Ingrid Betancourt: «Non c`è stato nessuno sparo» Il

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Ingrid Betancourt: «Non c`è stato nessuno sparo» Il
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RASSEGNA STAMPA | CRONACA
03/07/2008 - INGRID BETANCOURT
03 luglio 2008 IL MESSAGGERO
Ingrid Betancourt: «Non c'è stato nessuno sparo»
Il marito: «E' lucida, solo più magra»
La senatrice liberata con un blitz contro i guerriglieri delle Farc
Le prime parole: «Ringrazio Dio e i soldati colombiani»
Image: http://www.ilmessaggero.it/MsgrNews/HIGH/20080703_iuo.jpg
BOGOTA' (3 luglio) - Ingrid è «perfetta e lucida, è solo più magra». A parlare è Juan Carlos
Lecompte, il marito della Betancourt, liberata ieri con un blitz insieme ad altri 14 ostaggi dopo
sei anni di prigionia nelle mani delle Farc in Colombia. Lecompte è rimasto sorpreso dalle
condizioni tutto sommato buone della moglie, ed ha aggiunto: «La liberazione di Ingrid
provoca un sentimento così forte che le parole non possono descriverlo». La Betancourt e altri
14 ostaggi sono stati liberati con l'Operazione Scacco, partita da una infiltrazione del vertice
delle Farc, grazie alla quale è stato inviato un falso messaggio al gruppo di guerriglieri che
detenevano il gruppo di ostaggi. Reazioni di grande gioia in tutto il mondo per la liberazione. Il
Papa «rallegrato». Per il presidente francese Nicolas Sarkozy è «finito un calvario durato oltre
sei anni». Anche Bush si è congratulato con il presidente colombiano Alvaro Uribe. A Roma
sulla facciata di Palazzo Valentini, sede della Provincia è stata affissa una foto raffigurante la
Betancourt. Sotto una scritta in bianco e rosso: «Ingrid Betancourt libera». Il sindaco Gianni
Alemanno ha annunciato che l'immagine della Betancourt verrà esposta in Campidoglio.
Le prime parole. «Ringrazio Dio e i soldati colombiani» le prime parole della Betancourt
raccolte da Radio Caracol. Ha poi aggiunto: «Non ci siamo resi conto di quello che succedeva,
perché non c'è stato un solo sparo, non è stato ucciso nessuno, ci hanno portato fuori alla
grande, un'operazione perfetta». La sua narrazione conferma la versione della liberazione
presentata dai militari colombiani, cioè che i guerriglieri della Farc credevano che l'elicottero
che era venuto a cercare gli ostaggi appartenesse al gruppo armato. Solo una volta salita
sull'elicottero, Ingrid Betancourt ha sentito i soldati che le dicevano «siamo dell'esercito
nazionale, siete in libertà». E Ingrid è scoppiata a piangere. La Betancourt ha poi ringraziato il
presidente colombiano, Alvaro Uribe, il ministro della Difesa, Juan Manuel Santos e l'esercito
colombiano per l'operazione che ha portato oggi alla sua liberazione. L'ex candidata alla
presidenza ha detto che se Uribe e Santos «non avessero preso il rischio che hanno preso,
non saremmo stati liberi per chissà quanti anni». L'arrivo a Bogotà. Gli ostaggi liberati sono stati traportati da un aereo alla base militare di
Catam, a Bogotà. Ingrid Beancourt è stata la prima a scendere dall'aereo a braccetto della
madre. Capelli raccolti, stivaloni di gomma verdi, giubbetto mimetico militare e cappello, che si
è tolta una volta sulla pista: sorridente, è apparsa in buone condizioni fisiche.
Arrivati in Texas i tre tecnici Usa. I tre cittadini americani, da oltre cinque anni ostaggi dei
guerriglieri colombiani Farc, sono arrivati stamani in Texas. Un aereo militare statunitense ha
riportato in patria Keith Stansell, Marc Gonsalves e Thomas Howes.
Presto in Francia per ringraziare Sarkozy. «Intendo ringraziare il presidente Sarkozy e tutti i
francesi che da sempre sono stati il nostro sostegno, la nostra luce, il nostro faro», ha detto la
franco-colombiana, aggiungendo che vedrà anche Jacques Chirac, titolare dell'Eliseo all'epoca
del suo sequestro nel febbraio 2002. Betancourt ha confermato che oggi incontrerà i suoi due
figli che dalla Francia la raggiungeranno in Colombia, dopodiché volerà alla volta di Parigi,
dove sarà ricevuta da Sarkozy. «Nei confronti dell'ex presidente Chirac voglio esprimere un
ringraziamento particolare per aver offerto protezione ai miei famigliari, a cui, tra le altre cose,
ha dato un posto sicuro dove ripararsi dalle critiche che hanno ricevuto», ha detto Betancourt,
intervistata dall'emittente televisiva colombiana RCN, che ha riservato un ultimo pensiero di
gratitudine anche all'ex premier francese Dominique de Villepin.
Operazione Scacco. Il generale Jaime Padilla de Leon ha illustrato brevemente le modalità
dell'Operazione Scacco, organizzata in tre fasi. La prima è stata l'individuazione della zona
dove gli ostaggi erano trattenuti dalle Farc, nella regione di Guaviare (sud del paese). Poi è
seguito un «lavoro di intelligence ed infiltrazione» nella cupola del gruppo guerrigliero. La terza
fase, ha aggiunto Padilla de Leon, consisteva nel piano alternativo preparato in caso
l'operazione fallisse, il che non è avvenuto. Il ministro Santos ha invitato i giornalisti ad
incontrare gli ostaggi liberati nella base militare di Tolemaida, nel sud del paese. Santos ha
definito il blitz «una operazione senza precedenti, che passerà alla storia». L'operazione è
stata definita «brillante» e «un grande successo» dal Dipartimento di Stato americano, che ha
sottolineato che Washington «è stato informato prima» sul blitz ma non ha avuto alcun ruolo
nel suo svolgimento. In Colombia si trova, tra l'altro, anche il candidato dei repubblicani alla
Casa Bianca, il senatore John McCain.
Falso ordine interno. «Uno non se la immaginerebbe nemmeno in un film». Così il ministro
degli Interni Fabio Valencia ha parlato dell'operazione militare.. La liberazione degli ostaggi, ha
detto, è stata resa possibile da un inganno: ai guerriglieri che detenevano gli ostaggi è stato
comunicato un falso ordine interno delle Farc secondo il quale i sequestrati dovevano passare
sotto il controllo del comandante del gruppo armato, Alfonso Cano. È così, ha raccontato
Valencia, che è stato possibile mandare un elicottero nella zona dove si trovavano gli ostaggi
senza destare il sospetto dei guerriglieri. Il presidente Alvaro Uribe «è molto felice, ho appena
parlato con lui», ha aggiunto il ministro.