Newsletter nr°8

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Newsletter nr°8
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Newsletter di Organizzazione Prodotto Allevatori Suini – Soc. Cooperativa – Via Ghisiolo 57 Tripoli San Giorgio 46030 Mantova
Direttore: Valerio Pozzi - Coordinatore editoriale: Matteo Bernardelli
Email: [email protected] tel. 0376-340768 Anno I – Numero 8/2013 venerdì 22 marzo 2013
Speciale Riforma Pac 2014-2020
Strasburgo promuove la Pac e il negoziato prosegue
Avanti tutta sulla riforma della Pac. La plenaria del Parlamento Ue ha approvato quattro risoluzioni sulla riforma della
Politica agricola comune. I testi, che danno il mandato per negoziare con il Consiglio e la Commissione a partire dal
prossimo 11 aprile, affrontano i temi dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale (entrambi del portoghese Luis
Capoulas Santos, S&D), dell’organizzazione comune dei mercati (la cosiddetta ocm unica), proposta dal francese
Michel Dantin, Ppe, e sul finanziamento, gestione e monitoraggio della Pac (firmata da Giovanni La Via, Pdl/Ppe).
“Globalmente mi rallegro del voto del Parlamento Ue”, ha detto il commissario all’Agricoltura, Dacian Ciolos. “In
primo luogo perché siamo in grado di iniziare i negoziati, nel momento in cui, spero, i ministri dei 27 Paesi abbiano la
settimana prossima un mandato per negoziare. In secondo luogo, la mia impressione è che il Parlamento ha una
posizione più vicina alla Commissione Ue di quella del Consiglio”. Ciolos si augura di raggiungere “prima di Pasqua”
un accordo politico fra le tre istituzioni comunitarie.
Riforma Pac, soddisfazione del ministro Catania
Con ogni probabilità dovrà cedere il testimone, ma per ora il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, plaude al
risultato ottenuto. “Voglio esprimere grande soddisfazione per i risultati raggiunti in questi mesi dalla delegazione
italiana per i negoziati sulla riforma della Pac – ha dichiarato Catania - in particolar modo per i passi avanti fatti su temi
come la definizione dell’agricoltore attivo, la convergenza interna, lo sviluppo rurale e il greening. Si tratta di punti
fondamentali per il settore agroalimentare italiano, per il suo sviluppo e le sue prospettive”.
Ai lavori del Consiglio dei ministri agricoli europei, il ministro Catania ha affermato: “Nelle ultime settimane abbiamo
fatto progressi importanti, ma ci sono questioni che richiedono ancora una discussione, come ad esempio il tema degli
aiuti diretti. Ritengo che sul sistema di sostegno accoppiato dovremo avere una disposizione che si applichi a tutti i
prodotti agricoli e non solo ad una short list. L’Italia, inoltre, sostiene la posizione di coloro che richiedono un livello
più alto del 10% per erogare aiuti accoppiati”.
Lo sviluppo rurale. “Per lo sviluppo rurale – ha proseguito Catania – chiediamo che la proposta della Commissione
inerente le misure di gestione del rischio, che ora prevede un tetto del 65% del contributo pubblico relativo a queste
misure, sia modificata elevando all’80% tale percentuale, come ad esempio previsto per casi analoghi dal regolamento
che riguarda il vino”.
L’organizzazione comune di mercato. “Per quanto concerne l’organizzazione di mercato – ha concluso il ministro –
l’Italia sostiene con forza l’estensione di sistemi che prevedano l’indicazione obbligatoria dell’origine dei prodotti e mi
dispiace non aver visto progressi in tal senso su questo punto. Abbiamo parlato poi troppo poco di ortofrutta e credo
invece che il settore debba avere da noi segnali già da questo pacchetto di norme”.
Newsletter Giovanni La Via (Ppe): “Una Pac più vicina agli agricoltori”
Un buon passo in avanti, tanto che Giovanni La Via (Pdl-Ppe), relatore del dossier che regola il finanziamento, la
gestione e il monitoraggio della Pac, ha esordito sottolineando questo aspetto: “E’ una politica agricola meno
burocratica e più vicina agli agricoltori”.
Per l’europarlamentare siciliano “abbiamo reso gli agricoltori parte attiva di una Pac efficace e dai risultati chiaramente
misurabili. Il nostro intento è stato quello di mettere a punto e approvare strumenti semplici per favorire maggiore
rispetto delle regole a tutti i livelli”.
In termini concreti, il processo di semplificazione lanciato dal Parlamento si traduce “nella modifica della domanda per
accedere ai premi, che avrà validità pluriennale, ma con conferma annuale, fino all’introduzione di un sistema di allerta
rapido che avvisi l’agricoltore quando sta per incorrere in sanzioni non gravi”.
De Castro/1. “Il greening ci sarà, ma più flessibile”
“Rimettere al centro l’impresa e il lavoro, meno burocrazia e più flessibilità”. È questo, secondo Paolo De Castro,
presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Ue, lo slogan della proposta di riforma della Pac approvata nei
giorni scorsi a Strasburgo. “Con questo voto - ha affermato ancora l’eurodeputato del Pd - abbiamo il mandato per la
riforma della Pac. I quattro dossier hanno avuto un’ampia maggioranza ed esprimono la volontà del Parlamento di avere
una politica agricola più vicina al cittadino”. Altro aspetto sottolineato da De Castro è il fatto che il Parlamento ha detto
sì al greening, “modificandole però in maniera più flessibile”.
Importante anche “il tetto massimo di 300mila euro per i pagamenti e il no al doppio pagamento per le medesime
misure ambientali sulla stessa area”.
La presidenza irlandese dell’Ue ha previsto 30 incontri, dall’11 aprile al 30 giugno, per arrivare entro fine giugno a
trovare un accordo politico. In ogni caso, la nuova Pac dovrebbe entrare in vigore nel 2015.
De Castro/2. “Rischio volatilità dei mercati sarà sempre più frequente”
“Quello appena conclusosi é stato un appuntamento di grande importanza per l’analisi e l’individuazione di possibili
soluzioni al fenomeno della volatilità dei mercati agricoli”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione
Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, a seguito della seduta della Comagri che ha
visto all’ordine del giorno lo scambio di opinioni con il commissario competente per il Mercato interno e i servizi,
Michel Barnier, sulla regolamentazione dei prodotti finanziari legati alle materie prime e sulle pratiche commerciali
nella catena alimentare.
“L’instabilità dei mercati agricoli, legata alle speculazioni sui mercati finanziari – ha sottolineato De Castro –
rappresenta un fenomeno destinato a diventare sempre più sistematico e pressante per gli agricoltori. Ecco perché
l’incontro di oggi, durante il quale il commissario ci ha presentato le sue osservazioni in merito alla regolamentazione
dei prodotti finanziari sulle materie prime agricole e le conclusioni sui risultati del Forum di alto livello per un migliore
funzionamento della catena di approvvigionamento alimentare, ha rappresentato un momento di riflessione di grande
interesse”. Anche la Pac, secondo gli eurodeputati della Comagri, avrà un ruolo chiave per contrastare la volatilità.
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Scottà e Salvini (Lega): “Passi avanti positivi”
“Oggi abbiamo assicurato il proseguimento dell’importante processo di riforma della Pac, riuscendo a mantenere quanto
approvato in commissione e a portare avanti gli interessi dei nostri agricoltori, che siamo pronti a difendere nei futuri
negoziati con il Consiglio e la Commissione Ue”. Lo ha detto l’eurodeputato della Lega Nord, Giancarlo Scottà,
relatore ombra per il gruppo Eld di tre dossier, su quattro, della riforma della politica agricola comune (Ocm unica,
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, gestione e monitoraggio).
D’accordo anche il collega Matteo Salvini, secondo cui, “nonostante occorrano ancora dei miglioramenti, il testo
approvato, rispetto al documento originario della riforma, è già stato modificato positivamente, per quel che riguarda le
misure che vanno verso una maggiore semplificazione burocratica e una maggiore attenzione all’ambiente e alle
imprese che operano nel settore. Bene, inoltre, che siano passate molte nostre posizioni in merito all’Ocm unica”.
Copa-Cogeca: chiudere entro giugno
Adesso avanti tutta. Il Copa-Cogeca, dopo il voto dell’Assemblea di Strasburgo sulla riforma della Pac, dichiara la
propria soddisfazione per “la velocità della decisione sul mandato negoziale del Parlamento” e rivolge un appello al
Parlamento europeo, al Consiglio agricolo e alla Commissione perchè “si arrivi ad una decisione finale entro giugno”.
Questo, secondo le due organizzazioni di agricoltori e cooperative dell’agroalimentare, è un passaggio “essenziale per
porre fine all’incertezza di agricoltori e cooperative agricole e metterle in grado di prendere decisioni sulla produzione e
sui piani di investimento”.
Bilancio Ue e Pac, Coldiretti: premiare agricoltori veri
Premiare gli agricoltori veri e guardare alla sostenibilità ambientale. Senza trascurare il budget. Questo è il pensiero del
presidente della Coldiretti Sergio Marini a proposito della risoluzione approvata dal Parlamento europeo sulle
conclusioni del Consiglio europeo del 7 e 8 febbraio 2013 relative al quadro finanziario pluriennale. “Ci aspettiamo che
il negoziato che si apre ora possa contribuire a migliorare la proposta – ha affermato Marini - per evitare tagli finanziari
rilevanti anche per l’agricoltura proprio in un momento storico in cui l’Europa dovrebbe rafforzare una rinnovata
centralità per generare quel clima di fiducia necessario per una maggiore integrazione”.
Logico dunque ipotizzare, in uno scenario simile, “che le minori risorse vadano orientate premiando chi vive e lavora di
agricoltura e all’attività rivolta alla produzione di cibo e alla sostenibilità ambientale. Quanto alle modifiche approvate
dal Parlamento europeo in materia di riforma della Politica agricola comune, purtroppo si confermano gli elementi di
criticità rappresentati da una inadeguata definizione di agricoltore attivo che, in pratica, determina il permanere delle
rendite fondiarie, anche se sono state individuate talune soluzioni ad altre problematiche che hanno modificato in
positivo quanto proposto dalla Commissione europea”.
Pac, Agrinsieme: resta il nodo delle risorse
Bene così, ma insistere per reperire le risorse finanziarie. Agrinsieme, il coordinamento di Cia, Confagricoltura e
Alleanza delle cooperative agroalimentari esprime soddisfazione per l’approvazione da parte del Parlamento europeo
dei mandati negoziali sulla riforma della Pac verso il 2020. “Il passaggio odierno – afferma il coordinatore Giuseppe
Politi – consolida le modifiche introdotte con il positivo lavoro della Commissione agricoltura del Pe alle proposte della
commissione, apportando diversi miglioramenti e valorizzando il ruolo del Parlamento europeo nel processo di
codecisione”.
Questo significa che dall’11 aprile “entreremo nella fase decisiva del negoziato. Confidiamo che nei prossimi mesi si
possano migliorare ulteriormente gli aspetti delle proposte di regolamento ancora non in linea con le esigenze delle
imprese agricole; da questo punto di vista garantiamo la nostra piena disponibilità alle istituzioni per lavorare assieme”.
Resta da risolvere il problema delle risorse. “Il segnale negativo di Strasburgo sull’accordo politico del Consiglio
europeo in materia di prospettive finanziarie 2014-2020 è condivisibile – prosegue Politi - ma non dobbiamo rischiare
che nel riesame del dossier si pregiudichi ulteriormente la spesa agricola europea. Il Consiglio europeo aveva previsto il
7-8 febbraio una riduzione del budget incentrata praticamente solo sulla rubrica agricoltura: un contro senso che non è
certo il caso di far diventare un paradosso”.
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Copagri: “Giusta riforma, se però saranno reperiti i fondi”
Ogni cosa ha un prezzo. Persino la buona politica agricola, sembra affermare Copagri. “La proposta di riforma della Pac
è ancora migliorabile, ma accogliamo con favore l’approvazione da parte del Parlamento europeo delle modifiche
indicate dalla Comagri e concordiamo con il no all’accordo del Consiglio sul bilancio dell’Unione, che può sostenere
una giusta riforma”. Così dichiara il numero uno di Copagri, Franco Verrascina.
“Il voto dell’Europarlamento ci conforta – prosegue – dal momento che questa fase delicata può essere superata
guardando al futuro con scelte coraggiose. Non è questo il momento delle misure di bilancio più contenute della storia
europea, ma di decisioni coerenti con necessari obiettivi di crescita e di coesione”.
“Guardando all’agricoltura – scrive Copagri in un comunicato - la rinegoziazione del bilancio comunitario dà un senso
agli obiettivi di riforma in grado di promuovere una Pac equilibrata tra la necessaria sostenibilità ambientale e
l’altrettanto indispensabile dimensione produttiva ed economica del settore agricolo, in un’ottica di aumento della
domanda di cibo e di crescente competitività a livello internazionale”.
Pollice verso da Federbio e Slow Food
A qualcuno non piace com’è andata. Paolo Carnemolla, presidente di Federbio, attacca: “L’agricoltura bio, sinonimo di
sostenibilità per l’ambiente e per l’uomo, ma anche per il reddito degli agricoltori europei, non è stata efficacemente
valorizzata dal voto sulla riforma della Pac”. Federbio ha partecipato ad una campagna per la riforma della Pac
sostenuta da 14 associazioni italiane, per chiedere “una profonda riforma dell’agricoltura”. Invece, secondo federbio, “il
voto di Strasburgo si è rivelato deludente perchè si è persa una ulteriore occasione per attuare una vera riforma, utile a
superare la crisi ambientale ed economica che affrontiamo tutti i giorni”. Allineato il presidente di Slow Food, Carlin
Petrini. “Non possiamo certo dirci soddisfatti del voto del Parlamento europeo sulla riforma della Politica agricola
comune; nonostante alcune proposte della Comagri, come il sistema dei doppi pagamenti, siano state fortunatamente
rifiutate, gli eurodeputati hanno perso un’occasione unica per segnare la storia europea, ignorando così le richieste della
società civile per una Pac davvero più verde, sostenibile e giusta”.
Pac, acceleratore a fondo. La presidenza irlandese cerca un compromesso per avviare il trilogo
Si entra nel vivo. Sono infatti in discussione al Consiglio Ue dell’Agricoltura i quattro punti della Pac (Politica agricola
comune, aiuti diretti, sviluppo rurale e regolamento generale sul funzionamento e il monitoraggio della riforma stessa).
Su questi quattro regolamenti – informa una nota di Agricolae - il Consiglio vuole trovare un compromesso in maniera
da poter dare mandato alla presidenza irlandese e iniziare i triloghi già dall’11 aprile prossimo con Commissione,
Parlamento e Consiglio. Per questo, la presidenza irlandese, ha ascoltato anche il Consiglio speciale dell’agricoltura, il
Csa. Secondo la sintesi irlandese, le modifiche per cercare la quadra riguardano gli aiuti accoppiati, che possono
continuare a fare riferimento a quelli concessi in precedenza e previsti fino al 2013 e l’ipotesi di un aumento articolato
dal 10 fino al 12 per cento del budget. Per quanto riguarda il discorso del greening, la presidenza di Simon Coveney ha
proposto che le aree di interesse ecologico siano ridotte dal 7 al 5 per cento. Per quanto riguarda lo zucchero, invece,
vengono ampliate le quote – in scadenza il 2015 – fino al 2016-17. Sullo Sviluppo rurale è stata messa sul tavolo una
maggiore flessibilità per le aree svantaggiate. Sull’Ocm vino il Consiglio propone un nuovo modo di gestire gli impianti
attraverso delle specifiche autorizzazioni andando incontro alla proposta del Gruppo di alto livello. Per concludere,
sull’ortofrutta, è previsto un ampliamento del finanziamento per il settore. La presidenza irlandese spera in un
“compromesso” che possa trovare la condivisione di tutti gli Stati membri, pur consapevole che ci potrebbero essere
delle divergenze su alcuni temi. È questo il risultato della prima giornata del Consiglio agricolo, ora al vaglio degli Stati
membri, convocato per discutere dei cambiamenti apportati alla proposta formulata dal Parlamento Ue. Nella giornata
inaugurale del Consiglio agricolo, avvenuta nei giorni scorsi, ogni ministro dell’Agricoltura ha avuto 15 minuti a
disposizione per illustrare i propri temi. Il ministro Mario Catania ha evidenziato, in particolare, il discorso legato
all’origine obbligatoria delle produzioni agricole su cui però non sembrerebbe esserci molta convergenza con gli altri
Paesi europei; il tema dell’agricoltore “attivo” specificando che devono essere gli Stati a scegliere a chi destinare gli
aiuti; infine, ha condiviso la proposta sugli aiuti accoppiati che prevede l’aumento dal 10 al 15 per cento del budget e ha
chiesto maggiore attenzione per l’ortofrutta con modifiche all’Ocm. Una “vittoria” riportata, per ora, da Catania è
l’ottenimento che possano sussistere – per lo Sviluppo rurale – programmi nazionali e regionali, permettendo, dunque,
la convivenza dei due piani di sostegno.
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Dario Stefàno: Pac migliorata, contributo decisivo di De Castro
Bene la conferma sostanziale dell’impianto della Pac. Così la pensa Dario Stefàno, assessore all’Agricoltura della
Regione Puglia e presidente della Conferenza Stato-Regioni. “La Commissione presieduta da De Castro – dice Stefàno ha ottenuto un accordo sulla riforma in modo da migliorarne l’impianto complessivo, renderla più flessibile e meno
burocratica rispetto a quanto previsto dalla proposta della Commissione. Questo ci lascia ben sperare, specie per
l’ammorbidimento dei requisiti legati al pagamento greening, con l’esclusione delle colture permanenti dagli obblighi di
diversificazione e focus ecologico, una modifica che salvaguarda le peculiarità dell’agricoltura mediterranea e pugliese,
fortemente specializzata sulla coltivazione della vite e dell’olivo”.
Positiva anche l’attenzione ai giovani imprenditori, “mentre gli Stati membri dovrebbero essere liberi di utilizzare più
fondi per sostenere i piccoli agricoltori. Condividiamo la necessità sottolineata dagli eurodeputati di una Pac meno
burocratica e più equa per gli agricoltori, vista anche la crisi”.
Avanti, nonostante il “no” di Slovenia e Slovacchia. Coveney: “Bene”. Ciolos: “Ancora da lavorare”
Fra luci e ombre, a Bruxelles si procede. Il Consiglio agricolo, sotto la presidenza irlandese di Simon Coveney è riuscito
ad arrivare al compromesso – seppure con il “no” di Slovenia e Slovacchia – per avviare ora il Trilogo con la
Commissione e il Parlamento. Coveney si è detto molto soddisfatto del risultato, mentre Dacian Ciolos, seppur contento
di quanto fatto, ha precisato che c’è ancora da lavorare. Un esempio: la convergenza esterna va bene, ma per quanto
riguarda quella interna, vale a dire la distribuzione degli aiuti agli agricoltori all’interno degli stati membri, c’è qualche
cosa che va rivisto. È durato molto più del previsto il vertice del Consiglio agricolo, tanto che la conferenza stampa
finale è stata procrastinata e il portavoce di Ciolos ha dato comunicazioni alle 2 di notte.
Nella sintesi irlandese presentata il 19 marzo su cui si sono basati i lavori del Consiglio, le modifiche per cercare la
quadra riguardano gli aiuti accoppiati, che possono continuare a fare riferimento a quelli concessi in precedenza e
previsti fino al 2013 e l’ipotesi di un aumento articolato dal 10 fino al 12 per cento del budget. Per quanto riguarda il
discorso del greening, la presidenza di Simon Coveney ha proposto che le aree di interesse ecologico siano ridotte dal 7
al 5 per cento. Per quanto riguarda lo zucchero, invece, vengono prorogate le quote – in scadenza il 2015 – fino al 201617. Sullo Sviluppo rurale è stata messa sul tavolo una maggiore flessibilità per le aree svantaggiate. Sull’Ocm vino il
Consiglio aveva proposto un nuovo modo di gestire gli impianti attraverso delle specifiche autorizzazioni andando
incontro alla proposta del Gruppo di alto livello. Per concludere, sull’ortofrutta, è previsto un ampliamento del
finanziamento per il settore. il ministro dell'ambiente, agricoltura e affari rurali britannico owen paterson ha espresso
soddisfazione per la possibilita' data agli agricoltori, nell'ambito dell'accordo sulla riforma della pac raggiunto al
consiglio agricolo, di utilizzare schemi di certificazione ambientale nazionali per il "greening". paterson si e' detto
soddisfatto per essere riuscito, insieme ad altri suoi colleghi, a limitare la proroga delle quote zucchero al 2017, invece
che al 2020. il ministro britannico ha invece espresso rammarico per il fatto che il consiglio non abbia cancellato i
"doppi pagamenti" (per le misure ambientali del primo e secondo pilastro) e abbia confermato la possibilita' di
pagamenti accoppiati, che ritiene "una cosa del passato".
Pac, il ministro francese, Stephane Le Foll: “Importanti risultati, sosterremo gli aiuti accoppiati”
Parigi è ottimista per il risultato della Pac, in vista dei Triloghi. “La Francia è riuscita ad ottenere importanti risultati”,
ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, Stephane Le Foll. Per il responsabile del ministero agricolo transalpino sono
positive le novità in materia di aiuti accoppiati, tanto che la Francia si batterà per ottenere una percentuale ancora
maggiore e un aiuto accoppiato per le proteine vegetali. Soddisfazione è stata espressa dal ministro, anche per
l’introduzione del premio ai primi ettari, per le previsioni in materia di convergenza interna, per le norme sul greening
“che preservano l’ambizione iniziale della commissione”, ma anche su quote zucchero e diritti di impianto della vite.
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Regione Lombardia, il neo assessore Giovanni Fava: “Sì all’assessorato sull’Agroalimentare”
“Ancora una volta la regione Lombardia anticiperà i tempi nelle scelte della politica nazionale. Ho
chiesto ed ho ottenuto la delega per l’agroalimentare”. Così il neo assessore all’Agricoltura della
Lombardia Giovanni Fava ha dichiarato al sito Agricolae.eu. “Basta con l’agricoltura vista come un
settore marginale fine a se stesso”, spiega. “Occorre omogeneizzare le scelte politiche nella
direzione della filiera nel suo complesso”. E la proposta di Agrinsieme di un ministero
dell’Agroalimentare “è un’idea geniale”. Molte le cose a cui Fava si trova a dover far fronte: “più
delle cose che voglio fare sono quelle che sono costretto a fare”, ironizza spiegando che “ci sono
alcune emergenze di assoluta attualità, come il tema dei nitrati che colpisce buona parte della
zootecnia lombarda, che è la prima agricoltura del paese e d’Europa”. Su questa questione
“bisognerà prendere presto una decisione dato che quasi il 20 per cento delle aziende rischia di
trovarsi a produrre fuorilegge”.
Altro tema importante su cui si concentrerà Fava è quello della “grande crisi che stanno vivendo gli
impianti di trasformazione e di macellazione”. “Occorre ragionare in termini di filiera, gli unici che
non soffrono mai sono i ‘signori’ della Grande distribuzione organizzata”, prosegue. “Che non solo
pagano quando vogliono, ma che condizionano spesso anche il livello qualitativo dei prodotti”.
Poi la contraffazione, un tema caro a Giovanni Fava che ha presieduto la Commissione
parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale
dell’ultima legislatura: “La contraffazione in senso stretto influisce poco, in termini di usurpazione
del marchio. Se invece si considera l’abuso del made in Italy sappiamo che oggi l’export
agroalimentare vale 23 miliardi di euro a fronte di un commercio di Italian Sounding stimato in 55
miliardi”. Questo vuol dire che “c’è un mercato che potrebbe davvero essere un potenziale di
crescita. La vera battaglia si dovrà concentrare sulla tracciabilità e sull’etichettatura. Tutto ciò che si
traduce nel riconoscimento del prodotto”.
Infine le quote latte: “Per fortuna le quote latte spariranno da qui a breve”, spiega. “Rimarrà da
gestire tutto il contenzioso del pregresso”. “Io sono un legalitario”, precisa. “Le leggi devono essere
rispettate. Ci sono state in passato delle gestioni poco chiare sia da parte delle istituzioni che da
parte degli allevatori. Ora è tempo di fare chiarezza una volta per tutte. Spero che durante i cinque
anni del mio assessorato non chiuda neppure un’azienda, per chi avrà delle pendenze si studierà un
modo per regolarizzare. Ma tutti si dovranno regolarizzare”.