiana contro l ’oppres di speranza. Se applicate seriam ente sione nazi-fascista, e faceva sentire in e p rontam ente, queste m isure pos special m odo il suo polso quale o r sono farci fare u n grande passo in ganizzatore delle gloriose schiere dei avanti verso la dem ocratizzazione del G.A.P., delle S.A.P., dei partigiani. paese. Ma sarebbe errato rip o sare su A ssassinando il com pagno T oti, ed posizioni di beata soddisfazione e insiem e anche la sorella che essendo aspettare tran q u illa m e n te che i p rov sul posto aveva gridato contro gli vedim enti a d o ttati diano i lo ro fru t assassini, i crim in ali nazi-fascisti ti. N oi siam o contro gli attesisti, in hanno voluto stroncare uno dei m i qualsiasi cam po. L a lib e rtà è un gliori capi del m ovim ento p a trio tti bene che si conquista un p o ’ tu tti i co reggiano. C he essi n o n si fac , giorni, è un bene che va difeso su ciano illu sio n i! L a lo ro ora è suona un piano positico. I frate lli che lo t ta e il fiero popolo reggiano, u nito tano nelle provincie settentrionali, e stretto fortem ente in to rn o alle sue n o n solo con le arm i in pugno, ma organizzazioni di lotta, into rn o ai anche con azioni sindacali, ci stanno Basta con le spoliazioni ; Epurare I Democratizzare ! VITA DI P ART I T O IL P A R T I T O N U O V O « P rim a di tu tto » — ha d etto il com pagno E rcoli — « e questo è l’essenziale, partito nuovo è un partito della classe operaia e del popolo il quale n o n si lim ita p iù soltanto alla critica e alla propaganda, m a in te r viene nella politica d e l Paese con u n ’a ttività p ositiva e costruttiva. Par tito nuovo è il partito che è capace d i tradurre in atto questa nuova posizione d ella classe operaia, d i tra durla in atto attraverso alla sua po litica, attraverso alla sua attività e q u in d i anche trasform ando a que sto scopo la sua organizzazione. In pari tem p o il P artito n u o v o che abbiam o in m e n te deve essere un partito nazionale italiano cioè un partito che ponga e risolva il p ro blem a della em ancipazione d e l la voro n e l quadro d ella nostra vita e libertà nazionale, facendo p ro p rie tutte le tradizioni progressive della nazione... D opo che le vecchie classi diri g enti hanno portato, col fascism o, VItalia alla rovina, « oggi l a s a i rezza e la risurrezione d ’Italia non sono possib ili se n o n in terviene n e l la vita politica italiana, com e ele m ento n uovo d i d ire zio n e d i tu tta la nazione, la classe operaia e d attorno ad essa, serrate in u n fro n te unico, le grandi masse ' lavoratrici d e l pae se » (E rcoli). Da questa p osizione . fondam entale <c teorica e storica » deriva il con cetto d i partito nuovo, il suo ruolo e la sua fu n zio n e, le fo rm e e i m e to d i n u o v i d i organizzazione, partito nuovo la cui natura d i classe e la ideologia rim a n g o n o inalterate. P er poter assolvere il grande c o m pito d i cui parla il com p. Ercoli, per essere fattore « costruttivo e po sitivo » nella lotta d i liberazione e n e ll’opera d i riedificazione, il P a rti to nuovo deve essere innanzi tutto il partito d e ll’unità, u n ità della clas se operaia, unità d i tu tti gli anti fascisti, u nità d i tutta la n azione per riconquistare la libertà e V indipen denza. A questo scopo il nostro partito lavora ogni giorno p iù per rafforzar re l ’u n ità d ’azione c o i com pagni so cialisti, m oltiplicando e attivizzando le giunte d ’intesa social-com uniste, su base provinciale e locale, quale prem essa per giungere alla creazio ne d i u n p artito unico d ella classe operaia, poiché solo realizzando la sua unità, la classe operaia riuscirà a raggruppare attorno a se tu tte le fo rze progressive d e l Paese e a stron care ogni tentativo d i ritorno dei g ru p p i reazionari al potere. A llo scopo d i rafforzare l ’unità, il nostro P artito intende allacciare sem pre p iù stretti rapporti con tu tti gli altri partiti d e l C .L.N . e in par ticolare con gli am ici dem ocristiani, p oiché solo attraverso la collabora zione piena e sincera, n ei C .L.N . e negli altri organism i d i massa, d i tu t te le fo rze sane della N azione, sarà possibile giungere alla com pleta d i struzione d e l fascism o, e p o r m ano all’opera d i ricostruzione nazionale. Il partito nuovo deve essere un grande partito d i massa: « D obbia m o creare u n grande partito, u n par tito d i massa, il quale a ttig u a d a lla ntiiiniiiniiniiitiiiinitniinmiiiiimniiniiuiHiimHiiiiiitii(tim)iiiiii>iiuiiuuit(niiMiiiiiiiiii tiMiiiiiiiiiiiiiiKiiimiiimmitiiuiiiiiiiiriiiiiiiiimiiiiiiiiiiiuiiiiimiiiiiiiiiiiuiHiiiiiiiiiMiniiii suoi C. d i L. N., ai suoi C om itati di A gitazione, ai C om itati contadini e ai suoi P a rtig ia n i, saprà dare, co m e p e r il passato, tutta la m isura del suo coraggio e del suo ardore com battivo, m arcian d o verso l ’in su r rezione, p e r dare tu tto il suo «con trib u to alla cacciata dei tedeschi e alla d istruzione del fascism o. E il com pagno T o ti sarà vendicato! classe operaia le sue fo rze decisive, al quale si accostino gli elem en ti m ig lio ri d ella intellettualità, d i avan guardia, gli e le m e n ti m ig lio ri delle classi contadine e q u in d i abbia in è tutte le forze e tu tte le capacità che sono necessarie p e r dirigere le grandi masse lavoratrici n ella lotta per liberare e ricostruire 4’Italia » (E rcoli). E ciò vuol dire che i nostri m ili tanti devono m oltiplicare i loro le gam i con la massa d e l popolo, con gli operai, con i co ntadini, con i professionisti, e attraverso i m ille fili che in tal m odo si stabiliscono, riuscire a m obilitare le larghe mas se popolari dentro e fu o ri le o ffi cine per la lotta d i liberazione. I l partito nuovo è il p artito d e l l’insurrezione nazionale, p oiché esso si è sviluppato n e l p erio d o d ell’in surrezione nazionale, e d i essa è sta to il propugnatore e l’anim atore, per chè all’insurrezione nazionale ha da to e dà le sue m ig lio ri energie, perchè la grande maggioranza_ dei suoi m ilita n ti sono stati reclutati n e l corso d e ll’insurrezione nazionale. C om pito attuale d e l partito n u o vo, n e l m o m en to in cui gli eserciti vittoriosi d elle N a zio n i U nite p u n tano decisam ente al cuore d ella Ger m ania, è quello d i effettuare la m o bilitazione generale d i tu tte le forze patrio ttiche, quello d i riuscire a far fro n te alle com plesse ed ardue esi genze della fase fin a le d e ll’insurre zio n e per accelerare la sconfitta d el nazi-fascism o e salvare i resti del patrim onio d e l nostro paese. N on v i deve essere fabbrica, can tiere, o fficina ove il nostro partito non sia presente. N o n v i deve esse re quartiere, rione, caseggiato, v il laggio ove il nostro P artito non sia presente. D obbiam o realizzare la pa rola d o rd in e: o v u n q u e c è u n cam panile, là dev’essere u n a sezione co m unista. La bandiera d e l partito n uovo deve chiam are in ogni p iù piccola e sperduta località il popolo ad insorgere per salvare i pro d o tti agricoli, il patrim onio zootecnico, per im p e d ire le d istru zio n i nazi-fa sciste, per non dar tregua al nem ico e tagliargli ogni via d i ritirata. In v iando i su o i m e m b ri in massa n elle fo rm a zio n i partigiane e nelle S.AJP., rafforzando e p o tenziando la lotta d e i C. d JA ., d e i C .L.N ., d e l F.d.G. e d e i G.D.D., il partito nuovo rafforza e p otenzia la lotta d e l p o polo italiano, prepara le co n d izio n i per la costituzione ed il funzio n a m ento d egli organism i popolari d e m ocratici che devo n o assicurare l’or dine dem ocratico e fo rn ire una nuo va base alla nuova vita d e l nostro popolo. N o i dobb ia m o e vogliam o far si che il nostro P artito, il P artito nuovo, si a ffe rm i n e l fuoco d e ll’in surrezione com e i l partito d e l p o polo capace n o n solo d i distruggere il nem ico, m a di portare sin dal p rim o giorno il suo co n trib u to fa tti v o alla so lu zio n e d e i m ille pro» b le m i che si porranno a liberazione avvenuta, d è li’alim entazióne, d e ll’i giene, d e ll’abitazione, d ella riattiva zio n e d ei servizi p u b b lic i d e ll’a m m inistrazione. L a classe operaia, d iretta dal suo partito, n el m om ento più grave della vita del nostro paese, deve farsi avanti e deve coi fa tti poter dire, per ripetere le parole d e l com pagno E rcoli : « Siam o n o i oggi che sap piam o d ifen d ere contro tu tti, gli in teressi d e l Paese, cioè della N azio ne ». M antenete, rafforzate, e s te n d e te il Fronte di lotta contro i tedeschi ed i fascisti come Fronte Uni tario Nazionale. ERCOLI Dal "Saluto ai militanti comunisti" ORGANOCENTRALE DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO Fondato da: A. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli) ANNO XXI ~ NUM. 7 • 2 5 MAGGIO 19 44 Edizione dell'Italia Settentrionale Contro le deportazioni, la lame e il terrore Verso l'insurrezione nazionale La lolla si ja serrata, la situazione sem pre p iù tesa. In quest'ultim ai v i gilia ilei grande assalto concentrico contro la prigione hitleriana il n e m ico sente avvicinarsi l ’ora della d e cisione- P er provvedere a ll’u ltim a re sistenza e ritardare ancora l ’ora d e l la resii, egii cerca com e un im m o n d o vam piro d i succhiare nuove jo rze dal sangue dei p o p o li m artoriati. G ettate ogni m aschera, egli instaurai ovunque il regno d el terrore e d ella fam e. E ' necessario che tu tti gli italiani sappiano guardare la realtà senza cu ne illu sio n i. L ’ora della liberazione si avvicina, mia gli u ltim i giorni d e l la d o m in a zio n e h itleriana potranno essere terrib ili e fero ci, g io .rn i di orrore, se, bandito infin e ogni ste rile attesism o, n o n p rendiam o tu tti risolutam ente la sola via d i salvezza, clip è la via della resistenza e della lotta. Il piano K esserling d i d ep o rta zio ne in G erm ania degli operai italiani, den u n zip to dal nostro giornale, è in via di sistem atica esecuzione. Il n e m ico vu o le privarci d el nostro ca pitale p iù prezioso, esso vuole strap parci le fo rze vive della resistenza e d el lavoro italiano. Ig n o b ilm en te ser vito dai traditori fascisti esso vuole in quadrare la g io ve n tù italiana nel-l ’esercito della vergogna e della m o r te. E, m en tre spoglia sistem aticam ente il nostro paese, esso in te n d e eseguire un piano d i ritirata e d i resistenza applicando sul nostro suolo la te t timi della « terra bruciata ». R o m a af fa m a ta , razziata, spogliata, u tilizzata coni piazzafòrte ed esposta così alla d istru zio n e ed ulta rovina malgrado le ipocrite afferm azioni di rispetto della « città aperta », m ostra quale dovrebbe essere n ei piani h itle ria n i la sorte delle altre città. Già in L i guria le prim e località sono sfollate, e cacciata la popolazione dalle sue case, il lugubre rom bo d elle m ine annuncia le p rim e esplosioni d istru t trici. Inta n to l ’u tilizza zio n e da parte d el nem ico del nostro suolo provoca un nuovo svilu p p o della guerra ae rea, e ci arreca n uovi lu tti e nuove rovine. B isogna im p ed ire che questo p ia no infernale d i razzia e d i d istru zio n e sia com piuto. D obbiam o sal vare i nostri u o m in i, le nostre case, le co n d izio n i stesse della nostra r i nascita, della ricostruzione. E per questo non c’è che un m e zzo : L o t tare. L ottare contro le d e p o rta zio n i, le razzie, le leve, i bandi, rifiutandosi di presentarsi e partire, opponendo ai tenta ivi d i d ivid e re i lavoratori, la com patta solidarietà della classe o p e raia: tu tti p e r uno, tu tti in lotta per im pedire che anche u n solo com pa gno di lavoro sia strappalo alla sua casa e avviato verso la schiavitù. B i sogna che una vasta solidarietà na zionale sappia con m ille in izia tive aiutare lu tti i re n ite n ti a vivere, a nascondersi ed a raggiungere le forhìaziofii partigiane. L ottare contro la fam e, p erchè i salari siano aum entati, p erchè i m e r cati siano rifo rn iti, p erchè le razioni siano d istrib u ite e d a um entate. Fare com e gli operai della F iat M irafiori di T orino che hanno iniziato u n ’agi tazione p e r reclam are le 500 lire an ticipate a n o v e m b re e tra tten u te a d i cem bre, e per o ttenere u n anticipo d i un m ese d i paga. Fare co m e gli operai di Om egna (N ovara) che h a n no scioperato il 25 e d il 26 aprile perchè da un m ese non veniva n o d i strib u iti grassi. L ottare contro il te rro re ed i m as sacri con i (piali i feroci oppressori cercano invaino (li spezzare le reni al la resistenza tinzionale. Fare com e a Parma, d ove la popolazione ha sa puto strappare 37 patrioti al p lotone iti esecuzione. Fare com e ad Im o la , dove l'uccisione d i una donna che re clam ava pane ha scatenalo lo sciopero generale. E bisogna che la lotta d i tutto il popolo contro le d e portazioni, la fa m e ed il terrore, sem pre m eglio in quadrata e sostenuta da un m o v im e n to arm ato d ei patrioti in continuo svilu p p o , sia chiaram ente orientata verso il grande o b ie ttiv o d e ll’in su r rezione nazionale. L ’insurrezione n a zionale oggi non è solo necessaria per associare il popolo italiano a ll’opera della sua liberazione ed affrettare l'ora d i questa, essa è necessaria, è indispensabile p e r im p ed ire che il nem ico possa continuare ad u tilizza re com e spazio per le sue m anovre il nostro territorio, possa, p erd u te le linee G ustav ed H itle r, sta b ilire n u o ve lin ee in Toscana, n e ll’A p p e n n in o , nella V alle Padana, /ossa fare d i tu t ta l ’Italia lo stesso devastato deserto che ha fatto della regione a n o rd del Volt. tuo. Se i tedeschi, sotto la sola pressione d egli eserciti alleati, p o tranno m etodicam ente ritirarsi, essi com e gli U nni n o n lasceranno un solo filo d ’erba dietro a loro. Ma quando il m o v im en to d i resistenza e di lotta d i tu tto il popolo sboccherà n e ll ’insurrezione nazionale, essi, tra volti, attaccati sul fro n te e n elle re trovie n o n potranno realizzare contro il nostro paese il loro piano cri m inale. A queste lo tte contro le deporta zio n i, la fa m e ed il terrore che, con d otte con ritm o intensificato, dovra n no condurci alla battàglia finale, il P artito C om unista chiam a tu tti gli ita liani perchè, saldam ente u n iti in un sol F ronte N azionale U nitario, orga n izza ti in larghe associazioni d i m as sa dalle fo rm a zio n i partigiane ai C o m ita ti di A gitazione, dal F ronte d e l la G oventù ai G ruppi di D ifesa della donna, ecc..., sotto la guida d ei C .d. L .N . sappiano assicurare con i loro sforzi e con le loro capacità d i lotta e di sacrificio la salvezza d e l paese. L'O FF E N S IV A A LLEA TA ED IL P O P O LO IT A LIA N O Il passaggio d el G arigliano e del R apido, la liberazione d i Cassino e d i F orm io: q u e sti sono i p r im i risu l tati della grande offensiva che l ’E ser cito anglo-am ericano, affiancato dalle valorose tru p p e della Francia C o m battente e della P olonia, ha sferrato contro le p o sizio n i sulle quali la trvffnuinm'rn -< m i n i m -v m I I I i l a » »■ versi m esi. L e v itto rie strappate sul difficile terreno d e i m o n ti A u ru n c i sono l ’in dice sicuro d e ll’andam ento d elle im m in e n ti operazioni c o m binate con le quali le N a zio n i U nite com batteran no la grande battaglia per la lib e ra zio n e d e ll’E uropa. L o sfondam ento della linea G ustav, l ’in ve stim en to d e l la linea H itle r ci m ostrano quale sarà la sorte d el V allo A tla n tic o , e perciò i G oebbels, n azisti e fascisti si a f fannano a d im in u ire la portala d el successo alleato con la pretesa che le lin ee G ustav ed H itle r sono in v e n zio n i della propaganda anglosassone. M a il loro gioco è p u e rile e vano; tu tti i po p o li oppressi ved o n o , con entusiasm o appassionato, n elle opera zio n i d e ll’Ita lia m eridionale il prim o successo della trip lice offensiva che le N a zio n i U nite hanno deciso, a T e heran, d i sferrare — da est, da sud e da o vest —- contro gli eserciti n a zisti^. ' vassalli. . Tra tu tti q u e s ti p ò p o li, q u ello ita liano è il p iù d iretta m en te legato agli sv ilu p p i d e ll’offensiva m eridionale. Le vittorie con le q u a li l ’e ro ism o ed il sacrificio d e g li ese rciti d e lle N a zio n i U nite segnano le tappe della nostra liberazione, rafforzano perciò la decisione d e l popolo italiano di dare il m assim o c o n tributo alla scon fitta defin itiva d e l nazifascism o. U n p ro fo n d o senso d i e m u la zio n e scuote il nostro orgoglio nazionale; anche l ’Italia deve riuscire, com e la Francia com battente e la P olonia, ad allineare il suo E sercito N azionale decapito alla V A rm ata e q u e ll’V III A rm ata britannica che ha inseguito i nazifascisti da El A la m e in a F orm io; anche l ’Italia deve fare com e l ’e ro i ca Jugoslavia, d elle sue fo rm a zio n i partigiane uno stru m en to se m p re p iù efficace d i lotta, un fa tto re sem pre più p o ten te nella grande offensiva in terina che affretterà la com u n e vittorio. ---- a ------------I l nuovo G overno dem ocratico di U nione N azionale ci saprà guidare su questa via. N e l suo m essaggio ai com battenti della zona occupata, il com pagno M ichele P alerm o, sottose gretario alla guerra, dopo avere r in novato la so len n e prom essa d i aiuti alle fo rm a zio n i partigiane, ci ha d e t to d el n uovo entusiasm o che anim a i giovani d e ll’Italia m erid io n a le. A l loro entusiasm o corrisponde la nostra ferm a decisione d i condurre im pla ca b ilm en te la lotta per la lib e razione d e ll’Italia, fino alla radicale d istru zio n e d el pericolo hitlero-fascista. Come si lotta contro il terrore Le donne d i Parm a strappano 37 g io vani partigiani al p lo to n e d i ese cuzione. 11 grande sciopero g enerale con il qu ale il popolo di F o rlì ha strappato al p lo to n e assassino 9 giovani p a trio ti, ha dim ostrato com e si debba agire contro il feroce terro re col quale gii occu p an ti ed i lo jo sicari fascisti v o r reb b ero p ro tra rre il m om ento della in eso rab ile resa dei conti. D opo F o r lì, P a rm a ci m ostra un nuovo esem pio di lolla vittoriosa contro il te r rore nazi-fascista. A m età a p rile 50 p a rtig ian i d i un distaccam ento della B rigata G aribaldi. « P arm a », colti d i sorpresa, vennero c attu ra li, dopo essersi difesi stre n u a m ente e d avere in flitto elevate p e r dite al nem ico. U n gruppo di 13 venne giudicato dal sed icen te T rib u n a le il 18* a p rile , otto di essi vennero c ondannati a m o rte ; gl ¡altri a p ene detentive p e r chè m in o re n n i. Il secondo gruppo di 37 venne giudicato il 20 a p rile : 35 di essi vennero c ondannati a m o rte, gli a ltri d u e a 25 a n n i di carcere. Alla notizia del processo im m in en te, fin dal giorno 17 le d onne parinigiane, m o b ilita re dai « G ruppi p e r la difesa della donna e p e r l ’assistenza ai c om battenti della lib e rtà » e da un appello del n ostro P a rtito , si raccol sero a centinaia davanti al trib u n a le . L ’agitazione crebbe di in ten sità il giorno del processo del prim o g ru p po ; gruppi di d onne eran o nei pressi d el carcere a ltri lungo il percorso, m en tre il gruppo p iù num eroso era davanti a l trib u n a le . A ll’uscita dei p a rtig ian i dal trib u n a le, le d o n n e si raccoglievano atto rn o al fu rg o n e c h ie dendo a g ran voce la lo ro lib erazio n e ed unendosi ad essi n e l canto di inni p a trio ttic i. C inque dei co n d an n ati a m o rte ebbero la com m utazione della p en a: gli altri tre, A nteo D onati, A fro F o rn ia e Salvatore C arrozza f u rono fu c ilati la m attin a del 19. Il loro contegno fu e ro ic o ; il com pagno D onati, p o rtalo al luogo di esecu zio ne esclam ava: « N el m io p etto c’è posto p e r m olte p a llo tto le ! », m en tre il Carrozza afferm ava la sua fede, g ri d an d o : « l o m uoio- per l ’Ita lia , ma l ’itali i viv rà! ». Il giorno d el processo degli a ltri 37, le d o n n e sospesero il lavoro e uscite dalle fa b b ric h e e d alle case si ra c colsero ancora dinanzi al trib u n a le ed alle carceri. P rim a d e ll’arriv o dei p a rtig ian i, usciva dal trib u n a le , assolto, il fa m i gerato C arlo S corza; le d o n n e assal tarono la m acchina che lo doveva p o r tar via con il ferm o proposito di ro m p ergli sulla faccia u n fiasco pieno di acqua. A ccorsi i m iliti, le d o n n e gli lanciarono invettive e con tu m elie di ogni sorta. A ll’arriv o del fu rg o n e dei p a rtig ian i, le donne sfondarono il cordone di sicurezza e p e r n u lla i n tim o rite dai n um erosi colpi di riv o l tella e di m itra e da diversi a rre sti, rim asero sul posto fino a lla sera. A lle 10 di no tte, alla fine del prò- cesso, saputo che 35 d e i 37 erano sta ti condannati a m o rte , un corteo di d o n n e seguì di corca il furg o n e, s p a r gendo poi la notizia in tu tti i rio n i d ella città. Il ferm en to divenne ben presto così intenso che le sedicenti a u to rità dovettero com unicare in tu t ta fretta la sospensione d elle esecu zioni. G li sg h erri fascisti aggiunsero spud o ratam en te che la sorte dei con d a n n ati e ra n e lle m ani della c itta d i nanza e d ipendeva dal silo contegno; ma le d o n n e e tu tti i c ittad in i sanno o rm ai com e si d ifen d o n o i p ro p ri figli e com e si spunta l ’arm a del te rro re nazifascista. M anifestazioni d i d onne e sciopero ge nerale p e r il 1° m aggio ad Im ola. D opo una p rim a riuscita m an ifesta zione organizzata il 22 a p rile , le d o n n e im olesi hanno voluto fa r se n tire al gerarcum e locale com e accanto a loro com battessero p e r le im m ediate rivendicazioni econom iche e p o litich e anche le co ntadine d ella zona. Si o r ganizzò a tale scopo una grande m a nifestazione p e r il 29 a p rile alla q u a le accorsero circa duecento d onne da Sesto Im olese, B alia, O sterio la, ecc. P e r evitare il ferm o da p a rte della m ilizia m essa in alla rm e , le donne si divisero in g ru p p etti di q u a ttro o cin q u e c tagliarono le com unicazioni telegrafiche e telefoniche tra Sesto ed Im ola. A lle 10, q ueste si trovavano orm ai in città e il loro gruppo si i n grossava per la partecip azio n e delle d o n n e im olesi, cosicché le d im o stra n ti assom m avano a 5-600. U na d onna del com itato fe m m in ile com inciò a p arlare avanzando le rivendicazioni econom iche fo n d am en tali p e r l ’a u m ento del razionam ento, la d is trib u zione dei grassi e dello zucchero e chiam ando il com m issario prefettizio a risp o n d e re alle d onne ad u n ate. Q u e sti si presentava o tten en d o di esaspe ra re ancora p iù la piazza o rm ai gre m ita di d o n n e e u o m in i. A lle riv e n dicazioni econom iche si aggiunsero le in v ettiv e contro i fascisti. Le n o stre com pagne com inciarono a la n ciare le p aro le d ’o rd in e : b a sta con la g u e rra , la d ep o rtazio n e e le r a p in e n aziste. In tan to la m ilizia c h ia m ava i p o m p ie ri, m a d elle cinque auto p o m p e a disposizione soltanto u n a arriv ò n ella p iaz za ; esasperati dallo scarso zelo dei p o m p ie ri che lasciarono le dònne im p a d ro n irsi d e l l ’id ra n te ed innaffiare a b b o n d a n te m ente com m issario e capitano d ei ca ra b in ie ri, i m iliti d iedero m ano alle a rm i sparando p a rte in a ria e parto sulle do n n e. U n a di esse cadde sp i ra n d o quasi im m ed iatam en te, colpita da tre p a llo tto le , u n ’a ltra fu fe rita gravem ente a lla spina d o rsale, m en tre a ltre d u e rim asero fe rite legger—m ente.-'---La b a rb a rie d ei m iliti noi: in tim o rì le d o n n e che si scagliarono contro id loro ; essi fecero perciò v e n ire da B ologna u n a com pagnia d i 200 te d e schi, in p e rfe tto assetto d i guerra. Q uesti riu sc iro n o a sgom brare la p iaz za, m a l ’agitazione continuò n elle città e n e lle fa b b ric h e dove v e n n e d i chiarato lo sciopero generale. A lla Cogne, che conta p iù di 2000 operai, il tu rn o delle 22 non si presentava nem m eno. Lo sciopero continuava com patto lu n ed ì 1° m aggio nonostante il grande spiegam ento di fo rze e v e n ne concluso dopo u n a laboriosa r i u n io n e, n e lla quale si o tte n n e ro a ssi curazioni di m ig lio ram en ti econom ici im p o rta n ti (m ense, aum ento d e lle p a ghe, prestito ai giovani) e n ella q u a le si posero diverse riv en d icazio n i di cara tte re politico (ab olizione del se r vizio di sorveglianza d a p a rte della m ilizia, abolizione del coprifuoco, giustizia contro gli assassini d e lle d o n ne, allontanam ento di u n d irig e n te in d u stria le p e rch è fascista. Le a u to rità tedesche e fasciste p e r im p e d ire che solenni fu n e ra li fosesro fatti alla vittim a, dovettero seq u estrare la sa l m a alla fam iglia e m ettere la città in stato d ’assedio. A ccanto a queste più im p o rta n ti d i m ostrazioni, n u m ero se sono le m anifestazioni che il popolo d e ll’E m ilia ha organizzato contro il reg im e di m iseria e di terro re . A C astelm aggio. re 550 sono i m an ifestan ti, a B entivoglio 400, ad A rgelato sono 300 e vengono m itra g liati d alla sb irra g lia fascista; a C astiglion dei P ep o li 300 operai della T odt si m ettono in scio pero. C om e si deve rispondere alla v io le n za tedesca. A T rin ità (Fossano) i tedeschi h a n no aperto il fuoco il 1° m aggio ocntro gli operai d ella M o to ri Piaggio che avevano scioperato d alle 10 a lle 12. Ma gli o p e ra i h anno risp o sto con lo m itra g lie che servono a ll ’allestim ento degli ap parecchi. I n u n re p a r to gli o p e rai hanno fa tto saltare le m acchine e c ontinuando la sparatoria da p a rte dei tedeschi gli o p e ra i h a n no m inacciato di fa r saltare tu tti i m acchinari. Soltanto a llo ra i tedeschi hanno cessato il fuoco. C ontro i v i gliacchi n azisti l ’uso audace d ella fo r za è sem pre l ’arm a m igliore. IL FRONTE NAZIONALE UNITARIO ED I SU O I CO M PITI DI LOTTA Sul F ro n te Italiano ha avuto inizio l’offensiva degli eserciti della lib e rtà, li ritm o degli eventi sta p e r p re c ip i tare e noi com unisti, come [ulti gli antifascisti e com battenti della lib e razione nazionale, abbiam o il dovere di essere all'altezza dei com piti, sia nel cam po politico generale, che in quello pratico, organizzativo, d e ll'a zione. A ttorno al G overno N azionale d e m ocratico di guerra costituitosi n el M ezzogiorno liberato — n e l quale a l cuni em inènti capi dei p a rtiti a n ti fascisti hanno una p a rte d irig e n te , e che è il solo governo del paese — si è stretto un F ronte N azionale U n i tario. Questo F ro n te com prende tulle le forze, senza eccezione, le q u a li v o gliono com battere contro gli invasori h itle ria n i ed i loro servi fascisti. A nche nella zona occupata d o b b ia mo estendere il F ro n te N azionale U n i tario, m antenendo e i afforzando il Com itato di L iberazione N azionale e la sua un ità. Questo significa che i ra p p o rti di azione e di lotta com une ira i p a r liti antifascisti — e in p a rtic o là re fra i p a rtiti socialista e com unista — d e b bono essere rinsa ldati al centro ed alla p e rife ria , n elle città e n e lle fa b briche, n ei rio n i e negli uffici, nelle form azioni arm ate di p a trio ti v o lo n tari della lib e rtà. Il C .d.L .N . fo rm a to dai rap p resen tan ti dei p a rtiti a n ti fascisti, dovrà poggiare la sua a u to rità su di una vasta rete di associa zioni che devono .organizzare e m o b ilitare i p iù vasti strati di m assa, in ogni strato della popolazione, com presi i giovani e le donne che sono tanta p a rte di essa. M a questo sig n i fica anche, che dovunque i m ilitanti dei p a rtiti antifascisti, ed i com uni- sii in prim o luogo, debbono allarg are in m odo organico la lo io sfera di a zio n e u n ita ria a nuovi gru p p i, strati e p e rso n alità che, nel cam po civile e m ilita re , non avevano finora stretto ra p p o rti con essi od esitavano p e r vari m otivi, a d en tra re nel cam po d ella lolla com une. 11 problem a si po n e, in p a rtic o la re , p e r q u e lle forze che, inquadrate p rin cip alm en te in o r ganizzazioni m ilita ri, avevano gravi talo fino ad o ra in to rn o a l G overno B adoglio e non avevano avuto con il C .d.L .N . che d ie sem plici collegam enti sul piano p ra tico , senza una p iù stretta collaborazione politica. Oggi, dopo la fo rm az io n e d e l gover no N azionale dem ocratico di g u erra, non c’è p iù nessun m otivo p e r m an tenere una divisione che va a tutto danno del m ovim ento n azionale a n titedesco e di non sta b ilire una col laborazione politica in o rg a n i com uni. T u tte le forze devono essere strette in un solo Iro n ie di lo tta, e di questo fro n te il C .d.L .N . esteso n e lla sua base u n ita ria , potenziato da ra p p o rti o rg a n ic i con tutte le organizzazioni di m assa, deve essere il centro e la guida. P e r tal m odo, il C .d .L .N . po trà d i ventare n ella zona occupata il ra p presen tan te d e ll’unione nazionale co stitu ita nel m ezzogiorno d al G overno dem ocratico di g uerra e, sotto la d i rezione di ques.l’ultim o, esercitare la sua funzione un itaria di guida di tu t to il p opolo, di com ando nella guerra di liberazione, n e ll’azione q u o tid ia na pei’ cacciare i tedeschi ed i fa scisti e p e r lib e ra re la P atria. La lib e raz ió n e del te rrito rio n a zio n ale è condizione degli sviluppi d e m ocratici del paese, della costituzio ne di quella dem ocrazia progressiva che i p a rtili antifascisti auspicano. 25 maggio: leva dei volontari delia libertà! Scade oggi il term ine d e ll'in g iu rio so ind u lto p e r i « rib elli ». Dal 25 a p rile al 25 maggio la stam pa fascista ha a lte rn a to le lusinghe e le m inaccio trattando i p a rtig ian i ora da vigliac chi e da b a n d iti, o ra da ingenui eroi por-Utli Multa cattiva ¿trùcia tia croi prezzolati.- La realtà è che i lascisii non sanno p iù dove b a tte re la testa e dalla loro stam pa tra p e la il n e rv o sismo r la p a u ra. O vunque essi h a n no attaccato i p a trio ti sono stati re-, spinti e la loro azione è riuscita vana p erchè i no stri com battenti si sono ritira ti in a ltre vallate dove continua fa lotta. 1 fascisti sono nerv o si, i fa scisti trem ano alla p rospettiva deiL im m inente grande attacco d elle N a zioni U nite, essi cercano di strap p are con le lusinghe di «ulano ai p a trio ti le arm i vendicatrici che ali T etteranno la lib erazio n e della P a tria . Ma il gio co non è loro riuscito. Q uapti sono, in ia tit, quelli che si sono posti da se stessi jl laccio al collo, p re sen ta n dosi? Oh, certo, la stam pa fascista farà in questi giorni l’op erazio n e in versa latta per gli scioperi e m o ltip li cherà p e r 100 e p e r 1000 il num erilo dei p resen tali. Ma noi sappiam o che questi sono pochi, pochissim i, e tra Questi non vi sono dei p a rtig ian i, ma degli sbandali non in q u ad ra ti. I nostri p a rtig ian i, No! Essi restano sui m onti più decisi che m ai. T u tta I NOSTRI CADUTI R iportiam o un passo della lettera che l ’Eroe N azionale E usebio G iam bone ha inviato dal carcere d i T o rin o , prim a d i essere fu r ia to : « ... Sono così tra n q u illi coloro che ci hanno condannato? C ertam ente n o ! Essi credono con le nostre condanne di arrestare il corso della storia, si sbagliano! N ulla arresterà il trio n fo del nostro ideale! Essi pensano forse di arrestare, con il terrore, la sch ie ra innum erevole dei C om b a tten ti d e l la Libertà? Essi si sbagliano ! ». Il com pagno E usebio G iam bone ha dichiarato sul luqgo di esecuzione che E gli era ateo e che m oriva nella sua fed e ; rispettava però tutte le fe d i d e gli u o m in i onesti e per questo c h ie deva al cappellano, com e u o m o , di abbracciarlo. R ifiutava le in ie zio n i e le pastiglie che si danno ai condan nati. per stordirli prim a d e ll’esecu zione. Con il General P ero tti, il P rofessor Braccini e gli a ltri, cadeva g rid a n d o : « V iva l ’Italia libera ». la nazione guarda a loro con o rg o g lio , ed affetto. Lo com prendono le m am m e, le sorelle, le spose che sp in gono i loro uo m in i verso i p a rtig ian i, p iuttosto che ved erli avviati verso la G erm ania od inq u ad rati ne ll'e serc ito lasciata, l-o c o m p r e n d o n o le p o j> q la zioni di qiieIle. zone vicine a i m onti che hanno sofferto le rap p re sa g lie del nem ico p e r avere a iu ta to i p a rtig ian i. Ed in m olte reg io n i è stata in te g ra l m ente attu ata la parola d ’ord in e la n ciala dal F ro n te della G iov en tù : « tra sform are i 30 g io rn i di M ussolini in 30 giorni dei p a rtig ia n i ». Così il flusso è avvenuto in senso co n trario a quello speralo dai tra d i tori fa scisti; non dalla m ontagna ver so il diso n o re, ma dalle città e dalle cam pagne verso il nuovo esercito d e l la lib e raz io n e nazionale. Così, il 25 m aggio non è il giorno della capitolazione e della d issoluzio ne p a rtig ian a , ma è il giorno della nuova leva dei V olontari della L i bertà. Le forze che conducono la lotta contro il nazifascismo salutano il nuovo Governo dem ocratico di unione nazionale Dopo l ’O .d.G . di C uneo, espressio ne delle forze p a rtig ian e , dopo PO . d.G . dei 22 a p rile del C .d .L .N . d e l l ’Alta Italia, anche il Com itato di L iberazione N azionale di A sti « p la u de alla form azione d el G overno... nel qu ale riconosce, n el m om ento a ttu a le, la vera espressione della volontà del popolo italian o ed invita tu tti gli ita lia n i che riconoscono la necessità della lotta p e r la lib e raz io n e dai te deschi e dai fascisti ad u n irsi nel F ronte Unico di lotta/* rin u n zian d o ad ogni colpevole form a di a tte si sm o. » (3 m aggio). il F ro n te della (Gioventù, che r i u nisce i giovani a l di là di ogni fede p o litica e religiosa, si è p u re asso ciato al volo che vanno p ro n u n z ia n do gli o rg an i che condueono la lo tta contro il nazifascism o e, chiedendo a rm i p e r tu tti i giovani che vogliono ra ggiungere i V o lontari della L ib e r tà, esprim e la sua soddisfazione e la sua adesione p e r v edere finalm ente le forze p opolari ita lia n e al posto che loro spetta alla d irezione politica del paese. X L ^ fi c ia i i i t a l i a n i ! Questa è l ’ora della battaglia fi nale; questa è Fora della decisione suprem a anche per voi. C hi ha v-edilio alle pressioni e d alle m inacce nazi fascisi e può ancora tornare in d ie tro , disertare l ’esercito del disonore e della disfatta e passare con tu tti i suoi u o m in i dalla parie della patria e della V ittoria. C hi ha resistilo a m inacce e ad allettam enti lieve trarre la naturale conclusione del suo dignitoso atteggiam ento : S chierarsi a ttivam ente con lo forze c o m b a tte n ti, m ettere a loro d isp o si zio n e le p roprie capacità m ilita ri, ac correre tra i partigiani. V e lo chia m ano il se n tim en to patrio, il dovere di. u fficiale, l ’ordine dei. suoi su p e riori, del, G overno del M aresciallo B adoglio, il solo leg ittim o e a u to riz zato G overno d ’Italia. U fficiali italiani che ancora non lo avete fatto ; com pite il vostro dovere; abbandonate i c om odi rifu g i, raggiun gete le m ontagne dove si. com batte per la P atria! V ecchi vostri soldati e g io vani reclute, vecchi vostri colleglli e giovani com andanti fa ttisi nella guer riglia vi aspettano. L e fo rm a zio n i del Corpo dei V olontari della L ib e rtà e le B rigate d ’assalto G aribaldi v i apro no i loro ranghi. N elle file partigiane vi è posto e gloria per tu tti, al d i sopra d i o gni fed e politica e religiosa. A ciascuno è assicurato il posto a cui lo chiam ano le proprie capacità m i litari e la propria fe d e patriottica. FRONTE PARTIGIANO I G a r ib a ld in i d e lla « C u n e o »» d i s tr u g g o n o 14 b im o to ri te d e s c h i. Un distaccam ento della IV B rigata d ’assalto G arib ald i « C uneo » ha com piuto nella n o tte sul 6 m aggio una brilla n tissim a o p e raz io n e , in flig g en do un du ro colpo al nem ico. N e ll’aero p o rto tedesco di M orello erano sia li segnalati 14 b im o to ri d e ce n tra ti al suolo. A IT I,25 della n otte d u e sq u a dre giungevano im provv isam ente p re s so 1 aero p o rto , assalivano e d isa rm a vano i c ara b in ie ri di guardia e d i struggevano gii apparecchi. D opo u n ’o ra il distaccam ento si ritira v a, p o rtan d o con sè an ch e un ricco b o t tino (jj arm i, coperte^ in d u m e n ti, ecc. La b r illa li Le eTi ¡Induce à z i q n i dèT g a r ib a ld in i d e lla u E u n è o » e o g g i a l l 'o r d i n e d e l g io rn o d e i ir o n te p arlig ia n o ita lia n o . Q u a tlo r d in i b im o to r i : il co lp o e d u r o p e r 1 a v ia z io n e ted esca in. un m o m e n to in c u i essa si d im o s tra im p o te n te a i r o n te g g ia r e I o ffen siv a a e r e a co n c u i gli a lle a ti p r e p a r a n o e d a iu ta n o lo s v ilu p p o d e l ie o p e r a z io n i m ilita r i. Q uest azione indica a tutte le fo r m azioni p a rtig ia n e qu ale deve essere in questo m om ento la lo ro p rin cip ale u n e a ut operazio n i. L inizo deli ollensi'va alleala sul iro n te m erid io n ale apre un periodo di in ten si e decisivi eventi bellici. 11 p rin c ip a le obiettivo d ie Si pone perciò di Iro n te al m o vim ento p artig ian o è quello di porlare ap p u n to il m assim o concorso d i retto alle o p erazio n i a lle ate. N el b i lancio d elle azioni d elle form azioni dovranno perciò p re v alere sem pre di p u ì quelle che colpiscono d ire tta m e n te la m acchina di guerra d el nem ico. L intensificazione, a m ezzo di piccoli nuclei guastatori, d e ll’attiv ità di sa botaggio contro le lin ee fe rro v ia rie , i p o n ti, le strade, il m o ltip licarsi su l le strade d e lle im boscate e delle azio ni di m itrag liam en to contro gli a u tocarri e le autom obili tedesche e lasciste, gli assalti contro i d epositi, i posti di guardia, i com andi tedeschi, lo sviluppo n e lle città d e ll’azione a n titedesca dei G .A .P . che insidia e disgrega l ’apparato nem ico, tu tte le azioni d irette insom m a a co lp ire il nem ico negli u o m in i e n e lle cose e, so p ra ttu tto , n elle sue lin e e di com u nicazione, devono p re n d ere in questo m om ento il prim o posto n e Ìl’a ttiv ilà dei D istaccam enti e delle B rigate di Assalto G arib ald i e d elle a ltre fo rm a zioni del C orpo dei V olontari della L ibertà. U n autocarro nem ico od un vagone fe rro v ia rio p rim a di p o rtare su lla l i n e a del fro n te il loro carico di rifo r n im ento bellico devono passare p e r centinaia di chilom etri n i te rrito rio ita lia n o , devono attrav ersare n u m ero se reg io n i. B isogna che i rifo rn im e n ti non passino, ed il m ovim ento p a rti giano darà un altissim o co n trib u to a l le o p erazio n i degli e se rc iti’a lle ati per la lib e raz io n e del nostro suolo. I COMPITI DELLE SQUADRE DI DIFESA OPERAIA F ra i com piti im m ediati a cui d e vono assolvere le squadre di difesa operaia vi sono: 1) Im p e d ire gli arresti in fabbrica. P erch è alcuni agenti devono p o ter a r restare un operaio di avanguardia in fa b b ric h e dove lavorano m igliaia di o p e rai? Con un p o ’ di iniziativa e di presenza di spirito è possibile m o b ilita re tutta la m assa e im p e d ire l ’a r resto. L e squadre di difesa devono es sere le p rim e ad in te rv en ire ed agire, se necessario con la' forza delle arm i. Non se m p re si deve a sp e ttare ad agi re fino a quando si hanno le arm i da fuoco. Il m artello , la lim a, u n a sb a r ra di fe rro , sono arm i di difesa e di offesa efficacissime n elle m ani di u o m ini decisi. 2) In tutte le fa b b ric h e si d e n u n ciano spie ed aguzzini. P e rc h è le squadre di difesa o p eraia non en tran o in azione p e r rip u lire la fabbrica da sim ili lu rid i in d iv id u i che quasi sem pre sono anche dei vigliacchi? A nche pèr questa bisogna le arm i necessa rie sono a disposizione di ogni o p e ra io , occo rre solo, coraggio, decisio ne e poi saper Lacere. 3) Il nem ico nazifascista deve es sere colpito non solo negli uom in i ma anche nelle cose, in p a rtico la re n ella pro d u zio n e di guerra. 11 sabotaggio lo devono ap p licare tu tti gli o p e rai lavorando poco e so p ra ttu tto m ale ; ma si possono e si devono com piere atti di sabotaggio su sce ttib ili di im m obilizzare la p ro d u zio n e di1 g uerra. Le squadre di difesa o p eraia possono e devono m ettersi in condizioni di com piere questi atti di sabotaggio. 4) Le sq u ad re di difesa operaia de\o n o a iu ta re l ’organizzazione e d if fo n d ere le p a ro le d ’o rd in e d ’agita- PRIMO MAGGIO DI LOTTA M entre nei intesi lib e ri il 1" m ag gio è stato celebrato intensificando lo sforzo bellico, il popolo italiano lo Ita celebrato intensificando la sita lo t ta contro i tedeschi ed i trad ito ri fa scisti. -A ‘Pmrtmr? tt~Gerrrrrr-. ”i TTTtiri ly ,*| B ologna, a T i f Spazia, a P orto Marfiliera tu tte le fa b b ric h e hanno festeg giato la giornata del 1“ m aggio s a botando la p ro d u z io n e b ellica con in terru z io n i di lavoro e ra llen ta n d o se n sib ilm en te il ritm o della p ro d u z io n e . D elle g randi m an ifestazione e dello sciopero generale col q u a le Im ola Ita dim ostrato dal 29 a p rile al 2 maggio la sua decisa volontà di lo tta , si p a r la in a ltra p arte del giornale. C om e sem pre, il com unicato Ste fani ha cantato una vitto ria che, n o no stan te il te rro re e la’ reazione, il fascismo non ha affatto conseguito su l le forze o p e raie. In tu tte le città ed in inn u m erev o li centri m in o ri le fe r m ate di lavoro fu ro n o alm eno di un q uarto (l’o ra , raggiungendo spesso l’o ra . La volontà di lotta operaia è stala dim ostrata anche da in n u m e re voli altre dim o strazio n i, q uali la d i strib u zio n e abbo n d an te di m anifestini .e 1 esposizione di b a n d ie re rosse su l le cim in iere delle fa b b ric h e ed ip a ltri p u n ti d o m in a n ti. E ’ stata poi d i m ostrata dall azione dei G A P, azione che a T o rin o ha assunto u n ritm o p a r ticolarm ente intenso. In fa tti, ecco il diario dei G A P di T o rin o : 25 a p rile : un ufficiale ed un so t tufficiale delle S.S. a b b a ttu ti con la pistola in p ien o giorno e s u lla -p u b blica via. 26 a p rile : u n sergente fascista r e pub b lican o è giustiziato. 27 a p rile : a m ezzogiorno, presso piazza S tatuto, due bom be sono lan ciate su ll’auto m o b ile di B ran d im arte, causando la m o rte di un capitano ger m anico, di u n console, di un capitano e di un autista fascisti re p u b b lica n i. Un m ilite uscito con il m itra viene freddato a colpi di p istola. 29 a p rile : due loco m o to ri saltano in aria al V illino. 30 a p rile : il p rin cip ale posto di blocco nei pressi di po rta Susa salta in a ria . Gli scam bi si debbono fare a m ano. U n ex p a rtig ian o , tra d ito re e spia, zione. Le scritte sui m u ri debbono essere m o ltip lic ale non solo n e lle fa b briche m a in tu tti i q u a rtie ri della città. E ’ cosa facile a farsi. 1 nostri m anifestini devono essere affissi sia n elle fab b rich e che n e lla città. In questo m odo alcune d iec in e di m a nifestini fanno conoscere le n o stre p a ro le d ’o rd in e a tutta la fab b rica e alcu n e centinaia a tutta la città. G io r nali e m anifestini possono essere d i strib u iti n e lle buche da le tte re e a l l’occasione davanti alle fa b b ric h e e sui m ercati. T u tto questo può essere organizzato e attualo d a lle squqadre di difesa o p eraia. tfjb d d a U , che siete stati costretti a vestire la divisa d e ll’esercito d el tradim ento e della sconfitta, si avvicinano le gran di battaglie decisive per la libertizin n e d ella P atria! N on u b b id ite agli o rd in i d i C api in d eg n i al servizio del n em ico , non com piete nessuna azione rivolta contro i P atrioti e gli A lle a ti, sabotate e ren d ete in u tilizza b ile tu t to quanto serve alla guerra d i H itle r, uscite al p iù presto dalle file d e ll’e se r cito fascisti!, raggiungete il posto di c o m b a ttim en to d elle fo rm a zio n i par tigiane. UNA SPI A ... è P a g a n in i Siro, d etto C anna, ili Garlasco, P avia. Già iscritto n el P. C .l. è passato poi al servizio d el n e m ico. N el 1940 ha d enunzialo gruppi di operai della zona d i M onza e (li M usocco. Ora è riapparso a Garlasco d ove si maschera da antifascista. è giustiziato a T o rin o nella sua a b i tazione. Così il popolo italiano Ita d im o stra to di essersi allin eato à fianco delle forze che in tutto il m ondo h a n n o ce lebrato il 1" m aggio, giornata della lotta decisiva contro il nazifascism o. PER " L'UNITÀ' D onne catto lich e 50 M orelli C., 2° versam ento 100 O perai bg. • 309 Sim patizzanti eli. 50 G .V .T . 205 D onne sim patizzanti 20 G ruppo Vi 320 G ioia dispone V. 100 In m em oria di G hinaglin 150 S im patizzanti U . N . 110 V iale P icen o U. N . 446 M .E .R . 70 A lba N ova 150 G allu ra 150 A. P. 100 P e r una idea sola 370 B . B. 150 C andidus 300 A rte T ino 100 E rm in ia a m m iratric e d e ll’E ser cito Bosso 50 Rosa fiam m a Rossa 30 Uno che non Ita p otuto sciope ra re versa il p rem io dei c ru m iri 300 Legnam i F . 520 « Cielo Rosso » 40 « Ca Ira » 220 A . A. « U nità » 85 R iccardo U nità 15 B ierre 100 P ire lli Bie « U nità » 550 G .G . p e r l ’(( U nità » 50 I p ro p a g ato ri d i V erità 60 In alto i cuori 100 D aria 20 Un im piegato ospedaliero 10 Olga F elicità 10 R icavo iniezione 20 Olga B runa 20 U na p a rtita a carte 19 F ab b rica b ian ch eria 20 B . P. 400 Un gruppo di am ici ricordando il 25 luglio 50 X.Y. p e r U . 50 G iovanni 20 G iovanni 10 a mezzo F ra n . 30 U na gita a B inaseo 60 B agnasciuga 30 Tom m aso a m ezzo L uca 400 T o ta le 6.539