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Dopo il 25 luglio, dopo l’arm i­
stizio, un’altra grande vittoria
del popolo: la guerra partiglana
si è accesa anche in Italia.
Sotto la spinta e con l’appoggio
delle formazioni partigiane ju ­
goslave, I patrioti italiani, coa­
diuvati da intere divisioni del
nostro esercito hanno iniziato
una guerriglia in grande stile
nella Italia nord-orientale.
Partendo da salde posizioni
nelle campagne e nelle montagne
vicine, i nostri hanno spinto del­
le audacissime puntate offensive,
impadronendosi e tenendo per
.molti giorni le città di Pola, Fiu­
me, Susak, Gorizia e Trieste.
Non si può parlare di fronte
nel senso classico che i militari
dànno alla parola, ma si può
dire fin d’ora che un solido
« Fronte Partigiano » si è creato
nell’Italia nord-orientale. Si può
anche dire che questo fronte ha
tendenza ad allargarsi verso oc­
cidente, cioè verso la regione più
delicata per le linee di comuni­
cazione dell’esercito nazista, ver­
so il passaggio obbligato attra­
verso il quale i Tedeschi in fuga
cercheranno ben presto di pas­
sare.
Il fronte partigiano italiano ha
già dunque una grandissima im­
portanza militare, oltreché poli­
tica, e sempre più ne acquisterà.
Con lo spostarsi delle base ae­
ree e navali degli alleati verso
l’Italia del Centro e del Nord si
apre infatti per I nostri parti­
giani un’ampia prospettiva di
rapidi, sostanziali rifornimenti
in armi e vìveri.
Mentre la guerriglia divampa
nell’Italia nord-orientale, a Na­
poli, cittadini, reparti dell’eser­
cito, gruppi di operai armati, si
oppongono in una vera e pro­
pria battaglia ai vandali tede­
schi che vogliono distruggere la
eittà intiera prima di abbando­
narla.
Soldati e popolo si battono af­
fratellati. La lotta prende delle
proporzioni talmente rilevanti
che il comando tedesco non può
più nascondere la verità, e, con­
tro ogni suo interesse propagan­
distico, è obbligato a parlare nel
L Italia lim onalo e la M i a
liberala
suo comunicato di « aspri oom- !
battimenti a Napoli contro in- 1
sorti comunisti e soldati di Bado­
glio ».
Appena il fronte esterno dà lo- i
A m eno d i u n m ese dallo sbarco
ro un attimo di respiro, i Tede­
alleato, la su p e rio rità anglo-sasso­
schi cercano di domare l’insur­
rezione popolare compiendo ter­ ne e l ’energico atteggiam ento della
popolazione del sud, h anno co stret­
ribili stragi.
Ma il popolo non molla: esso to i nazisti a sgom brare il m erid io n e,
ha delle armi e si difende, non T ru p p e ita lia n e, francesi e anglosas­
vuole lasciar asportare dalla cit­ sone, in collaborazione con i p a trio ­
ti d e ll’isola, hanno buttato in m are
tà tutti i depositi di viveri, non
gli u ltim i T edeschi che resistevano
permette che i Tedeschi applichi­
n C orsica. Con l ’attestarsi degli !
no il sistema della terra brucia­
ta in casa nostra! Magnifico l’e­ eserciti am ici n e ll’Italia m erid io n ale
è aperta n o n solo la via alla libera- !
sempio degli studenti napoletani
che cadono tutti resistendo, le zione to ta le della penisola, è aperta
anche una p o rta sui B alcani.
armi in pugno, per difendere la
Università nella quale sono asseSoldati e p a trio ti ita lia n i, p a rtig ia ­
ragliati e che i vandali nazisti
n i croati e sloveni, bande corse, fra n ­
vogliono far saltare.
cesi lib e ri, eserciti anglosassoni fo r­
Quando le truppe alleate a rri­ m ano un fratern o unico fro n te che
vano alle porte di Napoli, la bat­ ricaccia im p lacabile l ’invasore in
taglia a ll’interno della città rad­ fuga.
doppia la sua violenza^ Ovunque
Che cosa può o pporre la p ro p a ­
la folla più o meno male arma­
ganda di G oebbels a questi fa tti?
ta attacca le truppe tedesche: è
L’esercito nazista in Ita lia n o n può I
un drammatico tentativo del po­
polo che vuole salvare quello che resistere. Q uesto dichiara in m odo
p alm are la cam pagnè d el M erid io n e, j
ancora resta della sua citta.
Spesso la folla ha la meglio e N on può resistere p erchè il suo
riesce ad impedire ai barbari hi­ schieram ento, in ferio re p e r spirito e
tleriani di realizzare il loro com­ p e r arm am ento, è costantem ente m i­
nacciato alle spalle dalle possibilità
pito vandalico.
di sbarco degli alleati, p ad ro n i del
I comunisti e la classe operaia
m are, e dalla g u erriglia delle p o p o ­
sono come sempre alla testa di
questa lotta e guidano il popolo lazioni. Lo dim ostrano lo sbarco a
intero alla difesa di quegli edi­ Salerno, la ritira ta precipitosa d ei I
fici, di quelle fabbriche che per­ nazi dalla C alabria e dalle P u g lie, la
insu rrezio n e d i N apoli.
metteranno domani di lavorare,
di mangiare, di vivere!
I comunisti e la classe operaia
sanno inoltre Che il popolo ita­
In to rn o alla linea del N ip ro , i
liano riconquista con questa lot­
ta e questi sacrifici il diritto al­ T edeschi tentano la resistenza dispe­
rata. Sanno che, caduta la linea del
l’indipendenza, alla democrazia;
N ip ro , resterà ad essi solo la fuga
riconquista, lavando le sue gravi
responsabilità per la partecipa­ precipitosa o ltre le fro n tie re . Sanno
zione a ll’odiosa guerra d’aggres­ che, b a ttu ti sul N ipro, F U n io n e So­
sione fascista, il diritto alla col­ vietica p o trà salutare la v irtu a le l i ­
berazione d el territo rio della P a tria
laborazione e a ll’aiuto dei popoli
socialista d a ll’invasore.
.j
liberi, di cui avrà tanto bisogno
per sanare le innumerevoli pia­
In nom e d ell’am icizia che sem pre
ghe del paese martoriato!
— anche n egli anni della g uerra fa ­
Questo hanno dimostrato di ca­ scista — ha legato il popolo ita lia ­
pire i patrioti di Gorizia e di Na­ no al popolo russo, in n om e d e l­
poli rompendo con ogni politica l ’aiuto decisivo che i Sovieti dànno
attesista. Questo devono capire a ll’Italia nella sua lotta di lib e raz io ­
tutti ì veri Italiani!
ne, grid iam o : viva l ’A rm ata Rossa!
La battaglia del bigio
I- im iti ilei [Binitato li lilem io iie nazionale
ORGANIZZARE
La lotta del paese per la sal­
vezza vuole la solidarietà di
tu tte le classi che hanno inte­
resse alla indipendenza nazio­
nale e alla liquidazione del fa­
scismo. La solidarietà naziona­
le non deye rim anere verbale,
ma tradursi in gesti concreti,
in una pratica organizzazione.
Centro attivo dell’unione n a ­
zionale deve essere il Comit ito
di Liberazione.
La trasfor­
mazione del F ronte Nazionale,
autentica rappresentanza del
popolo italiano, in Comitato
di Liberazione N azionale sta
a significare che il popolo ita­
liano sa organizzare da sè la
lotta p er la sua salvezza. Que­
sta è la funzione storica che
spetta oggi alla democrazia ita­
LA
liana; questo l ’obbiettivo che
sta dinanzi al Comitato di L i­
berazione Nazionale, organo
della democrazia italiana.
P er realizzare l ’obbiettivo il
Comitato di Liberazione deve
affondare le sue radici ovun­
que, creare in ogni luogo i suoi
organi capillari. In ogni paese,
in ogni zona, in ogni centro di
lavoro devono sorgere i Comi­
tati locali di Liberazione. I
Com itati devono investirsi di
tu tti i problem i che la situa­
zione apre dinanzi alle masse:
problem i di guerriglia, proble­
mi di vettovagliamento, proble­
mi di abitazioni, problem i di
produzione, problem i d i sala­
ri, di sovvenzioni, d ’assistenza.
Non potranno risolverli tu t­
LOTTA
ti, potranno però risolverne
m olti. E solo se sapranno p o r­
tarsi in questo piano di p ra ti­
ca concretezza, essi e il loro
centro direttivo assolveranno
effettivam ente il compito che
hanno dichiarato di assumersi.
E ’ dovere specifico dei com­
pagni che rappresentano il
P artito Comunista nei Com ita­
ti di Liberazione, l ’attivizzare
e politizzare al massimo l ’ope­
ra degli organi di cui fanno
parte. In prim o luogo i comu­
nisti devono com battere a fon­
do ogni m anifestazione attesi­
sta e rinunciataria. La salvez­
za degli Italiani è nelle m ani
degli Italiani, questa è la con­
vinzione che bisogna creare.
Mussolini, che la colpevole incuria del maresciallo Ba­
doglio ha lasciato portar via dai nazisti, dopo neanche due
mesi dal crollo ignominioso, torna, protetto dai carri armati
di Hitler, a parlare al popolo italiano, suscitando con i suoi
gesti e le sue parole un odio profondo che non ha riscontro nel­
la storia.
Nel giro di pochi giorni egli si è acclamato presidente
della repubblica... sociale italiana, capo di un nuovo governo,
duce di un partito.
E a che scopo? Per costringere il popolo italiano a spar­
gere il suo sangue per il nazismo, per aiutare Hitler a punire
la nazione italiana del suo ’’ tradimento”, per scatenare la
guerra civile.
Non v’è uomo nella storia di tutti i tempi e di tutti i po­
poli che si è macchiato di un delitto più nero di quello di
Mussolini contro la Patria: egli è il parricida che scientemen­
te, con tutti i mezzi, lavora per precipitare il paese nell’abis­
so, per distruggere una nazione di 45 milioni di cittadini.
Gli sforzi del popolo italiano per arrestare — col 25 luglio
—1- il paese sull’orlo della catastrofe, per concludere la pace
e iniziare la faticosa opera di ricostruzione, hanno reso fu ­
renti Mussolini e Hitler, che avevano giurato la perdizione
dell’Italia con quella dell’Europa tutta.
Nei Balcani come in Danimarca, in Francia come in Nor­
vegia, iti Boemia come in Italia, non appena i popoli fanno
sentire più forte l’anelito all’indipendenza e alla libertà, Hi­
tler reagisce con la strage e la devastazione; mentre co­
stringe con nuove violenze e col terrore dei governi suoi
vassalli, i piccoli popoli, stanchi e svenati, a sacrifici sempre
più duri.
Quando le orde naziste sono costrette ad abbandonare,
senza speranza, i territori da loro invasi, allora Hitler spiega
tutto il suo bestiale furore con la distruzione totale: Smolensk
e Napoli testimoniano.
In Italia Mussolini e la sua banda sono all’avanguardia di
questa opera di devastazione e di morte, la quale, per essere
compiuta senza ostacoli e nel modo più radicale, avrebbe
bisogno che il popolo italiano restasse inerte, lasciasse fare.
Ed ecco i fascisti presentarsi col ramoscello d’ulivo della con­
cordia, della immunità da rappresaglie e da vendette per gli
antifascisti, coti vuote demagogiche promesse ai lavoratori. Il
popolo italiano respinge con tutta la sua anima questa mano­
vra grossolana e insultante e sputa sul ghigno di Mussolini,
che mai è stato così schifoso come oggi che si atteggia a cle­
menza.
Il paese unanime grida morte ai tedeschi invasori, morte
a Mussolini e alla sua banda di parricidi. I fascisti che dietro
le S.„ S. e la Gestapo mostrano i loro ceffi ancor lividi di pau­
ra, sappiano che la loro blandizie e i loro appelli melliflui
suonano offesa sanguinosa alla sensibilità politica del popolo
italiano, che li ha già condannati a morte e non tarderà ad ese­
guire la sentenza.
Quegli altri, esponenti del regime fino al 25 luglio, respon­
sabili perciò di aver condotto la patria sull’orlo della catastro­
fe, che si sono ricreduti, che oggi, inorriditi dal delitto di
Mussolini, non intendono seguirlo nella sua infame opera,
se vogliono riscattarsi e ritornare fratelli, hanno una sola via
da percorrere: la lotta con le armi contro i Tedeschi e contro
i traditori fascisti.
Esecrata da tutto il popolo, cieco strumento di morta
nelle mani di Hitler, rimarrà così, nel suo tristo isolamento,
la banda Mussolini-Farinacci che il castigo della Nazione
non tarderà a raggiungere.
Baiglio goD pub dirigere II piese nella lotta contro l’ Invasore
Si comunica la costituzione di un
nuovo governo B adoglio, con i l m a ­
resciallo alla testa, il generale A m ­
brosio com e capo dello Stato M ag­
giore generale, il generale R oatta
com e capo di Stato M aggiore .d e l­
l ’E sercito, l ’am m iraglio D e C ourten
com e m in istro della M arina, e il ge­
n e rale Sandalli com e M inistro deRa
aviazione; p iù il conte A cquarone,
m in istro della R eai Casa.
C inque generali ed u n n o b ile : tu t­
ti resp o n sab ili, col m aresciallo B a­
doglio alla testa, d el m iserevole fa l­
lim ento d e ll’arm istizio e delle vergo­
gnose capitolazioni d i fro n te a ll’eser­
cito tedesco. Se la costituzione d i un
tale governo vuole essere una m isu ­
ra p e r potenziare la lotta p e r la cac­
ciata d ei tedeschi d a ll’Italia, d o b ­
biam o d ire senz’altro che essa n o n
co rrisp o n d e affatto allo scopo.
G enerali che abbiano p o rta to , per
i l loro atteggiam ento reazio n ario e
a n tip o p o lare , u n esercito ad u n a così
grave disfatta — com e B adoglio e i
cinque generali h an n o p o rtato l ’Ita ­
lia alla disfatta d el 9 e 10 settem b re — possono salu tare già com e uu
grande favore la p ossibilità d i m ili­
tare nei ran g h i e p o tere così, com ­
batten d o , concorrere a rip a ra re il
m al fa tto ; m a n o n possono p re te n ­
dere di restare alla testa d e i lo ro u o ­
m in i. Il m ig lio r servizio che B ad o ­
glio ed i suoi possono re n d e re alla
causa della lib erazio n e nazio n ale è di
lasciare il posto di com ando alle fo r­
ze ed agli u o m in i nuovi che hanno
dim ostrato in queste settim ane, di
volere e di sapere effettivam ente b a t­
tersi p e r la lib e rtà e l ’in d ip en d en za
d ella P a tria . Q uesti u o m in i e questa
forze sono ora rag g ru p p a ti n e l Co­
m itato d i L iberazione N azionale, ad
esse sole spetta la d irezio n e deRa
lotta contro i T edeschi e contro i fa ­
sc isti; solo esse sono capaci d i p o r­
tarla fino in fo n d o , fino alla sua v it­
toriosa conclusione.
l' Unità - 12 Ottobre 1943
FR O N TE PA R T IG IA N O
La classe operaia non deve pagare A d d o sso
le spese della guerra imperialista
C ontinuano i licenziam enti in mas
sa nelle grandi aziende d i M ilano
Sabato, 2 ottobre, alla In n o c en ti so
no stati licenziati 2000 operai; gior
ni fa è stata la volta di 700 im piegai
della M ontecatini e di fo rti g ru p p i d
lavoratori della S .A .F .A .R '. I m otiv
addotti dai dirig en ti sono i soliti
mancanza di m aterie p rim e, clistru
zione di stab ilim en ti, ecc. Se è vero
che questi fa tti esistono, è vero ati
che che la ragione profonda d e l fe
nom eno è u n ’altra. I grandi indù
striali italiani che hanno fatto gua
stagni da nababbi con la guerra, og
f i non hanno p iù interesse a produr
r■ per la guerra: preferiscono tener
si le m aterie p rim e piutto sto che ave
re in tasca lira italiana svalutata o
m erchi di occupazione, am m esso che
riescano ad o ttenere qualcosa dai
p red o n i tedeschi in cam bio d ei loro
pro d o tti.
N o n vogliam o contestare ai signo­
ri industriali l ’esattezza aritm etica
dei loro calcoli. Sta il fatto però che
> grandi industriali, i quali hanno f i ­
nanziato il fascism o autore della
guerra e dal fascism o e dalla guerra
hanno avuto im pinguato in m aniera
favolosa i loro guadagni — gli stessi
gerarchi fascisti, scandalizzati d el tra­
dim en to lo confessano oggi aperta­
m en te —> si staccano oggi dal fasci­
sm o com e dalla carogna d e ll’asino
•h e n o n serve p iù e tentano d i far
pagare agli altri le spese.
Q uesti altri dovrebbero esser» p ri­
ma d i tu tti gli operai italiani. D o ­
vrebbero pagare le spese della guerra
e d el fascism o gli operai italiani che
d e ll’uno e d e ll’altro sono stati i n e ­
m ic i p iù accesi e p iù coraggiosi, e
p iù di tu tti ne portano i segni sulle
• a m i. V ecchia m anovra.
N o n può valere la dichiarazione
•h e oggi il popolo italiano ha in te ­
resse a sabotare la p roduzione, perth è essa non a lim en ti la forza delf invasore. T u tti d ’accordo su questo
p u n to .N o n è certo agli operai di
M ilane che si p u ò dara lezio n i di
civism o, d i m aturità politica, d i sp i­
rito d i lotta e d i sacrificio. G li ope­
rai di M ilano hanno detto e d im o ­
strato coi fa tti che essi sono pronti
a tu tto p u r di cacciare tedeschi e fa ­
scisti: sono pronti anche a m orire
di fam e. D evono però fare altrettan­
to anche gli altri. V eniam o d unque
al sodo. S i parla in questi giorni, e
si deve parlare da tu tti, d i solidarie­
tà nazionale. T u tte le classi d el paese
hanno un nem ico com une, nem ico
m ortale, e devono unirsi solidali
contro di lu i. M a la solidarietà non
deve essere solo una frase. D eve v i­
vere d i fa tti. I grandi H ndustriali
italiani hanno m olte colpe sulla co­
scienza n ei riguardi del fascism o e
della guerra. O perare oggi in senso
solidale verso la classe operaia è il
m eno che essi possano fare per la
loro stessa salvezza. M ostrino i si­
gnori industriali d i possedere una
visio n e d ei loro interessi m eno m io ­
pe e di p iù larghi o rizzo n ti ch e
non quella che ebbero prim a e d o ­
po il 25 luglio. La lotta che oggi si
com batte decide d e ll’avvenire d i tu t­
ti gli Italiani per m o lti anni. Calcola
m ale chi pensa di disertare in un
m o m en to così grave il posto d i c o m ­
battim ento e crede d om ani di poter
raccogliere i fr u tti d ella vittoria.
G li operai italiani non devono es­
sere gettati su l lastrico a m o rire di
fam e. Ci sono m ilio n i a m ilio n i di
p ro fitti d i guerra, di p ro fitti d 'a u ­
tarchia che possono dar da m angia­
re agli operai, anche se non lavora­
no, o lavorano poco.
La questione deve essere sollevata
con urgenza nei C om itati d i L ib era ­
zio n e N azionale. S i battano i rap­
presentanti c o m u n isti, avanguardia
della classo operaia, perchè l ’unio n e
nazionale non sia solo una frase re ­
torica, ma si concreti in p ro v v ed i­
m e n ti p ratici che diano alle masse
la possibilità m ateriale d i non m o ­
rire di fa m e e d i poter lottare fin o
in fo n d o contro l ’invasore.
Spoliazione saccheggio distruzione
P e r tre a n n i fini» a l 25 lu g lio , i
nazisti. Iti base al patto scellerato
concluso con M ussolini, hanno com ­
p iu te ai danni d el nostro paese una
opera eontinua e sistem atica di spo­
liazione. O gni tanti m esi, p io m b a ­
vano in Italia gli esperti di H itle r
ehe constatata la nostra situazione di
debitori', im ponevano una m aggior
copia di p ro d o tti a prezzi decrescen­
ti, d im inuendo, per contro, lo quantità d elle cose che si erano im p eg n a­
ti a fo rn irci, peggiorandone la q u a ­
lità e aum entandone il prezzo. E il
mostro popolo soffriva sem pre p iù
la fam e ed il freddo p erchè i T ed e ­
schi continuavano a p o rtar via tutto
a tre n i in té ri. D al basso, alla spie«iolata, le o rd e naziste, dilaganti per
il paese, com pletavano questa opera
di spoliazione p o rtando via dai n e ­
gozi delle grandi e piccole città ogni
•osa, p e r spedirla in G erm ania.
Dopo l ’8 settem bre, alla fase d e l­
la spoliazione succede quella d el sac­
cheggio e della d istru zio n e : nelle
• it t i occupate, i soldati di H itle r ra ­
pin an o tu tto ; dalle auto alle b ic i­
elette, dagli orologi ai portafogli, e
saccheggiano con speciale p re d ile ­
zione, i negozi di m acchine fotogra­
fiche e stru m en ti di precisione. N on
appena i com andi tedeschi si in se ­
diano n elle nostre città,.bloccano tu t­
te le m erci, procedono al lo ro in v en ­
tario . Q uin d i pren d o n o possesso d e l­
le fabbriche che studiano n ella loro
stru ttu ra , p e r sfru ttare a i fini belliai im m ediati quelle che lo ro occo r­
rono, m en tre di a ltre, che p e r vario
ragioni non ritengono di p o ter u ti­
lizzare sul posto, sm ontano e tra sp o r­
tano il m acchinario in G erm ania.
E* di questi giorni il trasferim ento
in territo rio tedesco d i a lcu n i re p a r­
ti chim ici della M ontecatini di M i­
la n o ; è in corso d i sm ontaggio per
pren d ere la via d el B rennero il m ac­
chinario della M etallurgica B róggi
di M ilano; sono stati sm ontati e tr a ­
sportati in G erm ania gli im p ia n ti si­
d eru rg ici degli stabilim enti Ilva di
P iom bino. M acchinario e p ro d o tti
della Face d i M ilano, fabbrica d i m a ­
teriale telefonico, sono già n e l R eich.
Alla fase d ella spoliazione, d e l sac­
cheggio, succede quella della d istru ­
zione, quando i T edeschi, battu ti,
sono costretti ad ab b an d o n a re le n o ­
stre città. A llora — com e è successo
a N apoli — tatto 1« attrezzature p ro ­
duttive, im p ia n ti, «ee., vengono fa t­
ti saltare in aria.
D i fro n te a questa situazione, su ­
gli in d u stria li ita lia n i pesa u n a e n o r­
m e responsabilità. N on parliam o dei
Sessa, G obbato, ecc. che m arciano
già sotto gli o rd in i dei T edeschi e
contro i q uali il popolo italian o ha
già pro n u n ziato la sentenza "di m o r­
te. Ci rivolgiam o invece alla m ag­
gioranza degli in d u stria li grandi e
piccoli, n ei q uali sappiam o che l ’a­
m ore della in dipendenza e della l i ­
b ertà non è spento, ai q uali è certa­
m ente noto il piano crim inale di H i­
tle r e M ussolini. R im arrete voi in e r­
ti, o peggio, vi farete voi com plici
dei nazisti e dei fascisti? Il popolo
italiano vi d ice: im boscate le m aterio
prim e, specie le p iù p re zio se ; asp o r­
tate per re n d erle in serv ib ili le p a rti
p iù delicate e non facilm ente sosti­
tu ib ili delle m acchine; fate squaglia­
re i tecnici, disorganizzate e sabota­
te la p ro duzione. G li o p erai che sa­
ran n o i p rim i a sopportare, e d u ra ­
m ente, le conseguenze di questa patrio ttica azione, saranno preziosi col­
lab o ra to ri n e l com pim ento d i questa
opera.
a i fa sc isti!
II questore di Milano
la pagherà
I tedeschi battuti dal nostri bersaglieri
Interne
passare al
servizio
l ’U nione dei Sindacati dei L avorato­
ri d e llln d u stria di M ilano ha fatto,
n ella sede di Corso di P o rta V itto ­
ria, una d ichiarazione dinanzi a 250
m em bri delle C om m issioni In te rn e .
R im angiandosi quanto la stam pa fa ­
scista aveva già an n u n ziato , ha fatto
sapere che i Jiedesehi, b ontà lori»,
hanno deciso di non ab o lire le C om ­
m issioni elette dagli op erai. P erchè
p erò n o n ci fossero equivoci ha p re ­
cisato le nuovissim e fu n z io n i che le
C om m issioni dovrebbero assolvere:
vigilare sul b u o n andam ento della
pro d u zio n e, cioè fare da sb irri e da
spie nei rig u a rd i dei com pagni lav o ­
ra to ri, p e r il b u o n successo della
guerra tedesca. I m em b ri d elle C om ­
m issioni In te rn e sarebbero rite n u ti
responsabili d e ll’efficacia d el lavoro
e della d isciplina n elle aziende.
I nazisti sono disposti q u in d i a la ­
sciar vivere le C om m issioni di fa b ­
brica a patto che esse passino al loro
servizio. Sono disposti a lasciare in
carica i rap p re se n tan ti o p e rai, p u r ­
ché essi si coprano di disonore p u ­
gnalando alle spalle i fra te lli lavo­
ra to ri che li hanno eletti.
V ale perciò p iù che m ai quanto
abbiam o scritto su ll’U nità d e l 29 set­
tem b re. C hi accetta di servire i T e-,
deschi n e lle fa b b ric h e tradisce la
classe operaia e si condanna a m orte.
I ra p p re se n tan ti o p erai devono r e ­
spingere com e u n in su lto l ’invito del­
la polizia tedesca. D alle possibili ra p ­
presaglie naziste essi possono d ifen ­
d e rsi dandosi alla m acchia. E con­
tinu an d o alla m acchia a guidare la
classe operaia n ella lotta p e r la sal­
vezza e la lib e rtà della nazione.
Servizio del lavoro: deportazione in Germania
I T edeschi hanno ordinato il servizio obb lig ato rio del lavoro p e r gli
u o m in i dai 18 a i 33 anni.
Lo scopo della chiam ata è chiaro.
I T edeschi vogliono sfru ttare a san­
gue, p e r la loro guerra e p e r i loro
interessi, i lav o rato ri ita lia n i. S fru t­
tarli p iù e m eglio di q uanto abbiano
saputo fare i fascisti e i g randi ca­
p ita listi ita lia n i. D ove li sfrutteranno, in Ita lia , altro v e? I nazisti giu­
rano e spergiurano che lo sfru tta ­
m ento a sangue avverrà in Ita lia . Ma
chi ci crede? M entre annunziano il
servizio d el lavoro, essi m oltiplicano
gli in v iti agli operai a recarsi a la ­
vorare in G erm ania. Siccom e gli
operai ita lia n i si guarderanno b ene
d a ll’andare a p a tire la fam e, il fre d ­
do, la guerra, la m orte in G erm a­
nia, tu tti vedono la conseguenza che
ne d eriverà. I T edeschi pren d eran n o
i coscritti del lavoro — operai, con­
tad in i, studenti, im piegati, artig ian i
— e li porteran n o oon la forza in
G orm arne.
[avi telefonici d-:ì tedeschi tagliai!
M entre n e ll’Italia nord-orientale è
già in atto una vera e propria guerri- j
B ergam o - I o o tto b re
A M ilano, in via O refici, la folla
glia, nel resto della penisola, le fo r ­
ha bastonato un fascista che aveva
Dei giovani p a trio ti tagliano con­
m azioni partigiane che si trovano n e l­
osato com parire in pubblico con la
tinuam ente ed in tutta la zona i cavi
le m ontagne e n elle cam pagne e i
cam icia nera e col fascio litto rio .
telegrafici e telefonici d elle tru p p e
gruppi d i azione patriottica che si
L’episodio si è rip etu to in u n ’altra
d ’occupazione. II com ando tedesco
sono fo rm a ti n elle città stanno pas­
località della città. E al cinem a M as­
fa p u b b lic a re u n m anifesto c o n ten en ­
sando all’azione. In alcuni settori p e ­
sim o la folla ha insultato e cacciato
te il nom e di sei ostaggi.
rò si osserva ancora una tendenza at­
a viva forza d a lla sala alcuni m iliti
tesista.
in divisa. B ene. Bisogna aggravare
B isogna che tutte le fo rze patrio t­
ed intensificare le sanzioni. I fascisti
tiche si p erm eino di questa c o n v in ­
non devono osare di circolare nelle
zione:
città italian e. V adano a m ettersi la
L ’A R M A P A R T IG IA N A E ’ L ’A T ­
cam icia nera in G erm ania, se p ro p rio
TA C C O E L A S O R P R E S A ; L A D I­
Il questore di M ilano ha conse­
vogliono. A ttenzione a queste a p p a­
F E N S IV A E L ’A T T E S A SO N O L A
gnato ai T edeschi e ai fascisti, la l i ­
rizioni fasciste. N on bisogna lasciar­
M O R T E D E L L A G U E R R IG L IA .
sta dei oom unisfi della c ittà ; egli sta
ne passare nem m eno una. G uai a noi
Il P artito C om unista lotta per c o n ­
ora com pilando, p e r consegnarle,
se perm ettiam o ai fascisti di to rn are
durre gli altri p a rtiti co m p o n en ti il
quelle degli ebrei e degli altri a n ti­
a circolare. Ce li troverem o di n u o ­
« C om itato d i L iberazione N aziona­
fascisti. Il questore di M ilano avreb­
vo sul collo, come era p rim a d el 25
le » su u n terreno d i azione im m e d ia ­
be p otuto sottrarsi a questo infam e
luglio, a im p ed irci di p a rla re, a im ­
ta, ben sapendo che i quadri p a rti­
servizio adducendo la distru zio n e d e­
pedirci di protestare, ad im pedirci di
giani si form ano n el fu o co stesso
gli archivi di S. F edele, provocata
agire.
della lotta; e che i p ro b lem i organiz­
dai bom bardam enti ; m a ha voluto
I
fascisti sono i nem ici, sono i tra ­ za tivi della guerriglia si risolvono
invece m ettere tutto il suo zelo p e r
d ito ri. I fascisti devono vergognarsi
in fin ita m en te p iù presto quando già
ingraziarsi gli invasori e i loro schee nascondersi. Chi deve aver paura
l ’azione è iniziata.
ta n i: ha m obilitato i com m issariati
di circolare, chi deve essere illegale
Frattanto rinnoviam o l ’appello alla
di rio n e, perch è ricostituissero gli
nel paese sono i fascisti, n o n gli a n ­
popolazione affin ch è aiu ti i partigia­
elenchi dei com unisti.
tifascisti. I fascisti sono pochi, p o ­
ni con la raccolta d i viveri, coperte
Ecco un altro infam e da m ettere a
chissim i. G li antifascisti sono tutta
ed in d u m e n ti di lan a , m edicinali e
fianco, il giorno del giudizio, al ge­
la nazione. Spazzate via i fascisti
d anaro.
nerale R uggero.
ovunque li vedete: nei locali p u b b li­
Facciam o inoltre appello ai m e d i­
E non ha giustificazioni, il. q u esto ­
ci, n elle vie, negli u ffici. B isogna
ci la cui opera è necessaria ai soldati
re di M ilano, In tem po u tile , i ra p ­
stroncare il m ale agli in iz i. U n fa ­
partigiani.
presentanti del F ro n te N azione lo
scista oggi può essere elim inato fa ­
avevano invitato a p rovvedere alla
cilm ente, cento fascisti che circo la­
distru zio n e di tutte le carte che in
no di nuovo lib eram en te, appoggiati
A ligera - 2 ottobre
venti anni di regim e di delazione,
dalle tru p p e tedesche, possono ric re a ­
I T edeschi h anno tentata una in ­
corruzione e te rro re , la q uestura e i
re l ’atm osfera irre sp ira b ile pre-25 l u ­
cursione in forze sulle m ontagne c ir­
suoi com m issariati avevano accum u­
glio.
costanti dove si trovano dei gruppi
lato ai danni degli antifascisti. Non
di b ersag lieri. Q uesti hanno respinto
l ’ha fa tto ; ha fatto anzi il co n trario .
i T edeschi ed h anno catturato u n car­
Peggio p e r lu i. 11 popolo m ilanese
ro arm ato. Il giorno dopo l ’attacco
se n e rico rd e rà. Così com e ha presa
è stato rip reso dai T edeschi con m ag­
b uona nota di tu tti quei fu n z io n a ri a
g iori forze e p e r parecch ie ore si è
agenti che com e possono si sottraggo­
di
sdb
lo tta to . I T edeschi fu ro n o anche q u e ­
no a ll’infam e m ansione di spia dei
sta volta re sp in ti e n o n rin n o v aro n o
T edeschi, di p ersecu to ri e »n««»ini
Sabato, 2 o ttobre, lo sbirro che gli
p iù gli attacchi n ei g io rn i seguenti.
dei m ig lio ri p a trio ti italian i.
H itlero-fascisti hanno insediato n e l­
P rèsto o tard i, c ertam e n te prim a
di sgom berare l ’Italia, i T edeschi fa ­
ran n o tutto ciò. T en tera n n o di tra ­
scinare braccia italian e in G erm ania
da im piegare com e schiavi n elle loro
in d u strie e nei loro cam pi. E ’ q u e l­
lo che hanno fatto in tu tti i paesi o c ­
cupati, P o lo n ia, F ran cia, B elgio, f i ­
landa, N orvegia, ecc.
Si stam pino bene in m ente tutto
ciò gli Italian i. Chi risp o n d e al ser.
vizio del lavoro, finisce in G erm ania
Com e sono fin iti in G erm ania i sol
dati ita lia n i che si sono lasciati pren
dere o si sono consegnati. In Germ a
n ia c’è la fam e, ci sono i b om bar
dam enti, c’è la bru ta violenza nazi
sta. In G erm ania ci sono i cam pi di
concentram ento, le fru ste d ei !
vegliam i, le decim azioni, le vendei
te sugli ostaggi.
Q uello che c’è da fare p e r salvarsi
l ’hanno m ostrato agli Italian i gli Ju
goslavi, i G reci e negli u ltim i te m ­
pi i F rancesi. N on rU p an d ara, darsi
alia m acchia, reagir».
Dura lezione ad un gruppo
di militi
R ito - 3 otto b re
D u ra n te la festa d el paese 4 m iliti
fascisti giravano arm ati fino ai den ti.
La popolazione in d ig n ata li circondò
e comin'ciò ad in su lta rli. U no dei fascisti sentendo v e n ir la m a l parata
estrasse la riv o lte lla , u n ’altro m i­
nacciò la fo lla con una bom ba a
m ano. M a la bom ba esplose nelle
m ani d e l fascista stesso, il quale r i ­
m ase ucciso sul colpo. V i furono
dei fe riti tra gli astanti. La notizia si
diffonde rap id am en te, la folla in fe ­
rocita raggiunge i tre fascisti su p e r­
stiti; m en tre uno riesce a fuggire
gli a ltri due vengono uccisi.
Fatto in te ressa n te : alla scena e ra ­
no p re sen ti dei soldati d e ll’aviazione
tedesca che non sono in te rv en u ti.
Deposito di munizioni di una ba’ tsria
tedesca saltato In aria
M ilano - 29 settem bre
O re 20,30 i p a trio tti fanno saltare
una batteria contraerea tedesca. L ’in ­
cendio e le esplosioni continuano f i ­
no alle 21 ed u n quarto.
Traditore fascista ucciso da un soldato
B orgo A lle g ri (Firenze)
2 2 s e tte m b re
Un sergente dei paracadutisti, squa­
drista, ferm ava i soldati che rie n tra ­
vano a casa e ai p reparavano a pas­
sare ai p a rtig ian i, e li consegnava
q u in d i ai T edeschi. L ’obbrobrioso
servizio è durato ben p oco: un sol­
dato ha reagito uccidendo con una
pugnalata i l tra d ito re fascista!
I patrioti fanno deragllareuntrenotedesco
B ologna - 26 settem bre
In seguito allo sbullonam ento di
a ltri 200 m etri di b in ario , sotto un
tu n n el della lin ea F iren ze - B ologna,
u n treno m ilita re tedesco deraglia.
Scontro tra Destri partigiani e tedeschi
S. P ietro
(V al Travaglia)
28 settem bre
U n gruppo di 40 p a rtig ian i venne
attaccato da una form azione tedesca
com posta da u n carro arm ato, un
cannone autocarrato e parecchie m o­
tocarrozzette. La sp arato ria d u rò tu t­
to il pom eriggio. A sera i p a rtig ian i
riescirono a ro m p ere il contatto d i­
struggendo tutto il m ateriale che non
poterono asportare. I tedeschi hanno
avuto parecchi m o rti; da pa rte nostra
si lam enta u n m orto e due fe riti.
Treno tedesco di carburante incendiato
A rezzo - 29 settem bre
Sulla linea A rezzo - F iren ze r p a­
trio ti hanno incendiato d i n o tte un
treno carico d i c arb u ra n te . T u tti i
p a trio ti hanno p o tu ta ritira rs i.
Per l'Unità
R ip re n d ia m o la p u bblicaz'one delle
so tto sc rizio n i precedenti i l 2 5 luglio,
in continuazio e del n u m e ro speciale.
L ’U n ità ha bisogno d i m o lto danaro.
S o ttoscrivete !
V itt. e com p. S.L.
S.P.C.F. Io vers.
P e r la n o s tra V itto ria
G ruppo m in a to ri
A m m ira to re di S talin
Bibi
3 comp.
L upi di M are
S. Dom ingo
L a Com une
P e r la L ib e rtà
3 eserc en ti •
G ruppo ¿ ’Azione
P. R. 2 fra te lli p e r la g iu sta
ca u sa
A m ici dell'« U n ità »
A mezzo sim p atizza n te
A m m ira to ri del P a r tito Co­
m u n is ta
3 L
SR25 n. 6 am ici
G ruppo L enin
G ruppo P icelli
G uercio
P allid o
G ruppo o p eraio B. B.
N. N.
Piccolo borghese
G ruppo fe rro v ie ri rico rd an d o
il sin d a c a to e por il F ro n te
N azio n ale
R ico rd an d o il sacrificio di
M a tte o tti
Un g ru p p o di am ici
R icordando l'ero e di B ilbao
P e r la risco ssa
N. N.
Un g ru p p o di so sten ito ri
Un m o n ta n a ro
A. M.
Rodiguez
E v v iv a £ e n in
P an e, P a c e e L ib e rtà
S ig n o rin a
G.7.V.
G.N.B.
G ruppo B.O.
O perai FIA T
U n fa n a tic o
Due so ld ati
D ue c a p o ra li
Due rib elli b a r r ie r a di M ilano
N. B.
27 p ro le ta ri sem iniam o
S alv ato d a lla R.A.F.
A m ba
G ruppo S.
U na donna
G ruppo FIA T
G ruppo X 2o versam .
P ro fessio n isti F. L.
O perai e o p eraie fedeli
A. E.
M. R.
A gricoltore
G ina A nonito
A n tifa sc ista
O reste
G ruppo A. B.
4 com pagni c o n tro il governo
lo reo
U n g rid o : S arò p resen te
E x -co n d an n ato p olitico
M a tte o tti
L.
»
»
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»
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400,—
369,—
200,—
112,—
150,—
5 0 ,50,—
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150,—
200,—
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30,—
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5 5 .2 0 ,35,—
50,—
■ T o ta le L. 4614,6»
T o tale so tto scrizio n i prece­
d e n ti a l 25 L uglio fino a l
n u m ero speciale
L. 333684,—
T o ta le so tto scriz io n i pozb25
lu glio p u b b lic a te su i n. 12,
13, 14, 15, 16, 17, 18
L. 33382,4»
T ato le g en erala
L. 371681,—
Prepariamo ¡‘insurrezione nazionale
inseparabile dalla liberazione dai tedeschi e dai fascisti
IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO LA
chiama alia lotta i lavoratori per i loro interessi di clas­
se contro i tedeschi, i fascisti e gli industriali profittatori
Operai, lavoratori!
La vostra situazione già tanto dura da parere insopportabile
si è fatta più crudele ancora con l’occupazione tedesca del nostro
territorio e col tentativo delle canaglie fasciste di riprendere piede.
I prezzi dei generi di prima necessità salgono ogni giorno in
modo vertiginoso. I negozi, i mercati sono vuoti dì merci: tutti i
nostri migliori prodotti sono arraffati dall’occupante nazista. Per il
popolo che lavora e soffre non si lasciano che i rifiuti.
Un abisso si scava ogni giorno più tra prezzi e paghe operaie.
Quasi questo non bastasse, la disoccupazione dilaga: sempre nuovi
licenziamenti piovono nelle officine. Ai cosiddetti sospesi si cerca
di rifiutare in ogni modo il pagamento del promesso 75 % da parte
della Cassa di integrazione. La sola prospettiva che si lascia aperta
agli operai è il lavoro per l’organizzazione Todt; il trasporto, in
vagoni piombati, in Germania; il vendersi, come carne da cannone,
al nemico che calpesta e strazia la nostra Patria.
L’inverno che avanza, con i suoi rigori, minaccia nuove cala­
mità alla povera gente. Milioni di senza tetto, di sfollati, di sini­
strati, di denutriti, sono esposti al freddo, alle privazioni e alle
intemperie, mentre i palazzi, gli alberghi, le scuole, le caserme sono
occupate ai tedeschi, dai militi e dalle organizzazione fasciste che
tanto male hanno fatto e fanno al nostro popolo.
II proletariato italiano che ha dimostrato con i grandi scioperi
del marzo scorso, con le imponenti manifestazioni del luglio, con gli
scioperi dell’agosto, la sua forza e la sua volontà di lotta contro
il fascismo e l’hitlerismo non può rimanere inerte, di fronte alle
nuove e più immani sventure. Bisogna organizzare la resistenza,
battersi con gli scioperi e le manifestazioni di massa, con l’azione
immediata e violenta contro i tedeschi e i fascisti; contro i padroni
che profittano della situazione creata dall’occupazione tedesca per
peggiorare sempre più le condizioni di vita della classe operaia.
Il Partito comunista italiano che è sempre stato alla testa di
tutte le lotte del popolo, chiama oggi i lavoratori a organizzarsi e a
battersi per le seguenti rivendicazioni:
AUMENTO IM MEDIATO DEL SALARIO, PROPORZIONATO
ALL’AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA!
AUMENTO DELLE RAZIONI A LIM EN TA R I E FORNITURA
DA PARTE DELLE DITTE, Al PROPRI D IPE N D E N TI, DI GE­
NERI ALIM ENTARI, DI VESTIARIO E DI COMBUSTIBILI!
CONTRO OGNI NUOVO LICENZIAMENTO, PER IL SUSSIDIO
A T U TTI I DISOCCUPATI!
NESSUN OBBLIGO DI LAVORARE PER L’ORGANIZZAZIONE
TODT!
PAGAMENTO IMMEDIATO, SENZA CONDIZIONI E SENZA
L IM IT E DI TEMPO, DEL 75 % DELLA PAGA AGLI OPERAI SOSPESI!**
OCCUPAZIONE DA PARTE DEI SENZA TETTO DEI LOCALI
VUOTI, DEI PALAZZI, DEGLI ALBERGHI, DELLE SCUOLE,
DELLE CASERME ATTUALMENTO OCCUPATE DAI TEDESCHI
E DALLE ORGANIZZAZIONI FASCISTE!
OPERAI, DONNE LAVORATRICI, GIOVANI DELLE FABBRI­
CHE E DELLE OFFICINE!
Non prestate nessuna fede alle promesse del sedicente governo
fascista e dei suoi fiduciari, commissari e podestà! Questo governo
è sorto sulle baionette dell’occupante e non ha altro compito che di
fornire al nazismo nuova carne da cannone e le nostre ultime ri­
serve. Contate solo sulle vostre forze e sulla vostra azione di
massa!
Boicottate e scacciate dalle fabbriche le spie e gli uomini di
fiducia del fascismo! Organizzatevi sotto la direzione dei Comitati
sindacali di fabbrica che hanno l’appoggio di tutti i partiti antifa­
scisti! Costituite i reparti della difesa operaia di fabbrica e della
guardia nazionale contro i fascisti e contro i tedeschi!
Rifiutatevi energicamente di partire per la Germania! Sabotate
la produzione destinata ai tedeschi. Ognuno butti la sua manciata
di sabbia nell’ingranaggio della produzione di guerra nemica! La­
vorate poco e male! Sabotate le macchine che lavorano per i te­
deschi, guastate il prodotto del vostro lavoro destinato ai tedeschi!
Manifestate nelle officine, nelle strade, nelle piazze il vostro
odio antitedesco e antifascista, la vostra volontà di liberazione! Pre­
parate i grandi scioperi politici di massa per la libertà e l’indipen­
denza nazionale!
OPERAI, LAVORATORI!
Il Partito Comunista Italiano che rivendica l’onore di essere
sempre stato con voi e di avervi guidati nei momenti più duri della
lotta antifascista, ancora una volta vi chiama a combattere. Il pro­
letariato italiano deve essere l’esempio e l’avanguardia di tutte le
forze antifasciste e antitedesche, deve essere il nerbo del fronte na­
zionale della lotta contro l’invasore tedesco e i traditori fascisti.
AVANTI U N ITI SOTTO LA GUIDA DEI COMITATI SINDACA­
LI DI FABBRICA E DEL COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIO­
NALE!
DIFENDIAMO IL NOSTRO PANE E LA NOSTRA LIB ER TA ’!
IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO
B A T T A G L I A E' I N G A G G I A T A :
BISOGNA
CONDURLA A FONDO
La battaglia del popolo italiano per
la cacciata d ei tedeschi e lo sterm inio
dei fasciti ti traditori è incom inciata
nelle città, nelle campagne e sulle
m ontagne d ’Italia. Già qualche cen­
tinaia di nazisti e di fascisti sono sta­
ti uccisi o feriti e d e ll’o ttim o m ate­
riale bellico del nem ico è stato d i­
strutto dai patrioti italiani.
I nostri p rim i eroi sono caduti con
l ’arma in pug n o ; ma m igliaia di al­
tri prodi ne continuano l ’opera con
fed e incrollabile e coraggio ind o m ito .
Sono, per ora, eroi e valorosi senza
nom e, ma che già il libro del pa­
triottism o italiano registra a lettere
d ’oro e indicherà, dom ani, all’a m m i­
razione e alla riconoscenza della Pa­
tria e del m ondo intero.
II fragore dei p rim i colpi e delle
prim e bom be ha fatto tremare d i in ­
q u ie tu d in e e di paura i soliti « benipensanti », facilm ente indentificabili
n e i so liti industriali reazinari; n ei so­
liti antifascisti di dubbia fed e , nella
solita gente senza m idolla.
(< N on così si deve fare... » consi­
gliam o costoro, che vorrebbero, a pa­
role, dichiararsi d ’accordo con il m o ­
vim en to d i liberazione nazionale, ina
che, n ei fa tti, non vorrebbero essere
disturbati n ei loro affari q u otidiani.
Quasi che i tedeschi e i loro alleati
fascisti si potessero- battere e sede-
d a re con d elle prediche e dei buoni
propositi, e non con u n ’azione ferm a
e decisa, di ogni giorno.
Ma questi consiglieri di presunta
saggezza, perdono il loro tem po, i l
C om itato di Liberazione N azionale
che si è assunto il c o m p ito . d i d iri­
gere la lotta per la liberazione della
Patria, non può prestare loro ascolto,
perche esso rappresenta l ’un io n e di
tutte le forze veram ente italiane e
veram ente preoccupate di liberare il
suolo patrio;, perche esso rappresenta
cioè, u n unione d ’azione e non di
attesa. Il popolo italiano chiede a
questo C om itato che diriga e sv ilu p ­
pi la lotta di liberazione nazionale e
non la fiacchi con dei consigli d i v i­
gliaccheria o l ’irretisca in in u tili or­
ganism i burocratici. Esso chiede che
tutte le forze e tu tti i m e zzi siatio
destinati ad allargare, ad in te n sifi­
care la battaglia iniziata, a m o ltip li­
care i colpi portati al nem ico, a fi­
nanziare e ad armare, i distaccam enti
d ’assalto, che si battono e si v o g lio ­
no battere.
La battaglia ingaggiata esige che la
...a*4 conduca con decisione c a fo n d o .
Esige che il C om itato di L iberazione
N azionale si inetta veram ente sul p ie ­
de di guerra e agisca com e u n potere,
un governo di fa tto , contro gli usur-
patori tedeschi e il cosiddetto gover­
no fascista.
Per fare questo il C om itato d i L i­
berazione N azionale deve ordinare ad
ogni italiano di considerarsi m o b i­
litato per la guerra di liberazione;
deve ordinare ai richiam ati dal fa ­
scism o la diserzione e il passaggio ai
partigiani; deve ordinare ai req u isiti
da ll’organizzazione T o d t il rifiu to di
partire; deve ordinare agli operai il
sabotaggio della pro d u zio n e di guer­
ra; deve ordinare ai lavoratori la lotta
a m orte contro i padroni antinazio­
nali che approfittano della p ro te zio ­
ne tedesca e fascista per opprim ere
i loro salariati e per consegnarli al
n em ico ; deve ordinare il rifiuto del
pagam ento d elle tasse; deve prepa­
rare lo sciopero politico di massa,. Ut
insurrezione nazionale, che è insepa­
rabile, com e dice D e G aulle, dalla
liberazione nazionale dai tedeschi e
dai fascisti.
Il P artito com unista è con tutte le
sue fo rze su questa via d ’azione. Esso
fa appello a tu tti i suoi alleati del
C om itato di L iberazione N azionale,
perchè questo proceda sem pre p i ù fe r ­
m am ente e sem pre p iù efficacem ente
sulla sola strada che ci può portare
alla cacciata d ei tedeschi e alla v it­
toria d efinitiva sul nazism o e sul
fascism o.
Lo scio p ero gen erale a Torino
contro gli industriali profittatori
La Fiat M irafiori inizia il m ovim ento - La sciopero si estende a tutte le m asse
lavoratrici industriali d ella città - Gli operai rifiutano di trattare con i tedeschi
- L'intervento dei gerarchi sin d acali fascisti respinto con tndignazione d ai
lavoratori che confidano unicam ente nelle loro forze e n e ll'a ttiv a sim p atia
popolare - Il Comitato di Liberazione dell'Italia Settentrionale esprim e la
su a p ien a solidarietà con le m asse scioperanti.
Torino operaia ha ancora una
volta preso la testa del movi­
mento antifascista e antitede­
sco. ©al 18 al 22 novembre' si è
scioperato nelle principali fab­
briche torinesi e questo è il se­
greto, se così si può dire, della
sedicente premura del governo
fascista di fare alcune conces­
sioni parziali agli operai delle
più importanti città.
L’indignazione degli operai
torinesi ribolliva da parecchi
giorni, sopratutto dopo il bom­
bardamento che ha distrutto la
Villar Perosa. Numerosi operai
infatti sono morti o sono rima­
sti gravemente feriti, perchè in
certi reparti non sono riusciti a
sfondare le porte dello stabili­
mento, rimaste chiuse per ordi­
ne superiore, ed a mettersi in
salvo. E’ stato molto notato a
Torino che l’allarme, dato al­
l’ultimo momento, .era stato pre_
ceduto dal volo di un areoplane sirena inglese, che veniva in
testa alle formazioni della R.
A .F ,
A ciò si aggiungeva che certe
razioni alimentari, per esempio
i grassi e lo zucchero, non era­
no state distribuite e che la li­
quidazione delle paghe di otto­
bre non era stata fatta. Infatti
un ordine di servizio. della Fiat
informava gli operai che detta
liquidazione invece del 15 no­
vembre avrebbe avuto luogo sol­
tanto il 27. Per quanto riguar­
da i salari di novembre, vi sa­
rebbe stato un anticipo unico di
500 lire agli uomini e 200 lire
alle donne e agli apprendisti.
Ciò significa per gli operai let­
teralmente non poter mangiare.
Il fermento era perciò gran­
dissimo in tutte le fabbriche.
Giovedì mattina, 18 novembre,
il movimento di sciopera ha avuto inizio allo stabilimento N.
17 (grandi motori di aviazione)
della Fiat Mirafiori. Operai e operaie sono entrati, ma non
hanno iniziato il lavoro. A mez­
zogiorno la maestranza si è
riunita a comizio. Una commis­
sione veniva, eletta per presen­
tare alla direzione della Fiat le
rivendicazioni operaie. Nel po­
meriggio il movimento si allar­
gava ad altri stabilimenti del­
la Fiat Mirafiori, dove lavora­
no complessivamente 14 mila
operai.
11 giorno successivo, venerdì
19, ’ tutta Mirafiori scioperava.
Alle rivendicazioni per il tem­
pestivo pagamento dei salari,
gli operai ne1univano altre: au­
mento dei salari del 100 % ; ra­
zione di pane di 500 grammi;
raddoppiamento del quantitati­
vo dei generi da minestra ecc.
La direzione: della Fiat offriva
di dare come regalia l’anticipo
di 500 e 200 lire a seconda del­
le categorie; per il resto riman­
dava la commissione alla auto­
rità tedesche e fasciste. Ma gli
operai non volevano trattare
con queste ultime e non per­
mettevano che gli industriali
sfuggissero alle loro responsa­
bilità. Il Comitato Sindacale
clandestino diffondeva la sera
un manifesto contenente le
rivendicazioni salariali e per
l’aumento delle razioni, ed il ri­
fiuto assoluto dei lavoratori to­
rinesi di.trattare con i gerarchi
sindacali fascisti « principali
responsabili delle nostre mise­
rie ».
La parola d’ordine per il lu­
nedì 22 era: sciopero generale
in tutti gli stabilimenti di Tori­
no e la decisione dei lavoratori
era estremamente ferma.
Ecco perchè i fascisti si sono
fatti in quattro per arrivare al
lunedì mattina con le note con­
cessioni già preparate. Malgra­
do questo, in tutte le fabbriche
torinesi nella mattina del lu­
nedì le commissioni operaie —
escludendo qualsiasi organismo
ed elemento fascista, che nelle
masse non trovano assolutamente alcun seguito — hanno
presentato le loro rivendicazio­
ni; in molti stabilimenti il la­
voro e stato sospeso. Le auto­
rità fasciste mandavano dei lo­
ro 'incaricati a pregare gli ope­
rai di sospendere il movimento
fino a mezzogiorno, quando i
S e g u e in s e c o n d a p a g . in b a s so a
sin istra.
l ' U n ità - 25 Novembre 1913
AGITAZIONI ALLA BREDA
CONTRO I LICENZIAMENTI
Il 2 novembre, di fronte al susseguirsi delle sospensioni e dei
licenziamenti che mettevano una grande massa di lavoratori (so­
pratutto giovani e donne) nell’alternativa di morire di fame o di
lavorare per i tedeschi, è scoppiata alla Breda una agitazione fra
le masse ! iziate o sospese. I gruppi di operai e di operaie, so­
spesi o lic iati, si sono presentati, al mattino regolarmente in
fabbrica e è. sono rifiutati di allontanarsi dal posto di lavoro. Con­
tempcrane mente una rappresentanza di operai e di operaie si re­
cava alla direzione per avanzare le seguenti richieste:
1) cessazione immediata dei licenziamenti;
2) riassunzione dei licenziati;
3) assicurazione, che qualora circostanze eccezionali faces­
sero addivenire a nuove sospensioni, queste non supereranno i tre
giorni di lavoro (24 ore).
Al 75% di integrazione sulle rimanenti 16 ore non lavorate la di­
rezione dovrà aggiungere di tasca sua il 25 % e sei indennità di pre­
senza.
La rappresentanza operaia espose le sue rivendicazioni al di­
rettore ing. Bovoni; davanti a ll’atteggiamento deciso dei lavoratori
il Bovoni battè elegantemente in ritirata: si autodefini un semplice
impiegato e indirizzò gli operai al consigliere delegato Sen. Sangramoso. In assenza del Sangramoso, la delegazione fu ricevuta da
uno dei direttori centrali, ing. Salamini. Da costui vennero sciori­
nati i soliti argomenti: mancanza di liquido, mancanza di materie
prime, mancanza di lavoro. Gli operai non mollarono: a conforto
dei loro argomenti ricordarono che l’occupazione tedesca non aveva
laria dì essere eterna. Il direttore promise una risposta per l'indo­
mani. Dal canto loro gli operai promisero di non mancare a ll’ap­
puntamento.
Improvvisamente, verso le diciassette, una telefonata avvertì:
— ring. Bovoni vuole la « COMMISSIONE » al completo . Gli ope­
rai si guardarono in viso. Uno di essi rispose secco: — la « COM­
M ISSIONE» di cui parlate, non esiste: vi sono qui solo individui
che si interessano dei loro personali interessi, Trovo strano che
convochiate solo oggi, la Commissione che non avete mai voluto ri­
conoscere fino ad ora. Se penaste di addossare la responsabilità di
quanto è accaduto alla ormai defunta Commissione, posso aiutarvi
a trovare il vero responsabile; si chiama: fame!
Il direttore remissivo feoe due nomi. I nominati si presentarono.
La risposta fu: la direzione ha deciso dì fare lavorare nel limite
del possibile a turni di trenta giorni; quanto al 25 %: risposta ne­
gativa.
’
La massa operaia ha preso atto della parziale vittoria rag­
giunta, ma tiene duro sulla questione del 26 %,
Il Comitato Sindacale dì Milano ha lanciato ai lavoratori un
manifesto, in cui invita le masse a seguire gli operai e le operaie
della Breda nella richiesta di cessazione dei lìoenziamenti, per la
oorresponsione de! salario nòrmale ai sospesi, per la salvezza dei
lavoratori dalla fame e dalla deportazione tedesca.
I F A V O L O S I S O P R A P R O F IT T I
BELLICI D ELLA
BREDA
I latti (iella Breda n ella latra ehi#»'«
evidenza non chiedono com m enti. So­
no la prim a risposta della massa ope­
raia alla m anovra dei negrieri a d e ­
gli affam ato». E ’ da prevedere che
la lotta si svilupperà e si farà più
-errata di ora in ora. Essa richiede la
u nità di tutti i lavoratori, la cui esi­
stenza e i cui interessi sono colpiti
in bloccò. Perchè a tu tti i lavoratori
sia chiaro quali sono gli uom ini che
oggi condannano alla fam e e al la ­
voro sotto i tedeschi le m asse ope­
raie, diam o alcune nude cifre.
L a B reda ha portato — dal 1939 —
in pochi m esi il suo capitale da 85 a
127 m ilioni. P o i il c a p itile è salito
a 200 m ilioni, nel m arzo 1942 a 250
m ilioni. Gli u tili netti realizzati n e l­
l’esercizio 1941 am m ontano a p iù di
44 m ilioni pari ai 22% del capitale;
naturalm ente sono solo gli utili
palesi.
Con i suddetti sopraprofitti la B re­
da ha allargato le sue a ttività, a u ­
m entando il capitale delle sue affi­
lia te: A cciaierie R om ane e A eronau­
tica M eridionale. I guadagni sono co­
sì elevati che, insiem e con la Snia
Viscosa, essa tenta di im padronirsi
della forza idrica del T evere. Snia e
B reda fondano la S .I.C .I. (Società
Im prese C entro Italia) che prestò p o r­
ta il suo capitai# da 12 a 60 m ilioni
(gennaio 1942).
II colpo, per ia grossa prospettiva
di guadagno che prom ette, non può
essere tolleralo dai p lu tocratici dell«
T ern i, che considerano il T evere, fe u ­
do di lor,
selusivo sfruttam ento.
Scoppia la
a, che finisce in com-
prèm esse
solo
poi; B intervento
«di M ussolini. T e m i, Sui» o Breda
pariteticam ente contro lleran n o il T e ­
v ere: nasce il Consorzio Forzo I d r i­
che dol T evere che dispone dì un
capitale iniziale di 400 m ilioni.
Si noti che tu tti questi fatti si svol­
gono negli anni 1939-1942; anni della
guerra hitlero-fascista. I b ei m ilioni
che i signori delia B reda intascavano,
si alim entavano del sangue dei nostri
soldati caduti p e r la guerra di H itler,
del lavoro m assacrante degli operai
nelle officine belliche, delle sofferen­
ze del p a trio ti gettati in carcere p e r­
chè non volevano la guerra tfedesca.
Ora la guerra liitlero-faseieta è p e r­
duta. 1 signori della (Breda e i loro
com pari v o rrebbero trarsi da cantocon i m ilioni accum ulati, stro p iccian ­
dosene allegram ente degli operai che
gettano sul lastrico o consegnano ai
tedeschi, in attesa di tem pi m igliori
e di nuove occasioni di im p in g u a ­
m ento. E h, no, cari signori! G li o p e ­
ra i vedono le cose un p o ’ diversam ente. Gli operai pensano che i de­
nari che avete accum ulato per mezzo
della guerra fascista debbano servire
oggi a rip ara re alm eno in p arte le
rovine e le m iserie che la guerra fa ­
scista — da voi voluta e favorita —
ha prodotto. Gon ]• buone o con le
cattive, gli operai vi faranuo in te n ­
der la ragione.
I lavoratori della B reda hanno dato
il segnale: basta con i licen ziam en ti;
basta con la fam e; fuori dalle taacha
dei plu to cratici profittato ri i m ilioni
rubati al p ó p ele eon la guerra e eoa
l'a u ta rc h ia !
f jguito dell'articolo dì prim a pag. " Lo adopero gen erale a Torino......
giornali sarebbero usciti col te­
sto d e lle concessioni. Ma feti operai non si lasciavano ingan­
nare dalle loro promesse. Gli ir­
risori aumenti concessi non
hanno fatto che aumentare la
loro irritazione. I lavoratori li
considerano assolutamente in­
sufficienti e del tutto spropor­
zionati al continuo crescere del
costo della vita. Sopratutto gli
operai chiedono l’aumento delle
razioni, senza di cui qualsiasi
rialzo dei salari minaccia dì ri­
manere sterile. Fino al momen­
to di andare in macchina, le
agitazioni continuavano in tut­
ti gli stabilmenti.
Grande è il malcontento degli
operai anche a Milano. Ne so­
no testimonianza l’azione degli
operai della Breda, ohe ha co­
stretto la soeietà a sospendere i
licenziamenti, e l’agitazione alla
Edison, che ha portato al paga­
mento anticipato di due mesi
di salario agli operai e agli im­
piegati, con rimborso in venti
mensilità.
AU’ultim’ora apprendiamo che
il Comitato di Liberazione del­
l’Italia Settentrionale ha votato
una mazione, in cui « di fronte
alle agitazioni degli operai to­
rinesi, insorti eontro disumane
condizioni di vita, aggravate
dalla occupazione tedesca e dah
la servile connivenza fascista »,
esso esprime » piena solidarietà
con la classe operaia consape­
vole di rappresentare un ele­
mento fondamentale per la lotta
nazionale di oggi e per la rico/
struzione di domani ».
VITA
T U T T O
DI
PER
PARTI TO
IL
F R O N T E
A distanza di alcune settim ane d a l­ mese ai p a rtig ian i? Q uale fed erazio ­
12. Ogni federazione, ogni settore
le d irettive per la a m obilitazione ge­ ne, quale nostra organizzazione ha ha fatto o no ii censim ento degli
nerale », o g n i F ederazione pro v in cia­ pensato di fare p erv en ire, p e r il 7 iscritti? (Il censim ento degli iscritti
le, ogni organizzazione com unista, d e­ novem bre, ai p a rtig ian i dei pacchi-re­ si può e si deve lare senza racco­
ve esam inare concretam ente a che galo, del tabacco, d ei viveri, d ei gio r­ gliere nom i e cognom i : basta la p ro ­
punto è la m obilitazione delle n o stre nali?
fessione). Il censim ento è la condi­
forze, nella p ro p ria provincia, nella
7. Ogni federazione deve esam ina­ ziono base p e r p o ter veram ente effet­
p ropria località.
re q uante sono ancora, n ella sua p ro ­ tuare la m ob ilita zio n e generale di
1. Q uanti m em bri, facenti p arte vincia, le località im p o rta n ti d a l p u n ­ tutte le nostre forze per la guerra
p rim a del Com itato federale, si sono to di vista delle com unicazioni, dei contro i tedeschi ed i fascisti. Q uan­
a rru o la ti nei partig ian i o sono stati concentram enti di tru p p a, dei d ep o ­ ti a rtig lie ri abbiam o, q u an ti m itra ­
assegnati al lovoro m ilita re?
siti, delle vie di transito che sono glieri. q uanti genièri, q u a rti operai
3. Q uanti m em bri dirig en ti dei ancora « sguarnite », q uali p u n ti de! -m eccanici, to rn ito ri, elettricisti, m i­
settori e d elle zone, si sono a rru o ­ fro n te sono ancora p rivi di forze. natori, ecc.? Q uanti au tisti? Q uante
lati n ei p a rtig ian i, sono diventati dei Q ueste località « sguarnite », questi donne, quanti ferro v ieri, quanti m e­
com m issàri p o litici, degli ufficiali, o p u n ti deboli del fronte sono ancora dici, c h iru rg h i, studenti in m edicina,
dei d irig e n ti dei G ruppi di A zione p a­ certam ente »molti; bisogna subito sce­ quanti in ferm ieri, quanti ingegneri,
trio ttic a?
gliere i p iù im p o rtan ti e provvedere ecc.? Dove sono questi com pagni?
3. B isogna
esam inare
concreta­ a c o p rirli al p iù presto con la costi­ O gnuno di essi può essere una forza
m ente, cellula per cellula, quanti vo­ tuzione di nuove u n ità di p artig ian i. m ob ilitab ile o per il fronte com bat­
lo n ta ri alla guerra di lib erazio n e ogni
8. Q uanti c h iru rg h i, q u an ti m edici ten te o p e r la sussistenza delle u nità
cellula ha già dato. Q uanti com pagni abbiam o trovato per m an d are nello pdrtigiane?
sono a n d ati tra i p a rtig ian i com bat­ u n ità p a rtig ian e ? N essuno ancora? E*
« M eno frasi pom pose, m eno chiac­
ten ti, q u a n ti sono passati a far p arte una vergogna che i nostri eroici com ­ chiere, diceva L enin, ma più lavoro
d ei G .A .P ., q u an ti d irig o n o u n effet­ b a tte n ti d ebbano restare senza cure. concreto q u o tid ian o , m eno cicaleccio
tivo, q uotidiano lavoro d i sabotaggio Dove sono gli in te lle ttu a li a n tifasci­ p olitico, ma p iù attenzione ai fatti
nelle officine?
sti? Cosa ha reso la n o stra attività sem plici, m a viv i... ».
Si contribuisce non solo m andando
tra gli stu d en ti, tra gli in te lle ttu a li,
Non basta che il C om itato federale
i m em bri della c ellu la , m a re c lu ta n ­ «e noi oggi n o n siam o capaci di tro ­
do i p a rtig ian i anche tra gli operai vare un m edico p e r curare i p a rti­ abbia im p a rtite le d irettiv e ai eomaenza p a rtito della fab b rica. Le O f­ giani fe riti, un ingegnere p e r i la ­ pàgni, ab b ia lanciato l’appello per la
ficine F iat, B reda, le R eggiane, le G a­ vori tecnici della difesa e d e ll’offesa? m obilitazione generale, abbia diffusi
lileo, eco., devono p o ter d ire : il tal
Ogni C om itato federale deve chie­ i m anifestini antitedeschi, non basta
gruppo d i p a rtig ian i, il battaglione dersi: a quanti gruppi di p a rtigiani lare dei discorsi e dei pistolotti per
G arib ald i, Bisecane, G ram sci, è di- siam o riu sciti a far p e rv en ire in que­ incitare alla guerra antitedesca, b iso ­
retto , com posto, alim entato da noi, sto m ese la nostra « U nità », il « Com ­ gna esam inare concretam ente e m i­
d agli operai della noatra officina. D e­ battente » e q u a n te volte abbiam o nuziosam ente tutti i problem i oije la
v’essere un onore p e r gli o p e rai della m andato questi giornali? 11 nostro condotta della guerra co m perla. b i­
B reda, della C aproni, d ella F ia t il giornale è, la guida politica, è l ’a n i­ sogna affrontarli e risolverli.
p o ter d ire che il tal e tal a ltro com ­ m atore dei p artig ian i. Chi deve p e n ­
Nè si pensi o si dica che questi
battim en to è stato vitto rio sam en te so- sare a farlo p erv en ire loro, se non problem i li deve risolvere l’apposite
stenuto da form azioni com poste di le nostre organizzazioni?
com itato, li deve riso lv ere qu.dorm e
p a rtig ian i a p p arten en ti prim a alle ioE coi nostri giornali, bisogna far appositam ente incaricato. N o. L ’orga­
re officine.
pervenire ai partig ian i anche ì quo­
4. Ogni Com itato fed erale deve tid ian i. da cui essi possono talvolta nizzazione apposita provvederà alla
d irezione operativa, alla pa rte più
chiederai con qu an te u n ità e gru p p i tra rre notizie del paese, possono a p ­
di m ilitari dispersi ha preso contatto pren d ere qualcosa sui loro conoscenti, specificatam ente tecnica, ma è. t lutto
nel m ese, q u an ti ne ha attivizzati, o ltre al notiziario intern azio n ale, che il C om itato federale che va la resp o n ­
q uanti ne ha trasform ati da gruppi per quanto sporcam ente fascista e te ­ sabilità se n ella sua regione si com ­
disorganici di sbandati e « d ise rto ri » desco, p erm ette sem pre d i conoscere bàtte contro i tedeschi ed i fascisti
0 no. Sono i fed erali, sono i com i­
in vere' e p ro p rie u n ità com battenti
abbastanza tem pestivam ente gli avve­ tati di settore, sono le cellule (h e de­
contro i tedeschi ed i fascisti. Q u an ­ nim en ti.
vono provvedere in blocco al reclutati di questi g ruppi accettano le d ire t­
Q uante federazioni hanno pensato
tive del Com . di L ib. N az. e n o n ric o ­ a far pervenire ai partig ian i degli nienLo di nuove forze p e r i p a rtig ia ­
noscono in B adoglio • n ella m o n ar­ apparecchi rad io , anche solo degli a p ­ ni - che devono risolvere i problem i
chia il centro d irig en te della lo tta ? parecchi radio-riceventi, di quelli la atti ad assicurare ai p a rtig ian i l’assi­
5. Q uanti sono i gruppi e le u n ità cui vendita è lib e ra, che si potevano stenza p o litica, m ateriale e m orale
necessaria ad un esercito com bat­
m ilita ri ancora non collegati, d iso r­ facilm ente acq uistare?
tente.
ganizzati. m ancanti del C om m issario
E la posta? Si-pensa forse che è im ­
politico, del d irig en te m ilita re, di possibile, che è in u tile organizzare
T utto e tu tti p e r il fro n te. Le Mo­
qu ad ri ed elem enti capaci per passa­ la posta p e r i p a rtig ian i? O gnuno ha stre organizzazioni che oggi non v e ­
re all’azione? Com e fare p e r pro v v e­ provato che cosà rappresenta la posta dono. non affrontano, n o n risolvono
dervi urg en tem en te? Chi e quanti p e r chi vive lontano dalla fam iglia e, 1 pro b lem i in e re n ti alla eondotta. d e l­
R iandare?
peggio ancora, se isolato dal m ondo. la guerra di L iberazione N a d o n a le
6. Q uanto m ateriale, arm i, m u n i­ E ’ un com pito assai difficile sì, ma vengono m eno al loro com pito .essen­
zioni. v iveri, in d u m e n ti abbiam o ra c ­ non im possibile organizzare la posta ziale, m ancano alla loro funzione,
colto e fatto pervenire, sopratutto fa t­ p e r i no stri p a rtig ia n i: se non per cessano p jrciò di essere delle o rg a ­
nizzazioni com uniste.
to pervenire a destinazione in questo tu tti, alm eno per una parte.
D O P O LA C O N F E R E N Z A DI M O S C A
I C O M P ITI DEL POPOLO ITA LIA N O
Il popolo ilalian o , com e tutti i p o ­
poli che lottano per l ’in dipendenza e
la dem ocrazia, è chiam ato a tra rre
con decisione e senza indugio le con­
seguenze, per quel che rig u ard a la
sua azione, delle decisioni della m e­
m orabile conferenza di Mosca.
Nel cam po m ilitare q u a l’è il com ­
pito m assimo che sta di fro n te alla
coalizione an ti-h itleria n a? A ffrettare
la fine della guerra, accelerare l ’abbatlim ento del nazism o; sventare i
piani di H itle r di p ro lu n g are la guer­
ra. di provocare agli alleati le d iffi­
coltà conseguenti alla m aggior d u rata
della guerra stessa. Come la C onfe­
renza di Mosca ha assolto questo com ­
p ito? Con la creazione di organi p e r­
m anenti di contatto fra gli alleati per
la condotta della g u e rra ; con il rico ­
noscim ento della necessità del vero
secondo fro n te che Stalin, nel suo di­
scorso del 7 n ovem bre ai popoli delE U .R .S.S., ha annunziato non lo n ­
tano.
Come il pop o lo italian o deve con­
trib u ire ad accelerare la fine della
guerra, ad ab b attere ¡’hitlerism o ?
passando im m ediatam ente a ll’azione
per scacciare il tedesco invasore, d i­
struggere l ’infam e servo fascista, ro m ­
pere le ren i agli in d u stria li p ro fit­
tatori ; sm ascherando spietatam ente
l ’attesism o da q u alu n q u e p arte esso
si m anifesti, q u alu n q u e sia la form a
che assum e.
P e r i problem i della rio rg an izza­
zione del dopo-guerra e della colla­
borazione d elle N azioni U nite p e r 1«
loro soluzione, qual’è il p rin cip io che
ha trionfato a M osca? Il p e riodo di
pace è preceduto da u n a eondotta
p iù o m eno coordinata della guerra,
dalla sua fine v itto rio sa: la soluzione
ilei problem i del dopo-guerra sarà
tanto più felice, quanto p iù intim a
e solida è stata la collaborazione d e l­
le N azioni U nite sul terren o m ili­
tare, politico ed econom ico p e r affrettare la pace.
Come il popolo italiano può concor­
rere alla soluzione felice della ric o ­
struzione della 6ua sconquassata vita
nazionale ; come può in serirsi nella
libera organizzazione dei popoli e u ­
ro p ei, che deve aiutarlo nella sua
rip resa? Facendo tutto e su b ito —
sul terreno m ilita re, econom ico e p o ­
litico —- p e r affrettare la fine v itto ­
riosa della gu erra: lottan d o perciò
decisam ente contro chiunque ostacola
la condotta energica e conseguente
della lo tta ; contro chiu n q u e, direttan iente o in d irettam en te, a iu ta i te ­
desch i; contro c h iunque n e ll’Italia
occupata dai nazisti collabora a ttiv a ­
m ente' o passivam ente con essi, re n ­
dendo possibile l’opera loro di sac­
cheggio, di organizzazione della r e ­
sistenza, di deportazione e u tilizz a ­
zione di valide energie.
P e r la sistem azione delle nazioni,
per il regim e politico interno di cia­
scun popolo, quale prin cip io ha trio n ­
fato a M osca? A ssicurata l ’in d ip e n ­
denza d ei singoli stati, e in prim o lu o ­
go di quelli il cui popolo ha lottato
vigorosam ente eontro il nazism o, ogni
paese ha la garanzia di darsi il re ­
gim e, che gli garantisce pienam ente
e lib eram en te un avvenire di p re ­
gresso.
Com e il popolo ita lia n e può p ro v ­
vedere alla sua sistem azione p o litica,
assicurandosi u n regim e di piena l i ­
b ertà? L ottando e trenuam ente contro
i tedeschi, i fascisti e gli in d u striali
profittatori p e r la conquista della sua
indipendenza ; atfidande la direnane
di questa lotta ai rap p re se n tan ti di
quei p a rtiti che c o stan tem # ite hanno
com battuto il fascism o, cioè ad un
G overno che sia em anazione del Co­
m itato di L iberazione N azionale, per
la conquista e il presidio della sua
lib ertà.
PER L'UNITA
Il 2* num ero speciale dedicato al­
le liste di offerte ha segj alato - come i nostri lettori hanno visto —
il grandioso successo d ella sottoscri­
zione prò» « U n ità » : il totale rag
g iu n to dava una som m a di oltre
mezzo m ilione!
Le sottoscrizioni
continuano ad afflu ire e noi. da
questo» num ero, ne darem o re g o h rin e n tr notizia sul giornale. Chie­
diam o intanto a tutti i nostri am oi
di intensficare il loro sforzo: biso ­
gna ra ggiungere presto il a iilie n e !
Totale precedente L.
P rim o versam ente : evriva Stalin
I. V. A.
Irrid u cib ili
Un m edico com unisU
Un avvocato com unista
Un odontoiatra
Da x a m ezzo E lies
G ruppo F.O .V .
N. E. V ìareg fie
G. A. M ilane
G. L.
G. B.
M arie e M aria
G erm ane e G erm ana
V. U m bria
536.616.50
L. 105,—
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1 0 ,')
»
1 ? ,-
Tetóle generale L. 548(942(60
T %
l o c.
Noi guardiamo entusiasti
all'avanzata dell'Esercito
Rosso che spinge la Ger­
mania alla definitiva ca­
tastrofe; ma l'Italia è il
nostro Paese e dobbiamo
combattere per la sua
libertà ed il suo onore.
Unità
ORGANO CENTRALE DEL
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Fondato da:
A. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli)
ANNO XXI - NUM. 5 - 10 APRILE 1944
ERCOLI, C apo del P.C .I.
Edizione dell'Italia Settentrionale
P r o l e t a r i di tutti i p a e s i , u n i t e v i !
Sotto la guida del compagno Ercoli ii Partito Comunista propone la formazione di un
governo appoggiato da tutti i partiti che sono per la guerra contro il nazismo
La dichiarazione del comp. Ercoli
L e ra d io d e ile N a z io n i A lle a te h a n ­
n o n ato ii ria s s u n to , ette n o i p u b b li­
c h ia m o , d e lla d ic n ia ra z io n e elle il
co m p ag n o E rc o li, a n o m e d e l P a r tito
C o m u n is ta , h a p u b b lic a to a N a p o li
su l'U n ita , n e lla q u a le e g li p a r ia cm ar a in e iiie n e lla n e c e ssita u i u s c ire u a l
v ico io cieco n e l q u a ie so n o e n tr a ti
g ra u u a lm e n te Uopo i a rm is tiz io i p a r ­
liti p o litic i d e lia p a rte li b e r a del1 I ta lia .
INeiia d ic h ia ra z io n e , rile v a n d o che
1 i t a n a d e v e c o n d u r re e v in c e re la
g u e r ra c o n tro i te d e s c h i, b a c o n h a
p re c isa to la p o litic a d e i P a r tito C o ­
m u n is ta ita lia n o . l \ e i q u a d ro d r u n
la rg o tr o n te d e i p a r t i ti anL ituseisti,
o g g i 1 e sse n z ia le e g a r a n tire 1 u n ita
d e n e to r z e n a z io n a li, i l n o s tro p a e se
e in d e b o lito e n o n is p ir a lid u c ia a
ca u sa d e lia s itu a z io n e c re a ta s i: d a u n a
p a r te u n g o v e rn o ch e n o n n a a u to m a
p e ic h è n o n g o d e d e ll'a p p o g g io d e ile
g r a n d i m a s s e ; d a ll a u r a p a n e u n v a ­
sto m o v im e n to p o p o la r e o rg a n iz z a to
d a lle m a sse ch e n o n p a r te c ip a a iia
d ir e z io n e g o v e rn a tiv a , i p a r t i li a n tita s c ista , se n z a r in u n z ia r e a i lo ro p r i n ­
c ip i!, d e b b o n o d is c u te re s e ria m e n te
q u e s ta q u e s u o n e co n se n so d i r e s p o n ­
s a b ilità , p e r s ta b ilir e la b a s e u t u n
p ro g ra m m a m i l i ta l e e d e i p r o p rio
p r o g ra m m a n e l cam p o d e lla r in a s c ita .
L a d e tin iU v a e p u r a z io n e d e u a v ita
n a z io n a le d a l fascism o è ta c o n d iz io n e
e le m e n ta r e p e r la co n n o tili u e n a g u c i r a e la c o n d iz io n e p r im o r d ia le p e r la
r in a s c ita n a z io n a le . INon si p o n e l a
q u e s tio n e d i t a r e v e n d e tte e d i ta r e
la m o ra le , d i e lim in a re p e r e se m p io
d a l t ’e s e rc ito u ln c ia ii e s p e rti e ca p a c i,
a s so lu ta m e n te n e c e s s a ri p e r co n o u n e
t a g u e ir a . t u t t a v i a v i so n o d u e cose
d a c o n s id e ra r e : i l i l p a e s e è sta to
c o n u o tio su ri o r to d e lla c a ta s tro te e
n o n si p u ò p a s sa re s o tto sile n z io la
q u e s tio n e d e lle r e s p o n s a b ilità p e r
q u e s ta s itu a z io n e ; 2 ) s i d e v e c o n d u rre
e v in c e r e ta g u e rra c o n tro i te d e s c h i.
Un
messaggio
del
i l P a r tito C o m u n is ta d e v e a g ire
d ’a c c o rd o c o n i t P a r tito S o c ia lista e
a lle a lo co n tu tte le t o iz e a n tn a s c is te
u e l p a e s e . C o m p ito d e i p a r liti a n tila s c is ti: o tte n e r e t in te rv e n to e lte ttiv o
d e ll I ta lia c o n tro ta C e r m a m a ; a s s u ­
m e re la p a r te d i s p e tta to r i sa re u b e
n o n u n e r r o r e , m a UeJUtto. l i P a r tito
C o m u n is ta I ta lia n o d ev e in n a lz a re la
b a u u ie ia n a z io n a le b a d i l a a a i lascisiiio e d a i g r u p p i a l p o te r e , c r e o l i h a
a p p re z z a to g li s te r z i c o n g iu n ti d i lu tti
i lib e r a li e d e m o c ra tic i e d h a p o sto
in r ilie v o il c o n tr ib u to d i S fo rza
C ro ce.
l i P a r tito C o m u n is ta è u n P a r l i t i
p e r p u n c ip io r e p u b b lic a n o e a i m o ­
m e n to o p p o rtu n o p r o p o r r à la tr a s f o r ­
m a z io n e d e llo sta to ita lia n o i n R e ­
p u b b lic a d e m o c r a tic a ; m a n e l m o ­
m e n to a ttu a te o c c o r r e s o p ra s s e d e re
a ita s o lu z io n e d i q u e s ta q u e s tio n e .
L a cosa s a r e b b e d iv e rs a se si p o te s se
o tte n e r e la a b d ic a z io n e im m e d ia ta d e l
r e m a p o ic h é ciò si è r iv e la to im p o s ­
s ib ile , q u e s ta c irc o sta n z a n o n u ev e
e s se re d i o sta co lo a g n s lo rz t p e r t r o ­
v a re la u n ità . XNeila s u a d ic h ia ra z io n e
C re o li d ic e c h ia ra m e n te c h e la p r o ­
p o sta d e i P a r tito C o m u n is ta ita lia n o
p r e s u p p o n e i i r in v io d e l l ’a b d ic a z io n e
del re :
« i \ o i sia m o p e r tu tto ciò c h e r a f ­
f o rz a la lo tta c o n tro la G e rm a n ia e
s iirrn o
c o n tro
tu lio
r io
c h o
jin
in d e ­
bolisce ».
« INoi vogliam o — conclude la d i­
ch iarazione — che l ’esercito italiano
sia p o len te e grande, in g le si e am e­
ric a n i sono sbarcati n e i n ostro te rri­
torio p e r a iu ia ic i. INoi n o n 1arem o
n u lla cne possa p reg in u icarc ia loro
causa, ina vogliam o cne i esercito ita ­
liano com batta e vinca. Jt'er a&sicurare
il fu nzionam ento d el nostro esercito
e d elia n o stra M arin a n o n ci riv o l­
gerem o a p ro fesso ri e com m ercianti,
m a a g enerali ed am m iragli ».
com pagno
Ercoli
agli italiani della zona occupata
L a radio d i B ari ha poi diffuso un
messaggio del com pagno E rcoli al p o ­
polo ita lia n o d e lP lla lia invasa dai
tedeschi, di cui diam o il seguente
riassunto :
« G iunto a N apoli da pochi giorni
p e r p re n d ere il m io posto di lotta alla
testa del P a rtito C om unista Italian o ,
porto il m io saluto a V oi che offrite
e lo tta te , a i co m battenti p e r la lib e ­
ra zio n e e la rin ascita delta P a tria . So
che n o n è necessario sp en d ere p aro le
p e r descrivere l ’o rrib ile catastrofe n a ­
zionale che non h a e guali n e lla storia
d el nostro paese a voi che vivete ogni
giorno questa tragedia. O gni giorno,
ogni ora, voi v edete il sacro suolo
d ella P a tria calpestato, devastato, sac­
cheggiato d alle bande d i pred o n i h i­
tle ria n i, intriso del sangue di p a trio ti
e d i cittad in i in n o cen ti e re i soltanto
d aver preso le a rm i per ta P a tria e
la lib e rtà : voi assistete da a n n i agli
odiosi m isfatti fascisti, voi vedete gli
im m ondi re sid u i d el reg im e fascista
a l servizio del nem ico ag ire come car­
nefici d e ll’Italia.
D opo v e n t’a n n i d i schiavitù e di
prepotenze da p a rte d i u n uom o e di
un regim e em anazione d i interessi
a n tin azio n ali e negazione della P a ­
tria , oggi voi, ita lia n i della zona o c ­
cupata, potete v edere e toccare con
m ano, anche p iù degli ita lia n i che
sono q u i n e ll’Ita lia lib e rata , chi sia
l ’uom o e che cosa sia il re g im e a u ­
to ri della catastrofe paurosa n e l quale
il paese è 6tato p re cip ita to , chi sia
l ’ab bietto e venduto trad ito re, l ’im ­
m ondo G iuda che osa posare a cam ­
p ione di u n a p o litica di rifo rm e , p ro ­
prio lu i che ha rovinato l ’Italia, le
ha tolto p ane lavoro lib e rtà onore,
che l ’ha venduta ai tedeschi, a lle b a n ­
de h itle ria n e.
N oi guardiam o en tu siasti a ll’avan­
zata d e ll’E sercito Bosso che spinge la
G erm ania su it’orlo della definitiva ca­
tastrote. M a l ’Ita lia è i l nostro P a e ­
se, ta n o stra m adre com u n e; n o i d o b ­
biam o com battere p e r la sua lib e rtà
e il suo onore. P e r questo n o i d o b ­
biam o creare l ’u n ità di tu tti i buo n i
ita lia n i. A questo dovere p rim o rd ia le
non vi è p a rtito , g ruppo, classe so ­
ciale che possa so ttrarsi.
M i rivolgo in particolare a i lav o ra ­
tori d e lt’Ita lia occupata. Sbagliano co­
lo ro i q u a li riten g o n o che le ciancia
sulla socializzazione vi abbiano tra t­
to in ingan n o . Oggi gli o p erai d im o ­
strano la loro coscienza di classe e
]a loro coscienza n azionale da conte
rispondono a q ueste m anovre. A lla
vergognosa dem agogia fascista si r i ­
sp o n d e a colpi di fucile. E ’ com bat­
tendo in p rim a fila p e r la guerra di
lib erazio n e, è com battendo con tutte
le sue forze che la classe operaia
adem pie alla sua fun zio n e lib eratrice
e progressiva. Essa devo com battere
con tu tte le sue forze p e r u n a u nità
larga e so lid a di tu tte le forze nazio­
n a li p e r la guerra d i lib erazio n e. Sia­
m o favorevoli a tutto ciò che rafforza
questa g u e rra ; siam o co n trari a tutto
ciò che la indebolisce. G li sforzi del
nostro p a rtito sono in tesi ad o tten ere
che si crei u n a situazione p e r la quale
venga dato a voi a iu to n o n soltanto
m orale, m a m ateriale o concreto. V o­
gliam o affrettare il p iù possibile l ’ora
della lib erazio n e e che l ’Italia p a rte ­
cipi in m odo effettivo a lla guerra.
N elle file d ei p a trio ti vi è posto per
tu tti gli ita lia n i an im ati d a am ore per
il paese, d al desiderio di lib e ra rlo ,
da odio p e r il com une nem ico.
O rganizzare l ’u n ità di tu tte le forze
sane d ella nazione n e i C om itati di
L iberazione N azionale e sotto la loro
guida. L n ità dei p a trio ti arm ati per
ta lo tta, dei v olontari della lib e rtà.
D obbiam o trovare la v ia d e ll’u n ità e
la troverem o, l i giorno non è lontano
della nostra avanzata e d ella in su rre ­
zione nazionale contro i tedeschi. C o­
raggio, decisione, audacia n ella lotta.
N oi oggi riconquistiam o la lib e rtà ,
riscattiam o l ’onore d e ll’Italia che d e ­
ve to rn are e to rn erà ad essere lib e ra,
u n ità , in d ip e n d e n te , risp e tta ta : con­
dizione di questo è l ’un ità n ella lolla
contro l ’op p resso re.
M orte a ll’invasore tedesco e ai tra ­
d ito ri fascisti!
»aiuto a Ercoli
D opo 18 a n n i di «ilio i l com pagno
P a lm iro T o g liatti (E rcoli), capo del
nostro P a rtito , rie n tra in P a tria , in
te rrito rio lib e rato d a ll’invasore n a ­
zista, p e r in d ic a re a tutto il popolo
ita lia n o , n e l m om enti p iù tragico d e l­
la sua storia, in nom e d el P a rtito
C om unista, la via della salvezza.
T re n t’a n n i di m ilizia riv o lu z io n aria
e diciotto a n n i di in in te rro tta attiv ità
a l servizio d ella causa d e l p ro le ta ­
riato italiano e d elia classe o p e raia
m o n d iale contro la crim in ale d itta ­
tu ra fascista e le forze d e ll’im p e ria ­
lism o reazionario, alla testa d e tt'e roico P a rtito C om unista Italian o , con­
feriscono a l com pagno E rco li l ’a u to ­
rità p e r in v ita re tu tti i p a rtiti a n ti­
fascista e tu tte le forze del paese che
vogliono realm en te lo tta re contro i
tedeschi e contro i fascisti, a m et­
tere da p a rte o gni questione elle pos­
sa ostacolare la lo ro u n io n e e r ita r ­
dare q u in d i, con la lib erazio n e del
paese, il m om ento della rin ascita d e l­
la N azione ita lia n a.
E gli ha m ostrato il vicolo cieco in
cui sono e n tra te gradualm ente le fo r­
ze p o litich e d e ll’Ita lia lib e ra ta p e r la
esistenza colà di u n governo senza
a u to rità p erchè n o n gode la fiducia
d elle m asse p o p o lari, e di un vasto
m ovim ento p o p o lare facente capo ai
p a rtiti antifascisti, che n o n partecipa
alla vita governativa p e r la presenza
d el re e ha indicato n e llo seguenti
pro p o ste del P a rtilo C om unista Ita ­
liano il m odo di u sc irn e: 1) g arantire
l ’u n ità dei p a rtiti a n tifa sc isti; 2) r i ­
m an d are la q u e stio n e istituzionale
dello stato n e l dopoguerra in form a
dem o cratica; 3) fo rm are u n governo
nazio n ale su larg h e basi che pensi
alla organizzazione di u n p o ten te eser­
cito ita lia n o .
Ecco la via della salvezza.
Lo m asse lav o ratrici ita lia n e hanno
salutato con il p iù grande entusiasm o
il rito rn o d e l com pagno E rco li in
Ita lia ed acclam ato il program m a da
lu i esposto in no m e del P a rtito Co­
m u nista, n e l quale scorgono u n con­
trib u to decisivo p e r a b b rev iare, con
le loro te rrib ili sofferenze, q u e lle di
tu tte le n a z io n i; le forze sane e progrssive d el paese n o n m ancheranno di
dare tutto il loro appoggio p e r re a ­
lizzarlo.
L ’« U N IT A ’ » saluta n e l com pagno
E rcoli, che o ra può d irig e re in P a tria
il suo P a rtito , il P a rtito della classe
operaia ita lia n a, la sicura guida, che,
cresciuto a lla scuola di A ntonio Gram aci e tem prato a l fuoco d e ll’espe­
rien za del p a rtito di L en in e di Sta­
lin , c o n d u rrà il popolo ita lia n o , con
a lla testa la classe operaia, alla lib e ­
ra zio n e ed alla rin ascita dem ocratica.
Invito al Comitato di Liberaz. N azionale
d ell’Alta Italia di accettare le proposte
del Partito Comunista
L a d e le g a z io n e d e l P a r tito C o m u ­
n is ta ita lia n o lia p r e s e n ta lo a l im m u ­
talo u i L ib e ra z io n e i\a z io n a ie Ueti A ita l i a n a il s e g u e n te nivnO au ac ­
c o lla le io p r o p o s te l a n e a A a p o n u a i
ra p o u e l P a n i l o C o m u n is ta , c o m p a ­
gno c r e o l i .
Ce s u p e rio r i esig e n z e d e i p a e s e i m ­
p o n g o n o cu n o v a r e jiu n ie u ia ia u ie n ie
u n a v ia cl u sc ita a n a g ra v e situ a z io n e
n e n a q u a ie o g g i v e rsa i n a n a m c o n ­
se g u e n z a u n i o c c u p a z io n e le u e s ra e
u e n a p o litic a tii g u e r ra la s c is ta ch e
H anno n u o t t o l i n o s tro p a e s e a d u n
ra m p o d i u u lia g iia e re c a n o a i p o p o ro
i ta n a u o i n a u d ite so lte re n z e .
c e p r o p o s te d e i P a r tito c o m u n is ta
so n o u e u a te d a lia p re o c c u p a z io n e e
d u n a v o lo n tà d i p o lla r e i l p a e s e , il
p iu r a p iu a iu e u le p o s a te n e , r u o t i d a rla
ti a g ir a s itu a z io n e a ttu a le co n una
e n e rg ic a c o n d o n a d u n a g u e r ra d i l i ­
b e r a z io n e ch e a v v ic in i 1 o r a u e n a cacc ía la d e i te u e s c ln e u e n a n in e m a u ie iito d e i r e s id u i la s c ia ti v e n d u ti a l n e ­
m ic o .
i l r a d i l o C o m u n is ta v u o le ch e l ’ita lia to r n i a c o m u ie ir a le n a z io n i u n i­
te e ir s p c tta ie e ciò n o n e p o s s in n e
so n o n coll u n e u e u i v a p u ite c ip a z m H e
ilei p a e se m ia g u e r ra a iiu ia s u is ta u t
lu tti i p o p o n .
i l P a l i n o u o m u in s ta , eh d a « e m p ie
m esso a i u is o p r a u i tu tto ta n e c e s sita
u t u n e i i e i g i c a c o n u o n a u e n a q u e r ía
d i n u c í a z io n e n a z io n a le e ú m n u lla ,
n e n a ro lla , u i tu lle te l o iz e s in c e ra ­
m e n te a n u ia s c is ie e p a u 'io iu c n e e
cm iv u n ii u t n o n iu t e in v a n o a ^ p e n o
a n a c o m p re n s io n e e a ito s p i n t o n a ­
z io n a le d e i p a i t i l i a rie u u co n i q u a li
esso v u o le m a n te n e r e e r a iio r z a r e ia
p iu s tr e tta u n ita e c o n i q u a li esso
lia in c o m u n e i ’a s jiira z io n e a ita r a p id a
r ic o n q u is ta d e l l ’in d ip e n d e n z a e d e lta
l i b e r tà d e lla P a tr ia .
L a necessità di u n ’am p ia, riso lu ta
e decisiva partecip azio n e dell Ita lia
a lla guerra d i lib erazio n e a l fianco
d egli a lle ati dom ina tu tti i p ro b lem i
ed è condizione d e lta v ita e d e ll’av­
venire d el paese. O gni preoccupazio­
ne, p e r quanto co m prensibile, di o r ­
dine secondario, deve scom parire di
fro n te a tali su p rem e esigenze.
La via p e r rovesciare F a ttu a le si-
48
tu a z io n e e p e r d a r e a lla n o s tr a a z io n e
ta n e c e s s a ria a m p ie z z a c q u e lla d i
u n a p iu ta rg a untLà d e ll'u n ita d i lu tti
g u ita lia n i, se n z a a lc u n a e c c e z io n e ,
c n e v o g lio n o r e a lm e n te c o m b a tte re
c o n tro ì te d e s c h i e c o n tro i la s c ts ti;
u t u n a p iu ta r g a untLa m se n o a tta
q u a le li b lo c c o d e tte te r z e p o p o la r i
a d e r e n ti a l G o m ita to d i L ib e ra z io n e
iv a z io n a te sia t ’e ie m e n to d e cisiv o d i
p r o p u ls io n e e d i g u id a . B is o g n a così
c r e a r e u n e s e rc ito d i lib e r a z io n e n e l
M e z z o g io rn o e u n p iù vasto e s e rc ito
p a r tig ia n o n e l c e n tro e n e l se tte n t i i o u . INoi a n lila s c is ti, u n iti, d o b b ia ­
m o v o le re l 'im m e d ia ta c re a z io n e d i
u n g o v e rn o n a z io n a le c h e p e r ìa su a
fo rz a e p e r la su a d e c is io n e p o ssa i m ­
m e d ia ta m e n te v e n ir e in a iu to , eoli
a r m i e v iv e r i, a lle to r z e parL ig ian e
ch e si b a tto n o n e i t e r r ito r i o c c u p a ti.
G osi o p e i a n d ò n o i a g iie w o p e r ii
b e n e s u p ie m o d e i p a e s e e d a f fr e tte ­
re m o t o r à d e lta lib e r a z io n e d e i p o ­
p o lo ita lia n o .
INoi d o m a n d ia m o ch e i i C o m ita to
d i L ib e ra z io n e iN azio n ale e n t r i a b a n ­
d ie r e s p ie g a te n e l g o v e rn o d e lia n a ­
z io n e ; n o n v i u a u r a via p e r t a r e
Uscire ir p a e s e n a n a tra g ic a situ a z io n e
n e lla q u a ie sr tro v a a n tia r u ie n ie .
l-.U i.m m -
. V i t M . . •- ( . m i n
Ìli. b u l l »
c o n san g u e n e i su o i g io ito s i c o m b a t­
te n ti e c o n ia su a a z io n e p in t u r a , u n
m u lo e lle , c o m e c o m u n is t i, s m in o n e ­
ll
u t a u u iir a e a i.a
c iti
uel
p o lia te
it u z .o iiv ., b »
e s c i-
p a e s i a l l e a Li s i u p p i r a i a n u
UH o S i u p i e p i u
a
v iiiiu u a p p . g
giù a ita a v alla to n a ui m u ra .---li.
ina e sopraiiUiLo u popoio is u n u u
elle deve uure n p iu g iau u e tu c u lbuio p e r scacciare d lia n a i n n a s o ie
tedesco e ta peste lascista.
I t P a r tito C o m u n is ta ita lia n o p r o ­
p o n e ch e i i C. d . L . N . d e l l ’A lta I t a ­
lia , ch e r a g g ru p p a ta q u a s i to ta lità
d e tto f o rz e a ttiv e c o n tro i te d e s c h i e
c o n tro i fa sc is ti, c o n fe rm a n d o t a v o ­
lo n tà r ip e tu ta m e n te esp re ssa d i c o l­
la b o r a r e c o n tu tte l e f o rz e ch e v o ­
g lio n o e ffe ttiv a m e n te b a tte r s i p e r la
lib e r a z io n e n a z io n a le , d ic h ia r i c h e ia
n o n a b d ic a z io n e d e l r e n o n d e v e c o ­
s titu ir e u n o sta c o lo a l l a f o rm a z io n e
im m e d ia ta d i u n g o v ern o n a z io n a le
i n c u i tu tti i p a r l i ti a n tifa s c is ti e a n t i ­
te d e s c h i sia n o r a p p r e s e n ta li.
ore di sciopero generale politico a Forli
per la fucilazione di 5 giovani soldati
P opolo e contadini partecipano alla
vigorosa m anifestazione della classe
operaia - D im ostrazione d i donne d i­
nanzi alla sede d el T rib u n a le degli
assassini e al P alazzo della P refettura
U n co m izio al cim itero davanti alla
fossa d e i fu cila ti, colm a d i fiori - I
boia fascisti co stretti a ringoiarsi la
condanna a m orte già pronunziata di
altri 9 giovani.
Il p ro tetaria to di F o rlì che, con lo
sciopero di p ro testa dal 17 a l 19 del
feb b raio scorso, aveva im pedito la
fucilazione di dieci c ittad in i p e r l'u c ­
cisione d el fed erale fascista e aveva
costretto le a u to rità a to g lie re il d i­
vieto d i circolazione in b icicletta, ha
dato n e i giorni 27 e 28 m arzo nuova
pro v a d e lla sua m atu rità p o litica , del
suo spirito d i com battività, e della
re sp o n sab ilità che sente d i essere
l ’a vanguardia del popolo n ella lotta
contro i n azisti invasori e d i loro
scherani fascista insorgendo con uno
sciopero di protesta di 48 o re , contro
la fucilazione di 5 giovani che, a rru o ­
lati p e r fo rza n e ll’esercito d el diso­
n o re , avevano a b bandonato la caserm a
con m o lti a ltri com pagni, e im p e ­
dendo la fucilazione di a ltri 9.
N ella serata di v en erd ì 24 m arzo
p e r la città si spargeva la voce che ii
T rib u n a le degli assassini fascisti ave­
condannato a m o rte e im m ediata-
m en te fatto fu c ilare i cinque giovani.
11 fatto riceveva conferm a i l giorno
dopo, suscitando in tu tti gli stra li d e l­
la popolazione, e speciaimenLe fra
gli o p erai d elle fa b b ric h e, g randissi­
m o sdegno. Si diceva in o ltre che gli
assassini fascisti si preparavano a m as­
sacrare, p e r lo stesso m otivo, diversi
a ltri giovani.
L a F ederazione C om unista c il Co­
m itato o p eraio di agitazione, in te rv e ­
nivano im m ed iatam en te con u n m a ­
n ifesto ag li o p e ra i ed alla po p o la­
zione, denunciando l ’a tro ce crim ine
fascista e proclam ato lo sciopero d i
p ro testa d i 48 o re .
« Basta con sangue; liberate i giovani
d e te n u ti! ».
L ’appello allo sciopero veniva ac ­
colto d alla m assa operaia e dal popolo
d i F o rlì con ferm ezza e decisione e
il lu n e d ì 27 m arzo a lle o re 10, se­
condo le disposizioni del C om itato
Segreto di A gitazione gli o p e rai a b ­
bandonavano le fab b rich e.
Lo sciopero è totale. V i partecipano
al com pleto le o p e raie d ella M angelli,
1800 ; la B attistin i, 700 operai ; la B a r­
i l e t t i , 500; la F u rla n in i, 350; la
B ecchi, 300; la B e n in i, 300; la F u ­
m isti, 120; la B on d i, 200; la C aproni,
200; Z anotti 100 e tu tti gli a ltri p ic ­
coli sta b ilim e n ti della città. Signifi­
cativa la partecip azio n e com patta allo
sciopero dei 500 ad d etti alla T odi.
P iù di 6.000 o p e rai scendevani così
in lo tta p e r pro testare contro i c ri­
m in ali fascisti.
A gli operai si affiancava la quasi
totalità degli artig ian i delia città m en ­
tre i contadini di quasi tu tte le fra ­
zioni di F o rlì sospendevano il lavoro
d ella cam pagna p e r solidarietà con gli
operai della città.
A bbandonate le fabbriche, gli ope­
ra i, con le d onne alla lesta, si d iri­
gono verso la caserm a « F erdinando
di Savoia », ove il giorno p rim a aveva
avuto luogo l ’esecuzione dei cinque
giovani e ove era riu n ito il T rib u n a le
degli assassini p e r giudicarne a ltri
nove.
C entinaia di operaie e popolane g ri­
dano in faccia ai fascisti ed agli u f­
ficiali arm ati dinanzi alle po rte della
caserm a: « Basta col sangue! V oglia­
mo finirla coi tedeschi! L ib e rate i
giovani d e tenuti! ».
I boia m ussoliniani m inacciano di
fa r fuoco m a le d onne ra ddoppiano
le in v ettive: essi sparano per im p a u ­
rire le d im ostranti, m a queste non
cedono. U na donna è fe rita. La m a­
nifestazione si p ro trae p e r o ltre
u n ’ora, violenta. I d im ostranti si d i­
rigono q u in d i al palazzo della p re ­
fettura dove la m anifestazione si r i ­
pete.
fu cilati l ’appello esprim e la sua so li­
d arietà dicendo loro che il popolo
annovera le giovani vittim e fra gli
e ro i caduti p e r la P a tria e riafferm a
la decisa volontà di essere degni del
lo ro sacrificio che non è stato in ­
vano ».
La vigorosa e unanim e protesta del
popolo di F o rlì e da dim ostrazione
dinanzi alla C aserm a « F erd in an d o di
Savoia » dove sedeva il trib u n a le d e ­
gli assassini hanno valso a fa r r i n ­
goiare ai boia fascisti la sentenza di
m orte già p ro n u n z ia ta contro a ltri
nove giovani ed a so stitu irla con con­
danne variab ili dai 5 ai 14 anni di
carcere.
T u ti gli a rre sta ti d u ra n te lo scio­
pero venivano rilasciati.
La risposta della classe operaia agli
assassini.
« Assassini, assassini! ».
l i C om itato di L iberazione N azio­
n ale l'io i ¡ia una la lanciava un appello
d ai titolo « A ssassini, assassini ! » in
cui invitava il popolo rom agnolo a
risp o n d e re a l terro re dei b a n d iti fa ­
scisti accentuando la lo tta contro l ’o­
dioso e odiato stran iero e contro chi
io serve e lo appoggia. « D ebbiam o
proteggere i n o stri giovani — prose-
Con questo titolo il Com itato se ­
greto di agitazione lanciava un m anitesto con il quale ordinava agli operai
la rip resa del lavoro per m ercoledì
29 m arzo.
« R om agnoli! — d ice l ’appello - La classe o p e raia ha indicato ancora
u n a v olta la via d a seguire: U nione
e lo tta, coraggio e sacrificio !
Così soltanto si opera per la lib e ­
razione d ella P a tria p e r l ’avvenire di
giustizia cui Lutti aspiriam o. N on è
p iù l ’o ra d elle vane chiacchiere, è
l ’o ra d e ll’a zio n e: Solo i fa tti contano!
La classe operaia, che in questa lo t­
ta suprem a si è posta a ll’avanguardia
d i tutto il popolo ita lia n o , deve sen­
tire atto rn o a sè l ’appoggio in c o n d i­
zionato di tu tta la popolazione ».
R ivolto agii stu d e n ti, professionisti,
com m ercianti, im p ieg ati, contadini,
l ’appello pro seg u e:
« A ltro ba tta g lie si avvicinano, tu tti
dovrete p a rte cip a rv i, cessando ogni
vostra a ttiv ità , su ll’esem pio del lav o ­
ra to re operaio.
Solo p o rtando u n p ro p rio c o n tri­
buto a lla com une causa si acquisterà
il d iritto di cittadinanza n e ll’Italia li­
bera d i dom ani.
O perai ed o p eraie ! — conclude l ’a p ­
pello — La vostra azione Ila d im o ­
strato ancora u n a v o lta quale posto
voi occupiate n ella lo tta per la lib e ­
razione nazionale.
" A voi, d u n q u e , va oggi il plauso e
la riconoscenza d i tu tti coloro che,
a l cospetto d ella p resente servitù,
anelano a ll’in d ip en d en za d ella P a tria .
A voi, so p rattu tto , o p e raie, che ave­
te dim ostrato si alto spirito di lo tta
o di patrio ttism o il plauso e la riconoscenza d egli italian e.
Siate vigili, p ro n ti a rip re n d e re la
lo tta quando questa si im p o rrà ».
Le vittim e d e ll’atroce crim in e coni-
via dell onore che è quella di in q u a ­
d rarsi n e lla nostra gloriosa B rigata
G arib ald i ». A lle m am m e dei cinque
D ino D egli E sposti, T o n in o D egli
E sposti, A gostino L o tti, M assim o Fan­
tin i e G iovanni V aigiusti.
Pellegrinaggio d i popolo al cim itero.
P er tu tto t i p o m e rig g io m ig lia ia di
d o n n e , sp e c ia lm e n te p o p o la n e , si r e ­
can o a l c im ite ro , sfilan o d in a n z i a llo
fo sse d e i g io v a n i a s sa s sin a ti, g e tta n ­
d o v i d e i lio ri. U n a d o n n a p e r o l t r e
c in q u e m in u ti h a p a rla to a lle p r e s e n ti,
sp ie g a n d o il sigm U calo d e llo sc io p e ro
e m e n a n d o le a r im a n e re v ig ili p e r
im p e d ire n u o v i m assa c ri.
A u to r ità e p o liz ia si d av an o a lla
lo ro o p e r a d i p ro v o c a z io n e e d i i n t i ­
m id a z io n e . V e n iv a d is tr ib u ito u n m an u e s io ch e in v ita ta g li o p e ra i a n o n
aU D am lonarsi a d « a tte g g ia m e n ti i n ­
c o n s u lti » e m in a c c ia v a l a c h iu s u ra
u e g n s ta b ilim e n ti a te m p o in d e te r m i­
n ato »e n Za m a rz o n o n si to sse r i ­
p re so i l la v o ro . IN um erosi a r re s ti v e ­
n iv an o l a tti d i g io v a n i o p e r a i, i p iù
a ttiv i e b a tta g lie r i.
M a m in a c c e , v io le n z a e i n t i m id a ­
z io n e o tte n e v a n o l ’e tte tto o p p o sto .
Per una più stretta unione dei popoli
italiano e jugoslavo nella lotta contro
il comune nemico
Un Ordine, d el G iorno d el C .d .L .N .
d e ll’A tta Italia.
In u n a delle sue u ltim e sedute il
C .d.L .N . d e il l ta i ia se tte n trio n a le ha
votato un o rd in e d el giorno in cui
« rite n u to che la lo tta che i p a trio ti
ita lia n i stanno coduncendo p e r la l i ­
berazione d ei suolo italiano dalla d o ­
m inazione tedesca coincide n e i suoi
fini con q u ella che eroicam ente com ­
battono i p a trio ti jugoslavi contro
l ’occupazione tedesca delia loro P a ­
tria , afferm a la necessità d i u n a p iù
stre tta collaborazione ir a i due m o ­
vim enti di lib erazione p e r la in te n ­
sificazione d ella lo tta che deve p o r­
tare alla vittoria sul com une nem ico
tedesco ».
L ’O rd in e d e l G iorno, dopo essersi
richiam ato alle lo tte sostenute dal p o ­
polo italian o e dai p opoli slavi p e r
lib e ra rs i dal giogo degli A bsburgo,
constata che « la crim inosa politica
fasciata di aggressione e di snaziona­
lizzazione, come ha portato alla r o ­
vina l ’Italia — ign o ran d o n e e falsan ­
done la tradizione e la m issione sto ­
rica di intesa e di collaborazione coi
popoli lib e ri, ha anche creato gravi
e dolorose ra g io n i d i contrasto fra il
popolo italiano ed il popolo ju g o ­
slavo ; proclam a che la lib e ra e a u ­
tentica volontà del popolo italiano —
di cui il C .d.L .N . sa di essere effet­
tiva espressione che si dim ostra a ttra ­
verso la lotta contro il nazifascism o
— esige che vengano rad icalm en te
elim in ate le conseguenze della p o li­
tica im perialistica del fascism o ; e in ­
via p ertanto l ’espressione del suo sa ­
luto e della sua solidarietà a i p a ­
trioti jugoslavi che lottano p e r la l i ­
berazione della loro p a tria, ric o n q u i­
stando così l ’u n ità nazio n ale ».
L ’O .d.G . auspica u n a im m ediata
p iù stretta intesa col G overno di L i­
berazione del M aresciallo T ito ai fini
di u n a necessaria coordinazione d elle
operazioni m ilita ri p e r il ra g g iu n g i­
m ento degli scopi com uni, e che si
addivenga fin d ’ora ad u n a concreta
ed in tim a intesa fra i due p o p o li che,
m en tre costituirà u n im pegno re c i­
proco di intensificare la lo tta contro
i com uni nem ici, stab ilirà le basi di
u n accordo p erm an en te per il m o ­
m en to d ella pace che perm etterà il r e ­
golam ento d elle questioni p e n d en ti in
uno spirito di giustizia e di risp etto
d elle risp e ttiv e u n ità nazio n ali, te ­
nendo conto d ella volontà che i p o ­
p o li e sp rim e ran n o e d elle v itali n e ­
cessità d e i due paesi, col ferm o p ro ­
posito di u n a fattiva collaborazione
alla p iù vasta costruzione di una l i ­
bera e concorde E uropa che l ’in d o ­
m an i di q uesta tragica guerra deve
p o rre a tu tti i po p o li com e dovere
categorico ».
Indipendenza, libertà e integrità
territoriale garantite dall’ URSS
alla Rumenia
Le A rm ate Sovietiche d e ll’U craina,
dopo avere con lo sfondam ento in
pro fo n d ità su fu tto il fro n te m erid io ­
nale sbaragliato, inseguito, accerchia­
to e d istru tto gli eserciti n azisti, sono
p e n etrate, forzando il P ru th , in te r ­
rito rio R um eno. E ’ questo il prim o
pun to in cui l ’E sercito Rosso, ra g ­
giungendo le fro n tie re d e lla P a tria ,
le varca, pen etran d o n e l te rrito rio di
u n a ltro stato.
11 com pagno M olotov, C om m issario
d e l Popolo a g li E steri, p e r sm entire
an co ra u n a volta i b a n d iti h itle ria n i
ed i lo ro vassaRi, che vogliono co­
strin g ere i p o p o li rilu tta n ti a svenarsi
e a p re cip ita re n e ll’abisso, agitando
lo spauracchio del bolscevism o e d if­
fondendo l ’infam e calunnia d e ll’« im ­
p erialism o rosso », h a dichiarato, a
nom e del governo d e ll’URSS, che la
A rm ata R ossa, la qu ale h a l ’ordine
di in seg u ire il nem ico finp alla ro tta
finale e alla capitolazione, penetrando
in te rrito rio rum eno risp e tte rà la co­
stitu zio n e politica e la stru ttu ra so­
ciale d ella R u m en ia , m en tre il go­
verno d e ll’URSS n e garantisce l ’i n ­
tegrità te rrito ria le en tro i confini sta­
b iliti fra i due stati p rim a d e ll’ag­
gressione d el giugno 1941.
Fronte p a rtig ia n o
N e ll’ultim o num ero d e ll’« U n ità »
e p iù estesam ente n ella « N ostra lo t­
ta », riassum endo la relazione del C o­
m itato Segreto di A gitazione per il
P iem onte, la L om bardia e la L iguria,
sullo sciopero generale del l°-8 m a r­
zo, abbiam o dato notizia del grande
co n trib u to che i partig ian i e special­
m ente i distaccam enti e le gloriose
brig ate d ’assalto G a rib ald i insiem e
con i G ruppi di A zione P a trio ttic a
(Gap) diedero al grandioso m ovim en­
to della classe operaia N on starem o
q u in d i a rip o rta re dal B o llettino n . 8
del « C om battente » le vigorose azio ­
ni c om piute dalla 4a B rigata di as­
salto G aribaldi « Cuneo » ; nè quelle
dei distaccam enti p a rtig ian i della V a l­
le di Lanzo in appoggio allo sciopero,
nè rip etere m o l ’elenco delle b rilla n ti
a zioni svolte dai p a rtig ian i e dai Gap
alla vigilia e d u ran te lo sciopero con­
tro le vie di com unicazione nem iche
con la d istruzione di tre n i, a utom ez­
zi, re ti telefo n ich e e telegrafiche nel
V eneto, n e ll’E m ilia e nella Toscana.
Ci lim iterem o perciò a riassum ere
dal « C om battente », le n o tiz ie r i ­
guardanti l ’attiv ità partig ian a delle
scorse settim ane non conosciute dai
nostri le tto ri.
Paesi occupati, presidi n em ici attac­
cati e d istru tti, d istrib u zio n e di v i­
veri e in d u m e n ti alla popolazione.
perm ise ai tedeschi di sfuggire al
com pleto annientam ento ; rim asero uc­
cisi 12 ted esch i; n um erosi furono i
fe riti; 6 p a rtig ian i m o rti e 4 civili
uccisi. I p a rtig ian i hanno poi occu­
palo il giorno dopo il paese d isa r­
m ando i c ara b in ie ri, li 15 fe b b ra io a
B ologna un ordigno esplode nel Co­
m ando tedesco: 5 fe riti di costoro. Il
22 u n altro ordigno esplode a F irenze
n ella caserm a d ella m ilizia, il 25 a
Bozza le case del fascio e ad Im ola il
dopolavoro vengono fatti saltare. A
C hiulano (Piacenza) scontro con un
re p arto della G .N .R .: uno squadrista
ucciso. In V alsesia il 9 m arzo forze
della m ilizia attaccano nuovam ente i
distaccam enti della V I B rigata d ’Assaldo G a rib ald i: 14 m iliti u ccisi; F U
i tedeschi tentano di nuovo di avvici­
narsi alle nostre b a si; sono arrestati
dal fuoco delle nostre a rm i e da d i­
struzioni di p o n ti e di strad e: 4 m orti
tedesebi. D egli aeroplani hanno b o m ­
bardalo i nostri distaccam enti: uno
d i'e s s i'è stato a bbattuto dal fuoco di
una m itra g liatrice antiaerea.
P rigionieri politici liberati - P rodu­
zio n e di guerra sabotata.
A F iren ze un detenuto politico è
stato lib erato d a u n gruppo di p a r­
tig ian i. A Santa F io ra , con l ’a p p o g ­
gio d ella popolazione, sono stati l i ­
b e rati tre re n ite n ti alla lev a ; il 25 a
L userna u n p artig ian o fe rito , p ia n ­
tonato a ll’ospedale è stato lib e rato da
un gruppo di com pagni; analoga l i ­
berazio n e ha avuto luogo a T o le n ­
tino. Il 26 presso M addalena, sulla
C uneo-T orino è ferm ato u n treno che
trasportava dei deten u ti p o litici che
venivano lib e ra ti. A B ellisio Solfare
((Pesaro) la raffineria di zolfo, com e
la m in iera di C abenardi, è stata p a ­
ralizzata a tem po in d ete rm in ato . In
V al di Susa a tre rip rese e in qu attro
p u n ti diversi sono fatti saltare i pali
d e ll’alta tensione. A Collegno è d i­
stru tto il m acchinario di un calzatu­
rificio che lavorava p e r i tedeschi e
sono state sequestrate parecchie cen­
tin a ia di scarpe.
L ’11 efb b ra io a F iren ze, 4 bom be
in ce n d iarie sono lanciate n e lla ca­
serm a della gendarm eria tedesca, in ­
cenerendo 4 a u to c arri e 2 auto. N ella
p rim a q u in d ic in a di fe b b ra io , in p ro ­
vincia di M acerata, i distaccam enti
d ella V B rigata d ’assalto G aribaldi
(M arche) hanno attaccato e disarm alo
i p re sid i della G .N .R . di S erravaiie,
P ieve B evigliana, Pieve T o rin o , Pieraco e F iu m in a ta. Il paese di b a n G inesio è stalo occupato p e r alcune o re ;
p arecchi fascisti sono stati uccisi, il
grano degli am m assi è stato d is tri­
b u ito alla popolazione. A C am erino
è stata o ccupata la caserm a d ella M i­
liz ia: u n m ilite ucciso. C antiano e
Piebicco sono state occupate: giusti­
ziati i fascisti, disarm ali ì c arab in ieri,
M orte ai tedeschi ed ai fascisti ■ Spie
d istrib u iti viveri alla popolazione. 11
e grassatori g iustiziati.
13 feb b raio a Negoio (V ai d ’Ossola)
ing en ti forze tedesche e fasciste a t­
I l 21 feb b raio a R ev in e Lago (T re ­
taccano u n distaccam ento di p a rtig ia ­
viso) il colnnello P erico servo dei
n i che si d ifen d e ero icam en te c au ­
tedeschi e il 26 a P ozzuolo (U dine)
sando a l nem ico circa 70 m o rti; 15
il segretario fascista sono giustiziali.
d ei n o stri uccisi. I n scontri sulle alIl 7 m arzo a C astelfranco V eneto un
■ttiira del Vurbano -jesa. r-Cl'L' - 5 - l f - . - b rig ad iere —tfeRtir-GiN^R. è uroiao. A;
deschi, il 17 feb b raio da u n distac­
M uggia il 4 m arzo è giustizialo uno
cam ento della V I B rigata di Assalto
squadrista. A M ilano il 19 feb b raio
G a rib ald i (V alsesia) è attaccato il
il cen tu rio n e d ella G .N .R . in g . C onti,
presidio d ella G .N .R . di V ogogna: 2
il 20 lo sq u a d rista E ttore sono g iu sti­
fascisti uccisi e 6 c attu ra li. 11 20 ed
ziati. I l 15 m arzo u n a G .N .R . viene
il 24 febbraio e d il 10 m arzo i te ­
fe rita. N el m ese di feb b raio in Vaideschi h anno tentato di accerchiare i
sesia vengono giustiziate com plessiva­
distaccam ente delia II B rigata d ’Asm ente 15 sp ie ; n ello stesso periodo
salto G arib ald i (B iella) p e rdendo 49
13 sono fu c ilate n el b ie lle se ; p iù un
m o rti e una se tta n tin a di fe riti se n ­
colonnello ed u n capitano d e ll’O.V.
za riu sc ire n e l lo ro in te n to . Da p arte
R .A . uccisi e d il loro a iu ta n te fatto
nostra, 10 m o rti, 3 fe riti e alcuni d i­
p rig io n ie ro . I l 17 feb b raio sulla stra ­
spersi.
da di Cossato u n eroico com m issario
N ella seconda q u in d ic in a di fe b ­
di un D istaccam ento d ’Assalto G a ri­
b raio i p a rtig ian i delle V alli di L an ­
b aldi p rim a di m o rire fred d a col suo
zo hanno svolto una intensissim a a t­
m itra 5 tedeschi. Il 10 m arzo a B iella
tività. A R evello i p a rtig ian i a rrin ­
u n a S.S. ita lia n a è giustiziana; il 27
gano i giovani di leva, in citan d o li a
feb b raio a T rin o u n a G .N .R . giusti­
n o n presen tarsi ed a a rru o la rsi n elle
z ia ta; n e lle valli di Lanzo l ’8 fe b ­
file dei distaccam enti G arib ald i, il
b raio il segretario c la segretaria del
che m olti fanno seduta stante. R ito r­
fascio d i San M aurizio sono g iu sti­
nando alle basi questi stessi p a rti­
ziati, dosi il 16 due spie e uno squa­
giani catturano u n ’au to tedesca, u c ­
d rista ; il 20 il tenente colonnello dei
cidendo due agenti della G estapo, uno
carabinieri F io re ed il 26 alle d u e
d e ll’O .V .R .A , o fanno p rig io n iero un
spie. A F orno C anavese m iliti della
ufficiale dei c ara b in ie ri che era con
D icat sono stati disarm ati e fatti p r i­
loro. A Sam pevro viene occupato il
gio n ieri. A B ussoleno sono stati giu­
fo rte B egetto, d isarm ati i c ara b in ie ri,
stiziati uno sq u ad rista e d u n a spia,
è im possessatisi del m ateriale che vi
ad A lsese due grasstori ed a Condove
fera. N ella stessa V al V araita u n ’a ltra
due sp ie ; in V al Sangone 4 sp ie e
o perazione p ro c u ra ai p a rtig ian i u n
a ltre 3 n ella zona di B arge. A R u ­
a b b o n d an te m ateriale bellico. 11 25 e
ffiana sono giustiziati 4 fascisti e una
il 26 feb b raio i p a rtig ian i attaccano
spia a L im one.
G aressio (C uneo) dove una com pa­
11 2 m arzo a D ruento è giustiziato
gnia tedesca e ra in te n ta a saccheg­
il com m issario del fascio B onalia ed
giare il paese e a m assacrare gli a b i­
a P ia n ic i (C uneo) sono uccisi in com ­
tan ti. Solo l ’a rriv o di ing en ti rin fo rzi
battim ento 3 sq u a d risti e a ltri 3 sono
fe riti. A T o rin o un o rd ig n o esplode
n e ll’albergo G enova uccidendo 6 u f­
ficiali tedeschi e feren d o n e parecchi
a ltr i; 18 febbraio un o rd ig n o esplode
in u n vagone ferro v iario riservato ai
tedeschi: u n m orto e vari fe riti. Il
16 feb b raio , in corso V itto rio , 2 fa ­
scisti sono giustiziati e due fe riti. Il
20 una spia segue la stessa sorte e il
22 a colpi d i m itra su di u n tram di
via N izza vengono giustiziati 2 sq u a ­
d risti. A G enova il 2 m arzo un b r i­
gadiere di P . S. è ucciso ed un m a ­
resciallo ferito da u n p a trio ta che
volevano a rre sta re . A B ologna il 17
feb b raio è ferito il fascista D ucali e
viene com pletam ente distru tto il n e ­
gozio d i uno squadrista a colpi di
bom ba. Il 24 uno squadrista è g iu ­
stiziato a P a rm a. A San G iorgio in
P iano il 1° m arzo sono giustiziati 3
m iliti e fe riti 6 e il 3 un a ltro m i­
lite è giustiziato ed un altro è ferito.
Il 4 a B ologna uno sq u a d rista è giu­
stiziato. In febbraio, nel G rossetano,
vengono giustiziate 4 spie e lo squa­
drista G atone. A F irenze il 30 gen­
naio u n o rdigno esplode alla P ergola
d u ra n te una riu n io n e fascista; diversi
fe riti; il 31 u n tedesco è u cciso; il
1° feb b raio u n a sentinella fascista è
uccisa; I T I u n a bom ba esplode in
u n postrib o lo riservato ai tedeschi.
N um erosi m o rti e f e riti; il 18 sono
giustiziali uno squadrista e suo fi­
glio, ufficiale della m ilizia ; il 24 u c ­
ciso u n ufficiale tedesco e un fascista
il 27. Il 29 una bom ba viene lanciata
contro 4 tedeschi: m o rti e f e riti; e,
infine, lungo il m u rag lien e , è fracas­
sata con una bom ba una m acchina te ­
desca: 2 ufficiali uccisi e uno ferito .
A Pesaro due tedeschi sono fe riti e
a P o ssom pbrone u n c arab in iere fa ­
scista. Ad A ncona un com andante dei
vigili u rb a n i fascista è uccisa; a O stra
u n colonnello ed u n m aggiore te ­
deschi sono uccisi. A Jesi un triu m ­
viro fascista è giustiziato, a Sarnano
uno squadrista e in provincia di T e r­
ni u n federale, un graduato della m i­
lizia e d una spia seguono la stessa
sorte. A R om a il 5 m arzo u n allievo
ufficiale d ella m ilizia è giustiziato e
parecchi a ltri sono fe riti.
D ue nuove B rigate d ’assalto G ari­
baldi in linea.
I distaccam enti p a rtig ian i d ’assalto
G aribaldi di B ologna e provincia del
m odenese e di Im ola p e r la forza
ra g g iu n ta <■ la c o m b a ttiv ità d im o s tra ta
sono degni di essere co stituiti in B ri­
gata e form are la B rigata d ’assalto
n . 7 (Tlologna).
A nche i distaccam enti d ’assalto G a­
rib a ld i d ella R om agna hanno a cq u i­
stato, attraverso n um erose e audaci
azioni di guerriglia, consistenza ed
effettivi tali da re n d ersi degni di es­
sere prom ossi a B rigata d ’assalto G a­
rib a ld i: la n. 8 (R om agna).
D O N N E D ’IT A L IA !
H itle r ci vuole strap p are d alle n o ­
stre case p e r m andarci a m o rire in
G erm an ia. R isopndiam o con le agi­
tazioni, le ferm ate di lavoro, con lo
sciopero e con le dim ostrazioni di
stra d a a lle sue cartoline-precetto.
La popolazione è con noi in questa
nostra difesa. Seguiam o l ’esem pio di
resistenza e di rib e llio n e delle donne
degli a ltri paesi occupati d a i nazisti.
N on u n a donna ita lia n a deve a n d are
in G erm ania a fab b ricare d elle a rm i
che i tedeschi usano in Italia contro
i p a trio ti ed i lav o rato ri! N on u n
gram m o di esplosivo p e r q u e lli che
fucilano i n o stri figli!
La n o stra lo tta e la solidarietà n a ­
zionale salveranno noi ed il paese
d alle p repotenze n aziste e fasciste.
Da u n m anifesto dei « G ruppi di
difesa della donna e per l ’assistenza
ai c om battenti della libertà ».
Tutto per la guerra di Liberaz. N azionale
La costituzione del nuovo governo nell’Italia liberata con la partecipazione
dei sei partiti antifascisti del C. di L. N.
Presidenza ed Esteri : Badoglio
Esercito, A viazione e Marina : conservano gli attuali titolari
À g li Interni, alle C om unicazioni e al Lavoro : Dem ocratici cristiani
A lle Finanze e alla Giustizia : esponenti del Partito di Ricostruzione Liberale
A ll’Istruzione e ai Lavori Pubblici : Partito d ’À zio ne
A ll’A gricoltura : un Comunista
C roce, Sforza, Di Rodino e Togliatti (Ercoli) : M inistri senza p o rtafoglio
Con io guida del nuovo governo democratico di guerra e stretto
attorno al Comitato di Liberazione Nazionale, il Popolo italiano
intensifica la lotta per scacciare i tedeschi e sterminare i fascisti
Il nuovo governo all'opera
L ’iniziativa d el Capo d e l nostro
P artito, com pagno T o g lia tti, p e r la
creazione d i un governo dem ocratico
d i guerra che, basandosi su i partiti
antifascisti, com prenda anche le fo r­
ze m onarchiche e badogliane disp o ­
ste a lottare contro la G erm ania h i­
tleriana, a fianco d elle N a zio n i U n i­
te, è stata coronata da successo.
I l senso d i sollievo che quella in i­
ziativa aveva prodotto in tu tti gli
strati d ella popolazione, la soddisfa­
zio n e con cui la co stitu zio n e d e l n u o ­
vo governo è stata accolla r lo s p i­
rito d i rinnovato en tu sia sm o e di
com battività che ha suscitato, sono
espressi dai v o ti d i adesione ed ap­
poggio em essi dagli organism i d i lo t­
ta d el popolo della parte d ’Italia oc­
cupata dai nazifascisti. P rim o fra tu t­
ti i C .d .L .N . d e ll’Italia d e l N o rd , a
salutare l ’iniziativa d el nostro P ar­
tito , e a inviare, le fo rze sane e vive
d e l paese ad appoggiarla, è stato q u e l­
lo d i C uneo; ed è naturale perchè
proprio in quella provincia, dall in ­
d om ani d e ll’8 settem bre agiscono fo r ­
m a zio n i partigiane, richiam antisi, al­
cune al C .d .L ÌN ., altre a B adoglio
e d alla M onarchia che non sem pre
hanno com binato i loro sforzi ,non
concordando i loro criteri d i lotta.
C ’è v o lu to lo sciopero generale di
m arzo e la bestiale ferocia d e l n e ­
m ico a m andare all’aria tu tti i ten ­
ta tivi d i esso per infiltrarsi, disgre­
gare e peggio, m ettere le unc contro
le altre queste fo rm a zio n i; c’è voluta
la collaborazione e la fraternità d ’ar­
m i im posta dalla furia devastatrice e
sanguinaria d ei nazifascisti a stabilire
q u e i rapporti facili a creare qu andò
c o m u n e è l ’ob b ieltivo della lotta. E
solo così è andata a vuoto l’ultim a
gra n d e azione d i rastrellam ento che,
annunziata da P opolini al C onvegno
d i C uneo, m inuzio sa m en te . allestita
con speciali reparti di S .S . italiane e
tedesche, preceduta da selvaggie re­
pressioni e d istru zio n i di villaggi, non
solo non ha intaccato la consistenza
e la com battività d elle fo rm a zio n i par­
tigiane non solo ha rinfocolato l ’odio
antited esco e antifascista d i quelle p o ­
polazione, m a ha creato le prem esse
per la fu sio n e d i tu tte le fo rze par­
tigiane della regione, per la costitu­
zio n e d i un loro C om ando unico.
Il 22 aprile era il C .d .L .N . d e l­
l ’A lta Italia a prendere posizione a
fa vo re d el n uovo governo, prom etlen-
dogli appoggio incondizionato e c h ie ­
dendo aiuto per sviluppare la guerra
d i liberazione in questa parte d el
paese; seguiva il C .d .L .N . della re ­
gione V eneta, che faceva proprio il
voto d i quello d e ll’A lta Italia. I n ­
tanto n e lle fabbriche erano i C o m i­
tati clandestini d i agitazione a salu­
tare con v iv o entusiasm o la fo rm a ­
zio n e d el nuovo governo e ad in v i­
tare tu tti i partiti a n tifa sc isti e tutte
le fo rze sane del paese ad appoggiar­
lo e a secondarne gli sforzi.
C osì, m esse da parte p e r ora le
q u istio n i che d ividevano le fo rze che
pure erano anim ate dallo stesso o b iet­
tivo d i tolta, la liberazione d e l paese
dai nazifascisti, tu tti i partiti si sono
com penetrati della urgente necessità
d i dar vita ad u n governo efficiente
e il popolo italiano dopo tanti m esi
ha fin a lm en te u n potere in cui è d i­
retta m en te rappresentato.
L ’ansiosa aspettativa d i tutto il p o ­
polo per l ’azione d e l nuovo governo
è stata soddisfatta dalla dichiarazione
che le radio d e lle N azioni A llea le
hanno fa tto conoscere e che contiene
u n program m a aderente p e rfetta m en ­
te alla realtà d el m o m en to e capace
di risollevare il paese ridandogli, con
la creazione di un fo rte esercito na­
zionale, fiducia e dignità.
La dichiarazione proposta dai m i­
n istri senza portafoglio, cioè dagli
esponenti d ei partiti antifascisti d el
C .d .L .N ., approvata da tu tto il C on­
siglio, contiene i seguenti tre p u n ti,
l ’uno in tim a m en te connesso agli altri,
c io è : 1) che sarà dato il m assim o sv i­
lu p p o per il c o n tributo italiano alla
guerra a fianco d elle N a zio n i U nite;
2) che per elim inare le fo rze che p o ­
trebbero sabotare lo sforzo bellico,
verrà intrapresa una rigorosa e estesa
epurazione degli organi burocratici e
am m in istra tivi da tu tti gli elem en ti
fascisti, n el più breve tem po possi­
b ile ; 3) per potenziare lo sforzo b el­
lico e sollevare le popolazioni, si c u ­
rerà il ripristino d elle com unicazioni
e la ricostruzione industriale e d agri­
cola.
T u tti gli aiuti possib ili saranno dati
d a l n uovo governo ai patrioti che
com battono nella parte d ’Italia occu­
pata dai tedeschi.
La realizzazione di questo program ­
m a è già in atto con la co stituzione
d i un C om itato di rappresentanti dei
parlili del. C .d .L .N . per l’aiuto alla
lotta partigiano n e ll’Italia centro set­
tentrionale, opera alla quale già la
classe operaia m eridionale ha dato il
prim o contributo raccoglieiulo nella
giornata d e l 1° maggio, 8 m ilio n i.
M a i p a rtiti antifascisti se per u b ­
bidire alla suprem a esigenza d e ll’ora
hanno m esso da parte il problem a
della m onarchia e quello della tra­
sform azione dem ocratica d el paese
con le p ro fo n d e rifo rm e che c om por­
ta, n o n li hanno dim en tica ti. N ella
dichiarazione è esplicitam ente affer­
m ato che questo governo preparerà
la elezione di q u e ll’A ssem blea C osti­
tu en te cui spetta d i decidere se l ’Ita ­
lia dovrà essere m onarchica o re p u b ­
blicana; m entre, riconosciuta la n e ­
cessità d i radicali inno va zio n i sociali,
se ne rim anda la realizzazione a q u a n ­
do il paese sarà liberato.
In ta n to , perchè il governo sia con­
fortato e controllato dal paese, in
m ancanza d i u n regolare parlam ento
popolare, la dichiarazione prevede la
form azione d i u n Corpo C onsultivo,
d e l quale è interessante notare che
v i parteciperanno i cinque m in istri
senza portafoglio, esponenti d ei par­
titi d el C .d .L .N .; i rappresentanti
della C onfederazione G enerale d el La­
voro e q u e lli d ei C .d .L .N . locali.
I l p rincipio che la classe lavora­
trice, organizzata nei suoi Sindacati
d i classe, a utonom i e liberi, avrà in
Parlam ento dei rappresentanti scelti
n el suo seno e che i C om itati d i L i­
berazione N azionale locali, inviano in
questo prim o Parlam ento libero d ’Ita­
lia, propri delegati, è su scettibile di
im p o rta n ti, fa vorevoli sv ilu p p i ai fini
della reale dem ocratizzazione della
vita politica d el paese. S i im pone
perciò sin d ’ora una intensa azione
per la trasform azione dei C .d .L .N . da
organi di coalizione d i partiti i veri
e propri organism i d i nmssa.
Q uesto p o tenziam ento della vita p o ­
litica dei C .d .L .N ., insiem e con q u e l­
lo d i tu tti gli organism i che il popolo
italiano, operai, tecnici ed im piegati,
contadini, giovani, donne, form azioni
partigiane, hanno espresso nella dura
e sanguinosa lotta contro il nem ico,
oggi deve avere un unico sco p o : la
creazione del F ronte Unico N azionale
d i tutte le forze antitedesche e an ti­
fasciste, per la lotta arm ata, im p la ­
cabile e senza quartiere, contro il n e ­
m ico invasore e i suoi collaboratori
per la preparazione della insurrezio­
ne armata che dovrà scacciare i te ­
deschi e sterm inare i fascisti; dom ani
per presidiare saldam ente la co n q u i­
stata indipendenza e libertà e per
garantire lo sviluppo sano e progres­
sivo della N azione Italiana.
Il programma del governo
R adio L o n d ra ha diffuso il seguente
dispaccio da N apoli d e ll’inviato sp e ­
ciale della « R e u te r »: « Il nuovo G o ­
verno B adoglio si è riu n ito p e r la
prim a v olta e d h a approvato u n p ro ­
gram m a proposto dai m in istri senza
portafoglio p e r la cui attu a zio n e il
governo concorrerà con tu tte le sur
fo rze . Il p rogram m a contiene i se ­
guenti tre p u n ti: 1) sviluppo del c o n ­
trib u to italiano allo sforzo bellico a l­
leato ; 2) elim inazione estesa e rig o ­
rosa degli elem en ti fascisti n e l più
breve tem po p ossibile, ep u razio n e che
non deve avere carattere di v e n d etta:
3) ripristino delle comunicazioni e ricostruzione d e ll’in d u stria e deiP agricoltura.
I p ro b lem i co ncernenti le rifo rm e
costituzionali, com presa la sorte d e l­
la m o n arch ia n o n v e rranno p resi in
considerazione sino a quando l ’A s­
sem blea costituente, eletta attraverso
Suffragio universale, non sarà in g ra ­
do di riso lv erli. Il G overno p rep arerà
la venuta di tale A ssem blea.
I problem i rad icali concernenti le
rifo rm e sociali n o n verranno p resi in
considerazione fino a che l ’Italia non
sarà lib e rata dai tedeschi. P e r quanto
rig u ard a la g uerra, le pro p o ste dei
nuovo G overno m irano a dare alle
tru p p e ita lia n e che com battono in te r ­
rito rio lib erato il m assim o sostegno
m o rale e m a te ria le ; m en tre sarà dato
ogni possibile aiuto ai p a trio ti ita ­
lia n i che com battono n ella p a rte d ’Ita ­
lia occupata dai tedeschi.
L a necessaria e p u raz io n e deve m e t­
te re com pletam ente a l sicuro il paese
d a coloro che fossero ancora anim ati
da sentim enti fascisti. Questo n o n si­
gnifica che si debbano esercitare v e n ­
dette, anzi il governo farà una larga
politica di rico nciliazione n azio n ale;
m a le necessarie p recauzioni debbono
essere prese.
P e r la rinascita n ella sfera eco n o ­
m ica, il G overno com batterà la sp e ­
culazione stim olerà le im portazioni,
riedificherà p o n ti, strade, com unica­
zioni con tutta urgenza, soprattutto
p e r quanto è necessario a lla p ro se ­
cuzione della guerra.
In m ancanza di organism i popolari
regolari, v errà istitu ito u n C orpo C on­
sultivo, P rim o P arlam ento del paese,
del quale faranno pa rte i cinque m i­
n istri senza portafoglio, i ra p p re se n ­
tanti della C onfederazione generale
del Lavoro e quelli dei C om itati di '
L iberazione N azionale lo c a li; i deputati su p erstiti del P arlam ento eletto
n e l 1924 e i senatori non decaduti.
Questo C orpo che controllerà l ’a ttiv ità
governativa, n o n h a d iritto a voto.
Piena collaborazione
del C. D. L. N. dell'Alta
Italia col nuovo governo
I l Com itato d i L iberazione N azio­
nale d e ll’A lta Italia, n ella sua seduta
del 22 a p rile, ha approvato a ll’unan im ita i l seguende o. d. g. :
« R iten u to che una m aggiore e più
attiva partecipazione d e ll’Italia alla
guerra di L iberazione contro la G er­
m ania h itle ria n a e a fianco d elle N a­
z io n i U nite, è condizione p rim o rd iale
p e r la salvezza della p a tria , p e r una
rapida liberazione d el suo te rrito rio ,
perchè il paese si risc atti d alle r e ­
sponsabilità dei crim in i m ussoliniani
com m essi in suo nom e e sia accolto
nella frate rn a com unità dei p opoli li­
b e ri;
considerato che la realizzazione d e l­
lo sviluppo dem ocratico e d elle p ro ­
fonde m odificazioni stru ttu ra li che il
m ovim ento di lib erazio n e propugna
è condizionata ad u n a p iù intensa
partecipazione alla guerra dei P a rtiti
antifascisti alla testa d el popolo per
il conseguim ento d ella v itto ria contro
il com une n e m ic o ;
afferm a che la guerra di lib erazio n e
può essere condotta soltanto da u n
governo n azionale di gu e rra a larga
base dem ocratica n e l q u a le i p a rtiti
antifascisti a d e re n ti al C .d .L .N . e n ­
trin o a m aggioranza e siano elem ento
effettivo e decisivo di p ropulsione e
di d ire z io n e ;
e m en tre si com piace della rin sa l­
data u n ità del C .d.L .N . eho ha d e ­
luso le speranze fasciste, d ich ia ra di
collaborare p ien am en te col governo
dem ocratico ora costituitosi a N apoli
con la p artecipazione di tu tti i P a r­
titi antifascisti, governo che dovrà
condurre la guerra p e r la liberazione
del paese e p e r l ’a nnientam ento dei
re sid u i fascisti ».
La Direzione del Partito Comunista
per la zona occupata approva
l’iniziativa del compagno Togliatti
«
Il 3 a p rile la D irezione del P .C .I.
p e r la zona occupata dai tedeschi,
avuta conoscenza d ella iniziativa p re ­
sa dal capo del P a rtito com pagno E r­
coli per la form azione im m ediata di
un governo dem ocratico di guerra, vo­
tava il seguente o rd in e d el giorno:
« La D irezione del P .C .I. p e r la
zona occupata, sa lu ta il rito rn o in
P a tria del Capo del P a rtito , com pa­
gno P aim iro T o g liatti (E rcoli), in ­
stancabile an im ato re d u ra n te tutto il
lungo esilio della lotta contro il n a ­
zism o e d il fascism o;
approva l ’inizativa presa p e r la fo r­
m azione im m ediata di un governo n a ­
zionale capace di co n d u rre con il n e ­
cessario vigore, n e ll’unio n e di tu tti
gli italian i, la guerra di lib e raz io n e;
confida che tu tte le forze a n tifa ­
sciste raccolte n e i C .d .L .N ., consa­
pevoli che tale è oggi la suprem a e si­
genza p ro fondam ente sentita da tutto
il popolo italiano, contribuiscano con
la lo ro attiva adesione e p artecip a­
zione, a realizzare u n a politica di
unione nazionale, capace di tra rre la
Italia dalla tragica situazione in cui
si trova e salvarla dalla rovina di una
p rolungata occupazione nazifascista ».
Messaggio alle Direzioni del Partito
Comunista e del Partito Socialista
Il com pagno E rcoli e il com pagno
socialista O reste della direzione del
P .S . in zona lib era, hanno inviato al
com pagno X della direzione del P .C .
e al com pagno Y d ella direzione del
P .S . della zona occupata il seguente
m essaggio :
« Inviam o no stri sa lu ti. A ssicuria­
m o m arciam o e m arcerem o u n iti con
larg a p o litica costruttiva di guerra e
u n ità nazionale p e r liq u id a re ra p id a ­
m ente o gni residuo fascista, re a liz ­
zare ra p id a vostra lib erazio n e e dare
tu tta vostra azione m assim o a iu to . Su
questa base, necessaria vostra intesa.
E rcoli, O reste. - 8 a p rile ».
Il saluto del compagno Ercoli
ai militanti comunisti e ai partigiani
L a D irezio n e d e l nostro P a rtito p e r
la zona occupata ha ricevuto d al com ­
pagno E rcoli il 4 a p rile d a N ap o li il
seguente m essaggio:
« A rrivato a N a p o li invio sa lu ti fra ­
te rn i a tu tti i com pagni d irig e n ti e
m ilita n ti e specialm ente e ro ic i p a rti­
giani n o stri e d i tu tti i p a rtiti. A b ­
biam o operato svolta p e r uscire da
via senza uscita, creare vero governo
dem ocratico di guerra, affrettare lib e ­
razio n e paese e p rim a di tu tto aiuto
a voi. Procediam o stretto accordo
am ici socialisti. Sono sicuro creerem o
situazione nuova favorevole nostro
paese e a iu to bisogni del popolo.
M antenete, rafforzate, estendete F ro n ­
te L otta contro tedeschi e fascisti co­
m e F ro n te U n itario N azionale. Scopo
p re p a ra re insu rrezio n e nazionale in
relazio n e con sviluppo o perazioni m i­
lita ri alleate. V i abbraccio d i cuore.
E rcoli ».
I I 1° Maggio non si cancella
daU’anlmo dei lavoratori italiani
V enti anni d i dom inazione fascista
non hanno valso a cancellare d a ll’am ­
b ito d e lla classe o p e raia ita lia n a il
I o m aggio. L e cronache del T rib u n a le
Speciale sono piene di condanne in ­
flitte ad elem en ti di avanguardia del
pro letariato che tu tti gli a n n i, n ella
rico rren za d ella G iornata In tern a zio ­
n a le del L avoro, m anifestavano la
loro irre d u c ib ile avversione al re g i­
m e m ussoliniano, la loro decisa v o ­
lo n tà d i afferm are la solidarietà con
i lav o rato ri di tu tti i paesi.
I lavoratori d elle N azioni lib e re , a
com inciare dal popolo lav o rato re so­
vietico, hanno celebrato q u e st’anno il
10 m aggio riafferm ando il proposito
di ab b attere la belva h itle ria n a e in ­
tensificando lo sforzo p roduttivo p e r
alim en tare gli eserciti in p rocinto di
scatenare l ’assalto decisivo.
In Italia, p e r la p rim a volta dopo
v e n t’a n n i, i lav o rato ri della p arte li­
berata del paese hanno p u b b lic a m e n ­
te celebrato la rico rren za con m an i­
festazioni e com izi e il prim o p ro ­
posito attuato è stato di prom uovere
una sottoscrizione, che ha fru tta to su ­
bito 8 m ilio n i, p e r la lotta dei p a ­
trio ti d e ll’Italia occupata dai ted e sc h i.
11 F ro n te U nico degli o p erai dai gran­
di c en tri in d u stria li del N ord e le
m asse lavoratrici d el Sud è così a f­
ferm ato e rin sa ld a to , dipendendo da
esso n o n solo la fine vitto rio sa d ella
guerra di lib erazio n e, m a l ’avvenire
d el paese. D opo il grande sciopero
generale di m arzo che svelò al m on­
do l ’alto spirito d i com battività e l ’o ­
dio profondo degli o p e ra i contro i
tedeschi, odio e disprezzo contro i
fascisti, il I o m aggio, in tu tte le gran­
di officine d e ll’Ita lia occupata, hanno
avuto luogo m anifestazioni, ferm ate
e sospensioni di lavoro, diffusione di
m anifesti. I C om itati clandestini di
fab b rica hanno regolato in ciascuna
officina il m odo e la d u rata della d i­
m ostrazione del I o m aggio, così come
avevano guidato la grande lotta rivendicativo-politica p recedente, e co­
m e guideranno q u elle prossim e de­
cisive.
Lo sforzo d e lla propaganda dei tra ­
d ito ri fascisti di fare a p p a rire m utato
lo sp irito d ei lav o rato ri n e i rig u ard i
d ella sedicente re p u b b lica sociale,
p erch è non v ’è stato u n a ltro scio­
pero g en erale; le vane ciancie sulla
socializzazione e sulla « lib e rtà sin ­
dacale » fascista, h anno ricevuto e r i ­
cevono tu tti i giorni la più sprezzante
risposta. Il 6 a p rile , alla F ia t M irafiori di T o rin o , i sindacati fascisti
indicono le elezioni della C om m is­
sione In te rn a : votan ti il 2Ó %, m o l­
te schede in bianco, m o lte a ltre p o r­
tano sc ritti inneg g ian ti alla lotta a n ­
tinazista e a ll’A rm ata Rossa. I pochi
nom i in d icati 6ono di onesti o p erai
che però non hanno accettato la ca­
rica. Sem pre a T o rin o , a ll’A reonautica, a lle elezioni della Com m issione
In tern a , p resente R ebecchi, segreta­
rio dei sindacati fascisti, si ha il se­
guente risu lta to : 2/3 delle schede in
bianco, l ’altro terzo p o rta i n o m i di
o p e rai d e p o rta ti in G erm ania, o fu ­
cilati o a rre sta ti, n o m i di e ro i g ari­
b a ld in i. A lla Spa la D irezione in te r­
p ella u n m em bro d ella C om m issione
In te rn a del p e riodo badogliano p e r
se n tire se R ebecchi può v en ire a fo r­
m are una nuova C om m issione. R isp o ­
sta: « gli o p e rai, dopo gli eccidi di
T o rin o e p rovincia, vogliono m en che
m ai aver da fare con i sindacati fa ­
scisti ». L ’elenco p o treb b e con tin u a­
re con i fiaschi a ltrettan to clam orosi
raccolti dai fascisti n e lle fab b rich e di
tu tte le re g io n i in d u stria li.
Nelle grandi officine di Milano
Il m inistro degli In te rn i del gover­
no m ussoliniano è costretto ad a m ­
m ettere in u n suo com unicato che il
1° m aggio si sono av u te m anifesta­
zioni n e lla L ig u ria e n e ll’E m ilia. In
attesa di nostre info rm azio n i, ecco in ­
tanto i d a ti sulle d im ostrazioni n elle
p iù grandi officine m ilanesi che sm en­
tiscono l ’afferm azione d el com unicato
governativo secondo cui a M ilano
avrebbero m anifestato solo 260 operai.
A lla P ir e lli, d alla to rre tta d e ll’o f­
ficina, vennero lanciati m ig liaia di
m anifestini che provocavano grande
entusiasm o fra la m assa. V enne is ­
sata sulla to rretta u n a grande b a n d ie ­
ra rossa. L a D irezione cercò di m o b i­
lita re i p o m p ieri p e r fa rla to g liere,
m a questi si rifiutavano p e r tim ore
di essere presi a fucilate. Siccome
era stato p ro ib ito il suono d ella si­
rena, u n com pagno prese l ’iniziativa
di fa rla su o n a re, così che tutto lo
stabilim ento si ferm ò p e r alcuni m i­
nuti p e r celebrare il 1° m aggio. A lla
C aproni il lancio dei m anifesti viene
b e n e accolto dalle m asse che alla se­
ra abbandonano il lavoro m ezz’ora
p rim a d e ll’o ra rio . Sui m u ri dello sta­
b ilim en to , grandi iscrizioni in n eg ­
gianti al 1° m aggio ed a ll ’U nione
Sovietica. Sospensione p e r 10 m in u ti
alla Sà/ar, C orbetta, Ingegnere Peterlongo e d i 20 a lla G razioli.
A lla C .G .E . sospensione del lavoro
p e r 15 m in u ti: n e l viale d e ll’officina,
esposta u n a fotografia di M atteotti
con sfilata, in segno di om aggio, d a ­
v anti ad essa di tu tti gli operai. A lla
S e rtu m , esposizione di u n a ban d iera
rossa, ferm ata di lavoro per m ezz’o ra.
A lle 16,15 u n com m issario di polizia,
con u n a sessantina di agenti arm ati
di fu cili e m itra irrom pevano nei re ­
p a rti, facendone uscire gli op erai.
N essun a rresto . A lla B o rletti, dopo
la distrib u zio n e di m anifestini, avve­
nuta il sabato, lu n ed ì, p e r iniziativa
d elle donne, venivano d istrib u iti sui
b a n ch i, n a strin i e b o tto n i rossi che,
tu tti gli o p erai appuntavano al petto.
N ei q u a rtie ri T icinese e Genova, a f­
fissione e diffusione di m anifesti,
•critte sui m u ri, lancio di m anifestini
n e i cinem a. A Baggio sul recinto di
u n a fabbrica è issata una ba n d ie ra
rossa, m en tre a Corsico la ba n d ie ra
rossa sventola sul m onum ento dei ca-
Italiani !
Andate con i partigiani:
la lo ro lotta è quella delle
masse popolari nelle città
e nelle campagne affrette­
rà l ’ora della liberazione
e della salvezza per tutti.
duri. A lla Iso tta Fraschini, so sp en ­
sione del lavoro p e r m ezz’o ra. N ella
Caserm a dei c ara b in ie ri di via M o­
scova, si trovano sparsi p e r le cam e­
ra te nu m ero si m an ifestin i in n eggianti
a l 1° m aggio. A rresto di tre p a rru c ­
chieri che prestano servizio n e lla ca­
serm a, sospetti di av ere in tro d o tti i
m anifestini.
D iffusione e affissione di m an ife ­
stin i, scritte su i m u ri, issam ento di
b a n d ie re si sono avuti in tu tte le
grandi officine sfollate nei d in to rn i di
M ilano e nella provincia, con sospen­
sioni di lavoro, e rallentam ento' di
esso n e lla giornata d el 1° m aggio.
Ferriere F a lk. -.A n c h e alla F a lk
sulla cim in iera alla m attin a del 1°
m aggio sventolava u n a grande b a n ­
d iera rossa e vi rim ase fino alle o re
10. In o ltre vi fu il getto e affissione
d i m an ifestin i e sc ritte m u rali.
B roda. - Solo getto e affissione di
m an ifestin i e scritte sui m u ri e 6UÌ
pavim enti. P e rò com e affissione sc rit­
te si lavorò m o lto , p e rch è su tu tti i
m u ri, in tu tte le p a rti, su tu tti i p a ­
v im e n ti vi erano scritte e m an ifestin i.
M orelli « M agneti ». - La m età d e­
gli o p erai sospesero il lavoro p e r m ez­
z’ora. In o ltre vi fu il getto e affis­
sio n e di m anifestini e sc ritte m u rali.
M ed i e piccoli sta b ilim e n ti. - Getto
e affissione di m an ifestin i e scritte
m u rali e in qualche stabilim ento p ic ­
cole b a n d ie rin e rosse m esse q u a e là
n e ll’in te rn o .
N e ll’abitato d i Sesto. - G etto ed affissio n e di m an ifestin i.
A C inisello B alsam o. ■ E ’ stata
m essa u n a b a n d ie ra rossa sul p o n te
d e ll’auto-strada. G etto ed affissione di
m anifestini.
A P orta R om ana. - I n tu tti gli sta­
b ilim en ti furono d istrib u iti v o lan tin i.
V enne fatto u n grande lancio p e r le
strade n ei q u a rtie ri R om ana, Vigenlina, Lodovica, già fin d a sabato e
poi alla dom enica. V ennero fatte d e l­
le iscrizioni m u rali lungo lo scalo
R om ana. A lle T rafilerie si scrisse:
« W . il 1° m aggio festa dei lav o ra­
tori » sulla lavagna d ella m ensa. In
tutto il Settore nessun incidente è da
lam entarsi.
A lla N ettezza urbana, alla m attina
del 1° m aggio vi fu una sospensione
del lavoro di 10 m in u ti. V ennero d i­
strib u iti i v o lan tin i e fatte d elle isc ri­
zioni m u rali.
Italiani !
Sappiatelo': la v ia d ella
resistenza e d ella lotta è
q u ella d ella salvezza e
della vittoria. Non p ie g a ­
te al volere d ei tedeschi
e d e i fascisti traditori.
Rifiutatevi di partire p er
la G erm ania.
Ipopoli sovietici celebrano
nel Primo Maggio i grandi
successi militari e politici
In u n O rd in e del G iorno d el com ­
pagno Stalin, rivolto ai soldati e d ai
lav o ra to ri d e ll’URSS, si esaltano i
successi d e ll’A rm ata Rossa che ha l i ­
berato qu asi tu tto il te rrito rio che
era stato occupato dai nazifascisti, e
p en etrato in R u m an ia, ha restitu ito
la sid eru rg ia del Sud, i m in e rali di
K rivoi-R og, K e rck e N icopol, e le
fe rtili te rre fra il D tiieper ed il P ru t
c che ha lib erato dalla schiavitù fa ­
scista diecin e di m ilioni di cittad in i
sovietici.
L ’O .d.G . so ttolinea che i successi
sono stati possibili grazie alla giusta
strategia e tattica del com ando sovie­
tico, a ll’alto m o rale e slancio offen­
sivo dei com battenti, ai m ezzi b ellici
di prim o o rd in e di cui sono ben m u ­
n ite le tru p p e. Ma questi successi d e l­
l ’Esercito Rosso sono possibili p e r­
chè esso è appoggiato da tutto il p o ­
polo sovietico che h a otten u to suc­
cessi decisivi n ella pro d u zio n e di a r ­
m i e viveri, che pervengono a tem po
debito su l fro n te.
« La guerra p e r la difesa della p a ­
tria , afferm a Stalin, ha dim ostrato che
il popolo sovietico è capace di com ­
p iere m iracoli e di riu scire v itto rio ­
so ». Ma i com piti d e ll’Esercito R o s­
so non possono lim ita rsi alla cacciata
d e lle tru p p e nem iche fu o ri d a ll’URSS.
L ’esercito tedesco rico rd a una belva
ferita costretta a trascinarsi verso la
sua ta n a ; m a la belva fe rita e rifu ­
giata nella sua tana n o n cessa di es­
sere una belva perico lo sa; bisogna in ­
seguirla a lle calcagna e finirla n ella
sua stessa tana. Ma questo com pito si
risolve soltanto sulla base degli sfor­
zi com uni d e ll’U n io n e Sovietica, d e l­
la G ran B retagna e degli Stati U n iti.
L ’O .d.G . finisce fileggiando alla P a ­
tria sovietica, a ll’E sercito R osso, ai
p a rtig ian i e alle N azioni U nite.
Giovanni Gentile
raggiunto dalla giustizia popolare
Il filosofo d el fascism o G iovanni
G entile è stato ab b attu to d alla giu­
stizia popolare. M entre la stam pa p ro ­
stitu ita al nem ico nazista, ipocritam ente si com m uove sulla sua « n o ­
b ile e p u ra figura » di educatore, gli
in te lle ttu a li ita lia n i, gli insegnanti e
discepoli, ricordano invece con d i­
sprezzo l ’o p e ra di corruzione della
vita c u ltu rale com piuta da quest’u o ­
m o che del fascism o fu servo e m a­
n utengolo p e r v enti a n n i. G entile fu
quel re to re che a P alerm o celebrò il
m anganello com e « la spada della n u o ­
va lib e rtà ». La riform a della scuola,
la p iù fascista d elle rifo rm e , che p o r­
ta il suo nom e, ha fatto sì che alla
v igilia della catastrofe, l ’Italia non
aveva p iù u n a scuola dalla quale e ra ­
no scom parsi la sincerità m orale,
l ’am or p e r lo studio severo e il con­
creto lavoro.
L ’Italia fu p e r lu i quella dei reto ri, dei gerarchi in un ifo rm e, del
pubblico da cerim onia. La disonestà,
le infam ie q u o tid ian e, l ’oppressione
degli o n esti, l ’offesa alla giustizia,
l ’im m o ralità sem inata e coltivata lo
e b b ero to lle ran te. C he ci fosse u n
popolo in Italia, n elle cam pagne e
n e lle officine, che avesse il d iritto ,
non di essere bneficato, m a d i crear­
si la p ro p ria vita, gli apparve pretesa
di « egoism o m aterialista ». P e r q u e ­
sto dinanzi al popolo, sgom ento e
dubbioso di u n ’atroce responsabilità
n elle fosche giornate del giugno ’40,
egli p lau d ì alla g u e rra ; per questo,
quando s’aperse l ’abisso della scon­
fitta, p e r cui il popolo in o rrid ì che i
suoi m o rti fossero stati sin d a ll’in i­
zio tra d iti, egli salutò dal C am pido­
glio « l ’uom o del destino », e delle
« fo rtu n e d ’Ita lia » ; p e r questo, q u a n ­
do, invaso dallo stran iero , straziato
d a lla ven d etta fascista, il popolo si
destò e v olle riconoscere la tragica
re altà , riv en d icare la p ro p ria lib e rtà
e rin n o v arsi con disperato e n tu sia ­
stico coraggio di resistenza e di lo tta,
egli, in signendosi d e ll’ultim a carica,
la p iù vana, celebrò l ’A ccadem ia
d ’Italia dinanzi a l paese d o lorante dei
crim ini tedeschi e fascisti.
O ggi, il nostro popolo lotta per la
vita e p e r la m orte senza esitazione
e senza pietà. N on valgono l ’acutez­
za d e ll’ingegno e la fam a di cultura
a sta b ilire u n privilegio di salvezza
p e r chi, ostile, 6’opponga alla volontà
di red en zio n e del popolo.
G entile, accecato dalla p ro p ria fo r­
tuna, del suo ingegno e d el 6uo sa ­
p e re fece strum ento di inganno e di
perversione, pro stitu en d o la scienza
alla in g iu stizia e a lla corruzione. Co­
sì egli, che dinanzi a l trio n fo del
m ale, tanto spesso-aveva vantato con
alterig ia di profeta « la provvidenzialità » d ella storia, cade vittim a d ella
m oralità della sto ria. Cade e rim a r­
rà , an ch e nel giorno che l ’Italia, nel
lavoro alacre e gioioso d e ll’ingegno
e d el braccio celebrerà la ric o n q u i­
stata lib e rtà , n e l luogo che egli stes­
so si assegnò e che nessuno gli può
to g lie re: a fianco d el gerarca che si
ingrassò col fu rto e col ricatto , d el
m ilite che in fierì sugli in e rm i, d el
m ercenario che si v e n d ette allo stra ­
n iero , d ella sp ia che tra d ì i p ro p ri
fra te lli.
IL PIANO DI STERMINIO DEL POPOL O ITALIANO
IN UN RAPPORTO DI GRAZIANI A VON KEITEL
In u n ra p p o rto del 2 a p rile al m a­
resciallo V on K e ite l, capo di Stato
M aggiore d e ll’esercito n azista, del
m aresciallo G raziani, m in istro delle
forze A rm ate del governo fantoccio
di M ussolini, si legge:
« S ignor M aresciallo,
a sei m esi d a ll’assunzione del m io
incarico di m in istro del F . F . A . d e ­
sidero ra p p o rta rv i sul lavoro com p iu ­
to, p e r chiedervi n orm a p e r quanto
ci viene ancora dom andato. In realtà
questi 6ei m esi possono rid u rsi a tre
d i effettivo e proficuo lavoro, dato il
com pleto caos n e l quale l ’Ita lia era
caduta dopo l ’8 settem b re. E ccovi il.
consuntivo fino ad oggi in cifre:
1) 68.000 uom in i per il m aresciallo
K eseslrin g ; 2) 51.000 p e r il m arescial­
lo R ich to fe n ; 3) 22.000 p e r le d iv i­
sio n i in G e rm an ia; 4) 40.000 p e r
l ’Ispettorato m ilita re del lavoro a d i­
sposizione di K e sselrin g ; 5) 10.000
p e r le form azioni a n tirib e lli in via
di c ostituzione; 6) 29.000 p e r le n e ­
cessità te rrito ria li d e ll’esercito ; 7)
20.000 p e r la M arina e l ’A reo n au tica;
8) 140.000 p e r la G .N .R .
In totale, 380.000 uo m in i che in una
situ azio n e in te rn a tu tto ra assai diffi­
cile e n e i p rim i m esi a d d irittu ra cao­
tica, abbiam o tra tti p e r le com uni n e ­
cessità. Ci rim angono o ra a disposi­
zione n e i centri d i reclutam ento c ir­
ca 34.000 uom in i p ro n ti a com pletare
le 4 divisioni e i 10 g ruppi di a r ti­
glieria p e r l ’invio in G erm ania en tro
il m ese di a p rile .
M a in questi giorni ci sono p e rv e ­
n u te le seguenti rich ieste:
150.000 u o m in i p e r ii m aresciallo
G oering a blocchi di 20.000 a p a rtire
dal 15 a p rile ; 27.000 per la M arina
germ anica rich iesti a ll’am m iraglio
Sparzani n ejla conversazione di M o­
n a co ; 8.000 p e r i re p a rti nebbiogeni
in G e rm an ia; 16.000 che p ro p rio oggi
ci sono stati rich iesti colla m assim a
urgenza d al m aresciallo K esserling.
n p rogram m a fissato il 30 m arzo
in una riu n io n e p len a ria con tu tti gli
o rgani italo germ anici e ra il seguen­
te : 1) com pletare nel m ese di a p rile
l ’invio d i 34.000 u o m in i p e r le d i­
visioni in G e rm a n ia ; 2) chiam are 3
classi p e r in iz iare l ’invio dei 150.000
uom in i a l m aresciallo G o erin g s; 3)
co n tin u a re i l richiam o delle classi a
blocco p e r esaudire la rich iesta di un
m ilio n e di u o m in i p e r la org an izza­
zione di lavoro (e S aukel ».
C olla sopravvenuta u rg e n te ric h ie ­
sta del m aresciallo K esselring, debbo
d om andarvi, 6Ìgnor m aresciallo, q u a ­
le sia l ’o rd in e d elle precedenze che
10 debbo d a re, m en tre cercherò di
a n tic ip a re il p iù possibile il term ine
d e lla chiam ata delle nuove classi.
Im portantissim o problem a è quello
di dare il m assim o increm ento alla
lo tta contro i rib e lli che costituisce
11 presupposto necessario, anzi in d i­
spensabile, p e r p o ter rista b ilire l ’a u ­
to rità e il prestigio dello Stato sulla
popolazione e qu in d i o tte n e re la p re ­
sentazione degli uom in i ».
All'infame piano il popolo italiano risponde
con la creazione di 6 nuove Brigate d'Assalto
Garibaldi, con scioperi e dimostrazioni, con­
tro la deportazione in Germania
P e r a ttu a re questo piano crim inoso
che l ’in fam e docum ento di G raziani
ci riv ela e che è in d ice della m o­
struosa soggezione dei sicari fascisti
a i ban d iti h itle ria n i, si intensifica con
ogni form a il te rro re contro il p o ­
polo ita lia n o , m en tre la propaganda
d ella « R epubblica Sociale » ric o rre a
n uove contorsioni.
Il bando d e ll’8 m arzo contro i r e ­
n ite n ti ed i d ise rto ri è stato u n com ­
p leto insuccesso: le diecine di fu ci­
lazioni, le sanguinose razzie non h a n ­
no spaventato la gioventù italiana che
h a risposto al bando raggiungendo le
form azioni partigiane, m oltiplicando
le fughe d alle caserm e d e ll’E sercito
della vergogna, form ando g ruppi di
difesa contro le razzie nazi-fasciste.
O ndata di generosità ipocrita. M usso­
lin i sospende 35 fucilazioni, m a p e r­
chè è il popolo di P arm a che lo im ­
p one, m en tre si fucilano a Savona,
n el p iù fitto m istero 13 p a trio ti e,
im p o te n te contro le form azioni p a rti­
giane, la ra b b ia nem ica si accanisce
sulle in erm i popolazioni delle vallate
incendiando villaggi e fucilando con­
tadini in n o cen ti che n ei m enzogneri
Comunicati si spacceranno p e r p a rti­
giani m o rti in com battim ento. I carri
arm ati e le a rm i pesanti delle S.S.
tedesche e ita lia n e sono im potenti
contro le b rig ate G arib ald i e debbo­
no o gni v olta ritira rs i a contare le
p e rd ite : si lancia a llo ra u n nuovo
b ando « l ’estrem o m onito ai rib e lli e
agii sbandati24, m en tre i sicari fa ­
scisti continuano a fu c ilare 6ul posto
i p a trio ti che cadono n elle loro m ani.
La p ropaganda fascista sviluppa la
cam pagna o ra d en ig ra to rio , o ra in ­
zuccherata, verso i giovani partig ian i
perchè ascoltino l ’appello della « m a­
d re com une », m en tre da B erlino
G oerings e da R om a K esselring d o ­
m andano nuove b raccia p e r il lavoro
forzato, nuove vite da fa r m assacrare
su tu tti i fro n ti di g uerra. Ma il p o ­
polo italiano non si lascia ingannare
d alle lusinghe e dai falsi d ella stam ­
pa fascista, nè piega al te rro re sem ­
p re p iù selvaggio del nem ico. G li
operai sono in p iedi p e r im p ed ire la
lo ro d ep ortazione in G erm ania, i gio­
vani delle nuove classi rich iam a te ab­
bandonano le loro case e raggiungono
sem pre p iù n um erosi le form azioni
partigiane.
I braccian ti e i contadini
bolognesi non vogliono
lavorare p e r Hitler
D alla seconda q u in d ic in a di m arzo
in m olte località d ella pro v in cia di
Bologna le a u to rità nazifasciste p re ­
cettano la popolazione, uom in i e d o n ­
ne p e r il lavoro obb lig ato rio in G er­
m ania. N asce im m ediatam ente un vi­
vissim o ferm ento n ella popolazione
che sfocia in energiche m anifestazioni
di strada contro i tedeschi e contro
i fascisti; il lu rid o prefetto della p ro ­
vincia m inaccia 10 a n n i di carcere a
chi rifiuta di p a rtile . L ’appello d ella
F ederazione C om unista bolognese,
con la p a ro la d ’o rd in e della re sisten ­
za agli o rd in i d e ll’a u to rità , è accolto
con grande soddisfazione e m ob ilita
le m asse. H anno luogo m anifestazio­
n i e scioperi a cui partecipano in p r i­
m a fila le d o n n e contro la d e p o rta ­
zio n e in ¡Germ ania in tu tta la p ro ­
vincia.
A Casalecchio n e l canapificio, con
circa 150 o p e rai, il ferm ento delle
donne p e r la m inaccia d ella d e p o r­
tazione in G erm ania e ra tale che n o n
si lavorava p iù n ella fabbrica. 1.a d i­
rezio n e, prevenendo lo sciopero, i n ­
vitò le o p eraie a no m in are una com ­
m issione p e r trattare , che d ich iarò :
« 1) le operaie si o p p o rran n o collo
sciopero a qualsiasi invio obbligatorio in G erm an ia; 2) la paga è in su f­
ficiente; 3) le ra zio n i dei generi a li­
m entari debbono essere au m entate ».
L ’atteggiam ento risoluto delle o p e ra ­
ie ha costretto la d irezione ad a u ­
m en tare il salario, a d istrib u ire i
grem b iu li rich iesti p e r il lavoro, ad
in te rv e n ire presso le a u to rità , p e r
n o n fa r p a rtire le sue dip en d en ti p e r
la G erm ania. A nche alla H alu, sta­
bilim en to p e r la lavorazione d ella
gom m a, la d irezione e ra costretta ad
im pegnarsi d i fare tutto il possibile
p e r im p ed ire la p artenza p e r la G er­
m ania.
A Zola Predosa, m en tre le -autorità
fasciste erano riu n ite in com m issione
p e r d ecidere sul num ero dei p a rte n ti
p e r la G erm ania, scoppiava la m a­
nifestazione. La C om m issione fascista
è stata costretta a soprassedere a lla
decisione e p ro m ettere il suo in te ­
ressam ento p e r ev itare le p artenza
p e r la G erm ania. N ello S tabilim ento
Sani so lid arietà con le m anifestanti :
d u è re p a rti sospendevano il lavoro
p e r qualche ora. A B azzano, una p r i­
m a m anifestazione di donne dinanzi
al M unicipio alla quale seguiva, a l­
cuni giorni dopo, u n ’a ltra dim ostra­
zione di donne appoggiate dagli ope­
ra i della D ucati e di b raccianti. A
B aricella, alia m anifestazione dell*
d o n n e dinanzi al M unicipio fa se­
guito lo sciopero di u n centinaio di
donne della fab b rica locale. P ro m e s­
se della direzione per e v itare la d e ­
portazione. A Castenaso, ad una p r i­
m a m anifestazione di donne ne fa
seguito una più num erosa con la p a r­
tecipazione di o p erai e braccianti. La
a u to rità p rom ettono il loro in teres­
sam ento p e r ev itare l ’invio in G er­
m an ia. La m anifestazione p iù im p o r­
tan te si è avuta a M ed ic in a : circa
450 donne m anifestarono tutto il gior-
no contro la d ep ortazione loro e dei
lo ro n o m in i in G erm ania. Il segre­
tario com unale fascista schiaffeggiato
e sputacchiato. R o tti i vetri degli u f­
fici del m u n ic ip io ; calpestati i q u ad ri
di G raziani e d i M ussolini ; le donne
tirano la barba al caporione fascista
locale M archesini. A lle a u to rità in ­
tervenute con la forza, che chiede­
vano i nom i d elle istigatrici, le d o n ­
n e davano tu tti i loro nom i, g rid an ­
d o : « F in itela, se no ve la facciam o
finire n o i; avete i giorni c o n ta ti; v o ­
gliam o la fine d ella vostra g u e rra ;
vogliam o a casa i no stri figli ». L ’a r­
rivo del com andante tedesco accom ­
pagnato dal prefetto , anim ò lo spirito
b attagliero d elle donne, tanto che
l ’ufficiale nazista prese la p aro la p e r
d ich iarare che « in G erm an ia ci v a n ­
no solo i volontari e che l ’invio p e r
forza è in iziativ a d e ll’a u to rità lo ­
cale ».
U na settim ana di sciope­
ro g en erale a M odena
Il 5 a p rile, a ll’officina M ignon con
550 o p e rai, la d irezione com unicava
c h e p e r o rd in e dei tedeschi 10 operai
dovevano a n d are in G erm ania. A lla
dom anda se vi fossero dei volo n tari,
i l d iretto re non e b b e risposta e fece
perciò una specie di sorteggio dal
q u a le uscirono alcuni nom i ; m a i
sorteggiati p ro testa ro n o , appoggiati*
d a tu tti gli operai che sospendevano
im m ediatam ente il lavoro.
L a d irezione telefonava a llo ra al
p re fe tto , chiedendo se poteva sospen­
d e re il pro v v ed im en to ; m a la risp o ­
sta fu negativa e i sorteggiati furono
avvisati di tenersi p ro n ti p e r la p a r­
ten z a. La m assa risp< se con lo scio­
pero che e b b e inizio p ro p rio alla
M ignon nel pom eriggio di m ercoledì.
In ta n to in u n ’altra fab b rica la d ire ­
zione licenziava una tre n tin a d i o p e ­
ra i, portava i lo ro lib re tti al com an­
do tedesco, avvisando gli in teressati
d i ten ersi p ro n ti p e r la parten za in
G erm ania. D iffusesi . queste notizie,
tra il pom eriggio di m ercoledì o la
m a ttin a ta di giovedì, la Federazione
C om unista di M odena, lanciava la
p aro la d ’o rd in e di sciopero che ve­
niva accolta da tutto il p ro letariato
d el m odenese. N el pom eriggio di gio­
vedì le officine in isciopero erano le
seguenti: M anifattura Tabacchi (2000
o p e rai, in m aggioranza d o n n e); Fiat
660 o p e ra i; Macerati 600; M ignon
550; C orni 400; R iz zi 250; V aldevic
250; Ferriera 200; B anchini 200; Maserati I I 250; L . N . 190; G iusti 100
e altre piccole fab b rich e. In totale,
o ltre 5.000 furono gli scioperanti con­
tro la d ep ortazione in G erm ania.
N otizie da tu tti i g randi centri in ­
d u stria li indicano u n a grande agita­
zione tra gli o p erai p e r il pericolo
d i essere d e portati in G erm an ia; gli
o p erai sono decisi a non lasciarsi
p re n d ere e si propongono di ra g g iu n ­
gere i p a rtig ia n i: « questa volta —
afferm ano i riso lu ti — bisogna usare
le a rm i ».
FRONTE
La prim a grande offensiva nazi-fascista n elle valli p iem o n te si si in fra n ­
ge contro l ’eroica resistenza dei
partigiani.
M enzogneri com unicati del gover­
no fascista re p u b b lica n o hanno n e lla
scorsa settim ana, a n n u n ziato l ’a n n ie n ­
tam ento d e lle form azioni p artigiano
n e lle valli piem o n tesi. N ien te di tu t­
to questo. In Val d i L a n zo , i n a zi­
fascisti avevano a n n u n ziato p e rd ite
p a rtig ian e e n o rm i e la d istru zio n e di
tu tte le fo rm azio n i. La verità è che
i distaccam enti p a rtig ian i d ella V alle
d i L anzo continuano oggi p iù di p r i­
m a a te n e re sotto il loro controllo le
v a lli e a scendere al piano a p o rtare
d u ri colpi al n em ico. U na s q u a d ra
p e n etra in Lanzo stessa p e r p relevare
m ed icin ali, si scontra con i fascisti,
u c cid en d o n e e fe re n d o n e a lc u n i; in
u n altro scontro sei m iliti fascisti so­
no uccisi e q u a ttro fatti p rig io n ie ri.
In u n attacco in fo rze di fascisti 40
di costoro sono fa tti p rig io n ie ri sen­
za re sisten z a; a llo ra 1500 tra re p u b ­
b lic a n i e tedeschi m inacciano ferro
e fuoco a lle v allate senza o sa re p e n e ­
tra rv i, m a fucilano dieci ostaggi e
incendiano B alangero. D opo la b a t­
tag lia d i B ogliano dove, secondo il
com unicato fascista, i p a rtig ian i sa­
re b b ero stati d istru tti, questi hanno
continuato la loro azione, giustizian­
do 20 sp ie fasciste e u n m aresciallo
tedesoo istru tto re d el cam po di avia­
zione d e lla V enaria.
A ll’attacco in V al di L anzo h a fa t­
to seguito quello d e lle v a lla te cune­
en si del C hisone, P e llic e, M aira, V a­
ra b a , C asotto, ecc. I nazi-fascisti in ­
contravano dovu n q u e la p iù stre n u a
resistenza e u n ’agile capacità m an o ­
v riera d e i p a rtig ian i per sfuggire
a ll’accerchiam ento. L e v allate sono
m esse a fe rro e d a fuoco, tu tti gli
uo m in i dai 15 ai 40 anni sono fatti
ostaggi; case b ru c ia te , civili tru cid a ­
t i ; a O rmea la popolazione partecipa
alla lo tta resistendo p e r tre gio rn i.
D o v unque le form azioni p a rtig ian e e
i distaccam enti della 4.a B rigata d ’as­
salto G arib ald i si battono con valore
ed eroism o, u n ita m en te, d al 13 al
24 m arzo e con m in o re inten sità nei
giorni successivi I nazi-fascisti hanno
avuto o ltre 300 tra m o rti e f e riti; a n ­
PARTIGIANO
, , ........,,, .......
che i n o stri h anno subito p erd ite,
m a le m aggiori vittim e sono della
popolazione civile. Le form azioni
p a rtig ian e del Cuneese, già ric o sti­
tu ite , hanno rip reso la loro attività
offensiva.
A C um iana tedeschi e fascisti im ­
b e stia liti, m assacrano o ltre 50 paesa­
n i p erch è un distaccam ento re p u b b li­
cano e ra passato con a rm i e bagagli
ai p a rtig ia n i. N el C anavese, il tra d i­
to re N ioole P ro sp ero , che si e ra m es­
so al servizio dei tedeschi è stato giu­
stiziato con rap id a e p ro n ta a zio n e;
il trad im en to sventato e i p a trio ti
rio rg an izzati su base p iù solida.
In V al d ’A osta, il m ovim ento p a r­
tigiano si sviluppa se m p re p iù . A
P o n te San M artino essi infliggono ai
nazi-fascisti che volevano ra stre lla rli
22 m o rti e 55 fe riti.
N ella Val Sesia d u ri com battim enti
con form azioni nazi-fasciste dei q uali
ancora non si h a n n o p a rtic o la ri; n el
B iellese, n o rm ale attiv ità dei no stri
distaccam enti.
In Liguria e Lom bardia.
N orm ale attiv ità p a rtig ian a in tutat la L iguria, n ella q u a le sono stati
giustiziati' nu m ero si tra d ito ri, m iliti e
ufficiali tedeschi con grande reaz io n e
da p a rte d elle a u to rità , come a T u r ­
c hino.
In L om b ard ia, le form azioni p a rti­
giane d elle v arie vallate si rafforzano
p e r le prossim e b a tta g lie ; v a ri tra d i­
to ri g iu stiz iati; 3 capannoni della
S .I.A .I. c ontenenti m ate ria le p e r i
tedeschi sono in cen d iati con u n d a n ­
no di 30 m ilio n i a Sesto Colende.
Intensa a ttività partigiana, in tutto il
V eneto.
N el giro d i poche settim ane, la p r i­
m a B rigata d ’assalto G arib ald i F riu li
h a com piuto u n a tre n tin a di o p e ra ­
zioni di g u e rrig lia contro tedeschi e
fascisti. I distaccam enti, attaccati da
o ltre 600 S.S. in azioni di ra stre lla ­
m en to , riuscivano a sfuggire senza
p erd ite.
■rmWI--- r—
In alcu n e di queste o p erazio n i i d i­
staccam enti G a rib ald i operavano in
collaborazione con form azioni slo ­
vene.
Intensa l ’a ttiv ità dei Gap e d ei p a r­
tig ian i in tu tta l ’E m ilia. U n c en ti­
naio di trad ito ri g iustiziati. In lo ca­
lità Gatta, u n presidio fascista veniva
catturato e disarm ato senza re sisten ­
z a; il giorno dopo i distaccam enti
g a rib a ld in i sono attaccati da im p o r­
tan ti forze tedesche e fasciste nei
pressi di V illa M inozzo nel R eggia­
no. Si com batte d u ra m e n te p e r la
in te ra giornata. I nem ici lasciano sul
cam po 51 m o rti, 22 p rig io n ie ri, arm i
e m u n izio n i. T ru p p e fasciste furono
attaccate n e ll’ab itato di Ligonesi che
fu conquistato, casa p e r casa, in vio­
lenti com b attim en ti: i n o stri ebbero
6 m o rti e 6 fe riti, m en tre i tedeschi
e d i fascisti ne ebbero o ltre 60, c o n ­
tati a l cim itero di R eggio, e lascia ­
rono n elle m ani dei p a rtig ian i 17 m i­
liti e 5 tedesch p rig io n ie ri.
G li u ltim i ra p p o rti s u ll’attiv ità
p a rtig ian a in T oscana e n e ll’Italia
C entrale, danno ben 65 azioni contro
tedeschi e fascisti, depositi e am m as­
si. N elle M arche e n e ll’U m b ria, g ra n ­
de sviluppo d el m ovim ento p a rtig ia ­
no sem pre p iù com battivo ; num erose
n e l Lazio e a R om a le azioni Gapiste e p a rtig ian e che m olestano se n ­
za treg u a i n em ici, le sue lin ee di
com unicazione, i su o i collegam enti.
S ei nuove B rigate d ’assalto G aribaldi
in linea.
C on l ’afflusso d elle n uove re clu te
di giovani che fuggono d alle caserm e
fasciste e non si presentano alle ch ia­
m ate d i G raziani, nuove B rigate si
sono co stituite, m e n tre si rafforzano
le vecchie. Sei n u o v e b rig ate d ’a s­
salto G arib ald i sono già in lin e a p o r ­
tando a 14 il lo ro n u m ero .
L a n o n a (L iguria) la decim a (T o ­
scana), la undicesim a (T o rin o ), la d o ­
dicesim a (n o rd E m ilia), la tred ice si­
m a (V eneto), la q uattordicesim a
(T rie ste ); la q u arta b rig ata d ’assalto
(C uneo) e la sesta (M arche) si sta n ­
no trasform ando in divisioni d ’assalto
G a rib ald i suddividendosi in tre b r i­
gate ciascuna.
Ufficiali italiani!
Questa è l’ora della battaglia finale; questa è l’ora della decisione suprema anche per
voi. Compite il vostro dovere, raggiungete la montagna con i vostri uomini, dove si
combatte per la Patria. I suoi figli migliori vi aspettano. Nelle file partigiane vi è
M a n ife s ta z io n e al p a s­ posto e gloria per tutti, al disopra di ogni fede politica e religiosa.
saggio di un treno di d e ­
portati a M odena •
P riv i di cibo e di acq u a , pio m ­
b a ti nei carri bestiam e, un m igliaio
di operai lig u ri è transitato p e r B re ­
scia verso la G erm ania. D ue operai
eran o stati uccisi alla partenza dai
tedeschi e a ltri d u e lungo i l viaggio.
U n giovane che voleva fuggire, fu
picchiato a sangue dai tedeschi alla
stazione di Brescia. U n operaio gra­
vem ente am m alato, trasportato a ll’o ­
spedale solo in seguilo a ll’intervento
energico di alcuni cittad in i e di un
gruppo di donne. L e m agnifiche d o n ­
n e bresciane raccolsero viveri che d i­
strib u ì ró.io fra gli o p e rai. A nche un
p re te spiegò vivo interessam ento.
Giovani !
L’Italia aspetta molto dal vostro entusiasmo e dal vostro eroismo. Siate i più arditi
combattenti delle nostre unità partigiane.
G iovani!
Organizzate nelle fabbriche, nelle caserme, nelle unità repubblicane, il sabotaggio e la
diserzione in massa!
Siate, nelle file dei G .A .P., il terrore di tutti i traditori e degli odiati nazisti!
La liberazione di Roma apre la fase decisiva
della lotta del Popolo italiano contro l'oppressore
*
LA LIBERAZIONE DI ROMA
R om a è liberata! T ra vo lta rapidam en­
te ogni ultim a resistenza nem ica, te
tru p p e
A lle a te
sono
e n tr a te n e l­
la cuià. Il nem ico è gravem ente buttino.
M entre il glosso d elie sue truppe cerca
scampo b u ¡luttuosi per im pervie strade
m ontane verso A cozzano e bubiuco, la
sua disjutlu assume sem pre m aggiori p ro ­
po rzio n i. L ’olJensiva A lleuiu continua
per tu distruzione delle arm ate nem iche
in fuga.
R om a è liberata! l ’anim o della nazio­
ne si riem p ie a i giubilo a ll'a n n u n c io
che il lattone teuesco non calpesta più
il sucro s u o l o delta capitate d iiu tia , n e l­
la citta che esprim e iu n ii à nazionale r i­
conquistala n ette lotte del R isorgim ento.
C on gli italiani esultano tu tu i cittu d m i
d elle R a zio n i U nite. R onut f a parte del
p atrim onio storico e m orale d i tutta la
um anila Civile. R om a rappresenta un ele­
m ento vivo nella coscienza d i ogni uom o
civile, un e lem en to di quel fon d o co­
m u n e che ¡orm a la base delia m oderna
civiltà. Il nazism o, che d i questa civiltà
è tu negazione, non ha esitato a portine
la guerra e la distruzione entro la cillà.
La lolla che si è svolta ha riassunto, per­
ciò, lu tto il significalo d e ll'im m a n e c o n ­
flitto che ha u n n o , di fro n te alla be­
stiale m inaccia hitleriana, tutta l ’um anità
civile e progressiva. Ma, ¡ordinatam en­
te, la salvezza d i R om a dalia rovina delU ulano saccheggio non dipendeva sol­
tanto tlaikt sutura volontà di distruzione
d ei nazisti. La rapidità della m anovra
A lleata e la m inaccia d e ll’insurrezione
popolare, preponila dai rom ani n ei Lun­
ghi m esi d i lotta, hanno indotto i ted e­
schi a juggire precipLtosumente senza
poter porre in esecuzione il loro crim i­
nale disegno. Invano oggi H itler osa p re ­
sentare com e allo di Ubera scelta quella
prou.pt evacuazione che gli è sluUi im p o ­
sta dulia ¡orza e dal valore delie arm i
A llea te.
A i valorosi eserciti A lle a li che hanno
liberalo R om a e ne hanno assicurato la
salvezita vada il saluto riconoscente d e ­
gli italiani. Ed è per questo m o tivo di
leg ittim o orgoglio il sapere che alla bat­
taglia per R om a hanno partecipato anche
fo rze nazionali. Il 1“ giugno la radio in ­
glese /.Vi annunciato che truppe italiane
si sono battute a V alm onlone e reparti
alp in i hanno progredito all’estrem ità
orientale del fro n te d i c om battim ento.
T u tti gli italiani guardano con affetto a
questi nostri valorosi soldati e vedono in
questo prim o episodio l ’in izio di una
sem pre più targa e d effettiva partecipa­
zio n e d e ll’Esercito Italiano alle opera­
zio n i. Assicurare questa partecipazione è
stato uno d ei m o tiv i essenziali della co­
stitu zio n e del G overno di unione nazio­
nale, che vede oggi, dopo poco p iù di
un m ese dalla sua costituzione, iniziarsi
la realizzazione, d i un punto principale
del suo program m a. N ella battaglia di
R om a gli italiani sono presenti anche
con i G .A .P ., che hanno intensificato la
loro azione, e con le F orm azioni Partigiane a ttiv e nelle im^mediate retrovie dei
fr o n te : radio Londra il 2 giugno ha, ap­
pu n to , sottolineato l ’im portanza d elle in ­
terruzioni stradali provocate dai P arti­
giani fra T iv o li e Subiaco. In ta n to il
nuovo e sem pre crescente im pulso che
prende in tutta I t dia la guerra P arti­
giano porta un altro contributo im p o r­
tante alle operazioni belliche.
La liberazione di R om a apre la fase
decisiva della lotta d el popolo ital i ino
contro l ’oppressore. T u tto il fronte di
lotta del popolo italiano deve ora essere
in m o vim en to . D opo il maggio le agita­
zio n i, le m anifestazioni, gli scioperi con­
tro il terrore, contro le deportazioni,
contro la fam e si sono fatte sem pre più
fre q u en ti, ed hanno assunto un ritm o
sem pre più intenso. Questo ritm o deve
essere ancora più rapido, perchè gli av­
v en im e n ti marciano in fretta e se noi
vogliam o abbreviare le sofferenze che
diventano sem pre p iù gravi, se n o i v o ­
gliam o salvare le nostre regioni dalle o r­
rib ili c a iim ità della guerra com battuta
passo per passo, noi dobbiam o accele­
rare i te m p i della nostra azione, noi d o b ­
biam o preparare le co n d izio n i per lo
scoppio d el m o v im en to popolare in su r­
rezionale.
A ll’offensiva degli eserciti A llea ti d e ­
v e corrispondere l ’offensiva .audace ed
im petuosa d el popolo italiano. L ’ora è
venuta d i passare all’attacco. Il nem ico
è battuto, esso è costretto a racim olare
tutte le sue fo rze per cercare d i lam po/tare le falle aperte sul suo fro n te. La
d em oralizzazione aum enta e serpeggia
n elle sue file. I m iserabili servi fascisti
sentono avvicinarsi l ’ora della fine, se n ­
tono che è com inciata la fine della loro
precaria e m iserabile esistenza. I n u o v i
e p iù grandi avven im en ti m ilita ri sono
im m in e n ti. La battaglia d i R om a non è
che l ’in izio d elle grandi operazioni che
n e i pro ssim i m esi dalla Francia ald. P o­
lonia, dalla Jugoslavia alla N orvegia da­
ranno il colpo d i grazia alla belva na­
zista. Per abbreviare le sue estrem e c o n ­
v u lsio n i, per im p ed irg li di arrecarci n u o ­
ve sofferenze, n u o v i lu tti, nuove rovine,
per affrettare l ’ora della liberazione, per
assicurare l ’avvenire d e ll’Italia, dob b ia ­
m o partecipare all’attacco generale, d o b ­
biam o con tutte le nostre fo rze prendere
sul nostro fro n te l ’offensiva e condurla
fino all’insurrezione e alla vittoria.
B isogna che l ’anim o di tu tti gli ita­
liani sia aperto a questa prospettiva di
grandi e dicisive battaglie, che tu tti sia­
no p ronti a fronteggiare gli sv ilu p p i di
tuia situazione che può, da un m o m en to
all’altro, ¡assumere aspetti nuovi. La guer­
ra sem bra ancora lontana da ll’Italia S e t­
ten trio n a le, ma la valanga di fuoco e di
ferro può abliatlersi da un m o m en to al­
l ’altro su ogni regione.
Una sola parola d ’ordine deve guidare
il m o v im en to nazionale: passare a ll’o f­
fensiva per preparare nella lotta le con­
d izio n i d e ll’insurrezione. Ciò vuol d ire
rafforzare ed attivizzare il fro n te P arti­
giano, ciò vuoi dire che le agitazioni, le
d im ostrazioni, gli scioperi ceuitro il ter­
rore, contro la fa m e, contro le deporta­
zio n i devono trascinare nella lotta m as­
se sem pre p iù larghe, devono scoppiare
ininterrottam ente, collegarsi, unificarsi
in \u n gì ioide m o v im en to generale. T u tti
i C om u n isti, tu tti gli antifascisti, tutte
le fo rze U nite collegato nei C .d .L .N .,
devono sentire la grande responsabilità
d e ll’ora, tutti' debbono com prendere che
d ip en d e dalla loro unione feconda ed
attiva, dalle loro capacità d i m o b ilita ­
zione e d i d ir e z io n e ,, condurre il m o v i­
m ento nazionale tallo grande e vittoriosa
battaglia finale.
L’ U L T IM O Q U A R T O D’ O R A
L ’ultim o q uarto d ’o ra sta per scoccare
p e r tu tti quegli Italian i che p e r d eb o ­
lezza e per vigliaccheria hanno piegato
di fronte al nem ico e si sono fatti stru ­
m en ti d e ll’o ppressione nazifascista.
L fficiali, sottufficiali, volontari che non
avete esitato a vestire la divisa del tra ­
dim ento, im piegati che avete giuralo fe ­
deltà ad u n governo illegale, c ara b in ie ri
ed agenti di pub b lica iscurezza che ave­
te continuato a p restare la vostra bisogna
c o n n o i pati io ti in lotta p e r l ’in d ip e n ­
denza d ella lib e rtà, fascisti che vi siete
isc ritti in un p a rtito di assassini e di tra ­
dito! i al servizio di H itle r; e voi tu tti
cho in un m odo o n e ll’a ltro n o n avete ne­
galo il . ostro concorso ai nem ico, sappia­
le d ie l ’u ltim o q uarto d ’o ra sta per scoc­
care.
l i nem ico è b a ttu to , l ’o ra d ella lib e ra ­
zione è prossim a, è prossim a anche l ’o ra
in cui im p lacabile punizio n e rag g iu n g e­
rà ineso rab ilm en te tu tti quanti hanno
rin n eg ato n e ll’ora della prova il loro d o ­
vere verso la P a tria . O rm ai dovete aver
perso o gni stolta illu sio n e, dovete sa­
pere che la forza orm ai è d alla pa rte
nostra, d alla pa rte del d iritto e della giu­
stizia, che la forza è dalla p arte d el p o ­
polo.
A vete u n u ltim o q uarto d ’ora p e r sal­
vare la vostra coscienza, il vostro avve­
n ire , la vostra vita. Avete ancora u n ’ul-
tirila possib ilità. P oi sarà troppo ta rd i1
dim ostrate con i fa tti di esservi p e n titi,
date im m ed ia ta m en te u n contributo con­
creto al m ovi rit erto nazionale. Ufficiali,
soldati, a bbandonate l ’esercito della v e r­
gogna, ìtg g iu n & .tz arm ati -le file dei m o ­
vim ento p a rtig ian o , sarete ricevuti come
fra te lli, insiem e com batterete l ’ultim a
battag lia contro il nem ico. A genti di p o ­
lizia, aiu tate i p a trio ti n ella loro d u ris­
sim a lo tta, a v v ertam i in tem po di ogni
progetto d i p e iq u isiz io n e , im p e d ite a r ­
resti e fa v o lile evasioni e n e l bilancio
che dovi eie p re sen ta re, po trete iscrivere
accanto a l passivo, aneli l ’attivo d e ll’a iu ­
to dato in q u e st’o ra ai m ovim ento n a ­
zionale. Im p ie g ati, sabotate le istruzioni
e direttiv e dei vostri su p e rio ri, ostaco­
late il funzionam ento d e ll’apparato sta­
tale fascista, f ascisti, p e r voi è questione
di salvare la vostra p e lle : a tte n ti, uscite
subito dal p a rtito o la vostra sorte è
segnata.
N on c’è tem po da p e rd ere , poi sarà
troppo ta rd i. L ’o ra della decisione è ve­
n u ta. La vostra salvezza sta n elle vostre
m an i. N on vi illu d e te con il rico rd o dei
q u aran tacin q u e g iorni. Q uesta volta non
la scam perete, nessuno po trà sfuggire
a lla severa condanna che colpirà in eso ­
ra b ilm en te i tra d ito ri della P a tria ed i
nem ici d el popolo.
GLI ARDITI DEI G .A .P . N O N SI A R R E N D O N O !
Un giovane garibaldino uccide nove
fascisti, ne ferisce diciassette e non
si lascia catturare vivo
T o rin o , m aggio 1944.
U n gruppo di A zione P a trio ttic a in ca­
ricato di u n ’azione di sabotaggio si è
scontrato con forze su p erio ri dei n a zifa ­
sc isti; attaccando audacem ente ha p o tu ­
to im p ed ire il tentativo di cattura. N el
c ond itto è stato gravem ente ferito un
giovane com unista, ventenne, che aveva
chiesto di passare dal distaccam ento ga­
rib a ld in o di cui faceva p a rte a u n g ru p ­
po di a rd iti incaricato di m issioni p a rti­
colarm ente pericolose.
B enché colpito da una raffica di m i­
trag liato re con o tto fe rite, sei alla gam ­
ba e due di striscio al v e n tie e alla testa,
il giovane a rdito riuscì a sottrarsi a ll’a r ­
resto ed a rifu g ia rsi in una casa. Il m at­
tino d el 18, una squadra di fascisti te n ­
ta di so rp re n d erlo . Il giovane rifiuta di
a p rire a a ll’intim azione risp o n d e col la n ­
cio di una bom ba. D ue nem ici uccisi e
due fe riti gravem ente. D ato l ’allarm e ac­
corrono m iliti e fascisti che circondano
la casa. Il giovane p atrio ta trascinandosi
al balcone grida: « Vivo non m i avrete,
pagherete cara la m ia vita! » e lancia
una seconda bom ba in istrada che uccide
e ferisce alcuni assalitori. I fascisti fa n ­
no avanzare due carri arm ati leggeri che
aprono il fuoco con m itra g liatrice e can­
noncino, anche i carri sono accolti a col­
pi di bom ba e si ritira n o .
Vengono fatti accorrere i p o m p ie ri con
6cale, m a essi non osano p rocedere a ll’in ­
tim azione del giovani e ne: « A ndateve­
ne, non costringetem i ad uccidervi ».
La lotta è durata tre o re , fino a che
tu tte le m u n izio n i sono esa u rite, allora
il g aribaldino si affaccia al b alcone, leva
il pugno in segno d i saluto e g rid a:
« V iva l ’Italia lib e ra! ». Si getta dalla
finestra rim an en d o ucciso 6ul colpo.
La prom essa è stata m an te n u ta : 9 tra ­
d ito ri sono m o rti e 17 sono fe riti.
La folla che ha assistito trep id an te m a­
nifesta apertam ente il p ro p rio disprezzo
p e r i trad ito ri fascisti. « Così si battono
i no stri p a rtig ian i, p rendiam o esem pio! »
grida un o p e raio . « D arem o a questa via
il nom e di questo eroe » dice una donna
che piange, a V igliacchi! » si im preca e
si frem e da o gni parte.
Un altro eroe e un altro esempio
1 g a rib a ld in i n o n si a rre n d o n o , a tta c ­
cano e colpiscono il nem ico, non con­
tano i nem ici 6e non p e r uccid ern e di
p iù . U n altro eroe come lo studente co­
m unista Suranelloche a G enova ha a b b a t­
tuto due poliziotti che lo volevano a rre ­
stare ed è caduto n e lle m ani del nem ico
ILLUSIONI FASCISTE E REALTÀ PARTIGIANA
Dopo il 25 maggio, il movimsnto partigiano è più solido e più attivo di prima
P e r o ltre un mese la stam pa, i m an i­
festi, la radio hanno gridato la data del
25 m aggio, prom esse, m inacele e m enzo­
gne si sono a lte rn a te. D ietro la m o n ta ­
tu ra in grande -ti c c’era l ’illusione di
aver trovato il m ezzo di farla finita. P e r
decreto del duce il 25 m aggio la guerra
p arligiana a vrebbe dovuto finire. I più
sarebbero to rn ati, i pochi lim asti sareb­
bero stati 'ra p id a m e n te d istru tti. Si spe­
rava di togliere agli a lle ati tedeschi u n
grosso fastidio, p ro p rio nel m om ento in
cui sarebbero stati im pegnati sul serio
n ei successivi sganciam enti.
■ Il 25 m aggio è passato e il m ovim ento
p artigiano è p iù solido, più attivo di
prim a. Il num ero dei diserto ri e degli
sbandati che dai paesi e dalle città non
sentendosi p iù sicuri, isolati, si sono re ­
cati a lle form azioni partig ian i p e r ch ie­
dere di essere in q u ad ra ti è forse più
grande di coloro che sono andati ai d i­
stre tti fascisti. D alle b an d e, dai distac­
cam enti nessuno è disceso. Si è lavorato
solo in vista dei p ro b a b ili colpi, si è
continuato ad attaccare con audacia.
Le m enzogne im pudenti della stam pa
fascista non bastano a nascondere una
verità che. si fa sentire col rum ore d elle
schioppettate e col crepitare dei m itra.
Sono false le cifre date dal governo fa ­
scista. E ’ falso che in vai d i Lanzo i
partig ian i abbiano ucciso il C om m issario
politico R igola, ucciso invece in uno
scontro con i tedeschi due settim ane p r i­
m a che ne venisse data la notizia. Ed è
falso che fossero p ro n ti i carri, i cannoni
e gli aero p lan i. I tedeschi ne hanno b i­
sogno altrove e ,p e r questo i loro servi
facevano la voce grossa p e r farsi co­
raggio.
La verità è u n ’altra. M igliaia d i ope­
ra i rifiutano di presentarsi agli o rd in i di
deportazione o fuggono dai convogli che
dovrebbero p o rtarli in G erm ania. In q u e ­
sti giorni i tedeschi si apprestano a tra ­
sportare tu tti i diciasettem ila carab in ieri
in q u ad ra ti p e r forza nella G .N .R . in P o ­
lo n ia, centinaia hanno già provveduto a
sventare il p ian o , a ltri seguiranno. Solo
:a C odogno cento carab in ieri in arm i e
in divisa hanno lasciato la caserm a n o n
certo p e r p resentarsi com e sbandati. I n ­
tanto num erosi ufficiali di tu tti i gradi
an ch e p e r l ’im pulso dato alla guerra dal
G overno dem ocratico chiedono di p re n ­
dere pa rte attiva al m ovim ento p a rtig ia ­
no e abbandonano posizioni di attesa
che si dim ostrano o rm ai insosten ib ili.
Q uesto è quanto è avvenuto n el m ese
fam oso, questa è la risposta del popolo
italiano a ll’im p u d en te m anovra del ca­
pociurm a d i P re d a p p io .
E le grandi azioni contro i p a rtig ian i?
I m iliti h anno fucilato sbandati im p ru ­
den ti, fattisi cogliere iso lati, h anno a r­
restato ostaggi, bruciato case contadine,
m assacrato fe riti. Ma scontri sul serio
sono avvenuti là dove i partig ian i hanno
attaccato. I fascisti d irig e n ti d elle im ­
prese assassine sono stati scovati fin n e l­
le case loro e giustiziati e decine di tra ­
d ito ri che hanno denunciato giovani o
hanno p redicato il tradim ento hanno già
pagato con la vita.
L eggete le nostre cronache, a p rite ogni
giorno di stessi giornali fascisti e v ed re­
te che il 25 maggio ha segnato u n a g ra n ­
de v itoria del popolo italiano contro il
nem ico della P a tria . Oggi c’è un solido
fro n te p artigiano che passa p e r o gni v al­
lata, p e r ogni m onte. Non è p iù tem po
di attesa, di incertezze, di in cre d u lità.
Rafforziam o ancora questo fro n te, conso­
lidiam o la sua u nità con la form azione
di u n ornando c entrale unico del C.d.
L .N ., p rendiam o le a rm i: il nostro d o ­
vere è com battere!
solo dopo a v e r sparato l ’ultim o colpo,
com e i cento e cento no stri ragazzi cho
ad u n alto di viltà preferiscono la m o rte
con l ’arm a in pugno. Sono questi nostri
ragazzi che il fascism o aveva creduto di
avvelenare con la sua p ropaganda e che
oggi invece sono in p rim a fila, sono di
esem pio e di speranza a tu tto il popolo.
Com e p o treb b e ro oggi i to rin esi che h a n ­
no visto e sentito non credere n ella v it­
to ria, n o n credere n e l risorgere di u n a
P a tiia che sa an co ra dare dopo tante p ro ­
ve, dopo tante sciagure, questi giovani
figli v a lorosi?
Sono questi n o stri c om battenti che d i­
cono ad ognuno che la lib erazio n e d ’I ta ­
lia non vede assenti gli Italian i e che la
lib e rtà c o n q u is ta ta avrà u n a sicura galai.z ia n e lle fo rze di u n popolo cho si è
orm ai risveglialo.
10 giugno;
Giornata del martirologio antifascista
V enti anni o r 6ono, il 10 giugno 1924
11 com pagno socialista G iacom o M atteotti
veniva b a rb a ia m e n te assassinato p e r o r­
d in e perso n ale di M ussolini. M olti d e ­
litti gravano sulla coscienza d el boia del
popolo italian o e dei p opoli abissino,
spagnolo, albanese, francese, greco e ju-,
goslavo: lu tti saranno sanzionati ben
presto.
Nel (idilli di Giacomo Malid-olli ono­
riam o e rico rd iam o tu tti i m a rtiri della
lotta antinazista e antifascista, dal n o ­
stro indirne! ti abile G iam sci, capo del
P a rtito C om unista, a G iovanni A m endo
la, dai R a te ili R osselli a don JVlmzoni,
a P ie ro G obetti ed a tan ti a ltri n o ti e
oscuri. A d essi si aggiungono gli eroi
p urissim i della guerra di lib e raz io n e, il
generale P e ro tti, il professore u n iv ersi­
tario B raccini d el P a rtito d ’A zione, l ’o ­
peraio com unista E usebio G iam bone, il
cattolico L u sa rd i...
N el nom e dei m a rtitri di o gni partito
e d i o gni fede, chiam iam o tu tti gli Ita ­
lia n i a ll’azione che sola darà a l popolo
ita lia n i, alla nazio n e, lib e rtà e giustizia.
D a essi ci deriva u n insegnam ento e
u n com andam ento d i u n io n e : u n iti per
com battere, u n iti p e r vincere. U n ’unità
sacra si è stre tta n e l sangue dei m artiri
e degli e ro i.
V enti anni o r sono la coscienza nazio ­
nale si riv o ltò contro l ’assassinio di G ia ­
como M atteotti m a l ’unio n e fu insuffi­
ciente, la volontà di lotta troppo scarsa,
l ’inganno e le com plicità sto rn aro n o la
bufera dal capo di M ussolini e del fa ­
scism o. Le p a ro le del P a rtito C om unista
non fu ro n o a llo ra p u rtro p p o ascoltate.
C onseguenze: allo rch é la lib erazio n e
av reb b e potuto ra p id a m e n te ra g g iu n g e r­
si, dovrem m o su b ire a ltri venti a n n i di
fascism o e la g u erra, anzi le g u erre.
E com e se il destino volesse scolpire
n e lla storia con una data fatale la c o rre ­
lazione degli avvenim enti, il 10 giugno
1940 M ussolini, con le stesse com plicità
del 1924, com m etteva il crim ine di d i­
chiarare la guerra alla F ran cia e a ll’In ­
g h ilte rra, e p iù tard i a ll’A m erica e alla
U R S S; quella guerra che, dalla pugnalata
alla schiena alla sorella latina in poi,
h a accum ulato rovine e ro v in e n e l nostro
paese.
Ma o ra basta: vogliam o farla finita e
la farem o finita per sem pre. La p aro la
d el P a rtito C om unista non è p iù ascol­
tata soltanto da una m inoranza. Il Parito C om unista è diventato il grande p a r­
tito della classe o p e ra ia ; esso è alleato
col P a rtito Socialista, col q u ale dovrà
form are un unico p a rtito del p ro le ta ria ­
to ; esso, n el C .d .L .N ., è u n ito n e ll’azio ­
ne con gli a ltri p a rtiti p opolari ed a n ti­
fascisti, con u tti gli Italian i p a trio tli che
danno il loro braccio e la loro m ente
a lla lotta com une p e r l ’in d ip e n d e n za e
la dem ocrazia
Q uest’unio n e p e r la lo tta è garanzia di
v itto ria, è garanzia che il sangue di G ia­
como M atteotti e di tutti i no stri m a rtiri
non sarà stato sparso invano.
E non vi è m iglior m odo d i o n o ra re i
n o stri caduti che di intensificare l ’azio ­
ne, di battersi riso lu tam en te, come essi
hanno fatto, se necessario, fino a l sacri­
ficio suprem o.
LE D O N N E E LA LO TTA DEL P O P O LO ITALIAN O
D ell’am piezza e della p ro fondità del
m oto che trae gli Ita lia n i contro il n e ­
m ico tedesco ed il rinnegato fascista, il
c onributo d elle d onne è elem ento d e ­
cisivo.
D ietro le centinaia di m igliaia di gio­
vani che si sono sottratti alle chiam ate
fasciste, dietro le schiere innum erevoli
degli o p erai che affrontano n ella lotta il
reg im e nazifascista, dietro alle form azio­
ni p a rtig ian e , d ietro il popolo tutto im ­
pegnato n ella guerra d i lib erazione sono
i m ilio n i di donne italian e. E ’ il loro
consiglio, il loro appoggio che ha fatto
degli Ita lia n i d ei com battenti p e r l ’in d i­
pendenza e la lib e rtà della P a tria , è il
lo ro sacrificio che fa fro n te alle q u o ti­
diane necessità della fam iglia che ha p e r­
messo a tanti uom ini di lasciare tutto
p e r affrontare nella d ura lo tta il nem ico
d el nostro paese.
E le m am m e hanno consigliato a l fi­
glio la via della m ontagna e d e ll’onore,
le donne dei n o stri o p e rai li hanno sp ro ­
n ati allo sciopeio e ne hanno sorretto la
d in a resistenza. E le contadine nascon­
dono i re n ite n ti e vestono d i pan n i b o r­
ghesi i « d ise rto ri », le m ontanare ce­
m entano, n el sangue delle bestiali ra p ­
presaglie, la loro solidarietà con i patrio ii.
Così le donne hanno fatto d ella fa m i­
glia un centro vitale della resistenza n a ­
zionale, u n punto d ’appoggio p e r la
g u e ira di liberazione.
L ’e o r e n a z io n a le B ia n c o n c in i ca d e , r i ­
p e te n d o a ire g io v in e sp o se , le p a r o le d e l ­
la P a s s io n a r la : m e g lio v edova d i u n e ro e
ch e m o g lie d i u n v n e l e le r ip e te p e rc h è
sa ch e o g g i le n o n n e d ’I ta lia H anno la tto
p io p r io i a lie g g ia m e n to d i q u e u e d o n n e
d i o p a g n a cu e tu tto h a n n o d a to p e rc h è
L riom asse u n 'id e a d i g iu s tiz ia e d i l i ­
b e i là.
r, la passione delle n o stre donne trae
alim ento u s u a necessità di d ite n d e re con
la lo tta , la lain ig iia dalia d istiu z io n e di
cui la m inaccia o g n i giorno il nazitascisruo. Q uattro anni di g uerra fascista, d ie ­
ci m esi di terro re n azista vogliono d ire
infinite dolorose p e rd ite p e r le n o stre
donne, vogiion d ire centinaia di m ig lia ­
ia di lan n g iie, sconvolte n e l loro e q u ili­
b rio econom ico e m orale, p re cip ita re da
u n a vita onorata di lavoro n e lle c ondi­
zioni p recarie d elia v ita trascinata avan­
ti di giorno in giorno.
N uovi lu tti m inaccia il fascism o con
la sua offensiva contro la fam iglia : d e ­
portazio n i in m assa, te n o r e sem pre piu
cieco, lam e sem pre p iù d isp c ia ta.
A questa offensiva fascista le donne o p ­
pongono la lo ro lo tta e passano a form e
sem pre p iù decise di azione. Eo sciopero
generale d el m arzo ha posto il c o n tri­
buto delle d onne alla lotta di lib erazio n e
in prim o piano e sono state le donne
che, assiem e a i giovani, hann ospez/.alo
il m onopolio nazifascista d elle stra d e e
d e lle piazze: esse hanno organizzato le
p rim e m anifestazioni contro la fam e, per
p rim e h anno m ostralo, con la decisione
d elle loro dim o strazio n i, com e si stra p ­
pano le vittim e al te rro re nazifascista;
esse sono riu sc ite a fa r sospendere le
dep o rtazio n i di donne in G erm ania ed
hanno lo ttato spesso con successo, con­
tro le deportazioni d e i loro u o m in i.
A ttra v e rs o l a lo ro a z io n e n u o v e p r o ­
sp e ttiv e si so n o a p e r te a lle d o n n e i t a ­
lia n e : esse lo tta n o c o n tro ciò c h e im m e ­
d ia ta m e n te m in a c c ia l a lo r o v ita e la
lo ro fa m ig lia , esse lo tta n o p e r il p a n e e
p e r i l l a n e u e i lo r o b a m b in i, p e r re s ta r e
in I ta lia e p e r s tr a p p a r e 1 lo ro u o m in i
a lla m o r ie , m a i n q u e s ta lo tta esse si
c o n q u is ta n o a n c h e u n d o m a n i m ig lio re ,
u n a v ita n e lla q u a le la f a m ig lia n o n sia
e sp o sta a lle m in a c e le c o n tin u e c u i la h a
a b itu a la i l fa sc is m o , m a tro v i le c o n d i­
z io n i m ig lio ri d e lia su a e s iste n z a e d e i
su o sv ilu p p o .
in q u e s to sv ilu p p o la
d o n n a c o n q u is te rà u n a v ita p iu ric c a .
tyià oggi esse stanno spezzando le b a r­
rie re che n e lim itavano trad izio n alm en te
1 azione, 1 p re g iu u izi p e r cui la donna
n o n può la re « u e n a politica », il r ito r ­
n ello della « d onna che deve re stale in
casa a la re la caiza », come se il q u o ti­
diano sacrificio della m assa-a o d ella lav u iau a -c cue ai u u io lavoro delia gio r­
nata ueve aggiungere il lavoio lalieoso
d ella casa, non le conquistasse il u in tto
di una p ien a partecip azio n e a tu tta la
vita sociale.
« Le am ine che devono re stare a casa »
sono scese n e lle piazze a d ile n a e re le
lo io fam iglie, hanno affrontato i m itra
d ei rin n eg a ti fascisti: esse hanno fatto
sen tire a tu tti gii Ita lia n i che n o n vi può
essere libei la e dem ocrazia senza che ad
esse p a rte cip i la donna, n ella pienezza
dei suoi dii itti d i sposa, di m a a re , m a,
anche, di co stru ttrice cosciente di una
Ita lia m ig lio re n e lla pace e n ella lib e rtà .
Così l ’unio n e di tu tti gli Ita lia n i — al
di là di ogni ceto, di o gni m asse e di
ogni trad izio n ale distin zio n e — si con­
fe rm a n e lla larga p artecipazione delle
d onne a lla guerra di lib e raz io n e. E n ella
tia g e d ia che sconvolge o g n i elem ento
delia n o stra vita, l ’u n io n e di tu tti gli
ita lia n i getta le basi di u n a vita lib e ra e
già oggi investe e rip ro p o n e tu tti i p ro ­
blem i che l ’incom pieto sviluppo d em o ­
cratico d e l nostro paese aveva lasciati in
disp arte.
D i questo rinnovam ento sociale e p o ­
litico che si p re p a ra oggi n e ll’u n ità d e l­
la lo tta , è elem ento n o n secondario fa
nuova posizione che la donna va co n q u i­
standosi, spezzando nello slancio a n im o ­
so d ella lotta p e r la sua vita e p e r la sua
fam iglia, i vincoli che la m illen a ria sog­
gezione le aveva im posto e che essa si
e ra a b itu a ta a risp e tta re .
■
FRONTE
PARTIGIANO
fi” necessaria la pronta form azione di un
com ando unico d i tutto il m ovim ento
partigiano.
D al P iem onte, d a ll’E m ilia, dalla T o ­
scana, d alle M arche si annuncia la fo r­
m azione d i nuove B rigate G arib ald i. Il
m ovim ento partigiano si estende ogni
giorno di piu , a c q u is ta nuova solidità,
m aggiore forza com baitiva. Lo sviluppo
d el m ovim ento p artigiano pone in m odo
u rg e n te il problem a d ella sua unificazio­
ne sotto la guida di com andi unici,, r e ­
gionali e centrali. N on solo tu tte le fo r­
ze già ad eren ti a l Corpo dei V olontari
delia L ibertà d el C om itato di L ib erazio ­
ne N azionale, m a anche quelle che fino
ad oggi non hanno aderito ai C .d.L .N .
devono essere u nite sotto la guida di un
com ando unico. E questo com ando deve
avere, n ella nuova situazione che si è
creata e nella p rospettiva di sem pre m ag­
giori sviluppi del m ovim ento partig ian o ,
am pie p ossibilità d ’azione. P e r questo
m otivo il P a rtito C om unista Italian o h a
proposto al C .d.L .N . d e ll’Alta Italia che,
accanto al Com itato m ilita re che ha svol­
to finora u n ’u tile azione di c o ordina­
m ento e di aiu to , sia form ato u n vero
coniando centrale unico del C .d .L .N .,
nel quale siano chiam ati a fa re pa rte
anche i rap p re se n tan ti delle form azioni
m ilitari che non avevano ancora aderito
al Corpo dei V olontari della L ibertà.
In tan to , in u n suo o rd in e dei giorno,
il C om ando C entrale d ei D istaccam enti
e d elle B rigate d ’A ssallo G aribaldi ha
afferm ato la necessità d e lla p iù stietta
unità d ’azione e di com ando d i tutto il
m ovim ento partigiano.
Dura lezione inflitta dai partigiani del
cuneese ai nazisti.
C uneo, A prile.
F ra l ’ultim a decade di m arzo e la p r i ­
ma d ’ap rile i gruppi p a rtig ian i della Val
Casotto (T anaro) sostennero con succes­
so attacchi d i forze tedesche inv iate n e l­
la regione a scopo di rastrellam ento. Le
operazioni, cui p arteciparono anche r e ­
parti fascisti, seguirono in due tem pi e
sem pre con esito sfavorevole ai tedeschi.
L e form azioni p a rtig ian e , d apprim a,
!con arm am ento di m olto in ferio re a
quello d e ll’avversario, affrontarono le
squadre tedesche n e ll’ab itato di Garessio, e con successivi attacchi lo co strin ­
sero a ritirar si a Ceva, restando così p a ­
droni d e ll’intera alta v alle del T anaro.
P e rd ite tedesche accertate: 48 m o rti; fra
i partig ian i 4 fe riti cattu rati e in seguito
fu cilati.
I edeschi concentrarono n ella zona una
in tiera divisione fornita di a u to b lin d e e
cannoni, sicuri che la su p erio rità di u o ­
m in i e d i m ezzi avrebbe avuto rag io n e
d e ll’avversario. L ’attacco iniziatosi da
p iù p a rti contem poraneam ente costrinse
i P a rtig ia n i a d u ri com battim enti dal
fondo v aile alle m ontagne circostanti p iù
a lte ; a lcu n i gru p p i, appostati in luoghi
insidiosi con qualche m itra g liatrice ben
piazzate inflissero gravi p e rd ite ai ted e ­
schi e d ai fascisti i q u a li, q u o n d o già
credevano di av erli circondati to ta lm e n ­
te, rim asero delusi d e ll’o p eraz io n e : q u a ­
si tu tti i g ru p p i in fa tti, usando la solita
tattica d i diradam ento, riuscirono a r i ti ­
ra rsi n e lle m ontagne p iù alte ed a r i u ­
n irsi p iù ta rd i a lle form azioni d e lle valli
adiacenti.
I teueschi, le cui p e rd ite n o n furono
in fe rio ri a 900 uo m in i, anche in questo
secondo attacco, cercarono di celare le
p ro p rie p e rd ite agli occhi della p o p o la ­
zione, la quale invece potè osservare il
passaggio continuo di autom ezzi chiusi
che ti asportavano a l piano i cadaveri dei
tedeschi uccisi.
L e conseguenze d i questa fa llita o p e ­
razione ricad d ero com e d i consueto su l­
la popolazione d ella regione, la quale,
con a tti singoli e co llettivi, dim ostrò la
p ro p ria solidarietà di azione e di se n ti­
m ento con i P a rtig ia n i, su di essa so­
p ra ttu tto i fascisti sfogarono o gni loro
rab b ia incendiando e d eprendando case
e villaggi — nu m ero se le uccisioni a
M onlaldo, a P am parato e soprattutto a
Leva.
A ttacco alle com unicazioni, contributo
partigiano alla battaglia d i R o m a .
M anifesti in tim id a to ri tedeschi p o rta ­
no scritto : « A ttenzione, i cavi sono
vene! a. A ltri più recenti replicano le
gravi m inaccie contro il sabotaggio. Q ue­
sta preoccupazione nem ica deve essere
un m onito p e r o gni Italian o . Se i cavi,
i fili, i b in a ri sono vene, a rte rie , nervi
del nem ico, colpiam oli, tagliam oli, rid u ­
ciam oli a ll’in erzia ed a l dissanguam ento.
II giorno 25 p ro p rio in risposta agli
u ltim i b andi m inacciosi, i P a rtig ia n i so­
no scesi sulla guardatissim a linea T orino-M ilano e hanno fatto saltare il g ran­
de p onte presso Saluggia. Il treno di
T o rin o ha dovuto d iro tta re , o re preziose
sono state tolte al nem ico.
A Savona il 1° m aggio sono state fatte
in te rru zio n i sulla linea p e r A lessandria
e su quella di Genova.
A V erona la lin e a di afflusso dei r i n ­
forzi e degli approvvigionam enti ted e ­
schi del B rennero è stata in te rro tta il
1° m aggio. G iungono n otizie del b rilla ­
m ento del ponte della V al G rana, in te r­
ro tta è ,sta ta la Ivrea-A osta.
L ’audacia d ei P a rtig ia n i obbliga il n e ­
m ico a sem pre p iù gravose m isure di si­
curezza, che si dim ostrano insufficienti.
N e ll’Ossolano un treno è sta to attacca­
to, 8 m iliti e 6 tedeschi d isa rm a li; un
m ilite che ha fatto resistenza ucciso.
I P atrio ti ric o rd in o : taglino i fili, d i­
vulgano ro ta ie ! I ferro v ieri sabotino le
m acchine e le a ttrez z atu re, ogni m in u to
di arresto è un m in u to di m eno che l ’e ­
sercito h itle ria n o passerà in Italia. I P a r­
tig ian i scendano d a lle linee, quando fe r­
m ano i tren i n e distruggano le locom o­
tive. Ita lia n i, il sabotaggio è dovere di
ognuno, non rim an d ate, non aspettate
che facciano gli a ltri: ognuno faccia il
isuo dovere. Il granello di sabbia di
ognuno form erà il pugno di sabbia che
il popolo italiano b u tta n e ll’ingranaggio
d ella m acchina di guerra nazi-fascista;
n e ra llen te rà il m oto, affretterà la v it­
toria.
I II .1.1
II
.... MI
ONORIAMO I NOSTRI MARTIRI
EROI
T o rin o , m aggio.
N elle L anghe (C uneo » si è costituita
la XV B rigata d ’Assalto G arib ald i « G e­
n e rale P e ro tti » ; in V al di Susa si è co­
stitu ito il D istaccam ento d ’Assallo G a ri­
baldi « E usebio G iam bone ». Così con
10 sviluppo d el m ovim ento partig ian o i
P a trio ti onorano degnam ente la m em oria
dei d u e nob ilissim i m a rtiri, caduti e ro i­
cam ente sotto il piom bo nazista.
La B rigata d ’Assalto G arib ald i « T o r i­
no » ha proposto p e r la m assim a d eco ra­
zione il G arib ald in o T en e n te B iondi con
la seguente m o tivazione:
Soldati, che siete stati inquadrati nel' l ’esercito della vergogna e della m orte,
assicurate la vostM salvezza. E ’ venuto
11 m o m en to d i gettare la divisa del tra­
d im e n to . D isertate con le arm i, nascon­
d e te vi, raggiungere le file d ei partigiani!
NAZIONALI
« Il T en e n te B iondi com andante di
una squadra di P a rtig ia n i, d u ra n te un
ultaeco dei nazi-fascisti, p u r di salvare i
p ro p ri uo m in i a spregio d ella p ro p ria
vita accettò un com battim ento im p a ri da
solo con u n fo rte gruppo d i tedeschi e
sparò con il p ro p rio m itra fino a ll’e sa u ­
rim en to d elle m u n izio n i uccidendo 14
tedeschi e ferendone u n a ven tin a. F erito
venne catturato dai tedeschi e trucidato
sul posto. E sem pio d i sacrificio e di
eroism o ».
Z ona di o p erazio n e, a p rile 1944.
•—
IL POPOLO ITALIANO LOTTA CONTRO IL TERRORE
LA DEPORTAZIONE E LA FAME
Sciopero ad O m egna per il massacro di
14 P atrioti.
O m egna, m aggio.
G li a s sa s sin i fa sc is ti v e n u ti a c o n o s c e n ­
za a e ir a ro c a itta d o v e e r a sita u n in i a r ­
m e n a a i ¿ 'a rtig ia n i vi ta c e v a n o ir r u z i o ­
n e m a ssà c ra iiu o l e n t i , m t e r n ii e r i e in c ­
a ic o . ¿4 r a m a t i v e n iv a n o cosi tr u c a a ti,
q u a s i a Slogai e la r a n u ia a i n o n o s a re
1 atta c c o a ire io r m a z io m in a r m i.
L ’in u ig n a z io n e s u s c ita ta n e iia p o p o la ­
z io n e t u e n o r m e e im m e d ia ta v e n n e la
r is p o s ta p o p u ia ie . iu n u e u ia ta m e n te u n
m a n ite s to la n c ia to d a l L .d .L .N . p r o c la ­
m a v a io sc io p e ro g e n e ia ie . r u l l a u m e g n a e ilito ru i p a r te c ip a r o n o a l in e r a ie ,
m e n tr e o g n i a ttiv ila v en iv a so sp esa. 1 l a ­
sc isi! o c c u p a ro n o i l p a e se e ie c e r o o l t i e
2UU a r r e s ti se n z a r iu s c ii e a d im p e d ire il
c o rte o , ¿ riu s c iiu n o so lo a c o n te n e r e la
lo l l a t u o n d e l c im ite ro , d o v e , co m e si
s e p p e in se g u ito , ìm tie s tia n r o n o tr u s ta n do ra M a d re d i u n o d e i c a u u ti c o lp e v o le
d i p ia n g e ie i l tìg lio e d i a v e r re a g ito
a g li s g n e rr i ch e n e in s u lta v a n o la m e ­
m o r ia d ic e n d o lo u n d e lin q u e n te .
I l c o p n tu o c o v e n iv a s ta b ilito a lle o re
18 e m a n ile s ti d e l c o m a n d o te d esco che
a n n u n c ia v a la I m ita z io n e d i c in q u e o p e ­
r a i p e r o g n i ta m ilic a se il la v o ro n o n si
rip re n d e v a i l g io rn o ¿2. B e r o g n i g io rn o
d i sc io p e ro o g n i la b b n c a a v re n b e a v u to
c ìn q u q e t a c i t a t i .
La m inaccia pazzesca e bestiale non
riu sc ì a p ieg a re la popolazione, l i 12 io
sciopero continuava com patto. A nche il
giorno dopo il lavoro rip ie se solo p a r­
zialm ente. 1 boia n azisti non osarono
eseguire q u an to avevano m inacciato.
La sera scoppiavano tre bom be d a ­
v anti alle case di tre trad ito ri fascisti.
N on è questo il prim o episodio di lo l­
la d ella n o stra città, i fascisti Ranno ncciso b a m b in i, scannato fe riti, a rrestato ,
m inacciato p iù gravi d istru z io n i; m a so­
no im p o ten ti a piegarci. L a n o stra lotta
è legata a quella dei P a rio ti sui m o n ti;
abbiam o im parato che solo così possiam o
difen d erci. Cosi abbiam o fatto fa llire nei
giorni scorsi il tentativo di d ep o rtare 200
o p e rai in G erm ania, così abbiam o stra p ­
pato u n a d istrib u z io n e d i grassi che ci
veniva negata, così abbiam o scioperato e
dim ostrato il 1° m aggio.
A O m egna bastone tedesco e fascista
n o n dom ano p iù . La situazione è tesa,
ci sono colpi d u ri, m a siam o in lo tta e
m eniam o colpi anche no i.
M anifestazioni per il pane nel b olo­
gnese.
Bologna', m aggio 1944.
T recento donne e 150 uo m in i hanno
m anifestato a Sesto Im olese p e r re c la ­
m are dalle a u to rità fasciste l ’aum ento
d elle razio n i, i copertoni p e r le b ic i­
clette, il petro lio p e r l ’illu m in a z io n e , la
creazione di pozzi per l ’acqua potab ile.
Si è an ch e m anifestato contro le d e p o r­
tazioni e contro i tedeschi ed i fascisti.
L a m anifestazione è d u ra ta p iù o re , ed
alla fine le a u to rità hanno dovuto p ro ­
cedere ad u n a im m ediata d istrib u zio n e
di 200 gram m i di salum i p e r persona.
P e r le stesse rivendicazioni a ltre 35
m anifestazioni hanno avuto luogo n e l­
l ’ultim a settim ana in v arie lo ca lità della
pro v in cia di B ologna.
D im ostrazioni a N e rv i contro lo sfolla­
m ento.
Genova, m aggio.
Vivissim o il ferm ento regna p e r lo
sgom bero di m igliaia di case im posto dai
tedeschi a Genova ed in pro v in cia. Su
tu tte le fam iglie pesa la te rrib ile m inac­
cia di essere cacciate di casa da un m o­
m ento a ll’altro senza sapere dove a n d a ­
re. La m attin a del 18 a N ervi, in una
via che dev’èssere com pletam ente sfolla­
ta, c’è stata una dim ostsazione d i donne
e di ragazze. Si gridò contro i tedeschi,
si im precò contro la guerra e contro i
fascisti, si grida di non voler accettare
di a b b an d o n are le case. E ’ interv en u ta
la tru p p a tedesca con le m itra g liatrici,
m a in tutto il q u a rtiere è restato sem pre
vivo il ferm ento.
L o sciopero delle m on d in e n el bolognese
e n el pavese.
B ologna, m aggio.
E ’ in corso lo sciopero d elle m o ndine
n el B olognese: 1300 sono già scese in
lo tta a M edicina e 1000 a C astel M ag­
giore. Esse chiedono, fra l ’altro , che le
paghe siano p o rtate da L. 28 al giorno a
L. 50; 7 o re di lavoro invece di 8 ed il
m iglioram ento del vitto. Lo sciopero si
sta allargando a tu tte le 6000 m ondine
d ella regione.
I n tu tta la regione si è iniziato lo scio-
pero d elle m o n d in e che chiedevano l ’a u ­
m ento dei salari, il m iglioram ento del
vitto, ecC. M igliaia di m o n d in e sono già
in lo tta e l ’agitazione si estende sem pre
di p iù .
L e donne italiane non vogliono andare
in G erm ania.
C om o, m aggio.
L e operaie d ella fab b rica R osasco, a p ­
p ena sono v enute a conoscenza che il
sindaco fascista era in te rv en u to p e r ave­
re i no m in ativ i di 50 o p e raie da d e p o r­
tarsi in G erm ania, hanno ferm ato le m ac­
chine, sospendendo il lavoro. 11 sindaco
ha a llo ra rid o tto il n um ero d e lle o p eraie
rich ieste a 25, m a l ’agitazione continua,
perchè nessuna o p eraia deve essere in ­
viata a subire sofferenze ed oltraggi nel
paese dei nazisti. A neli in uno sta b ili­
m ento di R ovelasca 500 donne hanno ferinalo il lavoro p e r p ro testare contro la
precettazione di 150 d onne p e r la G er­
m ania, afferm ando il loro d iritto di re ­
stare vicine a lle lo ro fam iglie.
F erm ate d i lavoro ed agitazione per l ’aum eno d ei salari a G enova.
G enova, m aggio.
In tu tti gli sta b ilim e n ti della grande
G enova v ’è una forte agitazione p e r o t­
ten e re un aum ento d ei sa iari, che devo­
no essere ra d d o p p ia ti p e r la r fro n te al
continuo aum en to dei prezzi. G ii operai
ric h ie d o n o : l j l ’aum ento d el 100 % dei
sa lari e degli stip e n d i; 2) l ’aum ento d e l­
le ra zio n i d ei grassi, della carne e del
la tte ; 3) il m iglioram ento d e lie m ense
azien d a li, ed infine che siano lasciati
tra n q u illi i fa v o la to ri che reclam ano il
d iritto di vita p e r lo ro e p e r le loro fa ­
m ig lie. M entre le e lezioni delle com m is­
sioni in te rn e sono state o v u n q u e boicottate , v ’è sta ta il 15 una ferm ata di lavoro
di due ore allo stab ilim en to E rid a n ia . Il
16 u n a d im ostrazione nel co rtile della
« V ittoria » p e r p ro testa re contro il li­
cenziam ento d i 15 op erai, che sono stati
riassu n ti, ed il 18 una ferm ata d i lavoro
di u n ’o ra a lla SIA C.
VITA
DI
PARTITO
Organizzare manifestazioni e comizi
La nuova offensiva che, in legam e con
quella degli r-seiciti A lleati, ao uniaino
sviluppare su tu tto il fro n te a i rotta
contro l'o p p re sso re tedesco e d i suoi se r­
vi lascisti, e che dovrà m olto piesto
aboccare n el grande m ovim ento p o p o la ­
re in su rrezio n ale, esige 1 im piego auuace e coraggioso di lu tti q u e i m ezzi di
lo tta che, com e le m anifestazioni di stra ­
da ed i com izi, concorrono efficacem en­
te a creare un atm o sfera p re-insurrezion a ie ed a ro m p ere l ’a u to rità d elie forze
tedesche e fasciste in caricale d i m an te ­
n e re l ’ord in e. Q ueste form e di lo tta pos­
sono essere u tilm en te e facilm ente im ­
piegate an ch e n elle g randi città, quando
i com pagni abbiano iniziative,, coraggio
e d audacia.
E ’ c ertam e n te necessario che l ’am b ie n ­
te sia b e n p re p ara to . B isogna che p e r
u n a data p a rtico la rm e n te significativa,
com e può essere il 10 giugno p e r u n av­
venim ento che h a scosso l ’o p in io n e p u b ­
blica, com e u n atto d i b a rb a rie da pa rte
d ei n em ici e d ei fascisti, o p e r u n a r i ­
vendicazione fo rtem en te sen tita d alle più
larg h e m asse p o p o lari, sia sta ta p rim a
condotta una larga cam pagna di a g ita ­
zione siano state d istrib u ite m ig liaia e
m ig liaia di m an ifestin i, e le m ura della
città siano state coperte d sc ritte . B iso­
gna cioè che tu tti sap p ian o di che cosa
si tratta, che tu tti i c ita d in i p artecipino
al sentim ento generale. E ’ evidente che
in certi casi q uesta stessa agitazione p re ­
p a rato ria può essere a ffrettata e rid o tta
a l m in im o , quando cioè il latto stesso ha
com m osso, sollevato, agitato l ’anim o p o ­
p o lare . La L iberazione di R om a è stata,
ad esem pio, u n ’avvenim ento che ha scos­
so p o ten te m e n te tu tta la nazione.
In questi caso, quando v ’è in tu tti u n
sentim ento com une che n o n dom anda
che di esplodere e di essere m anifestato,
l ’organizzazione della m anifestazione o
del com izio volante n o n può n o n r i u ­
scire. B isogna scegliere a llo ra a lc u n i
p u n ti della città che si p restin o b en e,
piazze e strade p a rtico la rm e n te n ei q u a r­
tie ri p o p o lari, bisogne sciegliere l ’ora
p iù adatta, l ’uscita d alle officine o q u e l­
la del m ercato. B isogna che l ’org an izza­
zione di P a rtito d ella zona o d ei setto re
m o b iliti i suoi m iiita n i, p erch è ciascuno
ra scin i verso il luogo d e lla m anifesta­
zione i suoi com pagni di lavoro, i suoi
v icini, conoscenti, ecc. D evono essere
p a rtico la rm e n te m o b ilita ti i giovan e le
donne che sono state le p ro m o tric i e le
an im atrici di tu tte le m o b ilita z io n i che
hanno avuto luogo in questi m esi. L ’o r­
ganizzazione deve in o ltre sciegliere l ’ora ­
to re, che deve essere audace, sicuro,
pro n to e che deve p re p ara rsi a d ire in
pochi m in u ti le parole chiare e sem plici
che in d ic h in o ai m anifestanti il sig n i­
ficato d ella m anifestazione e le direttiv e
di azione e di lo tta . C ura partico lare
dev’essere data alla difesa arm ata d e l­
l ’o ra to re e d ella m anifestazione.
Ma sono soprattutto la sorpresa, la r a ­
p id ità d e ll’organizzazione e l ’audacia
della m anifestazione che devono assicu­
ra re la sicurezza d e ll’o ra to re e d ei m a ­
n ifesta n ti.
D ipenderà dalla situazione e d alle pos­
sib ilità concrete se il com izio dovrà
sciogliersi subito o potrà invece sbocca­
re in una m anifestazione che p erco rrerà
le p rin c ip a li v ie d el q u a rtie re . D ip en d e,
rà anche d alla situazione e d alia forza
del m ovim ento se invece del com izio vo­
lan te e della m an ifestazione d i sorpresa
sarà p o ssìb ile chiam are con m an ilestin i
e scritte m u ra li tu tta la cittauinanza a
d im o stra re in u n aalo lu o g o , in u n g io r­
no ed u n ’ora stab ilita, fa piazza c en tra ­
le, davanti ai m u n ic ip io , ecc. 1.e rta m e n ­
te in questo caso anche le fo rze d i r e ­
pressione saranno m o b ilita te e bisognerà
p re p ara rsi a ll’u rto . C om unque u n a serie
di m anifestazioni e d i com izi volanti
p re p are ran n o l ’am b ie n te p e r g randi d i­
m ostrazio n i, che saranno già n e lle g ra n ­
di città il p re lu d io di a zio n i p re-m su rrezionali.
Ci avviam o ra p id a m e n te verso g randi
decisive battaglie. Ciò im p o n e a tu tti i
com pagni lo studio a tte n to d i o g n i p o s­
sib ilità di lo tta . Ci vuole au d acia, in i­
ziativa, capacità di afferrare p ro n ta m e n ­
te ogni p ossibilità p e r co n q u istare n u o ­
vo posizioni, p e r fa re se n tire sul nem ico
la n o stra pressione e m odificare a n o ­
stro favore i ra p p o rti di forza. Ci vuole
soprattutto chiara consapevolezza d e l­
l ’o ra che il nostro paese sta a ttra v e r­
sando, e d e l fatto che in questa situ a ­
zione o gni settim ana h a u n ’im p ortanza
decisiva, che m en tre gli eserciti A lleati
avanzano dal sud, nessuna settim an a d e ­
ve tra s p iri e re senza che sia latto u n pas­
so in avanti verso il grande o biettivo
che ci sta din an zi: l ’in su rre zio n e di tu t­
to il popolo p e r cacciare i tedeschi e
conquistare l ’in d ip e n d e n za e la lib e rtà.
2 G iugno
I rin n eg a ti della re p u b b lica sociale
cercano di in su d iciare il p atrim onio di
m em orie di cui o gni italian o è oigoglioso e sul q u ale si to n d a la m igliore tra ­
dizione del nostro paese. D opo aver te n ­
tato di com prom ettere n elle loro sporche
faccende M azzini, si aggrappano a G a ri­
b a ld i e , coi loro sp u d o rati cartello n i,
v o rrebbero d a re eroiche apparenze a
quei verm e che è la re p u b b lica .
M a essi n o n riescono n el lo ro in te n to :
G aribaldi rivive n elle gloriose B rigate
che ile p ortano il n o m e; n e i « G aribal­
d in i » com e in tu tti i P a trio tti rivive
oggi, p iù deciso che m ai, lo spirito e ro i­
co che m osse p e r la prim a volta il popolo
italiano a lla lo tta p e r l ’in d ip en d en za e
la lib e rtà .
E il cartello n e fascista n o n è solo un
in u tile tentativo di p ro fan a re l ’E roe più
caro a l c uore di ogni ita lia n o , m a anche
uno dei ta n ti tentativi di in fan g are la
nostra lo tta di lib erazio n e nazionale.
Q uel fango ricade.
P erò , sugli ig n o b ili sicari che p ro sti­
tuiscono al nem ico ogni ricchezza m ate­
ria le e m orale al nostro paese. E nel
fango essi saranno ricacciati dafla tra ­
volgente offensiva delle nazioni U n ite e
dai colpi sem pre più d u ri dei P a tr io ti.
D opo la liberazione di R om a e lo
Ma alla salvezza e alla lib era zio n e,
sbarco alleato in Francia, la lotta del
all’atto finale d el m o v im en to in su r­
popolo italiano ha assunto un ritm o
rezionale, non si giunge se non at­
ed un carattere n u o v o . G li italiani
traverso una m oltiplicazione di tutte
hanno com preso che sia m o entrati in
le lo tte . P ortando avanti decisam ente
una nuova fase della guerra, che h a n ­
l ’offensiva partigiana, intensificando
no avuto inizio le grandi e decisive
l ’azione dei G .A .P ., sviluppando Vat­
battaglie che dovranno concludersi
tività delle squadre di difesa operaia
con la totale distruzione della G er­
e d i tutte le fo rm e di organizzazioni
m ania hitleriana. G li italiani hanno
arm ate di massa, m oltiplidando ed al­
com preso che m entre il nem ico ha
largando le lotte delle grandi masse
subito sul nostro suolo una grave d i­
operaie, contadine, popolari, rifiu ­
sfatta, è g iunto 'i l m o m en to d i in te n ­
tandosi decisam ente anche con le ar­
sificare tu tti gli sfo rzi e di gettare
m i di farsi trasportare in Germ ania,
tutte le fo rze nella m ischia per d i­
rifiutandosi di obbedire ai decreti e
struggere ed annientare l ’oppressore,
leve d i u n governo illegale, sp ezza n ­
per arrivare con V insurrezione alla li­
do con dim o stra zio n i e com izi l ’orberazione d i tutto il paese. G li ap­
p e lli lanciati da R om a liberata agli
italiani d elle regioni occupate dal co­
m andante delle forze alleate, genera­
le A lexander, dal presidente del G o­
verno italiano e d el capo del nostro
P artito, P aim iro T ogliatti, per an­
nunciare che e giujita l ’ora d e ll’a t­
tacco generale e d e ll’insurrezione
contro l ’occupante, sono stati raccolti.
L’offensiva partigiana in tutta l’Italia Cen­
Il m o vim en to nazionale marcia desitrale.
- Lo sviluppo del movimento insur­
's ám ente sulla via d e ll’insurrezione, e
rezionale nelle Marche, nell’Umbria ed in
di giorno in giorno le notizie, che ci
g iu n g o n o ,p e r quanto affrettate ed in ­
Toscana.
c om plete, dalle varie regioni m ostra­
Il
bolleijtino
del G .Q .G . allealo nel
no che tutte le fo rze nazionali sono
M editerraneo del 17 giugno ha com u­
in m o vim en to ; e che, particolarm ente
nicato che forze p artigiane italiane
nelle regioni d e ll’Italia centrale più
hanno lib erato la città di T eram o,
vicine al fro n te di battaglia, T in su r­
l ’hanno p residiata im pedendo ai te ­
rezione nazionale è già una realtà
deschi di fare saltare alcuni ponti e
con la quale il nem icò deve fare i
di com piere pro g ettate distruzioni ed
conti. Il rapido svilu p p o d e ll’avan­
hanno accollo le tru p p e alleale.
zata nem ica e la continuata fuga dei
tedeschi che non accennano a fe r ­
Altri comunicatili alleali hanno, nei
giorni scorsi, sottolineato l’im p o rta n ­
marsi, il passaggio all’offensiva d e l
za d e ll’azione svolta dai P artig ian i
m o v im en to partigiano, il crescere
ita lia n i n e ll’Italia C entrale contro le
n elle città e nelle campagne d ei m o ­
com unicazioni del nem ico. U n p a rti­
v im e n ti popolari d i massa, il rifiuto
colare elogio è stalo rivolto dal ge­
in massa dei giovani d i presentarsi
nerale A lexander ad alcune fo rm azio ­
alle leve, la sem pre p iù accentuata
ni p a rtig ian e delle M arche e della
disgregazione delle fo rze fasciste, so­
zona di Grosseto che hanno distruttilo
no gli elem en ti principali d i una s i­
m olti p o n ti, attaccato e m itragliato
tuazione insurrezionale in pieno sv i­
colonne nem iche, incendiato autom ez­
luppo, e che deve avviarsi senza tar­
zi, e dato un valido concorso aH ’avandare verso la conclusione fin a le : lo
zata delle forze A lleale.
scatenam ento d ello sciopero generale
insurrezionale e d e ll’insurrezione p o ­
A ppare chiaro il grande significalo
polarei per la cacciata d ei tedeschi e
politico di questo riconoscim ento a l­
la instaurazione d i n uovi organi di
leatilo del co n trib u to offerto dal p o p o ­
potere popolare.
lo italiano alla sua liberazio n e. Se il
concorso offerto d a ll’E sercito Ita lia ­
Questa conclusione non verrà, 'tu t­
no alle operazioni non è ancora q u e l­
tavia, da so la : essa deve essere pre­
lo che il popolo italiano v orrebbe, e
parata ed organizzata. Questo com pito
certam ente p e r ragioni non d ip en d e n ­
spetta a tutto il m o v im en to naziona­
ti dalla volontà del G overno, gli ita ­
le, a tutte le forze antifasciste, al n o ­
liani non restano tuttavia assenti dal
stro P artito. B isogna che in questo
fro n te di battaglia. P re se n ti nella
m om ento sia in tu tti chiara la co­
guerra per multo il c o ntributo offerto
scienza della necessità d e ll’insurrezio­
dal m ovim ento nazionale di lolla
ne e del m odo con cui V insurrezione
contro i tedeschi, essi lo sono anche
potrà trionfare, sia in Lutti ferm issi­
sul cam po p iù pro p riam en te m ilita re,
ma la volontà di dare tu tto perchè
sulla stessa linea del fronte, p e r il
V insurrezione trionfi.
concorso dato dalle form azioni p a r­
E ’ necessario insorgere: è necessa­
tigiano che in sid ia n o , attaccano, inorio non solo per affrettare l ’ora della
liberazione e per dare un grande c o n ­ • lestano il nem ico, im pediscono lo
svolgim ento dei suoi m ovim enti di r i ­
tributo del popolo italiano alla guer­
tirata, facilitano alle truppe alleate
ra antinazista. E ’ necessario insorgere
l'o p era di distruzione e di a n n ien ta­
per salvare le nostre regioni da n u o ­
m ento. Il collegam ento tattico è sta­
ve e p iù terrib ili distru zio n i. Se noi
to operato sul cam po fra le fo rm a ­
non insorgessim o, non dessim o il col­
zioni p artig ian e d e ll’Italia C entrale e
po finale ad un nem ico che cerca n e l­
le forze alleate, e che trova la sua
la ritirata il suo scam po, e se questi
dovesse per la nostra inazione sosta­
re, anche per non m olto tem po, so­
pra una linea di difesa ¿la La Spezia
a R im in i, le nòstre regioni se tte n ­
trionali sarebbero profondam ente d e ­
vastate, i bom bardam enti aerei m ic i­
diali e continuati, le d istru zio n i ope­
rate dai tedeschi im m ense. E d il n e­
m ico potrebbe profittare d i questo
prolungam ento del suo dom in io per
portare a term ine il saccheggio delle
La classe operaia ha nettam en te av­
nostre u ltim e ricchezze, per portare
vertito che con la liberazione di R o ­
in G erm ania le m acchine e, soprat­
ma si è creata una situazione nuova.
tutto, per razziare e deportare u o m i­
D im ostrando ancora una volta la sua
ni, giovani, donne. La notizia che a
grande sensibilità politica ed il proGenova i tedeschi, circondate le fa b ­
briche con i carri arm ati, hanno p re ­
fortdo senso degli interessi nazionali,
levato 10.000 operai e li hanno im m e ­
la classe operaia è en trata im m edia­
diatam ente portati in G erm ania, in ­
tam ente in azione. Dai p rim i di giu­
dica quale terribile minaccia pesi su
gno. a M ilano, a T o rin o , a Genova
tu tti noi. Il nem ico è battuto m a non
l ’agitazione n e lle grandi officine è
piegato e nella sua livida rabbia, n e l­
in in te rro tta, le ferm ate di lavoro e
la sicurezza d e ll’im m ancabile d isfa t­
gli scioperi si susseguono, ed anche
ta, esso cerca di vendicarsi portando
quando non si sciopera i f rendim ento
ancora colpi spietati. P er assicurare
del lavoro è pressoché n u llo . P e r la
la nostra salvezza bisogna insorgere,
liberazione di R om a, per l ’a n n iv e r­
non dargli tem po di fare al nostro
popolo *ancora del m ale, schiacciarlo.
sario della m orte di Giacom o M atteot-
dine, fascista, favorendo la crescente
disgregazione d elle forze, fasciste, si
creano ,in u n ’azione che ha già un
carattere insurrezionale, le condizioni
per lo sc a ten a m en to della battaglia
finale, d ello sciopero generale in su r­
rezionale e d e ll’insurrezione p o p o ­
lare. P er ra g g iu n g e re q u e st’o b b ie ttiv o
non c ’è tem po da perdere. La situ a ­
zione si sviluppa con ritm o celeris­
sim o, anche se non ancora uguale in
tutte le regioni. Ma d o vu n q u e, anche
dove la guerra sem bra lontana, la
questione si pone con im m ediata con­
cretezza. T u tte, le organizzazioni di
m assa, le fo r m a z io n i p a r tig ia n e , lo
B rigate, d ’A ssa lto G aribaldi, i G.
A .P ., i C om itati di agitazione, i C o­
m ita ti d ei C ontadini, il F ronte della
G ioventù, i G ruppi di D ifesa delle
do n n e, devono portare subito la loro
attività sopra un piano insurreziona­
le. E d i C .d .L .N . d evono, collegati
strettam ente con le organizzazioni di
massa, sapere assolvere al loro c o m ­
pito d i direzione di tutto il m o v i­
m en to .
A i m ilita n ti com unisti sp etti anco­
ra una volta, com e in tu tte le lolle
p recedenti contro i fascisti e contro
i nazisti, l ’onore di essere in prim a
fila, alla testa d el popolo, nella bat­
taglia finale per la liberazione d e l­
l ’Italia.
LE FORZE PARTIGIANE LIBERANO TERAMO E
SI CONGIUNGONO COLLE TRUPPE ALLEATE
p iù evidente espressione n ella lib e ra ­
zione di T eram o, ha u n valore poli­
tico e m ilita re che consacra tutta 1 im ­
portanza del m ovim ento partigiano
italiano.
Si raccolgono così, n ella p a rte cip a ­
zione p artigiana alla lib erazio n e d e l­
l'Ita lia C entrale, i fru tti di tutto il
lavoro com piuto nei m esi scorsi per
o rganizzare ed attivare in q u elle r e ­
gioni le form azioni p a rtig ian e . O pera
nelle M arche la divisione d ’assalto
G aribaldi « M àrclie ». Essa è com po­
sta dalla 5a Bri gàia d'assalto G a rib al­
di, con 5 distaccam enti (zona di P e ­
saro), la 23 a B rig . d ’assalto G aribaldi
(zona di A ncona), la 24a B rigata d ’as­
salto G aribaldi (zona di M acerata).
In T oscana operano la 10a B rigata
d ’assalto G aribaldi e la 12% in o ltre
distaccam enti d ’assalto G a rib ald i as­
sai attivi n e lle zone di Siena, G ros­
seto, V olterra, A rezzo. In U m b ria vi
sono la B rigata d ’assalto G aribaldi
« A ntonio G ram sci » e la 1111 Brigala
U m bra, n elle zone di N orcia e di F o ­
ligno. D istaccam enti garibaldini e ra ­
no ai p rim i di giugno attivi nella zo­
na di R ie ti, Avezzano, A quila, T e ­
ram o. Ma tutte queste form azioni h a n ­
no in queste ultim e settim ane m o lti­
plicalo i loro effettuivi, ed i distacca­
m enti sono diventati b rig ate, le b ri­
gate divisioni.
• -E’ a queste fo rm azio n i, aderenti al
C orpo dei V olontari della L ibertà del
C .d.L .N . e nel (piale m ilita n o p a trio ­
ti di tu tti i partirti antifascisti, che si
deve l’azione partig ian a svolta n e l­
l'Ita lia C entrale, ed elogiata dal Co­
m ando A lleato.
T u tte le n otizie che ci giugono d i­
rettam ente da queste reg io n i, mentire
conferm ano le indicazioni dei b o lle t­
tini alleati sulla grande efficacia delle
operazioni p artig ian e contro i ted e ­
schi in ritira ta , indicano che vaste
zone di te rrito rio sono o rm ai in m ano
alle forze p a rtig ian e . Le au to rità fa­
sciste sono scom parse dalla circo la­
zione, i re p a rti fascisti si sono ra p i­
dam ente disgregati, e m en tre le forze
partig ian e assicurano il m antenim ento
d e ll’o rd in e, nei com uni si sono in se­
diali nuovi organi di p o tere p o p o lari,
le G iunte p o p o lari com unali nomi*
nato dalle organizzazioni antifasciste
di m assa, dalle form azioni partig ian e,
e dai C .d .L .N ., che assicurano la d i­
rezione politica del m ovim ento.
MACERATA e TOLENTINO occupate dai
partigiani.
A ll’ultim a ora ci giunge dalle M ar­
che la notizia che i P a rtig ia n i, che
hanno intensificato ovunque la loro
offensiva, tagliando tu tte le c o m u n i­
cazioni stradali e facendo saltare p o n ­
ti e v iad o tti, hanno occupato M ace­
rata e T o lentino.
I partigiani controllano i valichi appen­
ninici. - Siena liberata dai patrioti.
In tutta la T oscana il m ovim ento
in surrezionale è in pieno sviluppo,
(ritinge n otizia che il Passo del C e r­
reto e storto bloccato dalle form azioni
[»artigiane. A nche gli altri valichi a p ­
penninici sono in p a rte controllati
dai P a trio ti. I tedeschi h anno dovuto
organizzare convogli scortali p e r p o ­
ter fare affluire i m ateriali m ilita ri:
questi convogli sono stati in più punt‘i attaccati con successo dai P a rti­
giani.
Da F irenze i fascisti scappano v e r­
so il no rd , p o rtando dietro le fa m i­
glie. A lcuni gruppi di disp erati c e r­
cano p rim a di fuggire di sfogare la
loro rabbia contro i cittad in i, m o lti­
plicando arresti ed assassini, m a \
G .A .P . sono attivissim i in città e so­
no già m olti i fascisti ed i tedeschi
tolti dalla circolazione.
A ll’ultim a ora giunge notizia che i
P artig ian i hanno lib erato Siena. In
m olte località delle provincie di A rez­
zo, Siena, V olterra le a u to rità fasci­
ste sono fuggite, ed hanno preso pos­
sesso dei Com uni i rap p resen tan ti
delle organizzazioni p o p o lari.
T u tti i m ovim enti d iritira la dei te ­
deschi sono ostacolarti dai P a rtig ia n i,
che fanno saltare ponti e strade, ed
attaccano i convogli.
Verso lo sciopero insurrezionale
Scioperi ed agitazioni a
M ilano, G enova, Torino.
ti, per l'assassinio di B runo B uozzi,
contro le d eportazioni, p e r le riv en ­
dicazioni d e ll’aum ento dei salari e
delle razioni a lim en tari scioperi e
ferm ale di lavoro hanno avuto luogo
in liutti i grandi stabilim enti dei tre
centri in d u stria li. Si creano così, n e l­
la lotta, le condizioni p e r lo scatena­
m ento dello sciopero generale in su r­
rezionale. L ’unità della classe o p e ra ­
ia si rafforza, l ’organizzazione si tem ­
pra e si m igliora, into rn o ai C om itati
di agitazione si riunisce la totalità
delle m aestranze, n ei C .d.L .N . di of­
ficina si salda l ’u nità degli o p e rai,
dei tecnici, degli im piegati, degli in ­
gegneri, di itami gli elem eriti decisi a
lo ttare contro i tedeschi e d i loro
servi. Gli agenti del nem ico sono
identificati in ogni fa b b ric a, sorve­
gliati, am m oniti, che o rm ai anche per
loro è finito il buon tem po e si avvi­
cina il m om ento del castigo.
Le condizioni di vita degli operai
si fanno ogni giorno più difficili, e
sem pre più te rrib ile pesa su ognuno
la m inaccia di essere preso e portato
in G erm ania. Ma una decisa volontà
di lotica gonfia il cuore di ogni o p e ­
raio. E ’ venuto il m om ento della resa
dei conti, il m om ento di difendere
cori le arm i la p ro p ria lib e rtà contro
i razziatori nazisti, il m om ento di cac­
ciare gli oppressori ed i loro servi, il
m om ento di dare ai padroni che h a n ­
no collaborato con i tedeschi, ai loro
aguzzini, alle spie ed ai fascisti la
giusta e severa punizione. Con lo
sciopero generale in su rrezio n ale la
classe operaia saprà essere ancora una
volta alla testa della nazione nella
b avaglia p e r la liberazione.
Sciopero g e n erale a To­
rino p er im pedire il tra ­
sporto delle m acchine in
G erm ania.
Il 19 giugno le m aestranze della
F iat M irafiori sono e n tra te in isciopero.
Q uesta è la risposta degli operai a l­
l ’ord in e di sm ontare le m acchine che
i tedeschi vogliono trasp o rta re in
G erm ania. V alletta ra d u n a ti gli o p e ­
rai in un com izio, ha tentato di addorm eniiare la loro vigilanza con l ’a n ­
nuncio di concessioni di carattere
econom ico. O ra to ri operai hanno r i ­
sposto che la prim a questione da r i ­
solvere è quella delle m àcchine. Q ue­
ste non debbono d iv en ta re p reda n a ­
zista. V alletta ha assicuralo che le
m acchine saranno ricoverate in una
galleria rifugio a G ard eran a p e r p re ­
servarle dai b o m b ard am en ti. Gli o p e ­
rai hanno risp o sto : « V o i vi ren d ete
com plice dei tedeschi, noi li cono­
sciam o b en e, conosciam o i loro si­
stem i. F ig u ra rsi se pensano di m et­
tere in rifugio le m acchine che ilianto
necessitano p e r la loro p roduzione
bellica ».
« N è un uom o, nè una m acchina
per la G erm ania » ha d ichiarato la
C om m issione Io p eraia alla direzione
della F ia t; le m acchine sono nostre,
sono patrim o n io nazio n ale e noi sia­
mo decisi a d ife n d e rle con o gni m ez­
zo. La C om m issione ha poi rich iam a ­
lo la d irezio n e al senso di resp o n sa­
bilità p a trio ttica , dich iaran d o che chi
si rende com plice d ei n a zi-fascisti, lo
faccia per interesse o p e r vigliacche­
ria, sarà giudicato dai trib u n a li del
popolo. G li o p e rai hanno già versato
m ollo sangue nella lotta di lib e raz io ­
n e e sono disposali a v ersarn e ancora
p e r difen d ere l ’esistenza della nazione
e del nostro p o p o lo ; se anche i d iri­
genti d e lla F iat risc h ie ran n o q u a lc o ­
sa, non faranno n ulla p iù che il loro
dovere. La solidarietà n azionale è
l'im p e rativ o d e ll’o ra , chi viene m eno
è un trad ito re e n o n avrà p iù posto
nella com unità n azionale. Lo intenda
chi deve.
Lo sciopero com inciato il 19 alla
M irafiori si è esteso nei giorni se­
guenti a tutte le p iù im p o rta n ti offi­
cine Iliocinesi e cioè alla L ingotto, alla
R iv, alla Savigliano, alla G randi M o­
to ri, alla Scaravella, alla B erghoughan
e T edeschi, alla L ancia, alia beat, alla
V iberti, alla F ilp , ece., ecc., Nel se t­
tore della B arriera di M ilano u n d i­
cim ila operai sono in sciopero, 13
m ila al B orgo S. Paolo.
(C o n tin u a in seconda p a g in a )
HANNO ASSASSINATO
BRUNO BUOZZI
Venti b a im i dopo M atteotti, alcuni
anni dopo G ram sci e i fratelli R o s­
selli, hanno assassinato B u o zzi. Un
a ltro dei capi più au torevoli del p ro ­
letariato italiano, uno dei m assim i d i­
rigenti della C onfederazione d e l L a­
voro, la cui p iù larga u n ità doveva
essere consacrata pochi giorni dopo il
suo sacrificio, è stalo assassinato. La
belva fascista e nazista vuole il sa n ­
gue dei m igliori p a trio ti, dei m igliori
italian i, dei più fedeli com battenti
per il lib ero avvenire del popolo.
1 resti dei tred ici uom ini fu cilati e
abbandonati in u n cam po, a fianco di
m ille a ltri, testim oniano l ’efferatezza
e la bestialità di un nem ico che d o b ­
biam o rad icalm en te distruggere se vo­
gliam o salvare il paese e l ’umaniit'à.
Il nem ico è feroce p erchè si sente
p e rd u to , ma la sua fero cia non fa che
accelerarne la p e rd ita, p erchè suscita
nel popolo una decisione sem pre p iù
ferm a di farla finita una volta per
sem pre.
Gli operai delle fabbriche di G e­
nova e T o rin o hanno scioperato con­
tro il b arbaro assassinio di B runo
B uozzi. Q uesta è stata l ’espressione
della volontà di tutto il popolo. Nel
nom e di B runo Buozzi e di tu tti i
m artiri n o stri, avanti, u n iti più che
inai, prep aran d o n e lla lotta la costi­
tuzione di un unico p artito del p ro ­
letariato , avanti p e r la prossim a v it­
toria d e ll’indipendenza e la lib ertà.
IL N U O V O G O V E R N O D E M O C R A T IC O
A soli cinque giorni dalla lib e ra ­
zione di R om a si è form ato n ella r a ­
pitale d 'Ita lia il nuovo G overno De­
m ocratico di guerra presieduto da
Ivanoè B onom i. L ’elem ento che cacauterizza il nuovo Governo dem ocra­
tico è che esso è form ato esclusiva­
m ente dai rappresentanti dei partili
antifascisti che com pongono il C om i­
tato di L iberazione N azionale. 11 p re ­
sid en te del C onsiglio è stato durante
i nove m esi d e ll’occupazione nazista
di R om a il presidente del Com itato
C entrale di L iberazione N azionale.
P e r il P artito C om unista fanno p arte
del G overno il capo del P a rtito P a i­
m iro T ogliatti, ed i com pagni C ullo,
come m inistro d e ll’A gricoltura, P a ­
lerm o sottosegreta !. ali i g u erra, e
Pesenti sottosegrei * . . a lle Finanze,
che occupavano già quesiti posti nel
precedente G overno Badoglio.
P rim i atti del nuovo G overno, che
ne sottolineano il netto orientam ento
dem ocratico, sono stati avere in tro ­
dotto una nuova form ula d i g iu ra ­
m ento « allu nazione » in luogo della
form ula tradizionale di giuram ento ai
re, ed avere, nel suo prim o decreto,
deciso p e r la line della guerra la con­
vocazione di una A ssem blea C osti­
tuente che dovrà perm ettere a l popolo
italiano di scegliere lib eram en te la
nuova form a di Stato che esso v o rrà.
La form azione del nuovo G overno
D em ocratico del C .d .L .N ., e d i suoi
prim i atti che il luogotenente del re
ha dovuto accettare sono le conse­
guenze dello sbloccam ento della si­
tuazione politica italiana operato in
a p rile a N apoli per m erito d e ll’in i­
ziativa coraggiosam ente assunta da
P aim iro T ogliatti a nom e del P artito
C om unista. P arv e allora ad alcuni
p artiti che q uesta nostra iniziativa
ispirata da un chiaro e realistico sen­
so dei veri interessi nazio n ali, voles­
se p o ter significare rin u n zia e com ­
prom issione di quella profonda a sp i­
razione dem ocratica e rep u b b lican a
che è oggi com une alla m aggioranza
del popolo italian o . Invece q u e ll'in i­
ziativa, p u r essenzialm ente dom inala
dalle esigenze poste dalla condotta
della guerra di lib erazio n e, e p u r su ­
b o rdinando a queste su p erio ri esigen­
ze ogni altra considerazione, risp o n ­
deva anche e n el m odo m igliore pos­
sib ile alla necessità di procedere ad
una profonda dem ocratizzazione del
(C o n tin u a z io n e d a lla p rim a p a g in a )
M ercoledì 21 il C om ando tedesco
ha o rd in alo la serrala. Ma il m ovi­
m ento si estende e si rafforza di ora
in o ra. Gli operai chiedono in sisten ­
tem ente arm i e sono decisi ad usarle
per non lasciare trasportare ne u o ­
m ini, nè m acchine in G erm ania.
Le squadre di difesa operaie h a n ­
no respinto un attacco di fascisti repubblicar.i arm ali di m itrag liatrici e
accom pagnati da u n carro arm ato, e
li hanno cacciati dalla fabbrica.
T orino
pro letaria
ancora
una
volta è in lesta alla lotta e ìndica al
popolo italiano la via d e ll’in su rre zio ­
ne nazionale p e r la cacciata dei te­
deschi, per l ’annientam ento dei fa ­
scisti, per la lib erazione della nostra
P atria.
Gli o p erai m ilanesi s a ­
lutano la liberazione di
Roma.
La notizia della liberazione di R o ­
m a, subito seguita da quella dello
sbarco in F rancia, ha provocato nelle
officine m ilanesi grandi m anifestazio­
ni di gioia. Il sentim ento di giubilo
e la certezza che si è aperta la fase
delle grandi battag lie decisive si è
tradotta concretam ente in .fe rm a te di
lavoro che, oltre a p ro d u rre un danno
im m ediato ad una produzione clic,
direttam en te od ind irettam en te, serve
in gran pa rte la guerra di H itle r, h a n ­
no nuovam ente afferm ato di Ironie
alle vane provocazioni della teppa
squadrista, la capacità com battiva del
proletariato m ilanese: afferm azione di
grande im portanza in questa fase di
preparazione dello sciopero generale
insurrezionale.
Alla P irelli, il lunedì 5 giugno gli
operai hanno lavorato poco o n ie n te ;
lutto il giorno vi è stato nei reparti
un gran discutere ed un com m entare
festosam ente la grande notizia. A ll’in ­
dom ani corre tra gli operai la parola
d ’o rd in e : questo pom eriggio non si
lavora. A m ezzogiorno lo stab ilim en ­
to è circondato da fascisti e p o liziotti.
Avvengono tafferugli ed incid en ti. Gli
operai rim angono negli stabilim enti
ma non lavorano. La notizia n el p o ­
m eriggio dello sbarco alleato a u m e n ­
ta il generale entusiasm o. A lle ore
13, m algrado la presenza dei fascisti,
una grande bandiera tricolore è stata
messa sopra la porta d ’ingresso.
Alla Breda, il lunedì qualche re ­
parto ha ferm ato p e r dieci m in u ti, in
tutti non si è quasi lavorato, gli ope­
rai si sono riu n iti p e r discutere e
dare sfogo alla loro gioia ed alle loro
O n d a ta d i s c io p e ri a
G enova.
G enova, 8 giugno
paese, e costituiva anzi la necessaria
Da un paio di settim ane si e ra in i­
prem essa e condizione p e r ogni posziata negli stabilim enti della zona in ­
>ibile sviluppo dem ocratico. S u p eran ­
d u striale di Genova una viva a gitazio­
do la sterile posizione in cui da più
ne p e r o tte n e re l ’aum ento del 100 %.
mesi si logorava l ’antifascism o nel
dei salari, l ’aum ento delle razioni a li­
M ezzogiorno; portando al G overno,
m en tari, specialm ente dei grassi, il
alla direzio n e del paese e della guer­
m iglioram ento delle m ense aziendali.
ra le forze antifascisti© ¡im ponendo il
Gli sfollam enti iniziati dai tedeschi,
ritiro del re p e r il m om ento orm ai
le gravi conseguenze dei bom badaprossim o della liberazione di Rom a
m en ti provocati dalla presenza delle
si ponevano concretam ente le p rem es­
forze a rm a te naziste, la m inaccia d e l­
se p e r i nuovi sviluppi che si sono
le deportazioni sono tulli fattori che
poi avuti a R om a e che, se l ’a n tifa ­
hanno c o n trib u ito a re n d ere p iù d e ­
scismo italian o fosse rim asto chiuso
cisa la volontà di lotta degli operai
nel vicolo cieco in evi si trovava p r i­
m a che l ’intervento del com pagno T o ­ 1 genovesi che n el sostenere le loro r i ­
vendicazioni salariali inten d o n o m a­
gliatti ponesse in m ovim ento la si­
nifestare il loro in d o m ab ile o dio con­
tuazione politica italian a, non si sa­
tro l ’o ccupante ed i suoi servi fascisti.
reb b ero certamenil'e avuti in un m odo
Ber cercare di calm are l ’agitazione i
così p ro n to e senza alcun danno per
gerarchi fascisti ed il prefetto B asile
l ’unità del F ronte N azionale di lotta
avevano prom esso di p rovvedere ad
contro i tedeschi evi i fascisti.
un sostanziale aum ento dei salari e
Q uesti risu lta ti sono stati rag g iù n ti
delle razioni alim en tari. Ma, stanchi
p erchè a N apoli si era o rm ai aperta
di prom esse m ai m an ten u te, gli o p e ­
la strada al riconoscim ento della vo­
rai di G enova sono scesi in lo tta . 11
lontà pop o lare che (trova la sua espres­
1 giugno a lle o re 10 gli operai dei
sione nei p a rtiti antifascisti raccolti
p iù im p o rta n ti stabilim enti h anno fe r­
nel Com itato di L iberazione. In q u e ­
m ato il lavoro. Il 1 e il 2 fe rm a te di
sto m odo il nuovo G overno può con­
lavoro hanno avuto luogo, tra l ’altro,
tare, p e r la condotta della guerra, a n ­
alla San G iorgio di Sestri, alla F os­
che su ll’appoggio d elle forze che e ra ­
sati, allo stabilim ento A lle stim en to
no raccolte a tto rn o al prim o Governo
N avi di S am pierdarena, a tu tti gli sta­
B adoglio e fra queste particolarm ente
b ilim en ti di Sam pierdarena C orniglia.importami! q u e lle degli ufficiali.
no. a quelli della zona R ivarolo-B olIl F ronte N azionale U n itario , così,
zaneto-P onte, ed a quelli di Genova
resta salvo ed u nito sotto la direzione
centro. N egli stabilim enti del porto
del G overno D em ocratico del C .d.L .
gli o p erai non sono usciti, m a hanno
N .; m en tre si rafforza, dopo la fo r­
iniziato la tattica di non lavorare q u a ­
m azione del G overno B onom i, l ’unità
si nien te, di abban d o n are il lavoro,
dei p a rtiti antifascisti. Il rafforzam en­
per rip ren d e rlo , ab b an d o n arlo di n u o ­
to d e ll’unità antifascista cd il su p e ra ­
vo, e rifiutarsi insom m a di p ro d u rre
m ento delle divergenze che ci haniio
se le r vendicazioni non vengono ac­
in m olli p u n ti, a proposito del prim o
colte.
G overno dem ocratico di g u e rra , d i­
Di fro n te a q u est’o ndata di sciope­
visi dal P a rtito Socialista e dal P a r­
ri, il p refetto B asile ha deciso il 3 la
tito d ’A zione, è d ’essenziale im p o r­
serrala ed h a fatto affiggere un m i­
tanza in questà fase di grandi b a tta ­
naccioso m anifesto. Le officine si sono
glie in su rrezio n ali, nelle quali l ’in te r­
ria p e rte il 6, m arted ì. Gli operai sono
vento della classi;' operaia e delle
rie n tra ti, ma d u ra n te la gio rn ata si
grandi m asse pop o lari è decisivo per
sono avute nuovam ente ferm ate di la ­
determ in are la vittoria del m ovim ento
in su rre zio n ale e p e r p o rre, n ello stes­
voro in quasi tu tti gli sta b ilim e n ti, p e r
so tem po, con questo definitivo con­
salutare la lib erazione di R om a. La
trib u to alla lib erazione del paese, le
agitazione è poi continuata e, quando
prem esse di un profondo rin n o v am en ­
si è sparsa la n otizia del b arb aro as­
to politico e sociale: p erchè ciascuna
sassinio di B runo B uozzi, delle n u o ­
classe, com e ha detto il com pagno T o ­
ve ferm ate di lavoro hanno avuto lu o ­
gliatti conterà dom ani n ella vita del
go in tu tte le officine p e r esp rim ere
paese p e r quello che avrà sapnto a p ­
l ’indignazione delle m asse o p e raie.
p o rtare oggi alla guerra di lib e ra ­
D opo le ferm ate di lavoro d el 1
zione.
m aggio, q u est’ondata di scioperi e
agitazioni, p e r m otivi politici ed eco­
nom ici, è una nuova prova della forsperanze. A lle officine O. M . I.OUO -za com battiva del p ro letaria to geno­
vese, che è ben deciso ad intensificare
o p erai hanno abbandonato il lavoro
la sua azione e di p re p ara re così n e l­
a lle o re 14. A lla B row n-B overi il la ­
la lotta lo sciopero insurrezionale ge­
voro è stato sospèso p e r dieci m in u ti.
nerale.
Alla C .G .E . uscita alle ore 14. A lle
R u b in e tte rie N azionali, sospensione
di 20 m in u ti. AU’Iso tla F raschini di
M ilano ed alle sezioni d ecentrate il
lavoro è stalo sospeso tra le ore 14 e
le 14 e u n q u a rto . A lla F olk ed alla
M orelli non vi sono state sospensioni,
m a p e r tunta la giornata n o n si è fa t­
to nien te, u n continuo raggrupparsi
e discutere degli o p e rai, m en tre d i­
re tto ri e capi-reparto non si sentivano
in grado d ’im p e d ire quello stato di
cose. A lla Fonderia E lettrica Pracchi
il lavoro è stato sospeso alle 10, ed
il pom eriggio, tu tti gli operai, ed
anche gli im piegati, non sono rie n ­
trati.
A lla B o rletti su alcune m acchine è
apparsa la scritta in rosso : « W Rom a
liberata ». Le donne di a lc u n i re p arti
si sono m esse sui capelli e sul petto
nastrini rossi. A lle o re 16 la grande
m aggioranza è uscita dalla fabbrica.
A ll'in d o m an i circa 70 o p e rai, uom ini
e donne, sono presi a dom icilio p e r
essere p o rtati in G erm ania. I nom i e
l ’indirizzo sono stati fo rn iti dalla d i­
rezione. Il 9, p e r p rotestare contro
questa deportazione, che voleva esse­
re una rappresaglia nazista contro la
m anifestazione p e r la liberazione di
R om a, tutto lo stabilim ento è n u o ­
vam ente in sciopero. N essuna m an o ­
vra o m inaccia nazista può spezzare
la m agnifica capacità com battiva del
pro letariato m ilanese.
In tutte le officine, l ’affissione di
m anifesti tric o lo ri della Federazione
C om unista M ilanese per la lib e raz io ­
ne di R om a h a provocalo grande e n ­
tusiasm o.
Ferm ate di lavoro a Tori­
no per la liberazione di
Roma.
T orino, 8 giugno
La lib erazione di R om a e lo sb ar­
co alleato h anno suscitato tra la m as­
sa o p e raia un grande entusiasm o ed
hanno m oltiplicato la volontà di Ruti­
lare decisam ente fino alla lib e raz io ­
ne. Q uesta volontà si è trad o tta con­
cretam ente in m anifestazioni e fe r­
m ate di lavoro. Ecco a lcu n e p rim e
n o tiz ie: all'A reanautica vi è stata una
ferm ata di lavoro di u n quanto d ’o ra.
A lla Lancia T80 % della m aestranza
è uscita u n ’o ra p rim a , alla Spa uscita
quasi totale m ezz’ora p rim a , a lla Cisitalia uscita due o re p rim a. I n tu tti gli
stabilim enti la p roduzione è in questi
giorni sensibilm ente dim in u ita.
Ferm ate di lavoro a To­
rino p er l'assassin io di
Bruno Buozzi.
T orino, 12 giugno
La notizia d e ll’assassinió di B runo
B uozzi ha provocato vivo ferm ento
tra la m assa operaia to rin e se . T u tti
gli operai hanno sentito che, assassi­
nando B runo B uozzi, i fascisti hanno
voluto co lp ire tutto il m ovim ento sin ­
dacale italian o . In m oltissim e officine
hanno avuto luogo d elle fe rm a te di
lavoro. Gli operai torinesi hanno vo­
luto così o n o ra re la sua m em oria con
un atto di lo tta, e dim ostrare la loro
ferm a volontà di vendicare B uozzi e
tutti gli a ltri m artiri assassinati dal
fascism o.
10.000 o perai genovesi
deportati in G erm an ia
Genova, 18 giugno
Il 16 giugno ing en ti forze tedesche,
con carri a rm a ti, hanno circondato le
p ricip ali officine della zona di G eno­
va. N egli stab ilim en ti sono e n tra ti
plotoni di S.S. arm ati di fu cili m i­
trag liato ri. B loccate tu tte le uscite, i
nazisti hanno prelevalo gli operai gio­
vani e v alidi, e, sotto la m inaccia d e l­
le arm i li hanno fatti m ontare sugli
au to carri. P o rta li im m ediatam ente a l­
la stazione gli operai sono stati insac­
cati in vagoni bestiam e, ritti, in p ie ­
di, senza p ossibilità d m uoversi. TNove
treni carichi sono p a rtiti nella serata.
A lcuni operai che sono riu sciti a fug­
gire e to rn are a Genova, riferiscono
che dopo poche ore di viaggio le
condizioni nei vagoni erano già im ­
possibili, m olti erano svenuti per
m ancanza d ’aria.
Si calcola che 10.000 operai siano
stati deportati.
L ’o perazione di sorpresa riuscita
alle forze naziste ha determ inato n e l­
la m assa operaia genovese la ferm a
volontà di o pporsi con le arm i e con
ogni mezzo a nuovi tentativi nazisti.
M eglio m o rire com battendo p e r d i­
fendere la p ro p ria lib e rtà che m o rire
asfissiati in vagoni-bestiam e. U na r e ­
sistenza solidale nelle officine costa
sicuram ente m eno vittim e che il solo
viaggio, ed assicura la lib e rtà.
L’ OFFENSIVA PARTIGIANA E INCOMINCIATA
L ’attacco alle lin e e di c o m unicazione.
M entre i fascisti re p u b b lican i presi
dal panico e ab b an d o n ati dai tedeschi,
che non sono p iù in grado di dare
loro uom ini e a rm i, hanno fatto im ­
provvisam ente silenzio a proposito d e ­
gli strom bazzati rastrellam en ti, i p a r­
tigiani sono passali o v u n q u e a ll’of­
fensiva. A nim ati dai proclam i del Govcrno n azionale e del C om ando a l­
lealo essi hanno in questi giorni m o l­
tiplicati i loro sforzi. Li riem p ie d ’o r ­
goglio la pubblicazio n e delle loro ge­
sta in un b o lle ttin o di guerra, che
accom pagna ogni giorno quello a l­
leato.
Il prim o o biettivo dei p a rtig ian i è
quello costituito dalle lin e e di com u­
nicazione del nem ico. N um erosi gli
a tti di sabotaggio sulla linea del Sentp io n e, due a Cuzzago, un terzo p re s­
so M eina; sulla linea B iella-N ovara,
su quella N ovara-T orino, sulla Santhià-A fona. A ll’altezza di V alm adonna è stata in te rro tta p e r parecchie ore
la linea M il ano-A lessandri a . Sabotag­
gi sulla lin e a V cntim iglia-G cnova, e
su quella B rennero-V erona. A d U d i­
ne sono sta te d istru tte due locom otive
dai G .A .P . A T o rin o danneggiati im ­
p ian ti di scam bi e segnalazioni.
Sono queste le p rim e inform azioni,
m a di giorno in giorno l ’azione p a r­
tigiano contro le linee di com unica­
zione si p recisa e diventa p iù efficien­
te. I tedeschi non devono utilizzare
la re te ferro v iaria italiana p e r il (tra­
sporto d elle loro tru p p e e del loro
m ateriale, questa è la parola d ’o rd in e
di tu tte le form azioni p artigiano. E
l ’azione contro il traffico nem ico può
essere resa p iù efficace dal c o ntributo
di sabotaggio che devono dare fe rro ­
vieri, o p e rai, conducenti, contadini.
Scam bi, b in ari, segnalazioni, a ttrezza­
tu re e lin ee p e r la trazione e le ttrica
devono essere ovun q u e colpite Fate
p erd ere un m inuto al nem ico, anche
un m inuto solo. M ilioni di m in u ti,
sono giorni e giorni guadagnati, che
affrettano la nostra liberazione.
T renta 15 giugno
I p a rtig ia n i hanno assaltalo un d e ­
posito di d in am ite asportandone p a ­
recchi q u in ta li ed hanno faitto saltare
fa galleria sulla lin ea fe rro v ia ria nei
pressi di P rim o la n o . La p o ten te esp lo ­
sione faceva c ro llare la roccia. L ’im ­
p o rtan te linea di com unicazione e di
rifo rn im en ti per il nem ico è stata in ­
terro tta.
Lu I ulsesiu liberata - L e popolazioni
applaudono allu gloriosa Sesta B r i­
gata G aribaldina.
La sesta B rigata d ’assalto G aribaldi
ha occupato le c ittad in e di S erravalle
e Borgosesia ed ha lib eralo tu tta la
vallata dai nazifascisti. P a ttu g lie G a­
rib a ld in e si sono spinte fino a q u in ­
dici chilom etri o ltre R om agnano Se­
sia che è già in p ian u ra . L ’entusiasm o
della popolazione è in d escriv ib ile;
ovun q u e passano i distaccam enti e le
colonne dei camion» coi p a rtigiani
arm ati ed in divisa, uom ini, d onne e
b am bini si affollano ad app lau d ire.
Non un solo giovane si è presentato
ai bandi fascisti, l ’afflusso alle fo rm a ­
zioni è tale in questi giorni che si è
dovuto resp in g ere i ragazzi non a n ­
cora di leva.
M agazzini di fascisti sono stati a p e r­
ti e i viveri sono stati d istrib u iti alla
popolazione. In o gni paese è stato a f­
fisso u n proclam a del C om ando nel
quale, m en tre si fa o b bligo di non
p agare le tasse e di non fare alcuna
p restazione a l sedicente governo rep u bblicano, viene com m inata la pena
di m o rte p e r im piccagione alle spie
ed a coloro che diano ricetto ai tra ­
dito ri nazifascisti o com unque fa v o ri­
scano l ’o p e ra di repressione dei b a n ­
diti h itle ria n i.
G li episodi d e ll’occupazione e gli
scontri sono l ’argom ento di ogni con­
versazione, lo stim olo alla re sisten ­
za, l ’esem pio che sem pre nuovi com ­
b atten ti devono seguire, Il giorno 15,
fascisti u b ria c h i uccidevano un ragaz­
zo di 15 a n n i a R om agnano e la p o ­
polazione rispondeva con un corteo
im p o n e n te p e r i fu n e ra li. 1 partig ian i
attaccavano il presidio fascista e lo
facevano sloggiare.
li 18, a lla n o tiz ia ch e in G a llin a r a
si tro v a v a n o fo rz e fa sc iste e te d e s c h e ,
i g a r ib a ld in i a tta c c a v a n o a l l ’im p ro v ­
viso co n m itra g lia tr ic i a u to tr a s p o r ta te
e co n u n a m a n o v ra a g g ir a n te d ai
m o n ti. I fa sc is ti a b b a n d o n a v a n o in
fu g a il p a e s e , m e n tr e la sc ia v a n o s u l
te r re n o u n a q u in d ic in a d i m o r ti e
q u a s i a ltr e tta n ti p r ig io n ie r i n e lle m a ­
n i d e i p a r tig ia n i. I c o m b a ttim e n ti si
S volgevano ; fin q u a s i n e l l ’a b ita to . Vi
si d is tin g u e v a n o d u e ra g a z z e a n n a te
d i m itr a : fig lie e s o re lle d i p a tr io ti
f u c ila ti d a i te d e s c h i a v e v a n o o tte n u to
l ’a r ru o la m e n to co m e c o m b a tte n ti.
I G .A .P . all’azione.
G enova 20 giugno
Il g enerale P a ro d i podestà d i G e­
nova la cui resp o n sab ilità n e ll’o rg a ­
nizzazione d ella gigantesca razzia che
i tedeschi hanno com piuto n e lle fa b ­
b rich e genovesi era stala accertata, è
stalo colpito dalla giustizia po p o lare.
Sfuggito ad un prim o ten tativ o , ieri
ha pagato con la vita i c rim in i com ­
p iu ti. L ’azione svolta d ai G .A .P . ha
suscitato n ella popolazione un largo
ed entusiastico consenso.
A lessandria, 8 giugno
In occasione d ella presa d i R om a,
i G .A .P . penetravano n e l co rtile d e l­
la tipografia G rasso, d o v e rsi stam pa
il P opolo di A lessandria, e in tro d u ­
cevano n e lla sala delle m acchine due
bom be. P ochi m in u ti dopo due scop­
pi violentissim i indicavano la riuscita
d e ll’operazio n e. V enivano d anneggia­
le m acchine, fo rm e , stam pe e c ara t­
teri, in m odo che il giornale ha d o ­
vuto in te rro m p ere le sue p u b b lic a ­
zioni.
VITA
DI
PARTI TO
P A S S A R E A L L’ O F F E N S I V A
La lib erazio n e di R om a e lo sbarco
d egli alleali in F ran cia segnano l ’in i­
zio della fase decisiva della guerra.
E ’ necessario che ogni com unista
sia a lla testa della lotta e sia p ronto
a fro n teg g iare gli ^viluppi della si­
tu azio n e. E ’ necessario che le orga­
nizzazioni com uniste sappiano riso l­
vere, anche se dovessero restare tem ­
poraneam ente staccate dal centro del
P a rtito , i pro b lem i che il rap id o svi­
luppo di tal situazione pone e porrà.
U n solo obiettivo deve guidarci : pas­
sare a ll’offensiva p e r p rep arare nella
lolla le condizioni d e ll’in su rrezio n e
nazionale.
Ciò vuol d ire che noi dobbiam o
p o ten ziare al m assim o il F ro n te P a r­
tigiano, che dobbiam o organizzare in
grande il sabotaggio sistem atico della
p roduzione, l ’in te rru zio n e delle lin e e
di com unicazione, la distruzione dei
mezzi d i,tra sp o rto , dei depositi di v i­
veri, di a rm i, di c arb u ra n ti del n e ­
m ico. Ciò vuol d ire che le agitazioni,
le d im ostrazioni, gli scioperi devono
m oltip licarsi e susseguirsi, devono assum ere un carattere sem pre p iù vio­
lento di m assa, devono unificarsi in
un grande m ovim ento generale e
sboccare nello sciopero generale in ­
surrezionale e nella in su rrezio n e p o ­
polare.
A questi com pili nuovi p otrem o far
fro n te solo se li affronterem o con spi­
rito di com battenti, con entusiasm o
rivoluzionario. E ’ necessario che
ognuno di noi senta che stanno b a t­
tendo le o re decisive.
N on si può c ontinuare n el tran tran
di ogni giorno, degli app u n tam en ti
q u o tid ia n i, della solila riu n io n e set­
tim anale della cellula, della discus­
sione sindacale, della d istribuzione
del giornale, della racco lta delle q u o ­
te, d elle chiacchierate con i com pì-
gni di lavoro, d elle otto ore in fa b ­
brica dal lunedì al sabato, per una
settim ana dopo l'a ltra . Com e se n ulla
di nuovo vi fosse sotto il sole. No,
lavorare con questo spirito significa
lav o rare con m etodo atten d ista, anche
se si è contro l ’attendism o, significa
non fare oggi n u lla di diverso da
quello che si faceva ieri, significa a t­
ten d ere che a rriv in o gli A lleati a l i ­
b erarci, significa aspettare che le cose
vadano da sè.
N on tu tti possono p a rtire per il
fro n te, m a tutto il te rrito rio n azio ­
nale lo dobbiam o co nsiderare un
grande fro n te. O gni com unista deve
sen tire la necessità del lavoro che
esso svolge per c o n trib u ire a b attere
il nem ico. N oi dobbiam o lavorare con
lo stesso entusiasm o, con lo stesso
spirito di sacrifìcio, con lo stesso d i­
sprezzo del p erico lo , com e se fossim o
al fronte.
Se vi sono com pagni che oggi d o r­
m ono otto o re al giorno, dorm ono
troppo, se vi sono com pagni che la ­
vorano p u n tu alm en te e lavorano bene
p e r le pro d u zio n i di guerra, questi
com pagni non sono dei com unisti. Se
vi sono dei com pagni che trovano
òggi tem po p e r rip o sa rsi e div ertirsi,
n o n sono dei soldati, non sono dei
com battenti.
Oggi suprem o dovere p e r un com u­
nista, p e r u n italiano è quello di es­
sere un com battente sul fro n te e d ie ­
tro il fro n te, davanti e alle spalle del
nem ico sui m onti e n elle città, nello
trin c ee e n e lle fab b rich e.
Solo lavorando con spirito v e ra ­
m ente pratico e rivo lu zio n ario , solo
colla dedizione di tutte le n o stre fo r­
ze, di tutte le nostre e n erg ie fisiche
e m orali, potrem o assolvere il nostro
com pito di oggi, potrem o sostenere
l ’offensiva e d irig e re l ’insu rrezio n e
nazionale.
Sulla via dell'insurrezione si rafforza l'unità
tra il popolo delle città ed il popolo delle campagne
La folgorante avanzata sovietica ci da la m isura della disperata situa­
zio n e nella quale il nazism o è stato precipitato d a ll’attacco concentrico d elle
N azioni U nite.
La crisi d e ll’hitlerism o si fa sem pre p iù profonda, i tem p i stringono:
m entre su tu tti i fro n ti le A rm a te liberatrici avanzano, l ’atm osfera in su rre­
zionale si precisa col vertiginoso svilu p p o d e lle file partigiane, col m o lti­
plicarsi delle agitazioni popolari, colla crisi sem pre p iù aperta n e lle file
degli sgherri fascisti.
T u tti gli strati popolari scendono in lotta: n elle città, accanto agli scio ­
peri con i quali la classe operaia, affiancata dai tecnici e dagli im piegati,
d ife n d e il patrim onio nazionale dal saccheggio nazista e guida le masse
urbane alla lotta d i liberazione, si fan n o sem pre p iù num erose le a gitazioni
e le dim ostrazioni d elle donne e d ei giovani, sem pre più esteso e profondo\
il ferm ento insurrezionale che si palesa n e ll’im potenza d el cosidetto governo
repubblicano.
Le m asse contadine sono in ferm e n to : dopo le agitazioni, le ferm a te di
lavoro e gli scioperi che hanno caratterizzato la campagna della m onda, ab­
biam o le agitazioni in massa dei braccianti e la decisione plebiscitaria d e i
contadini di non dare u n chicco d i grano agli am m assi.
C om lizìone fondam entale per l ’insurrezione vittoriosa, l ’estendersi della
lotta nelle cam pagne è l ’espressione della profonda connessione che si sta­
bilisce, sulla via d elT insurrezione, tra le masse popolari urbane e le masse
contadine.
La lotta contro gli am m assi e le re q u isizio n i è lotta d i tutto il popolo
italiano. E ’ lotta del co n tad in o : eg li non vuole essere defraudato dalle se d i­
centi autorità fasciste del giusto com penso per la sua fatica, per m ezzo d e l­
l ’im posizione di un assurdo calm iere. E ’ lotta d elle m asse u rb a n e : esse sanno
la via che prendono, colla com plicità d e i traditori fascisti, i p rodotti del
nostro suolo e d e l nostro lavoro. E ’ lo tta di tutto il popolo ita lia n o : esso sa
che o gni quintale, o gni chicco di grano è u n c o n tributo alla guerra nazista,
è un aiuto allo sforzo disperato che i nazisti fanno p e r aggrapparsi alla nostra
terra, sacrificandola alla d istruzione scientifica e p iù brutale.
E in questa lotta contro le re q u isizio n i e gli am m assi, le mosse contadine,
vedono nella classe operaiu e nelle masse urbane la forza che le appoggia
concretam ente: nelle squadre d i difesa e d ’assalto che si m oltiplicano nelle
cam pagne, operai e stu d en ti a fflu iti dalle città per sottrarsi alle leve e alle
deportazioni, com battono a fianco d ei giovani contadini d el posto.
A lle c o ndizioni stesse di questa lotta, che iniziata com e difesa contro gli
agenti fascisti degli am m assi e contro i razziatori nazi-fascisti d i carne um ana,
si trasform a in attacco contro tu tte le sed icen ti autorità fascste d e lle cam ­
pagne, porta il suo contributo, accanto a quello fondam entale della lotta
partigiano, anche la lotta delle m asse urbane, guidate e spronate d a lla classa
operaia.
Sotto questa duplice pressione le fo rze nazi-fusciste sono costrette a c o n ­
centrarsi e ad abbandonare vasti territori a p residi assolutam ente spropor­
zionati al com pito d i dom are il crescente ferm en to contadino. A lle squadre
d i difesa e d i assalto riesce q u in d i p iù facile la liberazione d el villaggio d a lle
fo rze nazi-fasciste e d il consolidam ento d i un ordite dem ocratico, realizzato
dal C .d .L .N . di villaggio eletto dal popolo e appoggiato dalle organizzazioni
d i massa (C om itati contadini, F ronte della G ioventù, G ruppi d i difesa, ecc.).
C osi vasti territori d elle cam pagne sono orm ai trasform ati in zo n e libere
o sem i-libere, in basi d i una lotta partigiano d i massa.
E, n e ll’integrarsi della lotta urbana che gli operai guidano attraverso il
m oltiplicarsi delle agitazioni e degli scioperi, con la lotta che le squadre
m ilitari d i massa conducono nelle cam pagne, appoggiate dalle form azioni
partigiane, m aturano le co n d izio n i vittoriose d ello sciopero insurrezionale
atto conclusivo della battaglia che tu tto il popolo ha sferrato per la sua
liberazione.
Con lo sciopero contro i nazisti e gli industriali collaborazionisti
la classe operaia torinese difende il patrimonio nazionale
A ncora una volta il proletariato,
avanguardia d ella lotta di liberazione,
ha dim ostrato d i essere il difensore
p iù conseguente degli interessi na­
zionali.
T o rin o proletaria è scesa in lotta
per salvare le m acchine dalla rapina
nazista, ed ha scioperato per dieci
giorni, respingendo sdegnosa le lu sin ­
ghe dei collaboratori, rispondendo
coll’intensificazione della lotta alle
m inaccie degli assassini hitleria n i.
Già in agitazione da diverse se tti­
m ane contro la fam e e la deporta­
zione, il proletariato torinese in te n ­
sificava la sua lotta in difesa dei gio­
vani n e ll’im m in e n za della revoca d e ­
gli esoneri.
A ll ’estrem a
provocazione
dello
sm ontaggio delle m acchine, p a trim o ­
nio d i tutta la N azione, la M irafiori
— seguendo le direttive d el suo Co­
m itato d i A g ita zio n e — scende il 17
giugno in sciopero e preten d e spiega­
zio n i da Vailetta, d irettore generale
della Fiat, costringendolo a parlare.
S olito discorso d i basse m anovre:
« le m acchine sarebbero sm ontate per
m etterle al sicuro dai bom b a rd a m en ­
ti, gli operai avrebbero in lu i, il d i­
fensore p iù abile e sicuro, m a con
le loro intem peranze avrebbero fatto
fallire la sua abile tattica ».
A V alletta rispondono operai di
avanguardia che convocano subito d o ­
po quattro c o m izi ai quali assistono
al com pleto i 16.000 operai della più
grande fabbrica italiana.
L u n e d ì 19, la direzione offre il pa­
gam ento d elle 192 ore in due rate,
l ’aum ento d i L . 300 m e n sili per il
caro vita, l ’anticipo di L . 1.500; ma
la C om m issione, appoggiata dalla
massa operaia, respinge gli alletta­
m e n ti nazisti d i V ailetta n o n avendo
o tte n u to assicurazioni sulla sorte d e l­
le m acchine.
Inta n to la F ederazione C om unista
Torinese chiam a alla lotta il pro leta ­
riato torinese e in pochi giorni lo
sciopero si fa generale. N onostante
uri altro discorso d i V alletta e d un
discorso d i u n colonnello germ anico
che ne smaschera le m anovre prelen-
L’ O FFENSIVA P A R TIG IA N A C O N T IN U A
V olontari della libertà e squadre operaie e contadine
in lotta per l’ insurrezione
I partig ian i non danno tregua al
nem ico; ce lo annunciano le cronache
gloriose d elle loro gesta, i com uni­
cati del G .Q .G . del gen. A lexander,
che riconoscono il loro contributo
alla lo tta, e infine i rabbiosi bandi
di K esserling, che m inacciano strage
e accusano i colpi ricevuti dalle fo r­
ze nazi-fasciste. M igliaia di com bat­
tenti raggiungono le form azioni e
chiedono di im p u g n are le arm i con­
tro l ’invasore e contro i trad ito ri che
lo servono ; ogni valle ha i suoi d i­
staccam enti, ogni giorno nuove b ri­
gate si costituiscono, vecchie brigate,
fatte più num erose e più solide nella
lotta, si trasform ano in divisioni.
II num ero delle B rigate « G arib al­
di » in linea è orm ai di cin q u an ta ed
a ltre sono in form azione. In P ie m o n ­
te, in E m ilia, in T oscana il m oto si
fa im petuoso. Le u ltim e n otizie g iun­
te dalle zone p ro p rio a ridosso del
fro n te portano l ’annuncio di com bat­
tim e n ti di strada a L ivorno tra p a r­
tigiani e forze fasciste e d i u n ’effi­
cace collaborazione d elle forze p a­
trio ttic h e con gli eserciti alleati p ro ­
prio là dove i tedeschi sperano di sta­
b ilire una linea di resistenza. Fra un
caposaldo e l ’altro dei tedeschi (che
hanno dovuto rin u n ciare a sta b ilire
una lin ea continua), operano unità
partig ian e che controllano num erosi
passi e che hanno liberato tutte le
zone ai lati d elle grandi vie d i co­
m unicazione. A nche p e r q ueste stra ­
de essenziali i tedeschi passano solo
con convogli fortem en te scortati.
N ella regione di Siena e G rosseto,
lib erata in questi giorni, hanno o p e ­
rato le seguenti B rigate G a rib ald i: La
« Spartaco L avagnini » e la « A n to ­
nio G ram sci » che hanno m oltiplicato
i colpi d i m ano contro il traffico n e ­
m ico costringendo i tedeschi ad a b ­
b an d o n are m olto m ateriale pesante
che essi volevano p o rtare in salvo e
la 39.a B rigata G arib ald i, le cui fo r­
m azioni sono state citate a ll’ordine
del giorno dagli anglo-am ericani. P iù
a no rd , nelle zone n e lle q uali sono in
corso i com battim enti di questi gio r­
ni e dove i tedeschi tentano di po rre
u n term in e alm eno m om entaneo alla
loro ritira ta , o perano la 22.a B rigata
G aribaldi « S inigallia » e la lO.a B ri­
gata « L anciotto ».
In E m ilia le B rigate « P arm a » e
« M odena » si sono costituite in d i­
visioni d ’assalto G aribaldi ognuna con
tre b rig a te ; intan to il m ovim ento dei
G ru p p i di A zione P a trio ttic a ha, a t­
traverso l ’azione co n tin u a, così accre­
sciuto il suo arm am ento che i distac­
cam enti sono stati raccolti in brigata.
In E m ilia e in R om agna o perano ben
5 brigate d ’assalto « G arib ald i » G.
A .P . Ad esse, considerate le a u d a ­
cissim e avanguardie d e ll’insurrezione
nazionale, si affiancano m igliaia di
contadini arm ati e centinaia di squa­
d re o p e ra ie ; squadre d ’assalto e d i d i­
fesa che hanno reso im possibile ai
fascisti la perm anenza nei piccoli cen­
tri e hanno rip etu tatm e n te attaccate
le lin e e di com unicazione d ell’eser­
cito tedesco. In L o m b ard ia si sono
costituite la 40.a B rigata G aribaldi
« V altellina » e la 51.a « C apettini »
che già si sono d istin te in attacchi al
nem ico e in d u ri co m battim enti. In
P iem onte u n a nuova divisione sta per
affiancarsi a lle due già esistenti nella
regione. Si sta prep aran d o la form a­
zione di u nità di m anovra, lib e re da
com piti di presidio e m obilissim e per
p o rtare l ’azione contro il nem ico, ben
o ltre le zone p artig ian e e colpirlo là
dove m eno se lo aspetta.
A R om a, alla presenza di generali
d egli eserciti alleati, sono stati deco­
ra ti 350 p a rtig ian i, distin tisi n ei com ­
b attim en ti contro i n azisti, n el Lazio,
negli A bruzzi, in U m b ria, in T osca­
na. La cerim onia solenne avvenuta tra
l ’en tu siasm o popolare, h a sottolineato
ancora una volta di fro n te al m ondo
che il popolo italiano è in lin ea a
fianco dei popoli lib e ri.
dendo apertam ente il trasporto delle
m acchine in G erm ania, tecnici ed im ­
piegati appoggiano l ’iniziativa p ro le ­
taria e scioperano.
C o m izi n e lle fabbriche, m anifesta­
zio n i d i strada in d ette dal F ronte d e l­
la G ioventù arroventano d ’entusiasm o
l ’atm osfera d i lotta.
Squadre operaie passano all’attacco,
ferm ano treni operai, distribuiscono
per le strade, assiem e alle squadre
g io v a n ili del F ro n te d e lla G io ven tù , la
stam pa, tappezzando d i m a n ifestin i le
vie p iù im portanti, giungendo a fare
dei lanci in pien o giorno nelle vie
centrali.
L e n o tizie partigiane suscitano l ’en
tusiasm o generale: il B o lle ttin o sira
ordinario d elle B rigate d ’A ssalto Ga
rib a ld i d el P iem onte annuncia la li
berazione della città d i Lanzo, di
G iaveno e A vigliana e la cattura di
grande quantità d i m ateriale bellico
I l Canavesano, Val d i Susa e Val
di Lanzo, com presa Venaria R eale,
sono in isciopero.
Il preciso bom bardam ento angloam ericano d e ll’officina 17 della Mirafiori, dalla quale si stavano asportan­
do le m acchine, dà al proletariato to ­
rinese la coscienza d ella profonda
connessione tra lo sforzo m ilitare a l­
leato e la lotta operaia.
A lla decisione operaiu i tedeschi
oppongono la serrata d elle fabbriche
in sciopero, m a il m o v im en to si csteti
de ancora ad altre fabbriche, trasci
nando anche le im prese p iù piccole
N u o v i c o m izi d i giovani, nuove
azioni delle squadre operaie, fe r m e n ­
to crescente n elle altre categorie di
lavoratori: la settim ana finisce in una
atm osfera di lotta sem pre p iù accesa.
O rdine germ anico d i rientrare al
lu n ed ì 26. M olte fa b b rich e c o ntinua­
no lo sciopero, in altre una p ercen­
tuale rilevante d i operai n o n si p re ­
senta; alla M irafiori si presenta / ’HO
per cento m a per continuare lo scio­
pero. T rattative con la direzio n e: la
M irafiori riesce ad ottenere V8 per
cento d i aum ento per i percentualisti,
le 96 ore com e anticipo sulle 192,
m o lte licenze agricole e le ferie per
tu tti coloro che non le avevano ancora
avute.
Le conquiste della M irafiori si
estendono anche alle altre fabbriche
e, assiem e alla proroga degli esoneri,
illu m in a n o d i vittoria la fine dello
sciopero.
M a la lotta continua: n ella lotta la
unità proletaria si è rinsaldata. I so­
cialisti della M irafiori e della B ar­
riera d i M ilano sono stati fin d a ll’in i­
zio al fianco degli operaai d ’avanguar­
dia; l ’iniziativa dei m ilita n ti c o m u n i­
sti è riu sc ita q u in d i a portare alla
lotta i socialisti con i quali la F ede­
razione C om unista Torinese ha p u b ­
blicato u n m a n ife sto in com une.
N u o v i strati sociali si affiancano al
proletariato. Il P artito d ’A zio n e ha
iiiiHiiiiiiimiuiimiii
NÈ UN UOMO, NÈ UNA MACCHINA
PER LA GERMANIA!
O perai! O rganizzatevi nelle squa­
dre d i difesa! T edeschi e fascisti non
debbono entrare nelle vostre o fficine.
Esse sono i fo r tiliz i della insurre­
zio n e !
G iovani! O rganizzatevi nelle squa­
dre d e l F ronte della G io v en tù ! Con
le arm i e con la solidarietà d i tutto
il popolo fate fro n te alle razzie nazifasciste!
D o n n e! O rganizzatevi n e i « G ruppi
di difesa della donna » / Soltanto così
p otrete difendere i vostri m ariti e d i
vostri figli dalla m orte che li aspetta
in G erm ania!
appoggiato fui dal prim o giorno la
lotta operaia. N u o v e categorie d i la­
voratori rinsaldato i loro rapporti di
solidarietà e d i dotta con gli operai
d elle grandi fabbriche.
La lotta continua: altri c o m izi dei
g io v a n i c o n tro i ra stre lla m e n ti e le d e ­
portazioni, altre se zio n i delle squa­
dre operaie che sono orm ai a ll’attac­
co a fianco d e i G .A .P .
La lotta continua sino al vittorioso
sciopero insurrezionale.
V M x J& ik
P er ogni città liberata da ll’oppres­
sione h itle ria n a il n o stro cuore esu lta .
La città della D vina è sede della
27.a d ivisio n e d i fanteria sovietica, d e ­
corata a ll’- ordine della B andiera R o s­
sa, e che porta il n o m e « Proletariato
italiano ». Q uesto nom e le deriva dal
sacrificio d i un italiano, un triestino,
prigioniero d i guerra in R ussia e pas­
sato nelle file d e ll’E sercito R osso, al­
la battaglia per la liberazione di
O m sk dalle bande con tro rivo lu zio n a ­
rie d i K o lcia k.
N el corso d i un v en ten n io n u m e ro ­
se delegazioni di lavoratori italiani
hanno reso visita a V ite b sk , con fie ­
rezza, alla « loro », alla « nostra » d i­
visione. S ulle rive della D vina, d u ­
ram ente disputate m a oggi liberate
per sem pre, esse hanno assistito alle
m anovre dei carri arm ati, d ella ca­
valleria, d e ll’artiglieria che servivano
a forgiare quel fo rm id a b ile stru m en ­
to d i libertà ed in dipendenza per tu t­
ti i p o p o li che è l ’E sercito R osso.
Da V ite b sk , questi lavoratori rito r­
navano alla lotta illegale in Italia,
p ronti ad affrontare o gni persecuzio­
ne, con n e l cuore la sicurezza che,
infine, la vittoria non sarebbe sfug
gita alla libertà. A V ite b sk essi si
erano c onfusi coi soldati e con gli
ufficiali sovietici, con le autorità
con il popolo, con gli operai, i con
ladini, gli in te lle ttu a li, trovando o
v u n q u e il p iù alto interesse alla cau
sa per la libertà d e ll’Italia ; e p iù d
una volta le giovani reclute della B ie
lorussia — rappresentanti di quella
gioven tù sovietica sana, intelligente,
protesa n e llo sforzo d i apprendere e
d i costruire della gioven tù che è tu t­
to u n inno a ll’um anità — avevano
pianto d ello strazio che il fascism o
faceva d e l nostro paese e giurato di
lottare per la nostra liberazione.
F ino a che è stato m aterialm ente
possibile la 27.a divisione d i fanteria
d e ll’E sercito Rosso ha ricevuto la
stampa com unista e d el m o v im en to
unitario antifascista italiano, m ateria­
li, in fo rm a zio n i e rapporti sulla si­
tuazione e le lotte per la libertà del
nostro paese. Q uesti m ateriali v e n i­
vano tradotti in russo, bielorusso e
in altre lingue d e ll’U nione Sovietica,
u tilizza ti per il giornale della d iv i­
sione, per i giornali m urali d elle co m ­
pagnie e per il quotidiano locale.
N e lle file della 27.a D ivisione « P ro ­
letariato italiano », com andata da m i­
natori del D onetz e da contadini del
K uban, com battono d e g li ufficiali ita­
liani, operai delle nostre p iù grandi
fabbriche, che hanno certam ente fa t­
to onore al nostro paese. D ove sarà
ora la nostra divisione? Sarà rie n ­
trata nella sua città redenta? N o n sap­
piam o. Q uel che sappiam o di certo è
che essa ha portato d i battaglia in
battaglia, d i vittoria in vittoria la sua
gloriosa bandiera d i c om battim ento,
offerta delle donne italiane d i Mosca
e ricamata dalle loro m ani.
V iva V ite b sk liberata! V iva la « n o ­
stra » D ivisio n e!
D A LL'U N IT À DEI L A V O R A T O R I A L L 'U N I T À
N A ZIO N A LE
Comitati di agitazione e C. L. N. di fabbrica
G uida nella lotta d i liberazione ed
insiem e fondam ento della nuova d e ­
m ocrazia progressiva, che già oggi si
va costruendo n e i m o d i consentiti d a l­
la situazione, gli organism i di massa
devono riunire — sotto lo stim olo dei'
p a rtiiti d el F ronte N azionale — tutte
le fo rze sane che oggi com battono per
l ’indipendenza e la libertà,
D egli organism i di massa il C o m i­
tato d i A gitazione è sen z’altro il p rin ­
cipale, perchè in esso si uniscono le
masse decisive per l ’azione, le masse
cui spetta, con lo sciopero in su rrezio ­
nale l ’u ltim a parola n e ll’insurrezione
nazionale.
D i questa sua fu n zio n e, sono con­
sapevoli tu tti i partiti del F ronte N a­
zionale, che, nelle d ire ttive elaborate
dal C .d .L .N ., gli assegnano funzione,
fondam entale nella crisi insurreziona­
le e nel periodo d i trapasso fino a l­
l ’arrivo d e lle A rm ate liberatrici.
A i C om itati d ’A gitazione spetta di
guidare le masse n e ll’applicazione
delle d irettive im partite dal C .d .L .N .
nel suo m anifesto per la lotta in su r­
rezionale: « N on lavorate per il n e ­
m ico, sabotate la sua pro d u zio n e di
guerra, non rispondete alle precetta­
zioni, sottraetevi all’infam ante dep o r­
tazione in G erm ania che. minaccia la
vostra vita, esigete pane, grassi e v i ­
veri per sfam arvi e d una m ercede ade­
guata al costo della vita ».
F ondam ento dei C om itati di A g i­
tazione è l ’u nità operaia, direttiva
perm anente d e l P artito C om unista,
che noi cerchiam o d i assicurare attra­
verso il perfezionam ento ed il p o ten ­
ziam ento d el patto d i U nità d ’A zio n e
che ci lega al P artito Socialista. Ma
tale unità d ’azione non è esclusiva,
e non deve estrom ettere d a ll’unità
proletaria le altre correnti del m ondo
operaio: essa deve anzi servire da
base alla collaborazione con le cor­
re n ti cattoliche e con le vecchie cor­
renti sindacalista e repubblicane.
D i questa unità proletaria i C o m i­
tati d i A g ita zio n e costituiscono l ’or­
ganism o più efficace, in quanto è
quello p iù im m ediatam ente operante
sul terreno della lotta operaia. Della
costituzione e d el p o tenziam ento dei
C om itati d ’A gitazione i m ilita n ti co­
m u n isti sono gli assertori p iù co n vin ­
ti e infaticabili: nessuna idea m o n o ­
polistica ci guida nella nostra azione
per la loro costituzione. A parteci­
pare ad essi noi non ch ia m ia m o so l­
tanto i m ilita n ti degli altri partiti, m a
anche tu tte quelle fo rze sane e co m ­
battive che sono fu o ri da ll’orbita dei
vari gruppi p o litici. In essi l ’unità
operaia deve realizzarsi senza precon­
cetti settari, coscienti d e ll’inevitabile
differenza di m o d i di agire e reagire,
che distingue
i m ilita n ti d ’avan­
guardia dagli altri ele m e n ti operai.
Ma la differenza tra com battente di
avanguardia e il grosso e là retroguardia non ha m ai im p e d ito che un
esercito fosse uno strum ento unitario
di lotta.
L ’unione, operaia non esaurisce p e ­
rò l’unio n e dei lavoratori n e ll’in te r­
no della fabbrica. Se il proletariato
è il nucleo più forte e la classe che
oggi è chiam ata per le sue capacità
alla direzione della società, v i sono
nella fabbrica im piegati e tecnici,
nuclei num ericam ente non in d ifferen ­
ti, ma soprattutto categorie che h a n ­
no e avranno una loro fu n zio n e n e l­
l ’autogoverno delle masse nel proces­
so produttivo.
Così, n ei C om itati di A gitazione,
che saranno necessariam ente a m a g ­
gioranza operaia, vi dovrà essere una
adeguata rappresentanza d i tecnici ed
im piegati. E d essi parteciperanno al
lavoro com une del C om itato, non sol­
tanto per il loro num ero, ma im p ri­
m endo alla sua azione un carattere
nel quale si concreti l ’unità di tu tti i
lavoratori.
L ’im postazione nazionale della p o ­
litica del P artito C om unista e del
C om itato di L iberazione, rende posB raccianti! E sigete■ l ’aum ento del
100 % delle tariffe e u n a parte del
salario pagato in natura!
M ezzadri! Esigete la concessione
ilei 70 % sulle culture industriali e
del 60 % sui su in i. E sigete l ’a b o li­
zione d elle regalie. E sigete che i la­
vori straordinari siano m essi a carico
ilei p roprietario e assegnati ai brac­
cianti disoccupati. E sigete u n co m ­
penso annuo per gli attrezzi, utensili,
veicoli.
ULTIM ISSIM E
A M IL A N O , davanti alla stazione
centrale, in pieno giorno, alle q u a ttro
e m ezza, u n a colonna tedesca è stata
attaccata a c o lp i bom ba. U n grosso
cam ion carico di n azisti è stato di­
stru tto . V iva la terza B rigata G ari­
b a ld i L om bardia.
OSIM O è sta ta o ccupata d ai p a rti­
giani o p e ran ti con soldati polacchi. Vi­
va la D ivisione G a rib ald i d elle M arche
¡àbile oggi u n ’unità p iù larga nella
fabbricai V unità nazionale d i tutte
q u elle fo rze che lottano oggi contro
il nazism o ed il fascism o.
V i sono p ro b lem i che interessano
strati sociali estranei al C om itato di
A gita zio n e, ed al quale questi posso•
no portare un aiuto fa ttiv o , v i sono
p ro b le m i che interessano i lavoratori,
ed i d irig en ti che non si siano m essi
sul terreno d el tradim ento e della
collaborazione. La deportazione degli
operai, le rapine delle m acchine e
delle m aterie prim e sono problem i
che interessano operai, tecnici, im ­
piegati, e interessano pure i dirigenti
delle fabbriche.
Su questo terreno è. possibile crea­
re nelle fabbriche d ei C om itati di
Liberazione N azionale la cui fu n z io ­
ne sia quella d i esprim ere im m e d ia ­
tam ente — attraverso u n organism o
d i massa — l'u n ità nazionale n e ll’in ­
terno d elle fabbriche.
C om e si costituiranno questi C o m i­
tati di L iberazione N azionale nelle
fabbriche? E ' evidente che n o i non
andrem o a fo rm a rli cercando u n rap­
presentante per ognuno dei partiti del
Fronte N a zio n a le : sarebbe m etodit
antidem ocratico, perchè form ale, e
non esprim erebbe i concreti rapporti
d i forza che si stabiliscono n e ll’in te r­
no della fabbrica.
Il C .d .L .N . d i fabbrica deve essere
costituito tenendo conto d egli strati
sociali che sono presenti nella p ro d u ­
z io n e : perciò accanto a operai, tecnici
e d im piegati, saranno chiam ati rap­
presentanti d ei dirig en ti colla fo n d a ­
m entale condizione che si tratti di
e le m e n ti sani, disposti alla lotta, non
com prom essi con gli oppressori na­
zisti e i traditori fa scisti.
Così sarem o risaliti d a ll9unità o p e ­
raia a ll’u n ità dei lavoratori, dalla u n i­
tà d ei lavoratori all’unità nazionale.
E questa azione unitaria deve trovare
nei com u n isti i realizzatori p iù d e ­
cisi, più conseguenti.
L'offensiva p a rtig ia n o continua
Vagoni e camions incen­
diati. - Fascisti e tedeschi
uccisi o p rig io n ie ri
A rditi g aribaldini della terza B ri­
gala d ’assalto G .A .P . sono p e n etrati
nel cam po di aviazione di Cinisello
presso M ilano non o stante la sorve­
glianza intensificata in segnilo ai con­
tinui atlB .clii. T re grossi a reo p lan i ve­
nivano incen d iati e rim anevano d i­
stru tti u n q uarto veniva danneggiato
e reso inserv ib ile. In uno degli a p ­
parecchi sono rim asti uccisi d u e sol­
dati di guardia.
Squadre arm ate del F ro n te della
G ioventù d i G enova hanno incendiate
37 vagoni carichi di m ateriale nem ico
nella stazione di B olzaneto.
N on sono questi che d u e esem pi,
più clam orosi e più recenti, della lo t­
ta senza q u a rtie re che i G A P e le
squadre conducono nelle città, fian­
cheggiando l ’azione d elle m aggiori
u nità p a rtig ian e , azioni che non pos­
sono essere rico rd a te tu tte sulle p a ­
gine d el nostro giornale, basterà a
dim o strare quanto siano n um erose il
telegram m a d a ll’E m ilia che rip o rtia ­
m o senza com m enti ed elo q u e n tem en ­
te solo attraverso le cifre:
« D alle p rim e e incom plete segna­
lazioni perv en u te alla D elegazione
R egionale del C om ando delle B rigate
d ’Assalto « G aribaldi » risu lta che le
form azioni o p e ran ti in E m ilia e in
R om agna hanno :
Fatto saltare cinque p o n ti, d istru tte
tre a u to b lin d e e q u a ran talre autom ez­
zi, attaccato e danneggiato 60 a u to ­
m ezzi, incendiato 2 tren i di c arb u ­
ran te, ucciso 212 tedeschi e 147 fasci­
sti, ferito 27 tedeschi e 10 fascisti,
disarm ato 165 fascisti, recuperato 15
m itra , 279 m oschietti, 43 p isto le , centinaia di bom be a m ano, 16 q u in tali
di m in u zio n i, fatto saltare una cen­
trale elettrica e sette tralicci, in te n si­
ficato il taglio d elle lin e e telegrafiche
e telefoniche.
Sbandati che si raccolgono
i l proclam a m ussoliniano p e r il 25
m aggio doveva, n elle in te r zioni dei
nazi-fascisti, far presen tare, se non i
p artig ian i, che si sapevano troppo
a du ri » p e r cascare n el tran e llo , a l­
m eno gli sb an d ati. Le n o tiz ie di q u e ­
ste u ltim e settim ane dim ostrano che
sta avvenendo qualcosa di m olto d i­
verso. G li sbandati m inacciati di m o r­
te non si presentano ai d istretti, ma
si raccolgono, si organizzano e si d i­
fendono. Da ogni città giungono n o ­
tiz ie di giovani che, per avere u n ’a r ­
ma con cui difendersi, attaccano in
piccoli gruppi m ilita ri italian i e te ­
deschi e li disarm ano. I giovani che
non riescono a raggiungere le form a
zioni p a rtig ian e si organizzano in
g ruppi, di giorno lavorano presso
contadini, di n otte m ontano la guar
dia, p attugliano i pressi d elle abita
zioni e vanno a cercare spie da m et
te re a posto o m iliziolti da disarm are
A M otta V isconti un forte gruppo
di sbandati, andati a far legna dei
boschi del Duca V isconti, è stato at
laccato da m iliti a colpi di m oschetto
Senza im pressionarsi troppo i giovani,
in o rdine sparso, hanno circondato i
m iliti che, credendoli a rm a ti, si sono
arresi. D ichiaratisi guardiahoschi, in
caricati di difendere le tenute del du
ca, furono rim essi in lib e rtà con qual
che legnata p e r il loro attacco e la
sciarono 25 m oschetti in m ano agli
ex-sbandati diventati p artig ian i.
N el V eneto, al tentativo fascista di
o b b lig a re i giovani a presen tarsi, to ­
gliendo loro le tessere d e ll’a lim en ta ­
zione, gli sbandati hanno risposto,
tutta la popolazione si è m obilitala
p e r sostenerli, m unicipi sono stati o c ­
cupati o assediati, podestà m essi a
posto e segretari am m oniti. In p arec­
chi com uni le tessere sono state r i ­
m esse in circolazione.
Il 17 giugno un gruppo di ragazzi
coraggiosi, di quelli che iGraziani fa ­
ceva conto di m andare n ei cam pi in
G erm ania, h a affrontato a T reniezzo
(lago d i Como) 10 m iliti fascisti. I
giovani erano a rm a ti di bastoni che
sono bastati p erò a d isarm are i m i­
liti e a m andarli a casa a m m oniti a
cam biar m estiere: 10 fucili p a rtigiani
sono p ro n ti a sparare.
Paesi e città occupati dai
patrioti
« D uecento rib e lli fu c ilati, le o p e ­
razio n i continuano », n o n erano a n ­
cora asciutte queste parole del com u­
nicato Stefani, che annunciava la rio c ­
cupazione d ella sponda del lago M ag­
giore, che i « rib e lli » preparavano
u n ’audace risposta ai m assacratori di
in erm i sbandati. D istaccam ento di V o­
lo n tari d elia L ibertà con una puntata
im provvisa rioccupavano Stresa, te ­
nendo in iscacco il p resid io tedesco
e fascista. N um erosi slovacchi passa­
vano dalla p a rte dei p a rtig ia n i. A Baveno il capo della po lizia germ anica
di N ovara e il m aggiore d ella m i­
lizia, che avevano o rd in ato le fu c ila ­
zioni in m assa, venivano giustiziati e
a lcu n i soldati nazisti fatti p rig io n ie ri.
N el B ieliese la valle M osso, la vai
Sessera, P o n z o n e e n u m ero se località
sono state occupate dai p a rtig ian i. Gli
in d u stria li si sono im pegnati a so­
spendere le fo rn itu re p e r i nazi-fascisti e hanno riconosciuto la necessità
di adeguare i salari o p erai a ll’aum entato costo d ella vita. La notizia della
rioccupazione da p arte fascista del
santuario di O ropa è u n a volgarissim a m enzogna. La zona è sem pre n e l­
le m ani d e i p a rtig ia n i; p attuglie fa ­
sciste m esse in fuga, hanno inventato
il com unicato, p e r n o n essere co stret­
te a to rn are a ll’attacco, lasciando n u o ­
ve penne n e ll’im presa.
Lanzo è stana occupata dai distacca­
m enti della 11.a e 19.a B rigata G a ri­
b a ld i. N onostante l ’in tervento della
aviazione nem ica con azioni di m i­
tragliam ento i g a rib a ld in i attaccavano
le caserm e dove si eran o asseragliati
i nazi-fascisli che subivano la p e rd ita
di una qu in d icin a di m orti e di o ltre
20 fe riti. Solo con l ’interv en to di r i n ­
forzi p receduti da carri arm ati, il n e ­
m ico riusciva a sbloccare g li assediati.
N ei pressi di T orino anche A vig lia­
rla e Giavcno sono state o ccupate da
distaccam enti « G aribaldi ». U n d i­
staccam ento garibaldino e u n a squa­
dra « G iustizia e L ibertà », operando
insiem e, hanno occupai!o D ronero, m i­
nacciato di rap p resag lie naziste.
11 15 giugno u n a colonna aulocar-
VITA DI
Le armi si conquistano
II grande sciopero generale di T o ­
rino della settim ana scorsa ha riv e ­
lato, assiemo a i| o l t i aspetti p ositivi,
alcuni lati deboli delle nostre orga­
nizzazioni e d el m o v im en to operaio.
Ciò che è m ancato n ei dieci giorni
d i sciopero non è tanto la capacità
organizzativa e di agitazione, ma so­
prattutto una su fficiente audacia, in i­
ziativa, decisione.
L ’audacia nella lotta insurrezionale
è l ’elem en to decisivo. La prontezza,
la rapidità d i iniziativa, la tem p esti­
vità nel prendere una decisione, sono
pure ele m e n ti d i p rim o piano per le
sorti d i una battaglia.
Iti una grande officina d i T o rino, i
com pagni avrebbero p o tu to im posses­
sarsi fa cilm e n te di dieci carri arm ati,
ma si perse tem po a discutere siti co­
m e fare, sul dove portarli, ad a tte n ­
dere ord in i. E d il colpo fa llì.
In qualche rione i c o m izi non f u ­
rono ten u ti, malgrado che centinaia
di operai fossero accorsi, solo perchè
all’ultim o mancò l ’oratore, e nessuno
d ei presenti ebbe l ’iniziativa d i so­
stitu irlo .
S i dice che m olte azioni si sareb­
bero p otute fare n el corso d ello scio­
pero, se v i fossero state arm i. Dateci
d elle arm i, questa era la voce gene­
rale degli operai ed anche d i m o lti
com pagni. E bbene, se queste in sisten ­
ti, assillati ti richieste d i arm i provano
il grado d i m aturità della situazione
insurrezionale, indicano pure la d e­
bolezza e l ’insufficiente audacia.
L e arm i n o n p iovono dal cielo; o
m eg lio n o n sem pre e n o n dappertutto
piovono dal cielo. B isogna saperle
trovare. B isogna com inciare con l ’ac­
contentarsi d el poco, bisogna usare
quelle che già si hanno in m odo tale
da m oltiplicarle.
Ci sono squadre d i giovani che si
dicono desiderosi soltanto d i im p u ­
rata d e lla B rigata « L ig u ria », entrava
in B odonia, nodo strad ale situato al
bivio che d a lla vallata d el T aro porta
a C hiavnri, in pro v in cia di G enova.
Il p resid io veniva fatto p rig io n iero e
disarm ato tra gli app lau si d ella p o ­
polazione. R iu n iti i p rig io n ie ri, il C o­
m andante, dopo av er parlato lo ro , li
lasciava lib e ri p erchè spiegassero ai
loro colleglli che era o ra di a b b a n d o ­
n a re i /tedeschi, aggiungendo .che la
lib e raz io n e e ra dovuta al fatto che
gli a b ita n ti avevano in form ato che il
presidio si e ra astenuto da soprusi e
da atti ostili. Successivam ente la co­
lonna procedeva p e r B orgotaro, occu­
pando la stazione fe rro v ia ria , la cen­
trale e le ttrica , il telefono e metitendo
posti di blocco a i nodi strad ali. I
nazi-fascisti avevano tagliato la corda
in m assa. L e case dei trad ito ri e le
caserm e vennero p e rq u isite e si p ro v ­
vide al rifo rn im en to della B rigata. I
viveri degli am m assi tratto n e quanto
necessitava alle form azioni, furono d i­
strib u iti. Il servizio d ’o rd in e veniva
fatto da p a ttu g lie m iste di p a rtig ian i,
carab in ieri e g uardie di finanza. La
galleria del B orgallo veniva o stru ita
e vagoni venivano derag liati, m en tre
le forze p atrio ttich e respingevano un
tentativo fascista d i contrattacco.
Varese L ig u re e T o rrig lia sono sta­
le occupate da a ltri distaccam enti. Le
liste di leva e i ru o li d e lle im poste
sono stati dati alle fiam m e.
N ei pressi di T o rrig lia i te le s c h i
hanno provveduto a p o rre grandi c ar­
telli con sc ritte « P erico lo ! Z ona in ­
festata dai rib e lli ». 1 p a rtig ian i si
rip ro m e tto n o d i fa r trasp o rta re p re ­
sto i cartelli alle po rte di Genova.
N e ll’o llre Po la cittad in a di B o b ­
bio, dove solo poche settim ane fa era
stato disarm ato u n presidio di 200
fascisti e tedeschi, è stata rioccupata.
500 O PERAI ASSASSINATI DAI NAZISTI
I nazisti, dopo aver attirato su ll’Ita ­
lia, con i concentram enti di /truppe e
con la fabbricazione di guerra, il
bom bardam ento sulle fabbriche e sui
nodi di com unicazione, espongono la
popolazione indifesa a lle in cu rsio n i e
costringono gli operai a continuare il
lavoro nelle officine, o b b ie ttiv i bellici
d i fondam entale im portanza.
La classe operaia è stata spesso col­
p ita : ricordiam o in fatti i 300 operai
m orti alla V illar Perosa dopo aver
tentato vanam ente di sfondare i p o r­
to n i sbarrati dalla sbirraglia nazi-fa­
scista.
Di un nuovo eccidio sono responsa­
b ili i nazi-fascisti. Le fe rrie re di Dalm ine (B ergam o) sono state b o m b a r­
date il 5 luglio, senza che le m ae­
stranze venissero p ra v v ertite dal se ­
gnale d ’allarm e. C inquecento m o rti e
1.300 fe riti: ecco il bilancio di q u e ­
sto nuovo crim ine.
N on si dà il segnale d ’a llarm e p e r­
chè i tedeschi non possono perd ere
PARTITO
tem po. Sono presi alla gola dai b o m ­
bard am en ti a lle a ti che distruggono le
officine in G erm ania, sono assillati
dalle esigenze sem pre crescenti dei
nuovi fro n ti di guerra, nei (piali d e b ­
bono gettare arm i e m unizioni in
quan tità sem pre m aggiore. P e r vivere
u n ’ora di p iù , i tedeschi sacrificano
centinaia di vite um ane ; le fabbriche
devono fun zio n are ad o gni costo,
L ’eccidio degli operai di D alm ine,
assassinati dai nazisti, ha comm osso
tutto il bergam asco: le officine R um i,
Sace, M eli e O rtografiche di Bergam o
e le fa b b ric h e di P o n te San P ie tro e
Presezza si sono m esse in sciopero
com e p rotesta p e r il m ancato allarm e,
esprim endo tutto l ’odio p o p o lare con­
tro i nazi-fascisti che ci opprim ono e
ci sacrificano alla loro guerra
Q uell’ora che i tedeschi non hanno
voluto p e rd ere , costringendo gli ope­
rai a lav o ra re d u ra n te l ’incursione,
l ’hanno dovuta pagare con giornate
di in attiv ità.
gnare le arm i. E ci sono in giro a
ciondolare per le città tanti soldati
per forza, carabinieri, m iliti, p o liz io t­
ti, tedeschi, col m oschetto e colla r i­
vo ltella, che se ne vanno isolati. Ci
sono pon ti, posti di blocco sorveglia­
ti solo da un paio d i arm ati.
H anno pensato i nostri giovani d o ­
ve possono trovare le arm i che desi­
derano?
D u nque, le arm i n o n piovono dal
cielo, le arm i si conquistano. Le arm i
si fabbricano, e la cosa non deve es­
sere d ifficile, specialm ente p e r gli
operai m etallurgici. N o n è difficile
preparare b om be, bottiglie d i b e n zi­
na da lanciare contro le autoblinde
della p o lizia fascista e tedesca.
A lle squadre di difesa operaia e
giovanili spelta il com pito di form are
le p attuglie d i p unta nelle prossim e
lotte insurrezionali delle città; esse
devono trasform arsi in squadre d i as­
salto, esse devono fiancheggiare i G.
A .P ., facendo d e ll’attività gupista una
attività d i massa.
E le arm i devono essere c onquista­
te dalle squadre operaie e giovanili;
ad esse il com pito d i assicurare la
protezione d ei c o m izi vo la n ti, d i as­
sicurare la difesa d elle fabbriche c o n ­
tro i preleva m en ti, d i a tta c c a re i n e ­
grieri che rastrellano i giovani, di
essere p ro n ti ad accorrere alle sta­
zio n i per liberare i d eportati. A d essi
il com pito d i com piere a tti d i sabo­
taggio alla p ro d u zio n e , ai depositi ed
alle arm i n em ich e.
Q uesta è la via che conduce a l v it­
torioso sciopero in su rre zio n ale : su di
essa si procede con l ’iniziativa, l ’au­
dacia, la decisione.
E questa via deve essere indicala
alle grandi masse operaie e popolari
dalla m oltiplicata ed intensificata azio­
n e d elle squadre operaie e giovanili.
N e l p ad o v an o c’ è
aria di insurrezione
In queste u ltim e settim ane le fo r­
ze pop o lari del padovano m arciano
con un crescendo irre s is tib ile verso
l ’in su rrezio n e.
G ià da a lcu n i m esi si erano fo r­
m ati, nei cen tri p rin cip ali d ella cam ­
pagna padovana to rti nuclei p a rtig ia ­
n i, che alle razzie ed ai m assacri dei
nazi-fascisti opponevano la loro azio­
n e decisiva. A ttorno ad essi, si v e n ­
ne cem entando la com battiva solida­
rie tà di tu tto il p o p o lo : i nuclei p a r­
tig ia n i si sono rafforzati e la lotta
p artig ian a p re n d e in diversi centri un
carattere di m assa, m en tre braccianti
e contadini intensificano la lo ro lotta
contro le in so p p o rtab ili condizioni
econom iche e contro le razzie e le
deportazioni in G erm ania.
In queste u ltim e settim ane il fe r­
m ento esplodeva in diverse azioni
p a rtig ian e di m assa: 8 M unicipi venivani incen d iati davanti alba folla
m anifestante. Le liste di leva e i ru o ­
li d e lle im poste venivano d istru tti
m en tre si distrib u iv an o le carte a n ­
n o n arie a i giovani re n itè n ti e « d ise r­
tori ». Sono stati così d istru tti i M u­
nicip i di Salvezzano, C asalserugo. San
A ngelo di P iove, Saonara, P olverara,
P o n te S. N icolò, P o n te di B re n ta e
di R ubano.
Intensa l ’agitazione dei braccianti
della bassa padovana p rim a e d u ran te
la m ie titu ra. A B ora P isa n i, o ltre
trecento b raccianti hanno scioperato
d u ra n te 7 g io rn i dal 10 al 16 giugno.
Essi chiedevano l ’assunzione al lavo­
ro della m ie titu ra di tu tti i giovani
re n ite n ti e m ig lio rie econom iche. Di
fro n te a lla m anovra d el podestà e
del fe d era le di cedere su lle riv e n d i­
cazioni econom iche, cercando di m a n ­
tenere il divieto di assunzione p e r re ­
n ite n ti, la C om m issione che conduce,
va le trattativ e , si affacciò alla fine­
stra rivolgendosi ai braccian ti, per
ch ied ere: « R ip re n d e re te voi il lavo­
ro se i giovani non sono riassu n ti? ».
Di fro n te al rifiuto unanim e della
m assa, podestà e fe d era le hanno d o ­
vuto fare m acchina in d ietro e conce­
dere anche questo.
In questa tesa atm osfera di lotta si
determ inano le condizioni p e r la fo r­
m azione dei nuo v i organi di potere
popolare, che consolideranno ed estenderanno il controllo delle forze
p o trio ttic h e sulle cam pagne che i fa ­
scisti devono ab b an d o n are. In questi
organi di po tere, in queste G iunte
com unali si cem enta l ’un ità tra la
popolazione contadina ed i patrio ti
a rm a ti che la difendono dalle req u isiziosi e d alle deportazioni.
L ’esem pio offerto d alle m asse del
padovano indica a tu tti i contadini
della V alle P adana la via che conduce
a ll’in su rre zio n e e a lla liberazione.
Sotto i colpi dell’Armata Rossa e degli Eserciti Alleati
premuto da futi i popoli in lotta per la loro libertà
il fronte interno germanico sta crollando
II 20 luglio un attentato contro H i­
tler costringeva i nazisti a rivelare
l ’esistenza d i un com plotto diretto da
u n gruppo di generali dello Stato
M aggiore, capeggiali da voti B a ck,
ex-capo d ello S. M . Generale e c o m ­
piacentem ente sostenuto da von Z eitzler, l ’attuale capo di Stato Maggiore.
I l m ito della com pattezza del fr o n ­
te interno teedsco è crollato. E ' cro l­
lato sotto il peso d ella sconfitta.
L ’A rm ata Rossa è ai confini della
Germ ania ed ha superalo nel settore
centrale la linea di dem arcazione te ­
desco-sovietica d e l 1939; sul fronte
norm anno l ’offensiva alleata dissan­
gua le u ltim e riserve germ aniche,
m entre gli eserciti delle N azioni U ni­
te sono orm ai a contatto con la fa ­
mosa « linea gotica » u ltim o baluardo
prim a della pianura padana. Il nazi­
fascism o Ita trascinato la Germ ania
nella catastrofe ma il popolo tedesco,
sotto i colpi d i em ione che spezzano
il giogo hitleriano, ritrova la ragione,
riacquista coscienza e si ribella. Ma
solo insorgendo e sterm inando senza
pietà i responsabili di tanti d e litti e
di tanti orrori, il popolo tedesco p o ­
trà riscattarsi.
La bom ba d el conte colonnello ha
mancato il suo obiettivo, ma ha riv e ­
lato a tutto il m ondo e agli stessi ted eschi la profondità delle, crisi, ne
hn~anzt"~MZ!etifùata la g fa viìà . i geilerali p i ùcapaci sanno che la guerru
è perduta e si rifiutano di seguire
ancora H itle r su una via destinata a
travolgere n ella catastrofe, assiem e al
nazism o, tutta la G erm ania. A g ene­
rali bacati da ll’am bizione, prom ossi
FRONTE
per il loro servilism o, è ora affidata
la d irezio n e d elle operazioni. I un
R u n d sted t è stato sostituito da voti
K lu g c, lo sconfitto di Mosca, il g ene­
rale che deve la sua carriera a H itler
ed ai massacri d i cui è responsabile,
p rim o fra tu tti quello d i K atin.
L'arm ata germ anica è ora affidala
al p o lizio tto H im m le r, il carneficecapo d elle S .S . A suu disposizione,
una parte della Lur ftw affe, già netta­
m ente incapace d i tener testa alle
aviazioni d elle N azioni U nite, è d i­
stolta dal fro n te per essere im piegata
nella repressione d ei m o v im en ti p o ­
polari in te rn i.
H itler e H im m le r, G oering e Goebbels non arresteranno il processo che
trascina la Germ ania nazista nella ca­
tastrofe, n o n arresteranno il processo
d i disgregazione d e ll’apparato repres­
sivo nazista.'
M a se n o i non interveniam o con
tutta la decisione d el nostro odio, con
tutta l ’energia della nostra volontà di
vita e di vittoria, la m acchina di guer­
ra hitleriana potrà riprendersi da q u e ­
sta crisi, per poco tem po, m a abba­
stanza per procurarci altre sciagure
ed altri lu tti.
T u tto il popolo italiano è all’o ffe n ­
siva: le fo rm a zio n i partigiane dei V o ­
lontari della L ibertà non danno trem ia .a lle I<w
dono sem pre m aggiorm ente la zone
liberate; i G .A .P . intensificano la Lo­
ro lotta contro i tedeschi ed i tradi­
tori fascisti; agitazioni continuano a
tenere in ferm e n to la massa lavora­
trice, m en tre i contadini oppongono
alla campagna d i requisizione la loro
PARTIGIANO
L e zone occupate dai Partigiani si
estendono.
N ell’A ppennino E m iliano vasti tra t­
ti di territo rio liberato dai P a rtig ia n i
sono oram ai stati sistem ati a difesa
e p rtsid iati stab ilm en te. Posti di b lo c ­
co p a rtigiani si trovano a 3 chilom e­
tri da S. P ellegrino e a pochi chilo­
m etri da Ciano d ’E nza sulle soglie
della pian u ra. N el M odenese sono sta­
te e le tte le p rim e G iu n te pop o lari co­
m unali che am m inistrano le località
liberate, m entre l ’ordine è m antenuto
dai G arib ald in i. N el P arm en se gran
p arte della zona m ontana è lib erata,
i tedeschi hanno d o vutostabilire una
catena di piccoli posti p e r g arantire
il traffico sulle strade p rin cip ali. Il
num ero delle B rigate G aribaldi è in
continuo aum ento, le D ivisioni G ari­
b aldi M odena e P arm a si sono colle­
gate con a ltre form azioni p a trio tti­
che della zona, in vista della costi­
tuzione di Com andi U nificati.
Sem pre p iù num erosi sono gli uf­
ficiali, anche superiori e generali che
chiedono di p re n d ere il loro posto di
com battim ento.
In L iguria parecchie località fra
cui P ersi ed O rco, D iano C astello,
D iano M arina sono state occupate d a l­
le form azioni della D ivisione G a ri­
b a ld in a « Cascione » ; m en tre nelle
località più vicine alla costa si tratta
di rap id e p u n tate per rifo rn im en to di
arm i, di m unizione e p e r colpire il
nem ico, le località m ontane io n o sta­
bilm en te controllale. D appertutto d i­
stru zio n e delle liste di leva e dei re ­
gistri d elle im poste.
Da T orino giunge, con l ’ultim o
B ollettino della D elegazione re g io n a ­
le al Com ando dello B rigate G arib al­
di, l ’annuncio che i G arib ald in i d e l­
la P rim a D ivisione P iem onte hanno
cacciato fascisti c tedeschi da tutta
l ’a lta V alle d el P o. P aesana è presiidata dai P a rtig ia n i. S isono costituite
le G iu n te p opolari. E ’ questa la r i ­
sposta ai b o m bardatori di C rissolo e
d i O ncino. N elle L anghe sono stati
lib e rati i paesi di D ogliani, La Mor-
ra, M onforte, B arolo, M urazzano, N o ­
vello, Bossolasco e Serravalle.
In tan to
n e lle cam pagne orm ai
sguarnite quasi ovunque da presidi
stabili si afferm a sem pre p iù l ’a u to ­
rità d ei C om itali di L iberazione e d e ­
gli org an ism i antifascisti (C om itati di
V illaggo); il m ovim ento partigiano
in q u ad ra un num ero sem pre m aggio­
re dei giovani che hanno rifiutato di
servire n e ll’esercito fascista. Presso
T orino si sono costituite d u e B rigate
p a rib a ld i di p ian u ra , u n ’a ltra n e ll’A ­
stigiano, a ltre sei sono in costituzio­
ne in L om bardia.
In E m ilia il m ovim ento delle sq u a ­
dre ha assunto u n carattere così a t­
tivo e di m assa che si è passati alla
costituzione in ogni pro v in cia di una
B rigata « G arib ald i » S .A .P . (squadre
di azione patriottica).
Un bilancio som m ario d e ll’attività
d elle B rigate « G aribaldi » d e ll’E ­
m ilia n e l m ese d i giugno.
Da un bilancio som m ario com pi­
lato, in base a prim e ed incom plete
segnalazioni, d alla D elegazione per
l ’E m ilia del C om ando delle B rigate
G aribaldi risu lta che, dal 1° al 30 giu­
gno, p e r l ’attiv ità svolta dalle fo rm a ­
zioni o p e ran ti n e lle provincie di R a ­
venna, F o rlì, M odena, R eggio, B olo­
gna, si sono avu ti:
9 p o n ti sa lta ti;
1 tre n i m ilita ri tedeschi, con tru p ­
pe, m u n izio n i, e c arb u ra n ti sal­
tati;
2 in te rru zio n i d e lle Iinqe fe rro v ia ­
rie ;
17 atti gravi di sabotaggio contro
centrali elettriche e sta b ilim e n ti;
4 a u to b lin d e ;
32 autom ezzi d istru tti;
60 autom ezzi danneggiati;
282 tagli di fili telefonici e teleg ra­
fici tedeschi.
In c o m battim enti e d in azioni dei
G .A .P . si sono in flitte al nem ico le
seguenti p e rd ite :
343 tedeschi uccisi e
volontà di non dare un chicco di
grano ai tedeschi. La situazione in ­
terna va diventando sem pre più d if­
ficile per l ’occupante e per i suoi ser­
vi; le m isure repressive sono in a u ­
m ento ma non riescono che ad esa­
sperare il nostro odio e la nostra d e ­
cisione d i opporci con la Volontà al
terrore e alla deportazione. Il F eld­
m aresciallo K esselring faccia pure
stromfbazzare alla radio, a tutte Le
ore, il suo fam oso proclama : egli
non fa che conferm arci nella sicu rez­
za di aver trovato la via giusta nella
lotta contro l ’odiato oppressore.
E questa lotta deve tendere, in con­
nessione con le A rm ate liberatrici, al
fine suprem o: la disfatta d el nem ico.
Soltanto la .disfatta, la rotta degli
eserciti germ anici im pedirà che essi
trasform ino altre regioni d'Ita lia in
« terra bruciata ». L ’E m ilia, orm ai re ­
trofronte im m ed ia n to , è in arm i per
d ifendere i suoi u o m in i e le sue ter­
re dalla razzia e dal terrore, per im ­
pedire agli eserciti d i K esselring di
aggrapparsi e d i sostenersi alla linea
goitea degli A p p e n n in i.
In fin ite tragedie, infinite lacrim e sa­
ranno risparm iate alle nostre m adri,
alle nostre fa m ig lie, alle nostre città
per ogni giorno che strappiam o al te ­
desco sconfitto e pur testardam ente
ifff/u-aunaio P.'/v ..a u » , m j r f
F 't“'
Nè un uomo nè una macchina in Germania
Di fronte alla decisione degli oqerai fal­
liscono i piani nazisti.
I lavoratori di Massalombarda impedi­
scono la partenza di 40 deportati.
N el fu ro re d e ll’im m inente sconfit­
ta, l ’occupante nazista intensifica i
suoi ten tativ i di depo rtazio n e e di
rap in a e cerca di sfogare i suoi b ru ­
tali istin ti sulle n o stre reg io n i deva­
standole e saccheggiandole. H a l ’hitlerism o deve fare i conti col popolo
ita lia n o : i lavoratori d i T o rin o h a n ­
no già indicato la via da seguire cd
è un esem pio che fa scuola. A nche
gli o p e rai d el B iellese, gli operai r o ­
m agnoli hanno vinto su questo fro n ­
te la loro battaglia.
Forze nem iche intrap resero a M as­
salom barda il rastrellam ento degli u o ­
m ini validi p e r d e p o rta rli in G erm a­
n ia. Non ap p en a in iziato , m olti
« G ruppi di difesa d ella donna », as­
siem e alle fam iglie dei ra stre lla ti si
recarono in piazza p e r g rid are il n o ­
m e del segretario politico trad ito re,
accusandolo com e responsabile di
quanto accadeva.
Cacciate dalla piazza dal lancio di
una bom ba tedesca, m entre i fascisti
le incalzavano a scialli e col calcio
del m oschetto, le donne si diressero
verso i locali della segreteria fascista
dove il segretario, terrorizzato, diede
subito assicurazione che si sarebbe
adoperato subito p e r fare lib e ra re le
vittim e. « Cerca di riuscirci perchè tu
sei il resp o n sab ile... ». Con queste
chiare e m inacciose paro le, che ric o r­
dano al trad ito re il suo predecessore
giustiziato dai G .A .P ., la d im o stra ­
zione cessò. 11 23 sciopero generale
politico : p e r tutta la m attinata com ­
patti i lavoratori d e ll’in d u stria , del
com m ercio e dei cam pi di M assalom ­
b a rd a —scesero in lo tta. Fu chiesto
l ’im m ediato rilascio dei 40 concitta­
dini caduti negli a rtig li d e ll’invasore.
E fu o tte n u ta com pleta vittoria. In se­
rata tu tti rito rn a ro n o alle p ro p rie
case.
Gli operai di Andorno fanno il vuoto da­
vanti ai rastrellamenti.
L ’11 luglio i tedeschi ed i fascisti
hanno tentato u n ’azione di ra stre lla ­
m ento in grande stile tra gli operai
d ella valle d ’A nd o rn o . Ma a d u n o r ­
dine tem pestivo del Com itato di A gi­
tazione, gli o p erai uom in i e donne,
hanno abbandonato le fa b b ric h e e le
officine dandosi alla m acchia sui m o n ­
ti v icini. A ndorno p ro letaria con ta t­
tica p artig ian a ha lasciato il vuoto
.d a v a n t i a i n e g rie r i.J D o tti j ne g o zL so -
ripagheranno a m ille dop p i d e i saorifici, p u r dolorosi, d i oggi.
Lottare per la disfatta d el nem ico,
trasform are la ritirata in rotta, sal­
vare le nostre regioni dalla d istru ­
zio n e : questo è l ’obiettivo della bat­
taglia insurrezionale.
no stali chiusi, le case a,' b1,1-----1
bandonate,
—
—
i servizi p u b b lic i p aralizzali, i tram
ferm i e d il lavoro com pletam ente so­
speso in tu tta la vallata. I nazi-fascisti eran o fu re n ti p e r il fallim ento del
loro p ian o , di fro n te a ll’esodo di tu t­
ta la popolazione.
45 fe riti;
397 fascisti uccisi e
■164 fe riti;
47 tedeschi disa rm a ti;
462 fascisti disa rm a ti;
40 presidi, caserm e, posti di blocco
sono stati occupati. E ’ stato « ricu p e ­
rato » il seguente b o ttin o :
685 fu cili e m o sch etti;
35 m itra ;
2 m o rta i;
64 p isto le;
centinaia di bom be u m ano e circa
20 q .li di m unizioni.
tativo neo-fascista non raccolse attor­
no a se che un pugno d i m a lviven ti
e d i crim inali.
Lottando q uotidianam ente contro
l ’attendism o, che, fom en ta to da n u ­
clei reazionari, inquinava d i o p p o rtu ­
nism o alcuni a m b ia m i d el m o vim en to
d i L iberazione e intaccava la d ecisio­
ne d elle p iù vaste m asse, il nostro
P artito fu alla testa d e ll’organizzazio­
ne della guerra d i L iberazione N a­
zionale.
I suoi m ilita n ti chiam avano alla lo t­
ta armata i p iù arditi co m battenti n e l­
le fo rm a zio n i m odello d ei Distacca­
m e n ti e delle B rigate G aribaldi. N e l­
le officine, i nostri com pagni, alla te ­
sta d ei C om itati d i A gitazione, guida­
vano le grandi agitazioni che, con lo
sciopero generale d el m arzo — il più
grande in regim e di occupazione na­
zista — m ostravano la m aturità e lu
com battività della classe operaia e del
popolo d elle città. S i venivano così
provando n e ll’azione gli organism i
dem ocratici, attraverso i quali le nmsse popolari perverranno all’autogo­
verno e alla dem ocrazia progressiva.
A ll’iniziativa del nostro P artito, al
nostro capo, E rcoli l ’Italia deve di
essere uscita dal vicolo cieco della
sterile opposizione tra un governo im ­
popolare ed un m o v im en to dem ocra­
tico che non giungeva a conquistare
il potere: l ’iniziativa d i N apoli sp e z­
zò questa sterile opposizione e m ise
l ’Italia sulla via di u n ’operosa e p ro ­
gressiva dem ocrazia.
CAMMINO DI UN ANNO
U n anno fa il popolo italiano scen­
deva giubilante nelle piazze a feste g ­
giare il crollo del fascism o.
Crollato n el fango, esso lasciò l'Ita ­
lia nella catastrofe, indifesa contro la
terribile m inaccia d e ll’« alleato » ger­
m anico.
A rd ita m en te il nostro P artito, avan­
guardia della classe operaia, si m ise
alla testa d el popolo che voleva la
pace, che voleva battersi per co n q u i­
starla, e lanciò la parola d ’ordine d e l­
la Guardia N azionale.
L ’ignavia e l ’incapacità organica di
un G overno al quale il popolo non
partecipava, il tradim ento che m in a ­
va un esercito, inquinato dui fasci­
sm o, lasciarono che H itle r attentasse
crudelm ente alla nostra libera v o lo n ­
tà di pace e d i indipendenza, m entre
tradivano l ’im peto eroico d i un p o ­
llalo che — dopo una guerru d o lo ro ­
sa — voleva im pugnare le arm i con­
tro il nem ico d i tu tti i popoli.
C ontro il tradim ento e l ’ignom inia
della perduta indipendenza, il Partito
C om unista com battè fin dai p rim i
giorni, indicando al m o v im en to di
L iberazione N azionale, la guerra par­
tigiana e la lotta delle masse urbane
e contadine com e la via della riscos­
sa. G li scioperi dei grandi centri ope­
rai m ostravano già in novem bre e d i­
cem bre la p rofondità d e ll’o dio che
divideva il nostro popolo d a ll’occu­
pante e dai suoi luridi lacchè: il len-
Così si venne creando e consoli­
dando quel fo rm id a b ile fro n te che
lega oggi tu tti gli italiani nella lotta
contro il nazi-fascism o e che scuote
alla base la brutale prepotenza d e l­
l ’occupante, terrorizzandone i luridi
s e r v i.
U niti in questo fro n te, guidati dai
capi sp erim entati e provati dalla lo t­
ta, gli italiani marciano oggi sulla via
della battaglia insurrezionale, verso
la vittoria decisiva che darà agli ita­
liani u n ’Italia libera nella dem ocra­
zia, operosa n el fecondo lavoro di
pace, rispettata da tu tti i popoli.
Forlì in lotta per la difesa degli uomini
e delle macchine.
A lla « M angelli » di F o rlì, è giunta
una C om m issione tedesca p e r ch iu d e­
re lo stabilim ento e p o rtare via la
m acchine m aterie p rim e , fiocco, seta,
e tutto l ’asp o rtab ile, com presi gli u o ­
m in i. A lle p rim e n o tiz ie d e ll’arrivo
della C om m issione gli operai iniziano
u n ’agialzione. La C om m issione p re ­
ten d e di sapere quando sarà possibila
venire con dei cam ion p e r com inciare
a caricare. G li operai si m ettono su­
bito a ll’opera. D istribuiscono il sa­
pone ed il carbone p e r le fam iglie,
nascondono i m otori e cavi, in ch io ­
dano le m acchine sul posto, rib a d e n ­
do i bullo n i che le tengono ferm e,
fanno tu tto quello che sta in loro per
non p e rm e tte re ai tedeschi di p o rtare
via il m acchinario. Il giorno dopo i
eainions dei tedeschi arrivano allo sta ­
b ilim en to . I tedeschi credono di tro ­
vare gli operai i q uali dovrebbero
caricare sui m ezzi di trasporto il p r i­
m o b o ttin o , b alle di fiocco, m a in
fabbrica non trovano u n ’anim a viva,
e se vogliono p o rta r via in tu tta la
m attin ata u n solo cam ion lo devono
caricare da loro stessi a m ano essen­
do il m ontacarico guasto. G li operai
della « M angelli » hanno detto : i te ­
deschi non devono po rtare via, noi
saboterem o, noi andrem o ad in g ro s­
sare le file della B rigata G aribaldi
rom agnola, m a noi non andrem o in
G erm ania.
OPERAI
IMPIEGATI
TECNICI
Difendete le m acchine !
Esse sono patrim onio n a ­
zionale. Esse sono le vo­
stre m acchine.
D ifendetele con lo scio­
pero! Difendetele con le
vostre sq u ad re di difesa
e di attacco!
Perchè vogliamo la democrazia progressiva
N e l quadro della lotta d i tutto il
popolo italiano per l ’indipendenza e
la libertà, il P artito C om unista Ita ­
liano indica nella conquista delta d e ­
mocrazia progressiva la via che p o ­
tenzia il contributo popolare alla
guerra d i L iberazione e che p e rm e t­
terà al popolo italiano di affrontare i
p ro b le m i im m ed ia ti della ricostru­
zione.
N o i parliam o di dem ocrazia p ro ­
gressiva com e della ¡orma d i vita p o ­
litica e sociale che si distingue dalla
vecchia dem ocrazia profascista in
quanto si form a su ll’autogoverno d e l­
le masse popolari. N o n si tratta q u in ­
d i di una dem ocrazia che si esaurisce
nella periodica consultazione eletto ­
rale, ma di una form a di vita sociale
e politica che assicura, attraverso le
libere associazioni di massa, un peso
p rem inente alla partecipazione p o p o ­
lare al governo.
Il contenuto che m eglio distingue
questa dem ocrazia dalle vecchie d e ­
m ocrazie prefasciste, si può riassu­
m ere nella lotta contro il fascism o,
intesa non soltanto com e epurazione
della società dai colluboratori, m a co­
m e epurazione della struttura sociale
ed econom ica dai cartelli e dai trusts
che hanno dato vita al fascism o.
E lem en ti di questa dem ocrazia p ro ­
gressiva sono oggi le fo rm a zio n i partigiane d ei V olontari della Libertà, i
C om itati d i Liberazione N azionale di
massa, i C om itati d i A gitazione, i Co­
m itati C ontadini, il F ronte della G io­
v en tù , i G ruppi di difesa della d o n ­
na, le G iunte popolari n elle zone l i ­
berate.
C ostituire, estendere e potenziare
questi organi significa realizzare, già
oggi nelle fo rm e consentite dalla si­
tuazione, la dem ocrazia progressiva:
che non è ordinam ento elargito dal­
l’alto, m a la lotta nella quale le m as­
se popolari acquistano esperienza.
m aturità e capacità politica. Lo sv i­
luppo di questi organism i ci perm ette
q u in d i di m obilitare nella guerra di
Liberazione gli strati sociali p iù va­
sti e le correnti p olitiche p iù diverse,
m entre garantisce organi d irigenti, ca­
paci e influenti, alla lotta insurre­
zionale.
In quanto questa dem ocrazia è par­
tecipazione d i sem pre nuove masse
ulla direzione della vita sociale e p o ­
litica, in quanto è posizione di se m ­
pre n u o v i problem i e conquista di
sem pre nuove solu zio n i, essa non rap­
presenta una « tappa » nella quale ci
si adagi, ma un « processo » che ci
porla sulla ulu delle rea lizzu zib iu "
m assim e della società. In questo suo
carattere progressivo risiede la sua
capacità di affrontare i gravissim i p ro ­
blem i della ricostruzione, dopo aver
condotto la battaglia insurrezionale
alla vittoria.
R icostruzione n o n è soltanto ripa­
razione d ei danni prodotti dalla guer­
ra, ma. è soprattutto riparazione dei
danni p rodotti da v e n t’anni di fasci­
sm o: v e n 'anni durante i quali gli in ­
teressi delle fo rze p ro d u ttive sono
stati subordinati al potere m o n o p o li­
stico dei gruppi che attraverso il fa ­
scism o hanno dom inato la vita ita­
liana.
D unque problem i im m ed ia ti della
ricostruzione sono il rialtivam ento ed
il risanam ento d e ll’apparato p ro d u t­
tivo italiano, sono le riparazioni delle
distru zio n i dovute alla guerra. C on­
cretam ente ciò significa costruire cen­
tinaia di m igliaia di case, m igliaia di
c h ilo m etri d i ferrovie e di strade, cen­
tinaia d i n avi; significa fondare n u o ­
ve industrie, trasform are quelle che
ci restano, significa insom m a, im p o r­
re alla nazione uno sforzo p roduttivo
colossale.
A ffrontare e risolvere questi p ro ­
b lem i è c ondizione di vita per noi,
ma affrontarli e risolverli è possibile
solo se la classe operaia e le masse
popolari riconosceranno che lo sfo r­
zo p ro d u ttivo non sarà p iù rivo lto ad
arricchire p ochi gruppi privilegiati
od a precipitare il paese in nuove
guerre.
L ’operaio, il m uratore, il contadino
lavoreranno, daranno il m assim o d e l­
la loro capacità solo se sentiranno di
essere i costruttori di u n a nuova so­
cietà, nella quale la fatica d el singolo
contribuisca ad elevale, n e l benessere
collettivo , il benessere di iiascuno.
Questa garanzia non si ottiene a t­
traversa qualche decreto o qualche
« Carta del Lavoro », ma presiedendo
concretam ente all’opera d i ricostru­
zione, stim olando il governo e l ’ap­
parato esecutivo e appoggiandoli n e l­
l ’applicazione delle rifo rm e dem ocra­
tiche; intervenendo n e ll’elaborazione
dei piani di ricostruzione e di p ro d u ­
zione, controllandone l ’esecuzione.
T u tto ciò £ possibile soltanto nella
dem ocrazia progressiva, nella larga
vita politica delle masse, nella pro­
fonda m aturità di governo che ad esse
ne deriverà.
Attraverso i sindacati liberi, la clas­
se operaia ed i lavoratori tu tti p o ­
tranno far sentire possente la loro v o ­
ce al governo e d alle classi borghesi,
potranno conquistare salari e. co n d i­
zio n i di lavoro adeguate all’entità del
loro contributo alla ricostruzione. A t ­
traverso i C om itati d i L iberazione
N azionale d i massa la classe operaia
e gli strati popolari potranno far se n ­
tire nella società il loro peso prem i-
VITA
nente, esercitando in essi una vera e
propria azione di governo, condu cen­
do attraverso di essi la lotta contro
il fascism o ed i trusts.
E gli operai sanno cosa vogliono
dire conquiste otten u te e presiedute
dai « loro » Sindacati, dai « loro »
C om itati, soprattutto dopo v enti anni
d i « conquiste » d i carta straccia o t­
tenute da altri per loro.
Ma la dem ocrazia progressiva non
serve solo ad assicurare alla classe
operaia e d alle masse popolari il p o ­
sto p rem in en te nella nuova società
epurata dal fascism o e dai trusts: la
dem ocrazia progressiva è condizione
essenziale d el progresso econom ico e
sociale.
N e l dopoguerra m o lti p ro b le m i e si­
geranno im ponenza tale d i capitali e
d i energie che non potranno essere
risolti nel quadro della proprietà p ri­
vata dei m e zzi d i produzione. A ffro n ­
tarli con i sistem i consueti d e ll’eco­
nom ia capitalistica significherebbe so ­
prattutto non risolverti.
Essi dovranno venire affrontati con
m ezzi n uov, che si im porranno dal
punto di vista tecnico prim a ancora
che dal punto di e r ta sociale. E a ga­
rantire q ueste soluzioni, ad im pedire
che si ricada negli errori e n ei cri­
m in i fascisti, deve essere, chiam ata la
classe operaia, devono essere chiam a­
te le classi lavoratrici. N ella d e m o ­
crazia progressiva esse troveranno gli
organism i che perm etteranno e fa vo ­
riranno tale intervento.
P er potenziare la lotta di oggi, per
garantire la ricostruzione d i dom ani,
per assicurare alle fo rze p roduttive
uno svilu p p o sem pre più libero e
prospettive sem pre p iù am pie, è n e ­
cessario costruire la nuova vita del
popolo italiano nella dem ocrazia p ro ­
gressiva.
P er questo il P artito C om unista Ita­
liano, il P artito d ei veri interessi del
popolo italiano, vuole la dem ocrazia
progressiva.
Continua la lotta degli operai torinesi
D opo il m agnifico sciopero di dieci
giorni con il quale i lavoratori to ri­
nesi hanno difeso il p atrim onio n a ­
zionale, opponendosi alla rapina n a ­
zista d elle m acchine, la classe o p e ­
raia torinese risp o n d e ai tentativi te r­
ro ristici dei nazi e alle losche m a­
novre degli in d u stria li collaboratori
continuando la lotta.
A lla G randi M otori la CóTilinlaolo-"
n e o p e r a ia h a p re s e n ta to le se g u e n ti
r iv e n d ic a z io n i :
abolizione d el lavoro a cottim o;
paga oraria di 10 lire;
m ille lire di p rem io ;
pagam ento della settim ana di ser­
rata.
L e a ltre sezioni F iat stanno p re sen ­
tando le stesse rivendicazioni.
A lla V ib erti la C om m issione o p e ­
ra ia h a presentato le seguenti rivenditazio n i: a) 150 lire come in dennità
di fe rie ; b) parità di trattam ento d e l­
le donne p e r quel che rig u ard a l ’i n ­
d ennità di presenza (18 lire ); c) i n ­
dennizzo delle giornate p e rd u te a cau­
sa della serrata, in rag io n e di 40 lire
a l g io rn o ; d) indennizzo delle g io r­
n ate p e rd u te dagli operai sfollati a
causa d elle in te rru zio n i ferroviarie ed
eventuali ra strella m en ti, in ragione
d i 50 lire a l g io rn o ; e) prestito di
3.000 lire da rim borsarsi alla fine d e l­
la guerra, prestito da versare in due
ra te n e i m om enti più cru ciali; f) ac ­
conti settim anale agli o p erai di se­
conda categoria portato a L. 300, p a ­
reggiato cioè a quello degli operai di
p rim a categoria; g) provvedere a che
nello spaccio aziendale si d is trib u i­
scano generi a lim e n ta ri; h) d istrib u ­
zione di scarpe estiv e; i) concessione
- .li
o r,
f i , ,
v ii» - * —
U.
•■iUI 4 . . , l
,
1) p e r o gni eventuale aum ento o p re ­
m io, p a rità alle d o n n e ; m) im pegno
a concedere u n sussidio alle fam iglie
degli o p erai costretti ad ab bando nare
l ’officina.
T u tte queste rivendicazioni sono
state soddisfatte.
A lla Cisitalia, dopo trattativ e svol­
tesi tra la d irezione e la com m issio­
n e o p eraia sono state soddisfatte le
seguenti riv en d icazio n i: a) prem io
m ensile d i caro-vita p a ri a 250 lire
p e r i celibi e 350 p e r i coniugati, più
50 lire p e r o gni figlio a carico ; b) d i­
stribuzione di alcuni capi di b ian c h e ­
ria gratis.
A lla M anifattura Tabacchi sono sta­
te pagate le L . 3.000 di prem io s tra ­
o rd in a rio , rich ieste d u ra n te lo scio­
pero.
A lla fabbrica d e ll’ossigeno sono sta ­
te concesse L. 1.000 di prem o stra o r­
dinario.
Una fucilata dipiù e una parola dimeno
Cattura di prigionieri - Un attacco sostenuto dall'artiglieria garibaldina • Conquista di un presidio
Il B ollettino d elle azioni p artigiane
che ci viene settim analm ente inviato
dal C om ando G enerale del C orpo V o­
lo n tari d elia L ibertà è ad ogni n u ­
m ero p iù volum inoso. 1 no stri valo ­
rosi p a rtig ian i hanno talm ente m o l­
tiplicato le loro azioni che ci è im ­
possibile p u b b lic a re tu tte q u elle di
rilievo. A principio d e ll’anno p u b b li­
cavamo tutto li b o llettin o , poi abbiaino com inciato a sunteggiarlo, oru
possiam o dare n otizia soltanto dei
fatti p iù im p o rtan ti. N on basterebbe
l ’U nità settim anale a quattro pagine,
e dedicate tu tte alla cronaca p a rtig ia ­
no, p e r fare anche soltanto l ’elenco
degli scontri, degli attacchi, degli a t­
ti di sabotaggio, dei trad ito ri giusti­
ziati dai p a trio ti. E si che i p a rti­
giani, preferendo i fatti a lle parole,
sono m olto sobri nel fare i loro ra p ­
p o rti, pare che il loro m otto sia:
« u n a fucilata di pi ù e u n a parola di
m eno ». N e dànno la dim ostrazione
i ra p p o rti che riproduciam o dalla v o ­
lum inosa corrispondenza in arriv o al
Com ando G enerale delle B rigate G a­
rib ald i.
schi cam biano solo con ostaggi q u o ­
tati (alm eno a l grado di capitano).
U n nucleo d ella « V olante » si porta
su ll’autostrada e dopo poche ore rie n ­
tra con una m acchina, un parabellum
russo e tre m itra tedeschi, 4 riv o lte l­
le, 2 capitani, un sergente ed un sol­
dato tedeschi. Q uesti e gli a ltri p r i­
gionieri vengono scam biati coi tre
com pagni di N ovara ed a ltri ostaggi.
Lo scam bio h a luogo il giorno 3
luglio.
« X V III B rigata d ’assalto G aribaldi
"S averio P a p p a n d rea ” ».
L ’azione di fuoco è durata esatta­
m ente tre o re. I dan n i inflitti sa reb ­
bero i seg u en ti: m ortai sparati 40
colpi dei q uali 5 nei cortili d elle caserm ette di Lanzo, 3 sulla caserma
P eran d o tto , u n a salve di 6 colpi sul
collegio rid u cen d o a tacere il m o r­
taio di co n trobatteria, u n ’a ltra salve
su u n a postazione di m itrag liatrice
pesante, che non rispondeva p iù al
fuoco. A rm i autom atiche pesanti b a t­
tevano gli obiettivi con tale efficacia
che il nem ico asserragliato n ella ca­
serm a e negli scantinati non ha osato
« Com ando P rim a D ivisione d ’assalto
fare nessun tentativo di sortita d ifen ­
G aribaldi ’’V alsesia” ».
dendosi con tu tte le a rm i, appoggia­
28
giugno. - G iunge notizia d e ll’a r ­ to dai carri arm ati e d alle autoblinde.
N onostante la reazione i nostri re p a r­
resto a N ovara d i tre com pagni d ir i­
ti sono en tra li in Lanzo e si sono p o r­
genti del P artito C om unista. I ted e­
tati fino a poche decine di m etri dai
nid i di resistenza nem ici. Solo verso
la fine, quando èrano avvistati r i n ­
forzi nem ici, appoggiati da carri a r­
m ati, a l segnale convenuto, le nostre
tru p p e si ritiravano ord in atam en te,
senza sbandam ento di uom ini e sen­
za p e rd ite di m ateriali e rientravano
entusiasti d a ll’azione che aveva ra g ­
giunto l ’obiettivo prestabilito di in ­
d u rre le forze che avevano risalito la
valle contro le oltre B rigate, a rip ie ­
gare vedendosi attaccate alle spalle.
« B rigata d ’assalto G aribaldi ’’A rturo
C ap ettin i” ».
Oggi abbiam o attaccato G abella presidiata da 60 m iliti. La resistenza è
stata accanita, m a sono stati u g u a l­
m ente d isarm ati. A bbiam o catturato
20 m oschetti, 11 m itra , 3 m itra g lia ­
trici B reda, coperte e m unizioni. Ho
fatto un elogio ai com pagni p e r il
loro com portam ento eroico. Vi furono
tre feriti fascisti, n ulla da p arte n o ­
stra perchè l ’attacco per stato stu d ia ­
to nei m in im i p a rtico la ri. A bbiam o
catturato 2 ufficiali e 2 m iliti m e ri­
dionali che hanno chiesto di en trare
n ella form azione; saranno passati al
vaglio p rim a di p ren d ere decisioni.
Posso considerarm i fo rtu n ato , perchè
con uom in i sim ili si può osare q u e l­
lo che è necessario.
DI
PARTI TO
POLITICA
E AZIONE
Oggi è il m o m en to dell'a zio n e. N on
vi è tem po da perdere in vane chiac­
chiere ed in discussioni oziose. Ma
non tu tte le discussioni sono vane ed
oziose.
P er agire è necessario avere delle
idee chiare, è necessario sapere per­
chè si agisce, a qual fine si agisce,
quali o b ie ttiv i si vogliono raggiunge­
re; è necessario sapere perchè si mira
oggi a certi o b iettiv i e n o n ad altri.
N o n v i p u ò essere una lìnea p o li­
tica giusta serza azione, senza lotta,
ma la lotta e l ’azione non possono
aver successo se n o n si basano su una
linea politica giusta.
A gisce bene chi bene ha assim ilato
e com preso la linea politica del Par­
tito . I co m b a tten ti sono tanto p iù au­
daci quanot p iù sono coscienti della
lotta che essi sostengono, quanto p iù
hanno chiara la strada da seguire,
quella che com u n em en te si chiam a la
« nostra linea ».
O rbene in m olle nostre organizza­
zio n i si riscontra tra i com pagni d e l­
le cellule d i fabbrica e d i strada scar­
sa discussione, scarsa vita lità politica.
I com pagni distribuiscono la stani pa, raccolgono sottoscrizioni, o rganiz­
zano atti d i sabotaggio, allacciano
n uovi fili e legam i, m antengono i
collegam enti, m a discutono poco p o ­
liticam ente.
M olte cellule d ’officina si riunisco­
no raram ente per discutere della p o ­
litica d el P artito e dei nostri com piti.
N ella situazione attuale n o n è certo
facile riunirsi, v i sono n o tev o li d iffi­
coltà tecniche e cospirative. M a q u e ­
ste difficoltà bisogna superarle. Le
cellule hanno m o lti iscritti, è im p o s­
sibile. oggi riu n ire la cellula al co m ­
pleto, ma i com pagni possono riu n ir­
si a gruppi d i tre o c inque. Che cosa
discutere in queste riu n io n i Spesso,
si dice, alla base m ancano i com pa­
gni capaci d i tenere una riu n io n e, di
fare una relazione politica, di guida­
re una discussione. S i im para a d i­
scutere d iscutendo. G li articoli e le
direttive del P artito non m ancano,
forse sono anche troppi. Il d ife tto sta
n e l fatto che queste d ire ttive sono p o ­
co discusse dalla massa d ei com pagni
ed ancora m eno assim ilale. Si agisce
p iù per istinto e per effetto d e ll’o­
rientam ento generale che non per
profonda coscienza e com prensione
della linea da seguire.
II relatore n elle riu n io n i non è in ­
dispensabile. I com pagni d elle c.ellulé'Vr'pó'StsShA ritiMièli' «I lynmrw -r^r+rrq u e per volta per leggere e discutere
assiem e gli articoli, le circolari e le
d ire ttive d e l P artito.
La lettura attenta e collettiva delle
d ire ttive d el P artito è il m odo m i­
gliore per com prenderle e d assim ilar­
le. D alla lettura collettiva nascerà la
discussione che m ette i com pagni in
grado d i giustam ente applicare le d i­
re ttiv e ricevute.
Da che. cosa d ipendono le incertez­
ze, i ritardi, le debolezze che si r i­
scontrano nella nostra lotta, nella
condotta degli scioperi, n elle azioni
partigiane, le d ebolezze n ella con q u i­
sta d egli alleati, nel rafforzam ento
d e ll’unità d ’azione d el P artito Socia­
lista, ecc.? E ssenzialm ente d ip en d o ­
no dal fatto che la linea politica è
nota solo agli ele m e n ti di quadro d e l­
le nostre organizzazioni di base, ma
n o n è su fficien tem en te assim ilata dal­
la grande massa degli iscritti al Par­
tito . Sono i com pagni al loro posto
d i lavoro e d i com battim ento, nelle
o fficin e e nelle unità partigiane che
agiscono e che dovrebbero essere n e l­
le m igliori co n d izio n i per realizzare
la giusta politica del P artito. M a oggi
si tratta di fare l ’insurrezione, si d i­
rà, altro che discussione. P er l ’a p ­
p u n to , proprio perchè si tratta d i fa ­
re l ’insurrezione è necessario avere
innanzi tutto chiare le idee su che
cos’è l ’insurrezione e com e si arriva
all’insurrezione.
P erchè parliam o di insurrezione
nazionale e popolare? Che. cosa si in ­
tende per sciopero insurrezionale?
Q uali sono le co n d izio n i necessarie
al suo successo? Perchè vogliam o co­
stitu ire n elle fa b b rich e i C om itati di
L iberazione N azionale? Q uale d iffe ­
renza passa tra i C om itati d i g i t a z i o ­
ne ed i C om itati d i L iberazione N a­
zionale? Q ual’è la fu n zio n e specifica
d i questi organism i e quali sono i
rapporti che intercorrono tra di loro?
C he cosa intendiam o per democrazia
progressiva? Perchè noi oggi ci bat­
tiam o per una dem ocrazia progressi­
va? Q uali sono le fu n zio n i e le ca­
ratteristiche d e g li organism i di pote­
re popolare che noi vogliam o creare
nelle zone liberate dagli invasori te­
deschi e dai traditori fascisti? Q ual’è
la politica che n o i dobbiam o seguire
n ei territori liberati, nei confronti di
tu tti gli strati della popolazione? P er­
chè n o i oltre a voler realizzare l'ac­
cordo con tu tti i partiti antifascisti
nel C .d .L .N ., vogliam o stringere più
stre tti rapporti coi partiti d i sinistra
e specialm ente col P artito Socialista?
Ecco tanti interrogativi ai quali i
nostri com pagni potrebbero trovare
risposta n egli articoli della nostra
stam pa, n e lle d ire ttive del P artito.
Interrogativi che tuttavia i nostri
com pagni pongono spesso perchè a r­
ticoli e d ire ttive sono letti affrettatam ente, perchè si fanno poche riu n io ­
ni, ¡>erchè si discute poco. I problem i
da risolvere non m ancano, ma non si
possono risolvere senza averli c o m ­
presi e per c om prenderli bisogna d i ­
scuterli.
La guerra partigiano e l ’in su rrezio ­
ne nazionale non si conducono e non
si vincono solo con la fo rza delle, ar­
m i. ma con una giusta linea politica.
Sapere q u ello che si vuole, avere d e l­
le idee, chiare sui nostri c o m p iti, sui
nostri o b iettiv i è l’elem ento essen­
ziale.
Le in izia tive nella lotta saranno
tanto più num erose, quanto più i
c o m p o n en ti sapranno chiaram ente che
cosa vogliam o e che cosa dobbinnio
fare.
L ’insurrezione nazionale vincerà se
noi saprem o far partecipare allu lotta
i d indicare In via giusta alle larghim asse d egli italiani. Ma la via du se­
guire d e v ’essere in p rim o luogo ben
nota a tu tti i com pagni.
Ecco perchè le. nostre cellule d e b ­
bono riu n irsi, devono discutere, d e ­
vono avere anche una più fo rte vita­
lità politica.
Salviamo l prigionieri politici
N el cam po d i F ossoli (Carpi), i na­
zisti hanno concentrato a m iglaiia i
m ig lio ri italiani: operai d ’avanguar­
dia, contadini e d intellettuali, che n e l­
la lotta hanno affrontato l ’occupante.
A ccanto ad essi centinaia e centinaia
d i ebrei, v ittim e innocenti del cieco
furore razziale nazista. T e rrib ili le
co n d izio n i d i vita: la fam e, la c o m ­
pleta separazone da ogni contatto col
m ondo, le quotidiane u m ilia zio n i m o ­
rali in flitte dai bruti delle S.S.
Ma i tedeschi non vogliono abban­
donare le loro v ittim e e n e ll’im m i­
nenza della ritirata si preparano a tra­
sportarle in G erm ania. T e m e n d o n e la
fuga hanno voluto finire subito gli
e le m e n ti « p iù pericolosi ».
H anno com incaito col massacrare
orrendam ente Leopoldo Gasparotto,
m ilitante d e l P artito d ’A zio n e ; hanno
q u in ìli assassinato 68 prigionieri sv e n ­
tagliando su di loro, dopo averli in-
¿mugli
nsMuomm. ikLpmiuaM ;
c:1 m a i i / u i t u & C m u t r c l.
Ci giunge notizia d el massacro di
altri 70 prigionieri.
A T orino intanto i nazisti coglio­
ne costringere con la fam e i deten u ti
a chiedere « volontariam ente » il tra­
sporto in G erm ania.
N oi dobbiam o im p ed ire la. m orie
dei nostri com pagni. D obbiam o segui­
re l ’esem pio d e i patrioti di Cesena,
Fossano, Saluzzo e C om o: con ardita
azione partigiano essi hanno liberal«
i d e te n u ti, salvando preziose energie
alla lotta e d alla ricostruzione.
Dall'Italia liberata
Con gli u ltim i accordi l ’au to rità del
governo nazionale dem ocratico si estende su 18 m ilioni di a b ita n ti; tu t­
ta l ’Italia m eridionale ed insulare ad
eccezione di N apoli.
E ’ questo il segno del riconosci­
m ento alleato della fattiva opera go­
vernativa, al fine di m obilitare tutte
le e n erg ie nazionali nella guerra di
liberazione.
U n ità d e ll’esercito italiano com bat­
tono su ll’ala o rien tale del fro n te. La
radio inglese ha sottolineato il valore
con il qu ale i reparti dei bersaglieri
hanno partecipato alla battaglia di
A ncona.
Il 28 luglio si riunisce a N apoli il
Congresso della C onfederazione G e­
nerale del Lavoro, sotto la presidenza
di un Com itato del q u ale fanno p a r­
te, o ltre al com pagno D i V ittorio, il
vecchio organizzatore sindacale delle
P uglie, il socialista Lizzadri ed il d e­
m ocratico-cristiano G randi.
Gli opera ¡dell’Italia occupata che
hanno cem entalo nelle grandi b a tta ­
glie di q u est’anno la loro unità di
classe, salutano i congressisti di N a­
poli che pongono le basi p e r la ric o ­
struzione u n itaria del m ovim ento sin­
dacale.
SOTTOSCRIZIONI PER "L’ UNITÀ"
T o tale p re ce d en te (com e da
lista p u b b lic a ta nel n u m e ­
ro stra o rd in a rio di aprile,
dedicato in te ra m e n te alle
sottoscrizioni p e r l ’U nità)
L. 175.168.60
T o tale sottoscrizioni maggio
e giugno (i n o m in a tiv i di
q u este sottoscrizioni sa­
ranno p u b b lic a ti n e l p ro s­
sim o n u m ero stra o rd in a rio
per sottoscrizioni)
L. 191.637,—
T o tale sottoscrizioni a tu tto
giugno
L. 366.805,60
Da u n capo all'altro d e ll'Ita lia occu­
p a ta , risuoni u n grido solo : Alle arm i,
a l com battim ento tutti i figli del popolo
p e r la lib ertà d ella Patria. - M orte ai
fascisti! Morte a g li invasori tedeschi!
Dall'appello del capo del P.C.I. P.Togliatli (Ercoli)
Organo Centrale del Partito Comunista Italiano
Fondato da ANT. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli)
Anno XXI - N. 12 - 7 Agosto 19 4 4 (Ediz. dell’jltalia setten.)
P r o le ta r i d i tu tti i p a e s i , u n it e v i 1
L’Armata Rossa alle porte della Germania
»
A Varsavia/ nei B alcan i in Francia, in Italia i popoli oppressi passano all’offensiva
I l ritm o d e g li a v ve n im en ti diviene
su tu tti g li Stati sa te lliti e vassalli;
incalzante : la G erm ania precipita
le in tim a zio n i d elle N a zio n i U nite
verso la catastrofe.
h anno trovato n e ll’A rm a ta R ossa il
L ’A rm ata R ossa ha fra n tu m a to le
loro argom ento p iù solido. La T u r­
D iv isio n i d i v o n M o d e l: n e lle b re o
chia ha ro tto le rela zio n i c o n la
eie aperte dal valore d e i fa n ti e d e G erm ania, e la B ulgaria cerca d isp e ­
g li artiglieri sovietici, hanno fatto
ratam ente d i assicurare la T urchia
irruzione le possenti co lo n n e m oto­
d ella sua buona v o lo n tà ; in R o m a ­
rizzate e la leggendaria Cavalleria
nia fallisco n o i te n ta tiv i d i consoli­
R ossa. T renta D iv isio n i germ aniche
dare u n ’u n io n e « sacra » agli o rd in i
sono tagliate fu ò ri n e i paesi b a ltic i;
d e l l occupante na zista ; in U ngheria
in fu ria poderosa la battaglia che pre­
n o n è possibile form are u n governo
cede^ l ’entrata delle tru p p e sovietiche
d i persone lig ie ai v o le ri d i H itle r ;
n e lla cittadella d e l m ilita rism o te­
la F inlandia passa da una crisi aidesco, n e lla P russia O rie n ta le ; Var­
Faltra, m e n tre i sindacati fin n ic i
savia e raggiunta m en tre n e lV in te m o
riafferm ano, dopo u n anno, la lo ro
divam pa V insurrezione popolare dei
im m u ta ta v olontà d i pace.
P atrioti p o la cc h i; dopo il B u g e c en ­
E in ta n to sul fro n te occidentale,
g li eserciti an^lo-a mericaXii, d o p o
to altri fiu m i che h anno segnato le
aver m aciullato in d u rissim i com bat­
tappe gloriose delTavanzata da Sta­
tim e n ti le m ig lio ri tru p p e g erm a n i­
lingrado al territorio stesso d e l
che, sono passati a lla tta cc o e d han­
R eich , anche la V istola è raggiunta
n o sfondato l ’anello d ife n siv o n a zi­
e sup era ta ; C racovia e con essa la
sta. V o n K lu g e ha v isto sfrecciare
Slesia, il grande bacino industriale
le colonne blin d a te am ericane attra­
tedesco, sono so tto l’im m ed ia ta m i­
verso la breccia d i A vranches fin o
naccia d ella cavalleria so v ietica ; dai
a B rest, fin o alla L oira. I grandi
Carpazi l’A rm ata Rossa si affaccia
p o rti d ella B retagna stanno per ca­
sulla Cecoslovacchia e sulVUnghedere n e lle m ani d e g li anglo-am eri­
ria.
cani. I l fro n te n o rm anno era d i cenQ uesto è il bilancio som m ario d i
u n m ese e m e zzo d i offensiva sovie­
tica: V Arm ata R ossa ha appreso la
tattica e la strategia staliniana e,
fo rte d e ll’appoggio eroico d i tu tto il
p o p o lo sovietico, padrone d ella nuo­
va scienza d ella guerra, prova oggi
al nazista n o n p iù tracotante, la su­
p eriorità storica d e ir organizzazione
e d ella scienza socialista.
L ’attiv ità p a rtig ian a si fa sem pre
S o tto il peso d i questa superiorità,
p iù in ten sa n elle re tro v ie te d e sc h e;
davanti allo spettro d ella sconfitta
le m inaccie, i ra strella m en ti, la d i­
im m in e n te , la m acchina d i guerra
struzione d i in te ri villaggi, n o n sono
nazista e in p rofonda c risi; la b o m ­
valsi davvero a d in d e b o lire le forze
ba d e l c o lonnello n o n era il gesto
p a trio ttic h e . A vviene anzi il contra­
disperato d i una piccola cricca, m a
r io : i giovani m inacciati d i m orte
era respressione d ella riv o lta che
e d i d eportazione, i co n tad in i cui è
serpeggia n elle file d i tu tto l’eser­
stato to lto tu tto ,' i c ara b in ie ri e d i
cito. N e g li a lti quadri, perfetta m en te
so ld ati d e i p re sid i, ingrossano ogni
al corrente d i tu tte le possibilità
giorno le file garib ald in e. A lle a r­
delT esercito germ anico, si fa strada
m i che lanciano gli a ero p lan i a lle ati
la coscienza che ogni sforzo è orm ai
si aggiungono q u e lle d ei m ilita ri
in u tile e n o n farà che apportare n u o ­
che accorrono e, sem pre p iù abbon­
v e sciagure alla G erm ania.
danti, quelle to lte a l nem ico in
La rivo lta che H itle r afferm ò di
com battim ento q con audacissim i
aver dom a to in se i ore, contin u a e
attacchi a i p re sid i e d ai d epositi.
sem pre nuove ep u ra zio n i si annun­
U n a D ivisione « G a rib ald i » che
ciano. A desso è la v o lta d i u n m a­
opera a ridosso delle A lpi A puane,
resciallo e d i tu tto u n gruppo d i u f­
ha sostenuto n e lle u ltim e settim ane
ficiali d e llo Stato M aggiore. La
v io len ti sco n tri con i tedeschi che
stessa rivolta si fa sentire su i fro n ­
hanno im piegato in g en ti forze p e r
ti : le capitolazioni aum entano, il
assicurarsi la po ssib ilità di transito
n um ero d e i p rig io n ieri raggiunge
su una delle p iù im p o rta n ti strade
cifre im p o n e n ti ed e in fin ita m en te
di arroccam ento. N e l giro di u n a
superiore al num ero d ei m orti. B en
settim ana o ltre alle gravi p e rd ite in
diciassette d e i trenta generali fa tti
m o rti1 e fe riti in flitte al nem ico so­
p rig io n ie ri quest’estate sul fro n te
no stati c attu ra ti alcune centinaia di
orientale, hanno firm ato u n appello
p rig io n ie ri tedeschi.
alle tru p p e germ aniche incitandole
N elbE m ilia le B rigate reggiane e
a fin irla con la guerra nazi. A n ch e
m odenesi si sono accresciute in D i­
i p iù a lti generali com inciano a com ­
v isioni e le D ivisioni si sono raccol­
prendere qual’e la via p e r salvare
te in una grande u n ità : il C orpo
alla G erm ania ciò che il nazism o non
d ’A rm ata « G arib ald i » C entro E m i­
ha ancora irreparabilm ente distrutto.
lia. T re D ivisioni al com ando d i uoE la crisi germ anica si ripercuote
to chilo m etri, m a la battaglia d ella
N orm a n d ia è stata vinta e d ora si
è iniziata la battaglia d i Francia. I l
froTtte francese si m isurerà a c en ti­
naia d i c h ilo m e tri e d in ta l m o d o
la crisi d e g li e ffe ttiv i germ anici as­
sum e p ro p o rzio n i gravissim e. H itle r
è costretto a racim olare le u ltim e
riserve e ten ta d i liberare qualche
D ivisione germ anica inviando sul
fro n te m eridionale le fam ose D iv i­
sio n i italiane addestrate n e i cam pi
d i concentram ento n a zisti; m a esse
n o n h a nno ancora raggiunto la linea
d e l fu o co e am are sorprese tocche­
ranno allora al boia G razioni.
I l ritm o d e g li a v v e n im e n ti e in ­
ca lza n te : incalzante d e ve d ivè n ire
anche F azione insurrezionale d e l
p o p o lo italiano. A tte n d ere la libera­
zio n e d a ll’avanzata anglo-am ericana
significa votare le nostre terre alla
d istru zio n e sistem atica. significa la­
sciare che i ted esch i d e p o rtin o i
nostri u o m in i, c i d e p re d in o d e i n o ­
stri p ro d o tti e d elle n o stre m acchine.
1 fascisti trem ano, i ted esch i sono
sotto il peso d e l disastro im m in e n ­
t e ; n o i d o b b ia m o rip u lire le cam pa­
gne dai fascisti e d im p e d ire la ra­
pina d e i nostri p ro d o tti, n o i d o b ­
biam o attaccare nelle città con g li
scioperi, le dim o stra zio n i e l’azione
gappista, n o i dobbiam o consolidare
le zo n e liberate e d estenderle fino
a fo rm a re nelV Italia S etten trio n a le
u n territorio lib ero . Da esso, co m e
da una base d i operazioni, le fo rm a ­
zio n i d e i V o lo n ta ri della L ib e rtà
m u o vera n n o in rapide pun ta te o f­
fen siv e.
T u tti u n iti n e ll’a zio n e: per d ife n ­
dere la nostra terra dalla d istru zio ­
n e nazista, p e r accelerare il m o m en to
d ella lib era zio n e e risparm iare n u o v i
lu tti alle nostre fa m ig lie. O gni resi­
d u o settario, ogni a m b izio n e particolorista deve cadere d i fro n te atV interesse d ella N a zio n e. I l p iù lar­
go sp irito u n ita rio d e v e anim are i
m ilita n ti d i o gni partito e d i ogni
ten d en za . E d i questo sp irito u n ita ­
rio i m ilita n ti c o m u n isti, che già
hanno dato p ro v e n u m e ro se d e lla
lo ro se n sib ilità nazionale, d e vo n o
essere g li assertori p iù tenaci.
C osì assicurerem o alla battaglia
insurrezionale u n incalzante sv ilu p ­
p o verso la v itto ria decisiva, verso
F Italia dem ocratica e popolare.
Un Corpo (TArmata sulle rotrovie della linea Gotica
Kesserling vorrebbe scendere a patti
m in i di tu tte le c o rre n ti p o litich e e
con la co llaborazione d i ufficiali ili
alto grado e di o gni specialità, co­
stituiscono u n a forza che nessun prò*
clam a tru cu len to , nessun ra strella ­
m ento selvaggio possono p ieg a re. Il
feldm aresciallo K esselring, l ’uom o
che o gni italian o conosce p e r aver
sentito alla ra d io d ieci e d ieci volte
la sua dich iarazio n e d i sterm inio, se
n e è orm ai accorto. M entre p e r il
grosso p u bblico i l m aresciallo di
H itle r avvisa che sta p e r fa r (( piazza
p u lita d e i rib e lli », in re a ltà ha
m andato suoi ufficiali a trattare .
I tedeschi h anno g arantito che non
attaccheranno i « r ib e lli », essi sono
disposti a riconoscere ai G arib ald in i
il possesso d elle zone che sono state
lib e ra te e l ’autorizzazione ad agire
lib e ram e n te contro i fascisti, alla con­
dizione che essi se ne stiano tra n ­
q u illi n e i co n fro n ti d ei tedeschi e
delle lin e e del lo ro traffico. Il cpm andante garib ald in o , ha già risp o ­
sto. G li attacchi ai tedeschi, i colpi
contro le lo ro colonne, contro i p o n ­
ti e d i p re sid i sono stati intensifi­
cati ovunque. D àgli al nem ico, che
cede, che esita, che v o rrebbe in g an ­
narci. G li u o m in i d elle B rigate di
A ssalto « G arib ald i » n o n sono a n ­
dati in m ontagna p e r scappare, non
chiedono d i essere al sicuro. C on le
arm i hanno lib e rato le zone appen-
n iniche, m a p e r farsene b asi p e r
attacchi p iù v io le n ti, p e r raccogliere
e c o n d u rre al com battim ento forze
p iù num erose. E d al feldm aresciallo
spaccone risp o n d o n o a fu cilate.
L a n o tiz ia d e l tentativo nazista
d i com prom esso m o stra chiaram ente
le difficoltà del nem ico, m en tre ci
rie m p ie il c uore d i speranza e ci
d ice : « S iam o alla fine », ci im pe­
gna a n o n dare tregua a i fascisti ed
ai ted e sc h i: im itiam o gli u o m in i del
valoroso C orpo d ’A rm ata « C entro
E m ilia», passiam o ovunque a ll’attac­
co contro l ’invasore!
L’ava nzataf]dei
Partigiani lombardi
In u n recen te docum ento d e ll’eser­
cito rep u b b lica n o sta scritto che i
p rogressi del m ovim ento rib e llis ti­
co si fanno preo ccu p an ti anche in
L o m b ard ia R ep u b b lica Fascista de­
dica ogni giorno colonne di .men­
zogne al m ovim ento p atrio ttico e
m anifesti d i ogni form ato m ettono
in guardia contro i G.A.P. e le B ri­
gate « G a rib ald i ».
Cosa succede in L o m b a rd ia? Av­
viene che ra p id i progressi organiz­
zativi si accoppiano a colpi sem pre
p iù fitti ed im p o rta n ti. La 40* B ri­
gata « G aribaldi » che p o rta i l n o ­
m e di M a tteo tti si è accresciuta e
sdoppiata, dando vita alla 55% che
p o rte rà il nom e di F ratelli R osselli.
E ’ il risultato del ra strella m en to in
forze della V altellin a. N e l pavese
la 51“ C apettini ha trip lica to le sue
forze e si stanno q u in d i organizzan­
do nuove un ità. N um erosi com uni
sono stati lib e ra ti, com izi sono stati
te n u ti d a i C om m issari p o litici e le
a u to rità p o p o la ri si sono sostituite
a g li scagnozzi nazi-fascisti. N e ll’Oltre Po si sono svolti v eri e p ro p ri
co m b attim en ti c ontro forze fasciste
re p u b b lica n e che volevano rioccu­
p a re la V alle S ta ffo ra; i G aribal­
d in i h anno re sp in to ogni tentativo
infliggendo p e rd ite che si aggirano
sul centinaio di uom in i fra m o rti e
fe riti. F ra i m o rti u n n oto caporione
fascista. N e lla zona che com prende
anche te rrito ri em ilian i e lig u ri, i
fascisti sono stati sloggiati in colla­
b o razio n e con le forze della B rigata
« G iustizia e L ib e rtà x> e della D i­
visione d ’A ssalto « G arib ald i » della
L iguria.
N el B resciano alla preced en te
B rigata « T ito Speri a se ne è ag­
giunta una seconda di « F iam m e
V e rd i », m en tre si intensifica l’atti­
vità della 52* B rigata « G a rib ald i ».
A zioni di sabotaggio e colpi dei
G.A.P. sono segnalati da ogni p ro ­
vincia. A M ilano i distaccam enti
della gloriosa T erza B rigata hanno
attaccato a colpi di bo m b e u n co­
m ando nazista in pien a città.
U n ’a ltra reg io n e che n o n vuole
stare in d ie tro : b ra v i i P a rtig ia n i
lo m b a rd i, addosso a i tedeschi, n o n
ci deve essere valle, n o n ci deve
essere casa dove ci sia q u iete p e r
lo ro e p e r i lo ro servi fascisti!
Contro il lavoro a cottimo
e per Tanticipo di due m esi
N ei g ra n d i cen tri in d u stria li d e l­
l ’Italia occupata si fa sem pre p iù
decisa l ’agitazione operaia contro il
lavoro a c o ttim o : gli operai n o n vo­
gliono lav o ra re p e r la guerra nazi­
sta, il sabotaggio della p ro d u zio n e
n o n è p iù u n ’attività d i p ochi ele­
m e n ti d i avanguardia, m a u n ’azione
di m assa, com e lo dim ostra la con­
tin u a dim inuzione della pro d u zio n e.
L ’im posizione p a d ro n ale del lavo­
ro a cottim o costituisce u n a sfida al
sen tim en to nazio n ale d e g li operai,
costituisce u n 'a p e rta collaborazione
agli sforzi n azisti p e r intensificare
la pro d u zio n e. G li in d u stria li che
vogliono dim o strare il lo ro senti­
m ento di so lid arietà nazionale d e b ­
b o n o a b o lire n elle lo ro fa b b ric h e
il sistem a del cottim o. D el resto, con
i co ntinui allarm i, con i bom bardam e n ti e la m ancanza di m aterie p ri­
m e, è im possibile all’o peraio cotti­
m ista di raggiungere u n solario adeguato alla qualifica delle sue capa­
cità. G li o p erai cottim isti devono
p re te n d e re di essere p a g ati a d eco­
no m ia, con la paga oraria d ella loro
categoria, m aggiorata d alla p ercen ­
tu a le m ed ia d i cottim o.
* * *■
A ssiem e alla ag ita zio n e c ontro il
cottim o, si sta sviluppando, specialm ente n e lle re g io n i im m ediatam ente
vicino a l fronte, l ’agitazione p e r ot­
ten e re il pagam ento d i d u e m esi di
salario a nticipato. L e co n d izio n i
p re c a rie d el lavoro, i bom bardam en ti, la pro sp ettiv a d i essere co­
stre tti ad a b b an d o n are le fa b b ric h e
e in fin e, la necessità di d isp o rre di
u n a som m a m inim a p e r affrontare il
p e rio d o di trapasso alla nuova lega­
lità dem ocratica, re n d o n o questa r i ­
vendicazione attu ale p e r tu tta la
m assa d ell’Italia occupata. P agando
l ’anticipo agli operai, gli in d u stria li
dim o streran n o la lo ro so lid arietà e
p e rm e tte ran n o agli operai di approv­
v ig io n a rsi; cosi sarà possibile com­
p e ra re il grano e gli a ltri p ro d o tti
ui contadini, sottraendolo p iù facil­
m ente alla m inaccia d e lle ra p in e
nazi-fasciste.
» «
*
A lla G randi M otori, la p iù gran­
de sezione della F iat, continua l ’agi­
tazione p e r l’a bolizione d el lavoro
a cottim o.
G li operai h anno com inciato Col
rifiu ta re le b olle del cottim o e, a l­
l ’invito della D irezione a tra tta re ,
h anno nom inato una C om m issione
d i 200 operai. U no di essi dichiarò
ferm am ente al d iretto re generale
V ailetta che la D irezione doveva fi­
n alm en te venire in co n tro a i bisogni
d egli o p e ra i e poneva, c o ll’approva­
zione dei p resen ti, le seguenti r i ­
v e n d ic az io n i: a b olizione del cottim o,
sistem azione salariale d e lle catego­
rie m eno re trib u ite , m anovali, d o n ­
ne, a p p ren d isti. V alletta dap p rim a
ten tò di in tim o rire la C om m issione
tacciando gli operai di pazzi e di
incoscienti e d afferm ando che le r i ­
v en dicazioni eran o p re te sti p e r n o n
lav o rare. D i fro n te a ll’energica re a ­
zione operaia, V alletta com inciò con
T am m ettere che gli operai n o n h a n ­
no torto e p ro m ise d i accontentarli.
La C om m issione o ttenne cosi il con­
dono del p re stito di 750 lire , la p ro ­
m essa d i distrib u zio n e d i viveri in
caso d i crisi a lim en tare, e d in fin e
l ’assicurazione che sì sarebbe p ro v ­
v ed u to alla sistem azione salariale. In­
ta n to v enivano rila sc ia ti 4 o p e ra i
c h e eran o stati a rre sta ti.
* * *
A nche a lle A cciaierie d i T o rin o
si è in iziata l ’agitazione p e r l’abo­
liz io n e d e l cottim o.
* * *
A lle Officine B re d a d i M ilano ò
iti corso u n a decisa agitazione p e r
o tte n e re d a lla D irezio n e 2 m esi di
a n tic ip o ; i l m ovim ento prom osso
d a l C om itato d i A gitazione abbrac­
cia i re p a rti sfollati e sta sv ilu p p an ­
dosi anche n e lle a ltre fa b b ric h e d i
M ilano.
♦
* «
A B rescia la OA L, che conta cir­
ca 4000 a d d etti, è scesa in isciop e ro : operai, im p ie g ati e tecnici in
lo tta contro le d e p o rtazio n i e le
ra p in e d i m acchine, h anno chiesto
il versam ento a tu tti i lav o ra to ri di
5000 lire , e la fin e d egli in te rv en ti
e d elle provocazioni poliziesche.
L ’in terv en to d i alcuni fascisti e di
u n cap itan o germ anico andò a vuoto,
esautorando com pletam ente la Com ­
m issione in te rn a , costringendo la
D irezione a tra tta re con u n a n u m e ­
ro sa ra p p resen tan za operaia.
La lo tta d ella O.M. fu appoggiata
da scioperi e ferm ate d i lavoro in
tu tta la città, m en tre i q u a rtie ri ope­
ra i e le fa b b ric h e venivano tap p ez­
zate di m anifestini. A ssai notevole
il co n trib u to d ei giovani d e l F ro n te
della G ioventù.
D opo due giorni e m ezzo il lavoro
fu rip reso su prom essa di proposte
concrete da p a rte d ella D irezione,
e n tro 5 giornL
* * *
D iverse fa b b ric h e d i T o rin o , fra
le q u a li la M an ifattu ra T abacchi,
h a n n o chiesto ed o ttenuto a n tic ip i
in denaro o in b u o n i. L ’agitazione
si sta estendendo in tu tta l ’Italia
occupata e specialm ente n e ll’E m ilia.
Nè un uomo, nè una macchina in Germania !
I Comirari di difesa dei conradini e
le Squadre d’Az. Parrìorrica (S.A.P.)
T u tti i co n tad in i sono im pegnati
oggi sul fro n te d i lib e raz io n e, n ella
lo tta contro le re q u isiz io n i e contro
le depo rtazio n i. D ifen d ere i p ro p ri
p ro d o tti d a ll’am m asso e dall’invio in
G erm ania, d ifen d e re i p ro p ri figli
d alle p recettazio n i fo rzate p e r il la ­
voro in G erm ania, è interesse che
lega i picco li e m ed i p ro p rie ta ri ai
m ezzadri, ai fittavoli, ai coloni. Ma
questa lo tta com une p u ò essere af­
fro n tata e vinta soltanto se anche le
m asse con tad in e si pongono decisa­
m en te sul te rre n o d e ll’organizzazìone.
S o ltan to creando u n ’organizzazio­
n e che in q u a d ri le forze contadine
e le d iriga, sarà possibile ai conta­
din i d i su p erare il rita rd o che li
divide ancora d alle m asse p o p o lari,
che già da tem po lo tta n o contro il
com une nem ico nazi-fascista. E la
lo ro forza n a tu ra le di organizzazio­
ne sono i C om itati p e r la D ifesa dei
C o n tad in i.
I C om itati di D ifesa dei C o n tad i­
ni, co stituiti dai p iù decisi e com ­
b a ttiv i elem enti del luogo, so rre tti
d alla fiducia della m aggioranza d ei
contad in i, devono giungere a d orga­
n izzare le forze locali in u n solo
blocco che abbracci i con tad in i po­
veri e q u e lli ricchi, i m ezzad ri ed
ì fittavoli.
Esso deve anim are la resistenza dei
co n tad in i contro il conferim ento dei
p ro d o tti agli am m assi; esso deve sug­
g erire i m ezzi p e r nascondere i p ro ­
do tti,
d iv id en d o li p re fe rib ilm e n te
in diversi nascondigli, c o n tro llati dal
C om itato stesso; esso deve organiz­
zare la v endita dei p ro d o tti alle
m asse p o p o la ri d elle città e alle
fo rm az io n i p a rtig ian e . La v en d ita
dovrà avvenire a prezzi e q u i che,
su p e rio ri a q u e lli d el calm iere fa ­
scista p e r g arantire u n a giusta re tri­
b u z io n e alle fatiche del contadino,
®i tengano p e rò al disotto dei prezzi
speculativi del m ercato nero.
Ma n o n b asta rifiu ta re d i p o rta re
i p ro d o tti agli am m assi, n o n basta
n asco n d erli e v e n d erli ad u n prezzo
e q u o : è necessario avere la forza
p e r d ifen d e re i p ro p ri p ro d o tti, ò
necessario avere la forza p e r p o te r
d ifen d e re gli a b ita n ti d el lu o g o , e
specialm ente i giovani, d a lle dep o r­
tazioni.
■Per questo i necessario ehe tu tta
la popolazione m aschile valida d el
luogo sia organizzata n e lle Squadre
d i A zione p a trio ttica , n elle S.A.P.
A d esse il com pito di trasfo rm are il
▼fileggio in u n fo rtilizio in su rre zio ­
nale, ad esse il com pito d ella difesa
d ei giovani, d ei p re c e tta ti e dei p ro ­
dotti.
O gni gruppo d i u o m in i si costi­
tuisca in Squadra d ’A zione p a trio t­
tica, le S quadre sotto la d irezione
d e l Com itato dei C ontadini si p ro ­
pongano u n determ in ato pian o d ’a­
zione, p erchè n o n è tattica in su rre ­
zionale quella d i atte n d ere passiva­
m ente l ’offesa n e m ic a; tattica delle
S-AJ3. deve essere la con tin u a in i­
ziativa offensiva, deve essere l ’e li­
m inazione dei tra d ito ri fascisti, il
disarm o delle forze arm ate che n o n
siano ancora passate con i p a rtig ian i.
Spetta alle S.A.P. di assicurare p iù
eoncretam ente l ’appoggio delle cam ­
pagne alle form azio n i p a rtig ia n e :
§sse debbono provvedere al servizio
d i vigilanza e di inform azione, esse
debbono m an ten ere il collegam ento
con i distaccam enti o p e ran ti n elle vi­
cinanze ed appoggiarne le im prese
offensive.
D alla costituzione d ei C om itati di
D ifesa dei C ontadini, d alla fo rm a ­
zione della S quadra d ip en d e il de­
stino del villag g io : dove i co n tad in i
p re n d era n n o decisam ente la v ia d e l­
la lo tta, i fascisti ed i tedeschi n o n
p o tran n o saccheggiare e p re d are , in ­
cendiare e distruggere, n o n p o tra n ­
no an d are in giro p e r i cascinali a
d ep o rta re gli u o m in i, a v iolentare
le donne e ad im p iccare i P a trio ti.
Se i co n tad in i si d ifen d eran n o , i
fascisti ed i tedeschi tro v eran n o n el
villaggio la lo ro tom ba.
La lo tta dei co n tad in i c o n trib u irà
cosi poten tem en te alla sconfitta d el
nazism o, c o n trib u irà ad accelerare
l ’o ra della lib e raz io n e del nostro
Paese.
Verso la CosHfuente
E rcoli, fissando le lin ee d i a zio n e
d e l nostro P artito, ha afferm ato che
o gni pro b lem a sociale d ev’essere ri­
m andato alla fin e della guerra e d
ogni decisione d e v ’essere presa dalla
C ostituente.
Cosa significano q ueste d ire ttiv e ?
S ig nificano che p e r affrontare i p ro ­
b lem i sociali dobb ia m o conquistare
l ’in d ip e n d e n za nazionale, sconfiggen­
d o d e fin itiv a m en te la G erm ania e
sterm inando il fa sc ism o ; questa e la
c o n d izio n e fondam entale p erchè è
assurdo pensare ad u n qualsiasi pro­
gresso sociale e p o litico con i tede­
sch i in casa e i fascisti tra i piedi.
I p ro b le m i sociali saranno a ffr o n ­
ta ti n e l dopoguerra, quando tu tte le
energie saranno m o b ilita te n e llo sfor­
zo della ricostruzione e le m asse p o ­
polari d ovranno o ttenere — nella
dem ocrazia progressiva — la garan­
zia che la loro fatica sarà diretta,
attraverso la conquista d e l benessere
collettivo , a m igliorare la vita d i
ogni lavoratore.
A ttrib u ire alla C o stituente il d i­
ritto d i risolvere tali p ro b le m i si­
gnifica riconoscere che le so lu zio n i
d i q u e sti p ro b le m i saranno c o n q u i­
state dal p o p o lo italiano attraverso
la libera espressione della sua vo­
lontà. La C o stitu en te dev'essere i n ­
fa tti eletta con la partecipazione d i
tu tto il popolo, con la partecipazio­
n e d elle d onne e d e i giovani. E sclusi
d a l voto dovranno essere soltanto i
tra d ito ri fascisti.
L’Armata Rossa fia ridotto
a brandelli l’esercito tedesco
N el suo re ce n te discorso alla Ca­
m era d e i C om uni, C h u rc h ill h a
d etto :
€ ... m a è sulla R u ssia che si è
addensato il m aggior peso d ella lo t­
ta. D evo afferm are che è stata FAr­
m ata R ossa che si è assunto il com ­
p ito d i ridurre a brandelli il nostro
com une nem ico.
A d onta d i tu tti i nostri sfo rzi, io
credo che non ci sarebbe stato pos­
sib ile n e l giro d i p ochi anni, attac­
care e sbaragliare u n esercito po ten ­
te com e quello tedesco, se VEsercito
sovietico non gli avesse in flitto scon­
fitte così spaventose e n o n avesse
m in a to il m orale d i tu tti i soldati
d e l R eich .
Io
saluto n e l M aresciallo S ta lin
il grande Capo d i un grande Paese.
R ite n g o ferm a m en te che il Trattato
ventennale d i am icizia che abbiam o
stipulato con la R ussia d ei Soviet si
m ostrerà u n o dei fattori p iù du ra tu ri
p e r il m a n ten im en to d ella pace ' in
E uropa » .
OPERAI!
C O N T A D IN I !
LA VO R A TO R I!
Lottiamo uniti contro le requi­
sizioni, contro gli ammassi. Sotto
la guida dei Comitati Contadini
diamo vita ad un mercato equo,
al nostro mercato!
Un passo avanti per la redenzione nazionale
della classe operaia
I com pagni P alm iro T o g lia tti e
P ietro N e n n i, risp ettiva m en te segre­
tari generali d e l P artito C om unista
e d el P artito Socialista, hanno fir­
m ato u n n uovo patto d i u nità dfazione fra i due p a rtiti proletari. N o i
n o n ' n e conosciam o ancora com ple­
tam ente i term in i, m a è certo che il
n u o vo accordo perfeziona quello d el
settem b re scorso, in base all’espe­
rienza d ì u n anno ed alle esigenze
d ella situazione attuale. Esso costi­
tuisce u n n uovo passo avanti verso
l’u n ific a zio n e d elle fo rze politiche
d e l proletariato in u n solo partito,
e d è stato accolto con entusiasm o
dalVavanguardia proletaria della lo t­
ta d i liberazione nazionale.
Da d ieci anni i due p a rtiti operai
p rocedono nella lotta com une per la
lib era zio n e d el nostro Paese, sulla
base d i u n patto d ’unità d ’azione, ed
è significativo che siano gli stessi
capi che stabilirono il p rim o accor­
do d iec i anni or sono q u e lli che
hanno firm a to ora il patto d i R om a.
II m o v im en to d i liberazione na­
zionale è posto oggi d i fro n te a d u e
c o m p iti e sse n zia li: organizzare e di­
rigere la lotta per cacciare i tedeschi,
distruggere i resid u i fascisti ed or­
ganizzare le basi d i massa d i una
dem ocrazia progressiva; governare
n ella zona liberata e conquistare il
p o tere nella zona ancora occupata
d ellT talia.
P er la realizzazione d i questi due
c o m p iti, essenziale e la fu n zio n e d e l­
la classe operaia che lotta alla testa
d i tu tte le fo rze sane d e l Paese. La
classe operaia vu o le essere e d è il
cem e n to che unisce tu tti gli italiani
contro V invasore straniero e contro
i su o i servi fascisti, contro coloro
che col tedesco hanno collaborato
e collaborano tradendo la Patria.
I l P atto d i R o m a è u n efficace
stru m en to il quale, attraverso l ’u n ità
della classe operaia, realizza la con­
d izio n e p rincipale p e r cui il p ro le­
tariato esercita la sua fu n zio n e u n i­
ficatrice. Esso perm etterà d i inten­
sificare Tazione d e g li operai, al d i
qua e al d i là della linea d e l fronte,
perchè la classe operaia possa dare
sem pre d i p iù alla lotta liberatrice,
con chiarezza e larghezza d i vedute.
II proletariato e d i su o i p a rtiti san­
n o che ogni classe e d o gni corrente
p o litica conteranno dom a n i nella so­
lu zio n e d e i p ro b le m i d e l Paese, nella
m isura in cui essi avranno lottato
p e r la sua liberazione.
L ’accordo d e i d u e P a rtiti agirà
anche n e l senso d i rendere p iù stret­
te le rela zio n i con tu tti gli altri
P artiti d e l C om itato d i L iberazione,
con le correnti dem ocratiche d e l Pae­
se su l terreno d i costituire una nuo­
va dem ocrazia la quale chiam erà oggi,
nella zona ancora occupata, le grandi
m asse della popolazione alla lotta d i
liberazione, e d o m a n i farà si che
queste masse, organizzate in varie
fo rm e, partecipino largam ente alla
realizzazione d e ll’opera d i governo.
E’ in fa tti necessario distruggere i re­
sid u i d è i fascism o anche dal pun to
d i vista d e ll’ab itu d in e a governare
sul pop o lo senza ascoltarne la voce,
e d i attendere tu tto dal governo sen­
za che il pop o lo intervenga q u o ti­
d ianam ente n e ll’azione d e l potere.
La volontà d i u n ità e d i azione
com une d e l proletariato si esprim e
n ella c co rd o d i R o m a fra i d u e Par­
titi operai. C oloro che resistessero
allo sp irito e alla lettera d i d e tto
accordo si isolerebbero perciò dal
m o v im en to operaio. N o i siam o certi
che d etto accordo renderà sem pre
p iù stretta e fraterna la lotta co m u ­
n e d e i c o m u n isti e d e i socialisti n e l­
la zona tem poraneam ente ancora
occupata dai tedeschi e farà sì che
certe resistenze che si incontrano an­
cora qua e là fra i com pagni socia­
lis ti saranno rapidam ente superate.
L ’accordo è p e r F azione, per la
lotta, p e r g li scioperi, p e r il c o m ­
ba ttim en to arm ato, per l ’in su rrezio ­
n e nazionale che culm inerà n e llo scio­
pero generale insurrezionale. L ’ac­
cordo è p e r F organizzazione e lo
sv ilu p p o d i una dem ocrazia progres­
siva che, facendo valere la voce d e l
p o p o lo , perm etterà alF A ssem blea Co­
stitu e n te d i decidere quale v ia il
Paese d e ve seguire.
I c o m u n isti salutano q u esto p atto
co m e u n passo avanti per la reden­
zio n e nazionale e della classe ope­
raia e saranno in prim a fila per rea­
lizza rlo nelF azione e n ella lotta.
OTTO A N N I FA ED O G G I
I l 19 luglio è Una ricorrenza
memorabile nella storia della
lotta popolare contro il fascismo
e contro la guerra imperialisti­
ca; otto anni sono ormai tra­
scorsi dalla guerra di Spagna,
primo episodio di una lunga se­
rie di lotta che hanno cementar
to sili campi di battaglia l'uni­
tà di tutti i popoli contro il fa­
scismo e hanno temprato la vo­
lontà delle masse, tese alla con­
quista di una società democra­
tica e progressiva.
Da lunghi anni il fascismo
imperversava in Ialia, da tre
anni il nazismo aveva colpestau
to in Germania ogni diritto e
ogni dignità umana; Vavanzata
del fascismo internazionale non
aveva ancora trovato altro osta­
colo che la resistenza indomabi­
le delle minoranze rivoluziona­
rie. Ma i tempi andavano mu­
tando : la barbarie nazista, in­
stallata nel centro Europa, au
veva chiarito a tutti il pericolo
che correva ogni forma di con­
vivenza civile e pacifica. Vlnternqzionale Comunista aveva
già lanciato ai proletari di tut­
to il mondo la paprola d'ordine
dell’unità popolare nella lotta
contro il fascismo e la guerra
imperialistica.
GU strati medi comprendeva-
no che il fascismo non signifi­
cava solo distruzione dì ogni
possibilità di vita per il prole­
tariato, ma minacciava la loro
stessa vita; essi cominciavano
ad accostarsi alla classe operaia
come all’unica forza che avreb­
be saputo condurre i popoli ai­
ta vittoria, contro la barbarie.
E in nome del Fronte Popular si inizia la resistenza delle
masse popolari contro il colpo
di Stato del generali franchi­
sti; l'azione delle masse popola­
ri è subito coronata da succesi;
Madrid, Barcellona e Valenza
sono le roccaforti dalle quali il
popolo muove contro i focolari
della reazione. Ma il fascismo
internazionale è ancora potente
e non può permettere che — do­
po la vittoria delle, forze demo­
cratiche nella Francia del Fron­
te Popolare —< un’altra e più
decisa democrazia si stalli in un
altro grande paese europeo.
NeVa guerra civile si inseri­
sce ben presto la guerra del fa­
scismo italiano e. tedesche con­
tro tutti i popoli.
Accorrono da ogni parte di
Europa i volontari ad alimen­
tare la lotta eroica del popolo
spagnolo; gli italiani affluisco­
no a formare prima il Batta­
glione, poi la, Brigata Garibal­
di. Lottando assieme di popolo
spagnola e alle altre Brigate
Intemaizonali, anche la* nostra
brigata, si coprirà di gloria : la
sua bandiera sventola sui cam­
pi di Guadalafara dove per la
prima volta Mussolini fu scon­
fitto dalle forze popolari e sot­
to la sua bandiera i migliori fi­
gli di Italia rivendicano a tuN
to il mondo Vonore italiano, in­
sudiciato dal fascismo mussoliniano.
Mussolini e Hitler riuscirono
ad annegare nel sangue la resi­
stenza eroica dell’Esercito Po­
polare che gli spagnoli, sotto la
guida di Josè Diaz e della Pa­
sionaria, forgiarono nei tre an­
ni di guerra, ma non spezzaro­
no la volontà di riscossa del po­
polo spagnolo e di tutti i po­
poli.
E da questa volontà di riscos­
sa sono sorte le 55 Brigate d'as­
salto Garibaldi, che continuano
oggi, in Italia, la- tradizione glo­
riosa dei garibaldini dì Spagna,
e tutte le Brigate e Divisioni
partigiane che si stringono in-
torno al Comando Unificato dei
Volontari della Libertà; dall’u­
nità delle minoranze rivoluzio­
narie è maturata oggi l’unità di
tutto il popolo italiano proteso
oggi nella battaglila insurrezio­
nale verso la vittoria decisiva.
E il fronte dei popoli, in lotta
oggni contro il fascismo, ab­
braccia il mondo intero; le sof­
ferenze del popolo spagnolo so­
no oggi vendicate da tutti [ po­
poli che, negli eserciti delle Na­
zioni Unite e nelle formazioni
partigiane di paesi occupati,
stanno assestando il colpo mor­
ie ail nazi-fascismo.
Otto anni sono trascorsi dal
giorno in cui la tracotanza fa­
scista, con pochi mercenari e
in qualche settimana, credeva
di schiacciare la volontà di vi­
ta del popolo spagnolo e di mo­
strare ai tutti i popoli l’inelut­
tabilità della vittoria fascista.
Otto anni sono trascorsi ed
imminente si disegna la vitto­
ria decisima del mondo civile
sulla belva nazista, braccata
ormai nella sua stessa tana.
C e n tin a ia di lo c a lità lib e r a le
Le g i u n te p o p o l a r i in
funzione in Liguria
T o rin o è s u l l a l i n e a
d e l fronte
I l m ovim ento p artig ian o è cre­
sciuto im petuoso in L ig u ria : è la
re p lic a alla fucilazione in m assa de­
gli ostaggi, a l tentativo di d e p o rta re
tu tte le m aestranze in G erm ania. T re
D ivisioni « G a rib ald i » ed alcune
B rigate o p eran o tra la fascia costie­
ra e la zona m ontuosa spingendosi
fino al P ie m o n te e a ll’E m ilia e rea­
lizzan d o collegam enti coi G arib al­
d in i d i quelle reg io n i.
N ella zona d i Im p e ria la D ivisio­
n e G a rib ald i c Cascione » h a re si­
stito ad u n ra strella m en to in forze
usan d o tu tte le sue arm i, iv i com ­
p resi p arec ch i pezzi d ’a rtig lie ria che
erano stati stra p p ati alle fo rtifica ­
z io n i della zona.
N e l G enovesato, cittadine, paesi,
frazioni p e r n n to ta le d i oltre d u e ­
cento località a b ita te sono state li­
b e rate d a i P a rtig ia n i n e l m ese di
lu g lio . G ià da n n m ese la strada
che va da T o rtig lia a B obbio, pas­
sando p e r O ttone, è in m ano ai P a r­
tig ia n i che n e p re sid ia n o tu tti i cen­
tr i e tu tti i d in to rn i. A poche decine
d i m in u ti di c o rrie ra dalla costa ci
sono i p o sti d i blocco tedeschi, p o i
n n b re v e tratto di « te rra di nessu­
no », p o i i p o sti di blocco p a rti­
giani. U na colonna di nazi-fascisti
h a fatto , n e i g io rn i scorsi, u n ’in c u r­
sione sulla Scoffera, fucilando sulla
piazza d i u n villaggio tre sbandati che
era riu sc ita a so rp ren d ere. Im m ed ia­
tam en te i P a rtig ia n i scendevano m et­
ten d o in fuga tedeschi e fascisti e
in segno d i rito rsio n e fucilavano sul
luogo stesso del delitto 5 ostaggi
(m ilita ri nem ici) che preced en tem en ­
te avevano d ichiarato di essere d i­
sposti a scam biare, ove fossero ces­
sati i m eto d i b e stia li da p a rte d el
nem ico.
N ei paesi lib e ra ti sono e n tra te in
funzione le G iunte P o p o la ri Com u­
n a li che provvedono ai bisogni lo ­
cali ed a coo rd in are gli sforzi della
popolazione con le B rigate. N elle
squadre locali sono organizzati i
co n tad in i a centinaia e centinaia.
V iene p u b b lic a to a stam pa p e r le
form azioni e p e r la popolazione II
V olontario d ella L ibertà organo d e l
C om itato d i L iberazione.
N ella zona d i L a Spezia i d u ri
c o m battim enti delle scorse settim ane
h a n n o conferm ata la solidità d elle
n o stre ag g u errite form azioni.
M igliaia d i arm a ti fascisti p e r le
vie della città. B rigate n ere, b a n d iti
d ella « M uti », accozzaglia di G.N.R.
d i ogni regione, « B arbarigo », S.S.
d i ogni razza, p e rco rro n o guard in g h i
le strade, col dito snl g rilletto. Si
pensa ai rischi delle azioni in m on­
tagna e si trem a p e r i colpi che p io ­
vono anche in città. M anifesti d el
C om ando tedesco, m inacciano d a
ogni cantonata. C oprifuoco alle 8,
incen d io di villaggi in te ri p e r at­
tacco alle com unicazioni naziste, le
fo rch e in n alzate n e l centro d ella
città alle quali, p e r n n giorno, sono
stati esposti sei p a trio ti im piccati p e r
rappresaglia.
E ’ n n q u a d ro m acabro e m inac­
cioso, che n o n riesce a dare a To­
rin o il qu ad ro di una città vin ta. I
b a n d iti nazi-fascisti accam pano in
continuo p e ricolo. Chivasso, a v enti
m in u ti di tre n o , sulla lin ea p e r Mi­
lan o , è stata occupata p e r alcune ore
agli u ltim i di lu g lio , dai P a rtig ia n i
del Canavese. A T ro fare llo sono sce­
se p iù v olte le squadre della D ivi­
sio n e « G a rib ald i » a distruggere
cabine ele ttrich e e a far saltare i b i­
n a ri. N ella città stessa si rip eto n o
c o n tin u i i colpi d ei G.A.P. Le squa­
dre operaie hanno già disarm ato de­
cin e di m ilita ri fascisti e stanno cosi
p rovvedendo al lo ro arsenale.
I to rin esi n o n sono p iegati n è dal­
l ’ap p arato poliziesco, nè dal te rro re .
S i com batte, si ricevono colpi d u ri,
m a si danneggia il nem ico e si af­
fre tta il giorno della liberazione,
questo è l ’essenziale. In risposta al­
l ’im piccagione di 6 P artig ian i p ri­
g io n ieri, il C om ando R egionale delle
B rigate d’Assalto « G aribaldi » ha
fatto fu cilare 20 ostaggi tedeschi e
fascisti.
II nem ico n o n si sente sicuro, cen­
tin aia, m igliaia di uom ini e di arm i,
che gli sarebbero u tili al fronte, sono
ten u ti im p eg n ati dalla m inaccia di
in su rre zio n e e dagli attacchi p a rti­
giani. N on c’è cam ion m ilita re che
attrav e rsi, sia p u re le vie centrali,
senza u n a m itrag liatrice in postazio­
n e sui b id o n i e le casse, non c’è ca­
serm a senza guardia rafforzata, non
c’è p onte senza forte presid io . Sono
tante v itto rie dei P a trio ti to rin esi,
com e lo sono gli n o m in i m essi fu o ri
com battim ento, le ferrovie sabotale,
com e lo è stata la grande b attag lia
d ello sciopero generale.
La nostra terra non deve diventare una terra bruciata !
D ifendiam ola contro il saccheggio e la distruzione
nazi-fascista !
Squadre giovanili all’azione
2 5 Luglio a M ilano
Il m ovim ento delle squadre giova­
n ili del F ro n te della G ioventù, col­
legato alle Squadre d’A zione P a trio t­
tica (S.A.P.) sta p ren d en d o una d if­
fusione m olto larga n elle cam pagne,
legandosi alla lotta dei c o n ta d in i
contro le deportazioni e le requisì*
zioni.
...
. ..
I giovani che si sono rifiu ta ti di
servire n e ll’esercito nazi fascista, tr o ­
vano n elle squadre giovanili del F .
d. G. la loro n a tu ra le form a d i o r­
ganizzazione: in esse si raccolgono
giovani di ogni classe sociale e di
ogni tendenza p o litica. C om inciando
con l’assicurare u n servizio d i vigi­
la n z a contro le razzie nazi-fasciste,
essi giungono ra p id a m e n te a form e
d i attività p iù rad icale, costituendo
squadre d’assalto contro i tra d ito ri
e gli invasori.
— N e l B resciano q u a ttro giovani
arm ati di sole rivoltelle, so rp re n d o ­
no e disarm ano u n ufficiale e v e n ti
soldati. I n u n ’altra località le squa­
dre d ’assalto giovanili organizzano la
fuga di diversi lo ro com pagni, re n i­
te n ti e sbandati, sorpresi e circon­
dati in u n cinem a.
— N el P iacentino u n a squadra di
giovani re n ite n ti organizza l ’assalto
ad una p o lv eriera nazista. P re se n ta ­
tisi arm ati all’ufficiale germ anico lo
costringono a scappare (lo tro v era n ­
no p o i livido di p aura n e l g ab in et­
to) e p relevano a rm i e m u n izio n i
caricandone abbon d an tem en te u n ca­
m ioncino.
— N el Bergam asco u n a squadra
di giovanissim i assalta u n a caserm etta asportando tu tta l ’a rm eria con le
relative m unizioni.
— In tan to ci giungono n o tiz ie da
ogni provincia del m o ltip licarsi d e l­
le azioni di disarm o com piute da
piccole squadre su g ru p p etti di fa ­
scisti o di tedeschi isolati. Specialm ente fru ttu o sa è stata l ’attività
svolta dalle squadre giovanili n ella
pro v in cia di T o rin o e d i C uneo.
C on u n eccezionale spiegam ento
d i fo rze , i nazi-fascisti hanno cer­
cato di in tim o rire le masse popolari
m ilanesi ed im p ed ire loro o’g ni m a­
n ifesta zio n e che ricordasse il 25 lu­
g lio e che m ostrasse agli invasori
e d ai loro sgherri la decisa volontà
insurrezionale che anim a o gni pa­
triota.
M a le appariscenti sfilate d e i bat­
ta glioni fascisti n o n servirono che a
m ettere in rilievo l’odio p ro fo n d o
col quale tutta la popolazione guar­
da a q u e sti traditori : cazzottature,
fe r m i e tratten u to fu ro re segnavano
il passaggio d i q u e sti guerrieri da
caffè.
Inta n to n e lle p rin c ip a li fabbriche
d i M ilano la data era com m em orata
con in te rru zio n i d i lavoro, con lanci
d i m a n ifestin i, c o n scritte m urali
inneggianti all'insurrezione e d al
P artito C om unista Ita lia n o ; g li ope­
rai si raccoglievano a discutere ed
a considerare il ca m m in o percorso
Rommel si fa la barba
G iorni fa a... sm en tire n o tizie in~
glesi che annunciavano Vassenza d i
R o m m e l dall’A lto C om ando « antinvasione », la stam pa com unicava che
il Feldm aresciallo stava benissim o e
dirigeva a ttivam ente le operazioni.
I l giornalista inviato al C om ando si
era sen tito risp o n d e re : a l l M are­
sciallo sta facendosi la barba ». N o n
avevano ancora fin ito di sorridere
della trovata i re p u b b lic h in i fid u ­
ciosi;, che la stam pa tedesca era co­
stretta a cam biar tono. R o m m e l era
stato ferito ed aveva avuto la c o m ­
m o zio n e cerebrale.
C he si fosse fatto m ale facendosi
la barba? N o , era una bom ba ingle­
se. M a la n o tizia i nostri giornali
l ’hanno data q u in d ic i g io rn i d o p o !
*
*
*
I generali che hanno congiurato
sono vecchi u ffic ia li esp u lsi da anni,
h a n n o scritto i nazisti. M a il giorno
d o p o h anno d e tto che le sconfitte
al fro n te erano colpa loro, perchè
d om inavano ruote delicatissim e d e l­
lo Stato M aggiore.
I generali erano tre, ha d etto
G o e b b els; ad una settim ana d i d i­
stanza appare una lista d i nove gene­
rali. N essun civile ha preso parte
alla congiura e tu tti l congiurati sono
stati catturati, ha d e tto la stam pa
hitleriana. E Valtro giorno si è p ro ­
m esso u n m ilio n e d i m archi a c h i fa
prendere il sindaco d i Lipsia.
Q uando le cose vanno m ale, m a­
lissim o, è d iffic ile m ettersi d ’accor­
do, si perde la testa e d è im possi­
bile ricordarsi d i q u e l che si è d etto
il giorno prim a.
L e bom be della propaganda d i
G oebbels sono p iù grosse d ei «V. 1».
M a già anche a proposito della d i­
struzione d i Londra... che i « V . 1 »
siano efficaci com e la propaganda
hitleriana?
; i questo attuo; cam m ino segnato
da dolori, da lu tti, m a feco n d o d i
insegnam ento e ricco d i successi, su
quel fro n te antifascista che oggi ab­
braccia tu tti gli italiani d i ogni ceto
e tendenza politica o religiosa.
A lla P IR E L L I, gli operai erano
salutati all’ingresso da una rossa
bandiera con falce e m artello che.
sventolava sulla torretta d e ll’acque­
d o tto ; su i m u r i scritte inneggiavano
alla vittoriosa A rm a ta Sovietica, a
S ta lin e all’alleanza d i co m b a ttim e n ­
to che ci lega ai nostri alleati.
A tti d i accusa affissi ai m u ri riem ­
p iva n o d i liv id o terrore i p o c h i de­
generati e tra d ito ri; essi n o n ebbero
il coraggio d i ritirare la bandiera e
d i staccare i m a n ifestin i. D urante il
p rim o allarm e aereo, vennero affissi
cin q u e cartelloni con scritte riv o lu ­
zionarie e p atriottiche.
A lla B R E D A , vastissim a d istrib u ­
zio n e e affissio n e d i m anifesti, con
con tin u e in te rru zio n i d i lavoro e con
uscita anticipata d i d u e ore.
VITA
DEL
PARTITO
L’ unità garanzia della vittoria
L ’in su rre zio n e che n o i vo­
gliam o dev’essere n o n d i
u n p a rtito o d i una p arte
sola d el fro n te antifasci­
sta, m a di tu tto il popolo,
di tu tta la N azione.
E rcoli
I l P entito d e v ’essere alFavanguar­
dia n e ll’insurrezione nazionale e nel­
la d irezio n e d ella lotta popolare per
la liberazione d e l nostro Paese. Il
che significa che oggi n o n è s u ffi­
ciente per il nostro P artito adem pie­
re alla fu n zio n e d i avanguardia della
classe operaia, m a esso deve trasci­
nare con la co n vin zio n e e con l’esem ­
pio , all’insurrezione n o n solo il p ro ­
letariato, m a tutte le fo rze popolari,
tu tte le fo rze antifasciste, tu tte le
fo rze nazionali.
L ’azione unitaria che i com pagni
svolgono a questo scopo, è spesso
ancora d eb o le e in su ffic ie n te.
L ’alleanza e V unità n o n si realiz­
zano solo dall’alto c o n accordi e riu ­
n io n i u ffic ia li tra i delegati d e i eliversi partiti. G li accordi, i patti c o n ­
clusi con i rappresentanti d e i diversi
partiti sono tanto p iù solidi, quanto
p iù n u m ero si e stre tti sono i legam i
dal basso tra i no stri com pagni e d i
m e m b ri d i questi p artiti.
V ogliam o porre alcune dom ande
ad ognuno d e i no stri com pagni.
Q uanti sono i legam i, le conoscen­
ze, gli am ici che tu hai tra gli ap­
p artenenti agli altri p a rtiti antifa­
scisti? F requenti tu alla ¿ era dopo
il lavoro, o d alla dom enica, il com ­
pagno socialista? D iscuti con Vapo­
raio, con il contadino, con il giovane
cattolico? C onosci e fre q u e n ti qual­
che tecnico, qualche intellettuale,
qualche studente d è i P artito d’A ­
zione?
Ci sem bra d i sentire m olte rispo­
ste : a ...ma noi c i troviam o m eglio
tra d i noi, ci com prendiam o m eglio,
q u esti altri hanno tu tto u n diverso
m o d o d i ragionare e d i pensare ».
T alvolta la giustificazione p e r l’in­
su ffic ien te lavoro unitario è l ’a ttesi­
sm o e la passività d egli altri.
E ’ evid en te che g li altri non hanno
la stessa m entalità e lo stesso nostro
m odo d i ragionare, a ltrim en ti non
sarebbero quello che sono, sarebbero
d e i com unisti. E ’ anche probabile
trovare n ei seguaci d i altri m ovi­
m e n ti p o litici e religiosi m aggiore
attesism o, m aggiori preoccupazioni,
m aggior tim o re. N o n per n ulla il
P artito C om unista è il P artito della
classe p iù rivoluzionaria della so­
cietà.
O gni com unista deve rendersi con­
to d i queste d ifferen ze d i o p in io n i
e d i m entalità per trarne incentivo
alV intensificazione d e ll’azione u n ita ­
ria. P oiché n o i l’u nità d i tu tte le
fo rze antifasciste, d i tu tte le ' fo rze
n a zionali d o b b ia m o realizzarla m al­
grado le d iffico ltà , m algrado gli osta­
coli.
T ro p p o facile, tro p p o se m p lice sa­
rebbe realizzare V anità tra c o m u n e
sti, l ’u nità tra coloro che sono già
in p rim a lin ea n e l c o m b a ttim e n to .
O ggi la u n ità che occorre, n o n è
l ’u nità d i una parte sola d e ll’a n ti­
fascism o, m a è l’u n ità d i tu tto Vantifascism o, d i tu tta la N azione.
E d è discutendo col com pagno d i
lavoro socialista che riusciam o a d i­
m ostrargli e d a convincerlo che Va­
nità d ’azione tra i no stri d u e p a rtiti
costituisce u n raffo rza m en to della
lotta, u n rafforzam ento d e l blocco
d e lle fo rze antifasciste, costituisce
una necessità n o n solo p e r la scon­
fitta d e l nazi-fascism o, m a p e r la
realizzazione d i una dem ocrazia ve­
ram ente progressiva. E ’ discutendo
con Voperaio e con il conta d in o cat­
tolico che n o i possiam o dim ostrargli
com e i su o i interessi coincidano con
v en d ica zio n i in com u n e. Che e g li ha
i nostri. C h e n o i abbiam o m o lte r i ­
to rto d i avere p re v en zio n i e tim o ri
n e i c o n fro n ti d e i co m u n isti. Che non
è dai c o m u n isti che essi d e vo n o te ­
m ere la lo tta contro la C hiesa e la
religione.
I l tecnico, Vingegnere, g li stu d en ­
ti, i pro fessio n isti d em ocratici o d e l
P artito d ’A zio n e , n ella m isura che
im pareranno a conoscere, c h e senti­
ranno parlare l’operaio com unista,
com prenderanno che le idee d i que­
sto operaio si reggono con u n a forza
superiore ad ogni logica fo rm a le : la
forza d ella realtà.
E ’ necessario, assolutam ente ^neces­
sario, in dispensabile al fin e d i p o ter
essere all’avanguardia d i tu tte le fo r­
ze popolari, che i com pagni m o lti­
p lic h in o i loro contatti. O gni com ­
pagno deve essere p erm a n en tem en ­
te legato a lm eno ad un com pagno
socialista, deve frequentare gli ope­
rai cattolici e gli e le m e n ti d e g li altri
p a rtiti antifascisti, specialm ente d e l
P artito cfA zio n e. D eve parlare, di­
scutere con loro sulla necessità della
lotta im m ediata, sugli o b ie ttiv i di
questa lotta, sui p ro b le m i riguardan­
ti Vorganizzazione delV insurrezione
nazionale. D eve discutere sui m e zzi
m ig lio ri p e r battere p iù rapidam ente
il nem ico. O gni com pagno deve far
sì che n e l suo reparto, nella sua
fabbrica, n e l suo rione, n el suo ca­
seggiato, n o n solo gli operai d ’avan­
guardia, ma tu tte la maestranza del­
la fabbrica, tu tti gli abitanti d el rio­
ne, vedano in lu i la guida, V esem pio,
la forza dirigente n e ll’azione.
I com i..listi devo n o ¡ar$i conoscere
in carne ed ossa. O ggi ancora tro p ­
pa gente in Italia n o n conosce i co­
m u n isti che p e r sen tito dire. D i q u i
le p re v en zio n i, i tim o ri, i sospetti.
E ’ necessario che ognuno im p a ri a
conoscere che cosa sono e che cosa
voglio n o i co m u n isti, che ognuno sap­
pia che il com unista n o n vuole es­
sere altro che il m igliore, il p iù c o m ­
battivo d e g li italiani, co lu i che de­
dica tu tte le sue energie per costrui­
re una nuova vita d i libertà e d i
progresso al nostro popolo.
Ecco p erchè è necessario che tu tti
i com pagni escano dal loro guscio,
dal loro a m b ien te ristretto, allar­
g hino le loro a m icizie, m o ltip lic h in o
i loro contatti, im parino a parlare,
a discutere, ad accordarsi anche con
gli italiani che n o n la pensano com e
loro. T u tto questo è necessario se
vogliam o realizzare V unità d i tu tte
le fo rze n e lla lotta. T u tto questo è
necessario p e r vincere.
Sottoscrizioni per L’ UNITÀ
T o tale preced en te
L. 164.078,60
Im p o rto delle p rim e 13
sottoscrizioni
e e r­
roneam ente n o n con­
teggiate n e lla som m a
p re ce d en te
» 11.090,—
A lc u n i n o m in a tiv i d im e n tic a ti n el
num ero straordinario d i aprile:
P e r il p o tere a i p ro le ta ri L. 100,—
M eccanici u d in esi e am ici » 125,—
C orrezioni d e l
nario d i aprile:
n um ero
A ncora la Safar (Cogi)
D ue im p ie g ati statali
u d in esi
G ruppo fe rro v ie ri
Vers.
196
P ubbl.
169
150
37
125
27
D onne cattoliche
M arelli C. - 2* versam .
O perai bg.
S im patizzanti eh.
G. V. T .
D onne sim patizzanti
G ruppo V i
G ioia d isp o n e V.
I n m em oria di G hinaglia
S im patizzanti U . N.
V iale P ic en o U . N .
M. E. R .
A lba N ova
G allura
A. P .
P e r u n a id ea sola
B. B.
C an d id ili
A rte T in o
E rm inia, am m iratrice dell ’E sercito Rosso
Rosa, fiam m a R ossa
U no che n o n h a p otuto
scioperare versa il prem io d e i c ru m iri
L egnam i F.
t C ielo R osso »
<t Ca ira »
A. A. « U nità »
R iccardo U nità
B ierre
P ire lli B ie <t U nità »
G. G , p e r 1’« U nità »
I p ro p a g ato ri d i V erità
In alto i cuori
D aria
U n im piegato ospedaliero
Olga F elicità
R icavo in iezio n e
Olga B runa
U na p a rtita a carte
F a b b rica b ian ch eria
B. P .
U n gruppo di am ici ricordando il 25 luglio
X. Y. p e r U.
G iovanni
G iovanni
A m ezzo F ran .
Una gita a B inasco
Bagnasciuga
Tom m aso a m ezzo Luca
O perai e c ontadini u n iti
Sim patizzante
T o tale generale
straordi-
L.
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
50,—
100,—
309,—
50,—
205,—
20,—
320,—
100,—
150,—
110,—
446,—
70,—
150,—
150,—
100,—
370,—
150,—
300,—
100,—
»
»
50,—
30,—
»
))
»
»
»
))
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
»
300,—
520,—
4 0 ,220,—
85,—
15 —
100,—
550,—
50,—
60,—
100,—
20,—
100,—
io ,—
20,—
20,—
19,—
20,—
400,—
»
50,—
»
50,—
»
20,—
»
10,—
»
30,—
»
60.—
»
30,—
» 400,—
» 55,—
» 100,—
L. 181.862,60
« L'insurrezione che noi
vogliamo deve essere
non di un partito o di
una parte sola del fron­
te antifascista, ma di tut­
to il popolo; di tutta la
nazione ».
ORGANO CENTRALE DEL
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Dalle direttive di ERCOLI del 6 Giugno
E d izio n e d e ll'Ita lia
VERSO
Fondato da:
A. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli)
ANNO XXI - N. 13 • 1 SETTEMBRE 1944
S e tte n trio n a le
P r o le ta r i d i tu tti i p a e s i , u n i t e v i !
LÀ V I T T O R I A
DECISIVA
Parigi lib erata d a ll’ insurrezione popolare
La Rumenia cambia fronte sotto i colpi dell’Armata Rossa
L’ O R A
DEGLI
Per tu tta E uropa, n e ll’alb a d i q u e ­
sto sesto anno di guerra, crollano gli
ultim i b a lu a rd i d ella Bastiglia in san ­
guinata, tra le cui m u ra la fo llia c ri­
m inale di H itle r aveva creduto poter
im p rig io n are e soffocare i p opoli li­
b e ri d e ll’antico e glorioso C ontinente.
P e r tutta E uropa, con u n passo di ca­
ric a vertiginoso, gli eserciti lib e rato ri
d elle N azioni U nite ricacciano, in se­
guono, battono fin n el suo covile la
belva h itle ria n a, già dissanguata e
strem ata dai colpi im p lacab ili della
A rm ata R ossa P e r tu tta E uropa l ’in ­
surrezione nazionale dei popoli spaz­
za via le u ltim e im palcature d el si­
stem a h itle ria n o , taglia i p o n ti al n e ­
m ico in ro tta , diviene un elem ento
decisivo della disfatta nazi-fascista.
N el ritm o incalzante degli avveni­
m enti m ilita ri e p o litici, b o lle ttin i
ufficiali e com unicati radio giungono
appena a tenere il passo con la m a r­
cia vittoriosa degli E serciti e d e i p o ­
p o li lib e ri. N e giorno m edesim o in
cui, con l ’aiuto potente d e ll’A rm ata
R ossa lib e ratrice , il popolo rom eno
scuote le catene d el servaggio nazi­
sta, la classe o p eraia ed il popolo
di P arig i danno alla F ran cia in tie ra
il segnale d e ll’in su rre zio n e vittoriosa.
N elle o re , nei giorni m edesim i in
cui gli eserciti anglo-am ericani spaz?
zan via dalla te rra di F ran cia, inse­
guono, an n ien tan o le bande d e i fu g ­
giaschi h itle ria n i, a ll’altro capo d ’E u­
ro p a, dalle fro n tie re d ella P ru ssia
O rien tale, dai colli carpatici, lungo
la valle del D anubio, l ’E sercito degli
operai e dei contadini irro m p e irre s i­
stib ile verso i b astioni o rie n ta li d e l­
la prig io n e nazista, fa crollare sotto
i suoi colpi tu tto il sistem a politico
e m ilita re nel quale H itle r aveva co-
FRONTE
Duri combattimenti sull’Appennino
Le zone liberate dell’Appennino Modenese e Parmense so­
no state attaccate in forza dai
nazisti che le consideravano
come un pericolo minaccioso al­
le spalle del loro sch.eramento.
Nel Modenese hanno dovuto
essere impiegate contro i Parti­
giani,
due divisioni fra le più
agguerrite, in pieno assetto con
accompagnamento di art.giieria
pesante.
I villaggi che- erano supposti
sedi di presidi partigiani sono
stati a lungo bombardati e le
fanterie sono avanzate solo do­
po intensa preparaz.one d’arti­
glieria e accompagnate da se­
moventi.
A prezzo di durissime perdite
i tedeschi sono riusciti a rioc­
cupare qualche posizione sulle
principali rotabili, mentre riu­
sciva vano ogni tentativo di ac­
cerch iare e distruggere le Briga­
te « Garibaldi » operanti ne-la
zona. I Garibaldini, sprovvisti
di armi anticarro e di arma­
mento pesante, dopo aver con­
trastato il passaggio delle stra­
de automobilistiche e condotto
una lunga lotta di imboscate,
si sono dislocati su posizioni
montane. Uà dove la fanteria si
oppone alla fanteria, malgrado
la loro potenza in armi auto­
matiche, i nazisti non si sono
spinti più. L’incendio di villag­
gi e la repressione contro gli
inermi per sfogare la loro rab­
bia bestiale ha accompagnato
l’arrivo dei tedeschi nella zona.
IT A L IA N I
stretto i popoli d e ll’E uropa o rien tale
e cen trale e dei B alcani.
A tappe forzate, lungo la V alle del
D a n u b io . l ’E sercito Rosso p u n ta v e r­
so la fro n tie ra jugoslava, si appresta
a congiungere le sue forze con q u e l­
le del glorioso E sercito di liberazione
nazionale jugoslavo che, sotto il co­
m ando d el M aresciallo T ito , assesta
colpi sem pre p iù gravi al nem ico. La
R om ania p re n d e il suo posto di -bat­
taglia a fianco dei p o p o li lib e ri nella
lo tta con l ’op p resso re n a zista; in Slo­
vacchia l ’in su rre zio n e p o p o lare crea
il suo E sercito nazionale, lib e ra una
p a rte im p o rta n te d el te rrito rio , im p e ­
gna crescenti forze nem iche. In G re ­
c ia , la form azione del nuovo governo
d i unio n e n azionale, con una p iù
larg a partecip azio n e dei ra p p re se n ­
tan ti delle forze d em ocratiche e p o ­
p o la ri, dà nuovo decisivo im pulso a l­
la lo tta di lib erazio n e. In U n g h e ria ,
i m ovim enti di m assa e lo stesso ci­
nem atografico succedersi d e lle crisi
m in iste ria li n e l governo vassallo r i ­
velano l ’in stab ilità d e ll’ultim o feudo
h itle ria n o . E m en tre, con l ’avanzata
irre sistib ile degli E serciti anglo-am e­
ric a n i o ltre le fro n tie re d ella F ra n ­
cia, l ’alb a della lib erazio n e già sp le n ­
de p e r i popoli del B elgio e d e ll’O ­
lan d a , il popolo finlandese im pone
a n c h ’esso ai suoi governanti la ro ttu ­
ra con la G erm ania e la cacciata de­
gli o p p resso ri h itle ria n i dal suolo n a ­
zionale.
P e r ogni dove, coi lo ro generali, i
soldati germ anici in ro tta gettano le
a rm i, a centinaia d i m igliaia si a r ­
ren d o n o agli E serciti itto rio si delle
N azoni U n ite. N e p p u re i portavoce
d elle radio nazi-fasciste, nei loro più
bugiai di com m entari, riescono o rm ai
a nascondere ai loro a sco ltato ri quel
senso della fine in e lu tta b ile ed im m i­
nente, della v itto ria irresistib ile d e l­
le forze della lib e rtà contro le forze
d e ll’o p p ressio n e e d e lla g u erra, che
in tu tti nasce dagli avvenim enti g ra n ­
diosi degli u ltim i giorni.
E an ch e sulle n o stre te rre orm ai,
dai valichi d elle A lpi, d alle breccie
della lin ea gotica, gli E serciti alleati
fan crollare gli u ltim i b astioni della
prig io n e nazi-fascista. E ’ l ’ora d e l­
l ’Italia, è l ’o ra degli ita lia n i, la n o ­
stra o ra . A nche sulle n o stre te rre so r­
ge l ’alb a d ella lib e raz io n e. Ma d elle
fe rtili te rre della V alle P adana, d e l­
le città in d u strio se del N ord la belva
nazi-fascista nella sua fu ria d isperata,
v uol fare una terra b ru ciata, l ’ultim o
teatro d ella sua bestialità senza nom e.
Solo la lo tta degli ita lia n i, la n o ­
stra lo tta ; può sventare i p ian i in ­
fam i dei p re d o n i h itle ria n i. M a solo
l ’azione di tu tto il popolo in arm i
può rico n q u ista re e salvare l ’Italia
agli Ita lia n i. L ’esem pio recen te della
F rancia e della R om ania, m ostra il
c o ntributo decisivo che tu tto il p o ­
polo in a rm i può d a re alla cacciata
d e ll’occupante, alla salvaguardia del
p atrim onio um ano e m ate ria le della
N azione contro l ’ultim a d isp erata fu ­
ria teuto n ica. E ’ questo c o ntributo
che l ’Ita lia oggi chiedo non solo ad
u n 'a v an g u a rd ia eroica, m a a tu tto il
p opolo: p e r n o i, p e r le n o stre fa m i­
glie, p e r l ’avvenire d ella N azione.
Com e già p e r le popolazioni d e ll’Ita ­
lia C entrale, anche p e r gli Italian i
d e ll’E m ilia , d ella L ig u ria, d e l P ie ­
m o n te, d ella L o m b ard ia, d elle V ene­
zie, giunge l ’o ra d elle b attaglie d e ­
cisive d e ll’in su rrezio n e n azionale.
E ’ l ’o ra d e ll’azione, d e lla lotta, d e l­
la v itto ria p e r gli Ita lia n i, p e r tu tti
gli Italian i!
PARTIGIANO
Anche la grande azione com­
piuta fra la Spezia e Parma
non ha permesso ai tedeschi di
distruggere la Divisione Ligu­
re e -e formazioni g a rib a ld in e
del Parmense. A cavallo delle
strade, formazioni mobili e pat­
tuglie partigiane continuano ad
attaccare il traffico.
Ogni tentativo di assicurarsi
stabilmente le retrovie per la
manovra e soprattutto con la
speranza di poter, al momento
opportuno, m irarsi con le ar­
mi, i bagagli e l’abbondante
preda, da rapinare impudemen.
te, è pertanto fallito.
Peciusa ormai ogni possibilità
di ritirata verso la Francia,
per la via della Cornice, i vali­
chi appenninici sono indispen­
sabili anche per le truppe te­
desche attestate sul massiccio
Apuano. Per questo gli attacchi
rabbiosi sull’Appennino ed i
grandi rastrellamenti preparati
anche sulla via della Scoffera.
Forze preziose che dovrebbe­
ro essere sulla linea dei Goti
sono impegnate a questa biso­
gna, forze ed armi che potreb­
bero accorrere a coprire in Pro­
venza la fuga rovinosa, devono
presidiare in munitissimi forti­
ni ogni valico appenninico, ci­
gni strada che dalla Riviera
conduce al retroterra. E’ questo
il contributo italiano alle offen­
sive alleate.
Contro il terrore, contro le de­
portazioni, contro le rappre­
saglie con azione decisa e au­
dace.
Audacia di Garibaldini
Mentre i traditori ammassa­
vano Brigate Nere e Divisioni
« Graziani » sulla Riviera per
il timore di sbarchi al-eati, i
Garibaldini sono penetrati in
Oneglia.
I D.staccamenti della Divisio­
ne Garibaldi « Cascione », con­
dotti dallo stesso Comandante
di Divisione, hanno aperto il
carcere di Oneglia liberando
settanta detenuti politici ivi rin­
chiusi, in parte in attesa di es­
sere, per p recau zio n e trasferi­
ti in Germania.
Dalla città, presidiata e cir­
condata di posti di blocco nazi­
fascisti, i settanta sono stati
portati in salvo senza subire u_
na sola perdita. Essi hanno in­
viato una lettera entusiastica al
Comando di Divisione, chieden­
do che gli uomini validi fosse­
ro immediatamentè arruolati,
desiderosi com’erano di pren­
dere le armi e di seguire l’e­
sempio dei valorosi Partigiani
che li avevano sottratti alla pri­
gionia e forse alla morte.
Un nuovo Distaccamento Ga­
ribaldino si è costituito cosi
L’azione ha riempito di entusia­
smo le popolazioni che conosco­
no già, per mille imprese, gli
uomini della Divisione « Cascio.
ne ». Alla notizia hanno tre­
mato i traditori che si sono ri­
tirati in città perchè non si sen­
tono
sicuro nei villaggi; se
arrivano i liberatori, arriva
anche la giustizia per loro. Ne­
gli ultimi quindici giorni, nel­
la zona di Imperia, cinquanta
traditori fascisti sono stati pro­
cessati per azioni al servizio
dei nazisti e fucilati dai Parti­
giani.
Ricupero di un rottame
L’Agenzia Stefani ha emesso
un comunicato straordinario
dell'offensiva a n tip a r tig ia n a p e r
annuciare che Pavotini, il Prin­
cipe Borghese, un federate ed
un paio di altri gerarchi sono
stali feriti ed un federate ucci­
so, dai « ribelli » in corso di
annientamento. A rassicurare i
■repubblichini ansiosi suida sor­
te del gran gerarca, l'agenzia
aggiunge che ¡Í capo dei capi
delle Brigate. Nere è stato recu­
perato dopo quattro ore, da una pattuglia tedesca. Proprio eroi, questa gente dette. Brigate
Nere, come Ha subito assicurato
Mussolini nei suo telegramma
di condoglianze ed auguri?
Sta il fatto che Pavotini coi
suoi discorsi minacciosi credeva
di aver spaventato tanto i Par­
tigiani, da indurii almeno a non
illustrarsi in fondo vane, dove
s i U y U iiu u a n u
diti i ascish con nutra e. mor­
tai. I Partigiani sono piombati
senza preavviso e soto La toro
scortesia ha permesso ai gerar­
chi di diventare comoattentt ef­
fettivi, più di quanto desideras­
sero. In quanto alia ciurmaglia
ai toro ordini, basta chiedersi
perché un pezzo cosi grosso, co­
me il segretari dei partito, sia
sialo abbandonato per quatto
ore e il suo recupero abbia do­
vuto essere aifidato ai « came­
rati tedeschi ».
La Brigata Mobile, di Pavolini, la sua nciuo.Lità l'na dimo­
strata nel piantare in asso i
suoi capi; agii impiccaiori di
inermi, ai torturatori d. ostag­
gi, agii incendiari di villaggi, i
Pariigiatit fanno paura. Quando
se La vedono bruita strillano
per chiedere l'aiuto tedesco,
promettendo in cambio di am­
mazzar poi qualche italiano, detamente ammanettalo.
Per questa volta, un po’ de­
ieri orato dulie /udiate dei Patr.oti, il segretario è stato re­
cuperato, m a il piombo che ha
assaggiato non è che un antici­
po, promessa di un saido pros­
simo da parte dei Partigiani
piemontesi.
In via di annientamento? Ma
è uno scherzo vecchio, si ripe­
te ogni due mesi sui giornali fa­
scisti, e vien smentito ogni
giorno; non dall’ufficio stampa
dei Yolontari detta Libertà, ma
dal. crepitio dei mitra, dai colpi
delle bombe dalle campane a
sto rm o di nuovi paesi liberati.
Il saluto del popolo Italiano
a Parigi liberata
G li o p e ra i della M irafiori, la p iù
grande fab b rica di T o rin o , hanno fe r­
m ato le m acchine ed hanno sospeso
il lavoro a ll ’a nnuncio d ella lib e raz io ­
ne di P a rig i.
C on la sua azione il p ro letariato
to rin ese ha saputo esprim ere i se n ­
tim en ti di ogni italiano a lle notizie
d e ll’eroica lotta con la q u ale il p o ­
polo di P a rig i liberava ia sua città
e accoglieva, v itto rio so , i vittoriosi
E serciti alleati.
E ra finita l ’occupazione nazista di
P a rig i, cessava il d o lo re che tu tti
h anno provato il giorno n el quale,
con teutonica su p erb ia, i nazisti e n ­
travano a P a rig i ed insudiciavano,
con la loro presenza, u n a trad izio n e
alla q u ale ogni uom o lib e ro si sente
in qualche m odo leg ato . E ra finita
p e r i tedeschi a P a rig i, ed ancora una
volta il popolo P arig in o si è d im o ­
strato degno d elle sue trad izio n i di
eroism o e di lib e rtà.
P e r tu tta l ’um an ità ha com battuto
P a rig i; p e r la lib e rtà di o gni Uomo
è stata a b b attu ta la B astiglia e sono
state condotte le epiche lotte della
G rande R iv o lu z io n e; p e r l ’em ancipa­
zione dei p ro le ta ria to e di tu tta la
u m anità P a rig i p ro le ta ria ha lottato
nella C om une.
M a fra tu tti i p o p o li, quello ita ­
liano ha partecip ato con p iù p ro fo n ­
da gioia alta lib e raz io n e d i P a rig i e
d ella tr a n c ia . U n vincolo antico u n i­
sce i due p o p o li, u n vincolo p ro g res­
sivo che ia p o litica d i bassa v e n tu ra
e di ignom iniosa viltà del fascism o
non ha saputo spezzare. E furono a n ­
zi gli a n n i d e tta tira n n id e fascista
che cem entarono la p ro fo n d a a m ic i­
zia d ei due p o p o li: a P a rig i tro v a­
vano ospitalità e com prensione i com ­
b atten ti d e lla ven ten n ale lo tta contro
il fascism o, in F ran cia trovavano asi­
lo le m asse che il fascism o aveva get­
tato sut lastrico e cacciato fu o ri
d ’Italia.
E d ella generosa o sp italità e d ella
frate rn a com prensione gli Italian i
seppero dim ostrare la p ro lo n d a ric o ­
noscenza: accanto ai P a rtig ia n i fra n ­
cesi i F ran ch i T ira to ri P a rtig ia n i ita ­
lia n i com batterono la dura b attaglia
contro il te rro re o la ra p p re sa g lia
nazista ed insiem e la vinsero p e r la
Francia e p e r l ’Italia.
P e r questo il saluto p iù com m osso
alla nuova F ra n c ia , a lia F rancia d el
popolo che sorge d alle ro v in e di
qu attro a n n i di occupazione b ru ta le ,
è venuto da R om a lib e ra , è venuto
dagli Ita lia n i ch e ancora soffrono e
com battono contro lo stesso terro re
che cosi bestialm en te si scatenò sulla
Francia.
E la classe operaia si è ancora una
volta dim ostrata l ’in te rp re te p iù se n ­
sibile degli interessi e d ei sentim enti
n a zio n ali: è stata T o rin o p ro letaria
ad esp rim ere il sentim ento elle conir
m uoveva tu tto il popolo tu tta la N a­
zione !
GIOVAVA! BOVEDA LIBERATO
Il diciassette luglio un pugno
di eroici gapisti, con ardimen­
to tipicamente garibaldino, da­
vano l'assalto al carcere di Ve­
rona e liberavano Giovanni Roveda.
Il progetto del valorosi era
quello di poter entrare nel car­
cere di sorpresa, nel momento
in cui il compagno Roveda sta­
va a colloquio. L'azione fulmi­
nea avrebbe permesso di strap­
pare il nostro compagno dalle
mani dei nazi-f uscisti con rela­
tiva facilità e sicurezza per lui
ed i suoi liberatori. Cinque ar­
diti sarebbero bastati a com­
piere l'audace impresa in un
carcere sorvegliato da sessanta‘
guardiani e. agenti di P. S. Ma
disgraziatamente, alla vigilia
del colpo di mano le radio in­
glese e americana annuciarono
la già avvenuta liberazione del
nostro amato compagno. Men­
tre migliaia di lavoratori italiau
ni esultavano nell'apprendere
l'erronea notizia, noi . eravamo
trepidanti e seriamente preoc­
cupati per le sorti di Giovanni
Roveda. L'annuncio della radio
inglese avrebbe certamente mes­
so in allarme gli sgherri nazi­
fascisti. la sorveglianza ai cair-j
cere sarebbe certamente stata
di molto aumentata. La sorpre­
sa veniva a mancare non si po­
teva ormai più contare di po­
ter strappare il nostro compa­
gno con l'astuzia. E ad ogni
modo era impossibile rinviare
l’azione; un ritardo di ventiquattro ore avrebbe mandato
all'aria ogni cosa. Giovanni Ro­
veda sarebbe stata fucilato.
I nostri eroici gapisti non si
turbarono. Compresero che bi­
sognava egualmente agire su­
bito, non vi era un’ora da per­
dere. Era necessario giocare il
tutto per il tutto. Appena l'automobile si fermò davanti al
carcere degli Scalzi, due. dei
nostri baldi giovani scesero con
intenzione di farsi apr.re. Di­
falli il guardiano aprì, ma con­
temporaneamente dalla strada
alcuni individui in borghese co­
minciarono a sparare sui no­
stri. La guàrdia del carcere era stata aumentata da ventiquattro ore con una sorveglian­
za esterna affidata a>d agenti
in borghese in veste di pacifici
passami. Prima ancora d, poter
entrare nel carcere, l'allarme
già era dato, la battaglia in­
gaggiata. Che fare? IL tentati­
vo era ormai scoperto, l’impre­
sa si sarebbe pututa considera­
re fallita. Altri meno animosi
aurebbreo senz'altro rinunciato
al tentativo, avrebbero pensato
a mettersi in salvo. Non così i
nostri arditi Garibaldini. Essi
non si turbarono, non ebbero un
secondo' di esitazione. Un solo
pensiero era il loro : salvare
Uoveda. L'audacia aiuta i forti.
II capo dei gruppo diede or­
dine a due compagni di restare
nella strada<a tener testa, coi
fucili mitragliatori, agli agen­
ti che già stavano facendo fuo­
co. Dovevano difendere La mac­
china, non lasciarla portare
v ia n o n lasciarla colpire in parti
vitali.. Altri dsue. salgono con
lui di corsa le scale del carere,
piombano nella sala dei collo­
qui, disarmano capo-guardia,
segretario e guardiani, si im­
padroniscono del compagno Rov e d a e d i n iz ia n o ' ha r itir a ta .. S i n
qui i nostrTc.iìqùe éroi eràrtCT
illesi. Ala intanto l'allarme era
stato dato dai colpi sparati nel­
la strada. 1 nostri vengono pre­
si tra due fuochi, dall’interno
de carcere e dada strada. Spa­
rano contro di loro le guardie
dalle finestre de.l carcere, gli agenti all'esterno, i miniti col
■mitragliatori da una caserma
posta di fronte al aarrcere. I
nostri cinque arditi rispondo­
no valorosamente. E' una ve­
ra battaglia. Riescono a salire
tutti in automobile, ma la mac­
china non parte. Due Garibal­
dini ridiscendono e sotto il
fuoco infernale spingono l'auto­
mobile per aiutare la messa in
marcia. Un ufficiale della mi­
lizia spara su uno degli intre­
pidi che spingeva la macchina,
lo ferisce leggerinente, questi si
volta di scatto ed abbatte l’uf­
ficiale faiscista con una scarica
di mitragliatore. Risalgono in
macchinai, la marcia è avviata,
ma le gomme sono bucate. Una
macchina tedesca tenta di ta­
gliar la strada, la battaglia si
riaccende. Tutti i cinque Gari­
baldini ed anche il compagno
Roveda sono feriti. Due lo so­
no mortalmente. Durante il tra­
gitto i due agonizzanti chiedo­
no al loro c o m a n d a n te « l i
compagno Roveda è ferito Jravemente? » — « No, state tran­
quilli, è solo leggermente feri­
to ». — « Noi siamo soddisfatti
di essere riusciti nell'impresa,
se Roveda è salvo noi moria­
mo contenti. Dacci un bacio ».
Il capo dei piccolo nucleo di
arditi bacia i due eroi agoniz­
zanti. L'autista, benché grave­
mente ferito, riesce a condurre
la macchina sino al punto prestabidto, dove un'altra automo­
bile attende per portare in sal­
vo Roveda de i suoi liberatori.
Il Comando delle Brigate
Garibaldi cita all'ordine del
giorno i cique valorosi; i loro
nomi ed i nomi dei due Eroi
Nazionali caduti in questa mi-<
rabile impresa, saranno un
giorno noti a tutti gli Italiani
e saranno cari ai cuore di ogni
lavoratore, come è caro il no­
me di Giovanni Roveda.
Giovanni Roveda, il dirigente
della Confederazione generale
VI TA
Con l’azione si spezza l’arma del terrorismo
I tedeschi sono battuti su tut­
ti i fronti. L’ultima arma dei
nazi, la ultima risorsa, è ii ter­
rorismo contro le popolazioni.
Recentemente, anche Milano
ha avute le sue vittime. Il boia
ivesseirmg, servito col solito
zelo dai fascisti repubblicani,
ha. fatto fucilare 15 ostaggi in
una piazza della città: operai,
intellettuali, artigiani che da
mesi si trovavano in carcere.
La popolazione milaese si è
riversata sulla piazza in segno
d’omaggio, accalcandosi minac­
ciosa attorno ai cadaveri tenu­
ti esposti per ordine dei nazi­
fascisti,. incurante della spara­
toria disordinata degli sgherri
della « Muti ». Alla dimostra­
zione di popolo ha fatto segui­
to la sospensione e -’abbandono
di lavoro, il giorno dopo, in
parecchi stabilimenti milanesi :
aba Vanzettì, ai.e i rafuèrie, al­
la Grazioli, alla Pirelli, alla
Molomeccanica, alla O.M. Due
giorni dopo il delitto, si aveva
ancora una sospensione di la­
voro di dieci minuti, come pro­
testa, in diverse fabbriche.
Alla P.rellì gli operai, dopo
essersi adunati in massa nel
cortile delio stabilimento, attor­
no ad un grande cartello con la
scritta « Temoli », nome di uno
dei nostri compagni tra i quin­
dici fucilati, abbandonano il
lavoro un’ora prima del solito.
I G.A.P. e le S.A.P. uniscono
la loro azione alle dimostrazio­
ni popolari : una caserma tede­
sca è attaccata ed alcuni nazi­
fascisti liquidati; il Comando
delie Brigate Garibaldi Lombar­
dia, ordina l’immediata fucila­
zione di trenta soldati ed uffi­
ciali tedeschi fatti precedente­
mente prigionieri.
,
Di fronte ai crimini nazi-fascisti, l’azione de.la massa deve
essere intensificata ed allarga­
ta. E’ il popolo stesso che deve,
con la sua forza, spezzare l’at­
mosfera di terrorismo che i na­
zi intendono creare. Non dare
tregua aU’invasoré, rivolgere
contro di lui la sua stessa ar­
ma, farne una bestia braccata
che ha paura della sua stessa
ombra, non permettergli il più
p-ceoo sopruso, la piu piccola
violenza: reagire sempre!
Non è solo una minoranza
che deve, esporsi, è tutta la po­
polazione die deve intervenire
nella -otta. Perchè i nazi non
combattono solo contro la avan­
guardia della massa popolare :
essi svolgono un’opera terrori­
stica contro l’intera popolazio­
ne. Non è più solo l’òperaio co­
sciente, rintei.ettuale o profes­
sionista antifascista che viene
arrestato per sabotaggio od azjone clandestina: è Unterà po­
polazione, la massaia, lo stu­
dente, il contadino come l’im­
piegato che corrono continuo
pencolìi di fucilazione o depor­
tazione. Si bloccano le strade,
le uscite dei cinematografi, i
caffè, i mercati : si prende la
gente in blocco, senza alcuna
richiesta di documenti, e senza
la minima inchiesta sul passa­
to politico di queste persone le
si fucila o deporta. Le prigioni
si riempiono giornalmente e
g.ornaimente il plotone d'esecuìzone pensa a svuotarle.
Non c’è dunque nessuno la crii
esistenza non sia ini pericolo
continuo : si torna da- lavoro,
si va m ufficio od in officina e
si viene bloccati alla fermata
dei trams o ad’angoio di una
via. Se ci si vuole salvare, si
deve agire in blocco, non lascia,
re l’azione alia sola avanguar­
dia, perchè una minoranza di
punta o ci può sa-vare tutti
Spezzare il terrore tedesco :
questa deve diventare la parola
d’ordine della massa. Non è ve­
ro che restando ca.mo, suben­
do passivamente soprusi e vio­
lenze si possa calmare l’ira
delle belve assetate di sangue.
L'indecisione, l’adattamento, l’i­
nattività sonò causa di nuovi
eccidi, pro-ungano il terrore,
danno coraggio all’invasore.
Rendere la vita impossibile,
all’occupante tedesco : ad ogni
crimine dei nazi-fascisti mobi­
litarsi
assalire gli
sgherri
fascisti,
annientar»
con la forza del numero, que­
sta è la via per l’insurrezione.
PiJfr
lune i n i fi tar i ■ ì l - f t u a te dalle N azioni
U nite e d e i p o p o li oppressi si conso­
lid ò e si gettarono le basi strategiche
per la grande v itto ria che orm ai è
im m in en te.
Q uattro anni di lotte m o rta li e in
q u elle lo tte, p rem uto d alle lotte d e l­
la classe o p e raia di tutto il popolo,
il fascismo crollava. C rollava e la ­
sciava a llT ta lia la tragica eredità di
u n paese sconfitto e di u n « alleato »
b ru tale e feroce.
p ATE
1“ Se tte m b re 1939:
H itle r lanciava le sue P a n z erd iv i­
sionen sulla P o lo n ia : scoppiava l ’im ­
m ane conllitto che doveva incendiare
l ’E u ro p a e tutto il m ondo.
C inque a n n i di lu tti e d i m iserie
spaventose p e r tu tti i popoli cinque
a n n i di tragedie p e r o gni uom o, m en ­
tre su tu tta l ’E u ro p a si dispiegava,
p rim a tracotante, poi fu ren te delle
sconfitte e d ella catastrofe im m in en ­
te, la b a rb arie nazista.
N el b uio d elle sconfitte d ei popoli
si sono iniziati questi cinque a n n i di
guerra, m a anche in quel buio a rd e ­
va n e i po p o li la certezza che la v it­
to ria sarebbe stata alla fine con q u i­
stata contro o gni fero cia e ogni b ru ­
talità.
P oi l ’aggressione b ru tale contro la
URSS e u n a fiam m a percorse tu tti i
p o p o li: alla tracotanza nazista p e r le
v itto rie clam orose, m a non decisive,
i p o p o li .di tutto il m ondo seppero
o p p o rre la loro fiducia n e ll’U nione
Sovietica e nella sua eroica A rm ata
Rossa, m en tre n e i paesi op p ressi le
p rim e a vanguardie com inciavano a
battersi in a n n i contro l ’oppressore
h itle ria n o .
P o i, venne S talingrado e con la
v itto ria sovietica là svolta n elle for-
del lavoro, l’instancabile orga­
nizzatore degli operai italiani, il
grande patriota, il combatten­
te che da oltre trenta anni è
sulla breccia, è stato strappato
dalle unghie dei naz.-fas cisti.
Egli è tornato• alla vita, è tor­
nato- alla Lotta; a lui ih saluto
affettuoso di tutto il Partito, di
tutti i lavoratori.
Dalla « Libera Stampa » di
Lugano, riportiamo una notizia
datata da Chiasso il 28 luglio :
Dall'Italia giunge notizia che
il comunista Giovanni Roveda
è stata il 17 lugl.o corrente li­
berato dalle carceri di Verona
con audacissimo colpo di mano
di un gruppo di Garibaldini...
Nella mischiai il, Roveda è ri­
masto leggermente ferito. Na­
scosto e curato in ca-sa di fede­
li amici, il Roveda ha potuto
dopo pochi giorni riparare in
un paese neutrale dove attual­
mente si trova...
8 Se tte m b re 1943:
II nem ico nazista in spregio alla
jib e ra volontà d i pace di tutto un
popolo, si abbatte su ll’Ita lia e la traseform a in u n im m ane cam po di b a t­
taglia. E n e lla tragedia si sm aschera
di fro n te a tutto il popolo l ’incapa­
cità org an ica di u n regim e incapace
di spezzare i fili che lo legavano al
passato, tim oroso di affidare le sorti
d e ll’Ita lia al popolo, che nonostante
la lunga e dolorosa guerra, n u ll’altro
desiderava se noti rip re n d e re le arm i
p e r la 6ua in dipendenza e la sua l i ­
b ertà.
V ane riu sciro n o le preoccupazioni
e le m an o v re di quel re g im e: sotto il
terro re n azista, contro il te rro re i n ­
sorse il popolo italian o e n ella guerra
partig ian a rafforzò il sacro patto che
lo' unisce a tu tti i popoli n ella lotta
contro il nazism o.
Sem inato di d ecine d i m ilio n i di
m o rti è il cam m ino che ci ha p o rtati
da S talingrado al D anubio, dal crollo
francese alla lib erazio n e di P a rig i e
della F rancia, da E1 E lam ein a Pisa
e a F irenze. M ilioni di fam iglie p ia n ­
gono i loro m o rti, i no stri m o rti di
R ussia e di F rancia, di A lbaria e di
L ibia, di P o lo n ia e di R um enia, i
m o rti che in o gni paese sono stati
sacrificati alla folle avventura n azi­
sta. E le città d istru tte e le ricchezze
saccheggiate e le nostre cose più care
m anom esse.
E sulla breccia è ancora il nostro
popolo, il popolo d ’Italia occupata:
im pegnati n ella durissim a battaglia
insurrezionale, noi lo ttiam o perchè
l ’Italia sia tu tta lib era, noi lottiam o
u n iti a tu tti i popoli p erchè il n a ­
zismo sia alfine cancellato dalla fac­
cia della terra. A questa lo tta n ella
quale cu lm ina il sacrificio di u n anno
tragico, ci chiam a l ’im pegno d ’onore
verso i p opoli lib e ri e la necessità
della nostra salvezza. A lla vendetta
ci chiam ano i n o stri m orti m entre
l ’o rizzo n te già si illu m in a d ella vit­
to ria di tu tti i p o poli, della nostra
v itto ria contro la ferocia e la b a r­
bari».
DI
PART I T O
Li ber ar e i P rig io n ie ri
Nel corso degli ultimi due me­
si gli audaci combattenti e ga­
pisti delle nostre Brigate Gari­
baldi hanno preso d'assalto di­
verse carceri ed hanno liberato
i patrioti prigionieri del nemico.
Sono state assaltate le carce­
ri di Bologna, di Verona, di
Brescia, di Possano, di Saluzzo,
di Porli e altre ancora.
Centinaia di patrioti e di pri­
gionieri politici sono stati libe­
rati e sono ritornali al loro po­
sto di combattimento.
Non abbiamo decantato nè
strombazzato queste binlati im­
prese. Meglio un articolo di me­
no, ma una porta di carcere
abbattuta di più. I fatti sono
più eloquenti delle frasi.
Oggi però vogliamo richiama­
re l'attenzione dei compagni tut­
ti,. su queste azioni. Non solo
per L'audacia dimostrata dai
garibaldini in tali imprese, ma
soprattutto per la prova di pro­
fonda solidarietà, di fraternità
imo alta morte verso t compa­
gni caduti nelle mani del ne­
mico.
Noi non possiamo, non dob­
biamo considerare i prigionieri
come perduti. La lotta richiede
le sue vittime, Ma noi lottando
dobbiamo cercare di avere il
minor numero di vittime. Dob­
biamo cercare di strappare al
nemico il maggior numero pos­
sibile di prigionieri.
Noi non consideriamo ì nostri
combattenti come carne da can­
none. 1 nostri compagni, i no­
stri quadri ci sono preziosi.
L'aifeuo che ci lega ai lottatori
per la Libertà a coloro che tut­
to sacrificano per l'indipenden­
za ed il progresso. dei nostro
popolo è profondo, q legato alla
nostra stessa vita, Non si tratta
di sterne sentimentalismo'. E' la
suna ■manifestazione deua no­
stra coscienza dì classe, della
nostra coscienza nazionale.
Tra le ricchezze detta nostra
parila, ciò che innanzi tutto ami amo sono i i figli migliori del
ostro popolo.
Lo spirito di sacrificio, il co­
rallaio, la combattività sono
tanto più elevati quanto più i
comoauenti sentono che. essi so­
no degli uomini legati per la
vita e per la morte ad a,iri uo­
mini.
Non si possono trascinare gli
uomini a grandi azioni, ad azio­
ni sublimi se non si ha un al­
to concetto del valore della per¡tonalità umana, se un profon­
do legame di fraternità non le­
ga i nostri combattenti.
La liberazione dei prigionieri,
dei compagni che cadono nelle
mani dei nemico dev'essere uno
dei nostri compiti, un dovere di
tutti i combattenti. Sino a quan­
do il compagno prigioniero è in
vita, bisogna far di tutto per
salvarlo, per strapparlo dalle
mani dei carnegci. li compagno
che cade prigioniero non dev’es­
sere considerato, con cinica in­
differenza, come perduto. No,
tutto dobbiamo fare per liberar­
lo. L’astuzia, la corruzione, la
violenza, il prelievo di ostaggi,
diversi sono i mezzi che si pos­
sono di volta in volta impiega­
re per liberare i compagni.
L'importante è sentire impe­
riosamente questo dovere che
lega chi combatte a chi cade
prigioniero. L'importante è in­
teressarsi
tempestivamente,
prontamente, senza ritardi bu­
rocratici, della sorte dei compa­
gni che cadono nelle mani del
nemico. Non è sufficiente inte­
ressarsi per fare avere aiuti ma­
teriali a lui ed alla sua fami­
gli; questo è il meno. L'impor­
tante è agire per liberare i corropagni. Questo è l'aiuto essenzia­
le, Si tratta di salvarli dalla
morte certa.
I partigiani dopo uno scontro
tentano sempre di raggiungere
gli autocarri nazifascisti che
trasportano i prigionieri. Li at­
taccano e spesso riescono a li­
berare i compagni che nello
scontro precedente erano rima­
sti nelle mani del nemico.
Ala questo non deve avvenire
solo nelle campagne, nelle valli
e sulle montagne, ma anche nel­
le città. Quando si ha notizia
che un compagno è stato arre­
stata, è necessario informarsi
subito dove è stato portato è a
seconda della sua posizione e
della situazione concreta, biso-
gnu studiare e mettere in allo
prontamente i mezzi p.ù idonei
per liberarlo. Non sempre il
mezzo migliore saià l'asalto
frontale, talvolta varranno me­
glio altri sistemi. L'importante
è riuscirvi. Spesso i compagni
vengono portati nelle caserme
ed in alberghi dove per giorni
e giorni vengono sottoposti a
torture e sevizie inaudite. Tal­
volta queste caserme, circoli rio­
nali, alberghi, carceri ed altri
luoghi di tortura potrebbero es­
sere presi d'assulto senza l'im­
piego dì grandi forze. Con au­
daci colpi di mano si potrebbe­
ro strappare le vittime dalle
mani dei carnefici.
Talvolta nelle città i nostri
valorosi GAP compiono delle Or
z’.onì assai richiose, che compor­
tano perdite non lievi e per
obbiettivi meno importanti che
non l'assalto ad un carcere.
La liberadione dei compagni
prigionieri dev'essere uno degli
obbiettivi non solo dei partigia­
ni, ma anche dei GAP e delle
SAP.
Attaccare le caserme, i circoli
rionali fascisti, le carceri signi­
fica abbattere i luoghi di tortu­
ra, i cimiteri dei patrioti : signi­
fica salvare dalla morte molti
dei nostri migliori. Significa
stroncare il terrorismo nazifa­
scista. Significa elevare in som­
mi grado il morale, e lo spirito
di lotta di tutti i combattenti
per la libertà.
D A L L ’ IT A L IA
L IB E R A T A
CHURCHLL, DOPO UNA VISI­
TA AL FRONTE ITALIANO,
RICEVE BONOMI.
I sei partiti del Fronte Na­
zionale hanno votato un ordine
del giorno per riconfermare la
loro fiducia nel governo Bonomi.
—Il Governo militare alleato ha
passato Roma sotto la giurisdi­
zione del Governo italiano.
La conjederazione Generale
del .Lavoro, organizzazione uni­
taria dei Lavoratori di tutte le
tendenze politiche e religiose,
ha eioboruto un piano per mi­
gliorare le condizioni degli ope­
rai neu’aituaie situazione. Esso
si basa fondamentalmente su
due punti :
1) indennità giornalirea di
caro Vita agli operai che gua­
dagnano meno di 3000 lire al
mese, nella misura di 50 lire
apli uomini a 40 lire alle donne
e 30 lire ai ragazzi.
2) Concessione ai Comitati
di fabbrica, organismi in cui
si sono trasformati i Comitati
di Agnazione, di intervenire e
di riattivare le. imprese che i
proprietari si rifiutassero di ri­
mettere in funzione.
Giunge notizia che il figlio
del Ministro della Guerra, Al­
fonso Casati, è morto sul fron­
te italiano.
Agli Insegnanti
Da un Ordine del Giorno del
C.d.L. de,la Scuola, organizza­
zione democratica di massa de­
gli insegnanti:
« Ciascun insegnante deve
considerarsi mobilitato per la
causa e la lotta comune... per­
chè ii nostro popolo che, sfidan­
do ogni pericolo ed insidia, re­
siste, combatte e muore per vin­
cere, liberarsi e rinnovarsi, ha
il diritto di avere accanto a sè,
esempio e guida, i propri mae­
stri...
Insegnanti d’Italia, all’opera!
Ricordatevi che chi per grette
considerazioni sarà sordo a
questo grido di passione.... non
sarà ritenuto degno della scuo­
la deL’ltalia risorta.
Il terrore Nazifascista minac­
cia la vita di ogni Italiano. La
difesa dei singolo è soltanto
della difesa collettiva; nella Io­
ta concorde.
Ogni borgata, ogni rione, ogni officina, ogni vìa, abbia il
suo Comitato dì Liberazione Na­
zionale. In esso troverete la
guida per la battaglia {murrezionale,
Con ¡'aiuto dei popoli e d e­
gli Eserciti Alleati e con la
insurrezione nazionale noi
conquisteremo la vittoria
e la libertà!
(dal m anif. del P. C . I.)
ORGANO CENTRALE DEL
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Fondalo da:
A. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli)
ANNO X X I - N . 15 - 2 2 SETTEMBRE 1944
E d iz io n e d e ll'Ita lia
S e tte n trio n a le
P r o l e t a r i di tutti i p a e s i , u n i t e v i 1
LO SCIOPERO GENERALE DEI FERROVIERI
Il 10 settem bre, i ferro vieri p ie m o n ­
tesi, d isciplinati alla parola d ’ordine del
lo ro C om itato Segreto d ’A gita zio n e, sono
scesi com patti in isciopero, rivendicando
le garanzie elem entari d ’esistenza, d im o ­
strando la ferm a volontà di non esporre
p iù oltre la loro vita al servizio d el n e ­
m ico tedesco che opprim e, saccheggia,
strazia il nostro Paese. L ’astensione dal
lavoro è stata totale, particolarm ente da
parte del personale d i m acchina, che si
è nella sua stragrande m aggioranz d e fi­
n itiva m en te allontanato dal lavoro, per
sfuggire alla deportazione e per p re n d e ­
re una parte attiva alla lotta contro l ’o p ­
pressore tedesco. In vari depositi, com e
a C uneo e a B ussoleno, i ferrovieri sono
passati in massa nelle file dei V olontari
della L ibertà; e o v unque lo sciopero è
stato accompagnato ila azioni d i sabotag­
gio, che h anno co ntribuito u tilm e n te alla
sua efficacia contro il traffico m ilitare
del n em ico . E ’ cosi che a T orino — per
non citare che un esem pio tra m o lli —
fin dalla notte dal 9 al 10 u n possente lo ­
com otore veniva fatto precipitare nella
piattaform a principale, im bottigliando
n el deposito una ventina di locom otive ;
al secondo giorno, sono stati gli scam bi
d e l bivio Lagrange a saltare; e a parte
questi c m o lti altri atti di sabotaggio
c o m p iu ti dai ferrovieri stessi, non sono
mancate le azioni che i Partigiani hanno
condotto a buon fitte contro i pochi treni
m ilita ri che i tedeschi sono riusciti ad
effettuare col loro personale.
La lotta d ei ferro vieri piem o n tesi si e
svolta in u n ’atm osfera d i entusiasm o, che
le losche m anovre d egli agenti d el n e ­
m ico non sono riuscite a turbare. A q u e ­
sta lotta esem plare — decisa e diretta dal
C om itato d i A g ita zio n e dei ferro v ie ri in
accordo col C om itato d i L iberazione n a ­
zionale — questo ha dato la sua appassio­
nata e fattiva solidarietà, che si è con­
cretata in un contributo im portante al
fon d o degli scioperi, e d ha trovato la sua
pubblica espressione in un m anifesto d el
C om itato di L iberazione N azionale per
l ’A lta Italia. M algrado ciò, in alcuni d e­
positi, d egli agenti d el nem ico sono g iu n ­
ti sino a d iffondere un falso m anifesto
d el C .d .L .N ., invita n te alla ripresa del
lavoro. I n e m ici d el popolo, che si son
resi responsabili di queste in fa m i m ano­
vre, che han. cercato di pugnalare alle
spalle i ferro v ie ri in isciopero, vanno in ­
d ivid u a ti e pub b lica m en te d e n u n zia ti,
qualunque sia il colore politico d el qua­
le si m ascherano.
La lotta d ei ferro vieri piem o n tesi e le
larghe agitazioni che essa ha suscitato n e­
gli altri C om partim enti hanno valso alla
categoria alcune elem entari garanzie e
prom esse di m ig lio ra m en ti, alcune delle
quali — com e quella essenziale d e ll'a n ­
ticipo d i due m esi — non sono state però
m an ten u te. La lotta c ontinua; deve allar­
garsi a tutta la rete d e ll’A lta Italia, p e r­
chè siano estesi a tu tti i C om partim enti
i m iglioram enti concessi, per conquistare
l ’anticipo d i due m esi, per im porre la
cessazione d elle d eportazioni. P er il p e r­
ROMAGNA
IN ARMI
sonale d i m acchina, in particolare, l ’ab­
bandono im m ediato e defin itivo d e l la­
voro non è solo una questione d i onore
.nazionale, è una questione d i vita o di
m orte: e a questa azione decisiva il C o­
m itato di L iberazione N azionale d e ll’A lta
Italia chiam a sin d ’oggi i m acchinisti, as­
sicurandoli della solidarietà fattiva e c o n ­
creta d i tu tti i patrioti e delle loro orga­
n izza zio n i.
M a l ’im portanza dello sciopero p ie ­
m ontese vanben oltre quella di una lotta
rivendicativa, per quanto larga e im p o r­
tante. L o sciopero d ei ferro v ie ri p ie m o n ­
tesi è un atto d e ll’insurrezione nazionale,
che deve liberare il suolo dell'Ita lia d a l­
l'oppressore tedesco, che deve preservare
dal saccheggio e dalla distru zio n e quel
che. resta dal patrim onio m ateriale ed
um ano della N azione, non è una cosa
d i un dom ani, per quanto pro ssim o ; non
è una sem plice som m ossa, che si scatena
all’ora X , senza una preparazione nè un
seguito. E ’, deve essere sin d ’oggi, n e l­
l ’azione partigiano com e n e g li scioperi,
n elle m a n ifestazioni d i strada com e n e l­
l ’instaurazione d ei nu o vi organi d el p o ­
tere dem ocratico, una realtà d ’ogni g io r­
n o '; e lo tte com e q uella dei ferrovieri
p iem o n te si ne sono la prem essa e l ’in izio .
A lle spalle della pericolante linea go­
tica, già aggi le valorose p o polazioni
d e ll’E m ilia c della R om agna hanno fa t­
to d e ll’insurrezione nazionale una realtà
di cui l ’op/tressore nazi-fascista risente
il p iù grave contraccolpo. N e lle azioni
d i Castelm aggiore, di M edicina, di Ca­
stenaso, di cui diam o i particolari in
altra parte del giornale, in cento altre di
cui ci giunge notizia da q u e lle regioni,
attorno alle avanguardie eroiche d ei G.
A .P . e. d e lle S d .P ^ è_giù ty-tto il p o p o lo
L ’E m ilia, e p artico larm en te la R o m a ­
gna d alle fiere trad izio n i battag liere, è
o ggi alla testa d e ll’insu rrezio n e di p o ­
polo. Se n elle g randi città p ro letarie la
classe o p e raia guida con gli scioperi e
le ag itazioni l ’insurrezione di tutta la
N azione e indica alle grandi m asse di
ogni reg io n e gli obbiettivo su cui con­
c en trare la lo tta , il generoso popolo d e l­
la R om agna è d ’esem pio a lu tti per la
vastità del fro n te insu rrezio n ale sul q u a ­
le, assiem e agli operai e ai contadini, si
schiera tutta la popolazione.
Il m ovim ento delle S .A .P . (S quadre di
A zione P atriottica) partito appunto dalla
R om agna, ha preso in questa regione
uno sviluppo travolgente: in R om agna
le S .A .P . sono veram ente un popolo in
arm i.
E m en tre il popolo rim agnolo com bat­
te n e lle borgate e n elle cam pagne, le
sue avanguardie partig ian e continuano a
sferrare colpi sem pre jiiù efficaci contro
le forze arm ate germ aniche, che ancora
p e r poco resistono su lla linea gotica. A l­
l ’im m in en te tracollo del fronte a p p en n i­
nico le forze p opolari d e ll’E m ilia e d e l­
la R om agna portano u n contributo deci­
sivo, im pedendo al nem ico nazista di a t­
tu are il suo piano di distruzione e di
d e p o rta zio n e in m assa.
A C astelm aggiore, grosso com une a 7
chilom etri da B ologna, dom enica 3 set­
tem bre, .400 m anifestanti, di cui la m età
donne, hanno m anifestato contro le de­
portazio n i ed i ra strella m en ti occupando
il M unicipio e distruggendo le liste dei
precettali e i ru o li d elle tasse.
A ll’in tervento di un plotone di 50 SS,
le S .A .P ., che proteggevano la m an ife ­
stazione, hanno risposto col fuoco: 8 SS
sono cadute, le a ltre fuggite.
Le S.A .P. hanno organizzato la difesa
del paese barricandolo e appostando d i­
verse m itra g liatrici. Il paese è rim asto
lungam ente presid iato dalle S .A .P . che
inq u ad ran o orm ai tu tti gli uom ini v alid i:
il ferm ento insu rrezio n ale aum enta tra
la popolazione decisa alla lo tta p e r la
difesa contro le rappresaglie, e si diffon­
de anche n ei paesi vicini.
D elle SS e dei fascisti nessuna notizia
dopo la d ura lezione inflitta loro d alle
nostre squadre.
M edicina. L ’odio sem pre p iù profondo
della popolazione contro i nazi-fascisti,
p red o n i e m assacratori, teneva già da
lungo tem po in agitazione la popolazione
di M edicina: ricordiam o, tra l ’altro , il
m agnifico sciopero delle m ondariso. D o ­
m enica 10 settem bre, tutta la popo lazio ­
n e si raccoglieva sulla piazza della c it­
tad in a, su invito del Com itato di A gita­
zione, p e r ascoltare il discorso di un n o ­
stro com pagno.
E n o rm i cartelloni con iscrizioni in n eg ­
gianti a ll’insu rrezio n e popolare, alle S.
A .P ., al C .d.L .N . ed ai P a rtig ia n i p ro v o ­
cano subito esplosioni di entusiasm o n e l­
la m assa: b attim an i, grida di evviva so t­
tolineano la loro app arizio n e. L’en tu sia ­
sm o p e rd u ra ed aum enta e soltanto dopo
lina decina di m in u ti il nostro com pagno
può com inciare il suo discorso, n el q u a ­
le dopo av er rico rd alo lo sciopero delle
m ondariso, p a rla d e ll’in su rrezio n e a rm a ­
ta p o p o lare e d e ll’u n io n e di tu tte le fo r­
ze n a zio n ali p e r la conquista d e ll’in d i­
pendenza e della dem ocrazia popolare.
T erm ina il suo discorso in vitando la
m assa a d istruggere il M unicipio e gli
a ltri uffici fascisti e, m en tre si acclam a
rip etu tam en te a l discorso, i giovani del
F ro n te della G ioventù, che avevano sfo n ­
dato le p o rte d el M unicipio, com inciano
a g ettare dalla finestra carte, re g istri e
scaffali. La m assa entusiasta acclam a e
com incia a fare u n falò di tu tto quello
che viene gettato fu o ri: u rla di gioia si
levano quando la ba n d ie ra della cosid­
detta re p u b b lica sociale ed il busto di
M ussolini vengono scaraventati nel fu o ­
co. Si grida da tu tte le p a rti: «S ono
vent’anni che soffriam o, che teniam o la
bocca ch iu sa; ora possiam o p a rla re ! A
m o rte i fascisti e i tedeschi! ».
N ei frattem p o le S .A .P . ed i G .A .P .
attaccano la caserm a della m iliz ia : tu tti
i m iliti fuggono e le squadre si im p a d ro ­
niscono di u n ricco bollino di arm i. L ’a r ­
rivo sulla piazza delie S quadre è sa lu ­
tato da nuovo entusiasm o e da una v i­
b ra n te m anifestazione di sim patia e di
so lid arie tà p e r i P a rtig ia n i.
La m assa si in colonna e form a un c o r­
teo che attraversa il paese cantando l ’I n ­
no di M am eli e di G arib ald i, « La G u a r­
dia R ossa » e la « B andiera R ossa » : nel
trag itto saltano fu o ri n a stri rossi che si
sventolano cantando. A rriv ati alla caser­
m a della m ilizia, si accende u n nuovo
falò. B isogna v edere com e persino delle
vecchie corrono a cercare i fiam m iferi
p e r far fuoco e quando qualcuno vuole
salvare qualche in d u m en to fascista, tutta
la m assa reagisce u rlan d o : « N on voglia­
mo sporcarci con q u esti vestiti lo rd i di
sangue ».
N uovo com izio e nuova sp edizione: si
va a ll’E salloria p e r b ru c ia re i ru o li d elle
tasse. L ’ufficio è ben b a rric ato , m a dopo
una m ezz’ora di d uro lavoro, una S .A .P.
riesce a passare e si fa l ’ultim o falò tra
le acclam azioni della popolazione. E ’ o r­
m ai m ezzogiorno e sem pre cantando la
m assa si scioglie, m en tre le S .A .P. raffo r­
zate da n um erosi n u c le i, che spontanea­
m ente si sono arm ati tira n d o fuori le
arm i che da lungo tem po avevano nasco­
ste, occupano la cittadina p e r rin tu zzare
eventuali azioni dei nazi-fascisti.
N ella stessa dom enica una m an ifesta­
zione analoga e b b e luogo a Castenaso;
discorsi, d istru zio n e degli uffici fascisti,
canti e fervido entusiasm o.
Insorgendo com patte, le popolazioni di
C astelm aggiore, M edicina e Castenaso
hanno indicato la via che le forze p o p o ­
lari debbono seguire per d ifen d ere se
stesse e i loro p ro p ri beni dalle ra p in e
e dai m assacri dei n azisti. Le lo ro azioni
hanno dim ostrato ancora una volta che
n ulla può o p p o rsi a ll’in su rre zio n e del
popolo.
che si stringe, che insorge ad abbattere
gli u ltim i p u n te lli della traballante p ri­
gione nazi-fascista, che instaura a forza
ili . popolo il nuovo ordine nazionale e
dem ocratico.
N o n è con la passiva attesa m iracolista,
m a è m o ltiplicando, allargando, coordi­
nando queste lotte, d i cui, da un capo
all'altro delT Ila lia occupata, le popola­
zio n i em iliane ed i ferro vieri piem o n tesi
ci danno l ’esem pio, che si inizia, si c o m ­
batte e si vinco la battaglia d e ll’in su rre ­
zio n e nazionale. T u tto il popolo in lo t­
ta, tu tto il popolo in a rm i, oggi, attorno
alle avanguardie eroiche che da un a n ­
no conducono la guerra contro i predoni
nazi-fascisti, e la guerra sarà vinta dagli
Italiani, sarà vinta per l ’Italia!
Con le agitazioni e gli scioperi la classe
operaia guida la lotta delle masse popolari
M entre i fe rro v ie ri piem o n tesi si sono
m essi, con lo sciopero iniziato il 10 set­
tem bre, a ll’avanguardia d e ll’in su rre z io ­
ne, la classe operaia p re p ara , in tu tte le
regioni ancora occupate dal nem ico, l ’u l­
tim a 'b a tta g lia insu rrezio n ale guidando
alla lotta le m asse pop o lari d elle città e.
d elle cam pagne.
Con l’azione contro il terrore
T o rin o . Le agitazioni co ntinuano in
tu tte le fab b rich e e le ferm ate di lavoro
si susseguono sem pre p iù freq u e n ti. A lla
lotta p e r gli a n tic ip i e contro il lavoro
a cottim o si collega la lotta che il p ro ­
letariato to rin ese sostiene contro il te r­
ro re e le dep o rtazio n i, le d im ostrazioni
V- quale la ferm ata di lavoro p e r la l i ­
berazione di P a rig i — con le q u a li la
classe o p e raia dà prova della sua alta
coscienza di classe nazionale di classe
lib e ra tric e di tutta la N azione.
In risposta alla fucilazione di sei P a r ­
tigiani, avvenuta il 31 agosto, il C om i­
tato d ’A gitazione d el com plesso Fiat
p rendeva l ’in iziativa di u n a ferm ata di
lavoro per il giorno seguente.
La m anifestazione riu sc ì nel m odo più
co m pleto: dalle 12,30 alle 13,15 il sile n ­
zio »regnò assoluto in tutte le fab b ric h e
d ella Fiat, gli operai sostavano com m ossi
davanti alle m acchine ferm e celebrando
il m artirio d elle avanguardie eroiche.
A lia M ira fiori, p er. o n o rare la m em o­
ria di due o p erai fu c ilati dagli assassini
n azisti, veniva esposta una corona di fiori
rossi con u n nastro tric o lo re a b b ru n ato ,
m entre le m aestranze organizzavano una
colletta p e r v en ire in aiuto alle fam iglie
d elle vittim e.
Così ancora una volta, il p ro letaria to
d elle grandi fa b b ric h e to rin esi in d ic a a
tutto il popolo la via d ella lo tta contro
la ferocia e la ra b b ia nazi-fasciste.
La lotta per gli anticipi
In tu tti i c en tri in d u stria li, in tutte le
reg io n i d e ll’Italia ancora occupata, la
classe o p e raia è in ferm en to p e r ottenere
un anticipo che le p erm etta di affrontare
questo p e riodo di incerto lavoro e di fa ­
voloso aum ento dei p rezzi. E ’ una prova
m inim a di solidarietà nazionale che la
classe o p e raia esige dagli in d u stria li, in
questo m om ento in cui tu tte le classi e
Con l’ U .R .S .S .p e r la vittoria e per la libertà!
L ’offensiva generale delle N a zio n i U n i­
te si sviluppa con ritm o in ca lza n te : non
un m in u to di respiro vien e accordato a l­
le ardiate naziste in ritirala e in rotta.
H i t le r ,- il profeta della guerra lam po,
cerca n e l sesto anno d i guerra d i conso­
lidare i fro n ti per una guerra d i po si­
zio n e ; ma l ’A rm ata Rossa e gli E serciti
A llea ti hanno iniziato u n ’offensiva che
non si arresterà prim a della capitolazio­
ne della G erm ania nazista. D ’altra par­
te, per contro loro, i generali prussiani
capitolano sem pre più num erosi. 450.000
sono i tedeschi che alla guerra nazista
hanno p referito la resa agli eserciti an­
glo-am ericani, mentre, in tre m esi di
guerra, altri 300.000 capitolano di fr o n ­
te a ll’Arm ata Rossa.
Il R eich perde intanto, uno dopo l ’al­
tro, lu tti i satelliti; le cricche d e i v e n ­
d u ti à H itle r vengono travolte dalla p o ­
tenza m ilitare d e ll’A rm ata Rossa e d e l­
la ferm a politica d e ll’U nione Sovietica,
presidio della libertà d ei popoli. N uove
energie suscita n e i p opoli così a lungo
incatenati al carro germ anico, la forza
liberatrice d e ll’U R SS: l ’esercito rum eno
com batte con nuovo ardore, accanto al­
l ’Armata. R ossa, m en tre l ’insurrezione
divam pa sem pre p iù violenta in tu tti i
paesi ancora occupati. L e arm ate della
liberazione d el popolo greco e cecoslo­
vacco si affiancano oggi al glorioso eser­
cito popolare di T ito .
A l R eich è rim asta soltanto l ’U ngheria,
l'U n g h e ria d ei m agnati e d e i traditori
d el p opolo; ma anche questa piccola cric­
ca, personalm ente legata al nazism o dal
com une ed im m in e n te destino, è c o n ti­
nua m en te travagliata da sem pre nuove
crisi.
Così H itle r e la G erm ania nazista sono
rim asti soli di fro n te a tu tti i popoli, d e ­
cisi a cancellare dalle faccia della terra
l ’ignom inia e la barbarie del regim e h i­
tleriano.
A lla testa della lotta decisiva è l ’U n io ­
ne S o vietica; dopo aver indicato a Stalingrddo la via della vittoria, l ’U R SS
guida oggi tu tte le N a zio n i U nite nel
consolidam ento politico d elle vitto rie
conseguite e alla liberazione delle en er­
gie dem ocratiche d ei p o p o li fin q u i o p ­
pressi.
Invano la cricca che si riuniva intorno
a F ilov ha tentato di ostacolare l ’azione
liberatrice d e ll’U nione S o v ie tic a : p o n e n ­
do la co n d izio n e della guerra alla G er­
m ania la d iplom azia sovietica ha sbaraz­
zato il popolo bulgaro da un governo
che voleva ancora ostacolare il libero
svilu p p o dem ocratico e la decisa volontà
di lottare accanto all’U R SS contro il n e ­
m ico nazista.
A nclìe il governò em igrato d e i baroni
polacchi voleva ostacolare la volontà d e­
mocratica e filo sovietica d e l popolo, v o ­
leva fare d e ll’insurrezione d i Varsavia
uno stru m en to della sua politica d i clas­
se. Ma l ’U R SS ha fatto fa llire i piani dei
reazionari e oggi, il popolo di Varsavia,
aiutato in arm i e in v iv eri dagli aerei
sovietici, com batte la stessa battaglia d e l­
l ’A rm ata R o ssa : la battaglia per la lib e ­
razione di Varsavia e della P olonia.
Così, l ’U nione Sovietica spazza dal
cam m ino progressivo dei p o p o li gli osta­
coli che vorrebbero trattenerne la m ar­
cia progressiva; così l ’U nione Sovietica
guida le N a zio n i U nite alla vittoria lib e ­
ratrici d ei pop o li.
Democrazia vuol dire libera decisione
popolare, elezione d i tu tti coloro che
hanno p osti d i responsabilità governa­
tiva; vuol dire controllo largo e c o n ti­
nuo delle masse popolari su tu tto il f u n ­
zionam ento d ello Stato; v u o l dire che
il popolo attraverso le sue assem blee e
ai su o i delegati si governa senza gerarchi
e senza im p o sizio n i arbitrarie da ll’alto.
Sabotate la produzione
per la guerra nazista !
Si sabotano le a u to m o b ili m ettendo
chicchi di grano, vernice, ceralacca o
zucchero n el serbatoio d ella benzina.
M ettete tru cio li o lim a tu ra di ferro
nei m o to ri elettrici.
tu tti i ceti debbono riu n irs i n ella lolla
contro il nem ico conm une.
G enova. A lla San G iorgio una ra p p re ­
sentanza operaia si era recata, fin dal
giugno, in d irezione p e r chiedere l ’a n ti­
cipo d i q u a ttro m ensilità e l ’a bolizione
d el lavoro a cottim o o , quanto m eno, la
rev isio n e dei m in im i. N onostante le m a ­
n o v re della d irezio n e e le solite scuse
sulla cosidetta m ancanza di fo n d i, la
m assa operaia finiva p e r o tte n e re che il
m inim o di cottim o fosse fissato a ll’80 %
della paga o p e raia. M a la direzio n e non
voleva concedere l ’anticipo e p retendeva
di trattare con la cosidelta com m issione
fascista. Di fro n te a questa m anovra, d e ­
gna di essere denunciata al T rib u n a le
del P o p o lo , la m assa o p e ra ia a b b an d o ­
nava, il 30 agosto, il lavoro e costringeva
Ja d irez io n e a rin u n c ia re alla sua cònim issione.
L ’agitazione continua fino alla conces­
sione d e ll’an ticip o .
M ilano. A nche a M ilano si fa sem pre
p iù vasta e pro fo n d a l ’agitazione delle
m aestranze che, guidate dai lo ro C om i­
tali di A gitazione, lottano per le seguenti
riven d icazio n i :
1) in d e n n ità di L. 5.000 eguale p e r
tu tti, uom ini e donne, p iù L. 500 p e r
ogni persona a carico;
2) scarpe e vestiario a prezzi • a d e ­
guati a i sa la ri;
3) co pertura e cam ere d ’à ria p e r b i ­
ciclette;
4) aum ento d elle razioni a lim en tari
e specialm ente d ei grassi;
_ 5) consegna anticip ata dei generi a li­
m entari p e r sostenere le e v en tu ali c o n ­
seguenze d ella g u e rra ;
6) d istrib u z io n e sollecita del carb o ­
ne p e r l ’in v e rn o ;
¡1) assicurazione di in co lu m ità in
caso di in c u rsio n i;
8) ^cessazione di ogni persecuzione e
d elle dep o rtazio n i.
La classe operaia m ilanese è decisa a
lo ttare fino alla soddisfazione d elle sue
riv en d icazio n i, è decisa è a lo tta re con­
tro le m anovre e òontro le m inacele d e ­
gli in d u stria li che collaborano col n e m i­
co nazista e tei trin ceran o dietro di esso.
R ico rd iam o tra gli a ltri il sig. B orlòtti
che da tem po si oppone ad ogni m ig lio ­
ram en to salariale, sotto il pretesto della
m ancanza di fondi. G li o p e rai decisero
di risp o n d erg li facendo una colletta « c re ­
dendo o p p o rtu n o di p o rtare tutto l ’aiuto
possibile al loro caro padrone, o n d e e v i­
targ li u n ev en tu ale fa llim e n to , ossia per
aiutarlo a conservare m eglio i suoi ca\ p i t a l i .. . ». La colletta e b b e grande suc­
cesso e si raccolsero gettoni telefonici,
tran v iari e fran c o b o lli, nonché certi tagl ¡andini del D opolavoro stesso della
D itta.
T o rin o . Il p ro letaria to torinese sa che
attraverso la con tin u a agitazione econo­
m ica e politica si conquistano m ig lio ri
condizioni di vita e si p re p ara n o le con­
dizioni p e r la v itto ria d ella decisiva b a t­
taglia insurrezionale.
N el com plesso Fiat l ’agitazione p e r gli
a n ticip i continuava da p iù m esi e si col­
legava alla richiesta di abolizione dei
co ltim i. V arie volte la d irezio n e aveva
tentato di far d e sistere gli o p e rai dalla
loro agitazione offrendo dei p re stiti esi­
gui da rim b o rsarsi ratealm en te a p a rtire
dal p rim o m ese. Il C om itato d ’agitazione
tenne ferm a la rivendicazione p e r un
adeguato an ticip o che non doveva essere
in ferio re all 5.000 lire , m inim o assoluto
considerando l ’a ttu a le livello dei prezzi.
Soltanto in data 15 settem bre, la d ire ­
zione concesse u n prem io stra o rd in a rio
di caro vita, il cui am m ontare è però
ancora insufficiente; in fatti esso a m m o n ­
ta a L. 3.000 p e r ógni capo fam iglia,
2.000 per gli scapoli e 1.000 p e r i gió­
vani. L ’agitazione continua p e r o tte n e re
un co n trib u to settim anale fisso di caro
vita n ella m isura di L. 600 e la d is tri­
buzione di generi a lim en tari di p rim is­
sim a necessità.
La lotta e la v itto ria degli o p erai della
Fiat hanno consentito agli o p e rai, in
m olte fab b rich e di m in o re im p o rtan za,
di far valere le loro riv en d ica z io n i:
A lla F ilp di R ivoli le m aestranze h a n ­
no o tte n u to , oltre al pagam ento della se­
conda rata delle 192 o re , un p restito a n a ­
logo a quello concesso dalla Fiat.
A lla Cantamessa sono state concesse
200 ore di paga.
A lla T rib u rzio gli o p erai hanno o tte ­
nuto 140 ore.
A lla B atta g lio n i 96 o re più 14 m etri
di tela.
A lla Troglia si sono o tte n u te 96 o re
ed un chilo d i riso.
In o ltre alla R a se tti, alla C inat, alla
E lli Z e rzo n i, alla B arbero ed a ltre fa b ­
b rich e , sono state concesse le 192 o re e
q u alch e p re stito , p erò ancora irriso rio .
L ’ag itazione oontinua a\V A eronautica,
a lla M anuifattura tabacchi, dove le m ae­
stranze hanno appoggiato le loro riv e n ­
dicazioni con u n a ferm ata di lavoro.
Esigiamo che gli allarmi
siano dati in tempo
I nazisti sono resp o n sab ili del num ero
sem pre crescente d i o p erai che cadono
vittim o dei bom bardam enti a e re i: sono
i tedeschi che attraggono sulle n o stre c it­
tà i bom bardam enti a erei concentrando
in esse com andi e d epositi p e r la guerra
n azista; sono i tedeschi che rita rd an o i
segnali d ’a lla rm e o non li danno a d d i­
rittu ra p e r guadagnare qualche ora d i la ­
voro p e r la p ro d u zio n e bellica.
D opo l ’eccidio d ei 500 o p e ra i di Dalm ine, si sono freq u e n tem e n te rip e tu ti i
casi d i o p e rai sorpresi al lo ro posto di
lavoro d alle bom be, perchè una ■colata
di acciaio o d il collaudo di u n m otore
interessava ai tedeschi p iù d e lla vita dei
nostri o p e rai.
A V enezia, p erchè non venne dato il
segnalo d ’a llarm e m olti cittad in i rim a ­
sero vittim e di u n ’azione aerea da p a rte
di a lcu n i apparecchi che, m en tre in se­
guivano m as nem ici, furono provocati
d a l tiro d lela contraerea nazista. D el r e ­
sto o gni m ilanese, o g n i torinese, come
o gni cittadino d e ll’Ita lia occupata ha a v u ­
to m odo di constatare la tem pestività d e ­
gli alla rm i a ere i.
N oi d obbiam o lo tta re p e r d ifen d e re la
n o stra vita dai bom b ard am en ti che l ’oc­
cupante tira su di noi ; è necessario q u in ­
d i lo tta re p erch è l ’al]arm e venga dato in
etm po e p erchè rifu g i sicuri siano a d i­
sposizione d ella popolazione e n o n siano
riserv ati a i nem ici del nostro popolo.
A ppena u n a eroplano si fa se n tire —
e a questo scopo u n servizio di guardia
deve essere stabilito in o gni officina —
dobbiam o ab b an d o n a re il lav o ro ; e a b ­
b a n donerem o il lavoro anche a l segnale
d el « piccolo a llarm e » p erchè anche un
apparecchio isolato può causare vittim e
in n o ce n ti.
G li operai d e lle A cciaierie, d ella Mirafiori e d e lla L ingotto ci h anno indicato
la via da seguire.
Ma non basta a b b an d o n are il lavoro
d u ra n te gli a lla rm i; non debbono ric a ­
dere su di noi le conseguenze della g u e r­
ra nazista! L e o re di a llarm e ci devono
essere reg o larm en te pagate p erch è — co­
m e giustam ente d ice il « P ugno » di T o ­
rin o — la classe o p eraia deve e sig ere che
questo nuovo danno non le venga accol­
lato e che le o re di inazione forzala v e n ­
gano pagate scontandole su i grossi b e n e ­
fici d elle o rd in az io n i d i guerra.
<= * *
Ma non sono soltanto le grandi città
o p e raie a scendere in lotta contro l ’oc­
cu p an te: da tu tte le re g io n i, dà tu tte lo
località ci giungono continuam ente n o ­
tizie di agitazioni, o d i v ittoriose a g ita ­
zioni !
E non com battono solo gli operai dei
grandi com plessi in d u stria li, che n e l n u ­
m ero, nella com pattezza e nella tra d iz io ­
ne di lotta trovano la loro fo rza : com ­
battono anche le don n e, i giovani, com ­
battono n e lle piccole officine iso late n e l­
le cam pagne e vogliam o, a questo p ro ­
posito, rico rd a re le o p e raie d e lle F ila n ­
de di C astelnuovo (V erona).
D opo d u e m esi di sospensione d el la ­
voro, esse si sono rifiu tate di presentarsi
se p rim a n o n ottenevano soddisfazione
alle loro rivendicazioni. La bassa viltà
dei p ro p rie ta ri h a chiam ato soldati g e r­
m anici contro le donne in d ifese, m a esse
n o n cedettero e i nazi-fascisti dovettero
rito rn a rse n e con le pive nel sacco. Le
o p eraie rip resero il lavoro dopo aver o t­
tenuto com pleta soddisfazione su tu tte le
rivendicazioni sa lariali e an n o n arie.
Cosi, la classe o p e raia lottando per
con q u istare d e lle condizioni di vita m e ­
no in so p p o rtab ili e p e r d ifen d e re la p ro ­
p ria esistenza dal terro re nazista e d alle
conseguenze d ella guerra che i nazi-fa­
scisti hanno voluta, d ifende tu tto il p o ­
polo dalla b ru talità e dalla ferocia d e i­
occupante e guida tu tte le forze d e lla N a­
zione alla decisiva b attaglia in su rre z io ­
n ale, di cui essa form erà la vittoriosa
avanguardia.
I NOSTRI CADUTI
E rnst T haclm ann, il capo del P a rtito
C om unista T edesco il d irig e n te am ato
dai p ro letari germ anici, è stato ucciso
barbaram ente n el cam po di co n cen tra­
m ento nel q u ale languiva dopo u n d ici
anni di prig io n ia.
Joze Srebrnic, m em bro d el C onsiglio
della L iberazione del popolo sloveno, è
m o rto !
Inseguito dagli sgherri n azisti, si get­
tava n e ll’lsonzo. P referiv a annegate piuttoso che ab bandonare le a rm i che lo tra ­
scinavano al fondo.
S rebrnic era m em bro del P a rtito Co­
m unista Italiano d alla fondazione, fu n o ­
stro delegato a l V Congresso d e ll’In te r­
nazionale C om unista e dep u tato c o m u n i­
sta al P arlam ento Italian o . V enne q u in ­
di confinato lu n g h i a n n i.
Sem pre alla testa della lotta p ro letaria ,
accorse — ap p en a lib e ro — tra il popolo
goriziano che amava e che lo am ava. Con
esso divise — benché sessantenne — le
fatiche e i rischi della lotta arm ata.
La sua m em oria è un in citam ento a
lo tta re ; la sua m em oria è un pegno per
l ’u n io n e d el popolo italiano e del popolo
sloveno !
G loria eterna ai nostri ero i!
M orte all’assassino tedesco!
Partigiani contro l ’aviazione nazista
Q uando per qualche settim ana gli a p ­
parecchi n azisti si sono accaniti ogni
giorno a visitare i paesi lib e rati della
V alle del Po p e r gettarvi spezzoni e m i­
trag liare, i n o stri G a rib ald in i erano fu ­
rio si. N on perch è facessero m olto d a n ­
no, o ltre che in cen d iar b aite e sciupar
m a te ria le ; m a vederseli lì, a tiro , sentir
la m ano o o rrere alle m anette d ella m i­
trag li c rico rd a rsi che è ... pro ib ito spa­
ra re p e r risp arm io di m unizioni!
Ed erano i G a rib ald in i della P rim a
D ivisione P ie m o n te che in successivi a t­
tacchi al cam po di M oretta d istruggeva­
no o ltre cinquanta apparecchi!
In questi giorni giungono notizie di
una specie d i... offensiva antiaerea dei
nostri P a rtig ia n i. Il 26 agosto una S.À .P.
m ilanese ha fatto irru zio n e n e ll’a e ro p o r­
to « F o rla n in i ». N elle aviorim esse erano
p ro n ti tre caccia; i P a trio ti ne hanno
asportalo i congegni p iù delicati, poi
hanno sabotato e d istru tto lutto il pos­
sib ile ; fino le attrezzature e stern e di
guida sono state fracassate.
Il prim o settem bre u n a p attuglia del
D istaccam ento G aribaldino « A ristide »
h a attaccato di sorpresa l ’aero p o rto di
C orreggio (R eggio E m ilia ); le sen tin elle
al cam po e quelle alle aviorim esse sono
state sopraffatte, il p resid io è fuggito la ­
sciando sul terre n o due m o rti e n u m e ­
rosi fe riti. I G a rib a ld in i hanno d istru t­
to, in ce n d ian d o li, d u e caccia germ anici,
hanno dato fuoco agli im p ia n ti del cam ­
po e al deposito di carb u ran te. D ue ca­
m ion e le postazioni di due m itra g liere
an tiaeree, che non si potevano asportare,
sono state d istru tte . M itrag liatrici, m itra ,
m u n iz io n i e m ate ria le vario è stato cat­
tu rato .
Il giorno 5 settem bre l ’officina di V a­
rano B orghi (V arese) ha ricevuto la v i­
sita dei P a rtig ia n i. N um erose fusoliere
in ap p restam ento sono stale d istru tte, m a­
te ria le e carb u ra n te d istru tti, a ltro m a ­
teriale ricu p erato p e r uso patrio ttico .
P iù gli apparecchi diventano preziosi
p e r il nem ico, p iù i colpi piovono fitti;
il bilancio di questi dieci giorni ci dice
quanto possono fare i P a trio ti che san­
no scegliere i loro o b iettiv i ed operare
con audacia.
Anche i tedeschi si arrendono
N el N ovarese 27 tedeschi si sono a r ­
resi con arm am ento pesante e leggero ai
G a rib a ld in i della D ivisione cc V alsesia » ;
in V alle di Susa 250 S.S. ita lia n e si sono
arrese benché com andate da ufficiali te ­
d e sc h i; n el Bergam asco 30 S.S. tedesche
hanno ceduto le arm i e sono state lib e ­
ra te soltanto dai rin fo rzi sopravvenuti.
Sono episodi di questi u ltim i gio rn i, so­
no a novità » che caratterizzano la situ a ­
zione. Il nem ico stam bura nella sua p ro ­
paganda gli esem pi di B rest e di SaintM alo, m a è chiaro che non tu tti i te ­
deschi sono decisi al su ic id io ; qualche
capo c rim in a le che sa che pagherà per i
suoi d e litti riesce ancora a far tenere
fino a ll ’ultim o, m a i soldati tedeschi non
sono p iù q u e lli di u n tem po.
In tan to i p rig io n ie ri a rru o la ti n e ll’esercilo tedesco si squagliano sem pre più
ra p id a m e n te, i colpi e la propaganda fa n ­
no il loro effetto. M olti passano tra i
P a rtig ia n i e si m ostrano valorosissim i.
U na d elle p iù audaci azioni su ll’a u to ­
strada T orino-M ilano è stata condotta con
il concorso di u n sottufficiale polacco in
divisa nazista. Ai cam erati tedeschi è ca­
pitata la sorpresa di vedersi p o rta r via...
p ro p rio dopo av er fatto tanto di regolare
saluto a ll’H e rr Feldw ebel!
Intensa attività partigiano nel Veneto
Le no tizie che giungono dal V eneto
dicono ogni giorno come le form azioni
p a rtig ian e si accrescano e si consolidino
e com e esse conducano una decisa offen­
siva contro il nem ico. L e B rigate G a ri­
baldi F riuli, N in o N a n n e tti e G arem i si
sono trasform ate in D ivisioni. La N ino
N an n etti conta o rm ai sei B rig ate e con­
tro lla u n a vastissim a zona. Il m ovim ento
d elle S.A tP. va estendendosi ra p id a m e n ­
Amministrazioni popolari
Nelle, vallate p iem o n te si liberate dai
G aribaldini si sono orm ai costituite n u ­
m erose le G iunte C om unali P opolari che
svolgono u n ’intensa attività per l ’a m m i­
nistrazione d ei paesi e per la m o b ilita ­
zio n e popolare iti sostegno della guerra
partigiana. O rm ai il m o v im en to per il
rin n o va m en to della vita com unale ha ac­
quistato un carattere popolare e d e m o ­
cratico che dim ostra com e la m ig lio r
scuola per la riorganizzazione e la rico ­
stru zio n e d el paese sia la libertà. N on
si tratta p iù sem p licem en te d i e p u raz io n e
n e i c o n fro n ti d ei traditori e della loro
sostituzione con P atrioti d i sincera fede
antifascista; si tratta di una differente
costituzione, .degli -organi am m inistrativi..
C om e potrebbe u n podestà, fosse pure
l ’elem en to m ig lio re del paese, arrivare
dappertutto, capire tu tti i p ro b le m i, co­
m e potrebbero tu tti avere fiducia n elle
sue capacità, essere sicuri che il potere
n o n gli dà alla testa? A ltra costi è in ­
vece con le G iunte P opolari; esse non
solo sorgono com e organi collegiale, n ei
quali sono rappresentate tu tte le forze
p iù attive d el paese, m a fu n zio n a n o in
m o d o che il p iù gran n um ero d ei citta­
d in i sia chiam ato a lavorare e a c ontrol­
lare n e ll’interesse d i ognuno.
I n q u esti giorni la G iunta P opolare di
X, com posta d i 5 m e m b ri, ha organizzato
il suo lavoro in m odo che ogni m em bro
diriga una C om m issione incaricata d i una
particolare branca d i attività. Sono sorte
così le C om m issioni per l ’a m m in istra zio ­
ne, per le im p o ste, p e r l ’assistenza e l ’i ­
giene e per i p ro b le m i riguardanti gli
sfollati. M entre quasi quotidianam ente si
riuniscono i cin q u e responsabili, p e rio d i­
cam ente si tengono riu n io n i d i tu tti i
partecipi d elle varie com m issioni per esa­
m inare l ’im postazione generale d el la­
voro.
A lla prim a riu n io n e d ei trenta colla­
boratori si è discusso l ’im portante p ro ­
blem a d e ll’approvvigionam ento d i grano
e di granturco, ostacolato dal blocco che
tentano di im porre i nazi-fascisti. A lla
riu n io n e sono interven u to il rappresen­
tante d e l C om itato di L iberazione N a zio ­
nale della vallata e il rappresentante d e l­
la D ivisione G aribaldi operante nella zo ­
na. D opo am pie discussione, assicurando
l ’appoggio d ei V olontari della L ibertà
per i trasporti e studiata la collaborazio­
ne con i c o m u n i vicin io ri, la questione
d e ll’approvvigionam ento è stata risolta.
S i e p o i a d d ive n u ti alla n o m in a d i un
nuovo esattore, di provata onestà, e si è
stabilito quali im poste dovessero essere
p ercepite. L ’im posta sui celibi è stata d i­
chiarala abolita, com e im posta fascista.
Prese altre d eliberazioni d i indole g ene­
rale e trattalo del lavoro da svolgersi, la
riu n io n e si è sciolta. Sta ora alle singole
C o m m issio n i il lavoro specifico per i d i­
versi ram i.
A sottolineare il caratetre d e l nuovo
M unicipio si è stabilito che p rossim am en­
te la G iunta renderà conto in pubblico
co m izio a tutta la popolazione, riunita
sulla piazza del paese, d el suo operato e
d ei suoi progetti.
I n paese si « pubblica » intanto un
giornale m urale, iniziatosi a cura del C o­
m ando d el D istaccam ento G aribaldino
che vi ha sede. N e i suoi articoli si trat­
tano, oltre che i p ro b le m i p o litici ge­
nerali e le q u estio n i partigiane anche ar­
go m en ti interessanti la vita locale.
N o n è questo che u n esem pio ;, nelle
vallate tu tti i c o m u n i stanno organizzan­
dosi alla stessa m aniera, in fraterna c o l­
laborazione con i P artigiani. Q uesti pae­
si sparsi per i m o n ti d iventano così scuo­
le d i dem ocrazia e d i fraternità nazio­
nale. I contadini, i m ontanari im parano
dagli operai d i T orino, gli operai, che
vivo n o n ei paesi liberati e com battono
fianco a fianco coi figli p iù audaci d elle
nostre m ontagne, im parano a vedere nel
contadino, il com pagno, ad apprezzarne
le qualità, a conoscerne la vita di sacri­
fici e rin u n cie. Con loro sono studenti,
professionisti, gli in te lle ttu a li locali o i
V olontari accorsi dalle città. T u tti si
sentono u n iti, com battono coti la visione
della pianura in cui presto scenderanno,
della grande città che li vedrà liberatori,
m a la cortezza di com battere la buona
battaglia è cento v o lte accresciuta da quel
p ezzo d i Italia libera, di Italia d i popolo
che hanno alle spalle. L iberata, protetta
da loro.
Il Governo dem ocratico nazionale
conferisce poteri di Governo al Comi­
tato di Liberaz. Naz. per l’Alta Italia
Il G overno Italian o riconosce com e
A u to rità co o rd in atrice di tu tte le attiv ità
d ella resistenza il C om itato di L ib e ra ­
zione d e ll’Ita lia S etten trio n ale. In c o n ­
seguenza, il C om itato stesso è a u to riz ­
zato ad em an are tu tte le istru z io n i e gli
o rd in i che serviranno a d isc ip lin are la
resisten za in tutto il Paese, u n ifo rm a re
i c riteri e le d irettiv e che, tenuto conto
d e lle diverse situazioni locali, p arran n o
più o p p o rtu n e d isp o rre i soccorsi, c u ­
ra rn e la m ig lio re d istrib u z io n e, sta b ilire
i collegam enti, p otenziare l ’azione dei
P a trio ti.
M an m ano che le tru p p e lib e ra tric i
avanzano, il C om itato di L ib erazio n e è
autorizzato ad ap p lic are le leggi d i tu tta
a u to rità in ra p p o rto alla resistenza ed a
p rovvedere a lla disciplina, a ll’o rd in e ed
al soccorso d e lle p opolazioni n e lle zone
im pegnato da operazioni b ellich e sino a
quando non sarà dato sta b ilire, con i C o­
m andi A lleati e con le leg ittim e A utorità
Italian e il contatto. Il G overno Italiano
fa appello a l patrio ttism o della p o p o la ­
zione d e ll’Ita lia S etten trio n ale p erchè nel
provvedere a m ettere in p ratica le is tru ­
zioni che m an m ano saranno em anate
dal Com itato di L iberazione, diano la
m assim a collaborazione ad esso.
Ivanoe B o n o m i
R om a, il 26 agosto 1944.
Rettifica
« La C om pagna », giornale d elle « D o n ­
n e socialiste d e l P iem o n te », n e l suo u l ­
tim o n um ero scrive che B orsani è fu g ­
gito dalla trib u n a dove teneva la sua con­
clone a i fascisti to rin esi p e r u n equivoco.
La bo m b a che lo ha terro rizzato e che
ha terrorizzato i re p u b b lic h in i che se la
sono tanto ra p id a m e n te squagliata, non
sarebbe stata che una scatola di lam p i al
m agnesio, dim enticata da u n fotografo!
Siam o in grado di rettificare l ’in fo r­
m azione del g iornale d elle d o n n e socia­
liste piem o n tesi! Il C om ando d elle B ri­
gate G a rib ald i ci fa sapere che 1 bom be
c’erano ed erano due. B om be a scoppio
rita rd a to , poten ti e capaci di spedire B o r­
sani e tu tti i gerarchi che gli facevano
corona. Sono state poste sotto il podio
della guardatissim a piazza San C arlo da
uom in i dei gloriosissim i G .A .P . di T o ­
rin o , quegli stessi che nei giorni p re ce ­
d enti e successivi hanno liq u id a to ted e ­
schi, fascisti e persino leg io n ari di Lavai
appena g iunti in fuga d a lla F ra n c ia . Il
fotografo c’en tra p u rtro p p o , m a n o n con
la scatola d ei lam p i di m agnesio a m ez­
zogiorno. U n fotografo è incespicato, è
caduto ed ha visto le bo m b e cin q u e m i­
n u ti p rim a che scoppiassero. Ecco la sto ­
ria vera della fuga.
U n u ltim o p a rtic o la re : n e lla piazza
vuota u n uom o con le m ani in tasca si
è attard ato a lcu n i m in u ti, h a sorriso alla
fuga pazza, h a scosso la testa a tu tti quei
colpi di m itra sparati a casaccio dalla
te nella p ian u ra e nei centri u rb a n i; si è
costituita la B rigata G arib ald i Padova i
cui distaccam enti si sono p iù volte d i­
stin ti in azioni contro i tra d ito ri e con­
tro i tedeschi.
Solo negli u ltim i giorni si hanno n o ­
tizie di un attacco d ei G a rib ald in i della
D ivisione G arem i che hanno inflitto gra­
vi p e rd ite ai tedeschi ed ai fascisti che
hanno abban d o n ato sul cam po, n ella zo­
na di V aldagno, 170 m o rti. La D ivisione
F riuli in un solo com battim ento accani­
tissim o uccideva 140 nem ici, m en tre u n
suo D istaccam ente, il M atteotti (B rigata
G arib ald i « T agliam ento ») in u n ’im b o ­
scata successiva m etteva in fuga i fascisti
e ne distruggeva alcuni re p a rti, cosicché
rim anevano m o rti 80 uom ini d ella guar­
dia rep u b b lican a.
Le zone lib e rate vanno estendendosi
continuam ente. N ella C arnia, una zona
ricca e popolosa, com prendente decine e
decine d i centri p e r u n com plesso di
o ltre centom ila a b ita n ti è orm ai lib era
e saldam ente pre sid ia la dalle B rigate G a­
rib ald in e. N ei villaggi si sono costituite
orm ai num erose le G iunte P o p o la ri e la
popolazione dà il suo appoggio e n tu sia ­
stico alla guerra lib e ratrice .
Ad X si è tenuta n e l teatrin o u n ’Assem ­
b lea p o p o lare che ha deciso p e r accla­
m azione, fra l ’entusiasm o dei p resen ti,
la costituzione di una guardia p o p o lare
p e r la difesa contro i ten tativ i fascisti e
tedeschi. Le S q u ad re locali operano in
ogni villaggio in stretta collaborazione
con i C om andi d elle B rig ale e d asso l­
vono, con discip lin a e d a b ilità , i p rin ­
cipali com piti di p resid io .
A contatto con le forze jugoslave del
M aresciallo T ito o p e ra, o ltre la B rigata
T rieste, una nuova B rigata G a rib ald in a ,
la N aitsone. La via d ella ritira ta verso
il sem pre m eno grande R eich , che i te ­
deschi stanno studiando, d iv en ta sem pre
più difficile: i P a rtig ia n i d el V eneto sta n ­
no dando dei seri fastidi alle tru p p e naziste e si p rep aran o a darne dei più seri
n e lle prossim e settim ane.
brig ata n e ra che si sbandava p e r tu tte le
p o ssib ili vie late ra li ed ha alzato le sp al­
le seccato. « Sarà p e r u n ’altra volta » ha
detto. E ra un G arib ald in o dei G .A .P .,
che aveva voluto re n d ersi conto d e ll’a ­
zione.
Dal manifesto ai ferrovieri del Com.
di Lib. Naz. per l’Alta Italia
M A C C H IN IS T I!
... P articolarm ente esposti al rischio di
guerra, V abbandono im m e d ia to e d e fin i­
tivo del lavoro è, per v o iy n o n solo q u e ­
stione d i onore e d i dovere nazio n a le,
ma è una qu estio n e d i vita o d i m orte.
Cessate o v u n q u e ed im m ed ia ta m en te il
lavoro... raggiungete le fo rm a zio n i par­
tig ia n e ; p o tete contare fin d ’ora, per voi
e p e r le vostre fa m ig lie , sulla concreta
solidarietà e su ll’appoggio m ateriale,
n o n solo d elle vostre organizzazioni, ma
anche d e l C om itato d i L ib era zio n e N a ­
zionale per l ’A lta Italia, rappresentante
d e l G overno dem ocratico italiano,
F E R R O V IE R I!
E ’ l ’ora della decisione, è l ’ora della
lotta...
F errovieri, in lotta per l ’insurrezione
nazionale vittoriosa!
Cosa e’ il riformismo?
R iform ism o viene da « r if o r m e » ; e r i ­
form isti si chiam arono, in seno ai vecchi
P a rtiti socialisti, q u a n ti cercavano di jiersuadere gli o p e rai che la via giusta non
è q uqella della lo tta di classe riv o lu z io ­
n a ria , che conduce a lP ab b attim en to del
capitalism o e a ll ’in stau ra zio n e d i una
società senza sfru ttato ri n è sfru ttati ; ma
bensì quella della collaborazione di clas­
se con la « p ro p ria » borg h esia p e r o tte ­
n e re sem plicem ente d elle rifo rm e da a t­
tu arsi in seno e n e ll’am bito della società
capitalistica stessa.
P u r pro clam an d o si socialisti a paro le,
i rifo rm isti, rinunziavano e rin u n zian o
così, di fatto , agli id ea li e a g li o b b iettivi
socialist d ella classe o p eraia. P rim a e
dopo la guerra d el 1914-1918, essi si sono
fa tti i portavoce d ella influenza id e o lo ­
gica e politica d ella b orghesia n elle file
d el m ovim ento o p e ra io ; e d u ra n te la
p rim a guerra m on d iale, rin n eg an d o a p e r­
tam ente i p rin c ip i d e ll’intern azio n alism o
p ro letario , in tu tti i P aesi i rifo rm isti si
m isero al servezio d el « p ro p rio » im p e ­
rialism o , ne div en n ero i com plici d ire t­
ti e necessari. D opo la p rim a guerra
m on d iale, in tu tti i P aesi — rta n n e l ’U ­
n io n e Sovietica, ove il glorioso P a rtito
Bolscevico ha realizzato, con l ’u n ità r i ­
voluzionaria d ella classe operaia, la v it­
toria d el socialism o — i rifo rm isti, fa ­
cendosi stru m en to d e ll’influenza della
borghesia c o n tro riv o lu zio n aria n elle file
del m ovim ento o p e raio , ne provocarono
la scissione e la disfatta.
Il riform ism o era ed è u n a form a p a r­
tico larm en te grave e pericolosa d e ll’o p ­
p o rtu n ism o , che, com e scriveva L enin,
« sacrifica gli interessi generali e p e rm a ­
n enti d el m ovim ento operaio ai suoi a p ­
p arenti successi parziali e tem p o ran ei ».
Il grande e glorioso P a rtito B olscevi­
co d e ll’U nione Sovietica i P a rliti C om u­
n isti, si sono svilu p p ati e si sviluppano
n e lla lotta decisa contro q uesta, com e
contro tu tte le form e d e ll’o p p o rtu n ism o
di destra e d i « sinistra ». M arx, E ngels,
L enin, Stalin ci hanno insegnato che, p e r
la classe o p e ra ia le alleanze, i c om pro­
m essi, le riform e n e ll’am b ito stesso d e l­
la società capitalistica sono necessità e
m ezzi efficaci e in d isp en sab ili d e lla sua
lo tta riv o lu z io n a ria ; m a in nessuna al­
leanza, in nessun com prom esso, per n e s­
suna riform a la classe operaia può la­
sciar cadere q u e ll’arm a p o ten te e in so sti­
tu ib ile che è la sua orgcuiizzazione e la
sua lotta d i classe in d ip e n d e n te .
La teo ria e la p ratica del rifo rm ism o
è invece la teo ria e la p ra tica della collab o ra io n e d i classe, della rin u n z ia del
p ro letariato alla sua lotta di classe a u to ­
n o m a; è una politica che consegna il p ro ­
leta ria to , m ani e p ied i legati, n e lle m ani
dei nem ici della classe operaia e di tutta
l ’u m anità progressiva. Ed è p e r questo
che m en tre, alla testa di tutto il p opolo,
dei p a trio ti di ogni classe e d i ogni ceto,
com battono la decisiva b attaglia d e ll’in ­
dipendenza nazionale, p e r la dem ocrazia
progressiva defla nuova Italia i com unisti
perseguono la lotta contro l ’o p p o rtu n ismo rifo rm ista , per l ’un ità riv o lu z io n aria
d e lla classe operaia, rafforzando la sua
organizzazione e la sua lotta in d ip e n ­
d e n te : condizione della v itto ria, oggi,
nella guerra di lib e raz io n e n a zio n ale ;
m olla e forza m otrice di ogni progresso
econom ico, p o litico , sociale n e ll’Italia e
n el m ondo di oggi e di dom ani.
Le donne in lotta
contro i rastrellamenti
I nazi-fascisti, con m alcelata rab b ia,
vedono ingrossarsi ogni giorno di p iù le
file d elle form azioni p a rtig ian e di gio­
vani ita lia n i, che do v reb b ero , secondo
lo ro , v estire invece la d iso n o ra ta divisa
d ella R .S .I.
N on volendo e non p otendo sem pre
m isurarsi in cam po aperto con gli ero ici
G a rib ald in i, essi tentano di in tim o rire i
p a ren ti d ei re n ite n ti m inacciando di i n ­
cendiare le loro case.
Ma le m ad ri ita lia n e non si lasciano
in tim o rire dagli odiati o p p re sso ri e d a i
loro spregevoli servi fascisti. Esse n o n
si a rre n d o n o alle loro m inacce, anzi q u e ­
ste sono p re loro u n in citam ento ad e s­
sere le vere e degne m ad ri d i G a rib a l­
d in i che tutto sacrificano p e r u n ’Ita lia
lib e ra.
U n esem pio dello sp irito com battivo
che an im a le dorine d ’Ita lia ci è dato
d alle m adri dei re n ite n ti di T ro fare llo .
Esse hanno saputo ten e r testa alle in ti­
m idazioni di a lc u n i g erarchi locali che
« prom ettevano » di in ce n d iar le loro ca­
se se i loro figli n o n si p resentavano al
p iù p resto . Ma con grande disappunto
dei fascisti si presen taro n o esse al loro
posto ren d en d o resp o n sab ile la loro p e r­
sona d egli a lti dei loro ragazzi. P e r sfo­
gare la loro ira , d av an ti a tale sm acco, i
nazi-fascisti incen d iaro n o due case nell ’intendo di spaventare i p aesan i, che,
invece, com patti ed a n im ati da u n alto
sp irito di lo tta, costrinsero i loro o d iati
n em ici a b a tte re in ritira la senza essere
riu sc iti n e l lo ro in te n to .
E ’ così che bisogna risp o n d e re al te r­
ro re nazi-fascista; n o n dobbiam o lasciar­
ci in tim o rire dai fascisti, m a b en sì m o ­
stra r loro la nostra ferm a volontà di
lo tta.
T u tte un ite, p e r essere degne dei loro
figli, le m ad ri italiane sapranno far fa l­
lirò i p ian i di ra p p re sa g lia d èi nem ico
nazi-fascista!
Dichiarazione del Partito Comunista
sui rapporti tra comunisti e cattolici
S tralciam o dalla d ich ia ra z io n e la p a r­
te conclusiva:
C om unisti e cattolici, lo ttan d o fianco
a fianco, dovranno e p o tran n o p ro ced ere
di com une accordo nel m ovim ento di l i ­
berazio n e n a zio n ale :
1) p e r sviluppare il loro co n trib u to
com une alla lotta nel C orpo d ei V o lo n ­
tari della L ibertà e a ll’azione delle m as­
se contro le d e p o rta zio n i, le sopraffazio­
n i, le violenze nazi-fasciste che colpisco­
no le p opolazioni ita lia n e n e lle zone o c­
c u p ate;
2) p e r d ifen d e re il p a n e qu o tid ian o
degli Ita lia n i, rifiutando il grano ag li a m ­
m assi p e r i tedeschi, e ch iedendo u n m i­
glioram ento d e lle condizioni di vita d e l­
lo m asse lav o ra tric i o p eraie, contadine,
im piegatizie ;
3) p e r riconoscere a tu tte le co rren ti
il d iritto dem ocratico di p a rte cip a re in
m isura adeguata alla d irezio n e d e lle p u b ­
b lic h e associazioni ed organizzazioni, d e ­
gli e n ti locali a m m in istra tiv i e del p o ­
tere politico c en trale ;
4) p e r d ifen d e re e m an te n ere , in sie ­
m e con la c o rre n te socialista, e d ev en ­
tualm en te con a ltre , l ’u n ità d el m ovim en­
to sindacale;
5) p e r sostenere l ’applicazione a tu t­
ti i rag g ru p p am en ti p o litici, sociali, r e ­
ligiosi d em ocratici d e lle lib e rtà d i sta m ­
pa, di organizzazione, d paro le, d r i u ­
n io n e, d i culto ;
6) p e r sostenere il risp e tto dei sim ­
b oli, d elle m anifestazioni e d elle o rg a ­
nizzazioni re lig io se ;
7) p e r in te rv e n ire n egli o rgani d i
d irezio n e p o litica e d a m m inistrativa del
P aese affinchè queste lib e rtà vengano tu ­
te la te ; ;
8) p e r ap p licare im m ed iatam en te i
p rin cip i su in d icati n ei te rrito ri che sono
o verran n o lib e ra ti dal C orpo d i V o lo n ­
tari d e lla L ib e rtà ;
9) per co llaborare n e l lavoro di co­
stitu zio n e degli o rg an i p e rife ric i d e l m o ­
vim ento di lib e raz io n e, stru m en ti essen­
ziali della n u o v a 'd em o cra z ia ita lia n a.
C om unisti e cattolici co n trib u iran n o
cosi a rin n o v a re profo n d am en te la vita
n azionale, ad u n ire gli Ita lia n i in to rn o
ad id ee di lib e rtà, di progresso, di d e ­
m ocrazia, a lib re a re e salvare il Paese.
In q u est’o p e ra com une essi trarra n n o
isp irazio n e dai p rin cip i che sono p ro p ri
d elle d u e g randi c o rre n ti che ra p p re se n ­
tano tanta p a rte d ella N azione, e che le
fanno ered i della trad izio n e um anistica,
p e r il risp etto d e lla p e rso n alità e d ella
dig n ità um ana, p e r tutto ciò che può fa ­
v o rire l ’elevazione d ei d ise red a ti, l ’e le ­
vazione m ate ria le , m o rale, u m ana d elle
m asse che soffrono, lottano e sperano.
Ed. strao rd in a ria
22 Settembre 1944
L’insurrezione nazionale è in marcia
Im ponente sciopero dei lavoratori milanesi
Oltre ¡00 mila lavoratori incrociano le braccia per protestare contro la minac­
cia della lame, contro le deportazioni e contro le persecuzioni ed i massacri.
A ncora una v olta i lav o ra to ri m ilanesi hanno rin n o v ato le gloriose tra d i­
zioni di lo tta d el m arzo-dicem bre 1943 e del m arzo 1944. A ll'ap p ello del loro
C om itato sindacale e dei lo ro gloriosi C om itati d agitazione, u n iti, com patti, disci­
p lin a li e con grande entusiasm o, oltre Ititi m ila lav o ra to ri sono scesi in lo tta e
d u ran te due ore h anno in crociato le braccia am m onendo ancora u n a volta i n azi­
fascisti e quegli in d u stria li co llaborazionisti dei ledesclii, che essi n o n possono
p iu accettare senza lo tta di essere affam ati, deportali, p erseg u itali e m assacrati.
L ’agitazione e stata veram ente grande. Sebbene i nazi-lascisti siano rico rsi
al lo ro tanto caro « strattagem m a » di n o n fare suonare le sirene e di m andare
in giro i c annoni con i « m u lin i », alle 11) in p unto in quasi tu tti gli stabilim enti,
com e u n sol uom o, i lav o ra to ri danno cessato il lav o ro , si sono ra d u n a ti ed hanno
form alo le lo ro delegazioni che p o i hanno m andato in direzione p e r tra tta re con
gli in d u stria li.
D alle p rim e notizie risu lta che hanno cessato il lavoro la P ire lli, la B reda,
la F aick , la E rcole M acelli, la M agneti M arelii, lln n o c e n ti, la M agnaghi, la
M arelli d i L rescenzago dove anche i tecnici e im piegati hanno aderito, la C.G.L.,
la B o rletti, I .Ü.L.A.P., IT sotta b ra sch in i, la F racch i, la 1 .A.C.L., le .R ubinetterie,
le T rafile rie, la G razioli, la D ell O rto, P D rtofrigor, la M otom eccanica, alcuni
re p a rti d el T ecnom asio, la P asquino, ecc. M olti sono gli a ltri sta b ilim e n ti che
h anno p artecip ato .
INVIO DI DELEGAZIONI OPERAIE
A ppena cessato il lavoro, d a p p ertu tto i lav o ra to ri h anno form ato le loro
delegazioni che sono andate a trattare con le D irezioni. Fino a questo m om ento
g randi sono stale le prom esse fatte dalle varie D irezioni.
La P ire lli ha assicurato che verrà d istrib u ito a tu tti, uom in i e donne, u n
pacco viveri p e r il valore di 1.700 lire , u n pacco vestiario contènente abiti, cam icie,
calze e successivam ente anche scarpe, in o ltre v errà d istrib u ita una som m a in denaro.
A lla M otom eccanica oltre ad a ltre cose v e rranno d istrib u iti 50 kg. di farina.
In alcuni sta b ilim e n ti le richieste degli operai sono state quasi com pietam ente accettate.
Ma i lavoratori non si accontenteranno delle promesse. Essi sono pronti
a riprendere la lotta se non verranno mantenute le promesse fatte.
M olte prom esse sono state fatte. O ra bisogna esigere che siano m antenute.
C on questo sciopero i lav o ra to ri hanno dim ostrato quanto sia grande la lo ro
volontà di b attersi. A ncora una volta la com pattezza, la disciplina e l ’unione
n ella lo tta hanno dim ostrato che si possono ingaggiare delle battag lie e vincerle.
U n altro grande passo in avanti verso l'in su rrez io n e nazionale è stato fatto.
Ma n o n bisogna dare tregua al nem ico. O ra bisogna p re p ara rsi e affilare
le arm i p e r scendere nuovam ente in lo tta ad oltranza se le rivendicazioni non
verranno soddisfatte.
OPERAI, TECNICI, IMPIEGATI!
Stringetevi atto rn o ai vostri gloriosi C om itati d i g it a z i o n e e al Com itato
sindacale, siate p ro n ti a risp o n d e re con com pattezza, disciplina e con forza agli
o rd in i che vi v e rranno im p a rtiti dai vostri C om itati d i g it a z i o n e e dai C om itati
di L iberazione N azionale.
L ’ora della lib e raz io n e si avvicina. L’ora dell'azione è giunta.
V iva la lotta d ei lavoratori m ilanesi! V iva i gloriosi C om itati cTA g ita zio n e !
M orte ai tedeschi ed ai traditori fascisti!
C h u rc h ill e R oosevelt alla fine
d e lla C onferenza d i Q uebec hanno
fa tto u n a dichiarazione com une sul­
la questione ita lia n a. C h u rch ill, r i ­
feren d o a : C om uni sulla situazione
m ilififlP e po litica, ha precisato l ’at­
teggiam ento degli A lleati sulla que­
stione italiana : il pro b lem a italiano
è a ll’o rd in e del giorno. A ll’o rdine
del giorno sul terre n o diplom atico ;
a ll’o rd in e del giorno sul terre n o m i­
lita re .
E ’ l ’ora .d e ll’Italia. T u tto il m on­
do guarda a ll’Italia, guarda sopra
tu tto a noi, ita lia n i della zona an­
cora occupata. M olti p ro b lem i a tte n ­
dono di essere riso lti e la via della
lo ro soluzione sarà d eterm inata dalla
n o stra azione, d a ll’azione dei p a trio ti
d e ll lta lia occupata.
I l G overno dem ocratico nazionale
ha m olto c o n trib u ito e m olto con­
trib u isc e alla favorevole soluzione
dei p ro b lem i di tu tta l ’Ita lia : segno
tan g ib ile d i questo c o ntributo è la
partecip azio n e d ell’E sercito italiano
alla battag lia d ella lin e a gotica. Ma
il fatto decisivo p e r la soluzione dei
n o stri p ro b lem i è il c o ntributo che
no i, ita lia n i d ella zona occupata, d a ­
rem o alla vitto ria com une.
S ull’Italia, su ciascuno di noi gra­
vano d ure responsabilità, grava l ’on­
ta di v e n t’anni di fascism o, la v e r­
gogna della collaborazione, d e ll’asservim ento al nazism o, nem ico d el­
l ’um anità.
Siam o sulla b u o n a stra d a : il p o ­
p o lo italiano ha spezzato p e r prim o
le catene che lo legavano al nazism o
e , conquistando l ’arm istizio, si è
schierato accanto alle forze lib e ra ­
tric i. La lotta arm ata d e ll’avanguar­
dia partigiana, gli scioperi e le agi­
ta z io n i delle m asse p o p o lari testi­
m on ian o la volontà di riscatto del
pop o lo italiano.
C om inciano a m atu rare i prim i
fru tti della nostra lo tta di riscossa
e di lib e raz io n e: l ’U n io n e Sovietica
ci ha dato il suo v alido appoggio,
riconoscen do il nostro G overno e
ristab ilen d o , con esso, n o rm ali re la ­
z io n i d iplom atiche. C h u rch ill e R o o ­
sevelt im pegnano oggi i lo ro Paesi
i n una d ichiarazione che è u n lu sin ­
ghiero riconoscim ento d ella nostra
volo n tà di riscatto.
L a via è lunga, m a p o ssib ilità di
a iu ti ci sono o ffe rte ; il cam m ino è
fa tico so ; m a è il n ostro fu tu ro che
è affidato alla nostra lo tta, alla n o ­
stra collaborazione con lo sforzo gi­
gantesco delle N azioni U nite. In
q uesta lo tta, che n o i conduciam o con
fe rre a decisione, lib e ri da ogni con­
siderazione p a rtico la ristic a, nelP interesse di tu tta la N azione, è la ga­
ra n zia che l ’Italia en tre rà u n giorno
n e l consesso delle nazioni civili, l i ­
b e ra e risp ettata.
Q uale italiano può, q u in d i, rifiu ­
ta re il suo braccio a ll’insurrezione
che noi vogliam o, a ll’in su rre zio n e di
tu tto il popolo n e ll’interesse di tutta
la N azione?
N essuno può rifiu ta re il suo iontrib u to alla decisiva b attaglia in su r­
re z io n a le : ad essa ci chiam a la v o ­
lo n tà di costruire, p e r decenni, il
fu tu ro d e ll’Ita lia ; ad essa ci chia­
m ano le sofferenze e gli strazi del
nostro popolo, m arto riato dal te rro ­
re nazista. Il p ian to d e lle m ad ri, il
m artirio dei n o stri m ig lio ri com pa­
gni ci add itan o la via d e ll’insurre-
zione come il solo m ezzo p e r risp a r­
m iare nuo v i lu tti al nostro popolo,
nuove distru zio n i alle nostre città.
L’in su rrezio n e del popolo di P a rig i
ha salvato P a rig i dalla furia nazista,
Ì«a conservato incalco lab ili ricchezze
bTl’opera della rico stru z io n e ; l ’insurrezione d el popolo italian o deve « ti­
ra re l ’Italia agli italian i.
T u tto il pop o lo si m u o re, in in ­
tere re g io n i arde la fiaccola d e ll’in­
su rrezio n e nazionale. E alla testa di
tu tto il popolo il m ilita n te com uni­
sta sacrifica tutto se stesso p erchè
l ’Italia n o n sia d istru tta dalla fe ro ­
cia nazista, p e rch è l ’Ita lia conquisti,
n ella considerazione dei p o p o li ci­
vili, il posto che le spetta p e r l ’in ­
cro llab ile v olontà d i vita e di vitto ­
ria d egli ita lia n i.
La dichiarazione alleata
tere a fianco d elle dem ocrazie e di
v oler p re n d e re posto fra le N azioni
U nite ligie ai p rin c ip i di pace e di
giustizia.
« N oi crediam o di dover incorag­
giare quegli ita lia n i che si ad o p era­
n o p e r u n a rinascita p o litica del­
l ’Italia e che stanno com pletando la
distru zio n e del m alefico sistem a fa­
scista. N oi vogliam o accordare agli
ita lia n i u n a m aggiore p ossibilità di
c oncorrere alla disfatta dei no stri
com uni nem ici.
€ N oi tu tti d esideriam o affrettare
il giorno in cui le u ltim e vestigia
del fascism o siano spazzate d a ll’Ita ­
lia, quando gli u ltim i tedeschi a b ­
biano lasciato il te rrito rio italian o ,
quando n o n ci sarà p iù bisogno della
p erm anenza di tru p p e alleate in Ita ­
lia, il giorno in cui lib e re elezioni
p e rm e tte ran n o il fo rm a rsi d i unTtalia dem ocratica che si p o trà guada­
gnare il posto che le spetta nella
grande fam iglia delle N azioni li­
b e re ».
sull' Italia
Il 27 settem bre, alla fin e della
C onferenza di Q uebec, il P resid en te
R oosevelt e il P rim o M inistro C hur­
chill, diram avano una d ichiarazione
sulla questione italian a, della quale
diam o alcuni b re v i e stra tti:
a II popolo ita lia n o , lib e rato dalla
tira n n ìa fascista, ha dim ostrato in
questi u ltim i m esi di voler combat-
Contro il terrore, contro la fame, contro le deportazioni
C ontinua in tu tta l ’Italia occupa­
ta la lo tta d ella classe operaia e d e l­
le m asse lav o ra tric i p e r im p e d ire ai
nazi-fascisti d i m ettere in p ra tica i
lo ro p ian i di d istru z io n e ; è con que­
sta lotta che le m asse p o p o la ri p re ­
p aran o la decisiva b attaglia in su rre ­
zionale p e r }a d efinitiva lib e raz io n e
d e l nostro Paese. Le agitazioni e le
lo tte p re n d o n o u n carattere sem pre
p iù d eciso: le S.A.P. si rafforzano
e si estendono, trasfo rm an d o la lo t­
ta d e ll’avanguardia arm ata in lotta
di p o p o lo ; gli scioperi assum ono un
sem pre p iù deciso contenuto politico
e in su rre zio n ale . Ne è la pro v a la
grande lotta che i fe rro v ie ri stanno
sostenendo p e r so ttrarsi alla rivol­
tella nazista e p e r im p e d ire che il
nostro p a trim o n io ferro v iario conti­
n u i ad essere stru m en to della guerra
nazista.
Il grande sciopero di Torino
A ll'assassinio d ei sette p a trio ti,
p e rp etrato il 22 settem bre, avevano
già risposto le form azioni partigiane
fucilando 35 p rig io n ie ri nazi-fascisti,
avevano risposto i « gappisti » in te n ­
sificando la lo ro opera di giustizia
p a trio ttica e di sabotaggio alla m ac­
china da guerra nazista.
A lle azioni di p u n ta d ell’avan­
guardia garib ald in a seguiva la vasta
azione' di m assa d i T o rin o p ro letaria .
I delegati delle grandi fab b rich e to­
rinesi insistevano presso il C om itato
d i g it a z i o n e p erchè fosse organizzata
im a grande m anifestazione di p ro te ­
sta. E così i C om itati d ig it a z i o n e
invitavano operai, tecnici, im piegati
a ferm are il lavoro il 28 settem bre.
T u tte le g randi fabbriche, dalla Mira fio ri alla G randi "M otori, dalle Ac­
ciaierie alla L ancia, rispondevano
com patte alle direttiv e d ei C om itati
d i g it a z i o n e .
Alla M irafiori u n o ra to re com u­
nista p re n d e la p a ro la davanti a 14
m ila operai, im p iegati e tecnici della
p iù grande fabbrica di T o rin o . U na
m assa enorm e di uo m in i si stipa nel
grande re fe tto rio , aggrappati alle gri­
glie, alle trav atu re, alle finestre. L’e n ­
tusiasm o è indescrivibile.
L ’oratore, in te rro tto da scroscianti
applausi, stigm atizza i c rim in i dei
nazi-fascisti, esaltando l ’azione dei
P a trio ti e facendo appello a ll’azione
u n ita ria di tu tti gli ita lia n i: « S o lo
l ’azione in su rrezio n ale di tu tte le
forze p o p o lari stroncherà il te rro ri­
smo dei nem ici d e ll’um anità, solo con
l ’azione insu rrezio n ale di tu tte le
forze p o p o la ri salverem o la nostra
vita e ciò che resta del p a trim o n io
nazionale, solo con l ’in su rrezio n e n a­
zionale noi conquisterem o a ll'Ita lia
la lib e rtà e u n posto onorato tra le
nazioni civili ».
A l term in e del caloroso discorso,
m o lti o p e rai avevano le lacrim e agli
occhi; i ra p p re se n tan ti di tu tti i P a r­
titi accorrevano p e r essere i p rim i a
co m plim entarsi con l ’o rato re m entre
tu tta la m assa, e in testa le donne,
gli si stringevano atto rn o p e r ab b rac­
ciarlo.
Le S.A.P. erano state m o b ilitate
p e r ogni evenienza, m a dura sarebbe
stala la sorte dei nazi-fascisti se aves­
sero osato affro n tare la m assa en tu ­
siasm ata della M irafiori.
I nazi in terv en n ero soltanto alla
L ancia, dopo la ferm ata, a ll’ora d el­
la refezione, p e r m inacciare la m ae­
stranza, m a gli o p erai c ontinuarono
il lo ro pasto in d iffe ren ti, com e se
nessuno avese rivolto lo ro la parola.
La m assa lav o ra tric e che sta conti­
nu an d o , con le agitazioni e con le
ferm ate d i lavoro, la sua lotta p e r
o tten ere gli a n tic ip i e le distrib u zio n i
di viveri, è sem pre v ig ile e saprà
risp o n d e re con a zioni sem pre p iù v a ­
ste e sem pre p iù decise ai ten tativ i
n azisti di soffocare n e l te rro re la
volontà in su rrezio n ale di tu tto i l p o ­
polo. In te rp re te di questa volontà si
è fatto il C om itato d i L iberazione
N azionale del P ie m o n te che, n el suo
o rd in e d el giorno del 27 settem bre,
dichiarava :
« P e r ogni P a trio ta ucciso cadran­
no 5 nazi-fascisti; p e r ogni villaggio
incendiato 50 tra d ito ri v e rranno pas­
sati p e r le arm i. Il forte popolo p ie ­
m ontese è deciso a com battere la
sua b attaglia fino alla lib erazio n e to­
tale d e i tedeschi e dei fascisti. Sarà
inflessibile. N on si illu d an o i nem ici
delle nostre lib e rtà e dei n o stri fo­
c o la ri ».
Milano in lotta per gli anticipi
A ncora una volta i lavoratori m i­
lanesi hanno rinnovato le loro glo­
riose tra d izio n i d i lo tta : ó ltre 100
m ila lavoratori sono scesi in lotta,
discip lin a ti all’appello d e i loro Co­
m ita ti d i g it a z i o n e . F ondam ento d i
questa agitazione è stata la richiesta
d e g li anticipi, cui si è aggiunta la
decisa protesta contro le d eportazioni
e d i massacri.
A lle ore 10 d e l 21 settem b re, no­
nostante che i nazi-fascisti n o n ab­
biano lasciato suonare la sirena, tu t­
ti, operai, tecn ici e d im piegati, ces-
savano il lavoro inviando le loro
d elegazioni alle direzio n i. E nella
lo tta scendevano non soltanto le gran­
d i fabbriche, m a tutte le aziende m i­
lanesi. L o sciopero si e esteso, per
la p rim a volta, alle banche ed alle
assicurazioni, l’agitazione ha trasci­
nato con se gli im piegati d e l C om u­
n e e d e i grandi com plessi parasta­
tali.
A lle riven d ica zio n i operaie per
Vanticipo d i L . 5000 per tu tti in d i­
stintam ente, p iù L . 500 p e r ogni per­
sona a carico, gli industriali rispon­
devano con le solite m anovre, m a la
decisione d e i nostri delegati riusciva
a strappare loro d elle prom esse di
una certa im portanza. M a i lavora­
to ri non si accontentano d i prom es-
se e sono p ro n ti a riprendere la lotta
se gli industriali n o n faranno subito
qualche concessione concreta.
I l com m issario d e l lavoro d e l co­
sid d etto governo fascista, è ricorso
ad una d elle solite m anovre p e r ten ­
tare d i rafforzare la resistenza d i
quegli industriali collaborazionisti e
traditori che si rifiu ta n o d i accedere
alle giuste richieste o p e ra ie : nessun
anticipo ed u n m iserabile caro-vita
d i gran lunga inferiore al vertiginoso
aum ento d e i prezzi.
G li operai v o g lio n o l’anticipo, gli
operai hanno bisogno d i una som m a
per poter assestare il loro bilancio
fam iliare, per p o ter pagare i loro
d e b iti, per poter fare le provviste per
FRONTE
Battaglia insurrezionale in Emilia
Sciopero generale a Imola
BOLOG NA. 28 settem bre.
t B ologna vive ore di ansiosa at­
tesa in questa vigilia insurrezionale.
La città è coperta di gran d i iscri­
zioni m u ra li in v ita n ti allo sciopero
generale insu rrezio n ale. Lo sciopero
generale in su rrezio n ale si è già in i­
ziato a Im o la l ’a ltro ie ri e ne è im ­
m inente anche a Bologna la p ro cla­
m azione da p a rte d el Com itato d i ­
gitazione, che ne ha curato la p re ­
parazione. T u tto è p ro n to , lo spirito
com battivo dei G.A.P. e dei S.A.P.
è b uonissim o. I G .A.P. h anno ra d ­
doppiato in questi g io rn i i lo ro effet­
tivi e d infliggono al nem ico colpi
sem pre p iù gravi. U n G .A.P. di B o­
logna ha fatto saltare l ’altra n otte
il p iù grande deposito di m unizioni
della città.
D al fro n te giungono sem pre b u o ­
ne notizie dei n o stri P a rtig ia n i. Le
B rigate G aribaldi 8.a, 36.a, 66.a, 62.a,
63.a, la B rigata Stella Rossa, le B ri­
gate M atteotti e G iustizia e L ibertà
stanno com battendo accanitam ente a
tergo del nem ico dal Savio al R eno.
Già la città è attraversata da colonne
nem iche in ritira ta . A B ologna si
ode tu o n are il cannone e la b attaglia
si avvicina sem pre p iù alle m ura
della città.
D a m olti paesi della provincia
giunge notizia che, fuggite le auto­
rità fasciste, si inizia una lib e ra vita
dem ocratica attraverso la quale sem ­
p re nuove forze si organizzano per
la lo tta arm ata e p e r la difesa con­
tro i p re d o n i ed i m assacratori te­
deschi.
L ’insu rrezio n e nazionale si va p re ­
p aran d o nella p iù grande concordia
di tu tti i p a rtiti sotto la guida del
C om ando U nico R egionale e del Co­
m itato di L iberazione N azionale. Già
i fascisti si allontanano - dalla nostra
regione p e r sfuggire alla giustizia p o ­
p o la re : m a ogni giorno la lista dei
tra d ito ri e lim in a ti si allunga p e r l ’a­
zione im p lacab ile dei n o stri P a trio ti.
B ologna p a trio ttic a p re p ara nella lo t­
ta l ’ora d e ll’in su rre zio n e e della lib e ­
razione ».
Q uesto è l ultim o dispaccio che ci
pe rv ie n e dai com pagni di B ologna.
F orse sarà l ’u ltim o prim a della loro
liberazio n e.
Libera vita nel Val d’ Ossola
DO M ODOSSOLA, 29 settem bre.
L e forze p a rtig ian e della Val d’Os­
sola hanno raggiunto quel successo
p e r cui da lu n g h i m esi com battevano.
D opo avere in d eb o lito , con una b ril­
lan te serie di attacchi, i p re sid i n a ­
zisti, le forze p artig ian e della Val
d ’O ssola, fra cui la 2.a D ivisione
G arib ald i « V alsesia e Ossola » h a n ­
no lib e ra to tu tta qu an ta la vallata,
spingendosi fino ad Om egna. Im p o r­
tan te è stato il b o ttin o in arm i e
m un izio n i, notevole il n um ero delle
p e rd ite fasciste e naziste. Il confine
V inverno; gli operai hanno bisogno
d i u n an ticip o p e r p o ter affrontare
la d iffic ile situazione conseguente
alle im m in e n ti operazioni m ilitari.
G li industriali n o n cerchino d i trin ­
cerarsi dietro al decreto illegale di
u n governo illeg a le; la solidarietà,
d i tu tte le classi n ella lotta d i lib e­
razione nazionale im p o n e anche a
loro d elle p ro v e e d e i sacrifici. La
classe operaia ha dato i suoi fig li
m ig lio ri alla lotta partigiana, g li ope­
rai hanno sfidato il terrore e le d e ­
portazioni, sferrando, nonostante tu t­
te le grida e le m inaccie fasciste, i
p iù grandi scioperi d e ll’E uropa oc­
cupata. C osì si deve rispondere, così
deve rispondere ogni italiano alle
im p o sizio n i dei n em ici d e ll ’um anità.
PARTIGIANO
svizzero è ora presid iato d alle guar­
die d i fro n tie ra p a rtig ian e e si sta
entran d o in trattativ e p e r l ’ino ltro
di a rm i che il G overno italian o ha
acquistato in Svizzera.
U na fervida vita dem ocratica a n i­
m a tu tta la reg io n e e garantisce, n el
concorso fattivo della popolazione,
la difesa d el te rrito rio e d il ra ffo r­
zam ento delle u n ità di m anovra, che
attaccheranno il nem ico nazista fa­
cendo base n e lla zona lib e rata esten­
dendola.
Una G iunta p rovvisoria di G over­
no si è costituita a D om odossola, dove
si p u b b lic a p u re il giornale del Co­
m itato di L iberazione N azionale.
In num erose riu n io n i la p o p o la ­
zione locale p re n d e contatto con i
p ro b lem i delT am m inistrazione e del
vettovagliam ento, p re p ara n d o si così
ad esercitare, in m odo sem pre p iù
efficiente, il suo potere.
M olti com izi trascinano ed en tu ­
siasm ano il popolo ossolano che fi­
n alm en te può sentire, dopo v e n ta n ­
ni, u n a lib e ra p a ro la di verità. Ap*
p lau d itissim i sono stati i discorsi
d el nostro com pagno M archesi, già
re tto re d e ll’U niversità di P adova, e
q u e lli di M oscatelli, che è accorso
con i suoi uo m in i p e r assicurare la
collaborazione tra le nuove zone l i ­
berate e quella controllata dalla glo­
riosa l.a B rigata d’A ssalto G aribaldi
« V alsesia ».
Dinamite contro i tedeschi
Ecco u n ra p p o rto che non vuole
com m enti : è u n a n o tte di azioni di
u n B attaglione G aribaldino di gua­
sta to ri; colpi al nem ico, con Tesplosivo conquistato al nem ico. Il ra p ­
p o rto non vuole com m enti neanche
da chi lo legge: ognuno si chieda sol­
ta n to : « H o fatto il m io dovere? ».
B attaglione G uastatori d i V icenza
A zio n i c om piute nella n otte dal
9 al 10 settem bre
2 in te rru zio n i sulla linea PadovaG rizignano ;
2 in te rru zio n i sulla linea OstigliaG rizignano;
3 in te rru zio n i sulla lin e a TrevisoG rizignano ;
24 ro taie saltate sulla Ostiglia-Camposam piero ;
10 in te rru zio n i sulla linea VicenzaM ontagnana;
5 in te rru zio n i sulla linea T rentoB assano;
6 in te rru z io n i sulla ferrovia secon­
d aria B assano-V icenza;
6 in te rru zio n i sulla linea VicenzaSchio;
18 in te rru zio n i sulla linea tram viaria
V icenza-R ecoaro ;
4 linee ad alla tensione saltate in
V icenza ;
saltata la cabina degli scam bi a V i­
cenza ;
saltato il ponte in ferro sul Canale
Bissato (a M ossano);
saltato il ponte in m u ratu ra (ferro ­
viario) sulla V icenza-Treviso (a
Lisiera) ;
danneggiato il sottopassaggio della
linea V icenza-V erona (ad A lta­
villa) ;
1 tren o deragliato sulla Vicenza-Padova (1 locom otiva e 4 vagoni di­
stru tti);
1 tren o m ilita re deragliato e 3 va­
goni fu o ri u so ;
I locom otiva ed u n vagone d istru t­
ti alla stazione di B assano;
saltato u n deposito contenente m u­
nizio n i p e r m itrag liatrice a Dueville.
II C om m issario II C om andante di
politico d i B tgl.
B attaglione
13 S ettem bre 1944.
Guerra partigiana e difesa
del patrimonio nazionale
I lu rid i gazzettieri d ella stam pa
fascista accusano, sapendo di m en ­
tire, le gloriose form azio n i dei V o­
lo n ta ri della L ib e rtà di distruggere
beni di interesse n a zio n ale : i P a r­
tig ian i sarebbero b a n d iti incoscienti
che, p e r p ro c u ra rsi u n filetto di
m anzo m acellano u n b u e in te ro ; i
P a rtig ia n i sarebbero i v a n d ali che^
p e r o perare u n sabotaggio insig n i­
ficante p e r la p ro d u zio n e di g u erra,
distruggono
im p ia n ti
id ro e le ttric i
p e r la cui rico stru z io n e occorrev
ran n o anni ed a n n i; e sarebbero
lo ro ad affam are la popolazione d el­
le vallate b ru c ia n d o i depositi di
viveri e gli am m assi.
No, i P a rtig ia n i sono i figli m i­
glio ri del popolo. Essi sono operai,,
contadini, in te lle ttu a li, sono lav o ra­
to ri che col lo ro lavoro hanno con­
trib u ito d irettam en te alla creazione
del p a trim o n io nazionale, ne cono­
scono il valore, lo vogliono d ifen ­
dere ad ogni costo. Essi com bat­
tono p e r accelerare la fin e di tu tte
le to rtu re e tu tte le distru zio n i di
cui il Paese è v ittim a. Essi com bat­
tono p e r im p e d ire che u o m in i, m ac­
chine, p ro d o tti agricoli, tu tta la ric ­
chezza italian a vada a fin ire in G er­
m ania.
La lo ro azione si d irig e esclusi­
vam ente contro gli obiettiv i u tili al­
la guerra nazista. Le lo ro azioni di
sabotaggio n o n solo sono g iustifi­
cate, m a necessarie, indispensabili..
Se in terro m p o n o u n a lin ea ferro v ia­
ria, se fanno saltare u n p onte, sono
tan ti trasp o rti nem ici che n o n si pos­
sono p iù effettuare, sono ta n ti colpi
contro la guerra nazista e l’in te rru ­
zione, la distru zio n e n o n è fatta a
caso, m a studiata in m odo da n u o ­
cere al m assim o al nem ico, danneg­
giando il m eno possibile le nostre
vie. di com unicazione.
Se m ettono fu o ri uso una centrale
elettrica, una stazione di trasfo rm a­
zione, sono ta n ti stab ilim en ti a d ib iti
alla p ro d u zio n e b ellica tedesca che
rim angono inattiv i e p e r far questo
essi asportano dei pezzi o p p o rtu n i
che l ’in d u stria nazista, p e r m ancan­
za di m ezzi, n o n è oggi p iù in grado
di fo rn ire, m a che fin ita la guerra
saranno facilm ente sostituiti.
Così in q u alu n q u e azione, il fine
dei P a rtig ia n i è d i d ifen d ere il p a­
trim o n io n azionale dai p re d o n i n a ­
zisti. P e r questo essi sono am ati e
so rre tti dalle po p o lazio n i in mezzoalle quali vivono e com battono.
Battaglie sui monti
e guerriglia nelle piane lombarde
C entinaia di azioni p a rtig ian e di
piccola e di grande po rtata hanno
contrassegnato la seconda m età di
settem bre in L om bardia. L ’esem pio
dei p a rtig ian i delle a ltre regioni e
in particolare di quelli d ell’E m ilia
e della R om agna, trova sem pre n u o ­
vi em uli ed im itatori.
P e r la p rim a volta nella storia del
m ovim ento partig ian o lom bardo» le
u n ità garibaldine hanno saputo con­
d u rre delle vere e p ro p rie battaglie.
L operazione di V arzi n ei giorni dal
17 al 20 settem bre, m erita am pia­
m ente tal nom e. Il C om ando della
3.a D ivisione d’Assalto G aribaldi
L om bardia ha saputo m agistralm ente
m anovrare tanto a ll’offensiva quanto
alla difensiva le sue qu attro Brigate.
A zioni offensive di diversione, azio­
ni di fiancheggiam ento e di ritardam ento sui fian ch i del p rin cip ale n u ­
cleo operante, attacco a rdito ed au ­
dace alla città stessa di V arzi, o p p o r­
tu n i sganciam enti sem pre accom pa­
gnali da azioni di fuoco, ecco cosa
hanno saputo fare gli uo m in i della
« C apettini », della « C asotti », della
« Crespi » e della « M atteotti ».
V arzi è così stata liberata» 140 al­
pin i arresisi ai g a rib a ld in i h anno lo ­
ro a p portato quel c o ntributo di arm i
e di m un izio n i invano atteso da m esi
dal cielo !
L’operazione di V arzi, fru tto della
fratern a collaborazione tra coraggiosi
ufficiali e valen ti m ilitanti figli della
classe operaia, appoggiati d a ll’amm irevole spirito g aribaldino dei vo­
lo n ta ri della lib e rtà ha risposto n el
m odo dovuto alle fandonie nazi-fasciste che due settim ane prim a ave-
vano operato u n rastrellam en to in
forze di tutta la zona ed erano sfi­
lati « vitto rio si » a P avia davanti al­
le autorità civili e m ilita ri. ((V itto­
riosi» p e r le case contadine bruciate,,
p e r i villaggi saccheggiati, p e r i fe­
riti tru cid ati assiem e alle inferm iere:
n e ll’ospedale garib ald in o catturato,
p e r i p rig io n ie ri vigliaccam ente fu ­
cilati come il vecchio m ilita n te del
nostro p artito , A liotta (D iego), già
C om m issario della 3.a B rigata G .A .P.
e poi C om andante della « C a p e tti­
n i ». La lezione ai « v itto rio si » l ’h a n ­
no data e la danno coloro che hanno
in flitto e infliggono colpi c o n tin u i al
nem ico calando sulla via E m ilia a
in te rro m p ere il traffico» c attu ran d o
diecine di p rig io n ie ri nazi-fascisti.
In V altellina e sulle sponde del
L ario i ra strella m en ti c o n tin u i effet­
tuati da forze ing en ti che vogliono
a tu tti i costi te n e r lib e ra u n a g ra n d e
via p e r la prossim a precip ito sa r iti­
rata tedesca, non riescono a d a v e re
ra g io n i di chi, senza m ai aver avuto
un lancio, colle sole arm i p rese al
nem ico si b atte da m esi in condizioni
difficilissim e e da m esi aum enta l e
sue forze e la sua com battività. La
presa della caserm a di Piazzo ad ope­
ra di u n ità della 2.a D ivisione d ’Às-
L’insurrezione è in marcia, la
liberazione è imminente. La
nostra lotta e il nostro eroismo
affrettino l’ora della vittoria.
(Dal Manif. del Pari. Com. It.t
salto G arib ald i L om bardia che ha
p o rtato alla cattura di diecine di p ri­
g ionieri e al ricu p e ro d i abbondante
arm am ento, ha avuto u n ’im portanza
m aggiore d i u n sem plice colpo di
m a n o ; i D istaccam enti di B rigate
diverse, in p a rtico la re della 55.a e
della 89.a, h anno saputo o p e rare in
m odo concorde, gli u n i all'offensiva
gli a ltri a ttendendo i rin fo rzi fa sci
sti che hanno avuto una c calorosa »
accoglienza.
N egli u ltim i g io rn i di settem bre e
ai p rim i d ’o tto b re, davanti ai nuovi
ra strella m en ti in forza d el nem ico,
la collaborazione tra le , v arie u nità
g a rib a ld in e si è ancora estesa. Il ne­
m ico che attaccava le u n ità della l.a
D ivisione si è visto egli stesso attac­
cato alle spalle da a rd iti distacca­
m en ti della 2.a D ivisione e p e r com ­
pensare le grosse p e rd ite e i pochi
risu lta ti o tte n u ti si vendica incen­
diando villaggi e infieren d o sulla
p o p o laz io n e civile.
I D istaccam enti sono d ivenuti B ri­
gate, le B rigate D ivisioni n ella lotta
e per la lo tta i no stri sono cresciuti
di n um ero e di forza, ufficiali supe­
rio ri di valore, m ilitan ti di vari p a r­
titi affratellati fanno delle u n ità ga­
rib a ld in e delle alte v alli lo m barde
d elle forze arm ate con cui il nem ico
com incia a fare i conti sul serio e
accanto alle b attaglie vere e p ro p rie
le in cu rsio n i d e i p a rtig ian i si m o lti­
p licano le im boscate a lle pattu g lie
nem iche aum entano di n u m ero e di
im p o rtan za, le in te rru z io n i ai tra ­
sp o rti fe rro v ia ri e teleferici p iù fre­
q u en ti e p iù difficili da rip ara re.
E ’ im possibile citare in u n solo
articolo tu tte le a ltre azioni partigiane d i alcune settim ane m a b iso ­
gna rico rd a re i nuovi D istaccam enti
g a rib a ld in i della V al T ro m p ia e del
V aresotto. N uove B rigate d ’Assalto
vengono ad accrescere la grande fa­
m iglia delle B rigate d ’A ssalto G ari­
b a ld i, vengono ad in teg rare il Corpo
dei V olontari della L ibertà p e r le
grandi e decisive battag lie di u n vi­
cino dom ani.
A nche le città e le p ian e hanno
visto in settem bre accentuarsi la guer­
rig lia ; la p e rife ria n o rd di M ilano
e sop rattu tto la zona da L egnano a
G allarate e quella atto rn o a M onza,
sono diventate vere e p ro p rie zone
di guerra dove le im boscate si suc­
cedono alle im boscate, centinaia di
operazio n i di guerriglia, d alle occu­
pazioni di villaggi come A rsago e
B usserò al disarm o di centinaia di
nazi-fascisti e di « re p u b b lic h in i »,
dal sabotaggio delle linee ferro v iarie
al sistem atico castigo di spie e di
tra d ito ri, afferm ano l ’esistenza e la
com battività delle nuove B rigate G a­
rib a ld i S.A.P.
D opo P avia e M antova anche la
pro v in cia di C rem ona vede la guer­
rig lia p e n e tra re n el feudo di F a ri­
nacci, sono i D istaccam enti S.A.P.
g a rib a ld in i che disarm ano il nem ico,
che ne attaccano le p a ttu g lie isolate
che castigano chi lo serve.
P a rtig ia n i della m ontagna Squadre
d ’A zione P a trio ttic a n e lle cam pagne
e n e lle città no n com pletano ancora
il qu ad ro della nostra guerra parlig ian a ; ci sono sem pre anche i G.A.P.,
il te rro re del nem ico, gli a rd iti e
q u e lli d i M ilano, della 3.a gloriosa
e m ai vinta B rigata d ’Assalto lo h a n ­
no fatto vedere distruggendo il 6 ot­
to b re l'im p o rta n te autorim essa della
« X M a s» . E ’ l ’u ltim a operazione,
ma solo in o rd in e di tem po d i chi
n o n ha ancora fin ito di colpire ru d e ­
m ente il nem ico p ro p rio p ei suoi ri­
p a ri, p ro p rio là dove si crede ancor
sicuro, di chi dopo aver giustiziato
Resega, D e M artino e aver dato una
p rim a lezione al vice-prefetto, non
ha ancora term in ato la sua opera di
« igiene p u b b lic a ».
Ma sono i gappisti di V arese che
si sono fatti p a rtico la rm e n te onore
in settem bre : bom be contro au to ri­
m esse e im p ian ti b ellici del nem ico,
d isarm i in serie di « re p u b b lic h in i »
opera d i giustizia p a trio ttica verso
spie e tra d ito ri, evasioni di p a trio ti
a rre sta ti, nessuna operazione è stata
trascu rata ed ecco verso la fine di
settem bre i gappisti e n tra re alla Ca­
sa L itto ria e farvi esplodere u n a gros­
sa b o m b a; n o n p e r n u lla P av o lin i
e soci cam biano in questi giorni il
lo ro « fed erale » !
G arib ald in i dei m onti e delle piane
hanno ingaggiato una fratern a e m u ­
lazione a chi colpirà p iù duram ente
il nem ico e questa em ulazione la
estendono a tu tte le a ltre form azioni
p a trio ttich e con cui dei v incoli fra ­
tern i si stabiliscono in m odo sem pre
p iù stretto.
Che nessuno sia da m eno dei m i­
gliori, che i lo m b a rd i e soprattutto
i m ilanesi non siano da m eno di
nessuno, ecco le p aro le d ’o rd in e di
coloro che vogliono n ella città delle
C inque G iornate, n e lla te rra dei
Cacciatori delle A lpi fa r pagare al
tedesco e ai suoi sèrvi tu tti i lu tti,
i dolori e gli oltraggi che ci ha fat­
to subire.
L’Armala Ressa in Iugoslavia
D opo il crollo della R om ania, in
seguito alla fu lm in ea avanzata d el­
l’E sercito Rosso in te rrito rio ro m e­
no e bulgaro, le tru p p e sovietiche
sono giunte ai confini jugoslavi. Il
M aresciallo T ito ha chiesto q uindi
l ’invio di forze sovietiche sul te r r i­
torio jugoslavo e il M aresciallo Sta­
lin , C om andante Suprem o d e ll’A r­
m ata Rossa, accolse rin v ilo , dando
esplicita consegna ai C om andanti
delle tru p p e sovietiche di riconosce­
re n e lle autorità del F ro n te della
L iberazione jugoslava, le legittim e
a u to rità del Paese.
E ’ stato questo u n grande giornop e r il popolo jugoslavo: esso ha p o ­
tuto m isu rare concretam ente il cam ­
m ino percorso in tre anni di durissi­
m e lo tte n el corso delle q u a li esso
è riuscito a forgiare q u e ll’esercito
della L iberazione jugoslavo che, è
l ’avanguardia e il m odello di tutte
le forze partig ian e dei p o p o li o p ­
pressi. E questo esercito ha avuto il
p iù b el prem io alle sue lo tte éd ai
suoi sacrifici: si è congiunto con
l ’A rm ata Rossa ed oggi lo tt i a fia n ­
co dei soldati sovietici, avanguardia
d elle forze lib e ra tric i che in tu tto il
m ondo com battono p e r la civiltà con­
tro la b a rb arie.
E ’ stato questo u n grande giorno
anche p e r tu tti i p o p o li o p p ressi: i
greci e gli albanesi, i cecoslovacchi
e gli italiani, hanno visto n e ll’en ­
trata d elle forze sovietiche in Ju g o ­
slavia e n el lo ro congiungim ento
con le fo rze p a rtig ian e il segno del­
l ’im m in en te crollo nazista, la garan­
zia p iù b ella della prossim a lib e ra ­
zione.
V iva Stalin ed il glorioso E ser­
cito R osso!
V iva T ito e gli eroici partigiani
iugoslavi!
Attesismo c a p i t o l a r l o
N ell’asprezza d i u n inverno p re ­
coce la lotta in su rrezio n ale diventa
sem pre p iù dura. Il nem ico conten­
de con disperata ostinazione alle
tru p p e alleate gli accessi della valle
padana. T u tta la feccia del b a n d i­
tism o fascista si raggruppa n e i suoi
u ltim i covi p e r una bestiale e cieca
azione terro ristica . N oi conoscia­
m o le durezze di questa lo tta deci­
siva. Le conoscono i n o stri eroici
g a rib a ld in i che sulle m ontagne im ­
biancate, tra il freddo e la fam e,
respingono in difficili c om battim en­
ti i rin n o v ati assalti nem ici. La co­
noscono i fe rro v ie ri del P iem onte,
gli operai di T o rin o e di M ilano che
hano riafferm ato in queste u ltim e
settim ane la lo ro indom ita e fre ­
quente com battività. La lo tta è dura,
ed ha le sue vittim e gloriose. Ca­
dono am ici e com pagni, ed ogni
giorno il b o lle ttin o d ell’in su rrezio ­
ne ci p o rta insiem e le notizie di
nuove v itto rie e di nuovi progressi,
m a anche di nuovi colpi subiti. Ma
questi n o n fiaccano la volontà dei
com battenti, la rendono anzi più
ferm a, la alim entano col sacrosanto
sentim ento di vendicare i nostri m or­
ti. La posta è grande ed essa giu­
stifica tu tti i sacrifici. Si tra tta di
im p ed ire a l nem ico d i distruggere
le nostre regioni.
P e r im p e d ire che tu tta l ’Italia
setten trio n ale diventi una terra bru­
ciata, p e r l ’onore e l ’avvenire d ’Ita ­
lia, bisogna insorgere. E ’ una dura
lo tta, senza esclusione di colpi, p e r
la vita o p e r la m orte, tra u n popolo
che vuole vivere n ella riconquistata
lib e rtà ed indipendenza, ed u n a b a n ­
da di crim inali che n o n si rassegna
a m orire.
Ed è in questo m om ento, n el quale
tu tti i p a trio ti devono fare blocco
contro l ’invasore, quando tutte le
energie nazionali devono essere tese
n ella m assim a concordia di sforzi
p e r il raggiungim ento degli o b iettivi
in su rrezio n ali, che si scatena una la r­
ga m anovra, che m ira a ll’incatenam ento, al soggiogam ento ed alla ca­
pitolazione delle forze p o p o lari, e
q u in d i al soffocam ento dell’in su rre ­
zione nazionale. Soffocare l ’in su rre ­
zione nazio n ale è l ’obbiettivo di que­
sta m anovra diretta ed organizzata
dai tedeschi, e l ’attesism o ne è lo
strum ento. I co llaborazionisti che non
vogliono pagare il lo ro tradim ento,
i filib u stieri della p olitica, tu tti co­
loro che p untano sem pre su p iù car­
te e n o n si rassegnano ad aver p e r­
duto, tutto quanto vi è di a n tin a ­
zionale, di reazio n ario , di p u trid o ,
di pavido, di vile cerca di fare bloc­
co in questo m om ento. Da questo
am algam a di d e triti em ana il rig u r­
gito d e ll’attesism o.
L ’attesism o assum e ora u n nuovo
e p iù chiaro significato antipopolare
ed antinazionale. N on è soltanto un
sentim ento di stanchezza e di debo­
lezza davanti alle durezze della lo t­
ta, non è soltanto il disfattism o di
quanti si dom andano perchè si debba
lo tta re q uando si p o treb b e tra n q u il­
lam ente aspettare l ’arrivo delle tru p ­
pe lib e ra tric i, e non vedono o non
vogliono vedere che solo con la lotta
insu rrezio n ale si po trà im p ed ire al
nem ico di p o rtare a com pim ento i
suoi crim inali p ian i di distruzione.
L ’attesism o oggi è alim entato, è
diffuso da coloro che p e r cieco ed
ottuso spirito reazionario tem ono l ’in ­
tervento risolutivo delle m asse p o ­
polari nella lotta, tem ono i disordini
insu rrezio n ali, e p e r e v itare la ro t­
tura dei vetri preferiscono veder di­
struggere l ’intera casa dai tedeschi.
Siccome l ’in su rrezio n e non si può
fare senza il concorso attivo delle
più larghe m asse p o p o lari, costoro
preferiscono che l ’in su rrezio n e non
abbia luogo, e che i tedeschi pos­
sano a loro piacim ento distruggere,
depredare, dep o rtare. N atu ralm en te i
tedeschi gonfiano e sfruttano queste
assurde p revenzioni e diffidenze an­
tip o p o lari.
Il nem ico, che ha fondato p e r anni
tutta la sua potenza alim entando n e­
gli stra ti borghesi e quietisti, con lo
spettro d el pericolo bolscevico il
tim o re d elle m asse p o p o lari, cerca
an co r oggi di utilizzare quest’arm a,
spargendo la voce che sono in p re ­
p a raz io n e dei c o m plotti com unisti o
socialisti, che i p a rtig ia n i scenderan­
n o nelle città a liq u id a re i ricchi,
ed altre fandonie del genere. Con
queste fandonie il nem ico cerca di
in d e b o lire la spinta insu rrezio n ale,
di m in are la com pattezza dei C om i­
tati di L iberazione, p e rfin o di a r ri­
vare a degli accordi e com prom essi
che gli assicurino le spalle e che
paralizzino l ’azione d elle m asse.
I tedeschi hanno una grande p a u ­
ra d e ll'in su rrezio n e n azionale di cui
sono obbligati a m isu rare i crescenti
progressi. N um erosi ten ta tiv i sono
stati com piuti p e r arriv are a com ­
p ro m ettere i C.d.L.N. in una politica
di accordi col nem ico. L’episodio p iù
recente è quello di T o rin o , dove il
console tedesco ha p otuto offrire ad
u n m em bro del C.d.L.N. u n arm isti­
zio di questo g en ere: « V o i vi im pe­
gnate a lasciarci tra n q u illi e n o i p a r­
tirem o dopo atfer com piuto solam en­
te le distru zio n i d i interesse b e lli­
co »... cioè p ra tica m en te tu tto quello
che serve alla vita della c ittà: gas,
centrali elettrich e, im p ian ti in d u stria ­
li e ferro v iari. P e r proposte di questo
genere si trovano sem pre gli in te r­
m ediari interessati, grossi in d u stria li
co llaborazionisti od alti fu nzionari
del governo fantoccio fascista, che
cercano di salvarsi p e r il dom ani
com piendo n ello stesso tem po u n u l­
tim o servizio p e r il nem ico.
E’ necessario che queste oscure
m anovre siano p ro n tam en te spezzate
da un deciso in tervento dei C.d.L.N.
contro ogni form a di attesism o capitolardo, e contro ogni collusione
aperta o m ascherata col nem ico e
con le forze che hanno collaborato
col nem ico. T ra il C.d.L.N., che deve
essere l ’organism o u n ita rio di d ire ­
zione di tu tto il m ovim ento nazio­
nale insurrezionale, ed il nem ico e
i suoi agenti, non vi deve essere
p ossibilità alcuna di contatti d iretti
ed in d ire tti. P ro p o ste come quelle
fatte a T o rino, proposte di capitola­
zione è di tradim ento n o n devono
nem m eno p o ter arriv are ai C.d.L.N.
La forza dei C. L. deve basarsi sem ­
pre p iù fiduciosam ente sulle grandi
forze p opolari m o bilitate p e r la lotta
insurrezionale. La classe operaia che
ha dato una così alta e insuperata
prova di coscienza nazionale e di
senso delle responsabilità, non lotta
p e r p ro p ri p a rticolaristici obiettivi.
Essa è a ll’avanguardia di una lotta
che ha u n solo obiettiv o : lib erare
il Paese d all’oppressione nazi-fascista.
Q uanti com prendono che il trio n ­
fo .dell'insurrezione n azionale corricponde ai suprem i interessi d el P a e ­
se devono reagire contro ogni form a
di attesism o, contro ogni tentativo
di scindere il fro n te nazionale e di
in d eb o lire la spinta p o p o lare p e r
assurdi tim o ri reazionari, che fanno
solo il gioco del nem ico. Solo con
una larga ed audace m o bilitazione
di tutto il popolo l ’insurrezione p o ­
trà trio n fa re. E senza il concorso d e l­
le forze p o p o lari non sarà possibile
assicurare, nella difficile condizione
in cui il Paese si trova, q u e ll’o rdine
fondato sulla lib ertà e sulla dem ocra­
zia che pe rm e tte rà a ll’Italia di rin a ­
scere a nuova vita.
In guardia contro chi, anche in questi mo­
menti decisivi, predica l'attesa, il rinvio del­
l'insurrezione, l'accordo con i nemici. Chi
predica questo vuol lasciare liberi i tede­
schi di realizzare tranquillamente i loro piani
di distruzione, di razzia e di affamamento.
(Dal Manifesto del Parlilo Comunisia Ilal.)
VITA DI PARTI TO
Dichiarazione comune
del Partito Comunista e del Partito Socialista
La D irezio n e del P . C. p e r la zona
•ec u p ata e l ’E secutivo p e r l ’A lta Ita­
lia d el P.S.I.U .P. approvano e fanno
p ro p rio il p atto stretto a Rom a fra
le d irezioni cen trali dei due P a rtiti
e delib eran o di adattarlo come segue
alle condizioni della zona d i lo ro
g iurisdizione:
1. - P e r p otenziare la loro pa rte ­
cipazione alla guerra di liberazione
tu tte le organizzazioni dei due P a rtiti
ed i loro iscritti intensificheranno
l ’azione politica intesa allo sviluppo
ed a ll’organizzazione concreta della
insurrezione nazionale, che si realiz­
za e culm ina n ello sciopero gene­
ra le insurrezionale, attraverso la m o l­
tiplicazione, l ’allargam ento, la coor­
dinazione di tutte le form e d e ll’azio­
n e di massa e della lotta arm ata. I
due P a rliti ed i lo ro iscritti coordi­
n eran n o a tal fine i loro sforzi co­
m u n i in tesi ad una lotta decisa con­
tro le m anovre reazionarie dei fre ­
n a to ri e degli attesisti, denunciando
pubblicam ente com e nem ici del po­
p olo quanti, apertam ente o di fatto,
negano la necessità d e ll’insurrezione
lib e ratrice , la sabotano e tentano di
p u g n a la rla alle spalle.
2. - P e r e p u rare il P aese dai re si­
dui fascisti, le organizzazioni dei due
P a rtiti sosterranno ogni azione di­
re tta a sventare le m anovre di quelle
forze oscure, fasciste o parafasciste,
che tentano oggi di coprirsi sotto
varie vesti p e r sfuggire a ll’ep u razio ­
n e della vita italian a, p e r ra llen ta rla
0 lim ita rla, svuotandola del suo p ro ­
fo ndo significato rin n o v ato re.
3. - Il pro b lem a fondam entale d e l­
la ricostruzione, oggi, n ella zona oc­
cupata, è quello di p re p a ra re l ’orga­
nizzazione delle m asse p e r la costi­
tuzione d elle basi di u n a vera dem o­
crazia progressiva che chiam i il p o ­
p olo a p a rte cip a re quotid ian am en te
alla vita politica e statale d el Paese.
1 due P a rtiti e tu tte le lo ro organiz­
zazioni sosterranno perciò tu tte le
fo rm e di organizzazione idonee allo
scopo di cui sopra, (organizzazioni
d i m assa sindacali, giovanili, fem ­
m in ili, ecc., C om itati di A gitazione,
C. L. di fabbrica, di azienda, di rio ­
ne, di villaggio, G iunte p o p o lari di
p o tere , ecc.) le q uali p otenzieranno
attu a lm en te la lo tta d i liberazione
facendovi p a rte cip a re le p iù larghe
m asse, e dom ani p o rtera n n o con vo­
lo n tà e slancio queste stesse masse
a ll’opera di ricostruzione.
4. - I due P a rtiti si fanno d ifen­
sori degli in teressi im m ediati degli
o p e rai p e r quanto rig u ard a le loro
condizioni di vita, d i salario, di la ­
vóro, la lo tta contro le deportazioni
e le violenze, ecc., chiam ando le
m asse alla lo tta, allo sciopero, p e r
questi scopi contro i tedeschi, i fa­
scisti ed i p a d ro n i co llaboratori e
p ro fitta to ri.
Al fine di cui sopra i due P a rtiti
sta b iliran n o a tu tti i gradi d e ll’orga­
nizzazione contatti perm am en ti (G iu n ­
ta C entrale, G iunte reg io n ali, p ro ­
vin ciali, locali) p e r assicurare una
sem pre m ig lio re collaborazione in
a ttiv ità ed in iziative u n ita rie .
C on u n ’azione com une basata su
questi q u a ttro p u n ti, che si isp iran o
ai q u a ttro p u n ti d e ll’accordo di R o ­
m a, i due P a rtiti p ro le ta ri in ten d o n o
ag ire p e r l ’elim inazione n o n soltanto
d e l nazi-fascism o, m a anche delle
forze oscure re sp o n sa b ili d el fasci­
sm o che ten tan o di so pravvivergli;
p e r assicurare al p ro le ta ria to , a ttra ­
verso le sue lib e re organizzazioni di
classe, l ’esercizio d ella sua storica
m issione, in u n a nuova dem ocrazia,
p re sid ia ta d a l p opolo, p e r u n avve­
n ire ap erto a tu tte le conquiste p ro ­
gressive n e l cam po p o litico , econo­
m ico, sociale, cu ltu rale.
Essi sosterranno di com une accor­
do questa p o litica n elle organizzazio­
n i di m assa, n e i C.L.N.A.I., n e i C.L.N.
reg io n ali, provinciali, locali rio n ali,
d i luogo d i lavoro e d i categoria, n e i
C om andi U nificati d elle form azioni
dei V olo n tari d ella L ibertà.
In conform ità al p a tto di R om a i
due P a rtiti esprim ono la lo ro vo­
lo n tà di un io n e e di collaborazione
con gli a ltri p a rtiti antifascisti. C on
la D em ocrazia C ristiana i due P a r­
titi p ro le ta ri sono legati da u n a «ollab o razio n e sul terre n o sindacale.
Le d irezio n i d el P .C .I. p e r la zona
occupata e l ’Esecutivo d el P.S.I.U .P.
p e r l ’A lta Italia dichiarano in fin e
di c o ndividere la convinzione espres­
sa dalle due D ire zio n i c en trali «he
il desiderio del popolo italiano è «he
la prossim a A ssem blea C ostituente,
da eleggersi attraverso una lib e ra
consultazione p o p o lare , p ro clam i la
R e p u b b lica D em ocratica.
1° O ttobre 1944.
DOMANDE E RISPOSTE
P e r c h è i c o m u n is ti lo t t a n o
p e r l'u n ità d e l la c l a s s e o p e r a i a ?
I co m unisti lo tta n o p e r l ’u n ità
della classe operaia p e rch è sono fi­
gli d ella classe o p eraia, p e rch è sen to n o
ed esprim ono n ella lo ro lo tta tutte
le sofferenze, tu tte le necessità, tu tte
le aspirazioni progressive della classe
o p e raia; p erch è sanno che — al di
sopra di tu tte le differenze d i n azio ­
n a lità o di razza, d i o p in io n e politica
o religiosa — tu tti i figli della classe
operaia h anno fo n d am en tali interessi
com uni, e com une deve essere la loro
lo tta.
G uardati atto rn o n ella tua officina,
pa rla col tuo com pagno d i la v o ro ;
sarà u n socialista o u n cattolico, u n
dem ocratico o u n com unista, o m a­
gari uno di « q u e lli che n o n si inte­
ressano di politica ». Ma ti d irà che
gli o p e rai sono fo rti q uando sono
u n iti, ti d irà che solo u n iti gli ope­
ra i possono realizzare le lo ro aspi­
razio n i com uni al pane, alla lib e rtà .
Oggi p iù che m ai l ’u n ità è u n a n e ­
cessità p e r la classe o p e ra ia ; è il
rafforzam ento della sua organizzazio­
ne e d ella sua lo tta u n ita ria , è la
condizione essenziale p e r la v itto ria
nella guerra di lib erazio n e nazionale
che. alla testa di tutto il popolo, essa
oggi com batte. Ma u n com unista de­
gno di questo nom e non può accon­
ten ta rsi di p re d ic a r l'u n ità : deve es­
sere, n e l suo re p arto , n ella sua of­
ficina, n e l suo rio n e, n el suo villag­
gio, quello che p iù e m eglio di ogni
altro lavora p e r l ’u n ità , realizza l ’u ­
n ità d ella m assa operaia. U n com u­
n ista è u n operaio che n o n si ac­
contenta di a sp irare o d i sospirare
p e r l ’u n ità della classe o p eraia, ma
che sa c«ncretam ente a d d ita re ai suoi
com pagni di lavoro la via giusta p e r
realizzare questa un ità.
La via che i co m unisti additano
p e r l ’u n ità della classe operaia n o n
è la via d ell’u n ità « p u r che sia » :
è la via d e ll’u n ità n ella lotta, non
quella d ella passività e d e ll’acquie­
scenza. E ’ la via giusta, p erch è solo
nella lo tta la classe operaia può riso l­
vere i suoi p ro b lem i v itali d i oggi
e d i d o m an i; è la via d e ll’unità, p e r­
chè solo n ella lo tta e attraverso J’esperienza della lo tta la classe operaia
p u ò u n irsi al di sopra di tu tti i p a r­
tico larism i di categoria o di opin io n i
politich e e religiose.
I com unisti respingono le idee e
le influenze di altre classi, estranee
od o stili al m ovim ento operaio, p e r­
chè sono a ppunto queste idee e que­
ste influenze che nel m ovim ento ope­
raio p ortano la divisione e le discor­
die. F ra operai che la pensano da
o p erai ci si in te n d e sem pre. P e r que­
sto i com unisti lottano p e r l ’organiz­
zazione di classe in d ip e n d e n te d el
p ro le ta ria to n e l cam po econom ico e
riv en d ica tiv o ; p e r questo i com unisti
lo tta n o p e r il P a rtito politico unico
della classe operaia, che solo può gui­
d a re il p ro letaria to alla realizzazio­
ne della sua m issione lib e ratrice .
R E S P O N S A B I &I T A 1
Ogni com pagno deve sentire la re ­
sponsabilità che gli viene d a ll’essere
m em bro del P a rtito che è l ’a vanguar­
dia della classe operaia, di quella
classe che è oggi in te rp re te e p o rta ­
tric e dei d estini della N azione, di
quella classe d i governo che pa rte ­
cipa oggi alla responsabilità n o n solo
della condotta della guerra di lib e ­
razione, m a della soluzione dei p ro ­
blem i che la guerra ha posto, della
rico stru zio n e d e ll’Italia.
O gni com pagno deve sen tire la
responsabilità di essere m em bro di
quel P a rtito che si p ro p o n e di m o­
b ilita re tu tti gli italiani p e r l'in s u rre ­
zione nazionale, p e r l ’a nnientam ento
d el nazi-fascisnio, p e r la lib erazio n e
di u n regim e di dem ocrazia, p e r la
•oluzione dei p ro b lem i che intere»sano tu tto il popolo italian o .
O gni com pagno deve avere p ien a
•oscienza che p e r prom uovere, p e r
•catenare e dirig ere l ’insu rrezio n e
nazionale è necessario il concorso di
tu tte le forze nazio n ali. D ev’essere
perciò sforzo costante d i ogni com u­
n ista quello di ricercare e stim olare
la collaborazione degli elem enti de­
gli a ltri p a rtiti antifascisti. O gni co­
m unista deve discutere, trattare , con­
vincere, agire con sp irito u n ita rio e
co. Conscie della sua respon­
sabilità, ogni com pagno deve eollabo ra re lealm en te d a p p ertu tto , tanto
n egli organism i di m assa, quanto n el­
le form azioni partig ian e, con spirito
u n ita rio e dem ocratico, scevro da
ogni interesse grétto e p a rtic o la ri­
stico, scevro da ogni sentim ento di
esclusivism o e di sopraffazione. U n i­
co scopo dev’essere la sconfitta dei
tedeschi e l ’annien tam en to d el fa ­
scism o.
P e r questo scopo è necessario u n i­
re tu tte le fo rze, è necessario com bat­
te re e vincere. L ’unità d ’in te n ti e di
sforzi è la condizione p rim a della
vitto ria.
D ev’esser chiaro p e r ogni com pa­
gno che l ’insu rrezio n e nazio n ale e lo
sciopero in su rrezio n ale hanno p e r sco­
po la cacciata dei tedeschi e l ’an­
nientam ento del fascism o. Pervaso
da u n alto senso di responsabilità d e ­
ve fare tu tto ciò che unisce e che
favorisce il raggiungim ento di que­
sto scopo, deve opp o rsi a tu tto ciò
che può divid ere e d ostacolare il
raggiungim ento di questo scopo, deve
opporsi a tu tto ciò che può d ivid ere
ed ostacolare il raggiungim ento di
questo obbiettivo.
Il m oto in su rrezio n ale deve svol­
gersi sotto la d irezione del C om itato
di L iberazione e sotto i segni nazio­
n a li, la b a n d ie ra tric o lo re, che sono
com uni e cari a tu tti gli ita lia n i. I
com unisti devono p o rta re n ella b a t­
taglia in su rre zio n ale le lo ro capacità
organizzative, le lo ro iniziative, il lo ­
ro entusiasm o, m a anche la lo ro di­
sciplina p ro letaria e p a trio ttica . Q uel­
la d isciplina che è la p iù alta espres­
sione d ella loro coscienza di classe
nazionale, che è la p iù alta espres­
sione del lo ro senso di responsabilità.
B isogna evitare tu tte quelle m ani­
festazioni, anche e sterio ri, che p o s­
sono p o rtare p regiudizio alla com ­
pattezza del fro n te di com battim ento.
B isogna im p e d ire che elem en ti irre ­
sponsabili com piano a tti in co n su lti;
bisogna im p ed ire che la « quinta co­
lonna » possa o p erare p e r disgregare
il fro n te nazionale e gettare discre­
dito e suscitare diffidenze tra le forze
dem ocratiche ed antifasciste. G li atti
d i tep p ism o e d i vandalism o vanno
repressi colla m assim a energia.
La battag lia insu rrezio n ale dev’es­
sere condotta con la m assim a deci­
sione. C hi n o n si arre n d e deve essere
sterm inato. B isogna tuttavia g uardar­
si d agli a tti di in u tile ferocia.
B isogna rico rd a rsi che i beni delle
istitu zio n i fasciste, edifici ed arreda­
m en ti sono beni accum ulati col su­
dore d el popolo e perciò non devo­
no essere d istru tti, in q uanto devono
essere re stitu iti al popolo. Ciò vale
in p a rtico la re p e r le sedi sindacali,
p e r i dopolavoro, p e r i circo li rio n ali,
p e r le tip o g rafie dei giornali, ed in
genere p e r tutto ciò che è bene p u b ­
blico.
E ’ necessità essenziale che i com u­
nisti m ostrino a tu tti, n e l corso della
battag lia insu rrezio n ale, di essere i
p rim i non solo p e r coraggio, spirito
di sacrificio e capacità di lo tta, ma
anche p e r d isciplina, p e r sentim ento
di solidarietà e d i fratellan za verso
la popolazione.
Il risp etto verso la popolazione lo
si dim ostra prestando aiuto ai citta­
d in i, d ifen d e n d o li d a l saccheggio e
dalle d istru zio n i tedesche, d ifendendo
la lo ro p ro p rie tà . P e r il m odo com e
noi com unisti conduciam o e co n d u r­
rem o la lo tta dobbiam o p o te r essere
citati ad esem pio da p a rte degli ita­
lia n i di tu tte le fe d i e di tu tti i p a r­
titi.
O gni com pagno deve se n tire la re ­
sponsabilità di ogni suo atto, di ogni
sua paro la. Il suo atto è u n esem ­
pio . La sua p aro la è in d icatrice. Le
m asse lav o ra tric i guardano al com u­
n ista com e alla guida, ogni nostro
com pagno rap p re se n ta il P a rtito n e l­
la fab b rica, n el re p arto ove lavora,
nella casa, nel rio n e ove abita. Se
ogni com pagno agirà bene, il P a rtito
acquisterà p re stig io . O gni atto, ogni
p aro la n o n in to n a ti all'in teresse n a ­
zionale, a ll'in te resse e d alle aspira­
zioni di tu tto il pop o lo an d ran n o a
danno del nostro P a rtito .
Il P a rtito ha, è vero, i suoi organi
ufficiali, ha i suoi giornali centrali,
m a questi n o n hanno una tira tu ra
e diffusione illim itata, n o n a tu tti è
dato di p o te r sem pre leggere e d as­
sim ilare. La parola, in ogni caso, è
assai p iù efficace d ello scritto. Il le­
game con le larg h e m asse p o p o lari
lo si realizza con la p a ro la , con il
contatto fisico del com unista con ì
com pagni di lavoro, di abitazione,
con i cittad in i di a ltre idee p o litich e
e religiose. P e r questo è necessario
che la « p a ro la » di ogni com pagno
sia im p ro n ta ta alle esigenze, agli in ­
teressi, alle asp irazio n i di tu tti gli
ita lia n i, sia im p ro n ta ta sem pre alla
lin e a politica del P a rtito .
Il successo della politica del nostro
P a rtito è legato alla capacità d i ogni
com pagno di parlare ed agire in pieno
accordo con tale po litica. N on basta
che il P a rtito abbia una giusta lin e a
p o litica, occorre so p rattu tto saperla
realizzare. E questo d ipende da ognu­
no di noi, questo d ipende dal senso
d i responsabilità di ogni com pagno.
Buffarm i G uidi
criminale di guerra
I l C .L.N .A .I., a n o tizia d elle atro­
cità e d elle raccapriccianti sevizie
alle quali, p e r opera d i fu n zio n a ri
d i polizia, vengono sistem aticam ente
sottoposti i d e te n u ti p o litic i segre­
gati n ella v illetta d i via Paolo Uc­
cello-V iale M ontebianco in M ilano;
A ttesa n e i m isfa tti la d iretta e per­
sonale responsabilità d e l m in istro
d egli in te rn i della R .S J . in c onfor­
m ità anche alla richiesta a suo te m ­
po fatta pervenire dal C om ando In ­
teralleato a questo C om itato sulle re­
sponsabilità d ei crim inali d i guerra
DENUNCIA
ad ogni e ffe tto , com presa la in terd i­
zio n e d i espatrio n e i Paesi neu tra li,
G U ID O B U F F A R IN I G U ID I com e
crim inale d i guerra e, d'intesa col
C om ando Generale d e l Corpo d ei V o ­
lo n ta ri della L ibertà
ORDINA
a tu tti i C om andi d ip e n d e n ti d elle
fo rm a zio n i d i m ontagna e d i pianura
d e i V o lo n ta ri d ella L ibertà, nonché
alle squadre d i città d i disporre la
cattura d e l p renom inato G uido B u ffa rin i G uidi.
... Occorre liquidare la bestia - nazista
nel suo antro ed issare la bandiera
della vittoria su Berlino.
(dal discorso di Stalin del 7 Novembre)
ORGANO GENTR. DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Fondato da: ANTONIO GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli)
ANNO XXI - N. 19 - 25 NOVEMBRE 19 4 4 - Ed. dell'Italia settentrionale
P r o le ta r i d i tu tti i p a e s i , u n it e v i 1
LA CONFERENZA DEI TRIUMVIRATI DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO
SERRARE LE FILE E VINCERE OGNI DIFFICOLTA'
PER LA VITTORIA DELL'INSURREZIONE NAZIONALE
Sì è riu n ita n ei p rim i giorni d i n o ­
vem bre, in u n a città d e ll’Italia se tte n ­
trio n a le, la C onferenza dèi responsabili
dei T riu m v ira ti in su rre zio n ali di P a r­
tito . E ran o p resen ti j delegati di tutte
le reg io n i che ancora subiscono l ’o ccu­
pazione n a z i-fasci sta: E m ilia , L iguria,
P ie m o n te , L o m b ard ia e V eneto.
I T riu m v ira ti insurrezionali di P a r ­
tito sono gli o rg an i creati n ello scorso
m ese di G iu g n o con il com pito di m o ­
b ili a re e d irig e re tu tte le energie del
P a rtito p e r il suprem o obiettivo d el­
l ’insurrezione nazionale. La riu n io n e ,
in u n solo organism o," m u n ito di stra ­
o rd in a ri p o te ri, dei d irigenti d elle va­
rie branche d ì lavoro, m ilita re , p o liti­
co, organizzativo doveva assicurare la
c oordinazione d i tu tti gli sforzi del
P a rtito p e r lo sviluppo del m ovim ento
in su rrezio n ale, n e l q u a d ro del C .d.L .N .
B ila n cio d e ll'a ttiv ità
d e i T riu m v irati in su rre zio n a li
C inque m esi di esperienza e di in ­
tenso lavoro dei T riu m v irati in su rre ­
zio n a li hanno dato risu lta ti positiv i.
N el corso dei recen ti m esi veram ente
tu tto il P a rtito si è m o b ilitato sul p ia ­
no della lotta in su rrezio n ale: n e fanno
testim onianza il m eraviglioso increm en­
to d elle B rigate G arib ald i, che sono
diventate 120, e d il lo ro continuo ed
in v itto sp irito o ffensivo; l ’aflusso di
m ilita n ti com unisti anche n elle a ltre
form azioni d el C orpo dei V o lontari d e l­
la L ib e r à ; le form azioni di p iù di cin­
q u a n ta B rigate S .A .P . p e r la parteci­
pazione a ll’azione insu rrezio n ale delle
p iù larghe m asse pop o lari e l ’in te n sifi­
carsi della lo tta arm ata in città e nella
p ia n u ra ; la lib erazio n e e l ’am m in istra­
zio n e dj vaste zone del territo rio nazio ­
n a le ; lo sviluppo della lotta p o p o lare
dti m assa contro il terro re , la fam e e
le razzie, p artico larm en te con j grandi
e rip e tu ti scioperi di T o rin o , M ilano,
G en o v a; il m ovim ento di resistenza
contadino contro le req u isizio n j dei
p ro d o tti e d el bestiam e; la creazione di
u n a Vasta re te di C om itati di L ib e ra ­
zione p e rife ric i e la sem pre più la r­
ga attività delle donnei e dei giovani
n e l’a lotta di liberazione nazionale.
L ’andam ento delle operazioni m ilita ­
ri, se n o n ha perm esso lo scatenam en­
to, n e lle reg io n i ancora oggi occupate,
d ello sciopero generale insurrezionale e
d e ll’assalto finale decisivo non ha im ­
p e d ito a ll’azione insurrezionale delle
m asse p o p o lari, raccolte atto rn o ai Co­
m i ati di L berazione, di dare dei ru d i
colpi a ll’occupante e di p o rtare u n ef­
ficace contributo a ll’avanzata degli Escrc’ti alleali. T u tte le forze arm ate
d e l fascismo' e n u m ero se divisioni di
S.S. sono state costantem ente im m o b i­
lizzate p e r resistere alla pressione in ­
su rrezio n ale del popolo italian o . Q ue­
st’azione ha strap pato al nem ico im p o r­
tan ti vantaggi: ra llen ta m e n to , in m o l­
te reg io n i, d el ritm o delle deportazio­
ni ; in te rm itten te attenuazione del te r ­
ro re e delle rappresaglie ogni volta che
i P a rtig ia n i
le m asse hanno saputo
p ro n tam en te risp o n d e re ai m assacri n a ­
z isti; efficace d'fesa del p a trim o n io naz:onale, m acchine, p ro d o tti, bestiam e;
notevoli se p u r in su fficien ti concessio­
n i a lle m asse o p eraie: au m e n ti di sala­
rio, rifo rn im e n ti in viveri e v estiti, a n ­
ticip i stra o rd in a ri.
D avanti a tutto il m ondo civile q u e ­
sti m esi di offensiva in surrezionale h a n ­
no provato il coraggio, la fo rza, la tem ­
pra del popolo italian o . L ’azione è co­
stata v ittim e e sacrifici gloriosi, ma
essa ha perm esso d i conseguire b en e­
fici sicuri sul piano m ateriale e m orale.
D i quest’azione, realizzata sotto la
guida dei C om itati di L iberazione, il
n o s'ro P a rtito , m o b ilitato p e r i l lavoro
svolto dai T riu m v irati in su rre zio n ali, è
stato certam ente la p rin cip ale forza m o ­
trice.
A v a n ti n e ll'in su rre zio n e
m a lg ra d o ogni d iffico ltà
La C onferenza dei T riu m v ira ti insurre z ’o n a li sj è riu n ita in u n m om ento
n e l qu ale nuo v i e gravi p ro b lem i si
pongono di fro n te a tu tto il m ovim en­
to d i lib erazio n e nazionale, p e r la con­
tin u azio n e e l ’increm ento d e ll’azione
insu rrezio n ale.
L ’ irrig id am en to
dei
p rin cip ali fro n ti di guerra ed il ritm o
assai lento con cui continua l ’avanzata
alleata in E m ilia im pongono la p ro sp e t­
tiva di una continuazione della lotta,
alm eno p e r alcu n e re g io n i, anche nei
p ro ssim i m esi in v ern a li, a m eno di
sem pre possibili ro ttu re e cedim enti im ­
provvisi.
U na cam pagna invernale d el m ovi­
m ento in su rre zio n ale v u o l dire in d u b ­
biam ente, nuovi e gravi sacrifici, sopratu tto p e r j valorosi P a rtig ia n i che d e b ­
bono ora com battere i n uovi e te rrib ili
nem ici della d ura stagione: il freddo e
la fam e, e p e r le g randi m asse sotto­
poste d all’occupazione nazista a nuove
e d u re sofferenze.
E ’ n e l quadro d i questa prospettiva
che la C onferenza ha fissato i nuovi
com piti im m ediati di lavoro p e r il P a r­
tito. La C onferenza è stata concorde
n e ll’afferm are che la pro sp ettiv a di
una possibile cam pagna in v ern ale n o n
può v o ler d ire u n a attenuazione della
lotta insurrezionale. Crescono e vidente­
m ente le difficoltà della lo tta . Ma esse
n o n sono in so rm o n tab ili, nem m eno le
difficoltà in v ern ali della guerra partigiana. B isogna, m algrado tu tto , p untare
sopra u n u lte rio re sviluppo della g uer­
rig lia p a rtig ia n i e d e l m ovim ento p o ­
p o lare antitedeseo. L e sem pre crescen­
ti m isure di reazione dei nazi fascisti,
gli a rre sti, le depo rtazio n i, le spogliaz o n i, il lavoro forzato spingono nuovi
strati pop o lari sul terre n o della lotta
a fondo contro l ’occupante. G li esem ­
p i d e ll’E m ilia, lo sciopero d ei fe rro ­
vieri, l ’abbandono d elle officine da
p arte degli operai m inacciati di deportaz :one ne sono tanti in d ici. D ’altra
p a rte le diserzioni di m assa che con­
tinuano n e lle file repu b b lican e indica­
no l ’inconsistenza d e ll’apparato fascista
e la sua crescente disgregazione: i fa ­
scisti sanno che sono dei m o ritu ri e
che, nella m ig lio re delle ip o te si, la
lo ro agonia 6i p ro tra rrà p e r qualche
settim an a di p :ù , m a la lo ro m orte è
certa. U na sola p o ssib ilità di salvezza
resta lo ro : ab b an d o n a re im m ediatam en­
te le file fasciste.
C rescono, è vero, le difficoltà, ma
7 NOVEMBRE
L’ordine dei giorno di
In u n o rd in e del giorno p u bblicato
in occasione d el ventisettesim o annuale
della R ivoluzione d ’O ttobre S talin d i­
chiara :
« Q uest’anno le truppe sovietiche h a n ­
no assestato trem en d i colpi al n em i­
co. D urante la campagna estiva d el
1944 l ’E sercito russo ha portato la sua
bandiera da C hisinau a Belgrado, avanvando d i 880 c h ilo m etri ed è entrato
a com battere su l territorio della G er­
mania nazista.
« L ’E sercito russo ha espulso i tede­
schi da tu tti i territori della Ucraina
sovietica, d e lla R ussia B ianca, delle
repubbliche sovietiche, carelo» fin n ic a •
m oldava, estone, letto n e e lituana. T re
anni d i giogo nazista sui paesi tem p o ­
raneam ente conquistati sono stati ora
cancellati. L ’E sercito russo ha ridato la
libertà a decine di m igliaia d i u o m in i.
L e fro n tie re d e llo Stato sovietico, v i­
gliaccam ente violate dalle orde h itle ­
riane il 22 giugno 1941, sono state rista ­
bilite su tutta la loro lun g h ezza • dal
Mar N ero al Mar di B arens. L ’E sercite
russo> che ha concluso a liberazione
della Patria, aiuta ora i po p o li d i P o ­
lonia. d i Jugoslavia e d i Cecoslocaccìiia a spezzare le catene della schia­
v itù nazista e ad installare le loro li­
bertà e la loro indipendenza. L ’Eserci­
to Societico ed i p opoli so vietici sono
pronti ad assestare n u o v i colpi terri­
b ili al nem ico. I g iorni d e l regim e di
H itle r sono contati. Sotto i colpi delV Esercito russo il blocco nazista è f i ­
nalm ente disgregato. L a G erm ania di
H itle r ha perduto la m aggior parte dei
su o i alleati.
« N e ll’E uropa occidentale, i nostri
A lle a ti hanno messo in rotta le truppe
tedesche3 in Francia, n e l B elgio ed han­
no varcato la frontiera occidentale d e l
R eich . L ’accerchiam ento della G erm a­
nia hitleriana è ora com pleto e l ’antro
della belva nazista è assalito da ogni
parte. N essu n sacrificio salverà il regi­
m e nazista, d dlla catastrofe com pleta ».
niiniiniiiiiiiiiiniiiiiiiniiiniiTimiiiniiiiiiiTiiiiiiiiiiinMiiiiiiiimiiiiiiniiiiiimiiniiiiiiitiiiniiniinimiii
iniiiriiiiiiiitiiitiiiiiitnimiMiiiiiiiiiTiiuiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiititiiitit
iiuiiiiiiuiiiuiuiiiiiiiiiiiiiiiiiuiuim iiiiim niuuiuiiuiimiiuiiiuiiuiiuiiiuiiiiimuiiimiiuiimimiuu
cresce e si fa sem pre póù irresistib ile
una spinta a ll’azione di tu tte le m asse,
sotto la pressione, p ro p rio , dei sacrifi­
ci e d elle sofferenze provocate d a l p r o ­
lu n g arsi d e ll’occupazione tedesca. La
via della lotta p e r difficile che possa
sem brare, è ancora quella che costa
di m eno e che risp a rm ia nuove e più
estese sofferenze a tutto il p opolo. P er
sfuggire alle dep o rtazio n i in G erm ania;
p e r d ifen d ere d al saccheggio i p ro d o t­
ti d el n o stro suolo, le nostre m acchine,
il bestiam e; p e r strap p are a ll’o ccupan­
te m eno m agre ra zio n i di a lim e n ti; p e r
im p o rre n u o v i au m enti di salario e
m aggiori concessioni d i viveri, in d u ­
m en ti, legna, la lotta è i l solo mezzo
che resta agli ita lia n i, la lo tta che con­
tro u n nem ico crudele e p rep o ten te
mon può essere che lotta di m assa lo tta
arm ata, lotta insu rrezio n ale. E d è q u e ­
sto anche il solo mezzo che ci resta
p e r difen d ere il nostro p atrim onio m o ­
ra le e m ateriale, im p e d ire nuove d i­
struzioni e d avvicinare l ’ora della l i ­
b erazio n e: p erch è la durcau d e ll’oc­
cupazióne tedesca n o n d ip en d e soltan­
to d a ll’azione d èlie tru p p e alleate, m a,
anche e d in prim o luo g o , d a ll’azione
popolare ed arm ata condotta dal m o v i­
m ento d i liberazione nazionale.
L’insu rrezio n e è p iù che m ai unia
necessità; n o n Finisurrezione concepi­
ta com e l ’attesa passiva di u n ’ora X,
m a l ’in su rre zio n e come azione im m e­
diata, quotid ian a, c o n tin u a ; com e sa­
botaggio e m olestia al nem ico, difesa
effettiva dei m acch in ari, m ate rie p r i­
m e, p ro d o tti; l ’in su rre zio n e com e sus­
seguirsi d i scioperi, agitazioni, m an ife ­
stazioni di m assa contro la fam e, il
te rro re e le ra zz ie ; l ’in su rre zio n e co­
m e increm ento della g u erriglia p a rti giana e sua estensione n e lle p ian u re
e n elle città, fino alla lib erazio n e di
tutto il te rrito rio .
B iso g n a b a s ta re a noi ste ssi
Fare la guerra, m algrado ogni d if­
ficoltà, fino alla lib erazione e d alla
v itto ria: questa è la necessità e q u e ­
sto è il dovere di tu tti gli ialiaiii. B i­
sogna saper te n e r d u ro . Il nem ico ha
subito n e l corso di quest’ultim o anno
disfatte irrim e d ia b ili e decisive: sono
gli ultim i ran to li d ella belva agoniz­
zante. Bisogna resistere e con tin u are la
lotta fin o alla vitto ria.
La C onferenza sì è fatta, unanim e,
in te rp rete di q u esta necessità. E rano
p resen ti alla C onferenza u o m in i che
conoscono tu tte le difficoltà della s i­
tuazione e tu tte le necessità del m ovi­
m ento nazionale, n o m in i che portavano
tu tti n ella discussione l ’esperienza d i­
re tta e vissuta della guerra p artig ian a e
della d u ra azione illegale n elle città.
A lieni da ogni form a di re to ric a ed
a b itu ati a saper considerare la realtà
delle cose, questi m ilita n ti hanno tu t­
ti risposto afferm ativam ente circa le
nuove e p iù larghe possibilità di svi­
lu p p o del m ovim ento in surrezionale.
I l m o v im en to insurrezionale può e d e­
ve continuare a svilupparsi: esso ha in
sè le forze per sorm ontare vittoriosa­
m ente ogni d ifficoltà.
i.'au!OMiff U e n /a d e l m ovim ento n a ­
zionale si fonda anzitutto sullo spirito
di iniziativa e di organizazione dei p a ­
trio ti e su l loro a rd o re offensivo. T u t­
to quello di cui hanno bisogno i p a rti­
giani — arm i, m unizioni, viveri scar­
p e , v estiti, coperte — c’è, si' trova n et
m agazzini o depositi fascisti si trova
addosso ai tedeschi, ai b rig an ti n e ri,
ai m u tin i, ecc. bisogna andare a con­
q u istarlo , bisogna strapparlo al n e m i­
co. U n tedesco ucciso v u o l d ire u n ’a r ­
m a, u n vestito, u n paio di scarpe p e r
u n P a rtig ia n o . Q uesta è la grande e ro i­
ca legge della guerra partigiana che
tr* v a nell* lotta e « d i a v itto ria j » s a ­
zi d e l eoo «viluppo. C hi n o n capisce
questo n o n com prende n u lla delle leg ­
gi della guerra parligiana. E’ con que­
sti m ezzi che i p a rtig ian j jugoslavi h a n ­
no p otuto fo rm are i l loro grande e«ereito vittorioso.
N ella C onferenza so n o stati citati dei
b u o n i esem pi di B rigate G aribaldine
«he, con l ’aiuto d e lle organizzazioni
p a trio ttich e , h a n n o conqnistato n o n «o1* tutto il necessario p e r il loro funzio­
nam ento, ma hanno anche p o tu to d istri­
b u ire alle popolazioni ingenti q u antità
di viveri che i tedeschi si apprestavano
a p o rta re in G erm ania. B isogna sem pre
creare questa volontà d e ll’autosu fficien ­
za, e d afferm are n e lla p ratica i l vec­
chio p rin cip io « c h i fa da se fa per
tre ».
S o lid a rie tà n a zio n a le
01 re che sullo spirito d e ll’au to su f­
ficienza l ’increm ento del m ovim ento d i
lib erazio n e poggia sopra u n a sem pre
p iù larg a solidarietà nazionale.
®
S olidarietà anzitu tto verso i P artigia* i. C hi p u ò deve fare, e deve dare se n ­
za lim iti. Sono «tati citati n ella C on­
ferenza esem pi d i Settim ana d el P artigiano che, in E m ilia e d ini L iguria,
hanoo dato o ttim i risu lta ti. Bisogna fa-
re **olte d i p iù i> questa direzione.
B isogna che i C om itati di L iberazione
organizzino u n a vera m obiliazione di
tu tte le riso rse nazio n ali, bisogna che
sia lanciato u n grande p re stito n azio n a­
le e che ciascuno sia tassato secondo
Le sue p ossibilità. La guerra parti giàna ha le sue esigenze, com e ogni fo r­
m a d i guerra d e l resto . B isogna che
queste esigenze siano se m p re com prese,
che a d esse ai vada in co n tro con quel
m eraviglioso spirito di so lid arietà d ì
cui, m algrado le o rrib ili rap p resag lie
naziste, h a n n o saputo d a r pro v a i val­
ligiani ed i contadini.
S olidarietà in o ltre fra tu tti gli ita lia ­
n i, in p a rtico la re verso coloro che so­
no direttam en te c o lp iti dalla re p re ssio ­
ne nem ica. Le fam iglie dei com b atten ti
caduti, dei p rig io n ie ri e d e p o rta ti in
G erm ania, d ei p a rtig ian i, di tu tti i p a­
trio ti co stretti aU’.H egali.à devono es­
sere a iu ta te e nel m odo p iù largo. In
una cerchia p iù estesa è necessario che
a tu tti i bisogni del p o p o lo si faccia
fro n te con iniziative v a rie p e r i senza
tetto, p e r coloro che n o n hanno d a
m angiare o da riscald arsi, tu tte basate
sul p rin cip io d ella solidarietà naziona­
le, sul p rin cip io che chi p iù ha deve
a iu ta re chi p iù ha bisogno, p e r o p p o r­
re a l b arbaro o ccupante il fro n te com u­
n e di lo tta di tu tto il popolo italiano.
M o b ilitazio n e dem ocratica
I l m ovim ento nazionale p o trà c o n ti­
n uare a sv ilu p p arsi vittoriosam ente,
m algrado o g n i diffico ltà, solo se potrà
real.zzare u n a sem pre p iù larga m o b ili­
tazione dem ocratica di tu tte le energie
d e l popolo e se saprà attingere a q u e ­
sta m ob ilitazio n e le forze p e r so rm o n ­
ta re ogni ostacolo.
Su questo p u n to la C onferenza ha
ferm ato a lungo la sua attenzione. S o ­
no stati citati n um erosi esem pi che d i­
m ostrano il gran d e sviluppo che ha as­
sunto n egli u ltim i tem pi l ’orgànizzazione dei Com itati di L iberazione p e ­
riferici : C om itati d i L iberazione di
fab b rica, di rio n e, d i villaggio, ¡professonali e d i categoria (insegnanti, im ­
piegati, m edici, ing eg n eri, avvocati;
•co .). P a rtic o larm en te im p o rta n ti sono
stati i ra p p o rti eh* hanno illu stra to il
lavoro svolto d ai com unisti p e r sv ilu p ­
p a re ed alla rg a re le grandi o rganizza­
zioni m ilita ri di m assa. I l F ro n te della
G ioventù e d i G ru p p i di D ifesa della
D onna a i q u a li p artecip an o m ilita n ti d i
tu tti i p a rtiti ad eren ti a l C .d .L .N ., ra g ­
g ruppano vasti stra ti d i giovani e di
donne che p o rta n o u n im p o rta n te contrib u .o a l m ovim ento d i liberazione.
E ’ stato gottolineato con nu m ero si
esem pi il fatto che q uesta estensione
della base organizzata del m ovim ento
di lib erazio n e nazionale, e la p a rte ci­
pazione ai C.L. d e i rap p re se n tan ti d el­
le organizzazioni di m assa, ha determ i­
nato una sem pre crescente attivazione
di larghissim i strati dii m assa n o n a n ­
cora politicam en te q u alificati e n o n in ­
q u a d rati e co n tro llati da p a rtiti po litici.
G rande è l ’im portanza di questa--esten­
sione in p ro fo n d ità del m ovim ento di l i ­
berazione nazionale, che trascende o r­
m ai i ristre tti lim iti di partito iter a f­
fonda e le ette ra d ic i n e l seno stesso del
popolo.
La fu nzione d irig e n te dei p a rtili
può del resto assolversi tanto m eglio
qu an to p iù larga è n ella lotta questa
m obilitazione di tutto il popolo ita ­
lian o .
del
C r e a r e gli o rg an i
nuovo p o tere p o p o la re
L a C onferenza h a afferm ato la n e ­
cessità che tutto il P a rtito dia una p iù
grande attenzione a ll’organizzazione dei
C om itati di L Iterazione p eriferici ed
alla loro attivazione nella lotta im m e­
diata. Q uesta re te di organizzazione di
m assa form a g à la base e gli organi
del nuovo p o tere dem ocratico. Questo
a p p are già chiaram ente nelle zone lib e ­
ra te dai P a rtig ia n i. In queste zone le
G iu n te P o p o la ri m unicipali e di gover­
n o , che si devono sem pre creare o v u n ­
q u e com e o rg an i del n uovo po tere, de­
vono essere sem pre veram ente p o p o lari,
legate a l pop o lo tutto e d alle sue o r­
ganizzazioni di m assa e n o n solo ai
p a rtiti del C. L . B isogna eh© la nuova
politica im pegni la partecip azio n e e ffe t­
tiva di tu tti gli ita lia n i e n o n dei soli
scritti a i p a rtiti p o l-tici, p erchè solo
con la p artecipazione d iretta di tutto il
p opolo, organizzato in p ro p rie associa­
zioni di m assa, sarà possib-lie co n d ù rr e oggi v ittoriosam ente la guerra e r i ­
solvere dom ani tu tti gli a rd u i p ro b lem i
d ella rico stru z io n e d e i paese.
Questo n uovo regim e di dem ocrazia
progressiva, caratterizzato d alla p a rte ci­
pazion e diretta e con tin u a alla vita p o ­
litica delle p iù larghe m asse p opolari,
nasce e si sviluppa già oggi, n e l fu o ­
co della guerra di liberazione, alla qua­
le esso a p p o rta u n fecondo e decisivo
e o n tr.b u to . Solo esso può infatti m o b i­
lita re tu tte le energie p o p o la ri p e r lo
sviluppo vittorioso d e ll’insurrezione n a ­
zionale. Esso si afferm a già, e non
soltanto n e lle zone lib e rate dai P a rti­
giani, ma anche n e l te rrito rio occupa­
to dove tu tti i C om itati di L iberazione,
re-gionali, pro v in ciali e periferici, pos­
sono e debbono ag ire subito com e o r­
gani di u n p o tere effettivo, sia per
realizzare tu tte le m isu re necessarie a l­
la condotta della guerra, sia p e r p ro v ­
vedere direttam en te a riso lv ere i p ro ­
blem i delle m asse a ll’in fu o ri e contro
i regolari organism i fascisti.
E ’ com pito, a d esem pio, d ei C om ita­
ti di L iberozione p re n d ere tu tti i p ro v ­
vedim enti — p re stiti, tasse, re q u 'sizio nd — p e r fo rn ire a i P a rtig ia n i tu tto
quello di cui hanno b 'so g n o . Ma vari
ed im portanti sono anche i com piti dei
Com itati di L ib ra zio n e p e r q uanto r i ­
guarda la vita ed i bisogni elem entari
d elle m asse. U n C om itato di L iberazio­
n e n azionale p u ò ad esem pio stabilire
in q uali app artam en ti debbono essere
alloggiati i senza tetto del q u a rtiere e
può installarli subito, affidando a ll’a ­
zione delle S .A .P . del q u a rtiere ed alla
m o bilitazione d i tutta la popolazione la
loro p rott zione contro eventuali in te r­
venti fascisti. U n Com itato di villaggio
e d i rio n e può ad esem pio, stab ilire
in q u a li boschi o d in q u a li parchi la
SALUTO
L a C onferenza d ei responsabili dei
T riu n v ira ti insurrezionali di P artito
d e li’ha i.a ancora occupata dal nazi-fa­
scism o, afferm ata la necessità, in questo
m o m en to decisivo per la liberatone d e l­
la Patria, d* fare appello a tutto il
popolo, serrare le file , tendere ogni
volontà per affrontare e vincere le d if­
ficoltà del m om en to , estendere, contro
ogni m anovra attesista, la guerriglie ar­
mata e la lotta d elle masse popolari,
al fin e d i arrivare in piena efficienza
all’insurrezione nazionale vitto rio sa ;
saluta il com pagno E rcoli, Capo
d el P artito C om unista e d el proletaria­
to italiano, a no m e dei 70.000 m ilitanti
popolazione può andare a fare legna.
U n C om itato di L iberazione di offici­
na può organizzare d irettam en te il tr a ­
sporto e la m essa in salvo, nei te rrito ri
co n tro llati dai P a rtig ia n i, di quei m ac­
chinari e di q u e lle m ate rie p rim e che
saranno così so ttratte a d saesheggio n a ­
zista e che p erm etteran n o dom ani la r i ­
presa d el lavoro. I n alcuni paesi i
C. L. h an n o deciso a quale prezzo i
contadini dovevano vendere direttam eli,
te a lla popolazione j l grano e que*
p ro d ó tti che essi n o n avevano conse­
gnati agli am m assi. Così si realizza
nel!» lotta contro l ’occupante q u e l re ­
gim e di autogoverno p o p o lare che co­
stituisce l ’essenza della dem ocrazia p ro ­
gressiva.
Q uesti fecondi edl o rig in a li a sp e tti
d e ll’attiv ità d e i C. L. p e rife ric i hanno
attirato a lun g o l ’attenzione d ella Con­
ferenza, la q u ale h a deciso di m o b ili­
tare seriam ente tutto il P a rtito in q u e ­
sta direzione.
U n ità
di tutte le fo rze in su rre zio n a li
Q uesta m obilitazione dem ocratica d i
tu tte le energie p o p o lari, necessaria p e r
la condotta del m ovim ento in su rrezio ­
nale, deve realizzarsi n e l qu ad ro d i una
rafforzata u n ità dii tu tte le forze n a ­
zionali.
s
La C onferenza ha a ffro n ta to l ’esame
dei com piti im m ediati di lavoro dopo
essersi a lungo ferm ata a d esam in are la
situazione p o litica in te m az io n a le ita lia ­
na. Q uesto esam e ha m esso in lu ce la
solidità dell’alleanza che esiste, m al­
grado le evidenti diversità d i stru ttu ra
sociale e p olitica, tra l ’U nione Sovie­
tic a , l ’In g halite-ira e g li S ta ti U n i ti,
u n ite p e r ab b attere il nazism o e p e r
assicurare una pace solida e d u ra tu ra
che perm etta la r.c o stru z io n e d e l m o n ­
do. A nche in Italia la -politica d ell’u ­
n ità n azionale d i tu tte le forze p ro g res­
sive ha davanti a sè an co ra u n lungo
avvenire perch è essa è necessaria p e r
la lib erazio n e e p e r la ricostruzione.
Se alcune forze re azio n arie si vanno
m o b ilita n d o sul piano in te m az io n a le o
nazio n ale p e r re sistere alla- sp in ta de­
m ocratica, a d an n o anche d egli in te ­
ressi e d e ll’in dipendenza dei p o p o li,
in tu tti j paesi alleati, lib e ra ti e da
lib e ra re , si ase-ste a d u n p o ten te svi­
lu p p o di tu tte 1« fo rze progressive,
che 6i appoggiano recip ro cam en te n e l­
la lo ro lo tta contro le forze m ondiali
d e ll’im perialism o e d ella reazione.
La C onferenza ha afferm alo la neceesità d e ll’un ità nazionale oggi e dom a­
n i, n ella guerra di lib erazio n e e nella
rico stru zio n e, n e ll’Ita lia già lib e rata e
n e ll’Ita lia ancora occupata. U na deve
essere l ’a u to rità a cui tu tti gli ita lia n i
debbono ubbidienza, e che sola deve
ra p p re se n tare il n ostro Paese di fro n te
a tu tti: q u e lla d e l G overno D em ocrati­
co ita lia n o e, dom ani, quella d ella Co­
stitu en te che dovrà d ecidere delle isti­
tuzioni e d e lla sorte d e ll’Italia. Solo
n e ll’u n ità n azionale c’è garanzia di sal­
vezza.
Sicura in te rp re te di q uesta necessità,
la C onferenza ha deciso di in te n sifi­
care il lavoro svolto dai com unisti p e r
m antenere, ra ffo rzare ed estendere il
fro n te nazionale u n ita rio , e p e r m ig lio ­
ra re sem pre di p ò i ra p p o rti di b u o ­
na am icizia con lu tti i p a rtiti aderenti
a l C .L .N ., Ciò esige non soltanto i n
nuovo m iglioram ento del lavoro svolto
dai mostri rap p resen tan ti nei C. L ., m a
u n p iù grande sforzo d i tu tti j com u­
nisti che devono avvicinare
m ilitan ti
A
ERCOLI
d e ll’Italia settentrionale e, particolare,
dei com u n isti com battenti in fraterna
com unione d ’in te n ti, alla testa d e i V o ­
lontari della Libertà, nelle 120 B rigale
d ’A s'a lto Garibaldi, nelle B rigate M at­
teotti, G iustizia e Libertà, autonom e e
nelle num erose B rigate S .A .P . ;
e lo assicura che nulla sarà lascia­
to d i intentato per la realizzazione d el­
la sue giuste d rettine per l ’unio n e d i
tutte le fo rze progressive e la lo ro mobil lozione sotto la guida dei C .d .L .N .
per arrivare al p iù presto possibilie,
alla cacciata d a ll’Italia dei tedeschi e
d ei fascisti traditori.
7 N ovem bre 1944.
degli altri p a rtili < realizzare so n
loro, n e l cam po m ilita re e n e l la ­
voro di m assa, b u o n i r a p p o rt; di «trat­
ta collaborazione. L e organizzazioni di
massa devono d iv en tare sem pre p iù il
terren o di una viva c o llaborazione mnitaria tra m ilita n ti di tu tti i p a rtiti a n ­
tifascisti.
U n ità p o litica
d e lla c la s s e o p e ra ia
La C onferenza sj è ferm ata a d asam in are p a rtico la rm e n te ,i ra p p o rti esi­
stenti n e lle va rie regioni con le arganizzazioni del P a rtito Socialista. Si è
p o tu to constatare, dopo la form azione
della G iunta co o rd in a tric e p e r la zona
occupata, uni n otevole m ig lio ram en to di
questi ra p p o rti che n o n è p e rò ancora
d ovunque soddisfacente. P e r assicurare
u n a sem pre p iù stretta u n ità n e ll’azio ­
n e d e i due P a rtiti e realizzare così l ’u ­
n ità p o litica d ella classe operaia, la
C onferenza ha deciso che si in te n sifi­
chino ovunque gli sforzi p e r ren d ere
.se m p re p iù stre tti e fra te rn i i ra p p o rti
con i com pagni socialisti. P e r questo
è necessario che si form in o ov u n q u e,
n o n solo sul piano regionale e p ro v in ­
ciale, m a anche in ogni settore, villag­
gio, ecc. le G iu n te co o rd in a tric i per
avvicinare v eram ente n e l lavoro q u o ti­
diano tu tti i m iL tan ti dei d u e p a rtiti.
E’ stata esam inata sulla base delle
scarse in form azioni rice v u te , la »¡ina­
zione d e ll’Italia lib e ra ta , p e r conclu­
dere che di fro n te a lle p e rsisten ti m a­
novre e resistenze d èlia re a z io n e «Ha
dem ocratizzazione effettiva d el paese —
m anovre e azioni che ostacolano l ’a­
zione d el G overno p e r la con d o tta del­
la guerra, p e r l’ep u razio n e e p e r la
soluzione dèi p iù u rg e n ti p ro b lem i d e l­
la vita del popolo — le m asse operaie
e p o p o lari d e ll’L alia setten trio n ale p o s­
sono dare u n efficace c o ntributo a ll’azione delle fo rze d em ocratiche d e ll’Ita ­
lia lib e rata intensificando la lo ro « rio ­
ne insurrezionale contro il nem ico e
realizzando la p iù larg a m o bilitazione
dem ocrat ca ed u n ita ria di tutto il p o ­
po lo . M algrado ognj m anovra ed in ­
trigo, conterà dom ani, p e r o gni «lasse
e p a rtito , l ’a p porto effettivo dato alla
liberazione del Paese.
Contro ogni manovra attesista
e capitolarla dei nenico e Iella nazione
P e r jl rafforzam ento d e l F ro n t« R a ­
zionale, e p e r vincere le d iffid e n te e
prevenzioni che ancora sussistono in
certi am b ien ti n e i confronti d e ll’azione
svolta dal nostro P a rtito , è necessario
afferm are sem pre energicam ente il ca­
ra tte re nazionale della no6tra p o litica,
nella p ropaganda e n ei fa tti, e d im o­
strare, el.m inando o gni re sid u o e fo r­
ma di settarism o, che l ’iuBurrezione n a ­
zionale che noj vogl.am o n o n è l ’in ­
surrezione d i u n a classe o d i u n p a r­
tito, ma l ’in su rrezio n e di tu tta la N a­
zione p e r l ’in dipendenza e la- lib e rtà .
Q uesta lotta p e r il rafforzam ento d tl1 u n ta nazionale im plica u n ’azioni© de­
cisa c o n tro tu tie le m anovre del n em i­
co e della reazione. I delegati di tu tte
le regioni h anno illu stra to , c o n ricchez­
za di esem pi, la vastità della m anovra
tendente a soffocare la lotta dei p a trio ­
ti e delle m asse, a sc in d ere il1 m ovi­
m ento nazionale, adì isolare i com unesti come i p iù irrid u c ib ili com battenti
della gu e rra di L beraz-one. P u rtro p p o
è apparso anche chiaro dai ra p p o rti dei
convenuti alia C onferenza che questa
m anovra del nem ico, q ueste incessanti
pro p o ste di tregua, com prom essi, capi­
tolazioni n o n trovano sem pre e d o v u n ­
que quella risposta ferm a e decisa ch e
sarebbe necessaria. Il nem ico trova l ’ap­
poggio, in questi suoi ten ta tiv i, in
quelle fo rze reazionarie che, p e r in te ­
ressi di classe, tem ono lo svilu p p o d el
m ovim ento popolar© e tradiscono gli
interessi d el paese. Si assiste in tutte
le reg io n i ad u n rig u rg ito di attesism o
che cerca di speculare sulle d iffic o ltà
della situazione stagionale p e r predi ca­
re l ’inerzia, la passavità e l ’abbandono
della lotta. Sono stati citati num erosi
esem pi che dim ostrano com e q u est’o f­
fensiva del nem ico riesca a p e n e tra re
n elle f le d el m ovim ento di lib e raz io ­
n e e com e in alcuni C. L. p ro v in c ia li
l ’attesism o i n varie form a fini «sa eoi
prevaler« n e lla p ra tica . La C onferenza
ha deciso d i ric ln a m sre la vigilanza Ai
tu tti i m ilita n ti com unisti contro q u e ­
sta m anovra. L ’u n ità di tutte le fo rse
nazionali n o n può realizzarsi e ie n ella
lotta a fondo, senza esitazio n i, contro
l ’occupante. C onducendo una decisa azione contro ogni fo rm a di attesism o,
i com unisti d im o stre ran n o n«i fa tti «li
saper assolvere a quella funzione di
guida e di m o to re d i tu tto il m o v i­
m ento n azionale, che tocca alla alasse
operaia ed al nostro P a rtito .
Fu nzio n e
d e l P artito C o m u n ista
H P a rtito C om unista alla testa della
classe operaia, e strettam ente u n ito al
P artito Socialista, è il solo che possa
difen d ere in m odo sistem atico, conse­
guente e senza riserv a gli interessi n a ­
zionali e p o p o la ri d e l n o stro pae«e.
T u tti gli a ltrj p a rtiti a noi a lle a ti n ei
C .L .N . n o n possono dim ostrare la ste s­
sa conseguenzialilà o la stessa decisici
ne p e r l ’u n ità e p e r l ’azione. I l m an te ­
nim ento e d il raffo rzam en to del F ro n te
N azionale presuppongono perciò la lo t­
ta c o ntro tu tte le influenze re azio n arie
ed a n tiu n ita rie che agiscono attorno ai
C .L .N . non possono dim o strare la stesgoli p a rtiti. C ontro di esse bisogna
m obilitare nei C .L .N . e nei singoli p a r­
titi antifascisti tu tte le forze p ro g re s­
sive.
Su questo piano di azione u n ita ria
!a C onferenza ha deciso che il P a rtito
debba d ifen d ere tu tte le p ro p rie po si­
zioni poL tiche e d organizzative, n o n
cap ito lare di fro n te a p retese assurde di
a ltr i p a rtiti, n o n lasciiarlsi esc lu d e re
da nessuna responsabilità di direzione,
conquistare e d ifen d e re tu tte q u e lle p o ­
sizioni che gli possano- p e rm e tte re di
assolvere, n e lla sostanza, alla sua fu n ­
zione di guisa e di m otore del m ovi­
m ento nazionale.
S u lla v ia d a lla
d e m o cra zia p ro g re ssiv a
Q u ali sono le p ro sp e ttiv e d el P a r ­
tito p e r la rico stru zio n e p o litica • *oaiala del P ie c e ? D alla discussione d e l­
la Conferenza, è a p p arso che q u este
problem a appassiona m oltissim i m ili­
tan ti. I c om battenti d ella guerra parligi ana vogliono sapere che essj com ­
battono p e r u n ’Ita lia nuova s m ig lio ­
re, n ella q u ale n o n p o tran n o p iù p re ­
valere le vecchie fo rze d ella reazione
ehe h anno favorito e d appoggiato il
fascism o.
A queste dom ande, ai m olti le g itti­
m i d u b b i che «ergono n e ll’anim o dei
e om hattenti di fro n te a ll’o stinazione con
cui n e ll’Italia lib e ra ta le fo rze della
reazione
m o narchica
contendono
il
pasto alle forze dem ocratiche e re p u b ­
blicane, la C onferenza ha risposto in d i­
cando n e lla dem ocrazia progressiva la
v ia attrav erso la qu ale il popolo ita ­
liano p o trà, n e ll’un ità di tu tte le forze
9a n e d e l Paese, risolvere tu tti i p ro ­
blem i d e lla rico stru z io n e . N on si tratta
oggi di fa re pro g ram m i, e di, in d ica­
rle questa o quella p a rtico la re so lu ­
zione, di questo o q u e l p ro b lem a. B a­
sta in d ic a re u n m etodo, u n m ezzo, la
via su lla quale il popolo italian o p o trà
avanzare con il ritm o che esso vorrà e
ehe la situazione gli p erm etterà.
N ella C onferenza è stato ap p ro fo n ­
d ito il carattere della dem ocrazia p ro ­
gressiva p e r cui oggi n o i lottiam o. E
m e n tre da una p a rte è stato gottolinea­
to il fatto che quesa dem ocrazia p ro ­
gressiva non è la dem ocrazia p ro leta ­
ria — in quanto se ne differenzia so­
p ra ttu tto p e r il contenuto sociale, non
c olpendo rad icalm en te il princip-o del­
la! p ro p rietà capitalista e sfru ttatrice
— si è afferm ato d a ll’a ltra parte che
esBa non deve avere p e r lim iti che la
volontà e gli interessi del p opolo. Sac rifieii fatti da tu tti, n e ll’interesse di
tu tti, p erm etteranno una ra p id a rip re ­
sa costruttiva. Se solo una p a rte , e
la p iù d iseredata, dovesse fare i n e ­
cessari sacrifici a favore dei soliti p r i ­
vilegiati, si avrebbe la divisione nazio ­
nale, la p aralisi, la decadenza, non la
rico stru zio n e e la r presa. La dem ocra­
zia progressiva non è l ’id illio fra tu t­
ti. E ’ blocco di tu tte le forze p ro g res­
siv« e d i tu tti q u an ti «ono preoccupati
dall« sorti « d e ll’avv en ire della P a tria ,
•o n tro i g ra p p i p iù re az io n a ri, «unir»
i p riv ile g ia ti che n o n vogliono rin u n •ia re al lo ro p riv ile g io , contro i re s i­
d u i d e l fascism o.
Solo u n regim e di dem ocrazia p ro ­
gressiva po trà assicurare una rap id a
ricostruzione del Paese.
E ’ stata costantem ente presente n e l­
la C onferenza l ’alta coscienza delle
gravissim e condizioni in cui si troverà
il Paese a ll’in d o m an i della liberazione.
T u tto il P a rtito d eve p re n d ere coscien­
za di questa re altà , e p re p ara rsi ad es­
sere, d om ani, in p rim a fila n e ll’opera
di rico stru zio n e come lo è oggi nella
guerra. Sarà suo com pito, in fatti, m o ­
b ilita re tu tte le forze progressive p e r
su p erare la situazione di depressione
m ate ria le e sp iritu a le creata d a lla d i­
sfatta fascista e dare vita ad u n m o­
cim ento costruttivo di rin ascita, lib e ra
da ogni d ipendenza stra n ie ra. L ’Italia
nuova deve d iv en tare u n Paese lib e ro ,
fo rte, risp ettato p e r le v irtù d elle sue
istitu z io n i e d il lavoro dei suoi figli.
I c ostruttori di q uesta Ita lia lib era,
dem ocratica e progressiva sono già oggi
i com battenti d e lla guerra d i lib e ra ­
zione e le form e che già oggi il m o­
vim ento pop o lare va assum endo p e r la
condotta della lo tta , prefig u ran o i fu ­
tu ri ordinam enti dem ocratici e p o p o ­
la ri che, attraverso«* la decisione so­
vrana d e ll’A ssem blea C ostituente, assu­
m erà dom ani il n u o v o Stato re p u b b li­
cano d e ll’Italia d el p opolo. E’ sul te r­
reno della lotta contro il nem ico, del
d uro lavoro p e r la rico stru zio n e, e non
sul pian o di accadem iche discussioni
d o ttrin ali, che p re n d e form a la nuova
Ita lia , e a n co r p iù p re n d e rà n e ll’avvenire.
SALUTO Al P A R T IG I A N E
l a discussione po litica, che ha occu­
pato la p rim a p a rte dei lav o ri della
C onferenza, si è conclusa con u n a p ­
pello a ll’azione, al coraggio, a ll’e ro i­
smo di tu tti gli ita lia n i sinceram ente
p a trio ti, ed in p rim o luogo dei m ili­
ta n ti com unisti.
I valorosi P a rtig ia n i indicano a tu tti
i p a trio ti la via da seguire, la via d e l­
l ’audacia e d)el com battim ento. La
C onferenza ha approvato la redazione
di u n a lettera riv o lta ai com pagni che
si trovano n elle B rigate G aribaldi e
n elle a ltre fo rm azio n i del C orpo dei
v o lo n tari d ella lib e rtà , ed a tu tti i
P a rtig ia n i, p e r esp rim ere ai com pagni
sd ai com battenti tu tti il saluto rico n o ­
scente ed affettu o so d e l P a rtito com u­
n ista, e p e r a ssicu rare che tu tte le energie del P a rtito saranno m obilitate
p e r dare a l m ovim ento p artigiano tutto
l ’aiuto di cui abbisogna per c o n tin u a ­
re , m alg rad o ogni difficoltà, la sua az io n e ; p e r assicurare che tu tti i com u­
n isti, n ei vari posti di lavoro a cui si
trovano assegnati, trarra n n o d a ll’esem ­
pio dei P a rtig ia n i in citam ento a com ­
p iere lu tto il lo ro dovere n ella lotta
tornirne contro gli oppressori.
La lettera inv ita tu tti i com unisti,
q uali siano le form azioni p a rtig .a n e in
cui m ilita n o , s a n o quelle G arib ald in e,
o G. L ., o M atteotti, o autonom e, a
«ollaborare con tu tti j p a trio ti p e r ra f­
fo rzare il m ovim ento partig ian o ed ogni singola u n ità , senza spirito d i con­
correnza
e p a tte , m a a n i't a ti solo
dalla p iù grande volontà di collabora­
zione e d i un ità.
Il fallimento dell’offensiva nazi - fascista
La C onferenza h a esam inato a tte n ­
tam ente la situazione esistente su lu t­
to il fro n te p artigiano. Le u ltim e n o ­
tizie p o rta te dai vari delegati, sulla
situazione esistente nelle varie regioni,
hanno concordam ente dim ostrato che >
P a rtig ia n i resistono ovunque ferm a­
m ente a ll’offensiva generale scatenata
dal m ese di o tto b re dal nazi fascism o.
M entre in E m ilia le form azioni partigiane partecip an o efficacem ente alla
lo tta, oando u n im p o rta n te c o ntributo
a ll ’avanzata degli E serciti a lle a ti, in
tu tte le a ltre regioni i P a rtig ia n i hanno
saputo v ittoriosam ente respingere i r i ­
petu ti ten tativ i di ra strella m en e e di
a nnientam ento. Il nem ico ha creduto
di cogliere l ’esercito p artig ian o in u n
m om ento d ifficile e di p o ter sfruttare
u n a certa
stanchezza e depressione
provocata dal p ro lu n g arsi della lotta e
dal venire della cat iva stagione. Ma
ancora una volta i suoi calcoli sono
fa llili. Il fronte p a rtig 'a n o ha supe­
rato anche questa prova, e resisterà
sem pre
p iù
fo rte,
fino
alla
v it­
to ria . A nche il nuovo invito ai re n i­
tenti di presen tarsi era caduto n e l vuo­
to, secondo le in form azioni p ro v e ­
n ie n ti d alle va rie re g io n i; e questo
fallim ento è stato poi conferm ato dalle
stesse e fre fo rn ite dai giornali fascisti.
O ttantam ila com battenti in q u ad ra ti n e l­
le diverse form azioni del C orpo dei
V olontari della L ib ertà, resistono in ­
vitti e costituiscono la forza d ’assalto
d ella lotta in su rrezio n ale de popolo
italian o .
Verso la pianura
La C onferenza ha esam inato alterna­
m ente alcuni p a rtico la ri problem i d el­
la guerra p a rti giana* E ’ stata studiata
l ’esperienza di q u e lle form azioni che,
p s r sfuggire alla reazio n e fascista, han­
no esteso la
superficie d e ll’attacco
p o rtando la guerriglia in cam pagna ed
in città. Q uesta è apparsa la via buona
d elle nuove condizioni create alla guer­
rig lia p artlgiana dalla stagione in v e r­
nale, ed il mezzo p e r sfuggire ai r a ­
si rellam enti.
Ciò im pone, n a tu ralm en te, una dislo­
cazione delle forze p iù rada e p iù ela­
stica, e d u n rafforzam ento del lavoro
svolto d ai com andi e dai com m issariati
politici p e r il coordinam ento e la d i­
rezione d ell’attività dei vari re p a rti, e
p e r il m antenim ento e rafforzam ento
della disciplina.
Allargare l’organizzazione armata di massa
L a C onferenza ha afferm ato la n e ­
cessità d i allargare tu tta l ’organizzazio­
n e arm ata di m assa, p e r m etterla in
grado di assolvere ai suoi im portanti
com piti. E ’ stata sottolineata l ’im p o r­
tanza capitale p e r 1’insurrezione nazio­
n ale d elle organizzazioni delle S. A. P .,
d el loro arm am ento e del lo ro agguerrim en to . Bisogna perciò p otenziare, p e r­
fezionare l ’organizzazione dei G. A. P .
e d elle S. A. P ., ed elevarne la te n u ­
ta politiv a, la disciplina e la p re p a ra ­
zione m ilitare.
Il nuovo esercito popolare italiano
La funzione dei p a rtig ian i n o n fin irà
al m om ento della liberazione. G ià il
G overno dem ocratico ha deciso che i
P a rtig ia n i siano in q u ad ra ti n el nuovo
E sercito italian o . Sj è afferm ato, p e r­
ciò, n ella Conferenza che il m ovim en­
to partig ian o form a la base d e l nuovo
E serc'to popolare ita lia n o , presidio d e l­
la lib e rtà e d e ll’in d ip e n d e n za d ella P a tria .
A liberazione avvenuta si tratterà a«scora di liq u id a re, n e llT ta lja se tte n trio ­
n ale, ji residui focolai d i resistenza fa ­
scista ed il ban d itism o che costoro o r ­
ganizzeranno contro i l nuovo potere.
P e r questo com pito d i epurazione a r ­
m ata e di m antenim ento d e ll’o rd in e do­
vran n o necessariam ente essere ancora
im piegate le form azioni p a rtig ian e . B i­
sogna perciò che i P a rtig ia n i abbiati»
coscienza di questi nuovi com piti che
saran n o lo ro affidati e si p re p arin o a d
assolverli n el m odo m igliore. E ’ neces­
sario stabilire ad o gni costo ra p p o rti di
fiduciosa co llab o razio n e fra com andanti
e p artig ian i, fra tutte le fo rm azio n i da
ch iu n q u e 6Ìano com andate, stro n care ogni spirito d i concorrenza tra form azio­
ne e form azione, creare la coscienza di
essere tu tti' p a rte del C orpo dei V olon­
tari della lib e rtà c o n u g u a li d iritti e
uguali doveri. B isogna a ttirare nelle fo r­
m azioni p a irtig ia n e ufficiali capaci, vo­
lonterosi, ed assegnare lo ro responsabi­
lità adeguate alla loro com petenza ed!
alla lo ro fede antifascista e p atriottica.
I comunisti esempio di coraggio e di disciplina
Vi sono oggi, n elle file partig ian e, a l­
m eno 15 m ila iscritti a l P a rtito . Q uesta
cifra è m olto in fe rio re alla realtà, p e r­
chè considera j c o m u n ista regolarm ente
isc ritti, ed anche questo secondo dati a r ­
re tra ti ed incom pleti. Accanto a questi
15 m ila isc ritti vj sono altre diecine di
m igliaia che si considerano com unisti,
che vogliono iscriversi a l nostro P a rtito
e sui q u a li il noslro P artito può contare
com e su dei no stri com pagni.
La C onferenza ha deciso che bisogna
raffo rz a re i ra p p o rti esistenti tra le F e­
d erazioni e questi com pagni, d a re a q u e ­
sti ra p p o rti u n carattere reg o lare e p o ­
litico , curare la preparazione politica
dei com pagni che si trovano n e lle fo r­
m azioni, aum entare la presenza del P a r­
tito n elle form azioni.
Il dovere dei com unisti, i n q u alu n q u e
fo rm azio n e si trovino, siano d irette da
com pagni o da p a trio ti di altre ten d e n ­
ze p o litich e , deve essere sem pre quello
di collaborare con j com andi p e r il m i­
gliore funzionam ento d elle u n iià , di es­
sere sem pre esem pio d i coraggio e di d i­
sciplina, di essere sem pre p a rtig ian i d i
avanguardia, i m igliori com battenti,
quelli che in ogni situazione difficile
tengono alto il m orale e d indicano col
loro esem pio la condotta da tenere.
I com unisti devono com battere ogni
form a di attesism o, di capitolazione, di
diserzione dalla lo tta. 1 com unisti devo­
no com battere ogni form a di settarism o,
togliere alle form azioni u n carattere di
p a rtito , elim inare quei singoli e sterio ri
attorno ai q uali n o n si realizza oggi la
un io n e d i tu tti gli italiani.
La presenza dei com unisti n elle fo r­
m azioni p artig ian e deve essere u n ele­
m ento di forza, u n elem ento u n ita ria,
un elem ento di coesione e di garanzia
p e r u n a giusta condotta della politica
nazionale.
seg. a p a g . 4: C ostruire un g ra n d e P a rtito
L'INSURREZIONE IN EMILIA
MONTE BATTAGLIA PRESO DALLA 36.a BRIGATA GARIBALDI
B ologna, 10 novem bre.
D all’E m ilia , dalla regione che è oggi
all’avanguardia d e ll’insurrezione naziotiale, ci giu n g e questo docum ento del
C om ando u n co regionale. A l d i là d e l­
la scarna cronaca noi vediam o tu tto il
popolo m u o vere in arm i n elle fo rm a ­
z io n i partigiane, n elle S .A .P . e nei G.
A .P . contro l ’odiato nem ico.
Oggi, in m odo particolare, citiam o al­
l ’am m irazione d i lu tti.
V 8.a A rm ala d ’A ssalto Garibaldi
« R om agna » ;
la 36.a B rigata d ’A ssalto Garibaldi
« B ia n c o n e r i »;
la B rigata d ’A ssalto G aribaldi «Stel­
la rossa L eone »
per i seguenti fa tti d ’arm e:
8.a B rigata: occupazione d i S. P ietro
in B agno, di Sarsina, d i Goleata, di
S. Sofia che vennero consegnata già
libere ed am m inistrativam ente organiz­
zate dal C. d. L . N . agli anglo-am eri­
cani che, per riconoscim ento, lasciaro­
no intatta l’am m nistrazione dei paesi
a queste autorità nom inate dal su d d et­
to C om itato.
—
36.a Brigami : O ccupazione di M onte
Battaglia dopo accaniti e rip e tu ti con­
trattacchi nem ici.
I resti d i u n battaglione sem id istru t­
to sono riusciti tuttavia ad aprirsi u n
varco e sono ora aggregati ad u n ’altra
B rigata d i G aribaldini, m entre g li al­
tri tre B attaglioni com battono a fianco
degli A lle a li.
—
B rigata « S tella Rossa »: O ccupazione
d i Vado, suà strenua e sanguinosa di­
fesa contro reparti tedeschi superiori
per n um ero e per m e zzi sopragghuiti
per la ri occupazione d e l paese.
1430 tedeschi uccisi e 1061 fe riti;
382 m eliti, spie e trad ito ri fascisti uccisii e 133 fe riti;
7 treni re ra g lia ti eon 5 locom otive e
38 vagoni d istru tti;
9 vagoni cisterna d istru tti;
7 carri arm ati e u n ’au to b lin d a d istru tti;
2 aerei da caccia tedeschi d istru tti;
1 aviorim essa in ce n d iata;
1 cannone d istru tto ;
2 m itra g liere an tia ere e da 20 m m . d i­
strutte ;
257 autom ezzi tedeschi distru tti o d a n ­
n eg g iati;
13 d epositi m unizioni fatii saltare;
18 lin e e ferro v iarie in te rro tte ;
27 po n ti d istru tti o danneggiali;
70 tonn. benzina e 20 tom i, tritolo fa t­
te sa lta re;
122 azioni di sabotaggio e lin e e telefo­
niche e telegrafiche;
8 in te rru zio n i stra d ali;
65 azioni di sabotaggio a vie di c o ­
m unicazione ;
10 fra cabine elettriche e linee ad alla
tensione d istrutte ;
589 tedeschi e fascisti disarm ati, col r i ­
cupero di:
2 m o rta i;
2 lan ciab o m b ard e;
15 p u g n i corazzati a nticarro ;
17 m itra g liatrio i;
47 fu c ili m itra g liato ri ;
81 m itra e p istole m itra g lia tric i;
1279 m oschetti;
303 p isto le;
3514 bom be, 51 m ine a n tic a rro ; 5 tonn.
e 46 kg. di e sp lo siv o ; 177 casse di
m u n izio n i v a rie ; 40 tu b i di gelatina,
una cassa di m ine a nticarro ; o ltre un
centinaio di m igliaia di colpi per le
varie arm i, ecc.
CO STRU IRE UN GRAN DE PARTITO
La realizzazione della linea p o ­
litica d el P artito esige un ra ffo r­
zam ento d i tutto il nostro lavoro
organizzativo.
La C onferenza ha dedicato la seconda
p a rte dej suoi lavori a ll’esam e della si­
tuazione organizzativa del P a rtito . La
realizzazione della linea politica del p a r­
tito e degli alti com piti che gli sono
assegnati esigono infatti un raffo rza­
m ento di tutto il lavoro organizzativo
d e l P a rtito . G randi progressi sono stati
co m p iu ti, che si com pendiano n e ll’a u ­
m ento degli iscritti da 6000 a 70.000 n e l­
le regioni d e ll’Italia settentrionale, dal
settem bre 1943 allo scorso m ese di o t­
tobre.
Centomila iscritti
Q ueste cifre sono del resto incom ple­
te e tutte a n teced en ti alla Leva d e ll’insu rre z'o n e . I n queste ultim e settim ane
p e r effetto a p p u n to della Leva, nuovi
ed im p o rtan ti progressi sono stati com ­
p iu ti. Il P a rtito m arcia ora verso i cen­
tom ila iscritti n elle sole reg io n i ancora
occupate e questo obiettivo deve essere
raggiunto prim a della fine d e ll’anno.
La C onferenza ha deciso che tu tte le o r­
ganizzazioni del p artito devono, p u r te ­
nendo conto delle necessità cospirative,
realizzare u n serio sforzo p e r u n reclu­
tam ento d j m assa. T ra i p a rtig ian i, tra
gli o p erai d elle grandi officine, tra i
giovani e le donne, in tu tti gli strati
della popolazione, la lotta contro il n e­
m ico ha perm esso a diecine e d iecin e di
m igliaia di italian i di afferm arsi come
dei com battenti sicuri e coraggiosi.
M oltissim i desiderano ad erire al no
stro P a rtito , che deve a p rire le sue p o r­
te a tu tti questi m ilita n ti.
Partito del popolo
La grande funzione n azionale che il
nosro P a rtito esercita nella vita d el P a e ­
se esige la costruzione di u n grande
partito di m assa, d i u n P a rtito che sa p ­
pia essere in ogni m om ento il Partito
d e l p o p o lo im i ano, in te rp re te in ogni
situazione dej generali interessi di tutto
il popolo. B isogna che tu tti i com pa­
gni abbiano sem pre presen te questo
grande obiettivo e lavorino affinchè esso
venga realizzato. N el corso della C on­
ferenza tu tti i pro b lem i della vita orga­
nizzativa d el P a rtito sono stati appunto
esam inati tenendo sem pre presente il ca­
ra tte re e la fun zio n e che il nostro P artito
deve esercitare, com e p a rtito della clas­
se operaia, classe d irigente e di gover­
no, com e P a rtilo di tu tto il popolo ita ­
liano.
D a ll’am pia discussione che ha seguito
il ra p p o rto d i organizzazione sono a p ­
p arsi alcuni p ro b lem i c e n tra li di vitale
im p o rtan za p e r lo sviLuppo del P a rtito .
Allargare la base sociale del Partito
D al ra p p o rto di organizzazione e da­
gli in te rv en ti d ei delegati è apparso
che gli isc ritti al nostro P artito sono
quasi esclusivam ente degli op erai. Q ue­
sto fatto è una conferm a indiscu tib ile
che il P a rtito è il P a rtito della classe
o p e raia, e ciò spiega la sua forza e la
sua com battività. Ma questo dim ostra
che il P a rtito n o n è ancora riuscito a
consolidare organizzativam ente la grande
influenza che esso, con* la sua azione
antifascista ed antitedesca, ha c o n q u i­
sta to in tu tt i gli s tra ti d ella popolazione.
B isogna perciò fare im p o rtan ti p ro ­
gressi in questa d irezione. Bisogna a l­
larg a re la base sociale del P a rtito . Uno
sforzo di reclutam ento deve essere fat-
to an zitutto in direzione d ella cam pa­
gna, verso i contadini. D ove questo la ­
voro è stato com piuto, m igliaia e m i­
gliaia di co n tad in i hanno dato la loro
adesione a l P a rtito , m a in tro p p e provincie questo lavoro è ancora trascurato
e ciò spiega la debolezza d i q ueste o r­
ganizzazioni p ro v in ciali.
U n a ltro im portante sforzo deve esse­
re com piuto in direzione dei c eti m ed i;
d è i p ro fessio n isti, degli in te lle ttu a li1,
della piccola borghesia in d u stria le e
com m erciale. Im p o rta n ti passi sono sta ­
ti com piuti in questa d irezione a M i­
lano, T o rin o e G enova; ina m olto e
m olto di p iù deve ancora essere fatto.
Organizzazione dei nuovi quadri
U n problem a assai grave p e r il n o ­
stro P a rtito è apparso quello dei q u a ­
d ri, problem a assai p reoccupante p e r i
com piti grandiosi che il nostro P a rtito
è chiam ato ad assolvere oggi e dom ani.
Bisogna fo rm are diecine e d iec in e di
m igliaia di q u a d ri, n o n solo p e r le va­
rie attività di P a rtito , sindacali, ecc. ma
p e r occupare posti di direzione in tutte
le branche della vita nazio n ale, p o li­
tica, am m inistrativa, cu ltu rale , econo­
m ica.
D alla discussione è apparsa una n o ­
tevole sfasatura tra l ’aumento, d e l n u ­
m ero degli ¡scritti e l ’aum ento del n u ­
m ero dei q u a d ri. C ertam ente è assai
p iù facile reclu tare dei nuovi aderenti
che fo rm are dei n uovi qu ad ri. Il p ro ­
cesso di form azione di u n quadro è lu n ­
go e rich ied e u n lavoro assiduo e co­
stante. Questo lavoro è reso p a rtic o ­
larm en te difficile n elle a ttu a li c ondi­
zioni di vita n e ll’Italia occupata. La
crisi dei q u a d ri è acutizzata dalle n o ­
stre p e rd ite sensibili nella guerra partigiana. Ma la m ancanza dei q u ad ri è
anche la conseguenza di u n o scarso la ­
voro da noi svolto p e r la loro form a­
zione.
La C onferenza ha deciso perchè 1)
dal centro alla base venga svolto u n
m aggior lav o ro p e r la ricerca d e g li, elem enti m igliori e p iù p ro m etten ti, e
per. la loro educazione ed! il lo ro avan­
zam ento; 2) p erchè con m aggiore co­
raggio siano p ortati negli organism i d i­
rig en ti. nelle diverse istanze del P artrio, elem enti giovani e n u o v i; 3) p e r­
chè sia svolto u n m aggior lavoro d i
educazione e di propaganda.
La vita politica del Partito
U n ’altra grave deficienza odierna del
nostro P a rtito è la sua insufficiente
vita polìtica in tern a. La penetrazione in
seno al P a rtito di in flu en ze attesiste,
le m anifestazioni di settarism o, le oscillazioni e le deviazioni dalla giusta
linea politica s-ono le conseguenze della
scarsa v italità in te rn a d el P a rtito . Il
P a ra to d eve vivere politicam en te, e
politicam ente deve vivere tu tto jl P a r­
tito .
A questo scopo la Conferenza ha de­
ciso: 1) elim inare i resiceli del siste­
m a di d irezione indiv id u ale ed assicu­
rare in tu tte le istanzp del P a rtito il
m etodo di d ’V ezione co llettiva; 2Ì p o rre
sem pre a ll’ordine del giorno delle riu ­
nioni del P a rtito , in tutte le istanze,
n o n solo i problem i del lavoro p ra ti­
co. m a anche i p ro b lem i p o litici, sem ­
p re n atu ralm en te legati a quelli della
lo tta quotidiana.
Per la difesa della linea politica del Partito
I freq u en ti scarti, le oscillazioni d e l­
la lin e a del P a rtito che si notano alla
base, e m anifestazioni settarie, n o n so­
no le conseguenze di una eterogeneità
d el p a rtito o del p erm a n ere in esso di
co rrenti ideologiche di sin istra o rifo rm isle, ma sono apparse, dai ra p p o rti
dei delegati, essenzialm ente come il
pro d o tto dj u n a scarsa assim ilazione
della linea del P a rtito , a n zitu tto p e r in ­
sufficiente discussione. L ’u n ità id eo lo ­
gica dèi P a rtito è provata n o n solo
dalla m ancanza di co rrenti contrastan­
ti n e l 6Uo in te rn o , m a anche dalla l i ­
quidazione dei g ruppi dj opposizione
che vivacchiano fu o ri d el P a rtito .
La Conferenza ha deciso di iniziare
una seria lotta politica p e r vincere tu t­
te le resistenze settarie ed attesiste che
si oppongono ad u n a giusta realizza­
zione della lidea politica d el P a rtit» .
Q nesta lo tta, dato il carattere d i q u e ­
ste resistenze, deve essere condotta essenzialm este attravrso u n p ro fo n d o la ­
voro di chiarificazione e di educazione,
p e r elim in are d ùbbi e p e r una m igliore
com prensione da p arte di tu tti i m i­
lita n ti della linea p o litica del P a rtito .
I dirigenti del Partito
La Conferenza si è svolta nelle condi­
zioni im poste dalla p resente situazione
dj illegalità. E ’ im possibile q u in d i d a ­
re i nom i dei delegati. E ran o presenti
i com pagni che costituiscono 1 quadro
dirigente del P a rtito n e ll’Italia ancora
occupata. C om pagni a b itu a tj a lavorare
n e ll’om bra da a n n i, nella p rofonda oscurità della vita illegale, m a che in
questi anni di lavoro, n e ll’em igrazio­
ne, in carcere o al confino, sono stati
conosciuti e stim ati d a centinaia di
com pagni. N om i forse ancora ignoti
a lle p iù larg h e m asse, m a ciascuno già
nella p ro p ria città o regione rip etu to
di bocca in bocca tra gli o p erai e d i
m ilita n ti d ’avanguardia, n o m i d e stin a ­
ti a diventare dom ani rap id am en te p o ­
p o lari.
I
N O S T R I
V iva ed o p e ran te è stata du ran te
tu tta la C onferenza, come lo è n e l la ­
v o ro ' di tu tti i gio rn i, il ricordo dei
no stri C aduti, dai com pagni m o rti in
com battim ento e d assassinati, dalle b e l­
ve nazi-fasciste. Q uanti com pagni so ­
no caduti in questo u ltim o an n o ! Ognuno di noi vede la cerchia dei 6uoi
am ici p iù in tim i, dei suoi frate lli di
vita e di lo tta , fa rsi p iù ra d a. Q uanti
avrebbero dovuto essere con noi nella
C onferenza, e n o n p o terono esserci :
G iam bone, m em bro d el Com itato r e ­
gionale piem ontese, fu cilato a T o ri­
n o ; S rebenic G iuseppe, deputato co­
m u n ista n e l 1924, ucciso dai nazi-fascisti e gettato n ellT sonzo ; In n a m o ra ti
V incenzo, segretario federale di F o li­
gno, caduto m e n tre com piva u n a m is­
sione di P a rtito ; C itterio (D iom ede),
m em bro d el Com itato m ilita re dèi C.
L. N. A. I., m orto in com battim ento;
B ’eto lin i. isp etto re del P a rtito n e l V e­
neto. fu c ila to ; Sinigaglia, responsabile
m ilita re dj F iren ze, m assacrato p e r la
strada dai fascisti; P iero P aietta (Ne*flo), com andante di B rigata, m o rto in
com battim ento ; C arini, com andante di
B rigata fu c ila to ; G ardoncini, com an­
dante di divisione, fu c ila to ; Cascione e
B u rra n ello , m assacrati a G enova; Mallozzi, già com battente e m utilato in Ispagna, fucilato a R om a. E tanti e ta n ­
ti a ltri, di cui n o n si può ancora p a r ­
lare.
P arliam o poco dei no stri m o rti, noi
com unisti. Siam o tro p p o p re si dalla
lo tta, abbiam o lo sguardo fisso avan­
ti verso la m èta, a volte sem bra q u a ­
si che ostentiam o una certa in se n sib ili­
tà. «Sai. G iano è caduto ». E si tira
avanti. P referiam o tacere e lavorare.
E ppure i no stri C aduti costituiscono il
nostro p atrim onio p iù glorioso, la fo r­
za intim a che sorregge ciascuno di noi,
e sono sem opre p resen ti n e l nostro la ­
voro anche q u a n d o n o n ne p arliam o.
Ed essi sono il p a trim o n io del popolo
italian o , il retaggio che la nostra ge­
nerazione trasm etterà a quelle fu tu re,
il prezzo coti cui i p iù n o b ili e p iù
p u ri p a ra n o il riscatto del popolo ita ­
lia n o d a ll’onta di venti anni di o p ­
p re s s a n e fascista. Il loro nom e resterà
eterno n e lla m em oria del n o stro p o ­
polo.
U ltim a è giunta alla C onferenza la
In m ancanza dei no m i possiam o d a ­
re alcune cifre m ed ie che indicano le
caratteristich e generali dei com pagni
p re sen ti alla C onferenza: anzianità m e ­
dia c i p a rtito : 23 a n n i; perm anenza
m edia in carcere o a l confino: 8 a n ­
ni. N essuno d e i convenuti aveva più
di 45 anni.
Balza chiara da queste rifre la figura
di quei com pagni che hanno la grave
responsabilità di d irig e re il lav o ro del
P artito nella d iffic ile situazione a ttu a ­
le. U o m in i giovani ancora, m a già
m atu ri p e r una lunga esperienza d i lo t­
ta riv o lu zio n aria. U om ini che haun»
dedicato tu tta la loro vita a lla causa
del p ro letaria to , 23 anni di lo tta ! v e ­
ri . riv o lu z io n ari professionali » secon­
do la concezione di L en in , u o m in i
cioè che hanno fatto della causa r i ­
voluzionaria d el p ro letariato la causa
della loroo vita. U om ini che conoscono
tutte le difficoltà del lavoro ille g ale;
che p e r i lu n g h i anni di oppressione
fascista hanno ostinatam ente in Italia
continuato la lo ro opera tenace, che
hanno pagato di persona. U om ini che
hanno sofferto p e r lu n g h i an n i il c ar­
cere ed il confino, che h an n o sofferta
il torm ento p iù acuta della p rig io n ia ,
essere staccati d a l lavoro d el P a rtita ,
ina che anche n e l carcere e a l con­
fino n o n hanno cessato la lo ro a tti­
vità, hanno stu d iato ed hanno ed u ca ­
to a ltri m ilita n ti, e r hanno fatto di
C ivitavecchia, P onza, V cntotene, ecc.
m algrado la sorveglianza' degli aguzse operaia e tutto il p o p o lo italian o .
In questi uom ini il P a rtito p u ò avere fid u cia, può avere fiducia la elaszini fascisti, le u n iv ersità delT avanguardia p ro letaria.
T ra questi uom in i p rendano il lo r»
posto di resp o n sab ilità i giovani q u a ­
dri form ati e m atu rati n e ll’infuocata esperienza di queste ultim e battaglie.
C A D U T I
notizia d el b a rb aro assassinio d el com ­
pagno Gino
M enconi, m em b ro
del
T riu n v irato in su rrezio n ale del N ord-E m ilia, com andante del C om ando u n ifi­
cato della piazza di P a rm a, so rp resa
in u n ’im boscata m en tre com piva u n ’i ­
spezione in m ontagna, fe rito , e poj le ­
gato ancora vivo ad un letto , cosparso
di benzina e d incen d iato .
M enconi
«M usoduro», era uno di quei com pa­
gni di cui abbiam o sopra p a rla to . l i ­
berato n e ll’agosto ’43 dopo dodici a n ­
ni d i carcere e di confino aveva p re ­
so sub to il suo posto di c om battim en­
to n elle file partig ian e dove è cadu­
to eroicam ente. I l popolo dèlia sua
Massa lo aspettava p e r affid arg li il p o ­
sto di Sindaco.
Il
P a rtito p u ò essere orgoglioso dei
suoi m ilita n ti. N essun P a rtito può v a n ­
tare u n prim ato così alto di sacrifici
e di eroism i, come il nostro P a rtito ,
il P a rt'to di G ram sci e di T ogliatti.
Sia questo orgoglio in ciascun co m u ­
nista elem ento di forza, spinta a com ­
p iere sem pre e d ovunque, costi quel
elle costi, il p ro p rio dovere di co m u ­
nisti e di ita lia n i, p e r vendicare i n o ­
stri m o rti caduti e c ontinuare la lor#
opera.
La Conferenza ha term inato i suoi
lavori il 7 novem bre, anniversario del­
la gloriosa R ivoluzione c o n la q u ale i
nopoli sovietici, il P a rtito bol scevico,
h anno aperto nuove vie al progresso eeonnm ’co sociale e politico di tu tta la
um an ità. E nuovo incitam ento a c o n ti­
n u a re tenacem ente n ella lo 'ta , ad s t ­
accare a fondo, «per lia u id a re la b e l­
va fascista nel suo antro» è giunto il
d; scorto che S ta lin ha p ro n u n ciato in
0 cc"s ione del 27.o annuale della R i­
voluzione d ’o ttobre.
UN MESSAGGIO DI SALUJ0 A ERCOLI
L a C o n feren za si è ch iu sa ria ffe rm a n d o
la fiducia d e l P a rtito e d e lla classe op e ra ia d eW T ia lia anco ra o c c u p a ta n e l
suo Capo, E rcoli, V uom o che a ttr a v e r ­
so la su a lo tta p iù che v e n te n n a le ha
m o stra to a l m o n d o q u a li sono le q u a ­
lità m ig lio ri dello^ classe o p era ia e d el
p o p o lo ita lia n o . E sta to q u in d i in v ia to
u n m essaggio d i c u i d ia m o il testo in
a ltr o p a rte .
p ù a sadw 'z& a, p o ib à peMUWi&iA Ha
ORGANO CENTRALE DEL
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
vìa cU M a h in ca cita e d e i {UituKO- Ba -
Fondato da:
n&SS&iA S0&0- n&dd'unicwA n a z io n a -
ANTONIO GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli)
J ta é ia p o ih à buoviVia d a p io -
Ha d i tu tte , de (bhAA phxxghASSÌVA.
(da! rapporto politico alla Conf.dei Triumvirati insurrez.)
A N NO X X I - N . 2 0 - 1 0 D I C E M B R E 1 9 4 4
(edizione
dell'Italia
settentrionale)
P r o le ta r i d i tu tti i p a e s i , u n i t e v i !
M obilitazione popolare contro il freddo,
l a fa m e e d il terrore n a z i - f a s c i s t a
G randiosi m o v im en ti d i massa si sono
avuti nelle u ltim e settim ane: scioperi
in t u tt i i centri operai, vaste dim ostra­
zio n i d i solidarietà d i tutto il popolo
con le sue avanguardie com battenti, ma­
n ifestazioni im p o n e n ti per il 2 e il 7
novem bre, concorso d i massa alla Settininna d el Partigiano. A ttraverso la batta­
glia insurrezionale si realizza la m o b ili­
tazione d i tu tto il popolo: basti una ci­
fra, a V ado Ligure il 95% della popola­
zio n e ha concorso ad una raccolta di
fo n d i e d i viveri per i V olontari della
Libertà.
rigenti d e l F ronte N azionale debbono
m obilitarsi per dare a questa lotta il
loro m assim o c o n trib u to ; i G.A.P. e le
S.A J°. devono porsi l’o b b iettiv o della
difesa d elle grandi agitazioni popolim i e
d ife n d e rle attaccando il nem ico.
Soltanto così le fo rze d i avanguardia
d e ll’insurrezione assolveranno alla loro
Il nem ico ha voluto contrattaccare, ha
creduto di poter approfittare d e ll’in izio
d e ll’inverno: serrata alla F iat M irafiori,
serrata d i tre d elle p iù im portanti fa b ­
briche d i M ilano, serrata a D alm ine.
D opo la m enzogna, crede d i avere tro­
vato una nuova « arma segreta », la
serrata. Ha paura d ello sciopero e pensa
che gli operai m essi sulla strada non
possano scioperare; crede d i avere così
in m ano il m ezzo infa llib ile per stron­
care con il freddo, con la fam e, la decisa
volontà insurrezionale d e l popolo e di
poterlo q u in d i aggiogare al carro nazista.
Il nem ico si sbaglia: l’arm a della ser­
rata si spunta già sulla solidarietà ope­
raia, pei• la quale l ’attacco ad un grup­
po anche esiguo d i lavoratori diventa
attacco d i classe operaia. M ilano prole­
taria ha risposto con lo sciopero gene­
rale alla serrata della Caproni, Folk, Ma­
rcili. Ma le masse rispondono al nem ico soprattutto attaccandolo d i sorpresa,
dove m eno se lo aspetta, scegliendosi da
sè il terreno della lotta. I l nem ico con­
centra le sue fo rze e ci attacca in una
fabbrica; noi rispondiam o scioperando
in altre fabbriche e d in altre città, noi
rispondiam o allargando il terreno della
loitu dada fabbrica alia strada, c o m b i­
nando gli scioperi e le ferm ate con le
d im ostrazioni, l ’agitazione
econom ica
con l intervento diretto per procurare ciò
che ci manca.
In questo glorioso anno d i guerra li­
beratrice, la lotta partigiano è il fa tto più
nuovo e più eroico. Ma l ’esperienza par­
tigiano n o n è esperienza soltanto d elle
avanguardie m igliori: è l ’esperienza di
tu tti. Così all’offensiva nazi-fascista noi
rispondiam o con lattica partigiano, Viniziativa resta e resterà nelle nostre m ani
e con noi è anche la forza schiacciante
d i una causa già vittoriosa.
T attica partigiano: attacco veloce e di
sorpresa, allargam ento d el cam po d i bat­
taglia, m ob ilità delle nostre forze per
poter disperdere quelle d e l nem ico, v it­
toria sulVavversario per la forza d el no­
stro num ero, della nostra agilità e della
nostra decisione.
Tattica partigiano v u o l dire q u in d i
m assima autonom ia delle organizzazioni
periferiche, responsabilità d i autodeci­
sione ai C om itati cVAgitazione com e ai
C om itati d i Liberazione locali, ai Co­
m ita ti contadini e a q u e lli d e l Fronte
della G ioventù, ai G ruppi di difesa della
D onna ed ai C om itati d i in q u ilin i. Perchè
tattica partigiano si realizza m obilitando
il popolo nei suoi organism i locali, chia­
m andolo alla responsabilità della vita
dem ocratica, d i cui già oggi gettiam o le
basi nella rete d e ll’organizzazione del
F ronte Nazionale.
Il popolo ha dim ostrato d i possedere
già la lattica partigiano: sono d i questi
giorni num erose azioni d i donne che
hanno attaccato autocarri nazisti carichi
d i viveri. In questi giorni una folla di
donne e d i b am bini ha ricuperato a Lovere trecento quintali d i carbone, in
questi giorni f i l e im p o n en ti si sono
riversate sui viali e sui parchi per ap­
provvigionarsi d i legna. L e masse attac­
cano, attaccano d i sorpresa, rendono va­
na la reazione nem ica che ha d ovuto
sfoggiare la sua consunta dem agogia per
nascondere la mala parata.
Così, lottando contro la fam e, contro
il freddo e contro il terrore nazifascista,
il popolo tutto si m obilita alla battaglia
insurrezionale.
Lottare con la più grande decisione
La battaglia insurrezionale non è sol­
tanto m oto di gruppi di avanguardia, ma
lotta che scaturisce dalla tragica realtà
della nostra vita d i oggi. N o i vogliam o
l insurrezione nazionale perchè vogliam o
la libertà e la indipendenza, perchè vo­
gliam o salvare ciò che rim ane d e l n o ­
stro patrim onio nazionale, ma noi lo
vogliam o sopratutto per salvare la n o ­
stra vita e quella della nostra fam iglia.
N ella lotta per la vita che ogni italiano
conduce, giorno per giorno, contro la
fam e, il fred d o e d il terrore nazifasci­
sta, p e r la difesa dei suoi interessi im ­
m ediati, l ’insurrezione nazionale trova la
forza maggiore.
A questi m o v im en ti d elle masse biso­
gna p iù intim a m en te collegare la nostra
azione politica e m ilitare. G li organi d i­
fu n zio n e che è d i essere le pattuglie di
p u n ta nella lotta delle masse popolari,
non g ru p p i d i élite d ista c c a ti dalla realtà
quotidiana. E il P artito C om unista, par­
tito d e l popolo, saprà indicare — col­
l’agitazione tenace d e i suoi m ilita n ti —
la giusta via anche in questa fase della
battaglia insurrezionale.
Non dare tregua ai tedeschi e ai fascisti
Il compagno Ercoli ha rivolto a tutte le organizzazioni del Partito della
zona occupata ed a tutti i compagni il seguente messaggio :
«Attiriamo l’attenzione di tutte le organizzazioni del Partito e di tutti i
« compagni sui nostri doveri del momento presente. Le dichiarazioni dei Capi
« delle Nazioni Unite durante e dopo la riunione di Quebec e di Mosca, hanno
« sottolineato chiaramente che siamo entrati nell’ultimo periodo, anzi negli ultimi
« mesi della guerra. La guerra, ha detto Churchill, potrebbe finire anche prima
« di Natale, ma potrebbe anche durare fino alla primavera. E’ evidente che queste
«dichiarazioni impongono a tutti i combattenti contro la Germania hitleriana,
« il dovere di fare proprio in questo momento il più grande sforzo per ridurre
«al minimo i termini della lotta e raggiungere la vittoria al più presto. I co« munisti e i patrioti italiani devono dunque moltiplicare in questo momento la
« loro attività. Se riusciremo ad obbligare i tedeschi ad abbandonare il nostro
« Paese al più presto, sarà questa una grande vittoria, non solo nostra, ma di
« tutte le forze della libertà.
« Raccogliete tutte le energie, gettatevi nella lotta con la più grande de« cisione, coscienti che si tratta dell’ultimo sforzo decisivo. Rafforzate il nostro
« fronte e estendetelo in tutti i modi ed in tutte le forme. Non date tregua ai
« tedeschi ed ai fascisti. Gettatevi su loro con tutte le armi. Distruggeteli, ucci« deteli dappertutto dove essi si trovano. Scatenate tutti i possibili movimenti di
« massa in tutte le regioni occupate. Avanti per la più rapida liberazione com« pietà del nostro Paese ».
Roma, 1° Novembre 1944.
LA NOSTRA OFFENSIVA INVERNALE
Il m essaggio del com pagno E rco li r i ­
chiam a tu tti i com unisti e tu tti i p a trio ti
d e ll’Italia occupata al dovere di in ten si­
ficare con ogni sforzo l'offensiva in su r­
rezionale contro il nem ico, di gettarsi
nella lo tta colla p iù grande decisione,
di non dare tregua ai tedeschi ed ai
fascisti.
Q uesto appello del Capo del P a rtito
C om unista sarà colto con il p iù grande
entusiasm o da tu tti i com unisti e da tutti
i p a trio ti che in queste u ltim e settim ane
hanno saputo dim ostrare coi fatti la loro
a rd en te volontà di continuare la lotta
fino alla v itto ria ed alla lib erazio n e del
nostro Paese. Essi h anno dim ostrato coi
fatti di respingere i suggerim enti di
q u an ti andavano sussurrando loro al­
l ’orecch io che orm ai p e r quest’anno non
c’era p iù n ulla da fare, che la partita
era o rm ai rin v iata alla prim av era òd
a ll’estate prossim a, che conveniva rasse­
gnarsi, starsene tra n q u illi, sm obilitare,
to rn arsen e a casa.
Q uesti consiglieri della diserzione e
della c ap ito la zio n e n o n hanno avuto suc­
cesso presso i valorosi p a rtig ian i. Le
B rigate G arib ald i hanno saputo, anche
in questa occasione, dim ostrare col lo ro
esem pio di essere veram ente d elle fo r­
m azioni m odello. Le proposte di tregue
e di com prom essi, il bando d el 10 N o­
vem bre, le difficoltà della stagione in ­
vernale n o n hanno scosso la sicura vo­
lo n tà d i lo tta dei p a rtig ian i. Da tu tti
i settori del fro n te p artig ian o giungono
b uone notizie, m algrado le en o rm i dif­
ficoltà, la vasta offensiva di ra stre lla ­
m enti nazi-fascista è stata ovunque r e ­
spinta, nè le lusinghe nè la forza hanno
p otuto piegare la resisteza partig ian a. I
p a rtig ian i hanno eseguito le istruzioni
del C om ando generale del C orpo dei
V o lontari della L ibertà, hanno adottato
le m isure necessarie, hanno occupato
nuove posizioni p iù favorevoli p e r lo
sviluppo della g u errig lia d u ran te l ’in v er­
no, hanno esteso in p ian u ra il lo ro fro n ­
te d'attacco, hanno saldato i collegam enti con le nuove decine e decine di
brigate S .A J1. che inq u ad ran o e p o rtan o
alla lotta arm ata decine di m igliaia di
nuovi com battenti. In tan to nelle città si
sviluppa sem pre più largam ente contro
il freddo, la fam e ed il terro re , contro
i nazi-fascisti ed i p a d ro n i collaborazio­
nisti lo ro com plici, la lotta delle m asse
p e r il pane ed il carbone. La m o b ilita ­
zione dem ocratica di tutte le energie
p o p o lari, attraverso la sem pre p iù vasta
re te dei C om itati di L iberazione p e rife ­
rici, di officina, di villaggio, di casa­
m ento, di rio n e, di ufficio, di scuola,
ecc. suscita una p iù vasta attivazione di
tutte le m asse, perm ette di organizzare
u n largo m ovim ento di solidarietà per
fornir* ai p a rtig ian i un aiut* ssmpv*
crescente, dà nuovo vigore al m ovim ento
in surrezionale.
L’inverno avanza con tu tti i rig o ri e
ci trova ancora im pegnati nella dura
battaglia. Ma questo inverno n o n se­
gnerà una stasi della no stra lo tta, anche
noi ita lia n i saprem o scatenare sul n o ­
stro fronte di lotta contro il com une n e ­
m ico, accanto alle m aggiori offensive
alleate, la nostra offensiva inv ern ale.
IL MARESCIALLO TITO
E rcoli ci rico rd a che la guerra può
finire anche d u ra n te l ’inverno e che b i ­
sogna essere coscienti che si tratta dello
sforzo decisivo. N oi assistiam o, infatti,
in tutta l ’E uropa ad una crescente in ­
tensificazione degli sforzi a lleati p e r dare
alla belva agonizzante, e che è quasi
com pletam ente ritira ta n ella sua tana, il
colpo decisivo. E, m en tre in Italia l ’a ­
vanzata A nglo-A m ericana continua, an ­
che se len tam en te, si com batte orm ai
d entro alla tana. Il fronte occidentale è
nuovam ente in m ovim ento, m arcia in
avanti verso il R eno e la p ian u ra ted e­
sca. Sul fronte orientale, m en tre si com ­
b atte già entro i confini d ella P russia,
è im m in en te lo scatenam ento della gran­
de offensiva invernale d e ll’E sercito R os­
so. Q uesto ha saputo ogni inverno in ­
fliggere ai tedeschi fo rm id a b ili rovesci,
anche questo inverno esso coglierà nuo­
ve grandiose v itto rie, p e r realizzare la
direttiv a data da Stalin il 7 N ovem bre
e p o rtare « La B andiera della vittoria
a B e rlin o ».
P iù v irin o a noi, sul fronte ungherese,
grandiosi avvenim enti si sono svolti in
questi ultim i giorni che aprono nuove
possibilità. La congiunzione d e ll’E sercito
R*ss* c a ll’E serait* Jagoslav*, la grand*
v itto ria di C inquechiese, l'avanzata so­
vietica oltre il D anubio fino al lago
B alaton e lungo la D rava pongono com ­
pletam en te la prospettiva della prossi­
m a creazione, ai confini orien tali d el­
l ’Italia, di u n nuovo grande fronte al­
leato ed am ico, che c o n trib u irà in m odo
decisivo alla lib erazio n e del territo rio
italiano.
L ’E sercito Rosso, assiem e a ll’Esercito
di T ito, si avvicina alle fro n tie re ita­
lian e ap p o rta to re di lib e rtà e di indipendenza. Esso è già a m eno di 300 chi­
lo m e tri da T rieste, m en tre le forze di
T ito prem ono sul L ito rale e sono già
collegate con le n o stre forze partig ian e
del V eneto.
L’ E sercito Rosso si avvicina. Q uesta
pro sp ettiv a suscita n e ll’anim o d i tu tti i
co m battenti ita lia n i u n nuovo entusia­
smo, m o ltip lica le energie, rappresenta
u n potente fatto re di m obilitazione e di
spinta alla lotta.
P iù che m ai, avanti, dunque, p e r la
nostra offensiva inv ern ale. Ogni giorno
di m eno di occupazione nazista sono
tan ti sacrifici di m eno, tan te vittim e ri­
sparm iate, ta n ti u o m in i salvati dalla de­
p o rtazione, tante m acchine e m aterie p ri­
m e e p ro d o tti a lim en tari salvati dalla
ra p in a tedesca. La lo tta costa sacrifici,
m a essa p erm ette di risp a rm iare ben
p iù g randi rovine e sciagure, essa ab ­
b rev ia la d u rata della occupazione te­
desca, essa sola può im p ed ire ai p re d o n i
ed agli assassini h itle ria n i di trasform are
tutta l ’Italia in una « te rra b ru ciata ».
A ll’appello di E rcoli i com unisti del­
l ’Italia occupata risp o n d o n o tu tti: p re ­
sente, e si gettano con ancora m aggiore
a rd o re nella b a tta g lia insu rrezio n ale p e r
la salvezza del Paese.
R IN A S C IT A N A Z IO N A L E
L ’interv en to inglese nella soluzione
d ella crisi governativa italian a e le p a ­
ro le p ro n u n c ia te alla Cam era dei C o­
m uni dal M inistro E den hanno p ro fo n ­
d am ente tu rb ato la coscienza dei p a trio ­
ti ita lia n i.
Con il legittim o o rgoglio che ci d e ri­
va dalla sicurezza di com piere tu tto il
nostro dovere p e r il trio n fo di quella
causa di lib e rtà e di in d ip en d en za per
la q u a le si batto n o le N azioni U n ite e
di occupare, al di là di ogni sottigliezza
g iuridica, u n posto di alleati n e l fronte
com une dei p opoli lib e ri, sentiam o il
dovere di e sp rim e re a p ertam e n te i sen­
tim en ti n o stri e di tu tti i p a trio ti a f­
ferm ando che il popolo italiano h a con­
q u istato con la m agnifica ep o p ea di q u e ­
sti u ltim i 15 m esi ,il d iritto di scegliersi
lib e ram e n te al di fuori di ogni estranea
ingerenza nei suoi affari in te rn i, quel
governo che co rrisp o n d e alla sua vo­
lo n tà ; che è, so p ra tu tto , volontà di c o n ­
d u rre , con la più larga m o b ilitazio n e di
tu tte le sue energie, la guerra di lib e ­
razione a fianco dello N azioni U n ite e
di sta b ilire con tu tte queste i ra p p o rti
di p iù fra te rn a collaborazione e d i sin ­
cera e stab ile am icizia, p a rtico la rm e n te
con le tre grandi potenze dem ocratiche:
In g h ilte rra ,
U n io n e
Sovietica,
Stati
U n iti.
A giustificazione d el recente in te rv e n ­
to inglese n ella crisi m in iste ria le ita lia ­
n a , il M inistro E den ha rico rd ato ai Co­
m u n i ch e l ’Ita lia è una potenza « cobel­
lig e ran te » e non an co ra u n a potenza
« alleata », e che le condizioni di a rm i­
stizio danno d iritto al governo inglese
di e sp rim e re la sua « o p in io n e circa la
n o m in a di qualsiasi uom o di Stato in
Ita lia ».
I p a trio ti ita lia n i non possono non
rico rd a re al M inistro E den che 15 mesi
sono orm ai passati dal m om ento in cui
l ’In g h ilte rra ha concesso l ’arm istizio al
re ed al governo B adoglio, a d un capo
di Stato cioè che aveva dich iarato la
guerra ed aveva p e r v enti a n n i coperto
con la sua resp o n sab ilità tu tte le in fa ­
m ie del governo fascista e ad un gover­
no nel q u ale si trovavano perso n alità
corresponsabili d el fascism o e della guer­
ra . Q uelle diffidenze e q u e lle p re ca u zio ­
n i che potevano a llo ra essere rite n u te
giustificate so p ra ttu tto p e r m otivi m ili­
ta ri, ed an ch e p e r im p e d ire l ’e ventuale
rito rn o al governo di uo m in i c om pro­
m essi col fascism o e infidi alla causa
alleata, n o n h anno certam ente p iù ra ­
gione di essere o ra , riv o lte contro u o ­
m ini e p a rtiti che h anno sem pre lottato
contro il fascism o, che h anno sem pre
avversato la sua p o litica di aggressione
e di ra p in a , che si sono schierati subito,
d al prim o giorno d i g u erra, p e r il trio n ­
fo d ella causa d ella lib e rtà e d e ll’in d i­
pendenza dei popoli.
II popolo italiano h a dato in questo
durissim o p erio d o una m agnifica prova
di coraggio e di resistenza. Esso sta as­
sai d u ra m e n te pagando coi sacrifici e
con le p rivazioni p iù gran d i, l ’o n ta di
aver dovuto sopportare il governo fa ­
scista, contro il qu ale esso del resto
non ha m ai cessato di lo tta re, anche q u a n ­
do il fascism o tira v a in cam po in te rn a ­
zionale, e p a rtico la rm e n te da pa rte dei
conservatori inglesi, sostegni ed a p p o g ­
gi che lo rafforzavano. 1 P a trio ti ita lia ­
ni hanno col loro sangue conquistato
a ll ’Italia il d iritto di sesere considerata
d alle N azioni U n ite com e u n paese a l­
leato e di essere tra tta ta come tale. I
p a rtig iu ai che com ettano sulle A lpi il
nem ico com une sono dei fratelli d ’a r ­
m i d ei soldati sovietici, inglesi, a m e ri­
cani, jugoslavi, francesi e di tu tte le
N azioni U n ite, ed hanno stabilito con
loro sul terren o d ella lotta una fra te r­
nità che va riconosciuta anche in cam po
diplom atico.
I P a trio ti ita lia n i hanno conquistato
p e r il popolo italian o il d iritto di p o ter
lib e ram e n te d ecid ere d e i loro affari i n ­
te rn i. Q uesto d iritto gli è stato solenne­
m ente riconosciuto p e r in iziativ a d e ll’U ­
nio n e Sovietica, alla conferenza di M o­
sca del n ovem bre 1943, e d è oggi n u o ­
vam ente conferm ato d a ll’im p o rta n te d i­
chiarazione del D ipartim ento di Stato
p e r gli A ffari E steri degli Stati U n iti.
Seconda questa d ich ia ra z io n e le con­
dizio n i di arm istizio non c o ntem ple­
re b b ero la p ossibilità di u n interv en to
n ella situazione in te rn a ita lia n a se non
p e r su p e rio ri esigenze m ilita ri: m a q u e ­
ste n o n sono affatto in gioco n ella crisi
attu a le , nè sono state del resto a d d o tte
dallo stesso M inistro E den.
II popolo italian o ha dato in questo
u ltim o anno sufficienti prove di senso
di re sp o n sa b ilità, di u n io n e, di co n co r­
d ia per non essere trattato come u n m i­
n o re n n e. Esso ha accettato d i rin v ia re
alla decisione sovrana d e ll’A ssem blea
C ostituente la soluzione d el problem a
m onarchico, m algrado la ventennale
com plicità della m o n arch ia col fascism o
e m algrado il fatto che essa con tin u i ad
essere il centro d egli in trig h i e delle
m anovre che im pediscono la dem o cra­
tizzazione e la rip resa del Paese. Esso
non può perciò com p ren d ere il signifi­
cato ed i m otivi di u n in terv en to che
si è oggettivam ente riso lto a favore di
q u elle forze re az io n a rie che sono re sp o n ­
sabili del fascism o, della guerra e d e l­
l’attu ale catastrofe che h a colpito il
Paese. L ’in terv en to inglese si è invece
d iretto contro il C .L .N ., ha colpito cioè
quella che è oggi la suprem a e sp ressio ­
ne della volontà po p o lare, il centro e
la ban d iera di quel m ovim ento u n ita rio
di m assa che tra sc in a n ella lo tta n e ll’I ­
talia occupata i p iù larg h i stra ti del p o ­
polo italiano e solam ente un governo
d el C .L .N ., p o trà assicurare la rip resa
del Paese, m an ten ere u n o rd in e fondato
sulla dem ocrazia e su lla lib e rtà ed im ­
p ed ire che an ch e l ’Ita lia sia teatro di
avvenim enti d o lo ro si com e q u e lli p ro ­
vocati in B elgio e n ella G recia dalle
forze della reazione.
In questi giorni abbiam o nuovam ente
sentito q uanto è d uro il cam m ino d ella
rinascita d a ll’abisso in cui il fascism o
ci ha g ettati. Ma noi com unisti siam o ben
decisi a p e rseg u ire q u e st’opera di r i ­
presa nazionale. Il P a rtito C om unista
è il p iù conseguente d ifensore degli interessi n azio n ali p erchè è il p a rtito della
classe o p e raia, della classe che è lib e ra
da q u e lle oscure collusioni sociali che
legano a ltre classi ad u n a politica con­
traria ai re a li 'in te ressi del Paese. S ap­
piam o che in q u e st’o p e ra di re stau ra zio ­
ne nazionale abbiam o vicino a n o i i
P a trio ti sin ceri di tu tti i p a rtiti a n tifa ­
scisti e tu tti gli italian i così com e n o i,
desiderano la rinascita d e l nostro Paese.
Le forze progressive ita lia n e non so­
no sole. Esse possono c ontare su ll’aiuto
delle forze progressive attive ed in svi­
luppo in tu tte le N azioni U n ite, in I n ­
g h ilte rra e n egli Stati U n iti e, vicino
a noi, n ella nuova Jugoslavia dem o cra­
tica e d in F ran cia. N oi possiam o contare
su ll’a iu to d e ll’U n io n e Sovietica che lò t­
ta p e r l ’in d ip e n d e n z a e p e r la lib e rtà
di Lutti i popoli.
Il Regime socialista ha dato al nostro popolo e alla nostra Armala
una forza grande ed invincibile.
(D a l diseorso d i S ta lin in occasione d el 27.• A n n iv e rsa ria d e lla R iv a lu z. d ’O ttobre)
Per un governo dei G.L.N., per un governo de! popolo
Il C .L .N .A .I. ha approvato n ella sua
riu n io n e del 3 dicem bre, il seguente o r­
dine del g iorno:
« Il C om itato d i Liberazione per l ’A l ­
ta I ta lia depreca che n e l m om ento a t­
tuale, quando gran p arte del paese geme
lotto l ’o ppressione tedesca e, sotto ia ti­
ran n ia fascista, siasi pro d o tta a Rom a
una crisi d i governo per l ’intervento di
forze oscure in co n tro llate, la cui opera
determ inò l ’avvento del fascism o, lo so­
stenne fino a ieri portando il Paese alla
rovina, ed oggi ten d e di nuovo a scin­
dere gli ita lia n i od in q u in a re i P a rtiti
éd a rid u rre la politica alla m eschina
difesa degli in teressi personali e di
gruppo, rinnovando m etodi e sistem i,
dei q uali la catastrofe ita lia n a segna la
condanna storica.
« Il C om itato d i L iberazione N azionale
per l ’A lta Italia, n e lla concorde volontà
dei P a rtiti di m an te n ere l ’u n ità nella
lotta p e r la lib erazio n e nazionale, affer­
m a esplicitam ente che fino alla riu n io n e
della C ostituente i C om itati di L ib e ra ­
zione sono l ’unica rappresentanza le g it­
tim a del popolo e riuniscono le forze
vive del Paese. In nom e delle ragioni
ideali che condussero alla lotta v e n te n ­
n a le contro il fascism o, alla form azione
dei C om itati di L iberazione, e nel p e r­
sistere n elle ragioni ideali, sole is p i­
ratrici della guerra p e r la lib ertà e con­
tro il tedesco, sostenuta da o ltre u n anno
dalle form azioni m ilita ri p a trio ttich e , in
nom e d eg li in n u m e ri m a rtiri, il C om i­
tato p e r l ’A lta Italia proclam a che la
vita politica del paese deve esplicarsi u n i­
cam ente n e ll’am bito definitivo d ei C o­
m ita ti di L iberazione e dei P a rtiti che
li com pongono, escludendo che q u a l­
siasi a u to rità, e anche la C orona, possa
legittim am ente ap p ellarsi a gru p p i e ca­
m arille estranei ai C om itati, dei quali
soltanto .il G overno deve essere em a­
nazione.
« Il C om itato di L iberazione Nazionale
per l ’A lta Italia, investito di a u to rità di
governo per la parte d el Paese ancora
occupata, invita fo rm alm en te i P a rliti
d e ll’Italia lib erata e tu tti i cittad in i a l­
l ’unione necessaria p e r il b en e suprem o
del P aese e condanna ogni intrig o che,
im pedendo l ’opera del G overno centrale,
e persino il form arsi di un G overno,
ostacola colpevolm ente il risorgere d e l­
la P a tria alla dignità di N azione lib e ra.
Considera che solo un governo form ato
da persone designate dal C om itato di
L iberazione N azionale può trovare la
forza e l ’au to rità necessaria per reggere
le sorti del Paese in questa grave ora
della sua storia e che u n tale G overno
ra p p re se n ta l ’elem ento p iù efficiente per
potenziare il contributo italiano alla
guerra com une d elle N azioni U nite ».
L ’ord in e d el giorno volato dal C .L.N .
A .I. e sp rim e la volontà di tu tti i P a trio ­
ti d e ll’Italia occupata di fronte alla gra­
ve crisi che si è a p erta a R om a.
I P a trio ti che n elle n o stre regioni a n ­
cora calpestate dal nem ico si battono in
d urissim e condizioni contro l ’invasore
hanno una loro p aro la da d ire in questa
crisi. N essun governo italiano che v o ­
glia p re te n d e re di governare in n om e di
tu tto il popolo italian o , ed essere v e ra ­
m ente il governo di tutta l’Ita lia , può
ig n o rare la volontà e le aspirazioni dei
P a trio ti d e ll’Italia occupata. G li eroici
P a rtig ia n i che stanno in questa settim a­
na respingendo ovunque i d u ri assalti
d ei nem ici, gli o p e rai di T orino, di M i­
lano e di D alm ine in aspra lotta contro
gli affam atori nazisti e fascisti, i conta-
dini d e ll’E m ilia che difendono con le
a rm i il patrim o n io della N azione, h a n ­
no b e n p iù d iritto di in te rv en ire nella
soluzione della crisi governativa, o fare
pesare la lo ro v olontà, che certe illu stri
com parse del vcechio m ondo p a rla m e n ­
ta re ita lia n o che, dopo v enti anni di
acquiescente passività e com plicità col
reg im e fascista, sono to rn ate sulla scena
politica e si m ostrano disposte a ric o ­
m in c iare la triste com m edia d e lle lu n ­
ghe crisi m in iste ria li, con visite a ca­
ten a al Q u irin ale, consultazioni e m a­
novre di corridoio. N on è p e r risu sc ita ­
re i vizi del vecchio sistem a p a rla m e n ­
ta re ita lia n o , vizi che ne d eterm inarono
il crollo ignom inioso del 1922, che ci
siam o b attu ti p e r venti a n n i, m a per
creare un nuovo reg im e di popolo, una
dem ocrazia della q u ale siano protagon iste im m ediate le grandi m asse p o p o ­
la ri, e nella (piale la volontà pop o lare
sia la fo n te unica del po tere.
Il m odo con cui la crisi è stata p ro ­
vocata d alle forzo reazionarie illu stra
con chiarezza tu tti gli ostacoli che h a n ­
no inceppato l ’azione del governo Bonom i, so p ra tu tto p e r q uanto riguarda
l ’o p era di ep u raz io n e . In re altà quelle
l o rèe che h an n o trovato nel fascism o il
loro governo, le forze d el grande cap i­
talism o m onopolistico e della grande
p ro p rietà ag raria, sono m o b ilitate (ter
im p e d ire una re ale dem ocratizzazione
del paese. Esse sabotano in questo m odo
ogni possibilità di rinascita nazionale
e tradiscono ancora una volta l ’interesse
della N azione p e r gretti m eschini calco­
li di p a rte . D opo avere ostacolato l ’a ­
zione del governo B onom i, q u e ste forze
h anno determ in ato la crisi, p u ntando
evid en tem en te sullS form azione di un
nuovo governo dal quale dovrebbero es­
sere escluse le forze dem ocratiche p o p o ­
lari.
M entre scriviam o la crisi si trascina
orm ai d - ■■'a settim ana,' attraverso ilicid e n ti clic hanno d o lorosam ente colpito
l ’anim o del r. alo italiano ap p are e v i­
d e n te che ro lli;! ttivo della reazione è
q uello di pr..
-e una ro ttu ra d e ll’u ­
n io n e dei p arli;! ntifascisti ed il loro
allontanam ento dal po tére.
E ’ più che m ai necessario, invece, n e l­
la grave situazione n ella quale si trova
il paese e di fro n te alla sfacciata ed im ­
p ru d e n te aggressività d elle forze reazio­
n a rie , che tu tti i p a rtiti antifascisti s trin ­
gano sem pre di pfji la loro u n io n e con
una politica ferm a e accorta, n o n si fac­
ciano e stro m e tte re dalla d irezione dello
Stato.
L ’unio n e di tu tte le forze nazoinali p o ­
p o lari deve essere m antenuta e ra ffo r­
zata, cd essa può realizzarsi soltanto
a tto rn o ad u n governo che sia l ’e sp res­
sione del C .L .N .
I C om unisti, che hanno sem pre lav o ­
rato p e r il m antenim ento ed il rafforza­
m ento del fronte nazio n ale u n ita rio , e
che con alto senso d L resp o n sab ilità h a n ­
no sem pre riv endicato il posto che loro
spetta n ella direzione del paese, lav o ra­
no an ch e in questo grave m om ento p e r
l ’un io n e di tu tte le forze nazionali e p o ­
po lari atto rn o al C. L ., e p e r la fo rm a ­
zione di un governo che sia l ’e sp res­
sione del C .L .N . e n el quale le forze
p o p o lari dem ocratiche possano re a liz ­
zare una p o litica di presenza e di in te r­
vento per assicurare la ricostruzione d e ­
m ocratica del paese. T utto il p a rtito se­
gue ed appoggia l ’azione che in questo
senso, con la sua grande a u to rità p e rso ­
nale va condueendo in questi giorni il
suo capo, il com pagno T o g liatti.
Il Matate «lea partigiano
D opo il grande successo che ha coro­
nato l ’iniziativa della settim ana d el P a r ­
tigiano e che ha dim ostrato quanto il
popolo italiano si senta legato ai suoi
figli m igliori che com battono in a rm i sui
m onti, i G ruppi di Difesa della D onna
ed il F ro n te della G ioventù hanno p r e ­
so u n ’altra iniziativ a: il N atale del P a r­
tigiano.
N atale si avvicina, il secondo già che
questi ragazzi dovranno fare lo n ta n i d a l­
le loro fam iglie, ma per n u lla d im e n ­
ticati dal popolo italiano tu tto , che r i ­
conosce in loro i m ig lio ri com battenti
per la salvezza e la lib erazio n e della
P a tria .
In occasione di questa festa, gli a d e ­
ren ti ai G ruppi di Difesa ed a l F ro n te
della
G ioventù si m obilitano perchè
ogni brigata, ogni distaccam ento di V o ­
lo n ta ri della L ibertà riceva in quel g io r­
no, che un tem po tutti ci riu n iv a attorno
a lle nostre m am m e, i suoi pacchi n a ta ­
lizi e le lettere di augurio e di affettuo­
so saluto degli italiani, che seguendo il
loro esem pio com battono n ella città e
n e lle cam pagne contro il nem ico nazifasaista.
Solidarietà di popolo
verso i Volontari ¡della Libertà
La Settim ana del P artig ian o , org an iz­
zata dai G ruppi di Difesa della D onna
e dal F ro n te della G ioventù, si sta su c ­
cessivam ente realizzando in tutte le provincie d e ll’Italia ancora occupata: dopo
i successi ottenuti recentem ente da q u e ­
ste iniziative n e ll’E m ilia, è o ra la volta
di M ilano e di Savona.
In iziatasi il 13 novem bre, la « S etti­
m ana del P artigiano » ha avuto, a M i­
lano, un successo di m assa veram ente
im ponente. T utte le p rin cip ali fa b b ric h e
hanno ferm ato il lavoro, m olti comizi
sono stati ten u ti dai G iovani del F ro n te
nello m ense di fabbrica e a ll’uscita delle
officine, sommo ingenti e rilevanti q u a n ­
tità di lana e di generi di conforto sono
state raccolte. E ’ da segnalare l ’in iz ia ­
tiva dei G ru p p i e del F ro n te di inviare
presso le form azioni ragazze p erchè con­
segnino p ersonalm ente le sem m e ed il
»w torial# raccolti ed esprim ane a viva
voce il sentim ento di affetto e di g ra ti­
tu d in e clic lega le grandi m asse operaie
alle eroiche avanguardie arm ate dei V o ­
lontari della L ib ertà.
A Savona e a Vado la settim ana del
P artig ian o h a ovun q u e o ttenuto un la r ­
ghissim o successo di m assa: il 60 per
cento della popolazione di Savona, il 95
p e r cento di quella di V ado h a c o n tri­
b u ito alla raccolta di d e n aro e di generi
di conforto p e r i P a rtig ia n i. Sono state
raccolte 180.000 lire alle q u a li debbono
aggiungersi 60.000 lire ricu p e rate dalle
SA P colla vendita di m ateriale in d u stria ­
le che i tedeschi stavano per po rtarsi via.
U n E roe N azionale:
Giorno dei Morti
giorno dei Caduti per la Libertà
N otevole successo lia ottenuto l ’i n i ­
ziativa dei G ruppi di D ifesa della D o n ­
na di o n o ra re , il prim o e il due n o ­
vem bre, la m em oria dei nostri C aduti,
visitando e infiorando le lo ro tom be.
A M ilano lu tti i G ruppi hanno p a r­
tecipato alla m anifestazione: a M usocco,
fra le 15 e le 15,30 affluivano in m assa
le ad eren ti ai G ru p p i, cariche di fiori
o rn a ti con nastri tric o lo re. I fiori sono
stati p o rtati in grande q u a n tità e, dato
il loro prezzo elevato, centinaia e m i­
gliaia di donne hanno c o n trib u ito a p a ­
garli. Lina a d ere n te ai G ru p p i ha preso
la parola sulla tom ba dei no stri eroi,
ricordando il loro sacrificio e p ro m e t­
tendo vendetta. La gran fo lla che si a n ­
dava raccogliendo com m entava fa v o re ­
volm ente l ’iniziativa d elle donne, per
cui la m anifestazione si trasform ava in
m anifestazione di tutto il popolo m ila ­
nese. A naloghe d im ostrazioni sono state
organizzate a Legnano, a C am biago ed
in a ltre località della P rovincia di M i­
lano.
A B ergam o grande m anifestazione in
città e nei paesi vicini con d istribuzione
d i m igliaia di m anifestini. M olti fiori
deposti n ei cim iteri sulle tom be dei M ar­
tiri p e r la L ibertà, com izio al cim itero.
A Vareae, il prim o n ovem bre fu l ’o c ­
casione p e r com m em orare i 15 G a rib al­
d in i recentem ente m assacrali. V enne fa t­
ta una larghissim a distrib u zio n e di m a­
n ifestini con l ’invito alla popolazione di
recarsi al cim itero, m en tre corone di
allo ro venivano deposte sulle tom be dei
C aduti. 11 concorso della popolazione fu
v eram ente largo, tanto che verso m ezzo­
giorno sulle tom be c’era uno strato di
fiori di o ltre mezzo m etro. In una im ­
p o rtan te fab b rica il lavoro venne fe r­
m ato p e r sette m in u ti in o n o re dei M ar­
tiri. M anifestazioni dello stesso genere
si eb b ero a V oldom ino, M alnate, Barasso, Brissago.
A T orino una im m ensa folla ha sfilato
e sostato davanti alle num erose tom be
che scom parivano sotto i fiori p ortati
da delegazioni operaie, garib ald in e,
fe m m in ili, giovanili e del popolo tutto.
D ue giovani del F ro n te d e lla G ioventù
hanno p arlato successivam ente sulle
tom be di Di N an n i, B ravin, G iam bone
e G ardoncini. A ll’appello a ll’in su rre zio ­
ne con il q u ale term inava l ’allocuzione,
tu tti gli astanti alzavano il pugno. G io ­
vani e ragazze hanno d istrib u ito il m a ­
nifestino prep arato p e r la m anifestazio­
ne. A m m irevole p e r fierezza e dignità
è stato il contegno d elle fam ig lie dei
C aduti.
UN EROE NAZIONALE: LUIGI CAPRIOLO
Ne] M initelo di V illafranca d ’Asti vi
è una tom ba, non porta nessun segno di
riconoscim ento, m a è sem pre coperta di
fiori. In questa tom ba giace « Sulis »
C om m issario Politico di una B rigata G a­
rib a ld i.
A rrestato il 20 m aggio, sottoposto a
te rrib ili to rtu re , non una parola usciva
d alle sue lab b ra . E gli non volle dare le
sue g en eralità e d ichiarò so ltan to : «So­
no Sulis, C om unista e G a rib a ld in o ; sono
un P a trio ta , un Ita lia n o Non ho altro
da d ire ». In u n giorno di settem bre a f­
fro n ta la forca, calm o e sereno, e m uore
da fo rte, com e era vissuto. V iene poi
seppellito com e « sconosciuto » perchè
in nessuna an ag rafe risu lta esistente
«: Sulis ».
Ma Sulis n o n è uno sconosciuto, è il
vecchio e noto m ilita n te com unista, L u i­
gi C apriolo, uno dei m ig lio ri figli di T o ­
rn io p ro le ta ria c p a trio ttica .
Aveva poco p iù di 40 a n n i, m a da un
q u a rto di secolo era com battente tenace
d e ll’antifascism o. Le violenze fasciste, le
persecuzioni poliziesche, il T rib u n a le
speciale, il carcere e d il confine non
fiaccano la sua forte tem p ra di m ilita n te
com unista.
D ono l ’8 settem bre, C apriolo è m em ­
bro del Com itato di red azio n e del C.d.
L .N . piem ontese, m a scrivere articoli
non gli basta. O rganizza rifo rn im en ti ai
p a rtig ia n i; partecipa di persona al ric u ­
pero di m ateriale e di a rm i. In una di
queste azioni è arrestato d alla G estapo,
è to rtu ra to , ma non confessa. Afferm a di
essere un rice tta to re , c di avere ricu p e­
rato b en zin a p e r lucro. R iacquista cosi
la lib e rtà p erch è i nazifascisti ce (’h a n ­
no con i p a trio ti, n o n con i ric e tta to ri,
con i la d ri, gente della loro stessa risina.
Uscito dal carcere raggiunge la V al d'
L anzo, com batte q u in d i n elle Cangile
fino al giorno in cui è cattu rato . U n n u o ­
vo calvario e la fine serena del com bat­
ten te fedele fino alla m o rte.
G lo ria e tern a ai caduti p e r la P a tria
e p e r la lib e rtà!
Scioperi e dimostrazioni di popolo in tutta l’Italia occupata
S cio p ero g e n e ra le di s o lid a ­
rie tà a M ilan o
D opo lo sciopero generale del 21 set­
tem bre, le m asse lav o ra tric i m ilanesi
sono rim aste a ll’offénsiva p e r strappare,
al nem ico il m inim o necessario p e r v i­
vere. Ma ciò che esse h anno o tte n u to è
ancora assolutam ente insufficiente per
affronatre i rig o ri d e ll’in v ern o : m anca
ogni riserv a di v iv eri, m anca il com bu­
stibile, m ancano i vestiti. A lle richieste
dei lav o rato ri m ilanesi i nazifascisti h a n ­
no risposto o rd in an d o la serrata alla Ca­
p ro n i, alla Falle e alla M arcili.
I nem ici h anno creduto cosi di stro n ­
care la volontà di lo tta d elle m asse la ­
v o ra trici, m a si sono ingannati p erchè
hi provocazione nazifascista ha invece
rafforzato la decisione operaia e alla ser­
ra ta ha fatto seguito lo sciopero gene­
ra le d el 23 novem bre. N on soltanto h a n ­
no scioperato le grandi fa b b ric h e, ma
anche le m edie e piccole aziende. E a s­
siem e agli operai sono scesi in sciopero
gli im piegati e i bancari.
I nazifascisti hanno sfogato la lo ro ra b ­
bia arrestando 183 innocenti lavoratori
della P ire lli e hanno così dim ostrato
ancora u n a volta alla m assa o p e raia che
una sola è la via da seguire, quella della
lotta. D obbiam o co strin g ere gli in d u ­
striali ad assicurarci il m inim o necessa­
rio p e r vivere. Se non sarem o soddisfat­
ti attaccherem o anche fuori delle fa b ­
brich e, assalterem o i depositi di viveri
e di', com bustibile.
A g ita zio n e a D alm in e
e s e rr a ta
Da lungo tem po le m asse lav o ratrici
delle A cciaierie D alm in e eran o in a g i­
tazione p e r o tte n e re d istrib u z io n i di v i­
veri e un an ticipo sufficiente ad a ffron­
tare le p rim e difficoltà d e ll’in v ern o .
II 17 n ovem bre una com m issione di
o p erai si recava in D irezio n e ad esporre
al presidente M assim ino le riv en d ica ­
zioni già note. Di fronte alle irriso rie
prom esse del p re sid en te, le m aestranze
sospendono il lavoro fino a ll’ora d e ll’u ­
scita; anche il tu rn o di n o tte scioperava
com patto.
Di fronte al ferm o atteggiam ento delle
^maestranze, la d irez io n e decideva la
serrata a p a rtire dal 18, a tem po in d e ­
term inato.
L 'agitazione d ella D alm ine ha susci­
tato grande e favorevole im pressione fra
le m aestranze degli a ltri stab ilim en ti e
in tu tta la popolazione già m alcontenta
per la m ancata d istrib u z io n e di generi
alim en tari.
C o n la s e r r a t a si risp o n d e
a lla vo lo n tà p a trio ttica d e g li
o p e ra i To rin esi
G li in d u stria li c o lla b o ra to ri, o sseq u ien ­
ti alla volontà dei p ad ro n i nazisti cer­
cano in tu tti i m odi di re n d ere vano
lo sforzo che le m aestranze conducono
p e r la dim in u zio n e e il sabotaggio della
pro d u zio n e, sforzo che costa agli operai
sacrifici econom ici n o n in d ifferen ti o l­
tre al grave rischio di sfidare il te rro re
nazifascista.
Il professor V ailetta, consigliere d e le ­
gato della F iat, è una di queste losche
figure, no n o stan te l ’im pegno che egli
pone n e l farsi passare p e r un am ico d e ­
gli operai, p e r un uom o sensibile agli
in teressi n a zio n ali. N on contento di e s­
sere riuscito ad aum entare nel m ese di
otto b re la- p ro d u z io n e d el 90% di a u to ­
carri p e r la guerra nazista, ha u ltim a ­
m en te escogitato di far lavorare gli o p e ­
rai della M irafiori e della L ingotto un
giorno di p iù alla settim ana.
L e m aestranze h anno abbandonato il
lavoro a ll’o ra consueta dim ostrando così
di rin u n c ia re v o len tieri ad u n giorno
di paga di p iù p u r di fa re fa llire il p ia ­
no del signor V ailetta e dei suoi p ad ro n i
nazifascisti.
Di fronte alla decisione operaia, il se­
dicente capo della P ro v in cia decideva
la serrata dal 21 al 28 novem bre.
T u tta la m assa p opolare cd operaia di
T o rin o p ro letaria e p a trio ttica so lid a ­
rizzava con le m aestranze « serrate » cd
esprim eva concretam ente questa sua so­
lid a rie tà prom uovendo vaste sottoscrizio­
n i per sostenere lo sforzo p a trio ttico d e ­
gli operai della F iat M irafiori e L ingotto.
La F ed erazio n e C om unista to rin ese ha
aperto la lista delle sottoscrizioni alla
q u a le h a p artecipato il C .L .N . il F .D .G .
* tu tte le organizzazioni p a trio ttich e .
Il Gom itato tinalaaale pr*TÌn«iale ha
deciso di sostenere n e lle form e che si r i ­
terra n n o o p p o rtu n e, la lolla degli o p e ­
rai della M irafiori e L ingotto decisi a
non lasciarsi in tim id ire d elle m anovre
di V alletta.
** *
D iversi altri scioperi hanno m ostrato
la decisione di lotta delle m asse o p e ­
ra ie to rin e si: abbiam o avuto scioperi
alla Lancia, alla SN IA , ferm ate di lavo­
ro alla C isitalia ed in diversi altri sta­
b ilim en ti.
Ad e sp rim e re le rivendicazioni gene­
ra li di tu tte le m aestranze to rin esi il
C om itato di A gitazione to rin e se ha r e ­
datto u n a tabella di rich ieste che qui
sotto rip o rtia m o :
1) d istrib u z io n e stra o rd in a ria , in ra ­
gione dei b isogni dei prossim i 4 m esi,
da p a rte degli spacci’ a zien d a li, di fa ri­
na bianca' e gialla, di p atate, di legum i
secchi, riso , grassi e scato lam e; - 2) ade­
guam ento d elle paghe al costo d ella v i­
ta e lim in an d o n ello stesso tem po . l ’im ­
m orale sperequazione a danno d elle ca­
tegorie m eno qualificate. A um ento dei
salari che deve avvenire n ella m isu ra se­
guente: a) P rim a categoria 25% ; Secon­
da categoria 30% ; T erza categoria 35 % ;
Q u arta categoria 40% ; donne e a p p re n ­
disti 50% . A lle donne risu lta n ti capi­
fam iglia, aventi effettivam ente persone
a carico, si rivendica che venga ric o n o ­
sciuta la prerogativa di capo fam iglia con
10 stesso trattam en to riservato agli u o ­
m in i; - 3) pagam ento, p rim a della fine
del co rren te anno e a tu tti gli o p e rai,
d ella 14a m en silità, e cioè le 192 o r e ; 4) congruo aum en to del sussidio m a la t­
tia da p a rte della M utua in ra p p o rto dell ’auinentato costo della vita. Q ualora la
m alattia su p eri i cin q u e giorni il sus­
sidio deve essere pagato dal prim o g ior­
n o ; - 5) distrib u zio n e di in d u m en ti in ­
v e rn a li: cappotti, v estiti, m aglie e m u ­
tan d e pesan ti e scarpe di cuoio p e r tutti
i lav o rato ri che ne hanno bisogno. N ella
d istrib u z io n e si dovrà ten e r conto anche
dei bisogni fa m ig lia ri, p artico larm en te
dei b a m b in i. M ancando alla ditta la pos­
sib ilità di soddisfare tali biso g n i, la
d itta concederà agli in teressati un p re ­
stito di L. 5.000.— o n d e p o ter acquistare
11 necessario sul m ercato lib e ro ; - 6) d i­
strib u zio n e di co m b u stib ile solido in
rag io n e di sette q u in ta li per ogni d ip e n ­
dente. Q ualora d u e o p iù dipendenti
risultassero a p p a rte n e re alla stessa fa ­
m iglia la d istrib u z io n e v errà concessa
a u n solo m em b ro ; • 7) il pagam ento
dei generi a lim en tari, degli indu m en ti
e dei vestili e del com b u stib ile verrà affeltuato a fine guerra p e r il prim o 50%
e ratealm en te nella m isura del 2% da
tra tte n e rsi sul guadagno m en sile. P e r gli
im p ie g ati: a) sta b ilire i m in im i di cate­
goria n e lla m isu ra seguente: l a catego­
ria 3.500.— al m ese; 2a categoria 3.000.—
3a categoria 2.500.— . Dai 18 ai 21 anni
2.000.— ; in fe rio ri ai 18 anni 1.500. In
tale cifra è com preso il 30 % ; sono esciuse e devono essere pagate a p a rte le
in d en n ità di presenza e di g u e rra ; It) a
tu tti i tecnici ed agli im piegati deve
essere pagata la 14a m ensilità prim a della
fine d e ll’anno. Il pagam ento delle fe rie
deve essere co nteggiato con lo stesso
criterio d egli an n i p reced en ti.
A queste rivendicazioni di carattere
p u ra m e n te econom ico ne dovranno esse­
re aggiunte a ltre di cara tte re politico ,
com e: a) a llo n tan am en to dalla fa b b ric a
delle forze a rm a te fasciste; b) e p u ra ­
zione d ella fabbrica di tu tti gli elem en ti
re p u b b lic h in i, provocatori e sp ie ; im ­
pegno a n o n p rocedere a prelevam ento
di m acchine; im pegno a non pro ced ere
alle deportazioni degli o p erai in G erm a­
nia o in Italia p e r lavori difensivi di
carattere b e llic o ; esigere che le tra tta ­
tive si svolgano tra direzio n e e, ra p p re ­
sentanza dei lav o ra to ri senza intervento
dei sindacati fascisti, ecc., ecc.
G e n o v a in lo tta p e r il p a n e
I nazifascisti, h anno portato a G enova
la razione del p ane a 100 gram m i per
i consum atori norm ali e a 150 p e r i
lavoratori.
P ro te ste e dim o strazio n i davanti alle
p a n e tte rie , m a ltratta m en ti a lla sb irra ­
glia nazifascista che credeva di p o ter
ancora m inacciare, vasto m ovim ento di
pro testa n e lle fa b b ric h e hanno m ostrato
che il jiopolo di G enova è deciso a d i­
fen d ersi contro le razzie naziste e fa ­
sciste e le loro conseguenze.
Le p rim e officine a m ettersi in a g ita ­
zione sono state l ’A nsaldo M eccanica,
la S. G iorgio e le officine fe rro v ia rie di
R ivarolo.
iVimtorvonto del Com itato di ag itazio ­
ne p ro v in ciale rico rd an d o le vane p ro ­
m esse fasciste sulla sospensione dei li-'enziam enti, su lla concessione di q u a t­
tro m ési di an ticip o , ha allargato l ’a g i­
tazione che è sboccata n e i vasti scioperi
del 22 no v em b re.
T utti gli stab ilim en ti della grande zo­
na in d u stria le di V e ltri, Sestri, i grandi
sta b ilim e n ti di Sam pierdarena e di R i­
varolo h anno scioperato com patti.
La decisione p o p o lare ed operaia ha
costretto i fascisti ad alcune prom esse,
di cui gli operai attendono vigilanti la
im m ediata realizzazione.
Le m a sse p o p o la ri
a ll'o ffe n siv a
A ll’nvvicinarsi delPinverm o le m asse
pop o lari si sono m esse a ll’o p era per r i ­
solverò p e r conto p ro p rio i problem i
dei viveri e dei com b u stib ili.
F ro tte di donne, di ragazzi e di vec­
chi si sono riversato sui parch i, sui v ia ­
li e n elle boscaglie vicine alla città, ¡ter
approvvigionarsi d i legna. Di fro n te a
q uesta m assa di popolo la sbirraglia n a ­
zifascista è rim asta im p o ten te. A T orino
il parco del V alentino di S. P aolo è
stato spazzato v ia ; u guale sorte è toccata
agli a lb e ri di corso Lecce e degli a ltri
corsi e p iaz ze ; donne, ragazzi ed u o m i­
ni hanno dato l ’assalto ai vecchi platani
ed in poche o re h anno fatto piazza p u ­
lita.
Ma le m asse p o p o lari sono passate a n ­
che ad azioni p iù decise. A L overe una
delegazione di 15 o p e rai si re ca ' alla
d irez io n e d e ll’IL V A p e r ch iedere del
c arb o n e: viene offerto il quantitativo di
30 chili p e r fam iglia. La sera stessa su l­
la strada tra Castro e L overe, gruppi
di don n e, di uom in i e bam b in i sfon­
dano la rete m etallica d el deposito e si
pren d o n o il c arb o n e ; la sera dopo la
popolazione o p e raia e n tra n e l deposito
da tu tte le p a rti. I gu ard ian i sp aran o ,
ma il popolo avanza u g ualm ente e si
calcola che circa due o trecento q u in tali
di carbone siano stati asp o rtati. C om ­
p a re il d ire tto re am m in istrativ o accom ­
pagnato dal segretario d ella com m issio­
ne lascista; la folla lancia gridi o stili
contro il d ire tto re , accusando il d iri­
gente. D opo di ciò sono stati assegnati
150 chili di carbone p e r ogni fam iglia.
A Genova nei giorni d e ll’agitazione per
il pane, si sono verificate num erose d i­
m ostrazioni su i m ercati e nelle piazze.
A C ornigliano, sulla piazza del m e r­
cato, le donne hanno im provvisato una
dim ostrazione di pro testa contro la scar­
sità del p a n e ; il ferm ento è d urato tutto
il giorno e, la m attina successiva, i b r i­
ganti néri fingevano di trovare a lcu n i
q u in ta li di fa rin a nascosti e provvede­
vano perch è fosse im m ed iatam en te c o n ­
fezionato p ane bianco, che v e n n e 'v e n ­
duto a prezzo legale.
A Sam pierdarena u n carro di patate
veniva ierm a to da un gruppo d i uom ini
e di d o n n e che, n o n c u ra n ti d ella resisteu.
za d e lle g uardie, conducevano il carro
al m ercato. L e gu ard ie sparavano in a l­
to, m a le d o n n e o tte n n e ro che le patate
fossero su b ito d istrib u ite.
Sottoscrizioni per l'U nità
Totale precedente
522.208,05
N ino il b e l l o ...............................
50,—
B .D . - D e s i o ...............................
400,—
I L eoni . . . .
175,—
B .T .C ................................................
100,—
Un sim patizzante di via Bredq,
100q—
R accom ando C lara P ag. .
50,—
M .C.M . - W i Soviet
250,—
M ario e R odolfo P ire lli p e r i
figli ilei nostri C aduti
100,—
F erro v ie N ord
.
250,—
Zona V enezia - 1° versam ento
300,—
A m o rte i nazi-fascisti - D o n ­
ne m ilanesi
.
. .
.
180,—
F errovie Stato
.
. .
.
250,—
U n gruppo o p e ra i officine
A .B .C . M ilano
. .
.
325,—
M a r i n o .......................................
50,—
La sorellina della sposina o f­
fre p e r i partig ian i
500, L ’E sercito Rosso .
.
.
.
2 . 000 ,—
P i r e l l i .......................................
2 . 000,—
E. M a r c i l i ...............................
350,—
M. M acelli S.S.G .
. .
.
200 ,—
F a l d e .......................................
500,—
Un a lp in o com pagno
50,—
U n t a b a c c a io ...............................
25,—
B reda
.......................................
700,—
T ela le generale
.
. 531.118,»5
Tutti uniti e in piedi con­
tro l'o ffe n siv a fa s c is ta
della fame.
irgano Centrale del Partito Comunista italiano
fondato da A N I. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli)
Asso XXII - N. 2 ■ 31 Gennaio 1945 (ediz. dell’Italia sett.)
V E R S O LA V IT T O R IA
Con l’Esercito Bosso avanguantia armata di tulli I popoli
Meli'unione è la nostra forza
L 'offensiva sovietica d ’inverno è in
fie n o sviluppo. D i ora in ora le
radio d i tu tto il m ondo annunciano
i progressi vertig in o si d elle A rm ate
«Ml’E sercito Rosso. E queste notizie,
tem e una festosa fanfara di vitto ria,
'•avvivano, rian im an o a ll’attacco, le
terze progressive che ovunque si b a l­
lin o c ontro la belva agonizzante.
O gni speranza di resistenza o rga­
nizzata svanisce j>er il nazism o e,
«fella disperazione della prossim a
in elu ttab ile sconfitta, esso deriva
tpiella strategìa che, senza alcun van­
taggio operativo, conduce alla m orte
!» u ltim e riserve germ aniche, quella
- traiegia che. n ella sola b ra m a di
tesa m ostruosa ed im possibile v e n ­
detta, fa in fie rire il tedesco sugli iti t in i p opoli che esso ancora opprim e.
C on la fam e e con -la razzìa di
sg ai prodotti«, con le dep o rtazio n i e
•..«n il te rro re , il m ostro nazista inu n d e lisc e su ll’Italia ancora occupa­
ta. E d il m iserabile servo fascista,
•oso p iù im p u d e n te e p iù sfrontato
•feii’im m inenza d ella fine, cerca dì
«ascondere la crudeltà sotto i m isc­
ib ili cenci della sua dem agogia.
I fascisti chiam ano « d isciplina col
fett iva dell'alim entazione » l ’offensiva
«fella fa m e ; chiam ano « socializzaziu
ne a l ’offensiva contro le rivendica«àoni della classe operaia e delle
usasse p o p o la ri; chiam ano « lo tta
«antro il m ercato n e ro » la sua rio r
ionizzazione a beneficio esclusivo de:
a d e s c h i e degli speculatori fascisti.
C hiam ano « difesa della lira » la
spoliazione sistem atica d i tu tti i ri
Oparmi delle m asse contadine e degli
“trati m edi. C hiam ano, in fin e, «-po
Ètica sociale a l ’arricchim ento sfron­
tato delle caste reazio n arie che si
■tpno coalizzate col cadavere p u tre ­
fatto del fascism o.
C ontro il popolo lav o rato re, contro
te sue avanguardie com battenti, si
sano m o b ilita ti tu tti i resid u i dei
ssato fascista: n elle città affollate
fascisti fuggiaschi, le m o ltep lici
Milizie d el boia di P re d a p p io com ­
battono la lo ro guerra p e r la fam e
i: p e r la distruzione del nostro p o ­
p o lo ; n elle cam pagne depredano, v e ­
ra o rda di lad ro n i, i c ontadini dei
p ro d o tti del suolo, n elle v allate si
concentrano contro le forze dei V o ­
lo n tari d ella L ibertà p e r ripiegare
sconfitti sotto i colpi della guerriglia
^artigiana.
Ma, cacciati d ai fro n ti, i fascisti
a p ie g a n o anche sotto la forza del
possente m ovim ento p opolare di li­
b erazione, contro il quale, p ien i di
boria, erano p a rtiti a ll’attacco, spe­
dando di in crin arn e l ’u nità con le
lo ro solite m anovre.
L ’offensiva sferrata da! popolo cor,i fascisti ed i nazisti, responsai d elle nostre sciagure, si sviluppa
vittoriosa. La g u erriglia contro il
fred d o e la fam e, per la soluzione
dei problem i im m e d ia ti del popolo,
incide sem pre più d u ram en te nella
carne dei fascisti, facendo fa llire i
lo ro piani.
P erch è ogni italiano, in lotta quo­
tid ian a contro la fam e ed il freddo,
com batte contro la carestia o rg a n i:
zata dai fascisti, com batte contro il
m ercato nero dei m anutengoli fasci
sti, com batte contro il co n tro llo fa­
scista delle m ense, degli spacci c
delle cooperative, com batte contro gii
am m assi fascisti.
O gni sciopero, ogni m anifestazioni
di strada, ogni agitazione di popolo
colpisce noi p a d ro n e collaboratore,
n e ll’accaparralore, nel p ro fitta to re , il
fascista, il servo dei tedeschi op­
pressori.
Ma p erché le v itto rie che n o i c o n ­
quistiam o n e lì’offem iva ¡capotare e.m
Irò il freddo e la fante, p o rtin o a
risu lta ti conclusivi e si trasform ino
in fin e n e lla v itto ria lib e ratrice , noi
dobbiam o cem entare, su l terre n o deila lotta, l ’u nità della classe operaia,
1 onilà del popolo italiano.
Unità della classe operaia p erch è
n e ll’u uità la classe operaia, avanguar­
dia del popolo, troverà tu tta la sua
forza, (¡nella forza p e r cui essa «•
oggi la classe nazionale. E questa
u n ità già oggi si esprim e n e ll’avvia­
m ento — attraverso la lotta com une
del P a rtito Socialista e d el P artito
C om unista — alla creazione di un
unico p a rtito m arxista-leninista. Nella
sua u n ità organica, la classe operaia
saprà tro v are la via della vittoria, la
via della liq u id azio n e rad icale de!
passato fascista, la via di u n nuovo
futuro di pace e di lib e rtà.
Unità d el pop o lo italiano perché
attorno alla forza d ’avanguardia della
classe operaia, ci possa riu n ire , in
concordia di volontà c di azione, tutto
il popolo lav o rato re. U nità dei lav o ­
rato ri socialisti e com unisti con i la ­
vo rato ri cattolici, u n ità del popolo
nei C om itati di L iberazione e negli
organism i di m assa: queste sono Ir
form e attraverso- le «jnaii — nella
i >ita di oggi — sì popolo ita lia n o vi
p rep ara alla cacciata d ei tedeschi ed
allo sterm inio dei fascisti, si p repara
a d ivenire la forza d irig en te della n a ­
zione, costruttore di Ulta nuova Itali,
lib e ra nella dem ocrazia progressive,
ricca ed onorata ne! fecondo lavoro
di pace.
PRONTE P A R T I G I A N O
Verso la prim avera, verso la vitto ria
Q uesto in v ern o doveva segnare n e i
p ian i nazifascisti la definitiva liq u i­
dazione d e lle forze p a rtig ian e .
Q uesto inverno segna invece il de­
finitivo fallim en to d ei p ian i fascisti.
Con le loro ra d io hanno gracidato
c con i loro gio rn ali h anno sta m b u ­
ra to i p iù stom achevoli in v iti d i a r ­
ren d ersi senza condizioni al pad ro n e
nazista: m a le loro m enzogne ed i
lo ro in g an n i, così com e il loro te r­
ro re , n o n hanno incrinato la solidità
d el fro n te p artig ian o che, rafforzato
n ella lo tta, afferm a, più alto che m ai,
la volontà indom ita di tu tto il popolo
ita lia n o .
P e r realizzare i loro p ian i di a n ­
n ie n ta m e n to delle forze partig ian e, i
fascisti hanno im pegnato tu tte le loro
forze arm a te , tu tti i m asnadieri d i
cui dispone la re p u b b lica d ella v e r­
gogna. olevano sp in g ere i p a rtig ian i
in alta m ontagna, fa re in m odo che
si am m assassero in luoghi inosp itali,
senza riso rse a lim en tari, senza riparo
contro i rig o ri d e ll’inverno, in m odo
da rid u rli a lla m o rte p e r fam e e per
freddo o alla capitolazione. Ma i loro
p iani sono fa lliti: i p a rtig ian i non
sono capitolati, i partig ian i sono più
vivi cho m ai, si sono b a tta ti, hanno
inflitto sanguinose p e rd ite ai cani n a ­
zisti e fascisti; non si sono am m as­
sati in m ontagna, ma divisi in squa­
dre, sostenuti d a ll’attiva solidarietà
di tu tti ì valligiani e d ei contadini
d ella p ian u ra , o p eran o a lle sp a lle d el
nem ico, lo colpiscono d i sorpresa,
gli im pediscono di avanzare n elle - ilate.
(c o n tin u a in 2.a p a g in a )
GLORIA E T E R N A
AGLI EROI CA D U TI PE R
LA L IB E R TÀ E L 'IN D IP E N ­
DEN ZA DELLA P A T R IA
ii
Abele — Angelino F. — Angelino
G. — Artigli — Audagna — Balza­
re»! — Barrei — Balzarmi — Beltramerti — Bertone — Biraghi —
Boccardo — Bocchetta — Borandl
— Bordiga — Borio — Bravin —
Bricco — Brunetto — Bruno — Bul­
garo — Cagno — Caligera — Ca­
ntane — Canale — Canova — Carnielio — Cartelli — Castriota — Ca­
tania — Celso — Cornero — Cuffia
— De Filippi — Dimitri V. (Massimo)
— Donato — Dorè — Dorla — Fagnoni — Federico D. — Fermo —
Ferrerò — Foglia — Francese —
Fungo — Gabi — Galizlotti — Gian­
ni — Gino — Giuliano G. — Giu­
liani — Gobbo — Gomma — Go­
rilla — Graziani — Guzzont — Ido
— Lazzi — Leo — Lince — Longato — Loss — Mandelli
l i GERMANA SOTTO I COLPI
DELL’ ESERCITO ROSSO
R ealizzando, sotto la guida del m a ­
resciallo S ttd in , i piani strategici e s a ­
cordali n elle C onferenze internacig­
liali, l ’Esercito R osso d a n z a verse «S
cuore della G erm ania. P russia O rin i
tale, Posnania, Slesia. Slovacchiu, lu ta ­
ste sono le tappe della vittoriosa of ­
fensiva, che orm ai si affaccia al ¡irosi
dehitrgo, alle regioni centi-idi d.-ilr
vecchia G erm ania.
L e u ltim e riserve germ aniche r.'tri­
gono gettate n ella battaglia, i hiMe
g lim ii della
armata d e l p o p o li
nazista, i battaglioni d i quin d icen v
tentano invano d i opporsi alla mare*
dilagante d e lle fo rze sovietiche.
Da tu tti i fro n ti vengono racimolalo:
le d ivisio n i de gettare nella fornane
della battaglia; la battaglia (¡’inverna
che i tedeschi avevano tentalo d i s fib ­
rare su l fro n te occidentale, si è errestata d i fro n te alla m inaccia m ortofd a ll’offensiva sovietica.
Ma p u r concentrando le loro forze
m ig lio ri, p u r alim entando senza pass
il fro n te orientate, lu situazione è
gravissim a per la G erm ania; gratin
sim a non soltanto per i territori p e r ­
d u ti, p e r il bacino industriale d e l!/
Slesia passato n elle m ani sovietiche,
per le p e rd ite e n o rm i d i u o m in i e £>■
m atdriale, gravissim a anche per ft
m orale d e lle truppe, a v vilite dmUe
sconfitte a rip e tizio n e , p re o c c u p a r
d ella sorte d elle loro fam ig lie espost­
iti terrib ili bom bardam enti alleati.
La rivolta ritorna a serpeggiare ind ­
i ’E sercito germ anico; i resid u i mai
com p leta m en te dom ali della crisi de!
20 luglio si alim entano ora delia gra­
vissim a crisi m ateriale e m orale dell*
G erm ania. I lim m le r , il sa n g u in a ri/
ditta to re del fro n te interno, ha eievitto accorrere dove più ferve la bat­
taglia e H itle r gli ha dato p ien i paleri d i prendere qualsiasi m isura. F
questo, n e llo stile nazista, signi fio*
massacri e decim azione n el ten ta ti«•
di ristabilire la disciplina e la c o m ­
pattezza d e l fro n te.
Così, inseguendo il n em ico fin n e l­
la sua lana, l'E sercito R osso prepar*
le co n d izio n i per il crollo d el n a zi­
sm o sotto i colpi con g iu n ti d eg li e s e r­
c iti d i tutte le N a zio n i U nite e sotta
la pressione insurrezionale d ei p o ­
po li oppressi.
P er questo le v itto rie d e ll’E sercito
R osso sono le vitto rie d i tu tti i p o ­
poli, sono le nostre v itto rie ; per q u e ­
sto il popolo italiano guarda con e n ­
tusiasm o e riconoscenza ai successi
d e ll’E sercito R osso, avanguardia ar­
mata d elle forze progressive d i tutto
il m ondo sulla via della vittoria.
SOTTOSCRIZIONE
P R O
U N IT A *
l à C iani.i O n lra lf’ d 'in te sa Ira
E
COMUNE
A V A N T I
il P . S. t l. 1*. ed il P . C. I.,
allo scopo d i rafforzare
- in questa fase decisiva d e lla lotta di lib e ­
razione
l'u n ità della classe operaia e d el popolo lav o rato re.
allo scopo di potenziare e d i re n d e te sem pre p iù effettivo il p a tto di
iloM i d ’azione tra 1 d n e P a rtiti e fo n d are sem pre p iù so lid am en te, nella
fétta com une, le prem esse p e r la creazione di u n solo grande P a rtito
.-carrista-leninista delia classe operaia e dei lav o rato ri italiani
H A
CONCORDATO :
,j; prom uovere una sottoscrizione com une P ro A vutili e f nitù, alla
tinaie si darà il carattere di una cam pagna e di una m anifestazione di
massa p e r l’u n ità p ro le ta ria :
b) d i p rocedere alla p u b b licazio n e di im a collana di « Classici dei
m arxism o-leninism o > sotto gli auspici com uni del P.C .I. e del l ’.f'.l .i1. :
c) di in iz iare la pubblicazione di una .(T rib u n a d e ll'u n ità operaia -',
d ie o ltre ad accogliere i com unicati e le d irettiv e di lo tta della G iunta.
¡«.Tsmetterà ai ra p p re se n tan ti responsabili d ei d u e P a rtiti di c h iarire di
fronte ai m ilita n ti ed alle m asse i pro b lem i d e ll’u nità p ro letaria .
X .B . — I p roventi della sottoscrizione di cui al com m a a) saranno
devoluti per un terzo all’U nità, p e r u n terzo -.ilVAvanti. p e r un terzo alla
pubblicazione delia C eliano, in d ipendentem em e d a ll’entità d e lle som m e
raccolte d a i m ilitan ti di ciascun P a rtito .
T u tte le som m e raccolte dovranno essere inviate dai m ilita n ti a l rispet­
tivo" C entro di P a rtilo p e r l’Italia oecnpata. La lista delle sottoscrizioni
raccolte d ai m ilita n ti d i ciascun P a rtito p o trà essere p u b b lic a ta nel rispet­
tivo organo centrale (.Unità o A va n ti); p e r le som m e raccolte dai roilid e ll'a ltro P a rtito , ciascuno dei dne organi p o trà lim itarsi a p ubblicare
la. som m a com plessiva a capolista.
26 gennaio 1945.
Perchè, d u n q u e , una sottoscrizioni
rum ane P ro U nità e A vanti?
Da anni n elle o ffic in e , nei qunrtigri operai, n ei villaggi, n elle scuole,
là nostra U nità e VA vanti, i. fo g li di
«toc«guardia d e i lavoratori, portano Ut
biro parola di incitam ento, d i speraci
: », d i lotta. X ei lu n g h i a nni della
più dura illegalilà, e sem pre p iti lar­
gam ente, n e l corso d i questi sedici
meni- d i lotta aperta contro l'oppres­
sore nazi-fascista, /'U nità e / ’A vanti
har.no fa tto sentire la voce della clas­
se operaia, hanno concretam ente or■guizzato la sua lotta, contro il nazi
'-.•.•¡cismo, contro l ’oppressore tedesco,
per la difesa d e lle rivendicazioni v i­
tali delle, masse popolari, per la li­
bertà, per un avvenire d i giustizia
.ocíale.
Questa lolla. T U nità e /’Avanti
Fhanno condotta, alla lesta d i tu tte
ii popolo, grazie al sacrificio e d alHeroísmo d e i m ig lio ri m ilita n ti delta
¡ Zosse operata, grazie alla solidarietà
concreta che strati sem pre p iù lar­
ghi. d i lavoratori hanno m anifestato,
per rentier possibile, ia v ita d ei loro
giornali.
I giornali degli operai non hanno
— non vogliono avere
i ricchi f i ­
nanziatori, sem pre p ro n ti a foraggiare
A» stam pa venduta. V ivo n o d e l v o lo n ­
tario contributo, necessariam ente ino«fasto, d i m igliaia c m igliaia d i lavo­
ratori. che rinunziano al raro svago,
"•penso a ll’indispensabile, per potere
o ffrire il sostegno delle loro cinque
Aire al loro giornale. Q uesto diretto
kpporto d e i levoratori italiani itila
nastra stam pa proletaria si è fatto
sèmpre, più im portante, negli ultim e
mtfsi, per /"Unità com e per fA v a n ti,
hà interessato strati sem pre p iù lar­
ghi d i massa, ha conferm ato la risottanre sem pre p iù larga della nostra
voce.
Perche, dunque, oggi, una sotto­
scrizione c o m ú n - P ro U nità e A van­
ti? Perchè, per vincere la battaglia
decisiva della nostra liberazione, per
assicurale alla classe operaia ed alle
■risse popolari la parte che loro com ­
iere oggi nella lotta, d om ani nella
ricostruzione da lì'lta lin d e l popolo.
J-1 nostra voce. La voce d e ll’Unità e
lU 'V V e t11. deve potersi levare un-
rora più chiara c possente. Perchè,
coi no stri giornali, la voce della clas­
se oi>eraiu, la voce d e i com battenti
uavanguardia, deve essere portala ia
ogni officina, in ogni villaggio, in
ogni casa, in ogni scuola. P erchè so­
lo se è u nita la classe operaia può
assolvere alla sua fu n zio n e d ’avoitguardia nella lotta d i liberazione na­
zionale, per la dem ocrazia, ¡ter tu
nuova civiltà d e l lavoro.
In questa lotta, il P artito C o m u ­
nista ed il P artito Socialista sono
u n iti da una fed e e da u n patto d'a­
zione com une, dalla concorde volontà
rPavviare, in questa azione com une,
la creazione d i u n solo grande P a l­
lilo m arxista-leninista d e i lavoratori,
d e l pop o lo italiano. E d i questa con­
corde volontà, la decisione della C im i­
la d ’Intesa per una sottoscrizione co-
ninne P ro U nità e A vanti è una con­
ferm a, che. assum e in questo m om ento
un alto valore politico.
A i lavoratori, a lutto il pop o lo ilnìiano, questa decisione v u o l signifi­
care che il rafforzam ento decisive
deW urutà d ’azione fra com u n isti e so ­
cialisti è la forza propulsiva della
nostra lotta d i liberazione per u n ’Ita­
lia del popolo libera ed indipendente.
A i m ilita n ti c o m u n isti e socialisti,
questa decisione v u o l significare eli­
solo u n iti essi potranno stringere le ­
gam i sem pre p iù so lid i con tutte le
forze, popolari, e d in particolare con
lineile masse d i contadini, d i in te lle t­
tuali, d i artigiani che si t accolgono
attorno al P artito della Dem ocrazia
Cristiana. V uol significare che solo
superando ogni fo rm a d i inerzia atte­
sista e d i ristrettezza settaria essi
potranno creare quel gran P artito
m arxista-leninista della classe operaia
e d e i lavoratori, d i cui il pop o lo , T/talia, ha bisogno, per le sue. lo tte di
oggi e d i dom ani.
La decisione della G iunta Centrale
d’Intesa d e i due P artiti, d i iniziare,
la pubblicazione d i una « T rib u n a
d ell’Unità P ro letaria », ove g li espo­
n enti responsabili d e i due P artili fra ­
te lli potranno chiarire, d i fro n te ai
m ilitanti ed ai. lavoratori tu lli, le
direttive c o m u n i d i lotta e d i p ro b le­
m i delT unilà proletaria, v ie n e ancora
a conferm are questo senso decisam en­
te unitario che il P.C.I. e d il PJS.U.P.
intendono im prim ere n tutta la laro
azione, la nostra concorde volontà di
superare, nella lotta com une, tu tte Ir
incom prensioni, tu tti gli al triti clic
ancora, volessero ostacolare la marcia
verso l ’unità.
I.a pubblicazione — sotto gli auspi­
ci c o m u n i d e i due P artiti — d i unti
'< C ollana d i classici del m arxism oleninism o », oltre ad essere u n ’u lte ­
riore conferm a di questa i-olonth u n i­
taria, darà u n contributo concreto e
d i altissim o valore airunità stessa:
perchè i d u e P artili sono anim ali
dalla coscienza com une che solo sui
terreno d e l m arxism o-leninism o, solo
su l terreno della teoria a della pra­
tica d ’avanguardie della classe ope­
raia, si può realizzare la sua unita
rivoluzionaria.
Dalla, sottoscrizione com une Pro
U nità e A vanti, i nostri m ilitanti, in
fraterna concordia e d cituilazione con
i com pagni socialisti, sapranno fare
una grande m anifestazione popolare
p e r ru tt i la d ella classe operaia c dei
popolo nella lolla contro t o p p iv i ­
sore nasi-fascista, per la dem ocrazia:
una m anifestazione della sua coscien­
za nazionale, dem ocratica, snciidist.t.
Ufiuvumtutuiufun'iiiMittntuuKniiitinwiiiHitaiùfluiimtHKwuuMsntiivnitHUJtiuti^inaatKwiftauniinuicjiaiihfii
Uv-oit'iimniíHfimuftjiiuaumttin»«i;tuut:i:ii.-»i«mitauu!:Hii¡j,mi;!riort<.-:..vmRVlitr>rjit:tt :iuuin'on!i:m«.iu B:'i:njnt:uur.tii!iiii-inr!uut.-uii'M»t«nuni!.ttu<*:i«! tini intuì
FRONTE PARTIGIANO
(c o n tin u a zio n e d a lla 1.a p a g in a }
15.000 nazi-fascisti h anno attaccalo
nelle L aughe, hanno subito sangui­
nose p e rd ite in tre giorni di aspra
battaglia, poi hanno trovato il vuoto
davanti ed j p a rtig ian i alle spalle. Ed
e stato in q u e ll’occasione che una
p attu g lia del D istaccam ento A ivarez
d e lla 16.a B rigata G a rib ald i h a cat­
tu rato lo Stato M aggiore tedesco elle
dirigeva l ’operazio n e. U n colonnel­
lo, u n m aggiore, un tenente ed a l­
cuni so ld ati sono stati fa tti p rig io ­
n ie r i; giudicati q u a li crim inali di
guerra responsabili d atroci sevizie
in d in e a p artg ian i delle form azioni
autonom e M auri, sono stali fucilati.
Forze ingenti hanno; p u re attaccato
n elle alte vallate, hanno sorpreso
qualche p artigiano n el sonno, hanno
fatto qualche p rig io n ie ro , m a hanno
dovuto rin u n ciare a proseguire nel
loro attacco e, com e sem pre, h anno
fegato la loro rabbia bestiale sulla
popolazione civile, m assacrando vec­
chi, violentando donne, incendiando
case e specialm ente razziando ogni
cosa, dai salam i a i fazzoletti, dagli
orologi alle calze.
Siamo verso la fine d e ll’ n v e rn o . Io
forzo uazifaseiste vacillano so tto il
peso trem endo d e li’offcnstva soviet i
eva e sotto la pressione alleata, ri
polari c la loro lotta contro l’a p p a ­
rato fascista si sviluppa sem pre più
vigorosa. N uovi o b b iettiv i si pongono
a ll’azione d elie forze p artigiane che.
n ella lotta di q u est’in v ern o , hanno
provato ancora la lo ro saldezza e le
loro qualità m ilita ri.
Si va verso la prim av era, verso le
decisive b attaglie della guerra di li-
Radio Mosca annuncia che i cin­
que accusati per i crimini di Maidenek, sono stati condannati alla
pena capitale mediante impiccagio­
ne. L'esecuzione sarà pubblica. Il
segretario generale della commis­
sione sovietico-polacca, Sobolewsfci, che ha condotto l'inchiesta su­
gli orrori del campo di Maidenek,
ha dichiarato che erano stati rinve­
nuti nel'e vicinanze, i cadaveri di
un ni'iione e mezzo di persone,
seppelliti in fosse comuni. Ha po:
aggiunto che, dopo ¡’arrivo delie
Armate sovietiche, sono state tro­
vate delie riserve di gas tossici,
sufficienti per uccidere 4 milioni di
esseri emani.
b eraz io n c . Le forze p a rtig ian e sari,,.
no ancora im a evolta a ll’avanguardi .
g u e rrig lia econom ica d e lle m asso f.-;
della lo tta p o p o lare , a vanguardia ir
tin ta m e n te eollegala con tutto il p-i
polo. E Uba provato la v itto rio sa resistenza di questo in v ern o , p erch è è.
stata l ’in tim a co llab o razio n e con t fo rze p a trio ttic h e d ella p ian u ra e del
lo città che h a dato alle fo rze pam
gianc le nuove e n erg ie necessarie .
su p e rare a n ch e q u esta pro v a.
R afforzare il sentim ento Unitari»,
che ■
— a l di là di ogni colore e di
ogni sim bolo d i p a rte — attrattali:
tu tti i p a rtig ian i n e lla lo tta c o m u n e .
consolidare la c o llab o razio n e dell;
a vanguardie p a rtig ia n e con le fora ■
arm ate dei G A P e d e lle S A P ; svilii};
p a re Io sforzo collettivo di tu tto i
popolo p e r l'a iu to al C orpo d ei V o­
lo n ta ri d ella L ib e rtà : q u e ste sono ò
condizioni per la v itto ria d ello prò»
sim e grandi b a tta g lie in su rrezio iu d '
Alcune cifre riassuntive
D al riassunto d e ll’azione partigli ,
na, tratto dal B o llettin o n . 16-17 dui
15 gennaio 1945 d el C om ando Gene,
rale d e l C orpo dei V olo n tari dell
L ib ertà, stralciam o i seguenti dati
704 azioni citate di cui 150 in Loì-t
b a rd ia , 833 m orti nem ici, 653 ferito..
230 p rig io n ie ri, 69 spie giustiziate
Sette m o rti ric u p e ra ti, 38 m itraglia
tric i, 533 fu c ili, 173 p isto le , 111 m i­
tra , 21 autom ezzi e 12 p u g n i coraz­
za ti •
124 sabotaggi: sabotaggio ili 25 li­
nee fe rro v ia rie , 34 p o n ti, 70 pali ir,licci, 11 veliv o li, 15 locom otive, ■'-*
vagoni, 12 cen trali e le ttrich e , ecce.
Q uesti d ati sono d e su n ti d alle for
inazioni ufficiali, ch e per e v id e n ti d if ­
ficoltà n o n sem pre p e rv en g o n o ; soffri
in o ltre escluse le cifre approssim a
live. Q uesti dati sono p erciò di mol
to in fe rio ri alla re a ltà e costituisco« :
soltanto una in d ic a zio n e approssim a
riva.
I generali sovietici
tigli delia Rivoluzione d’Ottobrs
/ vittoriosi generali d e ll1Eserciti’
R osso sono tu tti giovani. G o liko v ha
45 anni, C iu ik o v 47, V assilievsky 4t
V atulin e R o ko sso v sky 42, M olinotisk y 44. R o d im stc v 36. Q uesti giovanigenerali sono fig li d e lla R iv o lu zio n e
(¿O ttobre che 26 a n n i or sono apri
il cam m ino alla gioven tù sovietica
p erm ettendogli l ’illim ita to sviluppo
.dei suoi talenti, d elle sue forze, de
'■noi ideali.
R M aresciallo V a ssilievsky e f i giù
di contadini d e l Volga, i l M ar escici
lo 1 im oscenko è anch’egli fig lio di
contadini. I l generale G alitsky è stato
ferroviere. il generale P etrov è stai
tornitore in u n 'officina d i O m sk, d
generale Ilo d im stev è stato pastore d y
pecore. ìl^ luogotenente generale Vas.
G iuikov, uno d e i difensori dV
•Stal digrado, aiV ciò d i d o d ici anni e r e
un fanciullo errante.
li generale Chajicfiibadzc è geoti
guiño; il generale Bagranian, che com enda la ì A rm ata d e l B altico, è ut».
arm eno. N e ll1E sercito Rosso vi som
d icci generali lituani, 110 bielorussi
K' generati arm eni. JJEsercito R osse
e fo ri e perche esso ha le fo rze d e i
giovani p opoli liberati da un secolari'
servaggio.
I ¿gli del popolo, operai e c o n ta d in i
1 giovani generali so vietici hanno
p o rtato alla vittoria I1Esercito Rosso.
/ E sercito d egli operai, d e i contadina
c degli intellettuali sovietici.
n e lla nostra guerra d i popolo con
*/ o ^ l occultante nazista, anche tìoì
italiani abbiam o visto dei fig li d el
popolo, d e g li operai e d e i contadinidiventare d egli o ttim i com andatiti di
form azioni partigiane. I l n uovo Eser
c ito Nazionale deve poter contare su
queste nuove e fresche energie che
vengono dal popolo e che saranno
sem pre fe d e li alla causa del popolo
LA L OT T A D E L
POPOLO
ITALIANO
CONTRO IL FREDDO, LÀ FAME E IL TERRORE FASCISTA
Da tu lle le regioni JeH ’Italiu a u ­
rora occupata giungono sem pre p iù
n um erose le n o tiz ie d i agitazioni, di
dfenostrazioni o di sc io p eri: sono ir
■■«•tizie d e lla guerrig lia che tu tto il
po.peio ha im pegnato contro i naziTt-vi.-ti, p e r la soluzione d e i probi-o»i q u o tid ia n i di vita.
fi fro n te d e lla guerrig lia si allarga
■mima: a ltre categorie scendono in
lòtta, a Padova sono gli spazzili!, a
i*6arenza i fo rn ac iai, a G enova i b ra c ­
c a n t i del posto.
f i fro n te d ella g u e rrig lia - i o rg a ­
nizza: i C om itati di A gitazione co­
m inciano a fa r se n tire la loro azione
i «ori dell'officina, ! C om itati d i Li-
iterazione p e rife ric i -i pongono con­
cretam ente i p ro b lem i d elia direzione
d ella gu errig lia e guidano m asse sem ­
p re p iù n um erose uH’in te rv e n to d i­
retto p e r la soluzione dei lo ro p ro ­
blem i.
Si a llarg a e si organizza sotto la
p ressio n e delle condizioni sem pre più
gravi delle, m asse p opolari contro le
liliali il fascism o lenta d i sviluppare
la. sua offensiva della fa n te ; m a si
allarga e si organizza an ch e perché
nuove pro sp ettiv e di p iù v icine deci­
sioni si ap ro n o a tu tte le forze po­
p o lari con la v ittoriosa offensiva so­
vietica c con la prossim a fine d e lì’inverno.
F E R M A T E DI L A V O R O A M I L A N O
.4Ila Làgom arsino gii o p erai si seiero rifiutata) d i lav o rare u n 'o ra di
più a causa d e l freddo. La direzione
ita riu n ito tre re p a rti in uno con risaldam cnto.
bielle case p o p o lari B ossi, una d e ­
legazione di d o n n e si è recata dsìP am m in lslrato re p e r ch ied ere i p o z ­
zi, a rte sian i. La rich iesta è stata sod­
disfatta.
A lla Busi, in segno d i p ro testa per
il m ancato a rriv o in o ra rio d ella m i­
nestra d i m ezzogiorno, 400 operai
Inalino scioperato p e r 1 ore.
A lla Trafileria Italia gli o p e rai so>.o scesi in a g itazio n e ed hanno fevnjato le m acchine p e r la sospensione
« i r i n d e n n i t à d i guerra.
A lla M orelli veniva effettuata u n i
fo g n a ta d i pro testa p e r le 25 lire , a lla
fftr fe lli il lavoro è stato sospeso per
il m edesim o m otivo.
A lla M .M . ferm ata d i pro testa per
le 25 lire , che durava 25 m in u ti.
Alla sezione M .M .b, 200 o p e ra i si
laminavano fo rm p atti p e r lo stesso m o­
rivo.
il 17 gennaio a lla Schering la mac-Krauza fe m m in il b ea sospeso il Jai» ro p e r 10 m in u ti in segno di arosesta contro la fu cilazione di 0 gio­
vani.
forn itati
d‘ A gitazione e
Snsppi di D ifesa p e r
c a rb o n e e il s a ie
il
O rganizzato dal C om itato d i g i t a ­
zione d ella F alck si è iniziato in
grande stile l ’assalto ai vagoni di
ari>ono allo scalo fe rro v ia rio . N otte
* g io rn o è un continuo a n d iriv ien i
•ài donne e ragazzi con sacelli e b o r­
ati colm i di carbone e di legno.
* a :5
A lzano L om bardo. Prom ossa e or«guizzata dai G .D .D . ha avuto luogo
al M unicipio u n a m anifestazione di
■etica 70 d onne che esigevano sale,
grassi c protestavano contro la m an ­
cai« d istrib u z io n e di 'generi alim ena ri tesserati. Le au to rità sono state
«» strette a fa r d istrib u ire alla p o p o ­
lazione carne a L. 20 al chilo ed a
pro m ettere distrib u zio n i supplem en­
tari di grassi.
T O R IN O
A lc u n e . m assaie in gruppo si sono
recate alla Saprai p e r chiedere zuc­
chero p e r i lo ro b a m b in i; ne hanno
C om ita ti d i L iberazione d i Fabbrica
a d i R io n e , d i Categoria e d i V il­
laggio !
O rganizziam o gii assalii ai d epositi
degli, affam atoci nazi-fascisli. P ren ­
diam o la d ire zio n e della lotta p o ­
polari- contro la fa m e ed il fre d d o !
otten u to m ezzo chilo a testa. Dopo
alcuni giorni ima cin q u a n tin a di d o n ­
ne si raggruppava davanti ai grandi
m agazzini Dora chiedendo n gran vo­
ce generi a lim e n ta ri; u n a p a rte c er­
cava d i en tra re sfondando le porte.
i tram v ieri hanno o ttenuto 1500
lire com e in d en n ità di riscaldam ento.
A gitazioni n ei V enato
[-‘ADOVA
N e lle O fficine Stanga, si è re g i­
stra ta m ia nuova agitazione o p e ra i:
ten d e n te ad o tte n e re un anticipo fi­
n an ziario ed una d istrib u z io n e di le ­
gna. Il m ovim ento ha o tte n u to piena
v itto ria, grazio a lia d irez io n e del C o­
m itato di A gitazione e d el C. L. di
fab b rica.
G ii spazzin: com unali p e r protestare
contro ìi rita rd a to pagam ento d e l loro
salario, h anno scioperato d u e gio rn i,
o tte n e n d o così la p ro n ta co rresp o n ­
sione d e lle m erced i.
A d E ste le m aestranze d c ll’U tita.
dopo- uno sciopero com patto d i 4 o re,
d iretto dal com itato d 'a g ita zió n e, han-
ilo o ttenuto la d istrib u zio n e degli zoc­
coli invernali richiesti dagli operai.
T R EV ISO
Con ¡’unificazione delie gratifiche
e delle paghe o ra rie , alcu n e categorie
hanno avuto u n a rid u z io n e del loro
salario . Q uesta fu la ra g io n e che d e ­
term inò gli o p e rai del C antieri; dei
L evante (costruzione d i cisterne/ a
sospendere il lavoro il 20 ed il 21 d i­
cem bre in attesa che venisse espost i
la tab ella con le nuove paglie orarie,
con le q u a li la d irez io n e dava a ssi­
curazione che i salari sarebbero ri­
m asti Invariati.
'A.Miri ERI) ARENA
S o lid arietà o p e ra ia
a T orino
A lla Lancia dopo l'uccisio n e di un
o p eraio com unista e l ’im p o n e n te fu ­
n erale fatto g li dalla m aestranza! 'i n ­
terno della fabbrica è «tato rico p erto
di iscrizioni inneggianti al P artito
C om unista, a ll’.U .R .S .S ., a Stalin. [
re p u b b lic h in i m inacciarono di inceli•Mare lo stab ilim en to q u a lo ra le isc ri­
zioni n o n fosssero subito cancellate,
m a gli o p erai si rifiutavano sdegno­
sam ente.
La sottoscrizione prò operai serrati
d e lla M irafiori ha fruttato 213000 lire .
.„ e m an ifestazio n i per
21 gennaio a M ilano
il
In P iazzale L oreto, in Piazzale Mac*
ciacchini, in via T ibaM i sul ponti*
d e lla fe rro v ia , sono state esposte b a n ­
d iere tric o lo ri. A lla B arena, in Cor-o G neo va e a San C ristoforo su]
p;<;nte levatoio sventolarono per p a ­
recchie o re g ran d i b an d iere.
A lla .'risma il 21 gennaio è stato
com m em orato coìPesjiosizione di midrap p o rosso sulla porla d ’ingresso
dello stabilim ento.
CONTRO I LICENZIAMENTI
R rV A R O L O B O LZA N ETO
G li operai h anno ferm ato in vari
stabilim enti p e r p ro testare contro gii
a n n u n ciati licen ziam en ti, p e r o tten e­
re la d istrib u z io n e di generi a lim en ­
tari e l'a n tic ip o di tre m en silità.
A llo stab ilim en to S. G iorgio, dopo
la sospensione d i circa il 50 % del
personale, tu tti gli o p e rai sospesi e n ­
travano n ello stab ilim en to , nonostan­
te il divieto d ella direzio n e. Il p e r­
sonale rim a n en te sospendeva il lav o ­
ro in segno di so lid arie tà , e, dopo
d u e o re d i ferm ata, il D ire tto re d a i:,
assicurazione che agli operai rim asi!
senza lavoro sa reb b e stata corri sposti
una re trib u zio n e n orm ale in attesa ni
una nuova sistem azione n e g il s-abi■dimenti decentrati.
A cciaicele B ru zzo . O p erai ed im ­
piegati sospendevano il lavoro in se­
gno d i p rotesta p e r il m ancato paga­
m ento d elle 3 m en silità, d ell’indc! n ità d i guerra e per la m inaccia di
licenziam ento.
S ta b ilim en to S .S .M .A . A nche qu i.
sospensioni di lavoro p e r circa due
o re e invio in d irezione di una d e ­
legazione che richiedeva il pagam en­
to d elle 3 m en silità, il pagam ento to ­
tale d e ll’in d en n ità d i guerra e do!
73 % p e r i sospesi.
A cciaierie Uva. Ferm ata di lav o ro ;
invio di delegazioni in d irezio n a con
analoghe richisete.
La S. G iorgio di Sestri ha a n n u n ­
ciato il licenziam ento di 3000 o p e rai.
D i fro n te a lle p ro teste ed alla p re s­
fertnata di lavoro d u ra .un’o ra e ini
q n a rto t. L e stessa cosa ri rip ete ai!.,
d itta C antoni e alla d itta O lm iu, con
una fe rm a ta d i m ezz’o ra circa, in
tu tti gli a ltri sta b ilim e n ti, p u r sen/.i
ferm ate ili lav o ro , vengono inviai,
com m issioni o p e raie alle risp e ttiv e d i ­
rezio n i, ponen d o le ste .s e riv en d i r a ­
zio n i. Le d irez io n i -i d ich iaran o di
-poste a concederò: 1 q u in ta le ■!■
grano, 2 di riso. 1 di fru m en to . ! di
patate, 1 chilo di b u rro , 1 chilo di
iard o . 2 chili di grassi di m aiale, i
chilo di form aggi era«si, 1 chilo di
sale, 5 chili di fa rin a , 1 taglio di v e ­
stito, -> q u in tali di com bustibil#.
alone d ella m assa o p e raia, la D ire ­
zione lia dovuto fare u n passo in d ie ­
tro e considerare gli o p erai licenziali
com e sospesi, c o rrispondendo loro ii
75 %.
PIA C EN ZA
Il gruppo m onopolistico « It.D .B . »
che possiede fornaci in tutta la p ro ­
vincia, aveva iniziato licenziam enti
in m assa. N ello stabilim ento di Correm aggiore, o ltre 200 operai erano sta­
ti rin v ia li con la sem plice in d en n ità
di licenziam ento. G u id ati d al C om i­
tato d i A gitazione d i fab b rica gli vi­
p erai e gli im piegali sono scesi in
agitatzione. D opo ale u m i giorni il
gruppo affisse un com unicato, nel
¡piale, dopo una filantropica p i n n e —
-a, si dava atto di quanto il gruppo
concedeva di sua spontanea volontà
e senza pressioni esterne, e cioè: 1)
pagam ento ai licenziati d el salario
m in im o ; 2) pagam ento degli assegni
fam igliari agii aventi diritto.: 3) con­
tinuazione del funzionam ento delle
m ense salvo ostacoli da p a rte degli
o rgani an n o n ari. Le m asse lav o ra tri­
ci intendono però ottenere m olto di
p iù e .sono in agitazione per.ortéur-ie
il pagam ento di 3 m ensilità.
Per I viveri
VERCELLI
A lla C halillon gli o p erai scendono'
iti agitazione p e r o tte n e re viveri in¿ o m e n ti invernali e com bustibile. La
l a m aestranza delio rtabiliineu! .■
Meccanico reagiva energicam ente-altin te rv e n to d ella com m issione tuio-rtia fascista, che voleva assumer.-.l'In carico d e ll’acq u isto e d ella d is tri­
buzione d ei viv eri,
guidali dal
C om itato di A gitazione di fabbrica
hanno o tte n n io dalla d irez io n e Falliro m ateriale p e r l’ap p ro v v ig io n a ­
m ento di viveri p e r lu tti i dipi-ri­
den ti. per il q u a le sono -tati in ro ti
ente ¿quadre di perni.
Unità di o p e ra i e im p iegati
.'E S T R I P O N E N T E
T u tti gli operai dei cantiere In ­
saldo, incoraggiati dagli o p e rai, -i
¿»no ra d u n ati davanti alla d irezione,
a cui hanno inviato una loro delega­
zióne. Le rivendicazioni post - é>.
le se g u e n ti: l i E quiparazione d e g li
tipendt alle paghe degli op erai, più
la m edia del co ttim o ; 2) Co n e -p o ti­
noli e d e ll'in d e n n ità di presenza
tredicesim a mensilità; 3} .Acconti -u |.
lo stip en d io ogni 15 giorni.
Operài, contadini, massaie, piccoli
commercianti!
Resistiamo uniti all'offensiva fasci­
sta della fame. Resistiamo nelle of­
ficine! Manifestiamo nelle strade e
sui mercati! Opponiamoci alle requi­
s ii0™ ed alle razzie nazi-fascistel
Impediamo con tutti 1 mezzi che ci
siano rubate le ultime riserve di
prodotti che ancora ci restano!
Uniamoci tutti nei Comitati d i g i ­
tazione, nei Comitati contadini, nei
Comitati di Liberazione Nazionale,
di officina, di rione e di villaggio!
Stringiamoci tutti attorno ai nostri
valorosi Partigiani per !a battaglia
decisiva in corso, per il pane e per
la libertà delia nostra Patria, e la
vittoria sarà nostra!
(D al M anifesto d e l P artito Comanista Italiano)
la
c o m p a g n a
c o m
b a t t e r i Fé
Maria F assiljevnu é stata provata
lluram ente dalla guerra. I tedeschi le
uccisero d u e fig li e d il m urilo, cri
essa decise d i prendere il lo ro posto.
F en d ette tu tti i m o b ili ed il vestia­
rio e d accum ulò la som m a necessa­
ria all’acquisto d i un carro arm ato.
E ssendo u n ’abile autista ed una liratrice scelta voroscilovicna, n o n le
fu d iffic ile entrare n e ll’A rm ata R o s­
sa. D opo aver superato Tesarne d i
meccanico e d i carrista, e b b e asse­
gnalo il suo carro arm ato, chiam ato
a La com pagna com battente ». Di:
allora prese parte a tu tte le battaglie
con i suoi giovani com pagni. R in g io ­
vanitasi n e lle battaglie, la sua audacia
ed. il suo spirito d i sacrificio sonò di
'-■rempio a tutti.
LE LOTTE RIVENDICATIVE
DELLE MASSE
Nulla gu errig lia econom ica contro
il freddo e la fam e sono im p eg n ate
anche le m asse c ontadine, cosi d u ra ­
m ente colp ite d a lle razzie d ei n a z i­
fascisti e dal vertiginoso ann ien to dei
prezzi in d u stria li. D opo aver c o n tri­
buito in modo decisivo al fallim en to
del piano fascista p e r la discip lin a
degli scam bi od av er so ttra tto a ll’inasorc ed ai suoi servi i p ro d o tti del
nostro suolo, esse com battono oggi
sullo stesso fro n te , assiem e a lle m as­
se o p e raie e p o p o la ri d e lle città.
Niella lotta le m asse c o n tad in e hautrovato nei C om itati C o n tad in i e
nei Com itati «l’A gitazione dei B ra c ­
cianti le loro form e organizzative, che
oggi le guidano nella lo tta contro i
nazisti, i fascisti cd i grandi agrari
■oro com plici.
butte le categorie «Ielle m asse con­
tadine concorrono nella lo tta : i bracìanti rivendicano iiji salario ed una
occupazione che li sottragga al serv i­
zio del lavoro tedesco. R icordiam o a
questo proposito la lotta sostenuta dai
braccianti di Stroppiam i che hanno
rifiutato p e r circa u n m ese di prestare
opera n ei lav o ri stag io n ali, riv e n d i­
cando un salario di 10 lire a ll’ora.
G li ag rari finivano col ced ere a lle r i ­
chieste dei b ra cc ia n ti, com patti a tto r­
no al lo ro C om itato d i A gitazione.
I coloni rivendicano oggi una più
equa d istribuzione dei p ro d o tti, che
la .situazione d ella p ro d u z io n e a g ra ­
ria re n d e im m ed iatam en te necessaria,
in fa tti, la m aggiore prestazio n e p a ­
d ronale, quella d e lle m acchine e del
carb u ra n te v ien e oggi a m an c are e
gran p a rte del lavoro che doveva e s­
ser fo rn ito d a lle m acchine viene a
gravare su lle sp alle d el colono e d e l­
la sua fam iglia. U n nuovo patto co ­
lo n ico è stato stab ilito n e ll’E m ilia : il
69% n e lla p ro d u z io n e d i grano, bic-
47: morto che porla
H pagliaccio insanguinato che r i ­
sponde (q u an d o i p ad ro n i h itle ria n i
i i degnano d i chiam arlo) al nom e
di M ussolini, si è m esso a lav o rare
p e r la S toria ». Socializzazione d e l­
la fam e, M inistero d e l lavoro (degli
a ltri s’intende), d ecreti fin an ziari, e
«dii p iù ne ha, p iù n e m etta. A lle
va rie razze d i b rig a n ti n e ri e d i r e ­
p u b b lic h in i in divisa, sono state ra d ­
d o p p iate le ore di lib e ra uscita, è
.ta to dato l ’o rd in e p e ren to rio d i c ir­
colare a rip etizio n e n elle vie d el ceotfro (G .A .P. perm ettendo), p e r far n u ­
m ero e dare a credere che u n eser­
cito rep u b b lich in o esiste davvéro.
M ussolini, dunque, lavora «jper la
S toria ». Con tu tti i m ezzi che ì
tedeschi lasciano ancora a sna d isp o ­
sizione, cerca di dare ad in te n d e re
a l pop o lo italian o che d el fascism o
ce n ’è ancora p e r u n pezzo. Si, è
vero, c’è stato il 25 lu g lio , è stata
u n a debolezza: m a ora, cari m iei...
quasi quasi ricom inciam o da capo. E
p o i i tedeschi con le a rm i segrete, e
con l ’offensiva in F rancia... l ’in iz ia ­
tiva è ripassata a loro.
La « ripassata » c’è chi gliela sta
dando, ai tedeschi, e col servizio a
dom icilio. E M ussolini du ro , fa fin ­
ta di nien te. L ui lavora a p e r la Sto­
ria », ti socializza la fam e, e ti fa
d ecreti a scadenza ventennale. L ui è
«capace di ritira rti sa i l fascism o, e
d i v in certi la guerra, anche se i te ­
deschi devono ta g lia r la corda. Piovon leg n ate? L ui fa com e T eco p p a:
«lice che n o n accetta. L u i lavora « p e r
la Storia ».
M a la Storia, orm ai, gli ita lia n i
hanno avuto p iù d i vent’annj p e r im ­
p a rarla. E sanno che le legnate Sono
.legnate, che i b rig an ti n e ri n o n sono
n n esercito, e che i m o rti, quando
hanno ancora il ghiribizzo di p arlare,
v u o l d ire che si trovan m ale nella
fossa.
CONTADINE
lo ie , o rzo , fa g io li, e avena spetta al
colono, il 65% d el g ra n o n e, p o m o ­
doro, cipolla «5 p a ta te ; il 55% d e lle
v iti accollando p e rò al p ad ro n e il
75% d e lle spese g en erali. V arie a ltre
clausole, discusse da il fiduciario dei
c o n ta d in i e il ra p p re se n tan te del p a ­
d ro n e stabiliscono decisivi m ig lio ra ­
m enti nella c o n d iz io n e dei colo n i.
C on ì coloni a n ch e i p a rte cip a n ti,
i te rz a n ti, ccc. pongono la riv en d ica ­
zione d i una p iù e q u a d istrib u z io n e
del p ro d o tto e d i u n a m ig lio re re tri-
buzione d elle prestazioni ¿Ira o rd in a ­
rie di lav o ro .
A lla lo tta d e i b raccian ti e dei co­
l in i si leg a p u re la vasta e diffusa
agitazione dei piccoli p ro p rie ta ri e
dei fittavoli, o b e rati d i tasse e di
«■ontributi stra o rd in a ri d a p a rte d elle
esose a m m in istrazio n i fasciste: q u e ­
sta abitazione si fa se n tire sp ecialm en ­
te n elle zone c o n tro llate d ai p a rti­
g iani e li dove pi fortp è l ’o rg a n iz ­
zazione sappista di villaggio.
Così n ella lotta di lib e raz io n e, n e l­
la lotta contro il nazista razziatore,
contro il fascista suo com plice, si sa l­
dano in u n ’un ica volontà in su rre zio ­
n a le le fo rze c o n tad in e, collegandosi
a lla lo tta di tu tto il popolo.
Notizie dal paese del socialismo...
Mosca - li C onsiglio Suprem o d e l­
l’U nione Sovietica ha deciso di in ­
viare 600.000 q u in ta li d i grano allo
città «li V arsavia, in segno d ella p a r­
ticolare am icizia che lega i p o p o li
sovietici al popolo polacco.
M osca - Si è ten u ta a Mosca la p r i­
m a C onferenza Sindacale fra n c o s o ­
vietica che ha p o rtato alla creazione
di u n C om itato S indacale franco-so­
vietico ed i cui lavori serviranno di
p re p ara zio n e alia C onferenza S inda­
cale In tern a zio n a le che si te rrà p ro s­
sim am ente a L o n d ra. D u ran te la C on­
ferenza c stata rib a d ita la necessità
di m o b ilita re a n zitu tto le forze dei
lav o ra to ri d e i «lue paesi p e r affret­
tare la fin e d ella g u erra e del n a zi­
fascism o, ed è stata elaborata la pos­
sib ilità d ella creazione d i u n ’unica
O rganizzazione Sindacale M ondiale.
il G overno sovietica ha inform ato
il N .K .O .J. (C om itato di L iberazione
N azionale Jugoslavo), di aver messo
a disposizione d ella popolazione j u ­
goslava 500.000 ton n ellate d i grano.
In tan to convogli in te ri carichi di a r ­
m i m oderne russe, dalie m itra g liatrici
ai carri arm ati, vengono in v ia ti n ella
Jugoslavia a disposizione d e ll’E sercito
del M aresciallo T ito.
Radio B razzaville com unica che,
tra le vittim e del cam po di L ublino,
vi sono 2000 so ld ati ita lia n i, 15 affi­
d a li e 5 generali. I l diretto resp o n ­
sabile del m assacro è il d o ti. F ran k ,
capo generale d el governo d ella P o ­
lonia.
L’U nione Sovietica ha dato prova
«li grande fiducia n e i popolo bulgaro,
affidandogli la costituzione d e i T rib ù
nali del popolo. I processi contro i
resp o n sab ili di intesa con il nem ica
sono già incom inciati.
Da u n articolo d i fondo d elle Izvestia :
« L ’U nione Sovietica avrebbe p o tu ­
to d ettare all'U n g h eria
condizioni
d ’arm istizio m olto dure, p oiché l ’U n ­
gheria h a capitolato solo in u ltim o ;
m a FU.RJ5.S. n o n vuole v e n d e tte : la
m igliore punizio n e p e r l ’U ngheria è
la condizione catastrofica n e lla «¡na­
ie l ’h anno posta i su o i d irig e n ti na­
zisti ».
...e dall'Italia liberata
H generale A lexander, il generale
Me C lark e l’A lto C om ando Italian o
h a n n o riv o lto un appello ai p a trio ti
d ella V alle P adana, e so rtan d o li a ra f­
forzare la lo ro organizzazione e ad
in te n sifica re la g u erriglia n e u tra liz ­
zando ogni sforzo d e l nem ico per
p re p a ra re la resistenza. (15 gen­
naio 1945).
Il com m entatore di R ad io Mosca,
p a rla n d o del discorso p ro n u n ciato dal
com pagno R uggiero G rieco neU’cssnm ere la nuova carica d i A lto Com ­
m issario aggiunto p e r l ’epu razio n e, ha
fatto osservare com e G rieco abbia
insistito so p ra tu lto sulla necessità di
affrettare il ritm o' d e ll’epu razio n e, la
quale verrà continuata con il m ed e­
simo criterio seguito dal suo p re d e ­
cessore, e c io è : co lp ire m aggiorm en­
te i responsabili, i capi, e m eno i
gregari.
Il vice-presidente, B e rlin g u e r, ha
dichiarato che, dopo il processo R olli­
la, avrà inizio u n nuovo processa
contro a ltri 100 im p u tati. E gli p u re
ha insistito sulla necessità di a ffret­
tare le istruzioni, che sono tu tte
troppo lente, ed ha d ich iarato che
p resenterà una legge in cjueslo senso
da fa r v o tare al Senato.
1 nove fucilati di Milano
N ove figli d el popolo di M ilano,
sono stati barb aram en te to rtu ra ti e
!>oi fu cilati. N ove giovani com unisti
a rd iti e coraggiosi, che n u lla hanno
risp arm iato di lo ro stessi, che hanno
offerto, senza esitazioni, con fierez­
za ed eroism o, le lo ro giovani vite.
E rano d ei giovanissim i com battenti
d el l.o D istaccam ento d ella B rigata
d ’Assallo « F ro n te d ella G ioventù »
nei quale hanno com battuto fino alle,
m orte, con la convinzione che nessun
sacrificio poteva essere tro p p o g ran­
de p e r la redenzione della p atria.
Sono m o rti ind ican d o alla gioventù
italiana che la v ia da seguire è «¡nella
d e ll’azione, ed il lo ro sacrificio sarà
la testim onianza che i giovani ita lia ­
ni, anche sotto il giogo d e ll’o p p res­
sore, sarnto riscuotersi, organizzarsi,
battersi e vincere.
A ltri giovani fo rti e coraggiosi
verranno ad ingrossare le file dei
p a trio ti in a rm i; saranno i continua
to ri della b attaglia in su rrezio n ale per
cui ta n ti giovani e ro i h anno dato la
vita.
Sottoscrizione
per «l'Unità»
T o tale precedente
L . 631.113.95
I c in q u e silenziosi
50.—
S .A .L .E .C .
400,—
Sett. E. x,J Vim ercale.
1.135.—
Seti. E . 2° M onza
535,—
Sott. E. 3° - Costa M asnaga
375,—
S inistrato G. D ino
150,—
U n sinistrato
100 —
C o rte' issa 1°
3C0,—
A. K . l i
200,—
F e rro v ie N ord
250,—
F e rro v ie Stato
250,—
M ariè
60,—
3° settore prò U nità
2.976.—
V ira
267.—
88
25,—
100,—
Mea
P uf
295,—
Francarlo
200,—
A u ro ra rossa
100,—
Stella rossa te
130,—
M. S. - 8° versam ento
140,—
G ioacchino
40,—
P aolo
33,—
O rtigara
30,—
Leo
50,—
G roppo L eoni
280,—
O .G .F.M .
4 5 ,-
fi. E sposito
S IA —
V olta
% Ze
-m C e retti
S i;—
G . D ino
—
C o m battente
lift,—
R em o
r i# ,—
S tella R ossa
J ^ U n o R . B . p e r l ’U nità
U f f ,—
l 'e r le gloriose B rig . G a rib ald i 2S9,—
U n com pagno F. P .
é t,—
T .B .T . p e r i p a rtig ia n i
3 tt,G ru p p o lav o ra to ri Sesto
—
E lettrom eccanica
9#,—
A .M .O . - V ivo il Com uniSmo /U t,—
T rovate in p iù
fjf'i
V iva l ’A rm a ta R- -sa
1.5®Ìf—C rem ona rossa in b a rb a ai cane
idro fo b o V on F arin acci
s ta .—
Il secondo se tto re d i C rem ona
p atrio ttica in risposta al ringhioso tedesco G anleiier■ Farinacci
19*—
M orte ai n azifascisti! - C. V. !*&,-S tella R ossa - C. 8
u s­
T im o
a s .—
Z. G.
8*,T igri
!**,B. T.
la ­
P iccolo am ico «li Silvia
s t,—
M a rio p rò U nità
5 » ,—
A .S .E .L .O .
4M —
Forza p a p is ti, m o rte ai tedeschi ! - Tom rnaso
2.W 9,—
r o r z a sap isti, m o rte a i fa?eisti - Luca
L O « ,—
Mac M ahoii
lit,
O .F .F .M .
A —
M . S. - Sesto versam ento
«S „O lim po
3 * I G iovani
R ico rd an d o i 15 M artiri
7#.—
I. F.
1 ,2 1 t,V .I.S . - P rim o versam ento
155,—
R esiduo
2f*—
S tella Rossa T . E.
15 t,—
C. A .
3 *> —
A u ro ra rossa
m i­
T . B. B.
s s t,—
M. T .
2 ttM ariè
3#.—
U na d onna com unista
5t,—
F . C.
1 5 t,Adertemeli
15#,—
S inistrato P reco tto
5t,—
M antovani
10«,—
S.A .M .E.
<*.—
B erto li
3#t,—
N iguarda
■ m -M . M orelli - Crescenzago
38t,—
Z. N iguarda
15»,—
S tigler
15 t,—
A «il eleo
1 1 » ,I com pagni del se tto re di R ho
p e r l ’in su rre z io n e N azionale 5#*. —
Il P rim o setto re di C rem ona i n ­
neggiando alla nuova In g o ila via
9#,—
La R occa
108,—
F.S.G .
65,?—
T ig re
108,—
G li sparvieri
19,—
B eni
135,—
I bsocaioli
108,—
M orte ai nozifaseisti !
165.—
V im erc ate E . - 1°
1.072,—
C. B. - E. 3°
55#,—
Zecca
47#,—
Piccolo centro lo m b ard o
20#:—
W a n om e «fi etto figlio Jontan o
108 —
C rem ona p a trio ttic a p e r la di»trazione del R egni: e F ascista : 1° se tto re
7»,—
3° setto re
3 t4° settore
46.—
E roe
1#8„—
T ifosi rossi
' 78,—
R icordando G . P in i
S tG iglio rosso 15
IO«,—
Stella rossa
179,—
P o rto s AB
5»,—
D iana e Ennio
219,—
B roggi
300,—
A ttilio C lerici
295,—
G olle
59,—
G ioacchino
58.—
P ro U nità
5 » ,T otale g enerale
660,263,8$
N O TA B E N E - D al prossim o n um ero
inizierem o la publicazio n e della
Soltosciziojie prò U nità e A va n ti !
& ’
M EN T R E L 'A R M A T A R O S S A A V A N Z A SU
B E R L IN O la C o n fe re n z a d i C r im e a m ette
a punto il p ia n o p e r l'a t t a c c o fin a le e
ch ia m a tutti i p o po li a lla lo tta d e c is iv a
co n tro i n a z i - fa s c is ti.
Organo Centrale del Partito Comunista Italiano
fondato da A N I. GRAMSCI o PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli)
Anno XXII - N. 3 - 1 5 Febbraio 19 45 (ediz. dell’Italia sett.)
P r o l e t a r i di tutti i p a e s i , u n i t e v i 1
CON LO SCIOPERO GENERALE, CON LE LOTTE DI STRADA E CON L’AZIONE ARMATA
V E R S O
L a guerra è en trata n e lla fase r i ­
so lu tiv a. L e A rm ate Sovietiche con­
tin u a n o ad avanzare in territo rio te ­
desco m en tre procedono al ra g g ru p ­
p a m e n to d elle fo rze p e r u n ultim o
balzo in avanti, p e r c o lp ire a l cuo­
r e e p ro stra re la G erm ania nazista.
I n occidente sono u ltim a ti i p re p a ­
ra tiv i a lle ati e d è im m in en te lo sca­
tenam ento di u n ’azione com binata
con l ’A rm a ta R ossa, azione concerlata n ella re ce n te C onferenza d el
M ar N ero . N e lle stesse file naziste
si avvertono segni d i d em oralizza­
zio n e e d i p anico, la sola forza che
sostiene i capi h itle ria n i è la dispe.
ra zio n e d e lla disfa tta e la coscienza
del giusto castigo che li asp etta. La
grande offensiva invernale sovietica
ha rad icalm en te m utato la situazione
[m ilitare e p o litica n o n solo a ll’est
m a su tu tti i fro n ti e n e i te rrito ri
ancora o ccupati daj tedeschi. E ’ p r o ­
b a b ile che i tedeschi siano costrettj
a ten ta re di ritira rs i d a ll’Ita lia ; già
ì . a r c e divisioni h anno p reso la
via d e l B re n n ero , a ltre vengono con­
c en trate in L om bardia p e r essere
p u re avviate in G erm ania n e l d isp e ­
r a to tentativo di d ifen d e re B erlino.
I m ovim enti sono le n ti p erch è i va­
lorosi p a rtig ia n i in te rro m p o n o 1«
lin e e fe rro v ia rie im pedendo il t r a ­
sporto d ei m a te ria li pesanti. Si p ro ­
spetta l ’eventnalità d e ll’evacuazione
n el P ie m o n te e d ella L ig u ria. I l co­
m an d o tedesco h a già im p artito i-Inizioni p e r la d istru zio n e d i « tu t­
to ciò che p o tre b b e essere u tile agli
A lleati ed alla popolazione ». V i è
o rd in e d i distruggere il 98 % degli
im pianti p e r l ’energia ele ttrica , tnt1 e le a ttrezzatu re in d u stria li, j se r­
vizi d e ll’acqua e d el gas, i m ezzi
ih trasporto e le strad e, le v e tto ­
vaglie. Si v u o l lasciare la « terra
b ru c ia ta » ; i n azifascisti vogliono
-vendicarsi d ella disfatta lasciando
«Metro di lo ro la ro v in a, il caos, la
■desolazione e la m o rte . L ’affam a-m ento dei c e n tri u rb a n i è p re m e d i­
tato. A M ilan o vi sono ap p en a 40
m ila q u in ta li di farin a e d i fornai
h a n n o ricevuto l ’o rd in e d i d a re fo n ­
ilo alle riserve. I l p an e m anca p e r­
chè così vogliono i nazifascisti i
«piali tu tto il grano ch e n o n rie- cono a p o rta re in G erm ania lo d i­
struggono. Si v u o le affam are il p o ­
polo p e r u m iliarlo , p e r vendicarsi
«Iella sua avversione e del suo ditprezzo p e r il fascism o. L ’ondata
Ai te rro re che ha p o rtato a lle fu c i­
lazioni d i M ilano, dj T o rin o e d'
a ltro v e è u n estrem o tentativo dei
c rim in a li di m an ten ere il controllo
d illa situazione.
C ontro l ’offensiva della fam e e
del te rro re , c ontro i p ro g e tti di
lu strazio n e, contro l ’o ppressione n a ­
zifascista bisogna re ag ire con la m as.
jsima energia.
T u tte le energie p a trio ttich e d e ­
vono essere m o b ilita te p«r ra ffo rz a ­
re l ’efficienza n u m erica e m ilitare
dell« f»rmvzio»'i p a rti gia«e, dei G-
LE
P R O V E
A .P . e d e lle S .A .P . L e form azioni
d e l C orpo dei V o lo n tari d e lla l i ­
b ertà devono in ten sificare le loro
azioni di g u errig lia e di sabotaggio.
B isogna im p e d ire la c ircolazione dei
tre n i ed il trasporto d e l m ateriale
d i g uerra, d elle tru p p e e dei beni
d el popolo che vengono trafugati.
B isogna fa re com e i p a rtig ia n i p ie ­
m o n te si ch e h a n n o im piedito per
d ieci g io rn i la circo lazio n e d ella
ferrovia T o rino-M ilano facendo poi
de rag lia re il p rim o treno m ilita re
che tentava di passare. B isogna a t­
taccare le autocolonne tedesche e
fasciste c h e passano di n o tte p e r le
a utostrade. B isogna attaccare le p a t­
tu g lie, j posti d j blocco, gli accan­
to n am en ti, l e colonne in m arcia, i
tedeschi ed i fascisti iso lati. B iso­
gna w lp ir e con le arm i a u to m a ti­
che, con le b om be, con la pistola-,
con il p u g n ale, con u n ’arm a con­
tu n d e n te qualsiasi. B isogna ste rm i­
n a re «pianti pi ù tedeschi c fascisti
è p o ssib ile; bisogna sem inare il
te rro re n e lle lo ro file , bisogna ac­
celerare i l processo di disgregam e­
n e d elle fo rze m ilita ri e p olitiche
d el nem ico. B isogna p re n d er« le o p ­
p o rtu n e m isu re p e r difendere le n o .
stre c e n t r a i e le ttric h e , le nostro
attrezzarne in d u stria li, le n o stre d e r­
ra te , i n o stri serv izi p u b b lic i. B iso­
gna cio è in te n sifica re tu tte q u elle
a zioni di guerra che m en tre ci p e r ­
m etto n o di p a rte cip a re attivam ente
alla b attaglia riso lu tiv a a fianco di
tu tti i p opoli lib e ri, cri p erm ettono
di lib e ra re a l p iù presto il nostro
paese d a lla schiavitù nazifascista, ci
p erm etto n o d: difen d ere
efficace­
m ente «piello ch e re sta d e l nostro
p atrim onio nazionale e delle nostre
riso rse a lim en tari.
L ’azione
p ro p ria m e n te
m ilita re
n o n va disgiunta d a ll’azione delle
grandi m asse. Le m asse p o p o la ri
sono costrette alle p iù d u re p riv a ­
zioni. M anca i l p a n e, m ancano i
Quel che è certo è che Berlino
pagherà per tutto, e Berlino non è
più lonfanol Pagherà per le madri
leningradesi che si trascinavano die­
tro i loro bimbi morti, pagherà per
le ragazze sovietiche torturate e bru­
ciate, mentre i tedeschi esclamava­
no: «Queste donne russe bruciano
proprio come se non fossero di car­
ne! »; pagherà per i bambini sovie­
tici che i tedeschi lanciavano in aria
per fare il tiro al piccione; pagherà
per gli ebrei sotterrati vivi, con il ca­
po a fior di ferra, mentre i loro car­
nefici ridevano: « Ci siamo fatti una
bella scacchiera! ».
Berlino è la parola più cara per
noi, Berlino è la nostra gioia, perchè
mostrerà che tutto non è stato vano.
Chi potrà fermarci! Le nuove « con­
tromisure »! La Volksturn! Troppo tar­
di! L'era del castigo è suonata.
{Ehrenburg - La Stella Rossa - 1 feb­
braio 1945].
D E C I S I V E
grassi, m anca jl c arb o n e ; i prezzi
salgono alle stelle. V i sono in d u ­
striali indegni d i chiam arsi italian i
che n o n si fa n n o scrupolo dj p ro ­
cedere a licenziam enti in m assa. B i­
sogna intensificare la lo tta contro
la fam e, il freddo ed il terro re nazifascisa; a (juesta lotta bisogna
chiam are i p iù larg h i strati p o p o la ­
r i ; tu tti soffrono, tu tti odiano gli
o p p resso ri, tu tti anelano alla lib e ra,
zione. I G om itati d i A gitazione cd
j C om itati di L iberazione N aziona­
le di azienda, d i rio n e di villaggio
devono m ettersi alla testa d e lla lo t­
ta delle g randi m asse p o p o lari, d e ­
vono realizzare T u n io n e d i tu tto i l
Spopolo, u n io n e n e lla lo tta e p e r la
lo tta . N essun licenziam ento deve
essere to lle ra to ; gli in d u stria li d e ­
vono pro v v ed ere a tro v are e d a
trasp o rta re i generi a lim en tari n e ­
cessari p e r v iv ere ; hisogna esigere
che n o n si tenga n essu n conto dello
disposizioni fasciste c h e aboliscono
l'in d e n n ità di g u e rra ; bisogna esi­
gerò d alle fam igerate a u to rità <( r e ­
p u b b lic a n e » » ch e venga d istrib u i­
to il p an e e tu tti gli a ltri generi
tesserati. In questo senso si è espressa la C onferenza d e i G om itati
di A gitazione delle grandi fabbri-
che m ilanesi dove com unisti, so o ù listi, dem ocristiani e senza p a rtito ,
un iti in frate rn ità d i in te n ti, hanno
espresso la volontà di lotta doti e
m asse lav o ra tric i della grande m e ­
tropoli
lo m b a rd a.
La
fratern ità
d ’arm i con i com pagni socialisti o
l ’un i.à di in te n ti con gli am ici c at­
tolici p otenz a l ’azione d elle m a-sa
ed è garanzia di vitto ria.
Le com m issioni o p e raie devono
essere sostenute d a ll’azione di tutia
la m assa la v o ra tric e; bisogna le­
gare l ’azione n ella fab b rica con l ’a ­
zione delle m gsse p o p o lari che io ­
ne, fu o ri della fa b b ric a ; bisogna
agire con lo sciopero, con la lotta
di strada', con l ’attacco ai m agazzi­
n i ed 3j trasp o rti nazifascisti, eoa
l’attacco alle case b e n fo rn ite dói
fascisti. C ap isti e sapisti devono
n o n solo proteggere ma essere le
u n ità di p unta d egli scioperanti «
dei m anifestanti. B isogna ag ire «oh
spirito di iniziativa, con audacia a
decisione. La nostra parola d ’o rd i­
ne deve essere: Sciopero generala
per il pane; lo tta d i strada, asiane
armata per la salvezza della n o stta
vita e dei nostri ben', per porrà
fin e all’obbrobriosa oppressione n a ­
zifascista!
Basta con il massacro dei giovani patrioti
Im p o te n ti ad arginare la m area che
li som m erge, i m anigoldi della « re ­
pubblica » sfogano la loro rabbia cri­
m inale contro i patrioti che sono ca­
d u ti nelle loro m ani. U ndici giovani
torinesi sono stati fu cila ti dopo una
parodia di processo durato 15 m in u ti.
A M ilano, in p ochi giorni v i sono
stati due processi e 22 patrio ti sono
stati assassinati. Quasi tu tti sono gio­
vani, alcuni sono persino m in o re n n i.
La folfia om icida dei traditori del
popolo non si arresta d i fro n te al­
l ’adolescente, sia esso d i sesso m a­
schile o fe m m in ile . U ccidere, ra p i­
nare, violentare, distruggere, queste
sono le a v irtù » che i cani re p u b b li­
cani hanno appreso dal torvo soldato
tedesco.
Fiero e sprezzante è stato l’atteg­
giam ento d e ll’eroica gioven tù nostra.
D avanti al T rib u n a le d egli assassini
il com pagno M esi, giovane operaio
d i T orino d i appena 19 anni, ha fie ­
ram ente rivendicato la sua qualità di
com unista e d i gapista. A ltrettanto
fiero l ’atteggiam ento del com pagno
C am peggi di M ilano il quale a d o ­
m anda del presidente risponde: «N on
h o partecipato a ll’azione m a l ’ho p re ­
parata e ordinatav. A lla ric h ie sta :
aCosa fareste se rim esso in lib e rtà ?»
risponde: « Ricomincereri ». D opo la
condanna, richiesto di firm are la d o ­
m anda d i grazia, rispondeva: « La
chieda M ussolini, può averne biso­
gno presto ». A l ritorno in carcere,
dopo la condanna, i giovani m ilanesi
entravano in cella cantando gli in n i
ie lla patria e proclam ando farto ohe
« la vita non conta nulla, ma l ’idea
vide ».
Q uale abisso m orale separa ¡’eroica
gioven tù italiana dagli sciacalli r o ­
gnosi v e n d u ti al tedesco barbare e
cru d ele!
P ronta è stata la risposta d egli o p e ­
rai delle fa b b rich e torinesi i quali
hanno scioperalo in segno di prote­
sta contro l ’assassinio dei p atrioti;
proli a la rttppresagl a dei partigiani
che hanno giustiziato un certo n u ­
m ero di nazifascisti che erano stati
catturati; pronta la rappresaglia dei
G A P e delle S A P torinesi e m ilanesi
che si sono avventati sui cani hitierafascisti vendicando i fra telli assassi­
nati. T u tto questo va bene, ma ium
è più sufficiente. Il terrore nazifasci­
sta deve essere stroncato d a ll’azione
generale d ei lavoratori e d elle masse
popolari, deve essere stroncato de
u n ’azione spietata d i rappresaglia da
parte d ei partigiani, d ei G A P e d e l­
le S A P . B isogna scioperare, m a n ife ­
stare, avventarsi con qualsiasi arma
sulla canaglia repubblicana e colpire
a m orte. N o n p iù a disarm i » m a ese­
cuzione som m aria d ei fascisti e d ei
tedeschi che ci capitano tra le m ani.
B isogna dare la caccia a queste b e l­
ve, colpirle e sterm inarle senza p ie ­
tà. N essun fascista e tedesco deve
sentirsi sicuro, n è in casa nè n elle
strada, nè nel luogo d i gozzoviglie
nè negli altri a ntri p iù nascosti. T u tti
sono responsabili, lu tti devono pa­
gare.
Gloria eterna agli crei c eduti p e r
la patria e la libertà!
L'ARMATA DELLA VITTORIA E DELLA LIBERTÀ
PUNTA DECISAMENTE SU BERLINO E OLTRE...
La travolgente offensiva sovietica
m antiene il suo ritm o bolscevico. In
.m -olo settore del fro n te, in qnal. ro giorni, LA rm ala Rossa ha su ­
perato l’O der su u n a lunghezza d*
]60 chilom etri e per una prof o n d i­
li di sessanta. A B erlino si ode in.
cessantem ente il rom bo m inaccióso;
ielle artig lierie sovietiche. RadioMosca annuncia che o ltre 200.000
soldati francesi prig io n ieri sono stai liberati dalle tru p p e 1sovietiche
avanzanti G-li im pianti in d u striali
della Slesia e della P ru s s ’a sono
abbandonati dai. tedeschi quasi in ­
tatti. I nazisti resistono ancora con
a ten acia xielliù d e p u ra z io n e ma
segni m anifesti di sm arrim ento e
di p a n ’co si segnalano ogni giorno,
ilim m le r ha dato o rd in e di gm sti-
L'ora del castiQO
èvicina:decidersi!
Lo « spazio vitale » d ella belva na­
zista ha subito una tale violenta c o n ­
trazione per la quale la belva stes­
ti s a soffocando. Il torvo sollato tedesco, così tetra^gono al­
le sciagure da lui apportate ai p o ­
n d i d ’E uropa, ora è sconvolto dal
e ifib ile spettacolo delle torm e d o lo ­
ranti delle donne e d ei b im b i tedechi in fuga d i fro n te alla marea di
\uerra. H itler con parola untuosa,
avoca l ’aiuto della P rovvidenza :
yoebbels, p iù prosaico e v ile , invoa l'a iu to della « borghesia politica »
inglese; M usso lin i, con l ’incoscienza
del ram m ollito, « rassicura » l ’alto
com m issario per il P iem onte Z e rb i­
no, « che tu tto va bene ». C inque d i­
visioni tedesche hanno già preso la
ria d el B rennero, per accorrere a
difesa della capitale nazista mir.tic■iala da vicin o . Il panico si diffonde
ielle file repubblicane. M ancano p o ­
lii m in u ti all’ora d el castigo ed i
m anigoldi fascisti hanno un terrore
olle d el castigo che li aspetta.
Il C. d. L . N . ha deciso che tu t­
ti i fascisti repubblicani sono pas­
sibili della pena d i m orte e che i ’cs?r.azione deve avvenire appena accer­
tata l ’identità. N essun fascista si fac­
cia illu sio n i, la giustizia del popolo
sarà inesorabile. N essuno si faccia
Illusioni, nessun in tervento esterno
salverà i traditori dalla giustizia del
popolo italiano. N essuno si faccia il­
lu sio n i. il regim e fascista non so j f av­
viverà d i un m in u to al crollo d el na­
zism o . P er tu tti coloro che hanno
m ilitato o collaborato con l ’o b b ro ­
brioso regim e del tradim ento e l ’ora
di d e cid ersi; fra poco sarà troppo tar­
di. D iverrà esecutoria la sentenza del
C .d .L .N .
C hiunque abbia un residuo d i one­
stà e d i am or patrio non può non
ribellarsi ed opporsi a che nuove ro ­
vine e n u o v i lu tti colpiscano la pa­
tria ed il popolo nostro. In ogni caso
si potrà avere salva la vita solo a
patio d i dare un segno tangibile di
ravvedim ento, e questo segno bisogna
darlo subito. L ’aver u bbidito agli or­
d in i del crim inale di Predappio o a
q u e lli del negriero Grazioni per vile
acquiescenza, non costituirà un atte­
nuante per nessuno.
Per tu tti i a repubblicani » la
ki via della salvezza
è quella
d i opporsi con le arm i agli ordini
d e i loro capi e d ei tedeschi, di o p ­
porsi al massacro dei patrioti e di
aiutarne la liberazione ; di opporsi
ni tentativi tedeschi d i distruggere
entello che resta del nostro apparato
industriale, d e i nostri servizi pnltbl'ri, d elle nostre povere riserve ali­
m entari.
E ’ giunta l ’ora d i decidersi. D o­
m a n i sarà troppo lardi e la giustizia
popolare seguirà il suo corso ineso­
ra b ile.
/.inre tu tti i « codardi », e m o lli ca­
pi nazisti h anno già dato segni di
codardia e p e re :ò sono stati im p ic­
cati.
La p e rd ita di te rrito ri industriali
ricch issim i, ie enorm i perd ite in
m o rti, feriti e p rig io n ie ri, le e n o r­
mi p e rd ite di m a te ria li di ogni
genere, lo spettacolo terrifican te
d elle popolazioni in fuga verso o c ­
cidente che n o n sanno dove andare
e dove sostare, ha m inato la com pa­
gine m orale e le capacità di resi-tenza d e ll’esercito tedesco. N o n vi
è nessun indizio che indichi che
l ’alto com ando germ anico sia r i u ­
scito a sta b ilire u n a linea di resi,
stenza. Le esortazioni forsennate di
H itle r n o n trovano - p iù eco nem ­
m eno in q u e lle folle teutoniche
che ili a ltri tem pi accoglievano le
-ue concioni con cori ed u rla sel­
vagge di approvazione. Il fatto è
che la tragedia dj fuoco e di san­
gue, di ro v in e e di lu tti, scatenati
con cinism o rib u tta n te dai nazisti
in tutta l ’E u ro p a invasa, si è oggi
im battuta con tu tte le sue conseguen­
ze su coloro che ne sono stati gli
au to ri. L ’ora d e l castigo incom be
sulla G erm ania h itlerian a.
Invano j trom boni della p ro p a g an ­
da nazista agitano io spauracchio
bolscevico; polacchi ed ungheresi,
bulg ari e ru m en i, f.n ìan d esj e ceco­
slovacchi noli solo accolgono l’A r­
m ata Rossa lib e ratrice ma si uni-
scono ad essa nella b attaglia riso ­
lutiva contro ì nem ici d e ll’um an ità.
Invano G oebbels cd i suoi com ­
p a ri cercano di speculare sulle d i­
vergenze d i vedute e d i interessi
esig e n ti ira le N azioni U n ite, l ’u n i­
tà dj tu tti i po p o li civili e lib e ri è
in d isso lu b ile q u ando si tra tta di
com battere p e r lib e rarsi dalla te rri­
b ile ia ttu ra della schiavitù nazifa­
scista. La C onferenza d e l M ar N e­
ro d eluóe ancora una volta, ed in
m odo d efinitivo, le speranzieU e dei
crim in ali agonizzanti. Stalin, C h u r­
chill e R oosevelt hanno già concer­
tato le Ir,s e del piano m ilita re che
deve schiacciare defin itiv am en te la
belva nazifa cista, hanno già stab i­
lito le m odalità d ell’occnpazionc
d ella G erm an a, si stanno accordan­
do per l ’organizzazione della pace
c p e r la ricostruzione di u n m ondo
nuovo, lib e ro e progressivo.
il Cernitalo di Liberazione Nazio­
nale per l'Alfa Italia esprime la sua
ammirazione per ie armate sovieti­
che, vittoriosamente inpegnave nella
immane lotta per la liberazione dei
popoli oppressi dalia tirannide nazi­
fascista.
Invia il suo fraterno saluto ai po­
poli ed agli eserciti dell'Unione So­
vietica, da! cui eroismo i patrioti ita­
liani traggono nuovo entusiasmo e
nuovo slancio per la battaglia finale.
b
PER L’ W iO H E DELLE MASSE POPOLARI
NOI
E I
CATTOLICI
A ttraverso la d u ra esperienza d e l­
la catastrofe -Ttziona!,, e delle ;r>ierra d i lib erazio n e, dopo ¡1 fallim en ­
to dei vecchi gru p p i responsabili
dei crim ini d e l fascism o e re sp o n la ­
bili di avergli lasciato la porta ap erta, le forze del popolo sono d i­
venute, n e i fatti, le protagoniste d e l­
la vita nazionale.
N on è soltanto u n a m inoranza r i ­
v o lu zio n aria, espressa d alla classe
operaia, avanguardia d el p o p o lo , a
lo tta re, negli in te ressi generali di
lutto il p opolo, p e r la conquista di
un avvenire m ig lio re in u n ’Italia
dem ocratica e p ro g ressiv a; è tutto
il popolo che e n tra oggi n e lla vita
politica e sociale con coscienza a u ­
tonom a dei suoj in teressi, sono
-frati sem pre p iù larg h i elle, dalla
n uova m atu rità p o litic a , traggono
volontà ed energia p e r p a rte cip a re
alla dura guerra contro il fascista
ed il tedesco.
N on è popolo in d ifferen ziato , non
è l ’oggetto passivo d ella dem agogia
fascista: sono o p erai ed artigiani,
sono tecnici e d im piegati, sono stu ­
d e n ti e — fatto in gran p arte n u o ­
vissim o — sono q u elle m asse di
contadini a lle q u a li va in così la r ­
ga m isura l’o n o re della guerra partigiana. Q uesti operai e questi con­
tadini com battono p erch è hanno li­
na coscienza p o litica conquistata
nelle sofferenze e n ella lotta, p e r­
chè h anno delle idee da realizzare
e degl; obbiettivi da raggiungere.
Non sono, q u in d i, popolo in d iffe ­
renziato, m a m ilita n ti com unisti e
m ilitanti soc'alisti, sono am ici del
P a rtito d ’A zione e sono cattolici e
m ilitanti della D em ocrazia C ristiana.
G aranzia che il popolo rag g iu n ­
gerà le m ete p e r le q uali oggi com ­
batte è l ’unione p erch è dall’unione
verrà la forza che perm etterà al
popolo di sbarazzare la sua m arcia
dagli ostacoli che la inceppano,
p frc h è contro l ’un io n e cem entata
nella lotta si spezzeranno le m ano-
vre della reazione che m irano a
emiliane tra le m asse pop o lari il
vifieno
diiigrc razione p e r p re ­
c ip itare l ’Italia n ella guerra civile.
E l ’u n io n e del popolo n o n si fa
senza l ’un io n e con le m asse catto­
liche.
Questo anno e mezzo di lotta c
stato ricco di. fru ttu o se esperienze,
di fecondi c o n tatti in ogni cam po.
Sul terreno delTazdene pianigiana,
com e nella fabbrica e nel villaggio,
il cattolico si è inco n trato , forse
p e r la prim a vo lta, con u n com uni,
sta e, nella- frate rn ità degli sforzi
e delle sofferenze com uni, sono ca­
d u te inco m p ren sio n i e diffidenze,
si è d isso lto il fardello d i m enzogne
accunm latodal fascism o. Chi ha co­
nosciuto u n com unista, ha cono­
sciuto u n p a trio ta, di n u ll’altro am ­
bizioso se n o n d e l bene del popolo
e d e ll’Ita lia , di n u ll’altro geloso se
n o n del suo posto di com b attim en ­
to n ella lotta d i liberazione.
Im m ediati e d u rg e n ti ed, insie­
m e, vasti e di lun g o re sp iro sono
gli obbiettivi p e r la conquista dei
q uali i cattolici trovano oggi e r i ­
troveranno dom ani al loro fianco,
tu tti j lavoratori, tu tto jl p o p o lo . E ’
la lotta d i oggi p e r il p ane e iter la
liberazione, è Io sforzo di costruire
sulle rovine una nuova Italia dem o­
cratica e p rogressista; è la difesa
della fam iglia d a ll’arb itrio e dal
m assacro dei nazifascisti, è la c o n ­
quista p s r j n o stri figli di una v i­
ta m igliore che dia infine al nucleo
fam iliare sicurezza di vita e serena
certezza di p ro sp e ttiv e ; è la lotta
contro il disprezzo nazista della v i­
ta em ana, è l’ideale di una- vita civ le, liberata dal giogo d e l p riv ile ­
gio e restUu-ta al lib e ro e fecondo
lavoro, senza ¡1 quale n o n v’è nè
dignità r è lib e rtà.
Ma la fratern ità che si raggiunge
oggi n ella lotta deve trasform arsi
in durevole u n ità di intenti e di
azione, se noi vogliam o che le fo r­
ze d e l popolo non vadano d isp e r­
se, se noi vogliam o che non siano
a ltri a tra rre u tile ed cgoictico pe ­
lin o d al nostro sforzo.
C onquistare l ’u n ità d e l p o p o lv .
cem entare ¿1 nostro sforzo, io -fo r­
zo di noi p ro le ta ri com unisti e -•
realisti, con l ’azione efei cattolic :
questo è il com pito di oggi. E p tr
raggiungere q m s .o obbiettiv o no.
dovrem o saper oltrepassare quell»
talora lim ita to su l quale le forti .
prim a divise, si sono alfine ritro v a ­
te, e assicurarne espressione p o lit ca e saldezza organizzativa a l n a ­
turate' e quasi spontaneo ritro v a rsi
d i tu tti i lavoratori nella lotta q u o ­
tidiana.
I contadini cattolici che. as-denr
agli altri c ontadini d el villaggio,
con l ’aiuto delle SA P e dei p a rti­
giani, hanno difeso il io-ro. gran»
d alie razzie, debbono
affrontar
nuove lo tte e queste lolle a ffro n te ­
ranno n e; Com itati C o n tad in i; d e b ­
bono provvedere a spazzar via il
putrefatto apparalo d e li’oppressione,
fascista dei podestà e a d iniziar
! l ’opera della ricostruzione e a q u e ­
st’opera si accingeranno nel Goni lato d i L iberazione dj villaggio.
Così il lavora1ore cattolico, che
ha g à visto il C om itato di Agite •
zinne alla lesta della lotta p e r la
difesa deila sua vita e del pan
della sua fam iglia, si stringerà più
intim am ente ai lav o rato ri c o m u n i­
sti e socialisti che hanno dato v i­
ta a questo Com itato. E il p o p o la ­
no cattolico,, quello che una notte
è -sceso con gli altri casigliani a
tagliare l ’a lb ero del viale, si unir.,
a l C om itato d i L Iterazione del -u ’
casam en:o, del suo rione.
P e rc h è questi organism i di p o te ­
re p opolare, cerne le organizzazioni
u n ita rie del F ro n te della Gioventù
e dei G ruppi d i D ifesa, sono z i
' ‘ru m ili!; delie forze d ei popolo,
ono Ins’em e la guida sicura e tg arantirà autonom ia e fecondità e
conquiste a ll’azione del popolo.
P iù u rg e n ti ohe m ai si p re se n ta ­
n o oggi questi o h b .ett v :: più u r ­
genti che m ai p e rch è il nostro ppolo sta p e r affrontare le sue pr*
ve decisive, q u elle prove dalle qua
li d ip en a erà p e r lunghi anni
-no a v v ilire .
I tedesch; costretti ad evacuoforze sem pre più num erose v o g lio ­
no ven d icare Ia sconfitta con
d .slruzione di tu tto il nastro pati
m ordo e con i m assacri d i popol..zidni inerm i. D all’unio n e dj tu! ■
il p o p o 'o n ella lotta insurrezion le dipenderà quanto noi suprem i
salvare p e r la r.costruzione, d ip e n ­
derà il c o n 'rib u to che noi sapremodare alla vitto ria com une.
E questo interesse nazionale di
c ri 13 c'asse operaia, classe n azio ­
n ale, sì la com battiva espressione.,
non può non sollecitare ogni cat­
tolico, o gni italiano a vincere in ­
fine ie u ltim e resistenze ed a par
te c 'p a rs con tutto il popolo a l 'i
lotte finali.
Perciò n e ll’Italia dem ocratica chi
casce ro lla lotta di oggi, davanl
alia lib e ra consullazione delle m a—
~e> ogni gruppo ed ogn; p artito pò! tic» conterà p e r l ’azione che avru
svolto n e l m om ento decisivo ner b
o rti delia nazione, conterà n e r <:
co n trib u to ih e avrà dato alla vi •or'a e d a ll’isurrezione del popolo.
V oglia, q u in d i, la D em ocra/U
C ristiana essere, negli u lt’mi cim en­
ti -n -u rrez io n al', la guida com bat­
tiva delle m asse cattoliche, affian­
candosi, perciò,, aj grandi partii; di
rna-sa, il P a rtito Com unista cd il
P artito Socialista.
Nei Comitati di Liberazione di mas­
sa si salda l'unità di lolla di tutto l
popolo.
Con i Comitati di Liberazione df
tuassa il, popolo affronta le decisive
battaglie insurrezionali.
IL POPOLO IN LOTTI CONTRO LA TOME E L’OPPRESSIONE NAZIFASCISTA
G rande entusiasm o ha suscitato
o v u n q u e tra i lav o ra to ri, la tra v o l­
gente avanzata d e ll’E sercito Rosso,
-don rinnovata energia essi in te n si­
ficano la lotta e p re p ara n o nella
gu errig lia lo sciopero generale con­
tro la fam e, il freddo, l ’oyjpressioHe nazifascista. La lotta sj allarga,
-i estende a sem pre n u o v e catego­
rie di lav o rato ri, esce d alle o ffici­
n e e m o b ilita tu tto il p o p o lo ; r a f ­
forzata e precisa la fu n zio n e degli
organi p o p o lar; di governo che di
q uesta lotta sono la guida politi ..vi, in q uanto traggono la loro v i­
talità dai p iù in tim i co n tatti con
1 popolo artico lato n e i suoj o rg a ­
nism i di m assa, Com itati di A gi­
tazione. F ro n te della G ioventù. C o­
m itati C o n tad 'n i, G ru p p ; d i difesa.
Manifestazioni per il 21 gennaio
A ltre m anifestazioni, oltre quelle
già p u bblicale n ello scorso- n u m e ­
ro , hanno celebrato l ’an niversario
d ella fondazione del P a rtito C om u­
nista Italiano e ricordato la m orte
l i L enin.
M iìano
A lla F alck sono state esposte in
diversi p u n ti
dello stabilim ento,
n um erose b a n d ie re rosse.
A lla M . M . - U na grande b a n d ie ­
ra rossa ha sventolato p e r circa un ’e ra sulla facciata p rin cip ale del:i fabbrica. Q ualche m inuto d ’in¡ervallo sul lavoro e com m enti di
giubilo anche alla E . M .
A lla B . gli o p e rài dopo aver e-posta una grande bandiera rossa,
hanno rie m p ito i m u ri interni eJ
esterni delLi fa b b ric a dj scritte in ­
neggianti a l nostro P a rtito ed alle
A rm ate Sovietiche.
Q uindi hanno
scioperalo quasi tutta la giornata.
A lla Innocenti sono state e-eguite
scritte m u rali.
Rar.d iere rosse sono state esposte
a lle case p o p o la ri « U m a n ita ria »,
sul tetto della Casa dello stu d e n ­
te, occupata dai tedeschi, sul te t­
to della m ensa collettiva di P ia z ­
zale C orvetto, su l m onum ento ai
C aduti.
G o n lro I lic e n z ia m e n ti, p e r i
v iv eri, i v e stiti, i! c o m b u stib ile
VA RESE.
ALESSANDRLA.
A N guarda la ban d iera rossa è
slata issata sulla casa d e l fascio.
A C arrobio m o lte scritte m urali
ed una bandiera rossa.
A lle O fficin e M eccaniche M ona di
S o m m a Lom barda il giorno 19 gen­
naio circa 250 operai già da tem po
sospesi, ricevevano u n avviso à i l i ­
cenziam ento. Al m attino d el 20, una c inquantina d i giovani operai si
presentava al (¡’re tto re , noto fasci-
A Ovada, con uno sciopero gli
operai della S. G o r g o h anno im ­
posto alla direzione ed alle S.S. la
riam m issione in servizio di due
im piegati e d i u n giovane clic e ra ­
no stali licenziati p e r aver re c la ­
m ato ¡a costruzione di u n rifu g io .
MILA NO .
Un treno carico di carbone, fe r­
mo n ei pressi d ella stazione Ji
L am inate è stato assalito da circa
500 persone che hanno asportato
quasi tutto il carbone.
A T rezzo . U n a massa dj 150 don­
ne, d irette dai G ru p p i dj D ifesa, si
è recata d al com m issario p re fe tti­
zio e ha d ich ia ra to che bisognava
soddisfare agli im p ellen ti bisogni
della loro vita di ogni giorno. Il
com m issàrio ha cercato d i sedare il
tum uito con le solite prom esse, ma
poi spaventato h a invocato la p ro ­
tezione d elle bande nere. A nche la
brigata nera però ha dovuto cedere
alla m assa in fu riata delle donne e
J i com une accordo con le autorità
locai; ha dato il perm esso di ta ­
gliare gli alberi che fiancheggiano
i viali. E ’ stata in o ltre iniziata la
d istrib u z io n e di zucchero e riso. II
4 febbritio, però, m en tre un gruppo
di donne slava segando u n troeo
d ’albero, u n u fficiale della « Rese­
ga » passando ha sparato u n colpo
di riv o lte lla uccidendo u n bam bino
d; 8 anni. Non p otendo rin tracciare
l ’assassino, fuggito, precipitosam ente,
la folla ha riverso, la sua in d ig n a ­
zione sui m iliti della brigata lo ca ­
le, i q u a li, hanno dovuto rin c h iu ­
dersi in caserm a.
im pedite d a ll’arrivo dei p om pieri.
A ltra m anifestazione di donne ha
avuto luogo davanti a ll’U nica. C ir­
ca 150 m assaie vi. si erano portate
p e r <lii< de re zucchero p e r i loro
bam bini. Le d o n n e protestavano
contro la confezione di pasticceria
per i nazifascisti.
I C.L, ili soccorso in difesa del popoio
In
una
località
della
L om ­
b ard ia il C .L .N . locale si è p ro d i­
gato in u n ’opera di soccorso in oc­
casione del bom bardam ento del 12
gennaio. Il C .L .N . fu subito r i u ­
nito onde form are il com itato di
soccorso
che iniziò
la raccolta
p e r i colpiti. F ra la popolazio.
ne, che si è m ostrata m olto so­
lidale, si è raccolta la som m a di
L. 200.OUO. A lla sottoscrizione h a n ­
no partecipato p u re i socialisti ed
i dem ocristiani. L ’o pera di soccorso
e lo sgom bero era quasi term in ata
quando giunse da M ilano una squa­
dra di fascisti che, anziché in te r­
venire al pietoso lavoro si diresse
alle più vicine osterie e , tra il lu t­
to g enerale del paese, s i ubbriacaro n o , suscitando u n ’o n d ata di sde­
gno tra In popolazione.
Agitazioni e scioperi contro ii massacro di patrioti
I l nuovo m assacro di p a trio ti,
perp etrato a U n n o e a D ru e u to il
22 gennaio, ha provocato lo sdegno
d e l p o p o lo torinese, e d i questo si
sono fatt; in te rp reti glj operai che
il g iorno 24 hanno sospeso il lao ro . A lla sospensione hanno p arte,
cipato com patte tu tte le m aestranze,
com presi gli im piegati, d e lle se­
guenti fa b b ric h e : G randi m otori.
F onderie ghisa>, A cciaier.v, Sezioni
F iat, In cet, N eb io lo ,
M anifattura
tabacchi.
L’agitazione si è estesa anche alla
provine a.
A lla L ib e rti. U na delegazione di
circa 30 persone fra donne, uom ini
e giovani, si è recata a p rotestare
in d irez one. V enivano concesse ad
ogni d ipendente L ire 350 a titolo di
sussidio per il riscaldam ento.
A lla P asquino alle o re nove gli
operai |300j ferm avano il lavoro per
20 m inuti.
T O R IN O .
Per l’indennità di guerre
A lla Ipelnac. I l 25 gennaio la
m aestranza fem m inile ha ferm ato
p e r 2 ore in segno d j p rotesta per
le 10 lire .
U na commissione! di
iro n ie alla com battività delle d o n ­
ne Ita dovuto prom ettere che sa­
rebbe venuta loro incontro.
A lla R u b in e tte rìa , una ventina di
d o n n e si è recata in d irezione a
p rotestare p e r l’in d en n ità dj guer­
ra e p e r ch ie d ere il .saldo d elle
192 ore. N on avendo otten u to so d d i­
sfazione, delegazioni d i donne tori avano alla carica per qu attro volte
con sem pre nuove rivendicaz’oni.
V A RESE.
Caisa turi f ciò d i Varese.
Il m attino d el 19 gennaio tu tti i
780 operai ferm avano il lavoro e si
radunavano n e l p iù grande reparto
costringendo i due p ro p rie ta ri a veivce a p iù m it; consigli circa la
c o rre -p o n .io n e
d e ll’in d en n ità
di
guerra. Essi, in fa tti hanno prom es­
so d i p agare le 25 lire e le 10 lire
p u r sotto u n ’a ltra form a, facendole
en tra re n e l nuovo c o n tratto di lav o ­
ro . O ltre a ciò sono stati d istrib u i­
ti viveri a tu tta la m aestranza.
A lla Cìsitalia la d irezione rim ette
¿ gli o p erai ed im piegati la rim anenza d ell’in d en n ità di guerra tolta dal
decreto.
A lla Lancia gli operai hanno p ro ­
testato p r;sso la d irezio n e p e r l ’in ­
d e n n ità di guerra. O ltre a ciò essi
bar.no richiesto legna, carbone, ge­
neri a lim en tari, L. 4.000 p e r ogni
dipen d en te, aum ento di paga o p e ­
raia agl; o p e rato ri, aum ento della
m edia a; co ttim isti. La direzione
ha concesso l ’aumento- p e r gli o p e ­
ra to ri, l’aum ento della m edia dei
cottim isti, h a p o rtato al 90 % la p a ­
ga base, ha assegnato 8 m ilio n i da
d istrib u ire a tu tti i d ip en d e n ti ne!
m odo seguente: 4 m ilio n i in gen­
naio, 3 in febbraio, 500.000 lire in
m arzo e a ltre tta n te in a p rile.
A Caluso, G li o p erai di tu tti gli
stab’L m enti abbandonavano il lav o ­
ro a lle o re 10 e d alle o re 12 af­
fluivano n e l c o rtile dello sta b ili­
m ento a V al di Snsa » dove, in co­
m izi, riafferm avano la lo ro volontà
di continuare lo sciopero se non
fosse data assicurazione im m ediata
d ie « non u n centesim o sarebbe sta­
to toccalo del guadagno g io rn alie ­
ro ». B isognava, anzi, che dei p ro v ­
vedim enti venissero p resi p e r m i­
gliorare le condizioni degl; operai.
La direzione ha cubito ceduto, e
gli operai hanno rip reso il lavoro,
decisi a rip re n d e re lo sciopero q u a ­
lo ra le loro rich ieste n o n fossero
state conferm ate dalle autorità e n ­
tro 24 o re, ciò che è stato fatto
puntu alm en te.
M ILA N O .
A lla L F . una delegazione di o p e ­
ra i si è recata in d irezione per r e ­
clam are la consegna im m ediata di
g tn erj alim en tari e com bustibile e
vestiario.
VARESE.
A Tradate al m attino d el 23 gen­
naio u n a settantina di m assaie esa­
sperate dalla m ancanza d e l p an e,
d el sale e d] o gni altro genere di
p rim a necessità, entravano n e ll’edi
fieio com unale ed investivano con
in giurie e m inacele il po d està, nota
carogna fascista. Costui faceva arre-tcre u n a donna, la p iù d ecisa; ma
di fronte al p u tife rio scatenato d a l­
le d o n n e che m inacciavano di deva­
stare -l locale e di rid u rre m al­
concio il podestà, le a u to rità erano
costreìe a rilasciarla edi a p ro m ette­
re la distribuzione di viveri.
T O R IN O .
Le donne del B orgo V ittoria, vi­
sto che le autorità n o n provvedeva­
no a dare U gna e carbone alla popo’a z io re , sono andate a dem olire
alcune baracche d isab tate. I q u e ­
stu rin i fascisti aprivano il fuoco
sullo donne p e r tentare, di re cu p e ­
ra re la legnà, m a le d onne si o p ­
posero energicam ente, nonostante il
ferim ento dj una di esse.
Il giorno 12 u n m igliaio di donne
dello stesso B orgo h anno m anifesta,
lo cav an ti a depositi d elle Fonderie
Fiat dove ci sono m igliaia dj to n ­
nellate di carbone. Lo p iù energiche
sono riu sc ite a p o rtarsi via dei sacchi, m entre le altre n e sono state
sta e tedescofilo, p e r c h ie d ere l ’imm ed ata aboL zione dei licenziam enti e la d istru zio n e d elle liste. Di
fro n te a l contegno energico dei gin.
vani, il d iretto re, dopo av er te n ­
tato invano di terg versare, doveva
pro ced ere alla d slruzione delle li­
ste d i licenziam i nto . Doveva in o ltre
p ro m ettere l ’abolizione d elle liste
di deportazione, .1 pagam ento del
73 % p e r i sospesi, la d istrib u z io ­
ne di viveri.
SA M P IE R B A R E N A .
1 giovani d elle scuole m edie h a n ­
no scioperato per p ro testare contro
la m ancanza d i riscaldam ento. Essi
contin u aro n o la m anifestazione per
la strada n o n disperdedos; nem m e­
no alla sparatola di m iliti delle Bri.
gate nere.
SAVONA.
Gli a lu n n i delle scuole m edie
battilo ii..se.'nato una .: a m orosa m a­
li festazjcne di protesta, abbaàonan.
do in m assa la scuola al grido d i:
e A bbasso il fred d o , abbiam o fa ­
m i! ». A n u lla sono valsi i ten ta­
tivi delle guardie m u n ic ip ali’ per
ten tare di calm are 1 d im ostranti.
T u tt; gli a lu n n i d e lle scuole m e­
die, in d u srlali ed elem en tari, sono
rim asti p e r d u e giorni a casa, fino
a chc n o n si è provveduto a mette-c il l ineai lam ento nelle aule ed
i vetri alle finestre.
Gl a lu n n i delle scuole d ’avvialu in te . trovato in aula u n busto di
M u-sol ni lo rid u co n o a pezzi e lo
gettano della finestra, investendo in
m alo m odo u n vigile che m an ife ­
stava a sua disapprovazione. 1
R iven dicazion i
d e lla C o n f e r e n z a d e i
Cornila fi di Agitazione
di Milano
a] impedire ad ogni costo fa par­
tenza dai grano per la Germania;
b) esigere la distribuzione rego­
lare dei generi tesserali, de! sale in
qtsaniilà sufficienfe, de! latie e delle
zucchero anche per gli adulti, dei ¡al­
le, dello zucchero, della marmellata
in quantità sufficienti per i bambini;
cj distribuzione aniseìpsla di vi­
veri a prezzo di listino e di combu­
stibile, aumento della erogazione dei
gas e della luce;
d] nianlenimenio integrale del­
l'Indennità di guerra ed estensione a
luite le categorie dei iaverafori;
6} estensione deilc mense azien­
dali ed interaziendali a tutte le offi­
cine;
cj aumento de: safari;
f) istituzione di spacci;
Si cessazione dei licenziamenti.
FRO N TE P A R T I G I A N O
UNIONE PER LÀ VITTORIA
L e fatiche, le privazioni, le sof­
ferenze, il m artirio glorioso di ta n ­
ti nos. ri com pagni stanno p e r con­
cludersi nelle u ltim e decisive b a t­
taglie che restitu en d o l ’onore al p o ­
polo ¡ aliano, cj d aran n o la v itto ­
ria. P erchè la n o stra vittoria sarà
di aver con trib u ito con. le nostre
forze alla v itto ria com une, sarà di
aver b ene m eritato della 'cau sa di
tutti i popoli l.b e ri, p e r cui oggi
cosi gloriosam ente com batte L’A r­
m ata Rossa c con essa 1« A rm ate
A lleate.
L’epoca dei grandj ra stre lla m e n ­
ti è finita, le tru p p e tedesche h a n ­
no altro da pensare, debbono p e n ­
sare alla p ro p ria salvezza ed i fa ­
scisti debbono concentrarsi ne¡ ca­
p isaldi che si illu d o n o di p o ter più
lungam ente te n e re contro la fu ria
insunrez’onale del p opolo.
E ’ v 'cin a d u n q u e l ’epoca delle
prove decisive d el C orpo dei V o ­
lo n ta ri della L b e rta ed a queste
prove decisive j p a rtigiani si p re ­
p arano inten sifican d o la lo ro azio­
n e d i guerriglia, sabotando c o n le ­
na accresciuta le L nee d i co m unica­
zione del nem ico, esten d en d o l ’o c ­
cupazione di te rr.to ri daj quali
m uoveranno
—
com e dalle basi
strategiche della nuova Italia del
popolo — verso la b attaglia finale
p*r la cacciala dei tedeschi e 1«
sterm inio dei fascisti.
A lle prove decisive i partigiani
si p re p ara n o anche intensificando
il lavoro p e r l ’unificazione delle
form azioni, p e r la loro trasfo rm a­
zione i h u n ità reg o lari d ell’Eaercito Italian o . I com unisti, dopo aver prom osso la form azione di u n i­
tà m odello p e r la lotta contro il te ­
desco ed il fascista e c o n tro i l v e ­
leno so ttile dell’attesism o, sono a l­
l ’avanguardia di questo nuovo sfo r­
zo. N essuna considerazione p a rtico ­
laristica, uva soltanto la coscienza
d e ll’interesse nazionale ci guida ¡n
quest’azione. X n o stri com pagni so­
no i partigiani m odello in tu tte le
form azioni, coloro che si prodigano
in tu tte le form azioni p e r la loro
sem pre accresciuta efficienza; sone
i sostegni p iù sicuri d ell’a u to rità
dei com andanti o n esti, dei com an­
danti che — a qualsiasi fede p o ­
litica e religiosa sj rich iam in o —
guidano alla lo tta.
U n Coazione delle form azioni p a r­
tigiano v uol d ire rafforzam ento d e l­
la au to rità dei com andi, vuol dire
efficienza dei com andi di zona nell ’assolvere alle lo ro funzioni di d i­
re zio n e operativa. U nificazione d e l­
le form azioni p artigiane vuol d ire
anche m ettere a disposizione della
causa co m u n e il patrim o n io di glo­
ria che ogni form azione ha co n q u i­
stato in questo anno e mezzo di d u ­
ra lo tta. E noi com unisti che ab b ia­
mo- prom osso le form azioni m o d el­
lo d elle B rigate e d elle D ivisioni
G arib ald i, q u e lle cui va, con l ’am ­
m irazio n e e la- sim patia del popo­
lo italian o , il riconoscim ento in te r­
nazionale, siamo i prim i anche in
questo e p orterem o il nostro sp iri­
to garibaldino', lo spirito dei no« ri caduti in tu tte le form azioni.
R innoviam o oggi, n e ll’im m inenza
c e l’e p ro v e decisive, le nostre p r o ­
poste di unificazione d e lle form azio­
ni p artigiane in base ai soli criteri
d elia m aggiore efficienza del C orpo
dei V o lontari d ella L ibertà. N oi
p roponiam o di e lim in a re ognj d i­
pendenza m ilita re, d isciplinare, or-
Popolo Italiano In piedi: per la
cacciala del tedeschi, per la puni­
zione de! traditori fascisti, per la li­
bertà e l'indipendenza della Patria!
(Dall'appello del Comando Generale
del Corpo V.d.L).
ganizzativa che n o n sia quella dei
C om andi U n ic i; n o i proponiam o
che questi C om andi U nici vengano
c o stitu iti in base a c rite ri esclusivam ente m ilita ri; n o i proponiam o
il risp e tto alla p iù stretta d ip en d e n ­
za g erarchica d ai C om andi su p e rio ­
ri ed il c o n ferim e n to aj Com andi
o C om m issari di g rad i m ilita ri c o r­
risp o n d e n ti a ll’effettivo com ando e .
sercitato p e r u n sufficiente p erio d o
di tem po.
N oi pro p o n iam o q u est’u n ific az io ­
n e p erchè sappiam o che questa è
la via iter g a ran tire la m aggiore ef­
ficienza d e l C orpo dei V olontari
d ella L ib e rtà, perch è sap p iam o che
soltanto in questo m odo le sofferen.
ze ed i sacrifici so ste n u ti d aran n o
veram ente fecondi fru tti di successi
e di vitto ria, p e rch è so ltanto casi
l ’eroico sforzo p a rtig ian o conterà
p e r l ’avvenire d ella p a tria , p e r la
(OstruBÌone d i u n ’Italia dem ocratica
e progressiva.
Il Comitato di Liberazione Nazio­
nale per l'Alta Italia venuto a cono­
scenza di interventi da parte di auto­
rità ecclesiastiche, i quali partivano
dal presupposto che il Comitato di
Liberazione Nazionale per l'Alta Italia
o Partiti ad esso aderenti fossero di­
sposti ad iniziare trattative per patti
con i nazi-fascisti;
sconfessa
ne! modo più energico tali afferma­
zioni e
riconferma
all'unanimità la ferma decisione di
condurre senza esitazioni la lotta per
la cacciata dei tedeschi e dei fascisti.
Milano, 29 gennaio 1945.
Le S A P m ilanesi a ll’ assalto delle sedi fasciste
L ’E sercito R osso m arcia verso la
conquista della vittoria e d ella l i ­
be rtà di tu tti 1 p o p o li: il pop o lo di
M ilano n o n v uole assistere passiva­
m en te co m p iaciu to allo sforzo deci,
sivo e fin a le d e ll’eroico popolo so ­
vietico. V u o le a n ch ’esso sotto lin ea­
re con la m aggiore decisione e con
la p iù grande audacia d e lla sua lo t­
ta la solidarietà ch e lega il popolo
italian o alla lotta lib e ratrice d i tu t­
ti j pop o li. E le sue avanguardie
in a rm i, le S .A .P ., hanno espresso
la volontà e la decisione d i tu tto
il popolo m uovendo verso o b i e t ­
tivi sem pre p iù audaci. Ed u n a se­
ra le S .A .P ., effettuando la m o b ili­
tazione d e lle forze p iù ag g u errite,
h a n n o attaccato ¡1 nem ico n ella stes­
sa tana, m uovendo a ll’attacco eon-
tem poraneo e concordato di o tta se.
di rio n a li fasciste.
N otizie p artico lareg g iate ci m a n ­
cano ancora, ma sappiam o già del
successo
generalo
d e ll’o perazione
che ha colto jl nem ico di sorpresa,
diso rien tan d o lo p e r l ’audacia stes­
sa d e ll’attacco p a rtig ian o .
XI fascisti n o n h a n n o d e tto una
p a ro la : i l colpo era tro p p o d uro
o d u ro so p ra ttu tto p e r le lo ro f it­
tiz ie pose baldanzose. M a n o n B a ­
ve tacere: o g n i m ilanese, ogni ita ­
lian o , sa che i g io rn i dei fascisti
sono contati, che siam o a rriv a ti a l­
l ’ultim o m in u to e che la m ano v e n ­
d icatrice d el pop o lo sta p re c ip ita n ­
do i fascisti e d i nazisti verso la
disfatta e verso la m o rte ig n o m i­
niosa dei tra d ito ri e d ei d e lin q u e n ti.
SOTTOSCRIZIONE
PRO UNITÀ E AVANTI
U ltim a volontà e d unica
sostanaz di u n com pagne
5 t.—
m o ren te
C ontributo di u n « p eraie
15»,—
a fa v o re d ell’L W tà
T om m aso, inneggiando al2. m l ’u nità p ro letaria
7 5 ,M i lib e re
7*3,—
Stella Rossa
145,—
Bove
4 3 # .A. C lerici
5,—
P ro Stam pa
G .I.F . P a le tti
*18 —
45©,—
G. Nava
I. F . Fdg
58,—
Giglio rosso 5
188—
G iglio rosso 15
188—
W . i garibaldini
48,—
Rom a
5*.—
Stella Rossa
795.—
V olontà
158—
W. l ’U nità C. V.
1888.—
M orte ai nazifascisti !
88.—
B arbari
*8—
A bbiatensi
158.—
T igri
189.—
S parvieri
29.—
F alchi
125.—
Z nkov, q u e lle si eh ’* una
V 1!
5&.—
S alu tan d o i com pagni secialistj
58—
S alutando Menni e T ogliatti 188—
V ogliam o il P a rtilo unico
della classe operaia
188—
T o tale
8.12».—
P iù che mai P unità della olasse
operaia d e ve essere i l perno deW unhtà nazionale.
VITA DI PARTITO
Continuiamo la leva dell ' insurrezione
P resentiam o u n p rim o bilancio
della L eva d e ll’In su rrezio n e n el
m o m en to dee sivo d ella guerra di
liberazione. L e orde h itleriane sono
state travolte d a lP im peto d e lle A r ­
m ate S o vietich e che sono orm ai davani a S tettin o , a Franco fo rte, che
sono a poche d ecin e d i ch ilom etri
da B erlino.
I grandiosi successi d e ll’offensiva
invernale soviet.ca hanno creato le
condizioni pér una p iù rapida lib e ­
razione d ella nostra patria. Urge la
m obilitazione generale d i tu tte le
fo rze patriottiche. T u tte le forze
d el P artito q d elle organizzazioni di
massa, devo n o im postare risolutam ente la lotta per V insurrezione na­
zionale. I l potpolo italiano deve cen­
tuplicare i su o i sforai, d e v e saper
sorm ontare ogni d iffico ltà , deve es­
sere audacem ente ed attivam ente
presente n el m o m en to d e cisivo della
lotta per schiacciare l ’im m o n d o re ­
gim e naz fascista.
O gni nostro sfo rzo deve essere te ­
so al rafforzam ento elei nostro Par­
tito in vista d ei p iù grandi com piti
che si pongono oggi d avanti a noi,
nella fase cu lm in a n te, decisive e
vittoriosa d e ll’insurrezione
nazio­
nale.
II reclutam ento da n o i effettuato
nel corso d i questi u ltim i quattro
m esi, aveva per o b b iettiv o la m o ­
bilitazione d elle fo rze patriottiche,
allo scopo di far fro n te alle c o m ­
plesse ed ardue esigenze della fase
finale d e ll’insurrezione nazionale.
N o i abbiam o aperto le p o rte de!
P artito n o n agli attesisti, agli in d if­
feren ti, a coloro che amano restar­
sene a casa a segnare con le ban­
dierin e le g ra n d o se avanzate d e ll’E ­
sercito Sovietico.
A b biam o recluíale * continuate­
m o o reclutare tra g li d e m e n ti più
sani, tra i veri patrioti, tra gU o p e ­
rai, tra i contadini, tra gli in te lle t­
tuali ed t p icc o li com m ercianti, tre
gli studenti, i professionisti e gli
im p egati, tra coloro che n egli scio­
peri, n elle azioni d i sabotaggio, n e l­
la guerra partigiano e d in tu tte le
m anifestazioni d i mussa, hanno r i­
velato d o ti d i c o m b a tte n ti d ’avan­
guardia.
D ai dati, che n o n sono ancora
co m p leti, della L eva deU ’lnsurresia n e , che sono in nostro possesso,
r sultq che gli iscritti al nostro Par­
tito n e ll’Italia del N o rd da circa
70.000, n e l settem bre 1944, sono sa­
liti ad oltre 90.000 a fin e d ice m ­
bre. D i questi, 20.000 sono com bat­
te n ti nella fo rm a zio n i p a r tita n e ,
senza contare g li appartenenti alle
S A P e d al G A P .
L ’analisi delle cifre della Leva
d e llT n su rre zio n e dim ostra
che i
m e m b ri d e l P artito sono p revelente.
m ente operai, co m e è naturale n el
P arato, avanguardia d ella classe operaia. S i sono però o tte n u ti d.screti risultati anche n e l reclutam ento
tra i (tecnici, i p rofessionisti, gli :nleU etuali d i avanguardia a T orino
G enova, M ilano, B ologna, V enezia.
R esta però da fare m o lto lavoro
tra i contadini. La nostra alt vita
nelle cam pagne è ancora m o lto d e ­
bole. In questa d ire zio n e dobbiam o
tendere o gni sforzo se vogliam o non
solo estendere la guerriglia, ma
passare all’offen siva oltre che nelle
città anche n elle cam pagne, se vo ­
gliam o creare in o g n i villaggio, an­
che n e l p iù lontano, le basi per la
sua risurrez one e por una nuova
v ita dem ocratica.
C om e l’estensione se d a le , così l ’e ­
stensione territoriale della nostra #r-
ganizzazione esclusivam ente n e l copoluogoo nei cen tri p iù im portanti
della provincia, co m e h anno te n d e n ­
za a fa re m o lti com pagni. B iso g n i
pensare che i tedeschi verranno cac­
ciati non solo dalla città, m a dai
paesi, dai villaggi. B isogna fa re un
buon. lavoro n e lle com pagne a ffin ­
chè i co m b a tten ti d elle fo rm a zio n i
partigiane, G A P e S A P tro v in o in
ogni v.llaggio, in ogni paese l ’aiuto
m orale e m ateriale della p o p o la zio ­
ne. Q uesto avverrà se i nostri c o m ­
pagni avranno saputo svolgere im ’ettività concreta tra le m asse co m o ­
dine.
I n ogni a lloggio, dun q u e, in ogni
c o m u n e deve essere presente il n o ­
stro Partito.
La Leva delF Insurrezione ha) dato
otl m i risultati, m a n o n è fin ita . E s­
sa deve coni nuore. L e nuove en er­
gie che la L eva fornirà a lim en te ­
ranno l ’insurrezione nazionale. I l
reclutam ento è un e lem en to essen­
ziale per i-1 p o ten zia m en to d e ll’I n ­
surrezione nazionale. La m o b d ila ­
zio n e generale d i tu tte le fo rze pa­
triottiche per la fase c u lm in a n te d e l­
l ’insurrezione, esige che la Leva
d e ll’Insurrezione sia continuata. O
gii: giorno, ogni ora abbiam o b i­
sogno d i nuove fo rze. In questo m o.
m ento tu tti f nostri sfo rzi n ella lo t­
ta per la cacciata d ei tedeschi e per
P annientam ento dei fascisti posso­
no avere u n ’im portanza decisiva
nello sv ilu p p o della situazione. La
nostra lotta in questo m o m en to d e ­
ve c o n trib u ire a far precipitare gli
a v ven im en ti, a d accelerare la no­
stra liberaz one. Per questo tu tte le
fo rze patriottiche debbono
essere
m o b ilita te e debb o n o entrare in azin n e . Per questo è necessario c o n ­
tinuare la L eva d e l f In su rre zien e .
E D IZ IO N I
«Ne! momento in cui le fondam enta stessè della no­
stra esistenza nazionale sono m inacciate di estrem a
rovina, il Partito Comunista fa appello al popolo e gli
dice: UNIAMOCI SEMPRE P IU '! ATTENDERE. ESITA­
RE E' UN DELITTO : BISOGNA COMBATTERE, BISO­
GNA INSORGEREI...»
(Dall'appello del P. C. J. al popolo per l'insurrezione nazionale)
Organo Centrala del Partito Comunista Italiano
Fondato da: A. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli)
Anno XXII N. 5 - 3 Aprile 19 45 - (ediz. dell’ Italia sett.)
Proletari di t ut ti i p a e s i , u n i t e v i !
Le maestranze di altre cento fabbriche milanesi
hanno scioperato compatte
Num erosi com izi entro e fuori le fabbriche - Le provocazioni fasciste rintuzzate d all’ energica azione delie SAP
Vogliam o pane, viveri, la cessazion e del terrorism o n azifascista, la liberazione dei prigionieri politici, i! ritorna
dei fratelli deportati n ell’ inferno deila Germania
I tra n v ie ri del deposito T icinese
M algrado il grande spiegam ento di
forze fasciste dinn an zi agli stabilim enti le m aestranze m ila n e si h a n n o
a d e rito com patte alla parola d ’o rd i­
ne dei C om itati di A gitazione. A ll’ora
sta b ilita del giorno 28 m arzo il la ­
voro è cessalo nelle seguenti fa b b ri­
ch e: M agnaghi di M ilano e di B rugherio, A quila, De M icheli, S.E.A .
A ., Sanie, P a sq u in o , Stigler, T ecnom asio B. B ., C astiglia, C onsòrzio
elettro tecn ico , O rto F rig o r, Salva,
B asi, P om pe K le in , Isea, M an ifattu ­
ra di T u rro , U lm a, A llocchio e Baceh in i, P racch i, A lfa R om eo, Isotta
F rasch in i, F ila te m i c- >, M abo, F ia t,
M otori M asioni, V ira , Face, M ontec atin i, Gas, Z erb in ati, B roggi, Ce­
re tti e T an fa n i, Sm eriglio, G u illè ,
T elem eccanica, C rea, M arzorati, Taffario, P agani, B o rletti, C .G .E ., T a l­
le ro , S iila, Sei, F ranciosi, F . 30, R ich aid G in o ri, C im a, F o rre , Peterlo n g o , L oro P a ra , O. M -, T rafileria,
M otenieecanica,
G eloso, F o n d erie
T ren to , T e re lli, De A ngeli, F e ltri­
n e lli, M acchine E d ili, Z a m le tti, P a ­
nificio C om unale, C entrale latte, C a­
p ro n i, B ianchi, Safar, R e d ae lli, Vanzetti L agom arsino, C orbetta, B ezzi,
C olom bo, C astiglioni, Stucchi, R ic o r­
di, C ine M eccanica, A rcioni, Silca,
S m alterie, S iderurgica, B e rte lli, P o l­
li, C hatillo n , M anifattura T abacchi,
Osva, E lettrom eccanica, T ran v ieri dei
D epositi M olise, M essina, Z ara, T i­
cinese,
F e r r o v ie r i sm istam ento d i
L am b ra te , la B re d a e la M . M a re lli
d i Sesto S. G io v an n i, tu tte le fa b b ri­
c h e d e lla zona d i Saronno, ecc. ecc.
G iungono i p rim i p a rtico la ri d e l­
la g ra n d e m an ifestaz io n e . G li o p e rai
della M agnaghi, dopo il com izio te ­
n u to n e ll’in te rn o d ella fab b rica sono
usciti e, u n itisi alle donne della M a­
n ifattu ra T u rro , si sono recati sulla
vicina piazza dove una o p eraia e una
giovane dei G ru p p i di D ifesa della
donna hanno a rrin g a to la m assa. A lla
fine della riuscitissim a m anifestazio­
n e durata d alle 9,45 alle 10,30 in te r­
venivano g ra p p i di b a n d iti n e ri. La
reazione dei Sapisti è stata im m ed ia­
ta. D ue fascisti m o rti: u n sapista è
ri >asto ucciso ed u n a ltro fe rito . Segno dei tem p i: una pattu g lia di dieci
tedeschi h a assistito al com izio e a l
conflitto senza in te rv en ire .
A lla P racch i, cessato il lavoro la
m aestranza esce e si ra d u n a in un
prato- a d ia ce n te; un o p eraio p re n d e
la parola e tien e il seguente discor­
so: « C om pagni, lav o ra to ri! Siamo
scesi in scioperi p e r riv en d icare il
d iritto alla vita. Da ie ri ci è stata
d im in u ita la razione del p a n e ; m olti
generi a lim en tari n o n ci vengono d i­
strib u iti da m esi. Sappiano le pseu d o ­
a u to rità fasciste che noi vogliam o v i­
vere da uom in i civili, ossia lib e ri.
N oi op erai, im piegati, tecnici, ed a n ­
che b uona pa rte d egli in d u stria li p a ­
trio ti, la quasi to ta lità d ei p rofessio­
n isti, degli esercenti, ecc-, sentiam o
la vergogna di vivedere schiavi dello
straniero tedesco e di u n a banda di
crim in ali e b b ri di sangue e di d istru ­
zione. Siamo stufi d elle p repotenze
p e rp etrate d ai cosidètti corpi di p o ­
lizia, v eri b a n d iti al soldo del c ru ­
dele invasore e della m alfam ata r e ­
p u b b lic a fascista. Il fascism o a m m o r­
ba l ’a ria col suo feto re cadaverico;
dobbiam o scavargli la fossa. R e n d e n ­
doci conto d e l dovere nazionale che
in co m b e a tu tti i veri ita lia n i, co­
scienti che u n iti form iam o una forza
in v in cib ile, dobbiam o esse re p ro n ti
a scatenare questa forza per d istru g ­
gere gli au to ri di tu tti i no stri m ali.
Sappiano i fascisti che siam o decisi
a tu tto . V ogliam o il pane p e r i no stri
b a m b in i, vogliam o i viveri, vogliam o
l ’adeguam ento dei salari al costo d e l­
la vita, vogliam o la lib erazio n e dei
p a trio ti in carcerati e dep o rtati, non
vogliam o p iù trovare p e r le strade i
corpi m u tilati e irrico n o scib ili dei
m ig lio ri figli d el p o p o lo ; basta col
terrorism o sanguinario o guai ai n e ­
m ici del p opolo! L avoratori, donne,
giovani, facciam o ogni sforzo e ogni
sacrificio p e r d ifen d ere il nostro d i­
ritto alla vita, p e r cacciare l ’odiato
invasore, p e r d istruggere dalla radice
la causa di tu tti i nostri m ali ! Isp i­
riam oci a ll’esem pio del grande p o ­
polo sovietico che col suo eroism o
senza lim iti ha salvato il m ondo d a l­
la schiavitù nazifascista! Viva 1’Lalia ! V iva gli eserciti d elle N azioni
U nite! Viva l ’U nione Sovietica! W i
v o lo n ta ri della L ib e rtà ! M orte a ll’in ­
vasore tedesco e ai trad ito ri fascisti!
E norm e l ’entusiasm o.
C
om
pattezzageneralenelledim
ostrazioni
A lla C .G .E . la ferm ata è stata to ­
tale d u ran te le d u e o re stab ilite in
precedenza. A lle 9,45 i fascisti e n ­
tran o n e ll’officina. D ietro suggeri­
m ento dei m u tin i, !a d irezione inv ita
dei rap p re se n tan ti p e r ogni rep arto
a recarsi in d irezione, m a nessuno si
presenta. A lle 10 e 30 un fascista si
rivolge agli o p e rai, a nom e del capo
della p rovincia, ingiungendo la r i ­
presa del lavoro a ltrim e n ti « sarebbe
stato proceduto a ll’occupazione m i­
lita re d e ll’officina e a lla decim azio­
ne degli o p e rai »... Q uesti h anno in ­
terro tto il m utino con le grida « V o ­
gliam o il vitto sufficiente p e r vive­
re ». Il lavoro è stato ripreso a ll’ora
stabilita dagli -operai.
A lla B orlotti, nonostante che gli
sgherri fascisti fossero p resen ti sin
dal m attin o , tu tti gli operai hanno
cessato il lavoro e sono scesi in c o r­
tile. Sór-o state poste le rivendieaziono alla d ire z io n e .A lle 10 e 30 in te r­
viene urto sq uadrone di polizia che
spara. La m assa non solo non si
scom pone m a fischia gli sgherri e
u rla : « V o g liam o il pan e, abbiam o
fam e ». Sopraggiunge il F ed erale Co­
sta il q u a le accusa gli operai di fare
uno sciopero p olitico. In terru z io n i
della fo lla : « A bbiam o fam e »...
A ll’invito del crim inale Costa di
inviare una delegazione operaia p re s­
so di lui, la m assa si è recisam ente
rifiutata. Il lavoro è stato rip reso so l­
tanto dietro o rd in e del C .d.A .
L ’entusiasm o degli o p erai è stato
ed è grandissim o.
O ltre 500 ferro v ieri si recano alle
o re 9 a palazzo L itta ■ D irezione
C om partim entale d elle ferro v ie. Il
capo com partim ento non appena a co­
noscenza della presenza degli o p e rai,
fa loro sapere di in v iare presso di
lu i u n a delegazione com posta dei ra p ­
presen tan ti dei diversi ra m i. F o rm a­
tasi questa, p resenta le se g u e n ti ri­
v en dicazioni: se' m e n s ilità d ’a n tic ip o
generi a lim en tari e grassi, in d u m e n ­
ti, sapone, scarpe, ecc. La d elega­
zióne essendo rito rn a ta senza aver
n u lla o tte n u to , uno dei delegati a r ­
ringo i ferro v ieri dicendo che biso ­
gna com piere un gesto fo rte, « p e r­
chè da questi reazio n ari non si può
o tte n e re n u lla di ragione! Con la f o r ­
za dobbiam o afferm are il nostro d i­
ritto a ll’esistenza ». La m anifestazio­
n e si è sciolta fra l ’entusiasm o di tu t­
ti i p resen ti i q uali gridano : « T o r­
nerem o qua e sem pre più num erosi
fino a quando non avrem o ottenuto
ciò che ci spetta ! ».
A lle T rafilerie V iola, alla Geloso,
O. M-, F o n d eria T ren to , T o re lli, De
A ngeli, Z an o letti, Panificio com una­
le, C hatillon, M anifattura T abacchi
ecc. le rivendicazioni presen tate dagli
operai sono state im m ediattam ente
accettate dalle rispettive direzio n i.
L’entusiasm o è d a p p ertu tto en o rm e.
A lla T rip le x , la lÌ2 .a B rigata G a ri­
b a ld i. Sap si è p resentata in fabbrica
accolta entusiasticam ente dagli o p e ­
ra i che h anno cessato il lavoro. Il
com andante della brigata ha tenuto
u n com izio alla m assa.
hanno otten u to l ’aum ento salariale
d e ll’88 p e r cento. A lla D e M icheli
(N iguarda) u n a operaia ha parlato
a lla m assa fra grandi applausi ed e v ­
viva ai g a rib a ld in i, ecc.
***
A ncora u n a volta le m asse operaie
m ilanesi, sostenute dalle loro sq u a ­
dre Sap, h anno dato la m isura della
loro capacità com battiva, scendendo
coraggiosam ente in lotta p e r le loro
giuste rivendicazioni, e m algrado la
presenza degli sporchi sgherri m u ti­
ni, arm ati fino ai den ti. E questo non
è che un in iz io ; le agitazio n i c o n ti­
nuano.
M e n tre le arm ate di M ontgom ery
dilagano o ltre il R eno, in ca lza n d o le
disfatte o rd e h itle ria re , m en tre Tolb u k in in fran g e d ’im peto le lin ee te ­
desche ad ovest di B udapest, m arc ia n ­
do riso lu tam en te su V ienna, m en tre
Z ukov sta ultim an d o i p re p ara titv i
per u n nuovo e trav o lg en te balzo in
avanti, p e r spezzare n e ll’orgogliosa
capitale del R eich o gni u lte rio re co­
nato di esistenza, le coraggiose av an ­
g u a rd ie d e l pop o lo ita lia n o m uovono
a lo ro volta a ll’attacco. C ontro le in i­
que m isu re di affam am ento, contro il
b estiale te rro re nazifascista, si levano
le m asse lav o ratrici m oltiplicando le
ferm ate di lav o ro ; gli scioperi p a r­
ziali, le m anifesttazioni. D elle grandi
fab b rich e di M ilano, T o rin o , Genova
il m ovim ento di riv en d icazio n e e di
lo tta di estende ai centri m in o ri. Le
m asse b raccian tili della V al P ad an a,
affiancale dai m ezzadri, piccoli affit­
tu a ri e p ro p rie ta ri lav o ra to ri, sono
in lin ea col p ro le ta ria to della città.
L ’a lta coscenza nazionale raggiunta
d alle m asse p o p o lari re n d e vane tutte
le m anovre dem agogiche dei « socia­
lizzatoci » fascisti, i ten tativi di d i­
videre le m asse lavoratrici della città
da q u e lla della cam pagna. L ’assassi­
nio p ro d ito rio dei p a trio ti, le stragi
di in te re fa m ig lie , com e quello della
fam iglia A rduino di T o rin o , l ’azione
in tim id a to ria conico gli operai delle
fa b b ric h e non fanno che potenziare
l ’odio po p o lare, la volontà di lotta e
di giustizia,
e c em e n ta re l ’unità
delF azione in te re azionale
M uovono decisam ente a ll’attacco i
n o stri e ro ic i partigiani, le Sap e i
Gap che vanno a scovare i nazifascisti
nei loro accantonam enti, caserm e e
p resid i. M entre i m anigoldi d e lla re ­
pub b lica tentano u n attacco in forze
contro i p a rtig ian i d e ll’A stigiano,
questi non solo tengono in iscacco gli
attaccanti, m a con d u e colonne celeri
en tran o in A sti, occupano la stazione
infliggendo d u re p e rd ite ai nazifa­
scisti che sono costretti a ritira rsi
precipitosam ente. U n treno m ilita re
salta in aria a V illanova d ’A sti. In
una settim ana 70 fe re tri di cani fa ­
scisti passano p e r le vie di T o rin o .
A ll’alba del 16 m arzo i garib ald in i
di M oscatelli e le form azioni delì ’Ossoia e del biellese attaccano con­
tem poraneam ente F a ra , R oinagnano,
B orgosesia, O m egna, G ozzano, Crevacuore, pre sid ia te dai nazifascisti.
Gravi p e rd ite in flitte al n em ico ; Fara
e Rom agr.am espugnate. I p a rtig ian i
delle L angbe attaccano le caserm e fa ­
sciste di A lba p enetrando in fo rm a ­
zioni com plete nella città, dopo ave­
re elim inato i ben m u n iti posti di
blocco. In un so! m ese i p a trio ti e m i­
liani hanno sterm inato 1052 nem ici,
44 soie e tra d ito ri fascisti giustiziati
dai Gap di B ologna, il federale fa ­
scista di Piacenza a b b a ttu to ; la stes­
sa sorte h anno subito il d iretto re del
fogliaccio fascista di M odena, un c o ­
lonnello della G uardia R ep u b b lican a
a N ovara, u n colonnello agente n a ­
zista alla C aproni di M ilano, ecc.
T utto ciò riem p ie di orgoglio il
cuore dei p a trio ti ita lia n i. A nche noi
siamo in linea eoi vittoriosi eserciti
della lib e rtà. Ma bisogna fare di più.
Alle eroiche avanguardie lavoratrici
e p artigiano devono associarsi le
grandi m asse p o p o lari. Le lo tte p a r­
ziali devono coordinarsi in azioni ge­
n erali, in scioperi po litici, in m a n i­
festazioni di massa p e r sboccare n e l­
l ’insurrezione nazio n ale
popolare.
Sotto la ban d iera dei C .d .L .N .; avan­
ti alla battaglia risolutiva p e r la l i ­
b ertà e l ’in dipendenza della p a tria!
UN eMLIOFFC!
E dm ondo C ione, capo d e l cosid­
d e tto « R ag gruppam ento R epu b b lica ­
no Socialista ». si è fa tto intervistare
da La Stamina d i T o rino. In detta
intervista il C ione ha rivendicato il
carattere d i « opposizione » al fasci­
sm o, d e l suo m o vim en to , richiam an­
dosi anche al suo passato d i « per­
seguitato politico ». A d edificazione
d e i lettori che non lo conoscessero,
diam o alcune note biografiche delVom uncolo che presenta la sua can­
didatura a duce d el neo-fascism o.
C ione è professore d i filosofia, fa ­
scista per tradizione, cosi si esprim e
lu i stesso, in seguito discepolo di
B enedetto Croce e perciò liberale
« ferven te » fin o al giorno in cui la
polizia fascista, p e r fare un dispettuccio al filo so fo abruzzese, lo arre­
sta e lo invia al confino n e l ridente
paesello d i C o llefiorito d i Foligno.
N ulla d i m o lto terribile, dati i m e zzi
e le aderenze d el C ione, si trattava
d'una villeggiatura forzata in un lu o ­
go am eno con vita d i albergo. M a il
fu tu ro ”capo repubblicano socialista”
n o n aveva la tem pra d i u n * m arti­
re” ; le vicende della guerra non pro­
m ettevano nulla d i buono a chi so­
gnava d i diven ire un grand’uom o nel
m o n d o liberale. E ravam o n e ll’estate
d el ’41 e le A rm ate teutoniche m ar­
ciavano a tappe forzate su Mosca,
perciò il C ione pensò bene d i ritor­
nare alle « tra d izio n i », cioè fece
dom anda d i grazia e chiese la tessera
fascista che g li era stata ritirata n e l
periodo d el a fervore liberale ». Fe­
ce d i p iù : appena avutone il p erm es­
so, si recò a R o m a a conferire col
capo della p o lizia fascista facendogli
« am pie c o n fid e n ze » sulle sue rela­
zio n i passate. A questo prezzo il p ro ­
fessore « m artire » d iven n e libero
cittadino e fascista tesserato.
E bbe velleità d i arruolarsi e par­
tire volontario per il fro n te, m a ne
fu dissuaso dai consigli paterni e
dalla nausea che gli dà Vodor della
polvere. D opo Z’8 settem bre n o n si
iscrisse al partito repubblichino, per
prudenza naturalm ente, per p ru d e n ­
za però si affrettò a rendere qualche
basso servizio ai nazi-fascisti p u b b li­
cando un'ingiuriosa prefazione ad un
Crim inalità di morituri
Il sinistro bestione d i P redappio
è salilo ancora una volta sulla bigon­
cia. C oncione tip o « bagnasciuga »
con relativa ribinsolcatura d ei soliti
lu o g h i com uni da ciurm adore inci­
tn illito . Ha evocato lo spettro d el 25
luglio, segno che avverte gli scric­
ch io lìi del baraccone repu b b lich in o
dóve le m anovre d i m im etizza zio n e
sono ivi pien o sviluppo.
La prospettiva d i fin ire con un
colletto d i solida canapa non sor­
rid e ai crim inali in rotta di bande
che m ilitano n elle file della rep u b ­
blica d ei bassifondi. N o n saranno
gli a m m o n im en ti e le m inacele delVcroe deli-am bulanza che faranno d i­
ventare leoni d ei lenoni. Il vecchio
cane da pagliaio ha orm ai i d ènti
cariati; non è p iù in grado d i m o r­
dere, tuttavia la sua bava è in iella
e può ancora fare d e l male al nostro
Paese cd al nostro pòpolo. G li ita ­
lia n i devono perciò prendere sul se­
rio i propositi crim in a li enunciati nel
discorso in questione.
D opo aver attirato sul nostro Pae­
se pii orrori della guerra e d ell’in ­
vasione, dopo aver provocato la disiru zione delle nostre città, d ei nostri
villaggi, d el p atrim onio accum ulato
dalle generazioni che furono, dopo
aver provocato sofferenze inaudite,
lu tti in n u m erevo li, u m ilia zio n i atro­
ci ella nostra anim a nazionale, oggi,
il turpe traditore, parla di continua­
re la guerra m icidiale ed annienta­
trice in ogni città, paese e casolare
della V alle Padana.
È” un piano m ostruoso d i p re m e d i­
tata distruzione totale d ei nostri be­
ni, d elle nostre attrezzature, d elle n o ­
stre case, d i tu tto ciò ■che ci resta
ancora e che potrebbe costituire una
base per la vita e per la rinascita
d el nostro sfortunato Paese. « D opo
di noi il d ilu v io », questo è il m olto
che l ’infa m e lacche prende a prestito
dal forsennato fu e h re r delle orde
teutoniche.
Q uesto piano diabolico non si rea­
lizze rà , deve e sarà sventato da ll’or
zio n e insurrezionale decisa e spietata
delle forze patriottiche u nite nello
sforzo suprem o d i salvare tu tto quello
che costituisce il m in im o indispensa­
b ile per vivere e p e r uscire d a ll’abis­
so dove ci ha sprofondato la crim i­
nale politica fascista.
L ’im perativo d e ll’ora è com battere,
insorgere, schiacciare Tidra fascista,
volgere in fuga ed annientare i b ru ti
soldati h itleriani. I n quanto ai fa ­
scisti ed ai loro com plici, repubbli­
cani o no, sappiano che non è vero
che n o n hanno nulla da perdere. E’
vero che tu tti i responsabili paghe­
ranno, e non vi è angolo della terra
dove possano sfuggire al giusto e
terrib ile castigo che li aspetta, ma
non si tratta solo d ella loro sporca
pellaccia, m a non credim o che le loro
fam iglie, (dia cui incolum ità tengono
tanto, approfitteranno d e i beni, del
denaro e dei p rezio si rubati, per vi­
vere nelVagiatezza a dispetto della
m iseria generale. Se vi sarà gente che
non avrà tetto, che non avrà pane,
che non avrà carbone ad in d u m en ti,
questi saranno in prim o luogo i fa­
scisti e d i collaboratori e le fa m i­
glie d e i fascisti e dei loro collabo­
ratori.
N E L L 'IT A L IA
L IB E R A T A
M o ss € e governo reag isco n o alle
m ene
delle
c r ic c h e r e a z io n a r i*
La fuga del fascista e crim inale di
guerra R oalta, autore, com plice e
m andante di in fam an ti d e litti con­
tro p a trio ti ita lia n i e le popolazioni
aggredite dal fascism o, ha provocato
im a vivace reazione da p a rte delle
m asse pop o lari e severi provvedim en­
ti da p arte del G overno dem ocratico
italiano. Le m asse hanno in tu ito che
la fuga di R oatta non è che un epi­
sodio del sordo lavorìo di salvatag­
gio che com piono le cricche re a ­
zionarie che non vogliono I’estirpa-ziono della peste fascista ed il risana­
m ento d e ll’atm osfera politica nazio­
nale.
Im p o n en ti m anifestazioni di p o p o ­
lo hanno avuto luogo a R om a, N a­
poli, P a lerm o , B ari, M essina, R eg­
gio C alabria, P otenza ecc. A Rom a,
il com pagno Spano, d ire tto re de
L ’Unità ha arrin g ato la folla dei m a­
nifestanti che chiedeva al Governo
energici prov v ed im en ti atti a stron-
fa s c is te
care l ’attività e le subdole m anovre
dei fascisti e dei lo ro com plici.
Il G overno riu n ito d ’urgenza ha
deciso l ’attuazione di una serie di se­
veri p rovvedim enti come la d e stitu ­
zione del com andante dell'A rm a dei
C arab in ieri, la destituzione del capo
d ella P u b b lica Sicurezza, l ’in te rn a ­
m ento im m ediato di tu tti i fascisti
considerati socialm ente pericolosi, il
passaggio d e ll’Ufficio
inform azioni
sotto le d irette dipendenze del Mi­
n istero della G uerra, ecc.
Sarà em anata una legge che p u ­
nisce ogni tentativo di rip ren d e re,
sotto qualsiasi form a, l ’attività fasci­
sta; una com m issione di q u a ttro m i­
n istri è incaricata di elab o rare m i­
sure per la riorganizzazione dell'A lto
C om m issariato p e r le sanzioni con­
tro il fascism o, ed infine delle n o r­
me giuridiche saranno stab ilite per
le sanzioni da p re n d ere contro i fa­
scisti d e ll’Italia invasa e contro le
forze oscure che v o rreb b ero im pe­
d ire la rinascita del Paese.
La battaglia rivendicativa epatriottica nelie fabbriche
C ontro ogni m anovra di affamam ento, contro le com m issioni in tern e
fasciste, contro ogni form a di colla­
borazione coi nazi-fascisti, nella lotta
p e r il pane i viveri ed i com bustibili,
gli operai di tutte le tendenze p o li­
tiche, com unisti, socialisti, dem ocri­
stiani, senza p artito , donne e giovani,
serrano le file, sotto la guida dei
Joro C. di A. opponendo al te rro re
dei neg rieri affam atoci il fronte
com patto e inscindibile. I successi
ottenuti ogni giorno sono la sicura
prom essa delle più grandi vittorie
ohe verranno.
Degno di p a rtico la re rilievo sono
le m anifestazioni verificatesi in tutte
le città d ell’Italia occupata in occa­
sione del 27.o A nniversario dell'E ­
sercito Rosso. Le b a n d ie re ro sse e
tric o lo ri, le scritte apposte nelle of­
ficine, i com izi e le m anifestazioni
avvenute, pongono in evidenza lo
s trid o legam e di solidarietà esisten­
te tra le masse lav o ratrici italiane e
quelle sovietiche, tra il popolo ita­
liano e quelli delle N azioni U nite,
poiché uno è il nem ico, uno è lo
scopo: abbattere i l . nazi-fascism o pefc
la conquista della lib e rtà e di una
vita m igliore.
tiiinim!iiini*imiiiminiiliimiiminiiittutin!iiHitiiiuiiniiiitni!iiiiiiiiiniNiiii'iiti,,t" '" ii
suo libro su Croce e, redigendo il
falso d i u n a lettera d i Croce a Bono m i. In fin e , d ’accordo con M usso­
lin i, C ione fonda il « R aggruppa­
m en to repubblicano socialista ».
« B u o n ceppo non si sm entisce » :
banderuola, vile, falsario e spia, ec­
co le p rincipali caratteristiche d i que­
sto gaglioffo che aspira a d ivenire
il ducino d e i fascisti che vorrebbero
salvarsi dal naufragio.
D A LLA
L IG U R IA
Vogliamo viveri e combustìbili e paga­
mento di cottimi
A lla O .R .F .F . gli o p e rai, in fo rm a ti che
il c o m a n d an te ted esco stav a facendo
u n ’ispezione nei re p arti, inviano una
com m issione in D irezione p e r rich ie ­
dere carbone, vestiario, scarpe, a li­
m enti c il pagam ento n orm ale dei
cottim i. La m assa appoggia fo rte ­
m ente le richieste della com m issione.
L’effetto è stato positivo. D opo ap­
pena u n ’ora la D irezione fa affiggere
un m anifesto in cui si annunzia la
d istribuzione di u n m ezzo quintale
di carbone p e r ogni operaio e il p a ­
gam ento n orm ale delle com petenze
di cottim o. A nche le altre richieste
sono state accordate. A nche allo sta­
bilim ento E ie. sono state dis rib u ite
d e rra te in seguito ad azioni degli
o p e rai: 23 kg. di farina e 21 kg. di
riso a ciascuno.
Contro i licenziamenti
G ruppo Stab. A nsaldo. - N ella p ri­
m a quindicina di febbraio gli operai
hanno p rotestato con l ’invio di com ­
m issioni presso le varie D irezio n i e
in massa presso i capi rep arto , avvi­
sandoli nel lo ro interesse di non
p restarsi a com pilare liste di lic e n ­
ziam enti, poiché a ltrim e n ti si sareb­
bero assunti responsabilità delle qua­
li dom ani dovranno rispondere.
DA
T O R IN O
Centro ogni forma di collaborazione con le
autorità repubblichine
- Si vanno m oltiplicando i tentativi
da p a rte delle au to rità fasciste per
a ttirare gli operai, con lusinghe, in ­
ganni e tran e lli, a dare la lo ro col­
labo razio n e n elle cosiddette « com ­
m issioni in te rn e » o n elle « com m is­
sioni ¿pacci », o anche n e i « consi­
gli di am m inistrazione » d elle azien­
de « socializzate ».
N on u n operaio deve p restarsi a
sim ili infam i m anovre. Chi collabo­
ra con i fascisti è u n tra d ito re della
classe operaia e d ei p ro p ri interessi!
S O T T O S C R IZ IO N E
p r o " á v a n t i i ” e ’T Ü E i i à «
T otale precedente
L. 27.105,—-
Sequestrate ai b riganti
n e ri dai Sapisti di Sa­
vona
che
colpiscono
spietatam ente
invasori
tedeschi e sciacalli fa­
scisti
» 25.000 —
G orgonzola
per
la
cacciata dei tedeschi
»
400,—
V im ercale
per
di­
struggere i fascisti
»
1.841,—
Costa M asnaga salu­
tando gli E roi caduti
per la lib e rtà
della
P a tria
» 1.030,—
G ruppo V. U. e p o r­
tinaio
»
550,—
D a P oe p e r E tto re e
G erm ano in m em oria
d el g aribaldino Rie
» 3.000,—
Francesca p e r l ’U nità
e l ’A vanti
»
300,—
M onza
per
l ’u nità
p ro letaria
»
840,—
Totale generale
L. 60.066,—
Con lo sciopero e la guerriglia verso la battaglia risolutiva!
N e i grandi e piccoli centri indur
striali e dem ografici, nelle zone agri­
cole d e ll’Italia occupata, le masse
lavoratrici sono scese cor aggio sam en’
le in lotta, u nite e com patte, n e l cor­
so delle u ltim e settim ane, contro la
realizzazione d ei pia n i d i affamam en to d e i n a zifa sc isti, contro i pa­
d ro n i collaborazionisti, contro il ter­
rore sanguinario tendente a stroncare
o gni volontà d i lotta della nostra
popolazione.
D opo la lunga serie d i agitazioni,
ferm a te d i lavoro, m anifestazioni
succedutesi u n po’ o v unque sotto la
d ire zio n e e la guida d e i C. d ’A . nel
corso d e i passati m esi invernali, a
T o rin o 70 m ila operai d el com plesso
F iat arrestano il lavoro Z’11 m arzo
scorso in u n ardente atm osfera di
entusiasm o e d i com battività. N è l’in­
terven to d e g li sgherri fascisti, nè la
presenza d e i carri arm ati, nè le bas­
se provocazioni riescono a spezzare
la com pattezza e la solidarietà delle
masse torinesi.
C ontem poraneam ente sono in m o­
vim en to , con scioperi e d agitazioni,
g li operai d i A osta, d i Ivrea, d i N o ­
vara, i braccianti d e l V ercellese, i
tessili di B iella . In questo u ltim o
im portante centro, scoppiano m ani­
festa zio n i n elle fabbriche e fuori, gli
operai scioperano durante tre-cinque
g iorni in segno d i protesta per la
fu cilazione d i v e n ti patrioti, c h e era­
no stati prim a orrendam ente to rtu ­
rati, e contro le vio len ze e i m isfatti
d i ogni sorta com m essi a danno della
popolazione civile.
I l 28 m arzo scioperano gli operai
d i oltre cento fabbriche m ilanesi e
d e i d in to rn i, che, nonostante lo spie­
gam ento di fo rze fasciste d in n a n z i e
dentro gli stabilim enti, si radunano
a com izio e, in m ezzo all’entusiasm o
d e i partecipanti, patrio ti e d onne par­
lano alla massa incitando alla lotta
contro i salari d i fam e, contro il
terrorism o nero, contro le stragi dei
m igliori fig li d e l popolo com piute
ogni giorno per le strade dagli as­
sassini fascisti, per la liberazione d i
tu tti i dep ortati e prigionieri p o li­
tici.
A Genova scioperano il 26 m arzo le
m aestranze d el C antiere Navale, delle
F onderie Fossati, della S. G iorgio.
D a ll’E m ilia saccheggiata e distrutta,
la cui popolazione è sottoposta ad
ogni sorta d i soprusi e vio len ze da
parte d i tedeschi e fascisti, giungo­
no nuove n o tizie d i m anifestazioni
d i massa — braccianti, contadini, d o n ­
ne tu tti u n iti — e d i attacchi con­
tro i m u n ic ip i e i d ep o siti d i vi­
veri, ecc.
Sem pre p iù fre q u e n ti sono le azio­
n i com piute dai nò stri eroici parti­
giani, d e i Gap e delle Sap, u n iti nel
C orpo V o lo n ta ri della Libertà, sotto
la guida d e i com andi unificati.
I p iù recenti b o lle ttin i d e l Co­
m ando generale, n. 18-19 e 20 ci di­
cono che le p erdite in flitte al n e m i­
co passano da 856 a fin e gennaio,
a 2393 a m età febbraio, a 2432 ai
p rim i d i m arzo. E ccellono per ardi­
m ento i patrio ti em iliani, m a con
essi gareggiano i partigiani della zona
d i B iella che, n o n solo respingono
il nem ico attaccante infliggendogli
dure p erdite, m a occupano, aiutati e
sostenuti dalla popolazione che in ­
siem e con essi pren d e le arm i, Andorno e d altre lo ca lità ; i partigiani
liguri della B rigata ”E n zo TogniV
che fanno p rigioniero a N ib b ia n o tu t­
to il presidio fascista, q u e lli della
Brigata ’’C aio” che liberano B obbio,
Bettola, F orini e M ar soglia, i valo­
rosi d ella ”A rza n i” che fanno prigio­
n ieri 160 fascisti e tedeschi e ob b li­
gano le guarnigioni nazi-fasciste a
sloggiare da T ortona, A rquota, N ovi,
Serravalle, ecc.; i garibaldini d e ll’ol­
tre Po p a v ese che insiem e con lé f o r ­
m azioni ”G iustizia e L ib e rtà ” sgo­
m in a n o - u n attacco d i fascisti, tede­
schi e m on g o li uccidendo 60 n e m ici,
facendo 10 p rig io n ie ri e catturando
due autocorriere, una autoblinda, n u ­
m erose a rm i, ecc. ,
Le ardite azioni d e i nostri glo­
riosi patrioti, d e i Gap e d elle Sap, il
possente m o v im en to rivendicativo e
patriottico d elle masse operaie se­
guite e affiancate da quelle delle
cam pagne, danno una chiara d im o ­
strazione a l m ondo intero della ca­
pacità com battiva d e l pop o lo italiano
e della sua volontà d i liberazione.
Il popolo italiano è in linea, a fia n ­
co d e g li eserciti d elle N azioni U ni­
te, a fianco d i tu tti i p o p o li in lotta
per la libertà.
M a oggi nuove p rospettive sono
aperte a n o i in conseguenza delle
vitto rie sovietiche e alleate sui fro n ­
ti d i guerra d e ll’E st e delV O vest. Le
arm ate d elle N a zio n i U nite sono pe­
netrate n el cuore della Germ ania
nazista, i cui eserciti rid o tti a tro n ­
coni separati n o n sono p iù in grado
d i opporre una seria resistenza al
fo rm id a b ile schieram ento d i forze
d egli anglo-sovietici-am ericani.
L e n o tizie d i sem pre nuove v itto ­
rie galvanizzano le forze d i tu tti i
veri italiani, centuplicano l ’ardim en­
to d e i co m b a tten ti della libertà. La
liberazione dal giogo oppressore è
prossim a e con essa la resa d ei conti
per tu tti g li autori d egli efferati
d e litti com m essi a danno d e l popolo
italiano. Ma guai a n o i se consum as­
sim o questi m o m en ti decisivi n e ll’at­
tesa passiva! B enché battute, benché
senza speranze, le belve tedesche e
fasciste non abbasseranno le arm i se
n o n le costringerem o.
P er sventare ù loro p ia n i d i distru ­
zio n e e d i m orte, per porre una ra­
pida fin e al terrorism o della d e lin ­
quenza fascista, bisogna passare deci­
sam ente all’attacco, bisogna che insie­
m e con g li operai, coi p a r tig ia n i, con
tu tti i p a tr io ti che da m esi sono su lla
breccia, sia tutta la popolazione a
scendere in lotta, sotto la direzione
d ei C.L.N., d ei C. d ’A ., d ei C. con­
tadini, d ei G.D.D., d e l F.d.G ., ecc.,
per V ultim a battaglia della libera­
zione.
Un recente proclam a d el generale
C lark rivolto ai partigiani annuncia
la prossim a ripresa delle operazioni
m ilita ri sul fro n te italiano. I V o lo n ­
tari della L ibertà non attendono n el­
l’inerzia Varrivo delle truppe allea­
te; essi com battono, agganciano il
m aggior num ero d i truppe nem iche,
nè daranno loro tregua fin o a che
un tedesco resterà sul suolo italiano,
fin o a che v i saranno degli infam i
traditori al loro servizio.
N o n si conceda u n attim o d i re­
spiro al nem ico battuto. Le lotte at­
tuali non devono essere che il pre­
ludio all’insurrezione d i tutta la na­
zione. N on v ’è tem po da perdere.
E' necessario che tu tti gli italiani
d ive n tin o d ei com battenti. Bisogna
che tu tti, operai, contadini, giovani,
com m ercianti, intellettuali, ecc., si ar­
m in o e corrano ad ingrossare e raf­
forzare le fo rm a zio n i partigiane e del­
le Sap; bisógna costituirne là dove
ancora non esistono, bisogna in te n si­
ficare n e lle - cam pagne e n elle città
la guerra aperta contro gli oppres­
so r i; bisogna sterm inarli senza pietà
d o vu n q u e si tro v in o ; bisogna, dalle
lotte e dagli scioperi localizzati, giun­
gere allo sciopero generale insurre­
zionale.
A lla lotta, alle arm i, per la bat­
taglia d ecisiva !
La coscienza proletaria rigetta la truffa
della "[’socializzazione,, fascista
A lla F iat hanno avuto luogo le
« elezioni » dei cosiddetti ra p p re se n ­
tanti operai al consiglio di gestione.
Su le m olte decine di m igliaia di
lav o ra to ri del grande com plesso in ­
d u striale torinese, esattam ente qua­
rantasei sono stati i votanti. L ’istin ­
to e la coscienza di classe e p a trio t­
tica dei lavoratori ha fatto lo ro com ­
p re n d ere che dietro l ’allettante eti­
chetta della socializzazione vi è lo
sgherro fascista, da sem pre aguzzino
dei p a d ro n i, da diciotto m esi boia
e n egriero al servizio del barbaro
invasore.
L’obbiellivo che si propongono i
m o ritu ri fascisti con la cosiddetta
« socializzazione to tale » è quello di
legare gli operai al carro della G er­
m ania nazista, sp in g erli alla collaborazione cogli oppressori e coi p a d ro ­
ni collaborazionisti, ten ta re di arg i­
nare la m inacciosa m area m ontante
del m alcontento operaio e popolare,
in d u rre ad accettare senza resistenza,
la dim inuzione dei salari, e cioè la
fam e, im p ed ire lo sviluppo delle lo t­
te p a trio ttich e e rivendicative, le fe r­
m ate di lavoro, gli scioperi, il sabo­
taggio.
L’opposizione decisa degli operai
della F iat e di tu tte le a ltre fa b b ri­
che dove i fascisti hanno tentato di
m ettere in p ratica il dem agogico
program m a « sociale » di V erona,
non è certam ente rivolta contro il
p rin cip io della socializzazione. La
socializzazione delle grandi aziende
rappresenta
l ’aspirazione
m assima
della classe operaia, il risu lta to u lti­
mo a cui m irano tutte le lotte che
essa conduce da o ltre mezzo secolo.
La vera socializzazione, come i la ­
v o ra to ri la intendono, com porta una
profonda rivoluzione sociale; la vera
socializzazione è quella realizzata
n e ll’U nione Sovietica dove la classe
operaia, in alleanza con i contadini
e gli in te lle ttu a li, detiene il p o tere ;
nulla di sim ile possono nè volere nè
fare i servi prezzolati dei grandi
p lu to c rati ita lia n i e dell’im perialism o
tedesco.
T uttavia, oggi la classe operaia
italiana, cosciente delle necessità del
m om ento politico, d e lla necessità d e l­
l ’unione di tutto il pop o lo n ella lotta
p e r abbattere il nem ico n um ero uno
di ogni lib e rtà e progresso, della
necessità di convogliare tu tte le e n er­
gie sane e vive del Paese alla fati­
cosa opera di ricostruzione nazio­
n ale, non pone a ll’o rd in e del giorno
la socializzazione. In u n io n e e alla
avanguardia di tu tte le forze p ro ­
gressive, la classe operaia si p ropone
l ’elim inazione del dom inio e della
strapotenza m alefica dei tru st, base
essenziale della d itta tu ra lib erticid a
e della politica di avventura e di
gu e rra del fascism o, e l ’istituzione del
controllo nazionale delle aziende eser­
citato dai C.L.N.
Il controllo nazionale della p ro d u ­
zione assicurerà la rapida e radicale
epurazione delle aziende da tu tti gli
elem enti fascisti e c o llab o rato ri coi
tedeschi e, n ello stesso tem po, deve
m o b ilita re tu tte le energie nazionali
I o perai, tecnici ed im piegati) in im o
sforzo com une volto a rim e tte re in
efficienza l ’ap p arato pro d u ttiv o , p re ­
m essa necessaria p e r la rinascita del
nostro Paese. C ondizione p rim a di
ogni p ro g red ire è quella di passare
sul cadavere del nazi fascism o. A ll’of­
ferta della « socializzazione » fasci­
sta con relativa « partecip azio n e agli
u tili » gli operai della M irafiori h a n ­
no risposto raccogliendo nelle urne
decine di m igliaia di lire destinate
a p otenziare la lotta dei gloriosi
p a rtig ian i ; gli operai di M ilano, di
T o rin o , di B iella, ecc., rispondono
intensificando l ’azione di sabotaggio
e d i sciopero, intensificando la lotta
che sboccherà nello sciopero gene­
ra le insurrezionale, p e r la cacciata
dei tedeschi e la d istruzione del fa­
scismo.
Q uello che è detto p e r la « socia­
lizzazione » vale anche p e r le m ense
collettive. I lav o rato ri non sono con­
tro l'instaurazione di m ense colletti­
ve in q uanto tali, ma sono contro
le m ense fasciste p erchè queste sono
organizzate con lo scopo di com pri­
m ere al m assim o l'alim en tazio n e del­
le masse p o p o lari onde perm ettere
ai lad ro n i tedeschi di ap p ro p riarsi
dei no stri p ro d o tti e ai gerarchi p ro ­
fittato ri di speculare ed arricchirsi
scandalosam ente sulle m iserie del po­
polo.
Le m ense fasciste sono l ’organiz
zazione della fam e, del m ercato ne-
EUGENIO C U R I E L
Chi e r a
E ra G io rg io ; aveva tren tad u e an­
ni, il volto gentile di u n ragazzo;
tanto p iù se sorrideva, n ei m om enti
lie ti, con quei suoi denti bruciati
dal fu m o ; e tanto di p iù anche nei
m om enti duri, se porgeva ad altri
la sua fiducia, la sua sicurezza, la
sua forza.
A lto di statura, anzi m olto alto,
aveva n el m odo di m uoversi qualcosa
di arruffato e non p ronto, come se
avesse p re fe rito esser piccolo. Uno
che aveva studiato scienze esatte, fa ­
natico di cultura, intellettu ale, m et­
teva nel m odo di p ro n u n c ia re le pa­
role acute una verecondia e un im ­
paccio, come se avesse p re fe rito es­
sere uno dei più sem plici tra gli
operai, p e r i quali scelse un giorno
di com battere.
Venne al comuniSm o per m atu ra­
zione solitaria, individuale. Ma fu
subito fra gli attivisti e, quando nel
novem bre 43 si stabilì di nuovo a
M ilano, era uno che aveva term inato
da appena due m esi di com pletare
al carcere e al confino la p re p a ra ­
zione di. sè stesso. R icom inciò a la ­
vorare come lu i era capace di lavo­
ra re , anche p e r diciotto ore di seguiitiiiiiiiiiiiiiuiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimiin
ro, d e lle spo liazio n i tedesche. Cac­
cia o T invasore e distru tto il fasci­
smo, i lav o ra to ri sapranno creare le
m ense collettive del popolo, create
dal popolo, gestite e controllate dal
popolo con onesti c riteri di solida­
rietà dem ocratica e nazionale. In re ­
gime di lib ertà *le m ense collettive,
gli spacci cooperativi, ecc., ra p p re ­
senteranno uno strum ento efficace per
una equa rip artizione dei p ro d o tti
alim entari, per superare i disagi e le
conseguenze della guerra e della oc­
cupazione tedesca, p e r com battere gli
speculatori del m ercato nero.
U ltim a, in ordine di tem po, è la
« bom ba sociale » d el « trapasso in
pro p rietà » agli a ttu ali in q u ilin i, di
tu lti gli app artam en ti delle case p o ­
p olari, D opo aver scorticato il p o ­
polo fino a ll’osso p e r oltre vent anni,
dopo aver provocato im m ani d istru ­
zioni, e m entre si p ro p o n e di distru g ­
gere quello che vancora resta, il fa­
scism o assum e atteggiam enti « gene­
rosi » p e r far « dono » di ciò che non
gli ap p artien e. In fatti gran pa rte d e l­
le case p o p o lari sono state costruite
col denaro dei lav o rato ri, prim a an­
cora d e ll’avvento del fascism o, dalle
diverse cooperative, l ’U m anitaria di
M ilano, l ’A ssociazione G enerale de­
gli O perai T orinesi, le C ooperative
d ei ferro v ieri, écc. A ltre sono opera
delle A m m inistrazioni com unali so­
cialiste di M ilano, B ologna, ecc. ecc.
Salito al p o tere il fascism o si ap p ro ­
priò di tu tti questi beni del popolo
im pinguando le borse dei fam elici
gerarchi. Oggi, dopo aver riscosso le
som m e dei fitti e dei riscatti durante
venti anni, quando gran pa rte delle
case sono sinistrate e il costo dei
re stau ri e della m anutenzione salito
alle stelle, il fascismo posa a « b e ­
nefatto re » restituendo i rottam i del
m al tolto.
La dem agogia in extrem is d e ll’i­
strione di P re d a p p io , le sue cosid­
d ette « b o m b e sociali », le sue losche
m anovre ten d e n ti a creare confusio­
n e e a p resen tare il fascism o sotto
u n nuovo aspetto, dopo gli infam i
d e litti p e rp etrati contro il popolo e
in p a rtico la re contro la classe ope­
raia, n o n ingannano nessuno. La
Valle P a d a n a è, sì, u n « cam po m i­
nato », m a n o n contro il popolo ita­
liano e i suoi alleati, bensì contro
il b ru tale invasore e i suoi tu rp i
lacchè. N essuna m ossa dem agogica
p o trà rita rd a re di un m in u to lo sca­
tenam ento deH’in su rrezio n e naziona­
le, nessuna m ossa dem agogica salve­
rà il fascism o d a ll’esecrazione delle
generazioni p resen ti e future.
to, sem pre nello stesso freddo e n el­
lo stesso deserto di u n a cam era.
L ’Unità, La N ostra Lotta, i B o llettin i
e il giornale del F ro n te della G io­
ventù erano, in gran p arte, scritti da
lu i. E ra suo lavoro m olto di quello
che nella nostra stam pa, dal novem ­
b re ’43 a questo febbraio, è stato
esam e del nostro operato, analisi dei
difetti del nostro operato, ricerca
dei m otivi di tali difetti e suggeri­
m ento di com e occorresse fare per
far m eglio. E m olto era suo degli
sforzi com piuti p e r realizzare in Ita ­
lia l’idea della « dem ocrazia pro g res­
siva », e l’idea del « potere ai Com i­
tati di L iberazione » ; m olto era suo
anche d e ll’opèra assidua colla quale
il nostro P a rtito cerca di trasform a­
re i p ro p ri organism i, m algrado le
condizioni im poste d a ll’attività clan­
destina, in organism i dem ocratici. Il
F ro n te della G ioventù ebbe inizio
d a ll’incontro di lu i con a ltri due
com pagni, e quasi ognuna delle fo r­
m e di lotta p e r le q u a li il F ro n te
della G ioventù è passato fin o ra ha
avuto origine da una sua parola d ’o r­
dine.
Chi è o ra
Ora G iorgio, p e r noi, è ferm ato
per sem pre n e l punto in cui fu col­
pito a tradim ento, e il nostro affetto,
che lo vede, diventa in noi qualcosa
di p iù : forza di p iù e fid u cia di
più, sicurezza di p iù che conquiste­
rem o lutto quello in cui G iorgio
credeva, una vita m igliore in fondo
a tutta questa lotta, lib e ra p e r tu tti
gli uom ini, felice p e r tu tti gli u o ­
m ini. Questo è ora G iorgio p e r noi.
F erm o n e ll’atto in cui fu assassinato:
e la sua fiducia ferm a in noi, la sua
sicurezza ferm a in noi, donata da
lu i a noi p u r in mezzo alla nostra
perdita.
Egli non en tra, com e i fascisti
avrebbero voluto, nel num ero degli
« sconosciuti » uccisi ogni giorno su
un piazzale, su un viale, p e r il b i­
sogno da cani sanguinari che i fasci­
sti hanno ogni giorno di uccidere.
Al contrario : tu tti gli « sconosciuti »
uccisi entrano ora n el suo n o m e; u o ­
m ini oscuri a b b attu ti p e r « tentativo
di fuga », per « atteggiam ento so­
spetto » o solo p e r e rro re e deru b ati
anche dopo riconosciuto 1’« e rro re »,
p rivati sem pre dei docum enti p erchè
restassero sconosciuti, lasciati a p o r­
gere le m orte facce d alle tavole n u ­
de d e ll’O b ito rio ; tanti ogni giorno,
e dal settem bre della « ripresa » ad
oggi, a m ig liaia ; e tu tti ora entrano,
m igliaia come sono, n el nom e di
G iorgio; e tu tti si chiam ano G iorgio.
Li vendicherem o tu tti con G iorgio.
La sua faccia era gentile e sem pre
si irrig id iv a quando sentiva p arlare
di rapprèsaglia. E gli sapeva che v e n ­
dicarsi e far rappresaglie può oc­
correre a chi non ha n ien te dinnanzi
a sè; ai fascisti può occorrere, non
a noi che abbiam o m olto dinnanzi
a noi. A noi occorre a ltro : lo tta re
per questo « m olto », e intensificare
la nostra lotta, questo sì, essere p iù
fitti tra noi, p iù assidui, più d uri
nella lotta, e orm ai, ora che anche
lu i è caduto, affrettare con ogni m ez­
zo la fine del dom inio dei cani san­
guinari.
L a m o rte su ognuno è in siem e
di luce e di oscurità. Su u n uom o
come G iorgio, la m o rte si div id e:
lascia la luce di sè sul C aduto, e
l ’oscurità cam m ina, copre i colpevoli
suggella l ’infam ia su di loro.
TUTTI DEVONO PAGARE!
A bbi Edward®, p resid en te d el C on­
g resso G en erale d e i S in d acati in ­
g le s i, ha d ich ia ra to : <■Nrfi n on
d ob b iam o sp ed ire a g iu d iz io so l­
tanto i fascisti h itle r ia n i c o l lo ro
asp etto b e stia le, m a an ch e tu tti i
gru p p i d e lla casta h itler ia n a , an­
ch e i m em b ri d el g o v e rn o ted esco ,
g li u o m in i d e lla fin an za; g li in d u ­
str ia li e i la tifo n d isti J U N K E R
a ristocratici. »
Democristiani, socialisti e comunisti
per l'unità d ’ azione
Quasi contem poraneam ente a T o ­
rin o e a C rem ona si riu n iv an o gior­
ni or sono, in frate rn a com unità di
in ten ti e di reciproca com prensione,
i rap p re se n tan ti dei tre gran d i p a r­
titi di massa — dem ocristiano, so­
cialista e com unista — , allo scopo di
sottoscrivere p a tti di u n ità di azione
che sono di esem pio a tu tte le a ltre
città e la cui im portanza n o n sarà
m ai abbastanza sottolineata.
C onstatato che le m asse che i tre
p a rtiti rappresentano ed influenzano
<i hanno interessi com uni tanto nella
fase
p re p ara to ria d e ll’insu rrezio n e
nazionale quanto n ella fase di ric o ­
struzione del Paese », e che perciò
è in d ispensabile « una stretta in te­
sa » fra i tre p a rtiti, il docum ento
torinese soggiunge che sarà possibile
solo « in u n ’atm osfera di larga de­
m ocrazia, nel risp etto in d efe ttib ile
di convincim enti religiosi e politici,
con una e purazione a fondo della
vita sociale di ogni sopravvivenza
del fascism o, fautore di guerra, di
corruzione, di sperperi, strum ento d e­
gli invasori ». P e r q uanto concerne
l ’attiv ità politica da sviluppare « i
rap p re se n tan ti dei tre p a rtiti si r iu ­
n iran n o periodicam ente in vista di
affro n tare e risolvere insiem e i di­
versi pro b lem i che v erran n o p re ­
sentandosi... » ecc. ecc.
N on dissim ilm ente si esprim e il
p atto crem onese. D opo aver « ...ri­
conosciuta un an im am en te la necessi­
tà d e ll’u n ità di tu tte le forze an ti­
fasciste e di tutto il popolo n ella
lotta contro l ’invasore tedesco e i
tra d ito ri fascisti, p erch è vedono in
essa la garanzia della v itto ria », il
docum ento svolge uno sguardo al
passato e m ette in evidenza come
« la divisione fra le co rrenti m arxi­
ste e quelle cattoliche n el m ovim en-
to operaio e nel p iù vasto m ovi­
m ento p o p o lare è stata una delle
cause che hanno p o rtato il fascism o
al po tere. L ’unio n e di tu tte le forze
progressive è condizione d ella li­
b ertà e i tre p a rtiti vogliono supe­
ra re le ihco m p ren sio n i e Je divisioni
del passato in u n a sincera e fattiva
collaborazione... L’unio n e che si è
s'a b ilita nella lotta di lib erazio n e
deve sussistere sul terre n o d ella ricostruzione dem ocratica del nostro
paese, n e ll’attuazione d i una dem o­
crazia progressiva che n o n ab b ia al­
tro lim ite che la volontà del p o ­
polo... ».
Il docum ento continua afferm ando
la necessità di una stretta c ollabo­
razione « p e r organizzare, sostenere
e sviluppare » la lo tta dei p a rtig ia ­
n i; p e r lo ttare sul piano sindacale
in vista del m ig lio ram en to d elle con­
dizioni di esistenza d elle m asse; per
la difesa delle risorse nazio n ali, r i ­
fiu tan d o la consegna d el grano ai
n a zifascisti, ecc.; p e r p o ten ziare e
sviluppare l ’azione del C.L.N. re g io ­
nale e dei C.L.N. p e rife ric i; p e r la
lo tta contro il te rro re e le violenze
fasciste; p e r c o n trib u ire al consoli­
dam ento e a ll’attivizzazione delle o r­
ganizzazioni di m assa (F. d. G.,
G.D.D., Com . co ntadini, ecc.); p e r
a p p o rta re u n co n trib u to essenziale
alla diffusione dei p rin cip i di de­
m ocrazia e lib e rtà in m ezzo alle
m asse, ecc.
A tu tti i com pagni socialisti e co­
m u n isti, agli am ici dem ocristiani i
su rrip o rta ti accordi fra i tre grandi
p a rtiti servano d ’esem pio e di spro­
ne p e r fare a ltrettan to nella p ro p ria
città e località, n e ll’interesse della
lo tta antifascista, n e ll’interesse della
p iù rap id a lib e raz io n e del Paese da­
gli oppressori nazi-fascisti.
Contro le mene dei provocatori fascisti
e per ram icizia italo-slovena
C om itato
di L iberazione N azionale
A LTA IT A L IA
Il C.L.N.R.V. presa in esam e la
situazione n e i te rrito ri di fro n tie ra
del V e n eto ; invita questo Com itato
A lta Italia, a volersi interessare del­
l ’argom ento in oggetto, in teressan ­
do, se del caso il G overno N azio­
nale di Rom a.
I m em bri d e l p re d etto C om itato
R egionale si sono al rig u ard o accor­
dati su questi p u n ti :
1) N ecessità di provocare, con spi­
rito fratern o , una distensione fra gli
allo g en i della zona in parola.
2) C ondannare organism i ed attiv i­
tà in funzione « anti-slava » posizione
« sine-qua-non » p e r la difesa dei ri­
spettivi interessi nazionali.
3) P rom uovere l ’u n ità delle forze
anti-fasciste p e r il com une pro b lem a
della lib erazio n e nazionale n e l qua­
dro della lotta delle N A Z IO N I U N I­
T E . Saluti frate rn i.
I l C. d. L . N . R eg. V eneto
La risoluzione v otata dal Com it.
di L ib. naz. V eneto, con p ien a co­
gnizione di causa, ii pro p o sito dei
ra p p o rti italo-sloveni, a p p o rta u n
grande contributo .alla chiarificazio­
ne di una questione sulla quale la
stam pa fascista n o n ha m ancato di
speculare.
N essun italiano può e deve dim en­
ticare che la politica di M ussolini
nei confronti degli sloveni è stata
sem pre di pura m arca im perialista.
P e r giungere alla snazionalizzazione
di questo eroico popolo, il fascismo
ha im prigionato, d eportato, to rtu ra ­
to, fucilato m igliaia di p a trio ti slo­
veni di n u ll’altro colpevoli che di
am are la p ro p ria terra, la p ro p ria
lin g u a e d i p ro p ri costu m i; il fasci­
smo h a in ce n d ia to e saccheggia­
lo città e villaggi, ha fatto strage
della popolazione civile inerm e, di
donne e di b am b in i. N essun italian o
può e deve d im enticare che è n o ­
stro dovere cancellare l ’onta di cui
M ussolini ha m acchiato il nostro
nom e.
T ra i po p o li italian o e sloveno
egualm ente oppressi dal nazi-fascismo n o n vi possono essere m otivi
di dissenso o di litig io . U no è il n e ­
m ico: il nazi-fascism o. N ella lotta
contro il com une oppressore, l ’am i­
cizia n atu ralm en te sorta, tra due p o ­
poli che vogliono vivere lib e ri e in ­
dipen d en ti, n el risp etto e nella p ie ­
na com prensione delle risp ettiv e,
giuste aspirazioni nazionali, è stata
suggellata col sangue versato insie­
m e per la com une causa.
I so ld a ti ita lia n i p a ssa ti in m assa,
n e l nom e d i G iu se p p e G a rib a ld i, a
com battere contro il nazi-fascism o
a fianco degli sloveni e sotto la gui­
da d e ll’eroe nazionale, il m aresciallo
T ito , h a n n o h a n n o c o n trib u ito a paga­
re il d e b ito c o n tra tto col pop o lo fra ­
te llo e h a n n o b e n m e rita to d e lla ric o ­
noscenza d e lla n o stra n azione.
M a il nem ico, b e n ch é agonizzante,
n o n è m o rto , l ’u n io n e d i tu tte le forze
a n tifasciste ita lia n e e slovene, in v ista
d e lle im m in e n ti decisiv e b a tta g lie , è
n e cessaria p e r a ffre tte re la lib e ra z io ­
n e d e i d u e P aesi.
E deve essere chiaro che ch iu n ­
que oggi intendesse fa r sorgere in ­
giustificati antagonism i fra italian i
e sloveni, costui si farebbe p o rtav o ­
ce e fautore di oscuri interessi, che
non sono quelli della N azione Ita ­
liana.
P laudendo alla giusta posizione as­
sunta dal C.L.N. V eneto, n o i a b b ia ­
m o la certezza che q u e sta sarà fa tta
p ro p ria da tu tti i p a trio ti italian i.
QUATTORDICI MEDAGLIE D'ORO
CONCESSE A EROICI PATRIOTI
Il Comitato di Liberazione
Nazionale per l'Alta Italia
A R om a, in o c c a sio n e d e lla g io r ­
n ata d e l so ld a to e d e l p artig ia n o ,
è stata c o n c essa la m ed aglia d ’oro
al v a lo r m ilita re a 1 4 p a trio ti, fra
i q u a li 3 d o n n e , c h e h a n n o dato
la vita p er la lib e r a z io n e d e ll’ Ita­
lia d al g io g o n azifascista. T ra i d e ­
c o ra ti vi è il c o m p a g n o D an te D i
N a n n i d i T o r in o . La c ita z io n e d i­
c e : « F er ito in a z io n e o ffen siva c o n ­
tro il ibernico, il g io v a n e gapista
D i N a n n i r iu sc iv a a r ifu g ia r si in
u n a casa. C ircon d ato da fo r ze sov e rc h ia n ti, c o n g li arti in fe r io r i
p a ra lizza ti da b e n se i ferite, si r i­
fiutava di arren d ersi e si d ifen d eva
c o n la n c io d i b o m b e e c o l fu o c o
d e lla p isto la p er b en 4 ore. 1 8 n e ­
m ic i ca d ev a n o m o r ti o fe riti. E sa u ­
rite le m u n iz io n i si p resen tava a l­
la finestra e d o p o aver escla m a to :
W l ’ Ita lia ! si gettava a m orte si­
cu ra. La c ita z io n e p er la sign ora
P r a te lli - P a re n ti d ic e ch e « dava
o sp ita lità a fu g g itiv i, lib era v a p r i­
g io n ie r i, p rovved eva d i arm i e v i­
veri i p atrioti. V e n n e fu cila ta dai
n a z ifa sc isti ».
T ra i d eco ra ti vi è G alim berti,
co m a n d a n te d e lle fo r m a z io n i «Giu­
stizia e L ibertà » d e l P ie m o n te ,
b a rb aram en te tru cid a to dai fascisti
d i C uneo.
esprime
il suo fervido plauso agli
operai scioperanti a M ilano,
che con le loro odierne lot­
te contro il fascism o a ffa ­
matore preparano la ormai
prossima insurrezione di p o ­
polo per l’estirpazione del
nazismo e del fascism o e
per il trionfo di una de­
mocrazia progressiva.
Le porte della prigione
dei popoli sono sfondate!
Con l’annuncio delle fo lg o ran ti
v itto rie degli E serciti A lleati sui
fro n ti o rien tale ed occidentale e
d e ll’occupazione di vaste re g io n i di
te rrito rio tedesco, giungono le prim e
notizie sulla lib erazio n e d ei p rig io ­
nieri dei cam pi di concentram ento
m ilita ri e politici, che i nazisti,' n el­
la loro precipitosa ritira ta , non
hanno il tem po di evacuare o di
distruggere. E ’ facile im m aginare con
quale com m ozione e d entusiasm o m i­
lio n i di russi, francesi, italian i, j u ­
goslavi, polacchi, ecc. accolgano gli
eserciti lib e rato ri. T u tti i paesi di
E uropa già soggiogati dal nazism o
hanno con trib u ito a pop o lare i cam­
p i di concentram ento della G erm a­
n ia. O ltre u n m ilione di ita lia n i sono
stati d ep o rtati in tali cam pi con la
com plicità dei fascisti: si tra tta di
p a trio ti, di lav o ra to ri strap p ati a for­
za alle loro fam iglie, di m ilita ri i
quali, nonostante le lusinghe e le
pressioni nazi-fasciste, hanno ostina­
tam ente rifiu tato di cooperare alla
estrem a rovina della nostra patria,
p referendo la p rig io n ia ad un sim u­
lacro di lib e rtà pagata col tra d i­
m ento.
E ’ prossim o il giorno in cui i n o ­
stri frate lli torneranno in p atria, e
n o i troverem o in lo ro , che p iù sof­
friro n o la schiavitù nazista, dei com ­
b a tte n ti decisi a vendicare i d elitti,
a im p e d ire ogni rinascita del fasci­
sm o, p ro n ti a cooperare alla ric o ­
struzione della nuova Italia dem o­
cratica.
T o rn eran n o anche i nostri com pa­
gni di fede e di lotta, torn eran n o
E stella, B attista, Cam en, Duccio, A ri­
stide, B aldi, e tan ti a ltri e rip re n d e ­
ranno nelle n o stre file il loro posto
di com battim ento in difesa degli
ideali a cui hanno dedicato tutte le
lo ro energie.
Le po rte della prig io n e dei p o ­
p o li sono orm ai sfondate dagli eser­
citi lib e ra to ri m a q u an ti non rito r­
n e ran n o ? q u an ti sono coloro che
hanno soggiaciuto alla fam e e alle
feroci sevizie dei n e g rie ri nazisti? E’
una dom anda angosciosa che ogni
italiano si pone, che spinge tu tti i
p a trio ti a m o ltip licare gli sforzi per
accelerare la fine della bestiale do­
m inazione nazista.
M ilano, 29 m arzo 1945
RICONOSCIMENTO ALLEATO
Il « T im es », imissimo giornale in ­
glese, reca un articolo che resta co­
me titolo di orgoglio per i nostri
volontari :
« Il Q uartier G enerale A lleato ha
preso la saggia e salutare decisione
di considerare d ’ora in poi i p a rti­
giani ita lia n i che a ttrav e rsa n o le linee
come soldati d e ll’esercito italiano e
di dare perciò ad essi le stesse ra ­
zioni, divise e equipaggiam ento che
all’esercito italiano, con la sola d if­
ferenza che l’uniform e invece di es­
sere verde sarà di colore scuro.
E ’ fuori discussione che tra i pargiani italian i si tr o v ja i l m i g l i o r
m ateriale um ano della nuova Italia.
Essi hanno com battuto nei m esi scor­
si n el te rrito rio occupato dal nem ico
affrontando gravi sacrifici in gravi
condizioni, im pegnate considerevoli
forze del nem ico e resi servigi sim ili
a quelli delle Forze francesi d ell’in ­
terno.
La nuova decisione di trattare i
partig ian i com e soldati d e ll’esercito
italiano è un notevole passo in avan­
ti. S arebbe tu ttav ia ancora m eglio se
fosse lo ro concesso, ove lo deside­
rano, di to rn are al com battim ento
nelle lo ro p ro p rie u n ità . In u n caso
ciò è stato fatto, con grande suc­
cesso, sul fronte deH’V III A rm ata.
I p a rtig ian i sono coraggiosi e d u ri
ed estrem am ente u tili n ella lotta.
Questo esem pio p o treb b e essere im i­
tato con p ro fitto altrove ».
ARRENDERSI 0 PERIRE !
La guerra è en trata n ella sua fase
decisiva. A lle forze arm ate nazifasciste che ancora tengono sotto il
loro dom inio le regioni d e ll’Italia
settentrionale è orm ai p reclusa ogni
via di scampo : m entre gli eserciti
anglo am ericani si a d d en tran o nel
cuore della G erm ania, l ’esercito so­
vietico è alle p o rte di V ienna, le
arm ate angloam ericane stanno per
sferrare l ’offensiva che le p o rterà
n ella V alle del P o e le form azioni
partig ian e sono già e n tra te ovunque
in azione. Il C. L. N. ha ripetutam ente esortato i fu n z io n a ri, le forze
di polizia, le forze arm ate e tu tti i
collab o rato ri della « rep u b b lica » fa­
scista a ravvedersi, a re cid ere i le­
gam i che li uniscono ai d iretti e
m aggiori responsabili d el regim e nazi-fascista, p rim a che la catastrofe
m ilita re im m in en te li coinvolga n e l­
la loro rovina.
P e r coloro che sono stati costretti
a v estire la divisa fascista, p e r tu tti
coloro che hanno in fin e com preso
e non intendono m acchiarsi oltre
di tradim ento, p e r tu tti coloro che
ancora sentono u n m inim o di attac­
cam ento p e r ’ la causa italiana, è
giunta l ’ora di decidersi. Chi, al m o­
m ento della resa, sarà trovato con
le arm i in pugno, sarà p u n ito dalla
giustizia patrio ttica. A lle forze a r­
m ate fasciste, così com e alle forze
arm ate naziste, non rim a n e altra al­
tern a tiv a : arre n d e rsi o p e rire !
Le battaglie de! lavoro
Lo sciopero del 28 m arzo scorso
effettuato in o ltre cento fabbriche di
M ilano ha m esso in tutta evidenza
il grado di com battività, l ’entusia­
smo e la volontà di lotta che ani­
m ano le m asse operaie m ilanesi.
La lotta intrapresa, sotto la guida
dei C. d ’A. p e r il pane, p e r i vive­
ri, contro i licenziam enti, contro ogni
form a di collaborazione con le au to ­
rità nazi-fasciste, contro il terro re
cui si abbandonano d ap p ertu tto quel­
le iene sanguinarie, trovano concor­
di e com patti non solo gli operai
d elle grandi città, m a anche quelli
dei centri m in o ri ove si estende sem ­
pre p iù il m ovim ento di agitazione
e di sciopero.
e
In P iem o n te alla lotta delle m ae­
stranze degli im p o rta n ti com plessi
in d u stria li torinesi p e r Faum ento dei
salari e contro il te rro re nazi-fascista,
fanno riscontro agitazioni, ferm ate di
lavoro e scioperi ad Aosta (Cogne),
ad Ivrea (O livetti), ad Asti, a B iella,
e quelle non m eno im p o rta n ti nelle
risaie vercellesi.
E guale fenom eno si verifica in
L om bardia ed in L iguria. In E m ilia
— ove la rab b ia tedesca ha avuto
m odo di m anifestarsi in tu tta la sua
ferocia — le m asse p o p o lari reagi­
scono vigorosam ente contro le m isure
di affam am ento atroce, di d istru zio ­
ne, di saccheggi, di violenze in au d i­
te, assaltando i m unicipi, i depositi
di viveri tedeschi, le case d ei colla­
borazionisti, ecc. costringendo i n azi­
fascisti a re stitu ire il m al tolto.
P e r il rifo rn im en to di viveri, si
pongono in agitazione a Savona gli
operai della M ontecatini, quelli d e l­
la B ianchi di R lio, la popolazione
di G allarate, le m aestranze della Redaelli di M ilano, della P asquino di
N iguarda, della Isotta F rasch in i, d e l­
la Viganò e M arazza, i dipendenti
della nettezza u rbana, ecc. ecc.
A Genova gli o p erai della Ansal­
do si oppongono ai ten tativ i della
d irezione di far lo ro rip re n d e re il
ritm o di pro d u zio n e di anteguerra
col pretesto che questa n o n an d reb ­
be a beneficio dei ted e sc h i; alla
F.A.C.E. (M ilano) le m asse u rlan o il
vice-podestà, togliendogli il d eside­
rio di rito rn a rv i ; eguale accoglienza
fanno al prefetto gli o p erai della
San G iorgio di G enova.
C ontro i licenziam enti si pongono
in m ovim ento gli operai d ella San
G iorgio (C am biano - Genova), della
P ire lli, della B reda, della Falck (M i­
lano), ecc. ecc.
P a rtic o lare successo hanno avuto
i com izi volanti che, p ro te tti dai
sapisti, sono stati ten u ti alla San
G iorgio ed alla C erusa di Genova,
alle Officine F . S. di R ivarolo, alla
SISMA, alla C.G.E. e alla R ichard
G inori di M ilano, da a rd iti p a trio ti
i q uali hanno incitato le m asse alla
lo tta contro i tedeschi ed i fascisti.
N um erosi sono stati p u re i com izi
volanti ten u ti in occasione della gior­
nata internazionale della donna, l ’8
m arzo.
T ra le num erose m anifestazioni
che lo spazio non ci consente di
rip o rta re p e r esteso, citiam o:
A B iella gli operai sono scesi in
sciopero durato da tre a cinque gior­
ni p e r p ro testare contro i soprusi e
le violenze p e rp etrate in città dai
fascisti in occasione dei ra stre lla ­
m enti a n tip a rtig ia n i e hanno d ichia­
rato che non avrebbero ripreso il
lavoro fino a che ta li eccessi no n
fossero cessati. A V arese, la sede del
Fascio repubblicano « T o rre L itto ria »
è stata fatta saltare dai p a trio ti.
A lla V ib e rti ed alla M oroni (T o ­
rino) il lavoro è stato sospeso in se­
gno di p rotesta contro la fucilazione
di 5 p a trio ti.
Torino
A lla I.N .C.E.T. gli operai hanno
ottenuto, in seguito ad agitazione, i
seguenti anticipi stra o rd in a ri : L ire
30011 p e r i capifam iglia, L. 2000 alle
donne, L. 1500 a u o m in i e donne al
disotto dei diciotto a n n i; o ltre ad un
sussidio m ensile di L. 525 ai capifa­
m iglia, L. 375 ai non capifam iglia,
L. 250 ai m inori.
Alla P h ilip s il reparto soffiatori
h a ottenuto, dopo u n ’ agitazione d u ­
rata tre giorni, un aum ento di sa­
lario di L. 50 giornaliere.
A lla F iat ha avuto luogo T ll-3
uno sciopero di protesta in appoggio
alle rivendicazioni salariali avanzate.
L 'agi azione continua.
A lla P ons e C antam essa il C. d ’A.
prom uoveva u n ’agitazione p e r una
in d en n ità stra o rd in a ria . Sono state
o tte n u te: L. 300 p e r tu tti gli operai,
nonché l ’aum ento salariale di L ire
2,50 a ll’ora ai capifam iglia, L. 2 ai
non capifam iglia, L. 1,50 agli operai
m inori.
A lla S. A ndrea di N ovara gli ope­
rai hanno sospeso il lavoro p e r la
revisione dei salari, la rein teg razio ­
ne d e ll’in d en n ità di guerra, la d istri­
buzione di generi alim en tari, ecc.
A lla R iva V ercellotti, a ll’A bital,
e alla Scotti-B rioschi di N ovara so­
no scoppiati scioperi p e r ottenere
au m enti salariali, in d en n ità, ecc. ecc.
LIGURIA
A llo « Stabilim ento M eccanico »
gli im piegati, appoggiati dagli operai,
hanno o ttenuto u n anticipo di L ire
2000 p e r gli uom in i e L. 1000 p e r
le donne.
A llo stabilim ento Uva di V oltri gli
operai hanno m anifestato p erchè i
salari siano pagati in base ai nuovi
accordi.
M ilano
A lla C. L. di M ilano le operaie,
guidate dai G.D.D. hanno protestato
contro le paghe insufficienti e con­
tro la soppressione d e ll’in d en n ità di
L. 10.
A lla OSRAM le operaie hanno so­
speso il lavoro p erch è n el m inim o
di paga era stato conglobato il pre­
m io, o ttenendo soddisfazione.
A lla Franciosi gli operai senza
distinzione di sesso o di età, hanno
otten u to u n prestito di L. 2500.
LOMBARDIA
Le operaie della M anifattura T urro hanno sospeso il lavoro ottenen­
do così la d istribuzione di K g. 1 di
sale a testa.
A lla E dison, in seguito ad agita­
zione prom ossa dal C. d ’A. sono sta­
ti d istrib u iti Kg. 2 di riso, K g. 1 e
mezzo di farina gialla, etti 2 di zuc­
chero, etti 1 e mezzo di olio, piselli,
carne, ecc.
A lla S tig le r sciopero c ontro l ’aboli­
zione del secondo piatto alla m ensa.
A M elegnano circa 300 m assaie re ­
catesi a m anifestare al com ando della
brig ata nera hanno ottenuto K g.
0,500 di carne, gr. 120 di b u rro , u n
pezzo di sapone. In seguito ad un
altra m anifestazione è stata fatta la
d istribuzione di gr. 250 di zucchero.
A lla L eon B eaux in seguito a p ro ­
teste della m assa sono stati d istri­
b u iti gr. 200 di form aggio grana. La
ditta si occuperà in o ltre delFallevam ento di alcuni suini e p ro c u re rà
riso e v estiario p e r le m aestranze.
EMILIA
G li operai della M anifattura T abac­
chi di B ologna hanno scioperato per
reclam are generi a lim en tari e con­
tro la rid u zio n e di L. 25 giornaliere.
N ello stesso giorno sono state fatte
d istrib u z io n i di scarpe, stoffa e sale.
E stata data assicurazione che le 25
lire n o n saranno tolte.
A G alliera circa 200 donne hanno
m anifestalo p e r o ttenere generi ali­
m entari. A ppoggiate dalle S.A.P. h a n ­
no assalilo il M unicipio a sportando
registri di leva, ru o li delle tasse, ecc.
Una distribuzione di viveri alla p o ­
polazione è già stata iniziata.
A M inerbio u n cam ion carico di
zucchero della Sepral è stato preso
d’assalto da circa 350 m anifestanti
che hanno proceduto alla divisione
dello zucchero.
A B aricella circa 130 donne hanno
ottenuto, in seguito a m anifestazio­
ne una d istribuzione di sale.
A S. G iorgio di P ian o 400 p erso ­
ne appoggiate d alle S.A.P. hanno
m anifestato p e r o tten ere viveri e ge­
neri di ves iario.
A B entivoglio 160 donne hanno
ottenuto, grazie a d u n a energica
m anifestazione, zucchero, m arm ella­
ta, form aggio e pasta.
dando esem pio di com e si viene a
capo di m ille e b e n p iù fo rti d iffi­
coltà. N oi contiam o di non dover
attendere p iù a lungo la lib erazio n e
d e ll’Italia setten trio n ale, n o i guar­
diam o al n o rd p ien i di fiducia, e d i­
ciam o ai no stri fra te lli di p azientare
ancora u n poco. Ma anche i nostri
fra te lli guardano a noi e ci chiedono
di p re p ara re '
leggi dem ocratiche,
c o m p atib ili con la situazione in tern a
e in tern azio n ale, leggi che spazzino
via ogni vestigio di fascism o ».
I NOSTRI ERO I:
V -itto h jù o . f a í t i n i
Le belve nazi-fasciste hanno assas­
s in a to
u n a ltro
dei
n o stri
m igliori, u n o fra i p iù stim ati ed
A lla I n n o c e n ti (M ila n o ) in o c c a ­
am ati d irig e n ti della b attag liera po­
s io n e d e ll’ e le z io n e d e lla C o m m is­
polazione reg g ian a: il com pagno
s io n e fa sc is ta , le sc h e d e p o r ta v a n o ,
V IT T O R IO SA L T IN I.
in v e c e d e l n o m e d e l c a n d id a to ,
L ’in te ra esistenza del com pagno
s c ritte c o n tr o i n a z ifa s c is ti e p a r o ­
S altini è quella del co m battente in ­
le d ’o r d in e d i lo tta .
stancabile ed eroico, d el m ilitante
A V im e rc a te i c o n ta d in i n o n h a n ­
fedele e devòto fino alla m o rte, alla
n o c o n s e g n a to u n c h ic c o d i g ra n o
causa suprem a d ella P a tria , della
a i n a z ifa s c isti. P e r r a p p r e s a g lia le
classe lav o ratrice, del suo P a rtito .
a u to r ità h a n n o im p o s to la c h iu s u ­
N ato a C orreggio, 41 a n n i or sono,
r a d e i m u lin i.
da fam iglia di contadini, il com pa­
A G iu ss a n o i c o n ta d in i h a n n o
gno S altini era en trato giovanissim o
in c e n d ia J il M u n ic ip io .
n e l m ovim ento socialista. Passato al
nostro P a rtito , col C ongresso d i L i­
vorno, egli fu fra i p iù fe rv e n ti a n i­
m atori della resistenza d el popolo
reggiano contro le im prese delle
squadracce fasciste. M algrado che la
Anelici il m ateriale d e ll’Azienda
organizzazione com unista di Reggio
T ram viaria di M ilano è stato, ed è,
fosse costretta a ll’attività clandestina
oggetto della c u p id ig ia dei pred o n i
fin dal 1921 in u n ’atm osfera di dure
tedeschi. Al 31 dicem bre scorso era­
battaglie, V ittorio Saltini si dette ani­
no stati asp o rtati: N. 120 vetture
m a e corpo alla lotta antifascista, nè
tram viarie. N . 100 autobus, N. 32 au­
ebbe m ai u n m om ento di esitazione,
tobotti, N . 15 autobotti a m etano,
rim anendo sem pre al suo posto, n o ­
N. 81 filobus. La spoliazione è stata nostante le persecuzioni, anche quan­
com piuta con la connivenza delle
do era rid o tto a vivere neH’illegaau to rità com unali e dei d irigenti
lità.
l ’A zienda, che ne sono q u in d i respon­
A rrestato, n el 1934, S altini si com ­
sabili. Il m aggior colpevole, tuttavia,
po rto
eroicam ente, nè ap rì bocca
pare identificato in u n dipendente
nonostante fosse selvaggiam ente to r­
d ell’A zienda, tale SA R T O R I A CH IL­
turato e rid o tto in fin di vita dagli
LE fu R odolfo, nato a S. Gallo
sgherri fascisti.
(Svizzera) il 19-7-901. Questo losco
D innanzi al T rib u n a le Speciale,
figuro, che è al servizio d ei tedeschi,
proclam ò altam ente la sua fede co­
si sarebbe incaricato di segnalare
m unista. C ondannato a v enti a n n i di
loro l ’ubicazione dei depositi di m a­
carcere, continuò, specialm ente nel
teriali vari d e ll’A zienda e di fo rn i­
reclusorio di Fossano, a svolgere le
re tu te le indicazioni necessarie a
sua opera di m ilitante d ’avanguardia,
com piere i loro fu rti sistem atici e
aiutando i com pagni n ella lo ro fo r­
organizzali.
m azione teorica e politica esm p io
Q uesti fu rti si aggiungono alla
sem pre di ferm ezza e di d ig n i à.
lunga catena di d e litti di cui i te­
Preso di m ira in conseguenza di
deschi ed i lo ro servi fascisti si
questa attività, fu inviato al carcere
stanno m acchiando ai danni della
di rigore di Portolongone, ové, m al­
cittadinanza m ilanese.
grado le p rivazioni ed il regim e di
Basta con le spoliazioni! D ifen­
te n o re di quel fam igerato recluso­
diam o, insiem e con le nostre case,
rio, riuscì, grazie alle sue in esau ri­
anche ciò che è patrim o n io com une,
b ili risorse fisiche e m orali, ad ave­
acquistato col sudore del popolo!
re ragione del trattam en to bestiale
cui era sottoposto, e riacquistava la
libertà nel 1943, dopo il 25 luglio.
I nove anni di carcere n o n aveva­
no fiaccato la sua forte fib ra di com ­
battente rivoluzionàrio. R ito rn ato fra
i com pagni e presso il suo popolo,
il com pagno S altini riprendeva im ­
« Il L avoro », organo della Confe­
m ediatam ente il suo posto d i b a tta ­
derazione G enerale del L avoro, com ­
glia. N ei trascorsi 17 m esi di occu­
m entando la fuga del generale B o a t­
pazione tedesca, T e li si p rodigava in ­
ta e i provvedim enti a d o ttati dal
stancabilm ente,
diventando
subito
C onsiglio dei M inistri, così scrive:
uno dei p iù a rd en ti a n im a to ri ed
«L eggendo quanto è stato delibe­
organizzatori della lo tta della p o ­
rato si prova un senso di sollievo e
polazione reggiana contro l ’oppres­
di speranza. Se applicate seriam ente
sione nazi-fascista, e faceva sentire in
e p rontam ente, queste m isure pos­
special m odo il suo polso quale o r­
sono farci fare u n grande passo in
ganizzatore delle gloriose schiere dei
avanti verso la dem ocratizzazione del
G.A.P., delle S.A.P., dei partigiani.
paese. Ma sarebbe errato rip o sare su
A ssassinando il com pagno T oti, ed
posizioni di beata soddisfazione e
insiem e anche la sorella che essendo
aspettare tran q u illa m e n te che i p rov­
sul posto aveva gridato contro gli
vedim enti a d o ttati diano i lo ro fru t­
assassini, i crim in ali nazi-fascisti
ti. N oi siam o contro gli attesisti, in
hanno voluto stroncare uno dei m i­
qualsiasi cam po. L a lib e rtà è un
gliori capi del m ovim ento p a trio tti­
bene che si conquista un p o ’ tu tti i
co reggiano. C he essi n o n si fac­
, giorni, è un bene che va difeso su
ciano illu sio n i! L a lo ro ora è suona­
un piano positico. I frate lli che lo t­
ta e il fiero popolo reggiano, u nito
tano nelle provincie settentrionali,
e stretto fortem ente in to rn o alle sue
n o n solo con le arm i in pugno, ma
organizzazioni di lotta, into rn o ai
anche con azioni sindacali, ci stanno
Basta con le spoliazioni ;
Epurare I
Democratizzare !
VITA
DI
P ART I T O
IL P A R T I T O N U O V O
« P rim a di tu tto » — ha d etto il
com pagno E rcoli — « e questo è l’essenziale, partito nuovo è un partito
della classe operaia e del popolo il
quale n o n si lim ita p iù soltanto alla
critica e alla propaganda, m a in te r­
viene nella politica d e l Paese con
u n ’a ttività p ositiva e costruttiva. Par­
tito nuovo è il partito che è capace
d i tradurre in atto questa nuova
posizione d ella classe operaia, d i tra­
durla in atto attraverso alla sua po­
litica, attraverso alla sua attività e
q u in d i anche trasform ando a que­
sto scopo la sua organizzazione.
In pari tem p o il P artito n u o v o che
abbiam o in m e n te deve essere un
partito nazionale italiano cioè un
partito che ponga e risolva il p ro ­
blem a della em ancipazione d e l la­
voro n e l quadro d ella nostra vita e
libertà nazionale, facendo p ro p rie
tutte le tradizioni progressive della
nazione...
D opo che le vecchie classi diri­
g enti hanno portato, col fascism o,
VItalia alla rovina, « oggi l a s a i
rezza e la risurrezione d ’Italia non
sono possib ili se n o n in terviene n e l­
la vita politica italiana, com e ele­
m ento n uovo d i d ire zio n e d i tu tta la
nazione, la classe operaia e d attorno
ad essa, serrate in u n fro n te unico,
le grandi masse ' lavoratrici d e l pae­
se » (E rcoli).
Da questa p osizione . fondam entale
<c teorica e storica » deriva il con­
cetto d i partito nuovo, il suo ruolo
e la sua fu n zio n e, le fo rm e e i m e­
to d i n u o v i d i organizzazione, partito
nuovo la cui natura d i classe e la
ideologia rim a n g o n o inalterate.
P er poter assolvere il grande c o m ­
pito d i cui parla il com p. Ercoli,
per essere fattore « costruttivo e po­
sitivo » nella lotta d i liberazione e
n e ll’opera d i riedificazione, il P a rti­
to nuovo deve essere innanzi tutto
il partito d e ll’unità, u n ità della clas­
se operaia, unità d i tu tti gli anti­
fascisti, u nità d i tutta la n azione per
riconquistare la libertà e V indipen­
denza.
A questo scopo il nostro partito
lavora ogni giorno p iù per rafforzar
re l ’u n ità d ’azione c o i com pagni so­
cialisti, m oltiplicando e attivizzando
le giunte d ’intesa social-com uniste,
su base provinciale e locale, quale
prem essa per giungere alla creazio­
ne d i u n p artito unico d ella classe
operaia, poiché solo realizzando la
sua unità, la classe operaia riuscirà
a raggruppare attorno a se tu tte le
fo rze progressive d e l Paese e a stron­
care ogni tentativo d i ritorno dei
g ru p p i reazionari al potere.
A llo scopo d i rafforzare l ’unità, il
nostro P artito
intende allacciare
sem pre p iù stretti rapporti con tu tti
gli altri partiti d e l C .L.N . e in par­
ticolare con gli am ici dem ocristiani,
p oiché solo attraverso la collabora­
zione piena e sincera, n ei C .L.N . e
negli altri organism i d i massa, d i tu t­
te le fo rze sane della N azione, sarà
possibile giungere alla com pleta d i­
struzione d e l fascism o, e p o r m ano
all’opera d i ricostruzione nazionale.
Il partito nuovo deve essere un
grande partito d i massa: « D obbia­
m o creare u n grande partito, u n par­
tito d i massa, il quale a ttig u a d a lla
ntiiiniiiniiniiitiiiinitniinmiiiiimniiniiuiHiimHiiiiiitii(tim)iiiiii>iiuiiuuit(niiMiiiiiiiiii
tiMiiiiiiiiiiiiiiKiiimiiimmitiiuiiiiiiiiriiiiiiiiimiiiiiiiiiiiuiiiiimiiiiiiiiiiiuiHiiiiiiiiiMiniiii
suoi C. d i L. N., ai suoi C om itati
di A gitazione, ai C om itati contadini
e ai suoi P a rtig ia n i, saprà dare, co­
m e p e r il passato, tutta la m isura
del suo coraggio e del suo ardore
com battivo, m arcian d o verso l ’in su r­
rezione, p e r dare tu tto il suo «con­
trib u to alla cacciata dei tedeschi e
alla d istruzione del fascism o.
E il com pagno T o ti sarà vendicato!
classe operaia le sue fo rze decisive,
al quale si accostino gli elem en ti
m ig lio ri d ella intellettualità, d i avan­
guardia, gli e le m e n ti m ig lio ri delle
classi contadine e q u in d i abbia in
è tutte le forze e tu tte le capacità
che sono necessarie p e r dirigere le
grandi masse lavoratrici n ella lotta
per liberare e ricostruire 4’Italia »
(E rcoli).
E ciò vuol dire che i nostri m ili­
tanti devono m oltiplicare i loro le­
gam i con la massa d e l popolo, con
gli operai, con i co ntadini, con i
professionisti, e attraverso i m ille
fili che in tal m odo si stabiliscono,
riuscire a m obilitare le larghe mas­
se popolari dentro e fu o ri le o ffi­
cine per la lotta d i liberazione.
I l partito nuovo è il p artito d e l­
l’insurrezione nazionale, p oiché esso
si è sviluppato n e l p erio d o d ell’in ­
surrezione nazionale, e d i essa è sta­
to il propugnatore e l’anim atore, per­
chè all’insurrezione nazionale ha da­
to e dà le sue m ig lio ri energie,
perchè la grande maggioranza_ dei
suoi m ilita n ti sono stati reclutati
n e l corso d e ll’insurrezione nazionale.
C om pito attuale d e l partito n u o ­
vo, n e l m o m en to in cui gli eserciti
vittoriosi d elle N a zio n i U nite p u n ­
tano decisam ente al cuore d ella Ger­
m ania, è quello d i effettuare la m o­
bilitazione generale d i tu tte le forze
patrio ttiche, quello d i riuscire a far
fro n te alle com plesse ed ardue esi­
genze della fase fin a le d e ll’insurre­
zio n e per accelerare la sconfitta d el
nazi-fascism o e salvare i resti del
patrim onio d e l nostro paese.
N on v i deve essere fabbrica, can­
tiere, o fficina ove il nostro partito
non sia presente. N o n v i deve esse­
re quartiere, rione, caseggiato, v il­
laggio ove il nostro P artito non sia
presente. D obbiam o realizzare la pa­
rola d o rd in e: o v u n q u e c è u n cam ­
panile, là dev’essere u n a sezione co­
m unista. La bandiera d e l partito
n uovo deve chiam are in ogni p iù
piccola e sperduta località il popolo
ad insorgere per salvare i pro d o tti
agricoli, il patrim onio zootecnico,
per im p e d ire le d istru zio n i nazi-fa­
sciste, per non dar tregua al nem ico
e tagliargli ogni via d i ritirata.
In v iando i su o i m e m b ri in massa
n elle fo rm a zio n i partigiane e nelle
S.AJP., rafforzando e p o tenziando la
lotta d e i C. d JA ., d e i C .L.N ., d e l
F.d.G. e d e i G.D.D., il partito nuovo
rafforza e p otenzia la lotta d e l p o ­
polo italiano, prepara le co n d izio n i
per la costituzione ed il funzio n a ­
m ento d egli organism i popolari d e ­
m ocratici che devo n o assicurare l’or­
dine dem ocratico e fo rn ire una nuo­
va base alla nuova vita d e l nostro
popolo. N o i dobb ia m o e vogliam o
far si che il nostro P artito, il P artito
nuovo, si a ffe rm i n e l fuoco d e ll’in ­
surrezione com e i l partito d e l p o ­
polo capace n o n solo d i distruggere
il nem ico, m a di portare sin dal
p rim o giorno il suo co n trib u to fa tti­
v o alla so lu zio n e d e i m ille pro»
b le m i che si porranno a liberazione
avvenuta, d è li’alim entazióne, d e ll’i­
giene, d e ll’abitazione, d ella riattiva­
zio n e d ei servizi p u b b lic i d e ll’a m ­
m inistrazione.
L a classe operaia, d iretta dal suo
partito, n el m om ento più grave della
vita del nostro paese, deve farsi
avanti e deve coi fa tti poter dire,
per ripetere le parole d e l com pagno
E rcoli : « Siam o n o i oggi che sap­
piam o d ifen d ere contro tu tti, gli in ­
teressi d e l Paese, cioè della N azio­
ne ».
M antenete, rafforzate,
e s te n d e te il Fronte di
lotta contro i tedeschi ed i
fascisti come Fronte Uni­
tario Nazionale.
ERCOLI
Dal "Saluto ai militanti comunisti"
ORGANOCENTRALE DEL
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Fondato da:
A. GRAMSCI e PALMIRO TOGLIATTI (Ercoli)
ANNO XXI ~ NUM. 7 • 2 5 MAGGIO 19 44
Edizione dell'Italia Settentrionale
Contro le deportazioni, la lame e il terrore
Verso l'insurrezione nazionale
La lolla si ja serrata, la situazione
sem pre p iù tesa. In quest'ultim ai v i­
gilia ilei grande assalto concentrico
contro la prigione hitleriana il n e ­
m ico sente avvicinarsi l ’ora della d e ­
cisione- P er provvedere a ll’u ltim a re­
sistenza e ritardare ancora l ’ora d e l­
la resii, egii cerca com e un im m o n d o
vam piro d i succhiare nuove jo rze dal
sangue dei p o p o li m artoriati. G ettate
ogni m aschera, egli instaurai ovunque
il regno d el terrore e d ella fam e.
E ' necessario che tu tti gli italiani
sappiano guardare la realtà senza cu­
ne illu sio n i. L ’ora della liberazione
si avvicina, mia gli u ltim i giorni d e l­
la d o m in a zio n e h itleriana potranno
essere terrib ili e fero ci, g io .rn i di
orrore, se, bandito infin e ogni ste ­
rile attesism o, n o n p rendiam o tu tti
risolutam ente la sola via d i salvezza,
clip è la via della resistenza e della
lotta.
Il piano K esserling d i d ep o rta zio ­
ne in G erm ania degli operai italiani,
den u n zip to dal nostro giornale, è in
via di sistem atica esecuzione. Il n e ­
m ico vu o le privarci d el nostro ca­
pitale p iù prezioso, esso vuole strap­
parci le fo rze vive della resistenza e
d el lavoro italiano. Ig n o b ilm en te ser­
vito dai traditori fascisti esso vuole
in quadrare la g io ve n tù italiana nel-l ’esercito della vergogna e della m o r­
te. E, m en tre spoglia sistem aticam ente
il nostro paese, esso in te n d e eseguire
un piano d i ritirata e d i resistenza
applicando sul nostro suolo la te t­
timi della « terra bruciata ». R o m a af­
fa m a ta , razziata, spogliata, u tilizzata
coni piazzafòrte ed esposta così alla
d istru zio n e ed ulta rovina malgrado
le ipocrite afferm azioni di rispetto
della « città aperta », m ostra quale
dovrebbe essere n ei piani h itle ria n i
la sorte delle altre città. Già in L i­
guria le prim e località sono sfollate,
e cacciata la popolazione dalle sue
case, il lugubre rom bo d elle m ine
annuncia le p rim e esplosioni d istru t­
trici. Inta n to l ’u tilizza zio n e da parte
d el nem ico del nostro suolo provoca
un nuovo svilu p p o della guerra ae­
rea, e ci arreca n uovi lu tti e nuove
rovine.
B isogna im p ed ire che questo p ia ­
no infernale d i razzia e d i d istru ­
zio n e sia com piuto. D obbiam o sal­
vare i nostri u o m in i, le nostre case,
le co n d izio n i stesse della nostra r i­
nascita, della ricostruzione. E per
questo non c’è che un m e zzo : L o t­
tare.
L ottare contro le d e p o rta zio n i, le
razzie, le leve, i bandi, rifiutandosi
di presentarsi e partire, opponendo
ai tenta ivi d i d ivid e re i lavoratori, la
com patta solidarietà della classe o p e ­
raia: tu tti p e r uno, tu tti in lotta per
im pedire che anche u n solo com pa­
gno di lavoro sia strappalo alla sua
casa e avviato verso la schiavitù. B i­
sogna che una vasta solidarietà na­
zionale sappia con m ille in izia tive
aiutare lu tti i re n ite n ti a vivere, a
nascondersi ed a raggiungere le forhìaziofii partigiane.
L ottare contro la fam e, p erchè i
salari siano aum entati, p erchè i m e r­
cati siano rifo rn iti, p erchè le razioni
siano d istrib u ite e d a um entate. Fare
com e gli operai della F iat M irafiori
di T orino che hanno iniziato u n ’agi­
tazione p e r reclam are le 500 lire an­
ticipate a n o v e m b re e tra tten u te a d i ­
cem bre, e per o ttenere u n anticipo
d i un m ese d i paga. Fare co m e gli
operai di Om egna (N ovara) che h a n ­
no scioperato il 25 e d il 26 aprile
perchè da un m ese non veniva n o d i­
strib u iti grassi.
L ottare contro il te rro re ed i m as­
sacri con i (piali i feroci oppressori
cercano invaino (li spezzare le reni al­
la resistenza tinzionale. Fare com e a
Parma, d ove la popolazione ha sa­
puto strappare 37 patrioti al p lotone
iti esecuzione. Fare com e ad Im o la ,
dove l'uccisione d i una donna che re ­
clam ava pane ha scatenalo lo sciopero
generale.
E bisogna che la lotta d i tutto il
popolo contro le d e portazioni, la fa ­
m e ed il terrore, sem pre m eglio in ­
quadrata e sostenuta da un m o v im e n ­
to arm ato d ei patrioti in continuo
svilu p p o , sia chiaram ente orientata
verso il grande o b ie ttiv o d e ll’in su r­
rezione nazionale. L ’insurrezione n a ­
zionale oggi non è solo necessaria per
associare il popolo italiano a ll’opera
della sua liberazione ed affrettare
l'ora d i questa, essa è necessaria, è
indispensabile p e r im p ed ire che il
nem ico possa continuare ad u tilizza ­
re com e spazio per le sue m anovre
il nostro territorio, possa, p erd u te le
linee G ustav ed H itle r, sta b ilire n u o ­
ve lin ee in Toscana, n e ll’A p p e n n in o ,
nella V alle Padana, /ossa fare d i tu t­
ta l ’Italia lo stesso devastato deserto
che ha fatto della regione a n o rd del
Volt. tuo. Se i tedeschi, sotto la sola
pressione d egli eserciti alleati, p o ­
tranno m etodicam ente ritirarsi, essi
com e gli U nni n o n lasceranno un
solo filo d ’erba dietro a loro. Ma
quando il m o v im en to d i resistenza e
di lotta d i tu tto il popolo sboccherà
n e ll ’insurrezione nazionale, essi, tra­
volti, attaccati sul fro n te e n elle re ­
trovie n o n potranno realizzare contro
il nostro paese il loro piano cri­
m inale.
A queste lo tte contro le deporta­
zio n i, la fa m e ed il terrore che, con­
d otte con ritm o intensificato, dovra n ­
no condurci alla battàglia finale, il
P artito C om unista chiam a tu tti gli ita ­
liani perchè, saldam ente u n iti in un
sol F ronte N azionale U nitario, orga­
n izza ti in larghe associazioni d i m as­
sa dalle fo rm a zio n i partigiane ai C o­
m ita ti di A gitazione, dal F ronte d e l­
la G oventù ai G ruppi di D ifesa della
donna, ecc..., sotto la guida d ei C .d.
L .N . sappiano assicurare con i loro
sforzi e con le loro capacità d i lotta
e di sacrificio la salvezza d e l paese.
L'O FF E N S IV A A LLEA TA ED IL P O P O LO IT A LIA N O
Il passaggio d el G arigliano e del
R apido, la liberazione d i Cassino e
d i F orm io: q u e sti sono i p r im i risu l­
tati della grande offensiva che l ’E ser­
cito anglo-am ericano, affiancato dalle
valorose tru p p e della Francia C o m ­
battente e della P olonia, ha sferrato
contro le p o sizio n i sulle quali la
trvffnuinm'rn -< m i n i m -v m I I I i l a » »■
versi m esi.
L e v itto rie strappate sul difficile
terreno d e i m o n ti A u ru n c i sono l ’in ­
dice sicuro d e ll’andam ento d elle im ­
m in e n ti operazioni c o m binate con le
quali le N a zio n i U nite com batteran­
no la grande battaglia per la lib e ra ­
zio n e d e ll’E uropa. L o sfondam ento
della linea G ustav, l ’in ve stim en to d e l­
la linea H itle r ci m ostrano quale sarà
la sorte d el V allo A tla n tic o , e perciò
i G oebbels, n azisti e fascisti si a f­
fannano a d im in u ire la portala d el
successo alleato con la pretesa che le
lin ee G ustav ed H itle r sono in v e n ­
zio n i della propaganda anglosassone.
M a il loro gioco è p u e rile e vano;
tu tti i po p o li oppressi ved o n o , con
entusiasm o appassionato, n elle opera­
zio n i d e ll’Ita lia m eridionale il prim o
successo della trip lice offensiva che
le N a zio n i U nite hanno deciso, a T e ­
heran, d i sferrare — da est, da sud e
da o vest —- contro gli eserciti n a zisti^.
' vassalli.
.
Tra tu tti q u e s ti p ò p o li, q u ello ita ­
liano è il p iù d iretta m en te legato agli
sv ilu p p i d e ll’offensiva m eridionale.
Le vittorie con le q u a li l ’e ro ism o ed
il sacrificio d e g li ese rciti d e lle N a ­
zio n i U nite segnano le tappe della
nostra liberazione, rafforzano perciò
la decisione d e l popolo italiano di
dare il m assim o c o n tributo alla scon­
fitta defin itiva d e l nazifascism o.
U n p ro fo n d o senso d i e m u la zio n e
scuote il nostro orgoglio nazionale;
anche l ’Italia deve riuscire, com e la
Francia com battente e la P olonia, ad
allineare il suo E sercito N azionale
decapito alla V A rm ata e q u e ll’V III
A rm ata britannica che ha inseguito i
nazifascisti da El A la m e in a F orm io;
anche l ’Italia deve fare com e l ’e ro i­
ca Jugoslavia, d elle sue fo rm a zio n i
partigiane uno stru m en to se m p re p iù
efficace d i lotta, un fa tto re sem pre
più p o ten te nella grande offensiva in ­
terina che affretterà la com u n e vittorio.
---- a ------------I l nuovo G overno dem ocratico di
U nione N azionale ci saprà guidare
su questa via. N e l suo m essaggio ai
com battenti della zona occupata, il
com pagno M ichele P alerm o, sottose­
gretario alla guerra, dopo avere r in ­
novato la so len n e prom essa d i aiuti
alle fo rm a zio n i partigiane, ci ha d e t­
to d el n uovo entusiasm o che anim a i
giovani d e ll’Italia m erid io n a le.
A l loro entusiasm o corrisponde la
nostra ferm a decisione d i condurre
im pla ca b ilm en te la lotta per la lib e ­
razione d e ll’Italia, fino alla radicale
d istru zio n e d el pericolo hitlero-fascista.
Come si lotta contro il terrore
Le donne d i Parm a strappano 37 g io ­
vani partigiani al p lo to n e d i ese­
cuzione.
11 grande sciopero g enerale con il
qu ale il popolo di F o rlì ha strappato
al p lo to n e assassino 9 giovani p a trio ­
ti, ha dim ostrato com e si debba agire
contro il feroce terro re col quale gii
occu p an ti ed i lo jo sicari fascisti v o r­
reb b ero p ro tra rre il m om ento della
in eso rab ile resa dei conti. D opo F o r­
lì, P a rm a ci m ostra un nuovo esem ­
pio di lolla vittoriosa contro il te r­
rore nazi-fascista.
A m età a p rile 50 p a rtig ian i d i un
distaccam ento della B rigata G aribaldi.
« P arm a », colti d i sorpresa, vennero
c attu ra li, dopo essersi difesi stre n u a ­
m ente e d avere in flitto elevate p e r­
dite al nem ico.
U n gruppo di 13 venne giudicato
dal sed icen te T rib u n a le il 18* a p rile ,
otto di essi vennero c ondannati a
m o rte ; gl ¡altri a p ene detentive p e r­
chè m in o re n n i. Il secondo gruppo di
37 venne giudicato il 20 a p rile : 35 di
essi vennero c ondannati a m o rte, gli
a ltri d u e a 25 a n n i di carcere.
Alla notizia del processo im m in en ­
te, fin dal giorno 17 le d onne parinigiane, m o b ilita re dai « G ruppi p e r la
difesa della donna e p e r l ’assistenza
ai c om battenti della lib e rtà » e da un
appello del n ostro P a rtito , si raccol­
sero a centinaia davanti al trib u n a le .
L ’agitazione crebbe di in ten sità il
giorno del processo del prim o g ru p ­
po ; gruppi di d onne eran o nei pressi
d el carcere a ltri lungo il percorso,
m en tre il gruppo p iù num eroso era
davanti a l trib u n a le . A ll’uscita dei
p a rtig ian i dal trib u n a le, le d o n n e si
raccoglievano atto rn o al fu rg o n e c h ie ­
dendo a g ran voce la lo ro lib erazio n e
ed unendosi ad essi n e l canto di inni
p a trio ttic i. C inque dei co n d an n ati a
m o rte ebbero la com m utazione della
p en a: gli altri tre, A nteo D onati,
A fro F o rn ia e Salvatore C arrozza f u ­
rono fu c ilati la m attin a del 19. Il
loro contegno fu e ro ic o ; il com pagno
D onati, p o rtalo al luogo di esecu zio ­
ne esclam ava: « N el m io p etto c’è
posto p e r m olte p a llo tto le ! », m en tre
il Carrozza afferm ava la sua fede, g ri­
d an d o : « l o m uoio- per l ’Ita lia , ma
l ’itali i viv rà! ».
Il giorno d el processo degli a ltri 37,
le d o n n e sospesero il lavoro e uscite
dalle fa b b ric h e e d alle case si ra c ­
colsero ancora dinanzi al trib u n a le
ed alle carceri.
P rim a d e ll’arriv o dei p a rtig ian i,
usciva dal trib u n a le , assolto, il fa m i­
gerato C arlo S corza; le d o n n e assal­
tarono la m acchina che lo doveva p o r­
tar via con il ferm o proposito di ro m ­
p ergli sulla faccia u n fiasco pieno di
acqua. A ccorsi i m iliti, le d o n n e gli
lanciarono invettive e con tu m elie di
ogni sorta. A ll’arriv o del fu rg o n e dei
p a rtig ian i, le donne sfondarono il
cordone di sicurezza e p e r n u lla i n ­
tim o rite dai n um erosi colpi di riv o l­
tella e di m itra e da diversi a rre sti,
rim asero sul posto fino a lla sera.
A lle 10 di no tte, alla fine del prò-
cesso, saputo che 35 d e i 37 erano sta ­
ti condannati a m o rte , un corteo di
d o n n e seguì di corca il furg o n e, s p a r­
gendo poi la notizia in tu tti i rio n i
d ella città. Il ferm en to divenne ben
presto così intenso che le sedicenti
a u to rità dovettero com unicare in tu t­
ta fretta la sospensione d elle esecu ­
zioni. G li sg h erri fascisti aggiunsero
spud o ratam en te che la sorte dei con­
d a n n ati e ra n e lle m ani della c itta d i­
nanza e d ipendeva dal silo contegno;
ma le d o n n e e tu tti i c ittad in i sanno
o rm ai com e si d ifen d o n o i p ro p ri figli
e com e si spunta l ’arm a del te rro re
nazifascista.
M anifestazioni d i d onne e sciopero ge­
nerale p e r il 1° m aggio ad Im ola.
D opo una p rim a riuscita m an ifesta­
zione organizzata il 22 a p rile , le d o n ­
n e im olesi hanno voluto fa r se n tire
al gerarcum e locale com e accanto a
loro com battessero p e r le im m ediate
rivendicazioni econom iche e p o litich e
anche le co ntadine d ella zona. Si o r ­
ganizzò a tale scopo una grande m a ­
nifestazione p e r il 29 a p rile alla q u a ­
le accorsero circa duecento d onne da
Sesto Im olese, B alia, O sterio la, ecc.
P e r evitare il ferm o da p a rte della
m ilizia m essa in alla rm e , le donne
si divisero in g ru p p etti di q u a ttro o
cin q u e c tagliarono le com unicazioni
telegrafiche e telefoniche tra Sesto ed
Im ola. A lle 10, q ueste si trovavano
orm ai in città e il loro gruppo si i n ­
grossava per la partecip azio n e delle
d o n n e im olesi, cosicché le d im o stra n ­
ti assom m avano a 5-600. U na d onna
del com itato fe m m in ile com inciò a
p arlare avanzando le rivendicazioni
econom iche fo n d am en tali p e r l ’a u ­
m ento del razionam ento, la d is trib u ­
zione dei grassi e dello zucchero e
chiam ando il com m issario prefettizio
a risp o n d e re alle d onne ad u n ate. Q u e­
sti si presentava o tten en d o di esaspe­
ra re ancora p iù la piazza o rm ai gre­
m ita di d o n n e e u o m in i. A lle riv e n ­
dicazioni econom iche si aggiunsero
le in v ettiv e contro i fascisti. Le n o ­
stre com pagne com inciarono a la n ­
ciare le p aro le d ’o rd in e : b a sta con
la g u e rra , la d ep o rtazio n e e le r a ­
p in e n aziste. In tan to la m ilizia c h ia ­
m ava i p o m p ie ri, m a d elle cinque
auto p o m p e a disposizione soltanto
u n a arriv ò n ella p iaz za ; esasperati
dallo scarso zelo dei p o m p ie ri che
lasciarono le dònne im p a d ro n irsi d e l­
l ’id ra n te ed innaffiare a b b o n d a n te ­
m ente com m issario e capitano d ei ca­
ra b in ie ri, i m iliti d iedero m ano alle
a rm i sparando p a rte in a ria e parto
sulle do n n e. U n a di esse cadde sp i­
ra n d o quasi im m ed iatam en te, colpita
da tre p a llo tto le , u n ’a ltra fu fe rita
gravem ente a lla spina d o rsale, m en ­
tre a ltre d u e rim asero fe rite legger—m ente.-'---La b a rb a rie d ei m iliti noi: in tim o rì
le d o n n e che si scagliarono contro id
loro ; essi fecero perciò v e n ire da
B ologna u n a com pagnia d i 200 te d e ­
schi, in p e rfe tto assetto d i guerra.
Q uesti riu sc iro n o a sgom brare la p iaz ­
za, m a l ’agitazione continuò n elle città e n e lle fa b b ric h e dove v e n n e d i­
chiarato lo sciopero generale. A lla
Cogne, che conta p iù di 2000 operai,
il tu rn o delle 22 non si presentava
nem m eno. Lo sciopero continuava
com patto lu n ed ì 1° m aggio nonostante
il grande spiegam ento di fo rze e v e n ­
ne concluso dopo u n a laboriosa r i u ­
n io n e, n e lla quale si o tte n n e ro a ssi­
curazioni di m ig lio ram en ti econom ici
im p o rta n ti (m ense, aum ento d e lle p a ­
ghe, prestito ai giovani) e n ella q u a ­
le si posero diverse riv en d icazio n i di
cara tte re politico (ab olizione del se r­
vizio di sorveglianza d a p a rte della
m ilizia, abolizione del coprifuoco,
giustizia contro gli assassini d e lle d o n ­
ne, allontanam ento di u n d irig e n te
in d u stria le p e rch è fascista. Le a u to ­
rità tedesche e fasciste p e r im p e d ire
che solenni fu n e ra li fosesro fatti alla
vittim a, dovettero seq u estrare la sa l­
m a alla fam iglia e m ettere la città in
stato d ’assedio.
A ccanto a queste più im p o rta n ti d i­
m ostrazioni, n u m ero se sono le m anifestazioni che il popolo d e ll’E m ilia
ha organizzato contro il reg im e di
m iseria e di terro re . A C astelm aggio.
re 550 sono i m an ifestan ti, a B entivoglio 400, ad A rgelato sono 300 e
vengono m itra g liati d alla sb irra g lia
fascista; a C astiglion dei P ep o li 300
operai della T odt si m ettono in scio­
pero.
C om e si deve rispondere alla v io le n ­
za tedesca.
A T rin ità (Fossano) i tedeschi h a n ­
no aperto il fuoco il 1° m aggio ocntro gli operai d ella M o to ri Piaggio
che avevano scioperato d alle 10 a lle
12. Ma gli o p e ra i h anno risp o sto con
lo m itra g lie che servono a ll ’allestim ento degli ap parecchi. I n u n re p a r­
to gli o p e rai hanno fa tto saltare le
m acchine e c ontinuando la sparatoria
da p a rte dei tedeschi gli o p e ra i h a n ­
no m inacciato di fa r saltare tu tti i
m acchinari. Soltanto a llo ra i tedeschi
hanno cessato il fuoco. C ontro i v i­
gliacchi n azisti l ’uso audace d ella fo r­
za è sem pre l ’arm a m igliore.
IL FRONTE NAZIONALE UNITARIO
ED I SU O I CO M PITI DI LOTTA
Sul F ro n te Italiano ha avuto inizio
l’offensiva degli eserciti della lib e rtà,
li ritm o degli eventi sta p e r p re c ip i­
tare e noi com unisti, come [ulti gli
antifascisti e com battenti della lib e ­
razione nazionale, abbiam o il dovere
di essere all'altezza dei com piti, sia
nel cam po politico generale, che in
quello pratico, organizzativo, d e ll'a ­
zione.
A ttorno al G overno N azionale d e­
m ocratico di guerra costituitosi n el
M ezzogiorno liberato — n e l quale a l­
cuni em inènti capi dei p a rtiti a n ti­
fascisti hanno una p a rte d irig e n te , e
che è il solo governo del paese —
si è stretto un F ronte N azionale U n i­
tario. Questo F ro n te com prende tulle
le forze, senza eccezione, le q u a li v o ­
gliono com battere contro gli invasori
h itle ria n i ed i loro servi fascisti.
A nche nella zona occupata d o b b ia ­
mo estendere il F ro n te N azionale U n i­
tario, m antenendo e i afforzando il
Com itato di L iberazione N azionale e
la sua un ità.
Questo significa che i ra p p o rti di
azione e di lotta com une ira i p a r­
liti antifascisti — e in p a rtic o là re fra
i p a rtiti socialista e com unista — d e b ­
bono essere rinsa ldati al centro ed
alla p e rife ria , n elle città e n e lle fa b ­
briche, n ei rio n i e negli uffici, nelle
form azioni arm ate di p a trio ti v o lo n ­
tari della lib e rtà. Il C .d.L .N . fo rm a ­
to dai rap p resen tan ti dei p a rtiti a n ti­
fascisti, dovrà poggiare la sua a u to ­
rità su di una vasta rete di associa­
zioni che devono .organizzare e m o ­
b ilitare i p iù vasti strati di m assa, in
ogni strato della popolazione, com ­
presi i giovani e le donne che sono
tanta p a rte di essa. M a questo sig n i­
fica anche, che dovunque i m ilitanti
dei p a rtiti antifascisti, ed i com uni-
sii in prim o luogo, debbono allarg are
in m odo organico la lo io sfera di
a zio n e u n ita ria a nuovi gru p p i, strati
e p e rso n alità che, nel cam po civile e
m ilita re , non avevano finora stretto
ra p p o rti con essi od esitavano p e r
vari m otivi, a d en tra re nel cam po
d ella lolla com une. 11 problem a si
po n e, in p a rtic o la re , p e r q u e lle forze
che, inquadrate p rin cip alm en te in o r­
ganizzazioni m ilita ri, avevano gravi­
talo fino ad o ra in to rn o a l G overno
B adoglio e non avevano avuto con il
C .d.L .N . che d ie sem plici collegam enti sul piano p ra tico , senza una
p iù stretta collaborazione politica.
Oggi, dopo la fo rm az io n e d e l gover­
no N azionale dem ocratico di g u erra,
non c’è p iù nessun m otivo p e r m an ­
tenere una divisione che va a tutto
danno del m ovim ento n azionale a n ­
titedesco e di non sta b ilire una col­
laborazione politica in o rg a n i com uni.
T u tte le forze devono essere strette
in un solo Iro n ie di lo tta, e di questo
fro n te il C .d.L .N . esteso n e lla sua
base u n ita ria , potenziato da ra p p o rti
o rg a n ic i con tutte le organizzazioni
di m assa, deve essere il centro e la
guida.
P e r tal m odo, il C .d .L .N . po trà d i­
ventare n ella zona occupata il ra p ­
presen tan te d e ll’unione nazionale co­
stitu ita nel m ezzogiorno d al G overno
dem ocratico di g uerra e, sotto la d i­
rezione di ques.l’ultim o, esercitare la
sua funzione un itaria di guida di tu t­
to il p opolo, di com ando nella guerra
di liberazione, n e ll’azione q u o tid ia ­
na pei’ cacciare i tedeschi ed i fa ­
scisti e p e r lib e ra re la P atria.
La lib e raz ió n e del te rrito rio n a zio ­
n ale è condizione degli sviluppi d e ­
m ocratici del paese, della costituzio­
ne di quella dem ocrazia progressiva
che i p a rtili antifascisti auspicano.
25 maggio: leva dei volontari delia libertà!
Scade oggi il term ine d e ll'in g iu rio ­
so ind u lto p e r i « rib elli ». Dal 25
a p rile al 25 maggio la stam pa fascista
ha a lte rn a to le lusinghe e le m inaccio
trattando i p a rtig ian i ora da vigliac­
chi e da b a n d iti, o ra da ingenui eroi
por-Utli Multa cattiva ¿trùcia tia croi
prezzolati.- La realtà è che i lascisii
non sanno p iù dove b a tte re la testa
e dalla loro stam pa tra p e la il n e rv o ­
sismo r la p a u ra. O vunque essi h a n ­
no attaccato i p a trio ti sono stati re-,
spinti e la loro azione è riuscita vana
p erchè i no stri com battenti si sono
ritira ti in a ltre vallate dove continua
fa lotta. 1 fascisti sono nerv o si, i fa ­
scisti trem ano alla p rospettiva deiL im m inente grande attacco d elle N a­
zioni U nite, essi cercano di strap p are
con le lusinghe di «ulano ai p a trio ti
le arm i vendicatrici che ali T etteranno
la lib erazio n e della P a tria . Ma il gio­
co non è loro riuscito. Q uapti sono,
in ia tit, quelli che si sono posti da
se stessi jl laccio al collo, p re sen ta n ­
dosi? Oh, certo, la stam pa fascista
farà in questi giorni l’op erazio n e in ­
versa latta per gli scioperi e m o ltip li­
cherà p e r 100 e p e r 1000 il num erilo
dei p resen tali. Ma noi sappiam o che
questi sono pochi, pochissim i, e tra
Questi non vi sono dei p a rtig ian i, ma
degli sbandali non in q u ad ra ti.
I nostri p a rtig ian i, No! Essi restano
sui m onti più decisi che m ai. T u tta
I NOSTRI CADUTI
R iportiam o un passo della lettera
che l ’Eroe N azionale E usebio G iam ­
bone ha inviato dal carcere d i T o ­
rin o , prim a d i essere fu r ia to :
« ... Sono così tra n q u illi coloro che
ci hanno condannato? C ertam ente n o !
Essi credono con le nostre condanne
di arrestare il corso della storia, si
sbagliano! N ulla arresterà il trio n fo
del nostro ideale! Essi pensano forse
di arrestare, con il terrore, la sch ie­
ra innum erevole dei C om b a tten ti d e l­
la Libertà? Essi si sbagliano ! ».
Il com pagno E usebio G iam bone ha
dichiarato sul luqgo di esecuzione che
E gli era ateo e che m oriva nella sua
fed e ; rispettava però tutte le fe d i d e ­
gli u o m in i onesti e per questo c h ie ­
deva al cappellano, com e u o m o , di
abbracciarlo. R ifiutava le in ie zio n i e
le pastiglie che si danno ai condan­
nati. per stordirli prim a d e ll’esecu­
zione.
Con il General P ero tti, il P rofessor
Braccini e gli a ltri, cadeva g rid a n d o :
« V iva l ’Italia libera ».
la nazione guarda a loro con o rg o ­
g lio , ed affetto. Lo com prendono le
m am m e, le sorelle, le spose che sp in ­
gono i loro uo m in i verso i p a rtig ian i,
p iuttosto che ved erli avviati verso la
G erm ania od inq u ad rati ne ll'e serc ito
lasciata, l-o c o m p r e n d o n o le p o j> q la zioni di qiieIle. zone vicine a i m onti
che hanno sofferto le rap p re sa g lie del
nem ico p e r avere a iu ta to i p a rtig ian i.
Ed in m olte reg io n i è stata in te g ra l­
m ente attu ata la parola d ’ord in e la n ­
ciala dal F ro n te della G iov en tù : « tra ­
sform are i 30 g io rn i di M ussolini in
30 giorni dei p a rtig ia n i ».
Così il flusso è avvenuto in senso
co n trario a quello speralo dai tra d i­
tori fa scisti; non dalla m ontagna ver­
so il diso n o re, ma dalle città e dalle
cam pagne verso il nuovo esercito d e l­
la lib e raz io n e nazionale.
Così, il 25 m aggio non è il giorno
della capitolazione e della d issoluzio­
ne p a rtig ian a , ma è il giorno della
nuova leva dei V olontari della L i­
bertà.
Le forze che conducono la lotta
contro il nazifascismo salutano il
nuovo Governo dem ocratico
di unione nazionale
Dopo l ’O .d.G . di C uneo, espressio­
ne delle forze p a rtig ian e , dopo PO .
d.G . dei 22 a p rile del C .d .L .N . d e l­
l ’Alta Italia, anche il Com itato di
L iberazione N azionale di A sti « p la u ­
de alla form azione d el G overno... nel
qu ale riconosce, n el m om ento a ttu a ­
le, la vera espressione della volontà
del popolo italian o ed invita tu tti gli
ita lia n i che riconoscono la necessità
della lotta p e r la lib e raz io n e dai te­
deschi e dai fascisti ad u n irsi nel
F ronte Unico di lotta/* rin u n zian d o
ad ogni colpevole form a di a tte si­
sm o. » (3 m aggio).
il F ro n te della (Gioventù, che r i u ­
nisce i giovani a l di là di ogni fede
p o litica e religiosa, si è p u re asso­
ciato al volo che vanno p ro n u n z ia n ­
do gli o rg an i che condueono la lo tta
contro il nazifascism o e, chiedendo
a rm i p e r tu tti i giovani che vogliono
ra ggiungere i V o lontari della L ib e r­
tà, esprim e la sua soddisfazione e la
sua adesione p e r v edere finalm ente le
forze p opolari ita lia n e al posto che
loro spetta alla d irezione politica del
paese.
X L ^ fi c ia i i i t a l i a n i !
Questa è l ’ora della battaglia fi­
nale; questa è Fora della decisione
suprem a anche per voi.
C hi ha v-edilio alle pressioni e d
alle m inacce nazi fascisi e può ancora
tornare in d ie tro , disertare l ’esercito
del disonore e della disfatta e passare
con tu tti i suoi u o m in i dalla parie
della patria e della V ittoria. C hi ha
resistilo a m inacce e ad allettam enti
lieve trarre la naturale conclusione
del suo dignitoso atteggiam ento :
S chierarsi a ttivam ente con lo forze
c o m b a tte n ti, m ettere a loro d isp o si­
zio n e le p roprie capacità m ilita ri, ac­
correre tra i partigiani. V e lo chia­
m ano il se n tim en to patrio, il dovere
di. u fficiale, l ’ordine dei. suoi su p e ­
riori, del, G overno del M aresciallo
B adoglio, il solo leg ittim o e a u to riz­
zato G overno d ’Italia.
U fficiali italiani che ancora non lo
avete fatto ; com pite il vostro dovere;
abbandonate i c om odi rifu g i, raggiun­
gete le m ontagne dove si. com batte per
la P atria! V ecchi vostri soldati e g io ­
vani reclute, vecchi vostri colleglli e
giovani com andanti fa ttisi nella guer­
riglia vi aspettano. L e fo rm a zio n i del
Corpo dei V olontari della L ib e rtà e
le B rigate d ’assalto G aribaldi v i apro­
no i loro ranghi. N elle file partigiane
vi è posto e gloria per tu tti, al d i­
sopra d i o gni fed e politica e religiosa.
A ciascuno è assicurato il posto a cui
lo chiam ano le proprie capacità m i­
litari e la propria fe d e patriottica.
FRONTE PARTIGIANO
I G a r ib a ld in i d e lla « C u n e o »» d i­
s tr u g g o n o 14 b im o to ri te d e s c h i.
Un distaccam ento della IV B rigata
d ’assalto G arib ald i « C uneo » ha com ­
piuto nella n o tte sul 6 m aggio una
brilla n tissim a o p e raz io n e , in flig g en ­
do un du ro colpo al nem ico. N e ll’aero p o rto tedesco di M orello erano sia­
li segnalati 14 b im o to ri d e ce n tra ti al
suolo. A IT I,25 della n otte d u e sq u a ­
dre giungevano im provv isam ente p re s ­
so 1 aero p o rto , assalivano e d isa rm a ­
vano i c ara b in ie ri di guardia e d i­
struggevano gii apparecchi. D opo
u n ’o ra il distaccam ento si ritira v a,
p o rtan d o con sè an ch e un ricco b o t­
tino (jj arm i, coperte^ in d u m e n ti, ecc.
La b r illa li Le eTi ¡Induce à z i q n i dèT
g a r ib a ld in i d e lla u E u n è o » e o g g i
a l l 'o r d i n e d e l g io rn o d e i ir o n te p arlig ia n o ita lia n o . Q u a tlo r d in i b im o to ­
r i : il co lp o e d u r o p e r 1 a v ia z io n e
ted esca in. un m o m e n to in c u i essa
si d im o s tra im p o te n te a i r o n te g g ia r e
I o ffen siv a a e r e a co n c u i gli a lle a ti
p r e p a r a n o e d a iu ta n o lo s v ilu p p o d e l­
ie o p e r a z io n i m ilita r i.
Q uest azione indica a tutte le fo r­
m azioni p a rtig ia n e qu ale deve essere
in questo m om ento la lo ro p rin cip ale
u n e a ut operazio n i. L inizo deli ollensi'va alleala sul iro n te m erid io n ale
apre un periodo di in ten si e decisivi
eventi bellici. 11 p rin c ip a le obiettivo
d ie Si pone perciò di Iro n te al m o­
vim ento p artig ian o è quello di porlare ap p u n to il m assim o concorso d i­
retto alle o p erazio n i a lle ate. N el b i ­
lancio d elle azioni d elle form azioni
dovranno perciò p re v alere sem pre di
p u ì quelle che colpiscono d ire tta m e n ­
te la m acchina di guerra d el nem ico.
L intensificazione, a m ezzo di piccoli
nuclei guastatori, d e ll’attiv ità di sa ­
botaggio contro le lin ee fe rro v ia rie , i
p o n ti, le strade, il m o ltip licarsi su l­
le strade d e lle im boscate e delle azio­
ni di m itrag liam en to contro gli a u ­
tocarri e le autom obili tedesche e
lasciste, gli assalti contro i d epositi,
i posti di guardia, i com andi tedeschi,
lo sviluppo n e lle città d e ll’azione a n ­
titedesca dei G .A .P . che insidia e
disgrega l ’apparato nem ico, tu tte le
azioni d irette insom m a a co lp ire il
nem ico negli u o m in i e n e lle cose e,
so p ra ttu tto , n elle sue lin e e di com u­
nicazione, devono p re n d ere in questo
m om ento il prim o posto n e Ìl’a ttiv ilà
dei D istaccam enti e delle B rigate di
Assalto G arib ald i e d elle a ltre fo rm a ­
zioni del C orpo dei V olontari della
L ibertà.
U n autocarro nem ico od un vagone
fe rro v ia rio p rim a di p o rtare su lla l i ­
n e a del fro n te il loro carico di rifo r­
n im ento bellico devono passare p e r
centinaia di chilom etri n i te rrito rio
ita lia n o , devono attrav ersare n u m ero ­
se reg io n i. B isogna che i rifo rn im e n ti
non passino, ed il m ovim ento p a rti­
giano darà un altissim o co n trib u to a l­
le o p erazio n i degli e se rc iti’a lle ati per
la lib e raz io n e del nostro suolo.
I COMPITI DELLE SQUADRE DI DIFESA OPERAIA
F ra i com piti im m ediati a cui d e ­
vono assolvere le squadre di difesa
operaia vi sono:
1) Im p e d ire gli arresti in fabbrica.
P erch è alcuni agenti devono p o ter a r ­
restare un operaio di avanguardia in
fa b b ric h e dove lavorano m igliaia di
o p e rai? Con un p o ’ di iniziativa e
di presenza di spirito è possibile m o ­
b ilita re tutta la m assa e im p e d ire l ’a r ­
resto. L e squadre di difesa devono es­
sere le p rim e ad in te rv en ire ed agire,
se necessario con la' forza delle arm i.
Non se m p re si deve a sp e ttare ad agi­
re fino a quando si hanno le arm i da
fuoco. Il m artello , la lim a, u n a sb a r­
ra di fe rro , sono arm i di difesa e di
offesa efficacissime n elle m ani di u o ­
m ini decisi.
2) In tutte le fa b b ric h e si d e n u n ­
ciano spie ed aguzzini. P e rc h è le
squadre di difesa o p eraia non en tran o
in azione p e r rip u lire la fabbrica da
sim ili lu rid i in d iv id u i che quasi sem ­
pre sono anche dei vigliacchi? A nche
pèr questa bisogna le arm i necessa­
rie sono a disposizione di ogni o p e ­
ra io , occo rre solo, coraggio, decisio ­
ne e poi saper Lacere.
3) Il nem ico nazifascista deve es­
sere colpito non solo negli uom in i ma
anche nelle cose, in p a rtico la re n ella
pro d u zio n e di guerra. 11 sabotaggio
lo devono ap p licare tu tti gli o p e rai
lavorando poco e so p ra ttu tto m ale ;
ma si possono e si devono com piere
atti di sabotaggio su sce ttib ili di im ­
m obilizzare la p ro d u zio n e di1 g uerra.
Le squadre di difesa o p eraia possono
e devono m ettersi in condizioni di
com piere questi atti di sabotaggio.
4) Le sq u ad re di difesa operaia de\o n o a iu ta re l ’organizzazione e d if­
fo n d ere le p a ro le d ’o rd in e d ’agita-
PRIMO MAGGIO DI LOTTA
M entre nei intesi lib e ri il 1" m ag­
gio è stato celebrato intensificando lo
sforzo bellico, il popolo italiano lo
Ita celebrato intensificando la sita lo t­
ta contro i tedeschi ed i trad ito ri fa ­
scisti.
-A ‘Pmrtmr? tt~Gerrrrrr-. ”i TTTtiri ly ,*|
B ologna, a T i f Spazia, a P orto Marfiliera tu tte le fa b b ric h e hanno festeg­
giato la giornata del 1“ m aggio s a ­
botando la p ro d u z io n e b ellica con in ­
terru z io n i di lavoro e ra llen ta n d o se n ­
sib ilm en te il ritm o della p ro d u z io n e .
D elle g randi m an ifestazione e dello
sciopero generale col q u a le Im ola Ita
dim ostrato dal 29 a p rile al 2 maggio
la sua decisa volontà di lo tta , si p a r­
la in a ltra p arte del giornale.
C om e sem pre, il com unicato Ste­
fani ha cantato una vitto ria che, n o ­
no stan te il te rro re e la’ reazione, il
fascismo non ha affatto conseguito su l­
le forze o p e raie. In tu tte le città ed
in inn u m erev o li centri m in o ri le fe r­
m ate di lavoro fu ro n o alm eno di un
q uarto (l’o ra , raggiungendo spesso
l’o ra . La volontà di lotta operaia è
stala dim ostrata anche da in n u m e re ­
voli altre dim o strazio n i, q uali la d i­
strib u zio n e abbo n d an te di m anifestini
.e 1 esposizione di b a n d ie re rosse su l­
le cim in iere delle fa b b ric h e ed ip
a ltri p u n ti d o m in a n ti. E ’ stata poi d i­
m ostrata dall azione dei G A P, azione
che a T o rin o ha assunto u n ritm o p a r ­
ticolarm ente intenso. In fa tti, ecco il
diario dei G A P di T o rin o :
25 a p rile : un ufficiale ed un so t­
tufficiale delle S.S. a b b a ttu ti con la
pistola in p ien o giorno e s u lla -p u b ­
blica via.
26 a p rile : u n sergente fascista r e ­
pub b lican o è giustiziato.
27 a p rile : a m ezzogiorno, presso
piazza S tatuto, due bom be sono lan ­
ciate su ll’auto m o b ile di B ran d im arte,
causando la m o rte di un capitano ger­
m anico, di u n console, di un capitano
e di un autista fascisti re p u b b lica n i.
Un m ilite uscito con il m itra viene
freddato a colpi di p istola.
29 a p rile : due loco m o to ri saltano
in aria al V illino.
30 a p rile : il p rin cip ale posto di
blocco nei pressi di po rta Susa salta
in a ria . Gli scam bi si debbono fare
a m ano.
U n ex p a rtig ian o , tra d ito re e spia,
zione. Le scritte sui m u ri debbono
essere m o ltip lic ale non solo n e lle fa b ­
briche m a in tu tti i q u a rtie ri della
città. E ’ cosa facile a farsi. 1 nostri
m anifestini devono essere affissi sia
n elle fab b rich e che n e lla città. In
questo m odo alcune d iec in e di m a­
nifestini fanno conoscere le n o stre p a ­
ro le d ’o rd in e a tutta la fab b rica e
alcu n e centinaia a tutta la città. G io r­
nali e m anifestini possono essere d i­
strib u iti n e lle buche da le tte re e a l­
l’occasione davanti alle fa b b ric h e e
sui m ercati. T u tto questo può essere
organizzato e attualo d a lle squqadre
di difesa o p eraia.
tfjb d d a U ,
che siete stati costretti a vestire la
divisa d e ll’esercito d el tradim ento e
della sconfitta, si avvicinano le gran­
di battaglie decisive per la libertizin n e d ella P atria! N on u b b id ite agli
o rd in i d i C api in d eg n i al servizio del
n em ico , non com piete nessuna azione
rivolta contro i P atrioti e gli A lle a ti,
sabotate e ren d ete in u tilizza b ile tu t­
to quanto serve alla guerra d i H itle r,
uscite al p iù presto dalle file d e ll’e se r­
cito fascisti!, raggiungete il posto di
c o m b a ttim en to d elle fo rm a zio n i par­
tigiane.
UNA
SPI A
... è P a g a n in i Siro, d etto C anna, ili
Garlasco, P avia. Già iscritto n el P.
C .l. è passato poi al servizio d el n e ­
m ico. N el 1940 ha d enunzialo gruppi
di operai della zona d i M onza e (li
M usocco. Ora è riapparso a Garlasco
d ove si maschera da antifascista.
è giustiziato a T o rin o nella sua a b i­
tazione.
Così il popolo italiano Ita d im o stra ­
to di essersi allin eato à fianco delle
forze che in tutto il m ondo h a n n o ce­
lebrato il 1" m aggio, giornata della
lotta decisiva contro il nazifascism o.
PER " L'UNITÀ'
D onne catto lich e
50
M orelli C., 2° versam ento
100
O perai bg.
• 309
Sim patizzanti eli.
50
G .V .T .
205
D onne sim patizzanti
20
G ruppo Vi
320
G ioia dispone V.
100
In m em oria di G hinaglin
150
S im patizzanti U . N .
110
V iale P icen o U. N .
446
M .E .R .
70
A lba N ova
150
G allu ra
150
A. P.
100
P e r una idea sola
370
B . B.
150
C andidus
300
A rte T ino
100
E rm in ia a m m iratric e d e ll’E ser­
cito Bosso
50
Rosa fiam m a Rossa
30
Uno che non Ita p otuto sciope­
ra re versa il p rem io dei c ru ­
m iri
300
Legnam i F .
520
« Cielo Rosso »
40
« Ca Ira »
220
A . A. « U nità »
85
R iccardo U nità
15
B ierre
100
P ire lli Bie « U nità »
550
G .G . p e r l ’(( U nità »
50
I p ro p a g ato ri d i V erità
60
In alto i cuori
100
D aria
20
Un im piegato ospedaliero
10
Olga F elicità
10
R icavo iniezione
20
Olga B runa
20
U na p a rtita a carte
19
F ab b rica b ian ch eria
20
B . P.
400
Un gruppo di am ici ricordando
il 25 luglio
50
X.Y. p e r U .
50
G iovanni
20
G iovanni
10
a mezzo F ra n .
30
U na gita a B inaseo
60
B agnasciuga
30
Tom m aso a m ezzo L uca
400
T o ta le 6.539