L`editoriale. La bandiera tradita 15 Maggio 2012
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L`editoriale. La bandiera tradita 15 Maggio 2012
L’editoriale. La bandiera tradita 15 Maggio 2012. Giro d’Italia a Viterbo Arco d’oro. Premio Stampa Campo de’ fiori I cento anni di Elena Marinozzi Campo de’ fiori 4 SOMMARIO Editoriale: La bandiera tradita...................................5 L’intervista: Letizia Letza..........................................6-7 Curriculum vitae: Claudia Delli Noci......................................8 L’emozione del Giro pervade le mura di Viterbo.................................................10 Cine Parade: Il mio miglior incubo...............................11 Roma che se n’è andata: Paolina Bonaparte Borghese - “Venere vincitrice”..........................................12-13 Suonare Suonare: Roger Daltrey....................................14-15 Io e gli oroscopi..................................17 Ecologia e ambiente: Spese militari..........................................18 VI Rassegna di Teatro Amatoriale “Premio Arco d’Oro”............................19 Il Fumetto: Ubelblatt................................................21 Che cos’è la conoscenza.....................22 Manifesto per una Costituente per la Cultura.................................................23 Come eravamo: Quando nei campi si...“piantava Maggio”..25 Agostino Paradisi................................26 Attenti al fisco: Termine del 30 Giugno 2012 per rivalutare terreni e quote sociali.............................27 Ass. Artistica Iuna: La poesia di Angelo Bini per l’arte visiva di Manuela Petti.........................................28 Curiosando a Civita Castellana verso la fine dell’Ottocento..............................30 Angolo Bon Ton: Le posate...............................................35 Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli.36 Rivive nella Tuscia il mito di Lessie...38 Una serata in allegria per “I ragazzi del girasole”........................................39 News......................................40-41-42-43 Vorrei incontrarti fra cent’anni Elena Marinozzi.......................................44 La rubrica dei cognomi.......................45 La bottega di Mastrofiore...................46 30 anni di attività per il Bar Sergio e Danilo...................................................47 Agenda............................................48-49 Una “Fabrica di ricordi”: Gli altarini..............................................50 Messaggi..............................................51 I nostri amici.......................................52 Roma com’era.....................................53 Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59 Annunci gratuiti..............................60-61 Oroscopo .............................................62 Selezione offerte immobiliari .......63-64 In copertina: una marina del Marocco ECCO IL PROFILO DI FACEBOOK DELLA RIVISTA CHE AMATE DI PIU’... DIFFIDATE DALLE IMITAZIONI SIAMO OLTRE 2.000!!! RICHIEDETE LA NOSTRA AMICIZIA E SARETE AGGIORNATI SU TUTTE LE NOVITA’ DI CAMPO DE’ FIORI... Anche tramite il nostro sito www.campodefiori.biz L’UNICA ED INIMITABILE DA 9 ANNI I NOSTRI RECAPITI UTILI SEDE OPERATIVA: PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT) TEL/FAX 0761.513117 - [email protected] SEDE RAPPRESENTATIVA : VIALE MAZZINI, 140 - ROMA Siate protagonisti della rivista che amate di più!!! Campo de’ fiori 5 La bandiera tradita S di Sandro Anselmi ventola ancora dai balconi qualche tricolore a memoria del celebrato 150° anniversario dell’unità d’Italia, ma il sentimento che ora affiora dal mio intimo nel vederli, oltre quello di riverenza assoluta verso il simbolo della mia Patria, è di delusione e rabbia per chi, in questo particolare momento, sta offendendo la dignità e l’intelligenza del suo popolo! Quel popolo che ha sempre servito e rispettato le istituzioni democratiche dello Stato, al quale ha creduto ed al quale ha ciecamente ubbidito, che ha dato schiere di eroi e di martiri. Loro, che hanno dato la vita per cacciare l’invasore e difendere i nostri confini, hanno costruito una nazione unita, progredita e civile, ed hanno regalato ad intere generazioni anni di pace e di relativa prosperità . Non avrebbero mai potuto pensare, però, che il loro estremo sacrificio sarebbe stato vanificato dalla furbizia e dalla incapacità di alcuni politici corrotti e dissoluti! Stento a credere a tanto squallore, ma, purtroppo, è così! Come ci può essere un signor Mauro Santinelli che per essersi occupato di telefonia percepisce dall’INPS 90.246,55 al mese (pari a 3.258,90 al giorno), quando un disabile al 100% ha diritto ad una pensione di 3.000 circa all’anno ed il tutore deve giustificarne l’uso al giudice??? Ed il signor Luca Boneschi che per un solo giorno da parlamentare prende una pensione di 3.108,00 al mese??? Come può essere che Giuseppe Gambale, parlamentare, sia già in pensione dall’età di 42 anni con 8.455,00 al mese??? Come possono esistere più pensioni e stipendi senza che vi sia cumulo? Eppure Renato Brunetta ha lo stipendio di 19.053,75 da parlamentare e 4.352,00 di pensione dall’INPDAP; il Presidente Carlo Azelio Ciampi ha 30.000,00 al mese da Bankitalia, 19.053,75 al mese dal Parlamento e 4.000,00 al mese dall’INPS!!! Come possono i nostri cari politici incassare 2.253.612.234,00, spenderne 579.004.384,00 e tenerne per le loro folli spese 1.674.607.850,00??? Non si vergognano??? Dovrebbero restituire immediatamente il maltolto e cospargersi il capo di cenere, come pure i super manager che hanno sbagliato. Dal 1974 ad oggi i partiti hanno incassato oltre 8.000.000.000,00 di soldi pubblici. Come fa il professor Monti a non sapere che i portaborse dei parlamentari sono sottopagati ed al nero??? La maggior parte di loro viene pagata con un classico foglio da 500,00 debitamente in busta chiusa, quasi fosse una prebenda. Quanti enti inutili manteniamo, quante consulenze d’oro paghiamo, quante auto blu, quante scorte, quanti privilegi, quanti benefit….??? Non abbiamo strade, scuole, ospedali, sicurezza e giustizia, paghiamo le tasse ed i servizi più cari del mondo, eppure abbiamo un debito pubblico di 2.000 miliardi ed un prodotto interno lordo di 1.700 miliardi!!! Facciamo, allora, pagare le tasse ai partiti, alle fondazioni, ai sindacati, aboliamo le province, le partecipate, decimiamo i parlamentari, le commissioni, i consulenti ed i loro stipendi, i super presidenti con decine e decine di incarichi, convogliamo i servizi in luoghi unici, vendiamo gli immobili pubblici e, soprattutto, obblighiamo le banche a non far solo profitto, a speculare, ma a riaprire le linee di credito alle aziende, alle famiglie, particolarmente ai giovani. Esse non devono fare ingerenza sulla politica!! Speriamo che un po’ di umanità torni a chi, consapevole dei tanti, tanti soldi rubati, è riuscito perfino a tagliare quei 150.000.000,00 di euro da destinare a tutti i 2.500.000 disabili gravi per quando non avranno più i genitori. Non è forse questa l’ingiustizia più grande e più vile che si possa compiere? Già onesti lavoratori delusi, avviliti, traditi, si sono tolti la vita. Essi sono i nuovi martiri a cui andrebbero intestate strade e piazze per ricordare il loro estremo sacrificio. A questo Stato che promuove il gioco d’azzardo, delle scommesse, che monopolizza la droga del tabacco, che tollera l’indecenza dei mass media, che manda a morire i nostri giovani in terre straniere per le “missioni di pace”, regaliamo altre 400 auto blu, oltre le 60.000 che già pos siede e gli comperiamo aerei da guerra per gio care. Giovani!!! (espressione tanto cara a Sandro Pertini), siete il futuro, l’orgoglio nazionale, abbracciate la bandiera dei nostri avi e fatela sventolare alta, solenne! Ora! Letizia Letza e Michele Baldicci Letizia Letza e “I principi che eravamo” I ncontriamo Letizia Letza dopo almeno 15 anni passati dal giorno in cui ci siamo conosciuti e Lei era una giovane attrice arrivata da Pisa in cerca di fortuna a Roma. Incontrata a teatro nella sua interpretazione di Giovanna d’Arco ed una collaborazione insieme a Radio Roma. Proprio in quel periodo venne selezionata per partecipare ad un edizione del Grande Fratello che accettò dopo molti tentennamenti. “Devo ammettere di averlo fatto, ma mai visto né prima né dopo…”. Certo oggi siamo al Teatro dell’ Orologio di Roma ed incontriamo un’attrice completa, diventata anche scrittrice avendo pubblicato la sua opera prima “Cuor di Coniglio”, con cui racconta la sua esperienza all’interno della Casa del Grande Fratello e quanto sia questo un gioco cinico e cattivo.. Ma torniamo a questo spettacolo…”Su questo palcoscenico tutte le sere accade una sorta di magia … uno spettacolo pieno di atmosfere magiche e di poesia ed io sono contenta di illuminare e profumare il pubblico come da testo (interpreto la rosa)…” “I Principi che eravamo” è un testo molto particolare. ” Si, e credo sia una goccia d’acqua nel deserto perché parla al bambino che è in ognuno di noi e, se visto col cuore aperto, è uno spettacolo che può dare moltissimo a chi lo vive. Francesco Piotti, autore e regista, ha preso spunto dalla lettura de Il Piccolo Principe di Saint Exupery, ha aggiunto due personaggi inventati quali il mastro dei sogni (Antonio Calamonici) e la sua assistente (Enrica Nizi) e fatto ruotare questa favola eterna intorno al Piccolo Principe (Michele Balducci) ed alla rosa perduta interpretata dalla sottoscritta” Infatti da un mondo cinico, spietato e duro si passa ad un mondo fantastico pieno di poesia e di bellezza tra pianeti, petali, stelle… Quando hai sen- tito che volevi diventare attrice ? “Ho deciso di diventare attrice a 4 anni. Così piccola già sapevo che avrei fatto l’attrice e poi la scrittrice. Arrivata a Roma, il primo personaggio che ho studiato ed interpretato è stato “Giovanna d’Arco” da qui ho interpretato “Donne di una certa classe” (regia di Lidia Vitale), Cenerentola assassina (E.Bernard), “Teloleggonegliocchi (A. Alemanno), “Moana, il punto dove il mare è più profondo” (E. Raya), La Barbiera (S. Valastro), La donna uomo (E. Raya), “La malattia della morte” (N. Daunizeau) e devo dire che interpreto sempre personaggi molto estremi l’uno dall’altro … con milioni di sfumature e i personaggi che mi interessano hanno i caratteri femminili forti e molto ben costruiti.” Ricordiamo anche le molte interpretazioni al Cinema ed in Tv quali “Piazza di Spagna” (regia F. Vancini), “Affari Sporchi” (Rai), “L’Ulisse” (S.Vicario), “La Campo de’ fiori 7 Il cast al completo In scena al logio Teatro dell’Oro o spettacolo n u n o c , a m o di R gi è anche g o , ia g a m i d pieno romanzo, scrittrice di un la sua dove racconta GF esperienza al Sconosciuta” (G. Tornatore), “Il peso dell’aria 1 e 2” (S. Calvagna), “Tutti pazzi per amore” (R. Milani). Ritornando a “I Principi che eravamo”, ricordiamo che oltre ai bravissimi interpreti ricordati prima, hanno collaborato Sergio Proto (aiuto regia), Viviana Crosato (costumista). Ed il futuro cosa riserva alla nostra Letizia? “Presto sarò in scena al Teatro Vascello con “Penelope in Groznyl” con la regia di Marco Calvani, spettacolo che prende spunto da Penelope ed Ulisse, solo che qui sono ceceni ed al posto dei proci ci sono i russi i quali prendono in ostaggio Penelope e la sua corte tentando di fare un agguato ad Ulisse : accade una carneficina ! Uno spettacolo orrendo e bellissimo nello stesso tempo ed il regista ed autore ha il merito di incollare questi due opposti sentimenti e di regalarci un’opera particolarissima che dopo Berlino, Milano e Napoli finalmente riusciamo a portarlo a Roma.” Ci ricordiamo ancora di Letizia madrina di una serata di festeggiamenti dedicati a Radio Roma al Piper di Via Tagliamento, tanti anni fa. La sua ascesa nel mondo del Letiza Letza e Sandro Alessi teatro è stata rapida e costante e la sua bravura arrivata alla sua bellezza, e aspettiamo di vederla nuovamente su un grande palcoscenico come merita. Sandro Alessi La copertina del suo libro Campo de’ fiori 8 Curriculum vitae Claudia Delli Noci Q uesto mese ci dedichiamo nuovamente al ballo, e ancora ammaliati dallo spettacolo ancora in scena al Bagaglino di Roma dedicato al mondo burlesque, vogliamo presentarvi Claudia Delli Noci, bravissima attrice-ballerina pugliese che ancora potete ammirare in scena. “Ho iniziato a studiare danza che ero molto piccola, all’età di 5 anni, presso una scuola di danza della mia città natale Taranto e il primo lavoro teatrale come ballerina professionista è stato al Gran Teatro di Monaco nell’ Opera “Carmen” con la compagnia “Balletto del Sud”, all’età di 18 anni. E’ stata un’esperienza lavorativa bellissima. Mentre la prima esperienza televisiva è stata “Chiambretti….c’è ” con la regia di Gianni Boncompagni, all’eta’ di 20 anni dove Gianni ci faceva ballare, cantare e recitare.” Perfezionata la dizione seguendo le lezioni di Pino Ferrara e seguendo i corsi di Luca Milesi partecipa a “Lost in Musical estivo” al tenda a strisce di Roma, in “Otel Variete” a Firenze, ed in Rai dove partecipa a “Carramba… che sorpresa !”, “Linea Blu”, “Qui comando io” ed a Canale 5 dove la vediamo in “Amici” e ” Italia’s Got Talent”. Per il cinema ricordiamo le sue interpretazioni di “Ricordati di me” (G. Muccino),” Notte prima degli esami” (F. Brizzi) e “Come è bello far l’amore” (F. Brizzi). Per te viene prima il ballo o la recitazione e quale ti trasmette più emozione? “La danza e la recitazione sono due discipline che si sposano molto bene insieme e, a mio parere, una buona preparazione in entrambe rende l’artista completo e gli permette di padroneggiare la scena egregiamente, per cui sono molto importanti entrambe; sia la danza che la recitazione mi trasmettono forti emozioni non posso fare una distinzione tra quale mi trasmette di più e quale meno, sono ambedue delle espressioni artistiche che travolgono e danno grosse soddisfazioni.” Cosa vorresti succedesse nella tua vita artistica prossimamente? “Ma sicuramente mi piacerebbe diventare una brava ed affermata attrice comica e per questo sto studiando tanto…. Mi piacerebbe molto poter affiancare Checco Zalone in un film, perché lo adoro come attore comico ed inoltre è pugliese come me, per cui lo stimo molto ed unendo il suo accento barese con il mio tarantino, non può che uscirne o qualcosa di molto forte o qualcosa di veramente incomprensibile… Un’altra aspettativa futura sarebbe quella di lavorare come attrice in un film di Fausto Brizzi, perché avendo avuto la fortuna di lavorare per lui come ballerina in alcuni dei suoi film, ho avuto modo di apprezzare il suo modo di lavorare sul set e ne sono rimasta affascinata.” Siamo rimasti molto colpiti dalla carica emotiva che in pochi minuti ci ha trasmesso Claudia ed augurandoLe tantissima fortuna, quasi quasi una di queste sere la torniamo a trovare in scena. E voi, che aspettate? Sandro Alessi Sandro Alessi e Claudia Delli Noci Inviate il vostro Curriculum vitae! Verrà pubblicato sulle pagine della nostra rivista per dar ancor più lustro al vostro lavoro di attore, attrice, cantante, suobrette. L’indirizzo è [email protected] Campo de’ fiori 10 Il 15 maggio appuntamento con il grande ciclismo L’emozione del Giro pervade le mura di Viterbo Leggo su una rivista del “Touring Club”: “per andare a Civita di Bagnoregio occorre recarvisi a piedi o in bicicletta”. Dopo un primo attimo in cui la meraviglia ed il riso si di Secondiano impossessano di me, Zeroli ne deduco che sarebbe fantastico se il “Giro d’Italia” potesse davvero salire su per il ponte e scalare i successivi gradoni, fino a raggiungere la meta tanto agognata di Porta S. Maria. Immediatamente i miei pensieri corrono a ricordare i grandi scalatori che hanno sublimato, con le loro imprese, questo nobilissimo sport e, chissà perché , la prima sagoma di ciclista che mi balza alla mente è quella di Robic, “testa di vetro”, che vedo inarcarsi, lui così piccolo e sgraziato, su quel selciato fatto di pietre e tufo mal tagliato, lo vedo irrompere da trionfatore nel piccolo tunnel che porta a piazza Colesanti, mentre una nutrita folla di giornalisti e di tifosi lo attornia e lo festeggia. Stranamente non riesco a vedere Coppi, il campionissimo, Bartali, l’intramontabile, Gaul, il camoscio, Bahamontes, l’aquila, Pantani, il pirata..forse la mia mente va a scovare Trueba, la pulce, o forse un confuso racconto di mia madre che, nativa di Civita, soleva affermare che il cugino “Tatippe” veniva su baldanzoso dal ponte con la sua bicicletta “Atala”. Quello che è certo è che il 15 maggio non vedremo i ciclisti arrivare stralunati ai piedi di Civita, perché li scorgeremo delinearsi in un lungo serpentone sulla Cassia ed infilarsi a Viterbo e tagliare in due la città per raggiungere Bagnaia e poi Orte, per finire poi in Umbria e su su fino al traguardo di Assisi. Certamente nessuno potrà nemmeno sognare di vedere uno scalatore transitare solo e fuggitivo a ridosso delle “celebri mura di Viterbo” (come le definì Adriano De Zan negli anni ’70) ci dovremo, come già detto, accontentare d’una lunga fila di carovana colorata, perché non potrà essere la statale Aurelia a far accendere la miccia d’una corsa molto tattica e giocata sulla compattezza e sulla forza delle singole squadre. Pure il pensiero dello scrivente prova ad ipotizzare una fuga da lontano, magari di qualche ciclista sconosciuto ai più ma in grado di regalare al pubblico di Viterbo, quel sapore di ciclismo d’epoca, di ciclismo in bianco e nero, che rende così attraente uno sport in cui dei giovani in maglietta e calzoncini corti, posizionati su una semplice bicicletta, percorrono dei lunghi tratti di strada, preceduti e seguiti da tante vetture variopinte e da tanta polizia a sirene spiegate. Ma a prescindere da come l’evento si concretizzerà , tutti avremo modo di applaudire il passaggio dei girini, perché si può fischiare una squadra di calcio o un pugile su un ring ma mai nessuno si sognerà di non applaudire al passaggio del Giro ciclistico d’Italia. Pantani Bahamontes Coppi Robic Bartali Campo de’ fiori 11 IL MIO MIGLIOR INCUBO a cura di Catello Masullo Agathe e Patrick non avrebbero mai avuto la possibilità di incontrarsi, se non fosse che i loro figli frequentano la stessa scuola. Infatti la prima è la direttrice di una importante ed esclusiva galleria d’arte ed è sposata con François, un editore ricco e di successo. Patrick, invece, è un uomo rozzo e insolente, che sbarca il lunario con espedienti, spesso ai limiti della legalità. Quando François incarica Patrick di ristrutturare il loro lussuoso appartamento, il devastante ingresso in casa, non potrà che sconvolgere l’equilibrio familiare … Quest’anno è decisamente l’anno del cinema francese. Trionfo agli Oscar con il film muto e raffinatissimo “The Artist”, successo planetario di film agro-dolci come “Quasi Amici” e “Piccole Bugie tra Amici”. Ed ora questa irresistibile e scanzonata commedia di Anne Fontaine. Una 53-enne di grande talento che scrive e dirige sempre i suoi film. Ricordiamo i successi maggiori : NETTOYAGE A’ SEC [1997], COME HO UCCISO MIO PADRE [2001] , NATHALIE [2003], NOUVELLE CHANCE [2005], LA FILLE DE MONACO [2008], COCO AVANT CHANEL - L’AMORE PRIMA DEL MITO [2009]. In questo “Il mio miglior incubo” (il titolo originale era più calzante, si traduce in “il mio peggior incubo”, ma la distribuzione italiana pare abbia cancellato dal vocabolario dei titoli in uscita nel nostro paese la parola “peggiore”…) ha il colpo di genio di accoppiare due opposti, che più opposti non si può. Da un lato la algida e perfezionista imperatrice del cinema impegnato Isabelle Huppert, famosa per ruoli straziati, nevrotici, di estrema drammaticità. Dall’altro il belga Benoît Poelvoorde, che dall’esordio horror, in quel caso anche alla regia, con lo scioccante ‘Il cameraman e l’assassino’, nel quale era un serial killer demenziale, per passare ad uno degli ineffabili aspiranti suicidi di “Kill me Please”, vincitore della penultima edizione del Festival di Roma, fino allo spassoso doganiere di “Niente da dichiarare” , all’impacciato patologico di “Emotivi Anonimi”, ed alle irresistibili numerose caratterizzazioni, in “Asterix alle olimpiadi”, “Quello che gli uomini non dicono”, “Coco avant Chanel”, ecc. La Huppert non la immagineresti mai in un ruolo leggero e divertente. Ed è invece mostruosamente brava anche in questi. Poelvoorde è divinamente grossolano. Una accoppiata vincente. In un film divertente, con battute a ripetizione e gag irresistibili. Che si occupa di uomini e contesti volgari, senza mai , minimamente, scadere nella volgarità. Che si prende anche il gusto di mettere alla berlina dei tic della upper class francese e dei critici d’arte (ed in quest’ultimo aspetto, in uno con l’accoppiata degli opposti, ha più di un punto di contatto con l’altra commedia francese che sta spopolando, il già citato “Quasi Amici”). FRASI DAL CINEMA TITOLO: IL MIO MIGLIOR INCUBO (MON PIRE CAUCHEMAR) REGIA : Anne Fontaine INTERPRETI PRINCIPALI : Isabelle Huppert ... Agathe Benoît Poelvoorde ... Patrick André Dussollier ... François Virginie Efira ... Julie Corentin Devroey ... Tony Donatien Suner ... Aurélien Recoing ... Adrien Thierry (as Aurélien Recoing de la Comédie-Française) Eric Berger Sébastien (as Éric Berger) ... Philippe Magnan ... Le Principal Bruno Podalydès ... Marc-Henri Samir Guesmi L’inspecteur DDASS ... Françoise Miquelis ... La psychologue Jean-Luc Couchard ... Milou Emilie Gavois-Kahn ... Serge Boutleroff ... Sylvie (as Émilie Gavois Kahn) Le scénographe (as Serge Onteniente) Hiroshi Sugimoto ... Sugimoto Yumi Fujimori ... La traductrice Valérie Moreau ... Evelyne Antoine Blanquefort... L’adjoint au maire Arielle d’Ydewalle... Danseuse Carwash #1 Emeline Scatliffe ... Danseuse Carwash #2 Jessica Lefèvre ... Danseuse Carwash #3 Régis Romele ... Peinte fondation Léa Gabriele ... Mère d’élève #1 Laurence Colussi ... Mère d’élève #2 Marie Boissard ... Mère d’élève #3 Gilles Carballo ... Père d’élève “Cosa vuole? Sono il padre di Tony, se me lo gettate dalla finestra provo a prenderlo al volo. Ma è pericoloso, non è tanto robusto!”. (Isabelle Huppert e Benoît Poelvoorde). Rose Cool ... Cliente bar ORIGINE :FRANCIA DISTRIBUZIONE : BIM DURATA: 103’ SOGGETTO : COMMEDIA “Sono davvero onorato che mi hai scelto come testimone. Questo matrimonio è un imbroglio, non c’era nessuno meglio di te per questo!”. (lo scrittore e Isabelle Huppert). VI EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2011). “Sono belli i matrimoni, rilassanti. Si, ma in sintesi, sarà un matrimonio in bianco. Si, ma , come dice il giapponese, non c’è mai bianco totalmente bianco!”. (Benoît Poelvoorde, che celia sulle affermazioni dell’artista/fotografo giapponese Hiroshi Sugimoto, nei panni di se stesso nel film, e Isabelle Huppert). VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 7.5/8 Leggenda: CAPOLAVORO **** quattro stelle - equivalente in decimi: 10 DA NON PERDERE *** tre stelle - equivalente in decimi: 8 DISCRETO ** due stelle - equivalente in decimi: 6 DA EVITARE * una stella - equivalente in decimi: meno di 6 Campo de’ fiori 12 Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi Paolina Bonaparte Borghese - “Venere vincitrice” E ’ il periodo compreso fra gli anni 1805 1808, quando Antonio Canova realizza la statua di Paolina Bonaparte “Venere vincitrice”, sorella minore di di Riccardo Consoli Napoleone, una scultura che esalta, in maniera mirabile, probabilmente meglio di ogni altra, la bellezza femminile. Una volta ultimata, la statua, commissionata da Camillo Borghese, il secondo marito, è trasportata nella casa torinese dello stesso principe, quindi a Genova per fare, successivamente, ritorno a Roma dove viene sistemata nella sua attuale collocazione, all’interno della Galleria Borghese. All’epoca correva voce secondo la quale Paolina vinse tante più battaglie, è facile immaginare in quale luogo, di quante ne avesse vinto il valoroso fratello in guerra. La più amata tra le sorelle di Napoleone, nel 1797, appena diciassettenne, sposa il generale francese Charles Victoire Emmanuel Leclerc divenuto amico dello stesso Napoleone dopo l’assedio di Tolone e, appena un anno dopo, da alla luce un bambino che morirà dopo breve tempo. frequentava spesso dopo la caduta della Repubblica Romana del 1799; per i suoi trascorsi giacobini egli si era guadagnato la benevola attenzione del Primo Console, ma si era anche trovato nella necessità di lasciare Roma subito dopo il ritorno di Pio VII, Barnaba Chiaramonti, 1800 1823. Il matrimonio, fortemente voluto dal futuro Imperatore, viene celebrato con due cerimonie, una civile e una religiosa, ma lo stesso ha durata brevissima. Camillo e Paolina abitano insieme nella residenza romana per un breve periodo ma, dopo qualche tempo, la sorella di Napoleone torna a vivere da sola, per lo più in Francia lontano dal marito, a seguire, l’inevitabile separazione. Quel matrimonio era stato imposto dallo stesso Napoleone che, quattro anni più tardi, nomina il cognato generale Leclerc, Governatore della lontana isola di Santo Domingo, località che i giovani sposi raggiungono nel 1801: qui, però , Paolina e il marito restano coinvolti nella c.d. “rivolta degli schiavi”, il Governatore muore nel 1802 colpito da febbre gialla e viene riportato in patria da Paolina, con tutti gli onori pubblici riservati agli eroi di Francia. All’apice del trionfo politico di tutti i Bonaparte manca soltanto una conferma sociale che si realizza da lì a poco con un nuovo matrimonio deciso unicamente per motivi di convenienza dinastica e diplomatica ed è così che, nel 1803, Paolina Bonaparte sposa il principe Camillo Filippo Ludovico Borghese divenendo uno dei personaggi più popolari e mondani del tempo. Camillo Borghese aveva conosciuto Paolina nel salotto parigino di Giuseppe Bonaparte, luogo che il giovane principe Paolina Bonaparte non ebbe mai un grande ruolo nella storia, ma godette di grande fama per la sua leggendaria bellezza; donna assolutamente capricciosa, divenne la musa ispiratrice per la “Venere vincitrice” di Antonio Canova; le cronache dell’epoca la descrivono del tutto somigliante, caratterialmente, al grande fratello, come quest’ultimo è , infatti: instancabile, maniaca dell’ordine, accentratrice, combattiva, prepotente, assidua frequentatrice delle stazioni termali del tempo, passa da una malattia vera a una presunta e, analogamente, dalle braccia di un amante a quelle di un altro. Irrequieta, amante dello sfarzo e della vita di Corte, non fa nulla per evitare che si parli di lei e, con comportamento anti conformista, posa nuda per il Canova. Molto si discusse su questo aspetto e sembrerebbe che, quando le chiesero se davvero avesse posato in abiti così succinti davanti allo scultore, Paolina rispose che nello studio c’era una stufa che la teneva calda; ma questa affermazione potrebbe, verosimilmente, essere interpretata come una battuta atta a provocare scandalo. Quando venne ritratta da Antonio Canova, Paolina aveva venticinque anni, essendo nata ad Ajaccio il 20 ottobre 1780 ed era quello il suo periodo di massimo splendore mondano: “Altezza Imperiale” da quando Napoleone si era incoronato Imperatore a Notre - Dame, a ben vedere, la “Venere vincitrice”, con l’esaltazione della bellezza fisica della principessa Borghese, celebrava anche il trionfo della famiglia Bonaparte. Un particolare: la base in legno drappeggiata era, originariamente, completata con un meccanismo che consentiva alla scultura di ruotare in modo tale che i visitatori, per ammirarla, non erano costretti a giragli intorno. La scultura della splendida principessa, ritratta come “Venere” seminuda dal Canova, diventa subito un chiaro irresistibile richiamo per i romani e gli stranieri; la ressa in un palazzo nobiliare, per contemplare la bellezza nuda di una principessa, molto discussa per la sua spregiudicatezza, contribuisce, non poco, a creare un clima di scandalo, soprattutto negli anni intorno al 1820 risolto, solo in parte, dal principe Camillo che decide di chiudere in casa la statua, al fine di evitare l’indegno mercato degli ingressi a pagamento. Ma questa decisione del principe Borghese è dettata anche dalla necessità politica di conservare buoni rapporti con la Curia romana e, in particolare, con il severo Leone XII, Annibale della Genga, 1823 1829 il quale, per motivi di censura, aveva disposto di bruciare tutte le stampe riproducenti le sculture del Canova di soggetto Campo de’ fiori 13 mitologico, ritenute “indecenti”. Cardinale, basta ricordare come, nel 1607, il Pontefice faceva assegnare allo stesso nipote ben 107 dipinti precedentemente confiscati al pittore Giuseppe Cerasi meglio noto come il “Cavalier d’Arpino”, quindi la “Deposizione” di Raffaello, asportata clandestinamente dalla “Cappella Baglione” nella Chiesa di San Francesco a Perugia e assegnata al Cardinale Scipione per ordine dello stesso Pontefice. La statua di “Venere vincitrice”, oltre che per celebrare il fulgore fisico della principessa Borghese, in uno con il trionfo della famiglia Bonaparte, era stata creata anche per il piacere privato di Camillo Borghese, ma era meglio non venisse più vista poiché , a quel punto, restava soltanto la nudità della statua, peraltro, la stessa Paolina, il 22 gennaio 1818, così scriveva al marito: “ … Camillo, vorrei pregarvi di farmi un piacere, sono a conoscenza che talvolta consentite a qualcuno di vedere la mia statua di marmo, sarei lieta se ciò non accadesse più, in quanto la nudità della scultura sfiora l’indecenza; è stata creata per il vostro piacere, ma ora non è più così ed è giusto che rimanga nascosta agli sguardi altrui … “. Soffermiamoci adesso, sia pur brevemente, sulla Galleria Borghese. In un poemetto del 1613, il letterato Scipione Francucci, descrive per la prima volta, la raccolta di dipinti e antiche sculture del Cardinale Scipione, figlio di Ortensia Borghese, sorella di Paolo V, Camillo Borghese, 1605 - 1621 e di Francesco Caffarelli raccolta che, l’anno successivo, sarebbe stata ospitata nella nascente Villa Borghese fuori Porta Pinciana: : “ … quella Galleria, che par fatta il teatro dell’Universo, il compendio delle maraviglie e la vaghezza dello sguardo umano”. Il nucleo più importante delle sculture e dei quadri della Galleria è riconducibile alla collezione del Cardinale Scipione, ma gli innumerevoli eventi verificatisi nei successivi tre secoli lasciano importanti tracce. Notevole la collezione dei dipinti del Nel 1682, dopo la sua morte, confluisce nella Galleria Borghese parte dell’eredità di Olimpia Aldobrandini, nonna del principe Camillo comprendente opere appartenute alla collezione del Cardinale Salviati e a quella di Lucrezia d’Este Nel 1807, Camillo Borghese decide di vendere a Napoleone molte statue, busti, bassorilevi, colonne e diversi vasi, opere costituenti il “fondo Borghese” del Louvre, tuttavia, ben presto, queste lacune vengono colmate con l’arrivo di materiali provenienti dagli scavi archeologici, oltre che da diverse dimore della famiglia Borghese, nel 1827, lo stesso principe, a Parigi, acquista l’importante “Danae” del Correggio. Antonio Allegri detto “Correggio”, Danae 14 Campo de’ fiori di Carlo Cattani Roger D altrey Roma - 23/03/2012 — Auditorium della Conciliazione Tutti in tilt per TOMMY ! Facile caricaturizzarli, un po’ come sparare sulla Croce Rossa, si potrebbe dire ! Nasi, menti, zigomi, denti, mandibole e mascelle, in primis, gridavano vendetta e, così , con un minimo di abilità nel disegno , al liceo ci si sbizzarriva nel creare gustosi quadretti con quattro abnormi faccioni dai “dentoni-baffoni musi lunghi muniti” che il foglio non bastava …tutto ciò durante l’ora di religione, OF COURSE !WHO are they? THE WHO! Sono trascorsi oltre 50 anni dai loro primi concertini tra il 1961/1962 con la denominazione “THE DETOURS” poi convertitisi in “THE HIGH NUMBERS” e quindi passati alla storia come “THE WHO”: parliamo di Pete Townshend, Roger Daltrey,John Entwistle e Keith Moon. Appunto i mitici “THE WHO”! Conservo ancora, mooolto consumato dagli anni di “affissione” nella mia cameretta di tanto tempo fa, un loro poster 70x100 con l’immagine di Pete Townshend volante sul palco in una delle sue pose più famose ed impegnative fisi- camente parlando(!), la “sforbiciata volante” con chitarra alla mano e, in secondo piano, compreso nella sua “apertura di gambe”, il torso nudo e la faccia sudaticcia di un Keith Moon con capelli a caschetto in un’espressione furbetta e completamente immerso/perso tra gli elementi della sua mastodontica batteria variopinta a doppia cassa: davvero esaltante per un ragazzetto di 14 anni qual’ero ! Ad essere proprio ma proprio stringato vi evidenzio le centinaia di concerti e le vendite milionarie dei loro dischi, ricordo i singoli memorabili come “I can’t explain”, “My Generation”, ”Substitute” , i diversi lp consegnati alle grandi pagine della storia del rock quali “My generation”, “The Who sell out”, “Tommy”,“Quadrophenia” -“The kids are alright”, “Who ‘s next”, la partecipazione ai grandi raduni rock della fine dei ’60 inizi dei ‘70: il Festival di Monterey (’67) ,il Festival di Woodstock (69), il Festival dell’Isola di Wight (70); inoltre, THE WHO rappresenta il gruppo di culto per il movimento Mod. E come non parlare degli eccessi: i tanti risarcimenti per i danni arrecati alle camere d’albergo distrutte nel corso dei loro “after show parties“, le enormi spese per rimpiazzare i propri strumenti autodanneggiati ad ogni fine esibizione,tutti esborsi che hanno più volte seriamente minacciato le finanze del gruppo , e , dulcis in fundo,le vittime dentro e fuori la formazione : muoiono Keith “Moonie ”Moon nel ’78 e il bassista John “The Quiet One’ Entwistle nel 2002 , la “strana coppia ritmica” della band ; e che dire degli oltre dieci spettatori che restano schiacciati dalla folla impetuosa durante un loro concerto del ‘78 a Cincinnati (USA)? L’ultimo tour della formazione Inglese, ridotta a 2/4 per le morti di Moon,gran batterista e personaggio a dir poco estroso, e di Entwistle,bassista sopraffino con un ruolo ben oltre quello di accompagnatore ritmico , s’è svolto nel 2008 e sempre coronato da quel gran successo che ha accompagnato questo gruppo nel corso della sua lunghissima storia. Dal 2009, il cantante Roger Daltrey, sessantotto anni ben portati ( poca dimestichezza con droghe e alcool, al contrario dei suoi sodali), gira da solista con una propria band includendo tra i suoi compagni di avventura Simon Townshend alla chitarra ,il fratello minore di Pete, la prolifica “penna e mastermind” degli WHO, e dal 2010 ha intrapreso un tour zeppo di concerti per il mondo rappresentando integralmente,con la “benedizione” di Townshend ovviamente, la rock opera “TOMMY”. Ma perché mai, vi chiederete, per questo tour di “Tommy”, non c’è stata la partecipazione diretta del suo creatore, Pete Townshend ? Da una delle interviste rilasciate da Roger Daltrey nel recente passato , troviamo una drammatica risposta che fornisce il chiarimento di questa defezione: < Pete ha dei grossi problemi col suo udito e questa non è una scusa: voglio dire, al momento lui gira con gli apparecchi acustici. Questo non può che causare grossi problemi di ordine tecnico nel suonare in lunghi spettacoli dal vivo>.La vita continua e , dunque, Roger Daltrey ,preso atto delle condizioni fisiche del suo “compagno di una vita in musica” , Pete, si è imbarcato in un lungo tour Europeo, riservando al nostro Paese otto concerti, distribuiti nel centro-nord , di cui ben due nella capitale . Con il biglietto in tasca già dagli ultimi giorni di settembre dello scorso anno, ho atteso con non poca trepidazione l’esibizione nella speranza di “godere” della visione e della musica di Campo de’ fiori un’autentica icona del rock qual è Roger Daltrey e con me, animati dalle stesse aspettative,diverse migliaia di appassionati hanno esaurito ogni ordine di posti dell’Auditorium di via della Conciliazione per presenziare alla “ prima volta” dell’esecuzione della rock opera “Tommy” in Italia; due serate di uno tra quei concerti rock ,senza dubbio, dal maggior appeal nell’ambito del programma di eventi musicali di questa stagione 2012: ! Antistanti all’ingresso dell’auditorium ci accolgono i carretti dei venditori di magliette del gruppo e un arruffato e multicolore artista di strada si propone nella sua interpretazione del repertorio Hendrixiano straziando la sua chitarra e violentando il suo mini apparato di amplificazione portatile . Nel foyer noto che la distribuzione dell’età degli spettatori in attesa di accedere in teatro è ampia : si va da alcuni ragazzetti dall’apparente età di 12/13 anni con il papà cinquantenne, agli over 65 ! Il luogo ,così marmoreo e vellutato, ordinato e controllato , con il “Cupolone” che incombe a pochi passi , le “signorine/maschere” in rigorosi tailleur scuri e solitamente abituate al pubblico della “classica” e dei “red carpets” , contrasta con la maggior parte di “noantri” rockers dalle formalità latitanti ! Il logo della Royal Air Force ,adottato a simbolo del movimento Mod spicca su molte delle magliette indossate da ragazzi e meno giovani accorsi alla serata .In sala molti attendono l’inizio scattando foto ricordo con alle spalle il palco “pronto all’uso” e c’è chi con genuino interesse fotografa l’equipaggiamento musicale del gruppo buttando uno sguardo anche ai fogli della scaletta ben “scocciati” sotto le postazioni dei musicisti. Noto anche diversi stranieri e di loro me ne passa davanti uno con la ” Union Jack jacket”(una giacca realizzata con un tessuto che riproduce i colori della bandiera della Gran Bretagna) tipo quella che usava indossare Pete Townshend . Scoccano le 21.15 e le luci si spengono ,partono gli applausi e nella oscurità attenuata dalle fioche luci di sicurezza della sala si scorge l’entrata in scena dei ragazzi del gruppo ; ecco i primi bagliori del concerto e l’ovazione si rinforza per un più caloroso segno di saluto all’ingresso sul palco di Roger che ,in “ total black” , occhialini tondi con lenti azzurrate , capelli bianchi ma che ancora mantengono la classica “arricciatura” e il taglio dei tempi andati , raggiunge il centro della scena, ci saluta elevando le braccia poi arretra ed afferra due tamburelli appoggiati sulla pedana della batteria; partono le note dell’Overture di “Tommy” e delle immagini iniziano a scorrere proiettate su di uno schermo collocato in alto alle spalle della band : gli applausi riemergono più fragorosi e avverto una sensazione da ” pelle d’oca” ….queste note introduttive in pochi attimi mi riportano indietro nel tempo , nella mia cameretta da adolescente ,a quel doppio lp di “Tommy” suonato a tutta manetta che ,pubblicato nel’69, ho scoperto,quattordicenne ,nel ’75;ma , soprattutto, rivedo la figura di mia madre sulla soglia d’ingresso della mia camera che , agli esordi con quello che diventerà il suo tormentone preferito, mi urla in faccia <ABBASSA IL VOLUMEEE…,non vivi da solo in questa casa ! > …davvero un grande hit degli anni 70/80 in casa mia ! L’esecuzione di “Tommy” è integrale, così cchè trascorrono circa 6/7 minuti prima che la voce di Roger si palesi alle nostre orecchie ,poiché l’opera è strutturata in una prima parte , appunto l’Overture , che inizia strumentale e prosegue con la famosa strofa cantata da Townshend, introduttiva alla storia, : <Captain Walker didn’t come home .His unborn child will never know him….>;si continua con l’annunciazione della nascita di Tommy , “It’s a boy”, sempre per le corde vocali di Townshend,:era Pete sul disco e ora Simon,suo fratello, in questa serie di rappresentazioni . La storia ,che ha avuto nel corso degli anni anche versioni teatrali e una versione cinematografica per la regia di Ken Russel nel 1975, in breve ,è quella di ”Tommy” un bambino che nasce durante la seconda guerra mondiale, da un padre che, aviatore della Royal Air Force,viene dato per disperso in combattimento ma , dopo alcuni anni ritorna e scopre la moglie con il suo amante;quest’ultimo viene ucciso dal padre e Tommy intravedendo la scena riflessa in frammenti di specchio ne rimane traumatizzato con la conseguenza di perdere l’udito la parola e la vista. Il suo sarà un viaggio ,alla ricerca della guarigione ,tra sopprusi e violenze perpetrate da diversi strani personaggi . Gli resta un ‘unico senso, il tatto , che utilizzerà per trasformarsi in 15 un “pinball wizard” ,un mago del flipper . La band e Roger ci danno sotto esaltando i mille e più accorsi alla serata; certo , Daltrey non raggiunge al 100% i picchi vocali delle versioni originali ,la sua voce ha una tonalità più bassa, ma il suo impegno sul palco ,a 68 anni, è completo e divertito, con le classiche roteazioni del filo del microfono che gli riescono ancora bene . Siamo tutti attenti e ben piazzati nelle nostre poltroncine rosse vellutate ma terminata l’esecuzione di “Tommy” , come per un segnale convenuto, gran parte del pubblico si riversa sotto il palco per acclamare più da vicino Roger pronto a dare avvio ad una seconda parte di spettacolo costituita dai brani storici degli WHO . La sua camicia scura porta i segni del sudore lungo i fianchi,la fatica si fa sentire, ma lui è li pimpante e, confortandosi di tanto in tanto con qualche sorso d’acqua , si lancia in infuocate esecuzioni di classici degli WHO come “Can’t explain” “The kids are alright”, “Behind the blues eyes”,”Who are you” (con il pubblico a far da coro nel ritornello) ,”My generation”,”Baba O’Riley” .Ha pure la forza di continuare a scherzare quando ,quasi al termine della sua lunga performance , imbraccia un ukulele e parla dell’impossibilità di potersi proporre con questo strumento,una sorta di chitarrina, nel famoso “windmill”, la roteazione veloce del braccio sulla chitarra , inventata da Pete Townshend , mimandone la goffagine del movimento rispetto alle ridotte dimensioni dello strumento.Sono le 23.20 e ,implacabilmente, le luci in sala riprendono il sopravvento, lo spettacolo è finito ma THE KID WAS ALRIGHT ! Carlo Cattani©aprile 2012 Campo de’ fiori 17 Io e gli oroscopi. I modi di divinazione sono molteplici, e tutti ugualmente validi, a saperli bene interpretare! I l 12 aprile, alle Divinatione” si chiedeva come mai 15,40, all’Ospedale di facessero due indovini a guardarsi Viterbo, è nato in faccia e non scoppiare a ridere Gabriele. mentre pronunciavano vaticiCome uso fare quando ni. un lieto evento rallegra Ed allora perché faccio gli qualche amico, mi accinoroscopi se non ci credo? go a preparargli l’oroPerché mai mi accingo Paolo Balzamo scopo. Qualche ora di a riempire oltre 100 lavoro e calcoli al compagine di interpreputer ed un centinaio di pagine di vaticini tazioni, predizioni e sono pronte. vaticini che non si L’oroscopo occidentale è , in ultima realizzeranno se non analisi, lo studio della posizione dei per caso? Semplice: pianeti nei dodici settori (“case”) del per gioco logico. Si cielo al momento e nel luogo della tratta di operare in un nascita. sistema codificato. Le Dato che ogni casa (ascendente, medio norme di Placidus cielo e tutte le altre) rappresenta un sono rigorose: Giove ambito della vita futura (persona, casa, in IX casa indica carriambiente, famiglia ecc) e che ogni pianeta era universitaria o rappresenta un aspetto della personalità diplomatica, Nettuno in (amore, competitività , equilibrio, astuzia, VI casa indica un’’attività ecc.) si stabilisce il destino del soggetto in lavorativa connessa ai liquidi o ogni aspetto della sua vita. E’ un insieme al mare. Questo il dato. Allora il nosdi calcoli (secondo il metodo dell’astrologo tro Gabriele insegnerà ingegneria idraulidi Praga Placidus, alla fine del 1700) che ca? Può darsi, ma di certo non perché lo arriva alla fine a determinare un “quadro dicono le stelle, ma eventualmente perché astrale” come quello di Gabriele, qui riporlo diranno le sue mani, il suo lavoro, la sua tato. volontà . Certo nella vita Questo secondo gli un pizzico di fortuna non E’ un insieme astrologi. In antico i guasta, ma ognuno è di calcoli (secondo il artefice della sua sorte. metodi erano diversi, ed anche oggi i modi di div- metodo dell’astrologo Il sistema dell’oroinazione sono molteplici, scopo è un sistema di Praga Placidus, e tutti ugualmente valichiuso, logico e regolaalla fine del 1700) di, a saperli bene interto. Le sue norme sono che arriva alla fine a valide al suo interno; se pretare: c’è l’oroscopo cinese, con i si adatta o no alla realtà determinare un dodici animali che non ha la minima impor“quadro astrale”. andarono a trovare il tanza, basta che gli operaBudda morente, tori logici vengano rispetquello celtico, basato sugli alberi, tati e per svilupparli non occorre crederci. quello maya, basato sui dodici aniInsomma, mi diverto a fare gli oroscopi, mali/totem sacri, eccetera. per dirla con Cho Cho San, un po’ per celia Stessa validità , dicevo, ossia, secondo me, e un po’ per non morir. zero. Per tutti quanti. Sono molto più viciVoglio dedicare qualche ora del mio no allo scettico Cicerone, che nel suo “De tempo, per fare un regalo unico ad un nuovo arrivato. E poi alla fine, forse un po’ di magia esiste veramente: è il miracolo della vita che si rinnova in Gabriele, ed in ogni Gabriele, in ogni fiorellino sbocciato o che sboccerà in questa primavera, in ogni nuova generazione alla quale passiamo il testimone della staffetta partita tre miliardi di anni fa e della quale nessuno conosce il traguardo. Nessun oroscopo, nessun vaticinio ci consente di vedere il domani. Il domani ce lo possiamo solo costruire, faticosamente, giorno dopo giorno. Lavoro, logica ed impegno. Questo serve, altro che vaticini. Il mio augurio per i nuovi arrivati? Benvenuta, Primavera. Benvenuto Gabriele. Ben rinnovata, Natura. Hasta la vista! Campo de’ fiori 18 Ecologia e Ambiente Spese militari: 3 milioni di euro ogni ora… Strano tutti tacciono! I n Italia si spendono diversa, con delle buone politiche per la Difesa circa 3 sociali, non con le armi, nel 2009 milioni di euro all’oabbiamo esportato armi per un valore ra, ben 27 miliardi di di 5 miliardi di euro. Non sono certo euro in un solo anno. queste le politiche di buona conviSono queste le cifre venza tra i popoli. Perché non dire che il Ministero della apertamente ad esempio, che la Difesa italiano ha Libia non è un regime sanguispeso nel 2010. nario, ma semplicemendi Giovanni te un prodotto da Francola Nei prossimi anni, nel conquistare. Le bilancio della Difesa, sue materie ci sono da aggiungere altri 17 miliardi di prime meteuro, per l’acquisto di 131 cacciabombartono gola a troppe dieri F 35! La domanda è questa, ma chi democrazie e su dobbiamo bombardare? questo l’ipocrisia Sommando queste due cifre si andrebbe a regna a 365 gradi. coprire tutta la manovra finanziaria, ma Ho provato a leggere intorno a questi numeri c’è un silenzio ciò che il governo assordante, come se tutti questi soldi Libico mette a disposizioabbiano una corsia preferenziale, un qual ne ai propri cittadini, mi cosa da non mettere mai in discussione, sono fatto un idea più chiara e ma perché ? Basterebbe un taglio del più ampia sulla parola democra20- 30% di queste spese, per risparzia, ma non è questo il punto. Le miare miliardi di euro ogni anno, così dette “guerre al terrorismo” senza mettere in discussione i livelli di presono costate solo agli venzione dei conflitti e di Usa ben 4000 miliardi mantenimento della pace. Queste risorse potreb- 27 miliardi di euro di dollari, questi soldi sono stati presi in bero essere destinate in un solo anno, a buona parte in prestiad esempio alla tutela cui ci sono da to dalle banche, così dell’ambiente, alla saniil Governo americano tà , alla cultura, alla aggiungere altri 17 ha dovuto pagare difesa dei diritti sociali ecc. L’Italia ripudia la miliardi di euro, per miliardi di dollari di interessi su quei preguerra come strumento l’acquisto di 131 stiti, non potrebbe esseper risolvere le controversie internazionali cacciabombardieri re forse anche questo il crollo delle borse? A cosa (art. 11 della nostra F 35! porta questo tipo di inveCostituzione), ma in molti stimenti, se non quello di luoghi al mondo dove ci una cultura di disprezzo e di morte? sono conflitti, i nostri soldati vi prendono Tornando in Italia, spero che si inizino a parte e vengono chiamate missioni di rivedere queste enormi spese militari, non pace: se ci fosse davvero voglia di pace è certo un buon governo quello che fa non si spenderebbero tutti questi soldi. La finta di non vedere, da una parte il bisopace si costruisce con una cultura gno di racimolare soldi con formule ogni giorno diverse e spesso contraddittorie, perché vanno a togliere servizi e risorse a settori come la scuola, la formazione, la sanità , per citarne alcuni, dall’altra parte un bilancio che nessuno dei nostri grandi e illustri politici mette sul piatto del risparmio. Per una volta abbiate il coraggio di dire apertamente ai cittadini che spendere 3 milioni di euro ogni ora per le spese militari, non è più sostenibile o meglio non è più accettabile. Non dite che è pura demagogia, cercare di ridurre queste spese, certo la sicurezza di una nazione è di fondamentale importanza, ma più importante è che la gente viva pacificamente all’interno di ogni singolo Stato, solo così si potrà vivere e esportare la cultura della pace agli altri popoli. Campo de’ fiori 19 VI RASSEGNA DI TEATRO AMATORIALE “PREMIO ARCO D’ORO” Miglior spettacolo 2012 “Le voci di Dentro” della Compagnia Teatro Club di Torre del Greco. Alla Compagnia Filarmonico Drammatica di Macerata con “Il marito di mio figlio”, il riconoscimento speciale della Stampa, offerto dalla nostra rivista. Si fa ogni anno più ambito il premio della rassegna di teatro amatoriale “Arco d’oro” della cittadina di Fabrica di Roma, giunto alla sesta edizione. Settanta sono state le Compagnie Italiane che hanno partecipato, inviando i propri spettacoli. Il direttore artistico della rassegna Carlo Ciaffardini ha selezionato le sette finaliste che hanno composto il cartellone di questa sesta edizione del “Premio Arco d’oro”, così chiamato in onore del caratteristico Arco di Giove, porta di accesso dell’antica città di Faleri Novi. Il Premio assegnato al Miglior spettacolo, consiste infatti nell’opera pittorica raffigurante l’arco, eseguita da Ferdinando Sciarrini. Le sette compagnie in gara, provenienti da diverse parti d’Italia, anche quest’anno si sono sfidate a colpi di applausi per aggiudicarsi non solo il premio finale, ma anche i vari altri riconoscimenti messi in palio, per i quali il lavoro di assegnazione della giuria è sempre piuttosto difficile, vista la qualità delle opere messe in scena. Sabato 14 Aprile, presso il teatro tenda di Fabrica di Roma, che ha ospitato tutta la rassegna, si sono svolte le premiazioni, alla presenza delle compagnie, oltre che a quella delle autorità locali, della giuria e degli spettatori più assidui che dopo aver partecipato agli spettacoli, erano curiosi tanto quanto gli attori di conoscere gli esiti. Un pubblico compiaciuto e sempre più affezionato ed interessato quello della rassegna fabrichese che ha contato quest’anno una media di 350 spettatori per spettacolo. Sempre quasi il tutto esaurito se si considera che la capienza della struttura è di poco più di 400 posti. A condurre la serata, il presentatore ufficiale, Claudio Ricci, spalleggiato dal direttore artistico Carlo Ciaffardini. I due formano una mancata coppia di comici, che punzecchiandosi strappano tante piene risate agli spettatori. Ad arricchire lo spettacolo, pieno di suspense, tanti bravissimi artisti, quali la ballerina Giada Pancianeschi, il trio Mysticanza con il virtuosismo del violinista Fabio Porroni, che ha proposto musiche etniche, coinvolgendo tutto il pubblico, e il giovane cantante Dario Guidi, vincitore di numerosi concorsi canori ed al quale l’amministrazione comunale di Fabrica ha voluto assegnare una targa di riconoscimento per il suo ormai accertato talento. Dario, oltre ad aver emozionato semplicemente con la sua voce, ha proposto una esibizione inedita, ammaliando gli spettatori con le dolci note Foto Fabio Branca La Compagnia Teatro Club di Torre del Greco riceve il Premio Arco d’oro 2012, per lo spettacolo “Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo, per la regia di Gino Roma. della sua arpa celtica. Splendide le vallette della serata, Michela e Bosuoan, vestite con gli abiti della Boutique “Madamfiò ” di Fiorella e gli accessori di “Bijoux” di Carla Fochetti. Un plauso anche alla Pro loco, guidata da Stefania Stefanucci, particolarmente attiva nell’organizzazione di tutto l’evento. Ma veniamo all’assegnazione dei premi: miglior allestimento scenografico alla Compagnia del Sorriso di Ancona con “In La Compagnia Filarmonico Drammatica di Macerata nome del Papa Re” di Luigi ritira il Premio Speciale della Stampa assegnato dalla nostra Magni; miglior attrice non protestata giornalistica tagonista è andato a Chiara to immaginario” della Compagnia Fanara nella parte di Penny nel musiScaramante di Bastia Umbra vince il cal “Grasso è bello” tratto dal famosissignificativo Premio Del Pubblico, assesimo Hairspray. Si è aggiudicato il premio gnato in base ai voti di gradimento dati dal attore non protagonista Ettore pubblico al termine di ogni spettacolo. La Budano nella parte di Serafino “il perpeGiuria ha voluto dare un premio speciale tuo” veneziano di Manfredi nel film di alla compagnia Teatranti di Frodo per la Magni. Il premio alla Regia è andato al non facile messa in scena di “Camere da bravo Gino Roma che ha ben diretto l’oLetto” di Alan Ayckburn. pera di Eduardo “Le Voci di dentro”. Molto apprezzata la scelta del Premio Premio alla Miglior attrice ampiamente Speciale della Stampa che è stato meritato per Flavia Palumbo, splendida assegnato quest’anno da Campo de’ fiori interprete di Livia Arciani ne’ “La ragione alla Compagnia Filarmonico degli altri” di Pirandello portata in scena Drammatica di Macerata per aver brildalla Compagnia dell’Eclissi di Salerno, già lantemente portato in scena la commedia ammirata nel Teatro d’Autunno nella parte “Il marito di mio figlio” affrontando con di Blance nel “Tram chiamato Desiderio”. garbo, bravura ed equilibrio un tema di Miglior Attore quest’anno in ex equo a dibattuta attualità , quale l’omosessualità . due grandissimi interpreti che hanno emoVince il Premio Arco d’Oro Miglior zionato e divertito il pubblico del Palarte, spettacolo della Rassegna 2012 “Le vale a dire il bravissimo interprete di voci di Dentro” di Eduardo De Filippo Eduardo De Filippo nella commedia “Le portato in scena dalla Compagnia Teatro voci di Dentro” Renato Roma della Club di Torre del Greco. Compagnia Teatro Club di Torre del Il Sindaco Mario Scarnati, consegnando Greco ed il divertente ed esilarante Luca l’ambito premio, si è impegnato per Sargenti che ha portato a Fabrica una migliorare e far crescere in prestigio e maschera di Pulcinella capace di incantaqualità la Rassegna. Appuntamento al re e stupire travolgendo il pubblico in un prossimo anno! mare di risate. Infatti “Pulcinella cornuErmelinda Benedetti Campo de’ fiori 21 “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA UBELBLATT di Etorouji Shiono edito da J-Pop – 12 volumi, in corso C oinvolgente ed emozionante. Ubelblatt narra un antico mito secondo il quale, per contrastare il terribile esercito delle tenebre, l’imperatore inviò quattordici valenti guerrieri, armandoli con quattordici lance sacre. Tre di loro, i “gloriosi guerrieri senza ritorno”, perirono in battaglia. Altri quattro, soprannominati “le lance del tradimento”, vennero giustiziati dai loro compagni per diserzione. Gli ultimi sette portarono a termine la cruenta missione e, al loro ritorno, furono acclamati e accolti come eroi. Ma, venti anni dopo, un gruppo di ribelli autoproclamatisi anch’essi “le lance del tradimento” sfidano ancora una volta l’autorità dell’impero... Oscura, avvincente, leggendaria. di (Trama ripresa dal sito dell’editore). Daniele Vessella Amanti del fantasy medioevale non potete lasciarvi sfuggire quest’opera che unisce elementi fantastici come elfi, antiche leggende e profezie, al mondo delle spade, dei guerrieri e della magia. La trama, ricca di pathos e di colpi di scena, ci rivela una L’antico mito che verità nascosta dai sette eroi. Una verità che solo narra la storia di Koinzell, il protagonista, conosce e vorrebbe farla emergere per compiere giustizia nel suo mondo. quattordici cavalieri, Koinzell persegue il suo obiettivo senza risparmiarimperdibile per tutti si. Determinato, come dovremmo essere tutti noi… Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ gli amanti del fantasy medievale SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________ data di nascita_______________________Città ________________________________________________________Prov._______ ______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________ _data di nascita_________________________Città ____________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. 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Ciò per dire che la conoscenza l’uomo se la deve costruire mediante il linguaggio, a partire dall’esperienza che fa. La conoscenza si conquista e si implementa attraverso lo studio e l’esperienza, si trasforma e ci accompagna nelle diverse stagioni della vita. Si potrebbe dire che, in un certo qual modo, essa è la nostra stessa persona. Non può sfuggire infatti che se gli altri ci riconoscono per i tratti distintivi del corpo, noi ci relazioniamo agli altri mediante la nostra cultura, fatta delle conoscenze in nostro possesso. Ed è la trasmissione delle nostre conoscenze che fa la differenza nei rapporti umani ed interpersonali. L’atto, prodotto dalle conoscenze che abbiamo, è un fatto culturale. E presenta sempre ciò che noi stessi siamo oltre, e al di là di ciò che il nostro corpo presenta. E poichè quelli che mi conoscono meglio sanno che insisto nel dire che “noi siamo ciò che pensiamo”, il nostro pensiero dà senso alla nostra stessa persona. Pertanto non è sbagliato dire che la cultura è una persona o, se si vuole, la conoscenza è una persona. E’ la persona che noi stessi siamo. Uno dei fondamentali capitoli del mio ultimo libro(1) è dedicato proprio alla “conoscenza”. Se la Critica della ragion pura prende le mosse dalle domande: ”chi è il soggetto della conoscenza”; “che cosa conosce”; “in che modo conosce”; la domande da me poste sono: “che cos’è la conoscenza”? “Perchè la conoscenza”? E nel rispondere ho dovuto articolare in varie tappe la questione. La conoscenza riguarda l’uomo da sempre e lo riguarda sempre. Sulla base di essa si pensa, si dice e si fa. La storia stessa è mossa dalla conoscenza o, che è lo stesso, dall’assenza di conoscenza. La storia personale e la storia sociale, quella nazionale e quella sovranazionale sono connesse, si intrecciano e si fanno per la conoscenza. E quando parlo di conoscenza non mi riferisco tanto e solo a quella che più genericamente e ampiamente chiamiamo cultura. Questa purtroppo, ben pochi ce l’hanno. Mi riferisco alla conoscenza che invece tutti raggiungono e possiedono, più o meno ampia, più o meno profonda, più o meno coerente. Quella mediante la quale l’uomo nella quotidianità è , per i suoi atti, uomo. Si è trovato altresì che così come il cibo è alimento per il corpo, “la conoscenza” è alimento per l’anima. E, dalla ricerca è emerso un vero e proprio parallelismo tra i due tipi di cibo e i loro rispettivi effetti, ma anche complementarietà ed integrazione fra i due tipi di res, direbbe Cartesio: la res cogitans(l’anima) e la res extensa(il corpo). Ma dire “parallelismo” è riduttivo oltre che sbagliato. Il corpo e l’anima stanno tra loro come una monodualità . Sono due distinti diversi che proprio per questa loro differenza e distinzione possono fare quell’uno et unicum che è la persona. Bisogna dire che l’anima e il corpo stanno tra loro, oltre che come paralleli (non sono ad esempio asintotici), anche come elementi complementari, opposti, corrispondenti, interattivi, integrati, dipendenti e correlati. Ma, ultima rilevazione necessaria da fare, stanno tra loro, in ordine alla lega- lità , come inversamente proporzionali. Seguono cioè , leggi opposte. La conoscenza permette alle facoltà dell’anima dapprima di essere sollecitate, poi di costituirsi e di emergere, di esercitarsi, irrobustirsi, perfezionarsi, lavorare al meglio, infine di chiedere per sè il “giusto cibo”, respingendo, contestualmente quello considerato nocivo. L’ho già detto: “l’uomo è ciò che pensa”. E l’anima è il luogo ove il pensiero nasce, si esercita, si alloca, si nutre, cresce, progetta, opera. Se il valore dell’essere umano, la sua dignità (rispetto a tutte le cose), sono dati dal fatto di possedere un’anima che lo rende simile a Dio, la differenza tra le persone o, se si vuole, il valore aggiunto di una persona, è dato dalle conoscenze che ha. Ma non vale solo il detto: “più conosci più vali”; vale piuttosto il detto: “dimmi che cosa conosci e ti dirò chi sei”. Quella è la frequentazione vera ed immediata di ciascuno: le sue conoscenze. “Le sue conoscenze sono anche i suoi principali amici”. I suoi pensieri rivelano il cuore. Che in altri termini significa: “dalle tue conoscenze posso stabilire chi sei e il tuo valore”. Da tutto questo si può comprendere la grande importanza che rivestono la “buona educazione” e la “buona istruzione”. Non dico “educazione” ed “istruzione”, ma “buona educazione” e “buona istruzione”. Non tutte le istruzioni (conoscenze) si equivalgono; e non tutte le educazioni sono buone. Noi cattolici questo lo sappiamo da sempre. Vogliamo oggi ricordarlo specialmente a coloro che soffrono per la maleducazione degli altri. 1. Cfr. M. Marsicola, Egologia, (inedito) Campo de’ fiori 23 Manifesto per una Costituente per la Cultura. Questo articolo che vi accingete a leggere sarà diverso dai miei soliti contributi che si concentrano tutti su una visione globale delle tecnologie informatiche legate all’informaziodi Patrizia Caprioli ne ed alla comunicazione. Oggi si parla di Cultura, anche perché la multimedialità che noi viviamo attraverso i vari strumenti e dispositivi messi a nostra disposizione dalla Rete può racchiudere un mondo culturale che può e deve essere scoperto, fruito, sviluppato, assaporato. La mia idea nello stendere questo articolo è nata dalla lettura di una serie di servizi pubblicati su un inserto culturale che esce ogni domenica con il giornale Il Sole 24 Ore, che è chiamato appunto Domenica. Dal primo articolo apparso domenica 19 febbraio 2012 è nato una specie di movimento cittadino che inneggia a fare della Cultura una fonte primaria per lo sviluppo economico del nostro Paese. Il progetto messo in campo ha come obiettivo quello di far nascere una vera e propria Costituente in seno al nostro Governo per far si che la Cultura divenga materia prima nella nostra economia e che senza utopie nasca un accordo tra Pubblico e Privato che incentivi occupazione e crescita sociale. Questa Costituente si basa su 5 punti fondamentali: - La nascita di una vera e propria Costituente per la Cultura, per l’appunto, in seno al Parlamento Italiano. - Strategie di lungo periodo che inneschino studi e ricerche di fattibilità in ambito culturale. - Una cooperazione reale e tangibile tra tutti i Ministeri, non delegando al solo Ministero dei beni e delle attività culturali, l’onere di occuparsi della rinascita economica della nostra Cultura. Devono per forza di cose essere coinvolti anche il Ministero dell’Economia, il Ministero del Lavoro, il Ministero dell’Istruzione e così via. - L’Arte deve essere studiata nelle scuole, dalle elementari all’Università , non solo a livello storico ma anche creativo, senza abbandonare la ricerca scientifica che è legata alla Cultura. In quest’ultimo punto vengono racchiusi tre obiettivi principali. Il primo è il riconoscimento reale del merito delle menti artistiche. Il secondo è la complementarità pubblico-privato, dove l’area pubblica si occupi principalmente di quelle zone della cultura che non possono dare margini di guadagni per investimenti privati, e che incentivi la ricerca sotto tutti i punti di vista. L’area privata deve abbracciare la Cultura come fonte di guadagno certo, investendo seriamente nella creazione di eventi culturali. In ultimo, gli sgravi fiscali concreti dovrebbero incentivare questa tipologie di imprese, come si fa in tanti paesi a livello mondiali. Tutto questo per far comprendere a tutti che la Cultura può diventare fonte di guadagno e di incremento occupazionale, perché se incominciamo a pensare che andare a teatro, al cinema, al museo non è una perdita di tempo, ma un reale arricchimento della nostra anima allora incominceremo davvero a credere che noi italiani possediamo un enorme patrimonio culturale che ci invidia tutto il mondo, e che possiamo adoperare per creare lavoro, guadagno e prospettive future di rinascita sociale. Gli articoli del Sole 24 Ore propongono una sottoscrizione pubblica facendo appello a tutti gli italiani affinché aderiscano all’Idea della Rinascita della Nostra Cultura Italiana. Il testo del Manifesto per una Costituente della Cultura lo potete trovare all’indirizzo in rete http://240.it/ManifestoCultura , potete firmare virtualmente scrivendo a [email protected] oppure dalla Home Page del quotidiano www.ilsole24ore.com Non deve meravigliare che un giornale che si occupa principalmente di Economia dedichi intere pagine alla Cultura, perché è proprio quest’ultima che deve divenire industria fertile e sempre in attivo. Molti sono gli esempi di Buone Pratiche di valorizzazione del patrimonio artistico del proprio paese che possiamo osservare a livello internazionale, mi riferisco soprattutto agli Stati Uniti, ma anche a paesi emergenti come la Cina ed il Brasile. E noi perché dovremmo essere da meno? Noi che non abbiamo solo il Colosseo, che nelle nostre piccoli comunità abbiamo nascosti tesori e gioielli che nessuno più valuta come tali e non li valorizza, non li sfrutta per tranne guadagno e creare occupazione, non li sfrutta per darci di rimando una buona dose di piacere estetico. Attraverso la lettura di questi contributi ho realizzato che una delle necessità che resta primaria è il riabituarsi alla Buona Cultura, al Gusto estetico delle cose, alla Bellezza artistica sotto tutti i suoi aspetti ed a tutti i livelli. Posso vedere il bello e provare un piacere estetico se leggo un libro, vado ad una mostra, guardo un film, ascolto musica. Allora portiamo noi stessi ed i nostri figli, ragazzi, genitori ad uno spettacolo, giriamo per le vie storiche dei nostri centri cittadini, guardiamo i monumenti, i palazzi, ricordiamoci chi siamo e da dove veniamo quando osserviamo le nostre opere d’arte più belle. La vita non può essere solo piacere materiale delle cose, perché queste stesse cose hanno in sé un’anima che va alimentata con tanta, tanta cultura. La foto messa all’inizio di questo contributo è stata scattata da un ignoto fotografo nel settembre del 1940 dopo un bombardamento tedesco che distrusse la Holland House Library a Kensington, Londra. Vi invito a riflettere sul contegno dei tre personaggi nella foto: tutto è scomposto, distrutto, irriconoscibile, ma loro, imperturbabili, danno attenzione solo ai libri. Buona cultura a tutti! L’ANGOLO DEL PROF.A cura di Patrizia Caprioli Mini-spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come supporto didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli studenti. EUROPA=NOI: http://www.educazionedigitale.it/europanoi/ Qual è la storia dell’UE? Qual è il suo assetto geografico? Sono solo alcune delle domande che trovano risposta nella piattaforma digitale EUROPA=NOI, un nuovo percorso didattico dedicato ai temi della cittadinanza europea promosso dal Dipartimento Politiche Europee. L’iniziativa inoltre punta a creare una rete che possa aggregare scuole e insegnanti impegnati nell’ambito della cittadinanza europea. Campo de’ fiori 25 Come eravamo QUANDO NEI CAMPI SI….”PIANTAVA MAGGIO”! mo esattamente come le generazioni che ci avevano preceduto, aspettavamo la primavera per dar sfogo a tutte le nostre passioni, libertà di correre, giocare e rotolarsi sull’erba, e perché no, amoreggiare con le nostre irraggiungibili Silvia. Erano i nostri divertimenti, sicuramente un po’ diversi. Lasciavamo i giochi delle piazzette di paese, riponevamo i piccoli di legno, toglievamo dai triangoli e dai quadrati disegnati in terra, le palline di vetro multicolori, raccoglievamo in fretta le figurine, insomma tutto, tranne le palle di gomma e i palloni. Quelli no, ci sarebbero serviti “pe’ ‘nnà a piandà Maggio”. C’era tutto un rito, quasi propiziatorio, nell’organizzare le scampagnate; prima di tutto ogni gruppo cercava di accoppiare amicizie secondo il suo “piacimento”, l’importante che ci fosse stata Silvia. Di una cosa però tutti eravamo certi, non avremmo dovuto fare missioni di convincimento con i genitori di Silvia (come per le festicciole da ballo in casa, luce accesa e porta aperta, ricordate?), perché l’usanza era che ognuno andava col suo gruppo noi con noi, e le Silvie con le Silvie. Quindi genitori tranquilli e noi che, felicissimi già pregustavamo timidi baci e innocenti carezze. Si partiva di primo pomeriggio per “giù a Madonna de’ Piagge, a’ Fundana lunga, lì ‘o Castellaccio, su a Terrano, giù a Santa Susanna”, ed altri luoghi adatti a scampagnate varie di cui la nostra Civita era ricca, lasciandoci l’imbarazzo della scelta. Dopo aver divorato i panini con frittata, carne panata, pane e salame, e affettati vari, preparati da mamme premurose: “Magnative tutto, me riccommanno, nun riportate a casa gnende”, si passava agli agognati giochi all’aperto. Si partiva dal “malizioso” Ruba bandiera, quando ti trovavi Silvia davanti, e con mosse strane cercavi, sfiorandola, di rubargli il fazzoletto, al “coinvolgente” Palla prigioniera, quando fingendo di sbagliare mandavi la palla oltre la siepe, e rincorrevi Silvia sperando in uno scivolone per provare sensazioni insperate. Il culmine dei giochi era però “nascondino” da noi Lasciavamo i “’nguattarella”, quando giochi delle piazzette finalmente potevi mettere in tutte le tue strategie di paese, riponevamo i atto amorose, cercando insieme piccoli di legno, a lei il nascondiglio che toglievamo dai triangoli avrebbe reso difficile la dei tuoi amici. Se ci e dai quadrati disegnati ricerca riuscivi, per quei tempi così in terra, le palline di difficili da un punto di vista sessuale, ti sentivi il dio delvetro multicolori, l’amore, poi ti accorgevi che raccoglievamo in fretta con te non c’era Venere, ma le figurine, insomma quella Silvia irraggiungibile, che avevi dovuto imparare a tutto, tranne le palle di memoria sui banchi di scuogomma e i palloni la. “ “ “Era il maggio odoroso” così cantava il Leopardi alla sua amata e irraggiungibile Silvia. Le stagioni erano vere, ognuna con le sue caratteristiche climatiche ben precise: le tradizioni, gli di Alessandro Soli usi e i costumi si rafforzavano per rimanere nella memoria, insomma Maggio era Maggio, tiepido, odoroso, fatto di scampagnate spensierate, nei campi verdeggianti che lambivano i nostri centri abitati. Ecco allora il detto: “che si nnat’a ppiandà mmà ggio?” Il nostro concittadino, il Prof. Luigi Cimarra nel suo vocabolario del dialetto di Civita Castellana, a proposito di Maggio, traduce così questa frase dialettale: Andare ad amoreggiare in campagna. Sembra anacronistico ricordarlo, ma per chi ha vissuto quegli anni, mi riferisco agli anni ’60, noi faceva- 26 Campo de’ fiori AGOSTINO PARADISI Civita Castellana 1654 - Modena 1732 del Prof. Architetto Enea Cisbani ... continua dal numero 90 Il 26 novembre 1732, dunque, viene rogato in Modena l’atto notarile dove l’avvocato Agostino Paradisi, nomina come Eredi Testamentari, il vescovo e la municipalità di Civita Castellana, per una somma valutata sulla reale consistenza dei beni in Modena, Bologna, Ferrara e Reggio, in 120.000,00 scudi romani. Ora per farsi un’idea dell’eredità , dobbiamo pensare che nel 1702 il ponte Clementino è costato 15.000,00 scudi romani e i restauri della Cattedrale nel 1736-1750, ben 30.000,00 scudi romani. Uno scudo romano, vale oggi tra i 60 e gli 80 euro: una cifra davvero notevole. Nel testamento il Paradisi incarica Ignazio Finizzani di Modena, della vendita di tutti i beni sopracitati nonchè del palazzo con gli arredi della residenza Modenese e di versare il ricavato ai procuratori testamentari, Giuseppe Orsi e Ludovico Muratori, che dovranno convertirlo in un unico legato o deposito fruttifero in Bologna o Modena, a favore del Collegio Paradisi di Civita Castellana. Qualora nelle suddette città , dispone ancora il Paradisi, non si trovasse un conveniente deposito, i procuratori testamentari dovranno versare l’intera somma di 120.000,00 scudi romani nelle mani del vescovo e del gonfaloniere di Civita Castellana. Dispone, inoltre, che il Collegio sia dedicato alla Beata Vergine Maria e a Sant’Agostino. Al detto Collegio, precisa il testamento, siano ammessi gratuitamente cinque alunni della città e sia retto e guidato da un rettore, da un maestro, un servitore e un cuoco. La direzione sia sempre del vescovo protempore, coadiuvato da un rappresentante designato dal comune e da un economo tenuto a redigere ogni anno un preciso e dettagliato rendiconto della gestione finanziaria del Collegio. Le precisate e dettagliate disposizioni emergono dalla lettura di una lettera che il 6 dicembre 1732 il procuratore testamentario Giuseppe Orsi invia al vescovo Tenderini, precisando i termini del testamento, che viene allegato in copia alla missiva, e informandolo che l’avvocato Agostino Paradisi il giorno 22 ottobre 1732 era stato colpito da un Ictus in forma lieve, che non aveva avuto conseguenze gravi e seppur compromessa la funzionalità del braccio sinistro, non gli aveva impedito di presenziare il 26 novembre alla stipula dell’atto notarile. Il Tenderini, avuta la missiva, informa il consiglio municipale e i Conservatori della città e con lettera indirizzata all’avvocato l’11 gennaio 1733, lo ringraziano dell’importante Lascito. Un ritratto di Raffaello da Lugagnano, Ministro della Dalla lettura dei carteggi del Provincia francescana di Modena, inviato dal Vescovo tempo, emergono chiaramente i Tenderini, presso l’avvocato Paradisi, per portare a lui i dubbi del vescovo Tenderini ringraziamenti della città di Civita Castellana a seguito circa la concreta attuazione dell’importante lascito di 120.000, 00 scudi romani della donazione, ora che l’avvofattole dall‘avvocato. cato si trova in precarie condidonazione, ma essenzialmente per zioni di salute che verso la fine del 1732, valutare lo stato del Paradisi e i suoi si aggravano ulteriormente, costringendopropositi ora che è ammalato. lo a rimanere sempre nel letto e raramenLo stesso Paradisi rassicura il vescovo che te seduto se non con grande sforzo e aiula sua disposizione, attentamente valutata, tato dai suoi servitori. avrebbe avuto concreta attuazione e nulla Il Paradisi, come attestano i documenti, lo avrebbe distratto dal suo proposito, seppur afflitto dalle dolorose piaghe di quale segno tangibile di gratitudine verso decubito, è cosciente e con la mente semla sua Patria e città natale. pre lucida segue le sue cause civili e penaIl Tenderini, avuta la relazione dal ministro li, servendosi di un apposito timbro in Francescano, avverte la municipalità di legno recante la sua firma per la sottoscriquanto riferito e avviano i primi lavori di zione dei vari atti legali. restauro della chiesa di Santa Maria del Il Tenderini invia allora in Modena il Carmine, fin quando ecco irrompere 3 giugno 1733, frate RAFFAELLO da sulla scena il NIPOTE dell’avvocato. LUGAGNANO, Ministro della Nelle grandi eredità , è accertato, Provincia Francescana di Modena, esiste sempre il NIPOTE! con il preciso incarico di portare all’avvocato i saluti e i ringraziamen... continua sul prossimo numero ti dell’intera città per l’importante Campo de’ fiori 27 ATTENTI AL ... FISCO TERMINE DEL 30 GIUGNO 2012 PER RIVALUTARE TERRENI E QUOTE SOCIALI Con il recente d.l. 70/2011 (cosiddetto “decreto Sviluppo”) è stata riaperta la possibilità di rideterminare il costo fiscalmente rilevante dei terreni (edificabili e con destinazione agricola) e del Dott. Stefano delle partecipazioni in Menichini società non quotate posseduti, alla data del 1° luglio 2011, da persone fisiche, società semplici e enti non commerciali. Tali beni devono essere detenuti non in regime d’impresa, quindi al di fuori di ogni attività imprenditoriale eventualmente esercitata. Per usufruire di tale facoltà occorre porre in essere, entro il termine perentorio del 30 giugno 2012 (che è un sabato, quindi la scadenza effettiva slitta a lunedì 2 luglio), i seguenti due adempimenti. In primo luogo deve essere redatta e asserivalutazione – applicando l’aliquota del 4 verata da parte di un professionista abiliper cento al “nuovo” valore dei terreni e tato – geometra, ingegnere, architetto, delle partecipazioni qualificate (cioè quelecc. per i terreni; dottore commercialista, le rappresentative di una percentuale dei revisore legale, ecc. diritti di voto esercitabili per le quote sociali – in assemblea ordinaria L’imposta sostitutiva da la perizia di stima del superiore al 20 per cento versare si calcola – ana- o di una percentuale di terreno o della partecipazione che si inten- logamente alle precedenti partecipazione al capitade rivalutare; il valore le o patrimonio della leggi di rivalutazione – di perizia deve essere società superiore al 25 applicando l’aliquota del per cento) ovvero l’aliriferito alla data del 1° luglio 2011. quota del 2 per cento al 4 per cento al “nuovo” L’asseverazione della valore dei terreni e delle “nuovo” valore delle parperizia è perfezionata tecipazioni non qualificapartecipazioni qualificate. te. mediante giuramento in tribunale oppure La convenienza fiscale presso un notaio o un giudice di pace. della rivalutazione – ovviamente da verifiInoltre, sempre entro il termine del 30 giucarsi caso per caso – può rinvenirsi nella gno 2012, il contribuente interessato alla possibilità di utilizzare, in ipotesi di futura rivalutazione deve versare l’imposta sosticessione a titolo oneroso dei terreni e delle tutiva per l’intero suo ammontare ovvero, partecipazioni, il nuovo valore “periziato”, in caso di opzione per la rateazione, per un in luogo del costo d’acquisto o del preceimporto pari alla prima delle due o tre rate dente valore fiscale, quale termine di rifeannuali di ugual valore. rimento per determinare la relativa plusvaL’imposta sostitutiva da versare si calcola lenza imponibile. In tal modo, dunque, si – analogamente alle precedenti leggi di realizza, in tutto o in parte, un affranca- mento fiscale della plusvalenza conseguita. A tal proposito appare utile ricordare che i terreni con destinazione agricola generano plusvalenza imponibile soltanto se rivenduti nel corso del quinquennio di possesso. La cessione di terreni edificabili, di contro, costituisce sempre presupposto per l’imponibilità della relativa plusvalenza. Quanto ai terreni, il valore di perizia costituisce valore normale minimo di riferimento, oltreché per le imposte dirette, anche per le imposte di registro, ipotecaria e catastale. Per coloro che intendono rideterminare il valore fiscale di un terreno o di una partecipazione già oggetto di una precedente rivalutazione il legislatore ha previsto la possibilità di scomputare, dall’imposta sostitutiva dovuta per la nuova rivalutazione, quella in precedenza già versata. In alternativa, quest’ultima può essere richiesta a rimborso nel termine di 48 mesi decorrenti dalla data di versamento dell’imposta sostitutiva relativa alla nuova rivalutazione (e cioè dal momento in cui si verifica la duplicazione del versamento). 28 Campo de’ fiori Associazione Artistica Ivna POESIA E PITTURA PARLANO AL CUORE… ATTRAVERSO LA POESIA DI ANGELO BINI E L’ARTE VISIVA DI MANUELA PETTI. STORIA DI UNA PRIMAVERA Immagini nuove nella fantasia di chi sa ascoltare la voce nascosta nel vento gelido delle sere d’inverno. Imprecisa, nei contorni, avanza da lontano una figura. I passi lievi e cadenzati. Il portamento sereno. Aria assorta. Uno sguardo al cielo, uno ai dintorni, uno lontano oltre gli orizzonti; sembra quasi che non si voglia curar di nulla. Crea qualcosa. Sembra non trovarlo. Finché non ti guarda negli occhi. Non scruta, eppur sembra aspettar qualcosa da te. Se tu ti distrai, non curi l’attesa, ti lascia, stizzita, ritornando sui passi suoi. E ti sta lontana. Non ti guarda. Indifferente non si cura più del freddo, della notte, dell’Inverno. Non sorge più la Primavera. Eppur ridiscende. Opere a olio su tela della pittrice Emanuela Petti Dal fiume. Nessuno la vede. Tutti lo sanno. Esiste. A tutti sembrerà di vederla nei sogni di quell’età che fa sentire eterni. Tenaci i sentimenti a rincorrere impietosi la figura più bella. Allora inquiete le sere. Agitate le notti. Soli con il mondo che dimentica. Era il giorno limpido di una Primavera antica. Ti guardasti intorno smarrita. Due occhi, tanti, giù su di te. Il peso del mondo l’assenza del respiro, la cadenza spenta di quel fiore che sembrava eterno. Spenti Stelo, Petali, Corolla. Te innanzitutto. Ritorna allora quel vento che, bambino, ti tarpò le ali, ti legò alla terra, ti impedì , per sempre, il volo più bello. Ecco perché , guardasti, anche tu, attonita, quel volo che un aquilone compì . Senza ritorno, del vento. Per ogni fiore, allora, una storia di malinconia. Per ogni filo d’erba. Un futuro di tormento. E la tormenta ti colse. Assorta a contemplar la vita. Ti sollevò il turbine della vita intensa. Addio ai prati, ai fiori, alle albe della fanciullezza amica. Presto i tramonti di fuoco. Eri nuova a riascoltar la vita. Festoso mormorar degli alberi sui viali senza fine. Voli nuovi intorno all’anima tua. Mai però al di là del cielo. Eppur … Ma … scendendo la riva, apparse all’orizzonte. Sospeso su un filo il sapore infinito. Una rondine, nella sera serena, in quella calma estate, si liberò nel volo più bello. POESIA composta dal Professor ANGELO BINI Campo de’ fiori 30 Curiosando a Civita Castellana verso la fine dell’Ottocento Una serie di simpatici avvenimeti ritrovati scartabellando tra vecchi giornali Leggendo vecchi giornali ho trovato delle notizie molto simpatiche sulla nostra città riguardanti la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento. Nel 1878 dopo le piogdi Francesca gie torrenziali, la ghiaia Pelinga di cui era ricoperta la salita del ponte Clementino era stata trasportata dall’acqua causando problemi ai cittadini. Purtroppo la “salita del pianto” non si smentisce mai. Nacque la passeggiata della via Romana e i cittadini chiesero al sindaco Coluzzi di far piantare degli alberi contro la malaria, malattia molto conosciuta a Civita per via del clima, possibilmente dei tigli o degli eucaliptos e che l’alberata fosse fatta in doppia fila , di mettere non piu di quattro sedili, due a metà passeggiata, due alla fine e che per preservare l’opera contro il vandalismo, fosse fatta una legge che puniva con il carcere i contravventori. Quell’anno ci furono molte processioni e durante una di queste, mentre i fedeli uscivano dalla chiesa di San Francesco, accadde una colluttazione tra i mazzieri che portavano lo stendardo, il quale cadde e si ruppe in più pezzi e fu una fortuna che non fracassò la testa di nessuno. Il rev. Montanari camerlengo e governatore della confraternita fu invitato affinchè le processioni fossero fatte più di rado. La fabbrica dei fratelli Cassieri si faceva pubblicità vendendo due dozzine di piatti,scodelle due piatti tondi, due ovali, una terrina, due fruttiere, un insalatiera per la modica cifra di L.25, il trasporto a carico del committente. Mentre si facevano i lavori nel porticato del duomo e si praticava lo scavo per le nuove scale, fu ritrovato un sarcofago contenente delle ossa e e siccome non vi era nessuna iscrizione fu ritenuto essere molto antico. Purtroppo continuava a piovere allora si pensò di esporre i santi Giovanni e Marciano nella cattedrale e di offrire denaro e suono di campane perché facessero il miracolo di far tornare il sole. Ci fu poi la clamorosa notizia che il seminario non aveva pagato alla signora Rosa Caprari tredicimila libre di pane nonostante lo stesso fosse stato rifornito dalla signora sin dal 1860. Aveva ricevuto solo qualche acconto. A maggio vi era la festa della Società Operaia di cui ho parlato in un precedente articolo,vi era la fiera di merci e bestiame,una tombola di L.200,fuochi d’artificio, e globo aerostatico. Nell’anno 1878 nasceva anche una Società Filarmonica di cui il maestro Antonio Cavicchioli era direttore stipendiato dal comune. Nacque la prima banda musicale di Civita, che, nel 1895, partecipò ad una gara di bande a Roma e venne premiata; spesso la domenica vi era il con- certo musicale in piazza. Una disposizione del 1875 proibiva a tutti di copiare le divise dei militari, ma purtroppo il maestro indossava i distintivi e le spalline dei sottotenenti riciclate dalla divisa della soppressa Guardia Nazionale e fu aspramente ripreso; non solo, non potè, poi, eseguire i brani secondo il programma per la mancanza di alcuni giovani musicisti per cui il Municipio prese provvedimenti. Dopo la morte nel 1904 del Cavicchioli si formarono due bande, una comunale e l’altra del circolo Cattolico che funzionarono in modo discontinuo per diversi anni. Nel 1895, il 15 settembre, si inaugurò l’illuminazione elettrica con la piccola centrale costruita sul Rio maggiore dai capomastri Paolelli; erano concesse ai privati soltanto le lampade a tre candele. Nel 1895 si impiantò la prima linea telefonica Roma, Viterbo. Sull’angolo fra la via del Corso e del Forte si trovava l’antico negozio di manifatture della ditta del sig. Demetrio Felici. Alla sua morte fu condotto dal figlio Angelo, che lo ampliava facendone un negozio degno di stare a Roma. Si vendevano: panni,stoffe, novità per uomo e donna, cantili di filo bianco e colorati, velluti, coperte, maglie di lana, biancheria per corredi, tende per finestre, lana per materassi, bambagie, e tanti altri articoli, in più un magazzino di cappelli per uomo il tutto ad un prezzo “abbordabile”. C’era anche un nuovo negozio, era stato aperto in via del Corso dal sig. Cesare Travis e vendeva sempre a prezzi modici lo zucchero, il caffè , lo zolfo di Rimini, cristallerie, mercerie, cartoleria e farina. Nel 1905 nacque la ceramica Marcantoni, nacque la tramvia RomaCivita Castellana. Nel 1910 si iniziarono i lavori per la tratta Civita–Fabrica per il proseguimento della tramvia sino a Viterbo, venne anche abbattuta la porta del ponte Clementino per permettere il passaggio del treno. Ci furono poi le prime emigrazioni dei civitoni, prima per il Brasile poi in America. Furono anni di grandi cambiamenti che portarono Civita ad essere quella di oggi. Campo de’ fiori 35 L’angolo del Bon Ton Le posate Riprendiamo il discorso, ormai cominciato qualche numero fa, sulla descrizione dell’apparecchiatura della tavola, dopo la tovaglia e i piatti, in questo nostro nuovo incontro, prenderemo in esame di Letizia Chilelli le posate che a seconda della loro grandezza e del loro uso si dividono in: - forchetta grande - forchetta da dessert - forchetta da pesce - coltello grande - coltello da dessert - coltello da pesce - cucchiaio da minestra - cucchiaio da dessert - cucchiaio da tè - cucchiaino da caffè La disposizione sulla tavola I coltelli grandi ed eventualmente quelli da pesce vanno sempre apparecchiati per primi, verranno posizionati alla destra del piatto con la lama rivolta verso questo, il bordo del manico deve essere allineato con il bordo del tavolo A sinistra si posizioneranno le forchette grandi e se occorreranno le forchette da pesce, i rebbi saranno rivolti verso l’alto e anche qui il bordo del manico della posata sarà allineato al bordo del tavolo, anche se spesso, la forchetta più esterna viene spostata verso l’alto di circa 4 cm rispetto a quella vicina. Se si useranno i cucchiai grandi, verranno apparecchiati alla destra del piatto, accanto ai coltelli, la parte concava sarà rivolta verso l’alto e anche qui il manico sarà allineato al bordo del tavolo. Discorso a parte meritano le posate da dessert: il coltello infatti verrà apparecchiato perpendicolare alla punta del coltello grande (in poche parole nella parte alta rispetto alla posizione del piatto, al centro) con il manico a destra e la lama rivolta verso il bordo del piatto. La forchetta da dessert, andrà posizionata accanto al coltello, con i rebbi verso l’alto ma con l’impugnatura a sinistra. Il cucchiaino da dessert sarà parallelo alla forchetta, con la parte concava rivolta verso l’alto e con il manico rivolto a destra. Se il pranzo prevede l’utilizzo di molte posate, è buona regola, per non appesantire la tavola, non disporre su di essa 7-8 pezzi alla volta, le altre posate si potranno apparecchiare successivamente. Una volta seduti, si comincerà a mangiare utilizzando le posate più esterne. Piccola storia delle posate Alla sua prima apparizione sulla tavola, il coltello era a serramanico con la lama lunga e acuminata e spesso non era in uso sulla tavola, ma veniva direttamente portato da ogni commensale che tagliava la sua parte di carne, posta al centro della tavola, che poi però portava alla bocca con le mani, dopo averlo adagiato nel proprio piatto. Il coltello da tavola, assunse la forma odierna, ovvero dalla punta arrotondata grazie al Cardinale Richelieu, ma vi si trovano tracce anche nel regno di Carlo V di Francia, quando i segni della pazzia del Re indussero gli orafi di corte ad arrotondare, appunto, le punte di tutti i coltelli. Il coltello dalla punta arrotondata, però , venne prodotto in serie dal XVIII secolo. Gli antichi Romani conoscevano l’uso della forchetta che veniva usata dai patrizi in occasioni importanti e spesso erano in oro o in argento ed il manico in cristallo. Più tardi se ne trovano menzioni anche nell’inventario della corte di Re Edoardo d’Inghilterra. Particolare importante è che nel XIV secolo e nel XV secolo le forchette venivano usate solo per la frutta, il cibo si mangiava con il coltello e con le dita; si dovrà arrivare al Settecento per avere l’uso comune della forchetta su tutte le tavole. Il cucchiaio veniva usato dai Romani ed è arrivato a noi senza grandi modifiche della forma, eccetto del manico che era dapprima dritto con semplici decorazioni e poi leggermente ricurvo. La moda del Cinquecento, poi, cambiò forma al manico del cucchiaio che venne fabbricato molto lungo, questo per evitare che i liquidi sporcassero le gorgerette inamidate e plissettate, indossate dai signori dell’epoca. (Bibliografia, La Agostini,Novara) mia cucina, De Campo de’ fiori 36 Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli ( quinta parte ) Silvia Quattrini Ferrelli in una recente foto Alberto, che aveva perso il papà all’età di 6 anni, dopo sposato andò ad abitare con Silvia insieme alla sua nonna Aurelia, in un appartamento sito nel palazzo di proprietà Ferrelli di Via circonvallazione Dalla Chiesa. Il 27 maggio 1952 nacque l’unico figlio di Alberto e Silvia, Giantommaso; essendo il primo nipote, crebbe coccolato e spupazzato da tutti i parenti più prossimi! Nel 1957 anche i genitori di Silvia si trasferirono da Gallese a Fabrica di Roma; andarono ad abitare nel palazzo del conte Cencelli, in un appartamento che da un lato era posto al piano terra. In questo appartamento vi restarono alcuni anni. Pochi mesi fa, recandomi all’ufficio protocollo del comune di Fabrica, guardandomi intorno, mi sono reso conto che l’ufficio della Signora addetta al protocollo, è ubicato esattamente dove, molti anni prima, si trovava la sala da pranzo dei genitori di Silvia Quattrini! Il palazzo del Conte Cencelli è attualmente la sede del Comune di Fabrica, ma gli ambienti divenuti a me, precedentemente in qualche modo familiari, non si dimenticano più per tutta la vita! A metà degli anni sessanta, i genitori di Silvia, si trasferirono di nuovo, andando ad abitare nel palazzo dei Ferrelli, dove era stato realizzato un nuovo appartamento, rialzando il piano superiore. Alla morte dei suoi genitori, Silvia e la sua famiglia si trasferì in questo appartamento. Agli inizi degli anni novanta Giantommaso si sposò ed andò a vivere a Canale Monterano. Silvia Quattrini fu vicinissima alla chiesa di Fabrica di Roma; oltre ad essere iscritta all’Azione Cattolica, partecipava a tutte le iniziative prese dalla Parrocchia. Ella si dava da fare in tutti i modi per aiutare la sua comunità parrocchiale , arrivando perfino ad essere nominata, dal Vescovo, Ministro Straordinario dell’ Eucarestia su mandato a tempo per cinque anni. Il giorno che gli fu conferito il mandato, Silvia lo ricordava come uno dei giorni più belli della sua vita! Nell’anno 2000 Silvia ed Alberto festeggiarono il loro cinquantesimo anno di matrimonio insieme a parenti ed amici. Nel 2002, Alberto lasciò Silvia e ritornò alla casa del Padre, dopo una breve ma sofferta malattia; nel dicembre 2010 Silvia si ammalò seriamente e nell’agosto 2011 anche Lei raggiunse Alberto. Ella aveva da pochi giorni compiuto 80 anni ….Fine….. Arnaldo Ricci Maggio 2005. Castel Sant’Elia, cerimonia nel giorno del conferimento a Silvia della funzione di Ministro Straordinario dell’Eucarestia Fabrica di Roma Aprile 2000. Silvia e Alberto nel giorno delle nozze d’oro Campo de’ fiori 38 A Montefiascone un allevamento di pastori Collie Rivive nella Tuscia il mito di Lessie I ndissolubilmente legato ai ricordi d’infanzia grazie alla fama televisiva di Lassie ,fa piacere scoprire che dal lavoro paziente e dalla dedizione per questa razza di due nostre concittadine Maria Cristina Baleani e Silvia Ceccarelli, nasce un allevamento a scopo amatoriale di pastori scozzesi collie. Ricordiamo e riscopriamo così le inconfondibili caratteristiche di questa razza. Il Collie oggi considerato un cane da compagnia, nell’800 era un cane da lavoro adibito alla conduzione delle greggi. Fu solo quando la Regina Vittoria facendo un viaggio in Scozia, vide dei Collies condurre le greggi e se ne innamorò , portandone alcuni esemplari nei canili reali, che questi cani cominciarono ad attirare l’attenzione anche delle classi privilegiate. L’aspetto del collie, seducente per la sua grande bellezza e dignità , può trarre in inganno: il suo pelo, il portamento , l’espressione sognante fanno pensare che sia un cane altero e distante. In realtà è un cane molto dolce che ama la compagnia dell’uomo. Il collie possiede un carattere del tutto particolare. E’ forse il più fedele dei cani, il più delicato, il più dolce, non ama la violenza nemmeno verbale, per questa ragione a volte sembra timido. Comunque, sempre intelligentissimo, sembra che ragioni come un essere umano. Possiede una forza telepatica particolarmente sviluppata, più di quanto si possa notare nelle altre razze. Il suo ruolo di ausiliare del pastore ne fa un cane che desidera avere un compito da svolgere, e il fatto di vivere in famiglia lo porta ad usare il suo vivo senso della proprietà che gli permette di capire quando intervenire: non si scaglierà mai su un visitatore che il padrone farà entrare in casa, ma fermerà un intruso in modo molto convincente dal- l’introdursi nella proprietà , pur non avendo avuto nessun addestramento specifico. Il collie ha certamente acquisito durante i lunghi anni di stretta collaborazione con il compagno uomo queste qualità che lo fanno il cane perfetto da avere in famiglia. Sarà un ottimo e attento guardiano per i bambini molto piccoli, avvertirà la persona anziana che non sente molto bene che suonano alla porta, o squilla il telefono. Chi possiede o ha posseduto un Collie difficilmente cambierà razza, per le grandi doti di questo magnifico cane. LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo è un libro unico nel suo genere. Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante! E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di 10.00, sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali. L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di essere quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo ed ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato, spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di un suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatrale, i lettori possono immaginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un Ermelinda Benedetti tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna. NOTA DELL’EDITORE In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale di un personaggio fantastico della sua Fabrica di altri tempi. La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente scivolare nella disperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma Sandro Anselmi soprattutto amor fatale! AVETE UN VOSTRO SCRITTO NEL CASSETTO E VORRESTE VEDERLO PUBBLICATO??? CHIAMATECI SUBITO!!!! REALIZZEREMO IL VOSTRO DESIDERIO! 0761.513117 - [email protected] Campo de’ fiori 39 Una serata in allegria per “I ragazzi del girasole” Il Rotary Club Flaminia Romana, in discoteca per raccogliere fondi da destinare all’associazione delle famiglie dei ragazzi disabili Venerdì 23 marzo, presso la discoteca civitonica Prinz, il Club Rotary Flaminia Romana ha voluto organizzare una serata danzante un po’ particolare, i cui fondi raccolti sono stati destinati all’associazione “I ragazzi del girasole”, fondata recentemente dalle famiglie dei giovani disabili che frequentano il centro socio educativo “Rosa Merlini Frezza”. L’obiettivo principale, al raggiungimento del quale hanno contribuito anche le offerte raccolte in quella serata, è quello di allestire un dopo di noi al piano superiore della struttura sita in località San Giovanni, per cercare di garantire un futuro sicuro a chi non è in grado di gestirsi autonomamente, soprattutto dopo la scomparsa dei propri cari. Attualmente, infatti, i ragazzi sono ospiti della struttura, unica nel raggio di chilometri, soltanto in orario diurno, che dà , però, una mano concreta alle loro famiglie e cerca di alleviare la sofferenza ed il disagio di questi giovani che altrimenti vivrebbero nell’emarginazione. Qui, infatti, socializzando possono disegnare, realizzare ceramiche, cucinare, guardare la tv, ed esercitarsi nell’attività fisica. L’azione del Rotary Club Flaminia Romana di Civita Castellana punta a dotare la struttura di attrezzature che possano permettere agli ospiti di misurarsi con lo sport e favorire così la loro riabilitazione motoria, affinchè sia loro garantito il diritto inalienabile ad una vita libera e tutelata, nel rispetto della loro dignità . La serata, organizzata in collaborazione con il Rotaract è stata allieta- ta dalle musiche del dj Leonardo Conti. Attraverso essa il Club ha voluto far conoscere ai cittadini la sua azione. A gennaio, tra l’altro, ha donato alla cittadinanza, con una cerimonia che si è svolta nell’aula consigliare del comune di Civita Castellana, un defibrillatore semiautomatico di ultima generazione. Ora tutta l’attenzione del Club è rivolta all’associazione “I ragazzi del girasole”: “Abbiamo avuto modo di conoscere i ragazzi che sono ospitati nella struttura – ha detto il presidente del Club Flaminia Romana, Desirèe Ragazzi – e li abbiamo visti impegnati in diverse attività ricreative. Ci ha colpito l’impegno col quale vengono seguiti e la serenità che si respira al centro. Il progetto che il nostro Club sta realizzando per loro è in fase di ultimazione. Il nostro obiettivo è quello di intervenire con azioni mirate e dare un servizio reale alla comunità .” Alla festa hanno partecipato anche alcuni dei ragazzi del centro, che hanno ballato nella mischia divertendosi e trascorrendo una serata davvero fuori dall’ordinario! Alcuni momenti della serata danzante Campo de’ fiori 40 NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE Ciack si gira: Pupi Avati a Fabrica di Roma per alcune scene della fiction “Un matrimonio” A volte ritornano, come nel caso dei fratelli Avati, la famosissima coppia di fratelli grandi produttori e registi del cinema italiano. Lunedi 23 Aprile hanno girato a Fabrica tre scene del loro prossimo lavoro, una fiction chiamata “Un matrimonio”. Tre attori di prima grandezza, quali Andrea Roncato, Micaela Ramazzotti e Valeria Fabrizi in un impegno cinematografico che ha visto Fabrica di Roma come set, privilegiato come lo scorso anno quando girarono “ Il cuore grande delle ragazze”. Ad ambientare le scene, la stazione ex ferrovie dello stato, in Via Vignanello, (che per l’occasione diventa Fasano) ed il tipico ristorante fabrichese “ Da Antonella”, noto per i suoi funghi e per il suo ambiente piu’ che caratteristico. Di fronte a diversi curiosi, seppure la notizia non era stata fatta trapelare per non creare intralcio alle riprese, la troupe di Pupi Avati (circa sessanta persone, diversi camion e altrettante auto) è stata ospite della cittadina per l’intera giornata. Per una manciata di secondi di scena registrata si è mosso un apparato veramente importante, e chi non sapeva nulla della cosa ha rallentato e si è fermato con l’auto chiedendo il perché di tanto assembramento in vie assai trafficate di Fabrica. Pupi ed Antonio Avati sono stati accolti nella cittadina da una delegazione del Comune di Fabrica, con il Vicesindaco Cimarra e la Consigliera Melissano che hanno portato il saluto della Amministrazione, insieme al compiacimento di avere ancora una volta a Fabrica ospiti così interessanti . Da parte sua Pupi Avati ha sottolineato la grande ospitalità e aiuto che è stato offerto dalle strutture comunali (polizia locale, protezione civile e ufficio cultura) per girare le scene. A tutto il cast sono stati offerti prodotti tipici locali e Pupi Avati ha ricevuto un libro che illustra tutte le bellezze nascoste della Tuscia, nella certezza che possano essere sfruttate per altre situazioni, films od altro. In un clima di grande cordialità il regista, il fratello Antonio e i diversi responsabili della fiction, si sono prestati anche ad alcune domande ed hanno espresso apprezzamento per i luoghi visitati. E… non è detto che non tornino ancora, come hanno lasciato intendere in tardo pomeriggio, dopo aver terminato di girare presso la trattoria di Antonella. Doriano Pedica Foto di Francesca Patrizi Fabrica di Roma in campo per l’EARTH DAY Il Comune di Fabrica di Roma, domenica 22 Aprile, è stato uno dei pochi che ha inteso ricordare la “ Giornata mondiale della terra”, più conosciuta in inglese come EARTH DAY, giornata in cui si celebra la salvaguardia dell’ambiente e del Pianeta Terra. Semplicemente facendo un appello a tutti i cittadini ed alle associazioni a vario titolo presenti sul territorio locale, le quali, a parte alcune scontate defezioni, hanno risposto all’appello, riunendosi presso il Piazzale Materano di buonora, dando esempio di quanto si può realizzare anche con il gesto semplice di raccogliere una bottiglia di plastica lasciata inopportunamente nel bosco. Va segnalata la presenza importante e significativa di un folto gruppo di cacciatori, spesso vituperati per la loro passione, ma comunque sempre pronti a metterci faccia e braccia. E poi i componenti del GAV Protezione civile, gli operatori della Croce Rossa, i ciclisti, qualche altra associazione che ha curato la documentazione fotografica e diverse famiglie con i figli, anche piccoli, che hanno dato una nota di allegria e spontaneità. Divisi i gruppi dal coordinamento del Consigliere delegato all’agricoltura e territorio Sciarrini Sigismondo, ognuno ha fatto il suo compito, e poi tutti si sono riuniti presso il Centro Ippico “ Il mio angelo” per una lezione sulla pericolosità e la difficoltà nello smaltire i rifiuti, tenuta da un esperto accompagnatore e guida naturalistica. Ottima giornata quindi, in parte limitata da un tempo che ha dato qualche problema e che in prima mattinata ha probabilmente scoraggiato altri partecipanti. Centrato l’obiettivo di dare un segnale sul rispetto della natura e sulla consapevolezza specialmente ai più giovani che non ci sono due terre e che dobbiamo anche con gesti semplici contribuire a salvare quella che ci è stata data come luogo di vita. D. Pedica Fo Campo de’ fiori 41 NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE MOGOL E GLI ALLIEVI DEL C.E.T. AL TEATRO FLORIDA DI CIVITA CASTELLANA Il teatro Florida di Civita Castellana ha avuto il grande onore di ospitare uno dei più grandi autori musicali italiani: Giulio Rapetti Mogol. Grande attesa per l’evento svoltosi domenica 22 Aprile, durante il quale si sono esibiti i ragazzi del Centro Europeo di Toscolano, Cet, l’Università della musica da lui fondata ad Avigliano Umbro. I giovani di età compresa tra i 14 ed i 36 anni, accompagnati al pianoforte dal maestro Giuseppe Barbera e dal maestro Alessio Nelli, talento civitonico, da poco diplomato al Cet, che ha, tra l’altro, organizzato lo spettacolo, si sono succeduti sul palco interpretando alcuni tra i più grandi successi della musica italiana ed internazionale. Grandi protagonisti, ovviamente, molti brani famosi scritti proprio da Mogol. Non sono mancati, però, brani inediti, composti e interpretati dai ragazzi. Particolarmente sentito ed apprezzato dal pubblico l’intervento che Mogol ha voluto fare durante la serata, non solo per eloggiare i suoi studenti, ma anche per spronare il pubblico ad assumere un atteggiamento diverso nei confronti di chi fa musica: “I giovani che avete sentito hanno dimostrato come si possa fare arte semplicemente con il talento ed il fascino musicale, senza dover forzare con la voce, una pratica a cui il pubblico italiano oggi è abituato. – Ha detto Mogol - Questi ragazzi sono artisti, altri invece diventano famosi senza esserlo. Ci sono tanti artisti, ma Da sx: Mogol ed Alessio Nelli in primo piano, dietro gli allievi del C.E.T. che si sono esibiti al Teatro Florida di Civita Castellana il 22 Aprile. alcuni non li conoscerete mai, perché oggi vige solo la legge del profitto. Non so se oggi io e Lucio Battisti avremmo avuto successo. Ma vale la pena essere artisti anche se non si diventa famosi. Questi ragazzi non hanno solo talento, ma hanno studiato e si sono impegnati. Perché il talento va coltivato. Tutti hanno talento e possono svilupparlo con gli strumenti e gli insegnanti giusti. Ma soprattutto con la passione. Questo andrebbe insegnato ai bambini fin dalle scuole elementari e medie.” L’evento ha riunito, per la prima volta su uno stesso palco a Civita Castellana, giovani di tutta Italia: gli studenti dell’ultimo corso del C.E.T., terminato lo scorso feb- braio. La scuola, concepita dallo stesso Mogol come un campus americano, costituisce per gli aspiranti compositori, interpreti e autori, un luogo dove, oltre a studiare musica, possono sviluppare le proprie capacità critiche e, come in una grande famiglia, trovano i punti di riferimento fondamentali per la propria crescita interiore e artistica. “L’esperienza al C.E.T. è quanto di meglio possa chiedere un giovane che si avvicina al mondo della musica, con la M maiuscola” ha dichiarato Alessio Nelli, che si è ritenuto molto soddisfatto della riuscita dell’evento, anche grazie agli sponsor ed a quanti lo hanno aiutato. Flash Mob di Zumba a Civita Castellana: scoppia la ZUMBA FITNESS MANIA Foto Tatiana Amadei Anche a Civita Castellana dilaga la moda del Flash Mob, grazie al gruppo di Zumba Fitness delle giovanissime zumbere guidate dalla Zin (Zumba Instructor Network) Eleonora Comite. Dopo la prima improvvisata, programmata per sabato 31 Marzo, presso il Centro Commerciale Marcantoni, che ha colto letteralmente di sorpresa i passanti assorti nei loro acquisti, a grande richiesta il gruppo si è esibito per altre due volte, il 15 e il 21 Aprile 2012, grazie anche alla complicità del direttore del centro, Aldo De Marchis. Precedute da una musica tutta latino americana, le ragazze si sono fiondate all’interno del Centro attirando su di loro tutta l’attenzione dei presenti, non solo attraverso i loro abiti dai colori sgargianti, ma soprattutto grazie alle coreografie che hanno iniziato a ballare, coinvolgendo gli spettatori. E’ bastato poco per far respirare un atmosfera decisamente primaverile, di grande allegria! Chissà che non si ripeta, ma come si sa, avviene tutto all’improvviso… Guardatevi bene intorno allora, perché potreste essere travolti da un momento all’altro da un gruppo di zumbere stracolme di enerFoto Tatiana Amadei gia! 42 Campo de’ fiori NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS N ALLA VIII EDIZIONE DEL PREMIO CINEMA GIOVANE VINCE “SCIALLA!” DI FRANCESCO BRUNI IL FILM PIU’ VOTATO DAL PUBBLICO il film più votato dal pubblico alla VIII edizione del Premio Cinema Giovane come Migliore Opera Prima è “Scialla!” di Francesco Bruni. La originale commedia si è imposta sui due altri film in concorso: Into Paradiso di Paola Randi e Corpo Celeste di Alice Rhorwacher. Oltre tremila, di cui mille studenti, le presenze alle proiezioni con voto nei primi tre giorni della rassegna. Per il premio al Migliore Attore Giovane un ex aequo tra Filippo Pucillo per la sua interpretazione di Terraferma e Filippo Scicchitano, esordiente in Scialla! Il Premio come Migliore Attrice Giovane per la sua interpretazione in Et in terra pax è andato a Ughetta D’Onorascenzo mentre il riconoscimento per l’attrice non protagonista è stato assegnato a Antonia Truppo per La Kryptonite nella borsa; a consegnare questi premi, Pietro Manganozzi della Banca Intesa San Paolo, che ha sponsorizzato la manifestazione. Il Premi speciali della Direzione Artistica vanno invece a Carlo Brancaleoni, responsabile dei film d’esordio di Rai Cinema ed ad Amir & Caesar band per il miglior tema musicale del film Scialla!. A consegnare questi premi Pietro Murchio Direttore Artistico della Rassegna - che ha avuto modo di dichiarare: “Qualità dei dieci film della rassegna, partecipazione entusiasta degli artisti e abnegazione di molti volontari della Associazione hanno consentito il successo sia organizzativo che di pubblico di questa edizione del Premio. Purtroppo la assenza di sostegno economico da parte delle istituzioni pubbliche rende critica la continuità futura della Manifestazione“. I riconoscimenti sono stati consegnati durante la cerimonia di premiazione condotta da Catello Masullo e Alessio Giannone, presso l’Auditorium del San Leone Magno a Roma in via Bolzano 38, sede della manifestazione. E’ stata inoltre assegnata una targa alla migliore recensione presentata dagli studenti nell’ambito del ”Progetto di educazione al cinema d’autore“.La rassegna ha presentato una selezione di dieci tra i migliori film del cinema giovane italiano, di cui nove opere prime, distribuiti nell’arco del 2011, a latere delle proiezioni dei film ha proposto un momento di riflessione sullo stato del cinema italiano, con il Forum” Il Cinema Giovane Italiano: tra autorialità e mercato” a sottolineare l’importanza di un approfondimento necessario sulle prospettive concrete che si presentano ai giovani autori del nostro cinema. Al Forum- che si è svolto giovedì 29 marzo- hanno preso parte: l’attore Giorgio Colangeli, Elio Girlanda, Catello Masullo, Tina Bianchi, Fabio Meloni, Enzo Natta e il direttore Pietro Murchio. Bilancio dunque positivo per la VIII edizione della rassegna che ha registrato anche per quest’anno il tutto esaurito per quasi tutte le 19 proiezioni dei film, ad ingresso gratuito. Il Premio Cinema Giovane è promosso dall’Associazione Cinecircolo Romano e si avvale di una Commissione di Selezione composta da esperti e qualificati rappresentanti del mondo cinematografico. A CORCHIANO TUTTE LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO A SCUOLA Tutte riunite presso la scuola media “Dante Alighieri” di Corchiano, le associazioni locali, sabato 14 Aprile, grazie ad un progetto ideato dalla professoressa Narduzzi, con lo scopo di far conoscere ai ragazzi le varie realtà associative delle quali poter entrare a far parte, impegnandosi a favore del paese in cui vivono. Le associazioni di tutte le categorie erano presenti ciascuna con i propri rappresentanti, alcuni dei quali sono stati invitati a dare una testimonianza dell’operato svolto dal momento della loro costituzione: Geltrude Profili, per l’Arnies no profit, Silvestro Meconi per l’A.V.I.S., Quinto Prosperi per la Pro-Loco, Andrea Mazzasette per la Banda musicale Giuseppe Verdi, un giovane del G.A.R. (Gruppo Archeologico Romano) ed io per L’U.N.I.T.A.L.S.I. I nostri interventi sono stati intervallati dalle letture di poesie da parte di alcuni alunni, fino ad arrivare alla conclusione, quando Francesca e Chiara Rossi, insieme al maestro Mazzasette hanno salutato gli intervenuti con un breve intrattenimento musicale. Importante è il messaggio che la professoressa Narduzzi ha voluto lanciare, con questa lodevole iniziativa, come ha sottolineato anche il preside Pierini, ai giovani di Corchiano, per i quali le insidie sono sempre dietro l’angolo, come per tutti del resto. Entrare a far parte di una associazione di volontariato è un modo per rendersi utili alla società in cui si vive e per evitare di fare scelte sbagliate. Le associazioni si sono riunite, poi, domenica 15 Aprile in località Madonna del Soccorso, per rievocare la tradizionale festa della “Poggiata”, piuttosto sentita negli anni passati, ma trascurata e poi definitivamente abbandonata. Tra gli anni ’50 e ’70, era, infatti, consuetudine, la domenica dopo la Pasqua, che le famiglie di Corchiano si incontrassero in questo luogo dove pranzare al sacco tutti insieme e trascorrere una giornata in allegria.Con l’intento di ripristinare questa festa, seppur in modo diverso da come avveniva tanti anni fa, ciascuna associazione ha allestito il proprio stand dove offrire bibite, dolcetti, pizze fritte e quant’altro per allietare, insieme a tanta musica, un pomeriggio di primavera. Ermelinda Benedetti ARTE E VEGETARIANESIMO Acceso dibattito il giorno 23 marzo presso la sede “ Fiori della mente” a Capranica (Vt). Il tema riguardava l’influenza che il vegetarianismo ha nell’ arte. Il primo a parlare dell’ argomento è stato l’ artista Pietro Sarandrea che ha esposto alcune sue ultime opere. L’artista, vegetariano da circa 20 anni, spiega al pubblico i motivi che lo hanno portato a fare questa scelta alimentare e come è cambiato il suo percorso artistico. L’esigenza di abbandonare l’ alimentazione carnea, spiega Pietro Sarandrea, è stata naturale mentre frequentava corsi di yoga; il beneficio di tale disciplina ha cambiato radicalmente il suo pensiero, facendogli percepire una dimensione più sottile che ha influito notevolmente sulle sue composizioni. Prende, in seguito, la parola il dott. Franco Libero Manco, presidente dell’ A.V.A. ( associazione vegetariana Da sinistra: Franco Libero Manco, animalista), che porta avanti un discorso più tecnico ed etico; afferma che oltre alla disgustoPietro Sarandrea, Roberto Bisconti sa prassi dell’ uccisione di un animale, che ha una coscienza ed è in grado di provare sentimenti come quelli umani, ci sono anche ragioni salutistiche, in quanto una alimentazione vegetariana, povera di grassi, tiene lontano molte malattie. Il dibattito è stato moderato magistralmente da Roberto Bisconti, padrone di casa e ideatore insieme alla moglie Letizia De Berardinis di questi appuntamenti culturali Dott. Paola Lamonica Campo de’ fiori 43 WS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS Trincea ferroviaria di via Mazzini: al via i lavori di copertura Hanno preso il via a Civita Castellana i lavori che porteranno alla copertura della trincea ferroviaria di via Mazzini, facenti parte dei Contratti di Quartiere. La consegna dei lavori era avvenuta il 15 febbraio scorso, dopo la firma del contratto a seguito della gara di appalto aggiudicata il 13 ottobre 2011. I lavori oggetto del Contratto di Quartiere si suddividono in due parti: la realizzazione di un edificio con residenze speciali e mini incubatori nel Comparto C1 e la copertura della trincea ferroviaria con l’arredamento urbano. Nel lotto di proprietà comunale, in prossimità della via S. Giovanni verrà realizzato un edifico in grado di garantire alloggi da destinare a categorie svantaggiate e speciali e contestualmente dei mini-incubatori. I mini-incubatori sono strutture operative volte a valorizzare giovani che hanno intenzione e voglia di intraprendere attività economiche, ma hanno difficoltà oggettive. Il progetto prevede la creazione di “spazi attrezzati per imprese start-up”, con relativi servizi comuni. Il bilancio energetico dell’edificio risulterà della classe energetica “A”. La copertura della trincea ferroviaria è un intervento di ampio respiro sotto l’aspetto del paesaggio urbano. Una piccola rivoluzione per il quartiere di via Mazzini. L’intervento contribuisce all’attenuazione del passaggio della linea ferroviaria per ben 240 metri in corrispondenza di via Mazzini. Ne deriva in questo tratto una vera e propria ricucitura della “ferita” costituita dal passaggio della ferrovia, un vantaggio considerevole in termini di impatto sonoro e visivo. Si aggiunge la creazione di un nuovo spazio urbano arricchito dall’arredo. Parcheggio a Via della Corsica: appaltati i lavori di asfaltatura Con procedura negoziata in data 28.03.2012 sono stati appaltati alla ditta Edilpro Srl di Civita Castellana i lavori di sistemazione del parcheggio con un ribasso d’asta del 4,87% per un importo netto, escluso oneri di sicurezza, di 134.534,45. L’iter di realizzazione dell’opera è stato molto veloce, nel 2009 l’Amministrazione ha acquistato l’area e realizzato il progetto preliminare. Nel 2010 è stata effettuata la variante urbanistica, acquisiti i pareri del Ministero dei Beni Culturali e della Regione Lazio, approvato il progetto definitivo. A gennaio di quest’anno è stato approvato il progetto esecutivo. I lavori inizieranno non appena saranno state espletate le procedure contrattuali con l’impresa. Ha spiegato l’assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, Gianluca Cerri “Mettiamo un altro tassello all’opera di riqualificazione della parte sud est del Centro Storico iniziata con il recupero delle ex carcerette, continuata con l’apertura del passaggio pedonale verso la biblioteca e che proseguirà , a breve, con la sistemazione della pavimentazione di via Panico e di Piazza San Clemente”. I lavori consisteranno nella pavimentazione, realizzazione marciapiedi e illuminazione, inoltre ci sarà un passaggio pedonale direttamente da via della Corsica. Campo de’ fiori 44 Vorrei incontrarti fra cent’anni Elena Marinozzi Nonostante inferma da circa 30 anni, per la sua festa, realizza con le proprie mani le bomboniere! Elena Marinozzi nel 1934 con il fratello Fiorino a Roma - Piazza San Pietro Il 22 marzo scorso ha raggiunto il traguardo dei cento anni la signora Elena Marinozzi di Civita Castellana. Elena è nata a Corridonia (Mc) il 22 marzo 1912 (circa un mese prima dell’affondamento del Titanic!); della sua infanzia, ricorda molto bene i festeggiamenti popolari, in occasione della fine della prima guerra mondiale. Ella si trasferì a Civita Castellana, insieme ai suoi familiari, nel 1930, dove ancora risiede. Nel 1937 sposò un civitonico ( Domenico Ricci, nato a Civita Castellana nel 1911 ). Da questo matrimonio nacque nel 1938 Annunziata e nel 1947 Arnaldo. Purtroppo al ritorno dalla guerra, Domenico si ammalò seriamente e lasciò Elena ed i suoi figli il 10 giugno 1948. Dopo la morte del marito, Elena andò ad abitare, con i due figli a casa dei suoi genitori; si rimboccò le maniche ed iniziò a lavorare nella mensa scolastica o refezione come si chiamava in quegli anni. Fece vari lavori per sopperire alla mancanza del marito e riuscì a far crescere i sui due figli, Annunziata ed Arnaldo, in modo dignitoso, grazie anche all’aiuto dei suoi genitori e di tutti i suoi fratelli, compreso il fratello Federico che risiedeva in Argentina fin dal 1926; ella è rimasta vestita di nero argomenti. Il giorno 24 marzo alle ore 16.00 con Elena presente, è stata poi celebrata una messa presso la chiesa Madonna del Carmine di Civita Castellana, dal sacerdote Don Michele ed in quella occasione è stato letto di anche il messaggio auguri del Papa, pervenuto ad Elena in pergamena che riportiamo di seguito integralmente. “…………..SUA SANTITA’ BENEDETTO XVI di cuore imparte una speciale benedizione apostolica ad ELENA MARINOZZI in occasioCivita Castellana 22 marzo 2012, Elena, i suoi due figli ed il ne del 100° compleanSindaco Avv. Angelelli no, estendendola volentieri ai famigliari ed amici tutti, invocando nuova effuper tutta la vita. I figli affermano che non sione di grazie celesti e la materna l’hanno mai vista vestita con colori diffeprotezione della beata vergine Maria. rente dal nero. Chiesa Madonna del Carmine, Civita Quando il 22 marzo scorso il sindaco Avv. Castellana 24 marzo 2012 Angelelli è andato a farle visita, alla Dal Vaticano, 8 marzo 2012 domanda “…quale episodio di Civita è + Felia Del Blanco Prieto rimasto più impresso nella sua mente?…” Arcivescovo Elemosiniere di SUA ella ha risposto “…..quando verso le ore SANTITA’……” 11.30…non mi ricordo più se nel 1943 o Durante la messa è stato anche letto un nel 1944…..vi fù il primo bombardamento telegramma di auguri trasmesso dal sindaalleato a Civita Castellana….ed andarono co di Corridonia (Mc) comune di nascita di in frantumi tutti i vetri delle finestre…….ci Elena Marinozzi. rifugiammo nelle grotte e furono giorni terribili………….” Elena è vissuta dal 1948 al 1997 presso la casa dei suoi genitori, in via Vincenzo Ferretti, poi per motivi di salute è andata ad abitare in periodi alterni con i figli. Attualmente vive con la famiglia della figlia Annunziata, dove viene amorevolmente assistita da tutti i suoi familiari. E’ ovvio, non mancano le visite di parenti ed amici; quasi tutti i giorni vi è qualcuno che va a farle visita. E’ da mettere in evidenza che Elena, con le sue mani, ha realizzato le bomboniere da distribuire per il suo centesimo compleanno; in totale ha fatto con l’uncinetto ben 150 bomboniere! ha iniziato il suo lavoro a 99 anni e l’ha portato a termine pochi giorni prima di compiere cento anni! Quando il Sindaco è andato a farle gli auguri, egli è rimasto stupito dalla lucidità di Elena, nel sostenere i discorsi su vari Elena all’età di 99 anni, mentre sta realizzando le sue bomboniere Campo de’ fiori 45 Dopo la cerimonia religiosa si è svolto un ricevimento di parenti ed amici dove Elena ha riconosciuto tutti i presenti e con tutti ha scambiato conversazioni. La torta del ricevimento, è stata realizzata dai maestri pasticcieri fratelli Giorgio e Roberto Dobboloni, nipoti da parte del marito di Elena. Civita CastellanaChiesa Madonna del Carmine, 24 marzo 2012 Quando alle ore 20.30 i suoi familiari, con l’aiuto di Claudio Telli (compagno di scuola di Arnaldo) hanno riportato Elena a casa, ella ha esclamato “…sono un po’ stanca ma soddisfattissima…….” Di cuore la redazione di Torta realizzata da Giorgio e Roberto Dobboloni Campodefiori augura altri cento anni alla dolce mamma del nostro collaboratore Arnaldo. La redazione di Campo de’ fiori La rubrica dei cognomi C ome appare nella lista, il cognome più diffuso a Vignanello è Bracci. di Arnaldo Ricci [email protected] livello nazionale. Adesso vediamone la diffusione e la dislocazione a Bracci: (presente in soli 304 comuni d’ Italia) queste poche presenze, sono quasi tutte concentrate nell’Italia centrale con evidente intensità nel Lazio, Marche ed alta Toscana; ve n’è poca diffusione al sud come al nord; in particolare esso è totalmente assente in Trentino, Molise e Basilicata. Si presume con estrema probabilità , esso sia di origine proprio Vignanellese. Ceccarelli: (presente in 745 comuni d’Italia) esso è maggiormente diffuso nel Lazio, Marche, Umbria e Toscana; è scarsamente presente al sud, I cinque Cognomi più diffusi a Vignanello Tali cognomi in ordine di diffusione sono i seguenti: 1° 2° 3° 4° 5° Bracci Ceccarelli Stefani Olivieri Ciambella nelle isole ed al nord; in particolare, in Basilicata è totalmente assente. Dalle ricerche effettuate, si presume che abbia le sue origini proprio a Roma. Stefani: (presente in 1015 comuni d’Italia ) esso è maggiormente diffuso nel Nord – Est d’Italia; presenta una minore diffusione nel Lazio; in tutte le altre regioni è scarsamente presente; in particolare vi è assenza completa nel Molise. Si evince dalla ricerca, che abbia origine nel Veneto. Olivieri: (presente in ben 1465 comuni d’Italia) anche se presente in tutta Italia, esso è maggiormente diffuso in quella del Centro – Nord con particolare concentrazione in Liguria, Emilia Romagna e Lombardia; ve n’è una buona diffusione, anche se minore, nel Lazio e costa marchigiana, nel sud comprese le isole è scarsamente presente; la sua origine è da attribuirsi o in Liguria oppure nell’Emilia Romagna. Ciambella: (presente in soli 50 comuni d’Italia) le poche presenze di questo cognome sono quasi tutte concentrate nel Lazio e più precisamente a Vignanello; vi sono pochissime presenze nel resto d’Italia, in particolare esso è totalmente assente in Valle d’Aosta, Trentino, Friuli, Veneto, Marche, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Questo cognome è , senza tema di essere smentiti, di origine prettamente vignanellese. Seguirà sul prossimo numero lo stesso studio per il comune di Vallerano. Visita il nostro sito www.campodefiori.biz 46 Campo de’ fiori L’arte di arredare Dalla falegnameria della “casa bianca”, con lavoro, dedizione e soprattutto passione, passando per via Fontana Matuccia, si arriva a “Casale Ettore”. Nei nuovi locali, oltre ad arredamenti e mobili tradizionali, si inizia anche a produrre arredi moderni, in particolar modo da bagno, sia con marchio proprio che su commissione delle più importanti aziende ceramiche del distretto industriale di Civita Castellana. La grande esperienza artigianale, unita alla forte innovazione tecnologica, ha permesso che la bottega di Mastrofiore si proponesse al mercato italiano ed internazionale in occasione del Cersaie di Bologna, ottenendo apprezzamenti ed ottimi risultati commerciali. Oggi possiamo affermare che la bottega di Mastrofiore è diventata una realtà “artigianale tecnologicamente avanzata”, in grado di produrre ogni genere di arredamento, dal classico al rustico, al moderno, per ogni tipo di abitazione, e tutto con la passione di chi questo mestiere lo fa da tre generazioni. www. mastrofiore.it Campo de’ fiori Domenica 22 Aprile 2012 il Bar Sergio e Danilo ha festeggiato i suoi primi 30 anni di attività! E’ stata una bella festa, una grande festa, alla quale hanno partecipato numerosissimi clienti della prima ora, per dimostrare in questa occasione speciale la loro gratitudine agli amici di sempre Sergio e Danilo. Era il 1982 quando, lasciato il lavoro come operai ceramici, aprivano la loro prima attività in Corso Bruno Buozzi. Otto anni dopo si trasferivano al Centro Commerciale Rio dove tuttora, nonostante il particolare momento economico, continuano ad avere quei risultati che sono il frutto della loro simpatia, cordialità e professionalità . L’insostituibile sostegno e la collaborazione delle mogli Carla e Nadia e dei figli Fabio e Silvia fanno di loro una squadra vincente. Festeggiare l’anniversario è stata l’occasione migliore per poter ringraziare l’affezionata clientela, che ha sempre riscontrato in loro disponibilità e amicizia vera. Queste aziende familiari hanno la forza e le motivazioni della nostra Italia dei tempi migliori ed è con profonda sincerità che auguriamo loro altrettanto feste di anniversari. Sergi e Danilo e tutto lo staff ringraziano di vero cuore quanti in questi 30 anni li hanno preferiti per i loro modi gioviali ed allegri, ma non solo. 47 48 Campo de’ fiori AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti Ultimo appuntamento per Sabato in Concerto degli Amici della Musica di Roma E’ così che volge al termine la Sesta stagione concertistica Sabato in Concerto degli Amici della Musica di Roma, Associazione musicale operante sotto la Presidenza Onoraria di Ennio Morricone. Protagonista del Concerto di Chiusura sarà il conosciutissimo e singolare MUSICHE MIGRANTI TRIO in scena il 19 Maggio 2012 presso la St. Andrew’s Church di Roma (Via Venti Settembre 7) alle ore 18.30. Atteso come ospite d’onore ENNIO MORRICONE. L’evento si svolge con il Patrocinio di Roma Capitale. Il programma della serata intitolata MUSICHE MIGRANTI: UN SUGGESTIVO RACCONTO TRA PAROLE, MUSICA E TANGO, sotto la direzione artistica della dott.ssa Laura Ruzza, prevede l’esecuzione di musiche della tradizione popolare italiana come pizziche e tarantelle oltre che classici della canzone napoletana alternati ad alcuni famosissimi tanghi. Il TRIO MUSICHE MIGRANTI è composto da Roberto Mattioni (voce, chitarra classica e chitarra battente), Alberto Poli (violino) e Cleo Galiani (fisarmonica e mandolino). .Il concerto sarà preceduto da una breve Guida all’Ascolto tenuta dalla dott.ssa Laura Ruzza, musicologa, docente di conservatorio e critico musicale e seguito da un Rinfresco e Brindisi finale (gentilmente offerti dagli sponsors CUOCHEPERCASO, BIRRA DEL BORGO, CANNOLERIA SICILIANA e GELATI DI VINI) per concludere brillantemente questa Sesta Stagione Concertistica ed incontrare da vicino i musicisti della serata. Il costo del biglietto a posto unico è di soli 10 mentre per i giovani fino a 15 anni il costo del biglietto è di 5. Prenotazione telefonica GRATUITA INFO: Amici della Musica di Roma - Tel. 3336470115, E-mail [email protected] , Sito web www.amicimusicaroma.it VII Premio Nazionale di poesia in lingua 2012 "Maestro Roberto Costanzelli" Per ricordare l’azione educativa, l’opera poetica e l’amore verso la terra falisca, che hanno caratterizzato la vita dell’indimenticabile insegnante scomparso, è indetta la VII edizione del Premio nazionale di poesia in lingua “Maestro Roberto COSTANZELLI” La scadenza entro la quale presentare i lavori è stabilita per le ore 24,00 del giorno 8 giugno 2012. Il concorso è articolato in due sezioni: A. Categoria giovani (riservata a concorrenti in età dai 14 ai 18 anni); B. Categoria adulti (riservata a concorrenti in età superiore ai 18 anni). Per le modalità di partecipazione contattare il Sig. Carlo Costanzelli, presso TELLIGRAF, località Prataroni, 01033 CivitaCastellana(VT) tel 0761/599222-599322. Prima Nazionale 26 Aprile - 20 Maggio 2012 Il Monaco nel Letto Commedia Musicale in due atti Libero riadattamento da ‘O Scarfalietto di E. Scarpetta Scritto e diretto da Enzo Avolio Con GIANNI NAZZARO - DONATELLA PANDIMIGLIO E con la partecipazione di Luigi Montini Musiche originali di Stefano Fresi Teatro Greco - Via Ruggero Leoncavallo, 16 - Roma, Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 21.00 domenica e festivi ore 17.30 Prezzo biglietti: Intero 20,00 - Ridotto 15,00 Gruppi 10,00 - Per i minori, accompagnati da adulti paganti, 2,00 (COSTO SIAE) Campo de’ fiori 49 AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti VISITE ALL’ABBAZIA CISTERCENSE DI SANTA MARIA IN FALERI Con l’arrivo della primavera, a Fabrica di Roma riprendono le aperture dell’ Abbazia cistercense di Santa Maria in Falleri, edificata a partire dalla seconda metà del XII secolo da monaci provenienti direttamente dalla Francia. L’edificio religioso, si integra perfettamente con l’ambiente circostante caratterizzato dalla possente cinta muraria, in gran parte conservata, dell’ antica città falisco-romana di Falerii Novi, fondata nel 241 a.C.. Il visitatore rimarrà sorpreso già all’inizio del percorso, entrando dalla monumentale Porta di Giove, uno dei nove accessi alla città rimasto in uso fino ai giorni nostri. Il sito è immerso nella natura ed è il luogo ideale per passare una piacevole mattinata all’aria aperta all’insegna della storia e dell’archeologia. Orario di apertura (Aprile - Novembre 2012): sabato-domenica 9:00-13:00 Sono possibili aperture durante i giorni feriali per appuntamento telefonando a: Ufficio Cultura del Comune di Fabrica di Roma 0761569001 - [email protected] Facebook Campo De Fiori Rivista Seguiteci anche su Campo de’ fiori 50 Una “Fabrica” di ricordi Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma S La Cesa Gli altarini otto le case, nei giardini o in campagna, le edicole votive (gli “altarini”) sono un segno della devozione popolare con la quale, specialmente in passato, ci si di Sandro Anselmi voleva ingraziare la benevolenza del Divino, per loro stessi e le proprie famiglie. Le offerte di fiori e di lumini rinnovavano una fede autentica, spontanea e diretta, e le preghiere sincere, non mediate, rimandavano ad un culto antico. Oggi, coerentemente ai nuovi costumi, pochi si accorgono degli “altarini” e se non fosse per le persone di una certa età , sarebbero abbandonati, senza più un lume né un fiore. Facendo un giro per il mio paese ne ho scoperte tante e tutte belle; sono curate e visitate ed in una di queste ho incontrato, appunto, una vecchietta che, inginocchiata, pregava. Mi sono fermato per fare una foto all’ edicola, ma lei, schiva, si è allontanata non prima di avermi detto, però , che stava pregando per un suo nipote ammalato. Chissà se il nipote, che speriamo presto guarito, verrà mai a deporvi un fiore? San Rocco Gricciano La Mola Le Fornaci Viale degli Eroi Castagneti Campo de’ fiori 51 La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri I tuoi meraviglio- Tantissimi auguri di si …..anta sono la Buon dimostrazione di come l’amore per Compleanno gli altri ti mantie- a Valentina che il 20 ne giovane! aprile ha Auguri Joselia da tutti quelli che compiuto 18 anni. Continua ad essere la ragazza semplice che ti vogliono bene! sei. Ti vogliamo un mondo di bene. Mamma, papà il tuo fratellino Domenico e Daniele. In questi anni in cui i principi azzurri sempre più spesso cadono da cavallo, è bello vedere che il “vissero sempre felici e contenti” non lo si trova solo nelle fiabe. Auguri ad Elio ed Ilvana per i vostri 60 anni insieme che festeggerete il 27 aprile, da tutta la famiglia (One e Totò compresi). Tantissimi auguri di buon compleanno al piccolo Flavio Martorelli ed al suo papà Stefano che compiranno rispettivamente 3 e 40 anni il 26 aprile, dagli zii Ornella e Claudio e da tutti quelli che vogliono loro bene. Tantissimi auguri al nostro papà che il 15 Marzo ha compiuto gli anni, dicendogli grazie.......per ciò che stai facendo! Tanti auguri da Giovanna, Gabry, Dany, Anna i i generi e nipoti......AUGURONI Tanti auguri di buon compleanno a Federico che il 20 Aprile ha compiuto gli anni, dalla mamma, il papà, la sorella Cecilia e tutta la redazione di Campo de’ fiori Un caloroso benvenuto nel gruppo delle zumbere, guidate da Eleonora, a Valentina !!!! Complimenti per le vostre performance … continuate così… Il vostro nuovo fan Valerio! Sono 3 anni che riempi la nostra vita di gioia,tanti auguri di un bellissimo compleanno Nicolò da mamma e papà! Tanti auguri a Flora Iaffei che ha compiuto gli anni, dalle figlie e dai parenti Auguri a Lucia Zappaterreno di Caprarola che il 21 Aprile ha compiuto ben 100 anni! 52 Campo de’ fiori SCOMPARSO a gennaio 2012, in Località Quartaccio a Fabrica di Roma. Si chiama Google è un cagnolone buono e dolcissimo trovato due anni fa in condizioni davvero disperate, aiutateci a ritrovarlo, anche se, dato il tempo trascorso, non ci speriamo poi molto. (Avvistato forse a Vallerano e/o Vignanello). Tel. 366.5750543 QUALCUNO L’HA RICONOSCE!!!!!!! TROVATA A TREVIGNANO l’11 aprile SENZA CHIP CON COLLARINO ROSSO E COLLARE SCALIBUR NUOVO T.340 8353646 VITERBO: smarrito GIGHEN, maschio, incrocio SPRING/BRETON, di circa 7 anni, pelo lungo, di colore nero e bianco maculato, con microchip. 380098100751347, al momento dello smarrimento indossava un collare blu. Gighen ha un occhio velato, che i suoi padroni stavano curando. Smarrito a Viterbo in zona Paradiso lunedì 09 aprile 2012. Tel 328.6919734 Mamma e figlia...ridotte alla fame...neanche un tetto sopra la testa..urgente trovare una famiglia che si prenda cura di loro..anche singole...ma non lasciamole morire, è una corsa contro il tempo. Per favore, non sapete qnt pena mi hanno fatto vederle così...la tristezza nei loro occhi....se avete novità rintracciatemi via messaggio su facebook al mio profilo Paco Frescadepino Rita STORRI-Presidente 3391123663 www.incrociamolezampe.org TROVATA A CASTEL SANT’ELIA (VITERBO) IL 30/03/2012 PASTORE TEDESCO, FEMMINA, BUONISSIMA, NO CHIP, COLLARE ROSSO NUOVISSIMO, OTTIMO STATO DI SALUTE. CHI L’HA SMARRITA????? RITA 339/1123663 SCOMPARSO PLUTONE simil volpino sparito il 2 Aprile, da località Bandita a Fabrica di Roma. SORDO e vecchietto. Se per caso lo avete raccolto sappiate che c’è una famiglia angosciata. Ha bisogno di cure. Tel. 3335874507. Dog park e Adotta un cane: a Civita iniziative a sostegno degli animali Due sono le iniziative intraprese dal comune di Civita Castellana a favore degli animali, in particolare dei cani. La prima riguarda i cani randagi che al momento sono ospitati nei canili. Sul sito del Comune di Civita Castellana è stato creato uno spazio apposito, dal titolo “E dai, adotta un cane” in cui si possono vedere tutte le foto dei cani “ricoverati” presso il canile di Viterbo per scegliere quello che si vuole adottare. Presso il giardino di via Marinai d’Italia invece si sta predisponendo il primo dog park della città , anche su indicazione del Consiglio dei Giovani di Civita Castellana. Campo de’ fiori Roma com’era Campo de’ fiori Roma. Fine ‘800. Una pittoresca immagine di Piazza di Spagna con al centro la statua dell’Immacolata Concezione. La calma con la quale i ritratti passegiano e sostano non presagisce neanche lontanamente il caos odierno. 21 53 Civita Castellana - Squadra di Rugby, anno 1981-1982. In piedi da sx: Angelo Proietti, Roberto De Julis, Fabrizio Taizzani, ... Ceccarelli, ... D’Amico, L. Fantera, ... Censi, ... Marchetti, ... Tontoni, ... Gentili, ... Oddi, ... Stinchelli. In basso da sx: ... Anselmi, ... Cicconi, ... Martino, V. Fantera, T. De Julis, ... Farina, ... Agostinelli, ... Cipriani, ... Lucidi. Foto tratta dal libro “50 anni di strani rimbalzi a Civita Castellana” di Ugo Baldi. Campo de’ fiori 54 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori 55 dei ricordi Campo de’ fiori Civita Castellana - Bar L’Aquila. Primi anni ‘60. Da sx: Rina di Giovenale e Linda Pallozzi. Chi è che vi fa questa sorpresa? Campo de’ fiori Monte Tancia - 4 Aprile 1982. In piedi da sx: Sandro Riganelli, Alberto Sacchi, Pasquale Mancini. In basso da sx: Alberto Marangoni, Gianni Formichetti, Marcello Percossi, Alfredo Anzellini. 56 Campo de’ fiori Album de 2 1 4 3 6 5 Campo de’ fiori Fabrica di Roma - Agosto 1979 - II Trofeo Festa dell'Unità. 1. Sergio Tabacchini, 2. Enrico D’Antonangelo, 3. Gianni Bernacchi, 4. Gino Guidi, 5. Eraldo Biondini, 6. Filiberto ... . Foto di Eraldo Biondini. Campo de’ fiori Campo de’ fiori Fabrica di Roma - Anni ‘60. Carmelita Marinelli e Domenico Anselmi. Fabrica di Roma - Anni ‘40. Da sx Paolo Carosi e Francesco Potere. 1 2 3 4 5 10 6 11 7 8 9 Classe 1931 di Fabrica di Roma. 1. Anna Angeletti, 2. Imperia Angeletti, 3. Rosanna Pascucci, 4. Anna Maria Stefanucci, 5. Augusto Stefanucci, 6. don Silvano Francola, 7. Mario Tiritera, 8. Giovanni Costantini, 9. Luigi Censi, 10. Giuseppe Ceccarelli, 11. Meris ... Foto di don Silvano Francola. Campo de’ fiori Campo de’ fiori 57 dei ricordi 11 3 12 5 13 14 6 7 8 9 10 Riproponiamo la foto già pubblicata sul numero 89 di Campo de’ fiori per correggere alcuni nomi erroneamente riportati ed aggiungerne altri. Fabrica di Roma - anno scolastico 1963/’64. Scuola media, classe I . 1. Rita Quintiliani, 2. Rita Baldassi, 3. Elisabetta Bedini, 4. Ottaviana Morini, 5. Mirella Pesaresi, 6. Laura Pierantonelli, 7. Prof. Sangiorgi, 8. Carla Fossicelli, 9. ... Orsi, 10. Giuliana Monfeli, 11. Patrizia Scarnati, 12. Maria Antonia Rotella, 13. Anna Maria Benedetti, 14. Marisa Anselmi. Campo de’ fiori 1 2 4 58 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori 59 dei ricordi Campo de’ fiori Corchiano. Primi anni '50. Scampagnata alla Madonna del Soccorso, in occasione della tradizionale “Poggiata” Foto del sig. Alfonso Mechelli, secondo da dx. Corchiano. Metà anni ‘50. Da sx: Pompeo, Maria e Gerardo Nardone. Campo de’ fiori 60 LAVORO CERCO - CERCO LAVORO come pulizia case e lavori domestici di qualsiasi genere, anche di cucina. Giuseppa 340.8759762. - SIGNORA 50ENNE ITALIANA di bella presenza, cerca lavoro come compagnia per signore anziane sole o come baby sitter. Zona Civita Castellana e paesi vicini. Tel. 347.4016708. - RAGAZZO 21ENNE diplomato, cerca lavoro come apprendista meccanico, idraulico, falegname, operaio, barista. Automunito. Tel. 0761.517882. - CERCO LAVORO COME BADANTE giorno e notte, baby-sitter, con referenze, 46 anni. Tel. 328.5699510. - CERCO LAVORO COME BADANTE, ad ore o lungo orario. Zona Faleria, Rignano, Civita Castellana. 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Città ......................................................Tel...................................Firma................................................................ 62 Campo de’ fiori Oroscopo di Maggio ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile E’ il mese giusto per intraprendere nuove conoscenze ed approfondire i rapporti con le persone che vi stanno vicino. Questa primavera porterà novità inaspettate e piacevoli soprattutto per quanto riguarda i sentimenti: State sempre all’erta. TORO 21 Aprile - 20 Maggio Questo maggio 2012 rappresenterà lavorativamente una buona chanche per evolvere dalla vostra situazione attuale. Cercate di essere elastici ed aperti a tante delle possibilità che vi verranno offerte. Stato positivo anche per la salute: di ferro. GEMELLI Giugno Un 21 Maggio-21 periodo che non porterà con sé tante novità . La routine quotidiana potrebbe talvolta risultare noiosa ed infruttifera, ma la vostra lungimiranza vi porterà spesso e giustamente a guardare in avanti per pianificare progetti a lungo termine. CANCRO 22 Giugno - 2 Luglio E’ il mese in cui vi guarderete attorno senza troppa considerazione per gli altri. State cercando una svolta ma dovrete mettere da parte la fretta che caratterizza gli ultimi vostri movimenti e le vostre mosse. Pazientate e sarete soddisfatti anche a breve. LEONE 23 Luglio - 22 Agosto La riflessione tiene occupato gran parte del vostro tempo. State effettuando le vostre scelte con davvero molta razionalità anche se tante volte sarebbe giusto per voi affidarvi a senzazioni ed istinto. Non siate troppo pignoli con gli altri. VERGINE 23 Agosto - 22 Settembre La vostra estrema attività di questo ultimo periodo potrebbe finire per stressarvi, cercate dunque di dare una certa moderazione ai vostri movimenti. Lo spirito è quello giusto e il buon umore caratterizza gran parte delle vostre giornate. BILANCIA 23 Settembre - 22 Ottobre Il mese di maggio sarà per voi un mese di grande equilibrio e stabilità . Rafforzerete le vostre posizioni e i legami con le persone che vi stanno vicino. Abbiate cura di voi stessi e non trascurate gli stress fisici. SCORPIONE 23 Ottobre 21 Novembre In questo mese l’aggressività è per voi motivo di vita. Siete spesso propensi a cercare lo scontro e il confronto con tutte le persone che vi stanno attorno, e cercate sempre di far valere con decisione le vostre posizioni. by Cosmo SAGGITTARIO 22 No- Avete la propensione per cercare il diaologo con chi vi sta attorno, ma spesso siete anche troppo diplomatici. Non abbiate il timore di far valere le vostre posizioni quando è giusto che queste vengano rispettate. Non trascurate il vostro aspetto e il vostro benessere fisico. CAPRICORNO 21 Dicembre - 19 Gennaio Siete davvero al massimo della forma e queste settimane lo dimostreranno con decisione. Il vostro carattere brillante illumina queste vostre giornate e quelle delle persone che vi stanno attorno. ACQUARIO 20 Gennaio - 18 Febbraio La vostra predisposizione all’aria aperta e allo svago vi sta portando in questo mese di maggio a tenere in poco conto quelli che invece dovrebbero essere i vostri impegni. Cercate di conciliare le vostre esigenze con quelle del vostro prossimo. PESCI 19 Febbraio - 20 MARZO Il mese di maggio è per voi un periodo senza grandi tensioni e impegni. Utilizzate il tempo in questione per rilassarvi e per stemperare le tensioni che fino a poco tempo fa potevano aver turbato la vostra quiete. Dedicatevi pure a voi stessi. vembre - 20 Dicembre Campo de’ fiori CEDO Civita Castellana Negozio di abbigliamento da cerimonia uomo/donna con merce e stigliatura. Avviatissimo. Cod. At45 Trattative riservate. 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Mazzini 140 Direttore Editoriale: Sandro Anselmi Abbonamenti Direttore Rimborso spese spedizione Responsabile: Italia: 12 numeri Stefano De Santis 25,00 Consulente Estero: 12 numeri Editoriale: 60,00 Enrico De Santis Segreteria di Per il pagamento Redazione effettuare i Coordinamento versamenti sul c/c Impaginazione e postale n. 42315580 Grafica: intestato Cristina Evangelisti Sonia Bonamin Ermelinda Benedetti Webmaster Sisto.it Stampa: La realizzazione di questo giornale e la stesura degli articoli sono liberi e gratuiti ed impegnano esclusivamente chi li firma. Testi, foto, lettere e disegni, anche se non pubblicati, non saranno restituiti se non dopo preventiva ed esplicita richiesta da parte di chi li fornisce. I diritti di riproduzione e di pubblicazione, anche parziale, sono riservati in tutti i paesi. all’Associazione Accademia Internazionale D’Italia. 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