Incontro a Palermo su cibo e sicurezza alimentare

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Incontro a Palermo su cibo e sicurezza alimentare
GRIsette
Incontro a Palermo su cibo
e sicurezza alimentare
C
onoscere i processi di alterazione dei cibi durante la loro conservazione e dove possono avvenire
le contaminazioni. Questi i temi di un originale e
interessante convegno organizzato dal Gruppo Micologico
Siciliano lo scorso 22 novembre presso i locali di SanLorenzo Mercato.
“In un momento in cui il rapporto cibo e salute è al centro
dell’attenzione dei media abbiamo voluto coinvolgere alcuni esperti per chiarire in una breve conversazione e con
termini semplici cosa può accadere quando si conservano
male i cibi” ha spiegato Mariano Tamburello, presidente
della Onlus con sede a Palermo, introducendo l’incontro
“Cibo e sicurezza alimentare - Dai campi ai magazzini, dal
frigorifero alla tavola, i microrganismi che crescono nei nostri cibi”.
“In molti casi i cibi vengono contaminati da funghi microscopici e l’inquinamento può avvenire in molti luoghi:
nei campi in cui si coltivano le materie prime, nei magazzini di stoccaggio, nei punti vendita, ma anche nelle nostre
case e addirittura all’interno dei nostri frigoriferi. Ci sono
poi le contaminazioni batteriche e le semplici alterazioni
che intervengono solo per il veloce deperimento organico
causato da inadeguate temperature di conservazione”, ha
ricordato Livio Torta, ricercatore presso Dipartimento di
Scienze Agrarie e Forestali, Università degli Studi di Palermo esperto in patologia vegetale. “Grazie a una legislazione
carente, anche al bar o al pub o ancora in discoteca ci sono
in agguato seri rischi di incontrare nel ghiaccio del nostro
drink contaminanti indesiderati così come comporta una
certa quantità di rischio il consumo dell’insalata di quarta
gamma”, gli ha fatto eco Nicola Francesca, anch’egli ricercatore presso Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali,
Università degli Studi di Palermo, ma esperto in microbiologia. Lo stesso Francesca ha poi ricordato come in effetti i
cibi non sono sempre veicoli di microorganismi pericolosi:
“Una oliva conservata correttamente in salamoia è in effetti
un concentrato di salute paragonabile a uno yogurt”.
Diverso è stato invece l’approccio di Giuseppe Venturella,
professore ordinario di botanica forestale e micologia presso
il medesimo Dipartimento universitario, che affrontando le
problematiche inerenti la commercializzazione dei funghi
freschi e coltivati, ha messo in guardia i consumatori dalle
truffe che troppo spesso si nascondono dietro i condimenti
(oli) e i patè al tartufo: “In questi prodotti venduti anche
WWW.MENSILEAGRISICILIA.IT
a prezzi elevati, l’aroma del prezioso fungo ipogeo viene
introdotto da una pericolsa sostanza chimica sintetizzata
in laboratorio e che si può facilmente acquistare su internet”. Venturella ha poi invitato a controllare il contenuto
e le etichette delle buste dei funghi secchi: “spesso si tratta
di miscele di boleti ben diversi e meno pregiati dei funghi
porcini, raccolti in paesi dove la legislazione sulla sicurezza
alimentare è più carente che in Italia”.
L’incontro a Sanlorenzo Mercato ha avuto come media
sponsor le testate “Sapori di Sicilia” e “Agrisicilia” ed è stato anche l’occasione di parlare di funghi macroscopici e
commestibili che rappresentano l’identità di un territorio:
i porcini del bosco di Scorace (o come si chiama adesso, di
Archidaci). Questi prodotti del bosco sono stati perfettamente valorizzati dallo chef trapanese Peppe Giuffrè che
esibitosi in un cooking show, ha realizzato una pietanza
semplice ma di grande effetto in cui a batata (la patata dolce “americana”) e patate rosse in crema ha aggiunto una
passata di porcini di Scorace, il tutto impreziosito con zafferano di Nubia (sperimentale) e aromi vari tutti siciliani
(anzi di più, trapanesi). Una nuova idea per il sindaco di
Buseto Palizzolo, comune in cui ricade il bosco di Scorace
che, presente all’iniziativa del gruppo Micologico Siciliano,
ha sottolineato l’importanza del porcino di Scorace per la
promozione turistica di quell’angolo di Sicilia poco noto
benché venga percorso per raggiungere le più famose San
Vito Lo Capo e Scopello.
Non a caso proprio Buseto Palizzolo da tre anni, al fine di
destagionalizzare i flussi turistici, organizza in autunno la
sagra del Porcino di Scorace con escursioni, convegnistica e
momenti dedicati alla gastronomia.
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