Anton Carlo Ponti - United Artists for Africa
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Anton Carlo Ponti - United Artists for Africa
Anton Carlo Ponti ___________________________________________________________________ Colombella, Castità dell’acqua d’Umbria il mio mare sono i miei fiumi amici sinceri così limpidi e chiari nel verde paradiso degli amori infantili le corse i baci i fiori raccolti sotto campane a stormo sotto i bengala alitanti su Foligno e le canzoni e i violini e le siringhe nei canneti frondosi aspersi di rugiada acque pure dove annegava il mio giovane cuore il mio mare sono i miei fiumi contati nei displuvi della valle spoletana dove i fiumi si rincorrono in labirinti liquidi nei lavacri sacri adolescenti tra fame e guerra e dedalo di nuotate e tu padre Clitumno lungo le tue prode pasce il bue bianco dalle lunate corna caro a Properzio umbro poeta laggiù ove Mevania nebbiosa ti guarda dalle sue mura rosse al tramonto e qui trovi il tuo talento anima mia e tu Timia dalle mille braccia vegetali da strappare coi famelici giovani denti e pomidoro furtivi acerbi cetrioli e frutti in pomari pallidi e tu Teverone che scivoli fra alti argini erbosi e vi scorri ocra d’argilla dalle colline fertili d’ulivi e vigne dentro le settembrine piogge e tu Lattone d’acqua a candidar la canapa e tu occhio d’Aiso un bottone di lago fra pioppi e ortica acqua che zampilli e scrosci e rampolli e sgorghi umida di rugiada che inturgidi le caste fogli nei placidi campi oh! tu onda che sei acqua e nuvola e volo e fonte e sorgente acqua che sei vapore della notte e nebbia del mattino e neve e ghiaccio e polle di chiare fresche e dolci acque dove pose le membra l’astuto Talete PRINCIPIO DI TUTTE LE COSE il mio mare sono i miei fiumi maturi e antichi dèi del mito e del sogno miracoli liquidi capsule di gocce ampolle di sieri urne di lacrime anfore di sete bare di umori sì sì sì sì sfamare gli affamati vestire gli ignudi lenire gl’ infermi alloggiare i pellegrini visitare i carcerati seppellire i morti dissetare gli assetati Pindaro ha ragione da vendere LA COSA MIGLIORE È L’ACQUA laudato si’ mi’ Signore per sor’acqua la quale è molto utile et umele et pretiosa et casta e l’acqua del Clitumno si navigava e si levigava in quei sacri giorni come un sasso in un sacello di liquefatto candido umore QUESTI sono i miei fiumi che sono il mio mare e io vecchio narciso in lui mi specchio come in un pozzo senza fondo senza fondoo senza fondooo senzaaaaa fondoooooooooo!