L`imposta personale sul reddito (Seconda parte)

Transcript

L`imposta personale sul reddito (Seconda parte)
Lezione settima (2)
L’imposta personale sul
reddito
(Seconda parte)
1
PROBLEMI PRINCIPALI
A) Scelta della base imponibile
1.
2.
3.
Quale definizione di reddito?
Imponibile monetario o reale?
Reddito effettivo o normale?
B) Scelta dell’unità impositiva
1.
Individuo o famiglia?
2
2) Imponibile monetario o
reale?
3
ASPETTI
MAGGIORMENTE
PROBLEMATICI
1) Redditi finanziari
2) Redditi di impresa
3)Fiscal drag
4
1. REDDITI FINANZIARI
Interessi attivi
dovrebbero
essere
tassati
Interessi passivi
dovrebbero
essere
dedotti
solo per la componente reale
5
2. REDDITI DI IMPRESA
Contabilità per l’inflazione
esempi
- ammortamenti: commisurati al valore
di mercato e non al costo storico del
bene
- tassazione del solo valore reale delle
plusvalenze
6
I SISTEMI FISCALI MODERNI
adottano di fatto un
principio nominalistico
la base imponibile non è corretta per
gli effetti dell’inflazione
7
CORREZIONI
- parziali (che interessano cioè solo
alcuni aspetti del sistema)
- forfetarie (abbattimenti di base
imponibile, aliquote agevolate)

con il rischio di arbitrarietà e
distorsioni
8
3. FISCAL DRAG
Con imposta progressiva
un aumento solo nominale della base imponibile
si traduce
in un aumento reale del debito di imposta
(aumento dell’aliquota media)
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Esempio: inflazione al 5%
(reddito reale costante)
scaglioni
0 - 10
10 - 30
+ 30
anno t
reddito
im posta
ta
anno t+1
reddito
im posta
ta
aliquote
10%
20%
30%
pr.correnti
31
5,30
17,10%
pr.costanti
32,55
5,77
17,71%
31
5,49
17,71%
In termini reali, se il tasso di
inflazione è del 5%, un
reddito di 31 nell’anno t è
identico a un reddito di
32,55 nell’anno t+1 (hanno
lo stesso potere
d’acquisto:32,55/1,05=31).
L’imposta reale (a prezzi
costanti) è però aumentata
(5,77/1,05=5,49), ovvero è
aumentata l’aliquota media
(da 17,10% a 17,71%):
effetto del “fiscal drag”
10
FISCAL DRAG
Deduzioni e detrazioni espresse in
termini nominali e non indicizzate:
comportano un risparmio d’imposta il cui
valore reale decresce al crescere dei
prezzi.
11
POSSIBILI CORREZIONI
DEL FISCAL DRAG
1) Automatiche
Indicizzazione dei limiti degli scaglioni
di reddito, delle deduzioni e delle
detrazioni
2) Discrezionali
Ad esempio: rimodulazioni della scala
delle aliquote, aumenti delle detrazioni
e delle deduzioni
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3) Reddito effettivo o
normale?
13
REDDITO EFFETTIVO
Reddito di cui il contribuente ha la
disponibilità nel periodo
- di competenza
maturato nel periodo di imposta
- di cassa
realizzato nel periodo d’imposta
14
REDDITO NORMALE
Reddito che un contribuente può
ricavare da un cespite in circostanze
non eccezionali
(Potenzialità reddituale)
15
REDDITO NORMALE
E’ generalmente calcolato come
reddito medio
- del medesimo contribuente, rispetto al tempo
- di soggetti diversi, che svolgono attività analoghe
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CATASTO
Elenco dei beni immobili censiti in uno
stato, suddivisi per localizzazione
geografica e per unità.
Ad ogni unità elementare (particella di
terreno o unità immobiliare) è attribuita
una rendita costituita dal reddito medio
ordinario imputabile, in condizioni
normali, al singolo cespite
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A FAVORE
DEL REDDITO EFFETTIVO
Generalmente adottato dai sistemi fiscali
moderni.
1) Rappresenta un misura più precisa
della capacità contributiva
2) E’ più coerente con il concetto di
reddito entrata in cui compaiono
componenti difficilmente riconducibili a
“normalità” (es. plusvalenze)
18
A FAVORE
DEL REDDITO EFFETTIVO
E’ più equo del reddito normale in
presenza di ampie:
3) dispersioni dei redditi, all’interno
della stessa tipologia di attività
economica o di contribuenti
4) variazioni nell’attività produttiva e
nei prezzi, nel corso del tempo.
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A FAVORE DEL REDDITO
NORMALE
Motivi teorici
1) Arbitrarietà del periodo di tempo cui si
riferisce l’imposta ai fini della valutazione
della capacità contributiva.
2) Effetto d’incentivo all’attività economica.
La tassazione del reddito normale (medio fra
contribuenti) premia i contribuenti che
ottengono risultati superiori al normale e
penalizza i meno produttivi.
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A FAVORE DEL REDDITO
NORMALE
Motivi pratici
Sono legati a difficoltà e problemi che
sorgono:
- nella misurazione del reddito effettivo
di competenza
- in presenza di imposte progressive
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A FAVORE DEL REDDITO
NORMALE
Motivi pratici
1. Difficoltà di calcolo del reddito di
competenza
2. Difficoltà di calcolo di componenti di
ricavo e di costo
3. Redditi non monetari
4. Redditi fluttuanti
5. Arbitrarietà del periodo di imposta per
calcolare il reddito di impresa
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Gli studi di settore
Strumenti di accertamento
Che si applicano a imprese e esercenti arti e
professioni
- Con meno di 7,5 milioni di euro di fatturato
- Non assoggettati a regimi forfetari
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B) Scelta dell’unità
impositiva
1) Individuo o famiglia?
24
UNITA’ IMPOSITIVA
Due alternative estreme
1) individuo: l’imposta ha come base i
redditi imponibili percepiti dal singolo
2) famiglia: l’imposta ha come base
l’insieme (il cumulo) dei redditi di tutti i
membri di un nucleo familiare
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UNITA’ IMPOSITIVA
La scelta diviene delicata se
l’imposta è progressiva
Il cumulo dei redditi determina una
tassazione più elevata
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Tassazione su base individuale o familiare
(cumulo dei redditi in capo ai due C1 e C2)
scaglioni aliquote
0 - 10
10%
10 - 30
20%
+ 30
30%
Individuale
C1
C2
Familiare
C1+C2
Y
50
10
60
T
11
1
12
60
14
27
TASSAZIONE DELLA
FAMIGLIA
Pro
i) E’ l’unità più appropriata per valutare il benessere
dei cittadini e quindi la loro capacità contributiva
(equità orizzontale).
Contro
ii) Non neutrale rispetto alle scelte di formare un
nucleo familiare (scoraggia il matrimonio: marriage
tax)
iii) Disincentiva la partecipazione femminile al
mercato del lavoro (efficienza offerta di lavoro)
28
Tassazione su base individuale o familiare:
C2 è il reddito «marginale»
scaglioni
0 - 10
10 - 30
+ 30
Individuale (Ti)
C1
C2
Familiare (Tf)
C1+C2
aliquote
10%
20%
30%
Y
50
10
60
T
11
1
12
60
14
La tassazione familiare:
1) scoraggia il
matrimonio tra C1 e
C2;
2) disincentiva l’offerta di
lavoro di C2.
Quella su base individuale
è più neutrale
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Tassazione su base individuale o familiare:
due famiglie con stesso reddito
scaglioni
0 - 10
10 - 30
+ 30
Famiglia 1
C1
C2
Famiglia 2
C1
C2
aliquote
10%
20%
30%
Y
40
20
60
60
0
60
Ti
8
3
11
14
0
14
Tf
14
14
La tassazione su base
familiare (Tf) consente
un ugual trattamento di
famiglie con stessa
capacità contributiva
(equità orizzontale).
La tassazione su base
individuale (Ti)
penalizza le famiglie
monoreddito.
30
INCONCILIABILITÀ TRA I DIVERSI
OBIETTIVI
E’ necessario sacrificare almeno parzialmente alcuni degli
obiettivi rispettivamente perseguiti dai due sistemi.
i) Equità
Non è possibile realizzare
contemporaneamente i tre obiettivi,
ii) Neutralità
qualunque sia l’unità impositiva scelta
iii) Efficienza
Tuttavia è possibile cercare di mediare, almeno nell’entità,
ai problemi.
In particolare sono pensabili:
1) sistemi di tassazione su base del reddito familiare, che
attenuino gli inconvenienti del sistema del cumulo puro.
2) sistemi su base individuale, che tengono conto delle
condizioni familiari del contribuente.
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TASSAZIONE DELL’UNITÀ
FAMILIARE
Aspetti problematici
1) Numerosità dei componenti
2) Struttura economica: quanti
percettori di reddito e di quali redditi
32
1. NUMEROSITA’ DEI
COMPONENTI
Due famiglie con lo stesso reddito complessivo
hanno la stessa capacità contributiva e
devono quindi essere tassate nello stesso
modo solo se hanno lo stesso numero di
componenti.
A parità di reddito complessivo è
equo tassare meno la famiglia
con più componenti
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TECNICHE UTILIZZATE
1) Splitting
Si sommano i redditi familiari e li si
attribuisce, a fini fiscali, metà per uno
ai due coniugi.
La tassazione media del reddito
familiare risulta inferiore a quella che
graverebbe su un analogo reddito
individuale o se si cumulassero i
redditi.
34
Splitting: la somma dei redditi è attribuita per
metà a ciascuno dei due coniugi
scaglioni aliquote
0 - 10
10%
10 - 30
20%
+ 30
30%
Famiglia 1
C1
C2
Y
50
10
60
T
11
1
12
30
30
60
Familiare (cumulo)
C1+C2
60
5
5
10
Splitting
C1
C2
14
35
VANTAGGI DELLO SPLITTING
RISPETTO AL CUMULO PURO
Attenuazione degli effetti della
progressività dell’imposta sulle
scelte di matrimonio; riduce
l’effetto di disincentivo al lavoro
per il coniuge “debole”.
36
LO SPLITTING
non tiene però conto in modo adeguato
dei componenti della famiglia diversi dai
coniugi.
Si potrebbe allora ricorrere ad un
reddito pro-capite (distribuendo il
reddito complessivo su tutti i
componenti).
A parità di reddito complessivo della
famiglia l’aliquota media diminuirebbe
al crescere del numero dei
componenti.
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Reddito pro capite: il reddito complessivo è attribuita in
parti uguali a tutti i membri (due famiglie, stesso reddito
di 60 e diverso numero componenti)
scaglioni
0 - 10
10 - 30
+ 30
Famiglia di 2
Famiglia di 4
aliquote
10%
20%
30%
N° comp.
2
60/2=
4
60/4=
30,0
15,0
Y pro capite
5,0 X 2=
2,0 X 4=
T
10,0
8,0
T pro capite
38
MA
non si terrebbe conto delle
economie di scala
di cui le famiglie godono al
crescere dei componenti
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2) Quoziente familiare
Permette di calcolare un reddito pro-capite
corretto per le economie di scala
individuando il contributo all’aumento dei
bisogni della famiglia di ciascun familiare
aggiuntivo mediante coefficienti:
Esempio:
1 per il 1° componente
0,6 per il 2° componente
0,5 per il 3° e il 4° componente.
Famiglia di 2 componenti: quoziente = 1+0,6=1,6
Famiglia di 4 componenti: quoziente = 1+0,6+0,5+0,5=2,6
40
Quozienti familiari: due famiglie con stesso
reddito (60) e diverso numero di
componenti (2 e 4).
scaglioni
0 - 10
10 - 30
+ 30
Famiglia di 2
Famiglia di 4
aliquote
10%
20%
30%
quoziente
1,6
60/1,6= 37,5
2,6
60/2,6= 23,1
1°
2°
3°
4°
comp.
comp.
comp.
comp.
1
0,6
0,5
0,5
7,3 X 1,6=
3,6 X 2,6=
T
11,6
9,4
41
2. STRUTTURA ECONOMICA
Due famiglie con uguale numero di
componenti e uguale reddito non hanno la
stessa capacità contributiva se è diverso
il numero dei percettori
Es. è in una condizione migliore la famiglia in
cui un coniuge non lavora e può quindi
occuparsi del lavoro domestico e della cura
dei figli
42
ATTENZIONE
E’ un problema che non riguarda le
modalità di tassazione del reddito
familiare, ma la corretta definizione
dell’imponibile
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SOLUZIONI
- il lavoro domestico dà un reddito in
natura che potrebbe essere tassato
- i costi per aiuti domestici, baby sitter
ecc, potrebbero essere considerati costi
di produzione e portati in deduzione
dall’imponibile
44
TASSAZIONE
DELL’INDIVIDUO
Anche in questo caso si può tenere
conto del contesto familiare in cui
l’individuo è inserito
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NUMEROSITA’ DEI
COMPONENTI
Si tiene conto dei soli familiari a
carico del contribuente
perché la necessità di mantenerli
comporta un’evidente diminuzione della
sua capacità contributiva
attraverso deduzioni o detrazioni
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STRUTTURA ECONOMICA
La tassazione su base individuale penalizza,
a parità di reddito famigliare, le famiglie
monoreddito (con un unico percettore)
che sopportano un prelievo fiscale più
elevato (a causa della progressività
dell’imposta).
Si riconosce una deduzione o detrazione
particolarmente elevata per coniuge a carico.
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POLITICA FAMILIARE
Molto spesso deduzioni e detrazioni,
specie per figli a carico, sono concesse
non per
coerenza del disegno fiscale
ma per attuare politiche famigliari
(contrastare la povertà delle famiglie
numerose, sostegno alle responsabilità
familiari, ecc.)
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Parole chiave della lezione
• La scelta della base nell’imposta personale: imponibile
monetario o reale?
•Il fiscal drag. Definizione e possibili correzioni.
•La scelta della base nell’imposta personale: reddito
effettivo o reddito normale?
•Motivi teorici e pratici a favore di ciascuna delle due opzioni.
•Reddito normale e studi di settore
•La scelta dell’unità impositiva nell’imposta personale:
individuo o famiglia?
•Equità, neutralità ed efficienza delle diverse alternative.
•Argomentazioni a favore e contro la scelta della base famigliare
•Il problema del cumulo dei redditi
•Aspetti problematici: numero componenti (e relativi «correttivi»: splitting e
quozienti famigliari) e numero percettori
•Argomenti a favore e contro la scelta della base individuale
•Aspetti problematici: numero componenti e numero percettori (e relativi
«correttivi»: deduzioni e detrazioni)
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Dove studiare
• P. Bosi e M. C. Guerra, I tributi
nell’economia italiana. Edizione 2016,
il Mulino, 2016
– Capitolo lII. L’imposta personale sul reddito:
equità ed efficienza
• Paragrafi:
– 2: La scelta tra imponibile monetario o reale
– 3: La scelta tra reddito effettivo e reddito normale
– 4: La scelta dell’unità impositiva
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Domanda 1
Utilizzando la struttura a scaglioni sotto riportata, considerate i seguenti tre casi del
signor Rossi che, nel biennio T1+T2, percepisce un reddito complessivo di 50.000
euro.
1) nell’anno T1 percepisce un reddito di 0 e nell’anno T2 un reddito di 50.000
2) nell’anno T1 percepisce un reddito di 25.000 e nell’anno T2 un reddito di 25.000
3) nell’anno T1 percepisce un reddito di 20.000 e nell’anno T2 un reddito di 30.000
Commentate i tre risultati nell’ipotesi che il tasso di sconto sia pari a zero.
Scaglioni (euro)
Da 0 a 10.000
Da 10.000 a 20.000
Oltre 20.000
Aliquota
10%
20%
40%
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Domanda 2
Alfa e Beta sono sposati.
Alfa ha un reddito imponibile di 55.000 euro, Beta di 25.000 euro.
La scala delle aliquote dell’imposta sul reddito progressiva per scaglioni è la
seguente:
Scaglioni (euro)
Da 0 a 10.000
Da 10.000 a 20.000
Oltre 20.000
Aliquota
10%
20%
40%
Calcolare l’imposta dovuta da questa famiglia nel caso di tassazione:
2.1 individuale;
2.2 familiare con splitting;
2.3 familiare con quoziente familiare (coefficiente per il secondo membro 0.6).
2.4 Se Beta guadagna 1 euro in più, qual è l’aliquota marginale nel caso di
tassazione individuale? E nel caso di tassazione con il quoziente familiare?
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Domanda 3
Il signor Bianchi percepisce, nell’anno t, un reddito imponibile pari a 40.000
euro. Nell’anno t+1 il tasso d’inflazione è uguale al 2,5%; il reddito del signor
Bianchi è perfettamente indicizzato all’inflazione, ma non subisce alcuna
crescita reale, ed è quindi uguale a 41.000 euro. Ipotizzate che la struttura
delle aliquote e degli scaglioni dell’imposta sul reddito sia la seguente (non vi
sono né detrazioni, né deduzioni):
Scaglioni (euro)
Da 0 a 10.000
Da 10.000 a 20.000
Oltre 20.000
Aliquota
10%
20%
40%
a) mostrate che, nell’anno t+1 si verifica il fenomeno del fiscal drag, e
calcolate l’importo della maggiore imposta pagata dal contribuente a causa
del fiscal drag.
b) Mostrate, anche numericamente, in che modo sarebbe possibile annullare
l’effetto del fiscal drag.
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