Discours Amb Exp Renoir
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Discours Amb Exp Renoir
Discours de M. l’Ambassadeur Cari Amici, essere oggi a Torino, nelle vesti di Ambasciatore di Francia in Italia, rappresenta per me un onore e un piacere speciali. Non solo perché Torino è una grande città e uno dei centri più importanti d’Italia e d’Europa, ma anche perché la sua vita culturale è particolarmente ricca: so per esempio che tra le grandi città italiane è una di quelle con il maggior numero di musei. Tra questi, la bellissima Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea dove abbiamo la fortuna di essere riuniti oggi. Ma se Torino mi è tanta cara, è soprattutto perché simboleggia quello che è l’essenza del mio lavoro, ovvero la collaborazione tra i nostri due paesi, l’Italia e la Francia. E Torino, con il suo legame così speciale con la Francia, può essere ritenuta sotto alcuni punti di vista, una città un po’ francese. La storia, la geografia, lo stile di vita, ma anche, credo, il dialetto piemontese, la rendono ai miei occhi fortemente familiare. È sicuramente grazie alla vicinanza fraterna che unisce i nostri paesi, che il progetto “Torino incontra” ha dedicato la sua prima edizione alla Francia. Questo grande progetto ci ha permesso di intraprendere insieme un viaggio esaltante, per condividere le nostre affinità e le nostre differenze. « Renoir - Dalle Collezioni del Musée d’Orsay e dell’Orangerie », la mostra della GAM Torino, che ho la gioia di inaugurare oggi, è un esempio significativo della volontà condivisa da Torino e dalla Francia di lavorare insieme. Il risultato di questa collaborazione artistica è eccezionale: è infatti la prima volta che l’Italia accoglie una mostra così completa sul grande pittore francese Pierre Auguste Renoir. Questa splendida mostra impreziosisce in modo evidente il campo degli scambi artistici in Europa e i rapporti tra i nostri due paesi. Pertanto, è un grand’onore per me partecipare all’inaugurazione di questo evento unico, che mi permette di riscoprire con voi il percorso di Renoir, dagli esordi impressionisti fino al progressivo riavvicinamento al Classicismo, avvenuto non a caso dopo un viaggio in Italia durante il quale riscoprì Raffaello. Sono molto fiero che la Francia, la sua cultura e uno tra i suoi maggiori artisti siano riconosciuti e accolti con un tale entusiasmo qui in Italia. La grande qualità di questa mostra, che mette in luce e documenta in modo molto sottile il lavoro del nostro pittore, è frutto del lavoro della conservatrice del Musée d’Orsay e curatrice della rassegna, Sylvie Patry, alla quale vanno i miei complimenti sinceri. Vorrei anche a ringraziare - il Musée de l’Orangerie, che insieme al Musée d’Orsay ha concesso in prestito le sue opere, - la GAM Torino, che ha accolto con tanto savoir-faire oltre 60 opere di Renoir, - e tutte le persone che hanno partecipato a questo bell’esempio di collaborazione italofrancese. Auguro a tutti una buona mostra!