amore fa rima con dolore
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amore fa rima con dolore
FANFICTION su SAIYUKI AMORE FA RIMA CON DOLORE 4 capitoli (conclusa) Note: R Autrice: HinataLove ATTENZIONE: questa fanfiction tratta argomenti riservati ad un pubblico maturo. Se continui a leggere, ti prendi la responsabilità di dichiararti con più di 14 anni. - I personaggi di questa fanfiction sono tutti maggiorenni, e in ogni modo si tratta di un’opera di finzione che non trova alcun riscontro nella realtà. – Salve, sono di nuovo io^^ Si, la vostra HinataLove^^ Forse alcuni di voi mi conoscono perché ho fatto una squallida Fan Fiction su Saiyuki su come i nostri amatissimi personaggi interpretassero la Bella Addormentata nel Bosco^^ Oggi ho intenzione di fare una Fan Fiction completamente diversa^^ ecco la descrizione: I nostri SaiyukiBoys, stremati e senza cibo da 3 giorni, si sentono molto tristi. Ma una ragazza di nome Hinata (non quella di Naruto, una inventata da me)aprirà il cuore di una famosa scimmia che riporterà la gioia nel suo gruppo. Bene, inziamo! Cap. I Un peso incontrollabile Il gruppo di Sanzo sta viaggiando come sempre verso Ovest per fermare la nascita di Gyumao. Uccidono demoni, salvano le persone senza neanche accorgesene e mangiano e dormono, poi ripartono, uccidono, salvano, mangiano, dormono e ripeteno lo stesso e monotono ciclo. A volte incontrano avversari particolarmente forti, ma che presto vengono fatti fuori. Mentre viaggiano sulla loro Jeep, che non è altro che Hakuryu, il draghetto bianco che si può trasformare in un auto, nessuno fiata. Di solito la scimmia e il kappa litigavano per qualcosa, ma oggi non c'era niente su cui litigare. Goku, la scimmietta, era seduta, seria in volto e triste. Gojo, il rosso kappa, fumava una sigaretta sospirando a volte. Sanzo, il bonzo corrotto, fumava anche lui, rimanendo la sua faccia seria come è sempre stata. Anche Hakkai, il sorridente, che è sempre stato positivo in tutti i momenti, ora non parlava e fissava la strada, sconsolato. Nessuno voleva aprire bocca. Nessuno voleva parlare. Forse uno aspettava che l'altro incominciasse a parlare per poi continuare il discorso lui. E l'occasione si risultò propizia quando Sanzo, che sembrava non accennare quell'atmosfera di tristezza, chiese a tutti: Sanzo: Ehi, si può sapere perché non parlate più? Il gatto vi ha mangiato la lingua? Non sentì giungere risposta, finché Goku non ebbe il coraggio e cercò di spiegare: Goku: Bhé, Sanzo... forse non sono l'unico però... mi sento strano... Sanzo: In che senso? Spiegati meglio. Goku strinse i pugni per l'incapacità del bonzo di non capire niente di cosa stesse succedendo, poi rispose: Goku: Mi sento il cuore pesante... e ho tanta fame... sono fuori forma... Sanzo rimase in silensio, poi si girò e vide che la stessa cosa era per quel pervertito di Gojo che sospirava in continuazione. Diede un'occhiata anche ad Hakkai. La faccenda era complicata. Aveva capito cosa stesse succedendo vedendo semplicemente il viso triste dei suoi compagni. Oltre al cibo, avevano bisogno di affetto. Quel loro viavai tra villaggi e uccisioni di demoni li aveva stroncato il cuore. Si sentivano soli e anche incompresi. Goku, sopratutto, che per 500 anni era rimasto rinchiuso dentro quella grotta, ebbe il coraggio di pensare: Goku: "Sei con i tuoi compagni, in una felice scampagnata. Ma in effetti, tutto questo non sembra diverso da quando ero dentro quella gabbia di pietre. Ogni giorno è uguale all'altro. Se ci capita un nemico particolarmente forte, lo sconfiggiamo lo stesso. E anche se i nostri visi sono felici quando ci bisticciamo tra di noi... dentro di noi ci sentiamo una schifezza..." Abbassò la testa. Non poteva piangere, perché non c'era un motivo preciso per piangere. Essere soli. Lui lo sapeva bene. Non si piangeva rimandendo soli. Si piange quando, dopo tanto tempo di solitudine, incontri qualcuno che poi perdi in un alito di vento. Hakkai: Tra un po' farà notte. Per fortuna qua vicino c'è un villaggio dove potremmo riposarci. Disse Hakkai, cercando di risollevare il molare ai suoi compagni, invano. Il villaggio sembrava vivace e spensierato e proprio quel giorno si stava svolgendo una festa. C'erano tantissime bancarelle illuminate da fiamme racchiuse in una palla che non bruciava mai. La gente comprava dolciumi per i piccoli e per loro e i ragazzi più giovani cantavano e ballavano sereni. Il gruppo aveva davvero tanta fame: non mangiavano da 3 giorni poiché non era capitato neanche un villaggio decente, che non fosse disabitato o infestato da demoni sanguinari. Affittarono subito una camera all'albergo più vicino. Goku e Sanzo andarono alle bancarelle per prendere le provviste e a mangiare qualcosa, mentre Gojo e Hakkai erano rimasti all'hotel per riposare con il piccolo Hakuryu. Il cibo era probabilmente l'unica cosa che tirasse Goku su di morale. Prese dei calamari fritti, della polpa di granchio speziato, nikuman a volontà e 5 piatti di yakisoba. Sanzo invece girava di bancarella in bancarella per prendere tutte le provviste che poteva e ne approfittò per prendere le sigarette. Quando ebbero finito di fare la spesa, tornarono all'albergo con molti sacchi pieni in mano. Era tardi e tutti quanti si chiusero nelle loro stanze singole, dicendo solo un piccolo e flaccido "Buonanotte". Ognuno si mise sul suo letto, fissando il soffitto. Nessuno riusciva a dormire. Gli occhi si volevano chiudere, ma appena lasciavano lo spazio all'oscurità, un velo di tristezza li travolgeva in pieno come un uragano. Goku scese giù dal letto. Indossava una camicia a maniche lunghe giallo pallido e un pantalone sempre lungo e azzurro. Si affacciò davanti alla finestra, ammirando la luna alta nel cielo. Aprì la finestra e odorò l'aria notturna, fresca e gradevole. Un profumo di crisantemi incuriosì il ragazzo che uscì fuori dalla finestra per gustarne come un cibo il dolce profumo. Seguì quel sentiero profumato e vide davanti a sè uno spettacolo meraviglioso: un campo diviso in 2 metà. Una parte costituiva dei crisantemi rossi e dall'altra parte dei crisantemi bianchi. Subito il ragazzo venne investito da una grande gioia e si tuffò tra i fiori bianchi e quelli rossi, poi chiuse gli occhi. Il prato era morbido e profumato e il venticello cullava man mano il sonno del ragazzo finché... una voce lo fece subito rizzare in piedi. Era una voce ammaliante, bellissima, triste, ma allo stesso tempo dolce, proprio come quei fiori. Goku seguì quella voce e vide davanti a sè una ragazza, alta quanto lui, con 2 orecchie appunta e dei segni a forma di fiori sparsi sul suo viso nascosto dai lunghissimi capelli biondo come la luna. Di certo era un demone, ma non si percepiva malvagità in lei. I suoi occhi erano azzurri e indossava una maglietta a mezze maniche bianca e un pantaloncino sembre bianco. Sui polsi della maglietta e sulla caviglia del pantalone erano cuciti dei fili azzurri. Goku non solo fu letteralmente conquistato dalla ragazza, ma anche dalla lunghezza spaventosa dei suoi capelli che sembravano avere vita propria. La ragazza continuava a cantare senza accorgersene della presenza del ragazzo dagli occhi dorati. Il ragazzo decise di fare la prima mossa, chiedendole chi fosse. Ma appena aprì bocca, i capelli di lei cominciarono ad agitarsi fino a coprirle il corpo. Il potere della ragazza era che poteva comandare i suoi capelli come voleva. Impressionante. Goku, ingenuo, cercò subito di spiegare: Goku: Oh, non ti devi preoccupare! Non voglio farti niente! Voglio solo sapere chi sei! E cercò di toccare i capelli. Non l'avesse mai fatto! Immediatamente uno spuntone uscì dalla massa di capelli che per fortuna Goku scansò in tempo. Rimase molto dispiaciuto del gesto della ragazza e si allontanò, ma quando ebbe fatto pochi passi, una mano lo afferrò. Era quella della ragazza. Aveva cambiato idea. Illuminato dalla luce lunare, il suo viso era curioso e felice. Goku divenne rosso. E immediatamente divenne rossa anche lei e gli diede un fiore, un azalea. C'era anche un bigliettino che però la ragazza fece capire a Goku che doveva leggerlo in camera sua. Goku: Posso sapere almeno il tuo nome? La ragazza indicò una collinetta lì vicino, poi fece un grosso sole. Goku non capiva. Allora gli diede un altro biglietto. Poi, con la sorpresa di Goku, gli diede un bacio sulla guancia. Goku divenne talmente rosso che stava per scoppiare Goku: ohm...ehm...ecco....io...sono molto imbarazzato.... E la ragazza sorrise di gusto e anche Goku fece lo stesso. Poi vide le prime luci dell'alba e non ebbe neanche il tempo di salutare quella misteriosa ragazza, che ella era già scomparsa in una nuvola di petali. Goku, gioioso, tornò subito in camera sua a leggere i due biglietti. Per primo lesse quello riferito alla collina per scoprire cosa volesse dirgli la ragazza. E lesse in giapponese: "Un posto soleggiato, un gioco di parole" Goku: "Devo fare un gioco di parole con un posto soleggiato? Uhmm.....Hinata? Direi che suona bene come nome! Se la incontrerò di nuovo le chiederò se ho indovinato!" Poi contento lesse il biglietto vicino all'azalea: "Anche se non emettono profumo come i fiori normali, ti danno un'inspiegabile ed improvvisa gioia. Non lo pensi anche tu?" Goku guardò di nuovo le azalee: erano di colore rosa e molto vistosi. E quando Goku li vide per bene, si accorse che portavano davvero un'ispiegabile felicità, quella che da tanto il suo viso aveva lasciato. Fece un sorriso enorme e rimase con quel sorriso anche a colazione. Quando i suoi compagni lo videro con quella faccia così buffa, ripresero anche loro il sorriso, compreso quel brontolone di Sanzo. Goku: Sapete, oggi ho fatto uno strano sogno... Disse lui mentre addentava un biscotto Goku: ...ho sognato che una ragazza cantava meravigliosamente e che poteva comandare i capelli come voleva. Nel sogno mi ha regalato un'azalea che mi ha regalato un sorriso cosìììììììììì!!! disse ancora mostrando il suo sorrisone largo quanto quello di un coccodrillo. Hakkai: Se è stato un sogno, perché hai delle azalee sul comodino? O__^ Goku: e tu come fai a saperlo?! Hakkai: hai lasciato la porta aperta, si vede da qui O__^ Goku: ah, si, certo, ahahahahaha ^^" disse ridendo mortificato. Anche Hakkai aveva riacquistato il sorriso. E Gojo la sua vitalità. Gojo: Ehi, stupida scimmia, per me puoi anche aver incontrato la felicità eterna, ma quel delizioso biscotto me lo mangio io! Goku: Noo! L'avevo lasciato da parte per... per mangiarmelo! Pervertito di un kappa! Gojo: i biscotti non si prenotano, stupida scimmia! Goku: Grrrrr!!!! Pervertito rosso! Gojo: Grrrrr!!!! Scimmia deficiente! E se i due topolini si svegliano dal letargo, anche il gatto lo fa: Sanzo: LA VOLETE PIANTARE?!! urlò Sanzo che, con un harisennata, stese i 2 ragazzi. Un risolino sis entì fuori dalla finestra. Si voltò solo Goku e la vide. Era lei! Apparte le orecchie e i segni sul suo viso, era la ragazza incontrata la sera prima. Stesso biondo dei capelli, stessi occhi azzurri come il cielo. Questa volta però indossava un fermaglio azzurro che le tirava i capelli dietro per evitare che le finissero davanti agli occhi, anche se qualche ciocca le scendeva dalla fronte. Goku si alzò subito e puntò il dito alla finestra: Goku: è lei! La ragazza incontrata ieri nel mio sogno! Ne sono sicuro! Gojo, un po' invidioso che il ragazzo sognasse ragazze mentre lui era rimasto sveglio tutta la notte, depresso, si mise a ridere: Gojo: ahahahahaha! Impossibile! Una ragazza che sogni non puoi trovarla certo nella realtà! Goku: Ma guarda! è proprio là, fuori la finestra! disse convintissimo e puntando sempre il dito: Hakkai: Goku, là fuori non c'è nessuno O__^" disse Hakkai. La scimmietta si girò e vide che la ragazza era scomparsa nel nulla. Che era stato solo un sogno ad occhi aperti? Chissà... forse Goku era rimasto scioccato dal quella sera che lo ha risvegliato da un letargo triste e solitario. Hakkai prese la parola per cambiare discorso: Hakkai: dovremmo restare qui ancora per qualche giorno per rimetterci completamente. Hakuryu sopratutto, che anche lui non ha mangiato per giorni ha continuato a trasformarsi per trasportarci tutti e non sarebbe giusto nei suoi confronti se partiamo subito. Sanzo: si, forse hai ragione. D'altronde, io non voglio farmi la scarpinata fino a Ovest. Gojo: (a più a cuore Hakuryu o la sua utilità?) si chiese Gojo. Poi la scimmia disse: Goku: io vado a prendere una boccata d'aria^^ Gojo: ergo, vai a mangiare, giusto? Goku: uff, se vuoi, vieni anche tu! disse Goku sbuffando Gojo: io esco, ma di certo non con te! Non sono la tua balia! Goku: benissimo, allora ciao! disse Goku e chiuse la porta un po' forte Gojo: che scimmia dispettosa... disse Gojo sospirando senza neanche sapere cosa stesse dicendo. La piccola scimmia pensava sempre a quella ragazza. Proprio non riusciva a levarsela dalla mente. Rimaneva come un chiodo fisso dentro di lui. Quei meravigliosi capelli dorati che volteggiavano al vento, i suoi occhi azzurri che specchiavano il cielo immenso, quel suo modo di parlare con i fiori e con i gesti così affascinante...divenne rosso: si era forse innamorato? Bé, sarebbe stata una cosa normalissima per un ragazzo della sua età. Questi problemi poteva farseli solo un ragazzino in fase di sviluppo. Stava crescendo. E non se ne era neanche accorto. Mentre era pensieroso, gli venne incontro un bambino che si schiantò contro Goku finendo con il sedere per terra. Goku cercò di rialzarlo, ma una voce disse: ???: Toriko, quante volte ti ho detto di fare attenzione dove vai? Toriko: scusami, Hinata! Goku: cosa? Hinata? Ma allora... Una ragazza svoltò l'angolo dove si erano scontrati i 2 ragazzi e vide lui. E lui vide lei. Era lei, non c'era alcun dubbio. Non l'aveva sognata, esisteva davvero. Goku si alzò subito e disse: Goku: ero sicuro che non fossi un sogno! Ieri sera ti incontrato e il ragazzo non ebbe il tempo di finire la frase che la ragazza lo interruppe: ???: shhhh! Non farmi dire quello che vuoi dire! Ci sono i bambini! e mise l'indice alzato vicino alla bocca di Goku in segno di silensio: ???: Mi spiegherai tutto più tardi ^_^ A proposito, il mio nome è Hinata^^ Goku aspettò che Hinata finisse di giocare con i bambini, che erano sempre entusiasti di vederla. Goku la guardava felice e scherzosa e non vedeva l'ora di parlare con lei. Finalmente arrivò l'ora di pranzo. I bambini tornarono dalle loro famiglie per mangiare e Hinata li salutò uno a uno con un bacio sulla guancia. Goku si avvicinò imbarazzato ad Hinata, che sedeva su una roccia, sfinita dai giochi dei bimbi. Finalmente venne e si sedette vicino a lei. E cercò di dire qualcosa: Goku: ecco, io... ieri sera ti ho... incontrata... eri nella tua forma originale... perché ho visto che sei un demone... Hinata divenne un po' triste, poi riprese il sorriso e chiese: Hinata: ti spavento? Goku: eh? per cosa? Hinata: per via che sono un demone. Ti spaventa? Goku: oh no, assolutamente! Perché dovrei aver paura di un demone così grazioso e gentile? Oooopsss! disse Goku e divenne rosso come un peperone. Hinata rise e apprezzò molto il complimento del ragazzo: Hinata: posso sapere il tuo nome? Mi piacerebbe sapere il nome di una persona così cordiale e simpatica^^ Goku: oh, si certo! Il mio nome è Goku! Hinata: un nome davvero carino^^ colui che può vedere ciò che non si può vedere. Se non ho interpretato male il nome, dovrebbe significare questo^^ Goku: il tuo invece è un gioco di parole che lette in un altro modo vogliono dire un posto soleggiato^^ Hinata: te ne intendi anche tu? Goku mise una mano dietro la testa, imbarazzato: Goku: per la verità, quando ti ho incontrata ieri sera, avevo chiesto il tuo nome e tu mi hai dato questo bigliettino. disse Goku e mostrò a Hinata il biglietto che stava portando con sé: Hinata: Allora eri tu quel ragazzo misterioso? Apparte le ombre della notte, riuscivo solo a vedere un paio di occhioni dorati^^ Goku: posso farti una domanda? Come mai ieri parlavi con i fiori? Hinata si sitemò il fermaglio e i capelli e rispose: Hinata: quando sono un demone, tendo a non dare troppe informazioni su di me. Può risultare pericoloso. Inoltre, adoro i fiori. Credo siano la cosa più bella che Madre Natura avesse potuto creare. Quei colori, quegli odori, quelle emozioni che trasmettono più di qualsiasi altra cosa. Sono meravigliosi. e chiuse gli occhi. Un vento fresco soffiò e lei si immaginò quei petali di ieri sera. Goku teneva sempre il sorriso. Voleva sapere tutto di lei. Voleva fare tutto con lei, non avrebbe vissuto senza di lei. L'amore rende ciechi, pensò Sanzo, che aveva visto la scena senza farsi vedere mentre passeggiava per andare a comprare le sigarette. A lui non interessavano le relazioni della scimmia. In fondo, era appunto una scimmia. Cosa mai avrebbe capito dell'amore? Bé, neanche lui era un esperto in quella materia. Solo Hakkai e Gojo avrebbero potuto fornire consigli a Goku. Fece uno dei suoi "tse" e andò a comprare quelle maledette sigarette. Intanto a Goku gli uscì una domanda spontanea: Goku: tu sei sola? non hai una fammiglia? Hinata: purtroppo i miei genitori, compresa la mia sorellina, sono stati uccisi dai demoni che hanno perso il controllo in questi tempi. Io non ho perso il controllo perché i miei genitori avevano conservato un dispositivo del controllo maligno per quelle occasioni e me lo misero subito. Ho portato quel fermaglio per così tanto tempo che i miei capelli, che hanno come una loro vita propria, hanno assorbito il suo potere. Ora se lo tolgo cambierei aspetto, ma resterei sempre la stessa, mentre i miei capelli possono prendere la forma, la dimensione a mio piacimento. Goku rimase scioccato. Quella ragazza era stata davvero tanto fortunata ad avere un potere così particolare. Goku: sei fantastica. Assolutamente affascinante. quelle parole gli uscirono come un fiume in piena che inondò il cuore di Hinata ancora di più. La ragazza arrossì molto e anche Goku, accortosi di quello che aveva detto, divenne più rosso di Hinata. Goku: scusami, so solo fare complimenti. disse imbarazzato, ma lei scosse la testa: Hinata: non ti devi dispiacere^^ Io accetterò voletieri qualunque complimento tu mi voglia dire^^ e prese la mano di Goku e come per magia, gli diede un glicine, un fiore di colore violetto riuniti in grappoli. Era dolce e profumato. Hinata spiegò: Hinata: In Cina questo fiore ha un preciso significato^^ fattelo spiegare da qualcuno^^ Goku: tu non lo sai? Hinata: nono^^ disse, mentendo, poi salutò Goku e se ne andò. Goku rimase con il fiore in mano e sentiva che significava molto per lui. Andò subito da un fioraio lì vicino e chiese: Goku: mi scusi, una ragazza mi ha regalato questo fiore. Sa per caso che vuol dire nel loro linguaggio? la fioraia rispose: Fioraia: te l'ha dato Hinata, vero? Quando incontra una persona che gli sta particolarmente a cuore, gli regala un glicine. Nel linguaggio dei fiori vuol dire "amicizia sincera". Considerati fortunato perché Hinata è una persona alquanto solitaria e triste ed è difficile che sorrida. Povera ragazza! Goku rimase perplesso. Hinata non aveva fatto altro che sorridere e la fioraia diceva che era sempre triste. Un fatto alquanto strano. Ringraziò la fioraia e tornò alla locanda. Lì non disse niente ai suoi compagni che erano preoccupati per lui di dove fosse andato. Andò in camera sua e insieme all'azalea, mise anche l'altro fiore. Hinata voleva essere un'amica sincera per Goku. E per Goku questo fu il complimento più bello che gli potesse essere detto. Fine del I capitolo Cap. 2 Un sentimento grande come il mondo. Goku ripose sul comodino il fiore che Hinata gli aveva regalato. Lo guardò sempre più felice del fatto che lui e Hinata fossero amici. Era al settimo cielo. Già la voleva incontrare quella sera stessa, fra i campi rossi e bianchi, abbracciarla, sentirne il dolce profumo e... venne destato da questi dolci pensieri dalla voce potente di Gojo che urlò: Gojo: ehi, scimmia? Non vieni a mangiare? Vuoi che mangi tutto? Goku: non provarci neanche, scarafaggio rosso! disse Goku volando giù per le scale, poi si sedette e divorò la sua parte. Poi disse: Goku: gnam ho incontrato gnam quella ragazza gnam che avevo sognato gnam. Abbiamo anche gnam parlato. è davvero gnam una ragazza gnam gentile e carina gnam. Sanzo: lo sai che è un demone, vero? disse Sanzo in tono severo. Goku capì che Sanzo lo aveva spiato e strinse i pugni, ma cercò di mantenere la calma. Goku: non preoccuparti, mi ha spiegato tutto, non c'è niente da temere. Sanzo: non attaccarti troppo. Potrebbe essere una trappola e, ingenuo come sei, ti sarai già ammaliato della bellezza di una mocciosa. a Goku gli salì il sangue al cervello: Goku: Non ti permetto di chiamarla così! Tu non la conosci! e Sanzo appresso a lui: Sanzo: Non siamo stati neanche un giorno in questo stupido villaggio e già ti fai condizionare da una ragazzina. Non hai imparato niente dai combattimenti contro i demoni? Non ci si può fidare di nessuno. Solo di se stessi. Goku: Io mi fido di me stesso! E il mio stesso dice che quella ragazza non è malvagia! e se ne andò in camera sua. Sanzo si sedette di nuovo sulla sedia e sbuffò: Sanzo: Tse, ridicolo. Se dovesse dare ascolto a tutte le ragazze-demone incontrate durante il nostro viaggio, sarebbe già bello che morto. e accese una sigaretta. Hakkai disse semplicemente: Hakkai: L'amore può portare a grandi cambiamenti. E io ne so qualcosa a proposito. e bevve una tazza di tè. Intanto Goku si sedette sul letto girando e rigirando fra le mani il fiorellino a grappoli. "Amicizia Sincera". Se non fosse stata sincera, il fiore non lo avrebbe mai avuto. Se fosse stata una semplice trappola, lei non sarebbe stata apparentemente così vicina a Goku. Quella sera, invece di bloccarlo e di regargli un fiore, lo avrebbe trapassato da parte a parte con un altro dei suoi spuntoni di capelli. Goku non credeva alle parole del bonzo, ma solo a quelle del suo cuore. Poi pianse. Si mise le mani sul viso e pianse. Quel peso nel suo cuore si faceva sempre più sentire. Poi alzò gli occhi colmi di lacrime e vide l'azalea. Quei colori così brillanti, quei petali così vistosi. L'immagine di Hinata era riflessa su quel fiore. L'improvvisa e inspiegabile gioia era lei. Quel peso che portava Goku sulle spalle poteva essere alleggerito. Doveva solo vedere tutti i giorni quella ragazza. Quel suo posto soleggiato, pieno di luci, di colori, di profumi. Il sole tramontava piano piano all'orizzonte, in una sottile linea rossa e arancione. Hakkai aveva portato del cibo nella camera di Goku, sperando che mangiasse. Quando entrò, rimase sopreso. La scimmietta dormiva senza cenare. Oppure stava semplicemente sognando. Posò il cibo sul comodino insieme al glicene. L'azalea era in mano a Goku, vicino al suo petto. Aveva il viso così spensierato e felice che Hakkai sorrise nel vedere che il suo amico si era calmato. Tornò giù e cenò con i suoi compagni. Gojo chiese a Hakkai: Gojo: come sta? Hakkai: sta dormendo con un'aria estremamente gioiosa in volto. Probabilmente stava sognando. Aveva un'azalea in mano. Gojo: sembra proprio che quella ragazza le stia a cuore. Hakkai: Infatti. Basti pensare che gli è bastato semplicemente pensarla per calmarsi. Forse è innamorato per davvero. Sanzo: bisogna tenerlo d'occhio. Io non mi fido di quella ragazza. disse Sanzo fumando una sigaretta. I suoi compagni non dissero niente. Non avevano niente da dire a uno che non aveva mai conosciuto l'amore per qualcuno in particolare che fosse femmina. Perché una cosa è l'amore che provi per una persona a te cara. L'altro è amarla profondamente, più di qualsiasi altra cosa al mondo. Sanzo aveva conosciuto il primo amore, quello per il suo maestro, anche se la sua era una sorta di ammirazione. Ma non ha mai conosciuto una donna che la amasse o viceversa. Non poteva capire come Hakkai, che aveva avuto un amore come Goku, forse anche più profondo, o come Gojo, che di donne se ne intendeva. Non poteva fare niente. Poteva solo fare la parte del duro, quella che faceva sempre. Per il resto non era di nessuna utilità. A lui interessava completare la missione e poiché non capiva i sentimenti di Goku non se ne fregava di lui. Passarono le ore e tutti andarono a letto. Goku si svegliò affamato nel cuore della notte. Ormai era diventato freddo, ma ancora commestibile. Lo mangiò avidamente e si pulì la bocca col braccio. Poi girò la testa e vide fuori la finestra la luna pallida e bianca, come sempre. Goku volle fare come l'ultima volta. Affacciarsi oltre le mura della camera come il principe si affaccia oltre le mura del suo castello. Con passo felpato, sgusciò fuori. Come un felino, (o meglio dire come una scimmia) sfuggente e agile, arrivò al campo di fiori rossi e bianchi. Il campo era immenso e solo la voce di Hinata l'avrebbe condotto da lei. Aspettò. Passarono pochi attimi in silensio, quando una voce melodiosa si sentì in lontananza. Era lei! Corse, corse, corse, col cuore che batteva, col fiatone, con gli occhi che cercavano la luce dei suoi capelli oltre le tenebre, le mani che tremavano al pensiero di poterle toccare le mani, morbide e candide come nuvole, al suono melodioso della sua voce che lo confortava e lo rendeva il ragazzo più felice di tutto il Togenkio. Quando arrivò la vide. Stava tenendo in mano il glicide, felice, aspettando il suo cavaliere. Goku riconobbe il glicide sotto la luce della luna. Era identico a quello che Hinata gli aveva donato. Subito andò vicino a lei: Goku: ...Hinata? la ragazza si girò di scatto e riconobbe gli occhioni dorati del ragazzo. Gli andò vicino. E gli diede 2 biglietti, che Goku lesse. Uno diceva: "Ti amo" l'altro "Verità". Sul primo biglietto c'era il fiore rosso del campo. E sopra al secondo il fiore bianco del campo. Goku capì cosa volesse dire Hinata. Lei vagava tra un campo diviso dall'amore e dalla verità. Doveva decidere: o amava sinceramente, o rimaneva bugiarda e insensibile. Goku vide il volto perplesso di Hinata. Le si avvicinò e le prese le mani: Goku: se c'è qualcosa da dirmi, dimmelo. Qualsiasi cosa sia, io ti aiuterò. Dovesse crollare il mondo, io ti aiuterò! i suoi occhi erano sinceri. Hinata si mise a piangere, ma per la gioia di avere accanto a sé una persona così buona. Poi disse con un filo di voce: Hinata: non voglio nasconderti niente. Se ti devo amare, lo farò con sincerità e onestà. Goku: non mi devi amare per forza per essere onesta. Basta esseri più consapevoli delle conseguenze che verranno facendo alcune azioni. Hinata rimase di nuovo commossa dalle parole del ragazzo. Il suo cuore era debole e freddo come il gelo, il suo caldo come il fuoco. Poteva sentirlo, vicino a lui, come un focolare, che scioglieva man mano il gelo attorno a lei. Lo guardò negli occhi. E lui guardò lei. Tenendosi ancora per mano, le loro labbra si stavano per toccare in un bacio tenero e appassionante. Il loro primo bacio. Ma un colpo di pistola li destò. Goku si girò e vide il suo sole con la Shoreiju in mano che fumava. Con voce fredda disse: Sanzo: toglile le mani di dosso. Goku sudò: Goku: S-Sanzo? Che ci fai qui? Sanzo: quelli stupidi non sono capaci di ragionare sul fatto che quella ragazza ti sta solo usando. Ma io non sono così sciocco. Ti ho tenuto d'occhio da tanto tempo. Meno male che sono venuto al momento giusto. Ora levati di torno, così la facciamo finita. e Sanzo puntò la pistola su Hinata: Goku: prova solo a toccarla! disse Goku ed evocò il Nyobo: Sanzo: te lo ripeto un'ultima volta Goku. Fatti da parte. il bonzo caricò la pistola, faceva sul serio. Ma anche Goku non scherzava. Non si sarebbe mosso neanche se fosse morto. E si mise in posizione d'attacco. Hinata guardava la scena atterrita. Le sembrava la stesse scena di tanto tempo fa. Sanzo stava per sparare, quando Hinata cacciò un urlo: Hinata: Fermi! Vi prego, basta! Fermatevi! e scoppiò a piangere Hinata: per causa mia, solo per causa mia, tante persone sono morte solo per causa mia... non voglio che altri si sacrificano per me. Per tanto tempo mi sono rifiugiata in me stessa o nelle altre persone... quindi, se devi uccidere qualcuno, uccidi me! e si mise davanti a Goku. Stanca di essere bugiarda, meschina, insensibile, stanca di se stessa, degli altri, stanca di tutto. Voleva farla finita. Goku: Hinata, non dire assurdità! Tu non hai nessuna colpa! è questo stupido che non vuole capire come stanno le cose! Sanzo tremò dalla rabbia: lui che cercava solo di aiutarlo contro una possibile minaccia, lui che lo ha preso con sé in quella grotta sulla montagna...come si poteva fidare di una ragazzina conosciuta appena 2 giorni mentre Goku conosceva Sanzo da chissà quanto tempo. Di sicuro da più di 3 anni. Sanzo sparò un altro proiettore che finì in mezzo ai fiori levando in alto una nuvola di petali rossi e rosa. Goku guardava Sanzo con un espressione indefinibile: spaventato, non molto, ma voleva far valere i diritti di Hinata che non centrava niente. Tenendo le spalle ad Hinata, le disse: Goku: se mi devo sacrificare per te, lo farò. Voglio vederti felice. Perché il tuo sorriso è meglio della luce del sole. I tuoi capelli d'oro sono come una rivelazione per me, nei tuoi occhi posso vedere il cielo intero, e la tua voce mi dona coraggio e forza. Ed è la tua esistenza che mi porta a combattere contro anche un mio compagno, per te. Spero tu possa capire che se tu dovessi morire, mi procureresti un dolore inimaginabile, un dolore più grande della morte, della tristezza, della solitudine, di qualsiasi altra cosa. Hinata: se tu dovessi morire, io soffrirei ancora di più. Goku sussultò: Hinata: troppe volte ho visto gente morire per protteggermi. Troppo sangue è stato versato per la mia inutile vita. Troppe vite sono state sprecate per una sciocchezza come la mia esistenza. La mia vita, che cosa ha di speciale la mia vita? Sanzo intervenne inaspettatamente: Sanzo: sono le persone che ti circondando che cambiano la tua vita. Le persone che ti vogliono bene, che farebbero di tutto per te, prendono in considerazione che la loro vita è ineguaiabile alla tua. Che tu meriti più di qualsiasi altro di vivere. Perché ti vogliono bene. E la tua felicità è anche la loro felicità. Chiunque ti circondi e ti vorrà bene, si sacrificherà per te. Devi fartene una ragione. e si girò in direzione della locanda Goku: S-Sanzo... Sanzo: non parlare. Faremo i conti più tardi. e mentre se ne stava andando gli uscì un lieve sorriso. Forse aveva capito quanto fosse importante per Goku quel demone che non mostrava malvagità nel suo cuore, ma solo bontà. Aveva sbagliato. Doveva pensare prima alle conseguenze che sarebbero accadute se avrebbe agito in quel modo. Di quanto Goku lo avrebbe odiato e di quanto sarebbe rimasto di nuovo infelice. Aveva capito una grande lezione di vita che sicuramente il suo maestro gli avrebbe spiegato con piacere se fosse rimasto in vita. Goku si girò verso Hinata e fece un grande sorriso: Goku: non preoccuparti. Non hai niente da temere. Credo che Sanzo abbia capito^^ e si avvicinò a lei. Hinata sorrideva e aspettava Goku per abbracciarlo, per dirgli quanto lo amasse, per tutte le cose belle che aveva detto e fatto. Ma mentre Goku fu a pochi passi da Hinata, inciampò su un sasso e cadde addosso a Hinata. La ragazza non se l'era aspettato e cadde a terra. Ora erano stesi su un letto di fiori, lei sotto e lui sopra. Una posizione alquanto imbarazzante. Goku cercò subito di togliersi da lì, ma Hinata lo trattenne. Poteva sentire il suo fiato che si faceva sempre più affannato, il battito del suo cuore sempre più veloce, il suo odore, così particolare. Toccare quel corpo esile e allo stesso tempo forzuto. Avvinghiò le sue braccia al collo di Goku e lo teneva talmente stretto a sé che Goku stava per soffocare. Poi pianse un po'. Per sfogarsi. Hinata allentò un po' la presa e Goku potè alzare il collo e vedere il viso di Hinata. Era così vicina a lei. I suoi occhioni dorati avevano un piccolo riflesso degli occhi azzurri di Hinata che man mano si chiudevano. Anche i suoi si chiusero. E le loro labbra finalmente si incontrarono in un magico bacio dolce e appassionante. Poi, giovani come erano, si scambiarono dolci carezze e profondi sguardi. Perché per loro guardarsi negli occhi era meglio di parlare. Si dice infatti che gli occhi siano lo specchio dell'anima. Poi si baciavano di nuovo, più appassionatamente. Tutti e due erano dei novellini nel campo dell'amore, ma insieme l'esperienza non contava. Bastarono carezze, baci e abbracci per rendere quella notte la più magica di tutte. Quando finalmente le prime luci dell'alba illuminarono la notte, Goku era a torso nudo ed era steso supino a dormire, E vicino a lui, abbraciato a lui c'era Hinata, che in mano aveva una rosa rossa, una bianca e una di colore rosa. Anche lei dormiva. In un unico messaggino che aveva in mano insieme alle rose c'era il significato di questi 3 fiori: "Sono degna di te, la felicità perfetta nel mio cuore c'è, ti ringrazio, ti ammiro, ti comprendo, Io ti amo... ardemente..." Quando i raggi del sole arrivarono sul viso di Goku, egli si svegliò, stanco, ma felice. Quando si girò, però, Hinata se ne era già andata, lasciando i fiori e il messaggio sul parto di fiori. Goku lo lesse e rimase davvero contento. Si rimise velocemente la maglietta, consapevole di quello che aveva combinato la sera prima, divenne rosso che se paragonato al sedere di un babbuino, il sedere era rosa rispetto al rosso in faccia di Goku. Si sentiva colpevole di quello che aveva fatto. Ma anche molto libero. Quel peso nel suo cuore sembrava svanito nel nulla. Tornò svelto all'hotel e andò in camera sua dove sistemò le rose. Poi scese giù e andò a fare colazione. Tutti quanti lo guardavano con aria serena. Poi Sanzo prese il suo Harisen e bastonò Goku: Goku: ahiaaa!! Ma che combini di prima mattina!? Sanzo: te l'avevo detto che facevamo i conti, no? Non metterti più contro di me! Io sono il tuo padrone! i 2 si misero ad andare avanti e indietro per la stanza, a volte Goku si nascondeva dietro ad Hakkai o Sanzo si faceva aiutare da Gojo per acchiapparlo. Sapevano tutti quanti però che quella atmosera apparentemente preoccupante nascondeva un lato davvero felice. Quando si calmarono finalmente le acque, Goku potè mangiare con calma, pieno di bernoccoli e lividi. Goku: ma tu guarda che razza di bonzo mi doveva capitare...! diceva a bassa voce. E Sanzo: Sanzo: tu! invece di spettegolare, portami le sigarette! Goku: sissignore, signore! e Goku andò fuori a comprarle perché sapeva che doveva un favore a Sanzo per aver mantenuto il segreto. O almeno così pensava. Infatti: Gojo: Ma alla fine come è andata ieri? Sanzo: come vuoi che sia andata? Hakkai: non mi dirai che... O__^" Sanzo: non fate supposizioni se non avete capito. diceva Sanzo leggendo il giornale. Gojo era esperto in certe cose e sombalzò dalla sedia sconvolto: Gojo: è pazzesco! Come può una scimmia fare... fare... mi viene voglia di andare fuori e di menarlo a quel ragazzo!! Sanzo: ha 18 anni, può decidere come vuole la sua vita. Hakkai: Sanzo ha ragione O__^ Goku ha tutto il diritto di frequentare chiunque voglia. O sbaglio? disse Hakkai vedendo Sanzo con aria seria. Ieri sera, quel trambusto, lo aveva visto e sentito. Ma era felice che si fosse risolto tutto. Gojo: quel ragazzo ha una fortuna sfacciata! Inesperto come era chissà come avrà ridotto quella ragazza! Sanzo: non ti devi preoccupare, se l'è cavata più che bene. Gojo divenne pallido: Gojo: t-tu... l-li hai... visti? Sanzo non diceva niente, leggeva il giornale. Un urlo si sentì oltre la locanda. Intanto a Goku gli fischiavano le orecchie. Mentre andava al negozio più vicino per compare le sigarette si scontrò con un bambino molto familiare: Toriko: ohi! Mi scusi, signore! Oh, ma sei tu! Hinata sbucò all'improvviso e rise: Hinata: uno di voi deve avere un magnete addosso^^ e anche Goku e Toriko risero. Goku e Hinata si sedettero sulla stessa roccia di ieri a guardare i bambini giocare. A volte intervenivano pure per medicare le sbucciature al ginocchio o per calmarli quando litigavano. Erano davvero vivaci quei ragazzini. A volte partecipavano ai loro giochi. Per esempio, Hinata con le femmine andavano a raccogliere fiori mentre Goku con i maschi giocavano a fare i combattimenti e le lotte. Quando Hinata poi tornava con le bambine vedeva i ragazzi stanchi e affamati e doveva portarli tutti a mangiare (compreso Goku). Lei non aveva soldi, ma venivano i genitori a pagare. Un po' come una gita scolastica. Goku usò la carta di credito del regno celeste per preprararsi un buon pasto, anche per Hinata, che accettò volentieri. Dopo mangiato i bambini tornarono alle loro case. Goku e Hinata rimasero a parlare per tanto tempo: Hinata: e così sei in viaggio verso Ovest per fermare la rinascita di Gyumao. Sembra una faccenda seria! Goku: ma no! Noi siamo forti! Abbiamo ucciso tanti demoni impazziti che ne ho perso il conto! disse Goku strofinandosi il naso con l'indice. Hinata divenne triste: Hinata: se anch'io dovessi impazzire... mi ucciderai? Goku sobbalzò dalla domanda di Hinata e le prese le mani: Goku: stai scherzando, vero? Troverei tutti i rimedi del mondo per farti tornare come sei adesso se dovessi impazzire! Finché ci sarò vicino a te, tu non correrai alcun pericolo! Hinata: oh, Goku... e lo abbracciò. Goku la strinse a sé per farla sentire protetta. Essere demoni era come essere dell'ortica in mezzo a un cespuglio di rose. Hinata sorrise felice perché aveva di nuovo una persona accanto a sé. Nessuno del villaggio, apparte i bambini, volevano accudirla. Anche se affidavano i bambini a lei, loro non si preoccupavano e qualunque cosa fosse accaduta l'avrebbero uccisa. Hinata aveva un enorme responsabilità, ma aveva già una certa esperienza. Mentre Hinata pensava a questo, a Goku gli venne spontanea una domanda: Goku: ma tu sei povera. Non hai un letto per dormire, un pasto per mangiare, una casa dover poterti ripapare dal freddo. Come sei sopravvisuta fino ad adesso? Hinata sorrise Hinata: mi basta un prato di fiori come letto e i bambini a volte mi portano un po' del loro pranzo o della loro merenda perché sanno che non ho u soldo e nessuno vorebbe darmi un lavoro. Inoltre con il calore dei loro cuori, non soffro il freddo. Anche il tuo cuore, è come una stufetta per me. Riesco a sentirne la fiamma che diventa sempre più grande. Il mio cuore è ancora in balia di una bufera senza uscita.. Goku la interruppe e si avvicinò al suo petto, poi convinto disse: Goku: io sento un piccolo focolare che è destinanto a diventare un alto falò^^ Hinata arrossì e Goku rise: Goku: vedi? le fiamme sono arrivate fin sopra il tuo viso^^ e Hinata rise contenta. Il sole stava per tramontare, lasciando spazio ad una notte piena di stelle brillanti. I 2 innamorati si diedero appuntamento sempre alla stessa ora e allo stesso posto e si salutarono. Goku, però, non aveva ancora comprato le sigarette, così volò nella locanda più vicina e le comprò. In quella locanda c'era un forte odore di tabacco e i signori dentro non sembravano molto amichevoli. Infatti, quando Goku entrò, tutti lo guardarono storto. Goku sospettava che fossero demoni, ma poiché non ne poteva essere certo, andò semplicemente al bancone e chiese: Goku: mi può dare un pacchetto di sigarette? il signore glielo diede solo dopo aver visto la carta di credito luccicare sotto la luce della lampadina. Goku pagò e si avviò alla porta, ma un paio di uomini forzuti lo bloccò. Con voce forte e con un alito che sapeva di alcool, dissero: Uomo: ehi, piccoletto! Non sei troppo piccolo per gironzolare a quest'ora? Con in giro una cosa così preziosa poi! (si riferiva alla card.) Uomo2: ascoltaci bene, se c'è la dai, ti lasceremo in pace! Goku tirò un sospiro di sollievo: erano semplici cafoni alcolizzati che cercavano rogna. Goku si avviò a passi lenti alla soglia della porta. Gli uomini si infuriarono e gli andarono addosso, gridando: Uomo: ehi, non ci ignorare, brutto figlio di...! un calcio in pieno sulla faccia fece roteare l'uomo fino a farlo sbattere contro il muro. Non era stato Goku e mentre un altro veniva scagliato via da un pugno, un'intera massa di uomini arcigni si alzarono dai tavoli. Goku finalmente riconobbe colui che lo aveva "salvato". Gojo: stupida scimmia! Ci hai messo una vita per comprare uno stupido pacchetto di sigarette! disse Gojo mentre menava di qua e di là. Goku disse sbuffando: Goku: ho avuto da fare, come puoi vedere. Gojo disse: Gojo: pensavo avevi da fare con una ragazza e non con questi vecchi! Goku divenne rosso: dannato Sanzo che aveva detto tutto! Goku: Sanzo non vuole mai chiudere quella dannata boccaaa!! e sfogò la sua rabbia sugli uomini. Dopo aver fatto una vera e propria "strage", tornarono alla locanda. Lì la scimmia cenò, tra le botte di Sanzo e le grida di Gojo Sanzo: stupida scimmia! Hai messo un'intera giornata per prendermi un pacchetto di sigarette! Gojo: stupida scimmia! Ti metti a rimorchiare le donne e poi gli uomini! Non ti vergogni?! chicchiere inutili, per uno che era sprofondato nell'amore assoluto. Hakkai era preoccupato. Prima o poi avrebbe commesso un errore e quando succederà, il corpo di lei sarà un soffio di vento e il suo dolore incolmabile. Fine del capitolo II Cap. III La scelta, un bivio disperso nel nulla. Finito di cenare, Goku andò in camera sua. Gli altri restarono ancora un po'. Quando Goku entrò sentì un buon profumo. I fiori stavano crescendo bellissimi ed emanavano un dolce profumo. Goku aspirò a lungo quel profumo così inebriante. Gli puliva lo spirito e lo faceva sentire davvero felice. Goku si stese sul letto e riposò, chiudendo lentamente gli occhi. Passarono le ore. Mentre Goku stava sognando, qualcuno gli bussava sulla testa. Lui si svegliò con uno sbadiglio, balbettando ancora nel sonno: Goku: è già ora di fare colazione? ma quando aprì completamente gli occhi, vide un paio di corpi celesti azzurri davanti a sé e un mare d'oro. Pensava stese ancora sognando. E invece no. 2 occhietti blu e lunghi capelli d'oro gli davano il risveglio più bello di tutti. Subito Goku solbazò: Goku: Hinata! Che ci fai qui? Hinata: sei in ritardo^^ Goku vide la luna: era ancora piena, ma presto sarebbe scomparsa. Goku: oh no! Ho dormito troppo! Scusami molto Hinata^^" disse lui mortificato. Hinata rise e gli disse: Hinata: non preoccuparti. La notte non è ancora finita^^ e uscì fuori dalla finestra da cui era entrata. Anche Goku uscì. Quando uscirono, Hinata prese la mano di Goku e disse: Hinata: vieni, voglio mostrarti una cosa^^ e lo trascinò mano nella mano. Arrivarono in una grotta che era poco fuori villaggio. Entrarono. Gocce d'acqua scendevano dal soffitto basso. Finalmente si vide una luce. Arrivati fuoir, Goku restò senza fiato. In quella grotta c'era una cascata segreta che faceva rovesciare la sua acqua brillantina impetuosamente. Migliaia di lucciole si adagiavano su garofani bianchi, simbolo di amore puro. Goku sorrise poi corse per tutta la grotta, sentendosi libero. Hinata gli si avvicinò e disse: Hinata: sapevo che ti sarebbe piaciuto questo posto^^ Goku: è meraviglioso. disse Goku guardandosi ancora intorno. Hinata gli prese le mani: Hinata: questo sarà il nostro rifugio, dove potremmo dire tutti i nostri segreti, dove nessuno ci disturberà. Il nostro angolo di Paradiso, la nostra casa. Goku apprezzò molto l'impegno di Hinata di trovare un posto tutto loro e le diede una carezza sul viso e disse: Goku: quando il mondo sarà libero dal male, rimaremmo qui per sempre! Ad Hinata gli si illuminarono gli occhi: Hinata: d-davvero? Goku: ma certo^^ io mantengo sempre le promesse. Hinata si mise a piangere per la commozione e lo abbacciò forte. Anche Goku abbracciò forte ad Hinata. Già, quando il mondo sarà libero dal male. Quando avrebbe sconfitto con i suoi compagni Gyumao. Sarebbe riuscito a rimanere in vita e a restare così con Hinata? Non ne aveva idea. Ma desso non dava molta importanza a questo. Ora lui voleva passare ogni momento di quella serata con lei. Solo con lei. E con nessun altro. Si guardarono negli occhi stringendosi le mani. Poi un venticello che veniva da fuori inondò la grotta di un frescetto gradevole. Poi Hinata fece qualche passo. Si mise su una gamba sola mentre l'altra la sollevò più che poté. Tenendo strette le mani a quelle di Goku, si girò. Stava ballando. Ma Goku non sapeva ballare e accennò qualche passo goffo. Hinata rise poi si mise a cantare mentre danzava. Accompagnato dalla musica, Goku poté fare una danza con Hinata meravigliosa. La sua voce risuonava in tutta la grotta come un grido di battaglia. Si faceva trascinare da lei e da quelle dolci note. Nel danzare, finirono nella cascata. Si bagnarono completamente, ma questo rese tutto più bello. L'uno vide l'altro bagnato. Era uno più bello dell'altro. E, come per magia, si baciarono sotto la cascata che li inondava senza fermarsi. Goku si tolse la maglietta e le scarpe, Hinata solo le scarpe perché si vergognava troppo e Goku non disse niente: per lui era già uno sforzo togliersi la maglietta perché per lui era imbarazzante. Hinata volle esplorare di più la grotta e scoprì un passaggio dietro la cascata che solo nuotando per uno stretto cunicolo si sarebbe arrivato a un altro luogo inesplorato. Goku si tuffò e insieme andarono lungo il cunicolo. Quando risalirono dall'altra parte non potevano credere ai loro occhi. Dall'altra parte della grotta, c'era un lago immenso che brillava. Sopra tante stalattiti facevano cadere qualche goccia d'acqua creando anelli nell'acqua. C'era un grande silensio e solo le voce meravigliate dei ragazzi si sentivano risuonare. Goku disse contento: Goku: sembra una piscina! Hinata: sarà la nostra piscina per giocare con l'acqua! e a Goku le piacque molto l'idea. Incominciarono subito con una gara di nuoto. Tutti e due erano velocissimi e la sfida finiva sempre in parità. Poi si misero a fare dolci immersioni dondolandosi nell'acqua che cambiava tutte le leggi fisiche sulla gravità. Oppure si schizzavano con tutta la potenza che avevano. Poi, stanchi e felici, tornarono alla cascata. Lì si asciugarono per benino e si rimisero i vestiti e le scarpe. La luce del mattino stava facendo la sua comparsa. Uscirono fuori guardando per l'ultima volta la cascata con le sue lucciole e i suoi garofani e lì il sole li inondò con la sua maestosità. Goku salutò Hinata e Hinata salutò Goku, con un bacio sulla guancia. Poi spiccò un salto in aria facendo dondolare i suoi lunghi capelli e si volatilizzò. Goku tornò all'albergo, entrando dalla sua camera e scendendo a fare colazione. I suoi amici dovevano ancora svegliarsi. Così fece colazione da solo, aveva troppa fame e troppa fretta per aspettarli. La prima volta che faceva colazione da solo. Non si sentiva così solo. Stava addentando un biscotto al riso quando una ragazza le portò del latte. Goku alzò gli occhi e disse: Goku: Hinata? Che ci fai qui? Hinata: Eheheh^^ Sorpresa!^^ disse Hinata e gli mostrò il suo nuovo completino da cameriera: Hinata: ho deciso di non essere così chiusa con gli altri così ho chiesto a qualcuno un lavoro ed eccomi qui^^ ed è tutto grazie a te! e lo abbracciò facendolo cadere dalla sedia: Hinata: sei fantastico! Sei grandioso! Sei mitico! Goku: Hi-Hinata! Io non ho fatto niente! Hai fatto tutto tu! Hinata: sei tu che mi hai aperto il cuore! Non potrò mai ringraziarti! e lo strinse a sé mooolto forte: Goku: Hi-Hinata mi st-stai stran-golando! Hinata: osp! Scusa^^" e Goku riprese a respirare. Hinata si imbarazzò: Hinata: sono così contenta. Finalmente potrò cavarmela con le mie sole forze! Goku le si avvicinò e le prese le mani: Goku: sono davvero felice per te. per loro prendere le mani di un altro era un segno di incoraggiamento, di dolcezza, di coraggio. Per questo lo facevano spesso. Hinata disse: Hinata: vorrei poter aiutare anche te oltre a me stessa.. Goku: non dire così! Hai fatto davvero tanto per me. Mi hai donato un cuore unico nel suo genere, splendente come il sole e brillante come il diamante. Non potrei chiederti di meglio, davvero! Io, io ti amo... e mi basti sapere... che tu stai bene e che non mi tradiresti mai. Questo vorrei da te. Nient'altro. Hinata si commosse, era molto sensibile, alle parole del giovane e si appoggiò al suo petto: Hinata: farò del mio meglio. Come io ho reso felice te, io voglio fare altrettanto. Voglio che tu non soffra per causa mia. Voglio che tu sia fiero di me. Non voglio esserti per nulla al mondo un peso. Goku le si avvicinò con il viso e le sussurrò: Goku: si te stessa. Non avrai bisogno di essere fiera per me. Perché per me adesso sei una cosa insostituibile. Qualcosa che neanche l'oro può essere paragonato. Tu per me sei... Goku non finì di parlare che Hinata lo baciò. Aveva sentito abbastanza. Il suo cuoricino non poteva assorbire tanti complimenti in una sola volta. Senza farsi sentire gli altri si erano vegliati e osservavano la scena. Erano felici per lui, anche se non era lo stesso per Gojo, che continuava a sbuffare. Sanzo era preoccupato per lui: se avesse perso quel fiore delicato, la sua ira sarebbe stata incontrollabile come il suo dolore. Conosceva fin troppo bene le conseguenze di chi amava troppo. Anche Hakkai lo sapeva, ma era felice lo stesso per Goku perché sapeva la felicità che si prova per una persona amata così intensamente. Aspettarono che la coppietta felice uscisse per incominciare a fare colazione. Si sedettero al tavolo e incominciarono a mangiare in silensio. Gojo era nervoso, Hakkai felice e Sanzo serio come sempre. Gojo bisbigliò ad un tratto: Gojo: ma fa sul serio? Hakkai: sembra proprio di si O__^ rispose Hakkai e diede un sorso alla sua tazza di tè. Intanto Goku accompagnava Hinata a comprare qualcosa. La locanda la pagava molto bene perché lei si impegnava durante la giornata e verso sera. Puliva il locale senza fatica e serviva e prendeva le ordinazioni dei clienti con il sorriso sulle labbra. Goku apprezzava molto lo sforzo di Hinata e la appoggiava completamente. Arrivati ad un ortolano, Hinata comprò molta frutta. Le piacevano tanto le mele. E anche l'anguria, anche se non era la stagione ideale. Goku disse che a lui gli piaceva di tutto e Hinata, come una brava mamma, gli disse che doveva fare attenzione a scegliere i cibi buoni e quelli cattivi, con giusta dose e che non facessero ingrassare. Goku rise e spiegò che tanto lui smaltiva tutto con una buona dose di demoni ammazzati e lei rise. Mentre passeggiavano per comprare pane e altro, Goku si avvicinò da un fioraio e comprò un'edera. Poi la offrì ad Hinata e lei spiegò: Hinata: se offri ad una persona una pianta di edera, vuol dire che sei attaccata a lei^^ Goku: lo so, me l'ha detto il fioraio, consigliandomela. Per questo la voglio dare a te. rispose Goku e arrossì. Hinata arrossì pure lei e accettò quel fiore rosa dalle foglie che assomigliavano a quelle della vite. Ne respirò il profumo profondamente, poi si appoggiò a Goku e ispirò profondamente e sentenziò: Hinata: hai il profumo dell'edera. Un profumo delizioso che simboleggia l'attaccamento ad una persona a te cara. Sei stato molto gentile. Goku mise una mano dietro la testa emozionato: Goku: m-ma figurati! Questo è altro! e rise di gusto con Hinata, ancora appoggiata a lui. Poi continuarono la loro passeggiata mattutina. Si volevano davvero molto bene e nonostante avessero ancora quegli sbalzi di timidezza, si capivano l'un l'altro. Hinata vide il sole ormai alto nel cielo: era quasi ora di pranzo. Doveva andare alla locanda. Goku la accompagnò. Arrivati davanti alla porta, Hinata spiegò che doveva entrare dalla porta del personale di servizio per non infastidire i clienti. Sarebbe stato scortese entrare di botto. Goku capì ed entrò lui. Hinata girò l'angolo ed entrò dall'altra porta. Goku si sedette sul divano verde che c'era all'ingresso per riposarsi un pochino. I suoi compagni stavano già aspettando il loro pranzo. Hakkai accarezzava Hakuryu che si stava riprendendo dai giorni di carestia. Sanzo indossava i suoi occhiali e leggeva il giornale. Gojo stava fumando, ma quando entrò Goku alzò il sopracciglio sinistro e guardò storto a Goku. Poi si avvicinò a lui e con un semplice pugno sulla testa, si diedero le botte, gridando: Gojo: stupida scimmia! Sei solo una stupidissima scimmia!! Goku: Gojo, calmati! Ahia! Ma che ti prende?! Gojo: che mi prende?! Tu mi chidei che mi prende?! Vorrei farti la stessa domanda!! Goku: eh? Gojo: l'amore è una cosa seria, non un gioco! Non puoi approfittartene così di quella ragazza!! un silensio minaccioso calò sulla sala. Goku non si divincolava più, stringendo i pugni più che poté. Gojo aveva esagerato. E Hakkai e Sanzo temevano il peggio. Hakkai cercò di calmarli: Hakkai: su su, calmatevi O__^ non è successo niente, non ti devi preoccupare, Gojo O__^ Goku strinse i denti e urlò con tutto il fiato che aveva in gola: Goku: PARLI PROPRIO TU!! TU CHE HAI SEMPRE CORTEGGIATO DONNE SOLO PER GIOCARCI E PORTARTELE A LETTO!! SE POI DEVI VENIRE A DARMI LEZIONI SULL'AMORE, STAI SICURO CHE NON TI ASCOLTEREI NEANCHE ALL'INFERNO!!! e salì in camera sua. Perché i suoi amici non volevano capire i sentimenti che provava per Hinata? Era difficile da capire? Prima Sanzo, poi Gojo. Anche Hakkai si sarebbe comportato così? No, lui proprio no. Lui conosceva cosa significasse amare qualcuno nel più profondo del cuore. Inoltre lui sarebbe stato infantile, una scimmia viziata. Ma ficina ad Hinata si sentiva diverso. Si sentiva più cresciuto sia nel corpo che nella mente. Si mise a sedere sul divano. Lui la amava. Più della sua vita, lui la amava. Nera sicuro. L'uno non si stava prendendo gioco dell'altro. Quello era VERO amore. Un VERO sentimento. Qualcuno bussò alla porta. Goku non rispose, era troppo arrabbiato per parlare con Sanzo o Hakkai o Gojo. Ma appena sentì la voce di Hinata dietro la porta, la aprì subito. Hinata era molto triste. Goku le chiese: Goku: va tutto bene? Hinata non aveva il coraggio di parlargli, ma poi prese coraggio e con un sorriso disse: Hinata: bè, ho sentito le tue urla che venivano dalla cucina e mi sono preoccupata. Non è successo niente di grave, vero? Goku si girò e rimase immobile, poi disse ancora girato: Goku: i soliti battibecchi. Niente di più.. Hinata sapeva bene che quello non era uno dei soliti battibecchi giocosi che facevano di solito. Avvinghiò le sue braccia attorno alla vita di Goku e appoggiò la testa sulla sua schiena. Goku stava per scoppiare a piangere, ma l'abbraccio rassicurante lo fece sorridere. Posò le sue mani sulle sue e le strinse forte. Poi si girò verso di lei e sorrise. Hinata fece un bel sorriso e lo invitò a scendere: Hinata: lo chef ha preparato tante cose buone^^ Sarebbe un peccato non assaggiare la sua cucina^^ Goku: arrivo subito^^ e Hinata scese. Vide i suoi compagni che avevano un'aria un po' triste, apparte Sanzo, dispiaciuti per il loro compagno. Gojo sussurrava: Gojo: bah! è solo una zucca vuota... mi sono limitato a dire la realtà dei fatti... Hinata fece finta di non sentire e vide Hakkai che con aria triste continuava ad accarezzare incessantemente il piccolo Hakuryu, che dormiva beato. Sanzo leggeva il giornale, come sempre. Hinata si avvicinò ad Hakkai e gli disse: Hinata: non si preoccupi^^ sta bene, è solo un po' nervoso, credo... le parole del suo amico devono averlo ferito molto... e guardò Gojo. Hakkai fece un sorriso e disse: Hakkai: la ringrazio O__^ Hinata piegò la testa e sorrise. Poi salutò con un inchino galante e tornò in cucina. Subito dopo, scese Goku e si sedette con tanta voglia di mangiare, con il suo sorrisone contagioso. Gojo non parlava. Goku aveva un viso normale, come se prima non fosse successo niente. Subito vennero portate le pietanze e tutti si misero a mangiare. Goku mangiava e mangiava e mangiava. Gojo riflettè molto, poi con un ghigno, afferrò l'ultimo gamberetto, facendo sollevare la rabbia di Goku: Goku: il mio gamberetto! Gojo: ora è mio! Goku: brutto pervertito ingordo di un kappa! Gojo: scimmia con 2 cervelli! Goku: che c'è, mi fai i complimenti? Gojo: tu hai 2 cervelli, uno in testa e uno nel tuo apparato digerente! Goku: come osi? e finalmente intervenne il capo: Sanzo: statevi zitti! un harisennata in testa fecere zittire i due litiganti. Hinata osservava divertita il gruppo del suo amico che era tornato come prima: felice e spensierato. Ma nonstante quella aria di felicità, il male si nascondeva nella penombra. Infatti uno dei cuochi con un mestolo di ferro, diede un colpo in testa a Hinata e la fece svenire a terra. Il manigoldo prese in braccio Hinata e uscì dalla porta del personale, scomparendo oltre il boschetto. Mentre mangiava, Goku spalancò gli occhi. Aveva sentito un grande dolore al petto. Goku: ahia!! Goja: che cos'hai? non avrai fatto mica indigestione? Goku, tenendosi le mani al petto, scivolò a terra, sbattendo la testa. Aveva il viso contorto dal dolore e sudava abbondantemente. Tutti quanti si alzarono dal loro, gridando il nome del ragazzo, che intanto aveva perso i sensi. Goku si trovava in balia delle ombre. In un buco nero che inghiottiva tutto. Nella realtà si divincolava tra le coperte, urlando di dolore. Gli faceva male sempre in petto. Tra quelle ombre, vide l'immagine di Hinata che, invece di essere radiosa, era anch'essa nera. Ripeteva inc ontinuazione, stringendosi il petto: Hinata: aiutami... ti prego aiutami... salvami... non c'è la faccio più... e Goku si ripeteva in mente: Goku: cosa succede? Hinata? Hinata! Hinataaaa!! e si svegliò di soprassalto. Era molto sudato, ansimava e aveva il viso sconvolto. I suoi amici lo fecero stendere di nuovo a letto per evitare che si sforzasse. Goku però si divincolava gridando: Goku: dobbiamo aiutarla! è in pericolo! dove è?! Hinata! e si mise a piangere. Le sue lacrime si mischiavano a quelle del suo sudore che scendeva dala fronte. Hakkai gli mise una pezza bagnata sulla fronte appena il ragazzo riuscì a calmarsi. Poi con aria triste e perplessa si chiese in mente: Hakkai: mi chiedo cosa può essere stato... sembrava un infarto, ma come può essere? Gojo: che abbia a che fare con lei? Hakkai solbalzò. Chiese subito al personale se avesse visto traccie di Hinata, ma nessuno l'aveva più vista. Hakkai tremò. Goku aveva avuto un bruttissimo presentimento. Era così legata a lei che riusciva a sentire il suo dolore. Che peccato che Hakkai tanti anni fa non ebbe avuto lo stesso fatto. Di ridursi così male solo per un semplice presentimento. Doveva evitare che anche Goku potesse soffrire come aveva sofferto lui. Salì subito in camera di Goku dove era stato caricato il ragazzo e disse: Hakkai: nessuno ha visto Hinata. Sembra sia scomparsa nel nulla. Gojo: forse i demoni l'hanno rapita. Hakkai: probabile. Cosa facciamo, Sanzo? Sanzo accese una sigaretta e disse: Sanzo: non sono affari che ci riguardano. Non siamo i salvatori del mondo. Hakkai: se lasciamo le cose come stanno, lei potrebbe moire...e immagina la sofferenza che Goku proverebbe. Non è neanche nell condizioni di reggersi in piedi... ma Hakkai non ebbe finito di parlare che Goku si mise seduto su letto, ansimando. Hakkai: Goku, resta a letto. Goku: no. Lei ha bisogno di me... anf... e si appoggiò al muro della porta, poi evocò il Nyobo e disse: Goku: se non mi volete aiutare...anf...ci andrò da solo! Costi quel che costi! anf... e scese giù per le scale. Hakkai cercò di fermarlo, ma ormai il ragazzo era uscito per cercarla. Gojo: che si fa? Hakkai: io non lascerò morire né quella ragazza, né Goku, perché so in che situazione si trova lui in questo momento. Non voglio che abbia la mia stessa sofferenza. Non riuscirebbe a reggerla. Io vado con lui, non fermatevi. e se ne uscì fuori. Gojo si sedette sul letto e sentì un odore sul cuscino del letto di Goku e lui sorrise indicandolo: Gojo: ehi! questo ragazzo sa di edera! e Sanzo fece un sonoro "tse". Fine del III capitolo. Cap. IV Senza speranze si muore. Hakkai e Goku cercarono dappertutto, sia nel villaggio che nei dintorni. Non c'era neanche nel campo di fiori rossi e bianchi. Goku non voleva arrendersi nonostante la luna illuminasse in modo debole l'orizzonte. I suoi occhi erano alla sua ricerca. Il suo corpo diceva di lasciar perdere, doveva riposarsi, ma era il cuore a comandare in quel momento. Batteva a più non posso. La vista si annebbiò a Goku. Nei dintorni non c'era traccia di un po' d'acqua per sciacquarsi. Ma in quel momento gli tornò la cascata sotterranea e ci andò. Reggendosi sul suo bastone come un vecchio, si trascinò fino all'entrata. Attraversando lo stretto cunicolo, vide di nuovo quell'acqua zampillare cristallina. Subito andò vicino alla riva. Prese in una manciata un po' d'acqua e sel aportò alla faccia. Era disperato. Insieme alle gocce d'acqua c'erano anche le sue calde lacrime. Se il suo era stato un presentimento, figurarsi come era stato il dolore per Hinata. Bevve un po' d'acqua e si sentì lo spirito risanato dalle ferite al cuore. Guardò la cascata e si ricordò di quando ballarono sotto l'acqua come una coppia disorientata sotto la pioggia. E poi quel bacio. Non si sarebbe mai dimenticato le dolci carezze e gli sguardi accoglienti. Dopo essersi riposato per qualche minuto sul prato di garofani bianchi. Ne colse uno e lo odorò. Aveva il suo odore. Tutti i fiori avevano il suo stesso profumo. Strinse i pugni e scattò come una lepre. Poi sorrise e senteziò: Goku: se la salvo mi preparerà il pranzo, ne sono sicuro! e dopo aver detto questo, fece per uscire, ma sentì delle voci. Si nascose dietro una roccia e stette a guardare. Dopo pochi attimi un paio di demoni dalla pelle violacea entrarono nella grotta. Sembravano di ottimo umore. Uno confabulava di estrazioni e altro, ma Goku non ci capì un'acca di quello che stavano parlando. Seguì con gli occhi il paio di demoni che si tuffarono nella cascata e andarono nel lago sotterraneo. Goku li raggiunse subito. Quando risalì vide i due demoni che, attivando un marchingegno, aprirono un passaggio segreto e ci entrarono. Goku entrò furtivamente senza farsi scoprire. Finì in un luogo buio e lercio. C'era una stanza con la porta macchiata di sangue e tante celle attorno. Ad un certo punto dalla stanza si udì un grido apocalittico. Un grido di immenso dolore che avrebbe spaccato i timpani a chiunque. Goku cercò di tapparsi le orecchie, ma le sue mani finirono di nuovo in petto. Di nuovo quel dolore. Non poteva gridare, si sarebbe fatto scoprire. Ebbe un attimo per sbirciare fuori la porta e spalancò gli occhi. Vide fili d'oro, sangue dappertutto e un petto squarciato dove si poteva vedere il cuore indifeso. Dal cuore usciva un tubicino che cercava di aspirare qualcosa. Goku stava per scoppiare dalla rabbia, dalla disperazione, da un dolore lancinante che non finiva mai. Alla fine urlò. Non gli importava se c'erano migliaia di demoni. Urlò con tutto il fiato in gola. Quella testolina ricoperta da quei fili d'oro si alzò piano piano e scorse un'altra testolina che mostrava una grande sofferenza. Sussurrò: ...Goku...sei proprio tu... Goku riuscì ad alzarsi in piedi e con una mano spalancò la porta. Quel corpicino, che non era altro che Hinata, tremò dalla gioia. Goku si avvicinò a passi quasi veloci, tenendo una mano sul petto e una mano verso di lei. La sua mano arrivò fino al suo viso di porcellana. Si mise a piangere, dicendo con un filo di voce cercando di nascondere i singhiozzi: Goku: è tutto finito... ti porterò via di qui... ti prego, non morire... una mano bianca si alzò verso il viso rigato di lacrime del ragazzo e toccò la guancia. Goku alzò la testa e due occhietti azzurri che esprimevano felicità lo rassicurarono. Ma quell'atmosfera finì quando un centinaio di demoni entrarono e armati fino ai denti, cercarono di eliminare l'intruso. Goku poté solo schivare i colpi dei nemici. Era stremato e senza forze. Intanto Hinata, cercava di cucirsi la ferita del petto, poiché era esperta nel guarire ferite simili. Però anche lei era molto affaticata. Goku lo notò e disse: Goku: ti prego Hinata, non ti sforzare! ma in quel momento, uno dei demoni aveva approfittato della distrazione di Goku per attaccarlo, ma una potente esplosione sfondò la stanza facendo saltare in aria decine di demoni. Dall'enorme buco che si creò, uscì Hakkai: Hakkai: meno male, sono venuto in tempo. Goku: Hakkai! Come ci hai trovato? Hakkai mostrò un demone ormai mezzo bruciacchiatto: Hakkai: questo gentile signore mi ha mostrato dove si trovava il suo nascondiglio poiché sospettavo dall'inizio che fossero stati loro a rapire la tua amica O__^ Hakkai poi, senza perdere tempo, con una palla di energia, sterminò tutti gli altri demoni. Intanto Goku aiutava Hinata a cucire la ferita. Dopo un po' la ferita venne richiusa e venne messa sopra una garza imbevuta di alcool per evitare che potesse prendere infezione. Goku prese in braccio Hinata e la portò fuori. Intanto tutto l'edificio sotterraneo crollò, lasciando dietro di sé un ammasso di pietre e roccie. Missione compiuta. Tutti e tre tornarono alla locanda, dove Gojo e Sanzo li aspettavano. Lo spettacolo non fu molto gradito: Hakkai era pieno di polvere e tossiva, mentre Goku teneva fra le sue braccia il corpo di Hinata che si teneva stretto a lui. Hakkai disse: Hakkai: era stata catturata da dei demoni. Il motivo non si ancora, ma quello che conta è che lei stia bene O__^ Goku senza dire una parola, portò Hinata in camera sua e la posò sul suo letto. Gli sistemò il cuscino e le coperte per evitare che prendesse freddo. Si sedette accanto a lei su una sedia e le tenne forte la mano. Hakkai poco dopo bussò alla porta. Goku era ancora sveglio e Hinata dormiva tranquilla. Hakkai chiese a Goku: Hakkai: la tua amica sta bene. Tu invece devi ancora recuperare le forze. Dovresti dormire.. Goku: grazie Hakkai, ma preferirei restare qui.. Hakkai capì e uscì chiudendo lentamente la porta. Goku si mise a piangere, pensando in testa: Goku: "Eppure qualcosa non quadra. Me lo sento.. sento che non è ancora finita..." e cercò conforto nella mano di Hinata. La luce del mattino illuminò la stanza. Goku alla fine era crollato dal sonno. Quando i raggi del sole inondarono il suo viso, aprì prima un occhietto, poi un altro. Alzò lentamente la testa e sbadigliò. Osservò il letto di Hinata: era vuoto. Si alzò subito e scese giù. Fece un sospiro di sollievo quando vide che stava parlando con i suoi compagni davanti ad una buona tazza di té. Scese giù con un sorriso e disse: Goku: buongiorno a tutti^^ Ti senti meglio, Hinata? Hinata guardò Goku e annuì: Hinata: si, anche se... e tenne la testa bassa. Goku guardò i suoi amici e disse: Goku: dovete dirmi qualcosa? Hakkai: siediti pure qui, Goku. disse Hakkai e porse una sedia a Goku e lui si mise tutto orecchi. Hinata spiegò: Hinata: non l'ho detto mai a nessuno, ma in passato sono stata presa dalla pazzia che sta rendendo fuori controllo i demoni. Ma avevo con me il fermaglio e quindi non correvo più alcun pericolo. Con il tempo, i miei capelli hanno racchiuso da soli il potere del fermaglio così potevo cambiare forma senza che mi succedesse niente. Alcuni demoni, sulle mie traccie, volevano prendere questo potere oscuro che sembra sia diventato il più forte di tutti. Racchiuso nel mio cuore, c'è il male più pericoloso di tutti e quello più testardo poiché per tanto tempo non mi ha mai lasciata. Dopo avermi catturata, i demoni hanno cercato di estrarmelo, ma non avendo le attrezzature adatte, oltre a procurarmi un immenso dolore, non sono riusciti a estrarlo e hanno reso il mio cuore molto debole. Se ora mi tolgo di nuovo il fermaglio, mi trasformerei in quel male e potrei...farei del male a tutti. Nessuno escluso. e guardò Goku. Non avrebbe riconosciuto neanche il suo amato. Hakkai chiese: Hakkai: capisco. Può spiegarci anche i dolori alluncinati al petto di Goku? Forse sono solo presentimenti, ma sembrano irreali. Hinata sussultò. E chiese: Hinata: li ha avuti mentre cercavano di estrarmi il male? Hakkai: non so. Goku, tu hai trovato una coincidenza simile? Goku pensò e sussultò: Goku: certo! Quando ero entrato nel nascondiglio, ho sentito urlare fortissimo Hinata e dopo pochi attimi ho sentito il dolore! Hinata divenne pallida. Poi con un filo di voce disse: Hinata: una ragione in più per farmi fuori... tutti la guardarono con aria stravolta: Tutti: cosa?! Goku: Hinata, ma che stai dicendo?! Nessuno ti farà fuori! Hinata: i dolori ti vengono perché una parte di quel male è finito anche nel tuo cuore... Goku si bloccò. Come poteva essere accaduto? Hinata: entrambi le parti sono in comunicazione. Se soffre uno, soffre anche il pezzetto più piccolo. Gojo: quindi se tu muori, anche Goku... disse Gojo e guardò la povera scimmia che non diceva una parola. Hinata disse: Hinata: se il pezzetto non ha messo per bene le radici, si può eliminare, ma solo eliminando quello principale... Goku guardò Hinata che stringeva i pungi e aveva le lacrime agli occhi. Hinata: non voglio che tu soffra per causa mia... non voglio che la situazione possa peggiorare per colpa mia... se mi uccidi sarai fuori pericolo... poi lo guardò piangendo: Hinata: Non voglio che tu muoia per causa mia! Non voglio che succeda! Non è giusto verso i tuoi confronti...! Hinata non finì di parlare perché Goku la abbracciò davanti a tutti. Poi sussurrò: Goku: questo argomento del fatto che le persone che ti circondando non debbano perdere la vita per causa tua non l'avevamo già parlato? e Hinata ricordò le prime sere in cui Goku aveva rischiato la vita per evitare che Sanzo, per uno sbaglio, stava per ucciderla. Le lacrime scendevano lentamente e Goku continuò: Goku: non importa se te lo dovrò dire almeno un centinaio di volte per fartelo capire. Se devo morire, per te lo farò. Non mi importa cosa mi aspetterà dopo, io morirò per te. Tu non morirari né adesso, né domani, né il giorno dopo. Perché ci sono io accanto a te. Tu ti fidi di me? Hinata guardò Goku che sorrideva. Anche lei sorrise e si asciugò le lacrime sussurando un "si". Gojo, Hakkai e Sanzo sembravano felici che tutto sia tornato quasi alla normalità, ma rimaneva il problema di lei. Hakkai disse: Hakkai: rimane il problema che se ti togli il fermaglio, ti trasformerai. Cerca di abituarti a tenerlo sempre, ok? O__^ Hinata: mi impegnerò! e strinse il pugno in segno di vittoria. Goku rise con gusto. Hinata portò subito la colazione e Goku la invitò a mangiare con loro. All'inizio non volle accetare per non disturbarli, ma ormai era già seduta con un piatto di frittele davanti, calde e gustose. Fece la preghiera e poi mangiò boccone piccolo per boccone piccolo e le trovò molto buone. Fra tante chiacchiere e bisticci, anche i compagni di Goku trovavano la ragazza simpatica, gentile e disponibile, un po' come Hakkai, che rise sentendo il paragone fatto dai suoi amici. Erano le 10:45 quando Hinata si era offerta per andare a fare la spesa, così, accompagnata da Goku, andò di negozio in negozio a prendere frutta, verdura, carne e altro. Goku la aiutava con i sacchi. Hakkai giocava con Gojo a carte mentre Sanzo leggeva il giornale con la sua sigaretta in bocca. Goku era felice che Hinata non era preoccupata della situazione pericolosa in cui si trovava, ma era ancor più felice che non ci pensasse proprio perché lei sapeva che se lui sarebbe stato al suo fianco non avrebbe corso alcun pericolo. Mentre camminavano, un ragazzino correndo, andò a finire addosso a Goku. Per non far cadere la roba, Goku si tenne rigido e fece cadere il bambino, che non era altro che Toriko: Toriko: ohi, ohi! Oh, ciao amico di Hinata^^ Hinata: Toriko! Come sta il mio demonietto preferito?^^ disse Hinata posando le borse a terra e abbracciando il bambino. Toriko: tu, piuttosto! Non ti sei fatta vedere da un sacco di tempo! Ci siamo annoiati per tutti questi pomeriggi! Hinata: hai ragione^^ Un giorno di questi giocheremo tutto il tempo che vorrete^^ Toriko: siiiii!!!^^ disse gioioso il bambino, poi vide Goku e gli diede una gomitatina: Toriko: da quanto tempo siete insieme? Goku divenne rosso e sperò che Hinata non ebbe sentito: Goku: non credi che tu sia troppo piccolo per pensare a certe cose?^^" Toriko: Hinata è una brava ragazza^^ sei fortunato ad averla come fidanzata, cioè volevo dire, come amica^^ Goku guardò Hinata che osservava tutti e due e pensò che quel bambino aveva ragione. Hinata chiese: Hinata: di cosa parlate? Toriko: sono cose da uomini! rispose Toriko prima che Goku potesse aprire bocca. Hinata si mise a ridere: Hinata: è giusto che il mio amore debba parlare con qualche uomo^^ Perderebbe il contatto con la realtà se stesse sempre con me^^ Goku arrossì alla parola "amore", ma ragionò su quello che aveva detto dopo. Toriko lo distrasse: Toriko: vuoi dire che diventerebbe stupido? A Goku gli venne voglia di tirare un pugno a quel chiacchierone, ma Hinata rispose: Hinata: oh, no! Nel senso che... lui può definirmi il Paradiso. Ma a volte tornare sulla Terra non fa male. La felicità eterna non esiste. Neanche nell'altro mondo. Ci sono momenti tristi e momenti felici che servono per bilanciarci. Sei così piccolo, forse non capirai^^" e gli accarezzò la testa. Goku però non era piccolo e capì tutto. Hinata voleva dire che lei non sarebbe stata sempre con lui. Ma lui non ci pensò perché lui adesso era lì con lei, con il Paradiso tra le mani e la felicità eterna davanti. Quel giorno fausto non sarebbe arrivato in quel momento, in quell'istante. Alla fine Hinata e Goku tornarono alla locanda con la spesa. Hakkai stava parlando con il personale del locale per sapere notizie sui demoni in quella zona, mentre Gojo era uscito per divertirsi alla sua maniera. Sanzo non si era mosso dalla sedia su cui era seduto a leggere. Goku disse felice: Goku: abbiamo comprato tante cose buone da mangiare^w^ Sanzo: e le sigarette? Goku divenne pallido: Goku: ehm, ecco... Hinata cacciò un pacchetto di sigarette dalla sua tasca e lo porse a Sanzo: Hinata: Goku è un golosone così mi sono immaginata che avrebbe comprato solo cibo^^ Sanzo prese il pacchetto guardando gli occhietti lucenti della ragazza. Poi prese il suo Harisen e lo diede in testa a Goku: Goku: ahia, Sanzo! Le sigarette le hai avute, perché c'è l'hai con me? Sanzo: non hai bisogno di una balia per comparmi un pacchetto di sigarette, stupida scimmia! e Hinata poté solo ridere imbarazzata. Intanto Hakkai, accortosi che Goku e Hinata erano tornati, disse: Hakkai: ho parlato un po' con il personale e mi hanno informato che c'erano dei demoni anche prima della nostra venuta. Stavano aspettando il momento propizio per rapirla, signorina Hinata. E, sempre secondo le loro parole, alcuni demoni sono appostati nel boschetto. Hinata non era affatto preoccupata, ma Goku disse lo stesso: Goku: se si faranno vedere, gli daremo una bella lezione! e Hinata disse: Hinata: li faremo a fettine! Sanzo: stai zitta, tu non sai combattere. intervenne Sanzo e Hinata si arrabbiò: Hinata: se non fosse per il fermaglio, scatenerei tutti i miei poteri! Però so menare anche calci e pugni! Guardate! e diede un calcio ad una sedia, rendendola in frantumi. Tutti la guardarono con gli occhi fuori dalle orbite. Invece Hinata era terrorizzata: Hinata: Santo cielo! Mi ridurranno lo stipendio per questo! Gojo: lei si preoccupa dello stipendio... noi dovremmo preoccuparci di noi? Hakkai: e dire che sembrava una ragazza così delicata O__^" Sanzo: ...stava mirando a me... Goku: sei fantastica! Ridurrai i demoni a polpette! *w* e Goku e Hinata si misero a gironzolare per la sala. Finalmente, dopo aver recuperato un'altra sedia, il gruppo di Sanzo potè pranzare. Hinata aveva buttato i resti della sedia nell'immondizia e ne aveva presa una dallo sgabuzzino, sicura che nessuno avrebbe notato la differenza. Poi si mise al lavoro con i tavoli e le pulizie. Mentre Goku mangiava, a volte la osservava asciugarsi il sudore o parlare un po' con i clienti. Faceva tutto con un bel sorriso. Gojo lo svegliava fregandosi il suo ultimo gamberetto o involtino e lui, di scatto, lo chiamava "Pervertito di un Kappa! Ridammelo subito!" e Gojo "No, ora è mio, stupida scimmia!" e infine Sanzo "Statevi zitti!" con un sonoro Harisen sbatutto sopra le teste dei litiganti. Hakkai mangiava, mortificato con le persone attorno che li guardavano. Anche Hinata li guardava e rideva. Quando venne il pomeriggio, il cielo si coprì di nubi e la pioggia scese fitta e potente trasformando una bella giornata di sole in un triste ambiente grigio. Pioveva davvero molto forte e tutte le case erano sbarrate per non far entare l'acqua e il freddo. Poiché non si poteva uscire, il gruppo di Sanzo rimase alla locanda. Gojo, Hakkai, Goku e Hinata si misero a giocare a majong. Sanzo invece si chiuse in camera sua a guardare le gocce che cadevano violentemente. Lui odiava la pioggia, eppure la osservava, con occhi malinconici. Hinata chiese innocentemente: Hinata: come mai Sanzo non viene a giocare? tutti tacquero, tranne Hakkai che rispose: Hakkai: non gli piacciono le giornate piovose, così si chiude in camera sua. Hinata osservò la porta della camera di Sanzo finché non toccò il suo turno. Il temporale continuò anche verso sera, ora di cena. Sanzo non era ancora uscito dalla stanza. Hinata si offrì di portargli la cena in camera sua e gli altri acconsentirono. C'erano davvero delle buone cose da mangiare sul vassoio che Hinata, con tanta pazienza, portava fin sopra le scale. Aprì con il gomito la porta. Un silensio dilagò per tutta la camera. Sanzo non si era mosso neppure per vedere chi era, pensando che fosse la stupida scimmia che ogni volta che piove si preoccupa sempre di lui. Hinata mise silenziosa il vassoio sul comodino lì vicino, poi stette in piedi. Sanzo, avvertendo ancora la presenza di qualcuno, disse: Sanzo: non ho fame. Hinata: non mangi da oggi pomeriggio. Devi mangiare se vuoi restare in vita. disse Hinata. Sanzo riconobbe la voce della ragazza e disse: Sanzo: non ho un motivo per vivere e tu non mi dici quello che devo fare o meno. Hinata si avvicinò alla finestra: Hinata: sai, neanche a me piace la pioggia. Molti la considerano tabù poiché, quando le gocce d'acqua cadono, succede qualcosa di orribile. Quando la mia famiglia venne sterminata dai demoni, in quello stesso giorno si era messo a piovere e da quel giorno penso sempre che non debba mai piovere per evitare che accada qualcosa di brutto. Ma non dobbiamo prendercela con Madre Natura se vengono queste spiacevoli coincidenze, ma con noi stessi, che non riusciamo a fermare un dolore così semplice da nascondere. Sanzo guardò la ragazza e con un tono leggermente arrabbiato, disse: Sanzo: cosa puoi sapere tu del dolore? Come puoi tu sapere il modo di sfuggirgli? ma Sanzo non finì perché vide un grande sorriso stampato sul viso di Hinata, molto somigliante a quello che fa Hakkai. E disse: Hinata: molti usano questo metodo per nascondere il dolore^^ E sembra funzionare^^ prendi esempio dai tuoi amici^^ loro hanno avuto un passato forse più brutto e triste del tuo, eppure non si chiudono in camera a rimurginare sul passato^^ poi uscì dalla camera. Sanzo si mise una mano sulla fronte e pronunciò la parola "Patetico". Quando Hinata tornò giù, continuò la partita di majong come se niente fosse e dopo un po', Sanzo uscì per farsi un caffè e tutti ne approfittarono per invitarlo a giocare a majong. All'inizio rifiutò, ma i ragazzi furono così insistenti, che il bonzo alla fine si ritrovò davanti a sé il campo da tavolo del majong. Quando si fece notte, tutti andarono a dormire. Hinata era rimasta a pulire i tavoli e a sistemare il locale così la mattina seguente i visitatori avrebbero trovato un posto pulito e fresco dove poter riposare. Goku si era chiuso in camera. E pensava: Goku: quando Hinata era entrata nella stanza di Sanzo e poi è uscita, lui sembrava tornato quello di sempre. Chissà cosa gli avrà detto... ma i suoi pensieri vennero disturbarti da qualcuno che bussava alla porta. Goku: avanti. disse Goku ed entrò Hinata. Aveva l'aria piuttosto turbata. Goku si avvicinò a lei e disse: Goku: cosa c'è Hinata? Va tutto bene? Hinata tremava e stringeva i pugni. Goku ripetè: Goku: Hinata, mi senti? Va tutto bene? è successo qualcosa? Hinata riuscì a dire tremando: Hinata: stavo sistemando il locale... e... ho visto... credo di aver visto... un demone... Goku disse: Ne sei sicura? Hinata: non c'era molta luce... ho visto delle orecchie a punta... e degli artigli... dalla cucina si può andare nella stanza del personale... Goku strinse a sé Hinata poi disse: Goku: vado a vedere. Tu aspettami qui! Non ti muovere per nessuna ragione. e uscì dalla camera. Senza far rumore, entrò dalla cucina e sentì delle urla che venivano zittite di colpo. Erano deboli e non si sentivano quasi. Goku spalancò la porta del personale e vide il demone che stava divorando gli organi di una persona infilzandoli come tanti spiedini. C'era sangue dappertutto e delle persone in fondo alla stanza non fiatavano tremando di paura. Goku diede un calcio al demonde urlando: Goku: yaaaaaaaaa!!!! il demone colto alla sprovvista venne scaraventato fuori rompendo il muro. Il demone si alzò incredulo di tale potenza e disse: Demone: lei non è qui... eppure dalle informazioni datemi dal capo dovrebbe lavorare qui... Goku disse: di chi stai parlando? e un'altra figura entrò in scena accanto al demone malconcio. Una donna, demone, con i capelli lunghi e verdi e gli occhi blu. Indossava un top arancione e dei calzoncini dello stesso colore sorretti da una cintura con dei disegni astrali cuciti sopra. In mano portava una frusta spinata. Aveva un sorriso maligno. Il demone disse: Lady Nathia! Cosa ci fa qui? Il demone femmina mosse solo gli occhi verso il suo servitore. Con voce maligna disse: Nathia: Sei debole. Non sai neanche recuperare una stupida ragazzina di nascosto. poi rivolse lo sguardo verso Goku. Nathia: ma tu guarda chi c'è. Un membro del gruppo di Sanzo. Ora capisco perché tutto questo trambusto. poi fece scocchiare la sua frusta e disse: Non vogliamo creare alcun fastidio. Dovete solo consegnarci una ragazzina. Si chiama Hinata. Ed è mia sorella. Goku rimase impietrito da quello che aveva detto quella donna. Hinata sua sorella? Tutta la sua famiglia era stata decimata. E poi perché la voleva? Le sue intenzioni non promettevano niente di buono. Goku stava aprendo bocca, ma Hinata venne accanto a lui. Narthia disse: sei venuta di tua spontanea volontà, eh, sorellina? Vieni qui e abbraccia tua sorella. Hinata guardava con occhi terrorizzati quella donna e disse: Hinata: io non ti conosco. La mia famiglia è stata uccisa dai demoni tanto tempo fa. Non puoi essere mia sorella! Narthia allora disse: Ti hanno sigillato la memoria anche a te? Quei luridi bastardi... non credo sia ora di discuterne ora. Il tuo amichetto non sembra gradire la mia presenza. riferendosi a Goku e si leccò le labbra. Poi scomparve insieme al suo subordinato. Hinata si mise in ginocchio mettendosi le mani sul viso. Goku le stette accanto. Fra tanti singhiozzi Hinata riuscì a malapena a dire: Hinata: devi credermi, Goku... In tutta la mia vita non ho mai visto quella donna... Il mattino seguente il personale era rimasto ancora sotto shock e quindi per qualche giorno sarebbe rimasto chiuso anche per ristrutturare il muro distrutto. Naturalmente coloro che stavano alloggiando ancora nel locale potevano rimanere. Hinata si offrì di badare al locale durante l'assensa di tutti. Così prese le chiavi del locale, incominciò subito a pulire tutto. Avrebbe preferito rimuovere la polvere, ma il sangue non si lavava da solo così prese secchio e straccio e pulì con cura il pavimento e le coperte. Goku, dopo aver fatto colazione, andò da lei. Restò un po' di tempo, poi chiese: Goku: te la senti davvero di pulire? Hinata rispose: le faccende domestiche mi fanno sentire tranquilla perché facendole rendi un luogo pulito e ospitale. Anche quando i miei genitori morirono, lavai il loro sangue, lavai i loro vestiti e seppellì i loro corpi. Quella casa che era diventato il luogo dell'Inferno, era diventata così perfetta che sembrava che non fossero passati un branco di demoni. Purtroppo un posto tranquillo non può sostituire la presenza delle persone a te care. Ma ci tenevo a quella casa e ci sono rimasta per tanto tempo, finché... e qui Hinata si bloccò, suscitando una grande curiosità in Goku. Poi continuò mortificata: Hinata: bè, poi ho perso la memoria. Forse un giorno caddi e sbattei la testa. So solo che dopo quel periodo che non mi ricordo, mi ritrovai in questo villaggio e ci sono restata perché non sapevo dove andare. continuò a pulire. Goku continuava ad osservarla. Pensò alla venuta di quella donna. Poi sobbalzò ricordandosi le parole della donna: "Ti hanno sigillato la memoria anche a te? Quei luridi bastardi..." disse a Hinata: Hinata, ieri quella donna ha detto che probabilmente qualcuno ti aveva sigillato la memoria. Hinata ci riflettè su: Si, è così. Effettivamente io avevo una sorella, ma i miei genitori l'avevano adottata. Sono sicura che anche quel giorno lei venne uccisa. che sia resuscitata con uno strano incantesimo? Goku ragionò: sembrava lo stesso fatto che accadde con Chin'iso. Ucciso da Hakkai, aveva trasformato prima di morire il suo corpo di uno shikigami. Forse sua sorella aveva usato lo stesso stratagemma. Goku: avevi seppellito tua sorella? Hinata: veramente, dopo aver rinvenuto il suo corpo lo avevo avvolto in un lenzuolo e quando venne il momento di seppellirlo, lei non c'era più. Tutto combaciava. Narthia doveva aver usato lo stesso incantesimo usato da Chin'iso per diventare uno shikigami e subito dopo era scappata via. Ma perché? E poi perché ha aspettato tutto quel tempo per farle visita? I genitori di Hinata e Narthia dovevano essere anche loro dei demoni. Ma allora perché erano stati uccisi dalla loro stessa razza? Forse coloro che gli avevano attaccato erano impazziti. O forse uno della loro famiglia era impazzito... i pensieri di Goku vennero distolti quando Hinata disse felice: Hinata: finito^^ sembra tornato la calma ora che ho pulito per bene^^ e aveva ragione. Un buon odore di pulito si sentiva e la camera, illuminata dai raggi del mattino, non mostrava affatto la strage avvenuta la sera prima. Hinata andò in cucina per prendere un po' di té. Lo preparò con delle erbe raccolte da lei. Poi ne versò in 5 tazzine e le offrì a Goku e ai suoi amici. Il té era davvero un toccasana per calmare i nervi e rilassarsi. Prese una tazzina anche Hinata che nel suo cuore tremava ancora come una foglia. Si sentì subito meglio e disse: Hinata: fuori c'è una bella giornata^^ che ne dite di una passeggiata? Goku fu il primo a dire di sì. Hakkai si unì a loro per tenerli d'occhio. Gojo fece la passeggiata per conto suo e Sanzo uscì solo per le sigarette e il giornale, poi sarebbe tornato alla locanda. Hinata diede le chiavi a Sanzo così quando sarebbe tornato avrebbe potuto aprire il locale. Così Hinata e Goku uscirono insieme mentre Hakkai stava poco dietro di loro a osservarli. Gli venivano in mente tanti ricordi: lui che passeggiava con Kanaan ogni giorno e assaporavano mano nella mano quei giorni così sereni. Poi disse una cosa che avrebbe fermato i cuori dei due giovani, sapendo bene perché: Hakkai: vado a prendere qualche provvista O__^ la prossima città dista molto da qui quindi domattina partiremo alle prime luci dell'alba. si bloccarono, come previsto. Ma la reazione che si aspettava Hakkai non avenne, anzi. Hinata, con un dolce sorriso, disse a Goku: Hinata: quindi domani parti^^ mi raccomando, quando avrai completato il tuo viaggio, vieni a farmi visita^^ Goku: non preoccuparti^^ e poi io parto domani^^ hai tutto il tempo per organizzare un discorso come si deve^^ Hinata: ma certo, principe Goku, ogni suo desiderio è un ordine^^ e si misero a ridere. Hakkai era felice perché Hinata non se l'era presa per la partenza di Goku. Forse non lo voleva ammettere, chissà... la giornata passò felice e tranquilla per tutti. Verso sera, Hinata volle fare a Goku un regalo di addio, anzi di arrivederci. Andò in un campo lì vicino pieno di clematide. I suoi colori vistosi e il suo buon profumo portava fortuna ai viaggiatori. Mentre ne stava raccogliendo un bel mazzo, un'ombra si aggirava nei dintorni. Intanto Goku pensava: Goku: se durante la mia assenza Hinata verrebbe di nuovo catturata e fatta fuori dai demoni, non me lo perdonerei mai. Se viaggiasse con noi non correrebbe nessun pericolo. Ma non credo che Sanzo lascerà portare con noi Hinata. Forse se lo convinco... quelle frustazioni gli fecero passare il sonno. Era talmente preoccupato che andò nella camera di Hinata per vedere come stava. Ma non la trovò. Pensò subito che l'avessero rapita e si mise a perlustrare tutto il villaggio. Finalmente la vide in lontananza raccogliere i fiori. Si appoggiò al tronco di un albero per prendere fiato. Ma notò un'ombra. Evocò il suo Nyobo e silenziosamente (NdAutrice esite questo termine?) e con un balzo bloccò l'ombra. Goku disse incredulo: Goku: Gojo?! che cosa ci fai qui? Stai spiando Hinata? Non ti permettere di fare cose oscene su di lei!! e incominciò a picchiarlo con il suo bastone mentre Gojo cercava di spiegare: Gojo: fermo, non è come pensi!! Stupida scimmia, lasciami almeno spiegare!! e si presero a botte fino a che Hinata scomparì. Goku, come un forsennato, cercò per tutto il campo: Goku: oh no! dove è andata? Hinata! Hinataaa! Gojo: quella ragazzina si è fatta catturare di nuovo! gridavano tutti e due, finché un demone sbucò dal nulla, dicendo: Demone: se state cercando la ragazzina, è stata presa in custodia da Lady Narthia! Ma non vi dirò mai dove si trova il suo nascondiglio! Goku subito fece un salto e fece cadere il demone. Sopra di esso e infuriato, disse: Goku: diccelo! ma il demone si strappò la lingua pur di non dire niente e nonostante si contorceva dal dolore, rideva con gusto. Goku lo fece fuori con un colpo del suo potente bastone e disse: Goku: dobbiamo trovarla! ho un brutto presentimento! così Goku e Gojo inziarono le ricerche. Incominciarono dalla grotta dove poco tempo fa esisteva il nascondiglio di un gruppo di demoni che avevano catturato Hinata in precedenza, ma non c'era traccia di demoni. Perlustrarono il villaggio. Alla fine arrivarono al campo dove ogni sera Goku e Hinata si incontravano prima del rapimento e videro Narthia seduta su un tronco d'albero che aspettava qualcuno mentre Hinata era in piedi ed era tenuta ferma da dei lacci d'erba. Tanti demoni armati fino ai denti erano attorno a loro. Intanto Hakkai e Sanzo raggiunsero Goku e Gojo: Hakkai: avevamo sentito delle voci tra cui quella di Hinata e siamo venuti a vedere poiché non credo che Hinata urla grida di aiuto solo per scherzare. Goku, impaziente, disse: cosa stiamo aspettando? andiamo a salvarla! Gojo: scimmia, non vedi quanti demoni ci sono? ci circonderebbero subito! dobbiamo attaccarli di sorpresa! Goku fece il broncio e disse: bene, allora cosa aspettiamo? usiamo questo effetto sorpresa, no? Gojo si mise una mano in viso e disse: d'accordo, la scimmia è impaziente di salvare la sua bella. e preparò la sua amra. Goku aveva già il Nyobo in mano e Sanzo la sua fidata Shoreiju in mano. Goku fece da esca per attirare a sé il gruppo di demoni. Goku: ehi, brutti demoni! siete così deboli che mi batterei in un solo minuto! gnegnegne! e fece tante di quelle linguaccie che i demoni andarono da lui circondandolo. Mnetre li sistemava, Sanzo e gli altri cercarono di prendere Hinata, ma dei colpi di frusta li fermarono. Nathia aveva già capito tutto? Sistemati i deboli demoni, Goku si accorse che Hinata doveva ancora essere salvata e corse da lei, ma un altro colpo di frusta lo fece cadere a terra. Quella voce maligna e aspra disse: dove pensate di andare? volete di nuovo mia sorella? spiaciente, io e lei stiamo facendo un'importante discussione familiare e non vorremmo essere disturbate ulteriormente. Hinata gridò: ma quale discussione familiare? io non ti conosco affatto! Liberami subito! Nathia: zitta! sono tua sorella maggiore e devi fare quello che ti dico! Hinata: tu non sei mia sorella, sei solo una psicopatica, come tutti i demoni che hanno cercato di farmi del male per non so quale motivo! intanto una battaglia tra il gruppo di Sanzo e Narthia stava per incominciare. Narthia brandiva la sua frusta spinata e aspettò la prima mossa. Goku cercò di colpirla con il suo bastone, ma la frusta si arrotolò al bastone. Goku cercava di staccare il suo bastone, ma la frusta era così potente che lo sollevò da terra con tutto il bastone e lo scaraventò. Intanto, con la sua velocità, schivò le pallottole che Sanzo sparò con la pistola. La catena si Gojo si avvinghiò sul suo braccio e la bloccò mentre Hakkai stava per evocare una palla di energia. Ma la forza del braccio trascinò in poco tempo Gojo davanti a lei usandolo come scudo contro la palla di energia di Hakkai. Gojo, appena si riprese dalla botta, si infuriò contro il povero Hakkai: Gojo: Hakkai! Fai più attenzione! Hakkai: scusami Gojo O__^" non mi aspettavo questa mossa. in quel momento spuntò un'altra frusta. Due fruste spinate. Narthia si leccò le labbra e disse: Narthia: voglio giocare anch'io. e fece schioccare le due fruste. Con un rapido gesto, una frusta acchiappò il collo di Hakkai. Gli aculei affondarono nella carne e lo stavano soffocando. Gojo cercò ti tagliare quel ramo che stava stritolando il suo amico, ma l'altra frusta bloccò anche il suo collo e caddero tutti e due, sofferenti. Narthia si mise a correre per tutto il campo portandosi appresso i due sventurati che sputavano sangue macchiando i fiori bianchi. Sanzo e Goku cercarono di fermarla immediatamente, ma Narthia era troppo agile e schivava ogni loro attacco. Hakkai cercò con tutte le sue forze di creare un'altra palla di energia per colpirla, ma Narthia se ne accorse e lo sollevò fino a che i piedi di Hakkai non toccavano terra. La presa era troppo forte e alla fine Hakkai perse i sensi. La frusta si srotolò attorno al suo collo e Narthia leccò con gusto il sangue rimasto, descrivendolo: Narthia: il tuo è un sangue molto dolce. Potrei usarlo al posto dello zucchero quando faccio i dolci. Gojo approfittò quel momenti di distrazione per liberarsi, ma mentre stava cercando di allontanarsi, la frusta lo acchiappò per la caviglia. Sanzo, appostato dietro un albero, si mise a sparare qualche proiettile, ma l'altra frusta acchiappò la Shoreiju di Sanzo e gliela sfilò di mano, facendola cadere ai piedi di Narthia. Goku stava liberando Hinata da quella trappola e quando ci riuscì disse: Goku: Hinata, scappa via. Scappa più lontano che puoi. A lei ci pensiamo noi. Hinata: Goku, ma... Goku: non preoccuparti per me! Salvati almeno tu! Non voglio che nessuno ti faccia male! Hinata versò qualche lacrima e scappò. Ma un paio di demoni sbucarono nel nulla e la acchiapparono. Goku cercò di liberarsene, ma una liana spinata si prese il suo collo e lo fece cadere indietro. Era la frusta di Narthia. Narthia: frena, piccolo. Ora devi divertire me. Goku guardò con la coda nell'occhio i compagni che erano a terra. Non sapeva se erano morti o meno, ma Narthia gli diede la risposta: Narthia: gli aculei delle mie fruste sono intrise di un veleno che paralizza chiunque. La dose maggiore può essere anche letale. e lasciò il collo di Goku. Rimosse con cura le spine delle fruste e, come per magia, diventarono due spade dalla punta ricurva. Narthia le puntò su Goku, dicendo: Narthia: tu sei il ragazzo della mia cara sorellina, no? Allora dovrai soffrire più di tutti. Goku cercò di alzarsi, ma il veleno stava già facendo effetto e si tenne alzato a malapena grazie al suo bastone. Si scontrò contro Narthia con tutte le sue forze, ma il nemico parava ogni suo colpo subendone altrettanti. Ricoperto di tagli profondi e dolorosi, Goku cadde a terra. Narthia lo vide dall'alto con un sorriso più crudele possibile e affondò la lama di una delle sue spade nel braccio di Goku. La ferita sanguinava abbondantemente e Goku gridava per il dolore. La lama dell'altra spada affondò nell'altro braccio e questo fu per la gamba destra e la gamba sinistra. Narthia: sei spacciato! Con la tua vita potrò vendicarmi di tutto! e stava affondando tutte le due lame al petto di Goku, quando Hinata urlò: Hinata: SMETTILA SUBITO! e concentrandosi, sistemò i due demoni con un calcio. Poi corse da Goku e si accovacciò a lui con le lacrime agli occhi. La povera scimmia era conciata davvero male. Poi si rivolse a sua "sorella": Hinata: perché? perché fai tutto questo? se sono davvero tua sorella, dovresti spiegarmi tutto! Narthia affondò le spade sulla terra e ci si appoggiò sopra. Poi guardando l'orizzonte, disse: Narthia: tu non ricordi niente del tuo passato. Non vorrei dirtelo, ma sei pur sempre la mia cara sorellina. Io facevo parte della tua famiglia. Ero stato adottata dai tuoi genitori-demoni che mi accolsero volentieri. Io non potrò mai ringraziarli abbastanza. Poi si scatenò una grande pazzia dei demoni in tutto il Togenkyo. Non sono stati un gruppo di demoni impazziti a uccidere mamma e papà. era stato UN demone. E quel demone eri tu. Hinata spalancò gli occhi. Non voleva credere a ciò e Narthia continuò: Narthia: ci eravamo conosciute da poco e io già ti volevo un gran bene, anche se tu non me l'hai dimostrato tanto quando uccisi anche me. Grazie agli esperimenti di un gruppo di umani sono riuscita a ritornare in vita. Quei luridi esseri però volevano bloccarmi la memoria. ma non ci sono riusciti. Da quel giorno ti ho cercata in tutti gli angoli del mondo per vendicarmi. A quanto pare quel gruppo di umani ti ha catturata e modificare la memoria sul tuo passato. Se ci fai caso, il nome "Narthia" ha le stesse lettere del nome "Hinata". Questo nome lo diedero i nostri genitori perché volevano che stessimo sempre insieme e che dovevamo volerci bene. Hinata guardava il terreno, sconvolta insieme a Goku di quelle parole. Narthia: la mia vendetta doveva essere anche un modo per farti soffrire in eterno. Così ho deciso di risvegliare il mostro che sei davvero. Quella tua gentilezza, la tua bellezza e tutto il resto non erano altro che menzogne perché nel tuo cuore tu eri un mostro, un assassino! Per questo poco tempo fa un gruppo di demoni ti aveva catturata. Indebolendo il tuo cuore, bastava che ti togliessi semplicemente il fermaglio per diventare una creatura spietata. Non avresti riconosciuto nessuno, avresti ucciso tutti le persone a te care senza neanche accorgertene e poi al momento opportuno ti avrei fatta fuori con le mie mani. Ora che sai il mio piano, che ne dici di toglierti il dispositivo di controllo maligno per mostrare a tutti la tua vera faccia? Hinata rimaneva immobile, troppo sconvolta per dire una parola, un suono, niente. La mano di Narthia si avvicinava al fermaglio, ma la mano di Goku la bloccò Goku: fermati... quello che dici non è vero... Hinata è una ragazza dolce... simpatica... e anche se si dovesse trasformare nella creatura più rivoltante del mondo... io le vorrò sempre bene... Narthia guardò il ragazzo e vide che anche lui indossava un dispositivo simile a quello di sua sorella Narthia: sei come lei, dunque. Una creatura che uccide senza neanche saperlo. Non preoccuparti, morirai sotto i dolci colpi del tuo caro amore. Hinata bisbigliò: Goku... uccidimi... non esitare... perché so che ora... il mio cuore non reggerà più... Goku: non dire sciocchezze!... tu sei forte!... resisti!... ma ormai Narthia con un rapido gesto aveva letteralmente strappato il fermaglio dal viso di Hinata. Immediatamente Hinata gridò al cielo e divenne completamente nera. I suoi capelli diventarono lunghi fino a terra, le sue orecchie si allungarono e degli artigli sbucarono. Alzò una grande nube di polvere. Narthia si allonatanò mentre Sanzo, Hakkai e Gojo, ripresi dal veleno, allontanarono anche Goku. Hinata aprì lentamente la bocca con un sorriso simile a quello di sua sorella. Il suo dolce sorriso era diventato una bocca piena di denti aguzzi. Aprì gli occhi. Non erano più azzurri, ma rossi con la pupilla lunga e sottile. Si guardò intorno e i suoi capelli si agitavano. Una ciocca divenne aguzza e divenne lunga e in pochi secondi mandava fendenti nell'aria qua è là. Uno di questi ferì al braccio Narthia. Hinata la guardò. Il suo sguardo era carico d'odio. Velocissima, le diede un pugno. Narthia presa alla sprovvista fece qualche capriola all'indietro. Ma non ebbe neanche il tempo di alzarsi che ricevette un calcio allo stomaco e un altro pugno. I colpi di Hinata erano potentissimi. Picchiò sua sorella ancora un po' sotto gli sguardi indefinibili del gruppo di Sanzo. Goku, sopratutto, che pensava stesse sognando. Una ciocca di capelli di Hinata stava stritolando Narthia che gridava per il dolore. Hinata rideva compaciuta. Goku si alzò e gridò a Hinata: Goku: Fermati, Hinata! Basta così! Hakkai lo fermò subito: Non può sentirti Goku. è diventata esattamente uguale a te quando sei senza il dispositivo. Ora non riconosce più nessuno. Goku la osservò: era davvero così spietato quando non era sotto il controllo del dispositivo? Hinata scaraventò dalla'ltro lato Narthia che ormai aveva qualche osso rotto, ma nonostante tutto rideva: Narthia: il mio piano non sta andando come me lo ero immaginato... ma non ha importanza... l'importante è che dopo, in cuor suo, possa soffrire come ho dovuto soffrire io! intanto Hinata era accecata dall'odio e quando vide il gruppo di Sanzo si scaraventò contro. Cercarono subito di calmarla. Goku parava e schivava i suoi attacchi, ma non aveva alcuna intenzione di attaccarla. Gli altri cercavano di fermarla, ma ogni loro tentativo era inutile. Alla fine vennero messi tutti fuori combattimento. Narthia vedeva compiaciuta quello spettacolo in silenzio. Mancava solo Goku da sistemare. Hinata lo scaraventò contro una roccia che divenne un cumulo di piccole pietruzze. Goku era ancora sotto l'effetto del veleno e dei colpi di Narthia così rimase immobile e guardava Hinata come se stesse per scoppiare a piangere. Hinata stava per dargli il colpo di grazia, ma quando lo vide negli occhi, si bloccò. Non ci riusciva. In fondo al suo cuore lei aveva il ricordo di lui. Goku si risollevò un po' per questo e disse: Goku: Hinata... sono Goku... ti prego... ritorna normale... tu sei buona... ormai Goku non c'è la faceva più a rimanere sveglio. Aveva perso molto sangue e la vista gli era completamente annebbiata. Hinata si portò le mani alla testa e urlava di dolore. La voce del suo spirito si sentì: Hinata/spirito: Basta! Non voglio fargli del male! Basta! Hinata/demone: No! Dobbiamo uccidere tutti! Solo così potrò sfogare la mia rabbia! Lo spirito di Hinata si rivolse a Goku: Goku, solo tu puoi calmare il mio corpo. Ormai non c'è più molto tempo. Goku ascoltò quella luce dorata che illuminava il petto di Hinata. Con tutte le forze che aveva si alzò in piedi. Ansimava e si avvicinò a Hinata. Lei cercava di allontanarlo, ma la mano di Goku riuscì a toccare la guancia di Hinata. Stava sorridendo.* Hinata si fece guidare da Goku e infine si baciarono. Una dolce luce ricoprì i due ragazzi. L'amore è la luce che illumina le tenebre dell'odio. Gojo, Sanzo, Hakkai e Narthia li guardarono sorpresi. La luce dorata guarì anche le ferite di Goku e il nero che avvolgeva Hinata scomparì nel nulla. Hinata era tornata normale e i suoi lunghi capelli d'oro risplendevano come il sole che stava per sorgere. Alla fine si accasciarono a terra senza forze. Narthia urlò: NOOOOOOOO!!!! Come è potuto accadere?! Non doveva finire così!! e si stava avventando contro i 2 ragazzi, urlando: Se non li ucciderai tu, lo farò io!! ma una pallottola la colpì in fronte e cadde a terra, ormai morta. Sanzo aveva la Shoreiju ancora in mano. Era stato lui a sparare. Si guardarono tutti attorno. Era tutto finito. Passò qualche giorno prima che il gruppo di Sanzo si rimettesse in viaggio. Il sole stava tramontando e i Saiyukiboys erano già pronti per partire. Hinata regalò loro una collana di clematide, spiegando: Hinata: questi fiori portano fortuna ai viaggiatori^^ il vostro viaggio sarà più luminoso e sereno^^ e salutò uno per uno tutti quanti con un bacio sulla guancia. Anche a Goku gli diede un bacio sulla guancia. Si stava allontanando, quando Goku scese dalla macchina e la chiamò. Hinata si girò e vide Goku che apriva le braccia. Hinata non poté trattenere le lacrime e corse verso di lui, abbracciandolo più che poteva. Anche Goku la stringeva a sé. Si guardarono negli occhi e Hinata chiese: Hinata: questo è... un addio? Goku rispose: No. Questo è un arrivederci. e la baciò. Per lui era un arrivederci, per lei un addio. Lontani miglia e miglia, ma vicini con i loro cuori. Una promessa. In quell'istante si fecero una promessa. Dopo che il Male sarà sconfitto, dopo che tutto sarà tornato alla normalità, lui sarebbe tornato da lei come il principe torna dalla sua principessa. Come in una favola. La jeep scomparì oltre l'orizzonte, lasciando dietro di sé una grande nube di polvere. Hinata li guardava ancora con le lacrime agli occhi, ma sorrideva. Intanto la stupida scimmia e il perverito di un kappa incominciarono subito a litigare e Sanzo dovette cacciare il suo fedele Harisen che ormai sembrava diventato più utile della pistola. Hakkai guidava l'auto, sorridendo contento. E questa è la fine. Fine del IV Capitolo. ATTENZIONE: poiché non avevo idea di quale finale dare a questa Fan Fiction (se mettere un finale triste o felice) ho pensato di farli tutti e due^^ Se volete leggere il finale alternativo, continuate sotto e leggete cosa sarebbe accaduto in un finale triste^^ Ah, verso il finale felice è presente un asterisco. è lì che incomincia il finale alternativo^^ FINALE ALTERNATIVO TRISTE: La mano di Goku si stava avvicinando al viso di Hinata, ma... del sangue gli schizzò in faccia. Anche il viso di Hinata divenne parzialmente rosso. Goku guardò la scena. Sgranava gli occhi e stringeva i pugni. Hinata non aveva il coraggio di abbassare lo sguardo. I compagni di Goku guardarono la scena impietriti. Dalla bocca di Hinata uscì un filo di sangue che scese per tutta la guancia come una lacrima di dolore. Una delle spade di Narthia aveva trapassato in pieno il petto di Hinata. La lama che fuoriusciva dal corpo di Hinata era rossa e il sangue scorreva come un fiume in piena. Narthia, con la voce più maligna possibile, disse: Narthia: Dovevo immaginarmelo. Alla fine sei troppo sentimentale. Non mi servi a questo punto. e con un rapido gesto ritirò la sua spada, macchiando ancora di più il terreno attorno di rosso. Hinata cadde a pochi centimentri di distanza da Goku, che continuava a fissare il vuoto. Non ci voleva credere. Non era possibile. Una rabbia improvvisa prese la mente di Goku. Il suo cuore batteva a mille. I suoi compagni stavano intuendo cosa stesse per accadere. Hakkai fu il primo a muoversi che con un salto andò vicino al corpo di Hinata per cercare di curarle la brutta ferita. Intanto diceva: Goku, non ti preoccupare. La posso salvare. Resta calmo, Goku! stava raccontando una bugia: la spada aveva colpito il cuore in pieno, un punto vitale. Non poteva assicurare del tutto la sopravvivenza di Hinata. Forse non c'è l'avrebbe fatta. Goku intanto pieno di rabbia, prese il suo bastone e si avventò contro Narthia. La riempì di mazzate con il suo Nyobo, gli diede calci e pugni e intanto piangeva a dirotto. Continuava a darle colpi all'infinito. Gojo cercò di calmarlo perché ormai Narthia era morta sotto i colpi. Gojo: scimmia, calmati! Non vedi che è morta? Goku aveva le mani macchiate di sangue. Anche il suo bastone era in parte rosso. Goku corse verso il corpo di Hinata che illuminava per l'operazione che stava compiendo Hakkai. Prese le mani fredde di Hinata e le strinse, urlando: Goku: NON MOLLARE!! NON DEVE FINIRE COSì!! Hinata aprì gli occhi. Li teneva socchiusi. Goku si calmò un po', ma quello che Hinata gli disse non sarebbe stata una bella notizia: Hinata: Goku... non credo c'è la farò a resistere... presto... io... io morirò... Goku: Non dire così! Hakkai sta facendo di tutto per chiuderti la ferita! e guardò Hakkai, che si sentiva con una grande responsabilità sulle spalle. Sapeva anche lui che Hinata non c'è l'avrebbe fatta. Anche se era intervenuto tempestivamente, il suo cuore era diventato molto debole e quel colpo era stato fatale. Così teneva lo sguardo basso. Hinata: io... non voglio... che tu soffra... dimenticati... di me... Goku: Eh? Hinata mise una mano sulla fronte di Goku. Una luce di mille colori ricoprì la sua mano. Quando la staccò, Goku svenne. La sua mano era ancora luminosa e la appoggiò al petto del ragazzo. Hinata: i bei momenti passati insieme... tutti i ricordi che riguardano me... saranno riposti... nell'angolo del tuo cuore... così in fondo... ti ricorderai di me... poi guardò Hakkai che cercava di trattenere le lacrime: il suo passato gli era così familiare. Non riusciva a salvare l'amore di un suo amico. Come se non fosse mai riuscito a fare qualcosa per qualcuno. Hinata le ricordava tanto Kanaan e Goku gli ricordava lui tanto tempo fa. Alla fine i sentimenti così puri richiedono il sacrificio massimo. Hinata sussurrò: la ringrazio... poi esalò il suo ultimo respiro. Voleva aggiungere qualcosa. Ma non c'è l'aveva fatta. Forse le mancava il coraggio. Forse perché non si aspettava che risposta avrebbe ricevuto. O forse perché non c'era bisogno di dirlo. Hakkai si asciugò le lacrime. Intanto Gojo e Sanzo arrivarono sul posto e capirono cos'era successo. Pochi giorni dopo il gruppo di Sanzo ripartì. Goku non capiva perché erano tutti così tristi. Ma presto quel silenzio si interruppe quando Goku e Gojo si presero a fare battibecchi, come sempre. Intanto una figura simile a un angelo dai lunghi capelli d'oro e dagli occhi color del cielo li osservava dietro il tronco di un ciliegio e sorrideva. E questa è la fine. FINE DEL FINALE ALTERNATIVO. FINE Il Bazar di Mari www.ilbazardimari.net Online da: Luglio 2009