contributo 2^parte
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contributo 2^parte
1 2^PARTE La via consolare riportata nel catastale storico con la denominazione di Strada Nazionale per Spezzano Albanese, non si esclude che potesse seguire il tracciato della linea ferroviaria, ora dismessa, che correva lungo l’attuale Viale Parco. L’intera area oltre la confluenza dei fiumi (in particolare in sx Crati, dove vi è riscontro di ritrovamenti archeologici) denota fin dall’antichità uno sviluppo che non si può escludere fosse orientato alla formazione di una nuova struttura urbana. Il piano di sviluppo della città di fondazione romana o di nuova formazione (rispetto a quella al di qua dei fiumi) riflette una maglia a riquadri modulari ed estensione regolare ulteriormente suddivisa in lotti proporzionali. I riferimenti 2 fondamentali per l’impianto della città romana, in generale, sono costituiti da due assi ortogonali. Il Decumano massimo e il Cardo massimo, che si incrociano o si dipartono da un punto non necessariamente interno, in funzione delle condizioni territoriali. A Cosenza, nella zona appena oltre l’incrocio dei fiumi (in sx idraulica ovvero ad ovest) è stato ipotizzato un reticolo romano, un quadrato di lato 710 m con lotti interni quadrati di lato 71 m orientato secondo l’attuale via “XXIV Maggio” e l’attuale Corso Umberto, i cui prolungamenti si incontrano nella zona antistante l’ex stazione FS formando perfettamente un angolo retto. Più a valle si riconoscono invece delle labili tracce di suddivisioni agrarie operate dagli agrimensori romani che con più probabilità sono da 3 considerarsi più antiche della divisione classica (la centuriazione, per decumani e cardini) appartenenti cioè a quella per strigas. In pratica non è escluso che i Romani preferirono assecondare le caratteristiche ambientali e la morfologia dei luoghi. E così rispetto alla direzione cardinale sud-nord, tali strisce presentano un angolo diverso da quello retto (che avrebbe determinato una direttrice di decumano) in funzione di un più facile deflusso delle acque verso i fiumi. E questo è molto evidente nella zona di S. Rosa e S. Chiara nel Comune di Rende, dove ipoteticamente sono stati individuati due rettangoli di lato 710 m con le strisce di terreno che hanno direzione sud-ovest – nord-est.