Lettura tecnica, grammaticale e drammaturgica del film Salvador di
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Lettura tecnica, grammaticale e drammaturgica del film Salvador di
Lettura tecnica, grammaticale e drammaturgica del film Salvador di Oliver Stone Scena presa in considerazione: Campo dei ribelli (da 79' a 81' circa) La prima scena si apre con una panoramica da destra a sinistra che va ad inquadrare il gruppo in avvicinamento alla macchina da presa per poi diventare una panoramica a seguire del protagonista. Queste prime inquadrature descrivono l'ambiente circostante (estesa foresta su una montagna) e la mancanza di colonna sonora per dare spazio ai suoni ambientali ci fanno intuire che il viaggio sino ad ora è stato stancante e monotono. Buona parte delle inquadrature successive vengono girate con la macchina a mano creando una fotografia dal tono semi-documentaristico, con l'ovvio intento di comunicare la realtà. Appena arrivati all'accampamento dei ribelli la colonna sonora, il canto popolare, comunica il "calore umano" di quel luogo e la visione delle donne con il fucile in mano simboleggia l'eguaglianza tra uomini e donne nel moto di rivolta. La panoramica a seguire dell'addestramento dei ribelli, esegue un leggero tilt up per permettere di inquadrare interamente lo sfondo naturale. Questa scelta registica può voler nascondere un messaggio, ossia il voler mettere in relazione l'anelito di libertà dei guerriglieri con la maestosità e la purezza incontrastata della natura circostante. In un inquadratura successiva il protagonista, Richard Boyle, decide di scattare le sue fotografie in mezzo ai ribelli e non distante da loro, questa immagine potrebbe essere la rappresentazione fisica degli ideali del personaggio, il quale condivide le stesse idee dei guerriglieri; l'idea viene rafforzata da un inquadratura successiva, dove Boyle si fa fotografare con uno fucile in mano come se anche lui fosse un ribelle. La porzione di inquadrature che descrivono il colloquio con il capo dei ribelli sono ricche di significato. Dal punto di vista grammaticale, la prima inquadratura che ritrae il capo dei ribelli in campo medio è in realtà la soggettiva della macchina da presa dei documentaristi e questo lo si evince dallo stacco sull'asse effettuato poco dopo, il quale mostra il "backstage" della ripresa. Mentre nei controcampi che seguono i dialoghi riassumono due punti di vista opposti. Quello dei giornalisti americani, razionale e concreto, che non credono possibile un eventuale vittoria dei rivoltosi, e quello del capo dei guerriglieri, profondamente ideologico, il quale asserisce che la loro vittoria sarà frutto del moto della storia, il quale premia sempre coloro che si sono schierati per il riscatto dall'oppressione. L'importanza di questi dialoghi è inoltre confermata dalla momentanea sospensione della colonna sonora. Nella ripresa dove viene inquadrata la lavagna si continua a sentire il "sapore" documentaristico, con una ripresa che sembra una soggettiva di uno degli studenti, con un ramo d'albero di quinta per enfatizzare l'effetto voyeur. Nel controcampo di questa inquadratura si osservano i giovani studenti della lezione e questo sintetizza uno degli aspetti di questa ribellione: il diritto allo studio anche per le classi povere. Nelle soggettive della macchina fotografica che inquadra i ribelli, questi ultimi sono "in posa" come dei soldati ottocenteschi, con espressione seria e con il corpo fortemente rigido, ciò manifesta una loro pressoché totale mancanza di senso fotografico, quasi fosse la prima volta che vedono una macchina fotografica. Inoltre l'osservazione del loro abbigliamento (il cappello di paglia, le camice chiare inadatte al mimetismo e lo scarso equipaggiamento) fa intuire allo spettatore che buona parte dei guerriglieri sono di origine contadina e per niente preparati ad una lotta contro un esercito regolare, portando lo spettatore a simpatizzare per la loro causa. Nel controcampo dove viene inquadrato il fotografo, questi viene ripreso con un angolatura bassa, stando a significare il modo in cui viene percepito dai soggetti fotografati, come una figura imponente e misteriosa. Il campo medio del bacio tra i due ribelli viene effettuato con un albero di quinta, questo per voler creare un effetto voyeur che giustifichi quella inquadratura senza farla diventare morbosa. Il valore di quel bacio tra gli innamorati serve a ricordare allo spettatore che queste persone provano le stesse nostre emozioni, sono uguali a noi. La panoramica conclusiva riprende quella effettuata sull'addestramento dei guerriglieri, solo che stavolta i soggetti dell'inquadratura sono i giornalisti che si allontano e che non viene effettuato un tilt up, sempre per mostrare la maestosità dell'ambienta naturale circostante in relazione ai sentimenti dei personaggi, ma questa volta la macchina da presa effettua una leggera gru in salita. BRANDO CURRARINI