PROGETTO "CARCERE E SCUOLA": L`INCONTRO CON RITA

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PROGETTO "CARCERE E SCUOLA": L`INCONTRO CON RITA
PROGETTO "CARCERE E SCUOLA": L'INCONTRO CON RITA BORSELLINO
28/02/2011 - ?Mio fratello un eroe ?se vogliamo veramente ucciderlo questa è la strada giusta. Gli eroi
vengono messi sul piedistallo per essere celebrati e poi finire dimenticati. Paolo Borsellino invece è un
uomo che ha fatto il proprio lavoro con capacità e determinazione ed è questa la sua eredità, di
proseguire su questa strada?.
Parole pesantissime quelle che escono con un tono quasi soave dalla bocca della sorella Rita che parla al
presente come se il fratello trucidato in via D?Amelio a Palermo quasi 20 anni fa fosse lì a dialogare con
lei ed i ragazzi del liceo Brocchi di Bassano.
L?aula magna dell?Istituto Vescovile A. Graziani di Bassano ha faticato a contenere gli oltre 300 ragazzi
che hanno seguito in un silenzio quasi religioso, la lunga relazione di Rita Borsellino, oggi deputato
europeo a Strasburgo, la cui vita di tranquilla farmacista a Palermo, sposata con tre figli, è stata
totalmente sconvolta da quel 19 luglio del 1992, giorno della strage di via D?Amelio in cui con Paolo
Borsellino sono morti anche 5 uomini della scorta. Due mesi dopo l?eccidio Rita Borsellino già girovagava
tra le scuole e le piazze d?Italia per sensibilizzare la gente sul problema della mafia. L?assemblea con gli
studenti del Brocchi è iniziato ricordando quel 26 gennaio del 1989 in cui il giudice Borsellino si è
incontrato con gli studenti del Remondini di Bassano per denunciare la contiguità tra le mafia e la
politica. ?Una visione oggettiva che oggi è diventata quasi un assioma ? spiega l?onorevole Rita
Borsellino ? un segno che Paolo aveva individuato il filone giusto in cui si stava muovendo Cosa Nostra e
che allora era come aprire il vaso di Pandora?. Gli studenti del liceo Brocchi
da oltre un triennio, hanno abbracciato il progetto Carcere/Scuola portato avanti dal CSI vicentino a
beneficio degli istituti superiori della città e della provincia di Vicenza.
La proposta del CSI per il progetto carcere/cuola prevede incontri sportivi di calcio, volley ed atletica
leggera tra gli studenti ed i detenuti all?interno della Casa Circondariale S. Pio X di Vicenza cui fanno
seguito confronti/dibattiti sulle tematiche dell'educazione alla legalità e corsi di educazione alla legalità
sia all?interno della casa di pena che negli istituti scolastici, alla presenza di rappresentanti della legge,
delle forze di polizia giudiziaria e di detenuti.
L?incontro con Rita Borsellino, una testimone forte dell?antimafia, è stato voluto dal dirigente scolastico
Gianni Zen per proseguire lungo questo cammino di cultura della legalità e giustizia del liceo bassanese.
Grazie al CSI ed al prezioso e paziente lavoro del presidente provinciale Enrico Mastella, dopo un anno di
marcatura pressante, Rita Borsellino ha trovato modo e l?occasione propizia per accettare l?invito. In
questi giorni la parlamentare sta lavorando in commissione europea proprio per trovare una linea
comune per combattere le mafie che dal Belgio, passando per Germania, Francia e Spagna per non
parlare dei paesi dell?Est, stanno infestando il vecchio continente. Altro che Cosa Nostra siciliana che tra
l?altro è stata surclassata, stando all?analisi della Borsellino, ed è diventata una costola della
N?drangheta.
Rita Borsellino non alza mai la voce anche quando tocca argomenti forti, quando ricorda i giorni terribili
dell?eccidio di via D?Amelio, delle scorte trucidate, della libertà privata e della mafia che è come un
?blocco granitico?, un macigno inscalfibile.
? La mafia si distrugge con la scuola e la cultura ? spiega la Borsellino tra gli applausi degli studenti -
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bisogna investire massicciamente su questi campi non come si fa da noi che si taglia perché con la
cultura non si mangia, una cosa inaccettabile che ci mette in coda all?Europa?.
Ha poi sottolineato il ruolo dei giovani che sono stati i primi a scendere in strada e nelle piazze
all?indomani della strage di via D?Amelio e oggi in Sicilia fanno il vino, il pane, l?olio, la pasta coltivando
i terreni confiscati alla mafia grazie alla legge 109/96 di cui lei stessa è stata la promotrice con Don Ciotti
di Libera.
Ma la Borsellino è anche pronta a redarguire uno studente che ha manifestato il proprio disaccordo per il
programma di protezione dei pentiti: ?La vita non ha prezzo, senza distinzioni ? ha tagliato corto la
Borsellino?.
Nel fiume in piena di parole e denunce c?è anche spazio per parlare dell?Italia di oggi in cui i ragazzi pur
con i grandi cambiamenti in corso si trovano davanti un futuro incerto: ?Il domani ve lo costruite voi con
le vostre mani perché non siete i cittadini del domani ma quelli di oggi quindi non abbiate timore di far
valere le vostre idee e non lasciate che siano gli altri a decidere per voi?.
Pare incredibile che tanta energia possa uscire da questa donna all?apparenza dimessa ma il giorno
prima, a Padova, la Borsellino ha tenuto due incontri, di cui l?ultimo con gli universitari patavini, si è
concluso a notte inoltrata.
La domanda di un allievo riporta a galla uno dei tanti misteri d?Italia: ?Dov?è finita l?agenda rossa del
giudice Borsellino? Un video ritrovato di recente mostra che la borsa di mio fratello è stata portata via da
un solerte funzionario, oggi individuato, l?auspicio è che l?inchiesta vada avanti per poter recuperare
quell?agenda nella quale mio fratello riportava ogni cosa sulle sue indagini?.
Il fuoco di fila di domande si chiude a mezzogiorno inoltrato con uno scrosciante applauso degli studenti
all?indirizzo di Rita Borsellino, una donna che come lei stessa ha scritto, è nata il giorno della strage
mafiosa del 19 luglio del 1992. Per sconfiggere le mafie c?è bisogno di una cittadinanza attiva e davanti
ai giovani che non accettano compromessi o sudditanze anche il macigno granitico con cui
metaforicamente Rita Borsellino ha inteso materializzare il fenomeno mafioso, comincia a sgretolarsi.
Giancarlo Marchetto
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