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SCHEDE SPETTACOLI SABATO 23 luglio ore 18.00 Chiesa di San Francesco I SOLISTI DI SALISBURGO con PAVEL VERNIKOV violino solista Produzione Studio Musica - PRIMA ITALIANA Il Mozart della Serenata in do-minore KV406 e quello della Clemenza di Tito, il Cesar Franck della Sonata in la maggiore nella inedita trascrizione per violino e orchestra d’archi di Fabio Vacchi, in un concerto impreziosito dal violino di Pavel Vernikov. I Salzburg Chamber Soloists si sono costituiti nel 1991 grazie all’impegno del violinista e direttore d' orchestra Lavard Skou-Larsen, che ha riunito i migliori allievi del Mozarteum con musicisti già affermati in campo internazionale per dare vita ad un ensemble che si è già imposto come una delle migliori orchestre da camera del mondo. Da allora la formazione ha viaggiato in 5 continenti e collaborato con artisti tra i più prestigiosi, come Boris Belkin, Mischa Maisky, Michel Dalberto, Alexander Lonquich, Giora Feidman, Senta Berger, Giora Feidman... Il loro suono riflette l' atmosfera di quella Salisburgo che rappresenta ancora il punto d' incontro di una certa cultura mitteleuropea, fortemente influenzata da personalità musicali carismatiche quali Bruno Walter, Bernhard Paumgartner, Sandor Végh o Nicolaus Harnoncourt. Quanto al violino, Pavel Vernikov, allievo di David Oistrach e di S. Snitkowsky a Mosca, ora docente all' Università di Vienna e membro del Trio Tchaikovsky, suonerà il celebre Guarneri detto "Baron Knoop" (Venezia 1743) della Fondazione Pro Canale di Milano. ore 20.00 Teatro Ristori BALKAN BLUES Final Countdown di Saviana Stanescu regia di Nick Upper Produzione Teatro Kumanovo (Macedonia) e Globali Teater (Slovenia) - PRIMA ITALIANA Quattro personaggi. Un quartetto. Una morbida e bizzarra dark story modulata sui temi della nuova generazione della ex Jugoslavia e sulle notizie di cronaca dei quotidiani. C' è tutto il peso del passato e tutto l' abisso del futuro dentro questo labirinto di mentalità per forza di cose perverse. Come la storia della ragazza Zozo, che passa la vita sui treni, tenendo in braccio qualcosa che assomiglia a un bambino, vittima al tempo stesso della tradizione e della nuova way of life balcanica. "Poi, quando si arriva alla resa dei conti, la globalizzazione diventa il buco nero che inghiotte tutti, i poveri come i ricchi". Final Countdown - il testo teatrale della scrittrice rumena Saviana Stanescu (Bucarest, 1967) - è la base su cui ha lavorato il regista Nick Upper (sotto questo nick si nasconde l' attore sloveno Niko Gorši )."Nell' epoca dell' illimitato sviluppo comunicativo, l' uomo è più solo che mai. E sono strabilianti le forme in cui la violenza, le aggressioni, le frustrazioni, la mancanza di vie d' uscita ci distruggono". Con parole d' ordine come queste si è affermata la drammaturgia dell' Est selvaggio, quella elaborata dagli scrittori dell' Europa centro-orientale, testimoni diretti della grande crisi politica e ideale degli anni Novanta. ore 20.45 Teatro Nuovo Giovanni da Udine – Udine LES 4 SAISONS coreografia di ANGELIN PRELJOCAJ Coproduzione Festival di Montpellier danse 2005, Théâtre de la Ville-Parigi, Les Nuits de Fourvière-Lione PRIMA ITALIANA Per la sua nuova creazione coreografica per 12 danzatori Angelin Preljocaj ha voluto lavorare sulle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. L’idea da cui è partito era di ridare vita e modernizzare questa celebre partitura grazie alla danza e al movimento, ma anche di affrontare il tema della natura come tela di fondo della frase coreografica. Preljocaj si è affidato all’artista francese Fabrice Hyber per la realizzazione dell' impianto scenico. Artista plastico che lavora su un’ampia gamma di linguaggi - dal disegno, all' installazione, al video, alla rappresentazione live - Hyber si occupa di danza per la prima volta. "Quando si ascolta Vivaldi dopo l' elettronica - spiega Preljocaj - o dopo qualche cosa di molto stridente, o anche dopo il silenzio, lo si sente in 1 maniera diversa. Le qualità della sua musica vengono esaltate da quel contrasto e ciò contribuisce ad estraniarlo dalla sua epoca come se ne facessimo una lettura contemporanea. La folgorazione di questa musica è incredibile e mi sono ripromesso di riuscire, con la danza, a far riascoltare le Quattro Stagioni come se fosse la prima volta. E'un progetto molto ambizioso in effetti, ma ci proverò". Nato da genitori albanesi emigrati nella regione parigina, Preljocaj (1957) è una delle personalità più originali e prolifiche della danza francese contemporanea. ore 22.00 Chiostro di San Francesco MORTE PER ACQUA da Terra desolata di T.S. Eliot e da State of the world 2005 progetto e regia di Paolo Mazzarelli Produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG - PRIMA ASSOLUTA Morte per acqua non è la messa in scena de La Terra desolata di Eliot, ma una visione poetica, profetica e analitica della terra desolata in cui viviamo. Visione che attinge sì dall’opera di Thomas Stearns Eliot (di cui sono proposti 11 brevi quadri poetici) ma anche a State of the World 2005, la più autorevole fonte mondiale di osservazione delle dinamiche economiche, ambientali, politiche del pianeta, redatta tutti gli anni dal World Watch Institute. "Il luogo ed il tempo di riferimento saranno il luogo ed il tempo del dopo-catastrofe, del dopo fine del mondo, nel quale i personaggi, come fantasmi, rievocheranno frammenti di un passato perduto per sempre” anticipa il regista Paolo Mazzarelli. Come ne La Terra desolata, anche in questo spettacolo la Morte arriverà per acqua. Sono infatti gli squarci profetici e inquietanti del poema di Eliot (i paesaggi di mondi devastati dall’acqua, di torri crollate, di folle disperse, di un’umanità erosa dalla propria impotenza) a dare la via d’accesso all’altra fonte del lavoro, i dati sullo stato del mondo del World Watch Institute (movimenti macroeconomici e cambiamenti in atto sul pianeta a livello ambientale e climatico), attraverso cambi di registro che in pochi, decisivi momenti porteranno lo spettatore ad una diversa percezione di ciò che accade in scena. 2