Klein e i mille volti di Parigi
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Klein e i mille volti di Parigi
16 PAGINATRE Gazzetta del Sud MARTEDÌ 23 APRILE 2002 Lo scrittore presenta in Italia il nuovo libro Gli scatti del fotografo americano in mostra da oggi al primo luglio a Roma Grisham: torno al thriller Klein e i mille volti di Parigi con «La convocazione» Immagini di gente qualunque nella città delle contraddizioni con personaggi italiani. Sempre che si riesca a comprendere come funziona il vonventore del legal thriller, 13 roman- stro sistema». Restando allItalia dice che questa è il zi, cento milioni di copie vendute in 40 lingue, sei film allattivo, 47 anni e u- primo invito da 12 anni che accetta da parno straordinario conto in banca. È il cur- te della Mondadori, ma precisa «sono riculum dello scrittore americano John già venuto in incognito; ho visto Roma e Grisham che ieri per la prima volta in I- Firenze e con mia moglie sogniamo di tratalia ha presentato in un albergo roma- scorrere un lungo periodo in un casale in no la sua ultima fatica «La convocazione» Toscana». Per un americano dellArkansas e famoso come Grisham non pote(Mondadori; 322 pagg. 18,60 euro). «Non ho alcuna intenzione di abbando- va mancare una domanda sull11 settemnare il genere che mi ha dato tanto fortu- bre. È stata giusta la politica di Bush? «Cerna esordisce in una conferenza stampa, to risponde precisando tuttavia di non affollata come per una star del cinema e avere molto da dire è stato un atto di cominciata con la classica mezzora di ri- guerra, la risposta è stata adeguata, rapitardo con i flash di rito . Per quasi dieci da e aggressiva». Ma Grisham scriverebbe un romanzo anni ho fatto lavvocato penalista, conosco bene il mondo giudiziario americano sull11 settembre e sul processo negli Usa e i suoi meccanismi. Dopo una breve pa- a bin Laden? «Una storia più incredibile rentesi che mi ha permesso di scrivere u- non si poteva immaginare, ma temo che na pièce teatrale e un romanzo autobio- sia difficile, ammesso che sia ancora vigrafico, con la Convocazione (The sum- vo, che bin Laden sia processato negli Usa». Non teme nepmons, in inglese) pure che leffetto intorno al mio mondiretto del crollo deldo». Il libro già un le Twins Towers sia successo negli Usa la scomparsa degli e, cè da scommetscrittori di quel geterci, presto anche nere, sorpassati dalin Italia narra la la realtà, come non storia di Ray Attle, è successo per gli auprofessore in legge, tori di spy stories alle prese con un paquando è caduta dre giudice che scolUrss. «Credo anzi pre morto, una sostiene che si afquantità di soldi infacci una nuova gegombrante e un franerazione di scrittello pericoloso. «La tori. Anche se io remia famiglia doristo attaccato al mio gine dice risponJohn Grisham ieri a Roma genere». Sul rappordendo ad una domanda dopo lintroduzione del giornali- to cinema-letteratura Grisham mostra di sta Andrea Purgatori è noiosissima: nes- avere le idee chiare: «Nessun romanzo sun divorzio, nessun problema dalcol, sarà mai eguale al libro, meglio rassenessun bimbo maltrattato. Per questo, pur gnarsi oppure non cedere i diritti a Holnon lamentandomi, sono sempre stato af- lywood. Dei miei 6 film, 5 mi sono piaciufascinato dalle storie dove ci sono le pe- ti e il migliore è stato Luomo della piogcore nere. Mi piace il caos, ne sono atti- gia ben diretto da Coppola. Peccato che rato». E subito dopo offre una buona chia- sia uscito la settimana prima di Titanic». ve per comprendere il successo dei suoi Esclude poi che la scrittura sia influenromanzi: «Cerco sempre degli ottimi cat- zata dalla possibilità di fare dei suoi libri tivi, non solo in carne e ossa, ma anche un film. «Scrivo afferma con un proistituzioni come lo Stato, le grandi im- cesso lineare, dalla a alla z e la trama prese, le aziende farmaceutiche, che han- è già completa al momento in cui cominno sempre qualcosa da nascondere». «Ma cio. Ma forse è questo che piace ad Holnello stesso tempo ammette sono at- lywood». E snocciola un metodo da opetento ai deboli. Nel loro confronti il mio raio: un libro allanno, inizio a giugno, messaggio, fin dal primo romanzo, Time prima stesura invariabilmente il 29 ottoto killer, è: attenzione dovete provare per- bre, un mese per la seconda stesura da parché potete riuscire». Potenza del sistema te del suo editor, versione definitiva a figiudiziario americano che Grisham de- ne novembre, uscita il primo martedì di scrive come «unico al mondo», al contra- febbraio. In mezzo, grandi discussioni con rio di quello italiano il cui funzionamen- la moglie, musica classica (preferibilto gli «sfugge». «Questo non vuol dire si mente di chitarra), ricerche modeste e affretta ad aggiungere che nei miei pros- scrittura dalle 6 alle 8 di mattina. «Scrivo simi romanzi non vi siano scene o altro conclude quello che vedo». Marco Neri Massimo Lomonaco È I coppie Una delle immagini di William Klein esposte a Roma una Parigi multietnica, cosmopolita, lontana da quello che ancora molta gente si immagina, quella che il grande fotografo americano William Klein, da 50 anni nella capitale francese, racconta negli oltre 100 scatti della bellissima mostra «Parigi+Klein», da oggi al primo luglio a Roma, a Palazzo delle Esposizioni. Non ci sono le brume notturne sulla Senna, né i baci tra innamorati. Il grandangolo di Klein si fissa sui volti della gente qualunque che fa la fila in metropolitana, sulle giovani fan dei Rolling Stone, sulle sfacciate sfilate del «Gay Pride». Immortala le strade piene di vita e di spazzatura, i tifosi ubriachi di birra e di vittoria, set di moda poco convenzionali, balli di piazza o di debuttanti. «Per me Parigi è questa ha detto Klein intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della rassegna una città dallatmosfera surreale, in cui la ricchezza delle contraddizioni non cessa mai di stupirmi». Arrivato domenica da Parigi, giusto in tempo per perdersi la reazione di rabbia della sinistra sconfitta e le manifestazioni di gioia dei sostenitori di Le Pen, Klein ha rivelato di aver pensato anche a lui mentre realizzava questo suo ultimo libro-mostra. Nellin- UN VOLUME DI CRISTINA BORSATTI DEDICATO ALLATTORE-REGISTA Quando Benigni era clown in un circo Marco Bozzetti P er un paio di mesi il giovane e allora sconosciuto Roberto Benigni ha fatto il clown e lequilibrista in un circo. Lo racconta Cristina Borsatti in un volume presentato a Firenze (Roberto Benigni. Edizioni Il Castoro, 120 pagine, un centinaio di illustrazioni, 10 euro). Lautrice, critico cinematografico del «Piccolo» di Trieste e docente all università della sua città, raccoglie in questo testo un grande lavoro di documentazione sul personaggio. «Benigni spiega la giornalista quando era adolescente ha avuto occasione di lavorare nel circo Modin, durante una sosta vicino casa, nel pratese, e qui è stato assistente del prestigiatore ed equilibrista. Credo che da questa esperienza sia maturata la sua capacità di usare il corpo in maniera così straordinariamente espressiva e particolare». Il libro copre tutto larco di attività compiuta fino ad oggi dallattore: dagli esordi nei teatrini di Prato alle prime apparizioni televisive, da «Berlinguer ti voglio bene» al film che gli ha fatto conquistare Hollywood, «La vita è bella», passando dalle apparizioni al premio Tenco, al festival di Sanremo, alle incursioni nei telegiornali Rai. È la prima volta che Il Castoro inserisce nella sua collana di monografie di registi un libro dedicato ad un personaggio che è innanzitutto un attore. Lautrice sta pensando ad una seconda edizione, in uscita a Natale, comprensiva del «Pinocchio» che Benigni sta realizzando in questi mesi e di unampia intervista. In occasione della presentazione fiorentina, a cura del critico Giovanni Bogani, è prevista la presentazione di un frammento delle primissime apparizioni televisive dellattore: un duetto fra Benigni e Francesco Guccini, nel quale i due si passano la chitarra e «duellano» in rima. Roberto Benigni troduzione, ha detto il fotografo, parlando di questa Parigi variegata e multirazziale, avevo scritto «non spiaccia questo a Le Pen». Ma poi, rivela, «mi sono detto che forse era una frase troppo gauchista. In fondo, ormai Le Pen è finito. Ecco, questo è il problema delle elezioni di domenica. Come me, nessuno se lo aspettava, nonostante i numerosi sondaggi e laffermazione nelle elezioni del 95». E la Parigi che scende in piazza, inneggiante o delusa, lui lavrebbe voluta fotografare comunque. «Parigi è sempre di più una festa per le strade», dice Klein, e le manifestazioni sono parte di questo aspetto. Per lui essenziale, perché proprio tra la folla cerca e trova lo spunto per il suo lavoro, lispirazione per quelle immagini dissacranti e ironiche, distorte, sfuocate, ma immediate, con cui ha rivoluzionato la fotografia cinquantanni fa. «Quando ho fatto il mio primo libro su New York ha raccontato Klein la fotografia era ancora una forma espressiva molto perbene, aneddotica. Io, con i miei scatti ravvicinati e luso del grandangolo, ho cercato di ammodernarla, di fare per le immagini quello che già era avvenuto nella pittura e nella scultura». E nella strada, Klein ha trovato ciò che cercava. «In mezzo alla gente ho ricreato quello che normalmente un fotografo fa in studio. Metto insieme le persone, faccio delle foto di scena, ma in mezzo alla strada. Anche se lì, devo dire, cè molto meno possibilità di controllo». I risultati però sono straordinari. A volte, i personaggi si mettono in posa in modo del tutto inconsapevole. Come nella foto del Prix de lArc de Triomphe, con lAga Khan, sua figlia, gli immancabili Naomi Campbell e Alain Delon sul palco per la premiazione. «Questa è stata una classica foto trovata, un tale ammasso di potere e danaro che io non ho dovuto far altro che scattare». Nelle immagini è subito palese linteresse di Klein per la pittura e il cinema. Nei primi tempi a Parigi aveva frequentato latelier del grande Fernand Leger ed aveva scelto la fotografia solo dopo il suo soggiorno a New York nel 1954. «Ho sempre desiderato essere multidisciplinare» dice Klein raccontando la sua esperienza di regista. Il cinema è proprio quello che lha avvicinato allItalia, perché fu invitato da Federico Fellini a fargli da assistente per «Le notti di Cabiria». «Avevo 25 anni, ho risposto di sì anche se non sapevo che dovevo fare». Finì con un libro su Roma, le immagini scattate sul set, gli amici Zavattini e Moravia, con cui passava le domeniche «a rompersi nei ristoranti borghesi del litorale». Messina, una dimensione sconosciuta Ho detto «ti amo» a due uomini... contemporaneamente che sfida la gravitazione universale V orrei ricevere risposta a una domanda che mi tormenta da molto tempo. Potrebbe una donna, non più giovanissima, ma bella e con molta esperienza alle spalle decidere di dire «ti amo» a due uomini contemporaneamente, per colmare i difetti di uno con i pregi dellaltro e viceversa? Sandro, Sicilia La «complementarietà» nei rapporti è anche possibilità di combattere le proprie carenze per mezzo delle qualità dellaltro e viceversa; ma è una modalità che inerisce la diade, e non può essere estesa a rapporti in cui sono coinvolti più soggetti. Se un individuo decidesse di intrattenere relazioni affettive con due partner, con il lucido progetto di supplire ai difetti di uno con i pregi dellaltro, andrebbe incontro alla inevitabile delusione di trovare nelle due persone coinvolte degli ulteriori difetti non compensabili, o comunque delle lacune che richiederebbero lintervento di un terzo e poi forse di un quarto individuo, e così via fino a creare una catena di «pregi» chiamati in causa da precedenti «difetti». La tendenza alla «compensazione» può essere strategia valida se applicata alla gestione della soggettività. Chiunque, infatti, cerca di supplire alle proprie inevitabili carenze cercando di mettere in atto i lati positivi, per non soffocare le potenzialità di autoaffermazione personale. Ma anche in questo caso, il meccanismo trova prima o poi un termine nella limitatezza delle risorse individuali. Dire «ti amo» a due persone contemporaneamente è qualcosa che contraddisce lamore stesso per sua natura «esclusivo», almeno per il tempo in cui si concepisce il sentimento verso un partner specifico. In alcuni casi, però, quando un partner è «super» o come tale viene percepito dallaltro, può nascere in colui che si crede «down» una reale difficoltà nel gestire le qualità dellaltro, fino ad arrivare a concepire che i pregi di costui non possano trovare rispondenza e soddisfacimento in una sola persona. Quando ciò accade, anziché immaginare strane alchimie o strategie sentimentali inconsuete, sarebbe più saggio riflettere sulle proprie difficoltà di relazionarsi a rubrica di lettere «quel particolare» partner. Una complementarietà funzionale non si può raggiungere disconfermando le qualità dellaltro attraverso i sospetti e trasformando in difetto ciò che può essere un pregio. Un simile meccanismo, sebbene agito a livello inconscio, potrebbe rivelarsi più distruttivo di qualsiasi lucido progetto di «compensazione». Le difficoltà relazionali non si risolvono pensando che il partner affidi la propria soddisfazione sentimentale a operazioni matematiche di somme e divisioni, ma cercando di godere delle sue prerogative senza pensare che il «positivo» debba necessariamente nascondere lati oscuri o negativi. Altri legami in cui il partner potrebbe essere coinvolto, se esistono e sono «ufficiali», fanno parte della sua sfera personale e non dovrebbero, data la loro fondamentale diversità, diventare oggetto di competitività. Se invece nascondono un tradimento della fiducia, questo è già un elemento sufficiente per uscire dalla relazione. Tuttavia, una persona descritta come dotata di fascino e di esperienza può sicuramente reperire fonti di gratificazione più stimolanti di uno sterile «doppio gioco». Allo stesso modo, la sete di un amore totalizzante non può essere placata materializzando sospetti e pregiudizi, ma nutrendo delle aspettative realistiche, adeguate alla propria vita e a quella dellaltro. S ono un commerciante che per lavoro si assenta spesso da casa. Mia moglie durante i primi anni di matrimonio mal tollerava le mie assenze, al punto da ripetermi spesso che avrei dovuto cambiare attività per non lasciarla sola. Io reagivo talvolta male alle sue richieste, dicendole che era immatura. Poi, gra- N.B: zie anche ai figli, la situazione era un po migliorata. Adesso dopo dieci anni di matrimonio noto che mia moglie sembra «rassegnata» alla lontananza, forse troppo. Sono stati i miei continui viaggi a far diminuire il suo attaccamento o addirittura adesso non si cura più di me al punto che non vede lora che io mi allontani? Simone, Calabria Qualsiasi rapporto di coppia necessita di tempi di «adattamento reciproco» durante i quali i partner avrebbero il compito di apportare delle modifiche alle loro soggettività e ai propri stili di vita, per andare incontro luno alle esigenze dellaltro. Certo le richieste dovrebbero essere formulate in maniera realistica da ambedue le parti; ma in ogni caso tutti i messaggi del partner andrebbero accolti e decodificati. Una relazione, soprattutto durante i primi anni, si nutre anche della vicinanza fisica perché attraverso lo scambio e il contatto si costruisce lintimità e si definiscono gli spazi di coppia. Con il passare del tempo, altri elementi si aggiungono al rapporto, così come altre presenze significative come i figli intervengono non certo ad allontanare i partner, ma ad impegnarli su altri fronti. Se un coniuge «si rassegna» perché le sue richieste vengono contrastate prima di essere prese in considerazione, non risolvendo il suo problema, egli cercherà di raggiungere un equilibrio di vita senza il concorso dellaltro. Il distacco o dallontanamento, in tal caso, potrebbero essere la normale conseguenza di una forzata autonomia che poi diventa una vera e propria modalità di organizzazione personale. E su questo aspetto non si può intervenire «recuperando» improvvisamente la «vicinanza fisica», perché oggi essa, gra- zie ai nuovi equilibri, non è più indispensabile come in passato. Se un partner un tempo distratto diventa più attento per paura di vedere compromesso il legame coniugale, dovrebbe cercare di circoscrivere spazi di coppia nuovi con modalità più coerenti con i cambiamenti dellaltro. E siste unetà massima per ladozione e unetà massima per la maternità. E per un nuovo corretto rapporto di coppia? Cè unetà insomma dopo la quale è meglio evitare nuove situazioni? Grazie. Antonella, studentessa, Calabria Affermare che esiste unetà per innamorarsi sarebbe come ammettere che il passare degli anni deteriora, oltre al fisico, la capacità di provare sentimenti. Certamente la prudenza e la maggiore esperienza di vita portano sempre più lindividuo adulto a considerare in maniera realistica i suoi rapporti e non concepire illusioni o progetti laddove i fatti non confermano la praticabilità di certi sentieri. Ma è anche vero che grazie alla vita vissuta, gli incontri giusti o fortunati si percepiscono «al volo» e cè la possibilità di viverli subito e pienamente senza dipendere, come quando si era più giovani, dal consenso altrui. Levitamento di nuove situazioni affettive a causa dellavanzare degli anni è davvero ingiustificato e frustrante. La maturità talvolta permette di apprezzare negli altri qualità che un tempo non erano ritenute indispensabili per poter intraprendere una relazione. La capacità di ascolto, ad esempio, si affina con gli anni così come una maggiore tolleranza aiuta a gestire «i difetti» del partner senza conflitti sterili e distruttivi. Per cui finché si ha vita, cambiare e impegnarsi in nuove storie è salutare per continuare a fruire pienamente della vita stessa. A cura di Maria Gabriella Scuderi Chi vuole risposte dall’esperta può indirizzare le lettere a Gazzetta del Sud, rubrica “Coppie” via Bonino, Messina. È assicurato l’anonimato. Sarà indicata soltanto la regione di provenienza. conchiglia). E mi chiedo come mai nella stessa zona sono stati concessi due Anni santi: essina ha una dimensione scono- a Camaro, dove lanno santo si svolge ogni sciuta? Sembra di sì, almeno a sen- volta che la ricorrenza di San Giacomo catire la descrizione del fenomeno de di domenica, e a Zafferia. I Templari a«sperimentato» dal prof. Agatino Santoro, vevano nella zona proprietà. Ritengo che si illustre clinico messinese, che ha portato tratti di zona con energia tellurica». Il prof. Santoro ha mostrato un filmato alla luce i risultati di lunghe ricerche, partite dai Druidi e dai Celti, nel corso dellin- del 9 marzo di questanno in cui si vedono contro «Messina è uno stargate? Esiste u- le prove di verifica del fenomeno. «Duranna dimensione sconosciuta?», organizzato te la sperimentazione il motore della macdallArcheoclub nellaula magna del liceo china si spegneva in continuazione e la batMaurolico, e moderato dal prof. Vito Noto, teria della cinepresa si scaricava in tempi rapidissimi. Ma voglio aggiungere un altro presidente dellassociazione. «In una zona posta a monte di Santa Lu- dato importante: abbiamo utilizzato due locia sopra Contesse, si trova una strada in calizzatori satellitari diversi e in entrambi pendenza; se vi si lancia unautomobile a i casi il risultato è stato un dislivello di un folle, si può osservare che la stessa, dopo a- centinaio di metri, ma al contrario. Nel punver percorso un tratto normalmente in di- to alto la misura era di 682 piedi, dal punto scesa, si ferma e comincia a camminare al- basso era, invece, di 779 piedi». Agatino Santoro sostiene che da questo lindietro, pur restando sempre a motore spento, risalendo la strada». Il fenomeno - fenomeno possono trarsi conclusioni «fisiha precisato il prof. Santoro - «è stato veri- che, filosofiche e transconcettuali». «Inficato diverse volte con macchine diverse tendo, ovviamente, aprire la discussione e si produce anche se si lascia ruzzolare, sulle possibili spiegazioni di questo fenoper esempio, una lattina o una pallina di meno che non sembra spiegabile con la nogomma». Ma non è tutto. Agatino Santoro stra razionalità. Lipotesi che mi sento di ha inserito la rivelazione della «scoperta» avanzare è che in quella zona sia caduta uin un ampio quadro storico, filosofico-reli- na meteorite proveniente da altro mondo gioso e fisico che, «per associazione di idee, governato da leggi contrarie a quelle da noi volute di fumo e fili di ragno», partendo da conosciute, per esempio antigravitazionalontano sembra condurre a Messina. «I li». Il prof. Santoro ha effettuato queste prove con un gruppo di persone. Larchitetto druidi avevano scoperto la presenza di eNino Principato è intervenuto per darne tenergia tellurica in sette località poste sotto stimonianza: «Ho assistito a questo fenolarco della via Lattea; la Chiesa edificò in meno impressionante. La zona appartenne quei luoghi - fra cui Santiago di Camposteila ai Templari, che, come è noto, avevano co- cattedrali che costituivano un percorso di noscenze esoteriche. E nel 1255 fra Bernardo spiritualità culminante nella cappella di dei Templari la vendette ai Dominicani». Rosslyn, realizzata dai Templari. Santoro, che ha sottolineato che ha voIl sette, come è noto, è un numero sacro: luto rendere palese la scoperta per stimoper esempio, fa il pari con i punti di ener- lare «ulteriori chiarimenti e conferme», gia vitale del corpo conosciuti dagli ago- non pensa che possa trattarsi di un fenopuntori». meno di illusione ottica. «In ogni caso, anSantoro ha quindi richiamato gli studi che se lo fosse - ha detto - resterebbe cosullepifisi (la ghiandola pineale, che con- munque un posto quanto mai strano. Neltiene anche cellule della retina), conside- la Terra - ha aggiunto - ci sono misteri irata «terzo occhio» in Tibet dove veniva sti- nimmaginabili». molata per fornire la suprema conoscenza In Italia fenomeni assimilabili sono staal Dalai Lama; ha ricordato il contenuto di ti verificati a Nemi e a Montagnaga, in proalcune tavolette sumeriche. vincia di Trento. La ricerca, comunque, siIl fino di questo ragionamento giunge a curamente non finisce qui; nei prossimi Messina, dove, fra laltro, esiste una con- giorni si proverà, fra laltro, a dirimere alfraternita di San Giacomo. «A Camaro, nel- cuni dubbi geografici. «Sto continuando gli la chiesa di Santa Maria Incoronata, si tro- studi anche per cercare di capire quali efva la conchiglia, simbolo e riprova di un fetti possa produrre un posto come questo pellegrinaggio che univa Santiago di Cam- sulla salute umana». posteila, dove viene celebrato San GiacoVedremo. Che poi si tratti di uno starmo, Camaro e Rosslyn (le c.d. chiese della gate... Domenico Donato M Ciano Magenta Giallo Nero