3 - Campo de`fiori
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2 Campo de’ fiori SOMMARIO Editoriale: Un tramonto magico............................................3 ALFIERO ALFIERI A CERVETERI ....................4 Fescennino d’oro 2014. Lillo&Greg i premiati della XV edizione.....6-7 Suonare Suonare: Robert dear Robert...........................................8-9 “STREET FOOD” E “RADIO ITALIA TOUR” si fermano a Ladispoli.......................................10 Roma che se n’è andata: Un palazzo sul Teatro di Marcello...................12-13 Vacanze: troppo corte, troppo on-line..........14 Il Dott. Di Tommaso a colloquio: si parla di rifugiati......................................................16-17 Ecologia e ambiente: Bombe d’acqua, sempre più frequenti.................18 Inter-svista all’onorevole..............................20 Lettere d’amore: “Caro, lo so, tu mi stai già leggendo prima che io scriva”..........................................................22-23 Il dito nella piaga...........................................24 Civita di Bagnoregio come Pisa.....................25 La scuola a Civita Castellana dal 1746 al 1930...............................................................26 Ass. Artistica IUNA: Educamp 2014..................................................27 L’angolo del grafolo: Analisi grafologica di un direttore di risorse umane..............................................................28 Come eravamo: Settembre il mese delle... riparazioni...................29 Il Fumetto: Iki the killer.......................................................30 La zanzara impertinente................................30 E la scuola si tuffa nel Web 2.0.....................31 L’ambulatorio fisioterapico del Centro salute di Orte chiude di nuovo.................................31 Intervista a Dario Guidi...............................32 Serata di beneficienza al Campidoglio..........33 Cine Parade: Io Rom romantica..............................................34 L’angolo del collezionista: Signore e Signori ... il Presepe Napoletano..........35 L’uomo è come un albero..............................36 3° FESTIVAL DEL CORTOMETRAGGIO CITTA’ DI MORLUPO...37 La demografia della Bassa Tuscia - Calcata.38 Amici veri e “l’ultimo gagà”...........................39 I nostri amici..................................................40 Lo stress da rientro???..................................41 News.....................................................42-43-44 Il cosplay australiano....................................45 Le proposte editoriali delle Collane di Campo de’ fiori...........................................................46 A breve il libro su Padre Giacinto Bracci.......47 Nel cuore........................................................47 Una “Fabbrica” di ricordi: I musicanti........................................................48 Roma com’era................................................49 Messaggi....................................................50-51 Agenda.......................................................52-53 Album dei ricordi....................54-55-56-57-58-59 Annunci gratuiti........................................60-61 Oroscopo........................................................62 Selezione offerte immobiliari ..................63-64 Foto di copertina di Riccardo Pedica Campo de fiori lo trovate nelle edicole della vostra città ed in molte altre attività commerciali SEDE OPERATIVA: PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 CIVITA CASTELLANA (VT) TEL/FAX 0761.513117 - [email protected] SEDE RAPPRESENTATIVA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA INFO PUBBLICITA’: 0761.513117 - [email protected] www.campodefiori.biz - Campo De Fiori Rivista Campo de’ fiori Un tramonto magico… U na luce fumosa e sottile passa fra gli alberi in questo tramonto trasparente e magico. di Sandro Anselmi Sono qui a guardare insieme a te l’incanto, avvolti in meravigliosi silenzi. Dubbi, però, e ansie, divorano l’anima. So che questi momenti non passeranno più e la paura di aver consumato ogni energia, il vigore e, quasi, la vita, mi impietriscono. Nei tuoi sguardi trasparenti e profondi le tue attese, i tuoi sogni. Che sogni fai amore mio? Cosa vuoi che non dai già di più? Cosa vuoi che prometta che non potrò darti? Mi sarebbe piaciuto guardare sempre la vita con l’entusiasmo e la gioia di un bambino, per regalarli alla tua innocenza, al tuo candore. Ma dovrò insegnarti a giocare con gli addii! Vorrei rubare un pezzo di cielo per regalartelo, figlio mio. 3 Campo de’ fiori 4 ALFIERO ALFIERI A CERVETERI: “NUN CE SO’ PIU’ LI GIOVANI DE ‘NA VORTA” T orna nella cittadina etrusca, a grande richiesta, uno degli attori che da anni ha tese al massimo le corde della sua romanità. Alfiero Alfieri, dopo i successi estivi tra cui quello di Villa Torlonia a Frascati, presenta la nuova commedia musicale con la regia associata a Luigi Galdiero sul palco del Parco della Legnara nell’ambito dell’estate cerite. “Nun ce so più li giovani de ‘na vorta” vede in scena insieme al grande maestro: Lina Greco, Gianluca Bessi, Eleonora Cecere, Fabio Massimo Casavecchia, Ilio Vannucci, Emanuele Simeoli, Maria Grazia Adamo, Nusia Gorgone, Elisa Di Donna, Camilla Mastroianni e Giovanna Gallorini. Un cast d’eccezione per una divertentissima commedia che narra di una famiglia trasteverina trasferitasi a Napoli. Incontriamo Alfiero Al- Da sx: Lina Greco, Sandro Alessi ed Alfiero Alfieri fieri prima dello spettacolo e la prima domanda che ci viene in mente è: Ma è vero allora che non esistono più i giovani di una volta? “Non è che non esistono più… i giovani de ‘na volta avevano un modo di fare diverso da quelli di oggi, e questa cosa secondo me dipende molto dai genitori, dalla famiglia... Questo modo di dire poi è diventato un tormentone ad indicare il ricambio generazionale che avviene nella vita. Indica la storia eterna tra genitori e figli…” Dopo tanti classici della cultura romanesca il plot è completamente diverso! “E’ vero. Mi cimento in in un testo del tutto nuovo e particolarmente difficile ma che mi ha dato già molte soddisfazioni. Interpreto un capo famiglia che perso il mestiere di vetturino a Roma, si mette a fare il barbiere a Napoli. Tutta la storia gira intorno all’innamoramento della figlia per un torinese contrastata da un guappo napoletano ed ambientata nel 1942 durante la seconda guerra mondiale con un chiaro lieto fine. Tra l’altro mi trovo un po’ in imbarazzo perchè è l’anno in cui sono nato io. E’ anche una sfida divertente tra Napoli e Roma, ma vince Roma perché ci sono io. Un omaggio di canzoni romane e napoletane cantate dal vivo dai miei bravissimi colleghi sul palco. Lo spettacolo è dedicato all’attrice e ballerina Alessandra Giromotti, deceduta in un incidente stradale pochi giorni dopo il primo tour con Luigi Galdiero.” Insomma, amici lettori, quando si parla di Alfiero Alfieri sicuramente ne vedremo delle belle… vi saluto e mi accomodo in prima fila! Sandro Alessi Campo de’ fiori 6 FESCENNINO Lillo & Greg i premia Nicola Piovani al pianoforte, Luca Pirozzi al contrabbasso e Vincenzo Mazzocchetti alla fisarmonica U n Fescennino d’oro all’insegna della comicità quello di quest’anno, giunto alla sua XV edizione. Ospite d’onore della serata è stato, infatti, il duo comico Lillo&Greg, che prima di ricevere il prestigioso riconoscimento, ha deliziato il pubblico con alcuni dei suoi più famosi sketches. Grande assente delle serata l’attrice e regista Norma Martelli, alla quale da sempre era affidato il compito della conduzione dell’evento, trattenuta in Sicilia per motivi di lavoro. A sostituirla il Maestro Nicola Piovani, per l’occasione nella duplice, anzi triple veste di presentatore, musicista e giurato, il quale si è scusato fin dal primo momento con il pubblico per dover rivestire un ruolo che non è il suo. La mancanza della brillante Norma Martelli, si è certamente fatta sentire, nonostante il Maestro Piovani abbia portato egregiamente avanti la serata, in modo diretto ed asciutto. Punto forza della serata il mix di musica dei maestri Piovani al pianoforte, Mazzocchetti alla fisarmonica, Pirozzi al contrabbasso e della bellissima voce di Donatella Pandimiglio, con la simpatia del duo comico italiano più amato del momento. Ed è proprio al termine della premiazione che abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche battuta con Lillo & Greg. Siete artisti a tutto tondo: fumettisti, registi, attori, cantanti, musicisti, speaker radiofonici, showmen. Ma come è nato il duo Lillo&Greg? Lillo: È nato, in realtà da un fallimento, perchè noi facevamo appunto i fumettisti per una casa editrice che è fallita. E quindi ci siamo ritrovati con delle idee ma senza avere più la possibilità di pubblicarle. Ed allora abbiamo deciso di creare un gruppo musicale (LSD Latte e i suoi derivati, n.d.a.), che era però più un passatempo, una sorta di scusa per vederci. Poi Greg ha avuto l’idea giusta, a mia insaputa tra l’altro, di iscriverci ad un concorso di musica demenziale ed andò talmente bene che da lì prendemmo coraggio. Ma se la casa editrice non avesse fallito, molto probabilmente avremmo fatto solo i fumettisti. A tal proposito, vi mancano un po’ i personaggi dei fumetti che avete ideato? Greg: Be’ sì, ogni tanto cerchiamo di ritirarli fuori se c’è qualche proposta. Ma il mercato dei fumetti in Italia non ha mai avuto grande successo. Tutti quelli che conosciamo e che sono valenti disegnatori, grazie ad internet, lavorano all’estero: Argentina, Stati Uniti, Francia, Spagna, Belgio. Lillo: Nel nostro Paese sta scomparendo il fumetto perché qui nasceva principalmente per i ragazzi, ma oggi i ragazzi hanno playstation, videogiochi, tv, cellulare e quant’altro. Preferite radio, teatro, tv o cinema, visto che avete assaporato un po’ di tutto? Greg: Personalmente preferisco la musica, mentre Lillo preferisce il cinema. Lillo: Sì, ma in coppia lavoriamo meglio al teatro, perché siamo più liberi, senza alcun tipo di ingerenze da parte di nessuno. Come nacono i vostri sketches comici? Lillo: Possono nascere da mille situazioni, da quello che vediamo girando per strada, o anche soltanto da una parola, o semplicemente da qualcosa che ci fa ridere. Non c’è una regola precisa, ma forse principalmente dal linguaggio. Be’, la “Ballata del T9” che ci avete fatto ascoltare stasera lo dimostra perfettamente. Originalissima, complimenti! Campo de’ fiori 7 O DORO 2014. ati della XV edizione Lillo: Ma sì perché tutti avevano notato che la modalità di scrittura dei telefonini, conosciuta come T9, cambiava le parole e cosìGreg ha avuto l’idea di costruirci sopra una ballata. Noi trasformiamo in scenette comiche quello che già è nell’aria, che già anche gli altri hanno notato. Altre volte invece nascono da qualcosa che ci fa ridere, punto. Greg: Anche il comportamento meschino che l’essere umano ha nei confronti della vita diventa spesso fonte di ispirazione. I personaggi gretti sono sempre quelli più comici ed è più facile prendere spunto da loro. Come è nato l’incontro con Nicola Piovani? Lillo: In realtà ci siamo conosciuti meglio effettivamente in questa occasione. Ci eravamo incrociati varie volte. Poi lui ha avuto il mio numero di telefono e mi ha chiamato personalmente. Già questo mi ha fatto molto piacere. Ci ha fatto tanti complimenti perché ci stima, ci segue e gli piace quello che facciamo. Così ci ha proposto di partecipare a questa serata. Io ho capito subito che poteva essere una bella esperienza, l’ho comunicato a Greg ed abbiamo deciso di partecipare con grande piacere. Infatti si è rivelata una bellissima serata. Avete mai pensato ad una collaborazione Lillo, Greg e Piovani? Greg: Magari, sarebbe davvero un grande onore… Ed allora noi lanciamo questa proposta al Maestro Piovani. Dove vi vedremo impegnati prossimamente? Lillo: Saremo al cinema con un nuovo film che uscirà il 17 dicembre, poi al Teatro Lillo & Greg ricevono il premio Fescennino d’oro dal Maestro Mazzocchetti Olimpico da febbraio con lo spettacolo “La fantastica avventura di Mr Starr”, che successivamente porteremo in giro nei vari teatri d’Italia. Inoltre siamo impegnati in radio tutti i giorni con il programma 601. Greg: Vorremmo anche riproporre le spettacolo “Il Mistero dell’assassino misterioso” a Marzo. Siamo belli carichi d’impegni. Anche quest’anno il premio è stato legato ad uno dei progetti di solidarietà dell’associazione Arnies Onlus Mariachiara Segato, incentrato sull’integrazione e la tutela ambientale, tanto più che proprio il 7 settembre ricorreva la giornata per la tutela del creato. Lillo & Greg durante l’intervista con Ermelinda Benedetti Lo scorso anno il premiato Toni Servillo, a distanza di poco tempo, è stato insignito del Premio Oscar come miglior attore per il film La grande bellezza. Ci auguriamo, come ha auspicato anche il Maestro Piovani sul palco, che il premio possa portare ancora tanta fortuna anche a Lillo & Greg ed a tutti coloro che negli anni a venire avranno l’onore di ricevere il bassorilievo raffigurante il Fescennino, ossia l’Enea vestito da guerriero e con i simboli classici dell’arte. E intanto, chi lo sa che non potremo presto vedere Lillo, Greg e Piovani in qualche originale performance al teatro. Ermelinda Benedetti Campo de’ fiori 8 di Carlo Cattani Robert dear Robert Robert Plant in concerto 12 Luglio 2014 / Cavea dell’Auditorium Parco Della Musica di Roma U n phone è acceso al massimo della sua potenza e rumoreggia nel cuore della notte…FOOOOOONNNN… Con una Mano sull’apparecchio e l’altra agitata tra i capelli, collaboro attivamente alla “missione” del getto caldo: asciugarmi da una “lavata di testa”! E’ l’una del mattino e tra poche ore sarò “on the road” per l’inizio di un agognatissimo periodo di vacanze ma, ora, mi vedo riflesso nello specchio del bagno, letteralmente intriso d’acqua da testa a piedi per la tanta ma tanta pioggia caduta su di me e su tanti altri che come me hanno assistito, fino alla fine (!!!), al GRAN concerto del “dirigibilista” Robert Plant, indimenticato, indimenticabile cantante dei mitici Led Zeppelin! La notte …è caduta su di noi, la pioggia… è caduta su di noi... la gente… ha continuato a sorridere, nonostante fosse completamente zuppa a causa dell’improvviso acquazzone riservatogli, nel finale del concerto, dal cielo sopra Roma! Una serata musicale entusiasmante quella andata in scena alla Cavea dell’Auditorium “Parco della Musica” il 12 luglio scorso, che ha visto una massiccia affluenza di pubblico richiamata dall’immarcescibile fama di Robert Plant. Un cartello agli ingressi avvisa che il concerto di Robert con la sua band del momento, “The Sensational Space Shifters”, inizierà alle 22,00 e sarà preceduto dall’esibizione del trio Americano “North Mississippi Allstars”. Alle 20,45, con il pubblico che continua ad accedere sulle gradinate e la presenza dell’ultima luce della giornata, sale, dunque, sul palco il cosidetto “gruppo spalla” dei “North Mississippi Allstars”, band fondata nel ’96 dai fratelli Dickinson, Luther e Cody, figli dello scomparso Jim Dickinson, notissimo musicista-produttore discografico. I “ragazzi” hanno il tradizionale compito di “riscaldarci“ prima del banchetto con Robert …e ci riescono alla grande (!), esibendosi con una manciata di brani dalla loro ampia discografia (oltre 10 album), in una performance scoppiettante ad altissimo dosaggio di rock-blues che li vede scambiarsi i ruoli agli strumenti (il bassista passa alla batteria e ad un certo punto dell’esibizione, seduto dietro le “pelli”, riprende a suonare il basso, il batterista va a suonare la chitarra e così via…) e inscenare sotto il palco, tutti insieme fragorosamente, una scorribanda con tanto di gran casse in spalla ed electric washboard a tracolla, coinvolgendo gli spettatori e districandosi con i loro “ingombri a percussione” tra le file di sedie disposte nel parterre: davvero bravi! Alle 21,30, puntuale con il programma della serata, il “trio” conclude il proprio tonitruante set ricevendo un meritatissimo applauso da tutti noi …in uscita dalla scena assistiamo al “raccatto”, da parte dei musicisti, di tutti gli “accessori” musicali che nel corso dell’esibizione hanno sparpagliato qui e là sul palco. La mezz’ora successiva trascorre con il gran da fare dei tecnici per smontare la strumentazione del “trio” e controllare quanto già posizionato per l’esibizione principale: si verificano i monitor “spia”, si scocciano sul pavimento i fogli relativi alla scaletta del concerto e si distribuiscono, ben piegati, soffici asciugamani in corrispondenza delle postazioni occupate da ogni musicista. Sembra tutto pronto e il manager di palco, alza il classico pollice al cielo …la notte …è, ormai, caduta su di noi…ma…ho appena il tempo Campo de’ fiori di notare che la signora che mi è seduta davanti, una over cinquanta, ha due alette mal spiegate tatuate dietro al collo su una pelle, ormai, non più così tirata …ma il suo entusiamo per quanto si aspetta di vedere ed ascoltare è tale che …la tira su, eccome la tira su! Scoccano le 22 e dalle casse che sovrastano e circondano la scena immersa nell’oscurità si diffonde un suono elettronico, ipnotico.Trascorre meno di un minuto dall’inizio di questo “fondo ipnotico” quando i musicisti escono dal backstage per portarsi ai loro strumenti …il pubblico applaude ma Robert non è nel gruppo dei “saliti sulla scena”; scorrono pochi altri secondi e i fasci di luce delle torce dei rodies si fanno strada tra gli amplificatori per dirigere l’ascesa al palco di Mr. Robert Anthony Plant e qui, allora, a tutti noi esplodono le mani e si infiammano le ugole …il banchetto ha inizio! Robert, prossimo ai 66 anni, è al centro del palco, indossa una camicia marrone su pantaloni beige e la sua fisionomia mi ricorda l’immagine di Bufallo Bill. I capelli sono ancora tutti lì, folti, lunghi, riccioluti ma il volto dimostra i segni, profondi, del tempo! Sono trascorsi quasi tre minuti dall’avvio dell’intro e, ora, davanti al microfono, di fronte alla vasta audience che pende dalle sue labbra, è solo lui che può farci capire cos’è il motivo ipnotico che “gira” da qualche minuto nell’etere …<Close the door, put out the light… Y’know they won’t be home tonight…> …ma si! Un inizio alla GRANDE con “No quarter”, dal vissuto discografico con i Led Zeppelin, in una versione riarrangiata in chiave più elettronica ma sempre dalla grande atmosfera …il pubblico apprezza il pezzo “vestito a nuovo” e giù, scarica applausi! A seguire, ”Down to the Sea” da un album appartenente alla carriera solista di Robert e un classico del Blues composto da Willie Dixon, un maestro-blues del passato, “Spoonful”, anch’essi “rivisitati” alla luce del nuovo indirizzo “elettro-tranceetnico” (?!) intrapreso da Plant e i suoi “The Sensational Space Shifters”. <Hey, hey, mama, said the way you move… Gonna make you sweat, gonna make you groove…>…ancora un tuffo nel passato “Zeppelin“ con “Black dog”, fortemente rivisitata e introdotta da un assolo di kologo (un banjo africano) ad opera di Juldeh Camara, musicista del Gambia, che caratterizzerà con questo strumento tutto l’andamento del pezzo. Sono trascorsi poco meno di 30 minuti quando Robert introduce, scherzando con il pubblico, “Rainbow”, un brano dal nuovo album, ”Lullaby and... The Ceaseless Roar “ pubblicato in questi giorni di settembre e del quale aleggia l’immagine di copertina su di un telone steso alle spalle del gruppo; ma non sarà, questo, l’unico riferimento al nuovo impegno discografico: alla serata sono “invitati” anche altri due estratti, “Little Maggie” e “ 9 Turn it up”, sempre introdotti da un ironico Plant che, fingendo di non ricordare, ribadisce a tutti noi la data di uscita del nuovo disco. Tutto quello che ci propone Mr. Plant lo apprezziamo, la sua ampia carriera oltre gli “Zeppelin” è dignitosissima e variegata di stili ma lo attendiamo sempre, immancabilmente, alla resa dei conti con il passato “Led Zeppelin” …e lui lo sa e non ci fa mancare il “gancio” con il suo trascorso riproponendosi con “Going to California”, l’intesa, sofferta, sospirata, ballad “Babe, i’m gonna leave you” (…il ragazzo che ero, ha bucato il disco per i ripetuti ascolti!), l’immancabile, esplosiva, “Whole lotta love”, che trascina “quelli” del parterre a bordo palco e solleva, all’unisono, le terga di tutti gli altri in “piccionaia”! Forse sarà stato il troppo entusiamo ma qualcosa si è smosso nell’atmosfera e nuvole che “a monte” della serata non erano visibili si addensano sulla Cavea: inizia una pioggia leggera… “typically London weather” …ma si può ancora fare, siamo quasi alla fine del tempo regolamentare! Hey, Robert, non ti scordare delle buone maniere …facci il BIS! Mentre Robert si asciuga il sudore nel backstage, noi iniziamo a bagnarci e di brutto perché le <gocce di pioggia> su di noi …<era sereno fino a due minuti fa (!)> hanno assunto, in breve, la portata “biblica” …qualche ombrello, qua e là si apre (maniaci delle previsioni?) e anche le porte del backstage si riaprono per un nuovo ingresso sulla scena di Plant e del suo gruppo. Un manager avvisa Robert di farla breve perché si profila il peggio …il “nostro” lo nota (il palco è coperto) e ci avvisa che farà una cosa “ambress ambress” visto come sta volgendo il tempo e …attacca con altri tempi …il futuro imminente, “Turn it Up”dal nuovo lavoro di cui si diceva, e quello del passato, degli “Zeppelin”…quello di “Rock’n’Roll”! 23,30: è il tempo della pioggia…boati di tuoni …fulmini e saette … è il diluvio! Robert dear Robert…è andata STRAbene! FOOOOOONNNN… CarloCattani©World&Pics/settembre2014. 10 Campo de’ fiori “STREETFOOD“ E “RADIO D’ITALIA TOUR“ SI FERMANO A LADISPOLI F ine estate allietata nella ridente cittadina laziale da Sandro Alessi con i Jalisse una carovana di sapori proveniente da tutta italia (19a tappa 2014 di Streettornata in VeFood) che ripercorre idealmente la storia neto per finire del cibo dall’Antica Roma ai giorni nostri e Sandro Alessi con i Nuovi Angeli gli studi) abda una serata con ospiti tutti da gustare, biamo deciso di che fanno o hanno fatto la storia della muSandro Alessi con Ennio Drovandi collaborare fino sica italiana. A coronamento della splendida ad arrivare alla estate piena di iniziative dedicate ai turisti vittoria del e non che Federico Ascani, delegato al 1997 al Festival di Sanremo che ci aprì molTurismo ed allo Spettacolo del Comune di tissime porte. Siamo una coppia anche nella Ladispoli, insieme all’Amministrazione Covita, 22 anni che ci conosciamo, 15 anni di munale hanno potuto offrire a chi si trovava matrimonio e 2 fantastiche bambine e sulla costa laziale. Nell’abbuffata di cibo e stiamo bene a casa e sul palco: produttori soprattutto di musica con il Radio D’Italia indipendenti ed editori discografici di noi Tour del patron Bruno Gaggiotti, inconstessi. Oggi portiamo sul palco un brano intriamo subito Fabio Ricci ed Alessandra Drutitolato “Tra Rose e Cielo“ scritto con l’ausian, i Jalisse, e subito li salutiamo e tore iracheno Younis Tawfik che ci ha chiediamo loro: Ora i Jalisse con il loro Sandro Alessi con le Mixitalia regalato una poesia fantastica proprio sugli passato e presente non sono più solo uomini di pace che partono e vanno ad aiuSanremo, però... tare altre persone lontane, e in questo mo- viene avvertito dalla gente che riempie i no“Beh, direi che Sanremo ha significato tanto stri concerti.“ mento storico è molto importante per noi“. per noi e ci ha dato la possibilità di arrivare La splendida serata presentata dalla bellisEd eccoci ai Nuovi Angeli, gruppo storico quarti al Music Eurovision Contest, cansima e bravissima Nadia Visintainer ha italiano degli anni 60/70, ritornati oggi nella tare a Mosca, Sarajevo, Kazakistan... visto salire sul palco, oltre ai su citati, anche formazione storica iniziale: Paki Canzi, “Fiumi di parole” è ancora un bel biglietto Annalisa Minetti, Kenia’O, le MixItalia Valerio Liboni e Marco Bonino (tutti da da visita ed è un grande onore cantarla ed il simpaticissimo Enio Drovandi. Milano). sempre, senza scordare che col film “Ex“ di Sandro Alessi Ragazzi vi ricordate delle cover degli Fausto Brizzi, dove interpretavamo noi anni ‘60? stessi, abbiamo girato il mondo. Eravamo “Ma si! Il nostro più grande successo del degli sconosciuti quando la prima volta ci 1969, “Ragazzina Ragazzina”, era una siamo incontrati a Roma nel 1990 e dopo cover del brano tex-mex “Mendocino” ed due anni (nel frattempo Alessandra era riancor prima, nel 1966 “Happy Together” per noi diventò “Per Vivere Insieme”. Nel 1970, la svolta, ed abbiamo iniziato a vendere anche all’estero con “Color Cioccolata”, l’anno dopo con “Donna Felicità”, ed ancora con “Singapore”, “Anna Da Dimenticare”, “Carovana” grazie anche all’incontro con Renato Pareti e Roberto Vecchioni. Oggi ci divertiamo ancora a suonare insieme con strumenti acustici e ciò L’Assessore Federico Ascani e la presentatrice Nadia Visintainer Kenia’O 12 Campo de’ fiori Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi Un palazzo sul Teatro di Marcello I l Teatro di Marcello fu iniziato da Giulio Cesare che pensò alla sua costruzione per poter rivaleggiare con quello edificato da Pompeo a Campo Marzio. Per raggiungere quedi Riccardo sto scopo dovette Consoli abbattere le numerose case insistenti nell’area, ma anche Templi ricchi di Sacre memorie, fra cui quello della Pietà e quello dedicato a Diana. Alla morte del dittatore erano state realizzate soltanto le fondazioni, per cui i lavori furono ripresi e la costruzione fu portata a termine da Augusto che realizzò un edificio di dimensioni ben maggiori di quello originariamente previsto. Il suo primo utilizzo per spettacoli risale al 17 a.C., con i c.d. “ludi saeculares” - ludi secolari, quindi venne inaugurato ufficialmente nel 13 a.C. con giochi sontuosi e, in quella occasione, fu dedicato a Marco Claudio Marcello figlio della sorella Ottavia a cui Augusto aveva dato in moglie la propria figlia Giulia. Marcello morì nel 731, anno di Roma, all’età di soli 21 anni nel momento in cui era da tutti considerato il successore naturale di Augusto, non si sa se il giovane morì di morte naturale o se avvelenato da Livia moglie dello stesso Augusto. Una epigrafe posta all’ingresso di Palazzo Orsini ricorda, succintamente, le vicende di questo monumento: OTTAVIANO AUGUSTO SIGNORE AVVENTUROSO DEL MONDO INTITOLAVA A MARCELLO FIGLIO DI OTTAVIA SORELLA SUA QUESTO TEATRO PER POPOLARI ADUNANZE PER GRANDIOSI SPETTACOLI NELLA BASSA ETA’ GUERRESCA STANZA AI PIERLEONI, AI SAVELLI ORA CIVILE MAGGIONE DEGLI ORSINI SACRA ALLA PACE DOMESTICA E ALL’AMICIZIA Il nuovo Teatro, costruito con tre ordini di diversi stili: toscano, ionico e corinzio, ricchi di 52 colonne ciascuno; utilizzato per pubblici spettacoli, restò in piedi per tutto il V secolo, quindi, un pò alla volta, venne in gran parte sepolto sotto le proprie macerie mentre, nel secondo ordine di archi, prendevano posto luride botteghe, come documentato da un documento datato 1370 il quale riferisce che tra gli archi del Teatro venivano macellati animali le cui carni erano destinate alla vendita. Sulla strada usciva soltanto la parte superiore delle arcate, con i blocchi di travertino neri di fumo e di tempo tanto da apparire come grotte scavate nella rupe. Anche Giuseppe Gioachino Belli ricorda il Teatro di Marcello, nè poteva essere altrimenti, con il sonetto dal titolo: “Li bbattesimi de l’anticajje” scritto il 22 giugno 1834. Su l’anticajja a ppiazza Montanara Ciànno scritto: Teatro de Marcello. Bbisoggna avè ppancotto pe ccervello, pe ddì una bbuggiarata accusì rrara. Dove mai li teatri hanno er modello a uso d’una panza de callara? Dove tiengheno mai quele filara de parchetti de fora com’è cquello? Pàssino un po’ da Pallaccorda e Ppasce; arzino er nas’in zù, bbestie da soma: studino llì, e sse faccino capasce. Quell’era un Culiseo, sori Cardei. Sti cosi tonni com’er culo, a Rroma se so ssempre chiamati Culisei. Ma facciamo un passo indietro per ritornare al XVI secolo allorquando fu chiamato a Roma il senese Baldassarre Tommaso Peruzzi, pittore, scenografo, studioso di architettura e ingegnere militare, uno dei pochi artisti che si poteva definire “uomo universale”. Qui giunto Peruzzi si ritrovò immerso in quel grande fermento artistico che caratterizzò la città nei primi anni del cinquecento, un periodo dominato da figure come Campo de’ fiori conda metà del settecento, lo acquistò Domenico Orsini. Con l’avvento degli Orsini duchi di Gravina di Puglia, il Palazzo venne notevolmente ampliato, infatti, furono costruiti tre nuovi fabbricati e abbellito ancora di più rimanendo in proprietà di questa famiglia fino agli espropri Piazza Montanara degli anni trenta del secolo scorso, allorquando furono eliminate Bramante e Raffaello Sanzio, personaggi le numerose botteghe e le abitazioni che ocche lo influenzarono profondamente. cupavano le arcate e gli spazi circostanti. Il suo mecenate e protettore Agostino Chigi gli affidò la progettazione della sua villa sul Vennero demolite le abitazioni costruite inTevere, meglio nota come Villa Farnesina, torno e dentro le arcate ma, anche chiese la cui realizzazione ebbe notevole risonanza medioevali e, colpevoli di nascondere il Teaimponendo il nome di Baldassarre Peruzzi tro di Marcello, sparirono anche Via della nell’ambiente artistico; ricordiamo il suo imBufola, l’Arco dei Saponari, il Vicolo della pegno nelle decorazioni della chiesa di Campana, Monte Caprino, Via Tor de’ SpecSanta Maria della Pace sotto la guida di Rafchi, la chiesa di Sant’Andrea de Vincis e faello. quella di San Nicola de’ Funari, ma soprattutto spariva l’antica Piazza Montanara, di cui ci siamo occupati in altra occasione; uno degli ambienti popolari più famosi di Roma, dove un tempo sostavano gli scrivani pubblici e si davano convegno i contadini provenienti dalla campagna. Una vera grande perdita. Una pagina scritta dal cronista dell’epoca, prima dell’intervento del “piccone risanatore”, rievoca quei luoghi: “ … una sorta di Colosseo nero, buio, sembrava davvero il vecchio Teatro, incassato nella viuzza che, Superato il primo periodo di permanenza a Roma egli pensò di operare un vero e proprio azzardo, vale a dire la realizzazione di una sorta di raccordo fra la gigantesca base in travertino sbozzato dell’antico Teatro di Marcello, edificio della Roma Imperiale e un sontuoso Palazzo che, una volta ultimato, occupò gran parte della superficie dello stesso Teatro, mentre il giardino trovò la sua naturale collocazione in quella che era stata la cavea. Il nuovo Palazzo, così concepito, ebbe il suo momento di massimo splendore con il Cardinale Giulio Savelli che quì raccolse una ricca collezione di sculture antiche istituendo anche un cenacolo letterario. Nel 1712, alla morte di Giulio Savelli, ultimo erede della nobile famiglia, il Palazzo passò in eredità agli Sforza Cesarini che, successivamente, lo cedettero alla Congregazione dei Baroni dalla quale, nella se- 13 con il passare dei secoli, si era incurvata attorno ai suoi fianchi … “. Li presso si trovava l”Osteria della Campana” dove Wolfgang Goethe si innamorò della bella e giovanissima Faustina, figlia dell’ostessa, già sposa e vedova di tale Domenico Antonini, a cui il poeta dette appuntamento nella vigna tracciando col dito bagnato nel vino il numero romano che indicava l’ora e che immortalò nelle sue “Elegie romane”. Evento, questo, immortalato da una lapide fatta apporre, nel 1865, dal re di Baviera Sempre in prossimità del Teatro di Marcello, di fronte a Ponte Fabricio o Ponte dei Quattro Capi, sorge la piccola chiesa di San Gregorio della Divina Pietà, in passato detta di San Gregorio de quattro Capora che la tradizione vuole che sia sorta sulle case della famiglia Anicia a cui apparteneva San Gregorio I Magno, 590 - 604. Questa chiesetta fu riedificata quasi completamente per volere di Benedetto XIII, Pietro Francesco Orsini, 1724 - 1730, il quale la cedette alla Congregazione degli Operai della Divina Pietà, venne poi nuovamente restaurata nel 1858 ed essendo ubicata in prossimità del Ghetto, quì si tenevano le prediche obbligatorie che venivano imposte agli ebrei per tentare di operarne la loro conversione. A conferma dell’intolleranza religiosa, in occasione del suddetto restauro del 1858, per espressa volontà di Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846 - 1878, qui venne apposta una lapide con iscrizione bilingue, ebraico e latino, riferentesi ad un passaggio del Profeta Isaia, che così recita: EXPANDI MANUS MEAS TOTA DIE AD POPULUM INCREDULUM QUI GRADITUR IN VIA NON BONA POST COGITATIONES SUAS POPULUS QUI AD IRACUNDIAM PROVOCAT ME ANTE FACIEM MEAM SEMPER (Tutto il giorno ho teso le mie mani ad un popolo incredulo che procede lungo una strada non buona seguendo le proprie idee Un popolo che sempre mi provoca all’ira, proprio davanti al mio volto) 14 Campo de’ fiori Vacanze: troppo corte, troppo on-line I l tempo delle ferie, pochi che hanno potuto permettersi di ansta terminando, ma dare al mare non c’è stata comunque treanche quest’anno gua, perchè l’avvento dei tablet e degli secondo i dati, sono smarthphone, associato all’organizzazione stati pochi quelli delle spiagge con il wi-fi, ha incentivato che hanno potuto permetenormemente i collegamenti e le comunicatersi un periodo di relax zioni. Secondo uno studio dell’Università cadi Fabiana secondo tutti i canoni. Innadese di Ryerson, il numero degli Poleggi fatti il 78% dei lavorautilizzatori della connessione on-line tori italiani quest’anno anche in vacanza è triplicato negli ulnon è riuscito a staccare completimi anni, l’indagine dimostra anzi, tamente dal lavoro, sia quelli che quando siamo in ferie finiamo Quasi che si sono recati nei posti di vilper restare connessi più a la metà dei leggiatura o che sono rimasti a lungo, almeno il 15% di lavoratori casa; sono stati veramente tempo in più di quando italiani ha pochi quelli che sono riusciti a stiamo a casa. Che sia per continuato a godere appieno di giornate di lavoro o per dare un’occhiata relax o di divertimento. al meteo, agli orari di treni o lavorare tre ore al Secondo le statistiche, quasi la voli, ai programmi di spettagiorno anche metà dei lavoratori italiani ha coli o concerti, ai social netin ferie continuato a lavorare tre ore al work, la conseguenza è che giorno anche se in ferie, ed il 16% adpraticamente non si riesce mai a dirittura anche più di tre ore. Anche per i “staccare completamente la spina” né dal lavoro, né da internet. Se a tutto questo associamo la brevità del periodo di vacanza, ecco che diventa veramente difficile smaltire lo stress accumulato durante tutto l’anno. Una ricerca inglese infatti afferma che una settimana di vacanza non basta per riposarsi e staccare un po’. Dall’indagine effettuata su 2021 persone è emerso che i primi quattro giorni sono necessari per allentare i livelli di ansia accumulati e solo a metà del quarto giorno delle ferie in poi si riesce a rilassarsi e a godere del relax, se poi aggiungiamo “l’ansia da ritorno” che ci assale uno o due giorni prima del rientro in casa ecco che in una settimana forse siamo riusciti a goderci appena un giorno e mezzo. Quindi ricapitolando, secondo gli esperti perché una vacanza sia vera vacanza dovrebbe essere di almeno due settimane, in pieno relax e completamente distaccati dal lavoro, dai problemi e da internet, praticamente, fantascienza. Campo de’ fiori 16 Intervista all’esperto di diritti umani, Dott. Mattia D i Tommaso IL DOTT. DI TOMMASO A COLLOQUIO: SI PARLA DI RIFUGIATI C ome nasce l'idea di scrivere il libro “Italiani di Razza Uma- na”? Ho dedicato tutti i miei di Giuseppe studi al diritto internazioFerone nale ed in particolare alla tutela dei diritti umani, ho preso parte a delicate missioni umanitarie in terre dilaniate dalle guerre, ed ho avvertito l’esigenza di illustrare l’attuale normativa che riguarda gli stranieri in Italia anche a fronte di tante falsità che leggo e ascolto in giro. L’idea nacque durante l’amichevole di calcio Italia-Romania nel novembre 2011. Era la prima partita di Mario Balotelli in nazionale. Gli ultrà cantarono, per l’intera gara, “Non ci sono neri italiani”. La realtà, però, dice esattamente il contrario: secondo le statistiche in Italia ci sono quasi un milione di uomini e donne con genitori immigrati che sono nati o cresciuti nel paese, e il 12,6% dei bambini che nascono nel paese hanno genitori non italiani. Sono persone che vedono negato il loro diritto di acquisire la cittadinanza per la legge del “ius soli”. L’impatto sulla loro quotidianità è fortissimo, dal dover costantemente rinnovare il loro permesso di soggiorno al vedersi negate borse di studio e aiuti finanziari di cui godono i loro compagni italiani, fino alla possibilità di essere espulsi se non portano sempre con sé i loro visti. Cosa si intende per Ius soli? Ius soli (in latino «diritto del suolo») è un'espressione giuridica che indica l'acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Esso contrappone allo ius sanguinis (o «diritto del sangue»), che indica invece la trasmissione alla prole della cittadinanza del genitore. In pratica se fosse adottato anche in Italia diventerebbero cittadini italiani, dalla nascita, tutti quei bambini nati e vissuti in Italia, da genitori stranieri. Quale è la situazione generale dei migranti in Italia? Al 1° gennaio 2014, in base ai dati forniti dal Ministero dell'Interno, sono regolarmente presenti in Italia 3.874.726 cittadini non comunitari. Tra il 2013 e il 2014 il numero di cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti è aumentato di circa 110 mila unità (+3%). I paesi di cittadinanza più rappresentati sono Marocco (524.775), Albania (502.546), Cina (320.794), Ucraina (233.726) e Filippine (165.783). Tali 5 paesi rappresentano il 45,1% del totale dei cittadini non comunitari presenti. I minori presenti in Italia costituiscono il 23,9% degli stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti. Continua a crescere la quota di soggiornanti di lungo periodo: passano da 2.045.662 nel 2013 a 2.179.607 nel 2014; questi rappresentano il 56,3% dei cittadini non comunitari regolarmente presenti. Quale è la differenza tra i rifugiati e gli immigrati clandestini? Il migrante irregolare è una persona che è entrato in un paese evitando i controlli di frontiera oppure è entrato regolarmente in un paese, per esempio con un visto turistico, ma ci è rimasto anche quando il visto è scaduto oppure non ha lasciato il paese di arrivo anche dopo che questo ha ordinato il suo allontanamento dal territorio nazionale. In Italia si è clandestini quando pur avendo ricevuto un ordine di espulsione si rimane nel paese. Dal punto di vista giuridico-amministrativo il rifugiato è una persona cui è riconosciuto lo status di rifugiato perché se tornasse nel proprio paese d’origine potrebbe essere vittima di persecuzioni. Per persecuzioni s’intendono azioni che, per la loro natura o per la frequenza, sono una violazione grave dei diritti umani fondamentali, e sono commesse per motivi di razza, religione, nazionalità, opinione politica o appartenenza a un determinato gruppo sociale. La condizione di rifugiato è definita dalla convenzione di Ginevra del 1951, un trattato delle Nazioni Unite firmato da 147 paesi. Nell’articolo 1 della convenzione si legge che il rifugiato è una persona che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese. Cosa fa l'Italia per i rifugiati? Utilizzando le risorse del Fondo Europeo per i Rifugiati l’Italia si impegna a sostenere e promuovere gli sforzi compiuti dagli Stati membri per accogliere rifugiati o destinatari di protezione internazionale; rafforzare, sviluppare, monitorare e valutare le politiche di Asilo dei singoli Stati membri; favorire il reinsediamento, ovvero il processo mediante il quale cittadini di Paesi terzi o apolidi, su richiesta dell’Acnur, motivata dal loro bisogno di protezione internazionale, siano trasferiti da un Paese terzo a uno Stato membro; supportare le conseguenze di tale accoglienza attraverso il cofinanziamento di Campo de’ fiori specifiche azioni. Sono complessivamente 29 le strutture per l’accoglienza degli immigrati presenti in Italia, per un totale di 7.653 posti a disposizione. L’Italia si può vantare di avere il più alto numero di volontari impegnati in progetti umanitari ed emergenziali, e numerose sono le associazioni no profit impegnate quotidianamente e gratuitamente a sostegno delle popolazioni migranti. E’ vero che i rifugiati costano tanto per le casse dello Stato? E’ falso. Per l’accoglienza e l’integrazione, nonché per la gestione delle emergenze umanitarie, non viene stanziata nessuna somma di denaro proveniente dalle Casse dello Stato italiano ne tanto meno da quelle degli enti locali. I soldi, e tanti, vengono stanziati dalla Comunità Europea. Girano all’impazzata su Facebook diverse scansioni di un trafiletto di un giornale in cui si legge che i profughi percepiscono 30 Euro al giorno per l’alloggio, colazione, pranzo e cena e 2,5 Euro extra con una ricarica telefonica di 15 Euro. Premettiamo che chi pubblica il post è in completa malafede, perché conosce benissimo la provenienza dei fondi e la destinazione; invece, molte persone che seguono queste pagine spazzatura, non hanno idea di cosa si tratta. L’accoglienza ai profughi fa parte di accordi internazionali e per facilitare l’accoglienza, la Comunità Europea ha messo a disposizione dei fondi per garantire ai profughi, richiedenti asilo politico, vitto e alloggio. Si tratta di “richiedenti asilo politico”, non è corretto “clandestini”. Se lo stato di “rifugiato” viene accolto allora il profugo e i suoi familiari a carico ricevono un’indennità di sistemazione “una tantum” pari a 3.555,29 e un contributo straordinario pro capite giornaliero per un periodo massimo di sei mesi pari a 35,56 come riporta la gazzetta ufficiale. Sono sempre fondi della Comunità Europea che prevedono l’accoglienza e, in caso di accettazione della richiesta di asilo, la successiva integrazione. Come funziona l'iter di finanziamento per i rifugiati? Nel 2013 i finanziamenti per l'emergenza sono stati i più alti di sempre. Soltanto nelle settimane seguenti al naufragio del Novembre 2013 degli oltre 300 migranti eritrei a Lampedusa sono stati elargiti al governo Letta 30 milioni di euro: i primi ad arrivare, il 12 dicembre scorso, sono stati 6 milioni per la protezione delle frontiere e cioè per il pattugliamento e il salvataggio dei migranti; pochi giorni più tardi, il 17 dicembre, all'Italia sono stati concessi 10 milioni per l'aiuto ai rifugiati e ai richiedenti asilo. Infine le operazioni coordinate da Frontex hanno ricevuto 7,9 milioni di fondi extra. Non solo. l'Italia nel periodo 2007-2013 "ha ottenuto il 13,4% delle risorse totali allocate per la gestione dell'asilo e dell'immigrazione: 478.754.919 euro". Circa mezzo miliardo di euro, dei quali il 50% circa destinato esclusivamente alla difesa delle frontiere marine e terrestri: 250.178.432 euro. Le altre somme sono state così ripartite: 36.087.197 euro al fondo per i rifugiati, 148.679.573 per il fondo integrazione e 43.809.714 al fondo che finanzia i rimpatri forzati dei migranti illegali.Una cifra molto simile viene data al nostro Paese per il periodo 20132020: con 310.355.777 di euro, viene specificato, l'Italia è il secondo Paese con più alta remunerazione per quanto riguarda il fondo per l'asilo e l'integrazione degli stranieri (Amif). Soltanto per il pattugliamento è stato deciso di destinare allo Stato italiano 156.306.897, mentre il fondo di polizia riceverà 56.631.761 euro. Come si può risolvere il problema? Il problema riguarda l’emergenza. Ed oltre alla gestione dell’accoglienza su cui si stanno facendo dei passi in avanti, c’è il problema mai risolto dell’integrazione. Il punto di partenza resta certamente il fatto che in 17 Europa oggi i richiedenti asilo non possono entrare in modo regolare per godere di un loro diritto. Eppure, l'incognita dell’integrazione continua a pesare: Dopo l’accoglienza bisogna attivare l’integrazione. I rifugiati politici devono poter diventare cittadini autonomi, in grado di lavorare e affittare una casa. Altrimenti il sistema presto si bloccherà di nuovo. Le azioni finora sono arrivate sempre dopo un’emergenza, mai prima. I rifugiati ci sono e ci saranno anche nel futuro. Oggi sono i siriani domani saranno i figli di un’altra dittatura, di altre guerre. Organizzare e prevenire: questo è l'obiettivo. Cosa vuoi dire ai cittadini romani che devono convivere con i rifugiati? Innanzitutto di comprendere che la stragrande maggioranza dei rifugiati non sono criminali, non hai mai commesso nessun tipo di reato, ma sono persone che scappano dai loro paesi, lasciando tutto, perché vittime di torture, violenze, guerre ed altri comportamenti inumani e degradanti. La maggior parte di essi sono soggetti vulnerabili (donne e bambini). L’informazione, a volte, li dipinge come i peggiori criminali e questo non fa che aumentare il senso di paura dei cittadini. A Roma la situazione appare difficile: le mega-occupazioni di Romanina, Collatina e Ponte Mammolo rappresentano solo la punta dell’iceberg di una realtà molto più vasta e frammentata. Situazioni degradanti e marginali, cui si aggiungono centinaia di centri d’accoglienza informale che popolano gli angoli più remoti della Capitale. Lontano dagli occhi e dall’attenzione dell’opinione pubblica, si nascondono migliaia di rifugiati che sopravvivono in baracche, in scatole di cartone, sotto coperte e fogli di giornale. Aumentare i posti disponibili in accoglienza non può rappresentare una soluzione univoca ed efficace, sia per i costi difficilmente sostenibili che per il rischio di spostare semplicemente il problema nel tempo, senza risolverlo. E’ evidente che solo interventi concreti che garantiscano un serio percorso d’integrazione lavorativa, sociale e abitativa possono rappresentare la via per spezzare l’accoglienza informale di queste migliaia di persone. Ai cittadini romani posso chiedere di esercitare uno dei valori che storicamente gli è proprio: la solidarietà. Campo de’ fiori 18 Ecologia e Ambiente Bombe d’ acqua, sempre più frequenti! S empre più in primo luogo e fluspesso quando il viale in secondo luogo, tempo minaccia creando notevoli danni di piovere, si ha alla natura ed alle copaura di assistruzioni dell'uomo. stere a delle vere “bombe Non c’è dubbio che la d’acqua” che si rovesciano temperatura della terra su molti territori del noper “effetto serra” sta di Giovanni stro Paese, ma cosa sono, aumentando notevolFrancola come si formano e sopratmente e globalmente, tutto perché sempre con maggiore freper una caratteristica fiquenza? sica detta “volano terPartendo dal fatto che le nuvole si formano mico” gli oceani per la differenza di temperatura tra il suolo trattengono il calore del ed il cielo, l'aria calda presente a livello del sole molto più a lungo mare tende a salire e a condensarsi man rispetto alla terra, in mano che salendo trova aria più fredda. passato a queste ondate di calore venivano Condensandosi forma le nubi che poi , dati dei nomi (Caronte, Virgilio, Lucifero...), come sappiamo possono trasformarsi in ondate di calore che riscaldano i nostri mari pioggia. Normalmente i temfino alla temperatura di oltre porali sono fenomeni abba- Queste frequenti 28 gradi ma che al cambiare stanza isolati ma se l'energia della stagione, quando l'aria e distruttive da disperdere è troppa, se ne tende a raffreddarsi e così precipitazioni può formare anche più di uno anche la superficie terrestre, sono da in una stessa zona e quindi si crea una notevole diffepossiamo arrivare a 200 millirenza di temperatura tra il attribuire ai metri di pioggia in pochismare (caldo) e l'aria e la terra cosiddetti simo tempo, Questo (fredda), quindi aumenta cambiamenti fenomeno è chiamato Bomba molto l'energia da dissiparsi d'acqua. Il termine "bomba" al momento dell'avvicinarsi di climatici deriva dal fatto che gli effetti una perturbazione atmosfedi questo fenomeno sono molto pericolosi e rica con fenomeni atmosferici di intensità sempre più spesso devastanti, infatti le chiaramente superiore alla media. Quando acque piovane in grande quantità non riequesti fenomeni si manifestano su aree abscono a defluire attraverso la rete fognaria bastanza limitate, abbiamo le famose “bombe d’ acqua”, sicuramente più pericolosa sulla terra che in mare , perché la quantità di precipitazione infatti mentre in mare non influisce praticamente su nulla, sulla terra crea i disastri a cui ultimamente abbiamo tutti assistito. Un'altro problema che può verificarsi durante una Bomba d'acqua è il notevole numero di fulmini che possono cadere ed il forte vento che accompagna queste eccessive precipitazioni. Quindi è presumibile pensare che queste frequenti e distruttive precipitazioni siano da attribuire ai così detti cambiamenti climatici che globalmente si verificano, ma che molto spesso l’attenzione dei media è assente o passa del tutto in secondo piano, consegnando a tutti noi un senso di impotenza, costretti a convivere con gli effetti devastanti che ne derivano. 20 Campo de’ fiori Inter-svista all’onorevole... I n questo Paese parlare di politica vuol dire essere obbligatoriamente schierati, impossibile fare affermazioni senza che qualcuno strizzi l’occhietto del Prof. a destra, sinistra o centro. Sergio Per tale motivo avendo, Funicello con entusiasmo, accettato la linea editoriale di non schieramento, parlerò del quotidiano in quelli che sono, a mio avviso, i due capisaldi di una società, in una maniera diversa, augurandovi un sorriso e non le lacrime. Scuola e sanità, la prima ridotta ai minimi termini con partiti che non hanno mai fatto nulla per essa salvo criticare quelli che li hanno seguiti nel governare questa Nazione. - “Se ci fossi stato io”! - “Ma tu c’eri fino poco fa“ - dico ad un ipotetico deputato - ”tu c’eri e come. Perché non hai fatto nulla?” - “Io c’ero” - risponde - “ma la situazione nel complesso burocratico, europeo, anzi mondiale era diversa e a me sfavorevole”. - Perché era sfavorevole?”, domanderei. - “Perché il PIL di S. Marino essendosi alzato si opponeva al PIL della provincia di Forlì e non mi ha permesso di stanziare soldi per la scuola, ma malgrado ciò sono riuscito a far rimettere sette tegole a posto alla scuola elementare di Cesena, che minaccia di crollare senza le sette tegole ed a quella di Crotone. Che è si crollata, ma aveva il tetto ancora sano con otto tegole in meno. Ho assunto tre professori con un contratto Coccodè ed altri due con un contratto ”zibbidei“. E’ o non è fantastico? Insegneranno letteratura bosniaca che è fondamentale.” - “Beh certo il bosniaco è emergente. E per la sanità?” - “La risposta è nella parola “sanità", ovvero stare bene e vedrete che gli italiani patrioti eviteranno di ammalarsi per cui non ci sarà bisogno di altri medici, infermieri e portantini.” - “E se si ammalassero?” - “Un popolo serio queste cose non le fa e chi le dovesse fare si renderebbe colpevole di lesa maestà ed io lo denuncerò.” - “Quale specializzazione medica sarà rafforzata?” - “Stress parlamentare così noi saremo curati meglio e gratis e ciò permetterà al popolo di essere ben guidato”. - “Lei lo sa cha ha bisogno di uno bravo, ma proprio bravo?” - “Vede gentile signore che concorda con me?” - “Onorevole chiudiamo gli ospedali?” - “Certo la Fede nel buon Dio basta ed avanza. Come si dice in Chiesa? Di nulla ho bisogno, ed allora che cosa vuole il popolo del Pelucistan?” - “Pelucistan? Onorevole lei è stato eletto in Italia e siamo in Italia.” - “Italia? E’ sicuro? Ah già in Pelucistan ho avuto un solo voto da un vecchio di 121 anni.” - “Ma lei ha votato e varato leggi italiane.” - “Italiane? Vabbè italiane o pelucistane che differenza vuole che faccia? Importante che stasera al carissimo ristorante “ Verità” nessuno mi venga a cercare e qualcuno paghi il conto. Mi hanno detto che c’è anche il ristorante “da Pasquino”, ma io lo evito. Non so perché, ma mi resta indigesto.” - “Onorevole di che partito è lei?” - “Non lo so e non lo voglio sapere.” Ultima domanda onorevole:- il suo piatto preferito? - “Il sedano a cazz’imperio mi pare ovvio.” - “Onorevole si ricordi, vada da uno bravo, ma molto bravo in psichiatria politica.” - “Ce ne sono due bravi a Roma ed hanno file lunghissime. Certo che ‘ste file d’attesa!” - “Onorevole con chi andrà a cena?” - “Con la senatrice Bellabionda.” - “Parlerete di politica?” - “Ma lei la conosce la Bellabionda? Vuole che io a cena con una Bellagnocca, pardon Bellabionda, parli di politica?” - “Ma la Bellabionda è sua avversaria politica!” - “Davvero? Di che partito è? Ed io?” - “Che ne dice della faccenda matrimoni omosessuali?” - “Beh nel matrimonio un omo ci deve stare per forza. Comunque ho scritto un libro “Il matrimonio etero e omo. Similitudini”. - “Finalmente un discorso serio e di cosa parla?” - “Non lo so devo parlare con il mio segretario che mi deve fare un riassuntivo.” - “Arrivederci onorevole, uno bravo ma bravo mi raccomando.” - “Bravo in che?...Boh” Campo de’ fiori 22 Cvetaeva Pasternak Rilke Settimo sogno. Lettere 1926. Un libro a cura di Serena Vitale. “Caro, lo so, tu mi stai leggendo prima che io scriva” Q Un amore intellettuale uesto prezioso, commovente, storico libro raccoglie le lettere d’amore, le più emozionanti liriche epistolari che siano mai state scritte da di Bruna tre grandi poeti della culFerrini tura del Novecento. Pubblicato nel 1980, per Editori Riuniti, oggi è introvabile. Ringrazio la Biblioteca di Campagnano di Roma la quale, procurandomi il testo, mi ha offerto la possibilità di ripercorrere la vita dei protagonisti che il destino ha voluto intrecciare, avvicinare, ed infine sciogliere tra loro. La racconterò in breve, per non togliere lo spazio alle lettere. Il Settimo sogno (il settimo cielo - in Russia i cieli sono sette- M.C.) rappresenta, appunto, la speranza, il desiderio di un incontro che mai avverrà. La morte improvvisa del poeta, più grande d’età, Rainer Maria Rilke, lascerà il vuoto e la separazione dei protagonisti mentre i grandi sconvolgimenti della storia russa porteranno alla tragica scomparsa della poetessa Marina Cvetaeva. Nata nel 1892 a Mosca da famiglia illustre e colta, (l’attuale museo Puskin fu fondato dal padre, mentre la madre fu un’eccellente pianista allieva di Rubistein) era già nota per avere pubblicato raccolte di poesie, ” Il Libro d’ore “ in particolare, poemi e lettere nelle varie lingue -francese –tedesco, nelle città europee dove l’emigrazione l’aveva condotta insieme al marito S.Efron. Giovanissima aveva incontrato fuggevolmente, in una sala di lettura a Mosca, Boris Pasternak ma il legame che la poesia e la cultura avrebbe fatto nascere tra loro avverrà più tardi ed in modo veramente originale. Nei primi anni del ‘900 l’allora giovane poeta Rilke, nato a Praga nel 1875, ebbe l’occasione fortunata di compiere due viaggi in Russia, accompagnato da una coppia di amici (Salomè-Andreas), per andare a conoscere il grande Tolstoj , studiare la lingua, l’arte e la cultura dell’ interessante nazione. Alla stazione di Mosca incontrarono il noto pittore Leonida Pasternak, il quale non dimenticò mai il caso fortunato, riconoscendo l’amico, dopo tanti anni, anche in un tram a Roma. Il poeta ceco e’ stato veramente un cittadino del mondo, un viandante instancabile, sempre lontano dalla sua Praga, interessato a cogliere il lato poetico dell’intera Europa, dei suoi occupanti, siano essi anche piante, mari o montagne. E mentre avanzava un po’ ovunque, l’ unica figlia cresceva accanto alla madre, la scultrice Klara Westhoff, sua moglie. Di ritorno in patria Leonida Pasternak raccontò dell’incontro a suo figlio Boris, già noto musicista e poi poeta-scrittore il quale decise subito di scrivere una lettera a Rilke presentandosi come suo ammiratore: “Vi amo- annunciò- come la cultura deve essere amata, come la viva cultura celebra le sue cime e di esse gioisce e vive . Vi amo e posso essere orgoglioso se il mio amore non vi umilierà , e neanche quello del mio più grande unico amico, Marina Cvetaeva di cui Vi ho già parlato”. E poi aggiunge:- Vi pregherei di usare due righe di risposta anche al suo indirizzo. E di inviarle due copie dei vostri libri in omaggio”. Non poco, ma Rilke riceverà la lettera, via Mosca, Berlino Monaco, e scriverà persino alla poetessa in data 3 maggio 1926. “Cara Marina, mi chiedo perché non mi è riuscito allora d’incontrarvi. Adesso, e ( solo) dopo la lettera di Pasternak ,…credo avrebbe potuto dare ad entrambi una profondissima felicità. Potremo mai rimediare?!”. E le invierà, come richiesto, anche copia delle Elegie duinesi e dei Sonetti ad Orfeo con dedica “ A Marina C. Ci sfioriamo. Con cosa? Con ali. Traiamo da lontano la nostra parentela. Solo è il poeta . E chi porta lui incontra i tempi che importano”. Invitata ed entrata in scena , la poetessa risponde :” Rainer Maria Rilke! Posso chiamarvi così? Ma voi , poesia fatta carne , dovreste sapere che il Vostro stesso nome è già poesia …. Voi non siete il poeta che più io amo.. voi siete un fenomeno della natura!. Che non può essere mio e che non si ama: si com-prende...oppure siete la poesia stessa …parlo del Rilke spirito , che è ancor di più del poeta, è il Rilke del futuro”. Poi promette: “ L’anno prossimo 1927 arriverà Boris e verremo da voi, dovunque siate …ha 33 anni, credo, , è il primo poeta russo ….Cosa voglio da te Rainer? Niente . Tutto..Il permesso di alzare lo sguardo su di te come a una montagna che mi protegge, … Seguono altre lettere piene di tenerezze ma, in quella del 17 maggio 1926 Rainer annuncia d’improvviso la sua malattia: è colpa del “Grand Symphatique , di quel grande ramo di nervi sul quale crescono .. i fiori più accecanti della nostra vita .. La mia infermità è di natura soggettiva e definirla .. è abbastanza difficile ….Marina cara ( per) tutto ciò che riguarda me, scusami! Ma perdonami … se di colpo smetterò di informarti di ciò che mi succede tu devi scrivermi lo stesso ogni volta che avrai voglia di volare”. La delusione di Marina è forte e ne informa subito Boris “ Non andremo più da Rainer, né tu né io”. Non comprende che il poeta è malato davvero, è ricoverato nel sanatorio di Ragaz . Lei scrive ancora, insiste e lui risponde…..”Ho ricevuto la tua lettera e così spesso avrei voluto scriverti ma la mia vita è diventata così pesante che spesso non riesco a smuoverla. …l’estate è diventata così distratta che è come non volesse muoversi.. Oggi sono venuti degli amici a trovarmi e tra loro una giovane amica russa puoi immaginarti come mi abbia emozionato”. La Cvetaeva insiste:” Rainer voglio venire da te , ( nella sperata Savoia , nda.) Lo voglio per quel nuovo Io che può realizzarsi soltanto con te, in te. ..Ancora –non arrabbiarti- io voglio dormirti accanto-addormentarmi e dor- Campo de’ fiori “L’anno finisce con la tua morte? Fine? Inizio! Sei tu a te stesso l’anno più nuovo. ( caro, lo so, tu mi stai leggendo prima ancora che io scriva) Rainer, ecco, sto piangendo, sei tu che mi sgorghi dagli occhi! Caro se tu sei morto- vuol dire che non esiste nessuna morte ( o nessuna vita). Cosa ancora? La piccola cittadina nella Savoia –quando, dove? E , Rainer, com’è il nido per il sonno ? tu adesso lo sai il russo e sai che –Nest è gnezdo e molte altre cose ancora. Non voglio rileggere le tue lettere , altrimenti mi verrà voglia di raggiungerti, di venire là – e non oso volerlo: tu sai bene che cosa è legato a questo “ volere”. Rainer ti sento immancabilmente dietro alla mia spalla destra. Hai mai pensato a me ? –Si, si, si.- Domani è l’anno nuovo, Rainer- il 1927. Il 7 è il tuo numero preferito. Vuol dire che sei nato nel 1876 ( il giornale)? 51 anni? Come sono infelice . Ma non devo affliggermi! Stanotte a mezzanotte brinderò con te( Tu sai come , colpirò il tuo bicchiere piano, piano!) Caro, fai in modo che io ti sogni spesso , anzi no, non è giusto : vivi nel mio sogno. Adesso hai il diritto di desiderare e fare. Io e te non abbiamo creduto nel nostro incontro qui sulla terra – come non abbiamo mai creduto in questa vita, non è vero? Tu mi hai preceduto ( è stato più bello) e, per accogliermi bene , mi hai prenotato non una stanza , non una casa , ma un intero paesaggio. Ti bacio sulle labbra? , veramente, come un vivo. Caro, amami più forte e diversamente da tutto . Non arrabbiarti – ti devi abituare a me, a come sono. Cosa , ancora? Non è vero, non sei ancora in alto e lontano , sei proprio qui accanto, la fronte sulla mia spalla. Non sarai mai lontano : l’irraggiungibile non è mai in alto . Sei il mio caro ragazzo adulto. Rainer, scrivimi! (è abbastanza stupida la mia richiesta , vero?) Ti auguro Buon anno e uno splendido paesaggio celeste. Marina. mire. Privo di doppi sensi , semplicemente dormire ..nel sonno più profondo, sapere che mi sei accanto.E ancora .. ascoltare il suono del tuo cuore. E -baciarlo-. …Tu sei sempre in viaggio, non vivi in nessun luogo incontri russi che non sono io. Ascoltami. E ricordalo nel tuo paese. Soltanto io rappresento la Russia.” L’ultima frase porterà alla fine del romanzo – epistolario perché, il 19 agosto Rainer risponde…..”Spòstati dal tempo , nel margine della tua lettera hai scritto: - Il passato è ancora davanti a noi- Bene , Marina, fai come se già fosse tutto accaduto. E dunque di- 23 mentica, cara, senza discutere chi domandava e chi rispondeva. ….. penso che tu sia severa e crudele esigendo che io mai non abbia altra Russia all’infuori di te. Il silenzio di Boris nei miei confronti mi inquieta ed amareggia, è possibile che la mia comparsa abbia sbarrato il passo al suo violento desiderio di te”? Marina risponderà che Boris, non volendo più scrivere neanche a lei, si è liberato del suo fardello (visto che aveva una moglie ed un figlio) “ adesso è libero di me” ed in quanto alla “Russia” è una perifrasi verbale, un giro di parole. Io mi chiamo in altro modo, io sono ciò che tu sei..Che cosa voglio da te? La stessa cosa che voglio dalla poesia intera e da ogni singolo verso: la verità”. La risposta di Rainer non arriverà mai. A novembre Marina scrisse una cartolina con una sola domanda. “Mi ami ancora”? Silenzio. Poi: Il 30 dicembre 1926 scrisse a Boris: “ Rainer Maria Rilke è morto. Sono venuti a dirmelo la notte di S. Silvestro. Ma lui è morto il 30 dicembre e non il 31. ( i giornali….) Boris, non andremo più da Rilke”. Qui comincia la più bella lettera mai scritta in ricordo di un Poeta. Pubblicata nel mondo intero, interpretata dalle più grandi voci internazionali, la copierò così come è nata, scritta da Marina Cvetaeva, la poetessa oggi più studiata ed amata ovunque, in omaggio al suo coraggio, nel rispetto più assoluto per la sua scelta di lasciare il mondo ad Elabuga, cittadina Tartara, nel 1941. Boris Pasternak, premio Nobel per la Letteratura 1958 con il romanzo il dottor Zivàgo, mantenne rapporti di collaborazione con la figlia di Marina la quale riordinò e diede alle stampe quanto riuscì a mettere insieme dell’opera di sua madre. CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 I miei dati Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________ data di nascita_______________________Città________________________________________________________Prov._______ ______________________________________________________________Telefono____________________________________ Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a 25,00 Il regalo è per: Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________ _data di nascita_________________________Città____________________________________________________Prov.________ Via_________________________________________________________________Telefono________________________________ effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za della Liberazione n. 2 - Civita Castellana Data______________Firma__________________________________ Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana (VT) Data______________Firma__________________________________ Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117 24 Campo de’ fiori IL DITO NELLA PIAGA COME ESSERE VERAMENTE CRISTIANI SECONDO LA BIBBIA, E NON SECONDO NOI. I l giorno 29 di luglio, due giorni prima del mio settantesimo compleanno, ho tenuto una conferenza a Ronciglione, presso l’Accademia Kronos, che ringrazio per la di Roberto sua disponibilità. Il tema Ragone era volutamente provocatorio: ‘Essere cristiani secondo la Bibbia’. Non sono molti, infatti, coloro che ritengono la Bibbia un libro ispirato, e a cui si possa fare riferimento per la nostra fede. I più ritengono ‘Bibbia’ il solo Antico Testamento, mentre essa comprende anche il Nuovo, e la criticano per sentito dire: è scritta dagli uomini, è scritta dagli Ebrei, non ha un fondamento scientifico, mostra un Dio crudele e sanguinario. Quasi tutti dicono di averne a casa una copia, e i più dicono di ‘averla letta’. Alcuni si spingono più in là, tirando in ballo libri apocrifi e vangeli non canonici. Bene, in questi tempi di degrado morale e religioso imperante, in cui la trasgressione è oggetto di ricerca e di sempre maggiore raffinatezza (Tutto ciò che fa bene a me, va bene. Non faccio male a nessuno. La vita è mia e ne faccio ciò che voglio), parlare della Bibbia è parlare ad un popolo di sordi. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Intervistati per strada, tutti o quasi si dichiarano ‘cattolici’ e ‘cristiani’, ma ‘a modo loro’. Nel senso che non vanno sempre in chiesa, non osservano i precetti, quelli insegnati al catechismo, e raramente si confessano per una bella lavata di coscienza. Poi ricominciano. Tutto sbagliato. Non è così che si è cristiani. Il termine ‘cristiano’ fu coniato nei primi tempi, per indicare i seguaci di Cristo in termini spregiativi. Oggi è un segno distintivo. Ma distintivo di che? Se leggiamo il primo capitolo del vangelo di Giovanni, leggiamo che Cristo, Parola fatta carne, venne nel mondo per i suoi, cioè gli Ebrei, i quali, non solo non lo accolsero, preferendo le tenebre alla luce (Cristo), ma lo fecero uccidere dai Romani. Ma, continua l’Apostolo, ‘a tutti coloro che Lo hanno ricevuto, Egli (Dio) ha dato il diritto di diventare figli di Dio’. Cioè a quelli che non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio. Cosa significa? Noi nasciamo ‘creature’ di Dio, ma dobbiamo diventarne ‘figli’. Come? La prima condizione è ricevere Cristo nella propria vita. La seconda è la trasformazione interiore che questo patto con Cristo produce, cioè la nuova nascita. Nicodemo era un fariseo, uno dei capi dei Giudei, e di notte andò a trovare Gesù, e lo chiamò ‘Maestro’. Era infatti tormentato da ciò che Gesù andava predicando, perché aveva capito che Dio era con lui, e volle chiedere cosa dovesse fare per ereditare la vita eterna. “Devi nascere di nuovo” gli rispose il Signore “Se uno non è nato d’acqua e di spirito non può entrare nel regno dei cieli”. Nella Scrittura l’acqua è il simbolo della Parola di Dio, che è il simbolo di Gesù stesso. Lo Spirito è lo Spirito Santo, quello in cui – come aveva detto Giovanni – Gesù avrebbe battezzato i suoi. Troviamo infatti che alla Pentecoste si realizza quanto promesso: lo Spirito Santo scende sui centoventi riuniti nell’alto solaio e battezza tutti con lingue ‘come di fuoco’, donando ad ognuno la capacità di parlare in lingue sconosciute. E’ tutto biblico. Questa è la condizione del vero cristiano. Diceva un predicatore inglese del secolo scorso che, se mettiamo un cavallo in un garage, non diventa un’automobile. Allo stesso modo, non basta andare la domenica ad assistere ad un culto qualsiasi per essere un vero cristiano. Cristiano è chi appartiene completamente a Cristo, e la vita nuova che Lui ci da’ (‘Le cose vecchie sono passate, tutto è diventato nuovo’) è una vita gioiosa, e non di sacrificio, come alcuni vorrebbero farci credere. Né serve ritirarsi in romitaggio: Gesù ha mandato i suoi in mezzo alla gente, ‘pellegrini in questo mondo, ma non di questo mondo’, allo scopo di parlare e testimoniare ognuno della propria esperienza, secondo il principio del sacerdozio universale dei credenti. Dio ha solo figli, non nipoti. Ognuno risponderà di sé stesso, perché esiste una vita dopo la morte. Non possiamo delegare la nostra salvezza ad altri, pensiamoci finchè siamo in tempo, perché il Purgatorio non esiste. Il nostro giudizio è già espresso mentre siamo in vita, come dice S. Paolo: “L’uomo muore una volta sola, dopodiché c’è il giudizio”. E nella lettera che scrive ai Romani dice anche: “Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.” Civita di Bagnoregio come Pisa ANCELLE DI FIRENZE E DELL’ UMBRIA Q uando mi trovavo a Pisa per motivi di studio (erano gli anni a ca vallo tra la fine dei sessanta e l’inizio dei di Secondiano settanta) i cronisti de “La Zeroli Nazione” di Firenze e de “ Il Telegrafo” di Livorno (oggi “Il Tirreno”) delle redazioni di Pisa, affrontavano pressoché quotidianamente un grande problema: i turisti stranieri a Pisa si trattenevano soltanto un giorno. “Diamine”, scrivevano sui loro fogli, “gli stranieri arrivano numerosissimi al mattino in piazza dei Miracoli, stazionano per delle ore tra il Battistero, la Torre, il Cimitero, pranzano in un ristorante convenzionato e quand’è il pomeriggio se ne tornano a Firenze”. La conclusione era sempre sconsolata: “I turisti stanno 5-6 giorni in albergo a Firenze e qui da noi fanno una toccata e fuga di 7-8 ore”. Il finale aveva però sempre una specie di P.S. : Pisa si deve dotare d’un polo artistico o ricreativo capace di attirare il forestiero per più giorni”. Io ne rimanevo sconcertato e pensavo del come sarebbe stato impossi- bile inventarsi un’attrattiva capace di fare il pari con la celeberrima Torre e difatti nulla è cambiato fino ai nostri giorni. Questa lunga premessa mi serviva per affrontare al meglio l’argomento Civita di Bagnoregio, che sta a cuore tanto agli amministratori quanto ai semplici cittadini. Anche Civita, sarà sempre, inutile negarlo, un’ attrattiva da mordi e fuggi e, se per Pisa è Firenze l’avversario invincibile, per noi è la vicina Umbria il posto dove i nostri numerosi visitatori trovano logico trascorrere i loro giorni in hotel. Pensare di poter far fermare nel nostro territorio i giapponesi, i coreani, gli americani sarebbe pura follia. L’Umbria è troppo bella per non venir corteggiata nelle sue stradine di sera e di notte; è l’incanto del Medioevo che affascina i turisti e demolisce i nostri sogni. Non dobbiamo perciò farci illusioni. I nostri sforzi di ricezione devono esclusivamente riguardare l’aspetto e il decoro di Civita. Occorrono bagni puliti e in numero sufficiente, un servizio medico per le giornate di punta, un pollicino per i portatori di handicap e le persone anziane. Certo anche Bagnoregio dovrà fare la sua parte. Dovrà ad esempio essere pulita e purtroppo oggi non lo è. Dovrà organizzarsi con negozi appropriati tra via Roma ,il corso e piazza S. Agostino. Dovrà dotarsi di una cartellonistica chiara e diffusa sul territorio, arrivando a toccare Orvieto, che è davvero il punto focale, il crocevia dei nostri flussi turistici. L’idea del bio-ponte mi sembra sia buona, anche se esagerare porterebbe ad un quadro estetico non in linea con i sottostanti calanchi. Anche una più accorta illuminazione sarebbe auspicabile, ma il troppo, pure in questo caso, non porterebbe vantaggi. Certo sarebbe una buona iniziativa quella di chiedere ai previsti 70.000 visitatori dei mesi di agosto e di settembre cosa ne pensino delle possibili innovazioni e cosa non vada allo stato attuale. Un questionario a risposta multipla sarebbe facile da proporre e semplice da compilare. Per intanto godiamoci questo autentico boom di visitatori, che la crisi ci ha riversati sul nostro borgo e non voliamo troppo con la fantasia. Come già detto, Civita è come Pisa. Ancella, quella di Firenze e questa dell’ Umbria. Accontentiamoci, perché le molte briciole che ci giungono dal cuore verde d’ Italia ci riempiono bene la pancia e di questi tempi non è davvero cosa da poco! 26 Campo de’ fiori LA SCUOLA A CIVITA CASTELLANA DAL 1746 AL 1930 I l 14 maggio 1746 è una data importante per l’istruzione a Civita Castellana: vennero aperte infatti le scuole del Seminario, fortemente vodi Francesca lute da Mons. Tenderini Pelinga grazie al lascito dell’Abate Soderini che il 13 giugno 1739 donò alla Curia Vescovile “LA SUA CASA POSTA DENTRO QUESTA CITTA’ NELLA CONTRADA DETTA PANICO PARROCCHIA DI SAN CLEMENTE CON IL GIARDINO E TUTTI LI SUI ANNESSI E CONNESSI ,LIBRARIA E TUTTI I MOBILI IN ESSA ESISTENTI PER IL VALORE DI 9.000 SCUDI”. Si deve dunque a Mons. Giovanni Francesco Tenderini (Carrara 19/10/1662Civita Castellana01/03/1739), Vescovo della nostra città dal 22/03/1719 al 01/03/1739, la decisiva azione tecnica e culturale che ha portato all’istituzione delle scuole: un fatto unico e senza precedenti per i tempi in cui vennero attuate nei territori a nord di Roma. Nel Concilio Romano del 1725 Mons. Tenderini ottenne dal Pontefice Benedetto XIII l’autorizzazione per l’insediamento del Seminario e successivamente il 25 settembre dello stesso anno istituì la Commissione Vescovile composta da quattro consiglieri, dai ”Deputati della Congregazione del Seminario” con relativa delibera che le rendite derivanti dai possedimenti del Capitolato della chiesa del Crocifisso di Vallerano fossero destinate per la fondazione dello stesso e al mantenimento della sacra istituzione. Con il successivo Privilegio Ecclesiastico dell’8 agosto 1733 la sacra Congregazione dei Seminari istituì giuridicamente le Scuole Cittadine, l’azione allora si concentrò nella ricerca dei fondi necessari: nel 1732 il Vescovo scrisse a un ricco possidente civitonico, l’abate Rocco Paradisi che il duca di Modena aveva nominato suo primo consigliere, il quale rispose che era sua ferma intenzione concorrere alla costruzione del seminario, non avendo eredi, con un lascito di diecimila scudi. Alla morte del Paradisi, purtroppo la lettura del testamento non riservò alcuna somma per la costitu- zione delle scuole; l’abate ottuagenario ed infermo di mente mutava spesso il testamento senza ricordarsi di quello che aveva promesso. Nel giugno del 1739 con la mediazione della Contessa Serlupi Petroni la ricerca dei fondi e della sede ebbe buon esito: l’abate Lodovico Soderini, nobile di Civita Castellana, dottore protonotario apostolico e vice reggente capitolare già governatore della Sabina e dell’Abbazia di Farfa, donò alla Curia il suo palazzo di via Panico per l’erigendo seminario. Purtroppo Mons. Tenderini che lo aveva fortemente voluto per far studiare i chierici e i giovani di Civita non riuscì a vedere realizzato il suo progetto. Il seminario fu aperto nel 1746; nel 1747, ad un anno dall’apertura per problemi finanziari, non essendo sufficiente per il mantenimento sia il lascito del Cardinale Camillo Cybo, protettore del Tenderini che le rendite della chiesa del Crocifisso di Vallerano, le scuole vennero chiuse. Riaprirono il 9 ottobre 1759 e alle rendite sopra descritte si aggiunsero quelle del “Venerabile Ospedale di San Giovanni Battista “ di Caprarola “LA COMINITA’ DI QUESTA CITTA’ CON LE DEBITE LICENZE S’OBBLIGO’ DARE 75 SCUDI ET DUE ALUNNI ET ALTRI 68 SCUDI ALLI MAESTRI COME AL LIBRO BENEFICI DEL 1758”… Nella Sacra Congregazione del 28 settembre 1795 venne eletto Economo il notaio civitonico Marco Coletta la cui discutibile condotta finanziaria ed economica portò nel 1797 alla chiusura. Tra il 1798 e il 1801 la scuola del Seminario cessò di esistere, il governo provvisorio francese insediandosi a Civita l’abolì e destinò il palazzo di via Panico a caserma militare ”SUBITO CHIUSO, L’OCCUPARONO LI FRANCESI FACENDOVI IL LORO QUARTIERE NELL’ABITAZIONE, CHE LO RIDUSSERO UNA SPELONCA”. Riaprì nel 1802 nel palazzo Vescovile di piazza Matteotti dopo la soppressione del Convento Francescano attiguo alla chiesa di San Francesco, il palazzo di via Panico del’abate Soderini che dal 1746 al 1797 aveva ospitato le scuole venne concesso dalla Curia all’ordine delle Maestre Pie Venerine che nel 1711 avevano aperto la prima scuola per le fanciulle e dal 1730 si dedicavano al recupero e al mantenimento dell’infanzia disagiata e abbandonata. Dal 1853 al 1871 le Scuole del Seminario vennero dirette dai Padri Gesuiti grazie all’interessamento di padre Paolo Rosa (1825-1874) dell’ordine dei Gesuiti, insigne astronomo appartenente alla famiglia nobiliare civitonico dei Feroldi De Rosa. La gestione dei padri Gesuiti segnò in maniera indelebile la vita didattica e culturale della scuola attraverso una decisiva azione che pose lo sviluppo della conoscenza e lo studio intenso delle fonti classiche come elementi principali dell’azione formativa degli studenti. L’anno scolastico iniziava il 2 dicembre di ogni anno con una solenne funzione religiosa nella chiesa di san Francesco addobbata a festa, con il discorso d’insediamento del padre Rettore delle scuole Gesuite alla presenza del Governatore Ecclesiastico, del Gonfaloniere e di altre autorità civili e militari. Nei giorni a seguire si tenevano le “Consulte” dei Maestri ln cui si discutevano i programmi didattici e l’apertura formale delle lezioni nelle aule poste nel piano terra del palazzo Vescovile. L’anno scolastico era suddiviso in due cicli della durata di cinque mesi ciascuno, il primo terminava nel mese di giugno con una solenne cerimonia di premiazione che si teneva sempre nella chiesa di San Francesco dove gli alunni meritevoli venivano premiati dal padre Rettore e dal corpo Docente. ”MARTEDI 25 LUGLIO 1865 SOLENNE PREMIAZIONE IN CHIESA.LA NAVATA ERA TUTTA AAPARATA PER L’OCCASIONE..L’ARCO DELL’ALTARE MAGGIORE ERA STATO CHIUSO CON VELI DI DAMASCO ,IN MEZZO APPESO IL RITRATTO DEL SANTO PADRE PIO IX E I DUE STEMMI DI MONS.VESCOVO E DEL COMUNE..SI ERA FORMATO UN PALCO ALTO QUASI COME L’ALTARE CHE SI ESTENDEVA AI LATI PER LA LARGHEZZA DEL PRESBITERIO E VENIVA AVANTI FINO ALL’ULTIMO GRADINO…QUELLA PARTE DEL PRESBITERIO CHE RESTAVA LIBERA VICINO ALLA BALAUSTRA FU OCCUPATA DAI SEMINARISTI E DAGLI SCOLARI ESTERNI,OLTRE TUTTA LA CAPPELLA DEL CROCIFISSO.IN QUELLA DI SANT’ANTONIO STAVA IL CONCERTO CITTADINO CHE RALLEGRO’ CON VARIE MELODIE,TUTTO RIUSCI BENE CON UN GRAZIOSO DIALOGHETTODI CINQUE FANCIULLI”. continua sul prossimo numero... Campo de’ fiori 27 Associazione Artistica Ivna EDUCAMP 2014 C Direttore Educamp CONI Prof.ssa Marina CENTI - Vice-Direttore Educamp CONI Prof. Adriano RUGGIERO (Coord. tecnico) Staff tecnico Giancarlo BERTOCCI - Ilaria BONI - Rosalba OLIVIERO - Simone SENSONI inque settimane che hanno avuto due location d’eccellenza come la Scuola Marescialli dell’Aeronautica Militare di Viterbo ed il Parco dei Cimini nel comune di Soriano nel Cimino. Cinque settimane in nome del sano divertimento e della buona compagnia. Cinsettimana alle prese con sport, aria que della Prof.ssa aperta, grandi spazi e strutture d’eccellenza. Maria Cristina Il tutto a disposizione del CONI che, nella Bigarelli persona del direttore EduCamp Professoressa Marina Centi, ha saputo organizzare attività sportive e ricreative di Atletica, Badminton, Bocce, Baseball, Calcio, Equitazione, Ginnastica Artistica, Hockey, Judo, Mini Sub, Nuoto, Pallacanestro, Pallavolo, Parco Avventura, Rugby, Tiro con l’arco, Tennis Tavolo, Calcio Balilla, Laboratorio di lingua inglese, Laboratorio di chitarra, Educazione cinofila, Escursioni in montagna, Fattoria didattica, Laboratori giochi e naturarte, Animazione/Karaoke e Pattinaggio. I bambini ed i ragazzi ai quali è rivolto il progetto hanno potuto esprimersi in modo veramente sano, sportivamente parlando ed in modo del tutto naturale, socialmente parlando. I giovanissimi hanno scoperto, sviluppato e messo in pratica tante di quelle potenzialità ed abilità da avere la chance di trascorrere un’ estate intelligentemente e sapientemente curata a misura di cucciolo d’uomo. Giornate indimenticabili, irripetibili e altamente formative che hanno avuto come slogan “Se vuoi arrivare primo corri da solo, se vuoi arrivare lontano cammina insieme.” Un plauso particolare va al Direttore dell’EduCamp CONI Professoressa Marina Centi e del suo Staff educativo e tecnico, specializzato e professionalmente preparato. Molto coinvolgente ed emozionante è stata la serata di chiusura dell’EduCamp quando tutti i partecipanti si sono esibiti in attività, dimostrando il livello ed i progressi raggiunti in questo periodo di pratica sportiva, artistica e ricreativa, portando a casa ai genitori un grande insegnamento quello di stare bene con se stessi e con gli altri, una scoperta che auguriamo ai 600 giovani coinvolti nelle cinque settimane di poter alimentare, di continuare a nutrire, prendendo in mano la loro vita senza svenderla alla noia e alla monotonia. I cinque continenti rappresentati in cinque cerchi umani hanno voluto dare un significato semplice nell’augurio che il mondo, soprattutto i mondani possano essere uniti stringendosi sempre la mano per formare un cerchio che va a completarsi con gli altri cerchi dei continenti in un unico intento di rispetto , comprensione, integrazione, amicizia e amore. Un grazie va anche al Delegato Provinciale Alessandro Pica che ha dichiarato di impegnarsi per migliorare il progetto, che ci auguriamo di vederlo realizzato ancora in futuro, sia per la sua valenza sportiva, ricreativa, formativa, sia per il significato educativo che assume, favorendo la crescita dei giovani, incoraggiandoli a far emergere il meglio di loro. Nella cerimonia di chiusura del 29 luglio presso il Resort del Parco dei Cimini, noto come centro di accoglienza turistica per chi ama gli animali, le piante, la buona e sana cucina, la Professoressa Marina Centi insieme al suo Staff, alla presenza di numerose persone e personalità, riceve le congratulazioni ufficiali, segno di gratitudine professionale ed umana. Campo de’ fiori 28 L’angolo del grafologo Analisi grafologica di un direttore di risorse umane Soggetto: maschile. Età: 49 anni. Titolo di studio: laurea. Impiego: direttore delle risorse. I l soggetto scrivente presenta una personalità di rilievo, capace di dimostrare forza, sicurezza e disinvoltura in ogni contesto sociale e in ogni situazione. Attivo e dinamico, affronta le difficoltà con convinzione di poterle superare, soffermandosi più sulle ipotesi di soluzione che sui problemi stessi. Ha l’energia psicofisica per sostenere impegni importanti e anche gravosi. Il dinamismo di cui è provvisto è efficace e quasi inesauribile, sia perché può attingere ad abbondanti risorse energetiche, sia perché i successi che spesso ottiene gli procurano una continua ricarica a tutti i livelli. Sa conquistarsi la considerazione positiva e perfino l’ammirazione delle persone con cui opera, per quel suo stile disinvolto, sicuro, a suo modo accattivante e simpatico, che fa conoscere a chi ha intorno l’elevato perso specifico della sua personalità. Come è indubbio che abbia notevoli capacità manageriali, è altrettanto certo che non ha la predisposizione (e nemmeno l’abitudine e l’attitudine) a prendere in considerazione i dettagli e le sfumature delle questioni che affronta. A fronte di una spiccata capacità di vedere le cose in grande, si riscontra in lui una certa tendenza a sottovalutare alcuni aspetti delle situazioni, che alla prova dei fatti potrebbero rivelarsi meno marginali di quanto da lui ritenuto. Gli va comunque riconosciuta la capacità di avere una visione ideale superiore alla media e di porsi obiettivi di grande respiro, capaci di creare prospettive davvero significative. Ha idee innovative e sempre nuove e questo gli consente di operare con molte possibilità di successo nelle relazioni. Inoltre sa trattare alla pari anche con loro che hanno posizioni superiori alla sua, dimostrando autorevolezza e forza di persona- del Prof. Piero Mecocci Grafologo lità. Però l’ambizione potrebbe spingerlo a volere ottenere più di quanto sarebbe opportuno, e potrebbe anche portarlo a ricercare il successo di immagine più del successo affettivo. Un’altra sua importante capacità è quella organizzativa. Sa mettere a punto progetti di alto profilo, ma poi sa anche trovare il modo di trasformarli in programmi e successivamente in azioni concrete. Non pretende di essere dappertutto e di agire sempre in prima persona, ma la sua abilità organizzativa passa anche attraverso la propensione alla delega. Comunque vuole avere ogni cosa sotto controllo ed esige che tutto converga verso di lui, in modo da avere in mano la situazione e di poter modificare o correggere l’indirizzo in ogni momento. Ha anche il vantaggio di non affezionarsi a soluzioni già adottate, così da non rischiare di ripetersi troppo. Sollecita anche i suoi collaboratori non solo ad essere attivi, ma ad esserlo con intelligenza e creatività. Avendo poi una mentalità aperta ed elastica, accoglie volentieri suggerimenti e idee, che poi fa propri, magari attribuendosene la paternità anche la sua apertura e duttilità mentale, che sono alla base della sua intelligenza spesso brillante, diventano uno strumento al servizio della sua ambizione, perciò che gli fornisce idee o gli dà suggerimenti non deve aspettarsi riconoscimenti e riconoscenza. Dimostra una forte tenuta agli impegni, persegue con determinazione gli obiettivi. È pronto al dialogo ed alla comprensione delle problematiche che gli vengono sottoposte, ricerca sempre la soluzione migliore per tutti. Soffre interferenze ed imposizioni non adeguate e motivate. Il soggetto scrivente è idoneo a svolgere la mansione di direttore delle risorse umane per i seguenti motivi: - forte personalità, dinamica, disinvolta ed attiva; - apertura mentale e duttilità; - capacità di rapportarsi agli altri e di relazionare al meglio alla ricerca delle soluzioni migliori. Potrebbe invece avere qualche difficoltà: - nel gestire le relazioni quando percepisce la migliore qualità di chi gli sta accanto o dell’interlocutore con il quale dialoga: soffre coloro che tendenzialmente tendono ad imporre le loro soluzioni (vedi sindacato o superiori); - rischia di voler sempre primeggiare e tende ad attribuirsi tutti i meriti. Se desiderate conoscere la vostra personalità attraverso l’esame della vostra grafia, contattateci ai seguenti indirizzi e-mail: [email protected] [email protected] La vostra perizia grafica verrà pubblicata gratuitamente e mantenendo l’anonimato, sulle pagine della nostra rivista. Campo de’ fiori 29 Come eravamo Settembre il mese delle … riparazioni L e stagioni cambiano, ognuno dice la sua a riguardo . L’uomo sta distruggendo questo pianeta : la tecnologia, il progresso, l’habitat rivoluzionato, sono tutti fattori determinanti di questa apocalisse epocale ! Parolone, parolone, bla, bla bla. Ecco allora che questo breve di Alessandro “Come eravamo” viene a fagiolo, perché cerSoli cherà di avvalorare, attraverso pochi ricordi di un passato non più recente, l’impronta di un mese particolare, appunto Settembre. I temporali ferragostani erano appena finiti, Settembre qui a Civita, era il mese di S. Marciano e delle feste patronali e dei primi funghi. Prima però era anche il mese degli esami di riparazione per chi a scuola non aveva brillato, e magari era rimasto ammutolito, davanti alle insufficienze evidenziate in rosso sui quadri esposti nell’atrio della scuola, e il più delle volte non condivise. Gli ultimi bagni giù al Treja, le ultime partite sui selciati del centro storico, le ultime scampagnate, gli ultimi preparativi anche nelle campagne pronte per la raccolta delle nocciole e per l’imminente vendemmia. Si respirava un’aria diversa, più fresca, dopo il caldissimo Agosto, il quotidiano era fatto di piccole riparazioni: la cancellata da ri..verniciare, la finestra da stuccare, piccoli lavoretti prima dell’arrivo del soldatino… Autunno che precedeva il generale… Inverno. Permettetemi il riferimento ai disastri naturali, economici e sociali che hanno portato il nostro paese a guardare oggi settembre con la paura di chi lo vede sentinella di quell’inverno che da ... generale sta diventando …. Dittatore. E allora quale modo migliore di mettere in versi le mie “Impressioni di Settembre”, le Orme (complesso degli anni ’70), mi scuseranno. Foto di Fabio Bobboni - Click Gruppo Fotografico Civita Settembrina ‘Sti verzi me nascino da ‘o core, come sembre e vòjo ricordà ‘o mese de Settembre. Rima bbaciata che quarche vòrda sgàrra, e de questo me perdonerà Cimarra! ‘O domo ddobbato, pe’ sbalordì ‘a piazza, edèra bbello grazzie a Cesere Corazza! E bangarelle co’ e pistole a schizzo, ‘o pupazzetto de Purginella, mosso da ‘o scugnizzo! ‘A fiera, co’ a porchetta e ll’anguille marinate llì ‘o bbidone, nun come allora, ma sò sembre bbòne! ‘O tembo edèra bbello, fatto strano, forze perché era piovuto a S. Romano! Chi edè dde Civita e cià quarche anno, me capisce bbene, perché mmò stà a tribbolà ben andre pene! Volemje bbè a ‘o paese nostro, oggi ppiù de jeri, anzi fàmolo conosce a li stranieri! Dovemo dije in coro proprio a essi, che Civita nun è solo scudelle, vasi, piatti e cessi! Alessandro Soli Civita Castellana Settembre 2014 Campo de’ fiori 30 “Il Fumetto” LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA ICHI THE KILLER di Hideo Yamamoto edito da Panini Comics – 10 volumi, concluso A Shinjuku ci sono due tizi che è meglio non far arrabbiare, due pazzi che possono trasformare il paradiso in un inferno. Ichi è un ragazzo che, quando scoppia in lacrime, si trasforma in una macchina per uccidere. Kakihara è uno yakuza stanco di tutto che solo quando perfora, taglia o ustiona le sue vittime sente di essere ancora vivo. Le loro strade stanno per incrociarsi… (Trama tratta dal sito dell’editore). di Daniele Vessella Sangue, sangue e ancora sangue. Ma non c’è soltanto la violenza al centro di questo manga, c’è soprattutto un sarcasmo macabro che irrompe attraverso la caratterizzazione dei personaggi e della yakuza (mafia giapponese). Qui avete la possibilità di addentrarvi in un mondo per molti ignoto e scoprire che la yakuza è forse più terribile della nostra camorra. Se avete la capacità di guardare oltre il sangue, troverete un universo diverso dal nostro e proprio per questo estremamente affascinante. È un’opera che colpisce dritto dritto allo stomaco del lettore, che gli provoca fastidio, gli dà disgusto. Un’opera che propone avvenimenti dagli argomenti forti, come forte è il disegno, come forte è la psicologia dei personaggi, come forte è l’incipit iniziale. Un’opera fuori dal comune e per questo andrebbe letta e apprezzata. Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/ ZZ Z Z Z Z Z Z .... Z Z Z Z Z Z LA A ZANZAR TE EN N I T R E IMP Campo de’ fiori 31 E la scuola si tuffa nel Web 2.0! C on il termine Web 2.0 si intende un nuovo metodo di comunicazione tra le tecnologie e l’essere umano. L’uomo non subisce più passivamente la di Patrizia Rete, andando in Internet Caprioli e guardando le cose e gli argomenti che vengono messi da terze persone per essere usufruite da tutti, oggi egli condivide, reagisce, collabora ai contenuti del Web. Ed è proprio questa nuova rivoluzione 2.0 che ha toccato, anche se non ancora travolto, la nostra scuola italiana! A parte le varie tecnologie didattiche e strumentali messa in campo per l’insegnamento in aula, parlo delle famose lavagne interattive (LIM) e dell’uso dei tablet tra gli studenti in classe, oggi il cambiamento tocca da vicino chi lo vive sulla propria pelle e lo porta avanti con coraggio e perspicacia: gli insegnanti. Questi maestri e professori hanno deciso di mettere in campo una nuova metodologia di insegnamento mettendo al centro non solo l’uso di nuovi strumenti didattici informatici, ma anche il confronto e l’auto-formazione degli stessi docenti. Per far ciò essi si sono costituiti in gruppi di studio e lavoro usando la piattaforma di social network Facebook. Qui di seguito segnalo alcuni di questi Gruppi Facebook che possono essere d’interesse per i tanti insegnanti che leggono la nostra rivista, e per chi è semplicemente attento all’argomento “Scuola”. Insegnanti (https://www.facebook.com/groups/tantiinsegnanti ), insegnanti di ogni ordine e grado che possono far conoscere le proprie esperienze, trattare temi legati alla didattica ma anche la fare scuola sempre più problematico, incontrarsi, sfogarsi, arrabbiarsi, decidere future collaborazioni. Un’aula docente virtuale. Insegnanti 2.0 (https://www.facebook.com/groups/insegnantiduepuntozero ), luogo dove provare a definire un’idea di scuola che punti al miglioramento dell’apprendimento rispondendo ai nuovi bisogni degli studenti attuali, giovani generazioni digitali. Il Tablet a scuola (https://www.facebook.com/groups/iltable- tascuola ), si sperimenta la didattica mediante l’uso del tablet, si condiviono idee, risorse e proposte. Vengono indicati nuovi strumenti e nuove strategie didattiche che richiedono l’uso del tablet. Docenti e LIM (https://www.facebook.com/groups/docentilim ), spazio dedicato agli insegnanti che usano le lavagne interattive nelle loro aule. Bricks (https://www.facebook.com/groups/rivistabricks/ ), Bricks ( http://www.rivistabricks.it/) è la rivista online per la scuola edita congiuntamente da AICA e SIeL. Bricks è rivolta al mondo della scuola e intende dare la parola alle scuole per presentare e discutere i migliori esempi di utilizzo delle tecnologie informatiche nella didattica e di attività per lo sviluppo delle competenze informatiche e digitali degli studenti. Buon insegnamento a tutti! Lambulatorio fisioterapico del Centro salute di Orte chiude di nuovo. C i risiamo! Dopo la chiusura, fortunatamente temporanea, del luglio 2011, l’ambulatorio di fisioterapia del Centro salute di Orte ASL VT3, è stato nuovamente costretto a sospendere il servizio, a partire dal 15 settembre 2014. La comunicazione della decisione, presa dalla dott. ssa Antonella Proietti, è arrivata appena un mese prima, il 18 Agosto, in piena estate, inaspettata come un fulmine a ciel sereno. Colta di sorpresa anche la fisioterapista Rosella Bonifazi, da circa quindici anni in servizio presso il centro, e attualmente unica terapista impegnata nella gestione dell’ambulatorio, dopo la riapertura nel marzo del 2012. La Bonifazi è stata chiamata a dare man forte ai colleghi dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), i quali non riescono a far fronte alle richieste di fisioterapia domiciliare presentate dai pazienti. Questa è la motivazione addotta dalla Dott.ssa Proietti alla chiusura dell’ambulatorio, senza tener conto, forse, del grande servizio svolto fin ad oggi a favore dei numerosi cittadini che vi si rivolgono. Esso comprende, infatti, un bacino di utenza piuttosto vasto. Non solo gli abitanti dei paesi che fanno capo alla AUSL VT3, cioè Orte (con 9.069 abitanti), Soriano nel Cimino (con 8.680 abitanti), Bassano in Teverina (1.350 abitanti), Vitorchiano (4.884 abitanti) e Bomarzo (1862 abitanti), ma anche quelli di Vasanello (4.300 abitanti), Vignanello (1.400 abitanti), Vallerano (4.823 abitanti), Gallese (2.962 abitanti), Corchiano (3.899 abitanti), Civita Castellana (16.746 abitanti), appartenenti alla AUSL VT5 ed addirittura della stessa Viterbo e di Amelia e Narni (provincia di Terni), si rivolgono al centro fisioterapico di Orte, vista la vicinanza e i tempi di attesa piuttosto brevi. In questi ultimi due anni e mezzo circa, infatti, sono stati trattati ben 430 pazienti, per un totale di 12.500 prestazioni circa. Un risultato non indifferente, se si considera che ad ottenerlo è stata una sola dipendente. Purtroppo questa decisione creerà un disservizio non da poco. Gli utenti saranno costretti a rivolgersi al centro di riabilitazione dell’ospedale viterbese di Belcolle, dove i tempi di attesa sono decisamente lunghi. Tutti, i numerosi ex pazienti, soddisfatti del servizio di cui hanno potuto usufruire, e i possibili futuri fruitori in attesa di essere chiamati, reclamano a gran voce la riapertura dell’ambulatorio, perché anche stavolta questa chiusura sia solamente temporanea. E.B Campo de’ fiori Dal Mini Festival di Viterbo a X-Factor Intervista a Dario Guidi S i chiama Dario Guidi, ha 20 anni e vive a Fabrica di Roma. Per quanto ci riguarda, è l’ultimo dei grandi talenti canori che – dopo aver debuttato al Mini Festival di Viterbo – si accinge ad affrontare nuove e più grandi avventura musicali in campo nazionale! Assistere ad una sua esibizione “live” è emozionante… ad una grande voce – che ha imparato ad usare in maniera egregia – Dario unisce una capacità interpretativa, una gestualità ed una mimica facciale fuori dal comune. Da qualche anno, poi, ha iniziato a suonare uno strumento un po’ particolare… quando ci accompagna le sue canzoni, in effetti, diventa un “fenomeno” di difficile catalogazione nel nostro Paese, un caso forse unico! Sarà per tutte queste cose messe insieme, che Dario è stato selezionato per partecipare alla prossima edizione di X-Factor, che andrà in onda dal 18 settembre prossimo, alle ore 21,00, su Sky Uno! Proviamo a conoscerlo un po’ meglio! Bene, Dario, hai solo vent’anni, ma già un bel po’ di esperienza artistica, dico bene?! “Diciamo di sì, anche se non ho iniziato a cantare proprio da “bambino”! La prima esperienza importante, che ho fatto all’età di 14 anni, è stato proprio il Mini Festival di Viterbo, una grande emozione!” Se non ricordo male, andò piuttosto bene… “Alla grande! Vinsi subito nella categoria “intermedia”, se non sbaglio cantando “Il mare d’inverno”! Fu una grandissima emozione! Poi, nel 2011, vinsi anche nella categoria dei “grandi”, con una canzone misconosciuta, intitolata “Il passo silenzioso della neve”…” Ricordo che non la conoscevo neanche io! E poi? “Poi ci sono stati altri concorsi, molti dei quali vinti!” Non dubito! Dicevo prima che vederti su un palco è emozionante anche per il modo in cui interpreti i brani che canti… “Questo perché, insieme al canto, ho sempre coltivato anche la passione per il teatro. Recito nella compagnia “Il Cerchio Invisibile”, diretta da Sandro Nardi, con i cui progetti abbiamo vinto molti concorsi; vorrei ricordare lo spettacolo “Barbablù”, contro il femminicidio, che ci ha portato il “Premio Speciale della Giuria” al Festival del Teatro Sociale di Castrocaro e che replicheremo presto a Orte.” Dopodiché arriviamo al tuo ultimo grande amore (artisticamente parlando)… “Sì, collegato al resto, ovviamente! Da quattro anni ho iniziato a studiare musica e, dovendo scegliere uno strumento, ho scelto… l’Arpa Celtica!” Quello che tutti ci aspettavamo da te! “La decisione è nata dalla mia passione per la musica celtica e per la voglia di proporre, musicalmente, qualcosa di nuovo, di alternativo in Italia, visto che i cantanti di oggi sembrano tutti omologati! Abbiamo perso i vecchi cantautori e interpreti di un tempo, quelli di cui ancora ricordiamo i nomi e che non scorderemo mai!” Sottoscrivo in pieno, e confermo che è davvero suggestivo sentirti e vederti cantare mentre ti accompagni con questo strumento straordinario! Ma, fino a “ieri”, tu stavi facendo qualcos’altro… “Sì! “Teatro Azione” è il nome dell’Accademia di Recitazione che sto frequentando, diretta da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi dal 1983, in cui sono entrato l’anno scorso come studente di primo anno. E’ una scuola meravigliosa, ho trovato un clima fantastico con i miei colleghi e con gli insegnanti, ed è fantastico quando puoi davvero dedicarti appieno a ciò che ami di più!” Vai Dario… siamo arrivati ad “oggi”! “L’idea di provare X-Factor, quest’anno, è nata per caso, ho deciso di andare a fare i provini all’ultimo minuto. E’ stata un’esperienza fantastica ed emozionante… dal 18 Settembre, su Sky Uno, potrete vivere con me tutto quello che è successo fino ad ora e sperare che io riesca a passare tutte le fasi di eliminazione fino a quella finale!” Puoi anticipare qualcosa? “Ovviamente no! Ma la cosa davvero bella è stata che ho potuto essere me stesso, cantare miei brani, presentarmi con l’arpa! E’ un programma veramente ben fatto, serio e professionale… addirittura meglio del Mini Festival, ahahah!!” L’immaginavo! Ma perché noi non andiamo in televisione!! “Anche per quello! Ora come ora, sono una bomba di energia e non vedo l’ora di riguardarmi in tv! Il mio desiderio più grande sarebbe che questo sogno televisivo possa andare avanti fino alla fine! Nel caso in cui ciò non avvenga… beh, prenderò il meglio da questa esperienza, che mi ha fatto crescere tantissimo e mi ha permesso di conoscere cantanti, musicisti e, soprattutto, amici veri con cui spero di non perdermi di vista!” Come diceva qualcuno, quindi: “Comunque vada, sarà un successo”?! “Sì, in ogni caso andrò avanti più carico di prima, cominciando il mio secondo anno in Accademia e continuando a trattare la musica come una delle mie più care amiche!” Siamo in conclusione… Più emozionato adesso o al primo Mini Festival di Viterbo? “L’emozione credo sia rapportata all’età e all’esperienza. Sono emozionatissimo ora, come ero emozionatissimo, sei anni fa, al mio primo Mini Festival!” Speriamo che andrà come al primo Mini Festival, allora! In bocca al lupo, Darie’, siamo tutti con te!! “Graziee!!” Cos’altro aggiungere?Con il cuore colmo di orgoglio, attendiamo che inizi X-Factor e… forza Darietto nostro!! Per ascoltare la musica e rimanere in contatto con Dario Guidi, potete seguirlo sui social Network: Facebook, Twitter, e sul suo canale Youtube. Paolo Moricoli - Ass. Omniarts Paolo Moricoli premia Dario Guidi vincitore del Minifestival di Viterbo 2008 Levento TA.G. “Talento Giovani” concilia moda, sport e ballo SERATA DI BENEFICIENZA AL CAMPIDOGLIO La scuola di danza D.Times di Civita Castellana tra i protagonisti della serata U n’esperienza certamente indimenticabile e di grande formazione quella vissuta dalle allieve della scuola di danza D. Time’s diretta dall’insegnante Valentina Lorenzetti, che sono state scelte per partecipare alla serata di beneficienza a favore della Sclerosi Multipla, organizzata da Duoble Studio di Maria Rosaria Melia, il 4 settembre nello stupendo scenario del Campidoglio di Roma. TA.G., è questo il nome del progetto che, già da qualche anno, si prefigge di dar voce ai “talenti giovani” della moda e dello sport. Durante la serata si sono alternate le collezioni esclusive di nove stilisti emergenti, alle quali sono state abbinate altrettante discipline sportive, scelte per l’occasione: ginnastica ritmica, arti marziali, scherma, pallanuoto, pallavolo, golf, football americano, motociclismo, rappresentate da giovani atleti del territorio. A ciascun gruppo sono state, inoltre, associate nove coreografica delle migliori scuole di danza del Lazio. Una giuria tecnica, composta da noti esperti dei vari settori, tra cui la stilista Chiara Boni, il presidente di Gattinoni Stefano Dominella, i ballerini Kledi Kadiu e Giuseppe Picone, e la campionessa olimpica Valentina Vezzali, ha assegnato sei borse di studio (due per settore) ai giovani più talentuosi. La bellissima serata è stata condotta da Elisabetta Pellini e Gianluca Meola. Emozionatissime le nove ballerine della scuola di danza civitonica: Sarah Paolelli, Chiara Abballe, Debora Riganelli, Valeria Del Frate, Valentina Donini, Chiara Gorig, Valeria Marini, Elisa Paolelli e Valeria Martelletti, accompagnate dalla loro maestra Valentina Lorenzetti. Le più giovani in gara, si sono confrontate con ballerine e ballerini di ben più grande esperienza, dimostrando comunque tutta la loro bravura e preparazione, nonostante la giovane età e la lunga strada ancora da percorrere. Ma lo spirito di sana competizione ed il clima comunque di amicizia e collaborazione che si è instaurato con gli altri componenti del loro gruppo, sono stati senz’altro uno stimolo importante ed un prezioso insegnamento, che tornerà loro utile nelle numerosissime esperienze che si troveranno ad affrontare. Complimenti ragazze ed un grande in bocca al lupo a tutti gli allievi delle varie discipline della D.TIME’S di Civita Castellana! Ermelinda Benedetti 34 Campo de’ fiori IO ROM ROMANTICA F di Catello Masullo alchera, quartiere alla estrema periferia nord di Torino: Gioia, una ragazza rom di 18 anni, è la disperazione di suo padre Armando, perché, diversamente dalle sue cugine e delle altre ragazze della comunità, che sono già mogli e madri a 14 anni, è ancora zitella, e si rifiuta di accettare tutti i ragazzini rom che suo padre gli propone per maritarsi. Gioia aspira a ben altro, sogna di diventare una regista di cinema... Laura Halilovic, 24 anni, è la prima e unica regista italiana di etnia rom. Questo “Io Rom Romantica” è la sua opera di esordio. Sarebbe però utile recuperare anche la visione della sua prima regia, “Io, La Mia Famiglia Rom e Woody Allen”, un documentario di 50 minuti, girato nel 2009, quando di anni ne aveva solo 19, a suo tempo trasmesso da Rai 3 (non è difficile trovarlo, si può vedere su : http://www.youtube.com/watch?v=2aho96I-HzQ , e rimando chi fosse interessato alla recensione di questo documentario, pubblicata in questo stesso numero). Infatti questo primo film è stato un po’ come una sorta di prova generale per il primo film di finzione. Quasi come se fosse uno story board del reale, da trasformare poi in film. Questo “Io Rom Romantica” , pur non riuscendo del tutto a recuperare tutta la freschezza e, soprattutto, la forza dirompente del documentario del 2009, ha però una originalità di sguardo , un ritmo, una simpatia che lo fa salutare come una ventata di aria pura e fresca nel panorama del cinema giovane italiano. Laura Halilovic guarda con il cuore al suo mito Woody Allen, “responsabile” della sua scelta di vita. Ma affiorano piuttosto gli echi (cromosomici?) dei film di Emir Kusturica e delle trascinanti sonorità gitane di Goran Bregovich. Purtroppo, siamo (ancora?) lontani dalle raffinatezze dell’inarrivabile maestro New Yorkese e dal genio del grande serbo. “Io Rom Romantica” ha le sue imperfezioni e le sue fragilità. Ma la sua protagonista, la giovanissima Claudia Ruza Djordjevic, alter ego della regista, è strepitosa e buca lo schermo. E apprezzabile è l’ironia e l’autoironia che porta la giovanissima autrice a giocare con gli stereotipi della vulgata collettiva sui tic dei rom, come l’abilità nel borseggiare. Interessante lo stile personale e il rigore, nel mantenere molti dei dialoghi in romanè. Un film da sostenere e da proteggere, comprando il biglietto alla cassa del cinema. Ne vale la pena. Una storia raccontata dall’interno della comunità rom italiana non si era mai vista sul grande schermo. Non fosse altro che per questa rarità, il film è da vedere. TITOLO: IO ROM ROMANTICA REGIA: Laura Halilovic SCENEGGIATURA: Laura Halilovic ,Silvia Ranfagni , Valia Santella INTERPRETI PRINCIPALI: Gioia Claudia Ruza Djordjevic Marco Bocci Alessandro Armando Antun Blazevic Dijana Pavlovic Veronica Lorenza Indovina Donna in macchina Giuseppe Gandini Enrico Zema Hamidovic Nonna Sara Savoca MORENA Simone Coppo Elvis Bogdan Caldarar Adriano Giorgio Bezzecchi Tomas Marius Cirpaci Steve Brandon Ahmetovic Tony Moglie di Tony Mirabella Carpaci Sara Carpaciu Hanuma Alexandra Constantin Stella PRODUZIONE: MARIO GIANANI, LORENZO MIELI PER WILDSIDE IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA ORIGINE: ITALIA, BOSNIA-ERZEGOVINA DISTRIBUZIONE: GOOD FILMS DURATA: 80’ SOGGETTO: COMMEDIA FRASI DAL CINEMA : “Qui da noi funziona così : ad un certo punto diventi vecchia e ti devi sposare. E allora ti scelgono un marito. Non importa come sia, basta che ti sposi!”. (Claudia Ruza Djordjevic, fuori campo). “Lo vuoi capire che senza una famiglia non sei niente? Io una famiglia già ce l’ho, ed è pure troppo!”. (il padre Antun Blazevic e Claudia Ruza Djordjevic) “Come fanno i gagè (i non appartenenti alla etnia rom, ndr.) a sposarsi? ... fanno i romantici!”. (la madre Dijana Pavlovic al padre Antun Blazevic). “Manhattan mi ha fatto capire che la prima cosa che devo fare è scrivere una storia. Ma una storia che mi piace raccontare. E che sarà il mio primo film!”. (Claudia Ruza Djordjevic, fuori campo). “Woddy Allen mi piace, in Manhattan è così bello e sexi. È romantico!”. (Claudia Ruza Djordjevic al regista Giuseppe Gandini). “Manhattan è una città bellissima, dove tutti fanno quello che vogliono. A Falchera se fai la metà succede un casino!”. (Claudia Ruza Djordjevic al meccanico Marco Bocci). “Se ti metti su un cavallo al contrario, quello continua ad andare avanti!”. (la nonna Zema Hamidovic alla madre Dijana Pavlovic). “Non se ne può più. Siamo circondati : zingari, rom rumeni, albanesi... non è che io sia razzista!”. (Lorenza Indovina a Claudia Ruza Djordjevic). VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi): Leggenda: CAPOLAVORO: 10 DA NON PERDERE: 8 DISCRETO: 6 DA EVITARE: meno di 6 6.5/7 Campo de’ fiori 35 Langolo del Collezionista Signore e Signori… il Presepe Napoletano “T ommasì, te piace ò Presebbio?” Indimenticabile questa frase pronunciata da Eduardo De Filippo nella commedia tragicomica Nadi tale in Casa Cupiello, Letizia Chilelli scritta da lui nel 1931. So che parlare di Presepe a Settembre per molti di voi potrebbe sembrare strano o addirittura fuori luogo, ma credetemi, per gli amanti di questa vera e propria “arte”potremmo già essere in ritardo. In questi mesi che ci accompagneranno al Natale, parleremo dei personaggi, della scenografia e degli accessori che non possono mancare in un vero e proprio “Presebbio” da collezione. I personaggi, le ambientazioni, si tramandano di generazione in generazione, soprattutto in quelle famiglie dove l’arte del Presepe è “nel sangue” e che in Italia sono ben rappresentate nella strada dei Presepi, in Via San Gregorio Armeno, nella città del Presepio per eccellenza: Napoli. I pezzi più pregiati per cominciare una collezione o per arricchirla, sono i pastori del Settecento, Ottocento e Novecento i cui abiti spaziano dai più sfarzosi (di solito indossati dai pastori che seguono il corteo dei Re Magi), ai più semplici e comuni vestiti con abiti rammendati e spesso di stracci. Nel ‘900, inoltre compariranno le prime statuine in gesso che venivano “allestite” in una ambientazione di carta. Oggi possiamo trovare personaggi in resina, terracotta, legno, plastica e cartapesta (particolarissimi e ricercati sono quelli della zona di Lecce). Nei mercatini e nei musei spesso è possibile trovare delle cartoline con la capanna tridimensionale e che fuoriesce dal cartoncino, questo oggetto era in voga dal 1900 fino al 1950 ed è spesso accompagnato dalla busta che veniva utilizzata per spedire e non rovinare il prezioso contenuto. Famosi sono anche i Presepi con le “quinte”, i più ricorderanno quelli con le figurine stampate su dei fogli che venivano poi ritagliate e incollate su di un cartoncino (in cui una linguetta faceva da base alla figura) e venivano poi “allestiti” nello scenario, creando una sorta di paesaggio teatrale. Altro Presepe con le “quinte” è quello che riguarda spesso solo la capanna, in legno, che viene montato su due/tre piani di profondità, una sorta di scatola tridimensionale, nella quale, sullo sfondo viene apposta una candela accesa, spesso dietro alla piccola finestrella incisa sul legno, qui il gioco di luce creato dalla piccola fonte rende il tutto immerso in una atmosfera magica e dona ancora più mistero a tutta la scena. Come dicevamo all’inizio, il Presepe è arte ed oltre ai personaggi meritano attenzione e cura nell’allestimento anche i vari oggetti che vi si trovano all’interno e che formano la scenografia, vediamo quindi quali non devono mancare. Grotta: il simbolo materno per eccel- lenza e di rinascita; il luogo dove è nato Gesù Bambino verrà posto nella parte più bassa del Presepe, al cento della scena, in alcuni casi può essere posizionata su quello che in gergo viene chiamato “scoglio”ovvero uno sperone roccioso, spesso in sughero. Capanna: considerata erroneamente, per lungo tempo, il luogo di nascita del Bambino Gesù, viene comunque mantenuta nei Presepi regionali e viene riempita di oggetti da lavoro, rappresenta la casa degli uomini ma soprattutto il vecchio mondo che accoglie la nascita di Cristo. Rovine del tempio pagano: non è strano trovare nel Presepe napoletano le rovine del tempio in sostituzione della grotta che ospitò la Sacra Famiglia, il riferimento è ovviamente alle rovine di Pompei ma soprattutto la vittoria del Cristianesimo sul Paganesimo. Stella: rappresenta la presenza Divina, Dio che riconosce Gesù come Suo Figlio e può avere sei punte, simbolo cristologico per eccellenza o otto punte in rappresentanza dell’ottavo giorno della Creazione, la nuova Resurrezione ovvero la nascita del Santo Bimbo. La prima stella cometa, invece, venne dipinta da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova. Castello di Erode: rappresenta il covo del male, in riferimento alla strage degli innocenti. continua sul prossimo numero... Sitografia: (napolipresepe.altervista.org; Il presepe napoletano di Edoardo Pedatella) Campo de’ fiori 36 L’uomo è come un albero: pieno di rami, di foglie di frutti… M a ci sono anche le muffe, le formiche, i nidi degli uccelli, i vermi…; è un essere vivente che ospita un insieme di altri esseri del Prof. viventi; alcuni gradevoli e Massimo funzionali, altri sgraditi e Marsicola deleteri. Da un seme raccolto in un originario gesto d’amore nasce una creatura fisicamente formata, ma la cui coscienza è appena abbozzata, come un punto che prende forma, colore e che si allarga in misura dell’esperienza che fa. Alla crescita del corpo corrisponde in genere anche la crescita dell’anima, ma quest’ultima è destinata a crescere ben oltre la dimensione corporea (che ad una certa età cessa ed arretra), fino a che non esala l’ultimo respiro. In realtà, la metafora dell’albero riguarda specialmente l’anima dell’uomo, con le cose buone e meno buone che ha in sé. Ma se per quanto concerne il corpo la responsabilità riguarda l’alimentazione fatta di pane, di pasta, di frutta, di verdure… per la crescita dell’anima si rimanda all’informazione. L’anima cresce in misura delle informazioni che riceve. Cresce bene se è bene nutrita da cose genuine, come la verità, la bontà, la bellezza…, cresce male se è nutrita da informazioni non buone, da cattiverie, invidie, rivalità. L’anima è come un albero al quale occorrerebbe recidere, come conviene fare al po- tatore, i rami improduttivi affinché cresca sempre più bella e dia soltanto buoni frutti. Lascio l’indirizzo del mio blog: massimomarsicola.wordpress.com Campo de’ fiori 37 3° FESTIVAL DEL CORTOMETRAGGIO CITTA’ DI MORLUPO MANIFESTAZIONE DEDICATA AL CINEMA S i è svolto il 13 Agosto scorso il 3° Festival del Cortometraggio “Città di Morlupo” nella ridente cittadina a 30 km nord di Roma sulla Via Flaminia. La manifestazione ha avuto luogo nella suggestiva cornice della piazza principale Armando Diaz.Diventato ormai un appuntamento nazionale, il festival ha visto la presenza di 12 cineasti i quali hanno presentato altrettanti corti con temi a sfondo sociale di un livello tecnico e artistico superiore agli anni passati. Gli argomenti hanno affrontato tematiche come il matrimonio, il dramma di Medea, l’annosa questione dell’amore e dei rapporti umani, la psicanalisi, i paradossi della società attuale con i suoi lampi di luce e ombre fino ad un interessante esperimento di Corto storico-musicale. In alcuni cortometraggi, erano presenti anche attori conosciuti come Valeria Solarino, Claudia Pandolfi, Ugo Fan Gareggi e Cosimo Cinieri, che è intervenuto personalmente. Sono stati giudicati da una Giuria Tecnica presieduta dall’editorialista del Tempo Giuseppe Sanzotta e formata da: l’ attrice Gioietta Gentile, un’attricecantante lirica Sara Pastore, da un critico cinematografico Alessandro Zoppo, una regista RAI Raffaella De Pascale e dalla sottoscritta Maddalena Menza, giornalista e scrittrice e, in rappresentanza del Comune di Morlupo, dal Sindaco Marco Commissari e dall’Assessore alla Cultura Felice Cecchitelli. E’ stata formata in loco anche una Giuria Popolare di semplici spettatori,che hanno contribuito con i loro voti all’elezione dei primi 3 arrivati, che sono stati: 3° classificato “L’Angelo“ di Roberto Di Vito sulla presenza anche nella cinica realtà di una città notturna di brandelli di luce, 2° classificato, “Pre-carità“ di Flavio Costa, il più votato dalla giuria tecnica che affronta Sul palco al festival, da sinistra: Maddalena Menza, Mauro Scoccia coautore, Pino Scoccia (pres.Proloco), Giuseppe Sanzotta, (Presid.Giuria Tecnica), Mauro Commissari (Sindaco di Morlupo) Felice Cecchitelli (Ass.alla Cultura), Danilo Micheli, conduttore e coautore dela manifestazione. il tema della precarietà della condizione giovanile da una visuale dissacrante e ironica che si configura anche come critica sociale e 1° classificato,“Blush“ di Simone Barbetti , che giocando sull’equivoco di un travestimento da drag queen, vuole aprire uno squarcio sulla clown-terapia. Nel corso della serata è stato reso omaggio al grande attore Nino Manfredi di cui ricorreva il decennale dalla sua scomparsa,proiettando una breve retrospettiva dei suoi film, al termine della quale è stato invitato sul palco suo nipote Matteo Simone in Manfredi anche lui attore, per ricevere una targa ricordo dalle mani del Sindaco di Morlupo, cerimonia che si è così inserita, sommessamente, nel novero delle grandi città da Roma a Bologna a Venezia, a Parigi e anche d’Oltreoceano come New York e Los Angeles senza dimenticare Castro dei Volsci paese nativo dell’attore, dove si stanno realizzando le grandi celebrazioni in onore di Manfredi, grazie allo straordinario impegno della vedova Erminia Manfredi, della nipote Sarah Masten e della sua socia Camilla Benvenuti, che hanno intessuto una fitta rete di appuntamenti a livello mondiale. Matteo Simone ha assistito con emozione all’evento e ha ricordato il suo rapporto con il nonno e l’umanità che lo contraddistingueva. Gli organizzatori hanno così voluto premiare un giovane attore , che ha recitato con il nonno in una delle sue ultime apparizioni televisive e , precisamente, in Una storia qualunque ritrasmesso da Raiuno lo scorso giugno, che rapPremiazione di Matteo Simone, nipote di Nino Manfredi con la giurata Maddalena Menza, il Sindaco di Morlupo, presenta un ponte tra le generaMauro Commissari e il Presidente della Giuria, Giuseppe zioni, senza il quale non vi sarebbe cultura. Un attore, che si è forSanzotta. Il conduttore e organizzatore Danilo Micheli, l'organizzatore Mauro Scoccia, il primo classificato Simone Barbetti con Blush e la giornalista Maddalena Menza. mato in America dove ha girato un cortometraggio intitolato XXI Secolo. Un folto pubblico ha seguito con interesse la manifestazione, organizzata anche quest’anno da ”I cortissimi 2” Mauro Scoccia e Danilo Micheli che ne ha curato anche la conduzione. Patrocinato dal Comune di Morlupo e dalla Proloco, il Festival è un momento importante, soprattutto per la “disattenzione” nei confronti della cultura, perché stimola la creatività di giovani autori (e non solo) verso obbiettivi di natura socio-ambientale. La premiazione è avvenuta il 16 Agosto, in presenza delle Autorità locali e di alcuni rappresentanti della Giuria Tecnica, durante la Festa finale del Ferragosto Morlupese. Maddalena Menza Maddalena Menza, l'organizzatore Mauro Scoccia e il terzo classificato Roberto Di Vito con L'Angelo. Campo de’ fiori 38 LA DEMOGRAFIA DELLA BASSA TUSCIA CALCATA Dati dei censimenti sulla popolazione di Calcata dal 1871 al 2011 di Arnaldo Ricci [email protected] Numero degli abitanti censiti Grafico dell’andamento della popolazione a Calcata dal primo all’ultimo censimento Il dato che emerge dalla tabella nonché dal grafico di cui sopra, è il grande aumento della popolazione rilevato con il censimento del 1901, +52%; ovviamente vi saranno dei motivi economico-sociali che onestamente non conosco e che andrebbero analizzati in altra sede. Vi fu poi un altro considerevole aumento nel 1991, dovuto molto probabilmente alla scoperta del bel paesino, da parte di molti artisti romani e non, nonché da uomini della scienza e cultura nazionale ed internazionale che qui hanno stabilito la loro residenza. E’ da notare anche il considerevole decremento che si è verificato nel 1971………probabilmente gli abitanti di Calcata ne conoscono esattamente il motivo! Istogramma andamento della popolazione anagrafica di Calcata dal 2003 al 2013 (ultimi 11 anni) abitanti (vedere nota1 in fondo) Bilancio demografico a Calcata dal 2002 al 2013 ( ultimi 12 anni) Dalla tabella, nonché dall’istogramma di cui sopra, si nota il saldo mediamente negativo, fra i nati ed i deceduti, in linea anche qui con i dati nazionali. Nei dodici anni presi in esame, solo nel 2012 si è avuto un saldo positivo! Anche a Calcata risiedono cittadini stranieri; essi ammontano nel censimento del 2011 a 72 individui, su di una popolazione di 905 abitanti. Essi rappresentano il 7,8% dei cittadini residenti. Ovviamente in questi dati non figurano tutte le persone straniere non regolarmente iscritte all’anagrafe. Il gruppo straniero più numeroso è anche qui quello della Romania, il quale rappresenta il 47,2% degli stranieri residenti; segue poi quello del’Ucraina con il 15,3%, poi tutti gli altri. Istogramma del rapporto fra abitanti e stranieri a Calcata censimento 2011 (abitanti censiti) Numero delle persone Istogramma della tabella di cui sopra Sul prossimo numero della rivista verranno trattati gli stessi argomenti ma relativi al comune di Canepina. nota 1) da tener presente che vi è sempre una differenza fra popolazione censita e quella anagrafica residente! Per esempio a Civita Castellana nel censimento 2011 è risultata una popolazione censita pari a 15.596 individui, mentre quella anagrafica è risultata pari a 16.781. Non è possibile in questa sede analizzare le ragioni di tale differenza per motivi di spazio! Campo de’ fiori 39 La mia “Fabrica di ricordi” Amici veri e “l’ultimo gagà” P remetto che non voglio assolutamente interferire nel lavoro del nostro direttore Sandro Anselmi, che già cura, sulla nostra rivista, la di Sergio Piano rubrica “Una “Fabrica” di ricordi”, ma avendo io raccontato già una parte dei miei anni passati a Fabrica di Roma, non posso esimermi dal ricordare alcune persone e dei “personaggi” che ho conosciuto, che mi hanno insegnato tantissimo e che, naturalmente, tengo nel cuore. Tra questi c’è un gruppo di amici veri, amici per la pelle come si dice, persone normalissime che, terminato il lavoro, si incontravano “lò bettolino”. Per i non fabrichesi, “o bettolino” era, ed è ancora (anche se ormai non esistono quasi più) una specie di locanda dove le persone che tornavano dal lavoro si fermavano per fare merenda e per gustare un buon bicchiere di vino. Ebbene questo gruppo di amici si incontrava lì. Si parlava, si faceva la partita a carte oppure alla “morra”, e i perdenti provvedevano a far riempire il bottiglione del vino, che intanto si era vuotato. Come dicevo, persone molto semplici, con lavori diversi, ma sempre pronti per l’amico in difficoltà. Da loro ho imparato tantissime cose, ma soprattutto ho imparato l’amicizia vera e il rispetto; mi hanno insegnato, tra l’altro, ad essere sempre pronto ad aiutare gli altri (cosa oggi assai rara) e soprattutto gli amici in difficoltà. Ecco dunque i loro nomi: Giulio Remigi, detto “Remigio o mollò”, Anchise Marcelli, Claudio Lilli “o porchettaro”, Vittorio Bultrini, Italo Quintiliani detto “a Sandala”, Giovannino l’elettricista, Raggio, Ettore Marcelli, Giocondo Mecarelli, Paolo “papane”, ai quali si aggiungevano a volte “Celentano o ferraro”, Franco Ciaffardini “o falegname”, Stelio Marcelli detto “o passatore”, Peppe “o magrò” e altri ancora. Oggi molti di loro non ci sono più, anche se a distanza di qualche anno, mi sono sentito in dovere di ricordarli per tutto quello che mi hanno insegnato, ed è quello che do- vremmo fare tutti: fermarci un attimo, guardare indietro e ricordare più spesso fatti e personaggi che abbiamo conosciuto e vissuto e che oggi col passare del tempo, non ci sono più e abbiamo dimenticato. Ma oltre alle persone che ho citato sopra, a Fabrica di Roma, c’era un’altra persona davvero speciale, credo il personaggio in assoluto: Vinicio Mecarelli detto “o settebello” (nella foto). Vinicio gestiva insieme al cognato Corino Bianchini, l’unico distributore di benzina del paese. Persona distinta, stimato da tutti, credo che fosse conosciuto anche nel resto della provincia di Viterbo, grazie anche ai suoi trascorsi da Dirigente della locale società sportiva. Quando lo vedevo girare per il paese a bordo della sua Mercedes color crema, vestito sempre impeccabile, con gli abiti cuciti su misura da un suo amico sarto di Roma, oppure col suo splendido abito bianco, in tinta con il cappello modello “borsalino” in testa, con il fazzoletto ripiegato nel taschino della giacca, con le scarpe sempre lucide e con l’immancabile sigaro Avana sulla bocca, mi tornavano alla mente quei personaggi stile anni ’40, quelli che a Roma chiamavano i “gagà”. I “gagà” erano quei personaggi che in quegli anni giravano per la capitale sempre ben vestiti, curati, e ai quali piaceva fare la bela vita, amavano le belle donne e stare al bar con gli amici a parlare di calcio, a fare una partita alle carte oppure al biliardo. Ebbene Vinicio era proprio così; era proprio il personaggio che vi ho appena descritto, sempre elegante, gentile, molto curato, tremendamente “snob”, con un bel portamento, un grande sorriso che gli illuminava il volto e due baffi alla Clarck Gable. Era insomma una di quelle persone che nel paese faceva molto spesso parlare di sé, a volte per il calcio, a volte per altre cose, ma credo che (soprattutto dagli uomini) fosse anche molto invidiato. Tra noi c’era un rapporto di stima e di amicizia reciproca, oltre che di parentela (anche se acquisita). Lo incontravo spesso presso il campo sportivo, oppure al circolo “de Angioletto” (Angelo Anselmi), dove lui si recava spesso e volentieri, per fare una partita a carte con gli amici o al biliardo (arte in cui era maestro). Ricordo con immenso piacere i tanti pomeriggi e le tante serate passate insieme a giocare a biliardo. Ma, come detto, oltre al calcio, al biliardo, ed agli abiti eleganti, a Vinicio piacevano anche altre cose, come ad esempio ballare. Ricordo che nelle varie “feste dell’Unità” o in quelle patronali, dove molto spesso si ballava il liscio, da quando arrivava, non perdeva un ballo, anche perché era veramente un ottimo ballerino, con le sue figure e le sue movenze sempre aggraziate. Se n’è andato giovane, un giorno mentre tornava da una vacanza con degli amici, stroncato da un infarto, lasciandoci tutti sconvolti e increduli. Personalmente “parè” (come mi chiamavi), ho ancora nel cuore il ricordo di quei pomeriggi e di quelle serate passate insieme su quel biliardo e anche se ormai è qualche anno che te ne sei andato, quando penso a te e a molte altre persone che ho conosciuto, alle quali ho voluto bene e che oggi non ci sono più, divento triste, ma è solo per qualche attimo, perché poi preso anch’io dalla vita frenetica di oggi, ripongo questi ricordi in qualche angolo della mia testa e torno alla solita vita. 40 CUCCIOLI DA ADOTTARE Dei cinque sono rimasti due femmine (marrone e nera) e un maschio marrone. Sono già svezzatti e sverminati e pronti da adottare. Si trovano a Fabrica di Roma e sono di taglia piccola. Per informazioni sulle adozioni 333 8259320 Mamma gatta + 4 gattini +1 gattino non suo recuperato. IN STALLO. MAMMA GATTA randagia di CIVITA CASTELLANA che ora sta crescendo i sui 4 gattini piu uno adottato per poi essere sterilizzata. Sotto con le prenotazioni. 3387357799 Campo de’ fiori Giovane maschio taglia media arrivato in canile DALLA PARTE DEI metà a agosto, accaCANI ANZIANI: lappiato a Fabrica di KIKO meticio boRoma. Bello e sembra varo fulvo tricolore sorridere... ma vuole machio 7 anni uscire dal recinto circa, taglia medio se lo riconoscete... grande 3387357799 in canile da 2 anni urgente adozione, buonissimo dolcissimo, arrivato in canile con collare anti pulci, risponde ai comandi!!! 3387357799 Bellisimo simil beagle maschio taglia media arrivato in canile fine agosto con un collare azzurro nuovissimo. Il cane è in ottime condizioni, buonissimo e tranquillo... se lo riconoscete... Accalappiato a Fabrica di Roma. TEL. 3387357799 ZIPPO cerca casa! ZIPPO è un bellissimo meticcio di 11 mesi... Assomiglia a un labrador in miniatura. Taglia media contenuta, in perfetta salute, vaccinato cerca una famiglia che gli dia la possibilità di esprimere tutta la sua energia preferibilmente in un giardino (ovviamente recintato!) Affettuoso e allegro, indifferente con i gatti, intollerante con i suoi simili che non gli vanno a genio.... Sta aspettando TE! 3283691059 Io sono CLOE e sono di taglia piccola anche se in foto sembro più grande. Sono sterilizzata e ho meno di 2 anni. Vado d’accordo con tutti. Perchè non pensate a me se volete adottare? Io vi aspetto, con una certa ansia...3335375465 E poi ci sono anch’io! Cerco casetta. Sono un maschietto buono buono e molto carino... Tu che cercavi un gatto,l’hai trovato? Guarda che io sono ancora “libero”. Chiama Gabriella al 3335375465... Simil pastore maremmano femmina, giovanissima, meno di un anno... Taglia MASCHI spinoncini medio grande... padre e figlio Dolcissima, padre 2 anni, figlio 5/6 buonissima, mesi taglia piccola: magrissima... tiriamoli fuori dal In canile... CANILE!!!! Salviamola... 3387357799 3387357799 Campo de’ fiori 41 LO STRESS DA RIENTRO??? DIFENDIAMOCI CON IL RELAX E CON LO SPORT! A gosto è già lontano e settembre ci ricorda il ritorno al lavoro, a scuola, all’aumento del traffico...Insomma, quedi Josiane sto si chiama RIENTRO, e Marchand il rientro è stressante. Le vacanze, si sa, sono state Naturopata create per ricaricare le nostre batterie, permettendoci così di affrontare l’autunno in piena forma. Però, occorre saper conservare le riserve di forza acquisite e farle durare il più a lungo possibile. Allora, applichiamo le poche regole di base per conservare l’abbronzatura, la forma fisica e il buon umore.... Cercate di idratare la vostra pelle a più non posso.Minimo una volta al giorno, applicate sul viso una crema adatta al vostro tipo di pelle e un latte idratante su tutto il corpo. Sotto la doccia, evitate di usare sapone (secca la pelle) e scegliete un gel doccia. Non restate chiusi in casa ma uscite all’aria aperta appena potete. Fate una passeggiata e approfittate della pausa-pranzo per uscire. Le lunghe giornate calde dell’estate spingono ad un’alimentazione ricca in frutta e verdura di stagione. Ma anche a settembre potrete trovare frutta e verdura colorata e ricca in gusto. Anche se i vostri figli reclamano solo pasta e patate fritte, insistete con la frutta e verdura il più a lungo possibile. Fate il pieno al mercato e non dimenticate la vostra dose di pesce, ricco in omega-3 (eccellente contro la depressione del rientro!) Non dimenticate anche di curare il modo di dormire: è indispensabile per mantenere la buona forma fisica e mentale. Fin dal rientro, pensate a calibrare il vostro ritmo veglia/sonno. Deve essere regolare! Dovete dormire abbastanza e in condizioni ottimali. Cercate quindi magari di ottimizzare l’ambiente: oscurità sufficiente, ambiente calmo, temperatura non eccessiva...E non dimenticate soprattutto di aprire le finestre ogni giorno! Con i preparativi del rientro, le buone inten- zioni, le iscrizioni alle varie palestre, lo stress dimenticato durante le vacanze ritorna a grande velocità: cercate di fare l’impossibile per mantenerlo a distanza. Organizzate momenti quotidiani di vero rilassamento. Anche brevi, saranno sempre benefici. Pensate a respirare correttamente praticando esercizi semplici e ovviamente cercate di praticare un’attività fisica regolare. E SOPRATTUTTO, SIATE POSITIVI! Certo, sembrerà difficile essere positivi alla vigilia della ripresa del lavoro e della routine verso un nuovo anno lavorativo, ma è indispensabile sforzarsi nel vedere le cose da loro lato buono.Prendete la buona abitudine di fare un bilancio quotidiano: Quali sono stati i compiti andati in porto oggi? Qual’è stato il miglior momento della giornata? Se non ce la fate ogni giorno, fatelo almeno una volta alla settimana. Chiedete a vostro marito e ai vostri figli di farlo anche loro. OBBLIGATEVI a pensare positivo e condividete con chi vi circonda.Così come il buon umore, essere positivi è estremamente contagioso... Volete qualche suggerimento? Pronti. LA DOCCIA Seduti o in piedi, in un angolo tranquillo e isolato, visualizzate il vostro punto di appoggio: le cosce sulla sedia o i piedi per terra. Chiudete gli occhi e ascoltate il vostro respiro. Immaginate di essere sotto la doccia e che l’acqua calda vi aiuti a rilassare tutti muscoli, dall’alto verso il basso, dalla testa fino ai piedi. Apprezzate tutte le sensazioni di questa doccia immaginaria e approfittate della distensione che è capace di procurarvi. L’ALBERO Preferibilmente in piedi, ma potete anche fare questo esercizio da seduti se necessario. Appoggiate bene i piedi per terra, insistendo come se voleste imprimere bene il segno dei piedi. Immaginate che questi siano prolungati da radici che entrano in profondità nel suolo. Queste radici vi portano linfa, energia, e vi legano profonda- mente alla terra, alle cose concrete. Approfittando di questa energia che proviene dalla terra, radrizzate il busto e reggetevi dritti come il tronco di un albero. IL CONTATTO Potete praticare questo esercizio in qualsiasi posizione: facciamo un esempio. Seduto alla vostra scrivania, in ufficio, avete appena ricevuto una telefonata che vi ha messo ansia e/o che vi stressa. Concentratevi per pochi minuti su tutto quello che tocca il vostro corpo: il contatto con la sedia, le vostre mani poggiate sulla scrivania, l’aria sulle parti scoperte del vostro corpo, il tessuto dei vostri vestiti sulla vostra pelle, il contatto dei vostri capelli sul cranio...etc. Respirate e inspirate lentamente. LA DISTENSIONE MUSCOLARE Alcune zone del nostro corpo si contraggono senza che ce ne rendiamo conto quando siamo stressati. E’ il caso dei nostri occhi e dei muscoli che li circondano, così come le spalle e il collo. Se vi sentite tesi, fermatevi alcuni minuti per distendere quelle zone, prima rilasciando consciamente i vostri muscoli e poi facendovi un leggero massaggio. Basta pocchissimo! VOGLIATEVI BENE....è fondamentale! [email protected] 42 Campo de’ fiori NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEW RASSEGNA DI POESIA IN SABINA: POESIA IN LIBERTA’ A TOFFIA Il 14 agosto, a Toffia, in provincia di Rieti, nell’ambito della manifestazione che si svolge dal 14 al 18 agosto, intitolata ‘Riviviamo il centro storico’, ha avuto luogo, con inizio alle ore 21, la consueta serata di lettura della rassegna annuale ‘Poesia in libertà’, giunta al suo undicesimo anno di vita, organizzata e seguita da Paolina Carli, Filippo Agostini, Marco Roncaccia e Olivia Mezzanotte, durante la quale le opere inviate dai vari autori, poesie e racconti, vengono distribuite su cartelli in tutto il paese. Così accade che i passanti si fermino a leggere e commentare le opere esposte, insieme agli autori, che ritrovano i propri versi sui muri del borgo antico. Il tutto senza premi né classifiche. Questa formula ha incontrato il consenso di molti, stante il fatto che i partecipanti sono sempre più selezionati e le opere di sempre maggior qualità, a sentire Filippo Agostini, il critico letterario della manifestazione. Gli attori Serena Damiani e Marco Tullio Dentale hanno animato la Piazza del Bel Pensiero con le loro interpretazioni personali e con la lettura di opere di autori presenti. Il pubblico, già numeroso, si è andato sempre più infoltendo, dato che numerosi visitatori di passaggio si sono fermati poi ad ascoltare. Ha coronato il tutto una rustica cena con piatto di plastica in bilico sulle ginocchia, con le famose polpette di Paolina, per le quali chiederemo il marchio DOP. Ad innaffiare il tutto, un bel vino rosso casereccio. La manifestazione è giunta al suo undicesimo anno di vita, e le opere son ogni anno raccolte in un elegante almanacco pubblicato da Fuorilinea, editore di Monterotondo. E pare che a Toffia il virus della poesia sia contagioso: infatti a metà serata è arrivato anche l’ing. Emiliano Oliveti, nuovo sindaco della cittadina, un giovane di 35 anni già assessore alla cultura. Sue poesie sono presenti quest’anno sui muri del borgo, e saranno presenti anche nella prossima edizione dell’almanacco. Appuntamento per gli interessati al 14 di agosto del 2015. R. Ragone FABRICA DI ROMA. CORSO DI AUTODIFESA PER TUTTI Semplici cittadini che hanno voglia di apprendere nozioni basilari di difesa personale, ma anche esperti sportivi, di diverse discipline, appartenenti alle forze dell’ordine, donne, giovani e ragazzi. A tutti questi era diretto il corso di autodifesa personale che si è tenuto presso la palestra Yama Bushi di Fabrica di Roma e che in una decina di lezioni ha consentito a persone vogliose di apprendere , di iniziare un percorso nel convincente e stimolante mondo di una utile attività fisica. A dirigere le lezioni l’inossidabile Maestro Domenico Petti, direttore tecnico della palestra e responsabile per la provincia di Viterbo della FIJLKAM del Lazio. A coadiuvarlo nella formazione due esperti e motivati atleti e collaboratori quali Mauro Testa ed Adone Morbidelli, navigati frequentatori dei tatami . Il risultato finale della positiva esperienza è stato evidenziato Giovedì scorso, con una lezione finale e la consegna dei diplomi alla illustre presenza del Maestro Emerito Gennaro Maccaro, Presidente del Comitato Regionale Lazio del settore Judo della FIJLKAM.Una lezione finale che rappresenta, oltre che il coronamento di un progetto pluriannuale del M° Petti, anche un ribadire l’impegno dello stesso e del C.R.Lazio di Judo per un consolidamento della strategia sportiva nella nostra provincia. La presenza del M°Emerito Maccaro ha dato ancora di più valore alla iniziativa che ha avuto la adesione interessata di diverse persone. Alle quali al termine della serata è stato consegnato un ambito attestato di partecipazione. Particolare accento va posto sul fatto che anche diversi atleti di livello di altri sport non si sono lasciati sfuggire la gratificante occasione di intervenire alle lezioni tenutesi a Fabrica di Roma per apprendere qualcosa in più che sicuramente gioverà anche alla loro esperienza. La Yama Bushi chiude a fine luglio la sua attività prima di riprendere tra poco più un mese e mezzo con idee nuove e per tutti, dai giovanissimi studenti delle scuole medie fino agli over 60, un “ range” collaudato e che porta ogni anno tante persone a pratiche sportive di qualità. Doriano Pedica Segretario Yama Bushi VITERBO, SCUDERIE DELLA ROCCA ALBORNOZ VERSO IL RECUPERO Approvato dalla Soprintendenza il progetto esecutivo. Lo scorso 4 luglio è stato ufficialmente consegnato alla Fondazione Carivit il progetto esecutivo di “Restauro e rifunzionalizzazione dei resti delle monumentali Scuderie della Rocca Albornoz”, comprensivo dell’autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. Sarà ora compito dell’amministrazione comunale di Viterbo avviare entro l’estate la gara d’appalto dei lavori che riconsegneranno alla città un’opera del Bramante praticamente sconosciuta, progettata dal celebre architetto per il papa Giulio II agli inizi del ‘500. Per i ruderi di Piazza Sallupara, quindi, il futuro è a portata di mano. Il progetto è stato portato avanti con caparbietà dagli storici dell’architettura viterbesi Simonetta Valtieri ed Enzo Bentivoglio. È grazie alla loro segnalazione, già nel 1971, che le Scuderie della Rocca Albornoz vengono attribuite al Bramante (alcuni documenti del 1506 e 1508 ne attestano la presenza a Viterbo) e sottoposte a vincolo. La possibilità di un loro recupero è diventata concreta negli ultimi sei anni, grazie alla convenzione tra Fondazione Carivit e Università Mediterranea della Calabria (con la nomina di Simonetta Valtieri, ordinario di restauro architettonico, come coordinatore scientifico) e all’acquisizione del complesso, allora proprietà del demanio militare, da parte del Comune di Viterbo usufruendo di fondi regionali e con la partecipazione della banca Carivit spa. I lavori di ripulitura e rilievo che ne sono seguiti hanno riportato alla luce le 24 colonne e capitelli dell’originario impianto bramantesco, facendo virare il progetto verso un restauro di ricomposizione teso a esaltare le parti autentiche e la fisionomia originaria della struttura, limitando le aggiunte necessarie alla sua rifunzionalizzazione. Sulla destinazione futura, si preferirebbe “una destinazione d’uso coerente – spiegano i responsabili - con il loro valore di monumento legato a Giulio II e al Bramante, e diversificata, per dare la possibilità di un loro uso continuo. Ai fini di una comunicazione esterna, oltre ad accogliere iniziative e attività giovanili nell’ambito artistico e culturale e allestimenti temporanei, potrebbe ospitare un punto web di conoscenza e irradiazione verso le notevole risorse materiali e immateriali di Viterbo e del suo territorio”. Campo de’ fiori 43 NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEW FABRICA DI ROMA. TORNEO DEI RIONI. MATERANO SI CONFERMA SQUADRA VINCENTE Le partite cominciano tutte nello stesso modo, poi alla fine vince sempre Materano ” è un vecchio adagio fabrichese che si riferisce al tradizionale Torneo dei Rioni, competizione calcistica storica, da qualche tempo leggermente affievolita, ma che quest’anno ha nuovamente vissuto un momento di grande splendore. Al Campo di calcio “Marcello Mastrantoni” si sono affrontate in un triangolare le squadre di San Rocco, Piazza e Materano. In una serie di partite dove l’audacia e la vecchia classe avevano dei presupposti davvero spettacolari e dove in diversi casi invece l’età ha avuto ragione su tutti i buoni propositi. Traiettorie del pallone “a banana”, scontri di gioco dove all’agonismo si sostituiva la perduta dimestichezza con il terreno di gioco e con la sfera che viaggiava a velocità non compatibile con la mancanza di allenamento, autogol che nemmeno il mitico Comunardo Niccolai del Cagliari sarebbe stato capace di fare e rigori incredibilmente sbagliati da far impallidire l’interista Evaristo Beccalossi. Il tutto condito però da una organizzazione perfetta sotto ogni punto di vista e con una partecipazione di agonisti e pubblico da stadi di livello. Circa un centinaio di calciatori fabrichesi si sono rimessi maglia, scarpini e pantaloni e si sono affrontati come venti,trenta, quaranta anni fa. Ne è venuta fuori una giornata memorabile, tante persone sugli spalti, tifo con cori, trombe e palloncini, spettacolo di calcio, di ritrovate amicizie di riconciliazioni, di applausi e di abbracci tra tutti, giocatori e tifosi. E’ finita come recita l’adagio popolare. Materano ha avuto la meglio ai rigori su un combattivo San Rocco, dopo aver pareggiato due a due la gara finale contro, appunto, il San Rocco. Onore delle armi anche a Piazza che pur essendo salita solo sul gradino più basso del podio ha dato il massimo per onorare il torneo. Ed un plauso a tutti coloro che hanno organizzato l’evento. E’ stato bello , lo stadio pieno di famiglie, di madri e di ragazzi, di bambini incuriositi nel vedere in alcuni casi per la prima volta all’opera i loro genitori, zii, ed anche nonni. Il calcio d’inizio del Sindaco Scarnati ha suggellato l’interesse della pubblica amministrazione a questa iniziativa, supportata e condivisa con gli organizzatori , poi rivelatasi iniziativa meritoria e di grande richiamo. La cena che è seguita alle partite ha ravvivato ancor più i buoni propositi e Il sindaco Mario Scarnati dà il calcio d’inizio l’entusiasmo per riproporre in futuro altre edizioni del Torneo. La giovane cantante Beatrice Fabi e la modella Alima Turay vincitrici dell’edizione 2014 di Un Lago di Talenti Davvero tre grandi serate quelle andate in scena all’Hotel Corte de’ Principi di Anguillara per l’edizione 2014 della manifestazione “Un Lago di Talenti”. Anche quest’anno l’iniziativa, ideata e realizzata dalla S.A.C.I. – Spettacolo Arte Cultura Internazionale di Umberto Giannini si è rilevata una grande opportunità per decine di giovanissimi, tra cantanti, modelle e artisti, che hanno avuto modo di far conoscere le proprie potenzialità a un pubblico attento tra cui molti addetti del settore. Molto impegnative, date le grandi qualità dei concorrenti, le selezioni effettuate nelle prime due serate e culminate il 7 settembre nella finalissima. Una sfida all’ultima nota che ha visto trionfare come prima classificata Beatrice Fabi, seguita al secondo posto da Giorgia Occhioni e al terzo posto da Claudio Carlucci. Non è stato facile per la giuria della categoria canto, presieduta dal rumorista di fama internazionale Ivano Trau, valutare i giovani selezionati dalle Officine Artistiche dell’Associazione Culturale Aventino. La giuria per la categoria canto, oltre a Trau, ha visto la partecipazione anche, tra gli altri, di Antonio Buldini della etichetta discografica “Fabbrica di Note”, di Alessio Romani della etichetta discografica “Goblin Music Record”, di Diana Saiu musicista, cantante pop jazz insegnante di canto di Ronciglione e di Luigi Notte, compositore e fonico di livello internazionale. Nel corso delle tre serate si sono avvicendati quali ospiti molti cantanti emergenti ma già con un ricco curriculum artistico malgrado la loro giovane età: i cantautori Annalisa Imperatore e Matteo Lambertucci, interpreti di cover, Michela Conti direttamente da “Io Canto” e dal “New Talent tv del Festival Italia In Musica”, Lucrezia Bani vincitrice del Talent in Canto 2014, Valentina Corrente vincitrice del Festival di Roma 2013 e Flaminia Mazzella vincitrice del New Talent Tv 2014. Al primo posto la splendida Alima Turay, seguita al secondo posto dall’altrettanto radiosa Osiris Bueno e al terzo posto Andrea Pampas. Moltissimi i collaboratori che hanno contribuito alla riuscita dell’evento. Davvero prezioso l’apporto dato da Giovanni Di Finizio di Provocative L’Altra Moda, azienda protagonista di punta di molti appuntamenti internazionali dell’hair style. Molto professionali anche i presentatori Lucia Fariselli e Carlo Carpinelli. Importante anche l’apporto dei tecnici della Lake Service. Dietro la riuscita dell’edizione 2014 di un Lago di Talenti quindi un grande lavoro di squadra ed una macchina organizzativa imponente che già si è messa in moto per preparare al meglio l’edizione 2015. 44 Campo de’ fiori WS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS Alla scoperta del MUSEO D’ARTE SACRA DI ORTE Il Museo d’arte sacra di Orte d’importanza diocesana – già Museo Diocesano – è stato inaugurato nel 1967 per iniziativa del vescovo Roberto Massimiliani che intese raccogliere, preservare ed esporre nella ex chiesa di San Silvestro le più preziose opere d’arte sacra esistenti in Orte e nella sua diocesi. Quello ortano, oltre ad essere il primo museo diocesano sorto nel Lazio, ha il pregio di essere ospitato nel contenitore più antico della cittadina: la chiesa di San Silvestro, della metà dell’XI secolo, chiusa al culto dai primi del Novecento e restaurata nelle sue primitive forme romaniche negli anni Sessanta per ospitare la raccolta d’arte diocesana. La chiesa a navata unica, costruita quasi interamente in blocchi di tufo, presenta nella parete sud due grandi archi murati che in origine la collegavano a una navata laterale nella quale insisteva la base del pregevole campanile oggi isolato di fianco all’edificio religioso. Agli spazi espositivi della sede originaria, suggestivi per ambientazione ma non sufficientemente ampi, si è aggiunta di recente una sezione allestita nel vicino Palazzo Vescovile, residenza la cui origine è precedente al sec. XIII e che nel tempo ha subito varie ristrutturazioni e ampliamenti – tra i quali l’inglobamento nel sec. XVI dell’antica chiesa di San Lorenzo – fino a giungere alle attuali forme tardo-seicentesche. Le due sezioni del museo si differenziano per la cronologia delle opere esposte: in San Silvestro prevalgono quelle relative ai secoli VIII-XVI, nel Palazzo Vescovile sono esposte invece tele dal sec. XVI al sec. XX, già conservate in quella sede e oggetto negli ultimi anni di un’azione di recupero e di restauro. Con l’apertura alle visite della seconda sezione, il Museo d’arte sacra di Orte presenta un’offerta espositiva di oltre cinquanta dipinti – ai quali si aggiungono sculture lapidee e lignee, oreficerie, paramenti e arredi – collocandosi, per quantità e qualità delle opere esposte, ai vertici tra le pinacoteche dell’Alto Lazio e dell’Umbria meridionale, area nella quale Orte è collocata non soltanto dalla geografia ma anche dalle vie dell’arte. D’eccezionale importanza il prezioso frammento di mosaico della “Madonna bizantina” (VIII sec.), proveniente dall’Oratorio di Giovanni VII (705-707) nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Il museo a sede in San Silvestro – Piazza Colonna, 5. Sezione staccata del Palazzo Vescovile e amministrazione: Via Giulio Roscio, 10. Direttore Dott. Abbondio Zuppante. Per info: [email protected] - [email protected] PIETRO SARANDREA: LE SUE “DUE MOSTRE ESTIVE’’ Due importanti eventi artistici hanno caratterizzato l’ estate del pittore Pietro Sarandrea: il giorno 10 agosto ha inaugurato insieme al novizio Vincenzo Ponzio una interessante esposizione presso il centro culturale ‘’LA FONTANA’’ di Trevignano Romano. In essa ha presentato un repertorio che andava dalle grafiche anni ’80 fino agli ultimi lavori su tela e fotolitografie ritoccate al computer. Ha presenziato il vice sindaco di Trevignano e assessore al turismo, sig. Costantino Del Savio ( Foto 1) il quale ha espresso giudizi positivi su i due artisti. Nel paesino di Collepardo (Fr), invece, sempre nel mese di agosto, è stata allestita una sua mostra personale nei locali messi a disposizione dall’ architetto Giorgio Liberatori ( Foto 2 ); ha esposto in questa occasione, oltre quadri originali, anche dei lavori grafici sul paese. L’ artista è molto legato a Collepardo, dove ha molti amici e parenti e passava da ragazzo le vacanze Da sx: Vincenzio Ponzio, estive. Dal 15 settembre al 15 ottobre l ‘artista esporrà a Roma vicesindaco Costantino Del presso il centro espositivo ‘’ SOPRA LE RIGHE’’ in Via Carlo Grabau, Savio e Pietro Sarandrea 26 ( Piazzale Clodio ) in collettiva con Antonio Del Donno, Antonio Milana, Fazzini ecc.. Orario mostra: 9,00 – 19,00 sabato pomeriggio e domenica chiuso. Info: 335/6162835 – 334/7101677. Dott. Paola Lamonica Da sinistra Giorgio Liberatori, Pietro Sarandrea FAVL - PREMIO CITTA’ DI VITERBO ALLA CARRIERA, A PALAZZO DEI PRIORI LA PREMIAZIONE DELLA GSD PIANOSCARANO 1949 Il Comune di Viterbo ha premiato questo pomeriggio la Gioventù Sportiva Dilettantistica Pianoscarano 1949 per i suoi 65 anni di attività. A conferire il premio FAVL alla Carriera Città di Viterbo sono stati il sindaco Leonardo Michelini e il consigliere delegato allo Sport Sergio Insogna. In rappresentanza della realtà sportiva, guidata da Davide Maurizi, sono intervenuti il dirigente sportivo Massimo Baggiani e il responsabile della scuola calcio Matteo Cerica. A ritirare la targa dalle mani del primo cittadino è stata invece Daniela Bruni, figlia di Oliviero, fondatore della GSD Pianoscarano nel 1949 insieme ad altri amici coetanei. “Tutto partì da un ristretto numero di ragazzi – ha ricordato il consigliere Insogna – che nel primo dopoguerra sentirono il richiamo del calcio. Inizialmente giocavano nella piazzetta principale di Pianoscarano. Alcuni ragazzi più grandi, tra cui Oliviero Bruni, Edilio e Giorgio Mecarini, Alberto Ciorba e Domenico Duri, presero a cuore la passione e l’entusiasmo di questi giovani. Fu poi a seguito di un tragico evento, quello della sciagura aerea del grande Torino a Superga, che decisero di dar vita a una vera associazione sportiva. Il 5 maggio 1949, giorno successivo al drammatico incidente, fu fondata la Gioventù Sportiva”. “Pianoscarano da sempre rappresenta un pezzo di città – ha sottolineato il sindaco Michelini durante il suo intervento -: la città dentro la città, contraddistinta da un forte spirito di comunità. Sono particolarmente contento di avere Daniela Bruni a questa premiazione. Oliviero, il padre, ritengo abbia davvero rappresentato il collante di questo rapporto umano tra gli abitanti del quartiere. Li conosceva tutti, li chiamava tutti per nome”. Il sindaco, prima di consegnare la targa e dopo aver ringraziato la GSD Pianoscarano 1949 per i numerosi successi conseguiti, tra cui l’ultimo, a Lignano Sabbiadoro come società benemerita Figc, ha salutato un altro sportivo di Pianoscarano presente in Sala del Consiglio: Adalberto Valentino, campione di boxe, categoria super leggeri (1971). Insieme alla targa e al gagliardetto della Città di Viterbo, a tutte le realtà sportive che verranno premiate d’ora in avanti, verrà consegnato anche un pieghevole, con la storia dello stemma comunale, sulla cui prima pagina è raffigurata l’immagine dell’opera d’arte realizzata nel 2000 dal maestro Rolando Di Gaetani, collocata all’interno di Palazzo dei Priori, all’ingresso della Sala delle Bandiere. Nei L’addetto stampa - Cristina Pallotta prossimi giorni il premio FAVL verrà consegnato all’ASD Union Rugby Viterbo. Campo de’ fiori WS 45 IL COSPLAY AUSTRALIANO Parla una giovane cosplayer: “Questa vita mi sta aprendo un nuovo mondo e nuove opportunità!” I n questo numero parleremo del cosplay e delle fiere del fumetto in AUSTRALIA! E per farlo abbiamo trovato una cosplayer australiana che ci spiegherà come funzionano i loro eventi, cosa c'è e chi c'è, dato che Stan Lee non è stato solo ospite del romics scorso, ma nel 2012 è stato anche alle fiere del fumetto in Australia! Esse si svolgeranno da novembre a giugno, in cinque città australiane: ADELAIDE 21-23 E BRISBANE 2830 Novembre 2014, Melbourne 10-12 con gold coast e 17-19 Aprile 2015, SYDNEY 1921 e PERTH 26-28 giugno 2015! Da quanti anni sei cosplay e Quanti cosplay hai fatto? “Ho iniziato cosplay nel 2012 i Cosplay che ho fatto sono: Ciel Phantomhive- Black Butler / Kuroshitsuji, Sasuke Naruto Uchiha – Lèvi - Attacco su Titano, Marceline- Adventure Time: Finn e Jake, Naruto Uzumaki- Naruto Shippuden, No. 6 Sion – Italia – Hetalia, America – Hetalia, Jade Harley Homestuck, James Potter – Marauders.” La tua vita senza cosplay, oggi riusciresti ad immaginarla? “Senza cosplay oggi non saprei proprio dove sarei adesso. Il Cosplay per me, è una fuga dalla vita quotidiana e un modo per essere creativi e pensare fuori dagli schemi.” Quindi essere creativa, ti rende anche un'artista oltre ad essere un cosplayer. “Certamente! Come ho già detto precedentemente, prima di fare cosplay, neppure sognavo che potevo essere un'artista! La vita da cosplayer mi sta aprendo un nuovo mondo e infinite opportunità!” Racconta ai lettori di Campo de’ fiori, le tue creazioni. “Per fare i miei cosplay, io di solito compro dei vestiti che si avvicinano al modello che cercavo, poi li modifico trasformandoli nel mio costume e il risultato è questo che vedi, e come vedi, è un ottimo risultato. Ma col tempo ho perfezionato il mio modo di cucire, e ho fatto un paio di cose, e il materiale per alcuni modelli era un tessuto di cotone morbido e ho fatto il mio cosplay Hetalia, interpretando proprio Italia. L'ho fatto con l'aiuto di mia nonna, e in un paio di settimane prima che finiva l'anno. Avevamo trovato un bel modello che si presentava come la giacca dei personaggi, e il materiale colorato pure.” Che cos'è, Hetalia? “Hetalia Axis Powers (Axis Powers Hetaria Axis Powers?), talvolta scritto Axis Powers Hetalia (Axis Powers Axis Powers Hetaria?) e conosciuto anche come Incapacitalia (titolo italiano dell'anime), è una serie manga creata da Hidekaz Himaruya, collocata, principalmente, durante la Prima guerra mondiale e la Seconda guerra mondiale, in cui i Paesi vengono antropomorfizzati e dotati di una propria personalità, plasmata sullo stereotipo tipico della nazione. Himaruya originariamente disegnò e pubblicò Hetalia via internet e, ottenuto un discreto successo, ebbe l'opportunità di distribuire sotto forma cartacea il fumetto, coadiuvandosi con la Gentosha Comics.” Altri cosplay che hai fatto e intendi fare in futuro? “I cosplay che ho in previsione di fare sono: Sora - Kingdom Hearts - Rin Kagamine – Vocaloid - Nagisa Hazuki- Free! (Abito arabo) Jack Aumento gelo Of The Guardians - Madoka Kaname - Puella Madoka Magica - Rin Okumura - Ao no Exorcist – Izumi - Amore Fase - Principessa Cinderella Disney - Principessa Ariel Disney, la Sirenetta.” Quindi come vediamo, essere diventata cosplay ti ha cambiato e migliorato il tuo stile di vita? “Si, da allora, la mia fiducia in me stessa è salita molto, mi ha aiutato a superare un sacco di momenti difficili nella mia vita. Ho anche fatto tante nuove amicizie di lunga durata. Ho fatto cose che non avrei mai pensato che avrei mai fatto, come fare i miei vestiti e creare cose che non ho mai pensato che potevano essere create da me, e invece mi sono dovuta ricredere!” Vai alle fiere solo per poterti vestire? “No! Vado alle fiere perchè ci sono anche altre attrazioni! Le bancarelle dove si può comprare di tutto, dagli accessori per cosplay, fumetti tradizionali, fumetti manga (che manga in giapponese significa fumetto) anime che sono i cartoni animati loro li chiamano semplicemente anime, e poi ci sono gli ospiti e dove sono stata c'era il mio doppiatore preferito! Vic Mignogna (nome completo Victor Joseph Mignogna) (Greensburg, 27 agosto 1972) è un doppiatore statunitense. Ha dato voce a diversi personaggi di anime, ed in particolare è ricordato per dare la voce a Edward Elric in Fullmetal Alchemist, Fullmetal Alchemist: Brotherhood, OAV di Fullmetal Alchemist e Fullmetal Alchemist - The Movie: Il conquistatore di Shamballa. Altri ruoli da lui interpretati sono Broly in Dragon Ball Z, Ikkaku Madarame in Bleach, Luciano Bradley in Code Geass: Lelouch of the Rebellion R2 e Nezumi in One Piece (ridoppiaggio). Inoltre il doppiatore del Pokèmon leggendario Keldeo nel film Pokèmon: Kyurem VS The Sacred Swordsman Keldeo. Vic ha anche diretto un episodio della serie creata dai fan di Star Trek (i trekker) Star Trek: Phase II. L'episodio in questione è l'ottavo, Kitumba.” Sappiamo che i cosplay molto spesso vengono trattati male e mal visti, quindi possiamo definire che c'è del "bullismo" anche tra i cosplay, e quel che è peggio, che questo fenomeno non viene da un gruppetto di ragazzini ma da gente anche troppo adulta di età ma...? “Si! esiste ed è veramente deludente quando vedo che c'è bullismo nella comunità cosplay. Come noto, sono venuta in questa comunità per sfuggire al bullismo, ma cosa vedo? La gente vittima di bullismo. Devo essere onesta, mi fa star male. Sì, posso essere un po’ grande in alcune zone, ma non significa che dovete indicare un difetto! E per non parlare poi di commenti del tipo "Sei grassa" a cuore, e può ottenere veramente sconvolgimento su di loro. Ma, so che sarò ok, quello che assolutamente non sopporto è vedere gli altri che sono vivamente presi ad offendere questa comunità.” POTETE INSULTARE I COSPLAY CHE MAI VOLETE, non importa il tuo peso, altezza, COLORE, sesso, religione o anche se si è un alieno, PUOI FARE TUTTI I COSPLAY che vuoi. Quindi, detto questo, per favore, rispettate le persone che fanno cosplay! La comunità cosplay dovrebbe essere amichevole, in modo da mantenere in questo modo i ragazzi. Non bisogna mai prepotente qualcuno per il loro peso, di genere, la sessualità, l'altezza o qualcosa di simile, perchè il tuo essere bullismo è solo colpa della delusione in che hai di te stesso verso gli altri! E non gli altri verso di te!” E infine per chiudere, cosa mi dici riguardo al tuo trucco? “Il mio trucco varia molto, anche perchè io non compro trucchi costosi, perchè non ho i soldi per farlo. Io ho i miei modi di applicare il make up, però, in modo che la mia pelle rimane bella e liscia.” Quali sono questi tuoi metodi, e hai già un tutorial sul trucco, o intendi farne uno per noi? “Nel mio canale Youtube ci sono i miei tutorial make up di Naruto e Scary doll.” Emilio Matteucci Ottobre 2014 2/5 > Romics - Festival del fumetto e dell'animazione - Nuova Fiera di Roma, quartiere fieristico situato sulla via Portuense. Ore 10-20. Info: www.fieraroma.it - www.romics.it - > Tiferno comics - Piazza Matteotti, Loggiato Gildoni già Bufalini, Città di Castello (PG). Ore 9,30-19. Info: www.tifernocomics.it - > Torino Fumetto - Mercato Coperto, Piazza Madama Cristina, Torino. Ore 10-19. Info: www.kolosseo.com - > Bologna Comics - Palanord, via Stalingrado 81, Bologna. Sabato ore 9-18 / Domenica 9 - 19. Info: www.kolosseo.com - > Ferrara Comics & Games - Fiera di Ferrara, Via della Fiera 11, Autostrada A13, uscita Ferrara Sud. Ore 919. Info: www.expofiere.net - > San Donà fumetto - Padiglione fieristico, via Pralungo, San Donà di Piave. Ore 10-19, info: www.sandonafumetto.it - > Lucca Comics & Games - Città di Lucca. Info: www.luccacomicsandgames.com Campo de’ fiori 46 LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI “LA PORTA DEL FUTURO” Così si chiude la trilogia di Massimo Marsicola Q uesto libro contiene idee innovative, di svolta. Sono tenuti a conoscerle tutti coloro che hanno a cuore il futuro e che vorranno dare il loro contributo all’edificazione di una nuova civiltà. Si tratta di una filosofia che dopo aver interpretato la realtà nella quale viviamo, indica la strada universale da percorrere per uscire da ogni tipo di crisi. Vostro a soli 5,00 - Info e prenotazioni 0761.513117 - [email protected] IDENTITA’ E VALORE IL SECONDO TASSELLO DELLA TRILOGIA DEL PROF. MARSICOLA Perché si nientifica? Perché si sminuisce? Perché si tende sempre a sottovalutare quello che l’altro pensa, dice o fa? Perché vogliamo apparire più intelligenti, più ricchi, più importanti ed influenti degli altri? Prima risposta: “perché nonostante gli sforzi che ciascuno fa, non approda che difficilmente a un’idea dell’intero”. Stabilire le motivazioni di questi comportamenti che, peraltro, sono assai diffusi, almeno nel nostro Paese, è certamente propedeutico al discorso che ho voluto affrontare e svolgere, ma è anche decisivo per aiutare tutti e ciascuno a fare il punto della situazione. La prima cosa che mi viene da rispondere a tutte le domande che sopra ho posto è la seguente: si vuole apparire quel che non si è perché si teme comunque di essere inadeguati.... SOLO 1 Un dialogo filosofico-politico sulla crisi, che può anche essere rappresentato a teatro (commedia in atto unico). Il primo di una serie di discorsi volti a dare un nuovo impulso al dibattito culturale nel nostro Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni campo e settore produttivo.Utile per chi avesse a cuore un reale rinnovamento della Politica e delle Istituzioni. OMAGGIO Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo è un libro unico nel suo genere. Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante! E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di 10.00, sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali. Campo de’ fiori 47 A BREVE IL LIBRO SU PADRE GIACINTO Ancora una testimonianza di una miracolata dal frate di Vignanello F inalmente una buona notizia. Il libro che racconta tutta la vita di Padre Giacinto Bracci, comprese le numerose testimonianze raccolte in tutti questi anni, è praticamente ultimato; è al vaglio delle autorità ecclesiali a cui spetta il compito di autorizzarne la pubblicazione. Ma siamo certi che a breve potremo vederla realizzata. Intanto continuiamo a dar voce, sulle pagine della nostra rivista, ad alcune preziose testimonianze che concorrono a dimostrare la santità di Padre Giacinto. Uno dei frati a lui vicino, riporta questo toccante episodio. “C’era una donna di Roma (non ricordo il nome) di 24 anni che viveva a Cinecittà; il marito faceva il sarto per gli attori. Era venuta con il cognato e con la madre. Ella ormai non camminava più, la dovevano sorreggere, e proprio a me disse: “Sono venuta perché ho sentito parlare di Padre Giacinto. Dicono che fa miracoli. Io sono quattro mesi che vivo ad acqua e zucchero. Sono malata ma nessun dottore mi sa dire che cosa ho. Sono venuta a chiedere la grazia. Non sono degna di riceverla, ma la chiedo perché ho una figlia di tre anni“. Io le dissi che Padre Giacinto era proprio lì vicino a lei, al confessionale (quello che sta sulla destra entrando in Chiesa) e di chiedergliela con forza. Come si alzò la persona che stava confessandosi io spostai la tendina del confessionale e dissi a Padre Giacinto: “Padre Giacì, fa guarì questa donna!” Rispose: “Falla confessare”. Poi, rivolgendosi alla donna disse: “Confessati, ascolta la Messa perché oggi nel Vangelo ricorre la ‘Parabola del Centurione’. Abbi fede che, come il servo del centurione, oggi stesso sarai guarita”. Quella donna trascinandosi portava le ciabatte da camera, aveva le ginocchia quasi unite e le gambe sotto divaricate tanto che per terra non toccava il sotto dei piedi ma l’interno (noi in dialetto diciamo come una persona ‘scionca’ - slegata) - fu sorretta e accompagnata fino al confessionale. Era la Messa delle undici. Finita la Messa i frati sono andati al Coro (era mezzogiorno) e questa donna stava ancora al punto di partenza, cioè non aveva ancora ricevuto il miracolo. Allora io vedendola così disperata ho detto a Padre Giacinto: “Padre Giacì, falla guarì, mettile le mani sulle ginocchia”. Ma egli ha risposto: “Ma che fanno le mani di un asinaccio, va a Gesù Sacramentato digli che ti guarisca“. Allora, trascinandola in modo pietoso - come prima al confessionale - hanno accompagnato la donna all’Altare. Ancora una seconda volta l’hanno accompagnata, sempre trascinandola, all’Altare, ed è ritornata sempre accompagnata. Non guariva. Infine la terza volta l’hanno accompagnata ancora all’Altare ed è ritornata di corsa da sola in fondo alla Chiesa (dove era sempre stata) gridando: “Miracolo!, Miracolo?” Il cognato di questa donna - egli stava nel frattempo fuori la Chiesa parlando con altre persone e diceva che per la cognata non c’era niente da fare, non poteva guarire; inoltre lui era ateo e comunista, non credeva a niente e aveva accompagnato lì sua cognata proprio per togliergli quest’ultima soddisfazione quando ha sentito gridare si è precipitato verso la Chiesa pensando che fosse successo qualcosa di grave alla cognata e che si stesse sentendo male. Ma non ha fatto in tempo ad entrare perché la donna è uscita Nel cuore di corsa gridando ancora, come impazzita dalla gioia: “Miracolo! Miracolo!” Tutti sono rimasti sbalorditi. Sono usciti i frati, anch’essi meravigliati stupiti, dal Coro e l’hanno persino fotografata. Ho sentito dire che P. Giacinto non avrebbe voluto che il miracolo fosse avvenuto mentre lui era ancora in Chiesa; in verità, dopo questo fatto, egli andò in convento; non si vide più per tutta la giornata. Era presente anche Renzo Cenci, fratello di mio marito. E appunto qualche giorno dopo, questa donna era venuta al convento per ringraziare. Non portava più le ciabatte, ma le scarpe con i tacchi alti. E con lei è venuto Carlo Campanini”. E.B L’anniversario Ariecco San Marciano, è passato un anno da quanno te ne si ‘nato, e io è un ano che giro per’ piazza, da solo, aripensanno a quanno ce vedevamo, a quanno giramio assieme e poi te riccompagnavo. Mo giro ma nun te vedo, nun te trovo e penso “Te pare che zi’ Celeste m’ha lasciato solo”? Invece è proprio così perché lassù do’ si ‘nato io ancora nu ce posso veni’. Ogni tanto vengo ar cimitero, te guardo, guardo ‘a fotografia e so che pure tu Celeste Innocenzi 16.02.1940 - 16.09.2013 me stai a grada’ da lassù. E mentre guardo ‘a fotografia penso che prima o poi toccherà pure a me a veni’ su. Allora divento triste, quasi me vie’ da piagne, ma poi me consolo perché penso che lassù nun sarò solo, ce stai tu. Sergetto 48 Campo de’ fiori Una “Fabbrica” di ricordi Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma I musicanti E ra Settembre, s ’ a ppro s s im a vano le feste patronali e la banda musicale faceva, adesso, le prove tutte le sere. L’ampio repertorio, adatto di Sandro alle diverse uscite, spaAnselmi ziava dalle marcette ai brani d’opera. Ci sarebbe stata la marcia suonata alla partenza del pallone aerostatico, che, appositamente scritta dal maestro Raffaele Poleggi, era conosciuta come “la marcetta do pallò”; le marce per accompagnare la processione del Santo Patrono e, in ultimo, i tanti brani di musica classica eseguiti in piazza per il concerto finale. Il grande palco ad emiciclo, su più piani, con al centro il podio del maestro, ospitava i musicanti, vestiti con la loro caratteristica divisa di foggia militare. Tante lampadine appese illuminavano la scena, dondolando al ritmo delle percussioni, ed un tabellone al lato indicava il brano eseguito. Allora le note di Verdi, di Rossini, di Mascagni, di Doninzetti e di tanti altri ancora, riempivano la piazza, sempre gremita di paesani e non solo. Venivano, infatti, ad ascoltare il concerto anche gli affezionati dei paesi vicini, che si era soliti vedere prossimi al palco, i quali si univano, senza rivalità, agli applausi appassionati e colmi di orgoglio campanilistico. I nostri contadini, infatti, sfocavano tutta la loro forza nelle ruvide mani. Trai forestieri assidui, ricordo Romolo Catulli di Caprarola, Romolo Rossi ed il maestro Otello Benedetti di Vallerano… A fine concerto, il lancio dei confetti da parte dei sostenitori faceva la felicità dei bambini presenti, che si infilavano velocissimamente sotto il palco per raccoglierli. Questi semplici musicanti, spesso analfabeti, ma guidati da una tramandata passione e formati con tenacia dall’insuperabile maestro Raffaele Poleggi, davano vita a concerti di grande livello. Concerti senza effetti scenici, senza fumi, ma che riuscivano a coinvolgere tutti i presenti. Le bancarelle con le pistolette ad acqua in celluloide, con le bambole di pezza e le macchinine di latta; i venditori di anguilla marinata con i loro caratteristici bigonci di legno, ed il venditore di porchetta; il banco delle fusaglie con il profumato croccante alle nocciole, occupavano i lati della piazza. Mi raccontava mia madre che, fino a qualche anno prima, quella delle feste di San Matteo era l’unica occasione per mangiare un gelato, giacchè in paese non c’era nessuno che lo producesse. Veniva, tutti gli anni, l’immancabile ditta Paoloni di Roma con il suo furgone, a far felici tutti i bambini che avevano aspettato un anno intero. Il concerto della banda del paese era, all’epoca, l’unico evento musicale che riempiva la serata principale delle feste patronali. E quei musicanti, in quell’occasione, vivevano il loro meritato momento di gloria. Campo de’ fiori 49 Roma com’era Campo de’ fiori Roma. Fine 1800. La veste architettonica di Via del Quirinale è rimasta praticamente invariata. A cambiare sono stati il manto stradale, poichè il vecchio selciato è stato sostituito dal più moderno asfalto, e l’arredo, senza più gli alberi sui marciapiedi. La via era percorsa dagli unici mezzi di locomozione dell’epoca: calessi e tramvia. Campo de’ fiori 50 LA REDAZIONE DI CAMPO DE FIORI SI ASSOCIA A TUTTI GLI AUGURI!!! Alla nostra canterina Letizia Passini che il 27 Settembre compie 8 anni. Un mondo di auguri da Mamma, Papa’ e le Nonne. Tantissimi auguri Un augurio a Andrea sincero ad Marcelli che il Erasmo e 16 settembre Gabriella ha compiuto 28 dalle figlie, i anni da zio Sergio generi e tutti i nipoti per questo invidiabile traguardo! Tantissimi auguri di buon compleanno alla nostra principessa Giorgia che il 14 Settembre ha compiuto 9 anni, dalla mamma Consuelo, dalla nonna Anna e dalla zia Lidia Tanti auguri per lo splendido risultato ottenuto all’esame di maturità... il tuo papà, la tua mamma, il tuo fratello e...tutti gli amici e parenti Un mondo di auguri a Cristopher Capitoni che il 20 settembre compie il suo primo anno, da nonno Sergio! Tantissimi auguri a Daniele Marcelli che ha compiuto 26 anni il 21 settembre da zio Sergio Il 10 agosto il piccolo Marco ha ricevuto il battesimo. Che Dio ti illumini il cammino della vita, amore della mamma e del papa... auguriiiiii Tanti auguri a Francesco ed Elisa Pilera che il 1° Settembre hanno festeggiato il loro primo anniversario di matrimonio, dai genitori e da tutti i parenti e gli amici Tantissimi auguri a Manuele che ha compiuto 13 anni il 24 luglio ed al fratello Davide che ha compiuto 12 anni il 17 agosto, da zio Andrea, i genitori, i nonni e da tutti i cuginetti!! Tanti auguri ad Alessio Marchetti che l’8 Settembre ha compiuto 32 anni, dalla fidanzata, dalla suocera e dal cognato. Tanti auguri al piccolo Yuri Ceccarelli di Corchiano che il 18 Settembre ha compiuto 2 anni! Con tanto amore mamma Pamela, Tanti auguri a Fausto Rosini e Laura papa’ Graziano, i Nardone che sono sposati da oltre nonni, gli zii e i cugini 50 anni! Auguri da tutta la famiglia! Chiara e Daniele Campo de’ fiori Tanti auguri a Giuseppe che il 16 Giugno ha compiuto 3 anni, dalla mamma, il papà, i nonni, e da tutte le persone che gli vogliono bene 51 Tantissimi auguri ai ragazzi del 1940 di Fabrica di Roma che il 31 agosto 2014 hanno festeggiato tutti insieme i loro 74 anni! Tanti auguri ad Adriana Innocenzi che l’8 Settembre ha compiuto gli anni, da tuo nipote Infiniti auguri di buon compleanno a Giuliana VaSergio leri che ha compiuto i suoi meravigliosi 70 anni il 10 agosto, da tutta la famiglia e dagli amici Buon primo compleanno al piccolo Samuele, dalla sua mamma, dal suo papà e dai nonni e gli zii!!! Il 28 agosto tutti gli atleti della A.S.D. YAMA ARASHI G.P. di Civita Castellana (Vt), si sono riuCongratulazione alla neo dottoressa Maria niti per festeggiare il Maestro tecnico federale PiMaddalena Dima, che il 1 luglio ha conseguito la stola Giuseppe con una festa a sorpresa organizzata laurea in “Scienze per l‘Investigazione e la all’insaputa del Maestro al Jimmy bar. E’ stata Sicurezza”, da tutta la famiglia, dagli amici, un’occasione speciale che ha permesso a tutti di ritrovarsi uniti e piu’ forti che mai dopo la pausa dai ragazzi della colonia estiva di Pinarella di estiva, perche’ la Yama Arashi g.p. civitonica ha pasCervia, “Gruppo Mutanda”, e dalle colleghe sato un anno sportivo ricco di soddisfazioni sia nel Debora e Paola. judo che nel progetto “DifesaDonna”, con la difesa personale femminile. Il Maestro, molto emozionato 23 Settembre 1989 per il grande calore con cui è stato accolto da tante 23 settembre 2014. persone, ha ringraziato tutti di cuore e ha detto di Gli sposini novelli prepararsi per un’altra stagione sportiva d’oro con Roberto Casini e le arti marziali. Altre foto della serata si possono Immacolata Perria. trovare sulla fanpage Auguri per i nostri https://www.facebook.com/YamaArashiGpJudo op25 anni di matrimonio pure sul sito dell’associazione civitonica vissuti con amore http://asdyamarashigp.wix.com/yamarashigp e felicità. In bocca al lupo ragazzi! 52 Campo de’ fiori AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti Campo de’ fiori AGENDA Tutti gli appuntamenti più importanti ISTITUTO PROGETTO UOMO, ISCRIZIONI APERTE FINO AL 31 OTTOBRE Al via il corso di laurea per educatore sociale presso la struttura di Vitorchiano Sono aperte le iscrizioni al corso di laurea per educatore sociale, attivato presso l’Istituto superiore universitario di scienze psicopedagogiche e sociali “Progetto Uomo”. L’Istituto, affiliato all’Università Pontificia Salesiana, è attivo dal 1995 a Vitorchiano, in provincia di Viterbo, e da allora è una presenza costante: sono oltre un migliaio, infatti, gli studenti che si sono iscritti, provenienti da tutto il territorio nazionale. Il corso di laurea è volto a promuovere l’inserimento nell’ambito di enti ed organismi, a livello locale, nazionale, europeo e internazionale, di un personale di qualifica medio-alta con conoscenze e competenze idonee a svolgere attività e funzioni di consulenza, analisi e progettazione, valutazione e gestione, formazione e comunicazione, nel campo altresì del management educativo, istituzionale, culturale e imprenditoriale, nonché nel mondo delle professioni. Si tratta di una scelta formativa di alta qualità volta a promuovere le istanze di coloro che desiderano professionalizzare il loro servizio nell’ambito educativo e rieducativo. Non si tratta unicamente di prepararsi ad affrontare piaghe quali la tossicodipendenza o la devianza: l’educatore sociale, oggi più che mai, è necessario per un’educazione dell’adulto quale soggetto disarmato e disorientato di fronte al relativismo pedagogico e culturale che ci connota, con le conseguenze che la cronaca quotidiana ci rimanda.â¨â¨ E anche lo spettro d’impiego è composito: dai servizi sociali, alle strutture educative e rieducative, ai servizi culturali e al territorio, compreso il terzo settore. Potrà anche afferire nelle imprese, come formatore o tutor; nelle pubbliche amministrazioni; nelle strutture prescolastiche, scolastiche ed extrascolastiche. Il compito principale dell’educatore, in definitiva, consta nell’instancabile volontà di promuovere la persona, fuori da meccanismi assistenzialistici, in un’ottica di benessere psicofisico e sociale che, superando il limite o la difficoltà o il bisogno intrinseci al soggetto, rendano la persona partecipe della sua crescita, con reciproco beneficio proprio e della società in cui vive. Info: Istituto Progetto Uomo, Strada Ortana n. 19 (loc. Pallone) – c/o Piccola Opera – Vitorchiano (VT) / tel. 0761.371045 . www.istitutoprogettouomo.it. 53 Civita Castellana. Squadra di Rugby Under 19. Anno 1981/1982. In basso da sx: Marco Cicconi, Tommaso De Iulis, Luca Martino, Alfredo Censi, Sebastiano Del Rugo, Giorgio Grimaldi, Mauro Agostinelli, Vittorino Fantera. In piedi da sx: Roberto D’Amico, Marco Oddi, Antonio Gentili, Roberto Anselmi, Giampiero Stinchelli, Luca Fantera, Maurizio Cucchiari, Fabrizio Taizzani, Franco Midossi, Marco Tontoni. Campo de’ fiori 54 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori 55 dei ricordi Campo de’ fiori Sassacci (frazione di Civita Castellana) - Borgo Valentino. Anno 1951. Scolaresca con la maestra Giovanna Mascarucci. Foto di Renato Pallozzi. Campo de’ fiori Civita Castellana. Anno 1949. Da dx: Ambrosina..., Teresa Mancini, Alfonsa Fantera, Caterina Brocchi, Fabiola Fantera. In basso da dx: Lucida Tribolati, Elsa Corteselli, Loretta... 56 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anno 1955. Dal basso 1° fila: Vittoria Marcelli. 2° fila da sx: Laura Pacelli, Roberta Braccini, Lucia Francola, Candida Miraldi. 3° fila da sx: Peppina Ricci, Lucia Bianchini, Agostina Alessandrini. 4° fila: Pierina Aramini e la piccola Annunziata Francola Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anno 1916. Da sx: Ferdinando Sciarrini, Sabina Beccaccioli e Eugenio Sciarrini. Foto del sig. Onorio Sciarrini Campo de’ fiori 57 dei ricordi Campo de’ fiori Fabrica di Roma. Anno 1978. In piedi da sx: D’Antonangelo Luciano, Baldassi Renato, Segarelli Mauro, Vessella Luigi, Mecarelli Giulio, D’Antonangelo Enrico, Scialanca Mariano, Cencelli Alberto. In basso da sx: Salvi Patrizio, Ciaffardini Massimo, Coletta Roberto, Tabacchini Giovanni, De Angelis Felice, Ceccarelli Nicola, Bedini Fulvio. Campo de’ fiori SAN PAOLO. Anno 1964. Famiglia Giusti di Fabrica di Roma sul terrazzo della loro casa in Brasile. Da dx: il padre di Mario Giusti, la nonna Maria, Rita, la madre, Anna e Mario. 58 Campo de’ fiori Album de Campo de’ fiori Caprarola - ottobre 1959 In occasione di un matrimonio. Da sx: Antonia Francola, Annita Stefani, Vincenzo Francola, Anna Francola. Foto della Sig. ra Anna Francola. Campo de’ fiori Castel Sant’Elia 1976. Da sx: Elita Stefanucci, Marietta Tabacchini, Giuseppa Tabacchini e Domenica Vescera. dei ricordi Campo de’ fiori 59 Campo de’ fiori Corchiano 1973. Da sx: Mario Cermentini, Rodolfo Ridolfi, Nicola Piovani, Eugenio Ridolfi, Luigi Lucchesi. Campo de’ fiori Vignanello. VI Festa del vino. 16-17 agosto 1975, chiosco Acli. Le contadine sono, da dx: Anna Costantini, Anna Fiorentini, Paola Paola e Fiorella Bracci. Gli uomini sono: Innocenzo Costantini, Giusto Grattarola, Ottavio delll’Otto, Gino Agnelli con il figlio Giuseppe Agnelli, Silvano Martiri, Mario Buzzi. Ed il primo seduto in prima fila è … Sbarra. 60 LAVORO CERCO - CERCO LAVORO come babysitter, commessa, cameriera. Max serietà. Automunita. Tel. 327.7574774 - CERCO LAVORO come giardiniere, aiuto muratore. Tel. 380.7837520 - SIGNORA ITALIANA 49ENNE cerca lavoro come babysitter o badante. Esperta acmeriera in ristorante. Zona Civta Castellana e dintorni. No perditempo. Tel. 347.4016708. - CERCO LAVORO come giardiniere, pittore, manovale, falegname, in cava. Automunito. Tel. 388.8035216 - CERCO LAVORO di pulizie in case ed uffici. Tel. 389.4913578 - CERCO LAVORO come badante giorno e notte, pulizie, babysitter, in case di cura, ristoranti, pizzeria. Urgente. Anche lungo orario. Cell. 327.5925225 - DONNA RUMENA 38ENNE cerca lavoro part-time (6 ora) per pulizia case, scale, ristoranti, pizzerie, lavapiatti, o badante (no vitto e allogio) o giorno e notte. Zona Civita Castellana, Viterbo, Nepi e limitrofi. Tel. 328.0898984 - RAGAZZA ITALIANA seria e motivata e con precendenti esperienze, cerca serio lavoro come:badante ad ore ,part-time o anche lungo orario, ma anche come sostituzioni badanti per periodo massimo 15 giorni -1 mese. Zone Civita Castellana, Fabrica di Roma, Orte, Fara in Sabina,Terni.No lavori di rappresentanza, nè vendite porta a porta. Tel. 347-7628193. - CERCO LAVORO COME BADANTE sia di giorno che di notte, domestica, o qualsiasi altro lavoro simile. Massima serietà. Tel. 327.4659362 - DONNA RUMENA 39ENNE cerca lavoro come badante (anche di notte), lavapiatti in ristorante, pizzerie, pulizie scale e case, pulizie giardini (6 ad ora). Zona Viterbo, Nepi, Civita Castellana. 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Fax 0761.513117 Cedola da ritagliare e spedire L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione Compilate qui il vs annuncio gratuito e speditelo in busta chiusa a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione n. 2 - 01033 Civita Castellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 o una e-mail a [email protected] (scrivere in stampatello e senza abbreviazioni) .................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. 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Città......................................................Tel...................................Firma................................................................ 62 Oroscopo di Ottobre Campo de’ fiori by Cosmo ARIETE (21 marzo/20 aprile) Mese variegato e imprevedibile. Potreste essere un po’ nervosi, irritabili e spesso distratti. Impegnatevi a mettere il massimo dell’attenzione in tutto ciò che fate. La forma fisica e l’energia suppliranno alla instabilità intellettuale, e la fortuna sarà dalla vostra parte in molte delle cose che farete. In amore stare con la persona amata sarà un piacere che in questo periodo si rinnoverà continuamente. Nel lavoro proponetevi con più forza. TORO (21 aprile/ 20 maggio) L’umore variabile, momenti di noia e di scontento faranno sì che in amore parecchi di voi siano combattuti tra nuove e allettanti emozioni e il desiderio di dare maggiore stabilità ai rapporti già esistenti. Per non incorrere in guai, muovetevi con accortezza. Nel lavoro evitate ogni polemica e ascoltate i suggerimenti di persone amiche esperte e fidate che stimate. Eviterete di trovarvi in situazioni complicate. Attenzione alle spese eccessive. GEMELLI (21 maggio/21 giugno) Attenzione a non essere troppo nervosi, intrattabili e sovraeccitati. L’amore sarà splendido: sarete più passionali del solito e disposti a cedere alle tentazioni del cuore. Ciò vi porta a dedicarvi al partner con rinnovato ardore per un bel rinnovamento d’amore nella vita di coppia. Nel lavoro queste giornate sono importanti per dare nuova potente energia ad alcune idee e per considerare opportunità per voi inedite. CANCRO (22 giugno/22 luglio) Potrà essere per voi un tempo di introspezione e di esaltazione dei valori spirituali. Questo non farà che bene alla vostra anima assetata di risposte. In amore, le difficili energie planetarie contrarie al vostro segno vi destabilizzeranno rendendovi un po’ svagati e fragili. Nel lavoro non è tempo di espansione ma di galleggiare a vista nel solito trantran. Tenete però conto dei consigli di una persona competente. LEONE (23 luglio/22 agosto) In amore se siete soli via libera alle conquiste, ai flirt intriganti, agli amori brucianti. Nulla di meglio che divertirvi ed incontrare persone affascinanti e seducenti. Molti amori segreti potranno uscire allo scoperto per una felicità completa. Vita di coppia rinnovata da idee e progetti importanti per la vita a due. Nel lavoro siete forti e si aprono prospettive di miglioramento, e vi impegnerete anche in ambiti che richiedono molta responsabilità. VERGINE (23 agosto/22 settembre) La vita scorre indubbiamente più tranquilla e serena e questo non guasta dopo un periodo intenso in cui avete fatto il pieno di energie solari potenti e corroboranti. Siate contenti perché tutto ciò vi ha lasciato in buona salute e forma fisica. In amore sarete sereni e appagati come non succedeva da tempo. Nel lavoro le soddisfazioni tarderanno un po’ ad arrivare. vità. BILANCIA (23 settembre/22 ottobre) In amore avrete riappacificazioni inaspettate e novità belle magari come l’arrivo di un bebè. Fantasia, dolcezza ed eros puro accendono le vostre storie di rosso passione. Anche i rapporti di vecchia data ritroveranno nuovi interessi in comune e complicità sentimentale. Lavoro in crescita per la vostra mente brillante e buone entrate di denaro. Aprite il cassetto dei vostri sogni perché in questo periodo potrete realizzarne qualcuno! SCORPIONE (23 ottobre/21 novembre) In amore qualche cruccio. Per voi che amate le sensazioni forti, vi annoierete e inconsciamente, per movimentare la situazione, farete gli attaccabrighe con il partner per un nonnulla. Anche la nera ombra della gelosia potrà seguire i vostri passi e rendervi diffidenti e corrosivi per un nonnulla. Nel lavoro tenetevi a debita distanza da chi vi ruba idee ed energie. Le situazioni migliori saranno le più complesse. SAGITTARIO (22 novembre/20 dicembre) Preparatevi al periodo migliore dell’anno sia nella vita privata che nel lavoro. Sull’agenda dell’amore molti di voi potranno scrivere un nuovo ed emozionante capitolo. Sotto questo cielo infatti è possibile decidere di sposarsi o di avere un bambino. Nel lavoro i viaggi sono facilitati e gli incontri proficui. La vostra vivacità di idee e la sicurezza espressiva vi sostengono. Sarete abilissimi nello sfruttare le circostanze. CAPRICORNO (21 dicembre/19 gennaio) In amore siete rimasti soli a sciogliere alcuni nodi. Sappiate riconoscere però che siete un po’ troppo esigenti con la persona amata. Mettete da parte saggiamente la vecchia ruggine e sorvolate su ciò che non funziona. Il legame si rafforzerà. Nel lavoro siete forti e pronti a difendervi da chi cerca di mettervi i bastoni nelle ruote. Accettate con fiducia e sicurezza eventuali nuove eventuali posizioni di responsabilità. ACQUARIO (20 gennaio/18 febbraio) In amore è un buon periodo per eventuali riconciliazioni. Lasciatevi andare al flusso delle emozioni e arricchite l’intesa con un dialogo seduttivo. I single possono puntare su bersagli ritenuti fino ad ora impossibili. Attenti però al pungolo velenoso della gelosia. In questo periodo avrete le occasioni giuste per un vigoroso rinnovamento della vita di lavoro. La vostra creatività verrà stimolata e darete il meglio di voi. PESCI (19 febbraio/ 20 marzo) L’amore è decisamente sottotono per cui evitate di ricorrere a manovre nascoste per ottenere che le cose vadano come vorreste o come vi farebbe comodo. Abbiate pazienza: molto presto ci saranno belle notizie per voi nel settore “cuore”. Nel lavoro vivrete una fase di incertezza. Per non rendere le situazioni ancora più difficili non abbiate fretta di recuperare eventuali posizioni di recente perdute. Se potete, concedetevi una sosta. Campo de’ fiori CEDO 63 VENDO Patrocinio Civita Castellana Civita Castellana Avviatissimo negozio di bomboniere ed articoli da regalo. Vero affare. Piazza della Liberazione Rifinitissimo app.to 155 mq, salone doppio, veranda chiusa con camino, cucina, 4 camere, 2 bagni ripostigli, 3 balconi, terrazzo, garage 40 mq. Cod. V06 Cod. At46 Negozio di abbigliamento, in locale completamente ristrutturato. Zona nuova. Avviatissimo. Cod. At48 Storica ed avviatissima attività di ristorazione. OTTIMO AFFARE. Cod. At50 Via Catalano, app.to mq 100, cucina, salone, 3 letto, bagno, garage. Vendita anche separata da garage. Cod. V46 Rivendita di tabacchi e valori bollati, con articoli da regalo, profumeria, cancelleria, Lotto, servizi Lis, gratta e vinci, sala Slot. Zona centro storico. Cod. At51 Fabbricato allo stato grezzo di 550 mq ca. su 3 piani, con ampio terreno fronte strada, anche frazionabile. Cod. V65 Attività di pizzeria al piatto, per n. 50 coperti circa. 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(C o up on a pa g. 23 ) Campo de’ fiori è distribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello, Vallerano, Canepina, Vasanello, Soriano Nel Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Viterbo, Montefiascone, Carbognano, Caprarola, Ronciglione, Sutri, Capranica, Cura di Vetralla, Blera, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese, Magliano Sabina, Collevecchio, Tarano, Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto, Otricoli, Narni, Terni, Amelia, Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale Monterano, Mazzano, Campagnano, Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio, Morlupo, Castelnuovo di Porto, Riano, Ostia, Nettuno, Anzio, Fregene. A Roma nei teatri, nei migliori alberghi e locali, sui taxi e in tutte le stazioni MET.RO. Spedito a tutti gli abbonati in Italia e all’estero, inviato ad Istituzioni Culturali e sedi Universitarie italiane e straniere, a personaggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo. Campo de’ fiori Periodico Sociale di Arte, Cultura, Spettacolo ed Attualità edito dall’ Associazione Accademia Internazionale D’Italia (A.I.D.I.) senza fini di lucro Reg.Trib. VT n. 351 del 2/6/89 Presidente Fondatore: Sandro Anselmi Direttore Editoriale: Sandro Anselmi Direttore Responsabile: Stefano De Santis Consulente Editoriale: Enrico De Santis Direzione Amministrazione Redazione Pubblicità ed Abbonamenti: Piazza della Liberazione, 2 01033 Civita Castellana (VT) Tel. e Fax 0761.513117 e-mail: [email protected] Redazione di Roma: Viale G. Mazzini 140 Abbonamenti Rimborso spese spedizione Italia: 12 numeri 25,00 Estero: 12 numeri 60,00 Caporedattore Ermelinda Benedetti Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 42315580 Segreteria di intestato all’AssociaRedazione zione Coordinamento Accademia InternazioImpaginazione e nale D’Italia. Grafica: L’abbonamento andrà in corso dal primo nuCristina mero Evangelisti raggiungibile e può avere inizio in Sonia Bonamin qualsiasi momento dell’anno ed avrà, comunque, validità per WebMaster 12 numeri. www.sistibruno.it Garanzia di riservatezza per gli Stampa: abbonati La realizzazione di questo giornale e la stesura degli articoli sono liberi e gratuiti ed impegnano esclusivamente chi li firma. Testi, foto, lettere e disegni, anche se non pubblicati, non saranno restituiti se non dopo preventiva ed esplicita richiesta da parte di chi li fornisce. I diritti di riproduzione e di pubblicazione, anche parziale, sono riservati in tutti i paesi. 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