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Cultura e spettacoli
“Bella addormentata”al Daturi
Scala’s big a Pontedellolio
Stasera a Pontedellolio alla Festa Giovani spazio a ska e rocksteady dei piacentini Scala’s
Big 9, irresistibili campioni dei tempi in levare.
A contorno, il dj-set di Sunwise Sound Family.
Questa sera alle ore 21.45
la rassegna “Cinema al
Daturi”, all’Arena Daturi di
viale Risorgimento a Piacenza, propone il film
“Bella addormentata” di
Marco Bellocchio con Alba Rohrwacher, Isabelle
Huppert e Toni Servillo.
Pontenure: cinema nel parco
Stasera alle 21.45 la
rassegna “Cinema nel
parco” a Pontenure
propone il film di Paolo
Sorrentino “La grande
bellezza” con Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli e Isabella
Ferrari.
LIBERTÀ
Martedì 2 luglio 2013
29
Oggi “L’urtiga”a Villa Raggio
Oggi alle 18 a Villa Raggio di Pontenure verrà
presentato il nuovo numero della rivista “L’urtiga”, quaderni di cultura
piacentina. Interverranno: il direttore Ippolito
Negri, Luigi Paraboschi
e Andrea Bergonzi.
Moreland &Arbuckle, radici a tinte forti
Il Festival blues chiuso da un set ipnotico che ha entusiasmato il pubblico
di PAOLO SCHIAVI
T
ra i ritmi vellutati dell’armonicista milanese Egidio
Juke Ingala, scortato dal
suo trio bolognese The Jacknives, e la sferzata finale offerta dal
roots a tinte forti del trio americano del Kansas Moreland & Arbuckle, il Festival blues Dal Mississippi al Po al Palazzetto dello
Sport si è chiuso circolarmente
all’insegna delle vibrazioni elettriche, che avevano caratterizzato, con differenti declinazioni,
anche la serata inaugurale di
giovedì, completando così un
ampio ventaglio di sonorità che
nel suo complesso ha dato forma ad una proposta musicale
particolarmente accattivante.
Il pubblico domenica sera è
tornato a casa galvanizzato. Ha
lasciato l’area concerti esterna
al Palazzetto ancora in preda all’adrenalina. La dicono lunga i
due bis richiesti a gran voce a
Moreland & Arbuckle: il loro
concerto avrebbe potuto continuare all’infinito. Aaron, chitarra, e Dustin, armonica, sono due
giovani, ispirati e limpidi songwriters, musicisti e cantanti. Il loro gustoso percorso, in cui a sostenerli c’è anche la batteria potente ma equilibrata di Kendall
Newby, è tutto teso a modernizzare con piglio personale e passionale la musica americana
delle origini. Ne scaturisce un
mix di roots blues, folk e rock
davvero particolare.
L’impasto ritmico e armonico
propende per un sound ipnotico giocato su ridondanze melodiche che sanno farsi lancinanti. Il suono è essenziale, ruvido,
l’impatto è sodo, energico. La
matrice rock traspare fin dalle
prime battute. Questione di “piglio” e di timbri, con l’armonica
leggermente filtrata o distorta e
la chitarra sempre sporcata da
una giusta dose di overdrive. Una “sei corde” votata a slide eccitanti, rigorosamente pizzicata a
suon di sforbiciate con le dita.
Davvero diabolico l’incastro tra
il ruggito della chitarra di Aaron
A sinistra:Moreland & Arbuckle; sopra:Ingala.Degna
conclusione del Festival blues “Dal Mississippi al Po”
e lo sbuffo rugginoso dell’armonica di Dustin, che porta in dote anche una voce attraente e
trascinante. Molte le parti polifoniche in cui Aaron e Kendall
si inseriscono con cori efficaci e
acchiappanti.
Ai boogie esplosivi e alle puntate rock’n’roll poderose si susseguono momenti appoggiati
dominati da vocalità quasi salmodianti. Poi ancora, echi stoner e hard-rock ritmano cavalcate pronte a disciogliersi in inaspettate flessioni introspetti-
ve dalle suggestioni soul. Una
nota a parte la merita la magnifica, ibrida chitarra-basso “customizzata” a cui si è alternato
Aaron, con la cassa armonica ri-
«Il mio Texas sempre meno conservatore»
Alla kermesse piacentina Joe Lansdale parla degli scenari dei suoi libri
C
he siano gli anni ’80 in salsa pop della trilogia del
Drive in, che si tratti del
desolato periodo della Grande
Depressione tratteggiato, tra i sogni di riscatto e una morte oscura, nelle pagine del romanzo Acqua buia, che ci si imbatta nelle
strampalate avventure degli amici Hap e Leonard, raccolte ora
da Einaudi nel volume Una coppia perfetta, lo scenario resta
sempre e comunque il Texas orientale, quello ricco di fiumi e di
foreste nel quale Joe R. Lansdale
- originario proprio di Gladewater nelle contee di Greggs e Upshur dove Elvis Presley mosse i
primi passi della carriera musi-
Lo scrittore Joe Lansdale
cale - ambienta i suoi libri. Un
Texas dunque lontano dai deserti assolati e privi di vegetazione.
«Mi piace scrivere di ciò che conosco, raccontare dei posti in cui
vivo» ha spiegato lo scrittore, ospite del Festival blues. La vicenda narrata in Acqua buia, per esempio, è inventata, ma è assolutamente reale - ha precisato
Lansdale - il paesaggio del fiume
Sabine, dove viene rinvenuto il
cadavere dell’aspirante attrice
Mary Linn, annegata con i piedi
legati a un forte peso. «Ho spesso sentito di morti avvenute nelle acque del Sabine, per omicidio, suicidio, disgrazie senza un
perché. Affioravano e venivano
recuperati i cadaveri con tutto il
carico del loro passato». Gli amici della ragazza che si imbarcano
nell’impresa di raggiungere Hollywood per spargere lì le ceneri
della giovane, in ossequio al suo
desiderio di sfondare nel cinema, si muovono tra i fantasmi
cupi di un clima che può ricordare quello dell’odierna crisi economica. «Ma l’attuale è una
vacanza rispetto a ciò che si sperimentò in America dopo il crollo di Wall Street. All’epoca - ha
commentato Lansdale - non esisteva nessuna forma di aiuto da
parte dello Stato». Se la situazione sotto molti aspetti è dunque
migliorata, non è cambiata la voglia degli adolescenti di fuggire
verso la mecca del cinema, in
cerca di un futuro radioso: «Sono
Furutani nel Giappone dei suoi antenati
E’ un samurai senza padroni il protagonista dei suoi romanzi
blicati in italiano da Marcos y
Marcos. Furutani, sul palco della
er raccontare il Giappone giornata conclusiva del festival
dei suoi antenati, lo scritto- blues Dal Mississippi al Po insiere Dale Furutani, statuni- me ai colleghi Tim Willocks, Joe
tense di terza generazione, ha R. Lansdale, Glen Duncan e al
scelto il Giappone del Seicento, piacentino d’adozione Maurizio
all’epoca dell’iMatrone,
ha
nizio della fine
parlato delle cadello shoguna- Ospite di lusso
ratteristiche del
to, segnata dalla Sul palco chiacchierata
suo personagsalita al potere
gio, esautorato
nel 1603 del ge- con Joe Lansdale, Tim
in seguito a un
nerale
Toku- Willocks e Glenn Duncan evento
dalla
gawa Ieyasu. Un
precedente eleperiodo di forti
vata posizione
rivalità tra i clan e di estrema sociale che imponeva un rigido
frammentazione in cui si muove rispetto dell’etichetta, ma coil ronin Matsuyame Kaze, un sa- munque rimasto sempre fedele
murai senza padroni protagoni- al codice del Bushido, la via del
sta dei romanzi Agguato all’in- guerriero.
crocio, “Vendetta al palazzo di
Sull’agire di Matsuyame incigiada e A morte lo shogun, pub- dono anche - ha evidenziato Fu-
di ANNA ANSELMI
P
rutani - il buddismo Soto Zen,
con il suo precetto della necessità di provare compassione specie verso i più deboli, e l’adesione al confucianesimo, che prevede una gerarchia ordinata nella
società. In merito al Bushido,
Lansdale, praticante di arti marziali da cinquantun anni, ha
commentato di non ritenerle unicamente un’attività fisica, ma
un esercizio con il quale imparare ad affrontare con la corretta disposizione d’animo qualsiasi situazione nella vita. «L’economia
del movimento, la semplicità del
gesto che porta a eseguirlo con il
minor dispendio possibile di energia possono essere applicate
in ogni lavoro, in ogni momento
della quotidianità». In autunno,
sempre per i tipi Marco y Marcos
uscirà un nuovo libro di Furuta-
Furutan,
Lansdale e
Duncan al
Fesatival blues
nellultima
giornata della
kermesse di
Fedro
ni che, da grande appassionato
di Arthur Conan Doyle, ha immaginato dove potesse essere finito
Sherlock Holmes durante la sparizione di due anni dell’investigatore di Baker Street, che secondo la versione “ufficiale” si sarebbe rifugiato all’epoca in Oriente.
Furutani ha pensato di riempire
il vuoto con un viaggio di Holmes
nel Paese del Sol Levante, con al
posto del Dottor Watson un medico giapponese attorno al quale
si sviluppa principalmente la vicenda calata nel 1892: gli shogun
erano tramontati nel 1868, travolti dall’incapacità di capire che
i tempi erano cambiati. La distanza della casta dei samurai
dalla popolazione si intravede
già nel XVII secolo della trilogia
dei gialli di Matsuyame (le cui av-
cavata da una antica scatola di
sigari. Tabacco e whiskey, ecco il
sapore della musica di Moreland & Arbuckle. Andato a ruba
il loro ultimo album, in Cd e Lp,
attorno a cui ha ruotato gran
parte del concerto, il conceptalbum 7 Cities ispirato alle pianure del loro Kansas.
Il piacevolissimo antipasto,
raffinatamente easy, a questa
botta di vita, è stata la parentesi
swing-blues firmata Juke Ingala
& Jacknives. Ingala è un navigato lupo di mare con il ritmo nelle gambe. La sua armonica e la
sua voce viaggiano sicure, semplici e genuine, ficcanti, salaci e
veraci. Vellutata e felina è la sezione ritmica (Massimo Pitardi
al basso ed Enrico Soverini alla
batteria), che offre una scorta
solida e puntuale a Ingala così
come al chitarrista Marco Gisfredi, gustosissimo comprimario. Un tuffo nella Chicago degli
anni ’50 e ’60 a tutto blues e
rock’n’roll, ben impresso nel recente album Tired of beggin’, pure assai richiesto al banchetto a
fine concerto.
ancora oggi tantissimi, soprattutto ragazze, che pensano a
Hollywood come a un mondo
magico. Invece non lo è affatto.
Qualcuna ce la fa, diventa famosa e allora tutte si illudono di poter avere successo». Ben più disincantati, ma altrettanto poco
fortunati, il bianco e liberal Hap
e il conservatore, nero e gay Leonard si arrabattano per sopravvivere nei racconti lunghi Le iene, Veil in vista e Una mira perfetta (che compongono Una coppia perfetta), pronti a destreggiarsi, con il consueto spirito irriverente e spericolato, tra bande
di rapinatori, spacciatori e mafiosi, in un Texas che, a poco a
poco, sta mutando pelle: «Prima
era molto conservatore. Oggi
prevale l’accettazione della diversità anche lontano da Austin,
la città più liberal di tutti gli Usa».
a. ans.
venture si stanno arricchendo di
un quarto capitolo, sul quale Furutani è al lavoro), frutto - ha precisato l’autore - di un’accurata ricostruzione storica, attraverso
letture, ricerche in biblioteche e
archivi, visite a località e musei. I
romanzi sono ambientati tra la
capitale Edo (Tokyo) e la città dei
templi, Kamakura. Delitti e inquietanti misteri non risparmiano però neppure l’apparentemente più tranquilla provincia:
ne è convinto il musicista e scrittore piacentino Pietro Gandolfi
che, intervistato dal giornalista
Pietro Corvi, ha aperto la serata,
parlando dei suoi libri, l’antologia di racconti Dead of night e il
romanzo La ragazza di Greenville
(UniversItalia), nei quali si ritrovano, declinati in versione horror, luoghi non molto lontani da
noi, popolati di creature forse diverse da come ci appaiono. Da
sempre appassionato del genere,
Gandolfi si richiama soprattutto
allo stile senza compromessi in
voga negli anni ’70 e ’80.