3 - Campo de`fiori

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3 - Campo de`fiori
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Campo de’ fiori
SOMMARIO
Editoriale:
Un tramonto magico............................................3
ALFIERO ALFIERI A CERVETERI ....................4
Fescennino d’oro 2014.
Lillo&Greg i premiati
della XV edizione.....6-7
Suonare Suonare:
Robert dear Robert...........................................8-9
“STREET FOOD” E “RADIO ITALIA TOUR” si
fermano a Ladispoli.......................................10
Roma che se n’è andata:
Un palazzo sul Teatro di Marcello...................12-13
Vacanze: troppo corte, troppo on-line..........14
Il Dott. Di Tommaso a colloquio: si parla di
rifugiati......................................................16-17
Ecologia e ambiente:
Bombe d’acqua, sempre più frequenti.................18
Inter-svista all’onorevole..............................20
Lettere d’amore:
“Caro, lo so, tu mi stai già leggendo prima che io
scriva”..........................................................22-23
Il dito nella piaga...........................................24
Civita di Bagnoregio come Pisa.....................25
La scuola a Civita Castellana dal 1746 al
1930...............................................................26
Ass. Artistica IUNA:
Educamp 2014..................................................27
L’angolo del grafolo:
Analisi grafologica di un direttore di risorse
umane..............................................................28
Come eravamo:
Settembre il mese delle... riparazioni...................29
Il Fumetto:
Iki the killer.......................................................30
La zanzara impertinente................................30
E la scuola si tuffa nel Web 2.0.....................31
L’ambulatorio fisioterapico del Centro salute
di Orte chiude di nuovo.................................31
Intervista a Dario
Guidi...............................32
Serata di beneficienza al Campidoglio..........33
Cine Parade:
Io Rom romantica..............................................34
L’angolo del collezionista:
Signore e Signori ... il Presepe Napoletano..........35
L’uomo è come un albero..............................36
3° FESTIVAL DEL
CORTOMETRAGGIO
CITTA’ DI MORLUPO...37
La demografia della Bassa Tuscia - Calcata.38
Amici veri e “l’ultimo gagà”...........................39
I nostri amici..................................................40
Lo stress da rientro???..................................41
News.....................................................42-43-44
Il cosplay australiano....................................45
Le proposte editoriali delle Collane di Campo
de’ fiori...........................................................46
A breve il libro su Padre Giacinto Bracci.......47
Nel cuore........................................................47
Una “Fabbrica” di ricordi:
I musicanti........................................................48
Roma com’era................................................49
Messaggi....................................................50-51
Agenda.......................................................52-53
Album dei ricordi....................54-55-56-57-58-59
Annunci gratuiti........................................60-61
Oroscopo........................................................62
Selezione offerte immobiliari ..................63-64
Foto di copertina di Riccardo Pedica
Campo de fiori lo trovate nelle edicole della
vostra città ed in molte altre attività commerciali
SEDE OPERATIVA: PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2
CIVITA CASTELLANA (VT)
TEL/FAX 0761.513117 - [email protected]
SEDE RAPPRESENTATIVA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA
INFO PUBBLICITA’: 0761.513117 - [email protected]
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Campo De Fiori Rivista
Campo de’ fiori
Un tramonto magico…
U
na luce fumosa e sottile passa fra gli alberi in questo tramonto trasparente e magico.
di Sandro Anselmi
Sono qui a guardare insieme a te l’incanto, avvolti in
meravigliosi silenzi.
Dubbi, però, e ansie, divorano l’anima.
So che questi momenti non passeranno più e la paura di aver consumato ogni energia, il vigore e, quasi, la vita, mi impietriscono.
Nei tuoi sguardi trasparenti e profondi le tue attese, i tuoi sogni.
Che sogni fai amore mio?
Cosa vuoi che non dai già di più?
Cosa vuoi che prometta che non potrò darti?
Mi sarebbe piaciuto guardare sempre la vita con l’entusiasmo e la
gioia di un bambino, per regalarli alla tua innocenza, al tuo candore.
Ma dovrò insegnarti a giocare con gli addii!
Vorrei rubare un pezzo di cielo per regalartelo, figlio mio.
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Campo de’ fiori
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ALFIERO ALFIERI A CERVETERI:
“NUN CE SO’ PIU’ LI GIOVANI DE ‘NA VORTA”
T
orna nella cittadina etrusca, a
grande richiesta, uno degli attori
che da anni ha tese al massimo
le corde della sua romanità. Alfiero Alfieri, dopo i successi
estivi tra cui quello di Villa Torlonia a Frascati, presenta la nuova commedia musicale
con la regia associata a Luigi Galdiero sul
palco del Parco della Legnara nell’ambito
dell’estate cerite. “Nun ce so più li giovani de ‘na vorta” vede in scena insieme
al grande maestro: Lina Greco, Gianluca
Bessi, Eleonora Cecere, Fabio Massimo
Casavecchia, Ilio Vannucci, Emanuele
Simeoli, Maria Grazia Adamo, Nusia
Gorgone, Elisa Di Donna, Camilla Mastroianni e Giovanna Gallorini. Un cast
d’eccezione per una divertentissima commedia che narra di una famiglia trasteverina
trasferitasi a Napoli. Incontriamo Alfiero Al-
Da sx: Lina Greco, Sandro Alessi ed Alfiero Alfieri
fieri prima dello
spettacolo e la
prima domanda che
ci viene in mente è:
Ma è vero allora
che non esistono
più i giovani di
una volta?
“Non è che non esistono più… i giovani de ‘na volta
avevano un modo di
fare diverso da
quelli di oggi, e questa cosa secondo
me dipende molto
dai genitori, dalla
famiglia... Questo modo di dire poi è diventato un tormentone ad indicare il ricambio
generazionale che avviene nella vita. Indica
la storia eterna tra genitori e figli…”
Dopo tanti classici della cultura romanesca il plot è completamente diverso!
“E’ vero. Mi cimento in in un testo del tutto
nuovo e particolarmente difficile ma che mi
ha dato già molte soddisfazioni. Interpreto
un capo famiglia che perso il mestiere di
vetturino a Roma, si mette a fare il barbiere
a Napoli. Tutta la storia gira intorno all’innamoramento della figlia per un torinese
contrastata da un guappo napoletano ed
ambientata nel 1942 durante la seconda
guerra mondiale con un chiaro lieto fine. Tra
l’altro mi trovo un po’ in imbarazzo perchè
è l’anno in cui sono nato io. E’ anche una
sfida divertente tra Napoli e Roma, ma
vince Roma perché ci sono io. Un omaggio
di canzoni romane e napoletane cantate dal
vivo dai miei bravissimi colleghi sul palco.
Lo spettacolo è dedicato all’attrice e ballerina Alessandra Giromotti, deceduta in un
incidente stradale pochi giorni dopo il primo
tour con Luigi Galdiero.”
Insomma, amici lettori, quando si parla di
Alfiero Alfieri sicuramente ne vedremo delle
belle… vi saluto e mi accomodo in prima
fila!
Sandro Alessi
Campo de’ fiori
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FESCENNINO
Lillo & Greg i premia
Nicola Piovani al pianoforte, Luca Pirozzi al contrabbasso e Vincenzo Mazzocchetti alla fisarmonica
U
n Fescennino d’oro all’insegna
della comicità quello di quest’anno, giunto alla sua XV edizione. Ospite d’onore della
serata è stato, infatti, il duo comico Lillo&Greg, che prima di ricevere il
prestigioso riconoscimento, ha deliziato il
pubblico con alcuni dei suoi più famosi sketches. Grande assente delle serata l’attrice
e regista Norma Martelli, alla quale da sempre era affidato il compito della conduzione
dell’evento, trattenuta in Sicilia per motivi di
lavoro. A sostituirla il Maestro Nicola Piovani, per l’occasione nella duplice, anzi triple veste di presentatore, musicista e
giurato, il quale si è scusato fin dal primo
momento con il pubblico per dover rivestire
un ruolo che non è il suo. La mancanza
della brillante Norma Martelli, si è certamente fatta sentire, nonostante il Maestro
Piovani abbia portato egregiamente avanti
la serata, in modo diretto ed asciutto. Punto
forza della serata il mix di musica dei maestri Piovani al pianoforte, Mazzocchetti alla
fisarmonica, Pirozzi al contrabbasso e della
bellissima voce di Donatella Pandimiglio,
con la simpatia del duo comico italiano più
amato del momento. Ed è proprio al termine della premiazione che abbiamo avuto
il piacere di scambiare qualche battuta con
Lillo & Greg.
Siete artisti a tutto tondo: fumettisti,
registi, attori, cantanti, musicisti,
speaker radiofonici, showmen. Ma
come è nato il duo Lillo&Greg?
Lillo: È nato, in realtà da un fallimento, perchè noi facevamo appunto i fumettisti per
una casa editrice che è fallita. E quindi ci
siamo ritrovati con delle idee ma senza
avere più la possibilità di pubblicarle. Ed allora abbiamo deciso di
creare un gruppo musicale (LSD
Latte e i suoi derivati, n.d.a.), che
era però più un passatempo, una
sorta di scusa per vederci. Poi
Greg ha avuto l’idea giusta, a mia
insaputa tra l’altro, di iscriverci ad
un concorso di musica demenziale ed andò talmente bene che
da lì prendemmo coraggio. Ma se
la casa editrice non avesse fallito,
molto probabilmente avremmo
fatto solo i fumettisti.
A tal proposito, vi mancano
un po’ i personaggi dei fumetti che avete ideato?
Greg: Be’ sì, ogni tanto cerchiamo
di ritirarli fuori se c’è qualche proposta. Ma il mercato dei fumetti
in Italia non ha mai avuto grande
successo. Tutti quelli che conosciamo e che sono valenti disegnatori, grazie ad internet,
lavorano all’estero: Argentina,
Stati Uniti, Francia, Spagna, Belgio.
Lillo: Nel nostro Paese sta scomparendo il fumetto perché qui nasceva principalmente per i ragazzi, ma oggi
i ragazzi hanno playstation, videogiochi, tv,
cellulare e quant’altro.
Preferite radio, teatro, tv o cinema,
visto che avete assaporato un po’ di
tutto?
Greg: Personalmente preferisco la musica,
mentre Lillo preferisce il cinema.
Lillo: Sì, ma in coppia lavoriamo meglio al
teatro, perché siamo più liberi, senza alcun
tipo di ingerenze da parte di nessuno.
Come nacono i vostri sketches comici?
Lillo: Possono nascere da mille situazioni,
da quello che vediamo girando per strada,
o anche soltanto da una parola, o semplicemente da qualcosa che ci fa ridere. Non
c’è una regola precisa, ma forse principalmente dal linguaggio.
Be’, la “Ballata del T9” che ci avete
fatto ascoltare stasera lo dimostra
perfettamente. Originalissima, complimenti!
Campo de’ fiori
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O DORO 2014.
ati della XV edizione
Lillo: Ma sì perché tutti avevano notato che
la modalità di scrittura dei telefonini, conosciuta come T9, cambiava le parole e cosìGreg ha avuto l’idea di costruirci sopra una
ballata. Noi trasformiamo in scenette comiche quello che già è nell’aria, che già anche
gli altri hanno notato. Altre volte invece nascono da qualcosa che ci fa ridere, punto.
Greg: Anche il comportamento meschino
che l’essere umano ha nei confronti della
vita diventa spesso fonte di ispirazione. I
personaggi gretti sono sempre quelli più comici ed è più facile prendere spunto da loro.
Come è nato l’incontro con Nicola Piovani?
Lillo: In realtà ci siamo conosciuti meglio effettivamente in questa occasione. Ci eravamo incrociati varie volte. Poi lui ha avuto
il mio numero di telefono e mi ha chiamato
personalmente. Già questo mi ha fatto
molto piacere. Ci ha fatto tanti complimenti
perché ci stima, ci segue e gli piace quello
che facciamo. Così ci ha proposto di partecipare a questa serata. Io ho capito subito
che poteva essere una bella esperienza, l’ho
comunicato a Greg ed abbiamo deciso di
partecipare con grande piacere. Infatti si è
rivelata una bellissima serata.
Avete mai pensato ad una collaborazione Lillo, Greg e Piovani?
Greg: Magari, sarebbe davvero un grande
onore…
Ed allora noi lanciamo questa proposta al Maestro Piovani. Dove vi vedremo impegnati prossimamente?
Lillo: Saremo al cinema con un nuovo film
che uscirà il 17 dicembre, poi al Teatro
Lillo & Greg ricevono il premio Fescennino d’oro dal Maestro Mazzocchetti
Olimpico da febbraio con lo spettacolo “La
fantastica avventura di Mr Starr”, che successivamente porteremo in giro nei vari teatri d’Italia. Inoltre siamo impegnati in radio
tutti i giorni con il programma 601.
Greg: Vorremmo anche riproporre le spettacolo “Il Mistero dell’assassino misterioso”
a Marzo. Siamo belli carichi d’impegni.
Anche quest’anno il premio è stato legato
ad uno dei progetti di solidarietà dell’associazione Arnies Onlus Mariachiara Segato,
incentrato sull’integrazione e la tutela ambientale, tanto più che proprio il 7 settembre ricorreva la giornata per la tutela del
creato.
Lillo & Greg durante l’intervista con Ermelinda Benedetti
Lo scorso anno il premiato Toni Servillo, a
distanza di poco tempo, è stato insignito del
Premio Oscar come miglior attore per il film
La grande bellezza. Ci auguriamo, come ha
auspicato anche il Maestro Piovani sul
palco, che il premio possa portare ancora
tanta fortuna anche a Lillo & Greg ed a tutti
coloro che negli anni a venire avranno
l’onore di ricevere il bassorilievo raffigurante
il Fescennino, ossia l’Enea vestito da guerriero e con i simboli classici dell’arte.
E intanto, chi lo sa che non potremo presto
vedere Lillo, Greg e Piovani in qualche originale performance al teatro.
Ermelinda Benedetti
Campo de’ fiori
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di Carlo
Cattani
Robert dear Robert
Robert Plant in concerto
12 Luglio 2014 / Cavea dell’Auditorium Parco Della Musica di Roma
U
n phone è acceso al massimo della sua potenza e rumoreggia nel cuore della
notte…FOOOOOONNNN…
Con una Mano sull’apparecchio
e l’altra agitata tra i capelli, collaboro attivamente alla “missione” del getto caldo:
asciugarmi da una “lavata di testa”! E’
l’una del mattino e tra poche ore sarò “on
the road” per l’inizio di un agognatissimo
periodo di vacanze ma, ora, mi vedo riflesso nello specchio del bagno, letteralmente intriso d’acqua da testa a piedi per
la tanta ma tanta pioggia caduta su di me e
su tanti altri che come me hanno assistito,
fino alla fine (!!!), al GRAN concerto del
“dirigibilista” Robert Plant, indimenticato,
indimenticabile cantante dei mitici Led Zeppelin!
La notte …è caduta su di noi, la pioggia… è caduta su di noi... la gente… ha
continuato a sorridere, nonostante fosse
completamente zuppa a causa dell’improvviso acquazzone riservatogli, nel finale del
concerto, dal cielo sopra Roma! Una serata
musicale entusiasmante quella andata in
scena alla Cavea dell’Auditorium “Parco
della Musica” il 12 luglio scorso, che ha visto
una massiccia affluenza di pubblico richiamata dall’immarcescibile fama di Robert
Plant. Un cartello agli ingressi avvisa che il
concerto di Robert con
la sua band del momento, “The Sensational Space Shifters”, inizierà alle 22,00 e
sarà preceduto dall’esibizione del trio Americano “North Mississippi Allstars”. Alle
20,45, con il pubblico che continua ad accedere sulle gradinate e la presenza dell’ultima luce della giornata, sale, dunque, sul
palco il cosidetto “gruppo spalla” dei “North
Mississippi Allstars”, band fondata nel ’96
dai fratelli Dickinson, Luther e Cody, figli
dello scomparso Jim Dickinson, notissimo
musicista-produttore discografico. I “ragazzi” hanno il
tradizionale
compito di “riscaldarci“ prima
del banchetto
con Robert …e
ci riescono alla
grande (!), esibendosi con una
manciata di brani
dalla loro ampia
discografia (oltre
10 album),
in
una performance
scoppiettante ad
altissimo dosaggio
di rock-blues che li
vede scambiarsi i ruoli agli strumenti (il bassista passa alla batteria e ad un certo punto
dell’esibizione, seduto dietro le “pelli”, riprende a suonare il basso, il batterista va
a suonare la chitarra e così via…) e inscenare sotto il palco, tutti insieme fragorosamente, una scorribanda con tanto di gran
casse in spalla ed electric washboard a tracolla, coinvolgendo gli spettatori e districandosi con i loro “ingombri a percussione” tra
le file di sedie disposte nel parterre: davvero bravi! Alle 21,30, puntuale con il
programma della serata, il “trio” conclude il
proprio tonitruante set ricevendo un meritatissimo applauso da tutti noi …in uscita
dalla scena assistiamo al “raccatto”, da
parte dei musicisti, di tutti gli “accessori”
musicali che nel corso dell’esibizione hanno
sparpagliato qui e là sul palco. La mezz’ora
successiva trascorre con il gran da fare dei
tecnici per smontare la strumentazione del
“trio” e controllare quanto già posizionato
per l’esibizione principale: si verificano i monitor “spia”, si scocciano sul pavimento i
fogli relativi alla scaletta del concerto e si
distribuiscono, ben piegati, soffici asciugamani in corrispondenza delle postazioni occupate da ogni musicista. Sembra tutto
pronto e il manager di palco, alza il classico
pollice al cielo …la notte …è, ormai, caduta su di noi…ma…ho appena il tempo
Campo de’ fiori
di notare che la signora che mi è seduta davanti, una over cinquanta,
ha due alette mal spiegate tatuate dietro al
collo su una pelle,
ormai, non più così tirata …ma il suo entusiamo per quanto si
aspetta di vedere ed
ascoltare è tale che …la
tira su, eccome la tira
su! Scoccano le 22 e
dalle casse che sovrastano e circondano la
scena immersa nell’oscurità si diffonde un suono
elettronico, ipnotico.Trascorre meno di un minuto
dall’inizio di questo “fondo
ipnotico” quando i musicisti escono dal backstage per portarsi ai loro
strumenti …il pubblico applaude ma Robert
non è nel gruppo dei “saliti sulla scena”;
scorrono pochi altri secondi e i fasci di luce
delle torce dei rodies si fanno strada tra gli
amplificatori per dirigere l’ascesa al palco di
Mr. Robert Anthony Plant e qui, allora, a
tutti noi esplodono le mani e si infiammano
le ugole …il banchetto ha inizio! Robert,
prossimo ai 66 anni, è al centro del palco,
indossa una camicia marrone su pantaloni
beige e la sua fisionomia mi ricorda l’immagine di Bufallo Bill.
I capelli sono ancora tutti lì,
folti, lunghi, riccioluti ma il volto dimostra i
segni, profondi, del tempo! Sono trascorsi
quasi tre minuti dall’avvio dell’intro e, ora, davanti al microfono, di
fronte alla vasta audience che pende dalle
sue labbra, è solo lui che può farci capire
cos’è il motivo ipnotico che “gira” da qualche minuto nell’etere …<Close the door, put
out the light… Y’know they won’t be home
tonight…> …ma si! Un inizio alla GRANDE
con “No quarter”, dal vissuto discografico
con i Led Zeppelin, in una versione riarrangiata in chiave più elettronica ma sempre
dalla grande atmosfera …il pubblico apprezza il pezzo “vestito a nuovo” e giù, scarica applausi! A seguire, ”Down to the Sea”
da un album appartenente alla carriera solista di Robert e un classico del Blues composto da Willie Dixon, un maestro-blues del
passato, “Spoonful”, anch’essi “rivisitati” alla
luce del nuovo indirizzo “elettro-tranceetnico” (?!) intrapreso da Plant e i suoi
“The Sensational Space Shifters”.
<Hey, hey, mama, said the way you move…
Gonna make you sweat, gonna make you
groove…>…ancora un tuffo nel passato
“Zeppelin“ con “Black dog”, fortemente rivisitata e introdotta da un assolo di kologo
(un banjo africano) ad opera di Juldeh Camara, musicista del Gambia, che caratterizzerà con questo strumento tutto
l’andamento del pezzo. Sono trascorsi poco
meno di 30 minuti quando Robert introduce, scherzando con il pubblico, “Rainbow”, un brano dal nuovo album, ”Lullaby
and... The Ceaseless Roar “ pubblicato in
questi giorni di settembre e del quale aleggia l’immagine di copertina su di un telone
steso alle spalle del gruppo; ma non sarà,
questo, l’unico riferimento al nuovo impegno discografico: alla serata sono “invitati”
anche altri due estratti, “Little Maggie” e “
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Turn it up”, sempre
introdotti da un ironico Plant che, fingendo
di
non
ricordare, ribadisce a
tutti noi la data di
uscita del nuovo
disco. Tutto quello
che ci propone Mr.
Plant lo apprezziamo, la sua ampia
carriera oltre gli
“Zeppelin” è dignitosissima e variegata di stili ma lo
attendiamo sempre, immancabilmente, alla resa
dei conti con il passato “Led Zeppelin” …e lui lo sa e non ci fa mancare il “gancio” con il suo trascorso riproponendosi con
“Going to California”, l’intesa, sofferta, sospirata, ballad “Babe, i’m gonna leave you”
(…il ragazzo che ero, ha bucato il disco per
i ripetuti ascolti!), l’immancabile, esplosiva,
“Whole lotta love”, che trascina “quelli” del
parterre a bordo palco e solleva, all’unisono,
le terga di tutti gli altri in “piccionaia”! Forse
sarà stato il troppo entusiamo ma qualcosa
si è smosso nell’atmosfera e nuvole che “a
monte” della serata non erano visibili si addensano sulla Cavea: inizia una pioggia leggera… “typically London weather” …ma si
può ancora fare, siamo quasi alla fine del
tempo regolamentare! Hey, Robert, non ti
scordare delle buone maniere …facci il
BIS! Mentre Robert si asciuga il sudore nel
backstage, noi iniziamo a bagnarci e di
brutto perché le <gocce di pioggia> su di
noi …<era sereno fino a due minuti fa (!)>
hanno assunto, in breve, la portata “biblica”
…qualche ombrello, qua e là si apre (maniaci delle previsioni?) e anche le porte del
backstage si riaprono per un nuovo ingresso
sulla scena di Plant e del suo gruppo. Un
manager avvisa Robert di farla breve perché si profila il peggio …il “nostro” lo nota
(il palco è coperto) e ci avvisa che farà una
cosa “ambress ambress” visto come sta volgendo il tempo e …attacca con altri tempi
…il futuro imminente, “Turn it Up”dal
nuovo lavoro di cui si diceva, e quello del
passato, degli
“Zeppelin”…quello di
“Rock’n’Roll”! 23,30: è il tempo della pioggia…boati di tuoni …fulmini e saette …
è il diluvio! Robert dear Robert…è andata STRAbene! FOOOOOONNNN…
CarloCattani©World&Pics/settembre2014.
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Campo de’ fiori
“STREETFOOD“ E “RADIO D’ITALIA TOUR“
SI FERMANO A LADISPOLI
F
ine estate allietata nella
ridente cittadina laziale da
Sandro Alessi con i Jalisse
una carovana di sapori
proveniente da tutta italia
(19a tappa 2014 di Streettornata in VeFood) che ripercorre idealmente la storia
neto per finire
del cibo dall’Antica Roma ai giorni nostri e
Sandro Alessi con i Nuovi Angeli
gli studi) abda una serata con ospiti tutti da gustare,
biamo deciso di
che fanno o hanno fatto la storia della muSandro Alessi con Ennio Drovandi
collaborare fino
sica italiana. A coronamento della splendida
ad arrivare alla
estate piena di iniziative dedicate ai turisti
vittoria
del
e non che Federico Ascani, delegato al
1997 al Festival di Sanremo che ci aprì molTurismo ed allo Spettacolo del Comune di
tissime porte. Siamo una coppia anche nella
Ladispoli, insieme all’Amministrazione Covita, 22 anni che ci conosciamo, 15 anni di
munale hanno potuto offrire a chi si trovava
matrimonio e 2 fantastiche bambine e
sulla costa laziale. Nell’abbuffata di cibo e
stiamo bene a casa e sul palco: produttori
soprattutto di musica con il Radio D’Italia
indipendenti ed editori discografici di noi
Tour del patron Bruno Gaggiotti, inconstessi. Oggi portiamo sul palco un brano intriamo subito Fabio Ricci ed Alessandra Drutitolato “Tra Rose e Cielo“ scritto con l’ausian, i Jalisse, e subito li salutiamo e
tore iracheno Younis Tawfik che ci ha
chiediamo loro: Ora i Jalisse con il loro
Sandro Alessi con le Mixitalia
regalato una poesia fantastica proprio sugli
passato e presente non sono più solo
uomini di pace che partono e vanno ad aiuSanremo, però...
tare altre persone lontane, e in questo mo- viene avvertito dalla gente che riempie i no“Beh, direi che Sanremo ha significato tanto
stri concerti.“
mento storico è molto importante per noi“.
per noi e ci ha dato la possibilità di arrivare
La splendida serata presentata dalla bellisEd eccoci ai Nuovi Angeli, gruppo storico
quarti al Music Eurovision Contest, cansima e bravissima Nadia Visintainer ha
italiano degli anni 60/70, ritornati oggi nella
tare a Mosca, Sarajevo, Kazakistan...
visto salire sul palco, oltre ai su citati, anche
formazione storica iniziale: Paki Canzi,
“Fiumi di parole” è ancora un bel biglietto
Annalisa Minetti, Kenia’O, le MixItalia
Valerio Liboni e Marco Bonino (tutti da
da visita ed è un grande onore cantarla
ed il simpaticissimo Enio Drovandi.
Milano).
sempre, senza scordare che col film “Ex“ di
Sandro Alessi
Ragazzi vi ricordate delle cover degli
Fausto Brizzi, dove interpretavamo noi
anni ‘60?
stessi, abbiamo girato il mondo. Eravamo
“Ma si! Il nostro più grande successo del
degli sconosciuti quando la prima volta ci
1969, “Ragazzina Ragazzina”, era una
siamo incontrati a Roma nel 1990 e dopo
cover del brano tex-mex “Mendocino” ed
due anni (nel frattempo Alessandra era riancor prima, nel 1966 “Happy Together”
per noi diventò “Per Vivere Insieme”. Nel
1970, la svolta, ed abbiamo iniziato a vendere anche all’estero con “Color Cioccolata”, l’anno dopo con “Donna Felicità”,
ed ancora con “Singapore”, “Anna Da
Dimenticare”, “Carovana” grazie anche
all’incontro con Renato Pareti e Roberto
Vecchioni. Oggi ci divertiamo ancora a suonare insieme con strumenti acustici e ciò
L’Assessore Federico Ascani e la presentatrice Nadia Visintainer
Kenia’O
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Campo de’ fiori
Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi
Un palazzo sul Teatro di Marcello
I
l Teatro di Marcello
fu iniziato da Giulio
Cesare che pensò
alla sua costruzione
per poter rivaleggiare con quello edificato
da Pompeo a Campo Marzio. Per raggiungere quedi Riccardo
sto
scopo
dovette
Consoli
abbattere le numerose
case insistenti nell’area, ma anche Templi
ricchi di Sacre memorie, fra cui quello della
Pietà e quello dedicato a Diana. Alla morte
del dittatore erano state realizzate soltanto
le fondazioni, per cui i lavori furono ripresi
e la costruzione fu portata a termine da Augusto che realizzò un edificio di dimensioni
ben maggiori di quello originariamente previsto.
Il suo primo utilizzo per spettacoli risale al
17 a.C., con i c.d. “ludi saeculares” - ludi secolari, quindi venne inaugurato ufficialmente nel 13 a.C. con giochi sontuosi e, in
quella occasione, fu dedicato a Marco Claudio Marcello figlio della sorella Ottavia a cui
Augusto aveva dato in moglie la propria figlia Giulia.
Marcello morì nel 731, anno di Roma, all’età
di soli 21 anni nel momento in cui era da
tutti considerato il successore naturale di
Augusto, non si sa se il giovane morì di
morte naturale o se avvelenato da Livia moglie dello stesso Augusto.
Una epigrafe posta all’ingresso di Palazzo
Orsini ricorda, succintamente, le vicende di
questo monumento:
OTTAVIANO AUGUSTO
SIGNORE AVVENTUROSO DEL MONDO
INTITOLAVA A MARCELLO FIGLIO
DI OTTAVIA SORELLA SUA
QUESTO TEATRO PER POPOLARI
ADUNANZE PER GRANDIOSI SPETTACOLI
NELLA BASSA ETA’ GUERRESCA STANZA
AI PIERLEONI, AI SAVELLI
ORA CIVILE MAGGIONE DEGLI ORSINI
SACRA ALLA PACE DOMESTICA E
ALL’AMICIZIA
Il nuovo Teatro, costruito con tre ordini di
diversi stili: toscano, ionico e corinzio, ricchi
di 52 colonne ciascuno; utilizzato per pubblici spettacoli, restò in piedi
per tutto il V secolo, quindi,
un pò alla volta, venne in
gran parte sepolto sotto le
proprie macerie mentre, nel
secondo ordine di archi,
prendevano posto luride
botteghe, come documentato da un documento datato 1370 il quale riferisce
che tra gli archi del Teatro
venivano macellati animali
le cui carni erano destinate
alla vendita. Sulla strada
usciva soltanto la parte superiore delle arcate, con i
blocchi di travertino neri di fumo e di tempo
tanto da apparire come grotte scavate nella
rupe.
Anche Giuseppe Gioachino Belli ricorda il
Teatro di Marcello, nè poteva essere altrimenti, con il sonetto dal titolo: “Li bbattesimi de l’anticajje” scritto il 22 giugno 1834.
Su l’anticajja a ppiazza Montanara
Ciànno scritto: Teatro de Marcello.
Bbisoggna avè ppancotto pe ccervello,
pe ddì una bbuggiarata accusì rrara.
Dove mai li teatri hanno er modello
a uso d’una panza de callara?
Dove tiengheno mai quele filara
de parchetti de fora com’è cquello?
Pàssino un po’ da Pallaccorda e Ppasce;
arzino er nas’in zù, bbestie da soma:
studino llì, e sse faccino capasce.
Quell’era un Culiseo, sori Cardei.
Sti cosi tonni com’er culo, a Rroma
se so ssempre chiamati Culisei.
Ma facciamo un passo indietro per ritornare
al XVI secolo allorquando fu chiamato a
Roma il senese Baldassarre Tommaso Peruzzi, pittore, scenografo, studioso di architettura e ingegnere militare, uno dei pochi
artisti che si poteva definire “uomo universale”. Qui giunto Peruzzi si ritrovò immerso
in quel grande fermento artistico che caratterizzò la città nei primi anni del cinquecento, un periodo dominato da figure come
Campo de’ fiori
conda metà del settecento, lo acquistò
Domenico Orsini.
Con l’avvento degli
Orsini duchi di Gravina di Puglia, il Palazzo
venne
notevolmente ampliato, infatti, furono
costruiti tre nuovi
fabbricati e abbellito
ancora di più rimanendo in proprietà
di questa famiglia
fino agli espropri
Piazza Montanara
degli anni trenta del
secolo scorso, allorquando furono eliminate
Bramante e Raffaello Sanzio, personaggi
le numerose botteghe e le abitazioni che ocche lo influenzarono profondamente.
cupavano le arcate e gli spazi circostanti.
Il suo mecenate e protettore Agostino Chigi
gli affidò la progettazione della sua villa sul
Vennero demolite le abitazioni costruite inTevere, meglio nota come Villa Farnesina,
torno e dentro le arcate ma, anche chiese
la cui realizzazione ebbe notevole risonanza
medioevali e, colpevoli di nascondere il Teaimponendo il nome di Baldassarre Peruzzi
tro di Marcello, sparirono anche Via della
nell’ambiente artistico; ricordiamo il suo imBufola, l’Arco dei Saponari, il Vicolo della
pegno nelle decorazioni della chiesa di
Campana, Monte Caprino, Via Tor de’ SpecSanta Maria della Pace sotto la guida di Rafchi, la chiesa di Sant’Andrea de Vincis e
faello.
quella di San Nicola de’ Funari, ma soprattutto spariva l’antica Piazza Montanara, di
cui ci siamo occupati in altra occasione; uno
degli ambienti popolari più famosi di Roma,
dove un tempo sostavano gli scrivani pubblici e si davano convegno i contadini provenienti dalla campagna. Una vera grande
perdita.
Una pagina scritta dal cronista dell’epoca,
prima dell’intervento del “piccone risanatore”, rievoca quei luoghi: “ … una sorta di
Colosseo nero, buio, sembrava davvero il
vecchio Teatro, incassato nella viuzza che,
Superato il primo periodo di permanenza a
Roma egli pensò di operare un vero e proprio azzardo, vale a dire la realizzazione di
una sorta di raccordo fra la gigantesca base
in travertino sbozzato dell’antico Teatro di
Marcello, edificio della Roma Imperiale e un
sontuoso Palazzo che, una volta ultimato,
occupò gran parte della superficie dello
stesso Teatro, mentre il giardino trovò la
sua naturale collocazione in quella che era
stata la cavea. Il nuovo Palazzo, così concepito, ebbe il suo momento di massimo
splendore con il Cardinale Giulio Savelli che
quì raccolse una ricca collezione di sculture
antiche istituendo anche un cenacolo letterario. Nel 1712, alla morte di Giulio Savelli,
ultimo erede della nobile famiglia, il Palazzo
passò in eredità agli Sforza Cesarini che,
successivamente, lo cedettero alla Congregazione dei Baroni dalla quale, nella se-
13
con il passare dei secoli, si era incurvata attorno ai suoi fianchi … “. Li presso si trovava
l”Osteria della Campana” dove Wolfgang
Goethe si innamorò della bella e giovanissima Faustina, figlia dell’ostessa, già sposa
e vedova di tale Domenico Antonini, a cui il
poeta dette appuntamento nella vigna tracciando col dito bagnato nel vino il numero
romano che indicava l’ora e che immortalò
nelle sue “Elegie romane”. Evento, questo,
immortalato da una lapide fatta apporre,
nel 1865, dal re di Baviera
Sempre in prossimità del Teatro di Marcello,
di fronte a Ponte Fabricio o Ponte dei Quattro Capi, sorge la piccola chiesa di San Gregorio della Divina Pietà, in passato detta di
San Gregorio de quattro Capora che la tradizione vuole che sia sorta sulle case della
famiglia Anicia a cui apparteneva San Gregorio I Magno, 590 - 604. Questa chiesetta
fu riedificata quasi completamente per volere di Benedetto XIII, Pietro Francesco Orsini, 1724 - 1730, il quale la cedette alla
Congregazione degli Operai della Divina
Pietà, venne poi nuovamente restaurata nel
1858 ed essendo ubicata in prossimità del
Ghetto, quì si tenevano le prediche obbligatorie che venivano imposte agli ebrei per
tentare di operarne la loro conversione.
A conferma dell’intolleranza religiosa, in occasione del suddetto restauro del 1858, per
espressa volontà di Pio IX, Giovanni Maria
Mastai Ferretti, 1846 - 1878, qui venne apposta una lapide con iscrizione bilingue,
ebraico e latino, riferentesi ad un passaggio
del Profeta Isaia, che così recita:
EXPANDI MANUS MEAS TOTA DIE AD
POPULUM INCREDULUM
QUI GRADITUR IN VIA NON BONA POST
COGITATIONES SUAS POPULUS
QUI AD IRACUNDIAM PROVOCAT ME
ANTE FACIEM MEAM SEMPER
(Tutto il giorno ho teso le mie mani ad un
popolo incredulo
che procede lungo una strada non buona
seguendo le proprie idee
Un popolo che sempre mi provoca all’ira,
proprio davanti al mio volto)
14
Campo de’ fiori
Vacanze: troppo corte,
troppo on-line
I
l tempo delle ferie, pochi che hanno potuto permettersi di ansta terminando, ma
dare al mare non c’è stata comunque treanche quest’anno
gua, perchè l’avvento dei tablet e degli
secondo i dati, sono
smarthphone, associato all’organizzazione
stati pochi quelli
delle spiagge con il wi-fi, ha incentivato
che hanno potuto permetenormemente i collegamenti e le comunicatersi un periodo di relax
zioni. Secondo uno studio dell’Università cadi Fabiana
secondo tutti i canoni. Innadese di Ryerson, il numero degli
Poleggi
fatti il 78% dei lavorautilizzatori della connessione on-line
tori italiani quest’anno
anche in vacanza è triplicato negli ulnon è riuscito a staccare completimi anni, l’indagine dimostra anzi,
tamente dal lavoro, sia quelli
che quando siamo in ferie finiamo
Quasi
che si sono recati nei posti di vilper restare connessi più a
la metà dei
leggiatura o che sono rimasti a
lungo, almeno il 15% di
lavoratori
casa; sono stati veramente
tempo in più di quando
italiani ha
pochi quelli che sono riusciti a
stiamo a casa. Che sia per
continuato a
godere appieno di giornate di
lavoro o per dare un’occhiata
relax o di divertimento.
al meteo, agli orari di treni o
lavorare tre ore al
Secondo le statistiche, quasi la
voli, ai programmi di spettagiorno anche
metà dei lavoratori italiani ha
coli o concerti, ai social netin ferie
continuato a lavorare tre ore al
work, la conseguenza è che
giorno anche se in ferie, ed il 16% adpraticamente non si riesce mai a
dirittura anche più di tre ore. Anche per i
“staccare completamente la spina” né dal
lavoro, né da internet.
Se a tutto questo associamo la brevità del
periodo di vacanza, ecco che diventa veramente difficile smaltire lo stress accumulato
durante tutto l’anno. Una ricerca inglese infatti afferma che una settimana di vacanza
non basta per riposarsi e staccare un po’.
Dall’indagine effettuata su 2021 persone è
emerso che i primi quattro giorni sono necessari per allentare i livelli di ansia accumulati e solo a metà del quarto giorno delle
ferie in poi si riesce a rilassarsi e a godere
del relax, se poi aggiungiamo “l’ansia da ritorno” che ci assale uno o due giorni prima
del rientro in casa ecco che in una settimana forse siamo riusciti a goderci appena
un giorno e mezzo.
Quindi ricapitolando, secondo gli esperti
perché una vacanza sia vera vacanza
dovrebbe essere di almeno due settimane, in pieno relax e completamente
distaccati dal lavoro, dai problemi e da
internet, praticamente, fantascienza.
Campo de’ fiori
16
Intervista all’esperto di diritti umani, Dott. Mattia D i Tommaso
IL DOTT. DI TOMMASO A COLLOQUIO:
SI PARLA DI RIFUGIATI
C
ome nasce
l'idea di scrivere il libro
“Italiani di
Razza Uma-
na”?
Ho dedicato tutti i miei
di Giuseppe
studi al diritto internazioFerone
nale ed in particolare alla
tutela dei diritti umani, ho
preso parte a delicate missioni umanitarie
in terre dilaniate dalle guerre, ed ho avvertito l’esigenza di illustrare l’attuale normativa che riguarda gli stranieri in Italia anche
a fronte di tante falsità che leggo e ascolto
in giro. L’idea nacque durante l’amichevole
di calcio Italia-Romania nel novembre 2011.
Era la prima partita di Mario Balotelli in nazionale. Gli ultrà cantarono, per l’intera
gara, “Non ci sono neri italiani”. La realtà,
però, dice esattamente il contrario: secondo
le statistiche in Italia ci sono quasi un milione di uomini e donne con genitori immigrati che sono nati o cresciuti nel paese, e
il 12,6% dei bambini che nascono nel paese
hanno genitori non italiani. Sono persone
che vedono negato il loro diritto di acquisire
la cittadinanza per la legge del “ius soli”.
L’impatto sulla loro quotidianità è fortissimo,
dal dover costantemente rinnovare il loro
permesso di soggiorno al vedersi negate
borse di studio e aiuti finanziari di cui godono i loro compagni italiani, fino alla possibilità di essere espulsi se non portano
sempre con sé i loro visti.
Cosa si intende per Ius soli?
Ius soli (in latino «diritto del suolo») è
un'espressione giuridica che indica l'acquisizione della cittadinanza di un dato Paese
come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Esso
contrappone allo ius sanguinis (o «diritto
del sangue»), che indica invece la trasmissione alla prole della cittadinanza del genitore. In pratica se fosse adottato anche in
Italia diventerebbero cittadini italiani, dalla
nascita, tutti quei bambini nati e vissuti in
Italia, da genitori stranieri.
Quale è la situazione generale dei migranti in Italia?
Al 1° gennaio 2014, in base ai dati forniti
dal Ministero dell'Interno, sono regolarmente presenti in Italia 3.874.726 cittadini
non comunitari. Tra il 2013 e il 2014 il numero di cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti è aumentato di circa
110 mila unità (+3%). I paesi di cittadinanza più rappresentati sono Marocco
(524.775), Albania (502.546), Cina
(320.794), Ucraina (233.726) e Filippine
(165.783). Tali 5 paesi rappresentano il
45,1% del totale dei cittadini non comunitari presenti. I minori presenti in Italia costituiscono il 23,9% degli stranieri non
comunitari regolarmente soggiornanti. Continua a crescere la quota di soggiornanti di
lungo periodo: passano da 2.045.662 nel
2013 a 2.179.607 nel 2014; questi rappresentano il 56,3% dei cittadini non comunitari regolarmente presenti.
Quale è la differenza tra i rifugiati e gli
immigrati clandestini?
Il migrante irregolare è una persona che è
entrato in un paese evitando i controlli di
frontiera oppure è entrato regolarmente in
un paese, per esempio con un visto turistico, ma ci è rimasto anche quando il visto
è scaduto oppure non ha lasciato il paese
di arrivo anche dopo che questo ha ordinato
il suo allontanamento dal territorio nazionale. In Italia si è clandestini quando pur
avendo ricevuto un ordine di espulsione si
rimane nel paese. Dal punto di vista giuridico-amministrativo il rifugiato è una persona cui è riconosciuto lo status di rifugiato
perché se tornasse nel proprio paese d’origine potrebbe essere vittima di persecuzioni. Per persecuzioni s’intendono azioni
che, per la loro natura o per la frequenza,
sono una violazione grave dei diritti umani
fondamentali, e sono commesse per motivi
di razza, religione, nazionalità, opinione politica o appartenenza a un determinato
gruppo sociale. La condizione di rifugiato è
definita dalla convenzione di Ginevra del
1951, un trattato delle Nazioni Unite firmato
da 147 paesi. Nell’articolo 1 della convenzione si legge che il rifugiato è una persona
che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo
sociale o opinioni politiche, si trova fuori del
paese di cui ha la cittadinanza, e non può o
non vuole, a causa di tale timore, avvalersi
della protezione di tale paese.
Cosa fa l'Italia per i rifugiati?
Utilizzando le risorse del Fondo Europeo per
i Rifugiati l’Italia si impegna a sostenere e
promuovere gli sforzi compiuti dagli Stati
membri per accogliere rifugiati o destinatari
di protezione internazionale; rafforzare, sviluppare, monitorare e valutare le politiche
di Asilo dei singoli Stati membri; favorire il
reinsediamento, ovvero il processo mediante il quale cittadini di Paesi terzi o apolidi, su richiesta dell’Acnur, motivata dal loro
bisogno di protezione internazionale, siano
trasferiti da un Paese terzo a uno Stato
membro; supportare le conseguenze di tale
accoglienza attraverso il cofinanziamento di
Campo de’ fiori
specifiche azioni. Sono complessivamente 29 le strutture per l’accoglienza
degli immigrati presenti in Italia, per
un totale di 7.653 posti a disposizione.
L’Italia si può vantare di avere il più
alto numero di volontari impegnati in
progetti umanitari ed emergenziali, e
numerose sono le associazioni no profit
impegnate quotidianamente e gratuitamente a sostegno delle popolazioni
migranti.
E’ vero che i rifugiati costano
tanto per le casse dello Stato?
E’ falso. Per l’accoglienza e l’integrazione, nonché per la gestione delle
emergenze umanitarie, non viene stanziata nessuna somma di denaro proveniente dalle Casse dello Stato italiano
ne tanto meno da quelle degli enti locali. I soldi, e tanti, vengono stanziati
dalla Comunità Europea. Girano all’impazzata su Facebook diverse scansioni
di un trafiletto di un giornale in cui si
legge che i profughi percepiscono 30
Euro al giorno per l’alloggio, colazione,
pranzo e cena e 2,5 Euro extra con una
ricarica telefonica di 15 Euro. Premettiamo
che chi pubblica il post è in completa malafede, perché conosce benissimo la provenienza dei fondi e la destinazione; invece,
molte persone che seguono queste pagine
spazzatura, non hanno idea di cosa si tratta.
L’accoglienza ai profughi fa parte di accordi
internazionali e per facilitare l’accoglienza,
la Comunità Europea ha messo a disposizione dei fondi per garantire ai profughi, richiedenti asilo politico, vitto e alloggio. Si
tratta di “richiedenti asilo politico”, non è
corretto “clandestini”. Se lo stato di “rifugiato” viene accolto allora il profugo e i suoi
familiari a carico ricevono un’indennità di sistemazione “una tantum” pari a  3.555,29
e un contributo straordinario pro capite
giornaliero per un periodo massimo di sei
mesi pari a  35,56 come riporta la gazzetta
ufficiale. Sono sempre fondi della Comunità
Europea che prevedono l’accoglienza e, in
caso di accettazione della richiesta di asilo,
la successiva integrazione.
Come funziona l'iter di finanziamento
per i rifugiati?
Nel 2013 i finanziamenti per l'emergenza
sono stati i più alti di sempre. Soltanto nelle
settimane seguenti al naufragio del Novembre 2013 degli oltre 300 migranti eritrei a
Lampedusa sono stati elargiti al governo
Letta 30 milioni di euro: i primi ad arrivare,
il 12 dicembre scorso, sono stati 6 milioni
per la protezione delle frontiere e cioè per
il pattugliamento e il salvataggio dei migranti; pochi giorni più tardi, il 17 dicembre,
all'Italia sono stati concessi 10 milioni per
l'aiuto ai rifugiati e ai richiedenti asilo. Infine
le operazioni coordinate da Frontex hanno
ricevuto 7,9 milioni di fondi extra. Non solo.
l'Italia nel periodo 2007-2013 "ha ottenuto
il 13,4% delle risorse totali allocate per la
gestione dell'asilo e dell'immigrazione:
478.754.919 euro". Circa mezzo miliardo di
euro, dei quali il 50% circa destinato esclusivamente alla difesa delle frontiere marine
e terrestri: 250.178.432 euro. Le altre
somme sono state così ripartite: 36.087.197
euro al fondo per i rifugiati, 148.679.573
per il fondo integrazione e 43.809.714 al
fondo che finanzia i rimpatri forzati dei migranti illegali.Una cifra molto simile viene
data al nostro Paese per il periodo 20132020: con 310.355.777 di euro, viene specificato, l'Italia è il secondo Paese con più
alta remunerazione per quanto riguarda il
fondo per l'asilo e l'integrazione degli stranieri (Amif). Soltanto per il pattugliamento
è stato deciso di destinare allo Stato italiano
156.306.897, mentre il fondo di polizia riceverà 56.631.761 euro.
Come si può risolvere il problema?
Il problema riguarda l’emergenza. Ed oltre
alla gestione dell’accoglienza su cui si
stanno facendo dei passi in avanti, c’è il problema mai risolto dell’integrazione. Il punto
di partenza resta certamente il fatto che in
17
Europa oggi i richiedenti asilo non possono entrare in modo regolare per godere di un loro diritto. Eppure,
l'incognita dell’integrazione continua a
pesare: Dopo l’accoglienza bisogna attivare l’integrazione. I rifugiati politici
devono poter diventare cittadini autonomi, in grado di lavorare e affittare
una casa. Altrimenti il sistema presto si
bloccherà di nuovo. Le azioni finora
sono arrivate sempre dopo un’emergenza, mai prima. I rifugiati ci sono e
ci saranno anche nel futuro. Oggi sono
i siriani domani saranno i figli di un’altra
dittatura, di altre guerre. Organizzare e
prevenire: questo è l'obiettivo.
Cosa vuoi dire ai cittadini romani
che devono convivere con i rifugiati?
Innanzitutto di comprendere che la
stragrande maggioranza dei rifugiati
non sono criminali, non hai mai commesso nessun tipo di reato, ma sono
persone che scappano dai loro paesi,
lasciando tutto, perché vittime di torture, violenze, guerre ed altri comportamenti inumani e degradanti. La maggior
parte di essi sono soggetti vulnerabili
(donne e bambini). L’informazione, a volte,
li dipinge come i peggiori criminali e questo
non fa che aumentare il senso di paura dei
cittadini. A Roma la situazione appare difficile: le mega-occupazioni di Romanina, Collatina e Ponte Mammolo rappresentano solo
la punta dell’iceberg di una realtà molto più
vasta e frammentata. Situazioni degradanti
e marginali, cui si aggiungono centinaia di
centri d’accoglienza informale che popolano
gli angoli più remoti della Capitale. Lontano
dagli occhi e dall’attenzione dell’opinione
pubblica, si nascondono migliaia di rifugiati
che sopravvivono in baracche, in scatole di
cartone, sotto coperte e fogli di giornale.
Aumentare i posti disponibili in accoglienza
non può rappresentare una soluzione univoca ed efficace, sia per i costi difficilmente
sostenibili che per il rischio di spostare semplicemente il problema nel tempo, senza risolverlo. E’ evidente che solo interventi
concreti che garantiscano un serio percorso
d’integrazione lavorativa, sociale e abitativa
possono rappresentare la via per spezzare
l’accoglienza informale di queste migliaia di
persone. Ai cittadini romani posso chiedere
di esercitare uno dei valori che storicamente
gli è proprio: la solidarietà.
Campo de’ fiori
18
Ecologia e Ambiente
Bombe d’ acqua, sempre più frequenti!
S
empre
più
in primo luogo e fluspesso quando il
viale in secondo luogo,
tempo minaccia
creando notevoli danni
di piovere, si ha
alla natura ed alle copaura di assistruzioni
dell'uomo.
stere a delle vere “bombe
Non c’è dubbio che la
d’acqua” che si rovesciano
temperatura della terra
su molti territori del noper “effetto serra” sta
di Giovanni
stro
Paese,
ma
cosa
sono,
aumentando notevolFrancola
come si formano e sopratmente e globalmente,
tutto perché sempre con maggiore freper una caratteristica fiquenza?
sica detta “volano terPartendo dal fatto che le nuvole si formano
mico”
gli
oceani
per la differenza di temperatura tra il suolo
trattengono il calore del
ed il cielo, l'aria calda presente a livello del
sole molto più a lungo
mare tende a salire e a condensarsi man
rispetto alla terra, in
mano che salendo trova aria più fredda.
passato a queste ondate di calore venivano
Condensandosi forma le nubi che poi ,
dati dei nomi (Caronte, Virgilio, Lucifero...),
come sappiamo possono trasformarsi in
ondate di calore che riscaldano i nostri mari
pioggia. Normalmente i temfino alla temperatura di oltre
porali sono fenomeni abba- Queste frequenti 28 gradi ma che al cambiare
stanza isolati ma se l'energia
della stagione, quando l'aria
e distruttive
da disperdere è troppa, se ne
tende a raffreddarsi e così
precipitazioni
può formare anche più di uno
anche la superficie terrestre,
sono da
in una stessa zona e quindi
si crea una notevole diffepossiamo arrivare a 200 millirenza di temperatura tra il
attribuire ai
metri di pioggia in pochismare (caldo) e l'aria e la terra
cosiddetti
simo
tempo,
Questo
(fredda), quindi aumenta
cambiamenti
fenomeno è chiamato Bomba
molto l'energia da dissiparsi
d'acqua. Il termine "bomba"
al momento dell'avvicinarsi di
climatici
deriva dal fatto che gli effetti
una perturbazione atmosfedi questo fenomeno sono molto pericolosi e
rica con fenomeni atmosferici di intensità
sempre più spesso devastanti, infatti le
chiaramente superiore alla media. Quando
acque piovane in grande quantità non riequesti fenomeni si manifestano su aree abscono a defluire attraverso la rete fognaria
bastanza limitate, abbiamo le famose
“bombe d’ acqua”, sicuramente più pericolosa sulla terra che in mare , perché la
quantità di precipitazione infatti mentre in
mare non influisce praticamente su nulla,
sulla terra crea i disastri a cui ultimamente
abbiamo tutti assistito. Un'altro problema
che può verificarsi durante una Bomba d'acqua è il notevole numero di fulmini che
possono cadere ed il forte vento che accompagna queste eccessive precipitazioni.
Quindi è presumibile pensare che queste
frequenti e distruttive precipitazioni siano
da attribuire ai così detti cambiamenti climatici che globalmente si verificano, ma
che molto spesso l’attenzione dei media è
assente o passa del tutto in secondo piano,
consegnando a tutti noi un senso di impotenza, costretti a convivere con gli effetti
devastanti che ne derivano.
20
Campo de’ fiori
Inter-svista all’onorevole...
I
n questo Paese parlare di politica vuol
dire essere obbligatoriamente schierati, impossibile fare
affermazioni senza che
qualcuno strizzi l’occhietto
del Prof.
a destra, sinistra o centro.
Sergio
Per tale motivo avendo,
Funicello
con entusiasmo, accettato
la linea editoriale di non
schieramento, parlerò del quotidiano in
quelli che sono, a mio avviso, i due capisaldi
di una società, in una maniera diversa, augurandovi un sorriso e non le lacrime.
Scuola e sanità, la prima ridotta ai minimi
termini con partiti che non hanno mai fatto
nulla per essa salvo criticare quelli che li
hanno seguiti nel governare questa Nazione.
- “Se ci fossi stato io”!
- “Ma tu c’eri fino poco fa“ - dico ad un ipotetico deputato - ”tu c’eri e come. Perché
non hai fatto nulla?”
- “Io c’ero” - risponde - “ma la situazione
nel complesso burocratico, europeo, anzi
mondiale era diversa e a me sfavorevole”.
- Perché era sfavorevole?”, domanderei.
- “Perché il PIL di S. Marino essendosi alzato
si opponeva al PIL della provincia di Forlì e
non mi ha permesso di stanziare soldi per
la scuola, ma malgrado ciò sono riuscito a
far rimettere sette tegole a posto alla scuola
elementare di Cesena, che minaccia di crollare senza le sette tegole ed a quella di Crotone. Che è si crollata, ma aveva il tetto
ancora sano con otto tegole in meno. Ho
assunto tre professori con un contratto Coccodè ed altri due con un contratto ”zibbidei“. E’ o non è fantastico? Insegneranno
letteratura bosniaca che è fondamentale.”
- “Beh certo il bosniaco è emergente. E per
la sanità?”
- “La risposta è nella parola “sanità", ovvero
stare bene e vedrete che gli italiani patrioti
eviteranno di ammalarsi per cui non ci sarà
bisogno di altri medici, infermieri e portantini.”
- “E se si ammalassero?”
- “Un popolo serio queste cose non le fa e
chi le dovesse fare si renderebbe colpevole
di lesa maestà ed io lo denuncerò.”
- “Quale specializzazione medica sarà rafforzata?”
- “Stress parlamentare così noi saremo curati meglio e gratis e ciò permetterà al popolo di essere ben guidato”.
- “Lei lo sa cha ha bisogno di uno bravo, ma
proprio bravo?”
- “Vede gentile signore che concorda con
me?”
- “Onorevole chiudiamo gli ospedali?”
- “Certo la Fede nel buon Dio basta ed
avanza. Come si dice in Chiesa? Di nulla ho
bisogno, ed allora che cosa vuole il popolo
del Pelucistan?”
- “Pelucistan? Onorevole lei è stato eletto in
Italia e siamo in Italia.”
- “Italia? E’ sicuro? Ah già in Pelucistan ho
avuto un solo voto da un vecchio di 121
anni.”
- “Ma lei ha votato e varato leggi italiane.”
- “Italiane? Vabbè italiane o pelucistane che
differenza vuole che faccia? Importante che
stasera al carissimo ristorante “ Verità” nessuno mi venga a cercare e qualcuno paghi
il conto. Mi hanno detto che c’è anche il ristorante “da Pasquino”, ma io lo evito. Non
so perché, ma mi resta indigesto.”
- “Onorevole di che partito è lei?”
- “Non lo so e non lo voglio sapere.”
Ultima domanda onorevole:- il suo piatto
preferito?
- “Il sedano a cazz’imperio mi pare ovvio.”
- “Onorevole si ricordi, vada da uno bravo,
ma molto bravo in psichiatria politica.”
- “Ce ne sono due bravi a Roma ed hanno
file lunghissime. Certo che ‘ste file d’attesa!”
- “Onorevole con chi andrà a cena?”
- “Con la senatrice Bellabionda.”
- “Parlerete di politica?”
- “Ma lei la conosce la Bellabionda? Vuole
che io a cena con una Bellagnocca, pardon
Bellabionda, parli di politica?”
- “Ma la Bellabionda è sua avversaria politica!”
- “Davvero? Di che partito è? Ed io?”
- “Che ne dice della faccenda matrimoni
omosessuali?”
- “Beh nel matrimonio un omo ci deve stare
per forza. Comunque ho scritto un libro “Il
matrimonio etero e omo. Similitudini”.
- “Finalmente un discorso serio e di cosa
parla?”
- “Non lo so devo parlare con il mio segretario che mi deve fare un riassuntivo.”
- “Arrivederci onorevole, uno bravo ma
bravo mi raccomando.”
- “Bravo in che?...Boh”
Campo de’ fiori
22
Cvetaeva Pasternak Rilke Settimo sogno. Lettere 1926. Un libro a cura di Serena Vitale.
“Caro, lo so, tu mi stai leggendo prima che io scriva”
Q
Un amore intellettuale
uesto
prezioso, commovente, storico
libro raccoglie
le
lettere
d’amore, le più emozionanti liriche epistolari che
siano mai state scritte da
di Bruna
tre grandi poeti della culFerrini
tura del Novecento. Pubblicato nel 1980, per Editori Riuniti, oggi è
introvabile. Ringrazio la Biblioteca di Campagnano di Roma la quale, procurandomi il
testo, mi ha offerto la possibilità di ripercorrere la vita dei protagonisti che il destino ha
voluto intrecciare, avvicinare, ed infine sciogliere tra loro. La racconterò in breve, per
non togliere lo spazio alle lettere.
Il Settimo sogno (il settimo cielo - in Russia
i cieli sono sette- M.C.) rappresenta, appunto, la speranza, il desiderio di un incontro che mai avverrà. La morte improvvisa
del poeta, più grande d’età, Rainer Maria
Rilke, lascerà il vuoto e la separazione dei
protagonisti mentre i grandi sconvolgimenti
della storia russa porteranno alla tragica
scomparsa della poetessa Marina Cvetaeva.
Nata nel 1892 a Mosca da famiglia illustre e
colta, (l’attuale museo Puskin fu fondato dal
padre, mentre la madre fu un’eccellente pianista allieva di Rubistein) era già nota per
avere pubblicato raccolte di poesie, ” Il Libro
d’ore “ in particolare, poemi e lettere nelle
varie lingue -francese –tedesco, nelle città
europee dove l’emigrazione l’aveva condotta
insieme al marito S.Efron. Giovanissima
aveva incontrato fuggevolmente, in una sala
di lettura a Mosca, Boris Pasternak ma il legame che la poesia e la cultura avrebbe fatto
nascere tra loro avverrà più tardi ed in modo
veramente originale. Nei primi anni del ‘900
l’allora giovane poeta Rilke, nato a Praga nel
1875, ebbe l’occasione fortunata di compiere
due viaggi in Russia, accompagnato da una
coppia di amici (Salomè-Andreas), per andare a conoscere il grande Tolstoj , studiare
la lingua, l’arte e la cultura dell’ interessante
nazione. Alla stazione di Mosca incontrarono
il noto pittore Leonida Pasternak, il quale
non dimenticò mai il caso fortunato, riconoscendo l’amico, dopo tanti anni, anche in un
tram a Roma. Il poeta ceco e’ stato veramente un cittadino del mondo, un viandante
instancabile, sempre lontano dalla sua
Praga, interessato a cogliere il lato poetico
dell’intera Europa, dei suoi occupanti, siano
essi anche piante, mari o montagne. E mentre avanzava un po’ ovunque, l’ unica figlia
cresceva accanto alla madre, la scultrice
Klara Westhoff, sua moglie. Di ritorno in patria Leonida Pasternak raccontò dell’incontro
a suo figlio Boris, già noto musicista e poi
poeta-scrittore il quale decise subito di scrivere una lettera a Rilke presentandosi come
suo ammiratore: “Vi amo- annunciò- come
la cultura deve essere amata, come la viva
cultura celebra le sue cime e di esse gioisce
e vive . Vi amo e posso essere orgoglioso se
il mio amore non vi umilierà , e neanche
quello del mio più grande unico amico, Marina Cvetaeva di cui Vi ho già parlato”. E poi
aggiunge:- Vi pregherei di usare due righe di
risposta anche al suo indirizzo. E di inviarle
due copie dei vostri libri in omaggio”.
Non poco, ma Rilke riceverà la lettera, via
Mosca, Berlino Monaco, e scriverà persino
alla poetessa in data 3 maggio 1926. “Cara
Marina, mi chiedo perché non mi è riuscito
allora d’incontrarvi. Adesso, e ( solo) dopo la
lettera di Pasternak ,…credo avrebbe potuto
dare ad entrambi una profondissima felicità.
Potremo mai rimediare?!”. E le invierà, come
richiesto, anche copia delle Elegie duinesi e
dei Sonetti ad Orfeo con dedica “ A Marina
C. Ci sfioriamo. Con cosa? Con ali. Traiamo
da lontano la nostra parentela. Solo è il
poeta . E chi porta lui incontra i tempi che
importano”.
Invitata ed entrata in scena , la poetessa risponde :” Rainer Maria Rilke! Posso chiamarvi così? Ma voi , poesia fatta carne ,
dovreste sapere che il Vostro stesso nome è
già poesia …. Voi non siete il poeta che più
io amo.. voi siete un fenomeno della natura!.
Che non può essere mio e che non si ama:
si com-prende...oppure siete la poesia stessa …parlo
del Rilke spirito ,
che è ancor di più
del poeta, è il
Rilke del futuro”.
Poi promette: “
L’anno prossimo
1927
arriverà
Boris e verremo
da voi, dovunque
siate …ha 33 anni,
credo, , è il primo poeta
russo ….Cosa voglio da te
Rainer? Niente . Tutto..Il permesso di alzare
lo sguardo su di te come a una montagna
che mi protegge, …
Seguono altre lettere piene di tenerezze
ma, in quella del 17 maggio 1926 Rainer annuncia d’improvviso la sua malattia: è colpa
del “Grand Symphatique , di quel grande
ramo di nervi sul quale crescono .. i fiori più
accecanti della nostra vita .. La mia infermità
è di natura soggettiva e definirla .. è abbastanza difficile ….Marina cara ( per) tutto ciò
che riguarda me, scusami! Ma perdonami …
se di colpo smetterò di informarti di ciò che
mi succede tu devi scrivermi lo stesso ogni
volta che avrai voglia di volare”.
La delusione di Marina è forte e ne informa
subito Boris “ Non andremo più da Rainer, né
tu né io”. Non comprende che il poeta è malato davvero, è ricoverato nel sanatorio di
Ragaz . Lei scrive ancora, insiste e lui risponde…..”Ho ricevuto la tua lettera e così
spesso avrei voluto scriverti ma la mia vita è
diventata così pesante che spesso non riesco a smuoverla. …l’estate è diventata così
distratta che è come non volesse muoversi..
Oggi sono venuti degli amici a trovarmi e tra
loro una giovane amica russa puoi immaginarti come mi abbia emozionato”. La Cvetaeva insiste:” Rainer voglio venire da te , (
nella sperata Savoia , nda.) Lo voglio per
quel nuovo Io che può realizzarsi soltanto
con te, in te. ..Ancora –non arrabbiarti- io voglio dormirti accanto-addormentarmi e dor-
Campo de’ fiori
“L’anno finisce con la tua morte? Fine? Inizio! Sei tu a te stesso l’anno più
nuovo. ( caro, lo so, tu mi stai leggendo prima ancora
che io scriva) Rainer, ecco, sto piangendo, sei tu che mi sgorghi dagli occhi!
Caro se tu sei morto- vuol dire che non esiste nessuna morte ( o nessuna vita).
Cosa ancora? La piccola cittadina nella Savoia –quando, dove? E , Rainer,
com’è il nido per il sonno ? tu adesso lo sai il russo e sai che –Nest è gnezdo e
molte altre cose ancora. Non voglio rileggere le tue lettere , altrimenti mi verrà
voglia di raggiungerti, di venire là – e non oso volerlo: tu sai bene che cosa è legato a questo “ volere”. Rainer ti sento immancabilmente dietro alla mia spalla
destra. Hai mai pensato a me ? –Si, si, si.- Domani è l’anno nuovo, Rainer- il
1927. Il 7 è il tuo numero preferito. Vuol dire che sei nato nel 1876 ( il giornale)? 51 anni? Come sono infelice . Ma non devo affliggermi! Stanotte a mezzanotte brinderò con te( Tu sai come , colpirò il tuo bicchiere piano, piano!)
Caro, fai in modo che io ti sogni spesso , anzi no, non è giusto : vivi nel mio
sogno. Adesso hai il diritto di desiderare e fare. Io e te non abbiamo creduto nel
nostro incontro qui sulla terra – come non abbiamo mai creduto in questa vita,
non è vero? Tu mi hai preceduto ( è stato più bello) e, per accogliermi bene , mi
hai prenotato non una stanza , non una casa , ma un intero paesaggio. Ti bacio
sulle labbra? , veramente, come un vivo. Caro, amami più forte e diversamente
da tutto . Non arrabbiarti – ti devi abituare a me, a come sono. Cosa , ancora?
Non è vero, non sei ancora in alto e lontano , sei proprio qui accanto, la fronte
sulla mia spalla. Non sarai mai lontano : l’irraggiungibile non è mai in alto . Sei
il mio caro ragazzo adulto. Rainer, scrivimi! (è abbastanza stupida la mia richiesta , vero?) Ti auguro Buon anno e uno splendido paesaggio celeste.
Marina.
mire. Privo di doppi sensi , semplicemente
dormire ..nel sonno più profondo, sapere che
mi sei accanto.E ancora .. ascoltare il suono
del tuo cuore. E -baciarlo-. …Tu sei sempre
in viaggio, non vivi in nessun luogo incontri
russi che non sono io. Ascoltami. E ricordalo
nel tuo paese. Soltanto io rappresento la
Russia.”
L’ultima frase porterà alla fine del romanzo
– epistolario perché, il 19 agosto Rainer risponde…..”Spòstati dal tempo , nel margine
della tua lettera hai scritto: - Il passato è ancora davanti a noi- Bene , Marina, fai come
se già fosse tutto accaduto. E dunque di-
23
mentica, cara, senza discutere chi domandava e chi rispondeva. ….. penso che tu sia
severa e crudele esigendo che io mai non
abbia altra Russia all’infuori di te. Il silenzio
di Boris nei miei confronti mi inquieta ed
amareggia, è possibile che la mia comparsa
abbia sbarrato il passo al suo violento desiderio di te”? Marina risponderà che Boris,
non volendo più scrivere neanche a lei, si è
liberato del suo fardello (visto che aveva una
moglie ed un figlio) “ adesso è libero di me”
ed in quanto alla “Russia” è una perifrasi
verbale, un giro di parole. Io mi chiamo in
altro modo, io sono ciò che tu sei..Che cosa
voglio da te? La stessa cosa che voglio dalla
poesia intera e da ogni singolo verso: la verità”.
La risposta di Rainer non arriverà mai. A novembre Marina scrisse una cartolina con una
sola domanda. “Mi ami ancora”? Silenzio.
Poi:
Il 30 dicembre 1926 scrisse a Boris: “ Rainer
Maria Rilke è morto. Sono venuti a dirmelo
la notte di S. Silvestro. Ma lui è morto il 30
dicembre e non il 31. ( i giornali….) Boris,
non andremo più da Rilke”.
Qui comincia la più bella lettera mai scritta
in ricordo di un Poeta. Pubblicata nel mondo
intero, interpretata dalle più grandi voci internazionali, la copierò così come è nata,
scritta da Marina Cvetaeva, la poetessa oggi
più studiata ed amata ovunque, in omaggio
al suo coraggio, nel rispetto più assoluto per
la sua scelta di lasciare il mondo ad Elabuga,
cittadina Tartara, nel 1941.
Boris Pasternak, premio Nobel per la Letteratura 1958 con il romanzo il dottor Zivàgo,
mantenne rapporti di collaborazione con la
figlia di Marina la quale riordinò e diede alle
stampe quanto riuscì a mettere insieme
dell’opera di sua madre.
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24
Campo de’ fiori
IL DITO NELLA PIAGA
COME ESSERE VERAMENTE CRISTIANI SECONDO LA BIBBIA, E NON SECONDO NOI.
I
l giorno 29 di luglio,
due giorni prima del
mio settantesimo
compleanno, ho tenuto una conferenza
a
Ronciglione,
presso l’Accademia Kronos, che ringrazio per la
di Roberto
sua disponibilità. Il tema
Ragone
era volutamente provocatorio: ‘Essere cristiani secondo la Bibbia’.
Non sono molti, infatti, coloro che ritengono
la Bibbia un libro ispirato, e a cui si possa
fare riferimento per la nostra fede. I più ritengono ‘Bibbia’ il solo Antico Testamento,
mentre essa comprende anche il Nuovo, e
la criticano per sentito dire: è scritta dagli
uomini, è scritta dagli Ebrei, non ha un fondamento scientifico, mostra un Dio crudele
e sanguinario. Quasi tutti dicono di averne
a casa una copia, e i più dicono di ‘averla
letta’. Alcuni si spingono più in là, tirando in
ballo libri apocrifi e vangeli non canonici.
Bene, in questi tempi di degrado morale e
religioso imperante, in cui la trasgressione
è oggetto di ricerca e di sempre maggiore
raffinatezza (Tutto ciò che fa bene a me, va
bene. Non faccio male a nessuno. La vita è
mia e ne faccio ciò che voglio), parlare della
Bibbia è parlare ad un popolo di sordi. Ma
non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Intervistati per strada, tutti o quasi si
dichiarano ‘cattolici’ e ‘cristiani’, ma ‘a modo
loro’. Nel senso che non vanno sempre in
chiesa, non osservano i precetti, quelli insegnati al catechismo, e raramente si confessano per una bella lavata di coscienza.
Poi ricominciano. Tutto sbagliato. Non è così
che si è cristiani.
Il termine ‘cristiano’ fu coniato nei primi
tempi, per indicare i seguaci di Cristo in termini spregiativi. Oggi è un segno distintivo.
Ma distintivo di che? Se leggiamo il primo
capitolo del vangelo di Giovanni, leggiamo
che Cristo, Parola fatta carne, venne nel
mondo per i suoi, cioè gli Ebrei, i quali, non
solo non lo accolsero, preferendo le tenebre
alla luce (Cristo), ma lo fecero uccidere dai
Romani. Ma, continua l’Apostolo, ‘a tutti coloro che Lo hanno ricevuto, Egli (Dio) ha
dato il diritto di diventare figli di Dio’. Cioè a
quelli che non sono nati da sangue, né da
volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma
sono nati da Dio. Cosa significa? Noi nasciamo ‘creature’ di Dio, ma dobbiamo diventarne ‘figli’. Come? La prima condizione
è ricevere Cristo nella propria vita. La seconda è la trasformazione interiore che questo patto con Cristo produce, cioè la nuova
nascita. Nicodemo era un fariseo, uno dei
capi dei Giudei, e di notte andò a trovare
Gesù, e lo chiamò ‘Maestro’. Era infatti tormentato da ciò che Gesù andava predicando, perché aveva capito che Dio era con
lui, e volle chiedere cosa dovesse fare per
ereditare la vita eterna.
“Devi nascere di nuovo” gli rispose il Signore “Se uno non è nato d’acqua e di spirito non può entrare nel regno dei cieli”.
Nella Scrittura l’acqua è il simbolo della Parola di Dio, che è il simbolo di Gesù stesso.
Lo Spirito è lo Spirito Santo, quello in cui –
come aveva detto Giovanni – Gesù avrebbe
battezzato i suoi. Troviamo infatti che alla
Pentecoste si realizza quanto promesso: lo
Spirito Santo scende sui centoventi riuniti
nell’alto solaio e battezza tutti con lingue
‘come di fuoco’, donando ad ognuno la capacità di parlare in lingue sconosciute. E’
tutto biblico. Questa è la condizione del
vero cristiano. Diceva un predicatore inglese
del secolo scorso che, se mettiamo un cavallo in un garage, non diventa un’automobile. Allo stesso modo, non basta andare la
domenica ad assistere ad un culto qualsiasi
per essere un vero cristiano. Cristiano è chi
appartiene completamente a Cristo, e la
vita nuova che Lui ci da’ (‘Le cose vecchie
sono passate, tutto è diventato nuovo’) è
una vita gioiosa, e non di sacrificio, come
alcuni vorrebbero farci credere. Né serve ritirarsi in romitaggio: Gesù ha mandato i
suoi in mezzo alla gente, ‘pellegrini in questo mondo, ma non di questo mondo’, allo
scopo di parlare e testimoniare ognuno
della propria esperienza, secondo il principio del sacerdozio universale dei credenti.
Dio ha solo figli, non nipoti. Ognuno risponderà di sé stesso, perché esiste una vita
dopo la morte. Non possiamo delegare la
nostra salvezza ad altri, pensiamoci finchè
siamo in tempo, perché il Purgatorio non
esiste. Il nostro giudizio è già espresso
mentre siamo in vita, come dice S. Paolo:
“L’uomo muore una volta sola, dopodiché
c’è il giudizio”. E nella lettera che scrive ai
Romani dice anche: “Il salario del peccato
è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna
in Cristo Gesù, nostro Signore.”
Civita di Bagnoregio come Pisa
ANCELLE DI FIRENZE E DELL’ UMBRIA
Q
uando mi trovavo a Pisa
per motivi di
studio (erano
gli anni a ca
vallo tra la fine
dei sessanta e l’inizio dei
di Secondiano
settanta) i cronisti de “La
Zeroli
Nazione” di Firenze e de “
Il Telegrafo” di Livorno
(oggi “Il Tirreno”) delle redazioni di Pisa, affrontavano pressoché quotidianamente un
grande problema: i turisti stranieri a Pisa si
trattenevano soltanto un giorno. “Diamine”,
scrivevano sui loro fogli, “gli stranieri arrivano numerosissimi al mattino in piazza dei
Miracoli, stazionano per delle ore tra il Battistero, la Torre, il Cimitero, pranzano in un
ristorante convenzionato e quand’è il pomeriggio se ne tornano a Firenze”. La conclusione era sempre sconsolata: “I turisti
stanno 5-6 giorni in albergo a Firenze e qui
da noi fanno una toccata e fuga di 7-8 ore”.
Il finale aveva però sempre una specie di
P.S. : Pisa si deve dotare d’un polo artistico
o ricreativo capace di attirare il forestiero
per più giorni”. Io ne rimanevo sconcertato
e pensavo del come sarebbe stato impossi-
bile inventarsi un’attrattiva capace di fare il
pari con la celeberrima Torre e difatti nulla
è cambiato fino ai nostri giorni.
Questa lunga premessa mi serviva per affrontare al meglio l’argomento Civita di Bagnoregio, che sta a cuore tanto agli
amministratori quanto ai semplici cittadini.
Anche Civita, sarà sempre, inutile negarlo,
un’ attrattiva da mordi e fuggi e, se per Pisa
è Firenze l’avversario invincibile, per noi è
la vicina Umbria il posto dove i nostri numerosi visitatori trovano logico trascorrere i
loro giorni in hotel. Pensare di poter far fermare nel nostro territorio i giapponesi, i coreani, gli americani sarebbe pura follia.
L’Umbria è troppo bella per non venir corteggiata nelle sue stradine di sera e di
notte; è l’incanto del Medioevo che affascina i turisti e demolisce i nostri sogni. Non
dobbiamo perciò farci illusioni.
I nostri sforzi di ricezione devono esclusivamente riguardare l’aspetto e il decoro di Civita. Occorrono bagni puliti e in numero
sufficiente, un servizio medico per le giornate di punta, un pollicino per i portatori di
handicap e le persone anziane. Certo anche
Bagnoregio dovrà fare la sua parte. Dovrà
ad esempio essere pulita e purtroppo oggi
non lo è. Dovrà organizzarsi con negozi appropriati tra via Roma ,il corso e piazza S.
Agostino. Dovrà dotarsi di una cartellonistica chiara e diffusa sul territorio, arrivando
a toccare Orvieto, che è davvero il punto
focale, il crocevia dei nostri flussi turistici.
L’idea del bio-ponte mi sembra sia buona,
anche se esagerare porterebbe ad un quadro estetico non in linea con i sottostanti calanchi. Anche una più accorta illuminazione
sarebbe auspicabile, ma il troppo, pure in
questo caso, non porterebbe vantaggi.
Certo sarebbe una buona iniziativa quella di
chiedere ai previsti 70.000 visitatori dei
mesi di agosto e di settembre cosa ne pensino delle possibili innovazioni e cosa non
vada allo stato attuale. Un questionario a
risposta multipla sarebbe facile da proporre
e semplice da compilare. Per intanto godiamoci questo autentico boom di visitatori,
che la crisi ci ha riversati sul nostro borgo e
non voliamo troppo con la fantasia. Come
già detto, Civita è come Pisa. Ancella, quella
di Firenze e questa dell’ Umbria.
Accontentiamoci, perché le molte briciole
che ci giungono dal cuore verde d’ Italia ci
riempiono bene la pancia e di questi tempi
non è davvero cosa da poco!
26
Campo de’ fiori
LA SCUOLA A CIVITA CASTELLANA
DAL 1746 AL 1930
I
l 14 maggio 1746 è
una data importante per l’istruzione
a
Civita
Castellana: vennero
aperte infatti le scuole del
Seminario, fortemente vodi Francesca
lute da Mons. Tenderini
Pelinga
grazie al lascito dell’Abate
Soderini che il 13 giugno
1739 donò alla Curia Vescovile “LA SUA
CASA POSTA DENTRO QUESTA CITTA’
NELLA CONTRADA DETTA PANICO PARROCCHIA DI SAN CLEMENTE CON IL GIARDINO E TUTTI LI SUI ANNESSI E
CONNESSI ,LIBRARIA E TUTTI I MOBILI IN
ESSA ESISTENTI PER IL VALORE DI 9.000
SCUDI”. Si deve dunque a Mons. Giovanni
Francesco Tenderini (Carrara 19/10/1662Civita Castellana01/03/1739), Vescovo della
nostra città dal 22/03/1719 al 01/03/1739,
la decisiva azione tecnica e culturale che ha
portato all’istituzione delle scuole: un fatto
unico e senza precedenti per i tempi in cui
vennero attuate nei territori a nord di
Roma. Nel Concilio Romano del 1725 Mons.
Tenderini ottenne dal Pontefice Benedetto
XIII l’autorizzazione per l’insediamento del
Seminario e successivamente il 25 settembre dello stesso anno istituì la Commissione
Vescovile composta da quattro consiglieri,
dai ”Deputati della Congregazione del Seminario” con relativa delibera che le rendite
derivanti dai possedimenti del Capitolato
della chiesa del Crocifisso di Vallerano fossero destinate per la fondazione dello
stesso e al mantenimento della sacra istituzione. Con il successivo Privilegio Ecclesiastico dell’8 agosto 1733 la sacra
Congregazione dei Seminari istituì giuridicamente le Scuole Cittadine, l’azione allora si
concentrò nella ricerca dei fondi necessari:
nel 1732 il Vescovo scrisse a un ricco possidente civitonico, l’abate Rocco Paradisi
che il duca di Modena aveva nominato suo
primo consigliere, il quale rispose che era
sua ferma intenzione concorrere alla costruzione del seminario, non avendo eredi, con
un lascito di diecimila scudi. Alla morte del
Paradisi, purtroppo la lettura del testamento
non riservò alcuna somma per la costitu-
zione delle scuole; l’abate
ottuagenario ed infermo di
mente mutava spesso il testamento senza ricordarsi
di quello che aveva promesso. Nel giugno del
1739 con la mediazione
della Contessa Serlupi Petroni la ricerca dei fondi e
della sede ebbe buon esito:
l’abate Lodovico Soderini,
nobile di Civita Castellana,
dottore protonotario apostolico e vice reggente capitolare già governatore
della Sabina e dell’Abbazia di Farfa, donò
alla Curia il suo palazzo di via Panico per
l’erigendo seminario. Purtroppo Mons. Tenderini che lo aveva fortemente voluto per
far studiare i chierici e i giovani di Civita non
riuscì a vedere realizzato il suo progetto. Il
seminario fu aperto nel 1746; nel 1747, ad
un anno dall’apertura per problemi finanziari, non essendo sufficiente per il mantenimento sia il lascito del Cardinale Camillo
Cybo, protettore del Tenderini che le rendite
della chiesa del Crocifisso di Vallerano, le
scuole vennero chiuse. Riaprirono il 9 ottobre 1759 e alle rendite sopra descritte si aggiunsero quelle del “Venerabile Ospedale di
San Giovanni Battista “ di Caprarola “LA COMINITA’ DI QUESTA CITTA’ CON LE DEBITE
LICENZE S’OBBLIGO’ DARE 75 SCUDI ET
DUE ALUNNI ET ALTRI 68 SCUDI ALLI MAESTRI COME AL LIBRO BENEFICI DEL
1758”… Nella Sacra Congregazione del 28
settembre 1795 venne eletto Economo il
notaio civitonico Marco Coletta la cui discutibile condotta finanziaria ed economica
portò nel 1797 alla chiusura. Tra il 1798 e
il 1801 la scuola del Seminario cessò
di esistere, il governo provvisorio francese
insediandosi a Civita l’abolì e destinò il palazzo di via Panico a caserma militare ”SUBITO
CHIUSO,
L’OCCUPARONO
LI
FRANCESI FACENDOVI IL LORO QUARTIERE NELL’ABITAZIONE, CHE LO RIDUSSERO UNA SPELONCA”. Riaprì nel 1802 nel
palazzo Vescovile di piazza Matteotti dopo
la soppressione del Convento Francescano
attiguo alla chiesa di San Francesco, il palazzo di via Panico del’abate Soderini che
dal 1746 al 1797 aveva ospitato le scuole
venne concesso dalla Curia all’ordine delle
Maestre Pie Venerine che nel 1711 avevano
aperto la prima scuola per le fanciulle e dal
1730 si dedicavano al recupero e al mantenimento dell’infanzia disagiata e abbandonata. Dal 1853 al 1871 le Scuole del
Seminario vennero dirette dai Padri Gesuiti
grazie all’interessamento di padre Paolo
Rosa (1825-1874) dell’ordine dei Gesuiti, insigne astronomo appartenente alla famiglia
nobiliare civitonico dei Feroldi De Rosa. La
gestione dei padri Gesuiti segnò in maniera
indelebile la vita didattica e culturale della
scuola attraverso una decisiva azione che
pose lo sviluppo della conoscenza e lo studio intenso delle fonti classiche come elementi principali dell’azione formativa degli
studenti. L’anno scolastico iniziava il 2 dicembre di ogni anno con una solenne funzione religiosa nella chiesa di san Francesco
addobbata a festa, con il discorso d’insediamento del padre Rettore delle scuole Gesuite alla presenza del Governatore
Ecclesiastico, del Gonfaloniere e di altre autorità civili e militari. Nei giorni a seguire si
tenevano le “Consulte” dei Maestri ln cui si
discutevano i programmi didattici e l’apertura formale delle lezioni nelle aule poste
nel piano terra del palazzo Vescovile. L’anno
scolastico era suddiviso in due cicli della durata di cinque mesi ciascuno, il primo terminava nel mese di giugno con una solenne
cerimonia di premiazione che si teneva
sempre nella chiesa di San Francesco dove
gli alunni meritevoli venivano premiati dal
padre Rettore e dal corpo Docente.
”MARTEDI 25 LUGLIO 1865 SOLENNE PREMIAZIONE IN CHIESA.LA NAVATA ERA
TUTTA
AAPARATA
PER
L’OCCASIONE..L’ARCO DELL’ALTARE MAGGIORE ERA STATO CHIUSO CON VELI DI
DAMASCO ,IN MEZZO APPESO IL RITRATTO DEL SANTO PADRE PIO IX E I DUE
STEMMI DI MONS.VESCOVO E DEL COMUNE..SI ERA FORMATO UN PALCO ALTO
QUASI COME L’ALTARE CHE SI ESTENDEVA
AI LATI PER LA LARGHEZZA DEL PRESBITERIO E VENIVA AVANTI FINO ALL’ULTIMO
GRADINO…QUELLA PARTE DEL PRESBITERIO CHE RESTAVA LIBERA VICINO ALLA
BALAUSTRA FU OCCUPATA DAI SEMINARISTI E DAGLI SCOLARI ESTERNI,OLTRE
TUTTA LA CAPPELLA DEL CROCIFISSO.IN
QUELLA DI SANT’ANTONIO STAVA IL CONCERTO CITTADINO CHE RALLEGRO’ CON
VARIE MELODIE,TUTTO RIUSCI BENE CON
UN GRAZIOSO DIALOGHETTODI CINQUE
FANCIULLI”.
continua sul prossimo numero...
Campo de’ fiori
27
Associazione Artistica Ivna
EDUCAMP 2014
C
Direttore Educamp CONI Prof.ssa Marina CENTI - Vice-Direttore Educamp
CONI Prof. Adriano RUGGIERO (Coord. tecnico) Staff tecnico Giancarlo
BERTOCCI - Ilaria BONI - Rosalba OLIVIERO - Simone SENSONI
inque settimane che hanno avuto
due location d’eccellenza come la
Scuola Marescialli dell’Aeronautica
Militare di Viterbo ed il Parco dei
Cimini nel comune di Soriano nel
Cimino. Cinque settimane in nome del sano
divertimento e della buona compagnia. Cinsettimana alle prese con sport, aria
que
della Prof.ssa
aperta,
grandi spazi e strutture d’eccellenza.
Maria Cristina
Il tutto a disposizione del CONI che, nella
Bigarelli
persona del direttore EduCamp Professoressa Marina Centi, ha saputo organizzare attività sportive e
ricreative di Atletica, Badminton, Bocce, Baseball, Calcio,
Equitazione, Ginnastica Artistica, Hockey, Judo, Mini Sub,
Nuoto, Pallacanestro, Pallavolo, Parco Avventura, Rugby, Tiro
con l’arco, Tennis Tavolo, Calcio Balilla, Laboratorio di lingua
inglese, Laboratorio di chitarra, Educazione cinofila, Escursioni
in montagna, Fattoria didattica, Laboratori giochi e naturarte,
Animazione/Karaoke e Pattinaggio.
I bambini ed i ragazzi ai quali è rivolto il progetto hanno potuto esprimersi in modo veramente sano, sportivamente parlando ed in modo del tutto naturale, socialmente parlando. I
giovanissimi hanno scoperto, sviluppato e messo in pratica
tante di quelle potenzialità ed abilità da avere la chance di
trascorrere un’ estate intelligentemente e sapientemente curata a misura di cucciolo d’uomo. Giornate indimenticabili, irripetibili e altamente formative che hanno avuto come slogan
“Se vuoi arrivare primo corri da solo, se vuoi arrivare lontano
cammina insieme.”
Un plauso particolare va al Direttore dell’EduCamp CONI Professoressa Marina Centi e del suo Staff educativo e tecnico,
specializzato e professionalmente preparato.
Molto coinvolgente ed emozionante è stata la serata di chiusura dell’EduCamp quando tutti i partecipanti si sono esibiti
in attività, dimostrando il livello ed i progressi raggiunti in questo periodo di pratica sportiva, artistica e ricreativa, portando
a casa ai genitori un grande insegnamento quello di stare
bene con se stessi e con gli altri, una scoperta che auguriamo
ai 600 giovani coinvolti nelle cinque settimane di poter alimentare, di continuare a nutrire, prendendo in mano la loro
vita senza svenderla alla noia e alla monotonia.
I cinque continenti rappresentati in cinque cerchi umani
hanno voluto dare un significato semplice nell’augurio che il
mondo, soprattutto i mondani possano essere uniti stringendosi sempre la mano per formare un cerchio che va a completarsi con gli altri cerchi dei continenti in un unico intento
di rispetto , comprensione, integrazione, amicizia e amore.
Un grazie va anche al Delegato Provinciale Alessandro Pica
che ha dichiarato di impegnarsi per migliorare il progetto, che
ci auguriamo di vederlo realizzato ancora in futuro, sia per la
sua valenza sportiva, ricreativa, formativa, sia per il significato
educativo che assume, favorendo la crescita dei giovani, incoraggiandoli a far emergere il meglio di loro.
Nella cerimonia di chiusura del 29 luglio presso il Resort del
Parco dei Cimini, noto come centro di accoglienza turistica
per chi ama gli animali, le piante, la buona e sana cucina, la
Professoressa Marina Centi insieme al suo Staff, alla presenza
di numerose persone e personalità, riceve le congratulazioni
ufficiali, segno di gratitudine professionale ed umana.
Campo de’ fiori
28
L’angolo del grafologo
Analisi grafologica di un direttore di risorse umane
Soggetto: maschile.
Età: 49 anni.
Titolo di studio: laurea.
Impiego:
direttore
delle risorse.
I
l soggetto scrivente
presenta una personalità di rilievo, capace di dimostrare
forza, sicurezza e
disinvoltura in ogni contesto sociale e in
ogni situazione. Attivo e dinamico, affronta
le difficoltà con convinzione di poterle superare, soffermandosi più sulle ipotesi di soluzione che sui problemi stessi. Ha l’energia
psicofisica per sostenere impegni importanti
e anche gravosi. Il dinamismo di cui è provvisto è efficace e quasi inesauribile, sia perché può attingere ad abbondanti risorse
energetiche, sia perché i successi che
spesso ottiene gli procurano una continua
ricarica a tutti i livelli.
Sa conquistarsi la considerazione positiva e
perfino l’ammirazione delle persone con cui
opera, per quel suo stile disinvolto, sicuro,
a suo modo accattivante e simpatico, che fa
conoscere a chi ha intorno l’elevato perso
specifico della sua personalità.
Come è indubbio che abbia notevoli capacità manageriali, è altrettanto certo che non
ha la predisposizione (e nemmeno l’abitudine e l’attitudine) a prendere in considerazione i dettagli e le sfumature delle
questioni che affronta. A fronte di una spiccata capacità di vedere le cose in grande, si
riscontra in lui una certa tendenza a sottovalutare alcuni aspetti delle situazioni, che
alla prova dei fatti potrebbero rivelarsi meno
marginali di quanto da lui ritenuto.
Gli va comunque riconosciuta la capacità di
avere una visione ideale superiore alla
media e di porsi obiettivi di grande respiro,
capaci di creare prospettive davvero significative. Ha idee innovative e sempre nuove
e questo gli consente di operare con molte
possibilità di successo nelle relazioni. Inoltre
sa trattare alla pari anche con loro che
hanno posizioni superiori alla sua, dimostrando autorevolezza e forza di persona-
del Prof.
Piero Mecocci
Grafologo
lità. Però l’ambizione
potrebbe spingerlo a
volere ottenere più
di quanto sarebbe
opportuno, e potrebbe anche portarlo a ricercare il
successo di immagine più del successo affettivo.
Un’altra sua importante capacità è
quella organizzativa.
Sa mettere a punto
progetti di alto profilo, ma poi sa anche
trovare il modo di
trasformarli in programmi e successivamente in azioni concrete. Non pretende di
essere dappertutto e di agire sempre in
prima persona, ma la sua abilità organizzativa passa anche attraverso la propensione
alla delega. Comunque vuole avere ogni
cosa sotto controllo ed esige che tutto converga verso di lui, in modo da avere in
mano la situazione e di poter modificare o
correggere l’indirizzo in ogni momento.
Ha anche il vantaggio di non affezionarsi a
soluzioni già adottate, così da non rischiare
di ripetersi troppo. Sollecita anche i suoi collaboratori non solo ad essere attivi, ma ad
esserlo con intelligenza e creatività. Avendo
poi una mentalità aperta ed elastica, accoglie volentieri suggerimenti e idee, che poi
fa propri, magari attribuendosene la paternità anche la sua apertura e duttilità mentale, che sono alla base della sua
intelligenza spesso brillante, diventano uno
strumento al servizio della sua ambizione,
perciò che gli fornisce idee o gli dà suggerimenti non deve aspettarsi riconoscimenti
e riconoscenza.
Dimostra una forte tenuta agli impegni, persegue con determinazione gli obiettivi. È
pronto al dialogo ed alla comprensione delle
problematiche che gli vengono sottoposte,
ricerca sempre la soluzione migliore per
tutti. Soffre interferenze ed imposizioni non
adeguate e motivate.
Il soggetto scrivente è idoneo a svolgere la
mansione di direttore delle risorse umane
per i seguenti motivi:
- forte personalità, dinamica, disinvolta ed
attiva;
- apertura mentale e duttilità;
- capacità di rapportarsi agli altri e di relazionare al meglio alla ricerca delle soluzioni
migliori.
Potrebbe invece avere qualche difficoltà:
- nel gestire le relazioni quando percepisce
la migliore qualità di chi gli sta accanto o
dell’interlocutore con il quale dialoga: soffre
coloro che tendenzialmente tendono ad imporre le loro soluzioni (vedi sindacato o superiori);
- rischia di voler sempre primeggiare e
tende ad attribuirsi tutti i meriti.
Se desiderate conoscere
la vostra personalità
attraverso l’esame della
vostra grafia, contattateci
ai seguenti
indirizzi e-mail:
[email protected]
[email protected]
La vostra perizia grafica verrà
pubblicata gratuitamente e
mantenendo l’anonimato,
sulle pagine della nostra rivista.
Campo de’ fiori
29
Come eravamo
Settembre il mese delle … riparazioni
L
e stagioni cambiano, ognuno dice la
sua a riguardo . L’uomo sta distruggendo questo pianeta : la tecnologia,
il progresso, l’habitat rivoluzionato,
sono tutti fattori determinanti di questa apocalisse epocale ! Parolone, parolone,
bla, bla bla. Ecco allora che questo breve
di Alessandro
“Come eravamo” viene a fagiolo, perché cerSoli
cherà di avvalorare, attraverso pochi ricordi
di un passato non più recente, l’impronta di
un mese particolare, appunto Settembre.
I temporali ferragostani erano appena finiti, Settembre qui a
Civita, era il mese di S. Marciano e delle feste patronali e dei
primi funghi. Prima però era anche il mese degli esami di riparazione per chi a scuola non aveva brillato, e magari era rimasto ammutolito, davanti alle insufficienze evidenziate in rosso
sui quadri esposti nell’atrio della scuola, e il più delle volte non
condivise.
Gli ultimi bagni giù al Treja, le ultime partite sui selciati del centro storico, le ultime scampagnate, gli ultimi preparativi anche
nelle campagne pronte per la raccolta delle nocciole e per l’imminente vendemmia.
Si respirava un’aria diversa, più fresca, dopo il caldissimo Agosto, il quotidiano era fatto di piccole riparazioni: la cancellata
da ri..verniciare, la finestra da stuccare, piccoli lavoretti prima
dell’arrivo del soldatino… Autunno che precedeva il generale…
Inverno. Permettetemi il riferimento ai disastri naturali, economici e sociali che hanno portato il nostro paese a guardare
oggi settembre con la paura di chi lo vede sentinella di quell’inverno che da ... generale sta diventando …. Dittatore. E allora quale modo migliore di mettere in versi le mie “Impressioni
di Settembre”, le Orme (complesso degli anni ’70), mi scuseranno.
Foto di Fabio Bobboni - Click Gruppo Fotografico
Civita Settembrina
‘Sti verzi me nascino da ‘o core, come sembre
e vòjo ricordà ‘o mese de Settembre.
Rima bbaciata che quarche vòrda sgàrra,
e de questo me perdonerà Cimarra!
‘O domo ddobbato, pe’ sbalordì ‘a piazza,
edèra bbello grazzie a Cesere Corazza!
E bangarelle co’ e pistole a schizzo,
‘o pupazzetto de Purginella, mosso da ‘o scugnizzo!
‘A fiera, co’ a porchetta e ll’anguille marinate llì ‘o bbidone,
nun come allora, ma sò sembre bbòne!
‘O tembo edèra bbello, fatto strano,
forze perché era piovuto a S. Romano!
Chi edè dde Civita e cià quarche anno, me capisce bbene,
perché mmò stà a tribbolà ben andre pene!
Volemje bbè a ‘o paese nostro, oggi ppiù de jeri,
anzi fàmolo conosce a li stranieri!
Dovemo dije in coro proprio a essi,
che Civita nun è solo scudelle, vasi, piatti e cessi!
Alessandro Soli
Civita Castellana Settembre 2014
Campo de’ fiori
30
“Il Fumetto”
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA
ICHI THE KILLER di Hideo Yamamoto
edito da Panini Comics – 10 volumi, concluso
A
Shinjuku ci sono due tizi che è meglio non far arrabbiare,
due pazzi che possono trasformare il paradiso in un inferno. Ichi è un ragazzo che, quando scoppia in lacrime,
si trasforma in una macchina per uccidere. Kakihara è uno
yakuza stanco di tutto che solo quando perfora, taglia o
ustiona le sue vittime sente di essere ancora vivo. Le loro strade
stanno per incrociarsi… (Trama tratta dal sito dell’editore).
di
Daniele Vessella
Sangue, sangue e ancora sangue. Ma non c’è soltanto la violenza
al centro di questo manga, c’è soprattutto un sarcasmo macabro
che irrompe attraverso la caratterizzazione dei personaggi e della yakuza (mafia giapponese). Qui avete la possibilità di addentrarvi in un mondo per molti ignoto e scoprire
che la yakuza è forse più terribile della nostra camorra.
Se avete la capacità di guardare oltre il sangue, troverete un universo diverso dal nostro e proprio per questo estremamente affascinante. È un’opera che colpisce dritto
dritto allo stomaco del lettore, che gli provoca fastidio, gli dà disgusto. Un’opera che
propone avvenimenti dagli argomenti forti, come forte è il disegno, come forte è la
psicologia dei personaggi, come forte è l’incipit iniziale.
Un’opera fuori dal comune e per questo andrebbe letta e apprezzata.
Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/
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Campo de’ fiori
31
E la scuola si tuffa nel Web 2.0!
C
on il termine
Web 2.0 si intende un nuovo
metodo di comunicazione tra
le tecnologie e l’essere
umano. L’uomo non subisce più passivamente la
di Patrizia
Rete, andando in Internet
Caprioli
e guardando le cose e gli
argomenti che vengono messi da terze persone per essere usufruite da tutti, oggi egli
condivide, reagisce, collabora ai contenuti
del Web.
Ed è proprio questa nuova rivoluzione 2.0
che ha toccato, anche se non ancora travolto, la nostra scuola italiana!
A parte le varie tecnologie didattiche e strumentali messa in campo per l’insegnamento
in aula, parlo delle famose lavagne interattive (LIM) e dell’uso dei tablet tra gli studenti in classe, oggi il cambiamento tocca
da vicino chi lo vive sulla propria pelle e lo
porta avanti con coraggio e perspicacia: gli
insegnanti.
Questi maestri e professori hanno deciso di
mettere in campo una nuova metodologia
di insegnamento mettendo al centro non
solo l’uso di nuovi strumenti didattici informatici, ma anche il confronto e l’auto-formazione degli stessi docenti.
Per far ciò essi si sono costituiti in gruppi di
studio e lavoro usando la piattaforma di social network Facebook.
Qui di seguito segnalo alcuni di questi
Gruppi Facebook che possono essere d’interesse per i tanti insegnanti che leggono la
nostra rivista, e per chi è semplicemente attento all’argomento “Scuola”.
Insegnanti
(https://www.facebook.com/groups/tantiinsegnanti ), insegnanti di ogni ordine e grado
che possono far conoscere le proprie esperienze, trattare temi legati alla didattica ma
anche la fare scuola sempre più problematico, incontrarsi, sfogarsi, arrabbiarsi, decidere future collaborazioni. Un’aula docente
virtuale.
Insegnanti 2.0
(https://www.facebook.com/groups/insegnantiduepuntozero ), luogo dove provare a
definire un’idea di scuola che punti al
miglioramento dell’apprendimento rispondendo ai nuovi bisogni degli studenti attuali,
giovani generazioni digitali.
Il Tablet a scuola
(https://www.facebook.com/groups/iltable-
tascuola ), si sperimenta la didattica mediante l’uso del tablet, si condiviono idee,
risorse e proposte. Vengono indicati nuovi
strumenti e nuove strategie didattiche che
richiedono l’uso del tablet.
Docenti e LIM
(https://www.facebook.com/groups/docentilim ), spazio dedicato agli insegnanti che
usano le lavagne interattive nelle loro aule.
Bricks
(https://www.facebook.com/groups/rivistabricks/ ), Bricks ( http://www.rivistabricks.it/)
è la rivista online per la
scuola edita congiuntamente da AICA e SIeL. Bricks è rivolta al mondo della scuola e
intende dare la parola alle scuole per presentare e discutere i migliori esempi di utilizzo delle tecnologie informatiche nella
didattica e di attività per lo sviluppo delle
competenze informatiche e digitali degli
studenti.
Buon insegnamento a tutti!
Lambulatorio fisioterapico del Centro salute
di Orte chiude di nuovo.
C
i risiamo! Dopo la chiusura, fortunatamente temporanea, del luglio 2011, l’ambulatorio di
fisioterapia del Centro salute di
Orte ASL VT3, è stato nuovamente costretto a sospendere il servizio, a
partire dal 15 settembre 2014. La comunicazione della decisione, presa dalla dott. ssa
Antonella Proietti, è arrivata appena un
mese prima, il 18 Agosto, in piena estate,
inaspettata come un fulmine a ciel sereno.
Colta di sorpresa anche la fisioterapista Rosella Bonifazi, da circa quindici anni in servizio presso il centro, e attualmente unica
terapista impegnata nella gestione dell’ambulatorio, dopo la riapertura nel marzo del
2012. La Bonifazi è stata chiamata a dare
man forte ai colleghi dell’ADI (Assistenza
Domiciliare Integrata), i quali non riescono
a far fronte alle richieste di fisioterapia domiciliare presentate dai pazienti. Questa è
la motivazione addotta dalla Dott.ssa Proietti alla chiusura dell’ambulatorio, senza
tener conto, forse, del grande servizio
svolto fin ad oggi a favore dei numerosi cittadini che vi si rivolgono. Esso comprende,
infatti, un bacino di utenza piuttosto vasto.
Non solo gli abitanti dei paesi che fanno
capo alla AUSL VT3, cioè Orte (con 9.069
abitanti), Soriano nel Cimino (con 8.680
abitanti), Bassano in Teverina (1.350 abitanti), Vitorchiano (4.884 abitanti) e Bomarzo (1862 abitanti), ma anche quelli di
Vasanello (4.300 abitanti), Vignanello
(1.400 abitanti), Vallerano (4.823 abitanti),
Gallese (2.962 abitanti), Corchiano (3.899
abitanti), Civita Castellana (16.746 abitanti), appartenenti alla AUSL VT5 ed addirittura della stessa Viterbo e di Amelia e
Narni (provincia di Terni), si rivolgono al
centro fisioterapico di Orte, vista la vicinanza e i tempi di attesa piuttosto brevi. In
questi ultimi due anni e mezzo circa, infatti,
sono stati trattati ben 430 pazienti, per un
totale di 12.500 prestazioni circa. Un risultato non indifferente, se si considera che ad
ottenerlo è stata una sola dipendente.
Purtroppo questa decisione creerà un disservizio non da poco. Gli utenti saranno costretti a rivolgersi al centro di riabilitazione
dell’ospedale viterbese di Belcolle, dove i
tempi di attesa sono decisamente lunghi.
Tutti, i numerosi ex pazienti, soddisfatti del
servizio di cui hanno potuto usufruire, e i
possibili futuri fruitori in attesa di essere
chiamati, reclamano a gran voce la riapertura dell’ambulatorio, perché anche stavolta
questa chiusura sia solamente temporanea.
E.B
Campo de’ fiori
Dal Mini Festival di Viterbo a X-Factor
Intervista a
Dario Guidi
S
i chiama Dario Guidi, ha 20 anni e
vive a Fabrica di Roma. Per
quanto ci riguarda, è l’ultimo dei
grandi talenti canori che – dopo
aver debuttato al Mini Festival di
Viterbo – si accinge ad affrontare nuove e
più grandi avventura musicali in campo nazionale!
Assistere ad una sua esibizione “live” è
emozionante… ad una grande voce – che
ha imparato ad usare in maniera egregia –
Dario unisce una capacità interpretativa,
una gestualità ed una mimica facciale fuori
dal comune.
Da qualche anno, poi, ha iniziato a suonare
uno strumento un po’ particolare… quando
ci accompagna le sue canzoni, in effetti, diventa un “fenomeno” di difficile catalogazione nel nostro Paese, un caso forse unico!
Sarà per tutte queste cose messe insieme,
che Dario è stato selezionato per partecipare alla prossima edizione di X-Factor, che
andrà in onda dal 18 settembre prossimo,
alle ore 21,00, su Sky Uno!
Proviamo a conoscerlo un po’ meglio!
Bene, Dario, hai solo vent’anni, ma già
un bel po’ di esperienza artistica, dico
bene?!
“Diciamo di sì, anche se non ho iniziato a
cantare proprio da “bambino”! La prima
esperienza importante, che ho fatto all’età
di 14 anni, è stato proprio il Mini Festival di
Viterbo, una grande emozione!”
Se non ricordo male, andò piuttosto
bene…
“Alla grande! Vinsi subito nella categoria
“intermedia”, se non sbaglio cantando “Il
mare d’inverno”! Fu una grandissima emozione! Poi, nel 2011, vinsi anche nella categoria dei “grandi”, con una canzone
misconosciuta, intitolata “Il passo silenzioso
della neve”…”
Ricordo che non la conoscevo neanche
io! E poi?
“Poi ci sono stati altri concorsi, molti dei
quali vinti!”
Non dubito! Dicevo prima che
vederti su un palco è emozionante anche per il modo in cui
interpreti i brani che canti…
“Questo perché, insieme al canto, ho
sempre coltivato anche la passione
per il teatro. Recito nella compagnia
“Il Cerchio Invisibile”, diretta da Sandro Nardi, con i cui progetti abbiamo
vinto molti concorsi; vorrei ricordare
lo spettacolo “Barbablù”, contro il
femminicidio, che ci ha portato il
“Premio Speciale della Giuria” al Festival del Teatro Sociale di Castrocaro
e che replicheremo presto a Orte.”
Dopodiché arriviamo al tuo ultimo
grande amore (artisticamente parlando)…
“Sì, collegato al resto, ovviamente! Da quattro anni ho iniziato a studiare musica e, dovendo scegliere uno strumento, ho scelto…
l’Arpa Celtica!”
Quello che tutti ci aspettavamo da te!
“La decisione è nata dalla mia passione per
la musica celtica e per la voglia di proporre,
musicalmente, qualcosa di nuovo, di alternativo in Italia, visto che i cantanti di oggi
sembrano tutti omologati! Abbiamo perso i
vecchi cantautori e interpreti di un tempo,
quelli di cui ancora ricordiamo i nomi e che
non scorderemo mai!”
Sottoscrivo in pieno, e confermo che è
davvero suggestivo sentirti e vederti
cantare mentre ti accompagni con
questo strumento straordinario! Ma,
fino a “ieri”, tu stavi facendo qualcos’altro…
“Sì! “Teatro Azione” è il nome dell’Accademia di Recitazione che sto frequentando, diretta da Isabella Del Bianco e Cristiano
Censi dal 1983, in cui sono entrato l’anno
scorso come studente di primo anno. E’ una
scuola meravigliosa, ho trovato un clima
fantastico con i miei colleghi e con gli insegnanti, ed è fantastico quando puoi davvero
dedicarti appieno a ciò che
ami di più!”
Vai Dario… siamo arrivati
ad “oggi”!
“L’idea di provare X-Factor,
quest’anno, è nata per caso,
ho deciso di andare a fare i
provini all’ultimo minuto. E’
stata un’esperienza fantastica
ed emozionante… dal 18 Settembre, su Sky Uno, potrete
vivere con me tutto quello
che è successo fino ad ora e
sperare che io riesca a passare tutte le fasi di eliminazione fino a quella finale!”
Puoi anticipare qualcosa?
“Ovviamente no! Ma la cosa davvero bella
è stata che ho potuto essere me stesso,
cantare miei brani, presentarmi con l’arpa!
E’ un programma veramente ben fatto,
serio e professionale… addirittura meglio
del Mini Festival, ahahah!!”
L’immaginavo! Ma perché noi non andiamo in televisione!!
“Anche per quello! Ora come ora, sono una
bomba di energia e non vedo l’ora di riguardarmi in tv! Il mio desiderio più grande sarebbe che questo sogno televisivo possa
andare avanti fino alla fine! Nel caso in cui
ciò non avvenga… beh, prenderò il meglio
da questa esperienza, che mi ha fatto crescere tantissimo e mi ha permesso di conoscere cantanti, musicisti e, soprattutto,
amici veri con cui spero di non perdermi di
vista!”
Come diceva qualcuno, quindi: “Comunque vada, sarà un successo”?!
“Sì, in ogni caso andrò avanti più carico di
prima, cominciando il mio secondo anno in
Accademia e continuando a trattare la musica come una delle mie più care amiche!”
Siamo in conclusione… Più emozionato adesso o al primo Mini Festival di
Viterbo?
“L’emozione credo sia rapportata all’età e
all’esperienza. Sono emozionatissimo ora,
come ero emozionatissimo, sei anni fa, al
mio primo Mini Festival!”
Speriamo che andrà come al primo
Mini Festival, allora! In bocca al lupo,
Darie’, siamo tutti con te!!
“Graziee!!”
Cos’altro aggiungere?Con il cuore colmo di
orgoglio, attendiamo che inizi X-Factor e…
forza Darietto nostro!!
Per ascoltare la musica e rimanere in contatto con Dario Guidi, potete seguirlo sui
social Network: Facebook, Twitter, e sul
suo canale Youtube.
Paolo Moricoli - Ass. Omniarts
Paolo Moricoli premia Dario Guidi vincitore
del Minifestival di Viterbo 2008
Levento TA.G. “Talento Giovani” concilia moda, sport e ballo
SERATA DI BENEFICIENZA AL CAMPIDOGLIO
La scuola di danza D.Times di Civita Castellana tra i protagonisti della serata
U
n’esperienza certamente indimenticabile e di grande formazione quella vissuta dalle allieve
della scuola di danza D. Time’s
diretta dall’insegnante Valentina
Lorenzetti, che sono state scelte per partecipare alla serata di beneficienza a favore
della Sclerosi Multipla, organizzata da Duoble Studio di Maria Rosaria Melia, il 4 settembre nello stupendo scenario del
Campidoglio di Roma. TA.G., è questo il
nome del progetto che, già da qualche
anno, si prefigge di dar voce ai “talenti giovani” della moda e dello sport. Durante la
serata si sono alternate le collezioni esclusive di nove stilisti emergenti, alle quali
sono state abbinate altrettante discipline
sportive, scelte per l’occasione: ginnastica
ritmica, arti marziali, scherma, pallanuoto,
pallavolo, golf, football americano, motociclismo, rappresentate da giovani atleti del
territorio. A ciascun gruppo sono state, inoltre, associate nove coreografica delle migliori scuole di danza del Lazio. Una giuria
tecnica, composta da noti esperti dei vari
settori, tra cui la stilista Chiara Boni, il presidente di Gattinoni Stefano Dominella, i
ballerini Kledi Kadiu e Giuseppe Picone,
e la campionessa olimpica Valentina Vezzali, ha assegnato sei borse di studio (due
per settore) ai giovani più talentuosi. La bellissima serata è stata condotta da Elisabetta
Pellini e Gianluca Meola.
Emozionatissime le nove ballerine della
scuola di danza civitonica: Sarah Paolelli,
Chiara Abballe, Debora Riganelli, Valeria Del
Frate, Valentina Donini, Chiara Gorig, Valeria Marini, Elisa Paolelli e Valeria Martelletti,
accompagnate dalla loro maestra Valentina
Lorenzetti. Le più giovani in gara, si sono
confrontate con ballerine e ballerini di ben
più grande esperienza, dimostrando comunque tutta la loro bravura e preparazione,
nonostante la giovane età e la lunga strada
ancora da percorrere. Ma lo spirito di sana
competizione ed il clima comunque di amicizia e collaborazione che si è instaurato con
gli altri componenti del loro gruppo, sono
stati senz’altro uno stimolo importante ed
un prezioso insegnamento, che tornerà loro
utile nelle numerosissime esperienze che si
troveranno ad affrontare.
Complimenti ragazze ed un grande in bocca
al lupo a tutti gli allievi delle varie discipline
della D.TIME’S di Civita Castellana!
Ermelinda Benedetti
34
Campo de’ fiori
IO ROM ROMANTICA
F
di Catello
Masullo
alchera, quartiere alla estrema periferia
nord di Torino: Gioia, una ragazza rom di
18 anni, è la disperazione di suo padre Armando, perché, diversamente dalle sue cugine e delle altre ragazze della comunità,
che sono già mogli e madri a 14 anni, è ancora zitella, e si rifiuta di accettare tutti i ragazzini rom che
suo padre gli propone per maritarsi. Gioia aspira a
ben altro, sogna di diventare una regista di cinema...
Laura Halilovic, 24 anni, è la prima e unica regista italiana di etnia
rom. Questo “Io Rom Romantica” è la sua opera di esordio. Sarebbe
però utile recuperare anche la visione della sua prima regia, “Io, La
Mia Famiglia Rom e Woody Allen”, un documentario di 50 minuti, girato nel 2009, quando di anni ne aveva solo 19, a suo tempo trasmesso da Rai 3 (non è difficile trovarlo, si può vedere su :
http://www.youtube.com/watch?v=2aho96I-HzQ , e rimando chi
fosse interessato alla recensione di questo documentario, pubblicata
in questo stesso numero). Infatti questo primo film è stato un po’
come una sorta di prova generale per il primo film di finzione. Quasi
come se fosse uno story board del reale, da trasformare poi in film.
Questo “Io Rom Romantica” , pur non riuscendo del tutto a recuperare tutta la freschezza e, soprattutto, la forza dirompente del documentario del 2009, ha però una originalità di sguardo , un ritmo, una
simpatia che lo fa salutare come una ventata di aria pura e fresca nel
panorama del cinema giovane italiano. Laura Halilovic guarda con il
cuore al suo mito Woody Allen, “responsabile” della sua scelta di vita.
Ma affiorano piuttosto gli echi (cromosomici?) dei film di Emir Kusturica e delle trascinanti sonorità gitane di Goran Bregovich. Purtroppo,
siamo (ancora?) lontani dalle raffinatezze dell’inarrivabile maestro
New Yorkese e dal genio del grande serbo. “Io Rom Romantica” ha
le sue imperfezioni e le sue fragilità. Ma la sua protagonista, la giovanissima Claudia Ruza Djordjevic, alter ego della regista, è strepitosa e buca lo schermo. E apprezzabile è l’ironia e l’autoironia che
porta la giovanissima autrice a giocare con gli stereotipi della vulgata
collettiva sui tic dei rom, come l’abilità nel borseggiare. Interessante
lo stile personale e il rigore, nel mantenere molti dei dialoghi in romanè. Un film da sostenere e da proteggere, comprando il biglietto
alla cassa del cinema. Ne vale la pena. Una storia raccontata dall’interno della comunità rom italiana non si era mai vista sul grande
schermo. Non fosse altro che per questa rarità, il film è da vedere.
TITOLO: IO ROM ROMANTICA
REGIA: Laura Halilovic
SCENEGGIATURA: Laura Halilovic ,Silvia Ranfagni ,
Valia Santella
INTERPRETI PRINCIPALI:
Gioia
Claudia Ruza Djordjevic
Marco Bocci
Alessandro
Armando
Antun Blazevic
Dijana Pavlovic
Veronica
Lorenza Indovina
Donna in macchina
Giuseppe Gandini
Enrico
Zema Hamidovic
Nonna
Sara Savoca
MORENA
Simone Coppo
Elvis
Bogdan Caldarar
Adriano
Giorgio Bezzecchi
Tomas
Marius Cirpaci
Steve
Brandon Ahmetovic
Tony
Moglie di Tony
Mirabella Carpaci
Sara Carpaciu
Hanuma
Alexandra Constantin
Stella
PRODUZIONE: MARIO GIANANI, LORENZO MIELI PER WILDSIDE IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA
ORIGINE: ITALIA, BOSNIA-ERZEGOVINA
DISTRIBUZIONE: GOOD FILMS
DURATA: 80’
SOGGETTO: COMMEDIA
FRASI DAL CINEMA : “Qui da noi funziona così : ad un certo
punto diventi vecchia e ti devi sposare. E allora ti scelgono un
marito. Non importa come sia, basta che ti sposi!”. (Claudia
Ruza Djordjevic, fuori campo).
“Lo vuoi capire che senza una famiglia non sei niente?
Io una famiglia già ce l’ho, ed è pure troppo!”. (il padre
Antun Blazevic e Claudia Ruza Djordjevic)
“Come fanno i gagè (i non appartenenti alla etnia rom, ndr.) a
sposarsi? ... fanno i romantici!”. (la madre Dijana Pavlovic al
padre Antun Blazevic).
“Manhattan mi ha fatto capire che la prima cosa che devo fare è
scrivere una storia. Ma una storia che mi piace raccontare. E che
sarà il mio primo film!”. (Claudia Ruza Djordjevic, fuori campo).
“Woddy Allen mi piace, in Manhattan è così bello e sexi. È romantico!”. (Claudia Ruza Djordjevic al regista Giuseppe Gandini).
“Manhattan è una città bellissima, dove tutti fanno quello che vogliono. A Falchera se fai la metà succede un casino!”. (Claudia
Ruza Djordjevic al meccanico Marco Bocci).
“Se ti metti su un cavallo al contrario, quello continua ad andare
avanti!”. (la nonna Zema Hamidovic alla madre Dijana Pavlovic).
“Non se ne può più. Siamo circondati : zingari, rom rumeni, albanesi... non è che io sia razzista!”. (Lorenza Indovina a Claudia
Ruza Djordjevic).
VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi):
Leggenda:
CAPOLAVORO: 10
DA NON PERDERE: 8
DISCRETO: 6
DA EVITARE: meno di 6
6.5/7
Campo de’ fiori
35
Langolo del Collezionista
Signore e Signori… il Presepe Napoletano
“T
ommasì, te
piace ò Presebbio?”
Indimenticabile
questa
frase pronunciata da
Eduardo De Filippo nella
commedia tragicomica Nadi
tale in Casa Cupiello,
Letizia Chilelli scritta da lui nel 1931.
So che parlare di Presepe
a Settembre per molti di voi potrebbe sembrare strano o addirittura fuori luogo, ma
credetemi, per gli amanti di questa vera e
propria “arte”potremmo già essere in ritardo.
In questi mesi che ci accompagneranno al
Natale, parleremo dei personaggi, della scenografia e degli accessori che non possono
mancare in un vero e proprio “Presebbio”
da collezione.
I personaggi, le ambientazioni, si tramandano di generazione in generazione, soprattutto in quelle famiglie dove l’arte del
Presepe è “nel sangue” e che in Italia sono
ben rappresentate nella strada dei Presepi,
in Via San Gregorio Armeno, nella città del
Presepio per eccellenza: Napoli.
I pezzi più pregiati per cominciare una collezione o per arricchirla, sono i pastori del
Settecento, Ottocento e Novecento i cui
abiti spaziano dai più sfarzosi (di solito indossati dai pastori che seguono il corteo dei
Re Magi), ai più semplici e comuni vestiti
con abiti rammendati e spesso di stracci.
Nel ‘900, inoltre compariranno le prime statuine in gesso che venivano “allestite” in
una ambientazione di carta.
Oggi possiamo trovare personaggi in resina,
terracotta, legno, plastica e cartapesta (particolarissimi e ricercati sono quelli della zona
di Lecce).
Nei mercatini e nei musei spesso è possibile
trovare delle cartoline con la capanna tridimensionale e che fuoriesce dal cartoncino,
questo oggetto era in voga dal 1900 fino al
1950 ed è spesso accompagnato dalla
busta che veniva utilizzata per spedire e
non rovinare il prezioso contenuto.
Famosi sono anche i Presepi con le “quinte”,
i più ricorderanno quelli con le figurine
stampate su dei fogli che venivano poi ritagliate e incollate su di un cartoncino (in cui
una linguetta faceva da base alla figura) e
venivano poi “allestiti” nello scenario, creando una sorta di paesaggio teatrale.
Altro Presepe con le “quinte” è quello che
riguarda spesso solo la capanna, in legno,
che viene montato su due/tre piani di profondità, una sorta di scatola tridimensionale, nella quale, sullo sfondo viene apposta
una candela accesa, spesso dietro alla piccola finestrella incisa sul legno, qui il gioco
di luce creato dalla piccola fonte rende il
tutto immerso in una
atmosfera magica e
dona ancora più mistero a tutta la scena.
Come dicevamo all’inizio, il Presepe è arte
ed oltre ai personaggi
meritano attenzione e
cura nell’allestimento
anche i vari oggetti
che vi si trovano all’interno e che formano la
scenografia, vediamo
quindi quali non devono mancare.
Grotta: il simbolo
materno per eccel-
lenza e di rinascita; il luogo dove è nato
Gesù Bambino verrà posto nella parte più
bassa del Presepe, al cento della scena, in
alcuni casi può essere posizionata su quello
che in gergo viene chiamato “scoglio”ovvero uno sperone roccioso, spesso in sughero.
Capanna: considerata erroneamente, per
lungo tempo, il luogo di nascita del Bambino Gesù, viene comunque mantenuta nei
Presepi regionali e viene riempita di oggetti
da lavoro, rappresenta la casa degli uomini
ma soprattutto il vecchio mondo che accoglie la nascita di Cristo.
Rovine del tempio pagano: non è
strano trovare nel Presepe napoletano le rovine del tempio in sostituzione della grotta
che ospitò la Sacra Famiglia, il riferimento
è ovviamente alle rovine di Pompei ma soprattutto la vittoria del Cristianesimo sul Paganesimo.
Stella: rappresenta la presenza Divina, Dio
che riconosce Gesù come Suo Figlio e può
avere sei punte, simbolo cristologico per eccellenza o otto punte in rappresentanza
dell’ottavo giorno della Creazione, la nuova
Resurrezione ovvero la nascita del Santo
Bimbo. La prima stella cometa, invece,
venne dipinta da Giotto nella Cappella degli
Scrovegni a Padova.
Castello di Erode: rappresenta il covo
del male, in riferimento alla strage degli innocenti.
continua sul prossimo numero...
Sitografia: (napolipresepe.altervista.org; Il presepe napoletano di Edoardo Pedatella)
Campo de’ fiori
36
L’uomo è come un albero:
pieno di rami, di foglie di frutti…
M
a ci sono
anche
le
muffe, le formiche, i nidi
degli uccelli,
i vermi…; è un essere vivente che ospita un insieme di altri esseri
del Prof.
viventi; alcuni gradevoli e
Massimo
funzionali, altri sgraditi e
Marsicola
deleteri. Da un seme raccolto in un originario gesto d’amore nasce
una creatura fisicamente formata, ma la cui
coscienza è appena abbozzata, come un
punto che prende forma, colore e che si allarga in misura dell’esperienza che fa.
Alla crescita del corpo corrisponde in genere
anche la crescita dell’anima, ma quest’ultima è destinata a crescere ben oltre la dimensione corporea (che ad una certa età
cessa ed arretra), fino a che non esala l’ultimo respiro.
In realtà, la metafora dell’albero riguarda
specialmente l’anima dell’uomo, con le cose
buone e meno
buone che ha in
sé. Ma se per
quanto concerne il
corpo la responsabilità riguarda l’alimentazione fatta
di pane, di pasta,
di frutta, di verdure… per la crescita dell’anima si
rimanda all’informazione.
L’anima cresce in
misura delle informazioni che riceve.
Cresce bene se è
bene nutrita da
cose
genuine,
come la verità, la bontà, la bellezza…, cresce male se è nutrita da informazioni non
buone, da cattiverie, invidie, rivalità.
L’anima è come un albero al quale occorrerebbe recidere, come conviene fare al po-
tatore, i rami improduttivi affinché cresca
sempre più bella e dia soltanto buoni frutti.
Lascio l’indirizzo del mio blog:
massimomarsicola.wordpress.com
Campo de’ fiori
37
3° FESTIVAL DEL CORTOMETRAGGIO
CITTA’ DI MORLUPO
MANIFESTAZIONE DEDICATA AL CINEMA
S
i è svolto il 13 Agosto scorso il 3°
Festival del Cortometraggio
“Città di Morlupo” nella ridente
cittadina a 30 km nord di Roma
sulla Via Flaminia. La manifestazione ha avuto luogo nella suggestiva cornice della piazza principale Armando
Diaz.Diventato ormai un appuntamento nazionale, il festival ha visto la presenza di 12
cineasti i quali hanno presentato altrettanti
corti con temi a sfondo sociale di un livello
tecnico e artistico superiore agli anni passati. Gli argomenti hanno affrontato tematiche come il matrimonio, il dramma di
Medea, l’annosa questione dell’amore e dei
rapporti umani, la psicanalisi, i paradossi
della società attuale con i suoi lampi di luce
e ombre fino ad un interessante esperimento di Corto storico-musicale. In alcuni
cortometraggi, erano presenti anche attori
conosciuti come Valeria Solarino, Claudia Pandolfi, Ugo Fan Gareggi e Cosimo Cinieri, che è intervenuto
personalmente. Sono stati giudicati da una
Giuria Tecnica presieduta dall’editorialista
del Tempo Giuseppe Sanzotta e formata
da: l’ attrice Gioietta Gentile, un’attricecantante lirica Sara Pastore, da un critico
cinematografico Alessandro Zoppo, una
regista RAI Raffaella De Pascale e dalla
sottoscritta Maddalena Menza, giornalista
e scrittrice e, in rappresentanza del Comune
di Morlupo, dal Sindaco Marco Commissari
e dall’Assessore alla Cultura Felice Cecchitelli. E’ stata formata in loco anche una
Giuria Popolare di semplici spettatori,che
hanno contribuito con i loro voti all’elezione
dei primi 3 arrivati, che sono stati: 3° classificato “L’Angelo“ di Roberto Di Vito
sulla presenza anche nella cinica realtà di
una città notturna di brandelli di luce, 2°
classificato, “Pre-carità“ di Flavio Costa,
il più votato dalla giuria tecnica che affronta
Sul palco al festival, da sinistra: Maddalena
Menza, Mauro Scoccia coautore, Pino Scoccia
(pres.Proloco), Giuseppe Sanzotta,
(Presid.Giuria Tecnica), Mauro Commissari
(Sindaco di Morlupo) Felice Cecchitelli
(Ass.alla Cultura), Danilo Micheli, conduttore
e coautore dela manifestazione.
il tema della precarietà della condizione giovanile da una visuale dissacrante e ironica
che si configura anche come critica sociale
e 1° classificato,“Blush“ di Simone Barbetti , che giocando sull’equivoco di un travestimento da drag queen, vuole aprire uno
squarcio sulla clown-terapia. Nel corso della
serata è stato reso omaggio al grande attore Nino Manfredi di cui ricorreva il decennale dalla sua scomparsa,proiettando una
breve retrospettiva dei suoi film, al termine
della quale è stato invitato sul palco suo nipote Matteo Simone in Manfredi anche
lui attore, per ricevere una targa ricordo
dalle mani del Sindaco di Morlupo, cerimonia che si è così inserita, sommessamente,
nel novero delle grandi città da Roma a Bologna a Venezia, a Parigi e anche d’Oltreoceano come New York e Los Angeles senza
dimenticare Castro dei Volsci paese nativo
dell’attore, dove si stanno realizzando le
grandi celebrazioni in onore di Manfredi,
grazie allo straordinario impegno della vedova Erminia Manfredi, della nipote
Sarah Masten e della sua socia Camilla
Benvenuti, che hanno intessuto una fitta
rete di appuntamenti a livello mondiale. Matteo Simone ha assistito
con emozione all’evento e ha ricordato il suo rapporto con il nonno e
l’umanità che lo contraddistingueva. Gli organizzatori hanno così
voluto premiare un giovane attore
, che ha recitato con il nonno in
una delle sue ultime apparizioni televisive e , precisamente, in Una
storia qualunque ritrasmesso da
Raiuno lo scorso giugno, che rapPremiazione di Matteo Simone, nipote di Nino Manfredi
con la giurata Maddalena Menza, il Sindaco di Morlupo, presenta un ponte tra le generaMauro Commissari e il Presidente della Giuria, Giuseppe zioni, senza il quale non vi sarebbe
cultura. Un attore, che si è forSanzotta.
Il conduttore e organizzatore Danilo Micheli,
l'organizzatore Mauro Scoccia, il primo classificato Simone Barbetti
con Blush e la giornalista Maddalena Menza.
mato in America dove ha girato un cortometraggio intitolato XXI Secolo. Un folto
pubblico ha seguito con interesse la manifestazione, organizzata anche quest’anno
da ”I cortissimi 2” Mauro Scoccia e Danilo Micheli che ne ha curato anche la conduzione. Patrocinato dal Comune di
Morlupo e dalla Proloco, il Festival è un momento importante, soprattutto per la “disattenzione” nei confronti della cultura, perché
stimola la creatività di giovani autori (e non
solo) verso obbiettivi di natura socio-ambientale. La premiazione è avvenuta il 16
Agosto, in presenza delle Autorità locali e di
alcuni rappresentanti della Giuria Tecnica,
durante la Festa finale del Ferragosto Morlupese.
Maddalena Menza
Maddalena Menza, l'organizzatore Mauro
Scoccia e il terzo classificato Roberto Di Vito
con L'Angelo.
Campo de’ fiori
38
LA DEMOGRAFIA DELLA BASSA TUSCIA
CALCATA
Dati dei censimenti sulla popolazione di Calcata
dal 1871 al 2011
di Arnaldo Ricci
[email protected]
Numero degli abitanti censiti
Grafico dell’andamento della popolazione a Calcata
dal primo all’ultimo censimento
Il dato che emerge dalla tabella nonché dal grafico di cui sopra, è il grande aumento della popolazione rilevato con il censimento del 1901,
+52%; ovviamente vi saranno dei motivi economico-sociali che onestamente non conosco e che andrebbero analizzati in altra sede. Vi fu
poi un altro considerevole aumento nel 1991, dovuto molto probabilmente alla scoperta del bel paesino, da parte di molti artisti romani e
non, nonché da uomini della scienza e cultura nazionale ed internazionale che qui hanno stabilito la loro residenza. E’ da notare anche il considerevole decremento che si è verificato nel 1971………probabilmente gli abitanti di Calcata ne conoscono esattamente il motivo!
Istogramma andamento della popolazione anagrafica
di Calcata dal 2003 al 2013 (ultimi 11 anni)
abitanti
(vedere nota1 in fondo)
Bilancio demografico a Calcata dal 2002 al 2013
( ultimi 12 anni)
Dalla tabella, nonché dall’istogramma di cui sopra, si nota il saldo
mediamente negativo, fra i nati ed i deceduti, in linea anche qui con
i dati nazionali. Nei dodici anni presi in esame, solo nel 2012 si è
avuto un saldo positivo! Anche a Calcata risiedono cittadini stranieri;
essi ammontano nel censimento del 2011 a 72 individui, su di una
popolazione di 905 abitanti. Essi rappresentano il 7,8% dei cittadini
residenti. Ovviamente in questi dati non figurano tutte le persone
straniere non regolarmente iscritte all’anagrafe. Il gruppo straniero
più numeroso è anche qui quello della Romania, il quale rappresenta
il 47,2% degli stranieri residenti; segue poi quello del’Ucraina con il
15,3%, poi tutti gli altri.
Istogramma
del rapporto
fra abitanti
e stranieri a
Calcata
censimento
2011
(abitanti censiti)
Numero delle persone
Istogramma della tabella di cui sopra
Sul prossimo numero della rivista verranno trattati gli stessi argomenti ma relativi al comune di Canepina.
nota 1) da tener presente che vi è sempre una differenza fra popolazione censita
e quella anagrafica residente! Per esempio a Civita Castellana nel censimento
2011 è risultata una popolazione censita pari a 15.596 individui, mentre quella
anagrafica è risultata pari a 16.781. Non è possibile in questa sede analizzare
le ragioni di tale differenza per motivi di spazio!
Campo de’ fiori
39
La mia “Fabrica di ricordi”
Amici veri e “l’ultimo gagà”
P
remetto che non
voglio assolutamente interferire
nel lavoro del
nostro direttore
Sandro Anselmi, che già
cura, sulla nostra rivista, la
di Sergio Piano rubrica “Una “Fabrica” di
ricordi”, ma avendo io raccontato già una parte dei
miei anni passati a Fabrica di Roma, non
posso esimermi dal ricordare alcune persone e dei “personaggi” che ho conosciuto,
che mi hanno insegnato tantissimo e che,
naturalmente, tengo nel cuore. Tra questi
c’è un gruppo di amici veri, amici per la
pelle come si dice, persone normalissime
che, terminato il lavoro, si incontravano “lò
bettolino”. Per i non fabrichesi, “o bettolino”
era, ed è ancora (anche se ormai non esistono quasi più) una specie di locanda dove
le persone che tornavano dal lavoro si fermavano per fare merenda e per gustare un
buon bicchiere di vino. Ebbene questo
gruppo di amici si incontrava lì. Si parlava,
si faceva la partita a carte oppure alla
“morra”, e i perdenti provvedevano a far
riempire il bottiglione del vino, che intanto
si era vuotato. Come dicevo, persone molto
semplici, con lavori diversi, ma sempre
pronti per l’amico in difficoltà. Da loro ho
imparato tantissime cose, ma soprattutto ho
imparato l’amicizia vera e il rispetto; mi
hanno insegnato, tra l’altro, ad essere sempre pronto ad aiutare gli altri (cosa oggi
assai rara) e soprattutto gli amici in difficoltà.
Ecco dunque i loro nomi: Giulio Remigi,
detto “Remigio o mollò”, Anchise Marcelli,
Claudio Lilli “o porchettaro”, Vittorio Bultrini,
Italo Quintiliani detto “a Sandala”, Giovannino l’elettricista, Raggio, Ettore Marcelli,
Giocondo Mecarelli, Paolo “papane”, ai quali
si aggiungevano a volte “Celentano o ferraro”, Franco Ciaffardini “o falegname”, Stelio Marcelli detto “o passatore”, Peppe “o
magrò” e altri ancora.
Oggi molti di loro non ci sono più, anche se
a distanza di qualche anno, mi sono sentito
in dovere di ricordarli per tutto quello che
mi hanno insegnato, ed è quello che do-
vremmo fare tutti: fermarci un attimo, guardare indietro e ricordare più spesso fatti e
personaggi che abbiamo conosciuto e vissuto e che oggi col passare del tempo, non
ci sono più e abbiamo dimenticato. Ma oltre
alle persone che ho citato sopra, a Fabrica
di Roma, c’era un’altra persona davvero
speciale, credo il personaggio in assoluto:
Vinicio Mecarelli detto “o settebello” (nella
foto).
Vinicio gestiva insieme al cognato Corino
Bianchini, l’unico distributore di benzina del
paese. Persona distinta, stimato da tutti,
credo che fosse conosciuto anche nel resto
della provincia di Viterbo, grazie anche ai
suoi trascorsi da Dirigente della locale società sportiva. Quando lo vedevo girare per
il paese a bordo della sua Mercedes color
crema, vestito sempre impeccabile, con gli
abiti cuciti su misura da un suo amico sarto
di Roma, oppure col suo splendido abito
bianco, in tinta con il cappello modello “borsalino” in testa, con il fazzoletto ripiegato
nel taschino della giacca, con le scarpe
sempre lucide e con l’immancabile sigaro
Avana sulla bocca, mi tornavano alla mente
quei personaggi stile anni ’40, quelli che a
Roma chiamavano i “gagà”.
I “gagà” erano quei personaggi che in quegli anni giravano per la capitale sempre ben
vestiti, curati, e ai quali piaceva fare la bela
vita, amavano le belle donne e stare al bar
con gli amici a parlare di calcio, a fare una
partita alle carte oppure al biliardo.
Ebbene Vinicio era proprio così; era proprio
il personaggio che vi ho appena descritto,
sempre elegante, gentile, molto curato, tremendamente “snob”, con un bel portamento, un grande sorriso che gli illuminava
il volto e due baffi alla Clarck Gable. Era insomma una di quelle persone che nel paese
faceva molto spesso parlare di sé, a volte
per il calcio, a volte per altre cose, ma credo
che (soprattutto dagli uomini) fosse anche
molto invidiato.
Tra noi c’era un rapporto di stima e di amicizia reciproca, oltre che di parentela (anche
se acquisita). Lo incontravo spesso presso
il campo sportivo, oppure al circolo “de Angioletto” (Angelo Anselmi), dove lui si recava spesso e volentieri, per fare una
partita a carte con gli amici o al biliardo
(arte in cui era maestro). Ricordo con immenso piacere i tanti pomeriggi e le tante
serate passate insieme a giocare a biliardo.
Ma, come detto, oltre al calcio, al biliardo,
ed agli abiti eleganti, a Vinicio piacevano
anche altre cose, come ad esempio ballare.
Ricordo che nelle varie “feste dell’Unità” o
in quelle patronali, dove molto spesso si
ballava il liscio, da quando arrivava, non
perdeva un ballo, anche perché era veramente un ottimo ballerino, con le sue figure
e le sue movenze sempre aggraziate.
Se n’è andato giovane, un giorno mentre
tornava da una vacanza con degli amici,
stroncato da un infarto, lasciandoci tutti
sconvolti e increduli.
Personalmente “parè” (come mi chiamavi),
ho ancora nel cuore il ricordo di quei pomeriggi e di quelle serate passate insieme su
quel biliardo e anche se ormai è qualche
anno che te ne sei andato, quando penso a
te e a molte altre persone che ho conosciuto, alle quali ho voluto bene e che oggi
non ci sono più, divento triste, ma è solo
per qualche attimo, perché poi preso anch’io dalla vita frenetica di oggi, ripongo
questi ricordi in qualche angolo della mia
testa e torno alla solita vita.
40
CUCCIOLI DA ADOTTARE
Dei cinque sono rimasti due femmine
(marrone e nera) e un maschio marrone. Sono già svezzatti e sverminati
e pronti da adottare. Si trovano a
Fabrica di Roma e sono di taglia
piccola. Per informazioni sulle
adozioni 333 8259320
Mamma gatta +
4 gattini +1
gattino non suo
recuperato.
IN STALLO.
MAMMA GATTA
randagia di
CIVITA CASTELLANA che ora
sta crescendo i
sui 4 gattini piu
uno adottato per poi essere sterilizzata.
Sotto con le prenotazioni. 3387357799
Campo de’ fiori
Giovane maschio taglia
media arrivato in canile
DALLA PARTE DEI
metà a agosto, accaCANI ANZIANI:
lappiato a Fabrica di
KIKO meticio boRoma. Bello e sembra
varo fulvo tricolore
sorridere... ma vuole
machio 7 anni
uscire dal recinto
circa,
taglia medio
se lo riconoscete...
grande
3387357799
in canile da 2 anni
urgente adozione,
buonissimo dolcissimo, arrivato in
canile con collare
anti pulci, risponde ai comandi!!!
3387357799
Bellisimo simil beagle maschio taglia media
arrivato in canile fine agosto con un collare
azzurro nuovissimo.
Il cane è in ottime condizioni, buonissimo e
tranquillo... se lo riconoscete... Accalappiato a Fabrica di Roma.
TEL. 3387357799
ZIPPO
cerca casa!
ZIPPO è un
bellissimo
meticcio di 11
mesi...
Assomiglia a
un labrador in
miniatura. Taglia media contenuta, in perfetta salute,
vaccinato cerca una famiglia che gli dia
la possibilità di esprimere tutta la sua
energia preferibilmente in un giardino
(ovviamente recintato!) Affettuoso e allegro, indifferente con i gatti, intollerante con i suoi simili che non gli vanno
a genio.... Sta aspettando TE!
3283691059
Io sono CLOE e
sono di taglia piccola anche se in
foto sembro più
grande. Sono sterilizzata e ho meno
di 2 anni. Vado
d’accordo con
tutti. Perchè non
pensate a me se
volete adottare? Io
vi aspetto, con una certa
ansia...3335375465
E poi ci sono anch’io!
Cerco casetta. Sono
un maschietto buono
buono e molto
carino...
Tu che cercavi un
gatto,l’hai trovato?
Guarda che io sono
ancora “libero”.
Chiama Gabriella al
3335375465...
Simil pastore
maremmano
femmina, giovanissima, meno di un
anno... Taglia
MASCHI spinoncini
medio grande...
padre e figlio
Dolcissima,
padre 2 anni, figlio 5/6
buonissima,
mesi taglia piccola:
magrissima...
tiriamoli fuori dal
In canile...
CANILE!!!!
Salviamola...
3387357799
3387357799
Campo de’ fiori
41
LO STRESS DA RIENTRO???
DIFENDIAMOCI CON IL RELAX E CON LO SPORT!
A
gosto è già
lontano e settembre ci ricorda il ritorno
al lavoro, a
scuola, all’aumento del
traffico...Insomma, quedi Josiane
sto si chiama RIENTRO, e
Marchand
il rientro è stressante. Le
vacanze, si sa, sono state
Naturopata
create per ricaricare le
nostre batterie, permettendoci così di affrontare l’autunno in piena forma. Però, occorre saper conservare le riserve di forza
acquisite e farle durare il più a lungo possibile. Allora, applichiamo le poche regole di
base per conservare l’abbronzatura, la
forma fisica e il buon umore....
Cercate di idratare la vostra pelle a più non
posso.Minimo una volta al giorno, applicate
sul viso una crema adatta al vostro tipo di
pelle e un latte idratante su tutto il corpo.
Sotto la doccia, evitate di usare sapone
(secca la pelle) e scegliete un gel doccia.
Non restate chiusi in casa ma uscite all’aria
aperta appena potete.
Fate una passeggiata e approfittate della
pausa-pranzo per uscire.
Le lunghe giornate calde dell’estate spingono ad un’alimentazione ricca in frutta e
verdura di stagione. Ma anche a settembre
potrete trovare frutta e verdura colorata e
ricca in gusto. Anche se i vostri figli reclamano solo pasta e patate fritte, insistete
con la frutta e verdura il più a lungo possibile. Fate il pieno al mercato e non dimenticate la vostra dose di pesce, ricco in
omega-3 (eccellente contro la depressione
del rientro!)
Non dimenticate anche di curare il modo di
dormire: è indispensabile per mantenere la
buona forma fisica e mentale.
Fin dal rientro, pensate a calibrare il vostro
ritmo veglia/sonno. Deve essere regolare!
Dovete dormire abbastanza e in condizioni
ottimali. Cercate quindi magari di ottimizzare l’ambiente: oscurità sufficiente, ambiente
calmo,
temperatura
non
eccessiva...E non dimenticate soprattutto di
aprire le finestre ogni giorno!
Con i preparativi del rientro, le buone inten-
zioni, le iscrizioni alle varie palestre, lo
stress dimenticato durante le vacanze ritorna a grande velocità: cercate di fare l’impossibile per mantenerlo a distanza.
Organizzate momenti quotidiani di vero rilassamento. Anche brevi, saranno sempre
benefici. Pensate a respirare correttamente
praticando esercizi semplici e ovviamente
cercate di praticare un’attività fisica regolare. E SOPRATTUTTO, SIATE POSITIVI!
Certo, sembrerà difficile essere positivi alla
vigilia della ripresa del lavoro e della routine
verso un nuovo anno lavorativo, ma è indispensabile sforzarsi nel vedere le cose da
loro lato buono.Prendete la buona abitudine
di fare un bilancio quotidiano: Quali sono
stati i compiti andati in porto oggi? Qual’è
stato il miglior momento della giornata? Se
non ce la fate ogni giorno, fatelo almeno
una volta alla settimana. Chiedete a vostro
marito e ai vostri figli di farlo anche loro.
OBBLIGATEVI a pensare positivo e condividete con chi vi circonda.Così come il buon
umore, essere positivi è estremamente contagioso... Volete qualche suggerimento?
Pronti.
LA DOCCIA
Seduti o in piedi, in un angolo tranquillo e
isolato, visualizzate il vostro punto di appoggio: le cosce sulla sedia o i piedi per
terra. Chiudete gli occhi e ascoltate il vostro
respiro. Immaginate di essere sotto la doccia e che l’acqua calda vi aiuti a rilassare
tutti muscoli, dall’alto verso il basso, dalla
testa fino ai piedi. Apprezzate tutte le sensazioni di questa doccia immaginaria e approfittate della distensione che è capace di
procurarvi.
L’ALBERO
Preferibilmente in piedi, ma potete anche
fare questo esercizio da seduti se necessario.
Appoggiate bene i piedi per terra, insistendo come se voleste imprimere bene il
segno dei piedi. Immaginate che questi
siano prolungati da radici che entrano in
profondità nel suolo. Queste radici vi portano linfa, energia, e vi legano profonda-
mente alla terra, alle cose concrete. Approfittando di questa energia che proviene
dalla terra, radrizzate il busto e reggetevi
dritti come il tronco di un albero.
IL CONTATTO
Potete praticare questo esercizio in qualsiasi
posizione: facciamo un esempio.
Seduto alla vostra scrivania, in ufficio, avete
appena ricevuto una telefonata che vi ha
messo ansia e/o che vi stressa. Concentratevi per pochi minuti su tutto quello che
tocca il vostro corpo: il contatto con la
sedia, le vostre mani poggiate sulla scrivania, l’aria sulle parti scoperte del vostro
corpo, il tessuto dei vostri vestiti sulla vostra
pelle, il contatto dei vostri capelli sul cranio...etc. Respirate e inspirate lentamente.
LA DISTENSIONE MUSCOLARE
Alcune zone del nostro corpo si contraggono senza che ce ne rendiamo conto
quando siamo stressati. E’ il caso dei nostri
occhi e dei muscoli che li circondano, così
come le spalle e il collo.
Se vi sentite tesi, fermatevi alcuni minuti
per distendere quelle zone, prima rilasciando consciamente i vostri muscoli e poi
facendovi un leggero massaggio.
Basta pocchissimo!
VOGLIATEVI BENE....è fondamentale!
[email protected]
42
Campo de’ fiori
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEW
RASSEGNA DI POESIA IN SABINA: POESIA IN LIBERTA’ A TOFFIA
Il 14 agosto, a Toffia, in provincia di Rieti, nell’ambito della manifestazione che si svolge dal 14 al 18
agosto, intitolata ‘Riviviamo il centro storico’, ha avuto luogo, con inizio alle ore 21, la consueta serata di
lettura della rassegna annuale ‘Poesia in libertà’, giunta al suo undicesimo anno di vita, organizzata e
seguita da Paolina Carli, Filippo Agostini, Marco Roncaccia e Olivia Mezzanotte, durante la quale le opere
inviate dai vari autori, poesie e racconti, vengono distribuite su cartelli in tutto il paese. Così accade che
i passanti si fermino a leggere e commentare le opere esposte, insieme agli autori, che ritrovano i propri
versi sui muri del borgo antico. Il tutto senza premi né classifiche. Questa formula ha incontrato il consenso di molti, stante il fatto che i partecipanti sono sempre più selezionati e le opere di sempre maggior
qualità, a sentire Filippo Agostini, il critico letterario della manifestazione. Gli attori Serena Damiani e
Marco Tullio Dentale hanno animato la Piazza del Bel Pensiero con le loro interpretazioni personali e con
la lettura di opere di autori presenti. Il pubblico, già numeroso, si è andato sempre più infoltendo, dato
che numerosi visitatori di passaggio si sono fermati poi ad ascoltare. Ha coronato il tutto una rustica
cena con piatto di plastica in bilico sulle ginocchia, con le famose polpette di Paolina, per le quali chiederemo il marchio DOP. Ad innaffiare il tutto, un bel vino rosso casereccio. La manifestazione è giunta al
suo undicesimo anno di vita, e le opere son ogni anno raccolte in un elegante almanacco pubblicato da Fuorilinea, editore di Monterotondo. E pare che a Toffia il virus della poesia sia contagioso: infatti a metà serata è arrivato anche l’ing. Emiliano Oliveti, nuovo sindaco
della cittadina, un giovane di 35 anni già assessore alla cultura. Sue poesie sono presenti quest’anno sui muri del borgo, e saranno
presenti anche nella prossima edizione dell’almanacco. Appuntamento per gli interessati al 14 di agosto del 2015.
R. Ragone
FABRICA DI ROMA. CORSO DI AUTODIFESA PER TUTTI
Semplici cittadini che hanno voglia di apprendere nozioni basilari di difesa personale,
ma anche esperti sportivi, di diverse discipline, appartenenti alle forze dell’ordine,
donne, giovani e ragazzi. A tutti questi era diretto il corso di autodifesa personale che
si è tenuto presso la palestra Yama Bushi di Fabrica di Roma e che in una decina di lezioni ha consentito a persone vogliose di apprendere , di iniziare un percorso nel convincente e stimolante mondo di una utile attività fisica. A dirigere le lezioni l’inossidabile
Maestro Domenico Petti, direttore tecnico della palestra e responsabile per la provincia
di Viterbo della FIJLKAM del Lazio. A coadiuvarlo nella formazione due esperti e motivati
atleti e collaboratori quali Mauro Testa ed Adone Morbidelli, navigati frequentatori dei
tatami . Il risultato finale della positiva esperienza è stato evidenziato Giovedì scorso,
con una lezione finale e la consegna dei diplomi alla illustre presenza del Maestro Emerito Gennaro Maccaro, Presidente del Comitato Regionale Lazio del settore Judo della
FIJLKAM.Una lezione finale che rappresenta, oltre che il coronamento di un progetto pluriannuale del M° Petti, anche un ribadire l’impegno dello stesso e del C.R.Lazio di Judo per
un consolidamento della strategia sportiva nella nostra provincia. La presenza del M°Emerito
Maccaro ha dato ancora di più valore alla iniziativa che ha avuto la adesione interessata di
diverse persone. Alle quali al termine della serata è stato consegnato un ambito attestato
di partecipazione. Particolare accento va posto sul fatto che anche diversi atleti di livello di
altri sport non si sono lasciati sfuggire la gratificante occasione di intervenire alle lezioni tenutesi a Fabrica di Roma per apprendere qualcosa in più che sicuramente gioverà anche alla
loro esperienza. La Yama Bushi chiude a fine luglio la sua attività prima di riprendere tra
poco più un mese e mezzo con idee nuove e per tutti, dai giovanissimi studenti delle scuole
medie fino agli over 60, un “ range” collaudato e che porta ogni anno tante persone a pratiche sportive di qualità.
Doriano Pedica Segretario Yama Bushi
VITERBO, SCUDERIE DELLA ROCCA ALBORNOZ VERSO IL RECUPERO
Approvato dalla Soprintendenza il progetto esecutivo.
Lo scorso 4 luglio è stato ufficialmente consegnato alla Fondazione Carivit il progetto esecutivo di “Restauro e rifunzionalizzazione dei resti delle monumentali Scuderie della Rocca Albornoz”, comprensivo dell’autorizzazione della
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. Sarà ora compito dell’amministrazione comunale di Viterbo avviare entro l’estate la gara d’appalto dei lavori
che riconsegneranno alla città un’opera del Bramante praticamente sconosciuta,
progettata dal celebre architetto per il papa Giulio II agli inizi del ‘500. Per i ruderi
di Piazza Sallupara, quindi, il futuro è a portata di mano. Il progetto è stato portato
avanti con caparbietà dagli storici dell’architettura viterbesi Simonetta Valtieri
ed Enzo Bentivoglio. È grazie alla loro segnalazione, già nel 1971, che le Scuderie
della Rocca Albornoz vengono attribuite al Bramante (alcuni documenti del 1506 e 1508 ne attestano la presenza a Viterbo) e sottoposte
a vincolo. La possibilità di un loro recupero è diventata concreta negli ultimi sei anni, grazie alla convenzione tra Fondazione Carivit e
Università Mediterranea della Calabria (con la nomina di Simonetta Valtieri, ordinario di restauro architettonico, come coordinatore scientifico) e all’acquisizione del complesso, allora proprietà del demanio militare, da parte del Comune di Viterbo usufruendo di fondi regionali
e con la partecipazione della banca Carivit spa. I lavori di ripulitura e rilievo che ne sono seguiti hanno riportato alla luce le 24 colonne
e capitelli dell’originario impianto bramantesco, facendo virare il progetto verso un restauro di ricomposizione teso a esaltare le parti autentiche e la fisionomia originaria della struttura, limitando le aggiunte necessarie alla sua rifunzionalizzazione.
Sulla destinazione futura, si preferirebbe “una destinazione d’uso coerente – spiegano i responsabili - con il loro valore di monumento
legato a Giulio II e al Bramante, e diversificata, per dare la possibilità di un loro uso continuo. Ai fini di una comunicazione esterna, oltre
ad accogliere iniziative e attività giovanili nell’ambito artistico e culturale e allestimenti temporanei, potrebbe ospitare un punto web di
conoscenza e irradiazione verso le notevole risorse materiali e immateriali di Viterbo e del suo territorio”.
Campo de’ fiori
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FABRICA DI ROMA. TORNEO DEI RIONI.
MATERANO SI CONFERMA SQUADRA VINCENTE
Le partite cominciano tutte nello stesso modo, poi alla fine vince sempre Materano ”
è un vecchio adagio fabrichese che si riferisce al tradizionale Torneo dei Rioni, competizione calcistica storica, da qualche tempo leggermente affievolita, ma che quest’anno ha nuovamente vissuto un momento di grande splendore. Al Campo di calcio
“Marcello Mastrantoni” si sono affrontate in un triangolare le squadre di San Rocco,
Piazza e Materano. In una serie di partite dove l’audacia e la vecchia classe avevano
dei presupposti davvero spettacolari e dove in diversi casi invece l’età ha avuto ragione
su tutti i buoni propositi. Traiettorie del pallone “a banana”, scontri di gioco dove all’agonismo si sostituiva la perduta dimestichezza con il terreno di gioco e con la sfera
che viaggiava a velocità non compatibile con la mancanza di allenamento, autogol che
nemmeno il mitico Comunardo Niccolai del Cagliari sarebbe stato capace di fare e
rigori incredibilmente sbagliati da far impallidire l’interista Evaristo Beccalossi. Il tutto condito però da una organizzazione perfetta sotto
ogni punto di vista e con una partecipazione di agonisti e pubblico da stadi di livello.
Circa un centinaio di calciatori fabrichesi si sono rimessi maglia, scarpini e pantaloni e si sono affrontati come venti,trenta, quaranta
anni fa. Ne è venuta fuori una giornata memorabile, tante persone sugli spalti, tifo con cori, trombe e palloncini, spettacolo di calcio, di
ritrovate amicizie di riconciliazioni, di applausi e di abbracci tra tutti, giocatori e tifosi. E’ finita come recita l’adagio popolare. Materano
ha avuto la meglio ai rigori su un combattivo San Rocco, dopo aver pareggiato due a due la gara finale contro, appunto, il San Rocco. Onore
delle armi anche a Piazza che pur essendo salita solo sul gradino più
basso del podio ha dato il massimo per onorare il torneo. Ed un plauso
a tutti coloro che hanno organizzato l’evento. E’ stato bello , lo stadio
pieno di famiglie, di madri e di ragazzi, di bambini incuriositi nel vedere
in alcuni casi per la prima volta all’opera i loro genitori, zii, ed anche nonni.
Il calcio d’inizio del Sindaco Scarnati ha suggellato l’interesse della pubblica amministrazione a questa iniziativa, supportata e condivisa con gli
organizzatori , poi rivelatasi iniziativa meritoria e di grande richiamo. La
cena che è seguita alle partite ha ravvivato ancor più i buoni propositi e
Il sindaco Mario Scarnati dà il calcio d’inizio
l’entusiasmo per riproporre in futuro altre edizioni del Torneo.
La giovane cantante Beatrice Fabi e la modella Alima Turay
vincitrici dell’edizione 2014 di Un Lago di Talenti
Davvero tre grandi serate quelle andate in scena all’Hotel Corte de’
Principi di Anguillara per l’edizione 2014 della manifestazione “Un
Lago di Talenti”. Anche quest’anno l’iniziativa, ideata e realizzata
dalla S.A.C.I. – Spettacolo Arte Cultura Internazionale di Umberto
Giannini si è rilevata una grande opportunità per decine di giovanissimi, tra cantanti, modelle e artisti, che hanno avuto modo di
far conoscere le proprie potenzialità a un pubblico attento tra cui
molti addetti del settore. Molto impegnative, date le grandi qualità
dei concorrenti, le selezioni effettuate nelle prime due serate e culminate il 7 settembre nella finalissima. Una sfida all’ultima nota che
ha visto trionfare come prima classificata Beatrice Fabi, seguita
al secondo posto da Giorgia Occhioni e al terzo posto da Claudio Carlucci. Non è stato facile per la giuria della categoria canto, presieduta dal rumorista di fama internazionale Ivano Trau, valutare
i giovani selezionati dalle Officine Artistiche dell’Associazione Culturale Aventino. La giuria per la categoria canto, oltre a Trau, ha visto
la partecipazione anche, tra gli altri, di Antonio Buldini della etichetta discografica “Fabbrica di Note”, di Alessio Romani della etichetta
discografica “Goblin Music Record”, di Diana Saiu musicista, cantante pop jazz insegnante di canto di Ronciglione e di Luigi Notte, compositore e fonico di livello internazionale. Nel corso delle tre serate si sono avvicendati quali ospiti molti cantanti emergenti ma già con
un ricco curriculum artistico malgrado la loro giovane età: i cantautori Annalisa Imperatore e Matteo Lambertucci, interpreti di cover, Michela Conti direttamente da “Io Canto” e dal “New Talent tv del Festival Italia In Musica”, Lucrezia Bani vincitrice del Talent in Canto
2014, Valentina Corrente vincitrice del Festival di Roma 2013 e Flaminia Mazzella vincitrice del New Talent Tv 2014.
Al primo posto la splendida Alima Turay, seguita al secondo posto dall’altrettanto radiosa Osiris Bueno e al terzo posto Andrea
Pampas. Moltissimi i collaboratori che
hanno contribuito alla riuscita dell’evento.
Davvero prezioso l’apporto dato da Giovanni Di Finizio di Provocative L’Altra Moda,
azienda protagonista di punta di molti appuntamenti internazionali dell’hair style.
Molto professionali anche i presentatori
Lucia Fariselli e Carlo Carpinelli. Importante
anche l’apporto dei tecnici della Lake Service. Dietro la riuscita dell’edizione 2014 di
un Lago di Talenti quindi un grande lavoro
di squadra ed una macchina organizzativa
imponente che già si è messa in moto per
preparare al meglio l’edizione 2015.
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Campo de’ fiori
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Alla scoperta del MUSEO D’ARTE SACRA DI ORTE
Il Museo d’arte sacra di Orte d’importanza diocesana – già Museo Diocesano – è stato
inaugurato nel 1967 per iniziativa del vescovo Roberto Massimiliani che intese raccogliere,
preservare ed esporre nella ex chiesa di San Silvestro le più preziose opere d’arte sacra
esistenti in Orte e nella sua diocesi. Quello ortano, oltre ad essere il primo museo diocesano sorto nel Lazio, ha il pregio di essere ospitato nel contenitore più antico della cittadina: la chiesa di San Silvestro, della metà dell’XI secolo, chiusa al culto dai primi del
Novecento e restaurata nelle sue primitive forme romaniche negli anni Sessanta per ospitare la raccolta d’arte diocesana. La chiesa a navata unica, costruita quasi interamente in
blocchi di tufo, presenta nella parete sud due grandi archi murati che in origine la collegavano a una navata laterale nella quale insisteva la base del pregevole campanile oggi
isolato di fianco all’edificio religioso. Agli spazi espositivi della sede originaria, suggestivi
per ambientazione ma non sufficientemente ampi, si è aggiunta di recente una sezione
allestita nel vicino Palazzo Vescovile, residenza la cui origine è precedente al sec. XIII e che nel tempo ha subito varie ristrutturazioni e
ampliamenti – tra i quali l’inglobamento nel sec. XVI dell’antica chiesa di San Lorenzo – fino a giungere alle attuali forme tardo-seicentesche. Le due sezioni del museo si differenziano per la cronologia delle opere esposte: in San Silvestro prevalgono quelle relative ai
secoli VIII-XVI, nel Palazzo Vescovile sono esposte invece tele dal sec. XVI al sec. XX, già conservate in quella sede e oggetto negli
ultimi anni di un’azione di recupero e di restauro. Con l’apertura alle visite della seconda sezione, il Museo d’arte sacra di Orte presenta
un’offerta espositiva di oltre cinquanta dipinti – ai quali si aggiungono sculture lapidee e lignee, oreficerie, paramenti e arredi – collocandosi, per quantità e qualità delle opere esposte, ai vertici tra le pinacoteche dell’Alto Lazio e dell’Umbria meridionale, area nella quale
Orte è collocata non soltanto dalla geografia ma anche dalle vie dell’arte. D’eccezionale importanza il prezioso frammento di mosaico
della “Madonna bizantina” (VIII sec.), proveniente dall’Oratorio di Giovanni VII (705-707) nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Il
museo a sede in San Silvestro – Piazza Colonna, 5. Sezione staccata del Palazzo Vescovile e amministrazione: Via Giulio Roscio, 10. Direttore Dott. Abbondio Zuppante. Per info: [email protected] - [email protected]
PIETRO SARANDREA: LE SUE “DUE MOSTRE ESTIVE’’
Due importanti eventi artistici hanno caratterizzato l’ estate del pittore
Pietro Sarandrea: il giorno 10 agosto ha inaugurato insieme al novizio
Vincenzo Ponzio una interessante esposizione presso il centro culturale
‘’LA FONTANA’’ di Trevignano Romano. In essa ha presentato un repertorio che andava dalle grafiche anni ’80 fino agli ultimi lavori su tela e fotolitografie ritoccate al computer. Ha presenziato il vice sindaco di
Trevignano e assessore al turismo, sig. Costantino Del Savio ( Foto 1) il
quale ha espresso giudizi positivi su i due artisti. Nel paesino di Collepardo (Fr), invece, sempre nel mese di agosto, è stata allestita una sua
mostra personale nei locali messi a disposizione dall’ architetto Giorgio
Liberatori ( Foto 2 ); ha esposto in questa occasione, oltre quadri originali, anche dei lavori grafici sul paese. L’ artista è molto legato a Collepardo,
dove ha molti amici e parenti e passava da ragazzo le vacanze
Da sx: Vincenzio Ponzio,
estive. Dal 15 settembre al 15 ottobre l ‘artista esporrà a Roma
vicesindaco Costantino Del
presso il centro espositivo ‘’ SOPRA LE RIGHE’’ in Via Carlo Grabau,
Savio e Pietro Sarandrea
26 ( Piazzale Clodio ) in collettiva con Antonio Del Donno, Antonio Milana,
Fazzini ecc.. Orario mostra: 9,00 – 19,00 sabato pomeriggio e domenica chiuso. Info: 335/6162835 –
334/7101677.
Dott. Paola Lamonica
Da sinistra Giorgio Liberatori,
Pietro Sarandrea
FAVL - PREMIO CITTA’ DI VITERBO ALLA CARRIERA, A PALAZZO
DEI PRIORI LA PREMIAZIONE DELLA GSD PIANOSCARANO 1949
Il Comune di Viterbo ha premiato questo pomeriggio la Gioventù Sportiva Dilettantistica Pianoscarano 1949 per i suoi 65 anni di attività. A conferire il premio FAVL alla Carriera Città di
Viterbo sono stati il sindaco Leonardo Michelini e il consigliere delegato allo Sport Sergio Insogna. In rappresentanza della realtà sportiva, guidata da Davide Maurizi, sono intervenuti il
dirigente sportivo Massimo Baggiani e il responsabile della scuola calcio Matteo Cerica. A ritirare
la targa dalle mani del primo cittadino è stata invece Daniela Bruni, figlia di Oliviero, fondatore
della GSD Pianoscarano nel 1949 insieme ad altri amici coetanei. “Tutto partì da un ristretto
numero di ragazzi – ha ricordato il consigliere Insogna – che nel primo dopoguerra sentirono
il richiamo del calcio. Inizialmente giocavano nella piazzetta principale di Pianoscarano. Alcuni
ragazzi più grandi, tra cui Oliviero Bruni, Edilio e Giorgio Mecarini, Alberto Ciorba e Domenico
Duri, presero a cuore la passione e l’entusiasmo di questi giovani. Fu poi a seguito di un tragico evento, quello della sciagura aerea del
grande Torino a Superga, che decisero di dar vita a una vera associazione sportiva. Il 5 maggio 1949, giorno successivo al drammatico
incidente, fu fondata la Gioventù Sportiva”. “Pianoscarano da sempre rappresenta un pezzo di città – ha sottolineato il sindaco Michelini
durante il suo intervento -: la città dentro la città, contraddistinta da un forte spirito di comunità. Sono particolarmente contento di avere
Daniela Bruni a questa premiazione. Oliviero, il padre, ritengo abbia davvero rappresentato il collante di questo rapporto umano tra gli
abitanti del quartiere. Li conosceva tutti, li chiamava tutti per nome”. Il sindaco, prima di consegnare la targa e dopo aver ringraziato la
GSD Pianoscarano 1949 per i numerosi successi conseguiti, tra cui l’ultimo, a Lignano Sabbiadoro come società benemerita Figc, ha
salutato un altro sportivo di Pianoscarano presente in Sala del Consiglio: Adalberto Valentino, campione di boxe, categoria super leggeri
(1971). Insieme alla targa e al gagliardetto della Città di Viterbo, a tutte le realtà sportive che verranno premiate d’ora in avanti, verrà
consegnato anche un pieghevole, con la storia dello stemma comunale, sulla cui prima pagina è raffigurata l’immagine dell’opera d’arte
realizzata nel 2000 dal maestro Rolando Di Gaetani, collocata all’interno di Palazzo dei Priori, all’ingresso della Sala delle Bandiere. Nei
L’addetto stampa - Cristina Pallotta
prossimi giorni il premio FAVL verrà consegnato all’ASD Union Rugby Viterbo.
Campo de’ fiori
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IL COSPLAY AUSTRALIANO
Parla una giovane cosplayer: “Questa vita mi sta aprendo un nuovo mondo e nuove opportunità!”
I
n questo numero parleremo del cosplay
e delle fiere del fumetto in AUSTRALIA!
E per farlo abbiamo trovato una cosplayer australiana che ci spiegherà come
funzionano i loro eventi, cosa c'è e chi
c'è, dato che Stan Lee non è stato solo ospite
del romics scorso, ma nel 2012 è stato anche
alle fiere del fumetto in Australia! Esse si svolgeranno da novembre a giugno, in cinque città
australiane: ADELAIDE 21-23 E BRISBANE 2830 Novembre 2014, Melbourne 10-12 con
gold coast e 17-19 Aprile 2015, SYDNEY 1921 e PERTH 26-28 giugno 2015!
Da quanti anni sei cosplay e Quanti cosplay hai fatto?
“Ho iniziato cosplay nel 2012 i Cosplay che ho
fatto sono: Ciel Phantomhive- Black Butler /
Kuroshitsuji, Sasuke Naruto Uchiha – Lèvi - Attacco su Titano, Marceline- Adventure Time:
Finn e Jake, Naruto Uzumaki- Naruto Shippuden, No. 6 Sion – Italia – Hetalia, America –
Hetalia, Jade Harley Homestuck, James Potter
– Marauders.”
La tua vita senza cosplay, oggi riusciresti
ad immaginarla?
“Senza cosplay oggi non saprei proprio dove
sarei adesso. Il Cosplay per me, è una fuga
dalla vita quotidiana e un modo per essere
creativi e pensare fuori dagli schemi.”
Quindi essere creativa, ti rende anche
un'artista oltre ad essere un cosplayer.
“Certamente! Come ho già detto precedentemente, prima di fare cosplay, neppure sognavo che potevo essere un'artista! La vita da
cosplayer mi sta aprendo un nuovo mondo e
infinite opportunità!”
Racconta ai lettori di Campo de’ fiori, le
tue creazioni.
“Per fare i miei cosplay, io di solito compro dei
vestiti che si avvicinano al modello che cercavo, poi li modifico trasformandoli nel mio costume e il risultato è questo che vedi, e come
vedi, è un ottimo risultato. Ma col tempo ho
perfezionato il mio modo di cucire, e ho fatto
un paio di cose, e il materiale per alcuni modelli era un tessuto di cotone morbido e ho
fatto il mio cosplay Hetalia, interpretando proprio Italia. L'ho fatto con l'aiuto di mia nonna,
e in un paio di settimane prima che finiva
l'anno. Avevamo trovato un bel modello che si
presentava come la giacca dei personaggi, e il
materiale colorato pure.”
Che cos'è, Hetalia?
“Hetalia Axis Powers (Axis Powers Hetaria Axis
Powers?), talvolta scritto Axis Powers Hetalia
(Axis Powers Axis Powers Hetaria?) e conosciuto anche come Incapacitalia (titolo italiano
dell'anime), è una serie manga creata da Hidekaz Himaruya, collocata, principalmente,
durante la Prima guerra mondiale e la Seconda guerra mondiale, in cui i Paesi vengono
antropomorfizzati e dotati di una propria personalità, plasmata sullo stereotipo tipico della
nazione. Himaruya originariamente disegnò e
pubblicò Hetalia via internet e, ottenuto un discreto successo, ebbe l'opportunità di distribuire sotto forma cartacea il fumetto,
coadiuvandosi con la Gentosha Comics.”
Altri cosplay che hai fatto e intendi fare
in futuro?
“I cosplay che ho in previsione di fare sono:
Sora - Kingdom Hearts - Rin Kagamine – Vocaloid - Nagisa Hazuki- Free! (Abito arabo) Jack Aumento gelo Of The Guardians - Madoka Kaname - Puella Madoka Magica - Rin
Okumura - Ao no Exorcist – Izumi - Amore
Fase - Principessa Cinderella Disney - Principessa Ariel Disney, la Sirenetta.”
Quindi come vediamo, essere diventata cosplay ti ha cambiato e
migliorato il tuo stile di vita?
“Si, da allora, la mia fiducia in me stessa è salita molto, mi ha aiutato a superare un sacco
di momenti difficili nella mia vita. Ho anche
fatto tante nuove amicizie di lunga durata. Ho
fatto cose che non avrei mai pensato che avrei
mai fatto, come fare i miei vestiti e creare cose
che non ho mai pensato che potevano essere
create da me, e invece mi sono dovuta ricredere!”
Vai alle fiere solo per poterti vestire?
“No! Vado alle fiere perchè ci sono anche altre
attrazioni! Le bancarelle dove si può comprare
di tutto, dagli accessori per cosplay, fumetti
tradizionali, fumetti manga (che manga in
giapponese significa fumetto) anime che sono
i cartoni animati loro li chiamano semplicemente anime, e poi ci sono gli ospiti e dove
sono stata c'era il mio doppiatore preferito! Vic
Mignogna (nome completo Victor Joseph Mignogna) (Greensburg, 27 agosto 1972) è un
doppiatore statunitense. Ha dato voce a diversi personaggi di anime, ed in particolare è
ricordato per dare la voce a Edward Elric in
Fullmetal Alchemist, Fullmetal Alchemist: Brotherhood, OAV di Fullmetal Alchemist e Fullmetal Alchemist - The Movie: Il conquistatore
di Shamballa. Altri ruoli da lui interpretati sono
Broly in Dragon Ball Z, Ikkaku Madarame in
Bleach, Luciano Bradley in Code Geass: Lelouch of the Rebellion R2 e Nezumi in One
Piece (ridoppiaggio). Inoltre il doppiatore del
Pokèmon leggendario Keldeo nel film Pokèmon: Kyurem VS The Sacred Swordsman Keldeo. Vic ha anche diretto un episodio della
serie creata dai fan di Star Trek (i trekker) Star
Trek: Phase II. L'episodio in questione è l'ottavo, Kitumba.”
Sappiamo che i cosplay molto spesso
vengono trattati male e mal visti, quindi
possiamo definire che c'è del "bullismo"
anche tra i cosplay, e quel che è peggio,
che questo fenomeno non viene da un
gruppetto di ragazzini ma da gente
anche troppo adulta di età ma...?
“Si! esiste ed è veramente deludente quando
vedo che c'è bullismo nella comunità cosplay.
Come noto, sono venuta in questa comunità
per sfuggire al bullismo, ma cosa vedo? La
gente vittima di bullismo. Devo essere onesta,
mi fa star male. Sì, posso essere un po’ grande
in alcune zone, ma non significa che dovete
indicare un difetto! E per non parlare poi di
commenti del tipo "Sei grassa" a cuore, e può
ottenere veramente sconvolgimento su di loro.
Ma, so che sarò ok, quello che assolutamente
non sopporto è vedere gli altri che sono vivamente presi ad offendere
questa
comunità.”
POTETE
INSULTARE I COSPLAY CHE MAI VOLETE, non
importa il tuo peso, altezza, COLORE, sesso,
religione o anche se si è un alieno, PUOI FARE
TUTTI I COSPLAY che vuoi. Quindi, detto questo, per favore, rispettate le persone che
fanno cosplay! La comunità cosplay dovrebbe
essere amichevole, in modo da mantenere in
questo modo i ragazzi. Non bisogna mai prepotente qualcuno per il loro peso, di genere,
la sessualità, l'altezza o qualcosa di simile, perchè il tuo essere bullismo è solo colpa della
delusione in che hai di te stesso verso gli altri!
E non gli altri verso di te!”
E infine per chiudere, cosa mi dici riguardo al tuo trucco?
“Il mio trucco varia molto, anche perchè io non
compro trucchi costosi, perchè non ho i soldi
per farlo. Io ho i miei modi di applicare il make
up, però, in modo che la mia pelle rimane
bella e liscia.”
Quali sono questi tuoi metodi, e hai già
un tutorial sul trucco, o intendi farne
uno per noi?
“Nel mio canale Youtube ci sono i miei tutorial
make up di Naruto e Scary doll.”
Emilio Matteucci
Ottobre 2014
2/5 > Romics - Festival del fumetto e dell'animazione - Nuova Fiera di Roma, quartiere fieristico situato sulla via Portuense. Ore 10-20.
Info: www.fieraroma.it - www.romics.it
- > Tiferno comics - Piazza Matteotti, Loggiato
Gildoni già Bufalini, Città di Castello (PG). Ore
9,30-19. Info: www.tifernocomics.it
- > Torino Fumetto - Mercato Coperto, Piazza
Madama Cristina, Torino. Ore 10-19. Info:
www.kolosseo.com
- > Bologna Comics - Palanord, via Stalingrado
81, Bologna. Sabato ore 9-18 / Domenica 9 - 19.
Info: www.kolosseo.com
- > Ferrara Comics & Games - Fiera di Ferrara, Via della Fiera 11, Autostrada A13, uscita
Ferrara Sud. Ore 919. Info: www.expofiere.net
- > San Donà fumetto - Padiglione fieristico, via
Pralungo, San Donà di Piave. Ore 10-19, info:
www.sandonafumetto.it
- > Lucca Comics & Games - Città di Lucca.
Info: www.luccacomicsandgames.com
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LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI
“LA PORTA DEL FUTURO”
Così si chiude la trilogia di Massimo Marsicola
Q
uesto libro contiene idee innovative, di svolta. Sono tenuti a conoscerle
tutti coloro che hanno a cuore il futuro e che vorranno dare il loro contributo all’edificazione di una nuova civiltà.
Si tratta di una filosofia che dopo aver interpretato la realtà nella quale viviamo,
indica la strada universale da percorrere per uscire da ogni tipo di crisi.
Vostro a soli 5,00  - Info e prenotazioni 0761.513117 - [email protected]
IDENTITA’ E VALORE
IL SECONDO TASSELLO DELLA TRILOGIA DEL
PROF. MARSICOLA
Perché si nientifica? Perché si sminuisce? Perché si tende sempre a sottovalutare
quello che l’altro pensa, dice o fa? Perché vogliamo apparire più intelligenti, più ricchi,
più importanti ed influenti degli altri? Prima risposta: “perché nonostante gli sforzi che
ciascuno fa, non approda che difficilmente a un’idea dell’intero”. Stabilire le motivazioni
di questi comportamenti che, peraltro, sono assai diffusi, almeno nel nostro Paese, è
certamente propedeutico al discorso che ho voluto affrontare e svolgere, ma è anche
decisivo per aiutare tutti e ciascuno a fare il punto della situazione. La prima cosa che
mi viene da rispondere a tutte le domande che sopra ho posto è la seguente: si vuole
apparire quel che non si è perché si teme comunque di essere inadeguati....
SOLO 1 
Un dialogo filosofico-politico sulla crisi, che può anche essere
rappresentato a teatro (commedia in atto unico).
Il primo di una serie di discorsi volti a dare un nuovo impulso al
dibattito culturale nel nostro Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni
campo e settore produttivo.Utile per chi avesse a cuore un reale
rinnovamento della Politica e delle Istituzioni.
OMAGGIO
Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo
è un libro unico nel suo genere.
Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante!
E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole
o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di 
10.00, sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti,
che possono inserirlo nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali.
Campo de’ fiori
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A BREVE IL LIBRO SU PADRE GIACINTO
Ancora una testimonianza di una miracolata dal frate di Vignanello
F
inalmente una buona notizia. Il
libro che racconta tutta la vita di
Padre Giacinto Bracci, comprese le
numerose testimonianze raccolte
in tutti questi anni, è praticamente
ultimato; è al vaglio delle autorità ecclesiali
a cui spetta il compito di autorizzarne la
pubblicazione. Ma siamo certi che a breve
potremo vederla realizzata. Intanto continuiamo a dar voce, sulle pagine della nostra
rivista, ad alcune preziose testimonianze
che concorrono a dimostrare la santità di
Padre Giacinto. Uno dei frati a lui vicino, riporta questo toccante episodio.
“C’era una donna di Roma (non ricordo il
nome) di 24 anni che viveva a Cinecittà; il
marito faceva il sarto per gli attori. Era venuta con il cognato e con la madre. Ella
ormai non camminava più, la dovevano sorreggere, e proprio a me disse: “Sono venuta perché ho sentito parlare di Padre
Giacinto. Dicono che fa miracoli. Io sono
quattro mesi che vivo ad acqua e zucchero.
Sono malata ma nessun dottore mi sa dire
che cosa ho. Sono venuta a chiedere la grazia. Non sono degna di riceverla, ma la
chiedo perché ho una figlia di tre anni“. Io
le dissi che Padre Giacinto era proprio lì vicino a lei, al confessionale (quello che sta
sulla destra entrando in Chiesa) e di chiedergliela con forza. Come si alzò la persona
che stava confessandosi io spostai la tendina del confessionale e dissi a Padre Giacinto: “Padre Giacì, fa guarì questa donna!”
Rispose: “Falla confessare”. Poi, rivolgendosi alla donna disse: “Confessati, ascolta
la Messa perché oggi nel Vangelo ricorre la
‘Parabola del Centurione’. Abbi fede che,
come il servo del centurione, oggi stesso
sarai guarita”. Quella donna trascinandosi portava le ciabatte da camera, aveva le ginocchia quasi unite e le gambe sotto divaricate tanto che per terra non toccava il
sotto dei piedi ma l’interno (noi in dialetto
diciamo come una persona ‘scionca’ - slegata) - fu sorretta e accompagnata fino al
confessionale. Era la Messa delle undici. Finita la Messa i frati sono andati al Coro (era
mezzogiorno) e questa donna stava ancora
al punto di partenza, cioè non aveva ancora
ricevuto il miracolo. Allora io vedendola così
disperata ho detto a Padre Giacinto: “Padre
Giacì, falla guarì, mettile le mani sulle ginocchia”. Ma egli ha risposto: “Ma che fanno le
mani di un asinaccio, va a Gesù Sacramentato digli che ti guarisca“. Allora, trascinandola in modo pietoso - come prima al
confessionale - hanno accompagnato la
donna all’Altare. Ancora una seconda volta
l’hanno accompagnata, sempre trascinandola, all’Altare, ed è ritornata sempre accompagnata. Non guariva. Infine la terza
volta l’hanno accompagnata ancora all’Altare ed è ritornata di corsa da sola in fondo
alla Chiesa (dove era sempre stata) gridando: “Miracolo!, Miracolo?” Il cognato di
questa donna - egli stava nel frattempo
fuori la Chiesa parlando con altre persone e
diceva che per la cognata non c’era niente
da fare, non poteva guarire; inoltre lui era
ateo e comunista, non credeva a niente e
aveva accompagnato lì sua cognata proprio
per togliergli quest’ultima soddisfazione quando ha sentito gridare si è precipitato
verso la Chiesa pensando che fosse successo qualcosa di grave alla cognata e che
si stesse sentendo male. Ma non ha fatto in
tempo ad entrare perché la donna è uscita
Nel cuore
di corsa gridando ancora, come impazzita
dalla gioia: “Miracolo! Miracolo!” Tutti sono
rimasti sbalorditi. Sono usciti i frati, anch’essi meravigliati stupiti, dal Coro e l’hanno persino fotografata. Ho sentito dire
che P. Giacinto non avrebbe voluto che il miracolo fosse avvenuto mentre lui era ancora
in Chiesa; in verità, dopo questo fatto, egli
andò in convento; non si vide più per tutta
la giornata. Era presente anche Renzo
Cenci, fratello di mio marito. E appunto
qualche giorno dopo, questa donna era venuta al convento per ringraziare. Non portava più le ciabatte, ma le scarpe con i
tacchi alti. E con lei è venuto Carlo Campanini”.
E.B
L’anniversario
Ariecco San Marciano,
è passato un anno da quanno te ne si ‘nato,
e io è un ano che giro per’ piazza,
da solo, aripensanno a quanno ce vedevamo,
a quanno giramio assieme e poi te riccompagnavo.
Mo giro ma nun te vedo, nun te trovo e penso
“Te pare che zi’ Celeste m’ha lasciato solo”?
Invece è proprio così
perché lassù do’ si ‘nato
io ancora nu ce posso veni’.
Ogni tanto vengo ar cimitero,
te guardo, guardo ‘a fotografia
e so che pure tu
Celeste Innocenzi
16.02.1940 - 16.09.2013
me stai a grada’ da lassù.
E mentre guardo ‘a fotografia penso che
prima o poi toccherà pure a me
a veni’ su.
Allora divento triste, quasi me vie’ da piagne,
ma poi me consolo
perché penso che lassù
nun sarò solo,
ce stai tu.
Sergetto
48
Campo de’ fiori
Una “Fabbrica” di ricordi
Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma
I musicanti
E
ra Settembre,
s ’ a ppro s s im a vano le feste patronali
e
la
banda musicale
faceva, adesso, le prove
tutte le sere.
L’ampio repertorio, adatto
di Sandro
alle diverse uscite, spaAnselmi
ziava dalle marcette ai
brani d’opera. Ci sarebbe stata la marcia
suonata alla partenza del pallone aerostatico, che, appositamente scritta dal maestro
Raffaele Poleggi, era conosciuta come “la
marcetta do pallò”; le marce per accompagnare la processione del Santo Patrono e,
in ultimo, i tanti brani di musica classica
eseguiti in piazza per il concerto finale.
Il grande palco ad emiciclo, su più piani,
con al centro il podio del maestro, ospitava
i musicanti, vestiti con la loro caratteristica
divisa di foggia militare. Tante lampadine
appese illuminavano la scena, dondolando
al ritmo delle percussioni, ed un tabellone
al lato indicava il brano eseguito. Allora le
note di Verdi, di Rossini, di Mascagni, di Doninzetti e di tanti altri ancora, riempivano
la piazza, sempre gremita di paesani e non
solo. Venivano, infatti, ad ascoltare il concerto anche gli affezionati dei paesi vicini,
che si era soliti vedere prossimi al palco, i
quali si univano, senza rivalità, agli applausi
appassionati e colmi di orgoglio campanilistico. I nostri contadini, infatti, sfocavano
tutta la loro forza nelle ruvide mani.
Trai forestieri assidui, ricordo Romolo Catulli di Caprarola, Romolo Rossi ed il maestro Otello Benedetti di Vallerano…
A fine concerto, il lancio dei confetti da
parte dei sostenitori faceva la felicità dei
bambini presenti, che si infilavano velocissimamente sotto il palco per raccoglierli.
Questi semplici musicanti, spesso analfabeti, ma guidati da una tramandata passione e formati con tenacia dall’insuperabile
maestro Raffaele Poleggi, davano vita a
concerti di grande livello. Concerti senza effetti scenici, senza fumi, ma che riuscivano a
coinvolgere tutti i presenti.
Le bancarelle con le pistolette ad acqua in celluloide, con le bambole di pezza e le macchinine di latta; i venditori di anguilla marinata
con i loro caratteristici bigonci di legno, ed il
venditore di porchetta; il banco delle fusaglie
con il profumato croccante alle nocciole, occupavano i lati della piazza.
Mi raccontava mia madre che, fino a qualche
anno prima, quella delle feste di San Matteo
era l’unica occasione per mangiare un gelato,
giacchè in paese non c’era nessuno che lo producesse. Veniva, tutti gli anni, l’immancabile
ditta Paoloni di Roma con il suo furgone, a far
felici tutti i bambini che avevano aspettato un
anno intero.
Il concerto della banda del paese era, all’epoca, l’unico evento musicale che riempiva
la serata principale delle feste patronali. E quei
musicanti, in quell’occasione, vivevano il loro
meritato momento di gloria.
Campo de’ fiori
49
Roma com’era
Campo de’ fiori
Roma. Fine 1800.
La veste architettonica di Via del Quirinale è rimasta praticamente invariata.
A cambiare sono stati il manto stradale, poichè il vecchio selciato è stato sostituito dal più moderno asfalto,
e l’arredo, senza più gli alberi sui marciapiedi.
La via era percorsa dagli unici mezzi di locomozione dell’epoca: calessi e tramvia.
Campo de’ fiori
50
LA REDAZIONE DI CAMPO DE FIORI SI ASSOCIA A TUTTI GLI AUGURI!!!
Alla nostra
canterina Letizia
Passini che il
27 Settembre
compie 8 anni.
Un mondo di
auguri da Mamma,
Papa’ e le Nonne.
Tantissimi auguri
Un augurio
a Andrea
sincero ad
Marcelli che il
Erasmo e
16 settembre
Gabriella
ha compiuto 28
dalle figlie, i
anni da zio Sergio
generi e
tutti i nipoti
per questo
invidiabile
traguardo!
Tantissimi
auguri di buon
compleanno
alla nostra principessa Giorgia
che il 14 Settembre ha compiuto
9 anni, dalla mamma Consuelo,
dalla nonna Anna e dalla zia Lidia
Tanti auguri per
lo splendido
risultato
ottenuto
all’esame di
maturità... il tuo
papà, la tua
mamma, il tuo
fratello e...tutti gli amici e
parenti
Un mondo di
auguri a
Cristopher
Capitoni che il
20 settembre
compie il suo
primo anno, da
nonno Sergio!
Tantissimi auguri
a Daniele
Marcelli che
ha compiuto
26 anni il 21
settembre da zio
Sergio
Il 10 agosto il
piccolo Marco ha
ricevuto il battesimo. Che Dio ti
illumini il cammino
della vita, amore della mamma e
del papa... auguriiiiii
Tanti auguri a Francesco
ed Elisa Pilera che il
1° Settembre hanno
festeggiato il loro primo
anniversario di matrimonio, dai genitori e da
tutti i parenti e gli amici
Tantissimi
auguri a
Manuele
che ha
compiuto
13 anni il
24 luglio
ed al fratello Davide che ha
compiuto 12 anni il 17 agosto, da
zio Andrea, i genitori, i nonni e da
tutti i cuginetti!!
Tanti auguri
ad Alessio
Marchetti
che l’8 Settembre ha
compiuto 32
anni, dalla fidanzata, dalla
suocera e dal cognato.
Tanti auguri al piccolo
Yuri Ceccarelli di Corchiano che il 18 Settembre ha compiuto
2 anni! Con tanto
amore mamma Pamela, Tanti auguri a Fausto Rosini e Laura
papa’ Graziano, i
Nardone che sono sposati da oltre
nonni, gli zii e i cugini 50 anni! Auguri da tutta la famiglia!
Chiara e Daniele
Campo de’ fiori
Tanti auguri a Giuseppe
che il 16 Giugno ha compiuto 3 anni, dalla mamma,
il papà, i nonni, e da tutte
le persone che gli vogliono
bene
51
Tantissimi auguri ai ragazzi del 1940 di Fabrica di Roma che
il 31 agosto 2014 hanno festeggiato tutti insieme i loro 74 anni!
Tanti auguri
ad Adriana
Innocenzi
che
l’8 Settembre
ha compiuto
gli anni,
da tuo nipote
Infiniti auguri di buon compleanno a Giuliana VaSergio
leri che ha compiuto i suoi meravigliosi 70 anni il
10 agosto, da tutta la famiglia e dagli amici
Buon primo
compleanno
al piccolo
Samuele,
dalla sua
mamma, dal
suo papà e
dai nonni e
gli zii!!!
Il 28 agosto tutti gli atleti della A.S.D. YAMA
ARASHI G.P. di Civita Castellana (Vt), si sono riuCongratulazione alla neo dottoressa Maria
niti per festeggiare il Maestro tecnico federale PiMaddalena Dima, che il 1 luglio ha conseguito la stola Giuseppe con una festa a sorpresa organizzata
laurea in “Scienze per l‘Investigazione e la
all’insaputa del Maestro al Jimmy bar. E’ stata
Sicurezza”, da tutta la famiglia, dagli amici,
un’occasione speciale che ha permesso a tutti di ritrovarsi uniti e piu’ forti che mai dopo la pausa
dai ragazzi della colonia estiva di Pinarella di
estiva,
perche’ la Yama Arashi g.p. civitonica ha pasCervia, “Gruppo Mutanda”, e dalle colleghe
sato un anno sportivo ricco di soddisfazioni sia nel
Debora e Paola.
judo che nel progetto “DifesaDonna”, con la difesa
personale femminile. Il Maestro, molto emozionato
23 Settembre 1989
per il grande calore con cui è stato accolto da tante
23 settembre 2014.
persone, ha ringraziato tutti di cuore e ha detto di
Gli sposini novelli
prepararsi per un’altra stagione sportiva d’oro con
Roberto Casini e
le arti marziali. Altre foto della serata si possono
Immacolata Perria.
trovare sulla fanpage
Auguri per i nostri
https://www.facebook.com/YamaArashiGpJudo op25 anni di matrimonio
pure sul sito dell’associazione civitonica
vissuti con amore
http://asdyamarashigp.wix.com/yamarashigp
e felicità.
In bocca al lupo ragazzi!
52
Campo de’ fiori
AGENDA
Tutti gli appuntamenti più importanti
Campo de’ fiori
AGENDA
Tutti gli appuntamenti più importanti
ISTITUTO PROGETTO UOMO, ISCRIZIONI APERTE FINO AL 31 OTTOBRE
Al via il corso di laurea per educatore sociale presso la struttura di Vitorchiano
Sono aperte le iscrizioni al corso di laurea per educatore sociale, attivato presso l’Istituto
superiore universitario di scienze psicopedagogiche e sociali “Progetto Uomo”. L’Istituto, affiliato all’Università Pontificia Salesiana, è attivo dal 1995 a Vitorchiano, in provincia di Viterbo, e da allora è una presenza costante: sono oltre un migliaio, infatti, gli studenti che
si sono iscritti, provenienti da tutto il territorio nazionale. Il corso di laurea è volto a promuovere l’inserimento nell’ambito di enti ed organismi, a livello locale, nazionale, europeo
e internazionale, di un personale di qualifica medio-alta con conoscenze e competenze idonee a svolgere attività e funzioni di consulenza, analisi e progettazione, valutazione e gestione, formazione e comunicazione, nel campo altresì del management educativo,
istituzionale, culturale e imprenditoriale, nonché nel mondo delle professioni.
Si tratta di una scelta formativa di alta qualità volta a promuovere le istanze di coloro che
desiderano professionalizzare il loro servizio nell’ambito educativo e rieducativo. Non si tratta
unicamente di prepararsi ad affrontare piaghe quali la tossicodipendenza o la devianza:
l’educatore sociale, oggi più che mai, è necessario per un’educazione dell’adulto quale soggetto disarmato e disorientato di fronte al relativismo pedagogico e culturale che ci connota,
con le conseguenze che la cronaca quotidiana ci rimanda.â¨â¨ E anche lo spettro d’impiego è composito: dai servizi sociali, alle strutture educative e rieducative, ai servizi culturali
e al territorio, compreso il terzo settore. Potrà anche afferire nelle imprese, come formatore
o tutor; nelle pubbliche amministrazioni; nelle strutture prescolastiche, scolastiche ed extrascolastiche. Il compito principale dell’educatore, in definitiva, consta nell’instancabile volontà di promuovere la persona, fuori da meccanismi assistenzialistici, in un’ottica di
benessere psicofisico e sociale che, superando il limite o la difficoltà o il bisogno intrinseci
al soggetto, rendano la persona partecipe della sua crescita, con reciproco beneficio proprio
e della società in cui vive.
Info: Istituto Progetto Uomo, Strada Ortana n. 19 (loc. Pallone) – c/o Piccola Opera – Vitorchiano (VT) / tel. 0761.371045 . www.istitutoprogettouomo.it.
53
Civita Castellana. Squadra di Rugby Under 19. Anno 1981/1982.
In basso da sx: Marco Cicconi, Tommaso De Iulis, Luca Martino, Alfredo Censi, Sebastiano Del Rugo, Giorgio Grimaldi,
Mauro Agostinelli, Vittorino Fantera.
In piedi da sx: Roberto D’Amico, Marco Oddi, Antonio Gentili, Roberto Anselmi, Giampiero Stinchelli, Luca Fantera, Maurizio Cucchiari,
Fabrizio Taizzani, Franco Midossi, Marco Tontoni.
Campo de’ fiori
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Campo de’ fiori
Album de
Campo de’ fiori
55
dei ricordi
Campo de’ fiori
Sassacci (frazione di Civita Castellana) - Borgo Valentino. Anno 1951. Scolaresca con la maestra Giovanna Mascarucci.
Foto di Renato Pallozzi.
Campo de’ fiori
Civita Castellana.
Anno 1949.
Da dx:
Ambrosina...,
Teresa Mancini,
Alfonsa Fantera,
Caterina Brocchi,
Fabiola Fantera.
In basso da dx:
Lucida Tribolati,
Elsa Corteselli,
Loretta...
56
Campo de’ fiori
Album de
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma.
Anno 1955.
Dal basso
1° fila: Vittoria Marcelli.
2° fila da sx: Laura Pacelli, Roberta Braccini,
Lucia Francola, Candida Miraldi.
3° fila da sx: Peppina Ricci, Lucia Bianchini,
Agostina Alessandrini.
4° fila: Pierina Aramini e
la piccola Annunziata Francola
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma. Anno 1916.
Da sx: Ferdinando Sciarrini,
Sabina Beccaccioli
e Eugenio Sciarrini.
Foto del sig. Onorio Sciarrini
Campo de’ fiori
57
dei ricordi
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma. Anno 1978. In piedi da sx: D’Antonangelo Luciano, Baldassi Renato, Segarelli Mauro, Vessella Luigi,
Mecarelli Giulio, D’Antonangelo Enrico, Scialanca Mariano, Cencelli Alberto.
In basso da sx: Salvi Patrizio, Ciaffardini Massimo, Coletta Roberto, Tabacchini Giovanni, De Angelis Felice, Ceccarelli Nicola,
Bedini Fulvio.
Campo de’ fiori
SAN PAOLO. Anno 1964. Famiglia Giusti di Fabrica di Roma sul terrazzo della loro casa in Brasile.
Da dx: il padre di Mario Giusti, la nonna Maria, Rita, la madre, Anna e Mario.
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Campo de’ fiori
Album de
Campo de’ fiori
Caprarola - ottobre 1959
In occasione di un matrimonio.
Da sx: Antonia Francola, Annita Stefani,
Vincenzo Francola, Anna Francola.
Foto della Sig. ra Anna Francola.
Campo de’ fiori
Castel Sant’Elia 1976. Da sx: Elita Stefanucci, Marietta Tabacchini, Giuseppa Tabacchini e Domenica Vescera.
dei ricordi
Campo de’ fiori
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Campo de’ fiori
Corchiano 1973. Da sx: Mario Cermentini, Rodolfo Ridolfi, Nicola Piovani, Eugenio Ridolfi, Luigi Lucchesi.
Campo de’ fiori
Vignanello.
VI Festa del vino.
16-17 agosto 1975,
chiosco Acli.
Le contadine sono, da dx:
Anna Costantini,
Anna Fiorentini,
Paola Paola e
Fiorella Bracci.
Gli uomini sono:
Innocenzo Costantini,
Giusto Grattarola,
Ottavio delll’Otto,
Gino Agnelli con il figlio
Giuseppe Agnelli,
Silvano Martiri,
Mario Buzzi.
Ed il primo seduto in prima
fila è … Sbarra.
60
LAVORO
CERCO
- CERCO LAVORO come babysitter, commessa,
cameriera. Max serietà. Automunita. Tel.
327.7574774
- CERCO LAVORO come giardiniere, aiuto muratore. Tel. 380.7837520
- SIGNORA ITALIANA 49ENNE cerca lavoro
come babysitter o badante. Esperta acmeriera
in ristorante. Zona Civta Castellana e dintorni.
No perditempo. Tel. 347.4016708.
- CERCO LAVORO come giardiniere, pittore,
manovale, falegname, in cava. Automunito. Tel.
388.8035216
- CERCO LAVORO di pulizie in case ed uffici.
Tel. 389.4913578
- CERCO LAVORO come badante giorno e
notte, pulizie, babysitter, in case di cura, ristoranti, pizzeria. Urgente. Anche lungo orario. Cell.
327.5925225
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part-time (6 ora) per pulizia case, scale, ristoranti, pizzerie, lavapiatti, o badante (no vitto e
allogio) o giorno e notte. Zona Civita Castellana,
Viterbo, Nepi e limitrofi. Tel. 328.0898984
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precendenti esperienze, cerca serio lavoro
come:badante ad ore ,part-time o anche lungo
orario, ma anche come sostituzioni badanti per
periodo massimo 15 giorni -1 mese. Zone Civita
Castellana, Fabrica di Roma, Orte, Fara in Sabina,Terni.No lavori di rappresentanza, nè vendite porta a porta. Tel. 347-7628193.
- CERCO LAVORO COME BADANTE sia di
giorno che di notte, domestica, o qualsiasi altro
lavoro simile. Massima serietà. Tel. 327.4659362
- DONNA RUMENA 39ENNE cerca lavoro
come badante (anche di notte), lavapiatti in ristorante, pizzerie, pulizie scale e case, pulizie
giardini (6  ad ora). Zona Viterbo, Nepi, Civita
Castellana. Tel. 328.0898984
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educata, buona capacità nel relazionarmi e lavorare in gruppo. Cerco lavoro come baby sitter
(mi piacciono i bambini ho avuto esperienza con
mio fratello e con i miei cugini), commessa,
ecc... Disponibile a svolgere qualunque mansione e fortemente motivata ad imparare e crescere professionalmente. Giuliana 366.2856213
- RAGAZZO 27enne cerca lavoro come giardiniere, muratore, trattorista, mulettista, magaziniere, autista (automunito), potatore, operaio
agricolo, falegname. Tel. 328.8154848
- RAGAZZA 27ENNE seria e fidata, automunita, cerca lavoro per assistenza anziani a ore,
pulizie in case di riposo, domestica, baby-sitter,
lavori in cucine, alberghi. Disponibile a spostarsi.
Zona Civita - Viterbo.Tel. 389.8473998
- CERCO LAVORO come banchista salumiere,
banco pane, scaffalista, magaziniere. Esperto nel
disosso e preparazione banco. Spacco forme formaggi. 44 anni con esperienza e curriculum.
Max urgenza e disponibilità immediata. Tel.
340.8718570
- CERCA LAVORO come baby sitter, badante,
lavapiatti, pulizie. Già con esperienza. Zona Civita Castellana. Tel. 329.6990657
- RAGAZZO 40ENNE cerca lavoro come operaio in cava, pittore, giardiniere, operaio agricolo, falegname. Automunito. Tel. 388.8035216
- CERCO LAVORO come badante giorno e
notte, pulizie ad ore. Lavoro anche festivi. Refe-
Campo de’ fiori
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renziata. Tel. 388.8078033.
- CERCO LAVORO come baby sitter, badante
lungo orario o domestica, pulizie ad ore. Tel.
327.8444099
- CERCO LAVORO come badante giorno e
notte per sole donne, con esperienza. Zona Civita Castellana e dintorni. Referenziata. Tel.
339.8238217
- RAGAZZA 32enne cerca lavoro come badante giorno e notte oppure lungo orario a Fabrica di Roma e dintorni. Tel. 0761.569260 -Cell.
338.9734196
- CERCO LAVORO come badante anche giorno
e notte, con esperienza. Tel. 328.2824945
- SIGNORA 65enne cerca lavoro come badante anche in casa di cura e come aiuto domestica ad ore. Tel. 345.4220241
- RAGAZZO ITALIANO 26enne con attestato
pizzaiolo e haccp cerca lavoro come aiuto pizzaiolo o pizzaiolo. 3881631864 Luca
- SIGNORA 46 anni cerco lavoro come pulizie
in casa, uffici, condomini, o come aiuto cuoca,
baby sitter. Tel. 389.4913578.
- CERCO LAVORO come badante anche giorno
e notte o pulizie ad ore. Massima esperienza. Tel.
320.8826073.
- CERCO LAVORO come muratore, operaio in
campagna, lavapiatti, pulizie, assistenza anziani.
Max serietà e con esperienza. Tel. 329.2046210
- CERCO LAVORO come muratore, operaio in
campagna, lavpiatti, pulizie, max serietà. Tel.
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serietà. Tel. 320.3734633
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contemporanei.
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Oroscopo di Ottobre
Campo de’ fiori
by Cosmo
ARIETE
(21
marzo/20
aprile) Mese variegato e imprevedibile. Potreste essere
un po’ nervosi, irritabili e
spesso distratti. Impegnatevi
a mettere il massimo dell’attenzione in tutto ciò che fate. La forma fisica
e l’energia suppliranno alla instabilità intellettuale, e la fortuna sarà dalla vostra parte in
molte delle cose che farete. In amore stare
con la persona amata sarà un piacere che in
questo periodo si rinnoverà continuamente.
Nel lavoro proponetevi con più forza.
TORO (21 aprile/ 20 maggio) L’umore variabile, momenti di noia e di scontento
faranno sì che in amore parecchi di voi siano combattuti tra nuove e allettanti
emozioni e il desiderio di dare maggiore stabilità ai rapporti già esistenti. Per non incorrere in guai, muovetevi con accortezza. Nel
lavoro evitate ogni polemica e ascoltate i suggerimenti di persone amiche esperte e fidate
che stimate. Eviterete di trovarvi in situazioni
complicate. Attenzione alle spese eccessive.
GEMELLI (21 maggio/21
giugno) Attenzione a non
essere troppo nervosi, intrattabili e sovraeccitati.
L’amore sarà splendido: sarete più passionali del solito
e disposti a cedere alle tentazioni del cuore. Ciò vi porta a dedicarvi al
partner con rinnovato ardore per un bel rinnovamento d’amore nella vita di coppia. Nel
lavoro queste giornate sono importanti per
dare nuova potente energia ad alcune idee e
per considerare opportunità per voi inedite.
CANCRO (22 giugno/22
luglio) Potrà essere per voi
un tempo di introspezione e
di esaltazione dei valori spirituali. Questo non farà che
bene alla vostra anima assetata di risposte. In amore, le difficili energie
planetarie contrarie al vostro segno vi destabilizzeranno rendendovi un po’ svagati e fragili. Nel lavoro non è tempo di espansione ma
di galleggiare a vista nel solito trantran. Tenete però conto dei consigli di una persona
competente.
LEONE
(23
luglio/22
agosto) In amore se siete
soli via libera alle conquiste,
ai flirt intriganti, agli amori
brucianti. Nulla di meglio
che divertirvi ed incontrare
persone affascinanti e seducenti. Molti amori
segreti potranno uscire allo scoperto per una
felicità completa. Vita di coppia rinnovata da
idee e progetti importanti per la vita a due.
Nel lavoro siete forti e si aprono prospettive
di miglioramento, e vi impegnerete anche in
ambiti che richiedono molta responsabilità.
VERGINE (23 agosto/22
settembre) La vita scorre
indubbiamente più tranquilla e serena e questo
non guasta dopo un periodo intenso in cui avete
fatto il pieno di energie solari potenti e corroboranti. Siate contenti perché tutto ciò vi ha
lasciato in buona salute e forma fisica. In
amore sarete sereni e appagati come non
succedeva da tempo. Nel lavoro le soddisfazioni tarderanno un po’ ad arrivare. vità.
BILANCIA (23 settembre/22 ottobre) In amore
avrete riappacificazioni inaspettate e novità belle magari come l’arrivo di un
bebè. Fantasia, dolcezza ed
eros puro accendono le vostre storie di rosso
passione. Anche i rapporti di vecchia data ritroveranno nuovi interessi in comune e complicità sentimentale. Lavoro in crescita per la
vostra mente brillante e buone entrate di denaro. Aprite il cassetto dei vostri sogni perché
in questo periodo potrete realizzarne qualcuno!
SCORPIONE (23 ottobre/21 novembre) In
amore qualche cruccio. Per
voi che amate le sensazioni forti, vi annoierete e
inconsciamente, per movimentare la situazione, farete gli attaccabrighe
con il partner per un nonnulla. Anche la nera
ombra della gelosia potrà seguire i vostri passi
e rendervi diffidenti e corrosivi per un nonnulla. Nel lavoro tenetevi a debita distanza da
chi vi ruba idee ed energie. Le situazioni migliori saranno le più complesse.
SAGITTARIO (22 novembre/20 dicembre) Preparatevi al periodo migliore
dell’anno sia nella vita privata che nel lavoro. Sull’agenda dell’amore molti di
voi potranno scrivere un nuovo ed emozionante capitolo. Sotto questo cielo infatti è
possibile decidere di sposarsi o di avere un
bambino. Nel lavoro i viaggi sono facilitati e
gli incontri proficui. La vostra vivacità di idee
e la sicurezza espressiva vi sostengono. Sarete abilissimi nello sfruttare le circostanze.
CAPRICORNO (21 dicembre/19 gennaio) In amore
siete rimasti soli a sciogliere
alcuni nodi. Sappiate riconoscere però che siete un po’
troppo esigenti con la persona amata. Mettete da parte saggiamente la
vecchia ruggine e sorvolate su ciò che non
funziona. Il legame si rafforzerà. Nel lavoro
siete forti e pronti a difendervi da chi cerca di
mettervi i bastoni nelle ruote. Accettate con
fiducia e sicurezza eventuali nuove eventuali
posizioni di responsabilità.
ACQUARIO (20 gennaio/18
febbraio) In amore è un
buon periodo per eventuali
riconciliazioni. Lasciatevi andare al flusso delle emozioni
e arricchite l’intesa con un dialogo seduttivo.
I single possono puntare su bersagli ritenuti
fino ad ora impossibili. Attenti però al pungolo
velenoso della gelosia. In questo periodo
avrete le occasioni giuste per un vigoroso rinnovamento della vita di lavoro. La vostra creatività verrà stimolata e darete il meglio di voi.
PESCI (19 febbraio/ 20
marzo) L’amore è decisamente sottotono per cui
evitate di ricorrere a manovre nascoste per ottenere
che le cose vadano come vorreste o come
vi farebbe comodo. Abbiate pazienza:
molto presto ci saranno belle notizie per voi
nel settore “cuore”. Nel lavoro vivrete una
fase di incertezza. Per non rendere le situazioni ancora più difficili non abbiate fretta
di recuperare eventuali posizioni di recente
perdute. Se potete, concedetevi una sosta.
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