Storia 12 - Demis Roussos

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Storia 12 - Demis Roussos
L’affascinante storia di Demis Roussos e degli Aphrodite’s child
a cura di Franco N. Lo Schiavo
N. 12 - Anno 2003
Allegato al “Demis Roussos & Aphrodite’s child - Bulletin” anno IX n. 3
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La BR Music ha “strafatto” quest’anno: ha pubblicato un costoso libro con la
discografia di Demis e degli Aphrodite’s Child. Vi sono allegati due doppi CD, uno per
il gruppo e uno per il solo Demis, più un meravigliosissimo DVD con video, a dir poco,
commoventi. È vero che qualche 45 giri è sfuggito alla bella raccolta del libro ma è
altrettanto vero che si tratta di un’opera meritoria: bravo Bert van Breda!
La pubblicità del “Demis Roussos – The Singles”
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Torniamo a noi, anzi a lui. Ho una notizia che non so se vi giungerà nuova. È
noto che un maestoso Demis “formato 1972” interpretò la bellissima “Le peintre des
etoiles” per il film francese “Le jeune fabre”. Ma la “vocina” di Demis si è intrufolata
anche in qualche altra opera cinematografica. Un esempio? “L’ultimo treno della
notte” (Night Train Murders), film di Aldo Lado del 1975, con Dalila Di Lazzaro,
Macha Merril, Flavio Bucci, Irene Miracle, Gianfranco De Grassi, Enrico Maria
Salerno.
A sinistra una delle varie copertine del singolo “Le
peintre des etoiles”; al centro la copertina giapponese
del 45 giri “A Flower's All You Need”. A destra il
manifesto del film “L’ultimo treno della notte”.
Traggo da una scheda del film le seguenti parole: “Basato su un soggetto di
Roberto Infascelli ("La polizia sta a guardare", 1973) ed Ettore Sanzò, "L'ultimo treno
della notte" si apre sulle note di una struggente "A Flower's All You Need" di Demis
Roussos ed esplode subito in un dualismo antitetico ben architettato dal regista, tra la
violenza folle delle immagini e la dolcezza della colonna sonora…” Beh, a questo
punto vorrei proprio vedere ed avere questo film!
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A proposito di film, non posso evitare di raccontarvi che una sola volta in vita
mia, credo, sono riuscito ad avere accanto a me al cinema tutta la mia famiglia
d’origine: mio padre, mia madre, mio fratello e mia sorella. Qual’era il film? Ma è
ovvio: “King Kong”! Naturalmente ci andammo tutti per la colonna sonora. Su questa
era basata “Maybe someday”, successo di Demis del 1976.
La versione italiana della copertina del singolo “Maybe Someday”.
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In quegli anni qualcuno pensò di accostare la possente mole di Demis alla figura
di King Kong, il maestoso gorilla dal cuore tenero, e non si esclude che il cantante
abbia per lo meno preventivato questo genere di similitudine. Qualcun altro andò oltre,
come Giampiero Negretti che nel settimanale “Contro”, in un numero del 1979,
intitolava un articolo dedicato al cantante “Un elefante con la voce da donna”. Il
giornalista, peraltro, definisce la voce di Demis “…straordinaria per l’estensione in
altezza e inconsueta per un uomo della sua mole.”
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Proprio in quell’anno si era diffusa la notizia che la voce di Demis non era del
tutto naturale ma era dovuta ad una operazione chirurgica alla gola, subita da bambino,
che gli aveva alterato le corde vocali. Vari giornali si occuparono del “caso Demis”. Lui
stesso dichiara in un settimanale di musica che l’intervento fu praticato da un chirurgo
di Alessandria d’Egitto. Doveva essere qualcosa di semplice ma le cose non andarono
bene. Le cure non apportarono nessun miglioramento anzi, precipitarono fino al punto
che il giovane Artemios (all’epoca aveva solo cinque anni) venne operato nuovamente
in stato di precoma. Fu condannato al silenzio assoluto per un paio di mesi e quando
ebbe il permesso di parlare venne fuori una flebile vocina… da donna. Quelli che
seguirono furono anni di umiliazione: tra i compagni di scuola gli sberleffi si
sprecavano e le cose non andavano meglio con le ragazze. Paradossale a dirsi, agli inizi
della carriera musicale, la sua voce era a volte disprezzata dai discografici… ma poi…
12 - Continua

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