le vipere - gruppo micologico duilia

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LE VIPERE
Agli amici che visitano il sito, mi permetto di ricordare uno dei pericoli che si possono incontrare
nei boschi, non è un trattato ma solo qualche consiglio pratico.
Le vipere sono solo uno dei pericoli del bosco, da non sottovalutare da parte di chi come noi va per
funghi; tuttavia non bisogna neanche creare allarmismi e ancor meno provare ad ucciderle nel
caso le incontrassimo. Ricordiamoci sempre che la natura va protetta e qualunque essere vivente
ha un suo scopo di esistere, inoltre, nello specifico per le specie di seguito elencate, è vietata la
cattura, la detenzione e l’uccisione. (Convenzione di Washington e Accordo di Berna-CH).
Le vipere sono animali eterotermi ( la loro temperatura corporea varia in funzione di quella
esterna ed in particolare di quella del substrato), pertanto hanno necessità di termoregolarsi per
espletare le loro funzioni vitali. Se la temperatura scende sotto i 9°C, tutte le specie vanno in
letargo; se invece supera i 40°C, esse vanno in estivazione (si rifugiano in cunicoli o sotto radici in
cerca di temperature più basse).
La stagione degli accoppiamenti è quella primaverile con nascita ad Agosto o Settembre, i nascituri
sono subito indipendenti, predando per costrizione (colubridi) o iniettando veleno (viperidi).
I serpenti in genere, si dividono in:
ovipari (depongono le uova)
ovovivipari (le uova si schiudono all’interno dell’ovidutto)
vivipari (gli embrioni si formano e crescono nel corpo della madre e nascono già formati).
Sul nostro territorio nazionale, l’unica vipera vivipara è la vipera berus, tutte le altre sono
ovovivipare. I serpenti hanno un apparato auricolare incompleto e pertanto non sentono i rumori,
sono però in grado di percepire le vibrazioni del suolo che captano con le terminazioni nervose
delle piastre ventrali (vipere) e anche da quelle golari (colubridi).
I viperidi hanno la pupilla non rotonda come i colubridi ma a rettangolo verticale, la coda è corta e
si restringe bruscamente a differenza di tutti i colubridi dove la sezione si attenua gradatamente.
La testa dei viperidi è caratteristicamente triangolare. Su tutto il territorio nazionale (eccetto la
Sardegna) sono diffuse diverse specie di vipere, la più diffusa è la vipera aspis, altre specie sono la
vipera ammodytes, vipera berus, vipera ursini etc.
Per prevenire il rischio di morsi da vipera, è opportuno tenere sempre presente che loro esistono
per cui quando si va per boschi, bisogna usare calzari adeguati, evitare di mettere le mani
incautamente dove capita prima (muretti a secco) per arrampicarsi, sedersi su pietre e così via,
importantissimo è il famoso bastoncino per creare vibrazioni a terra in maniera tale che eventuali
vipere presenti sentano le vibrazioni e scappino (mordono solo per difendersi ma hanno paura e
scappano via se percepiscono rumori).
I segni caratteristici del morso di vipera sono: due puntini distanti 6-8 mm lasciati dai denti
veleniferi da dove fuoriesce sangue. La sintomatologia è: dolore intenso, ecchimosi circostante,
edema duro che si irradia fino alla radice dell’arto, linfangite, infezione, la parte colpita si presenta
molto gonfia e bluastra; altri sintomi sono: nausea, vomito, ipotensione, alterazione visiva, febbre
etc. Non sempre c’è una intossicazione che è funzione della quantità di veleno iniettato, se entro
3-4 ore dal morso, non c’è sintomatologia, è verosimile che non ci sia intossicazione ma è sempre
consigliabile affidarsi ad un ente ospedaliero.
I segni lasciati dal morso di una serpe innocua sono: molte punture ad arco semplice o doppio,
lieve dolore locale ed in rapida risoluzione, nessuna sintomatologia sopra descritta.
Come comportarsi in caso di morso di vipera: NON incidere la parte, NON usare laccio
emostatico, NON succhiare il sangue, NON iniettare siero, NON somministrare alcolici, NON
agitarsi.
Comportamento corretto: immobilizzare la zona del morso anche con una steccatura
improvvisata, confortare e tranquillizzare il malcapitato e quindi recarsi al più vicino ospedale dove
si procederà alla cura del caso.
Nota: le immagini inserite sono state tratte da siti web.
Micologo Mario Russo

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