Fare una buona foto - Biblioteca Due Carrare

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Fare una buona foto - Biblioteca Due Carrare
Fare una buona foto
Principali punti da considerare per realizzare una “buona” foto.
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Scelta dell’inquadratura.
Equilibrio masse/colore.
Luce e atmosfera.
Massima “semplificazione” possibile, ossia ridurre al minimo gli elementi presenti.
1 - L’inquadratura
La ricerca della inquadratura per la realizzazione di un’immagine fotografica è legata all’interesse
verso il soggetto da fotografare, al buon gusto e, volendo, anche al personale senso artistico di chi
si appresta a scattare la foto.
Tra i fotografi dilettanti si nota spesso una propensione a scattare le fotografie con inquadrature
palesemente “affrettate”.
Esistono delle regole da seguire per ottenere una foto non inquadrata in modo” banale”.
Vediamone alcune tra le più seguite.
L’inquadratura restituisce immagini generalmente di forma rettangolare.
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Le immagini registrate sulle più diffuse pellicole fotografiche (fotogrammi), hanno un
rapporto di 2:3 fra il lato minore e quello maggiore,
Nel sistema digitale il rapporto tra i lati rispecchierà le proporzioni del sensore.
Un’inquadratura può essere impostata in orizzontale landscape oppure in verticale portrait ,
(in inglese rispettivamente paesaggio e ritratto), ottenendo così suggestioni diverse.
Esempio con lo stesso paesaggio con inquadratura “risolta” in orizzontale ed in verticale
Esempio con lo stesso soggetto ritratto con inquadratura in orizzontale ed in verticale
“Equilibrare” un’immagine
Chi fotografa deve acquisire la capacità di visualizzare mentalmente l'immagine in una cornice
rettangolare, e di equilibrarla nelle sue varie parti come se dovesse comporre un "quadro pittorico".
Finché non si è acquisita questa “maturità visiva” non si diventa “bravi fotografi”, ma solo
cacciatori di particolari.
C'è un metodo semplicissimo per individuare fotografie realizzate da un principiante. In queste
infatti troveremo immancabilmente al centro perfetto dell'immagine la cosa che in quel momento lo
interessava di più (un volto, un oggetto, o l’elemento più importante di un paesaggio).
Perciò come risultato non sembra che egli abbia scattato una fotografia, ma piuttosto che abbia
"sparato una fucilata"... cercando di centrare un bersaglio.
Quindi non sempre, e non necessariamente, il particolare che più ci interessa, deve essere collocato proprio
al centro dell’immagine.
Ciò può anche capitare, ma il più delle volte o per motivi di “equilibrio” compositivo, o per “raccontare una
situazione” si troverà in una posizione decentrata.
Inquadratura “affrettata”
Inquadratura “ponderata”
Pertanto, al fine di sviluppare ciò che abbiamo definito “maturità visiva”, impegniamoci nei seguenti due
punti:
1. Soffermiamoci su immagini realizzate da fotografi famosi, e proviamo ad analizzarle per capire come
sono state costruite.
2. Liberiamoci dalla suggestione irresistibile "del centro". Cioè che al centro deve esserci
necessariamente ciò che riteniamo più importante.
Helmut Newton fotografa David Bowie. Il viso del personaggio non è al centro ma diventa parte della
composizione dell’immagine
Henri Cartier Bresson , un maestro della fotografia, prediligeva non mettere in posa. E’ una
foto realizzata nella Berlino ancora divisa dal “muro”. Osserviamo che tutte le “masse” che la
compongono sono diligentemente racchiuse in un reticolo regolare. Inoltre le tre persone (il
soggetto principale) non sono al centro dell’immagine. In questo modo si dà la stessa
importanza alle persone e a ciò che in quel momento stanno osservando.
Arnold Newman – Ritratti di Woody Allen e Igor Stravinsky
Woody Allen
Igor Stravinsky
Arnold Newman prediligeva realizzare ritratti “ambientati”. Anche in queste immagini il
personaggio non è al centro. Ambiente e soggetto hanno medesimo “peso”
Elementari regole per la composizione strutturale dell'immagine.
1 - Equilibrio delle “masse”
Il criterio più classico (comunque non l’unico) per impostare una inquadratura “equilibrata” è la cosiddetta
regola dei terzi, che consiste nell'immaginare che il rettangolo che delimita l’immagine sia diviso in tre
parti sia orizzontalmente che verticalmente, come indicato nelle seguenti figure:
Gli elementi compositivi dell'immagine, secondo questa semplice regola, dovrebbero essere disposti in modo
che le parti importanti della foto coincidano (più o meno) con la divisione dello spazio in terzi, come illustrato
nei seguenti esempi:
Possiamo, però applicare anche altri equilibri geometrici tra le masse e forme presenti in
un’immagine racchiusa in un’inquadratura……….
Esempi di alcuni altri possibili equilibri geometrici
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Dalla foto 1 alla 7 esempi di equilibri con strutture geometriche “semplici”
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Foto n° 8 - Esempio di equilibrio strutturale “complesso”
Di conseguenza:
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Oltre alla classica e più nota “regola dei terzi”, le forme geometriche di equilibrio
dell’immagine possono essere anche molte altre.
L’importante è che comunque ci sia la presenza di un equilibrio, e a volte, non
necessariamente dipendente da una forma geometrica.
2 - Equilibrio del colore
Esempio 1 - Colori in contrasto
Esempio 2 - Colori in contrasto
Esempio 3 – Colori in gradazione
Esempio 4 – Colori in gradazione
3 - Luce ed atmosfera
Esempio 1
Esempio 2
Esempio 3
4 -Ridurre al minimo gli elementi presenti
Esempio 1
Esempio 2
Esempio 3