La scuola d`innovazione transfrontaliera
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La scuola d`innovazione transfrontaliera
Università del Litorale Facoltà di management di Capodistria La scuola d’innovazione transfrontaliera (ČEZMEJNA ŠOLA INOVATIVNOSTI) – Presentazione della base e proposta d’implementazione (WP 5.1; Progetto »KNOW-US«) Cliente: UP Fakulteta za Management Cankarjeva 5 6000 Capodistria Autore: Tine Nagy Luogo e data: Capodistria, Novembre 2012 Ministero dell'Economia e delle Finanze Projekt sofinanciran v okviru Programa čezmejnega sodelovanja Slovenija-Italija 2007-2013 iz sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev Progetto finanziato nell'ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali. Indice INTRODUZIONE - SPUNTI PER L’INTEGRAZIONE DI CORSI D'INNOVAZIONE NEL PROGRAMMA DIDATTICO DELLE FACOLTÀ ___________________________________3 BASE 1: LA METODOLOGIA DEL DESIGN THINKING COME CLASSI D.SCHOOL ________4 BASE 2: MODELLAZIONE DEL BUSINESS ___________________________________________7 SCUOLA D’INNOVAZIONE TRANSFRONTALIERA – LA COMBINAZIONE DEGLI APPROCCI “DESIGN THINKING” E “CANVAS” MODELLO DI BUSINESS ___________9 1. Conoscere la problematica e ricerche sul campo ________________________________11 2. Interpretazione e comprensione degli utenti ____________________________________12 3. Ricerca (generazione) d’idee________________________________________________13 4. La fase dei prototipi (»Prototipazione«) _______________________________________13 5. »Business modelling« o come fare un modello di business adeguato e innovativo ______14 La scuola d'innovazione (abbreviato I.school) ______________________________________15 La struttura della scuola d’innovazione transfrontaliera _______________________________16 Forma e contenuto della scuola d’innovazione transfrontaliera _________________________17 Corso di primo livello (6 ECTS)_____________________________________________17 Corso di secondo livello (9 ECTS) ___________________________________________18 Programma sConfini – esplorazioni d'impresa (30ECTS) _________________________21 LETTERATURA__________________________________________________________________23 ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 2 Introduzione - Spunti per l’integrazione di corsi d'innovazione nel programma didattico delle facoltà L’agguerrita concorrenza e la lotta per la sopravvivenza in un ambiente internazionale sono una costante che accompagna le operazioni delle imprese. Queste sono costrette a investire in ricerche, invenzioni e innovazioni, obbligate a creare e produrre valore aggiunto per sopravvivere e per difendersi dal fallimento. La creatività sta diventando la forza motrice della crescita economica. Le attività volte ad attrarre, trattenere e sviluppare la popolazione creativa sono in aumento e nelle economie avanzate si riflettono in un numero crescente di start-up. Il mondo del lavoro riconosce l'importanza del sapere e della creatività dei dipendenti come importanti elementi di competitività e flessibilità. La capacità di sviluppare idee per affrontare problemi specifici e facilitare il quotidiano sono fattori che favoriscono la crescita della produttività e il tenore di vita della regione (Florida, 2005). Con le condizioni imprenditoriali in costante evoluzione si pone la questione su quali istituzioni dovrebbero assumersi la responsabilità di sostenere un modo di pensare più creativo e quali dovrebbero prendersi cura della formazione di persone che saranno attive in un modo più creativo. Le business school di oggi pongono l'enfasi sulle capacità organizzative e sulle capacità di leadership del personale, ma spesso danno poca importanza allo sviluppo della creatività. Il sistema d’istruzione stabilito oggi nel mondo ha radici nella rivoluzione industriale. Enfatizza competenze specialistiche necessarie per l'integrazione delle persone nel processo di produzione industriale, dove nella divisione del lavoro ognuno svolge la propria funzione specializzata. La metafora di tale sistema è il nastro trasportatore, dove l'efficacia dipende dal ruolo predefinito di ogni singolo individuo che partecipa in una sequenza di operazioni. Ogni lavoratore deve essere specializzato nella propria mansione. Il sistema d’istruzione è quindi orientato verso lo sviluppo del pensiero logico e l'approccio strutturato alla risoluzione dei problemi, in cui si cerca la soluzione ottimale. Ciò significa che le capacità di osservazione, comunicazione, movimento, artigianato, espressione artistica, emozione, empatia e altri, sono relegate in secondo piano, il che non è conforme alla vita quotidiana moderna (Nagy, 2007). Possiamo notare come l'economia moderna e l'ambiente imprenditoriale funzionano in modo completamente diverso. La tecnologia consente una grande varietà di soluzioni e una massa enorme di nuovi prodotti e servizi. Di conseguenza, nel processo d'innovazione, regna l’incertezza riguardo al successo commerciale di nuovi prodotti e servizi, e difficilmente il personale nei dipartimenti di marketing o ricerca e sviluppo può prevedere quali prodotti o servizi avranno successo sul mercato. Il successo commerciale è il risultato di un mix di conoscenze sui valori e sulle esigenze dei clienti, sulle possibilità tecnologiche e sulla redditività economica. Le innovazioni di successo combinano questi tre aspetti, unendoli in un modello di business innovativo. ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 3 I ricercatori del sistema educativo evidenziano la necessità di trasformazione del processo didattico dal modello industriale verso quello agricolo. Ciò significa che l'attenzione si sposta dalle abilità logiche e verbali verso lo sviluppo di talenti individuali, che ricoprono tutte le capacità umane. Un importante elemento psicologico di tale pensiero è che le persone sono creative e capaci di lavorare bene in gruppi interdisciplinari, se si da loro la possibilità di sviluppare appropriate competenze e giuste motivazioni. I processi educativi dovrebbero quindi svilupparsi seguendo tale approccio. Di seguito saranno presentati gli spunti metodologici relativi all’insegnamento dell'innovazione presso la facoltà (università) sotto forma di scuola d’innovazione transfrontaliera. Il primo spunto parla della metodologia del design thinking e dell’insegnamento dell'innovazione attraverso l'approccio d.school, il quale è caratterizzato da un forte ruolo dell'utente. Il secondo spunto della modellazione del business aggiunge invece un importante aspetto della creazione del valore, sia per l'utente sia per l'impresa. Base 1: La metodologia del design thinking come classi d.school Il termine inglese "design thinking" indica un approccio allo sviluppo di prodotti e servizi innovativi e competitivi. La caratteristica principale di tale metodo è l'integrazione interdisciplinare del sapere (diversi profili di studenti) per affrontare problemi imprenditoriali reali, con particolare attenzione all'esperienza dell'utente ovvero alla risoluzione dei problemi degli utenti. Inoltre, questo tipo di processo richiede ricerche sul campo e la prototipazione delle soluzioni. Uno dei primi a iniziare con l'introduzione del design thinking nel sistema didattico è stato l'Hasso Plattner Institute of Design di Stanford, conosciuto sotto il nome di Stanford d.school (lo stesso vale per la loro sezione europea dell'Università di Potsdam). Le classi d.school sono unità didattiche composte di studenti di diversi profili, da professori e da mentori dei team. L'obiettivo è di congiungere la sfera accademica con quella economica al fine di introdurre una nuova cultura di design thinking, filosofia della formazione e dell'educazione a livello universitario e post-laurea. Trattare la realtà di un mercato competitivo come uno degli obiettivi prioritari di sviluppo economico, culturale e qualitativo della regione. La volontà di apprendere il concetto di lavoro della Ideo (IDEO, 2012), al tempo ancora piccola azienda che ha ridefinito il processo del design, ha contribuito alla nascita dell'idea di introdurre un simile sistema didattico. Tom Kelley (co-proprietario di Ideo), ritiene che il design contribuisca alla nascita di nuovi prodotti e servizi, non dimenticando mai l'importanza delle esperienze acquisite (Kelley 2001). Il processo d’innovazione nelle imprese è cambiato il che significa che i reparti di ricerca e sviluppo hanno bisogno di riorganizzazione. L’Università di Stanford è oggi una delle scuole leader nel campo dello sviluppo di nuovi prodotti e servizi come soluzioni ai problemi degli utenti. Il loro successo si basa su un approccio unico verso la risoluzione dei problemi. La caratteristica principale di tale metodo è ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 4 l'interdisciplinarità. L'Istituto riunisce esperti provenienti da diverse università, imprese e istituzioni che con la loro esperienza contribuiscono a trovare soluzioni ai diversi problemi degli utenti. I risultati di questa cooperazione si mostrano come surplus d’idee, orientate verso innovazioni tecnologiche e verso lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. A tal fine, la metodologia del design thinking è utilizzata come metodo che porta all'innovazione, poiché orientata nella gestione e risoluzione di una vasta gamma di problemi creativi e imprenditoriali. L'obiettivo è di unire studenti di varie discipline con lo scopo di risolvere problemi complessi e di imparare come si lavora in gruppo. La visione del progetto d.school si basa sulla convinzione che gli studenti inclusi nel programmo possano essere futuri ideatori, grandi inventori, pensatori e veri leader. Nello sviluppo di un prodotto o servizio, il design thinking è usato come un processo composto di diverse fasi: di osservazione, d’interpretazione, d’ideazione, di prototipazione e dalla fase di attuazione. Il design thinking riunisce persone di background diversi, nel caso del d.school si tratta di studenti provenienti da diverse facoltà, come ad esempio ingegneria meccanica, informatica, economia, business, scienze sociali o scienze della formazione. La necessità di design thinking Oltre all'Università di Stanford, altri autori (Leavy 2010) sono convinti che il design thinking sia un metodo che permette innovazioni e porta un valore aggiunto. La creazione di un forte gruppo interdisciplinare ossia eterogeneo, che riesca a costruire una cultura di collaborazione e analizzare l'incrocio tra punti di vista diversi, è la base di tali innovazioni. Le aree inesplorate rappresentano una sfida imprenditoriale, dove impostare le proprie idee, esperimentare e innovare. Non è necessario che la collaborazione interdisciplinare abbia successo. Gli ostacoli appaiono quando un gruppo di forti individui si riunisce, ma non arriva a risultati concreti, o perché non si vede la ragione per collaborare in gruppo, oppure perché conflitti d'interesse impediscono la creatività di gruppo. Sono molto più efficaci gruppi misti, con membri che cooperano, si danno fiducia e sono in grado di utilizzare un approccio interdisciplinare alla ricerca nel processo del problem solving. Questo porta a soluzioni originali, che possono essere potenziali innovazioni. Fattori esterni contribuiscono alla creazione di tali gruppi, creando un’atmosfera creativa e un ambiente interessante. Pensare come un designer è caratterizzato da: osservazione delle persone, raccolta delle informazioni, pensiero di gruppo, buona comunicazione, applicazione delle conoscenze apprese, produzione del prototipo. Sono tre i punti di vista principali: dell'utente, del business e quello tecnologico (Figura 1). Il diagramma mostra tre aspetti chiave essenziali per l'insegnamento del design thinking. Il risultato di approccio si trova nella intersezione dei tre aspetti. Si mostra la necessità di negazione dei principi come concorrenza e separazione a base di professione. ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 5 Figura 1: Metodologia “design thinking” PROSPETTIVA DELL'UTENTE (usabilità, auspicabilità) DESIGN THINKING PROSPETTIVA DEL BUSINESS (modello di business, economia) PROSPETTIVA TECNOLOGICA (faFbilita') Fonte: Stanford d.school, 2007 Il processo del design thinking è composto di diverse fasi. Nella letteratura si possono trovare diverse denominazioni e sequenze, ma tutte accomunano le seguenti fasi: un’ampia comprensione del problema (ingl. Understand), l'osservazione degli utenti utilizzando metodi diversi (ingl. Observation), la formazione di opinioni (ingl. Define), la ricerca d’idee (ingl. Ideation), la creazione di prototipi (ingl. Prototyping) e la fase dei test (ingl. Testing). Il processo è caratterizzato dalle seguenti attività: la capacità di comprendere e osservare le persone; raccogliere informazioni in vari modi e con l'uso di diversi metodi (tra cui l'antropologia e la ricerca etnografica); pensiero di gruppo e buona comunicazione; espressione d’idee e proposte; trasformazione d’idee in concetti di nuovi prodotti o servizi; produzione e collaudo di prototipi; controllo e ripetizione fino al punto in cui i risultati entusiasmino sia gli utenti sia le imprese. Figura 2: Il processo del design thinking COMPRENSIONE OSSERVAZIONE FORMAZIONE DI OPINIONI RICERCA DI IDEE Fonte: Nagy 2012 (adatatto da Stanford d.school, 2007) ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 6 PROTOTIPI TEST IN PRATICA Brown riassume il design thinking come una disciplina che utilizza le sensibilità sensoriali dei designer e i loro metodi di ricerca dei bisogni umani, al fine di (con l'aiuto della strategia business) trasformare il bisogno umano in valore aggiunto per l'utente finale, il che crea nuove opportunità di mercato. La maggior parte delle organizzazioni ha la possibilità di sviluppare il design thinking, ma solo poche hanno successo nel connettere tutti i fattori e le persone in un modo equilibrato (Brown, 2009). Il termine design thinking è nato a causa di esigenze didattiche, poiché simili conclusioni appaiono nella teoria del pensiero integrativo, che non e altro che la combinazione del lato sinistro (natura analitica) e quello destro (natura creativa) del cervello, al fine di risolvere i problemi più complessi (Guilford, 1967; Wylant 2008 Martin, 2009). Base 2: Modellazione del business La modellazione del business e solitamente connessa alla pianificazione del valore. Non è collegata solo al valore economico, generalmente espresso in denaro (il valore per l’azienda), ma determina anche la creazione di valori sociali, culturali e del valore per gli utenti. La teoria sui modelli di business sostiene che l’innovazione dipenda dal mercato (Chesbrough & Rosenbloom, 2002). Il suo valore è determinato dalla commercializzazione, la quale dipende da un modello di business di successo (Osterwalder & Pigneur, 2010). Chesbrough (2007) ne accentua l’importanza nell’impostazione del processo d’innovazione, ma il modello di business gioca un ruolo ancora più importante nella seguente realizzazione dell’innovazione. La funzione principale del modello di business è creare valore per l'azienda. Recenti ricerche nel campo degli investimenti e della creazione del valore (Keeley, 2011), mostrano che i modelli di business delle imprese sono molto più influenti quando si tratta della creazione del valore, ma allo stesso tempo meno esigenti dal punto di vista delle spese per gli investimenti. In altre parole, la trasformazione dei modelli di business nasconde grandi riserve per le aziende a corto di risorse ma innovative nel pensiero. D'altra parte invece le imprese sono costrette a sviluppare nuovi prodotti e servizi più innovativi, nei quali si nasconde l’atteso valore aggiunto. Va inoltre detto che gli investimenti in innovazioni non sono necessariamente legati alla performance delle imprese, ma molto dipende anche dal modello di business (Wang et al., 2009). Indipendentemente dal metodo (innovazione aperta o chiusa), l'importante rimane sempre la questione su come introdurre le innovazioni sul mercato. Sebbene spesso trascurato dagli istituti scolastici, il modello di business è responsabile della comparsa sul mercato. Il processo della modellazione del business è veramente importante nel processo di apprendimento, poiché la mancanza di conoscenza tra gli studenti in questo settore è evidente. Il pensiero integrativo, che in qualche modo collega il pensiero creativo e quello analitico, si manifesta al tempo della pianificazione dei modelli di business. I modelli di business devono per tanto essere inclusi come parte della pianificazione strategica dell'implementazione nelle conclusioni del processo d’innovazione. Dietro al modello di business si nascondono molte ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 7 informazioni sconosciute, perché le imprese non sono sempre disposte a parlare apertamente delle loro strategie, dei costi e dei ricavi. Creazione di un modello di business utilizzando il metodo Canvas Il metodo Canvas è uno degli approcci alla modellazione del business. E’ caratterizzato da semplicità, apertura e sperimentazione. Lo scopo del metodo Canvas è l'analisi, la creazione e la descrizione del modello di business come prototipazione composta di nove passi, partendo dalla determinazione degli utenti, per finire con il raggruppamento di costi e ricavi (Figura 3). I passi sono: determinare il segmento degli utenti, qual è il valore per gli utenti (che tipo di problemi risolve), quali sono i canali di distribuzione, quale sarà il rapporto con i clienti (ingl. customer relationship management) e cosa porterà entrate di denaro - quali sono i ricavi. Questi sono i passi che determinano il valore. Sono seguiti dalle fasi che determinano il supporto: quali sono le risorse chiavi, quali sono le attività principali dell’azienda e chi sono i partner che facilitano l'esecuzione. Questi tre moduli determinano i costi sostenuti dall’azienda. Cosi si presenta un completo modello di business, basato su nove moduli, il quale si può presentare su un foglio di carta. Tale modellizzazione incoraggia un’ulteriore riflessione, perché un solo modello non rappresenta la fine, ma diversi modelli confrontati l'uno con l'altro. Questo metodo è adatto sia per l'insegnamento sistematico e la sperimentazione sia per la pianificazione reale di modelli di business. L’uso del metodo Canvas si può notare in start-up ma anche in imprese stabilite. Incoraggia il pensiero è non si concentra solo su una soluzione. Figura 3: Modello di business Canvas Fonte: Osterwalder & Pigneur 2010 ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 8 SCUOLA D’INNOVAZIONE TRANSFRONTALIERA – la combinazione degli approcci “design thinking” e “Canvas” modello di business Al fine di istituire un programma di studio transfrontaliero riguardante l'innovazione in un modo diverso, si propone di unire due aree al momento importanti per la creatività e l'innovazione, vale a dire il design thinking e la modellazione del business. A livello globale si assiste a un numero crescente di tentativi di introdurre approcci educativi con particolare per focus sul pensiero innovativo, come ad esempio il d.school dell'Università di Stanford. La differenza è che il design thinking, la base del d.school, spiega che soluzioni innovative di successo richiedono l'uso di ogni genere di conoscenza (scienze umane, tecniche, economiche) il che può essere raggiunto solo con gruppi interdisciplinari, che hanno tutte le competenze necessarie per la risoluzione dei problemi, indipendentemente dalla loro origine. L'approccio alla risoluzione dei problemi è molto empirico, sperimentale, è quindi più vicino ai metodi di ricerca delle scienze naturali (ricerca sul campo, osservazione, interviste ecc.) che ai metodi tradizionali delle scienze economiche (analisi di mercato, SWOT, ecc.). Negli ultimi anni le facoltà e le università cercano di promuovere lo studio interdisciplinare e unire studenti di diverse facoltà sotto lo stesso tetto in un solo istituto: ad esempio unire studenti d’ingegneria, architettura e studenti di economia. Nei programmi di studio delle università nella zona di confine tra Slovenia e Italia sono rare le iniziative che rilevino l'importanza delle innovazioni e il legame tra lavoro creativo e il pensiero innovativo. Il progetto " scuola d’innovazione transfrontaliera " può essere uno dei primi della regione, in collaborazione con imprese e mentori, a diventare un programma di studio oppure un corso in cui s’insegna la complessità dell'innovazione dall'opportunità al modello di business. L'insegnamento del processo d'innovazione richiede una diversa organizzazione del lavoro da quella nei programmi delle business school. È necessario stabilire una rete di persone e delle strutture fisiche, in cui gli studenti abbiano a disposizione tutti gli strumenti di base per la ricerca, l'interpretazione, strutture per l'ideazione e prototipazione, in modo da poter produrre prototipi fisici o virtuali (digitali, IT). La cultura dell'innovazione attraverso il design thinking e la modellazione del business Uno degli scopi del programma di studio (nel contesto di scuola d’innovazione transfrontaliera) è lo sviluppo della cultura dell'innovazione tramite lo studio sistematico del processo di innovazione. I risultati di tale lavoro non sono sole nuove competenze, scoperte o idee per potenziali innovazioni, ma anche conoscere persone nuove, di diversi profili, e divertirsi lavorando. Al compimento di questo programma gli studenti diventeranno persone più creative e approfondiranno la cooperazione di gruppo. Il design thinking rappresenta la ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 9 parte creativa del programma di studio, mentre la modellazione del business crea opportunità interessanti per l'implementazione sul mercato e la creazione di nuove imprese. Il programma di studio si basa sul processo di design thinking, un approccio che offre una profonda e indimenticabile esperienza nell'educazione dell'innovazione. Tramite il modo di pensare, gli studenti apprendono l'essenza dell'innovazione e la consapevolezza di poter cambiare le cose. Tra i partecipanti del programma si instaurano importanti relazioni che legano i membri anche dopo il termine del programma. La prospettiva dell’utente contribuisce a una comprensione più ampia della società (dell’acquirente) e contribuisce a una migliore valutazione della condizione studiata. Il concetto di design thinking si basa sul lavoro di squadra. Generalmente prevale ancora la convinzione sull’improduttività del lavoro di gruppo e su come singoli membri attraversino il processo educativo con poco sforzo. Nella vita e negli affari è diverso. Incontriamo una varietà di persone e gruppi, con i quali bisogna saper comunicare. È quindi importante che gli studenti apprendano capacità di comunicazione già durante gli studi. La comunicazione interattiva e quella tra individui sono fattori importanti del design thinking. Il segreto del successo si nasconde nella condivisione delle conoscenze e nell’eliminazione del comportamento egoistico. L'obiettivo è che gli studenti diventino pensatori competenti e persone informate, consapevoli che in futuro saranno loro i creatori di progetti innovativi. Le conoscenze antropologiche e la capacità di comprendere persone con diverse esperienze e possibilità, sono grandi doti degli studenti che attraversano un simile programma di studio. Al fine di trasmettere contenuti didattici e attuare il programma, gli studenti sono suddivisi in gruppi ai quali viene assegnato un mentore esterno. Diversi gruppi possono lavorare sullo stesso problema ed esaminare la stessa problematica, in modo da ottenere un vasto numero di possibili soluzioni. In gruppo gli studenti imparano ruoli e azioni che portano all'innovazione. I gruppi hanno le proprietà di open innovation (forum), i cui i partecipanti gestiscono un progetto reale, con l'aiuto della metodologia del design thinking. I problemi forniti dalle imprese sono complessi e riguardano un gran numero d’informazioni intrecciate tra loro. La quantità d’informazioni è variabile e spesso include un gran numero di discipline, per cui è necessario intraprendere una ricerca sistematica. Il lavoro è sperimentale e i percorsi per arrivare alla soluzione sono molteplici. Questo è visibile nella fase di prototipazione e test, e ancor di più nella fase di modellazione del business (fase mostrata nella figura 4). Figura 4: Processo d'innovazione – fase del design thinking e della modellazione di business Ricerche Sul Campo Interpretazione E Comprensione Degli UtenN Ricerca Di Idee Fonte: Nagy 2011 ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 10 ProtoNpazione & Test Modellazione Del Business Di seguito è riportata in dettaglio la metodologia d’insegnamento del processo d'innovazione. 1. Conoscere la problematica e ricerche sul campo Il primo passo nel processo d’insegnamento dell’innovazione riguarda la ricerca del problema. Questa ricerca riguarda l’analisi dell'utente e della sua esperienza. La letteratura nel campo del design thinking, è spesso critica riguardo l’uso delle tradizionali ricerche di mercato per lo sviluppo di nuovi prodotti o servizi. Questa posizione è sostenuta dall’orientamento verso l'utente, il quale difficilmente esprime a parole quello che vuole veramente. Le ricerche di mercato si basano proprio sulle opinioni degli utenti, il che può portare a risultati inutilizzabili. La ricerca qualitativa ha maggiore rilevanza. Lo scopo di questa fase è far comprendere ai partecipanti (in dettaglio) l'oggetto della ricerca – capire il problema per il quale bisogna definire il target di riferimento, le loro esigenze, i valori e la motivazione. Oggi si parla del focus sull'utente, la sua esperienza, le esigenze e le preferenze, ma viene spesso trascurato il ruolo dell'antropologia nella comprensione di tutto ciò. Secondo alcuni autori, il mondo degli affari ha cominciato a comprendere l'importanza dell'antropologia e dell'etnografia nell'organizzazione delle attività economiche verso la soddisfazione delle esigenze sociali. Nella ricerca di modelli di business vincenti, la tecnologia era valorizzata e il punto di vista l'utente trascurato. Pertanto, quando si sviluppano nuovi prodotti o servizi, non è sufficiente prendere in considerazione solo la fattibilità tecnica e la realizzabilità commerciale, ma è necessario riconoscere l'auspicabilità e l'utilità. L’attività economica è rappresentata dalla domanda e dall'offerta di prodotti e servizi, per questo Baba (2006) ci ricorda che gli acquirenti o gruppi di utenti rappresentano la domanda (Baba, 2006). Al fine di capire che cosa vogliano i clienti (utenti), è necessario esplorare il modo di comportarsi di gruppi o individui, capire la mentalità del gruppo target e conoscere la loro cultura. L'antropologia studia gruppi di persone e società culturalmente determinate (Gray, 2009). La ricerca etnografica è la ricerca dell'esperienza dell'utente in un ambiente reale. Include la ricerca di piccoli gruppi nel loro ambiente reale. L'osservazione diretta dell’ambiente sociale, culturale ed economico consente una migliore comprensione dell’utente e dell’influenza interna ed esterna sul suo comportamento (Hsu, 2011). La ricerca è effettuata in diversi modi, utilizzando diverse tecniche - usate sempre in un ambiente reale. Le tecniche d'osservazione partecipante più comuni sono: intervista, fotografia, registrazione, schizzi, raccolta materiale, volantini, imballaggi, ritagli di giornale. Queste tecniche sono usate in pratica, nel campo, tra gli utenti, e non dall'ufficio. Questa fase ha lo scopo di osservare, piuttosto che interpretare. Di particolare importanza è l'intervista in cui il ricercatore pone le domande giuste. È importante che la ricerca sia effettuata nello spirito di squadra, con un gruppo costituito da individui con profili diversi, ad esempio biologi, matematici, economisti, psicologi ed etnografi. ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 11 2. Interpretazione e comprensione degli utenti La seconda fase dell’insegnamento dell'innovazione riguarda l'interpretazione delle ricerche sul campo. L'interpretazione trasforma le storie e i dati in preziose informazioni. Lo scopo di questa fase è far trovare ai partecipanti una chiara direzione per la generazione d’idee. I risultati della prima fase servono a sviluppare storie sull'esperienza dell'utente. L'importante è non generalizzare, valutare o assumere. E' necessario identificare modelli e relazioni tra i dati, e in seguito classificarli. Parti della storia possono essere mostrate in forma visiva, per facilitare la spiegazione ad altri partecipanti (aspetti chiari). Per questo sono molto importanti le ricerche sul campo, l'etnografia e l'empatia. La capacità di mettersi nei panni di un'altra persona aiuta nella comprensione degli utenti, delle imprese e di gruppi d’individui. È necessario però ignorare il proprio modo di pensare e la propria cultura e accettare che quest’ultima non sia l'unica. Gli aspetti culturali devono essere presi in considerazione per gli sviluppi d’idee e attività commerciali. La letteratura richiama l'attenzione sull’integrazione degli aspetti culturali della popolazione e il design, nella progettazione di nuovi prodotti o servizi, partendo dalle ricerche etnografiche (ad esempio Squires & Byren, 2002; Gray, 2009). Dopo la creazione di modelli e gruppi, è necessario procedere con la creazione di opportunità. Il che significa che è necessario ridefinire il problema, questa volta dalla prospettiva delle esigenze dell'utente. Questa è la base per una chiara direzione verso la generazione d’idee, cioè la terza fase del processo d’innovazione. Le opportunità sono create tramite domande che cominciano con Come potremmo... Esempi: Come potremmo promuovere tra i professori la sperimentazione di nuove tecnologie? Come potremmo includere i dipendenti nello sviluppo di nuovi prodotti? Le opportunità non sono soluzioni, sono domande che aprono la possibilità di generare idee. ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 12 3. Ricerca (generazione) d’idee La terza fase riguarda la ricerca ovvero la generazione d’idee. Il modo più affidabile per arrivare a un’idea di qualità e cominciare a cercare un vasto numero d’idee - l'obiettivo di questa fase è quindi la generazione d’idee. Il metodo più comune per trovare idee è il brainstorming, caratteristico anche del metodo del design thinking. Il suggerimento dato da vari autori (ad esempio Kelley 2001; Lockwood 2009) è di esprimersi con l'aiuto dei verbi, piuttosto che con i sostantivi. I clienti e i potenziali utenti vogliono esperienze, per cui è necessario concentrarsi sulle azioni piuttosto che sugli obiettivi. Ad esempio, quando cerchiamo idee per un negozio - la cosa importante è l'esperienza dello shopping, non l'aspetto finale del negozio in sé. In caso di ricerca d’idee per un nuovo prodotto o servizio, o forse una nuova campagna pubblicitaria, non è consigliabile concentrarsi su un singolo soggetto principale, ma sull'intera esperienza degli utenti, alla quale pensiamo durante il brainstorming. È possibile utilizzare altre tecniche o molteplici metodi di pensiero creativo. L'importante è, che lo scorrere del pensiero sia ampio e senza restrizioni. Può essere utile anche reinterpretare le idee attraverso il gioco o disegnarle. Alla fine le idee promettenti vengono utilizzate come base per la prototipazione o sono motivo di sperimentazione. 4. La fase dei prototipi (“Prototipazione”) La quarta fase del processo del “design thinking” riguarda la prototipazione (visualizzazione d’idee e concetti). Di solito il termine prototipo si riferisce allo sviluppo di prodotti prima della produzione in massa. Negli ultimi possiamo parlare anche di prototipazione di servizi come progettazione d'esperienza dell'utente (Verganti 2009). Il prototipo è cosi caratterizzato dalle rappresentazioni d’idee, unite nella user experience (caratterizzate da velocità e materiali a basso costo). È possibile paragonare l'esperienza dell'utente allo scenario di un film immaginare ciò che accade al protagonista, in questo caso utente-acquirente, che dall'inizio del film attraversa una serie di momenti cruciali, tramite i quali vive un'esperienza indimenticabile (Brown 2008). Visto dal punto di vita reale ciò significa che è necessario pianificare con cura l'esperienza dell'utente e solo allora occuparsi del prodotto o del servizio. All’interno di una singola esperienza possono esserci più prodotti/servizi, perché l'esperienza può essere influenzata da diversi momenti chiave, in inglese touchpoint (un punto importante con cui viene a contatto l'utente). Ogni touchpoint può essere rappresentato da un prodotto, un annuncio o un’attività. Il dizionario della lingua slovena sintetizza la prototipazione come un formato di base, un modello di riferimento per tutte le altre cose o come prodotto per la verifica prima della produzione di serie. Quest’interpretazione coincide con i principi del design thinking. ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 13 Prototipo e prototipazione rapida: il termine prototipo si riferisce al prodotto usato per verificare la conformità prima della produzione di serie. Il prototipo è un’approssimazione del futuro prodotto finale (prodotto, servizio, processo). I prototipi rapidi sono generalmente caratterizzati da un’elevata precisione geometrica (forma), con però scarse proprietà meccaniche, che non soddisfano i requisiti del prodotto finale. I prototipi sono adatti anche all'apprendimento, la raccolta d’informazioni, la valutazione e miglioramento del prodotto prima di procedere con ulteriore sviluppo, la visualizzazione, l'analisi di correlazione, la presentazione dell'immagine finale del prodotto,... (Vahčič & Prodan 2008). Il processo del design thinking è caratterizzato dalla prototipazione rapida (ingl. rapid prototyping). Nell’industria i prototipi sono precisi e costosi. I prototipi specifici per il design thinking sono invece creati velocemente e sono simili al prodotto finale, quelli creati rapidamente hanno tipicamente un’elevata precisione geometrica, ma sono scarsi in proprietà meccaniche e non soddisfano le richieste del prodotto finale (non bisogna perdere tempo sui dettagli, è importante creare una comunicazione con il mercato). La prototipazione rapida crea spazio a miglioramenti (Brown 2009). Prima avviene la creazione del prototipo, prima possiamo iniziare a migliorarlo. I test dagli utenti hanno lo scopo di verificare la comprensione dei problemi, rivelatisi nelle fasi iniziali del processo del design thinking. Quando gli utenti vedono un prototipo creato velocemente, vedono anche le possibilità di miglioramento, mentre nei prototipi sofisticati e tecnologicamente complessi vedono per primo i problemi. Prototipazione e test nel processo d'innovazione hanno quindi lo scopo di sollecitare un pensiero costruttivo verso i miglioramenti, senza critiche. 5. "Business modelling" o come fare un modello di business adeguato e innovativo La quinta fase del processo di innovazione attraverso la metodologia “design thinking” è legata alla implementazione della soluzione. Il successo dell’implementazione di un prodotto o servizio sul mercato dipende in larga misura dal modello di business adeguato (Gobble et al. 2012). Il modello di business prevede la logica di funzionamento dell’azienda, che a sua volta dipende da diversi fattori. Secondo la metodologia Canvas (Canvas business model), questi possono essere definiti da nove elementi chiave: gli utenti, le risorse, i partner importanti, le attività, i canali di distribuzione, il valore per il cliente, la gestione degli utenti, costi e ricavi. Il modello di business descrive come una azienda crea, offre e costruisce valore. In altre parole, il modello di business risponde alla domanda fondamentale di come l'azienda crea il valore economico e contemporaneamente valore per utente (cliente). ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 14 Tabella 1. : Modello di business “Canvas” I partner importanti Le risorse più importanti Il valore per il cliente Le attività più importanti Costi La gestione degli utenti/clienti Gli utenti più importanti I canali di distribuzione Ricavi Fonte: Osterwalder & Pigneur 2010 La scuola d'innovazione (abbreviato I.school) Il processo pedagogico di insegnamento della creatività e dell'innovazione è complesso e richiede quindi personale qualificato con esperienza sia pratica sia accademica. Nella realizzazione del processo educativo sono coinvolti un numero di professori, assistenti e persone che lavorano fuori dall’università (persone possono essere definite come i mentori, allenatori (ingl. “coaching”), rappresentanti delle aziende). La responsabilità delle persone nel processo educativo e soprattutto la partecipazione attiva sono necessarie per affrontare le sfide aziendali e risolvere i problemi delle imprese. Questo modo di lavorare è in parte legato al modo della ricerca, che è significativo e copre gli elementi di ricerca antropologica ed etnografica. Obiettivo principale della scuola è infatti la ricerca delle soluzioni attraverso il lavoro in squadra degli studenti, la prototipazione e la sperimentazione. L'obiettivo è quello di trovare soluzioni in grado di garantire una redditività economica e degli effetti reali positivi nell’azienda coinvolta. Tale approccio è anche utile nella consulenza e l'introduzione di cambiamenti nelle aziende. Per l’implementazione della scuola d’innovazione sono importanti due aspetti fondamentali: lo spazio (ambiente) e le aziende partecipanti. Lo spazio deve essere diverso da quelli ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 15 tradizionali, in modo da incoraggiare il pensiero creativo. Tali aree sono spesso associati con la libertà: ogni gruppo di studenti può crearsi uno spazio in cui lavorare e creare nuove idee. Le aziende coinvolte invece con le presentazioni dei propri case study avviano il processo di ricerca. La sfida imprenditoriale essere proviene così dal mondo reale ed è legata alla performance di azienda. In effetti così gli studenti possono ottenere le informazioni pertinenti, che sono importanti per lo sviluppo di idee e per la motivazione del team. Tim Brown, IDEO, che è significativamente associato con il paradigma “design thinking”, sottolinea che l'approccio in collaborazione con le aziende e con i problemi economici e sociali è efficace. In breve, è necessario operare con problemi reali e fare le ricerche sugli utenti reali, allora può venire fuori anche una soluzione reale. Sulla base di pratiche simili possono essere esplicitate prospettive positive nell’ambito del paradigma “design thinking”. Per esempio importanti Università hanno già introdotto modalità alternative di didattica innovativa (ad esempio, l’Università di Potsdam, l’Università di Stanford, etc). Si può quindi affermare che esiste una reale possibilità che la UP Facoltà di Management di Capodistria, l’Università Ca' Foscari Venezia e l’Università di Udine diventino alcune delle istituzioni leader nell’area transfrontaliera Slovenia-Italia nel campo dell’innovazione e del “design thinking” nel processo di insegnamento. La struttura della scuola d’innovazione transfrontaliera La scuola d'innovazione, che sarà operata nella zona di confine tra Italia e Slovenia, può essere organizzata in modi diversi. Esistono, secondo le definizioni, due approcci alternativi. Il primo approccio prevede una specializzazione e focalizzazione di ciascun partner secondo la metodologia didattica. Per esempio, la UP Facoltà di Management, utilizzerà la metodologia didattica “d.school”, mentre l’Università Ca' Foscari Venezia e l'Università di Udine applicheranno la metodologia volta all’innovazione dei “business model”. Il secondo approccio prevede una specializzazione e focalizzazione di ciascun partner sulle industrie specifiche dell’area geografica di appartenenza. Per esempio, il partner Sloveno (UP Facoltà di Management) può condurre la scuola d’innovazione con riferimento ai settori logistica e trasporti, tecnologia dell'informazione e della comunicazione, legno e arredo o agroalimentare. I partner Italiani (Università Ca' Foscari Venezia e Università di Udine) si concentrano invece sui settori legno arredo, tecnologie ambientali per lo sviluppo sostenibile, turismo e industrie creative. Tabella 2. : Proposta della organizzazione della scuola d’innovazione transfrontiera Divisone/regione La metodologia didattica Settori specifici dell’area geografica Partner Sloveno Approccio “d.school ” Partner Italiano Metodologia di innovazione dei “business models” Logistica e trasporti, Tecnologia Legno arredo, Tecnologie ambientali dell'informazione e della per lo sviluppo sostenibile, Turismo comunicazione, Legno e arredo, e Industrie creative. Industria Agroalimentare. ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 16 Forma e contenuto della scuola d’innovazione transfrontaliera Corso di primo livello (6 ECTS) Descrizione e scopo del corso Il corso è rivolto agli studenti che desiderano approfondire le proprie conoscenze e competenze imprenditoriali attraverso un corso di innovazione di impresa basato sull’interazione con le imprese e sullo svolgimento di lavori di gruppo su casi reali. L'obiettivo principale del corso è quello di insegnare agli studenti a comprendere e applicare un processo di innovazione sistematico, che offre una prospettiva diversa e innovativa con riferimento allo sviluppo di prodotti e servizi. Il corso rappresenta un allontanamento dal tradizionale insegnamento delle scuole di business. Il corso: • incoraggia un approccio multidisciplinare alla soluzione dei problemi, • promuove una cultura di innovazione continuata e la prototipazione rapida, • incoraggia la diversità di pensiero, • mira a instaurare sinergie tra i diversi punti di vista sul risolvere problemi reali (quando si lavora su casi reali), • pone grande enfasi sul testing delle soluzioni. Competenze acquisite • comprendere e utilizzare meglio il potenziale creativo e innovativo, • sviluppare tecniche efficaci per identificare e risolvere i problemi, con l'accento sulla capacità di generare idee di business, • sviluppare competenze concettuali di analisi con percezione olistica, • lavorare su prototipi concreti di prodotti o servizi, • utilizzare gli strumenti e le tecniche adeguate per lavorare sulle soluzioni dei problemi. Obblighi degli studenti Scrivere un blog come resoconto del corso per ricevere il feedback dei partecipanti. Il blog è tenuto da ogni studente individualmente, che registra gli avvenimenti in classe, commenta i progetti, riporta pensieri sui progressi imprenditoriale del case study. Il blog supporta la stesura del rapporto finale: ogni blog si riferisce a un incontro. Forme di esame La valutazione del corso è composta di varie forme di lavoro individuale e di gruppo: • 30% scrittura del blog (individuale, blog 6x al 5%) • 30% scrittura del progetto più lungo (collettivamente, project work) • 10% presentazione finale • 20% esame • 10% presenza alle lezioni (frequenza di almeno il 70% delle lezioni) ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 17 Tabella con le lezioni, le tematiche e gli impegni degli studenti Lezioni Tema Impegni degli studenti 1. Lezione 3h Kick-off meeting - introduzione della metodologia design thinking, presentazione delle sfide imprenditoriali Formare le squadre con 4-5 studenti 2. Lezione 4h Preparazione per la ricerca - lezione sui metodi di ricerca sul campo Blog 1 – Metodi di ricerca sul terreno campo 3. Lezione 4h Interpretazione - interpretazione dei dati e delle informazioni Blog 2 – Interpretazione delle ricerche 4. Lezione 4h Ideazione – il brainstorming Blog 3 – Tema il brainstorming 5. Lezione 4h Prototipazione - i tipi di prototipi e come sviluppare un prototipo Blog 4 – Prototipi 6. Lezione 4h Test – test del valore per gli utenti, opportunità per i miglioramenti Blog 5 – Video del prototipo 7. Lezione 4h Implementazione – proporre le varie forme d’uso del prodotto / servizio (segmenti d’utenti) Blog 6 – Accesso al mercato (le possibilità) 8. Lezione 3h Presentazioni delle soluzioni finali Progetto finale In totale: 30 h + 150 h lavoro individuale = 180 h Corso di secondo livello (9 ECTS) Descrizione e scopo del corso Il corso è rivolto agli studenti che desiderano approfondire le proprie conoscenze e competenze imprenditoriali attraverso un corso di innovazione di impresa basato sull’interazione con le imprese e sullo svolgimento di lavori di gruppo su casi reali.. L'obiettivo principale del corso è quello di insegnare agli studenti un processo sistematico di innovazione (un passo successivo rispetto al primo livello), dove i partecipanti acquistano una conoscenza approfondita di ogni fase del processo “design thinking”. Il corso: • • • • • incoraggia un approccio multidisciplinare alla soluzione dei problemi (sfida imprenditoriale), promuove l'utilizzo di diversi metodi di ricerca sul campo (ricerca etnografica), promuove l'idea di prototipazione rapida e collaudo di prototipi, promuove le opportunità per la tutela della proprietà intellettuale, incoraggia la riflessione sul valore economico e valore d'utente (soprattutto nella fase di sviluppo di modello di business). ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 18 Partecipano al corso due mentori (innovatore e imprenditore/rappresentante d’azienda), che con la loro esperienza e le storie contribuiscono ad orientare l’apprendimento dei partecipanti. La differenza tra primo e il secondo livello è nella complessità del corso, definito da crediti ECTS e del lavoro individuale degli studenti (1 ECTS è equivalente a trenta ore di lavoro del ciascun studente). Questo si riflette nel lavoro che gli studenti devono fare al di fuori delle riunioni: studio della letteratura supplementare e scrittura di una riflessione finale sulla letteratura studiata. La riflessione è destinata alla ripetizione e al consolidamento della letteratura. Competenze acquisite • • • • • • • comprendere e utilizzare meglio il potenziale creativo e innovativo, sviluppare tecniche efficaci per identificare e risolvere i problemi, con particolare enfasi sulla capacità di generare idee di business, sviluppare competenze concettuali di analisi del problema con percezione olistica, lavorare su prototipi concreti di prodotti o servizi, comprendere il processo d’innovazione e le tecniche di creatività, lavorare in team e pensare come un innovatore, utilizzare gli strumenti e le tecniche adeguate per lavorare sulle soluzioni dei problemi e prototipazione rapida. Oltre a questo, gli studenti, dopo il completamento del corso saranno in grado di utilizzare in modo efficace il potenziale creativo e innovativo nel mondo del lavoro. Avranno inoltre la possibilità di diventare più consapevoli delle proprie competenze e conoscenze.. Obblighi degli studenti Gli studenti saranno tenuti a scrivere le proprie riflessioni dopo aver letto gli articoli accademici e la letteratura prescritta. Le riflessioni individuali serviranno anche per monitorare lo svolgimento del corso (teoria e proseguimento del progetto) e con l’esame presenteranno la base per la valutazione individuale. La presentazione del progetto-risultato del case study sarà invece risultato del lavoro di gruppo. Forme di esame La valutazione del corso è composta da varie forme di lavoro individuale e di gruppo: • 40% scrittura delle riflessioni sulla letteratura assegnata (individuale, 4x8%) • 30% scrittura del progetto più lungo (collettivamente, project work) • 10% presentazione finale • 20% esame ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 19 Tabella con le lezioni, le tematiche e gli impegni degli studenti Lezioni Tema Impegni degli studenti 1. Lezione 4h Introduzione della metodologia “design thinking”, presentazione delle aziende partecipanti e imprenditoriali dei case study Formare le squadre con 4-5 studenti 2. Lezione 4h Preparazione per la ricerca - lezione sui metodi di ricerca sul campo Riflessione 1 – tema: Etnografia e metodi di ricerca sul campo Antropologia nel mondo del business 3. Lezione 4h Le ricerche sul terreno Riflessione del gruppo – riporto della ricerca sul campo 4. Lezione 4h Interpretazione - interpretazione dei dati e delle informazioni, l'interpretazione di storie 5. Lezione 4h Ideazione – tecniche di brainstorming Riflessione 2 – tema: tecniche di brainstorming 6. Lezione 4h Prototipazione - i tipi di prototipi e come sviluppare un prototipo Riflessione 3 – tema: Prototipazione 7. Lezione 4h Test - test di prototipi e miglioramenti Video del prototipo 8. Lezione 4h Business Modelling – modelli di business innovativi, approccio Canvas Riflessione 4 – tema – innovare il modello di business 9. Lezione 4h Financial Planning - Valutazione e struttura dei costi e dei ricavi Progetto Finale I preparativi per la presentazione – come fare un “elevator pitch” 10. Lezione 4h Presentazioni delle soluzioni finali Presentazione – uso dei elementi visuali 11. Lezione 2h Valutazione Colloquio – 5 domande versione narrativa In totale: 36 h + 234 h lavoro individuale = 270 h ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 20 Programma sConfini – esplorazioni d'impresa (30ECTS) Descrizione e scopo del programma Il programma sConfini si compone di quattro corsi (moduli), che si svolgono in lingua italiana e inglese. I moduli si rivolgono alle diverse attività aziendali, che hanno un ruolo importante nella creazione di nuove strategie di business. Uno degli obiettivi del programma è quello di migliorare la cooperazione tra il mondo accademico e l'impresa. Le attività sono svolte in diretta connessione con le aziende coinvolte nel programma. Il progetto si propone di sviluppare un percorso formativo d’eccellenza sui temi dell’imprenditorialità con collaborazione di imprese ed eventuale inserimento degli studenti nelle imprese coinvolte attraverso stage e tesi di laurea. La partecipazione al programma è riservata ai migliori 24 studenti (selezionati da una commissione speciale) e 3 aziende con i case study. Durante il programma gli studenti saranno anche accompagnati a visitare le imprese coinvolte per confrontarsi con i diversi membri del top management. Moduli – quattro insegnamenti: • Visione imprenditoriale (30h, 6 ECTS), • Opportunità di mercato (30h, 6 ECTS), • Struttura organizzativa (30h, 6 ECTS), • La fattibilità finanziaria (30h, 6 ECTS). Caratteristiche del programma • sConfini è riservata ai migliori 24 studenti • selezione degli studenti da un’apposita commissione costituita dai docenti • collaborazione con le imprese nella regione • socializzazione degli studenti con imprese e opportunità di sviluppare network personali • comunicazione con imprenditori e manager esperti Obblighi degli studenti Gli studenti saranno tenuti ad essere presenti a lezioni e seminari e a partecipare attivamente. Come parte del semestre si svolgeranno quattro seminari integrativi sulla diversa tematica (tema: Etica e Sviluppo Sostenibile, Creatività & Design, la digitalizzazione, l'innovazione tecnologica). I seminari sono rivolti all’approfondimento di importanti driver d’innovazione nelle strategie delle imprese. All'interno del forum, gli studenti scriveranno un blog su temi d'attualità e argomenti delle lezioni. Forme di esame La valutazione del corso è composta di varie forme di lavoro individuale e di gruppo: • 30% le presenze alle lezioni ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 21 • 40% scrittura del progetto più lungo (collettivamente, project work) • 30% esame Tabella dei moduli, le tematiche e gli impegni degli studenti Modulo Visione imprenditoriale (30 h) Tema Impegni degli studenti L’imprenditore vs. il manager: il paradosso tra l’exploration e l’exploitation Il processo di innovazione strategica: l’innovazione strategica: processo, contesto e contenuto, driver La coerenza strategica vs. la vision strategica: l’evoluzione dell’interpretazione del concetto di “coerenza strategica” la visione strategica come premessa per la coerenza strategica Attraverso i confini del mercato - mercato come possibilità di modificarlo (focus su utente-acquirente). Attraverso dei confini culturali - strategia di marketing internazionale e specifiche culturali. Determinare il valore - diverse dimensioni Lavoro di gruppo Struttura organizzativa (30 h) Comportamento delle organizzazioni e la globalizzazione. "Serendipity". Economia di attenzione. Lezioni di comportamento org. positivo. Struttura e processo in modello d’org. Internazionalizzazione Lavoro di gruppo La fattibilità finanziaria (30 h) Proiezioni economico finanziarie e start- Lavoro di gruppo up aziendali Seminario Stress test per la verifica dei rischi sostenibili in azienda Rischi operativi e rischi informativi nel rapporto col mercato dei capitali La tollerabilità del rischio per tipologia di investitore La strutturazione dell’operazione Opportunità di mercato (30 h) ezmejna Šola Inovativnosti – Projekt Know Us Tine Nagy, Inovaktiv d.o.o. 22 Seminario Lavoro di gruppo Seminario Seminario Letteratura 1. Baba, M. (2006). Anthropology and business. Encyclopedia of Anthropology. Thousand Oaks, CA: Sage Publications. 2. Bagnoli C., Bertinetti G.S., Pontiggia A. & Vescovi T. 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