Giugno - QBE Italia

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Newsletter mensile sul mondo assicurativo
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Giugno
Aprile 2015
2013
In Primo Piano
Lex
Gestione del rischio come leva di vantaggio competitivo
Se il subappaltatore gode di autonomia
I risultati dell’Osservatorio 2015 di RiskGovernance del Politecnico
di Milano, realizzato in collaborazione con Anra e Confapi Industria,
evidenziano una crescita di consapevolezza e cultura nella
gestione dei rischi per le imprese italiane. L’82% delle aziende
considera il risk management un fattore di successo e di sviluppo:
nel 2013 poco meno di un’azienda su due aveva questa visione. Un
cambiamento di marcia soprattutto per le medie imprese che
nell’85% dei casi si stanno dotando di tecniche di monitoraggio e
contenimento dei rischi, superando anche le grandi aziende, ferme
a un livello dell’82%.
Migliora anche il sentiment del mercato con un 27,8% delle aziende
che vede il business in crescita e una riduzione del 33% nel numero
dei pessimisti. La figura del risk manager sta assumendo
un’importanza strategica al punto che anche l’80% delle piccole
imprese ha scelto di delegare questo ruolo a una figura interna che
ricopre anche altre mansioni.
Cresce infatti la consapevolezza che il valore di una buona cultura
del rischio possa aumentare la competitività e creare un circolo
virtuoso di comportamenti. In questo quadro, comunicazione e
formazione contribuiscono alla diffusione della cultura: le
comunicazioni scritte, utilizzate dal 75% delle imprese, sono
raddoppiate nell’ultimo anno. All’interno delle aziende, il tema del
rischio si porta dai tavoli del board ai manager di linea, perché
l’adozione di approcci integrati alla gestione dei rischi genera un
sistema di imprese più competitivo.
L’appaltatore non è responsabile per i
subappalti solo nel caso in cui lo svolgimento
dei lavori sia affidato in piena autonomia
organizzativa e dirigenziale rispetto all’attività
dell’appaltatore. Così chiarisce la Corte di
Cassazione (sezione IV Penale) con
sentenza n. 22032/15 del 26 maggio scorso.
Il caso è quello di un infortunio subito da un
lavoratore per la caduta da oltre 3 metri a
causa del cedimento di un parapetto, posto a
protezione di un solaio, sul quale si
svolgevano i lavori. Sotto indagine il
committente i lavori, il coordinatore per la
sicurezza dell’impresa affidataria, il
capocantiere e l’amministratore dell’impresa
esecutrice, tutti condannati in primo e
secondo grado, ognuno per le rispettive
responsabilità. La Corte di Cassazione
invece, richiamando l’articolo 6, comma 2, del
Dlgs 494/1996, ha annullato la sentenza e
ribadito i rapporti tra committente e
coordinatore per l’esecuzione. Il
coordinatore per la progettazione deve
redigere il piano di sicurezza e di
coordinamento (Psc) e deve verificarne il
rispetto da parte delle imprese esecutrici e
dei lavoratori autonomi durante la
realizzazione dei lavori, nonché la corretta
applicazione delle procedure di lavoro.
Tale controllo può essere definito di “alta
vigilanza” ovvero senza una presenza
capillare e continuativa. D’altro canto,
l’obbligo del committente è di “alta vigilanza”
sull’effettiva esecuzione di tali attività da parte
del coordinatore. Nel caso in cui i lavori
subappaltati rivestano una completa
autonomia, il subappaltante è esonerato dagli
obblighi di protezione, non potendo adottare
alcuna ingerenza rispetto ai compiti dei
subappaltatori.
Per saperne di più: www.risk-governance.eu/rmitalia
Il digitale impone alle compagnie nuovi equilibri
Al convegno dal titolo: “Le nuove assicurazioni, tra distribuzione e
redditività”, organizzato in maggio dal Corriere Economia, si è
parlato di svolta digitale che sta modificando il modo stesso di
condurre il business delle compagnie di assicurazione.
In particolare driver di importanti cambiamenti sono i cosiddetti Iot,
ovvero Internet of Things, cioè la connessione di device e oggetti
intelligenti. Sono Iot le scatole nere nelle auto, i fitness device, l’uso
delle telecamere, in sostanza tutti gli strumenti che inducono
comportamenti più virtuosi e un calo dell’incidenza di frodi,
portando a una diminuzione del rischio in capo alla compagnia e
Per saperne di più: Sole24Ore – 29 maggio
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QBE Insurance (Europe) Limited, Rappresentanza Generale per l’Italia,
Largo Augusto 7, 20122 Milano,Italy.
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a una riduzione del premio per l’assicurato. Accanto a questo
nuovo mondo, restano i “vecchi” problemi di protezione della privacy
con una massa di dati che il mondo digitale rende oggi disponibile
nella cosiddetta Smac, (social, mobile, analytics and cloud).
In generale le compagnie di assicurazione appaiono piuttosto
resistenti all’utilizzo di questi dati. Si tratta di un approccio
conservativo nei comportamenti del mondo assicurativo, a causa
anche di un’arretratezza tecnologica. Un’indagine su questi temi
trova l’80% del campione concorde nel ritenere che l’eredità
tecnologica rallenti l’innovazione mentre comunque per il 64% degli
intervistati la resistenza più grande per le compagnie di
assicurazione sta nell’accettare il cambiamento.
Per saperne di più: CorrierEconomia – 25 maggio
Trend
Il business dell’elettronica
Un mercato che nel 2007 valeva 15 miliardi di euro e oggi ne muove
circa 10: stiamo parlando dell’elettronica di consumo che ha visto
colossi esteri, come Fnac, Darty e Dixons, capitolare sul mercato
italiano negli ultimi mesi.
Oggi però, grazie alla ripresa dei consumi e alle politiche di prezzo
aggressive, si registrano aumenti delle vendite. Il primo trimestre
dell’anno si chiude con un +4,5% anche se i margini sono sempre
più ridotti e le politiche di consolidamento non sono finite. Esempio
di operazione ben riuscita, seppur non conclusa, è quella condotta
da Sgm Distribuzione (società della famiglia Silvestrini) che, dopo
aver sviluppato il marchio MarcoPolo Expert (con 79 negozi e 118
affiliati), lo scorso anno ha completato l’acquisizione di Unieuro,
creando un grande gruppo dell’elettronica Made in Italy, con 420
store e fatturato da 1,4 miliardi di euro.
Fusioni, riposizionamenti e nuovi concept dei punti vendita con
un’apertura alla multicanalità sembrano essere le sfide dei big del
settore, tutti - nessuno escluso - a fare i conti con chiusure di negozi
e contratti di solidarietà. Il risveglio delle vendite è certamente
trainato dalla telefonia e dagli ecobonus che hanno ridato fiato alla
vendita degli elettrodomestici. Ma i trend più interessanti sono
quelli che osservano i cambiamenti dei comportamenti: si sta
tornando alla filosofia della prossimità, del negozio sotto casa, della
specializzazione del personale e della fidelizzazione.
Per saperne di più: Affari&Finanza – 01 giugno
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2013
La responsabilità del venditore
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha
stabilito, con sentenza C-497/13, gli obblighi
dei giudici nazionali, tenuti a verificare
d’ufficio il rispetto del principio di
effettività. Nel caso di un danno procurato
al consumatore per difetti del prodotto,
manifestatisi entro 6 mesi dalla consegna,
vale la presunzione di responsabilità del
venditore e il consumatore non ha l’onere
di provare la causa del difetto. La direttiva
1999/44 sulla vendita e le garanzie dei beni
di consumo (recepita in Italia con Dlgs
2002/24) tutela il consumatore nella
presunzione che nel caso suddetto il difetto
di conformità sia preesistente. La Corte ha
inoltre chiarito la natura di norma di ordine
pubblico dell’articolo 5, paragrafo 3 della
direttiva che prevede l’inversione dell’onere
della prova a vantaggio del consumatore se
il difetto si manifesta entro 6 mesi
dall’acquisto e se la denuncia di non
conformità avviene entro 2 mesi dal
manifestarsi dell’evento.
Per saperne di più: Sole24Ore – 05.06
Numeri
Meno rapine ma più furti
Il bilancio delle rapine in banche, farmacie
e negozi di Milano è decisamente in calo. I
negozi passano dai 514 episodi del 2013 ai
454 del 2014 (-11,6%) mentre le farmacie
vedono una riduzione del 23% di rapine
(208 nel 2014 contro le 270 del 2013).
Notevole la riduzione dei casi di rapina in
banca: 37 sono quelle del 2014 mentre se
ne contavano 61 nel 2013. Anche i primi
mesi del 2015 fanno ben sperare: per le
farmacie il numero si dimezza rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno.
Aumentano di contro i “reati di strada”,
ovvero furti in casa, scippi e borseggi che
raggiungono quota 185.272. Gli scippi sono
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Professioni ricercate nel settore ICT
Le aziende italiane nella selezione del personale cercano sempre
più “digital capabilities”, ovvero nuove professionalità e
competenze digitali, in grado di interpretare al meglio le
opportunità offerte dalle tecnologie e condurre il cambiamento.
In particolare, i Chief Technology Officer per coordinare team e
canali digitali, sviluppatori e Big Data Architect sembrano essere le
professioni più ricercate, accanto ai Data Scientific, ovvero i profili
specializzati nella lettura dei trend socio-culturali, derivanti da
aggregazione ed elaborazione dei dati. Le professioni vincenti sono
quindi quelle capaci di trasformare in chiave digitale il business
delle aziende e/o orientare strategie commerciali in relazione ai
principali trend. Ora si chiede alle scuole un investimento per far
fronte alla mancanza di infrastrutture moderne. Rispetto al resto
d’Europa infatti gli studenti italiani restano indietro: solo il 6%
sarebbe dotato di tecnologie di alto livello e connessione in rete a
banda larga. In Europa sono il 37%.
Questo quanto emerge dal rapporto “E-skills and e-leadership skills
2020” di Empirica che analizza e diffonde le competenze digitali e la
domanda di lavoro nel settore Information and Communication
Technology.
Per saperne di più: CorrierEconomia – 01 giugno
Investimenti in negozi e uffici
Il business degli affitti di immobili di impresa in Italia sta crescendo.
Si passa da 1,7 miliardi del 2012 ai 5,2 del 2014. Naturalmente se
ne sono accorti per primi gli investitori esteri ma ora si registra anche
un interesse di quelli italiani. E’ anche questo un effetto della ripresa:
la crescita delle aziende comporta l’aumento della domanda di
immobili commerciali.
Parola d’ordine è però la selezione. La scelta privilegia immobili
commerciali e uffici appetibili, evitando quelli che potrebbero
rimanere sfitti per lungo tempo, ma anche gli affittuari devono
dimostrare affidabilità e presentare un rating a doppia o tripla A.
Nonostante un possibile calo dei rendimenti, a seguito della
stabilizzazione attesa dei prezzi, l’investimento in uffici e negozi
resta uno dei più remunerativi, considerando anche l’epoca dei
tassi a zero. Un palazzo ad uso ufficio può offrire un rendimento
intorno al 6%, senza considerare l’eventuale rivalutazione sul prezzo
di acquisto dell’immobile.
Per saperne di più: Affari&Finanza – 01 giugno
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in crescita del 17,5% e numerosi anche i
borseggi (29.490 nel 2014) e i furti in
abitazione (+4,5% in un anno, con un
totale di 25.647 episodi nel 2014).
Per saperne di più: Corriere della Sera – 22.05
I numeri del cybercrime
Nel 2014 le incursioni criminali dei pirati
digitali sono cresciute del 258%,
interessando ben il 22% delle imprese
italiane. Si contano danni economici e
reputazionali pari a circa 9 miliardi di
dollari che arrivano a 14 se si
considerano anche le perdite derivanti da
interruzione operativa dei sistemi
informatici. Il problema è grande
soprattutto in considerazione del fatto
che le imprese ancora oggi non
percepiscono la pericolosità di questo
rischio. In Italia appena il 10% delle
imprese ha provveduto a tutelare dati e
sistemi informatici in maniera adeguata
ai tempi e siamo al quinto posto nel
mondo per reti infettate da virus o
controllate da remoto, terzi per numero di
spam, ottavi per malware, ovvero
software creati per provocare danni ai
sistemi e colpire soprattutto le banche on
line, quarti per numero di App malevoli.
Questo quanto emerge in uno studio
condotto da Trend Micro.
Per saperne di più :Affari&Finanza – 01.06
Curiosità
Guerra tra piattaforme mobile
Android contro iOS, è una dura lotta.
Mentre il primo vince sotto il profilo
dell’appetibilità delle offerte commerciali
in ambito business, il secondo resta
certamente il più forte sotto l’aspetto
della sicurezza. L’assenza di porte USB
rende il sistema operativo di Apple
difficilmente attaccabile e, in più, un
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SPECIAL
E per il primato ma insieme contro il falso alimentare
Rivali
Entrambe in prima linea per la produzione di vini e formaggi, Italia e
Francia si contendono il primo posto nell’Unione Europea. La vetrina
di Expo è l’occasione di un confronto non solo per presentare i
prodotti ma anche per far sfoggio di risultati e primati.
Se la Francia si aggiudica nel 2014 lo scettro di maggior
produttore mondiale di vino, lo spumante italiano batte lo
champagne per bottiglie spedite all’estero nello stesso anno (+20%).
L’Italia è invece leader mondiale nella produzione casearia di
qualità, con 48 formaggi a denominazione di origine protetta (Dop)
tutelati dall’Unione Europea, mentre la Francia è ferma a quota 45.
L’agricoltura nostrana è diventata la più green d’Europa con il
maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario, la
leadership nel numero di imprese che coltivano biologico e la più
vasta rete di vendita a km zero. La Francia si difende per il primato
in Europa per valore aggiunto agricolo totale.
Rivali sul campo, insieme però combattono la guerra contro il falso
a tavola, a tutela della qualità. Parmigiano Reggiano, Grana Padano
ma anche Prosciutto di Parma, Chianti e Amarone i prodotti italiani
più imitati. Oltre confine, Champagne, Bordeaux, Cognac e
Roquefort sono oggetto di tarocco alimentare.
Per saperne di più: www.dire.it
Il lusso made in Italy cresce anche grazie a Expo
Una crescita trainata dallo sviluppo organico e non più
dall’espansione del network retail: queste le previsioni per il settore
lusso italiano che, trainato da Expo, fa registrare un aumento delle
vendite a doppia cifra nei negozi delle principali città italiane, negli
ultimi due mesi.
E’ così per Salvatore Ferragamo che nei primi mesi dell’anno tocca i
327 milioni di ricavi (+10%) o Versace che punta a raggiungere il
miliardo di ricavi nel 2018 per poi pensare alla quotazione in Borsa.
Il piano di Vuitton negli ultimi tempi è stato invece guidato da un
rafforzamento dei negozi esistenti con l’obiettivo di rendere la
permanenza nella boutique un’esperienza gradevole e appagante,
indipendentemente dall’acquisto. In Italia i 19 punti vendita ospitano
ogni giorno migliaia di persone e stanno diventando spazi unici
(come la Maison di Roma e Venezia), luoghi di interesse per eventi
culturali.
Per saperne di più: www.moda24.ilsole24ore.com
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Aprile 2015
2013
severo controllo sulle App aumenta i
livelli di protezione. Certo, con l’arrivo
di Android for Work di Google e la nuova
sicurezza di Know 2.4, la strategia
commerciale di Samsung si fa più
aggressiva. Il nuovo sistema sui nuovi
device permetterà di monitorare
l’utilizzo dei dati personali e di
business e la piena integrazione nella
gestione di password con Active
Directory. Se a questo si aggiunge
Android for Work, l’app di Google che
consente la creazione di uno spazio di
memoria separato da quello personale
sul quale far girare le app di lavoro, ecco
che l’offerta si completa in un unico
dispositivo.
Per saperne di più: DataManager- maggio
Le scelte di protezione della famiglia
Le donne assumono un ruolo sempre più
centrale nella gestione dell’economia
familiare, non solo quali decisori
d’acquisto ma anche per quanto riguarda
le scelte finanziarie e assicurative. Una
ricerca sulla differenza di genere tra
uomo e donna ha evidenziato
l’evoluzione del ruolo femminile nel
contesto familiare, con importanti
distinguo per fasce di età. Sembra infatti
che le generazioni di donne under 45enni
abbiano oggi non solo un peso maggiore
nella gestione finanziaria della famiglia
ma mostrino cambiamenti importanti
rispetto alle generazioni più mature
anche per il ruolo di protezione e
mantenimento della famiglia stessa. Il
71% del campione femminile prende
parte alla decisione di sottoscrivere una
polizza assicurativa a tutela della famiglia
ma la percentuale sale all’87% in
presenza di figli minori. La donna quindi,
meglio se sotto i 45 anni, sta diventando
l’interlocutore chiave nelle strategia di
offerta e comunicazione delle compagnie.
Per saperne di più: AsefiBrokers- 26.05
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