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Tandem d'arte
Londra - Parigi
Due mostre da vedere nella stagione estiva
di Eugenia Sciorilli
Londra e Parigi sono in assoluto le città che in Europa ospitano
il maggior numero di visitatori ogni anno. In campo artistico,
per tutta l'estate 2015 ospitano due mostre di particolare
fascino: la Queen's Collection di Buckingam Palace, a Londra,
è la sede dell'esposizione intitolata "Dipingere il Paradiso.
L'arte del giardino", mentre il Musée d'Orsay, uno dei musei
più celebri di Parigi, accoglie nelle sue sale un omaggio all'Italia
sul tema "Dolce Vita? Arte decorativa italiana 1900-1940, dal
Liberty al design industriale".
A destra, Leonardo da Vinci, Cirpus lacustris e Cyperus sp. – 1510 circa (foto
Royal Collection Trust/Her Majesty Queen Elizabeth II).
Sopra il titolo, Leonard Knyff, Veduta di Hampton Court – 1702-1714 circa.
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LUGLIO
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Ta nd e m d ’a r te Lond ra - Par igi
Painting Paradise: The Art of the Garden
Londra, The Queen's Gallery, Buckingham Palace
Fino all'11 ottobre 2015
Dai tempi più antichi, i giardini sono il luogo d'incontro tra l'uomo e la natura, e questa mostra riesce
ad essere una straordinaria panoramica dei tanti modi in cui gli artisti hanno voluto celebrare il
giardino e le sue meraviglie nel corso dei secoli.
Per l'occasione sono stati assemblati dipinti, studi botanici, disegni, libri, manoscritti, con l'intento di
esplorare le metamorfosi del giardino dall'antichità fino al primo Novecento. Tra le opere più pregiate,
spiccano quelle firmate da Leonardo da Vinci, Maria Sibylla Merian and Carl Fabergé, oltre a un
prezioso manoscritto illustrato di autore islamico. L'approccio è tematico: si parte dal giardino
dell'Eden per arrivare all'era moderna, passando attraverso le creazioni rinascimentali e barocche.
www.royalcollection.org.uk
Sopra, India, Album di ritratti di animali e
uccelli, XVII secolo (foto Royal Collection
Trust/Her Majesty Queen Elizabeth II).
A destra, in alto, Jan Brueghel il Vecchio,
Adamo ed Eva nel Giardino dell'Eden – 1615;
in basso, Jean-Baptiste-Joseph Pater, Festa
campestre – 1728-1735 circa.
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GIUGNO
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Sopra, Caleb Robert Stanley, Adelaide Cottage, Windsor Home Park – 1839. In basso, a sinistra, Rembrandt van Rijn, Cristo e S. Maria
Maddalena alla Tomba – 1638; a destra, Isaac Oliver, Giovane uomo seduto sotto un albero – 1590-1595 circa.
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Dolce vita ? Du Liberty au design italien (1900-1940)
Parigi, Musée d'Orsay
Fino al 13 settembre 2015
Nell'Italia di inizio Novecento, le arti decorative ereditano un'importante tradizione artigianale e artistica e
si fanno al tempo stesso interpreti del desiderio di progresso di una Nazione appena unita. Ebanisti,
ceramisti e maestri vetrai lavorano in stretta collaborazione con i più grandi artisti dell'epoca, dando così
vita a un vero e proprio "stile italiano". Questo periodo di straordinaria creatività è presentato attraverso un
percorso cronologico composto da un centinaio di opere. Il cosiddetto stile "Liberty" che si va affermando
all'inizio del secolo è già percepibile nelle creazioni di Carlo Bugatti, Eugenio Quarti e Federico Tesio, in
dialogo con l'opera dei pittori divisionisti. Una seconda sezione della mostra è dedicata al futurismo, la cui
estetica ispirata al progresso e alla velocità si estende a tutti gli ambiti della vita. In seguito, il ritorno al
classicismo, declinato in Italia attraverso molteplici forme, si esprime nelle ceramiche di Gio Ponti o nei
vetri di Carlo Scarpa, prima di approdare al severo linguaggio del Novecento. Contemporaneamente, lo
stile razionalista è destinato a caratterizzare ormai la nascita del "design" moderno.
www.musee-orsay.fr/it/
Sopra, Vittorio Zecchin,
Le Mille e una Notte –
1914 circa (foto Musée
d'Orsay/RMN/Patrice
Schmidt).
A sinistra, in alto, Gino
Severini, Ritmo plastico
del 14 luglio – 1913
(foto Musée
d'Orsay/RMN); in basso,
Giacomo Balla,
Primaverilis – 1918
circa (foto Musée
d'Orsay/RMN).
A lato, sopra, Gio Ponti,
La concersazione classica
– 1924 (foto Musée
d'Orsay/RMN); sotto,
Umberto Bellotto,
Flacone – 1922 (foto
Musée d'Orsay/RMN). A
destra, Antonio Donghi,
Il circo equestre – 1927
(foto Musée d'Orsay/
RMN/Luca Carrà).
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