Se è una passione vivila!
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Se è una passione vivila!
Se è una passione vivila! Papà Antonio scrive una lettera a papà Giovanni. Caro Giovanni, ti ricordi l’esperienza che abbiamo vissuto al campetto vicino alla foresta a maggio dell’anno scorso?Prima siamo andati a vedere la partita di calcio dei nostri figli poi l’unico pallone che c’era uscì dal campetto ed entrò nella foresta, alcune persone andarono a cercarlo ma non ne trovarono neanche una traccia. Una settimana dopo ,cioè il giorno in cui la partita si doveva rigiocare,un altro pallone finì nella foresta ma ancora nessuno riuscì a trovarlo. I nostri figli vollero a tutti i costi riprendersi la loro palla per finire la partita poiché sarebbe stato scocciante doverne fare un’altra. Noi due andammo insieme a loro perché era troppo pericoloso lasciarli andare da soli ,dicemmo a tutti che saremmo tornati presto con il pallone allora ci incamminammo verso la foresta . Passarono 10 minuti e non trovammo niente quando all’improvviso vedemmo spuntare da un ramo una cuffia verde acceso .Ci avvicinammo di più ma non c’era solo la cuffia ma era un orso ad indossarla!Anche se non sembrava un orso normale era diventato come una persona grazie a quella cuffia poiché era magica! Ma la cosa che ci colpì e che aveva lui i nostri due palloni , i nostri figli si avvicinarono lentamente all’orso quando appaiono tre suoi compagni,orsi anche loro,con delle cuffie uguali. Spiegammo a loro cosa era successo,perché essendo umanizzati ci capirono,e ci dissero che l’unico modo per riavere i nostri due palloni era di batterli in una partita a calcio 4 contro 4 e noi accettammo. Vincemmo quella partita e i ragazzi felicissimi andarono a raccontare tutto a gli altri che ovviamente non ci credevano. Comunque loro sono cresciuti molto e che senza quella partita non credo che sarebbero le persone che sono oggi perché l’avventura più emozionante che potevano vivere l’hanno vissuta per e con lo sport che amano!