Perù 2014 SCHEDA PERU` - ASPEM Volontari richiesti : N

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Perù 2014 SCHEDA PERU` - ASPEM Volontari richiesti : N
CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Perù 2014
SCHEDA PERU’ - ASPEM
Volontari richiesti : N 2
SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: CAJAMARCA
INTRODUZIONE
FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo
realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di
contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo, al superamento di quelle
condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potuti essere, sono o sono stati fonte di conflitti e di
maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti
così intesi e volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della
solidarietà internazionale, Volontari nel mondo FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni
XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha presentato nel febbraio del 2007 all’UNSC il progetto madre “Caschi
Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di
costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale,
etnico…) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti, attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo. I
conflitti infatti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, dove i diritti umani non sono tutelati, i processi
decisionali non sono democratici e partecipati e dove alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto
di servizio civile vuole essere una ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione
della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore
terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il
degrado ambientale; e che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione,
mediazione e di riconoscimento della positività dell’altro.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA
IL PROGETTO:
PERU’
La storia politica peruviana è stata attraversata da alterne vicende di domini dittatoriali che hanno provocato
ingenti danni economici e sociali, inibendo lo sviluppo del Paese. Dopo una lunga dittatura militare, negli
anni ’80 il Perù ristabilì un regime democratico che fu costantemente minacciato dalla campagna terroristica
del gruppo maoista Sendero Luminoso. A fronte di questa situazione, venne eletto nei primi anni ’90 Alberto
Fujimori, che con un auto-golpe nel 1992 sospese la Costituzione e sciolse Congresso e Corte Suprema,
determinando così l’inizio di una nuova era dittatoriale. Fujimori fu alla guida del Paese fino al 2001, violando
la Costituzione da egli stesso promulgata nel 1993 e commettendo numerose violazioni dei diritti umani e
civili. Fu costretto alle dimissioni e alla fuga a seguito di un grave scandalo di traffici illeciti e di connivenza
con i paramilitari che aveva coinvolto il suo braccio destro e che comportò l’emissione di un mandato di
cattura nei confronti dello stesso Fujimori. Alla guida del Paese fu eletto nel 2002 Alejandro Toledo,
oppositore di Fujimoiri nonché primo indio a governare il Perù. Nonostante gli sforzi del nuovo Presidente, la
sua determinazione a combattere la corruzione politica e la buone performance economiche, il suo Governo
non ha portato i benefici sperati e la sua amministrazione ha quindi suscitato scontento tra la popolazione.
Nelle elezioni presidenziali di giugno 2006 il Perù ha eletto il socialdemocratico Alan Garcia Perez, che già
aveva ricoperto la carica di Presidente tra il 1985 e il 1990, determinando così al ballottaggio la sconfitta del
nazionalista Ollanta Humala Tasso. Nel 2011 l’ultima tornata elettorale, però, ha visto trionfare proprio
Ollanta Humala, il quale nel discorso di insediamento ha dichiarato le linee programmatiche del suo
Governo: riduzione della povertà e dell’esclusione sociale.
Secondo l’ultimo rapporto UNDP (2013), il Perù ha un indice di sviluppo umano pari a 0,741 che lo colloca al
77° posto su scala mondiale. Dal punto di vista economico il Paese è in crescita, ma rimane fortemente
dipendente dalle esportazioni di prodotti dell’industria estrattiva, le cui attività suscitano spesso le proteste
delle comunità indigene e sono fonte di scontro politico. Oltre a ciò, la dipendenza dalla fluttuazione dei
prezzi di mercato delle materie prime comporta per il Perù una costante minaccia di instabilità economica e
la corruzione, che da sempre affligge i governi peruviani, ha impedito la creazione di una classe politica
dirigente in grado di saper lanciare la nazione e contrastare le profonde differenze socioeconomiche che la
caratterizzano (l’indice di Gini è di 48,1).
Il tasso di alfabetizzazione nel paese è del 89,6%, grazie soprattutto ad un sistema scolastico obbligatorio
suddiviso in tre livelli. Il tasso di frequenza scolastica è abbastanza alto, anche se sono presenti importanti
differenze tra le zone urbane e quelle rurali. I minori inoltre risultano poco tutelati anche all’interno
dell’ambito familiare, in cui sono diffuse violenze e maltrattamenti soprattutto nei contesti sociali più poveri e
il 33,5% dei bambini tra i 5 e i 14 anni è impegnato in attività lavorative. Come si evince dall’ultimo rapporto
annuale di Amnesty International, diffusa è anche la violenza di genere e la mancanza di tutela dei diritti
riproduttivi e sessuali delle donne peruviane. Nel 2011 il pubblico ministero ha riaperto il caso sulla
sterilizzazione forzata di oltre 200.000 donne durante la presidenza di Alberto Fujimori, portando alla luce la
pratica così diffusa. Anche le popolazioni indigene sono soggette a continue violazioni dei loro diritti, in
particolar modo per quanto riguarda il diritto alla proprietà della terra, che possiede per le popolazioni
autoctone non solo un valore economico, ma soprattutto simbolico e rituale.
Dal punto di vista sanitario si registrano fortissime disparità tra le strutture ospedaliere pubbliche (compreso
il pronto soccorso), che sono generalmente carenti sia per personale specializzato che per mancanza di
attrezzature moderne efficienti, e le cliniche ed i centri sanitari privati, che presentano, al contrario, un buon
livello sia di apparecchiature mediche che di personale specializzato. I costi sono tuttavia alquanto elevati e
ciò rende impossibile per buona parte della popolazione ricevere cure mediche adeguate. Per quanto
riguardala sicurezza alimentare, la situazione è in miglioramento, anche se sta aumentando sensibilmente la
percentuale persone in sovrappeso e obese e permangono forti disparità tra zone urbane e rurali.
Infine il Perù è tra i primi 10 paesi del mondo per biodiversità. Questa caratteristica gli conferisce un ruolo
fondamentale per l’equilibrio ecologico del pianeta, ma è purtroppo minacciata da diversi fattori, tra i quali
spiccano l’industria estrattiva e in particolare le miniere illegale, che producono danni ambientali irreparabili.
DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:
ASPEM- Associazione Solidarietà Paesi Emergenti nasce a Cantù nel 1979 da un’esperienza di comunità
cristiana con un forte impegno sociale e civile nella costruzione di un futuro di solidarietà tra il Nord e il Sud
del Mondo.
Dopo alcuni anni di intervento di cooperazione internazionale in Burundi, a partire dal 1987 ASPEm ha
iniziato la sua esperienza in Perù, nei quartieri marginali di Lima. Si tratta di zone densamente popolate,
costituitesi negli ultimi 50 anni, prive di pianificazione urbana, spesso abbandonate dalle proprie stesse
municipalità. La nascita di insediamenti abitativi precari, sorti per occupazione spontanea, risponde alle
esigenze abitative delle grandi masse migranti dalle zone interne del Paese (in particolare provenienti dalla
sierra e dalle aree amazzoniche). A causa della sovrappopolazione e del disinteresse del governo locale e
centrale per le condizioni di vita dei suoi abitanti, questi quartieri sono sede di gravi problemi sociali connessi
alla povertà e continue violazioni dei diritti umani.
La prima area di intervento di ASPEm in Perù è stata La Parada, mercato centrale di Lima, dove, alla fine
degli anni Ottanta, sono state riscontrate numerose problematiche sociali tra cui: sfruttamento minorile,
violenza sessuale e abuso, bambini/e di strada, consumo di droghe, prostituzione. L’approccio iniziale di
ASPEm è stato caratterizzato da una semplice presenza nel tentativo di stimolare l'attenzione e il desiderio
di reazione da parte delle persone o delle realtà aggregative maggiormente impegnate. Da quel giorno
l’impegno dell’organizzazione si è esteso ad altre zone abitative precarie di Lima, caratterizzate da violenza
e povertà. Nel corso degli anni pur avendo condotto numerose azioni, ASPEm ha mantenuto uno stile di
lavoro che valorizza il protagonismo locale e la partecipazione delle comunità nei processi di sviluppo che le
coinvolgono. L’organizzazione ha continuato a lavorare in zone marginali ad alto tasso di vulnerabilità, in
diverse zone del Paese rivolgendosi in particolar modo ai seguenti gruppi di individui: bambini, giovani,
gruppi organizzati e donne, attraverso attività partecipate di promozione, animazione, formazione e
costruzione.
A partire dal 2003 ASPEm invia volontari in servizio civile in progetti di ASPEm e di altre realtà associative
che hanno un forte legame con l’ente e che lavorano con il medesimo stile. L’obiettivo è promuovere
l’interscambio culturale e fornire un’occasione di approfondimento e formazione a ragazzi che intendono
conoscere la realtà sudamericana e le difficoltà che il Perù affronta quotidianamente.
Le associazioni che collaborano con ASPEm si dedicano a problematiche relative all’infanzia, alla tematica
di genere, alla difesa delle fasce più vulnerabili della popolazione e alla promozione dei diritti umani,
puntando a interventi che non mirino solo alla riduzione della povertà, ma al miglioramento della qualità della
vita e all’inclusione sociale delle comunità nel processo del proprio sviluppo personale.
Partner
Nella sede di Cajamarca (53535), ASPEm realizza il presente progetto con
• MANTHOC - Movimientos de adolescentes y niños trabajadores hijos de obreros cristianos,
• MESA DE CONCERTACION PARA LA LUCHA CONTRA LA POBREZA (MCLCP).
MANTHOC nasce nel 1976 per iniziativa della Gioventù operaia cristiana, con l’obiettivo di dare ai giovani
adolescenti lavoratori precari un’opportunità di organizzazione lavorativa basata su diritti e regolamentazioni.
Il MANTHOC è un movimento autonomo e cristiano di bambini/e e adolescenti lavoratori (NATS), su scala
nazionale, con una visione internazionale, sostenuto da collaboratori esterni che forniscono le proprie
competenze dal punto di vista educativo e organizzativo. È presente in 12 regione del Paese: Lima,
Cajamarca, Loreto, Ucayali, Ayacucho, Ancash, Arequipa, Amazonas, Puno, Cusco, Lambayeque, Piura.
Gli obiettivi del MANTHOC sono:
¾ Promuovere il protagonismo organizzato dei bambini e adolescenti lavoratori per migliorare le loro
condizioni di salute, lavoro e qualità della vita nel rispetto dei diritti dell’infanzia.
¾ Seguire lo sviluppo delle capacità, abilità e valori dei Nats per contribuire a creare una società
giusta, solidale e umana.
I due obiettivi si inseriscono in un contesto più ampio di lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile,
nonostante l’organizzazione non condivida un’abolizione del lavoro infantile assoluta e indifferenziata. I
movimenti dei NATS svolgono attività di conoscenza e promozione dei diritti civili e sociali dei minori affinché
gli adolescenti stessi ne abbiamo coscienza e siano in grado di difenderli. A questa attività si affiancano
processi di pressione politica per presentare proposte nazionali a difesa dei diritti dei bambini lavoratori e
richiedere spazi di partecipazione effettiva.
Il MANTHOC fornisce alcuni servizi specifici a sostegno dei bambini e delle bambine che lavorano. In
particolare:
¾ Gestisce mense e fornisce un pasto quotidiano
¾ Coordina biblioteche e scuole con orari flessibili e metodi alternativi che consentano di alternare
scuola e lavoro.
¾ Organizza spazi di gioco e laboratori per dare un’alternativa dignitosa e di sfogo psicologico ai
bambini che stanno cercando di uscire da situazione di sfruttamento.
¾ Organizza realtà sportive con lo scopo di promuovere un sano sviluppo fisico e psicologico.
Il MANTHOC utilizza gli strumenti del gioco, del dialogo e del confronto continuo per permettere ai bambini
di approfondire temi afferenti all’attualità e alla realtà di cui sono parte integrante. Attraverso strumenti ludici,
un ambiente di solidarietà e forte affettività, le bambine, i bambini e gli adolescenti lavoratori cercano di
prendere coscienza del contesto in cui vivono per poter agire e essere attori di cambiamento della realtà con
cui si confrontano.
In collaborazione con il MANTHOC, ASPEm ha realizzato il progetto “I piccoli lavoratori hanno grandi diritti”,
che ha aperto la strada ad altre collaborazioni quali l’accoglienza di volontari in servizio civile e stagisti,
promuovendo in questo modo anche attività di sensibilizzazione basate sui vissuti e sulle esperienze delle
persone che nel tempo si sono inserite in queste realtà.
MESA DE CONCERTACION PARA LA LUCHA CONTRA LA POBREZA (MCLCP) è un tavolo di
concertazione creato il 18 gennaio del 2001 dal Ministero di promozione della donna e dello sviluppo umano.
La Mesa de Concertaciòn (MCLCP) nasce nell’ambito di un miglioramento del dialogo e del superamento
della mancata connessione tra la popolazione e le funzioni istituzionali del Paese. Si configura quindi come
spazio d’incontro tra la società civile e lo Stato, dove i suoi attori partecipano e si mobilitano per migliorare le
condizioni di vita dellapopolazione e specialmente di quelle persone che vivono in situazioni di povertà
estrema.
I principali obiettivi della Mesa sono:
¾ Migliorare le politiche sociali in una prospettiva di sviluppo umano con particolare attenzione alle
tematiche di genere e all’uguaglianza tra esseri umani
¾ Promuovere un dialogo nazionale e locale che ottimizzi gli sforzi dello Stato, della società civile e del
settore privato per la lotta contro la povertà;
¾ Istituzionalizzare la partecipazione della cittadinanza nella programmazione e presa di decisioni sulle
politiche sociali. La Mesa parte dal presupposto che la popolazione non è passiva, ma anzi può e
vuole partecipare attivamente per risolvere il tema della povertà che la affligge
¾ Raggiungere la trasparenza e l’integrità nei programmi di lotta contro la povertà.
L’organizzazione agisce per razionalizzare i programmi di aiuto e sostegno sociale in Perù, evitando perdite
di risorse economiche ed efficienza. Punta a superare le sovrapposizioni che a volte si verificano tra progetti
sociali simili e poco finalizzati all’obiettivo. La Mesa punta a definire priorità geografiche e tematiche di
intervento sociale, con l’obiettivo di gestire le risorse nel modo più efficiente e efficace. Inoltre, la Mesa è
consulente per la formulazione di piani nazionali, dipartimentali e locali riferiti alle politiche di sviluppo, alla
promozione sociale e alla soluzione dei conflitti sociali.
NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35
GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5
MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:
I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.
EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio si richiede:
¾ elevato spirito di adattabilità;
¾ flessibilità oraria;
¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;
¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di
riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
sociali, ambientali e di tutela della salute;
¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati
e previsti dal progetto;
¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
¾ trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell’ambito dello stesso Paese di
assegnazione;
¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà
internazionale al termine della permanenza all’estero;
¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali
locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
¾ partecipare alla valutazione finale progettuale
Inoltre, per la sede di attuazione di seguito riportata, si richiede:
Cajamarca (ASPEm 53535)
¾ la disponibilità a un periodo di formazione intermedia ¾ di vivere in case da condividere con altri volontari o in condivisione con famiglie autoctone ¾ di guidare mezzi propri solo con la necessaria documentazione (patente internazionale,
assicurazione) PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
Cajamarca (ASPEm 53535)
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di rischio:
Rischi di ordine pubblico
¾ RAPIMENTI/ SEQUESTRI e MICROCRIMINALITÀ: a Cajamarca è alta l’incidenza della criminalità
comune. Rischioso anche l’utilizzo di taxi e compagnie di trasporto non ufficiali per il rischio di
aggressione/sequestri e la mancanza di assicurazione di tali mezzi. Nonostante in alcune zone rurali
del paese sia ancora presente la possibilità di sequestri per l’esperienza dell’associazione questo
pericolo non sussiste nella zona di implementazione del progetto.
¾ SCONTRI TRA AUTORITÁ E MOVIMENTI ANTIMINERARI: inoltre il territorio potrebbe essere
interessato da scontri politici per la questione dello sfruttamento minerario del territorio.
Ciononostante per l’esperienza dell’ente questi scontri non hanno mai coinvolto persone di
nazionalità straniera.
Rischi sanitari:
¾ Le strutture ospedaliere pubbliche sono generalmente carenti, sia per personale specializzato che
per mancanza di attrezzature moderne efficienti. Le cliniche ed i centri sanitari privati presentano, al
contrario, un buon livello sia di apparecchiature mediche che di personale specializzato. Sul territorio
di nazionale sono presenti in forma endemica le patologie dell’ epatite A e B, oltre alla febbre gialla;
tuttavia non sul territorio del progetto.
¾ Il rischio di contrarre patologie legate all’apparato intestinale (salmonella, febbre tifoidea) o ritrovarsi
a contatto con soggetti affetti da aids e/o tubercolosi.
¾ Infine si registra una certa diffusione sul mercato di farmaci adulterati e falsificati.
Altri rischi:
¾ TERREMOTI: tutto il territorio peruviano è caratterizzato da rischio sismico.
¾ RISCHI STRADALI: rischi derivano anche dalla circolazione stradale, a causa del precario stato in
cui si trova la rete stradale e alla scarsa manutenzione dei veicoli circolanti.
ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI
VOLONTARI A FRONTE:
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi Politici e di ordine
pubblico
RISCHIO
ACCORGIMENTO
¾
¾
¾
RAPIMENTI/ SEQUESTRI
e MICROCRIMINALITÀ
¾
¾
¾
¾
¾
SCONTRI TRA
AUTORITÁ E
MOVIMENTI
ANTIMINERARI
¾
¾
ogni spostamento locale del volontario/a sarà pianificato con gli operatori
responsabili;
ai volontari saranno sconsigliati spostamenti in orari notturni e in zone
isolate della città.
i volontari saranno invitati a non circolare da soli e a non portare con sé
oggetti di valore (Ipad, macchine fotografiche,...) o grossi quantitativi di
denaro;
i volontari saranno invitati a dotarsi di fotocopie dei propri documenti
personali ed a custodire in luogo sicuro gli originali.
si invitano i volontari a non fermare taxi lungo le strade, ma di prenotarli
telefonicamente e di a realizzare escursioni guidate rivolgendosi ad
agenzie turistiche specializzate e conosciute.
L’Ente mantiene costanti contatti con le istituzioni che presidiano il
territorio (partner locali di progetto, istituzioni locali e nazionali del Paese
ospitante, Rappresentanza diplomatica/consolare italiana nel Paese).
La partecipazione a manifestazioni è ammessa solo qualora esse siano a
carattere espressamente nonviolento;
La partecipazione a manifestazioni, da parte del volontario, potrà avvenire
solo in caso di coerenza con quanto previsto dal progetto ed in presenza
di personale di riferimento;
L’Ente mantiene costanti contatti con le istituzioni che presidiano il
territorio (partner locali di progetto, istituzioni locali e nazionali del Paese
ospitante, Rappresentanza diplomatica/consolare italiana nel Paese) e
avverte i volontari di non intervenire in caso di conflitti per nessun motivo
e di non circolare da soli;
I volontari dovranno operare sempre a stretto contatto con gli operatori
locali e con i personale del partner locale di progetto, seguendo le
direttive specifiche da questi emanate.
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:
RISCHIO
ACCORGIMENTO
¾ L’ente prima della partenza indica ai volontari di eseguire le vaccinazioni
prescritte e/o consigliate dall’OMS per minimizzare i rischi sanitari
eventualmente presenti nel paese. Si consiglia pertanto, previo parere
Disturbi gastrointestinali
medico, la vaccinazione contro l’epatite A e B, e il tifo. Per escursioni
(salmonella, febbre
nella regione amazzonica orientale del Paese è consigliata la
tifoidea) e contatto
vaccinazione contro la febbre gialla.
con soggetti affetti da ¾ Si consiglia di bere solo acqua minerale oppure bollita, filtrata o
aids e/o tubercolosi
chimicamente trattata.
¾ Si raccomanda inoltre di mangiare pesce e verdure crude solo in
ristoranti di ottimo livello.
si consiglia di rivolgersi esclusivamente a farmacie qualificate, evitando negozi
FARMACI
CONTRAFFATTI
non specializzati.
ll centro ospedaliero più vicini è:
¾ l’ospedale più vicino è l’Hospital Regional de Cajamarca che è raggiungibile in taxi in circa 20 minuti
dalla sede delle attività.
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione ad altri rischi:
RISCHIO
ACCORGIMENTO
¾
TERREMOTI
¾
¾
STRADALI
¾
L’ente contatterà l’Unità di Crisi italiana per attivare in maniera coordinata
un eventuale piano di evacuazione dei volontari dalla zona colpita;
Ai volontari viene fornito un piano di azione in caso emergenza terremoto
con una lista di contatti da utilizzare, luoghi di riferimento e cose da fare in
caso si verifichino scosse di terremoto.
É fortemente raccomandato di circolare soltanto di giorno, principalmente
nelle strade principali e sicure
Gli eventuali spostamenti per le attività evvengono solo con mezzi
verificati e sicuri, e in periodi asciutti, per evitare smottamenti stradali.
PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nel presente progetto sono soggetti alle
seguenti condizioni di disagio:
¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste
coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle
controparti locali che delle istituzioni locali;
¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal
vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)
¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare
o/e ritardare le attività previste dal progetto
¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è
sempre continuo ed assicurato.
DESCRIZIONE SEDE:
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE
PERU’ - CAJAMARCA
Cajamarca è la città, capoluogo dell’omonima regione situata nell’area nord del Paese, nella Cordigliera
delle Ande, sede di tutte le istituzioni regionali, politiche e sociali. Come emerge dai dati INEI 2014
(InstitutoNacional de estadisticas y Informatica) il territorio in questione ha una superficie di 33.317,5 Km2
quadrati, con una popolazione stimata di 1.525.064 di persone.
La regione è al 67% a prevalenza rurale ed è caratterizzata da molti villaggi distribuiti sul territorio
montagnoso. Data la sua grande estensione, la diversità geografica e la situazione socio-economica il
territorio presenta numerose aree critiche che necessitano interventi e strategie di sviluppo. In particolare in
tutta la regione di Cajamarca sono presenti livelli di povertà molto elevati. I dati riportano che tra il
55,5%della popolazione totale vive in situazione de povertà ed il 25.5% in condizione di povertà estrema
(INEI 2012). Nella provincia di Celendìn, il 75,1% della popolazione vive in situazione di povertà e di questi il
46,3% si trova in condizione di povertà estrema (INEI 2012). La stessa Cajamarca, che è il capoluogo della
regione, si trova a gestire difficoltà collegate a livelli di povertà estrema. Nella provincia di Cajamarca, la
popolazione totale è di 316.152 (INEI 2012), di cui 164.432 persone (pari al 52% del totale) vivono in povertà
e 75.045 persone (pari al 23,7%) sopportano una povertà estrema. Questi settori della popolazione, sia a
livello regionale che provinciale, non hanno accesso ai servizi di base e vivono di un’economia comunitaria
basata in particolar modo sulle attività agro zootecniche. Dal rapporto tecnico sulla povertà prodotto dall’INEI
nel 2012 emerge che l’incidenza della povertà monetaria nella regione di Cajamarca è appunto del 55,5%
rispetto a un dato medio di 25% del Perù nella sua totalità. Cajamarca è stata identificata dall’INEI come una
delle regioni con i livelli di povertà più alti del Paese. Dal punto di vista economico, nella regione l’agricoltura
è l’attività più importante e punta a soddisfare le domande di alimentazione della popolazione. La produzione
è rappresentata da cereali, tuberose, ortaggi, coltivazioni permanenti e anche latte, carne di vacca, ovini e
animali minori. Nonostante ciò l’INEI riporta un livello del 34,2% di denutrizione cronica della popolazione
sotto i 5 anni solo nella provincia di Cajamarca che arriva al 55,3% nella provincia di Cajabamba.
Nelle zone rurali del distretto di Cajamarca, il 25,4% della popolazione non riceve la fornitura di energia
elettrica, il 31,1% non è raggiunto dall’acqua potabile (INEI 2012), ma il rifornimento avviene attraverso
l’acquisto di cisterne d’acqua o di barili che vengono portati da autobotti in loco una volta alla settimana
circa. Anche il sistema di fognature e strade è molto precario e spesso anche le strutture e infrastrutture si
rivelano non solo insufficienti alla popolazione, ma inefficienti. Secondo i dati raccolti dall’INEI nel 2012 il
56% della popolazione non ha accesso al sistema fognario. La popolazione maschile del dipartimento
costituisce il 49,9% della popolazione, mentre le donne costituiscono il restante 50,1%. La famiglia in media
è composta da 5 membri. Nell’area urbana il 22% ne ha 4 mentre in ambito rurale la media è di 7 figli per
famiglia. Tra la popolazione femminile resiste un alto tasso di analfabetismo del 18,2%, mentre più di un
quarto della popolazione, il 26%, non gode ancora di una copertura sanitaria (INEI 2012).
Eppure Cajamarca è una regione ricca di materie prime. Da circa 20 anni le imprese estrattive sfruttano le
potenzialità dei giacimenti minerari. In particolare politiche aziendali poco rispettose dell’ambientehanno
provocato il prosciugamento di lagune acquifere alla base dell’approvvigionamento d’acqua della regione.
Anche per questo motivo a Cajamarca scarseggia l’acqua e in alcune zone è possibile accedere al servizio
solo in ore specifiche della giornata. Numerose aree della regione di Cajamarca sono state date in
concessione ad altrettante aziende minerarie. Attualmente è in discussione un progetto di sfruttamento
minerario denominato “Conga” ubicato nella Provincia di Celendìn. Dallo studio di impatto ambientale
emerge che la realizzazione tecnica del progetto avrebbe come conseguenza la scomparsa di 5 bacini
d’acqua da cui dipende la fornitura delle province di Cajamarca, Celendin, Hualgayoc-Bamabamarca.
Di fronte all’ipotesi di attualizzazione del progetto Conga, una fetta consistente della popolazione delle
province ha cominciato a dimostrare la propria contrarietà all’opera. Dal giugno 2012, la regione di
Cajamarca vive una particolare fase della propria storia, in cui sono le stesse comunità andine a richiedere il
rispetto dei propri diretti economici e sociali. L’opposizione all’opera, portata avanti dalla popolazione locale,
ha avuto come conseguenza scontri tra società civile e polizia, che in più di un caso ha abusato della propria
forza nei confronti di numerosi manifestanti, generando un clima di tensione sociale forte.
La questione mineraria ha inoltre portato in primo piano una più ampia problematica di sfruttamento del
territorio e ambientale, motivo per il quale nei 13 distretti della regione di Cajamarca è essenziale realizzare
uno studio riguardante il cambio climatico e le conseguenze che sta avendo sul territorio. I distretti in
questione, che coprono tutto il territorio della regione, sono: Cajabamba, Cajamarca, Chelendin, Chota,
Contumaza, Cutervo, Hualgayoc, Jaen, San Ignacio, San Marco, San Pablo e Santa Cruz. Il più lontano
dalla capitale dista circa 200 Km.
Nel territorio di Cajamarca si interviene nel settore Tutela Infanzia e Adolescenza e Diritti Umani e Sviluppo
Sociale.
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:
TUTELA INFANZIA E ADOLESCENZA
Dagli ultimi dati emersi dalle ricerche dell’istituto INEI la popolazione del territorio che riesce a terminare il
precorso scolastico della scuola secondaria è appena del 32,6%.Nonostante negli ultimi anni la percentuale
stia aumentando, il livello di frequenza all’educazione secondaria rimane comunque molto basso: 66%.
Le persone maggiormente escluse dai processi educativi e scolastici sono le donne,di cui il 18,2 % risulta
ancora analfabeta a fronte dell’11% della popolazione maschile (INEI 2012). Tuttavia queste cifre sono solo
indicative, dato che nelle zone rurali del territorio le percentuali di popolazione che non hanno accesso al
sistema educativo salgono fino al 36% secondo i dati raccolti dalla Mesa de Concertacion para la Lucha
Contro la Pobreza. La maggior parte di questi minori che non frequentano gli istituti scolastici fanno parte
della popolazione con livelli economici di povertà o povertà estrema. Molto spesso sono bambini lavoratoriNATs che non riescono a conciliare il tempo lavorativo con il tempo da dedicare allo studio, messo in
secondo piano rispetto alla possibilità di ricevere uno stipendio, seppur minimo, che costituisce comunque
una parte importante del bilancio famigliare.
Si stima che nella città di Cajamarca siano presenti circa 2.000 bambine e bambini tra i 6 e gli 11 anni che
lavorano come venditori ambulanti. Il lavoro minorile ha radici nella carenza di risorse economiche in
famiglia, nell’abbandono famigliare e nell’alcolismo dei genitori. Questa situazione se non seguita e
supportata attraverso interventi specifici diventa spesso causa di un inserimento problematico nella società
una volta raggiunta l’età adulta, portando con sé conflitti sociali legati alle diverse possibilità di accesso ai
servizi ed al diritto ad una vita dignitosa.
Tra i minori lavoratori (NATS) molti, soprattutto bambine, svolgono lavori non retribuiti e informali tra cui
accudire i fratelli minori, cucinare e occuparsi della gestione della casa. Tutte queste attività non permettono
ai bambini una frequenza regolare e costante delle lezioni.
Dall’esperienza dell’associazione sul territorio si può inoltre concludere che, oltre ad una frequenza
scolastica caratterizzata de una grande discontinuità da parte dei minori, si aggiunge spesso un’inadeguata
preparazione accademica e professionale degli insegnanti che non hanno gli strumenti intellettuali adatti per
poter svolgere in maniera integrale il ruolo di docente, in particolare nelle aree rurali.
Se le classi più abbienti riescono ad accedere a livelli educativi superiori, la violenza nei confronti dei
bambini invece attraversa tutte le classi sociali. A Cajamarca come in tutta la regione, per l’esperienza dei
partner di progetto, vi sono molti casi di maltrattamento infantile e violenza familiare. Tuttavia i bambini
considerano la violenza come un metodo naturale di disciplina ed educazione, che probabilmente
replicheranno da adulti. Inoltre la mancata percezione di questa situazione come anomala impedisce alle
istituzioni e alla società civile competenti di intervenire.
Secondo i report e l’attività di monitoraggio delle associazioni locali che lavorano sul tema dell’infanzia, tra le
quali il MANTHOC, le forme più frequenti di violenza contro i minori sono: insulti verbali, l’uso di oggetti
contundenti, lasciare i bambini senza cibo, colpi con mani, frusta o cintura.
Di fronte a questa realtà il MANTHOC ha preso la decisione di realizzare un’esperienza educativa alternativa
che permetta la coesistenza di lavoro e educazione scolastica. In questo contesto, oltre alle attività
propriamente di supporto scolastico, il MANTHOC fornisce a 150 minori servizio di mensa alimentare, visite
mediche e psicologiche, assistenza psicologica famigliare, oltre al rafforzamento della capacità organizzativa
dei NATS.
DIRITTI UMANI E SVILUPPO SOCIALE
Nell’agenda delle priorità per lo sviluppo integrale della Regione di Cajamarca per il periodo 2011 – 2014 si
pongono precisi risultati da raggiungere per realizzare uno sviluppo inteso come diritto fondamentale di ogni
persona alla sua piena realizzazione e al godimento di una vita dignitosa e soddisfacente, attraverso
l’attuazione di politiche ed azioni volte alla riduzione della povertà e alla promozione sociale nei settori dello
sviluppo sociale, economico, ambientale ed istituzionale.
Il principale indicatore della necessità di un intervento prioritario di sviluppo sociale della regione di
Cajamarca è l'indice di sviluppo umano del territorio: 0,3773 (UNDP 2012); indice, ampiamente inferiore alla
media nazionale, il più basso nel ranking delle regioni andine.
Nella Regione di Cajamarca infatti i dati più recenti, raccolti dall’INEI nel 2012, indicano una incidenza della
povertà estrema (meno di 1$ al giorno) del 25,5% del totale, che sale al 55,5% se si considera solo la soglia
di povertà (2 $ al giorno).
Per quanto riguarda la povertà non economica, i dati del governo regionale di Cajamarca evidenziano che il
39,2% degli abitanti ha almeno 1 delle necessità basiche insoddisfatte, non raggiungendo condizioni di vita
qualitativamente sufficienti secondo gli standard internazionali in almeno uno dei seguenti settori: condizione
della casa, servizi sanitari, educazione e generazione di reddito. Inoltre emerge che ben il 68% della
popolazione economicamente attiva non gode di un’assicurazione sanitaria. In questa realtà sociale le
famiglie, sia della zona rurale che urbana, si trovano a lottare quotidianamente con un sistema in cui non
riescono ad integrarsi in modo soddisfacente. La limitata offerta di lavoro, in particolare regolare e
specialmente per i gruppi vulnerabili, non permette di interrompere il circolo vizioso ed intergenerazionale
della povertà. A ciò si aggiunge anche la violenza familiare. I dati raccolti sono insufficienti per tracciare un
quadro realistico della violenza all’interno dei nuclei famigliari, infatti sono sottostimati dalla naturale
inclinazione della popolazione a trattare questo tema come qualcosa di normale o comunque da tenere
nascosto al resto della società. Tuttavia l’esperienza dei partner di progetto sottolinea come la violenza
familiare sia un altro dei fattori sociali che condiziona fortemente la coesione sociale di queste terre,
impedendone lo sviluppo.
Per altro le critiche condizioni di vita portano ad uno squilibrio interno alla società civile, con la conseguente
generazione di situazioni di conflitto che agiscono da freno sullo sviluppo del territorio e disgregano il tessuto
sociale.
Infine la realtà culturale e territoriale è caratterizzata da divisioni e frazionamenti strutturali. La cultura rurale
ed indigena è infatti appartenente alla maggior parte della popolazione ma viene spesso marginalizzata da
una cultura urbana minoritaria caratterizzata da un maggior potere economico, politico e culturale e spesso
con una componente razzista ed esclusiva.
L’esclusione delle opportunità di sviluppo della popolazione indigena, dei giovani, delle donne e più in
generale di tutte quelle parti sociali caratterizzate da una maggiore vulnerabilità si configura come priorità
fondamentale per lo sviluppo del territorio.
La situazione di povertà a Cajamarca è monitorata dalla Mesa de Concertacion para la lucha contro la
pobreza, un tavolo dove 50 associazioni presenti sul territorio (raggio di 300 km), si rivolgono alle fasce più
marginali della popolazione per accordare interventi e chiedere allo Stato uno spazio di dialogo e di
intervento economico per provvedere a queste situazioni estreme.
La Mesa inoltre si pone come organismo di monitoraggio e studio della realtà territoriale dal punto di vista
sociale attraverso la raccolta dati e la realizzazione di studi e rapporti.
All’interno di questo spazio collabora anche il Seguro Integral de Salud (SIS), un organismo del Ministero
della Salute Peruviano che ha lo scopo di proteggere la salute di quelle fasce di popolazione che non hanno
una assicurazione sanitaria, dando priorità a coloro che si trovano in condizione di povertà e povertà
estrema. Attraverso queste azioni si cerca di orientare le politiche a risolvere le problematiche di accesso ai
servizi, sia che la difficoltà sia data dall’esistenza di barriere economiche che da differenza culturali e/o
geografiche.
Nei settori “Tutela Infanzia e Adolescenza” e “Diritti Umani e Sviluppo Sociale” si interviene nel territorio di
Cajamarca con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.
I destinatari diretti dell’intervento sono:
¾ 150 bambini ed adolescenti lavoratori che frequentano la struttura del Manthoc di Cajamarca;
¾ 50 associazioni ed organizzazioni facenti parte della commissione dell’infanzia della Mesa de
Concertaciòn.
I Beneficiari dell’intervento sono:
¾ le famiglie di 150 bambini ed adolescenti lavoratori e la popolazione in condizioni di povertà ed
esclusione della provincia di Cajamarca per un totale di 320.000 persone.
OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:
Cajamarca (ASPEm 53535)
¾ Garantire uno spazio diurno educativo, ludico e di affettività a 150 bambini che abitano in zone
periferiche e degradate della città
¾ Garantire un supporto pedagogico a 150 NATS e rafforzare le loro competenze individuali
¾ Rafforzare l’incidenza della rete delle 50 organizzazioni afferenti alla Mesa para la lucha contra la
pobreza e il loro legame con la municipalità per la lotta contro la povertà
DESCRIZIONE DEL PROGETTO:
Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Cajamarca (ASPEm 53535)
Azione 1. Implementazione di uno spazio diurno educativo, ludico e di affettività a 150 bambini che abitano
in zone periferiche e degradate della città.
1. Allestire spazi ludico educativi accoglienti per i NATS che desiderano usufruire del servizio
2. Realizzazione di un corso di educazione fisica da realizzarsi 2 volte alla settimana.
3. Organizzazione e allenamento di una squadra di calcio femminile e una squadra di calcio maschile
4. Gestione della mensa dedicata a 150 bambini, bambine e adolescenti lavoratori: gestione turnazioni
madri-cuoche, realizzazione della spesa, somministrazione cibo ai bambini
5. Rafforzamento dei rapporti con la municipalità a favore dei minori attraverso la realizzazione di
incontri periodici (1 al mese)
6. N° 1 Incontro periodico di assistenza tecnica a un gruppo organizzato di NATS, perché agisca come
protagonista nella richiesta dei propri diritti
7. Organizzazione di spazi di gioco, attività creative e manuali e tornei sportivi
Azione 2. Supporto pedagogico e rafforzamento delle competenze individuali di 150 NATS attraverso la rete
istituzionale.
1. Sviluppo di progetti individualizzati per potenziare le capacità scolastiche, umane e di autonomia per
150 ragazzi.
2. Organizzazione di 1 corso di lingua inglese
3. Incontri di coordinamento periodici per la redazione/aggiornamento di piani di insegnamento
semestrali
4. Realizzazione di 5 laboratori sul tema della salute diretti ai NATS
5. Realizzazione di 10 incontri sul tema della salute con la rete di associazioni operanti sul tema
dell’infanzia
6. Visite domiciliari a bambini, bambine NATS che non frequentano nessun istituto scolastico e
mappatura
7. Visite di supporto psicologico attivato in alcuni casi specifici di violenza famigliare sui NATS
8. Realizzazione di incontri bisettimanali della rete istituzionale che lavora sui NATS e sui diritti
dell’infanzia per fornire un sopporto efficiente ai destinatari del progetto
Azione 3. Rafforzamento dell’incidenza della rete di 50 organizzazioni afferenti alla Mesa para la lucha
contra la pobreza e il loro legame con la municipalità per la lotta contro la povertà
1. Ricerca dati, sistemazione ed elaborazione di report su indicatori di sviluppo sociale ed economico a
livello regionale e provinciale (da esporre a eventi e seminari promossi dalla Mesa e dalle
associazioni che ne fanno parte).
2. Ricerca e analisi dati aggiornati su salute e educazione per il raggiungimento degli obiettivi
dell’accordo di governabilità 2011-2014
3. Raccolta dati in 13 distretti della regione di Cajamarca sul cambio climatico per il rapporto sullo
sviluppo umano dell’UNDP (interviste di gruppo).
4. Valutazione sul campo insieme al personale del SIS (Seguro Integral de Salud) della copertura
dell’assicurazione sanitaria nelle zone rurali e monitoraggio dei centri di salute rurali
5. N° 10 visite di monitoraggio e valutazione dello stato delle Mesas provinciali e distrettuali sul
territorio regionale e, nel caso di inattività, elaborazione di un piano di rafforzamento delle stesse
6. Organizzazione e svolgimento del Forum sulla salute delle donne e del forum sui diritti umani
7. Organizzazione di 20 laboratori e corsi di formazione sulla partecipazione attiva della cittadinanza e
scrittura del bilancio sociale delle Mesas provinciali
8. Organizzazione tecnico-logistica di 1 riunione al mese con istituzioni interne ed esterne alla Mesa
9. Valutazione trimestrale delle attività
Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
¾ 1 coordinatore delle attività – Azione 1 2 e 3
¾ 1 assistente sociale – Azione 1 e 2
¾ 2 educatori – Azione 1 e 2
¾ 4 insegnanti – Azione 1 e 2
¾ 2 esperti di ricerca sociale – Azione 3
¾ 2 esperti di politiche di sviluppo – Azione 3
¾ 1 psicologo – Azione 2
Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
Cajamarca (ASPEm 53535)
Il volontario/a in servizio civile n.1 sarà di supporto nelle seguenti attività:
¾ Supporto alla creazione di un ambiente accogliente per i NATS che desiderano usufruire del servizio
¾ Supporto al servizio mensa e all’acquisto degli alimenti
¾ Supporto alla creazione e allenamento delle squadre di calcio
¾ Supporto all’organizzazione di tornei sportivi
¾ Supporto allo sviluppo di progetti individualizzati
¾ Supporto all’insegnamento della lingua inglese
¾ Accompagnamento alle visite domiciliari
¾ Accompagnamento alle visite mensili alle istituzioni e alla municipalità per rafforzare la presenza
politica del Manthoc
Il volontario/a in servizio civile n.2 sarà di supporto nelle seguenti attività:
¾ Supporto alla sistematizzazione dei dati e degli indicatori di sviluppo sociale ed economico a livello
regionale e provinciale utili allo sviluppo delle attività della Mesa
¾ Supporto alle 10 visite di monitoraggio e valutazione dello stato delle mesas provinciali e distrettuali
e delle istituzioni che compongono la rete della MESA sul territorio regionale
¾
¾
¾
¾
¾
¾
Affiancamento nella ricerca di dati aggiornati sul tema della salute e dell’educazione per il
raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di governabilità 2011-2014
Collaborazione nella raccolta dati in 13 distretti della regione di Cajamarca sul cambio climatico
Affiancamento nell’organizzazione del Forum Salute delle donne e Forum sui diritti umani
Affiancamento alle visite di Campo del SIS
Affiancamento nell’organizzazione e somministrazione di corsi sulla partecipazione della
cittadinanza alla vita politica e al bilancio partecipativo
Supporto all’organizzazione tecnico-logistica delle riunioni con le istituzioni interne e esterne alla
MESA.
REQUISITI:
I seguenti requisiti sono suddivisi tra requisiti generici, ricercati genericamente in tutti i candidati, e i preferibili
requisiti specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i volontari
andranno ad implementare:
Generici:
¾ Esperienza nel mondo del volontariato;
¾ Conoscenza della FOCSIV o di uno degli Organismi soci e delle attività da questi promossi;
¾ Competenze informatiche di base e di Internet.
Specifici:
Cajamarca (ASPEm 53535)
Volontario/a n.1
¾ Preferibile formazione in scienze sociali, psicologia, antropologia, scienze dell’educazione, scienze
politiche, scienze motorie
¾ Buona conoscenza della lingua spagnola, parlata e scritta.
¾ Preferibile esperienza con bambini, adolescenti e gestione gruppi
Volontario/a n. 2
¾ Preferibile formazione in scienze sociali, antropologia, scienze politiche e cooperazione allo
sviluppo, giurisprudenza, sociologia, economia
¾ Buona conoscenza della lingua spagnola, parlata e scritta
¾ Preferibile esperienza di studio sui temi della pianificazione, sviluppo locale ed economia
¾ Preferibile esperienza di relazioni con Istituzioni pubbliche
DOVE INVIARE LA CANDIDATURA
¾
¾
tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo
sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede
delle domande)
ENTE
CITTA’
INDIRIZZO
TELEFONO
SITO
ASPEM
Como
Via Dalmazia, 2 20063
Cantù (CO)
031-711394
www.aspemitalia.it
tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la
documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare nell'oggetto
il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI
CRISI – Est Europa 2014 - Albania - CELIM).
Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC
• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),
• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it",
utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.