TESTIMONIANZA DI VALENTINA REALE, STAGISTA A

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TESTIMONIANZA DI VALENTINA REALE, STAGISTA A
TESTIMONIANZA DI VALENTINA REALE, STAGISTA A DAR ES SALAAM
Marina è una maestra: maestra di instancabilità, dedizione, pazienza, ambizione, non importa
che sia vita professionale o privata. Lo scambio con lei, di cui ho goduto durante questi mesi,
ancora adesso lo sento indispensabile e lo ricerco. Marina è forte, competente, professionale ed
empatica. Questo le permette di calarsi in ogni progetto, ogni beneficiario, ogni stagista, con
grande coinvolgimento e risoluzione. Collaborare con Marina significa stimolo e confronto. Da lì
in poi si cresce.
Dario e' infaticabile e perfezionista ma anche molto rilassato. Lavorare con lui significa quindi
fare esercizio di pazienza e impegno.
Con loro, questi 6 mesi di stage, sono stati giorni di confronto, sempre costruttivo.
TESTIMONIANZA DI DORIZIO FERRARI, AMICO FRATERNO E COLLABORATORE DI PROGETTI IN
TANZANIA
“La fraternità, le relazioni, la famiglia, le cose fatte bene”.
Si sono conosciuti in Kosovo, due dei tanti operatori umanitari che cercavano di ricucire un
paese diviso da mille linee di sangue….hanno proseguito con CEFA in Albania, costituendo e
sostenendo piccole cooperative, imparando la lingua.
Ora, sempre con CEFA e con un figlio che a 5 anni parla italiano inglese e swahili, guidano le
attività dell’organizzazione in Tanzania, da una casa di Dar es Salaam che è anche un ostello e
un progetto di impiego e sviluppo gestito da tanzaniani, la sede di una cooperativa di mamme
di disabili che producono collane meravigliose con stoffe di recupero, il posto dove si incrociano
le strade di cooperanti ed espatriati, volontari e attivisti tanzaniani, ragazzini del quartiere e
disabili al lavoro; la casa dove con pazienza e conoscenza dei luoghi, della realtà, delle
persone, si ridimensionano fuochi fatui e si mettono in relazione realtà diverse per dare gambe
alla speranza….
Ho condiviso con Dario e Marina la progettazione di una polleria-modello a Njombe (sud della
Tanzania), che non è andata ancora, ma ce la faremo… e Less is More, un progetto nato per
dare formazione lavoro e dignità ai disabili della Tanzania, per dimostrare che si può fare. Ho
visto insieme la capacità di progettare e l’ascolto paziente dei sogni di chi voleva una mano a
costruirsi un futuro professionale, la paziente cucitura di relazioni con attivisti locali per i
diritti dei disabili e con rappresentanti di governo e ONG. Sempre in ascolto, sempre attenti
alle esigenze e alle dinamiche delle persone tanzaniane, più attenti a costruire ponti e legami
durevoli che a chiudere il progetto in fretta…accoppiando sempre la qualità delle relazioni al
rigore delle cose fatte bene.
Quando Less is More ha rischiato di spegnersi è nato il rilancio, col progetto bello e folle, di una
traversata in handbike della Tanzania di Norberto De Angelis, anche qui tessuta con la
precisione del progettista (itinerari, centri per disabili da inaugurare, ministeri da coinvolgere)
e l’umanità di chi ha incontrato e ascoltato i ragazzi ciechi di Njombe, le mamme dei disabili di
Nyololo e Makambako, sostenuto Norberto de Angelis e il gruppo che lo ha accompagnato nei
momenti di difficoltà e tensione. Grazie a Marina, quello che rischiava di essere il passaggio
fugace di estranei tecnologicamente avanzati e in favore di telecamera, è diventato uno
scambio continuo di esperienze, una testimonianza solida di riscatto, il seme di nuove iniziative
di promozione sociale per i disabili.
Mentre scrivo queste righe mi arriva una mail di Dario, cerca aiuto per migliorare la
commercializzazione del raccolto di gruppi di piccoli agricoltori sui mercati di Dar: l’avventura
continua.