INVITATION-DEGUSTATION du 15 avril au 1er

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INVITATION-DEGUSTATION du 15 avril au 1er
RAPPORTO STAMPA EDUCTOUR FRANCO-ITALIANO TOURVAL CAFE 2011
Verso una rete che ridisegna le frontiere della gastronomia rurale
Organizzato il 19 e 20 ottobre 2011 nella Drôme Provençale e l’Haut-Vaucluse dalla CCI Nice Côte d’Azur e il
Conseil Général des Alpes-Maritimes, capofila del progetto Tourval Café, iniziato nel 2007 nell’ambito del Piano
Integrato Transfrontaliero Tourval, questo eductour aveva l’obiettivo di permettere ad una quarantina di
professionisti del turismo azzurro e italiano delle Province d’Imperia, di Savona e di Cuneo di avere degli
scambi sulle problematiche comuni di valorizzazione turistica dei territori in ambiente rurale e di riflettere sulla
creazione di una rete italiana ispirata al modello Bistrots de Pays® di noto successo. Coniugando scoperta del
patrimonio gastronomico/culturale con riunioni-dibattito, questo programma ha permesso ai diversi partecipanti di
fare il punto sullo stato attuale e di elaborare un nuovo piano di azioni 2011-2012 centrato sulle seguenti tre
linee direttrici:
- lo sviluppo, l’animazione e il sostegno delle reti da parte degli Enti territoriali.
I gestori dei tre locali: « Chez
Claudette », « l’auberge du bistrot à
Vinsobres » e « l’Absinthe » a la
Garde Adhémar.
La delegazione franco-italiana al bistrot de Pays de Roman Malegarde
PARTE ITALIANA: ALLA RICERCA DI UN MARCHIO RISPETTANDO LE IDENTITÀ
TERRITORIALI
«Il nostro obiettivo aderendo a questo progetto è di poter importare questo modello in Italia, di svilupparlo e di adattarlo
alla gastronomia dei territori del medio entroterra» spiegano Yvan Jacquemond, Responsabile dello sviluppo
turistico della Provincia di Savona e Stéphane Longo, il suo omologo della Provincia d’Imperia.
Elizabetta Grasso, Responsabile dello sviluppo turistico del territorio delle Langhe Monferrato e Roero a sud
del Piemonte conferma «l’interesse di associarsi a questa iniziativa per attirare i turisti nei nostri 13 comuni isolati.
Prevediamo quindi di creare l’equivalente di 3 o 4 «bistrots de pais» entro febbraio 2012 e 10 entro 4 o 5 anni per
completare la nostra offerta sviluppando degli itinerari gastronomici con l’aiuto di produttori del territorio, viticoltori e
raccoglitori di tartufi bianchi d’Alba la cui notorietà attira turisti e professionisti dell’Alta Gastronomia mondiale.
PARTE ITALIANA: PRIORITÀ AI PROGETTI QUALITATIVI DUREVOLI
Membri eletti, animatori e soci dei «Bistrots de Pays®» della Drôme, dell’Ardèche, delle Alpes de Haute Provence,
dell’Haut-Vaucluse e delle Alpes-Maritimes per un totale di 70 strutture, hanno evidenziato diverse iniziative per
dinamizzare la rete esistente:
-Instaurazione di uno studio di fattibilità per elaborare una lista esaustiva dei siti turistici che potrebbero essere
detentori del marchio,
-Valutazione attraverso questa ricerca, dopo aver identificato i migliori candidati, delle loro reali motivazioni (fra
cui prima di tutto il rispetto della Carta in uno spirito comunitario) per assicurare la perennità del commercio
tanto a favore del gestore che del comune di accoglienza.
-Preservazione delle specificità di ciascun Bistrot de Pays® e della qualità delle reti.
-Integrazione ottimizzata dei nuovi arrivati all’interno della rete.
-Armonizzazione dell’iniziativa di qualità fra i Bistrots de Pays® grazie ad un accompagnamento personalizzato
dei gestori, dalla fase d’adesione all’assegnazione del marchio attraverso i colloqui sul posto.
-Sviluppo di tecnologie innovanti per facilitare la messa in rete dei soci e l’attualizzazione in tempo reale delle
informazioni a uso esterno sul portale internet Bistrots de Pays®.
BISTROTS DE PAYS®: CARTOGRAFIA DELLE DISPARITÀ & ATTESE
Il giro di opinioni ha permesso di mettere l’accento sui freni incontrati dai dipartimenti presenti nell’ambito dello sviluppo
di questa rete. L’Ardèche, avendo iniziato l’avventura Bistrots de Pays ® sin dal 2006, dispone di numerose licenze 4
(accordate per la vendita di bevande alcoliche e liquori) e può quindi scegliere fra le numerose candidature proposte i
progetti più qualitativi. Inversamente l’Haut-Vaucluse e le Alpes-Maritimes, che si sono unite alla rete più
tardivamente, soffrono al contempo di una penuria di licenze di esercizio 4, oggi molto care all’acquisto, di candidature
e di lontananza geografica fra i siti. I gestori dal canto loro devono confrontarsi con il problema di un commercio
stagionale che per sopravvivere d’inverno deve contare sulla solidarietà degli abitanti del comune. Bastien Giraud,
Responsabile della Fédération Bistrots de Pays, ha stimato «al 10% il numero di gestori in difficoltà al termine di due
anni di attività e al 10% il turn over della professione ». Una tendenza che ciascuno conta di ridurre con un maggior
coinvolgimento dei comuni associati ai portatori di progetti e degli enti pubblici, come il Conseil Général des AlpesMaritimes che sovvenziona, come conferma Patricia Floridi, oltre a diagnosi/consulenze, il 30% dell’importo (limitato a
un tetto massimo) dei lavori di ristrutturazione o di modernizzazione realizzati dalle strutture e fino al 40% di questi
lavori se comprendono l’aspetto ambientale o di accessibilità. Un sostegno finanziario di cui non possono prevalersi i
comuni delle Alpes de Haute Provence e della Drôme. Le loro strutture turistiche, peraltro disperse sul territorio, non
usufruiscono di scambi regolari con gli altri soci né di formazioni dispensate dagli animatori della rete e riescono
difficilmente ad organizzare tre volte all’anno animazioni culturali, festive o culinarie come stipulato dalla Carta. Avendo
affrontato il problema degli alberghi comunali con i sindaci di Vinsobres, d’Aiglun e di Coaraze, i partecipanti hanno
infine evocato la necessità di elaborare un contratto giuridico che permetterebbe alle municipalità di rassicurarsi
sull’affidabilità dei gestori e a quest’ultimi di poter beneficiare di una durata ragionevole per rendere la propria attività
redditizia sotto forma di locazione commerciale.
TESTIMONIANZE DI ALBERGATORI-RESTAURATORI ITALIANI CHE PARTECIPANO ALL’EDUCTOUR
I gestori delle strutture della Liguria e del Piemonte - L’osteria del Rododendro a Montegrosso, l’albergo Santo
Spirito a Molini di Triora, la Casa di Remo a Olivetta Saint Michele… - si rammaricano di una copertura digitale e di
aiuti pubblici insufficienti per sviluppare sul territorio un ecoturismo di qualità e preservare la propria identità culturale. La
maggior parte dei progetti europei sono devoluti alle città costiere e sono spesso mal informati della loro esistenza. « Nel
caso di un'iniziativa di certificazione della qualità, avremmo bisogno che sia definita una carta delle buone prassi delle
economie energetiche. Tutti i nostri villaggi possiedono numerose attività commerciali, ma non sempre adeguate ai bisogni
della clientela locale e turistica. Alcuni territori si urtano infine contro il blocco dei produttori che non desiderano
incoraggiare il turismo e vendono molto cari i loro prodotti bio (in particolare gli oli d’oliva DOC). » Il gestore dell’albergoristorante «Il sole e la Luna» a Cerretto Langhe nella Provincia di Cuneo (6 camere doppie con dependance) conferma
queste testimonianze: «Ho seguito circa 4 anni di formazione per ottenere il mio eco-marchio europeo, con un costo di
circa 20.000 € per lo studio di fattibilità (consulenze, formazione, materiale di promozione e informativo), sovvenzionato
per il 60% da un progetto europeo, ma ho dovuto investire in fondi propri 400.000 € per ristrutturare gli edifici e metterli in
regola in base alle norme ambientali. Unendomi ad una rete del tipo dei Bistrots de Pays®, desidero fornire un’offerta
multiservizio: posta, bar, cybercaffé, informazioni pratiche e turistiche, una vetrina dei prodotti del territorio e un luogo di
vita conviviale dove potranno riunirsi abitanti e turisti. »
« Questo secondo eductour Tourval café ha soddisfatto il suo obiettivo conclude Jacques Kotler, membro eletto di
CCINCA e Presidente della Commissione Commercio della CCINCA. Ha permesso di rafforzare l’iniziativa federatrice
delle reti interdipartimentali e di costruire le fondamenta di una rete che va oltre il semplice ambito degli spazi
transfrontalieri. In futuro aspira piuttosto a svilupparsi su tutti i territori francesi e italiani attraverso itinerari gastronomici,
culturali o sportivi che speriamo mettere in opera sin dal 2012 nell’ambito di un nuovo progetto europeo. »
Per qualsiasi contatto stampa
Dominique RUFFAT Tel. +33 (0)6 18 45 15 38
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