3A. VARIAZIONI MORFOLOGICHE DI ALVEI FLUVIALI
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3A. VARIAZIONI MORFOLOGICHE DI ALVEI FLUVIALI
3A. VARIAZIONI MORFOLOGICHE DI ALVEI FLUVIALI SCALA SPAZIALE: SISTEMA FLUVIALE (da Schumm, 1977) 1 SCALA TEMPORALE Il ciclo di erosione di Davis (1899) SCALA TEMPORALE Pendenza Cyclic time Tempo Progressiva riduzione della pendenza durante un ciclo di erosione 2 SCALA TEMPORALE TEORIA DEL REGIME (Lacey, 1939; Inglis, 1949; Blench, 1957). Fiume “a regime”: fiume che mantiene invariate le sue dimensioni. CONCEPT OF THE GRADED RIVER (dynamic equilibrium) (Mackin, 1948). “A graded stream is one in which, over a period of years, slope is delicately adjusted to provide, with available discharge and with prevailing channel characteristics, just the velocity required for the transportation of the load supplied from the drainage basin”. SCALA TEMPORALE Pendenza Cyclic time Graded time Tempo Da “Time, space and casuality in Geomorphology” (Schumm & Lichty, 1965) 3 SCALA TEMPORALE Pendenza Graded time Steady time Tempo Da “Time, space and casuality in Geomorphology” (Schumm & Lichty, 1965) SCALA TEMPORALE Non esistono termini e limiti temporali definitivi. Per i nostri scopi possiamo adoperare i seguenti termini: ¾ SCALA GEOLOGICA: orizzonte temporale dell’ordine dei milioni d’anni ¾ SCALA STORICA: orizzonte temporale dell’ordine del migliaio d’anni ¾ MEDIA SCALA TEMPORALE (GRADED TIME) o SCALA “GESTIONALE”: orizzonte temporale dell’ordine dei 100 anni 9 Per definire le attuali tendenze evolutive (fiume instabile o in equilibrio dinamico), è opportuno ulteriormente restringerci ad un intervallo di 10-20 anni, cioè un passo temporale della media scala temporale 4 FIUME IN EQUILIBRIO DINAMICO: fiume che, nella scala temporale dei 10-20 di anni, pur modificandosi e variando il tracciato, mantiene mediamente invariata la sua forma (pendenza, larghezza, profondità, sinuosità, ecc.) (forma in equilibrio dinamico) w w FIUME INSTABILE: fiume che, nella scala temporale dei 10-20 anni, varia sensibilmente la sua forma (pendenza, larghezza, profondità, sinuosità, ecc.) distanze quote quote variazione di sezione (w, d) variazione di pendenza (S) distanze 5 CAUSE DI INSTABILITA’ FATTORI NATURALI ¾Variazioni climatiche ¾Variazioni idrologiche ¾Variazioni del livello del mare ¾Movimenti tettonici ¾Fenomeni vulcanici ¾ Variazioni copertura vegetale (a scala di bacino) ¾ Variazioni intensità processi di versante FATTORI ANTROPICI INTERVENTI IN ALVEO ¾Tagli di meandro ¾Restringimenti ¾Dighe ¾Estrazione di inerti INTERVENTI A SCALA DI BACINO ¾Disboscamenti ¾Rimboschimenti ¾Sistemazioni idraulicoforestali ¾Urbanizzazione CAUSE DI INSTABILITA’ DIFFERENZE FATTORI NATURALI E ANTROPICI: principalmente di scala temporale ¾FATTORI NATURALI: agiscono generalmente in maniera lenta, causando variazioni impercettibili alla scala della vita umana 6 CAUSE DI INSTABILITA’ ECCEZIONI: eventi catastrofici (es. eruzione vulcanica) possono causare improvvisi riaggiustamenti del sistema fluviale Toutle River system, Washington (USA): sistema catastroficamente alterato a seguito della eruzione del Mount St.Helens (18 Maggio 1980) (da Simon, 1992) CAUSE DI INSTABILITA’ VARIAZIONI CLIMATICHE: ricerche recenti (Knox, 1983; Macklin and Lewin, 1989; Rumsby and Macklin, 1994) hanno messo in evidenza che variazioni nella frequenza ed intensità di eventi di piena legate a oscillazioni climatiche relativamente improvvise di breve termine (10-30 anni) possono avere un importante controllo su instabilità nel sistema fluviale In genere tali fenomeni di instabilità sono identificabili in sistemi fluviali naturali, nei quali non c’è sovrapposizione con fattori di tipo antropico 7 CAUSE DI INSTABILITA’ DIFFERENZE FATTORI NATURALI E ANTROPICI: principalmente di scala temporale ¾FATTORI NATURALI: agiscono generalmente in maniera lenta, causando variazioni impercettibili alla scala delle decine di anni ¾FATTORI ANTROPICI: agiscono generalmente in maniera rapida, causando modifiche dirette o inducendo variazioni ben percettibili alla scala delle decine di anni QS PORTATA LIQUIDA x PENDENZA ~ ~ Qs D50 ~ ~ PORTATA SOLIDA x DIAMETRO SEDIMENTI (da Lane, 1955) 8 DISBOSCAMENTI AUMENTO PRODUZIONE SEDIMENTI (Qs+) QS Qs + D50 AGGRADATION VARIAZIONI DI LARGHEZZA ALLARGAMENTO (widening) w w 9 RESTRINGIMENTO (narrowing) w w SCHUMM (1977) Q w, d, λ S Qs w, λ, S d, P Q = portata liquida w = larghezza Qs = portata solida d = profondità λ = lunghezza d’onda meandri P = sinuosità 10 SCHUMM (1977) Q+ w +, d +, λ +, S - Q- w -, d -, λ -, S + Qs + w +, d -, λ +, S +, P - Qs - w -, d +, λ -, S -, P + allargamento restringimento Q = portata liquida w = larghezza Qs = portata solida d = profondità λ = lunghezza d’onda meandri P = sinuosità VARIAZIONI DI TRACCIATO IN FIUMI MEANDRIFORMI ¾ Numerose classificazioni e modelli di variazioni o di sviluppo di meandri proposte in letteratura ¾ Non si riferiscono necessariamente a fiumi instabili: molto spesso si tratta di comuni variazioni in fiumi in equilibrio dinamico 11 Modello di Keller (1972) di formazione di un meandro Classificazione delle variazioni di meandri (Hooke, 1977) 12 Types of change Proportion on River Dane Migration 14 % Confined migration 11 % Growth 15 % Lobing 5% Double heading New bends 5% Retraction Cut off 5% Complex changes, island formation, abandonment and small irregular movements 18 % Stable bends, no changes 24 % Tipi principali di variazioni (Hooke & Harvey, 1983) Modello di variazioni di meandri (Hooke, 1990) ricavato dalla sequenza di variazioni più comunemente osservata di sviluppo di meandri lungo il River Dane 13 PRINCIPALI TIPI DI VARIAZIONI DI MEANDRI 1) MIGRAZIONE (migration) 9 Tipo più comune di movimento di fiumi meandriformi 9 E’ stato mostrato, in molti fiumi ed esperimenti di laboratorio, che in condizioni non confinate un meandro tende generalmente a migrare verso valle 2) MIGRAZIONE CONFINATA (confined migration) 9 Molto spesso il fiume non è libero di migrare, ma è parzialmente confinato PRINCIPALI TIPI DI VARIAZIONI DI MEANDRI 3) CRESCITA E SVILUPPO COMPOSITO (growth and compound development ) 9 Crescita: indica un progressivo aumento dell’ampiezza del meandro 9 E’ stato mostrato che la crescita in genere è seguita da uno sviluppo di asimmetria e di forme composite 4) TAGLIO (cutoff) 9 Accorciamento del percorso 9 Vari tipi: taglio di collo (improvviso) e taglio di chute (graduale) 14 VARIAZIONI DI TRACCIATO IN FIUMI A CANALI INTRECCIATI ¾ Maggiori problemi nel documentare variazioni in fiumi a canali intrecciati rispetto a fiumi meandriformi, specialmente alla scala degli anni e decine di anni ¾ Questo a causa della natura più dinamica di tali fiumi, con variazioni forti che hanno luogo anche durante singoli eventi di piena, e a causa del fatto che la morfologia ed i relativi parametri sono molto più difficoltosi da definire e misurare (es. indice di intrecciamento percepito dipende dal livello del fiume) IL CONCETTO DI EQUILIBRIO ¾ Il concetto di equilibrio ha una lunga storia nella letteratura della geomorfologia e idraulica fluviale 9Ingegneri idraulici: più interessati alla progettazione di alvei stabili 9Geomorfologi fluviali: più interessati al comportamento di fiumi naturali e a quando e perché si avvicinano ad una condizione di equilibrio ¾ Vale la pena ripartire dalle definizioni di equilibrio (Chorley & Kennedy, 1971) e come esse sono state poi applicate a sistemi fluviali naturali 15 5 1 2 3 4 A: Rappresentazione schematica dei vari tipi di equilibrio. B: Stabilità ed instabilità in un sistema soggetto ad una perturbazione (da Chorley & Kennedy, 1971) TIPI DI EQUILIBRIO 1) EQUILIBRIO STATICO: bilancio tra forze opposte che porta ad una condizione stabile. Raramente applicabile a fiumi naturali (concetto usato per la progettazione di strutture) 2) EQUILIBRIO STAZIONARIO: condizione di un sistema aperto in cui le macro-proprietà sono invariabili in una data scala temporale, cioè non ci sono trend, cicli o altri pattern di variazioni temporali. E’ l’equilibrio della Teoria del Regime, con scala temporale 101 – 102 anni 16 TIPI DI EQUILIBRIO 3) EQUILIBRIO DINAMICO: a rigore è un equilibrio con aggiustamenti dinamici intorno ad un trend di variazione ¾ Sebbene in questo grafico è indicato come steady state, l’ EQUILIBRIO DINAMICO o QUASI-EQUILIBRIO di fiumi naturali è proprio di questo tipo (2), che può essere visto come uno zoom ad una scala temporale dell’ordine dei 101 – 102 anni di quello che ad una scala temporale più ampia ci appare come tipo 3. TIPI DI EQUILIBRIO 4) EQUILIBRIO DINAMICO METASTABILE: altro tipo di equilibrio in cui si verificano bruschi episodi di aggiustamento morfologico dovuti generalmente al superamento di qualche soglia geomorfologica 5) STABILITA’ ED INSTABILITA’ 9 Un FIUME NATURALE non è mai completamente stabile, ma cambia continuamente la sua posizione essendo soggetto ad un range di portate liquide e solide 9 Tuttavia, il fiume si può considerare relativamente stabile nel senso che, se disturbato, tende a ritornare approssimativamente al suo precedente stato e la perturbazione è smorzata 17 … RIEPILOGANDO ¾ FIUME IN EQUILIBRIO DINAMICO: è in grado di assorbire piccole variazioni (delle variabili guida e/o delle condizioni al contorno) attraverso processi di autoregolazione, cioè variando leggermente e riadattandosi in maniera quasi impercettibile alle nuove condizioni imposte dal sistema ¾ FIUME INSTABILE: se invece tali variazioni superano determinati limiti (soglie), la morfologia del fiume può evolvere in una condizione instabile, cioè l’alveo tende a variare drasticamente e repentinamente REAZIONE AL DISTURBO ¾ REACTION TIME: tempo impiegato dal sistema per reagire ad una variazione (disturbo) ¾ RELAXATION TIME tempo impiegato dal sistema per raggiungere una nuova condizione di equilibrio 18 SOGLIA GEOMORFOLOGICA ¾ Schumm (1979) introdusse il concetto di GEOMORPHIC THRESHOLD (soglia geomorfologica): ‘a threshold of landform stability that is exceeded either by intrinsic change of the landscape itself, or by a progressive change of an external variable’ DEFINIZIONE ESEMPIO Soglia estrinseca (extrinsic threshold) soglia superata a causa dell’applicazione di una forza o di un processo esterno al sistema Variazioni climatiche; variazioni di uso del suolo; variazione livello di base Soglia intrinseca (extrinsic threshold) soglia superata senza variazioni in variabili esterne Taglio di meandro; variazione di pendenza; superamento altezza critica sponda 19 FATTORI CLIMATICI ¾ EPISODICI (impulsivi): eventi di piena di bassa frequenza e alta magnitudine 9 La sequenza temporale degli eventi di piena ha estrema importanza nelle modificazioni della morfologia dell’alveo 9 In fiumi di clima arido (SW USA), gli eventi catastrofici sembrano essere determinanti ed il concetto di Wolman & Miller sembra essere meno applicabile Variazioni di larghezza in relazione alle maggiori piene (Gila R., Arizona) FATTORI CLIMATICI ¾ EPISODICI (impulsivi): eventi di piena di bassa frequenza e alta magnitudine ¾ PROLUNGATI (progressivi): fluttuazioni climatiche di medio-lungo termine, che possono a loro volta influenzare regime idrologico, vegetazione, livello di base, ecc. 20 TETTONICA ¾ EPISODICI (impulsivi): terremoti indotti da faglie e brusche variazioni topografiche ¾ PROLUNGATI (progressivi): subsidenza o progressivo innalzamento della superficie, con effetti sul livello di base VARIAZIONI DI MORFOLOGIA D’ALVEO O DI PATTERN ¾ In numerosi casi si sono osservate variazioni (graduali o improvvise) di morfologia di un fiume ¾ Schumm (1977) introdusse il concetto di ‘river metamorphosis’ ¾ Variazioni improvvise di morfologia d’alveo possono proprio essere dovute al superamento di una soglia geomorfologica 21 VARIAZIONI DI MORFOLOGIA D’ALVEO O DI PATTERN E’ tuttavia accettato che la differenza tra meandriforme a canali intrecciati (o viceversa) avviene attraverso un continuum di forme intermedie Sinuosity VARIAZIONI DI MORFOLOGIA D’ALVEO O DI PATTERN Channel gradient Soglia geomorfologica tra fiumi a canale singolo e a canali intrecciati in termini di pendenza – sinuosità definita sulla base di esperimenti di laboratorio (Schumm & Khan, 1972) 22