Analisi delle votazioni federali del 9 febbraio 2014

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Analisi delle votazioni federali del 9 febbraio 2014
Analisi delle votazioni federali
del 9 febbraio 2014
Pascal Sciarini, Alessandro Nai e Anke Tresch
Risultati delle votazioni
Si
No
Decreto federale concernente il finanziamento e
l'ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria
(controprogetto diretto all'iniziativa popolare
'Per i trasporti pubblici')
1'776'688
1'088'210
62.0%
38.0%
Iniziativa popolare 'Il finanziamento dell'aborto
è una questione privata - Sgravare
l'assicurazione malattie stralciando i costi
dell'interruzione di gravidanza
dall'assicurazione di base obbligatoria'
873'603
2'019'033
30.2%
69.8%
1'463'954
1'444'428
50.3%
49.7%
Iniziativa popolare 'Contro l'immigrazione di
massa'
Partecipazione : 55.8%
gfs.bern
Menschen.Meinungen.Märkte.
Hirschengraben 5
3001 Bern
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Département de science politique
et relations internationales
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1211 Genève
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VOX del 9 febbraio 2014
Risultati principali dell’analisi della votazione del 9 febbraio 2014
Il 9 febbraio 2014, tre oggetti sono stati sottomessi al voto popolare: il decreto federale sul
finanziamento e l'ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria (FAIF), l'iniziativa popolare "Il
finanziamento dell'aborto è una questione privata" e l'iniziativa popolare "Contro
l'immigrazione di massa". Il decreto federale è stato accettato da una maggioranza
relativamente chiara di votanti (62%), mentre le due iniziative hanno avuto un riscontro
contrastato: se l'iniziativa sull'aborto è stata chiaramente rifiutata (solo 30.2% di SI),
l'iniziativa UDC sull'immigrazione è stata accettata da una piccola maggioranza di
cittadini (50.3%) ma dalla maggior parte dei Cantoni (14.5 contro 8.5). Il Consiglio
federale ed il Parlamento sono stati quindi sostenuti sui due primi oggetti, ma sono stati
sconfessati sul terzo oggetto. L'iniziativa UDC ha generato una campagna molto intensa e
ha fortemente contribuito alla partecipazione largamente superiore alla media degli ultimi
anni (55.8%).
Importanza delle proposte, partecipazione e formazione dell'opinione
L'iniziativa UDC "Contro l'immigrazione di massa" è stata percepita dai cittadini come
molto importante (tanto per sé che per il Paese); l'importanza attribuita alla proposta è
pure superiore a quella misurata per l'estensione degli accordi di libera circolazione del
2005 e 2009, dell'entrata del paese negli accordi di Schengen-Dublino nel 2005 o
dell'iniziativa sul rinvio dei criminali stranieri del 2010. L'importanza per il Paese
attribuita al Decreto federale sull'infrastruttura ferroviaria è pure stata relativamente
grande, contrariamente all'importanza attribuita all'iniziativa sul finanziamento
dell'aborto.
La partecipazione è dipesa dall'età dei cittadini in maniera ancora più importante che
d'abitudine. La partecipazione è globalmente aumentata di pari passo con l'aumento del
livello di formazione, anche se le persone di formazione elementare (scuola d’obbligo) si
sono mobilizzate più che d'abitudine. Lo stesso vale anche per le persone che dispongono
di un reddito relativamente basso (inferiore a 3000.- al mese). Come spesso accade,
l'interesse per la politica è stato il motore principale della partecipazione alla votazione.
La mobilizzazione è stata importante presso i simpatizzanti dei partiti di governo, salvo
presso i simpatizzanti PPD (51%). Le persone che non hanno fiducia nel Consiglio
federale hanno un po' più partecipato che le persone che accordano una fiducia più
elevata.
Per le tre proposte, la decisione è stata presa in maniera relativamente precoce dai votanti.
Per quello che concerne l'iniziativa UDC "Contro l'immigrazione di massa", questo
risultato potrebbe sembrare contraddittorio all'evoluzione dell'opinione in favore
dell'iniziativa messa in evidenza dai due sondaggi pre-elettorali SRG. In realtà, una
tendenza identica esiste nei risultati del sondaggio VOX: l'analisi della scelta di voto
secondo il momento della decisione mostra chiaramente la crescita progressiva del SI
durante le ultime settimane prima del voto. Questo sottolinea la dinamica estremamente
favorevole all'UDC, alla base del successo del 9 febbraio. Anche se i rispondenti che
hanno formato una decisione tardiva sono relativamente poco numerosi, il loro chiaro
sostegno all'iniziativa ha potuto fare la differenza sul risultato finale. Questa dinamica di
voto tardivo in favore dell'iniziativa vale per gli Svizzeri romandi e tedeschi, ma non per i
Ticinesi, già convinti del loro sostegno all'iniziativa ben prima dell'inizio della campagna.
i
Decreto federale sul finanziamento e l'ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria (FAIF)
Il decreto federale sul finanziamento e l'ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria (FAIF) è
stato largamente sostenuto dalle persone che hanno dichiarato una forte fiducia nel
Consiglio federale, e ha trovato più sostegno a sinistra. Il progetto è stato sostenuto dalla
stragrande maggioranza dei simpatizzanti per il PS e il PPD. Presso i simpatizzanti per
l’UDC, solo una persona su tre ha accettato il decreto federale. I simpatizzanti per il PLR
sono stati i meno numerosi a seguire la parola d'ordine del loro partito (meno di due terzi
di SI). Il progetto è stato peraltro accettato soprattutto dalle persone che si riconoscono nei
valori di centralizzazione, modernità e difesa dell'ambiente.
Il tasso di accettazione del progetto è stato più importante tra i giovani, mentre solo la
metà dei 50-59enni l'ha sostenuto. Il tasso di SI al progetto è stato logicamente più basso
presso i pendolari che deducono le loro spese professionali di viaggio dal reddito
imponibile, in particolare se possiedono un veicolo personale. Le donne hanno accettato il
progetto in quantità poco superiore agli uomini, e il tasso di accettazione è stato più
grande nelle regioni urbane. Per finire, il sostegno al decreto è stato più forte presso le
persone che dispongono di un reddito più elevato e che hanno un livello di educazione
superiore.
Il motivo principale avanzato dai cittadini che hanno accettato il progetto concerne il
sostegno all’ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria. Le altre ragioni d'accettazione sono
nettamente più secondarie. I motivi che hanno spinto al rifiuto del progetto sono più
variati, e vanno dai costi troppo elevati, all'opposizione di principio al finanziamento
parziale dei costi da parte degli automobilisti, fino alla soddisfazione con la situazione
attuale.
Gli argomenti pro e contro il progetto hanno ricevuto un'accoglienza relativamente
differente. Gli argomenti in favore hanno polarizzato la popolazione, il che significa che
sono stati fortemente sostenuti dalle persone che hanno accettato il progetto e fortemente
rigettati dalle persone che l'hanno rifiutato. Gli argomenti contro il progetto hanno
polarizzato comparativamente meno l'opinione pubblica e hanno globalmente trovato un
riscontro più debole nella popolazione.
Iniziativa popolare sul finanziamento dell'aborto
L'iniziativa sul finanziamento dell'aborto ha trovato un sostegno di maggioranza solo
presso tre gruppi di persone: i simpatizzanti per l’UDC, le persone che si situano
all'estrema destra della scala sinistra-destra e le persone che frequentano spesso una
chiesa. In confronto alla votazione del 2002, si possono rilevare tre evoluzioni: la forte
diminuzione del conflitto legato alla pratica religiosa, la scomparsa della differenza di voto
tra cattolici e protestanti e l'inversione del comportamento di voto dei simpatizzanti per
l’UDC e per il PPD. Se questi ultimi erano il solo gruppo di simpatizzanti di un partito ad
aver rifiutato la modifica del 2002, si sono oggi opposti in maggioranza alla modifica
costituzionale. Il contrario appare per i simpatizzanti dell'UDC: in maggioranza favorevoli
alla modifica votata nel 2002, sono stati oggi i soli a sostenere l'iniziativa popolare.
L'analisi dei motivi che giustificano il voto dei cittadini mostra che il sostegno all'iniziativa
è stato giustificato principalmente tramite l'idea che l'aborto è un affare privato, e
secondariamente dall'opposizione di principio per motivi personali e morali alle
interruzioni di gravidanza. Gli avversari dell'iniziativa hanno soprattutto sostenuto dei
ii
motivi femministi (non bisogna penalizzare le donne, aiuto alle donne in difficoltà, presa
in conto della responsabilità degli uomini, eccetera) e, in secondo luogo, il principio di
solidarietà dell'assicurazione malattia obbligatoria.
L'analisi del sostegno degli argomenti pro e contro il progetto mostra che il rifiuto
dell'iniziativa è largamente dovuto alla soddisfazione degli Svizzeri con la
regolamentazione attuale: la stragrande maggioranza delle persone che hanno rifiutato il
testo dell'iniziativa e quasi la metà delle persone che l'hanno sostenuto è d'accordo con
l'argomento secondo il quale la regolamentazione attuale ha fatto le sue prove e non deve
essere abbandonata.
Iniziativa popolare "Contro l'immigrazione di massa"
Il voto sull'iniziativa UDC "Contro l'immigrazione di massa" è stato fortemente
determinato dall'opposizione sinistra-destra: il SI all'iniziativa aumenta in modo
considerevole quando ci si sposta verso il polo destro della scala. L'impatto dell'ideologia
è manifesto anche tramite la simpatia per un partito. I simpatizzanti per l'UDC hanno
sostenuto l'iniziativa in modo quasi unanime, mentre i sostenitori del PS l'hanno molto
fortemente rifiutata. Il rifiuto dell'iniziativa è pure netto presso i simpatizzanti per il PPD
(34% di SI), mentre i simpatizzanti per il PLR sono stati un po' più divisi (40% di SI). Le
persone poco o per niente interessate alla politica hanno largamente sostenuto l'iniziativa,
contrariamente alle persone che si definiscono come interessate. In modo simile, il
sostegno all'iniziativa dell’UDC è stato particolarmente elevato presso le persone che
partecipano raramente – o che non partecipano mai – alle votazioni federali, e pure
parzialmente presso le persone che partecipano unicamente in modo occasionale; le
persone che dichiarano partecipare sovente o sempre alle votazioni federali sono state più
divise sulla scelta di voto.
L'analisi del voto sull'iniziativa dell’UDC evidenzia l'esistenza di un conflitto d'identità
legato all'apertura della Svizzera e alla difesa delle tradizioni elvetiche. L'iniziativa, infatti,
è stata fortemente sostenuta dalle persone che accordano una priorità alla difesa delle
tradizioni, che preferiscono la chiusura rispetto al mondo esteriore, che dichiarano
preferire gli Svizzeri agli stranieri e che accordano un'importanza particolare all'ordine e
alla sicurezza. L'iniziativa è stata fortemente rifiutata dalle persone che desiderano una
Svizzera moderna, più aperta al mondo esteriore, nella quale Svizzeri e stranieri hanno le
stesse opportunità e che danno poca importanza all'ordine e alla sicurezza.
Logicamente, il SI all'iniziativa dell’UDC varia in modo considerevole secondo il livello di
fiducia nel Governo. Mentre tre quarti delle persone che hanno fiducia nel Consiglio
federale l'ha rifiutata alle urne, quattro persone su cinque di coloro che dichiarano la loro
sfiducia nel Governo l'hanno accettata.
Riassumendo, l'analisi del comportamento di voto secondo il profilo politico dei cittadini
rileva quattro tipi di fattori che spiegano il successo dell’iniziativa dell'UDC alle urne il 9
febbraio 2014: l'ideologia, la preferenza per un partito, i valori politici e,
secondariamente, la mobilizzazione inusuale delle persone poco interessate o poco attive
politicamente. Prima di tutto, il voto delle persone situate ideologicamente al centro-destra
e, più ancora, a destra ha contribuito largamente al successo dell'iniziativa dell'UDC.
Secondariamente, l'iniziativa ha gioito del sostegno quasi senza pecca dei simpatizzanti
per l’UDC, della debole mobilizzazione dei simpatizzanti per il PPD, del rifiuto poco
marcato dei simpatizzanti per il PLR e del sostegno leggermente minoritario delle persone
iii
senza un'esplicita preferenza per un partito. Inoltre, il voto delle persone che sostengono
chiaramente dei valori conservatori spiega pure il successo dell'iniziativa dell’UDC. Per
finire, anche se in modo minore, l'iniziativa ha beneficiato di un sostengo abbastanza
chiaro da parte delle persone che s'interessano poco alla politica o che abitualmente
votano poco (o mai), e che hanno in questo caso espresso la loro opposizione alla
posizione del Governo e del Parlamento. Anche se queste persone hanno
comparativamente partecipato in maniera più debole, il loro chiaro sostegno all'iniziativa
ha potuto fare pesare la bilancia in favore del SI alle urne.
Le differenze di voto secondo i fattori sociodemografici, combinate all'effetto di questi
stessi fattori sulla partecipazione, offrono una chiave di lettura supplementare al successo
dell'iniziativa dell’UDC. Prima di tutto, se le differenze di voto secondo l'età hanno svolto
un ruolo secondario, il fatto che la classe d'età che ha più fortemente rifiutato l'iniziativa (i
18-29enni) sia pure quella che si è astenuta in maniera più sostanziale ha chiaramente
contribuito al successo dell'iniziativa. Secondariamente, il rifiuto dell'iniziativa dell’UDC
aumenta intensamente con l'aumento del livello d'istruzione e con l'aumento del reddito,
ma la mobilizzazione inusuale delle persone che si trovano ai livelli inferiori delle scale di
istruzione e reddito ha giocato a favore dell'iniziativa. Inoltre, il forte sostegno
all'iniziativa da parte di operai, impiegati e indipendenti, come pure di agricoltori e
persone disoccupate (poco numerose nel campione sondato), ha anche svolto un ruolo. Lo
stesso vale per le persone che giudicano la loro situazione economica attuale come
"passabile", "brutta" o "molto brutta", che hanno nettamente accettato l'iniziativa. In
questo senso, il risultato del voto può anche essere interpretato come la manifestazione di
un conflitto più ampio, relativo alla percezione dei benefici o – al contrario –dei danni
della globalizzazione in generale e dell'aumento dei flussi migratori in particolare. Il forte
sostegno all'iniziativa nel mondo rurale, nelle piccole e medie città e in Ticino ha pure
contribuito al successo dell'iniziativa dell’UDC. Da ultimo, il rifiuto dell'iniziativa da parte
degli Svizzeri naturalizzati non ha svolto un ruolo fondamentale; questi ultimi sono molto
meno numerosi rispetto agli Svizzeri di origine, e si sono mobilizzati meno fortemente alle
urne.
Delle analisi complementari in seno alle tre comunità linguistiche mostrano che il voto dei
Ticinesi è relativamente omogeneo, cioè che varia poco secondo le caratteristiche dei
votanti. In Svizzera tedesca, invece, il voto varia in modo considerabile tra una categoria
della popolazione e l'altra (secondo il livello di fiducia nel Consiglio federale, il livello
d'istruzione, di reddito, eccetera); i Romandi si situano, in questo caso, ad un livello
intermediario.
L'utilizzo o meno della radio, dei manifesti nei luoghi pubblici, delle inserzioni nella
stampa, dei sondaggi d'opinione, dell'Internet e degli stand d'informazione come fonti
d'informazione non ha avuto alcun effetto sulla decisione di voto. All'opposto, il sostegno
all'iniziativa è meno elevato presso le persone che dichiarano aver utilizzato la stampa, il
libretto delle spiegazioni del Consiglio federale o le discussioni sul luogo di lavoro come
fonte d'informazione che presso le persone che dichiarano non aver fatto ricorso a queste
fonti. Inversamente, il sostegno all'iniziativa è più forte presso le persone che hanno
utilizzato la televisione, la corrispondenza dei lettori, i volantini e prospetti relativi alla
votazione o le informazioni distribuite nelle cassette delle lettere come fonti
d'informazione che presso le persone che non ne hanno fatto utilizzo. Questi risultati sono
soprattutto validi per gli Svizzeri tedeschi.
L'analisi dei motivi dichiarati spontaneamente dai votanti per giustificare la loro scelta alle
urne mostra che il rifiuto di principio dell'immigrazione ha influenzato in modo
iv
considerevole la decisione di voto dei sostenitori dell'iniziativa. Più di una persona su tre
(35%) delle persone che hanno votato si giustifica in primo luogo questa scelta con
un'opposizione di principio all'immigrazione o affermando che oggigiorno in Svizzera
vivono già abbastanza/troppi stranieri. Inoltre, quasi una persona su cinque (17%)
s'identifica con gli obiettivi dell'iniziativa e considera che la Svizzera debba limitare,
contingentare, controllare meglio e/o gestire lei stessa il flusso migratorio. Vengono in
seguito le conseguenze negative (economiche al 11%, altre al 10%) associate con
l'immigrazione. In terzo luogo, una persona su dieci tra quelle che hanno sostenuto
l'iniziativa (11%) giustifica la scelta tramite la volontà di dare un segnale o di esprimere un
voto contestatario.
Presso gli avversari, il motivo principale di rifiuto all'iniziativa avanzato spontaneamente è
di natura economica (33%): l'iniziativa è dannosa per l'economia, l'economia beneficia
dell'immigrazione, la Svizzera richiede mano d'opera straniera, eccetera. In secondo
luogo, 20% degli avversari giudica che l'iniziativa è inappropriata o eccessiva e non
permette di risolvere i problemi legati all'immigrazione. Le conseguenze negative
dell'iniziativa per la politica Europea della Svizzera arrivano in terza posizione (18%) – ma
in seconda posizione se si tiene conto dell'insieme dei motivi menzionati
spontaneamente. Per finire, una parte rilevante dei votanti che hanno rifiutato l'iniziativa
ha espresso un'opposizione ai contingenti (8%), alla xenofobia e alla discriminazione
degli stranieri (8%), o all'UDC stessa (7%).
La valutazione, da parte dei votanti, dei principali argomenti pro o contro l'iniziativa
discussi durante la campagna mette in luce che tre dei quattro argomenti favorevoli
all'iniziativa dell’UDC ricevono un ampio sostegno. Gli argomenti secondo i quali
“dobbiamo di nuovo poter controllare l’immigrazione”, "l'immigrazione incontrollata ha
come conseguenze un aumento della pressione salariale, e problemi nel settore abitativo e
in quello dei trasporti e della circolazione", e "la revoca degli accordi bilaterali con
l'Unione Europea in seguito al controllo dell'immigrazione è un rischio che dobbiamo
correre" sono sostenuti da due terzi dei votanti, indipendentemente dalla loro scelta di
voto. Questi argomenti sono sostenuti molto fortemente dalle persone che hanno accettato
l'iniziativa, ma anche da una grande minoranza delle persone che l'hanno rifiutata. Solo
l'argomento secondo il quale l'immigrazione ha contribuito ad aumentare la criminalità in
Svizzera ha convinto meno. Quest'argomento è fortemente sostenuto dai partigiani
dell'iniziativa, ma è al tempo stesso nettamente rifiutato dai votanti che si sono opposti al
testo.
Gli argomenti degli avversari dell'iniziativa sono stati nettamente meno persuasivi. Solo
l'argomento secondo il quale il controllo dell'immigrazione tramite un sistema di
contingenti aumenta la burocrazia e i costi ha ricevuto un largo sostegno – è stato
fortemente sostenuto dagli avversari dell'iniziativa ma ha riscontrato pure una certa
simpatia presso le persone che hanno votato SI. L'argomento chiave degli avversari
dell'iniziativa, secondo il quale "voler controllare a livello nazionale l'immigrazione è in
contrasto con l'accordo sulla libera circolazione delle persone, e avrà come conseguenza
la revoca degli accordi bilaterali con l'Unione Europea", ha meno convinto. Una forte
maggioranza di persone che hanno votato contro l'iniziativa si dichiara d'accordo, ma al
tempo stesso una netta minoranza di queste stesse persone rifiuta quest'argomento. Gli
altri due argomenti proposti dagli avversari dell'iniziativa hanno raccolto un sostegno
ancora più limitato. L'argomento secondo il quale l'abolizione dell'accordo di libera
circolazione delle persone mette in pericolo un pilastro importante della riuscita
economica e del benessere del Paese, e l'argomento secondo il quale voler limitare
v
l'immigrazione condurrebbe all'isolamento della Svizzera sono fortemente accettati dagli
avversari dell'iniziativa, ma quasi altrettanto rifiutati dai sostenitori.
Per finire, l'immagine che emerge è che le persone che hanno votato in favore
dell'iniziativa sono state convinte dagli argomenti avanzati dall'UDC e sono restate
piuttosto insensibili agli argomenti del NO (salvo l'argomento riguardante i costi del
sistema di contingenti). In particolare, gli effetti supposti dell'iniziativa per la politica
europea sono contestati dalle persone che hanno votato per l'iniziativa. Da un lato, questi
ultimi rifiutano la tesi secondo la quale un SI all'iniziativa condurrebbe ad una revoca
degli accordi bilaterali, così come rifiutano più in generale l'idea che l'accettazione
dell'iniziativa condurrebbe ad un isolamento del Paese. Si sarebbe tentati, sulla base di
queste tendenze, di avanzare l'ipotesi che una parte dei cittadini che hanno accettato
l'iniziativa non sia stata cosciente delle conseguenze del voto per la politica Europea della
Svizzera. Tuttavia, quest'interpretazione è contraddetta dalla risposta all'argomento
secondo il quale si deve essere pronti ad assumere il rischio di una revoca degli accordi
bilaterali, se questo è il prezzo da pagare per poter controllare l'immigrazione. Da questo
lato, l'opinione delle persone che hanno votato SI è pure senza ambiguità: una stragrande
maggioranza dei sostenitori si dichiara, infatti, pronta a prendere questo rischio,
indipendentemente dalle conseguenze reali dell'iniziativa per i bilaterali.
In conclusione, la nostra analisi identifica numerose ragioni – parzialmente complementari
– che spiegano il successo dell'iniziativa UDC "Contro l'immigrazione di massa". Prima di
tutto, i nostri risultati mostrano gli effetti della campagna precedente il voto. Il SI
all'iniziativa è aumentato progressivamente e intensamente con l'avvicinarsi dello
scrutinio, e gli argomenti in favore del testo hanno ricevuto un'accoglienza più ampia
degli argomenti degli avversari. Secondariamente, i motivi avanzati dai sostenitori
dell'iniziativa testimoniano il disagio sentito dalla popolazione rispetto all'aumento
obiettivo dell'immigrazione, disagio certamente accentuato dalla forte attenzione politica
e mediatica dedicata a quest'aspetto. In terzo luogo, il voto del 9 febbraio 2014 è stato
contrassegnato da un conflitto ideologico tra la destra e la sinistra, e da un conflitto
d'identità tra due concezioni antagoniste dei valori e dell'identità svizzeri. Su questo
punto, il voto di febbraio 2014 ricorda molto il voto del 6 dicembre 1992 sullo Spazio
Economico Europeo (SEE). In quarto luogo, delle preoccupazioni materiali si sono pure
chiaramente espresse il 9 febbraio; testimoni ne sono la mobilizzazione inusuale e il forte
sostegno all'iniziativa da parte delle categorie meno privilegiate in termini di reddito,
educazione scolastica e situazione economica. Il voto delle categorie socioprofessionali
che sono (o che si sentono) minacciate dall'apertura delle frontiere – operai, impiegati,
agricoltori, indipendenti, disoccupati – va nella stessa direzione. Potremmo pure evocare
qui il caso particolare dei Ticinesi, per i quali il disagio nei confronti dell'immigrazione si
estende a tutte le categorie sociali. In quinto luogo, probabilmente legato al punto
precedente, il risultato del 9 febbraio 2014 è stato l'occasione di un voto di protesta.
Questo si è manifestato al tempo stesso con il voto delle persone che dichiarano una
sfiducia verso le autorità del governo, che non si interessano alla politica o che
partecipano generalmente poco (o non partecipano del tutto) alle votazioni, e tramite i
motivi enunciati spontaneamente da una – piccola – minoranza dei favorevoli
all'iniziativa. Da ultimo, il successo dell'iniziativa dell'UDC riflette ugualmente la debole
portata dell'argomento relativo all'importanza degli accordi bilaterali per la prosperità
della Svizzera. Questo argomento, utilizzato per giustificare l'accettazione della libera
circolazione delle persone nelle votazioni del 2005 e del 2009, non è stato (più) ascoltato
dai votanti.
vi
Metodologia
L’analisi della votazione del 9 febbraio 2014 presentata in questo rapporto si basa sui
risultati dell'inchiesta VOX 114. L'istituto di ricerche gfs.berna ha effettuato il sondaggio
delle opinioni e il Dipartimento di scienze politiche e relazioni internazionali (DSPRI)
dell'Università di Ginevra ha proceduto all'analisi dei dati. Le informazioni sono state
raccolte mediante interviste telefoniche standardizzate e sorvegliate, d'una durata media di
circa 24 minuti, condotte da 91 intervistatori e intervistatrici dal loro domicilio. Nella sua
qualità di organo di controllo, l'istituto gfs.berna aveva la possibilità di sorvegliare le
interviste senza annuncio preventivo. Il sondaggio è basato su un'inchiesta rappresentativa
condotta sull'insieme della Svizzera durante le due settimane seguenti la votazione. Il
campione di 1511 persone aventi il diritto di voto è stato ottenuto mediante una selezione
casuale su tre livelli: regioni linguistiche, economie domestiche e persone di queste
economie domestiche: 53.3% delle persone del campione proveniva dalla Svizzera
tedesca, 26.7% dalla Svizzera romanda e 20% dalla Svizzera italiana (non ponderato).
Con una selezione casuale e una ripartizione dei valori percentuali del 50:50, il nostro
campione di 1511 persone causa un margine d'errore di circa ±2.4% con un livello di
verosimiglianza del 95%. Occorre procedere con prudenza nell'interpretazione dei dati
dove la suddivisione dei campioni è debole e dove è anche equilibrata la ripartizione dei
valori percentuali. In questi casi, a causa di un margine d'errore più grande, è sconsigliato
di fare delle deduzioni circa il rapporto di maggioranza.
Ogni riferimento a persone, statuti o funzioni è da intendersi indifferentemente al
maschile come al femminile
vii