Banche Critiche alla BNS per gli interessi negativi
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Banche Critiche alla BNS per gli interessi negativi
CONFEDERAZIONE Corriere del Ticino LUNEDÌ 23 MARZO 2015 PROCURA FEDERALE GLI ACCORDI BILATERALI TRA SVIZZERA E UE SONO VANTAGGIOSI OPPURE NO? Sotto inchiesta politico ucraino di alto livello Non so Né svantaggi né vantaggi Solo svantaggi Piuttosto svantaggi Sia vantaggi che svantaggi Piuttosto vantaggi SVIZZERA TEDESCA ROMANDIA SVIZZERA ITALIANA Bilaterali La Svizzera francese si avvicina ai dubbi del Ticino Sondaggio: solo al 48% dei romandi piacciono gli accordi con l’UE NOTIZIEFLASH ❚❘❙ La maggioranza degli svizzeri vede prevalentemente dei vantaggi negli accordi bilaterali con l’Unione europea. È quanto emerge da un sondaggio dell’istituto gfs.bern pubblicato ieri dalla «NZZ am Sonntag». Si conferma dunque una tendenza globale già ravvisata in precedenti rilevamenti. Dal confronto tra le regioni linguistiche emerge però che solo in Svizzera tedesca c’è una chiara maggioranza favorevole, mentre in Romandia circa la metà degli interpellati è scettica. La Svizzera francese sembra dunque avvicinarsi al trend che normalmente contraddistingue il Ticino: il cantone italofono anche in questo caso conferma il proprio parere negativo sugli accordi con l’UE. L’istituto di Claude Longchamp ha interpellato telefonicamente tra il 9 e il 27 febbraio (a un anno dunque dal voto favorevole all’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa) 2.507 cittadini in tutte le regioni del Paese. Il margine di errore è del 2%. Vediamo i dati più nel dettaglio. Secondo l’inchiesta effettuata su mandato di Interpharma, il 55% degli interrogati vede «unicamente vantaggi» o «piuttosto dei vantaggi» nel mantenimento degli accordi bilaterali. La parte di quelli che vedono «unicamente svantaggi» o «piuttosto degli svantaggi» ammonta al 23%, mentre il 16% vede «vantaggi e svantaggi» e il 6% «né vantaggi, né svantaggi». Come si vede anche nel grafico qui sopra, i ticinesi sono i più negativi: solo il 24% vede i bilaterali in modo positivo, contro il 39% dei giudizi negativi riscontrati. Seguono i romandi: il 48% sostiene gli accordi, mentre il 19% li giudica nocivi. Tra gli svizzerotedeschi il 59% vede dei vantaggi negli accordi bilaterali contro il 23% che ne vede più che altro gli svantaggi. Ci sono differenze anche a seconda delle fasce d’età degli interrogati: gli accordi sono visti in maniera più critica dalle persone che hanno meno di 50 anni, in particolare da chi ha tra 30 e 39 anni. Si ricorderà che dall’analisi del voto del 9 febbraio era emerso che soprattutto gli over 50 avevano sostenuto Solo vantaggi Fonte: gfs.bern - dati in percentuale la proposta UDC. In un secondo tempo tuttavia la fondatezza dell’analisi del comportamento delle varie fasce d’eta era stata rimessa in discussione. Anche questo sondaggio cerca di appurare, come altri precedentemente, in quale modo gli svizzeri vorrebbero applicare il testo approvato il 9 febbraio 2014. Claude Longchamp, citato dal domenicale, prevede che una soluzione con una clausola di salvaguardia avrebbe delle buone chance. Tra gli interrogati infatti il 67% dice di sostenere «un’applicazione flessibile del freno all’immigrazione», includendo appunto una clausola. «Si tratta per il momento della proposta più solida, concreta e accettabile», sottolinea Longchamp. «Una soluzione di questo tipo privilegerebbe una formula complessa per frenare l’immigrazione favorendo l’economia». Inoltre secondo il sondaggio solo il 32% degli svizzeri si dice d’accordo con un’applicazione letterale del testo UDC, mentre il 59% respinge quest’idea. Quanto alla possibilità di votare ancora una volta su questo oggetto il 43% degli svizzeri accetterebbe, contro ATS/RED il 52% che si dice contrario. ❚❘❙ Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) sta conducendo dal 2013 una inchiesta penale nei confronti di un politico ucraino di alto rango per riciclaggio e corruzione. Lo rivelano «Le Matin Dimanche» e «SonntagsZeitung». Secondo i due domenicali si tratterebbe di Nikolai Martinenko, uomo di fiducia del presidente Petro Poroshenko e del primo ministro Arseni Jazenjuk. Sarebbe sospettato di aver percepito tangenti per diversi milioni di franchi, denaro depositato presso la banca privata zurighese Hottinger Cie. Le accuse di corruzione sono in relazione alla posizione ai vertici dell’uomo nel settore nucleare ucraino, scrivono «Le Matin Dimanche» e «SonntagsZeitung». Martinenko dal 2006 è presidente della Commissione parlamentare per l’energia e il nucleare. Concretamente a Martinenko viene rimproverato di aver assegnato nell’estate 2013 un incarico milionario senza bando di concorso alla ditta Skoda JS con sede nella Repubblica Ceca. Per questo Martinenko avrebbe ottenuto bustarelle per milioni. L’MPC ha confermato ieri che è in corso una inchiesta penale riguardante «un cittadino ucraino», senza tuttavia farne il nome, per un caso di corruzione di pubblici ufficiali stranieri. Le indagini – sempre secondo i due domenicali – sono scattate in seguito all’annuncio della banca zurighese all’ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio. Di conseguenza sono stati bloccati circa 30 milioni di franchi sui conti, indicano i due giornali senza citare una fonte precisa. Le autorità ceche avrebbero intanto effettuato perquisizioni presso l’impresa in questione su richiesta delle autorità elvetiche. I documenti confiscati sarebbero ora esaminati da inquirenti svizzeri. Curiosamente, dietro a quella che appare la ditta di fornitura Skoda JS vi è il gruppo russo OMZ come già è stato reso noto nel 2014. Quello che sembrava in un primo momento un affare con uno Stato dell’UE era in realtà un accordo con lo Stato russo e questo nel mezzo della crisi dell’est Ucraina. Nel settore nucleare Kiev e Mosca collaborano strettamente. L’Ucraina per la manutenzione delle sue centrali nucleari necessita infatti della tecnologia di costruzione russa. CANTON SAN GALLO IERI IL PRIMO TURNO Nuovo sindaco a Delémont, se ne saprà di più in aprile Una doppia presidenza per il Partito pirata DA GINEVRA E DA ZUGO SECONDO INDISCREZIONI ❚❘❙ Sabato sera una bambina di 10 anni è caduta da una finestra situata al quarto piano di un’abitazione a Flumserberg, nel canton San Gallo. La piccola tedesca, che si trovava in Svizzera in vacanza, ha riportato ferite gravi alla testa ed è stata trasportata in ospedale. L’esatta dinamica dell’incidente deve ancora essere chiarita, indica la polizia. ❚❘❙ I cittadini di Delémont (JU) dovranno attendere il 12 aprile per conoscere il nome del loro sindaco, che succederà a Pierre Kohler (PPD). Al primo turno che si è svolto ieri nessuno ha raggiunto la maggioranza assoluta richiesta. In testa si è piazzato Damien Chappuis del Partito cristiano-sociale indipendente (PCSI) con il 31,57% dei voti. ❚❘❙ Il Partito pirata svizzero si è dato una copresidenza: il ginevrino Guillaume Saouli, 44 anni, e lo zughese Stefan Thöni, 29 anni. Lo hanno deciso sabato i delegati esprimendosi poi sulle votazioni del 14 giugno: sì all’iniziativa «Sulle borse di studio» e alla diagnostica preimpianto, no al canone radio-Tv per tutti e all’imposta sulle successioni. ❚❘❙ Secondo quanto riferito dal «Blick», il PLR avrebbe investito due milioni di franchi per inserzioni pubblicitarie regolari nei media del gruppo AZ («Aargauer Zeitung», «Schweiz am Sonntag») in vista delle elezioni federali. Né il presidente PLR Philipp Müller, argoviese, né l’editore di AZ Peter Wanner hanno voluto commentare la notizia. Bambina tedesca di 10 anni cade dal quarto piano Il PLR investirebbe 2 milioni per inserzioni nei media AZ Banche Critiche alla BNS per gli interessi negativi La Posta Hasler: «Le lettere A e B costano troppo poco» Lucerna L’UDC è pronta a rientrare in Governo ❚❘❙ La Banca nazionale svizzera (BNS) dovrebbe alzare le riduzioni fiscali legate ai tassi d’interesse negativi, secondo Patrick Odier, presidente dell’Associazione svizzera dei banchieri (ASB). La regolamentazione attuale in materia penalizza le banche più sicure, ha affermato in un’intervista rilasciata al «SonntagsBlick». Le banche i cui bilanci comportano maggiori rischi e le cui riserve sono elevate beneficiano degli sgravi, le altre sono sfavorite. Non dovrebbe esserci concorrenza tra le banche, ha affermato il banchiere ginevrino. Le discussioni tra il settore e la BNS finora non hanno permesso di trovare una soluzione. Le misure dovranno quindi restare limitate nel tempo, ha detto ancora il presidente dell’ASB. Anche le casse pensioni sono duramente toccate da questo fenomeno, secondo Odier. Sono infatti obbligate a conservare la maggior parte dei loro ❚❘❙ I francobolli potrebbero costare presto di più: un franco per l’invio di una lettera con priorità B e 1,20 per la A (oggi rispettivamente 85 centesimi e 1 franco). Per il presidente del Consiglio di amministrazione della Posta, Peter Hasler, l’aumento è necessario se si vogliono coprire le spese della clientela privata. Le attuali tariffe in questo segmento della spedizione non sono più sufficienti a coprire i costi, dichiara Hasler al domenicale «Schweiz am Sonntag», e un aumento limitato a 2-3 centesimi non cambierebbe la situazione. «Abbiamo bisogno di un rialzo dei prezzi sostenibile», aggiunge, ricordando che La Posta non corregge i suoi prezzi dal 2004. Le attuali tariffe sono bloccate fino a marzo 2016, a seguito di un accordo tra il «gigante giallo» e Mister Prezzi Stefan Meierhans, poi si potrebbe procedere almeno teoricamente agli aumenti. Contattato dall’ATS, Stefan Meierhans per il momento non ha voluto pronunciarsi. ❚❘❙ Appuntamento elettorale nel canton Lucerna il prossimo fine settimana. Per il rinnovo del Governo la posta in gioco sarà l’eventuale ritorno di un esponente dell’UDC a scapito del senza partito Marcel Schwerzmann. Nel Consiglio di Stato lucernese siedono dal 2007 due rappresentanti del PPD, un PLR, una del PS e il senza partito di area borghese Schwerzmann, che otto anni fa aveva soffiato la poltrona a un rappresentante dell’UDC. Fino a poco tempo fa niente faceva pensare a grandi cambiamenti. A rimescolare le carte hanno però contribuito le critiche rivolte in piena campagna elettorale al responsabile del Dipartimento delle finanze. A febbraio una commissione ha rimproverato al «ministro» di aver sottovalutato la gravità degli illeciti commessi da un ex capo dell’ufficio informatico cantonale incriminato per una vicenda di presunte bustarelle. In marzo lo stesso Schwerzmann, confrontato investimenti in franchi. «Questa situazione è inaccettabile». Da parte loro le casse pensioni chiedono che siano introdotte eccezioni. Vogliono poter essere liberate da tassi di interesse negativi, ha ricordato il presidente dell’Associazione svizzera delle istituzioni di previdenza (ASIP) Hanspeter Konrad in un’intervista alla «SonntagsZeitung». Il livello dei tassi è già basso. In zona negativa, i rendimenti necessari sono più difficili da raggiungere, ha spiegato. Il presidente dell’ASIP stima a 40 miliardi di franchi le perdite legate ai tassi negativi, ossia tra il 5% e il 6% del patrimonio delle casse pensioni. La BNS tuttavia vuole evitare le eccezioni. Il 22 gennaio ha abbassato di mezzo punto a –0,75% il tasso d’interesse applicato agli averi in giroconto che superano un certo importo esonerato. Le misure mirano a lottare contro il franco forte. 7 con la pubblicazione di un rapporto confidenziale sull’utilizzo «improprio» di Internet da parte degli impiegati cantonali, ha ammesso errori e ordinato un’inchiesta amministrativa. Il 50.enne, che prima di entrare in Governo era stato capo dell’amministrazione fiscale lucernese, viene criticato dai partiti di destra per la sua mancanza di senso politico. La sinistra lo accusa di voler smantellare lo Stato a colpi di tagli fiscali. Il suo principale sfidante è il 58.enne Paul Winkler (UDC), granconsigliere e sindaco di Kriens, che è considerato un politico capace di trovare il compromesso. In queste elezioni il PS dovrà inoltre riconfermare il seggio lasciato vacante dalla responsabile del Dipartimento di giustizia e sicurezza Yvonne Schärli, che non si ricandida. I socialisti hanno perciò lanciato nella corsa l’insegnante 56.enne e deputata in Gran Consiglio Felecitas Zopfi.