Analisi dell`ecosistema Elefante-Albero
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Analisi dell`ecosistema Elefante-Albero
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE A.A. 1999-2000 Analisi dell’ecosistema Elefante-Albero Corso di Teoria dei Sistemi Docente: Prof. Alessandro Casavola Studenti: Lucia Recchia Lorenzo Minatti INDICE Introduzione…………………………………………………………………………………………..1 1 Analisi dei dati…………………………………………………………………………………….2 1.1 Dati relativi alla distribuzione degli elefanti nel Sud Africa……………………………………..2 1.2 Dati relativi alle specie vegetali presenti in Sud Africa………………………………………….4 2 Modello dell’ecosistema elefanti-alberi……………………………………………………………5 3 Stima dei parametri che compaiono nel modello…………………………………………………..8 4 Ricerca dei punti di equilibrio e stabilità………………………………………………………….11 5 Stima del dominio di attrazione…………………………………………………………………...13 6 Ricerca dei cicli limite…………………………………………………………………………….23 7 Osservatore asintotico…………………………………………………………………………….27 7.1 Analisi dell’ecosistema dopo un incendio………………………………………………………29 7.1 Analisi dell’ecosistema all’interno di un parco nazionale………………………………………32 Appendice…………………………………………………………………………………………...37 INTRODUZIONE L’oggetto di questo studio è esaminare il sistema formato dagli elefanti e dalle piante che costituiscono il loro habitat. L’indagine si riferisce all’evoluzione della popolazione degli elefanti e della vegetazione, limitatamente ad alcune aree di maggiore interesse dell’Africa. I dati a cui viene fatto riferimento sono relativi all’ultimo secolo e descrivono la situazione nali dislocati nel Sud Africa. Proprio facendo riferimento a questi dati si è potuto vedere come, negli ultimi 20 anni, le zone abitate dagli elefanti siano drasticamente cambiate: si assiste principalmente ad una trasformazione delle foreste in savane, praterie e distese predesertiche. Questa radicale modificazione del paesaggio è comunemente denominata come Negli studi e nelle relative pubblicazioni degli anni sessanta viene sostenuta una tesi comune: gli elefanti distruggono gli alberi più velocemente di quanto questi siano in grado di riprodursi, e proprio questa è la causa dell’elefant problem. Tramite l’applicazione ai dati trovati di un modello elaborato da Graeme Caughley, si è dunque cercato di stabilire qual è la relazione fra elefanti e alberi, e più precisamente se ci si deve aspettare che si verifichi un ciclo limite (conclusione a cui è arrivato lo stesso Caughley) oppure si pensi che si riesca a raggiungere un punto di equilibrio stabile. 1 ANALISI DEI DATI 1.1 DATI RELATIVI ALLA DISTRIBUZIONE DEGLI ELEFANTI NEL SUD AFRICA Sulla distribuzione degli elefanti nel Sud Africa si hanno le prime stime alla fine del 1400. In base alle testimonianze storiche si può dire che molto probabilmente prima del 1652 nel Sud Africa c’erano circa 100000 elefanti, mentre oggi si raggiunge il numero molto più contenuto di 9000 esemplari. Il declino della popolazione degli elefanti è stato originato da diversi fattori, che possono tutti essere insediamento dell’uomo bianco nel Sud Africa. L’uomo bianco, infatti, ha occupato parte del territorio che era inizialmente abitata dagli elefanti. Tuttavia, oltre ad aver causato uno spostamento degli elefanti verso zone meno piovose e quindi meno ricche di vegetazione, la presenza dell’uomo bianco ha contribuito a creare nuove realtà. Per il proprio sostentamento egli ha iniziato a destinare alcune zone all’agricoltura e, per difendere il proprio raccolto e i propri spazi, ha cominciato ad uccidere gli elefanti. In più a tutto questo è cominciato a nascere anche il commercio dell’avorio e per gli elefanti è stato sempre più difficile doversi difendere dai cacciatori e in più dover cercare di sopravvivere in un ambiente che lentamente si stava modificando. Nel corso degli anni la situazione è andata sempre più peggiorando fino a quando nel 1920 nel Sud Africa sono rimaste solo quattro popolazioni di elefanti che occupavano un territorio di circa 100000 ettari. Da questo momento in poi la distribuzione degli elefanti è tuttavia cambiata radicalmente. E’ infatti iniziato il lavoro dei parchi nazionali che hanno saputo accrescere notevolmente la popolazione degli elefanti con la loro opera di protezione e monitoraggio. Attualmente la popolazione degli elefanti è principalmente distribuita nelle zone in cui le precipitazioni piovose sono al di sotto degli 800 mm, questo perché nelle zone più piovose si ha una alta presenza dell’uomo che trova qui migliori condizioni per la coltivazione del terreno. Superata la fase dei massacri incontrollati e anche delle operazioni di protezione agricola, il destino della specie si pone oggi un problema che, fortunatamente, non è più quello della diminuzione, ma al contrario quello del pericoloso aumento dei capi confinati nei parchi naturali. Il manto vegetale della maggior parte di essi non è più in grado di sopportare le necessità della popolazione in aumento costante. Per comprendere la situazione è bene tenere presente che il tasso di accrescimento della popolazione degli elefanti è dell’ordine del 4-5%, il che significa che nel giro di venti o venticinque anni il numero di elefanti potrebbe raddoppiare. Purtroppo l’alterazione dell’ambiente causata dagli elefanti confinati nelle riserve, anche quando si estendono per migliaia di chilometri, è radicale. E’ infatti proprio per evitare che le stesse popolazioni di elefanti finiscano col perire o subire una forte depauperazione, che si compiono periodiche uccisioni, abbattendo principalmente le femmine giovani, responsabili dell’alto indice di natalità. Esempio abbastanza significativo di quale sia l’andamento della popolazione degli elefanti all’interno di un parco nazionale, sono i dati relativi al Kruger National Park. Numero di elefanti Popolazione degli elefanti al Kruger National Park 10000 8000 6000 4000 2000 0 1880 1900 1920 1940 1960 1980 2000 Anno Variazioni della popolazione degli elefanti fra il 1900 e il 1990 nel Kruger National Park Nel periodo 1900-1960 il tasso di crescita della popolazione è stato dell’8,9% e riflette l’azione di recupero svolta dal parco nei confronti degli elefanti e l’immigrazione stessa degli animali. Tuttavia i dati relativi a questo primo periodo sono abbastanza incerti e quindi scarsamente attendibili. Fra il 1960 e il 1970 il tasso di crescita è stato di circa il 23,1% all’anno. Il fatto che si riscontri un tasso così elevato di crescita è imputabile alla presenza più pressa in Mozambico, cause ragionevoli della crescente immigrazione degli elefanti dalle zone più a rischio nel parco nazionale. Tuttavia si deve anche tener conto della maggior precisione e regolarità con cui si sono effettuati censimenti nella zona. Nel ventennio finale, 1970-1990, è stato registrato un tasso di crescita negativo pari al -0,2% per anno che è da considerarsi indice di una popolazione stabile. Questo segnale di equilibrio è il frutto del lavoro di amministrazione e controllo svolto all’interno del parco, ma non può comunque essere considerato troppo ottimisticamente visto che le previsioni indicano comunque un futuro aumento della popolazione a cui fra l’altro il parco non potrà porre rimedio allargandosi. 1.2 DATI RELATIVI ALLE SPECIE VEGETALI PRESENTI IN SUD AFRICA Gli elefanti hanno trasformato le steppe arbustive in zone predesertiche e regioni boscose in savane nude segnate solamente da radi alberi rinsecchiti. La dieta degli elefanti, prevalente erbacea durante le piogge, cambia nella stagione asciutta. Il pascolo disseccato è poco appetitoso, e gli elefanti allora preferiscono i rami degli alberi, che staccano con la proboscide quando non abbattono gli stessi alberi spingendo con tutte le loro forze contro i tronchi. Inoltre se gli alberi sono troppo grossi vengono scortecciati da terra fin a un’altezza di tre o più metri. Interi boschi risultano così distrutti e gli incendi che scoppiano d’estate sui pascoli inariditi distruggono gli alberi più piccoli e impediscono la rinascita del bosco, che così lascia spazio all’erba. Questa è la situazione vista nei suoi aspetti più generali. Se ci riferiamo più in particolare alla zona del Kruger National Park e del sud Africa, si deve dire che gli elefanti si cibano principalmente di ‘Colophosperum mopane’. Il rischio di una incombente e forte diminuzione di questi alberi è alto, anche se si tratta di una specie di natura molto resistente. Sebbene infatti il loro tasso di accrescimento sia abbastanza elevato, questo dato non deve essere considerato in modo troppo ottimistico: un’abbondante ricrescita è una condizione necessaria per assicurare la sopravvivenza della specie nella zona, ma tuttavia non risulta essere una condizione sufficiente. Gli elefanti, infatti, non impediscono la ricrescita degli alberi, ma impediscono che questi alberi raggiungano delle altezze elevate. Questo è molto dannoso per la vegetazione, visto che questo particolare tipo di alberi produce semi solamente quando raggiunge altezze dell’ordine degli 8 metri, mentre in generale nelle zone dove si vede costretto a coesistere con gli elefanti raggiunge in media un’altezza di appena 2 metri. Per avere un’idea degli effetti degli elefanti sul ‘Colophosperum mopane’ si può considerare la tabella alla pagina seguente in cui sono riportate le stime di quanti alberi ogni elefante distrugga in un anno. Alberi distrutti/km2 anno 133 Elefanti/km2 234 8,24 100 3,35 114 3,15 160 4,19 186 7,32 2,38 Alberi distrutti nel Sud Africa in sei diverse zone dove si ha anche una diversa densità di elefanti. 2 MODELLO DELL’ECOSISTEMA ELEFANTI-ALBERI Nel 1976 Caughley propose un semplice modello preda-predatore per spiegare l’ecosistema elefanti-foresta. Egli ha sostenuto la possibilità di una coesistenza fra elefanti e alberi tramite un ciclo limite stabile. In realtà attualmente la dinamica del sistema elefanti-foresta è ancora sconosciuta. Il modello adottato in questa analisi dell’ecosistema è così formulato: dx a cy = x a − x − dt K x + g dy kx = y − A + + y B dt Vediamo adesso cosa rappresentano i termini che compaiono nelle due equazioni: - x è la densità degli alberi; - y è la densità degli elefanti; - t è il tempo; - a è il tasso di naturale incremento degli alberi; - K è la densità di alberi che l’ambiante presenta normalmente; - c è il tasso istantaneo di eliminazione degli alberi da parte degli elefanti; - g è la soglia oltre la quale la distruzione degli alberi dipende solo dalla densità degli elefanti; - A è il tasso di decremento degli elefanti in assenza di alberi; - k è il tasso per cui A migliora in relazione al rapporto alberi/elefanti; - B è la soglia oltre la quale A migliora solamente a causa della densità degli alberi. Per comprendere come queste due equazioni siano in grado di descrivere il sistema elefanti-foresta è necessario analizzare il ruolo dei singoli termini che determinano l’evoluzione della densità sia degli alberi che della popolazione di elefanti. Se volessimo studiare quale è il tasso di crescita degli alberi di una foresta che è stata parzialmente distrutta da un incendio, potremmo utilizzare il seguente modello: dx a = x a − x dt K Da una parte infatti deve essere considerato il tasso di naturale incremento degli alberi (a), dall’altra si deve considerare che più la densità degli alberi aumenta più diminuisce il tasso di naturale incremento in quanto le condizioni ambientali (del clima e della natura del suolo che contribuiscono alla crescita degli alberi si tiene conto nel parametro a) sono sempre meno favorevoli alla crescita di nuovi alberi. Se si introducono poi degli animali, nel nostro caso gli elefanti, che si cibano degli alberi, allora deve essere aggiunto un nuovo termine: cy a dx = x a − x − x + g K dt Il numeratore della frazione che è stata aggiunta identifica il numero di alberi che sono abbattuti in un anno per una certa densità di elefanti. Questa quantità viene poi normalizzata rispetto alla densità corrente di alberi più il nuovo parametro g che indica la soglia oltre la quale la distruzione degli alberi dipende solo dagli elefanti, ovvero superata questa soglia gli alberi presenti sul territorio sono quelli che non sono stati distrutti dagli elefanti. La seconda equazione del modello: dy kx = y − A + dt y + B può essere così interpretata: il primo termine indica il tasso di decremento degli elefanti in assenza degli alberi; il secondo termine invece è una frazione il cui numeratore indica come gli elefanti riescano a resistere in assenza di alberi in relazione al rapporto elefanti/alberi, e il cui denominatore serve a normalizzare questo valore tenendo conto del parametro B che rivela quale sia la densità minima degli elefanti oltre la quale la loro sopravvivenza può essere migliorata soltanto grazie ad Infine i due parametri g e B hanno la stessa funzionalità: soddisfano la condizione che il tasso di incremento sia zero quando le densità sono nulle. In un sistema reale i valori di g e di B sono con molta probabilità abbastanza bassi tanto da entrare in gioco solamente quan elefanti sono molto basse. Queste due equazioni possono poi essere modificate a seconda della particolare situazione a cui devono essere applicate; tuttavia affinchè si possano ritenere affidabili i risultati che esse permettono di raggiungere devono essere precisate alcune ipotesi: 1) la densità degli alberi e degli elefanti sono quantificabili come singole variabili; 2) eccetto la densità tutti gli altri fattori che normalmente influenzano la crescita degli alberi sono assunti costanti nel tempo; 3) il tasso di eliminazione degli alberi da parte degli elefanti dipende solo dalla quantità di alberi disponibile; 4) la crescita degli alberi è rappresentata da una funzione convessa con un solo punto di massimo; 5) il tasso del cambiamento della densità degli elefanti è una funzione il cui aumento è dovuto alla disponibilità di alberi meno che al numero che ne muore. Queste precisazioni hanno senso solamente se siamo nel caso in cui la vegetazione è dominata da una singola specie di alberi, la crescita degli alberi è continua e i fattori che influenzano questa crescita sono ragionevolmente costanti, e i bisogni e i consumi degli elefanti sono anch’essi costanti nel tempo. 3 STIMA DEI PARAMETRI CHE COMPAIONO NEL MODELLO Per la stima dei parametri che compaiono all’interno del modello si è deciso di procedere in due diverse direzioni: da una parte si sono considerati i valori stimati per l’intera zona del Sud Africa, dall’altra si è invece provveduto a fare un’analisi più precisa delle particolari condizioni che interessano maggiormente la zona del Kruger National Park. Vediamo dunque per prima cosa quali sono i possibili valori che possono assumere questi parametri relativamente all’intero Sud Africa: Limite Limite Condizioni Inferiore superiore medie Parametri Unità di misura a 1/anno 0,01 0,04 0,025 K Alberi/km2 60000 500000 250000 c alberi/elefanti anno 40 1500 1200 g Alberi/km2 4 100 15 k Elefanti/alberi anno 5,9.10-6 9,5.10-6 7,5.10-6 B Elefanti/km2 0,1 0,1 0,1 A % 1 1 1 Se invece si considera la zona del Kruger National Park si possono fissare valori più precisi per alcuni parametri. I parametri che si sono assunti costanti sono K, c, B, A: - K valuta la densità di alberi che l’ambiente presenta normalmente, ovvero nel caso in cui non entrino in gioco fattori esogeni (nel caso in esame, per esempio, l’elevata densità di elefanti in alcune zone porta al verificarsi di forti cambiamenti nella densità degli alberi). E’ stato stimato che nelle aree dove si ha come specie dominante il C. mopane di altezza inferiore ai 6 metri, le densità degli alberi risultano essere comprese fra 135600 e 455000 alberi/km2. Per questo motivo K è stato assunto pari a 295300 alberi/km2, facendo una semplice media aritmetica fra i due valori limite dell’intervallo; - c rappresenta il tasso di eliminazione degli alberi da parte degli elefanti e, da alcuni studi, è risultato che è molto più probabile che gli elefanti utilizzino un certo numero di alberi per elefante all’anno, piuttosto che una certa percentuale degli alberi esistenti. Questo parametro è stato quindi ricavato basandosi su dati relativi a sei diverse regioni del Sud Africa, in cui si associa a una certa densità di elefanti la densità degli alberi che vengono abbattuti ogni anno. Si è quindi preso c pari a 407,58 alberi/elefanti anno, dopo aver effettuato una regressione lineare sui dati elencati già nella Tabella 1, come si può vedere dal seguente grafico: 250 y = 407,58x + 75,389 alberi/km2 anno 200 150 100 50 0 0.00 2.24 4.48 7.12 9.36 2 elefanti/km - B indica quale sia la soglia oltre la quale il decremento degli elefanti viene arrestato solamente a causa della densità degli alberi. Per dare un valore a B ci si è basati su quale sia stata in passato la minima densità degli elefanti nelle aree del Sud Africa: 0,1 elefanti/km2. Questa densità viene proprio considerata come la più bassa possibile, ciò significa che se si scende al di sotto di questa densità gli elefanti si estinguono indipendentemente dalle condizioni dell’ambiente. - A, ovvero il tasso di diminuzione degli elefanti in assenza di alberi, è presa pari a 1.Questa scelta può essere facilmente spiegata facendo alcune considerazioni sulle ipotesi al modello. In una situazione in cui gli elefanti hanno a disposizione un’unica fonte di cibo, la mort in assenza di questo cibo deve essere molto elevata. Se A non fosse fissata pari a 1 gli altri parametri dovrebbero tener conto di altre forme di cibo. Infine i parametri a, g e k che non sono stati fissati in questa particolare analisi sono assunti pari ai loro valori medi già visti. La tabella riassuntiva è alla pagina seguente. Parametro Costante Unità di misura Valore assunto a 1/anno 0,025 K Alberi/km2 295300 c alberi/elefante anno 407,58 g Alberi/km2 15 k elefanti/alberi anno 7,5.10-6 B elefanti/km2 A % 0,1 1 4 RICERCA DEI PUNTI DI EQUILIBRIO E STABILITÀ Per ricercare i punti di equilibrio del sistema, ossia le sue soluzioni costanti nel tempo, basta imporre che le derivate prime rispetto al tempo, delle variabili di stato del sistema, siano identicamente nulle: dx a cxy = ax - x 2 =0 dt K x+g dy kx = y( - A + )=0 dt y+B Un punto di equilibrio subito evidente è x=0, y=0 che non viene considerato, essendo una soluzione banale del sistema (La soglia di estinzione degli elefanti è 0.1 elefanti/Km2). Un altro punto di equilibrio è x=K, y=0 (è facile verificare che questo punto è di equilibrio, sostituendo questi valori nelle equazioni sopra). Per verificarne la stabilità o meno, vengono linearizzate le equazioni del modello in un intorno di questo punto. Il modello linearizzato è: X = . -a 0 - cK g +K kK - A+ B X Possiamo considerare fissati i seguenti parametri: A=1 anni-1 a=0,025 anni -1 B=0,1 elefanti/Km2 g=15 alberi/Km2 k=0.0000075 elefanti/alberi· anni In questo modo, gli autovalori della matrice del sistema linearizzato diventano funzioni dei parametri c e K, che sono lasciati variabili, e possono essere ottenuti dalle radici del polinomio caratteristico della matrice: p( ë) = ( ë + a )(ë + 1 - 7.5 • 10 -5 • K ) Gli autovalori sono quindi: 1=-a -5 2=7.5•10 •K-1 Il primo autovalore è ovviamente negativo, mentre il secondo lo è se e solo se K<13333 Quindi possiamo dire che il sistema è stabile asintoticamente quando K<13333 e instabile quando K>13333. Generalmente il valore di K viene stimato tra 60000 e 500000 e quindi, in pratica possiamo considerare questa soluzione instabile; ossia, se da uno stato in cui sono presenti K alberi/Km2 , (che è la massima concentrazione di vegetazione sostenibile dall’ ambiente) e nessun elefante, venisse per esempio messo nel parco qualche esemplare, sicuramente dopo un certo periodo di tempo il numero di alberi presenti nel parco sarebbe destinato a diminuire nel tempo a favore di quello degli elefanti. Infine, gli ultimi due punti di equilibrio del sistema si possono ottenere sostituendo le radici dell’equazione di secondo grado in x: aAx 2 + (ckK - aAK + agA) x - ABcK - gAa K = 0 nell’espressione: y= (aK - ax)( x + g ) cK Con il programma MATLAB “prog1”, riportato in appendice, è possibile, al variare di tutti i parametri, trovare i punti di equilibrio associati all’equazione di secondo grado, scrivere il sistema linearizzato nell’intorno di tali punti ed infine di calcolare gli autovalori della sua matrice. In appendice sono riportate alcune iterazioni del programma sia con i valori dei parametri relativi al Krueger National Park (i parametri non disponibili relativi a questo parco sono stati assunti pari ai valori medi), sia con i valori medi. Dai risultati delle iterazioni si può vedere che il primo punto di equilibrio è sempre stabile, essendo gli autovalori della matrice del sistema linearizzato negativi, mentre il secondo punto dà valori negativi per x e y e quindi non viene preso in considerazione. 5 STIMA DEL DOMINIO DI ATTRAZIONE Avendo visto che l’ultimo punto di equilibrio del sistema risulta sempre stabile asintoticamente, abbiamo cercato di stimarne il dominio di attrazione. Poiché è risultato impossibile ricavare esplicitamente una funzione definita positiva che soddisfacesse le condizione del teorema di Lyapunov per la stabilità asintotica e che ci permettesse quindi di trovare un sottoinsieme del dominio di attrazione, abbiamo tentato di ricavare una stima di questo dominio usando il programma di simulazione Simulink (lo schema SimulinK del sistema è riportato in appendice). Abbiamo prima eseguito una simulazione impostando i valori dei parametri a quelli medi della tabella . Con i parametri impostati ai valori medi il punto di equilibrio ha queste coordinate: x0=167190 alberi/Km2 y0=1.1539 elefanti/Km2 Per trovare una stima del dominio di attrazione, abbiamo provato varie combinazioni di condizioni iniziali ed abbiamo visto per ognuna di esse, l’evoluzione del sistema. Dai grafici delle evoluzioni, abbiamo ricavato i punti corrispondenti alle condizioni iniziali che facevano sì che il sistema Alcuni stati iniziali sono stati scartati non perché il sistema non ritornava all’equilibrio dopo un certo tempo, ma perché ci ritornava con delle traiettorie inaccettabili; infatti abbiamo visto, che nella zona che abbiamo preso in considerazione, il campi di variazione delle densità sono questi: x [20000 , K] alberi/Km2 (K=250000 con i valori medi dei parametri) y [0.1 , 8] elefanti/Km2 e quindi, se partendo da un certo stato iniziale, le traiettorie che risultavano, erano tali che x e y uscissero da questi campi di variazione, allora quello stato iniziale veniva scartato. Abbiamo assunto i campi di variazione soprascritti considerando 20000 alberi/Km2 come la densità di alberi minima in presenza di qualche elefante, per garantirne la sopravvivenza e per garantire la sopravvivenza della specie di alberi stessa (in assenza di elefanti, per permettere la sopravvivenza della specie di alberi basterebbe una densità molto minore); K è stata assunta come densità massima, essendo la “capacità di alberi” dell’ambiente. Per gli elefanti invece, 0.1elefanti/Km2 è la soglia di estinzione (se y<0.1, la razze si estingue indipendentemente dalla quantità di alberi presente), mentre 8 elefanti/Km2 è il massimo valore di densità osservato in Sud Africa. Nel grafico a pagina seguente, riportiamo la stima del dominio di attrazione che abbiamo ottenuto con la simulazione: Stima del dominio di attrazione. (Parametri=valori medi). 9 (32000;8) 8 (250000;8) 7 6 Y 5 4 3 Punto di equilibrio (25000;1.5) (167190;1.1539) 2 (25000;0.3) 1 (250000;0.1) (30000;0.1) 0 0 0.5 1 1.5 2 2.5 X 5 x 10 Riportiamo anche alcuni grafici relativi alle simulazioni, in cui le condizioni iniziali sono “estreme”, ossia sul bordo della nostra stima del dominio di attrazione: Condizioni iniziali: x0=32000 y0=8 (Parametri=valori medi) 2 1.8 1.6 Densità elefanti 1.4 y=yeq=1.1539 1.2 1 0.8 0.6 0.4 y=ymin=0.1 0.2 0 0 50 100 150 200 250 300 Tempo (anni) 350 400 450 500 5 x 10 Conidizioni iniziali: x0=32000 y0=8 (Parametri=valori medi) 1.8 1.6 x=xeq=167190 1.4 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 Tempo (anni) Traiettoria nel piano xy (Parametri=valori medi) 8 x0=32000 y0=8 7 6 5 Y Densità alberi 1.2 4 3 x=xeq=167190 y=yeq=1.1539 2 1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 X 1.2 1.4 1.6 1.8 5 x 10 Partendo dalle densità iniziali di 32000 alberi/Km2 e di 8 elefanti/Km2 si ritorna all’equilibrio dopo un periodo di circa 400 anni. Osserviamo inizialmente una brusca diminuzione nella densità degli elefanti nei primi 20 anni, dovuta alle scarse risorse alimentari, accompagnata da una diminuzione (anche se meno marcata) nella densità degli alberi, poiché questi ultimi sono mangiati dal grande numero di elefanti che sono presenti inizialmente. Si può osservare che nella sua evoluzione, la densità degli elefanti si avvicina di molto alla soglia di estinzione (0.1 elefanti/Km2 ), quando raggiunge il suo punto di minimo. I grafici successivi invece sono riferiti alle condizioni iniziali: x0=30000 alberi/Km2 y0=0.1 elefanti/Km2 L’evoluzione del sistema parte da uno stato in cui la densità degli elefanti è pari alla soglia di estinzione, ed in cui le risorse alimentari possono essere considerate relativamente scarse (30000 alberi/Km2 non è infatti una concentrazione di alberi molto elevata), ma, come si può vedere dai grafici, sufficienti a garantire la sopravvivenza e lo sviluppo della popolazione di elefanti: Condizioni iniziali: x0=30000 y0=0.1 (Parametri=valori medi) 1.4 y=yeq=1.1539 1.2 Densità elefanti 1 0.8 0.6 0.4 y=y0=0.1 0.2 0 0 50 100 150 200 250 300 Tempo (anni) 350 400 450 500 5 x 10 Condizioni iniziali: x0=30000 y0=0.1 (Parametri=valori medi) 1.8 1.6 x=xeq=167190 1.4 Densità alberi 1.2 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 Tempo (anni) Traiettoria nel piano xy (Parametri=valori medi) 1.4 xeq=167190 yeq=1.1539 1.2 1 Y 0.8 0.6 0.4 0.2 x0=30000 y0=0.1 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 X 1.2 1.4 1.6 1.8 5 x 10 L’ equilibrio viene raggiunto dopo un periodo di circa 450 anni. La popolazione degli elefanti non si estingue in quanto la curva y(t) è strettamente crescente, e quindi la soglia di estinzione non viene superata. Infine abbiamo eseguito una simulazione dove i valori dei parametri sono stati impostati a quelli del Kruger National Park (KNP): A=1 anni-1 B=0.1 elefanti/Km2 K=295300 alberi/Km2 k=7.5· 10-6 elefanti/alberi· anni a=0.025 anni -1 c=407.58 alberi/elefanti· anni g=15 alberi/Km2 Con questi parametri il punto di equilibrio ha coordinate: xeq=261040 alberi/Km2 yeq=1.8578 elefanti/Km2 I campi di variazione delle densità, usati per la stima del dominio di attrazione sono questi: x [20000 , 295300] alberi/Km2 y [0.1 , 8] elefanti/Km2 La stima del dominio di attrazione è stata la seguente: Stima del dominio di attrazione. (Parametri=KNP) 9 (24000;8) 8 (295300;8) 7 (23000;1.5) 6 Y 5 4 Punto di equilibrio 3 (261040;1.8578) 2 (23000;0.2) 1 (295300;0.1) 0 (27000;0.1) -1 0 0.5 1 1.5 X 2 2.5 3 5 x 10 Vengono inoltre riportati alcuni grafici che mostrano come le evoluzioni ritornano al punto di equilibrio, partendo da delle condizioni iniziali che si trovano sul bordo dell’insieme che stima il dominio di attrazione: Condizioni iniziali: x0=24000 y0=8 (Parametri=KNP) 6 5 Densità elefanti 4 3 y=yeq=1.8578 2 1 y=ymin=0.1 0 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 450 500 Tempo (anni) 5 Condizioni iniziali: x0=24000 y0=8 (Parametri=KNP) x 10 3 2.5 x=xeq=261040 Densità alberi 2 1.5 1 0.5 0 0 50 100 150 200 250 300 Tempo (anni) 350 400 Traiettoria nel piano xy (Parametri=KNP) 8 x0=24000 y0=8 7 6 Y 5 4 3 xeq=261040 yeq=1.8578 2 1 0 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 X 5 x 10 Condizioni iniziali: x0=27000 y0=0.1 (Parametri=KNP) 2 1.8 y=yeq=1.8578 1.6 Densità elefanti 1.4 1.2 1 0.8 0.6 0.4 y=ymin=0.1 0.2 0 0 50 100 150 200 250 300 Tempo (anni) 350 400 450 500 5 Condizioni iniziali: x0=27000 y0=0.1 (Parametri=KNP) x 10 3 x=xeq=261040 2.5 Densità alberi 2 1.5 1 0.5 0 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 Tempo (anni) Traiettoria nel piano xy (Parametri=KNP) 2 1.8 1.6 xeq=261040 yeq=1.8578 1.4 Y 1.2 1 0.8 0.6 x0=27000 y0=0.1 0.4 0.2 0 0 0.5 1 1.5 X 2 2.5 3 5 x 10 Confrontando le stime dei due domini di attrazione, ottenute nelle due simulazioni, si può vedere che nel secondo caso (nel quale i valori dei parametri sono quelli relativi al Krueger National Park) la stima è un insieme più ampio del primo sia “a destra” del punto di equilibrio che “a sinistra”. La maggior ampiezza verso destra è semplicemente dovuta al fatto che al Krueger National Park la massima concentrazione di alberi ammissibile nell’ambiente è maggiore di quella media (K=295300 alberi/Km2 contro K=250000 alberi/Km2). La maggior ampiezza verso sinistra implica che nella seconda stima del dominio sono presenti densità iniziali di alberi minori che nella prima (nella prima stima x assume un valore minimo di 25000 alberi/Km2 , mentre nella seconda di 23000 alberi/Km2). Questo perché nella seconda stima il tasso con cui gli elefanti eliminano gli alberi vale c=407.58 alberi/elefanti· anno, mentre nella prima è maggiore e vale 1200 alberi/elefanti· anno: quindi nel secondo caso è possibile la sopravvivenza (e lo sviluppo) della popolazione di elefanti anche partendo da situazioni in cui le risorse alimentari sono minori che nel primo. 6 RICERCA DEI CICLI LIMITE Per concludere lo studio delle possibili traiettorie del sistema abbiamo cercato di vedere se era possibile che le popolazioni degli alberi e degli elefanti potessero evolvere seguendo un ciclo limite. Abbiamo sfruttato i risultati del teorema di Bendixson, enunciato di seguito: . “Dato un modello del tipo . x = f ( x, y ) , y = g ( x, y ) , se su un insieme D, semplicemente connesso l’espressione : ∂f ∂g + ∂x ∂y non è identicamente nulla e non cambia di segno, allora non ci sono orbite chiuse del sistema che Per le equazioni del nostro modello tale espressione vale: ∂f ∂g 2a cyg kxB + =ax2 - A+ ∂x ∂y K ( x + g) ( y + B) 2 Questa funzione è definita su tutto l’insieme in cui le variabili del modello possono variare, ossia: { } H = ( x, y ) ∈ R 2 : 20000 ≤ x ≤ 250000 0.1 ≤ y ≤ 8 che è un insieme semplicemente connesso. Usando il programma MATLAB allegato “prog2” (riportato in appendice) è possibile impostare i valori dei parametri del modello ed ottenere il grafico tridimensionale di questa funzione ed il grafico delle sue curve di livello.Di seguito riportiamo il grafico dell’espressione valori dei parametri pari a quelli medi della tabella: ∂f ∂g + con i ∂x ∂y Curve di livello 7 6 Asse y 5 -1 4 3 2 1 -0.8 0.5 1 -0.6 -0.6 1.5 -0.2 2 2.5 Asse x 5 x 10 Come si vede da questi due grafici, la funzione è negativa e cambia segno solo per valori molto piccoli di y, ma comunque maggiori di 0.1, che è la soglia di estinzione per gli elefanti. Per visualizzare bene dove c’è il cambio di segno abbiamo ingrandito il grafico precedente in quella zona del piano: Curve di livello 0.4 0.35 -0.5 Asse y 0.3 0 0.25 0.5 0.2 1 1.5 0.15 2 2.5 3 0.1 0.5 1 1.5 Asse x 2 2.5 5 x 10 Possiamo quindi suddividere l’insieme H, in cui le variabili x,y possono variare in due sottoinsiemi ∂f ∂g + è negativa, e quello in cui è positiva. ∂x ∂y Secondo il teorema di Bendixson, quindi, se esistono dei cicli limite, questi non possono essere completamenti contenuti dentro questi due sottoinsiemi, ma devono essere tali da “passare” attraverso entrambi (devono attraversare la curva di livello di valore 0 della funzione ∂f ∂g + ). ∂x ∂y Se consideriamo un ciclo limite “permesso” dal teorema di Bendixson, ossia tale che attraversi entrambi i sottoinsiemi, il suo punto iniziale può appartenere o meno al dominio di attrazione del punto di equilibrio. Se ci appartiene, il ciclo limite non può esistere proprio perché, essendo il punto iniziale dentro il dominio di attrazione, l’evoluzione successiva converge verso il punto di equilibrio. Se non ci appartiene, il ciclo limite non può esistere lo stesso perché in realtà, i punti di H non appartenenti al dominio di attrazione sono tali che l’evoluzione torna al punto di equilibrio, ma seguendo traiettorie che passano fuori da H. Da questa analisi si può concludere che, con i valori usati per i parametri, esiste una possibilità teorica per il ciclo limite, ma nella pratica questo non si avvera perché altrimenti si dovrebbero verificare valori inaccettabili per x e y. Possiamo affermare quindi che le popolazioni di elefanti e di alberi evolvono verso uno stato di equilibrio (se le loro densità iniziali sono all’interno del dominio di attrazione del punto di equilibrio) o si ha l’estinzione di una di esse (se le densità iniziali sono fuori dal domino di attrazione infatti, le evoluzioni che ne seguono escono fuori dall’insieme H, pur tornando verso il punto di equilibrio). Possiamo fare un’analisi analoga a quella appena fatta utilizzando come valori per i parametri quelli relativi al Kruger National Park. I risultati ottenuti sono riportati di seguito: Curve di livello 8 7 6 -1 Asse y 5 4 3 2 1 0 0.5 1 1.5 Asse x 2 2.5 5 x 10 I risultati che si ottengono con i valori dei parametri relativi al Kruger National Park sono simili a quelli ottenuti con i valori medi e le conclusioni che si possono trarre sono le stesse. 7 Osservatore asintotico Per fare un’analisi di sintesi del modello adottato per descrivere l’influenza esistente fra la densità di alberi e la densità di elefanti in Sud Africa, è stato necessario, per prima cosa, linearizzare le equazioni proposte da Caugley. La linearizzazione, inoltre, è stata effettuata nell’intorno del punto di equilibrio asintoticamente stabile, calcolato per i valori medi dei parametri che compaiono nel modello. Ricordiamo ancora una volta le equazioni del modello: dx ax cy = f ( x, y) = x a − − dt K x + g kx dy = g ( x, y) = y − A + y + B dt Per costruirsi la matrice del sistema linearizzato bisogna andarsi a calcolare le derivate parziali delle due funzioni, f e g: ∂f 2ax cgy =a− − K (x + g )2 ∂x ∂f cx =− ∂y x+ g ∂g ky = ∂x y + B ∂g kBx = −A + ∂y ( y + B) 2 Considerando ora i valori medi dei parametri del modello, si calcolano queste derivate parziali proprio nel punto di equilibrio trovato nell’analisi della stabilità del sistema: xeq = 167190 alberi/km2 yeq = 1.1539 elefanti/km2 Il sistema linearizzato in un intorno opportuno di questo punto è quindi dato da: dX = Al X dt Y = CX dove X = x - xeq , Y = y – yeq e − 0.0084 Al = −6 6.9019 ⋅ 10 − 1.1999 ⋅ 10 3 − 0.9202 Adottato questo nuovo modello lineare per lo studio dell’ecosistema elefanti-foresta, si possono analizzare diverse situazioni reali tramite l’ausilio di un osservatore asintotico dello stato. In generale, se si vuole attuare un qualsiasi programma di controllo sui territori del Sud Africa per monitorare la convivenza fra la vegetazione e gli elefanti, è necessario conoscere istante per istante il valore dello stato. Visto che non sempre le variabili di stato sono disponibili o misurabili si può quindi ricorrere all’utilizzo di un osservatore asintotico che sia in grado di fornire stime dello stato in tempo reale, attraverso la seguente equazione differenziale: ( dX = Al X + LC X − Y dt ) In questa equazione compare la matrice L che fornisce una stima dell’errore che si commette nel ricavarsi l’approssimazione dello stato, basandosi, in questo caso, solo su misure delle uscite. Questa matrice può essere calcolata servendosi dell’algoritmo di allocazione degli autovalori, ( ) de d ( X − X ) = = (Al + LC ) X − X = ( Al + LC )e dt dt la matrice (Al+LC) sia asintoticamente stabile. Per poter allocare gli autovalori di (Al+LC) è però necessario prima andare a verificare che (Al,,C) siano completamente osservabili, cioè che C Θ 2 = CAl abbia rango pari a due. Una volta effettuata questa verifica si procede eseguendo i singoli passi dell’algoritmo di allocazione degli autovalori. In questo studio si sono voluti analizzare due particolari realtà in cui risulta necessario il supporto dell’osservatore asintotico: la prima è legata al fenomeno degli incendi, che sono una fra le maggiori cause di disboscamento in Sud Africa; la seconda invece riguarda la gestione vera e propria dei parchi nazionali in cui la popolazione di elefanti, se non opportunamente controllata, rischia di essere in costante aumento con gravi danni per la vegetazione. 7.1 ANALISI DELL’ECOSISTEMA DOPO UN INCENDIO Supponiamo, quindi, di aver studiato l’equilibrio fra alberi ed elefanti all’interno di un determinato territorio e che poi in questo stesso territorio si sia verificato un incendio abbastanza vasto. Supponiamo, inoltre, di essere in grado di stimare l’area danneggiata dall’incendio e, di conseguenza, il numero di alberi che sono stati distrutti. Risulta allora possibile calcolarsi la nuova densità di alberi. Partendo da queste nuove condizioni andiamo a vedere quali sono gli effetti sullo stato del sistema, ipotizzando di riuscire a controllare la ricrescita degli alberi, per esempio servendosi di foto aeree e di relative stime sull’area coperta da vegetazione oppure no. Il sistema che simula la ricrescita degli alberi è proprio il sistema linearizzato, dove la matrice C è pari a (1 0),visto che abbiamo ritenuto possibile fare solamente una stima della densità degli alberi e non una di quella degli elefanti. L’osservatore può invece fornire una stima completa dello stato, ovvero può anche rendere nota quale sia la densità di elefanti istante per istante durante la ricrescita degli alberi. Si verifica facilmente che (Al ,C) sono completamente osservabili, visto che 1 0 Θ = − 0.0084 − 1199.9 ha rango 2. Vediamo adesso i passi dell’algoritmo di allocazione: 1) Si calcola det(λI-Al)= λ 2+0.9286λ+0.016 λ 1=0.9286 λ 2=0.016 2) Si calcola inoltre (Al 0 + LC ) = − 0.016 − k 2 1 − 0.9286 + k1 3) Si impone che la matrice (Al +LC) sia asintoticamente stabile, per esempio con autovalori reali distinti -1 e -2 λ 2+(0.9286-k1)λ+0.016-k2=(λ+1)( λ+2) 4) Si determina la matrice − 3.9137 L = − 291500 E’ ora possibile costruire uno schema con il SIMULINK e vedere quale è la stima dello stato istante per istante. Si riportano i grafici risultanti da una simulazione (il cui schema è in appendice) in cui si suppone che dopo l’incendio si abbia una densità di alberi minore di 100 alberi/km2 rispetto a quello di equilibrio. -4 Stima della densità di elefanti x 10 0 -1 Densità elefanti -2 -3 -4 -5 -6 -7 -8 0 100 200 300 Tempo (anni) 400 500 Stima della densità di alberi 0 -10 -20 -30 Densità alberi -40 -50 -60 -70 -80 -90 -100 0 100 200 300 Tempo (anni) 400 500 -4 0 x 10 -1 Densità elefanti -2 -3 -4 -5 -6 -7 -8 -100 -80 -60 -40 Densità alberi -20 0 Dalla simulazione risulta quindi che questa diminuzione di alberi, che è equivalente a dire che sono bruciati circa 20 ettari della superficie complessiva dei parchi nazionali del Sud Africa, porta a una lieve diminuzione della densità di elefanti (di appena 0.8.10-3). Si nota anche che la ricrescita degli alberi è abbastanza lunga nel tempo e che tornando verso il punto di equilibrio favorisce un lento aumento della popolazione degli elefanti. 7.2 ANALISI DELL’ECOSISTEMA ALL’INTERNO DI UN PARCO NAZIONALE Dall’istituzione dei parchi nazionali si è registrato un continuo incremento della popolazione di elefanti. Supponiamo quindi che nei parchi, per un certo periodo, non venga praticato il normale controllo sulle nascite degli elefanti e andiamo quindi a vedere che effetto potrebbe avere tutto questo sul normale equilibrio fra gli elefanti e la vegetazione. Altra ipotesi che facciamo è che questa volta tramite foto aeree si facciano continui censimenti degli elefanti; si avrà così la registrazione continua della popolazione degli elefanti, misurare in modo ininterrotto la densità degli alberi. Se dunque si è interessati a vedere che effetto può causare un aumento repentino degli elefanti sulla vegetazione, sarà necessario usare un osservatore asintotico. Il sistema che simula l’andamento della popolazione degli elefanti è proprio il sistema linearizzato, dove la matrice C è pari a (0 1), visto che abbiamo ritenuto possibile fare soltanto una stima della Si verifica facilmente che (Al ,C) sono completamente osservabili, visto che 1 0 Θ = − 0.0084 − 1199.9 ha rango 2. Vediamo adesso i passi dell’algoritmo di allocazione: 1) Si calcola det(λI-Al)= λ 2+0.9286λ+0.016 λ 1=0.9286 λ 2=0.016 2) Si calcola (Al 0 + LC ) = − 0.016 − k 2 1 − 0.9286 + k1 3) Si impone che la matrice (Al +LC) sia asintoticamente stabile λ 2+(0.9286-k1)λ+0.016-k2=(λ+1)( λ+2) 4) Si determina la matrice − 3.9137 L = − 291500 E’ ora possibile costruire uno schema con il SIMULINK (riportato in appendice) e vedere quale è la stima dello stato istante per istante. Si riportano quindi i grafici risultanti da una simulazione in cui si suppone che si abbia una densità di elefanti aumentata di circa 1 elefante/km2. Stima della densità degli elefanti 1.2 1 Densità elefanti 0.8 0.6 0.4 0.2 0 -0.2 0 100 200 300 Tempo (anni) 400 500 Stima della densità degli alberi 0 -200 Densità alberi -400 -600 -800 -1000 -1200 -1400 0 100 200 300 400 500 Tempo (anni) 1.2 1 Densità elefanti 0.8 0.6 0.4 0.2 0 -0.2 -1400 -1200 -1000 -800 -600 -400 -200 0 Dalla simulazione si comprende subito come anche un aumento della popolazione degli elefanti che, in base ai dati trovati sul Sud Africa, si potrebbe raggiungere se per venti anni circa non si attuassero controlli sulle nascite degli elefanti pur continuando a proteggerli, si avrebbero considerevoli diminuzioni sulla densità degli alberi. Questo d’altra parte favorirebbe una riduzione della stessa popolazione degli elefanti che si vedrebbero privati della loro unica fonte di sostentamento. Tutto questo meccanismo alla fine porta di nuovo a una situazione di equilibrio, come si può rilevare dall’ultimo grafico e come ci si deve aspettare visto che siamo nell’intorno di un punto di equilibrio asintoticamente stabile. APPENDICE PROGRAMMI MATLAB %PROGRAMMA1 clear astr='a*A'; bstr='c*k*K -a*A*K + a*g*A'; cstr='-A*B*c*K - g*a*A*K'; ystr='((x+g)*a*(K-x))/(c*K)'; a11str='a-((2*a*x)/K) -(c*y*g/(x+g)^2)'; a12str='-(c*x)/(x+g)'; a21str='(k*y)/(B+y)'; a22str='-A+((B*k*x)/((y+B)^2))'; disp('Inserisci il valore per il parametro k') k=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro g') g=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro c') c=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro K') K=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro a') a=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro A') A=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro B') B=input('? '); aI=eval(astr); b=eval(bstr); C=eval(cstr); delta=(b^2)-(4*aI*C); x2=(-b - sqrt(delta))/(2*aI); %PRIMO PUNTO DI EQUILIBRIO disp('Il primo punto di equilibrio è ') x1=(-b + sqrt(delta))/(2*aI) x=x1; y1=eval(ystr) y=y1; A1=[eval(a11str) eval(a12str) eval(a21str) eval(a22str)]; disp('La matrice del sistema linearizzato in quel punto è ') disp(A1); disp('I suoi autovalori sono ') disp(eig(A1)); pause %SECONDO PUNTO DI EQUILIBRIO disp('Il secondo punto di equilibrio è '); x=x2; x2 y2=eval(ystr) y=y2; A2=[eval(a11str) eval(a12str) eval(a21str) eval(a22str)]; disp('La matrice del sistema linearizzato in quel punto è ') disp(A2); disp('I suoi autovalori sono ') disp(eig(A2)); %PROGRAMMA 2 clear disp('Inserisci il valore per il parametro k') k=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro g') g=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro c') c=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro K') K=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro a') a=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro A') A=input('? '); disp('Inserisci il valore per il parametro B') B=input('? '); SDF='a-(((2*a)/K)*(x))-((c*(y)*g)/((x+g)^2))'; SDG='-A+((k*(x)*B)/((y+B)^2))'; SV='DF+DG'; i=1; disp('Seleziona la regione del piano sulla quale vuoi visualizzare il grafico') xinf=input('Estremo inferiore lungo x '); xsup=input('Estremo superiore lungo x '); yinf=input('Estremo inferiore lungo y '); ysup=input('Estremo superiore lungo y '); passox=input('Passo di campionamento in direzione x '); passoy=input('Passo di campionamneto in direzione y '); for x=xinf:passox:xsup, vx(i,1)=x; i=i+1; end j=1; for y=yinf:passoy:ysup, vy(j,1)=y; j=j+1; end [nx,mx]=size(vx); [ny,my]=size(vy); for i=1:nx, x=vx(i,1); for j=1:ny, y=vy(j,1); DF=eval(SDF); DG=eval(SDG); V(i,j)=eval(SV); end end figure(1) mesh(vx,vy,V') xlabel('Asse x') ylabel('Asse y') pause figure(2) contour(vx,vy,V') l=contour(vx,vy,V'); xlabel('Asse x') ylabel('Asse y') title('Curve di livello') clabel(l,'manual') s=1; clear x y while s==1, disp('Dove vuoi calcolare l espressione ?'); x=input('x= '); y=input('y= '); DF=eval(SDF); DG=eval(SDG); V=eval(SV); disp('La funzione vale ') disp(V); disp('1 Calcola un altro valore ') disp('2 Fine '); s=input(''); end ITERAZIONI DI “PROG1” PROG1 Inserisci il valore per il parametro k ? 0.0000075 Inserisci il valore per il parametro g ? 15 Inserisci il valore per il parametro c ? 1200 Inserisci il valore per il parametro K ? 250000 Inserisci il valore per il parametro a ? 0.025 Inserisci il valore per il parametro A ?1 Inserisci il valore per il parametro B ? 0.1 Il primo punto di equilibrio è x1 = 1.6719e+005 y1 = 1.1539 La matrice del sistema linearizzato in quel punto è 1.0e+003 * -0.0000 -1.1999 0.0000 -0.0009 I suoi autovalori sono -0.0176 -0.9111 Il secondo punto di equilibrio è x2 = -7.2001e+003 y2 = -0.1540 La matrice del sistema linearizzato in quel punto è 1.0e+003 * 0.0000 -1.2025 0.0000 -0.0029 I suoi autovalori sono 0.0175 -2.8429 » PROG1 Inserisci il valore per il parametro k ? 0.0000075 Inserisci il valore per il parametro g ? 15 Inserisci il valore per il parametro c ? 407.58 Inserisci il valore per il parametro K ? 295300 Inserisci il valore per il parametro a ? 0.025 Inserisci il valore per il parametro A ?1 Inserisci il valore per il parametro B ? 0.1 Il primo punto di equilibrio è x1 = 2.6104e+005 y1 = 1.8578 La matrice del sistema linearizzato in quel punto è -0.0192 -407.5566 0.0000 -0.9489 I suoi autovalori sono -0.0223 -0.9458 Il secondo punto di equilibrio è x2 = -1.8613e+003 y2 = -0.1140 La matrice del sistema linearizzato in quel punto è 0.0255 -410.8914 0.0001 -8.1636 I suoi autovalori sono 0.0224 -8.1605 SCHEMI SIMULINK Schema del modello, relativo all’analisi della stabilità del sistema 0.0 ax 1 u^2 s 0.0 x x^2 (ax^2)/K f(u) cx/(x+g) cxy/(x+g) x(t) XY Graph 1 -1 s y -Ay f(u) ky/(y+B) y(t) kxy/(y+B) Schema dell’osservatore stima alberi Demux alberi elefanti 1 K stima elefanti s x A*x 1 K K s dxp/dt xp A*xp C*x K C*xp yp-y alberi K L*C*(x-xp) BIBLIOGRAFIA Appunti del corso di Teoria dei sistemi, Prof. A. Casavola, A.A. 1999-2000, Università degli studi di Firenze Introduction to applied nonlinear dynamical systems and chaos, S. Wiggins, Springer-Verlag, 1990 “Realistic parameter assessment for a well known elephant-tree ecosystem model reveals that limit cycles are unlikely”, K.J. Duffy, B.R. Page, J.H. Swart, V.B. Bajic, Ecological Modelling 121, pp115-125, 1999 “The long term impact of elephant browsing on baobab trees at Msembe, Ruaha National Park, nes, K.L. Kapela, African Journal of Ecology 32, pp 177-184, 1994 “Patterns of elephant damage to vegetation in northern Botswana”, R. Ben-Shahar, Biological Conservation 65, pp 249-256, 1993 “Abundance and distribution of elephants in the Luangwa Valley, Zambia”, G.Caughley, J.Goddard, East African Wildlife Journal 13, pp 39-48, 1974 “Distribution and status of the African elephant Loxodonta africana in South Africa”, A.J. HallMartin, Koedoe 35, pp 65-88, 1992 “The influence of the African elephant on the vegetation of the Kruger National Park”, P.VanWyk, N.Fairall, Koedoe 12, pp 57-89, 1969