Val Gardena

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Val Gardena
Val Gardena
Storia e gente, la famiglia Moroder
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Indice
Voci
Premessa
1
Val Gardena
2
Ortisei
7
Santa Cristina Valgardena
13
Selva di Val Gardena
13
Moroder
18
Adele Moroder
19
Egon Rusina
20
Franz Moroder
24
Giorgio Moroder
26
Karin Moroder
31
Johann Baptist Moroder
33
Josef Moroder-Lusenberg
36
Ludwig Moroder
40
Note
Fonti e autori delle voci
46
Fonti, licenze e autori delle immagini
47
Licenze della voce
Licenza
49
Premessa
1
Premessa
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Wikipedia, 29/01/2012
Premessa
2
Note
[1] http:/ / it. wikipedia. org
[2] http:/ / creativecommons. org/ licenses/ by-sa/ 3. 0/
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[4] http:/ / it. wikipedia. org/ wiki/ WP:General_disclaimer
Val Gardena
Coordinate geografiche: 46°33′36″N 11°42′17″E46.56°N 11.70472°E
[1]
Val Gardena
Gherdëina
Gröden
La Val Gardena con Ortisei e Santa Cristina visti dal Ciampinoi
Paese/i
Regione/i
Provincia/e
Italia
Trentino-Alto Adige
Bolzano
Comuni principali Ponte Gardena, Laion, Bulla, Ortisei, Oltretorrente, Santa Cristina Val Gardena, Selva di Val Gardena
Nome abitanti
gardenesi / Grödner
Sito internet
[2]
La Val Gardena (in lingua ladina detta Gherdëina, in tedesco Gröden o Grödnertal) si trova nelle Dolomiti, in Alto
Adige.
Geografia
È coronata dalle catene montuose definite come Dolomiti di Gardena. È percorsa dal rio Gardena (Derjon /
Grödnerbach), lungo 25 km.
È suddivisa in tre comuni: Ortisei (Urtijëi / St. Ulrich), Santa Cristina Val Gardena (S. Cristina Gherdëina o S.
Crestina Gherdëina / St. Christina in Gröden) e Selva di Val Gardena (Sëlva / Wolkenstein in Gröden), nonché, sulla
sinistra orografica del rio Gardena, presso Ortisei, di tre frazioni del comune di Castelrotto (Ciastel / Kastelruth)
chiamate Oltretorrente (Sureghes / Überwasser), Roncadizza (Runcadic / Runggaditsch) e Bulla (Bula / Pufels). La
popolazione autoctona di questa valle è di madrelingua ladina (ca. 85-90% della popolazione). La valle è
ufficialmente trilingue, e tutte le denominazioni sono riportate in ladino, tedesco ed italiano.
Val Gardena
3
Panoramica dal Passo Gardena verso la Val Gardena, con le località di Santa Cristina Val Gardena, Selva di Val
Gardena e Ortisei, e il Sassolungo
In Val Gardena si trovano alcuni laghi in maggior parte sopra i 2000 metri: il lech dl Dragon (2680 m) sulla cengia
del Sella, il lago Crespëina (2380 m) nel Puez, i laghi Lech Sant (2096 m), Lech da Iman (2208 m), Lech da Rijeda
(2135 m) e Lech dla Scaies (2050) sull'Alpe Mastlè, ed il Lech Lagustel (1826 m) sotto il monte Pic.
Prendono il nome dalla Val Gardena le formazioni geologiche Arenarie di Val Gardena.[3]
Trasporti
Fino al 1960 la valle era percorsa dalla Ferrovia della
Val Gardena, che da Chiusa, per Ortisei e Santa
Cristina Valgardena, arrivava fino a Plan.
A ovest si congiunge presso Ponte Gardena (Pruca /
Waidbruck) alla Valle Isarco (Eisacktal), a est si giunge
nella Val Badia (Gadertal) attraversando il Passo
Gardena (Jëuf de Frea / Grödner Joch) (2.121 m
s.l.m.), oppure in Val di Fassa attraverso il Passo Sella
(Jëuf de Sella / Sellajoch) (2240 m s.l.m.).
Verso sud si arriva all'Alpe di Siusi (Mont Sëuc / Seiser
Alm) passando da Castelrotto (Ciastel / Kastelruth).
Il gruppo del Sassolungo da San Giacomo-Ortisei
Nel 2004 è stata aperta un trenino funicolare
sotterraneo, che collega Ruacia e la cabinovia di Col Raiser: il Gardena Ronda Express.
I principali centri abitati
La valle è formata principalmente da tre centri abitati:
• Ortisei (Urtijëi / St. Ulrich)
• Santa Cristina Valgardena (Santa Cristina Gherdëina o Santa Crestina Gherdëina / St. Christina in Gröden)
• Selva di Val Gardena (Sëlva / Wolkenstein).
Sono considerati parte della Val Gardena anche altri due comuni e alcune frazioni di Castelrotto, bagnate dal Rio
Gardena:
• Laion (Laion / Lajen)
• Ponte Gardena (Pruca / Waidbruck)
• Oltretorrente (Sureghes / Überwasser)
• Bulla (Bula / Pufels)
• Roncadizza (Runcadic / Runggaditsch)
Val Gardena
4
Turismo
La valle è nota soprattutto per il turismo (sciistico), e vi
si tengono numerose gare di rilevanza internazionale,
nonché tappe della Coppa del Mondo di sci alpino.
Negli ultimi anni sulla pista Saslong si disputano un
Super G e una discesa libera. La Val Gardena dispone
di 175 km di piste da discesa, 83 impianti di risalita e
115 km di piste da fondo.
La Val Gardena d'inverno con il Sassolungo il Sella e lo Stevia visti
dal Seceda
Artigianato
Tradizionale è l'artigianato legato al legno con
particolare attenzione per la scultura. L'attività
dell'intaglio del compatto legno di cembro si sviluppò
già a partire dal XVII secolo a Pescosta, una frazione di
Ortisei, e tuttora è un settore trainante della vallata.
Cultura
Ortisei è sede del Museo della Val Gardena che espone
numerose collezioni di oggetti riguardanti la valle.
Nella vallata, la lingua piu' diffusa, e' la lingua ladina,
una delle lingue retroromanze.
Sport
La val Gardena ha una sua squadra di Hockey su
ghiaccio, l'HC Gherdeina, che gioca in serie A2.
La Villa Venezia a Ortisei, ornata di sculture gardenesi
Tra i più famosi personaggi sportivi della valle, si
ricorda Carolina Kostner, famosa giovane pattinatrice
artistica e tra l'altro cugina della campionessa di sci, Isolde Kostner. Inoltre lo star internazionale nel campo
alpinistico Karl Unterkircher, scalatore estremo.
Per lo sci è famoso il giro sciistico del Gardena Ronda.
Dal 2007 vi è un nuovo centro fondo al Monte Pana.
Val Gardena
5
Ferrate in Val Gardena
La Val Gardena offre agli appassionati della montagna diverse possibilità, tra cui alcune delle vie ferrate più famose
delle Dolomiti.
Le più note sono: Ferrata Tridentina, Ferrata Schuster, Ferrata delle Meisules[4], Via ferrata Sass Rigais, Ferrata Piz
Duleda[5] e Ferrata Sandro Pertini[6].
Personaggi della Val Gardena
• Belsy, cantante folk
• Giovanni Battista Holnaider (Alneider), armaiolo,
orefice, falsario
• Carolina Kostner, pattinatrice artistica
• Isolde Kostner, sciatrice
• Die Ladiner (Joakin Stuffer e Otto Demetz), duetto
di musica folk
• Johann Dominik Mahlknecht, scultore
• Marchiò Molziner, scultore della Val Gardena attivo
a Venezia attorno al 1700
• Alex Moroder fondatore Radio Ladin de Gherdëina
• Egon Moroder Rusina, pittore ed illustratore
• Giorgio Moroder, compositore e vincitore di tre
Oscar
• Igor Moroder, liutaio
• Ludwig Moroder, scultore
• Hans Perathoner, scultore
Incidenti sul lavoro come quello illustrato erano frequenti fra i
contadini che dovevano trasportare a valle i carichi di legno nei duri
inverni gardenesi.
• Werner Perathoner, sciatore
•
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•
•
Michela Ponza, atleta di biathlon
Peter Runggaldier, sciatore
Coro Sasslong, corista
Helmuth Schmalzl, è un ex-sciatore alpino
Luis Trenker, scalatore, attore e scrittore
Karl Unterkircher, scalatore estremo, guida alpina
Martin Vinazer, scultore
Oswald von Wolkenstein, poeta e compositore
Lukas Runggaldier, atleta di combinata nordica
Voci correlate
•
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•
Arenarie di Val Gardena
Dolomiti
Gardena Ronda
Gardena Ronda Express
Parco naturale Puez Odle
Luis Trenker
Arturo Tanesini
Emilio Comici
I costumi della Val Gardena in un aquarello di
Josef Moroder Lusenberg
Val Gardena
Note
[1] http:/ / toolserver. org/ ~geohack/ geohack. php?pagename=Val_Gardena& language=it&
params=46_33_36_N_11_42_17_E_region:IT-32_type:mountain
[2] http:/ / www. valgardena. it
[3] Cfr. Johannes Koch, Die Genese des Grödner Sandsteines der nordwestlichen Dolomiten (Südtirol, Italien) (Sonderveröffentlichungen Geologisches Institut der Universität zu Köln, 43), Colonia, Università di Colonia, 1982.
[4] Ferrata delle Meisules (http:/ / www. paretiverticali. it/ FERRATE HTML/ FERRATA DELLE MEISULES. htm)
[5] Ferrata Piz Duleda (http:/ / www. paretiverticali. it/ FERRATE HTML/ FERRATA DULEDA. htm)
[6] Ferrata Sandro Pertini (http:/ / www. paretiverticali. it/ FERRATE HTML/ FERRATA SANDRO PERTINI GRUPPO PUEZ SELVA VAL
GARDENA. htm)
Bibliografia
• (DE) Maria M. Gordon Ogilvie, Das Grödener-, Fassa- und Enneberggebiet in den Südtiroler Dolomiten geologische Beschreibung mit besonderer Berücksichtigung der Überschiebungserscheinungen, 2 voll.
(Abhandlungen der geologischen Bundesanstalt, XXIV,1-2), Vienna, Geologische Bundesanstalt, 1927.
• (DE) Edgar Moroder, Die Moroder, ein altladinisches Geschlecht aus Gröden-Dolomiten vom 14. bis zum 20.
Jahrhundert. Ursprung – Geschichte – Biographien – Anhang. Beitrag zur tirolischen Familienforschung,
Ortisei, 1980.
• Hans Rabanser, Roland Verra, Val Gardena. Incontro per immagini, Bolzano, Athesia, 1994. ISBN
88-7014-806-8
• (DE) Marina Demetz, Hausierhandel, Hausindustrie und Kunstgewerbe im Grödental vom 18. bis zum
beginnenden 20. Jahrhundert, Innsbruck, Wagner, 1987. ISBN 3-7030-0186-0.
• Donatella Bindi Mondaini, Gente di Val Gardena, Firenze, Istituto di Studi per l'Alto Adige, 1996.
• (LLD) Emma Comploi (a cura di), Ad gredine forestum 999-1999. Cunvëni "l nridlamënt de na valeda",
23.9.-25.9.1999, Urtijëi, Cësa di cungresc. Referac y discusciones dl cunvëni, San Martin de Tor, Istitut Ladin
"Micurà de Rü", 2000. ISBN 88-8171-023-4
• Eugen Trapp (a cura di), Testimonianze di storia e d'arte nelle valli ladine: Val Badia - Val Gardena - Val di
Fassa - Livinallongo - Ampezzo, San Martin de Tor, Istitut Ladin Micurá de Rü, 2006. ISBN 88-8171-068-4
• (LLD, DE, IT) Edgar Moroder, L prim stradon de Gherdëina: 1856-2006. Liber per la festa di 150 ani, Urtijëi,
Union di Ladins de Gherdëina, 2006. ISBN 88-901599-1-X.
• (DE) Helmuth Stampfer (a cura di), Bauernhöfe in Südtirol, vol. 7: Gröden, Bolzano, Athesia, 2007. ISBN
978-88-8266-627-9.
Altri progetti
•
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http://commons.wikimedia.org/wiki/
Category:Sculptures from Gröden - Sculture in Val Gardena o opere di artisti della Val Gardena
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http://commons.wikimedia.org/wiki/category:Gröden
Collegamenti esterni
• Stampe antiche della valle (http://www.lusenberg.com/prints/valgardenaprints.html)
6
Ortisei
7
Ortisei
Ortisei
comune
Ortisei/St.Ulrich/Urtijëi
Dati amministrativi
Stato
Italia
Regione
Trentino-Alto Adige
Provincia
Sindaco
Bolzano
Ewald Norbert Leopold Moroder (SVP) dal 16/05/2010
Territorio
Coordinate
46°34′0″N 11°40′0″E46.56667°N 11.66667°E
[1]
Altitudine
1.230 m s.l.m.
Superficie
24.25 km²
[2]
Abitanti
4663
Densità
192.29 ab./km²
Frazioni
San Giacomo (Sankt Jakob in Gröden)
[1]
Coordinate: 46°34′0″N 11°40′0″E46.56667°N 11.66667°E
(30-06-2011)
Comuni confinanti Castelrotto, Funes, Laion, Santa Cristina Valgardena
Altre informazioni
Cod. postale
39046
Prefisso
0471
Fuso orario
Codice ISTAT
021061
Cod. catastale
G140
Targa
Cl. sismica
BZ
zona 4 (sismicità molto bassa)
Ortisei
8
Cl. climatica
Nome abitanti
Patrono
Giorno festivo
[3]
zona F, 4407 GG
gardenesi / grödner
san Ulrico
4 luglio
Localizzazione
Ortisei
Il territorio comunale
Sito istituzionale
[4]
Ortisei (Urtijëi in ladino[5], St. Ulrich in Gröden in tedesco[6]) è un comune italiano di 4.663 abitanti della
Provincia Autonoma di Bolzano. È inoltre un comune mercato.
Ortisei è la località principale e più densamente popolata della Val Gardena.
Geografia fisica
L'abitato va dal fondovalle verso le pendici del Monte Rasciesa (Raschötz, 2.282 m) ed è situato sulla destra
orografica del rio Gardena (ted. Grödner Bach - lad. Derjon oppure ruf de Gherdëina), che scorre da est a ovest e
sfocia a Ponte Gardena nell'Isarco.
Confina a est con Santa Cristina Val Gardena, oltre il citato rio Gardena; a sud, sulla sinistra orografica, si trova
Oltretorrente (ted. Überwasser - lad.Sureghes), una frazione ladina del comune di Castelrotto e a ovest confina con il
territorio di Laion.
Ortisei
9
Storia
Toponimo
Il toponimo è attestato come Ortiseit nel 1288 e deriva dal latino urticetum ("luogo delle ortiche")[7]. Il nome tedesco
Sankt Ulrich è documentato dal 1366 ed è la versione tedesca del patrono locale San Ulrico.[8]
Stemma
Lo stemma raffigura San Ulrico con i paramenti vescovili ed una croce d’oro nella mano destra, montato su un
cavallo con i finimenti d’oro, su tre cime di monti verdi e lo sfondo d’oro. Lo stemma è adornato da un capo azzurro
con tre scudetti alternati a due api d’oro; le api simboleggiano l’operosità degli abitanti del comune. Lo stemma è
stato concesso nel 1907 e riconfermato nel 1970.[9]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
• Chiesa Parrocchiale di Sant' Ulrico e dell'Epifania del Signore: contiene una ricca collezione di statue lignee di
artisti locali
• Chiesa di Sant' Antonio, del 1600
• Chiesa di Sant' Anna: chiesa del cimitero gotica con arredi barocchi
• Chiesa di San Giacomo: chiesa tardogotica con arredi barocchi[10]
Architetture civili
• Il palazzo "Casa della cultura Luis Trenker" dell'architetto
Hubert Prachensky (1916-2009).
Musei
• Nel centro di Ortisei è situato il Museo della Val Gardena
con collezioni sulla geologia, paleontologia, archeologia,
sculture e giocattoli di legno.
Società
veduta del centro
Ripartizione linguistica
La sua popolazione è in maggioranza di madrelingua ladina,
così come altri 7 comuni della provincia:
Ortisei nel 1856 in una litografia di Johann Burgauner
(1812-1891)
Ortisei
10
Il paese di Ortisei. Dalla foto si può anche notare come
questo stia vivendo una intensa fase di urbanizzazione
%
Ripartizione linguistica (gruppi principali)
[11]
Fonte: Astat informazioni Nr. 17 - 08/2002
12,13% madrelingua tedesca
5,55%
madrelingua italiana
82,32% madrelingua ladina
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Cultura
Scuole
Ortisei ospita le scuole dell'obbligo e alcune scuole secondarie superiori e in particolare l'Istituto d'Arte (Kunstschule
/ Scola d'ert), facenti parte del sistema d'istruzione pubblica per le località ladine, nelle cui scuole l'istruzione
avviene (in proporzione che cambia dalla prima elementare alle superiori) in ladino, tedesco e italiano.
Biblioteche
• Biblioteca civica San Durich
• Biblioteca del Circolo degli artisti
• Biblioteca ladina nella Cësa di Ladins
Ortisei
11
Personalità legate a Ortisei
Ortisei è il paese natale di alcuni italiani noti in tutto il mondo: il regista e attore cinematografico Luis Trenker e il
produttore e compositore di musiche elettroniche e musiche da film Giorgio Moroder.
Sono nati o hanno vissuto ad Ortisei anche:
•
•
•
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•
•
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•
•
•
Josef Kostner (1933) scultore, disegnatore e poeta
Alex Moroder (1923 - 2006), fondatore Radio Ladin de Gherdëina
Giorgio Moroder (1940), produttore discografico e compositore
Ludwig Moroder (1879 - 1953), scultore
Josef Moroder-Lusenberg (1846 - 1939), pittore
Bernardin Pittschieler/Bernardino Piceller (1775-1853), pittore vissuto a Perugia.
Egon Moroder Rusina (1949), pittore ed illustratore
Guido Balsamo Stella (1882 – 1941), direttore Scuola d'Arte di Ortisei
Arturo Tanesini (1905 - 1982), podestà
Franz Tavella (1844 - 1931), scultore
Batista Vinatzer (1912 - 1993), alpinista
Martin Vinazer (1674 – 1744), scultore
Economia
L'economia locale si basa soprattutto sul turismo invernale e (in misura minore) estivo. Noto e di antica tradizione è
l'artigianato delle sculture di legno.
Turismo
I 1236 m s.l.m. del capoluogo della Val Gardena rappresentano l'altitudine ideale sia per una vacanza invernale che
estiva. La tradizione alberghiera risale alla fine del 1800. Il centro, con la sua zona pedonale, è luogo d'incontro, di
chiacchiere e di compere. Da qui si può passeggiare per i boschi e scovare qualche vecchio maso.
Infrastrutture e trasporti
Ortisei viene raggiunta dalla Valle Isarco provenendo da Ponte Gardena sulla statale ss. 242 oppure (sulla
diramazione della 242) da Chiusa, dove si trova lo svincolo autostradale della A22.
Impianti di risalita
Con una ovovia a doppia fune si può raggiungere l'Alpe di Siusi. Il monte Secëda si raggiunge con un'altra ovovia ed
una funivia. Una seggiovia ad un posto singolo portava al Rasciesa - Raschötz. Una funicolare fra le più lunghe
d'Europa (2422 metri), che la sostituisce dall'estate del 2010, porta al Rasciesa in 6 minuti[12].
Altri impianti di risalita servono esclusivamente piste da sci e sono pertanto chiusi durante il periodo estivo. La
ovovia dell'Alpe di Siusi è conosciuta per la manifestazione Val Gardena Sky Dinner, un'elegante cena gourmet,
servita nelle singole cabine, permettendo ai circa 120 commensali di godere una vista spettacolare.
Una passeggiata, che copre il vecchio tracciato della ferrovia Chiusa-Val Gardena, collega il paese con Santa
Cristina Val Gardena.
Ortisei
12
Amministrazione
Sindaco: Ewald Norbert Leopold Moroder (SVP) dal 16/05/2010 (2º mandato)
Amministrazioni precedenti
Periodo
Primo Cittadino
2005
2010
2010
in carica
Partito
Ewald Norbert Leopold Moroder
Ewald Norbert Leopold Moroder
Carica
Note
SVP
Sindaco
SVP
Sindaco
Il comune fa parte della Comunità Comprensoriale Salto-Sciliar.
Sport
In occasione dei Mondiali di sci alpino 1970 si svolsero a Ortisei sul pendio del Ronc le gare di slalom speciale.
Il 21 maggio 2005 la 13ª tappa del Giro d'Italia 2005 si è conclusa ad Ortisei con la vittoria del colombiano Ivan
Parra.
Personalitá sportive legate a Ortisei
I più famosi sportivi legati ad Ortisei sono: la giovane pattinatrice di figura Carolina Kostner e la campionessa
mondiale di sci Isolde Kostner.
Curiosità
Nel film Fantozzi contro tutti, il ragionier Fantozzi insieme agli altri suoi colleghi di lavoro tra cui il ragionier Filini
e il geometra Calboni si recano ad Ortisei per trascorrere una settimana bianca, passandone di tutti i colori ed
apostrofati con i classici stereotipi anti-italiani. Le riprese vengono eseguite in una stazione ferroviaria che non è
locata a Ortisei.
Note
[1] http:/ / toolserver. org/ ~geohack/ geohack. php?pagename=Ortisei& language=it& params=46_34_0_N_11_40_0_E_type:adm3rd&
title=Ortisei
[2] Dato Istat (http:/ / demo. istat. it/ bilmens2011gen/ index. html) - Popolazione residente al 30 giugno 2011.
[3] D.P.R. 26 agosto 1993 n. 412 (http:/ / efficienzaenergetica. acs. enea. it/ doc/ dpr412-93. pdf) in efficienzaenergetica.acs.enea.it. URL
consultato il 27 settembre 2009.
[4] http:/ / www. comune. ortisei. bz. it
[5] AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani , Milano, GARZANTI, 1996, p. 459.
[6] AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani , Milano, GARZANTI, 1996, p. 459.
[7] Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 502. ISBN 88-7014-634-0
[8] AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
[9] (EN) Heraldry of the World: Ortisei (http:/ / www. ngw. nl/ int/ ita/ s/ st-ulric. htm)
[10] Cfr. Dorothea Oschinsky, Das Urbar der St.-Jakobskirche in Gardena von 1487, in «Bozner Jahrbuch für Geschichte, Kultur und Kunst», 5,
1931-34, pp. 263-284.
[11] http:/ / www. provincia. bz. it/ astat/ download/ mit17_02. pdf
[12] Nuova funicolare Ortisei - Rasciesa (http:/ / win. funivie. org/ pagine/ speciali/ 2011/ ful_rasciesa/ index. htm)
Ortisei
13
Bibliografia
• (DE) Wilhelm Moroder, Die Marktgemeinde St. Ulrich in Gröden, 1908. Ristampa in occasione del millenario
nella rivista "Der Schlern", 73, 1999, pp. 514–600.
• (DE) Elfriede Perathoner (a cura di), 100 Jahre Marktgemeinde Urtijëi - St. Ulrich - Ortisei: ein Streifzug,
Bolzano, Raetia, 2007. ISBN 978-88-7283-301-8
• (DE) Sabine Piazza, Armenfürsorge in der Gemeinde St. Ulrich 1800-1850: eine Mikro-Geschichte in einem
Makro-Kontext, Innsbruck, Università degli studi, 2010, pp. 505.
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Urtijëi
Collegamenti esterni
• Comune di Ortisei (http://www.ortisei.eu/)
Santa Cristina Valgardena
1. RINVIA Santa Cristina (Val Gardena)
Selva di Val Gardena
Selva di Val Gardena
comune
Selva di Val Gardena/Sëlva/Wolkenstein in Gröden
Dati amministrativi
Stato
Regione
Provincia
Sindaco
Italia
Trentino-Alto Adige
Bolzano
Peter Mussner (SVP) dal 16/05/2010
Selva di Val Gardena
14
Territorio
Coordinate
46°33′0″N 11°46′0″E46.55°N 11.76667°E
Altitudine
1.563 m s.l.m.
Superficie
53 km²
[2]
Abitanti
2642
Densità
49.85 ab./km²
Frazioni
Plan
[1]
Coordinate: 46°33′0″N 11°46′0″E46.55°N 11.76667°E [1]
(31-12-2010)
Comuni confinanti Badia, Campitello di Fassa (TN), Canazei (TN), Corvara in Badia, San Martino in Badia, Santa Cristina Valgardena
Altre informazioni
Cod. postale
39048
Prefisso
0471
Fuso orario
Codice ISTAT
021089
Cod. catastale
I591
Targa
BZ
Cl. sismica
Cl. climatica
Nome abitanti
zona 4 (sismicità molto bassa)
[3]
zona F, 5072 GG
gardenesi / wolkensteiner
Localizzazione
Selva di Val Gardena
Il territorio comunale
Sito istituzionale
[4]
Selva di Val Gardena (Sëlva in ladino, Wolkenstein in Gröden in tedesco[5]) è un comune di 2.637 abitanti della
Provincia Autonoma di Bolzano, situato nelle Dolomiti, in Val Gardena.
Selva di Val Gardena
15
Geografia fisica
Confina a ovest, più a valle, con Santa Cristina Valgardena, e ad est con la Val Badia. È dominata dai gruppi
montuosi Stevia a nord, Gruppo del Cir e Gruppo del Sella ad est e Sassolungo a sud.
Rinomata località di villeggiatura estiva e invernale, fa parte del comprensorio sciistico Sellaronda che collega Selva
a Arabba, Canazei e Corvara in Badia.
Da Selva parte la ferrata Sandro Pertini, che conduce attraverso la Vallunga al rifugio Stevia.
Storia
Toponimo
Il toponimo è attestato come Silva, Zilve, Cylve nel 1166 e come in Greden ze Wolchenstein nel 1288[6] e deriva dal
latino silva ("bosco") e dal nome del castello e casato di Wolkenstein. Dall'annessione al 1923 il paese si chiamò
Selva in Gardena e dal 1923 al 1955 Selva.[7][8]
Stemma
Lo stemma è inquartato, il primo ed il quarto cantone sono trinciato ed innestato d’argento e di rosso; il secondo ed il
terzo sono cuneato di azzurro ed argento su un piano nero. Lo stemma raffigura le insegne dei Signori di Wolkenstein
che costruirono il castello 1291. Lo stemma è stato adottato nel 1968.[9]
Società
Ripartizione linguistica
La sua popolazione è per la grande maggioranza di madrelingua ladina.
%
Ripartizione linguistica (gruppi principali)
[11]
Fonte: Astat informazioni N.17 - 08/2002
5,97%
madrelingua tedesca
6,18%
madrelingua italiana
87,84% madrelingua ladina
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Selva di Val Gardena
16
Cultura
Nel 1908, ancora in età austro-ungarica, fu fondata la Kunstschule per professionalizzare l'arte dell'intaglio e della
scultura in legno; la scuola esiste tuttora e si chiama oggi Scuola d'ert / Kunstschule / Scuola d'arte.[10]
Personalità legate a Selva di Val Gardena
• Oswald von Wolkenstein, poeta e diplomatico
(1377-1445)
•
•
•
•
•
Mauro Bernardi
Emilio Comici
Peter Runggaldier
Carlo Senoner
Karl Unterkircher
Economia
Treno a vapore in uscita da Selva (1959)
Solare termico
Il comune vanta la più elevata diffusione di pannelli solari termici in Italia. Nel territorio del comune sono installati
2000 m² di pannelli con una media di quasi 800 m² per mille abitanti.[11]
Infrastrutture e trasporti
A Selva e precisamente nella frazione Plan de Gralba termina la Strada statale 242 di Val Gardena e Passo Sella ed
incomincia la Strada statale 243 del Passo Gardena, che prosegue superando il passo Gardena (2.121 m), e termina a
Corvara, dove si incrocia con la Strada statale 244 della Val Badia, ovvero la strada collega la val Gardena con la val
Badia e corre ai piedi del Gruppo del Sella.
Amministrazione
Sindaco: Peter Mussner (SVP) dal 16/05/2010
Amministrazioni precedenti
Periodo
2005
2010
Primo Cittadino
2010
Partito
Rolando Demetz
in carica
Peter Mussner
Carica
lista civica
SVP
Note
Sindaco
Sindaco
Sport
A Selva di Val Gardena gioca l'H.C. Gherdëina, squadra di hockey su ghiaccio già quattro volte campione d'Italia, e
che oggi milita in serie A2. Fino al '99 la squadra di Selva si chiamava H.C. Selva (vincitrice del campionato di serie
B del 1997) ma dopo la frana dello stadio del ghiaccio di Ortisei si fuse con l'H.C. Gardena (HC Gröden). Nel
2000-2001 giocò sotto il nome di Selva 2000, ma poi prese il nome dell'antica gloria: H.C. Gherdëina. Da allora il
titolo venne solo al più sfiorato, ma mai vinto.
Selva di Val Gardena è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:
Selva di Val Gardena
• 1991 (11 giugno): 16ª tappa, vinta da Massimiliano Lelli.
• 1998 (2 giugno): 17ª tappa, vinta da Giuseppe Guerini (In fuga fino al traguardo con Pantani).
• 2000 (27 maggio): 13ª tappa, vinta dallo spagnolo José Luis Rubiera Vigil.
Si disputano anche gare di discesa libera e Super G valide per la Coppa del Mondo di sci alpino sulla celebre pista
Saslong. Selva è anche famosa per merito dei famosi sciatori come Peter Runggaldier e Werner Perathoner.
La località è molto frequentata sia dai turisti invernali sia da quelli estivi. In molti vi si recano per apprezzare le piste
da sci all'ombra delle cime suggestive del Sassolungo e del Gruppo del Sella (Sellaronda). Molti turisti provengono
da zone d'Italia non vicinissime, anche dal centro-sud.
Curiosità
• Il "Salotto di Selva" (die feine Ecke in ted., the cosy corner in ingl.), in una zona in prossimità della chiesa di
Selva, organizza annualmente una tavola imbandita per ca. 700 commensali della lunghezza di oltre 300 metri.[12]
• A Selva si trova il Centro di addestramento alpino dei Carabinieri, istituito il 15 ottobre 1968, con le funzioni di
"centro di specializzazione per corsi sciatori e rocciatori". Presso il centro di addestramento si svolgono appositi
corsi sciistici, alpinistici, per conduttori di cani da soccorso alpino e sciistico-alpinistici per i reparti speciali.
Note
[1] http:/ / toolserver. org/ ~geohack/ geohack. php?pagename=Selva_di_Val_Gardena& language=it&
params=46_33_0_N_11_46_0_E_type:adm3rd& title=Selva+ di+ Val+ Gardena
[2] Dato Istat (http:/ / demo. istat. it/ bil2010/ index. html) - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
[3] D.P.R. 26 agosto 1993 n. 412 (http:/ / efficienzaenergetica. acs. enea. it/ doc/ dpr412-93. pdf) in efficienzaenergetica.acs.enea.it. URL
consultato il 27 settembre 2009.
[4] http:/ / www. comune. selvadivalgardena. bz. it/
[5] AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani , Milano, GARZANTI, 1996, p. 616.
[6] Oswald v. Zingerle, Das Urbar Meinhards II. (Fontes rerum Austriacarum II/45), Vienna, 1890, p. 104 n. 194, 216.
[7] AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
[8] Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 429. ISBN 88-7014-634-0
[9] (EN) Heraldry of the World: Selva di Val Gardena (http:/ / www. ngw. nl/ int/ ita/ w/ wolkenst. htm)
[10] Cfr. Danila Serafini, La scola d'ert de Sëlva Gherdëina 1908-2003: 95 ani de storia, op. cit.
[11] Classifica legambiente (http:/ / www. repubblica. it/ 2007/ 02/ sezioni/ ambiente/ comuni-ambiente/ comuni-ambiente/ comuni-ambiente.
html) su la Repubblica
[12] Il salotto di Selva (http:/ / www. hotelselva. com/ )
Bibliografia
• (LLD, DE, IT) Danila Serafini, La scola d'ert de Sëlva Gherdëina 1908-2003: 95 ani de storia / Die Kunstschule
Wolkenstein Gröden / La Scuola d'Arte di Selva Gardena, San Martin de Tor, Museum Ladin Ciastel de Tor,
2004. ISBN 88-89255-00-5
• (LLD) Rudolf Mussner (curatore), Nosta Sëlva, Cunsëi de furmazion de Sëlva, 2010. 652 pp., 671 fotografie.
Voci correlate
• Rifugio Puez
• Castel Gardena
• Lech dl Dragon
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Selva di Val Gardena
18
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http://commons.wikimedia.org/wiki/
category:Wolkenstein in Gröden
Collegamenti esterni
• Comune di Selva Gardena (http://www.selva.eu/)
Moroder
Moroder /Mo'rodɐr/ è un cognome della Val Gardena (provincia di
Bolzano), presente quasi esclusivamente ad Ortisei. Le migrazioni,
cominciate già nel Settecento, nell'ambito di una vasta rete di
commerci operata dagli abitanti della Val Gardena, hanno distribuito il
cognome anche altrove in Italia (Bolzano, Ancona, Pordenone) e
all'estero a Valencia e Lione, e successivamente in Austria, Germania,
Santiago del Cile, e negli Stati Uniti.
I Moroder di Ortisei, dei quali esistono più rami distinti dal maso o
dalla casa di origine (Costamula, Lenert, Lusenberg, Resciesa, Doss,
Cialian ecc.), sono conosciuti tradizionalmente come una famiglia di
scultori del legno.
Bibliografia
Stemma della famiglia Moroder
Ampia documentazione sulla famiglia si trova sulla pubblicazione
Komitee für die Drucklegung des Moroder-Stammbuches. Die Moroder, ein altladinisches Geschlecht aus
Gröden-Dolomiten. Vom 14. bis zum 20. Jahrhundert. Ursprung - Geschichte - Biographien - Anhang. Beitrag zur
tirolischen Familienforschung - Ed. Comitato Libro Moroder, Ortisei 1980 (libro in tedesco con alcune sezioni in
italiano, inglese, spagnolo e ladino. Dotato di albero, tavole genealogiche e numerose illustrazioni).
La famiglia Moroder ha dato tre sindaci alla città di Ancona, Carlo Moroder (1897-1898), Augusto Moroder
(1904-1906)[1], Riccardo Moroder (1926-1939)[2][3].
Persone
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Adele Moroder-Lenèrt (1887-1963), autrice di racconti in ladino;
Albin Moroder (1922]-2007), scultore;
Alex Moroder (1922-2006), fondatore del Radio Ladin de Gherdëina;
David Moroder, campione mondiale di slittino (argento 1961 Girenbad, bronzo 1959 Villard-de-Lans);
Egon Moroder-Rusina (1949), pittore ed illustratore;
Franz Moroder-Lenèrt (1847-1920), politico, primo sindaco di Ortisei;
Giorgio Moroder (1940), compositore e musicista;
Ignazio Moroder, pittore barocco cha ha afffrescato la Cappella della Madonna del Rosario (Castelnuovo
Berardenga)
• Igor Moroder, liutaio a Verona;
• Leo Moroder-Doss, scultore a Buenos Aires[4];
• Karin Moroder (1974), fondista, medaglia di bronzo ai XVIII Giochi olimpici invernali;
Moroder
•
•
•
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•
19
Johann Baptist Moroder-Lusenberg (1870-1932), scultore;
Josef Moroder-Lusenberg (1846-1939), pittore;
Ludwig Moroder (1879-1953), scultore;
Rudolf Moroder-Lenert (1877-1914), scultore.
Vinzenz Moroder-Resciesa (1889-1980), scultore.
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Artists
Moroder family Opere scultoree e pitture di artisti della famiglia Moroder
Collegamenti esterni
• Cognome Moroder in Italia [5]
• (EN) Nel Mondo [6]
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
Capitano Augusto Moroder, 5° Lancieri di Novara
Senatore Riccardo Moroder
v. sindaci di Ancona
Sculture di Leo Moroder nella Cattedrale di La Plata
http:/ / www. gens. labo. net/ en/ cognomi/ genera. html?cognome=Moroder& t=cognomi-fis
http:/ / www. publicprofiler. org/ worldnames/
Adele Moroder
Adele Moroder-Lenèrt (Ortisei, 17 dicembre 1887 – Ortisei, 11 febbraio 1966) è stata una scrittrice austriaca
naturalizzata italiana.
È stata una narratrice e scrittrice in lingua ladina.
Era la figlia di Franz Moroder ed era sposata con un lontano parente, lo
scultore Ludwig Moroder. Pubblicò vecchi racconti e leggende in
lingua ladina nel giornale “Nos Ladins” e nell'almanacco gardenese
“Calender de Gherdeina”. Sono conosciuti 70 suoi racconti che leggeva
anche nelle trasmissioni in lingua ladina della Rai di Bolzano.[1]
Note
[1] Archivio Radio Ladin Alex Moroder presso la Mediateca: catalogo on-line di
documenti audiovisivi della storia contemporanea dell'Alto Adige (http:/ / www.
mediathek. bz. it/ index. php?option=com_content& view=article&
id=37:alex-moroder-comitato-radio-ladin-de-gherdeina& catid=12:collezioni&
Itemid=17)
Copertina per il libro di racconti di Adele
Moroder - disegno di Egon Rusina
Adele Moroder
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Pubblicazioni
• Calender de Gherdeina. Union di Ladins de Gherdeina, Ortisei Anno 1959/pag. 68; anno 1962/pag. 42; anno
1963/pagg. 37, 53, 62; anno 1964/pagg. 2-26, 54; anno 1965/pagg. 81; anno 1966/pagg. 41, 97, 98 (in ladino).
• Stories de Anda Adele Moroder de Lenèrt. Con 7 Illustrationi di Egon Moroder Rusina. Editore: Union di Ladins
de Gherdeina, Ortisei 1990 (in ladino).
• Archivio Radio Ladin de Gherdeina. Museo della Val Gardena, Ortisei.
Collegamenti
Immagini e testi in [[ladino (http://www.lusenberg.com/adelemoroder/adelemoroder.html)]]
Egon Rusina
Egon Moroder Rusina (Bressanone, 15 luglio 1949) è un pittore e illustratore italiano.
Vive a Ortisei in Val Gardena (Alto Adige), pittore ed illustratore, membro della famiglia Moroder nella quale
nacquero numerosi artisti e scultori nel legno in Val Gardena, nipote di Ludwig Moroder che formò come insegnante
della Scuola d'Arte di Ortisei una intera generazione di scultori nel legno. Artista ladino, esprime con la sua arte e
nelle sue illustrazioni in modo irriverente e dissacrante, talvolta feroce, la sua visione della realtà sociale e politica e
soprattutto della conflittualità etnica dell'Alto Adige.
Infanzia e scuola
Amava da bambino soprattutto, secondo parole sue, favole, leggende,
boschi, montagne, ruscelli e il mare. Riflessioni, desideri, sogni e
paure alimentavano la sua carica creativa. Dopo la scuola media ha
frequentato come molti suoi coetanei gardenesi le tipiche botteghe e
laboratori dove si intagliano nel legno le statue di santi. D'inverno
studiava nell'Istituto d'Arte di Ortisei. Seguì i corsi di disegno di
Markus Vallazza. Negli anni del Sessantotto frequentò il Magistero
d'Arte a Firenze. Con i movimenti studenteschi nacque in lui una forte
consapevolezza social-politica, ma gli rimaneva una nostalgia per le
montagne ed i lunghi silenzi delle foreste della valle natia.
Quadro di Egon Rusina dal ciclo "Samsara
Niflheim" - misto di tempera su carta.
Prime attività e viaggi
Insegnò educazione artistica a Bressanone e nello stesso periodo fu attivo nel direttivo del Circolo Artistico di
Ortisei. Organizzò le sue prime mostre sperimentali: nell'estate del 1970 ad Ortisei, con alcuni compagni gardenesi
colleghi di studio a Firenze, espose oggetti "cibernetici", luci psichedeliche in movimento, musica elettronica
autoconfezionata, diapositive e film. Suscitò molto scandalo e ammirazione fra gardenesi e turisti. Nel 1971, sempre
nella sala del Circolo Artistico di Ortisei, costruì un'installazione "porcospino" di 15 metri di lunghezza e 2 d'altezza.
Contemporaneamente s'interessò di politica comunale, con provocatorie vignette satiriche.
Alcuni viaggi all'estero, in Spagna, Afganistan, USA, Olanda, Germania, Portogallo, Norvegia, caratterizzarono
anche i suoi anni settanta. L'insegnamento nella scuola lo annoiava e presto rinunciò alla professione di insegnante.
Visse per un anno a Monaco di Baviera, dove disegnava moltissimo e la sua prima personale fu un successo:
vendette fino all'ultimo tutti i suoi quadri. Welz, galleria di importanza europea di Salisburgo, gli propose importanti
contratti che rifiutò. Disperato per la perdita dei quadri, rinunciò a tutto: Monaco era troppo piatta e ritornò fra le
Egon Rusina
21
montagne.
Temi
Montagne e mattatoio
Per quattro anni (1975-1979), disegnò e dipinse tra le montagne e nel mattatoio di Ortisei. Viveva in un magazzino.
Momenti intensi secondo Rusina “di carne, sangue e ossa. Vita e morte. Vedo soffrire e piangere gli animali”. Era
un'esperienza esistenziale che ancora oggi condiziona la sua attività creativa. Dipingeva “la carne tremolante di
animali con il loro sangue” e usava le dita e bastoncini al posto del pennello. Vedeva la carne e “sento le urla di
dolore nella montagna, nel bosco, nella terra e nell'acqua”. Tutto, a suo dire, “si muove selvaggiamente nella mia
mente e dalla mente al quadro”. Dal 1973 al 1991, per 18 anni non espose nulla della sua pittura.
Realismo fantastico
Creò La Bella Addormentata, un ciclo di pitture erotiche. Il piacere è
espresso con intensi campi di rosso scarlatto. Nello stesso tempo
compose il ciclo della “Fortuna“ di Albrecht Dürer. Questa allegoria
del grande maestro tedesco lo portò a disegnare centinaia di variazioni
sul tema dell'eros. Nel 1987 tentò un nuovo esperimento col video: un
film-installazione di 3 ore. Un anno di lavoro che finiva col sequestro
da parte dei carabinieri di Ortisei della videocassetta, giunta davanti al
PM in tribunale. L'accusa era vilipendio alla religione di stato e
Dal ciclo "La bella addormentata"
proiezione di atti osceni. Dopo mesi di battaglie, ore e ore di
interrogatori presso i carabinieri, il giudice, infastidito per la pochezza
della cosa, dissequestrò la videocassetta ed archiviò il caso. Nel 1993 venne inaugurata dalla scrittrice Inga Hosp, nel
Museo Comunale di Chiusa (Italia), una parte del ciclo erotico „La Bella Addormentata“.
Realismo politico e sociale
Dal 1980 al 1990 Rusina si presentò al pubblico con performance e
caricature a sfondo social-politico. Da solo o insieme ad altri artisti di
Ortisei, Merano, Bolzano, Bressanone. Si presentò nelle città di
Bolzano, Merano, Bressanone, Vienna, Venezia, Milano, Cortina
d'Ampezzo, Como, esponendo soprattutto se stesso vestito da satiro o
diavolo, tirolese soggiogato, artista ingabbiato, mendicante-vagabondo.
Sfondo comune delle illustrazioni satiriche di Rusina è la sua risata
sarcastica. Iniziò un'intensa attività disegnando caricature per giornali e
riviste di lingua italiana, tedesca, e ladina quali „Alto Adige“, „Usc di
Ladins“, „FF Illustrierte“, „Skolast“, „Südtiroler Arbeiterzeitung“,
„Alternative“, „Sturzflüge“, „Distel“ Neue Südtiroler Tageszeitung. Nel
1981 fondò il mensile satirico-culturale gardenese „L Brunsin“. In una
mostra collettiva nel 1983 nel castello di Presule a Fiè allo Sciliar,
venne distrutta una sua installazione sul tema della caccia alle streghe.
Dimostrò troppa aggressione verso il tradizionalismo-conservatorismo
tirolese. Le impietose caricature contro gli Schützen gli resero la vita
Copertina per il libro di racconti di Adele
Moroder
Egon Rusina
pericolosa. Come caricaturista lavorò assiduamente col nuovo giornale di Bolzano „Il Mattino“. Lavorò come
cartoonista al settimanale di lingua tedesca „Südtirol Profil” nel 1993.
La sua edizione satirica delle tradizionali carte da gioco tirolesi, dove
rappresentava i personaggi dell'ambiente politico, sportivo e culturale
dell'Alto Adige, suscitò grande interesse (vendette 30.000 esemplari) e
molto scandalo. Nel 1997 il settimanale „FF“ pubblicò il libretto
„Viecherei“ (bestialità), raccolta di caricature, pubblicate dal
1991-1997 in vari giornali e settimanali dell'Alto Adige. Nel 2002,
nella nuova edizione di carte da gioco tirolesi, le figure tradizionali
erano sostituite dalle donne VIP dell'Alto Adige. Nel Castello
Le carte da gioco satiriche create da Rusina
Trostburg a Ponte Gardena espose il tema: „Donna“ con caricature,
satire e con le carte da gioco. Una terza versione di carte da gioco
tirolesi uscì nel nevembre 2009 con caricature di politici e personaggi prevalentemente sudtirolesi[1].
Ritorno alla montagna e alla pietra
Dopo anni di assenza mostrò al pubblico i quadri di montagna, che non ha mai smesso di dipingere, in Val di Funes.
L'assessore provinciale alla cultura della Provincia di Bolzano Bruno Hosp inaugurò la mostra. Il Circolo Artistico di
Ortisei espose nel 1994 una nuova serie di quadri del Rusina, nominata "Mont de Dite". Questi avevano come
oggetto numerose vedute del monte Rasciesa (in val Gardena) nella sua veste invernale. Rusina trascorre tuttora
lunghi momenti di solitudine e di lavoro su quell'alpe. A Novacella (Bressanone), nel 1996 nel Castello dell'Angelo,
sviluppò il tema „Cuore di pietra“: con ironia e drammaticità accostava in una mostra di coloratissimi pannelli di
grandi dimensioni la morbidezza del nudo femminile all'asperità della roccia.
Attualmente a Rusina interessano poco le caricature politiche[2]. Si dedica esclusivamente alla pittura. Dipinge
sempre nella aperta natura (en plein air). Da 15 anni vive tutta l'estate in solitudine, con due capre e due galline,
nella foresta in alta montagna e dorme in una tenda[3]. Elaborò il progetto „dissoluzione“, concepito e sviluppato
d'estate, in sessanta quadri dove la materialità della roccia si dissolve nella luce del bianco. Il ciclo venne esposto nel
2000 ad Ortisei come installazione in un vecchio tunnel della ferrovia della Val Gardena costruita da 6.000
prigionieri russi per l'esercito austriaco nella prima guerra mondiale.
Un secondo progetto ”neeve“ (la doppia "ee" dovrebbe esprimere sofficità, monotonia), serie di tenui paesaggi
invernali abbinati ad un video, venne esposto al “Circolo” di Ortisei. I due progetti furono elaborati esclusivamente
all'aperto, nei posti più inviolati della natura gardenese. Il “ritiro” nella natura stimola il Rusina ad un'intensa attività
creativa e produttiva. Nel 2002 nel “Circolo” di Ortisei espose il tema figurativo: “Il monte Seceda”. Partecipò nel
2002, nell'edificio Cassa di Risparmio a Merano, organizzata da Merano Arte alla mostra: „Bella vista“ visioni della
montagna da Segantini a Weinberger. Nella mostra collettiva con Giovanni Segantini, Alberto e Giovanni
Giacometti, Kirchner, Richard Long, Vittorio Sella, Mario Sironi ed altri espose un “murales” di 5x5 metri con
tessere raffiguranti una roccia.
Nacque nel 2000 lo studio di colore sulle scie di condensa degli aerei nei cieli delle Dolomiti (Alitalia[4]) che si
realizzò progressivamente in un nuovo tema: "Samsara Niflheim"[5], forse “il più importante della mia vita”, dice
Rusina. Espose al pubblico nell'Art Cafe di Dobbiaco: “scia di luce-Alitalia”; nell'agosto 2004 espose in una mostra
collettiva sempre a Dobbiaco nel Grand Hotel un nuovo ciclo di cieli e sempre più eteree rocce: „Aura in Aere“. Con
la mostra nell'Hotel Gardena di Ortisei nel 2004 iniziò la presentazione del ciclo „Samsara-Niflheim“[6]: tracce di
luce spiccanti su monocromie che esplorano tutto lo spettro dei colori. „Samsara-Niflheim“[7]: ciclo di 150 quadri
assieme ad un nuovo studio „Vuoto giallo“[8]vennero completati ed esposti nel Museo Ladino „Castel de Tor“ in Val
Badia nel 2007.[9]
22
Egon Rusina
Pubblicazioni
• Mec, Schenk Markus, e Rusina, Egon Moroder. Caricatures de Mec y Egon Rusina. Edizions L Brunsin. Ortisei
1986. (Illustrazioni)
• Kunstschaffen in Ladinien, in Sturzflüge die kulturzeitschrift, anno 12 N. 40/41. Südtiroler Autorenverieinigung e
Südtiroler Kulturzentrum 1994. (tedesco) (illustrazioni).
• Viecherei. Eine Sammlung von Cartoons und Karikaturen. Egon Moroder Rusina. Südtiroler Wochenzeitschrift
„FF“, Bolzano, 1997. (Tedesco) (Illustrazioni)
Filmografia
• Traudi Messini: Purismus – der Maler Egon Rusina. durata: 20 minuti. RAI TV Bolzano 2000.
• Hans-Dieter Hartl, Helmuth Lechthaler: Rund um die Sella. Televisione bavarese 2008.
• Karl Prossliner: Egon Rusina - Die Ahnung vom unendlich leeren Raum. 22. Filmfestival internationale Graz,
tedesco, 17 minuti[10].
Bibliografia
• Giorgio Di Genova, Le realtà del fantastico. L'arte fantastica in Italia dal dopoguerra ad oggi, Editori Riuniti.
Roma 1975.
• Renzo Francescotti (a cura di), Artisti e ambiente alpino. Prima biennale di pittura e scultura, Comune di Tenno
1997. pp. 75-78.
• Franco Spaggiari, Museum in Motion. Opere di autori contemporanei per una collezione al Castel San Pietro,
Mazzotta, Milano 2001. pp. 144 e 189.
• Marco Obrist, Bella Vista. Visioni della montagna da Segantini a Weinberger, Folio Editore Vienna - Bolzano
2002. Testo in tedesco, italiano e inglese. pp. 73, 122, ISBN 978-3-85256-227-8
• Scudiero Maurizio, La collezione di opere d'arte della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige. Bolzano 2005. pp.
11, 205, 319.
• Margit Strobl, Dolomia. Le Dolomiti nell'arte figurativa. Electa Mondadori. Milano 2006. ISBN 88-370-4175-6
Voci correlate
• Storia dell'Alto Adige
• Gruppo linguistico
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Egon
Moroder Rusina
Collegamenti esterni
• Immagini [11]
• Alcune performance di Egon Rusina [12]
• Matteo Vegetti, Giallo infinito, Franzmagazine 2011 [13]
23
Egon Rusina
Note
[1] Carte da gioco 2009 (http:/ / altoadige. gelocal. it/ multimedia/ home/ 20403270)
[2] Alto Adige: Rusina dice addio alle caricature "mi dedico all'arte" consultato il 27 dicembre 2010 (http:/ / altoadige. gelocal. it/ cronaca/ 2010/
11/ 23/ news/ alto-adige-rusina-dice-addio-alle-caricature-mi-dedico-all-arte-2811265)
[3] Egon Rusina nel suo ritiro (http:/ / www. lusenberg. com/ rusina/ cuecnes/ cuecenes. html)
[4] Strie di condensa presentazione powerpoint (http:/ / lusenberg. com/ rusina/ alitalianet. pps)
[5] Samsara Niflheim presentazione powerpoint (http:/ / lusenberg. com/ rusina/ niflheim. pps)
[6] Il sonno assoluto (concetto) (traduzione in italiano di Cristina Matha) (http:/ / lusenberg. com/ rusina/ articoli/ il_sonno_assoluto_rusina. pdf)
[7] Samsara-Niflheim esposizione del concetto. (http:/ / lusenberg. com/ rusina/ Samsara_Niflheim_ita. pdf)
[8] Il vuoto giallo esposizione del concetto (http:/ / lusenberg. com/ rusina/ il_vuoto_giallo. pdf)
[9] Egon Rusina nel Museo Ladino „Castel de Tor“ in Val Badia (http:/ / www. museumladin. it/ news/ news_i. asp?art=164215& HLM=1)
[10] Film: Egon Rusina - Die Ahnung vom unendlich leeren Raum (http:/ / www. mountainfilm. com/ en/ 2010/ film/ 870/ )
[11] http:/ / www. lusenberg. com/ rusina/
[12] http:/ / www. lusenberg. com/ rusina/ performances/ performances. html
[13] http:/ / issuu. com/ franzmagazine/ docs/ shooting6
Franz Moroder
Franz Moroder (Ortisei, 4 settembre 1847 – Ortisei, 13 maggio 1920) è stato un politico austriaco.
Franz Moroder Lenèrt fu un commerciante, ricercatore e scrittore di storia locale, promotore della lingua ladina,
primo sindaco di Ortisei in Val Gardena dopo la elevazione di Ortisei a Comune (Marktgemeinde).
Vita
Figlio di Jan Matie Moroder (1802-1849) commerciante ad Ancona e a Ortisei e di Marianna Perathoner Lenert,
Franz Moroder frequentò le scuole a Ortisei, Bressanone e Trento, poi lavorò come commesso a Trento e Bolzano; in
seguito completò la sua formazione di commerciante lavorando nelle sedi estere di commercianti della Val Gardena,
a San Pietroburgo, Londra e Parigi. Ebbe così la possibilità di imparare bene l'inglese ed il francese, lingue nelle
quali era molto versatile. Tradusse infatti poesie dall'inglese in ladino e scrisse una edizione in lingua francese del
suo libro La Val Gardena. Di tale libro rimane solo il manoscritto, non essendo stato pubblicato.
Nel 1875 sposo la cugina Marianna Moroder, sorella del pittore Josef Moroder-Lusenberg. Ebbe 14 figli, il secondo
era lo scultore Rudolf Moroder-Lenert. Una figlia Adele Moroder, sposata con lo scultore Ludwig Moroder, un
lontano parente, scrisse e narrò molti testi di racconti e favole in lingua ladina.
Franz Moroder scrisse anche molte poesie in ladino, e fu anche musicista: suonava il violino ed il violoncello, e
compose alcuni pezzi musicali che furono pubblicati a Lipsia.
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Franz Moroder
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Carriera
Attività di commerciante
Nel 1869 Franz Moroder fondò con il fratello Alois la ditta Fratelli
Moroder per il commercio di giocattoli di legno e di arredi sacri. La
ditta espanse la sua attività nella produzione e vendita di arredi sacri
all'estero a Offenburg nel Baden-Württemberg e dava lavoro fino a 40
intagliatori e scultori nel legno. La ditta ottenne molti premi a Londra
(Esposizione Mondiale), a Parigi (Esposizione Mondiale), Eger,
Bolzano, Vienna, San Pietroburgo e Firenze con dieci premi di cui tre
medaglie d'oro.
Carriera politica
Il laboratorio della ditta Fratelli Moroder a Ortisei
nella Casa Lenert. A sinistra Franz Moroder e a
destra in suo genero Ludwig Moroder.
All'età di 25 anni nel 1872 Moroder fu eletto nel consiglio comunale di
Ortisei. Dal 1886 era membro corrispondente della Camera di
Commercio di Bolzano e fu onorato nel 1898 con una medaglia d'oro per meriti acquisiti da questa Camera di
Commercio.
Nel 1985 fu cofondatore della Sezione Val Gardena del Club Alpino Austro-Germanico. Come membro
corrispondente del Club sostenne lo sviluppo alpinistico e turistico della Val Gardena. Nel 1895/1896 anche per
merito suo fu costruito uno dei primi rifugi alpini sul Passo Gardena. Operò per diversi anni come presidente del
consorzio gestore del rifugio. Nel 1902 divenne il Preposto comunale e come tale costruì la prima rete di acqua ad
alta pressione, ed eseguì lavori di consolidamento del torrente Cuecenes. Fondò la prima cassa di risparmio della
vallata e ne fu il primo direttore. Per sua iniziativa Ortisei divenne Comune di Mercato (Marktgemeinde) nel 1907 e
per questo impegno gli fu conferita la nomina di primo sindaco e di cittadino onorario. Nel 1909 fu insignito della
Croce di merito con corona da parte dell'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe.
In molti scritti e volantini Franz Moroder, assieme ad Archangelus Lardschneider, Josef Runggaldier ed il suo nipote
Wilhelm Moroder, fu uno dei principali promotori del mantenimento, l'uso e la scrittura della lingua ladina.
Bibliografia
La bibliografia e letteratura consultata sono esclusivamente in lingua tedesca ma vengono comunque riportate a
scopo di documentazione e consultazione.
• Warnung. Flugschrift von Franz Moroder an den Ladinerverein 1905.
• Zur Topographie und Nomenclatur der Geisslerspitzen-Gruppe. Aus Mitteilungen der Deutschen und
Österreichischen Alpenvereins, Nr. 15 1887.
• Das Grödner Tal. 2. Auflage herausgegeben von der Section Gröden des Deutschen u. Österreichischen
Alpenvereins. St. Ulrich in Gröden 1914.
Franz Moroder
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Letteratura e fonti
• Kirchliche Kunstwerkstätte Gebrüder Moroder Franz Jos. Simmlers Nachf. : Altarbau - Bildhauerei in Holz und
Stein; gegründet seit 1881. Offenburg in Baden ca. 1910. Prevalentemente illustrazioni.
• Edgar Moroder. Die Moroder, Ein altladinisches Geschlecht aus Gröden-Dolomiten. Vom 14. bis zum 20.
Jahrhundert. Ursprung - Geschichte - Biographien - Anhang. Beitrag zur tirolischen Familienforschung – Ed. In
proprio Ortisei 1980. Pagg. 210-222.
• Walter Belardi. Narrativa Gardenese. Franz Moroder. Università la Sapienza Roma - Union di Ladins de
Gherdeina Urtijei 1988. Pagg. 291-316.
• Dieter Kattenbusch. Franz Moroder (1847 - 1920). Ein Ladiner ohne Furcht und Tadel. Aus: Ladinia Sfoi cultural
dai Ladins dles Dolomites Nr. 15. Istitut Ladin "Micura de Rü". San Martin de Tor 1991, Pag. 65 [1].
• Werner Pescosta. Storia dei ladini delle Dolomiti. Istitut Ladin Micurà de Rü, San Martin de Tor 2010. ISBN
9788881710904. P. 291-293.
Collegamenti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Franz
Moroder-Lenert
• Scritti di Franz Moroder [2]
Note
[1] Ein Ladiner ohne Furcht und Tadel testo originale in tedesco (http:/ / www. lusenberg. com/ franzmoroder/ dokument. html)
[2] http:/ / www. lusenberg. com/ franzmoroder/ geisslerspitzen. html
Giorgio Moroder
Giorgio Moroder
(Hansjörg Moroder)
Giorgio Moroder in sala di registrazione
Nazionalità
Genere
Italia
(crea redirect al codice)
Disco
Italo disco
Musica elettronica
Periodo di attività 1966 – in attività
Strumento
Etichetta
Sintetizzatore
Miura, First
Album pubblicati 8
Studio
8
Giorgio Moroder
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Sito web
moroder.net
[1]
Oscar alla migliore colonna sonora 1979
Oscar alla migliore canzone 1984
Oscar alla migliore canzone 1987
Giovanni Giorgio Moroder (nato Hansjörg Moroder; Ortisei, 26 aprile 1940) è un produttore discografico e
compositore italiano.
Cenni biografici
Nato in Val Gardena, la sua madrelingua è il ladino.[2]
Totalmente autodidatta, Giorgio Moroder, con il suo lavoro innovativo con i sintetizzatori durante gli anni settanta,
ebbe una particolare influenza sulla disco music e la musica elettronica in generale.
Inizia l'attività come cantante di musica leggera nel 1968,
incidendo vari 45 giri con i nomi d'arte Giorgio e George
dapprima per la Miura e poi per la First; partecipa inoltre al
Cantagiro 1970 con Luky Luky.
Nel 1977 ha un primo notevole successo per la collaborazione
con le Munich Machine per il brano Get on the Funk Train,
ballatissimo nelle discoteche di quegli anni. Moroder ha
prodotto anche diversi successi di disco elettronica per The
Three Degrees (come la famosa The Runner), per gli Sparks
(l'album No. 1 in Heaven e in particolare Beat the Clock, un
brano che ebbe grande successo nel 1979).
L'etichetta di un 45 giri di Moroder
Diversi sono anche i successi ottenuti come cantante: From
Here to Eternity del 1977, firmata semplicemente come
"Giorgio", e The Chase, dell'anno seguente, tratto dalla
colonna sonora del film Fuga di mezzanotte che gli valse il
suo primo Oscar.
Nel 1979 vince il premio Oscar alla migliore colonna sonora per il film Fuga di mezzanotte; nello stesso anno
produce Last Dance cantata nel film Thank God, It's Friday da Donna Summer: il brano si aggiudica l'Oscar per la
migliore canzone.
Negli anni ottanta lavora alle musiche di film come American Gigolò, Flashdance (secondo premio Oscar
personale), Scarface, Top Gun (terzo premio Oscar). La colonna sonora di Scarface è tornata alla ribalta dopo essere
stata usata nel videogioco Grand Theft Auto III e Scarface: The World is Yours, contenente l'intera colonna sonora
del film. Altre sue composizioni, quelle del 1977 e 1978, sono state riprese anche nel videogioco Grand Theft Auto:
Liberty City Stories.
Nel 1984 lavora al restauro e alla riedizione del famoso film muto Metropolis. La sua versione del film introduceva
una nuova e moderna colonna sonora rock, oltre ad essere stata riformattata a 24 immagini al secondo e ad integrare
le didascalie nel film stesso come sottotitoli. Questa versione del film è della durata di soli 87 minuti. La "versione
Moroder" di Metropolis innescò un acceso dibattito tra cinefili e fan, con critiche aperte e apprezzamenti che si
divisero equamente in due.
Moroder ha inoltre composto la musica per le Olimpiadi di Los Angeles nel 1984 e per i Giochi di Seul nel 1988,
oltre alla canzone To Be Number One per il campionato mondiale di calcio di Italia '90 (in italiano Un'estate italiana,
interpretata da Edoardo Bennato e Gianna Nannini che ne scrissero il testo italiano). Ha composto anche la canzone
Giorgio Moroder
28
"Forever Friends" per le Olimpiadi di Pechino nel 2008[3].
Fra il 1989 e il 1990 scrive le canzoni Strike Like Lightning e Shadows, interpretate dai Mr. Big, per il film Navy
Seals - Pagati per morire.
Giorgio Moroder ha lavorato con[4]:
•
Madleen Kane (Don't Wanna Lose You)
•
Eurythmics
•
Donna Summer (Love to Love You Baby, I Feel Love)
•
Mr. Big (Strike Like Lightnings, Shadows)
•
Roberta Kelly (Zodiac, Trouble Maker)
•
Chaka Khan
•
Elton John
•
Roger Daltrey
•
France Gall
•
Irene Cara
•
Janet Jackson
•
Miami Sound Machine
•
Barbra Streisand
•
Sammy Hagar
•
David Bowie
•
Sparks (Beat the Clock e l'album No. 1 in Heaven)
•
Graham Nash
•
Sigue Sigue Sputnik
•
Kenny Loggins
•
Cheap Trick
•
Sabrina Salerno
•
Bonnie Tyler
•
Limahl
•
Japan
•
Cher
•
Falco
•
Freddie Mercury
•
Gianna Nannini
•
Phil Oakey
•
Edoardo Bennato
•
Olivia Newton-John
•
Adriano Celentano
•
Blondie
Attualmente vive a Los Angeles (Beverly Hills), con la moglie Francisca, di origine messicana, e il loro figlio Alex,
nato nel 1989.
Nel 2005 Moroder è stato nominato Commendatore dal Presidente italiano Carlo Azeglio Ciampi[5]. Il 5 settembre
2010 gli è stato conferito il Grande Ordine al Merito della Provincia autonoma di Bolzano.
Discografia parziale
Album
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1976 - Knights in White Satin
1977 - From Here to Eternity
1978 - Battlestar Galactica
1978 - Midnight Express
1980 - E=MC2
1982 - Cat People
1983 - Solitary Men
1990 - To Be Number One
1992 - Forever Dancing
1998 - Moroder and Moroder Art Show
Giorgio Moroder
45 giri
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1968 - Yummy, yummy/Make me your baby (Miura, PON NP 40078; come George)
1969 - Monja/Raggi di sole (Miura, PON NP 40085; come George)
1969 - Mony mony/Tempo d'amore (Miura, PON NP 40087; come George)
1970 - Luky Luky/Senza te, senza me (First, FR 5006; come George)
1971 - Non ci sto/Tu sei mio padre (Dischi Ricordi - Serie Internazionale, SIR 20.164; come Giorgio)
Filmografia
• 1978:
• Fuga di mezzanotte di Alan Parker con Brad Davis e Randy Quaid
• Grazie a Dio è venerdì con Donna Summer
• 1980:
• A donne con gli amici di Adrian Lyne con Laura Dern e Jodie Foster
• American Gigolo di Paul Schrader con Richard Gere e Lauren Hutton
• 1982: Il bacio della pantera di Paul Schrader con Nastassja Kinski e Malcolm McDowell
• 1983:
• Flashdance di Adrian Lyne con Jennifer Beals e Michael Nouri
• Scarface di Brian De Palma con Al Pacino e Michelle Pfeiffer
• 1984:
• La storia infinita di Wolfgang Petersen con Barret Oliver e Noah Hathaway
• Metropolis di Fritz Lang (versione colorata, rimontata e messa in musica da Moroder)
• Electric dreams di Steve Barron con Larry Von Dohlen e Virginia Madsen.
• 1986: Top Gun (la canzone Take My Breath Away)
• 1987: Over the top con Sylvester Stallone.
• 1990: La storia infinita 2
Riconoscimenti
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Oltre 150 dischi d'oro
Oscar alla migliore colonna sonora nel 1979 per il film Fuga di mezzanotte Midnight Express
Oscar per la migliore canzone nel 1984 per "Flashdance...What a Feeling" dal film Flashdance
Premio Bambi 1984
Oscar per la migliore canzone nel 1987 per "Take My Breath Away" dal film Top Gun
Premio Bambi 1988
Grammy Award nel 1998 per "Carry On" con Donna Summer
World Soundtrack Lifetime Achievement Award nel 2011
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Giorgio Moroder
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Onorificenze
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— 2 giugno 2005.
Grande Ordine al Merito della Provincia autonoma di Bolzano — 5 settembre 2010.
Curiosità
Giorgio Moroder, in un'intervista dell'estate 2010, affermò di avere sempre posseduto vetture Mercedes. Nella
fattispecie, Moroder specificò che nel 1980, quando uscì il film American Gigolò, possedeva una Mercedes 450 SL
uguale a quella del protagonista del film[6].
Voci correlate
• Disco music
• Italo disco
Collegamenti esterni
•
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Sito ufficiale [1]
Giorgio Moroder Discography (inglese) [7]
Approfondimento su Giorgio Moroder su Rockit [8]
Sito con informazioni su Giorgio Moroder [9]
Scheda su Giorgio Moroder [10] dell'Internet Movie Database
Note
[1] http:/ / www. moroder. net/
[2] Un testimonial doc: Giorgio Moroder (http:/ / www. amiscdlaladinia. info/ index. php?option=com_content& task=view& id=1044&
Itemid=64). 13-08-2008. URL consultato il 29-12-2011.
[3] CRI online (http:/ / italian. cri. cn/ 301/ 2008/ 09/ 17/ 126s109615. htm), Canzoni per le Olimpiadi di Pechino
[4] Pagina (http:/ / www. giorgiomoroder. com/ disco/ m_disco. html) sulle collaborazioni di Giorgio Moroder, dal suo sito ufficiale
[5] Scheda (http:/ / www. moroder. net/ comendatore/ commendatore. html) sulla nomina di Moroder a commendatore
[6] Intervista a Giorgio Moroder su American Gigolò (http:/ / 032c. com/ 2011/ the-new-angeles)/
[7] http:/ / www. giorgio-moroder-disco. com/
[8] http:/ / www. rockit. it/ articolo/ 695/ retroterra-giorgio-moroder
[9] http:/ / www. demetz. net/ Moroder-Summer/
[10] http:/ / www. imdb. it/ name/ nm0002380/
Karin Moroder
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Karin Moroder
Karin Moroder
Karin Moroder in gara a Oberhof
durante il Tour de Ski 2010
Dati biografici
Nome
Karin Moroder
Nazionalità
Italia
Altezza
163 cm
Peso
59 kg
Sci di fondo
Dati agonistici
Squadra
Ritirata
G.S. Forestale
2010
Palmarès
Olimpiadi
0 0 1
Campionati italiani 2 3 2
Per maggiori dettagli vedi qui
Karin Moroder (Bolzano, 30 novembre 1974) è un'ex fondista italiana.
Biografia
Originaria di Santa Cristina Valgardena[1], esordì in campo internazionale ai Mondiali juniores del 1994, senza
conseguire risultati di rilievo. In Coppa del Mondo debuttò il 20 dicembre 1994 nella 5 km a tecnica libera di
Sappada (45ª) e ottenne il primo podio il 7 dicembre 1997 nella staffetta di Santa Caterina di Valfurva (3ª).
In carriera pertecipò a tre edizioni dei Giochi olimpici invernali, Nagano 1998 (30ª nella 15 km, non conclude la 30
km, 3ª nella staffetta), Salt Lake City 2002 (26ª nella sprint) e Vancouver 2010 (39ª nella sprint), e a cinque dei
Campionati mondiali (24ª nella sprint di Lahti 2001 il miglior risultato).
Si ritirò dalle compitezioni al termine dei Giochi di Vancouver.
Karin Moroder
Palmarès
Olimpiadi
• 1 medaglia:
• 1 bronzo (staffetta a Nagano 1998)
Coppa del Mondo
• Miglior piazzamento in classifica generale: 28ª nel 2001
• 6 podi (1 individuale, 5 a squadre[2]):
• 2 secondi posti (a squadre)
• 4 terzi posti (1 individuale, 3 a squadre)
Campionati italiani
• 7 medaglie[1]:
• 2 ori (10 km TC, sprint TC a Primiero/Slingia 2006)
• 3 argenti (sprint TL a Cogne 2008; 30 km TC a Madonna di Campiglio/Slingia 2009; inseguimento a Val
Ridanna 2010)
• 2 bronzi (inseguimento a Cogne 2008; sprint TL a Madonna di Campiglio/Slingia 2009)
Note
[1] Scheda FISI (http:/ / www. fisi. org/ node/ 31973). URL consultato il 19 ottobre 2011.
[2] Fino al 2000 dati parziali per le prove a squadre.
Collegamenti esterni
• (DE, EN, FR) Scheda FIS (http://www.fis-ski.com/uk/604/613.html?sector=CC&listid=&
competitorid=41580&type=result)
• (EN) Scheda FISI (http://www.fisi.org/node/31973). URL consultato il 19 ottobre 2011.
• (EN) Scheda Sports-reference (http://www.sports-reference.com/olympics/athletes/mo/karin-moroder-1.
html). URL consultato il 19 ottobre 2011.
• Sito personale (http://www.karinmoroder.com/first.html). URL consultato il 19 ottobre 2011.
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Johann Baptist Moroder
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Johann Baptist Moroder
Johann Baptist Moroder (Ortisei, 20 febbraio 1870 – Ortisei, 24 maggio 1932) è stato uno scultore austriaco.
Le sue sculture, principalmente d’arte sacra, sono caratterizzate da grandi dimensioni e si trovano in diverse località
dell'Alto Adige.
Vita
Nacque come primo figlio del pittore Josef Moroder-Lusenberg e dalla
prima moglie Annamaria Sanoner-Mauritz sul maso "Jumbierch" ad
Ortisei. A 14 anni iniziò la sua formazione di scultore nel legno nel
laboratorio del padre a Jumbierch. Dal 1886 al 1888 lavorò nel
laboratorio di Franz Tavella ad Ortisei insieme al cugino, Rudolf
Moroder-Lenert, e a Ludwig Moroder. Nel 1887 usufruì d’ulteriori
insegnamenti del Prof. Franz Haider direttore della Scuola d’Arte di
Ortisei.
Nel 1895 sposò Katharina Bernardi de Ianesc da cui ebbe 11 figli.
Negli anni tra il 1910 e il 1918 insegnò disegno e modello nella Scuola
d’Arte di Ortisei.
Monumento al padre, il pittore Josef
Moroder-Lusenberg, nel giardino della Villa
Sonnenburg ad Ortisei.
Opere
• 1896 Monumento al padre Josef Moroder Lusenberg in porfido.
• Inizio della progettazione della propria casa e laboratorio “Villa
Venezia” in stile veneziano (v. immagini). La costruzione fu
eseguita negli anni 1902-1903.
Angelo sulla tomba della famiglia Insam-Prinot
nel cimitero di Ortisei
Johann Baptist Moroder
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Dettaglio dal monumento scultorio sulla tomba
Insam-Prinoth
• 1900 angelo sulla tomba Insam-Prinoth nel cimitero di Ortisei (v.
immagine).
• 1902 Pietà di marmo sulla tomba della famiglia Purger nello stesso
cimitero (v. Immagine).
• 1904 creazione ed installazione di una gigantesca statua raffigurante
un legionario romano davanti a Villa Venezia (v. illustrazione)
• 1908 creazione dell’altare della chiesa della Trinità ad Offenburg
nel Baden Wuerttemberg con bassorilievo di figure di grandezza di
Marmo Savonnièr.
• 1916 Incarico da parte del Feldmaresciallo Conrad von Hötzendorf
comandante il fronte Sud di quattro grandi sculture fra cui la S.
Barbara patrona dei ferrovieri in occasione della costruzione del
Treno della Val Gardena, gli apostoli Pietro e Paolo e l’aquila
tirolese in cemento.
La “Villa Venezia” ad Ortisei in Val Gardena.
• La trinità sul coro della chiesa parrocchiale di Ortisei.
• Il Museo della Val Gardena espone attualmente due sculture del J.B.
Moroder raffiguranti Oswald von Wolkenstein a cavallo, che
serviva per raccogliere fondi nella prima guerra mondiale e la S.
Barbara un tempo collocata vicino al tunnel ferroviario di Ortisei.
Dettaglio dalla Villa Venezia con
rappresentazione dei giullari Oswald von
Wolkenstein a sinistra e Walther von der
Vogelweide a destra (due dei suoi figli si
chiamavano Osvald e Walter). Al centro il busto
gravemente lesionato in porfido di Albrecht
Dürer.
Johann Baptist Moroder
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Bibliografia
• Edgar Moroder. Der Künstler Johann Baptist Moroder-Lusenberg
1870 - 1932 und die Villa Venezia in St. Ulrich in Gröden. Edizione
Typak, Ortisei 2004. ISBN 88-901599-0-1 ( Libro in tedesco
riccamente illustrato di opere del Moroder)
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http://
commons.wikimedia.org/wiki/Category:Johann Baptist Moroder
Legionario romano a Villa Venezia in Ortisei
Putto all’Hotel Madonna a Ortisei
Pietà di marmo nel cimitero di Ortisei
Josef Moroder-Lusenberg
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Josef Moroder-Lusenberg
Josef Moroder (Ortisei, 28 maggio 1846 – Ortisei, 16 febbraio 1939)
è stato un pittore e scultore austriaco. Chiamato Lusenberger, fu il
capostipite della famiglia di artisti Moroder; può essere considerato il
più importante pittore ladino.
Josef Moroder con la moglie Annamaria Sanoner
in viaggio di nozze nel 1869 a Monaco di Baviera
Vita
Era nato nel maso Scurcià, il quarto di otto figli di Vincenzo Moroder e
Anna Maria Schmalzl. Suo padre morì quando aveva 8 anni. Presto
dovette occuparsi dal maso Jumbierch che ereditò dallo zio, ricco
commerciante di Ancona. Ancora giovanissimo incominciò la scultura
nel legno, ma dovette occuparsi anche del maso, delle coltivazioni e
del bestiame.
Nel 1875, colpito da un quadro del Defregger esposto a Vienna, decise
di diventare pittore e si trasferì a Monaco di Baviera all’età di trent’anni
per imparare la pittura. Era già sposato la seconda volta, essendo la
prima moglie, Annamaria Sanoner morta dopo il parto del quarto
figlio. La seconda moglie Felizitas Unterplatzer, dalla quale ebbe altri
11 figli, lo sostenne molto nella sua educazione artistica, dovendo lei
poi mantenere i numerosi figli con il maso e la sua attività di
commerciante d’antichità.
Nell’Accademia di Monaco negli anni 1876 fino 1880 i suoi maestri
furono Joseph Knabl, Ludwig von Löfftz e Feodor Dietz. Dal 1880 al
1884 fu discepolo di Franz von Defregger. A Monaco di Baviera fu
San Michele Arcangelo, pala d'altare nella chiesa
di S. Antonio ad Ortisei
Josef Moroder-Lusenberg
37
confrontato con le tendenze artistiche dell’epoca, rappresentate dai
pittori di genere e seguaci dello storicismo quali Franz von Defregger,
con l’Idealismo e il Realismo di Wilhelm Leibl due anni più vecchio di
lui. Il Moroder fu influenzato molto dal suo maestro Franz Defregger,
con il quale legò una salda amicizia fatta di lunghe escursioni, viaggi
nel Trentino ed incarichi avuti dallo stesso Defregger di copiare i suoi
quadri storici.
Allievi della sua bottega furono i suoi figli, di cui è noto soprattutto
Johann Baptist Moroder, e lo scultore Ludwig Moroder, che sposò la
sua nipote Adele. Insegnò per alcuni anni, alla fine dell’ottocento, nella
Scuola d’Arte di Ortisei elevandone notevolmente il livello.
Nel romanzo biografico del 1930 di Maria Veronika Rubatscher, una
scrittrice nazional-popolare tirolese, è raccontata dettagliatamente la
vita dell’artista ed è descritto accuratamente l’ambiente di vita della Val
Gardena di allora. Tale romanzo fu tradotto anche in lingua ladina.
Opere
Il Moroder era un attento osservatore della natura, dell’ambiente
contadino del maso Scurcià e Jumbierch in cui visse e operò.
Descrisse, oltre che nelle pregevoli tele di genere, anche in
innumerevoli acquarelli e schizzi eseguiti con matita le persone, la vita
paesane ed i suoi numerosi figli e nipoti nella vita quotidiana. Con una
tecnica raffinata d’acquarello creò una serie di ritratti di molte persone
caratteristiche per la loro originalità, ritratti molto realistici di vecchi,
mendicanti, venditori ambulanti, viandanti, con grande armonia del
colore dei volti con gli sfondi. I paesaggi gardenesi, nelle varie
stagioni, gli interni di case contadine, masi di montagna sono curati nel
minimo dettaglio e rappresentano preziosi documenti storici della vita
di allora.
La Beata Vergine Maria, nella chiesa parrocchiale
di Ortisei
Le sue opere scultoree, la Vergine Maria con bambino e la Mater
Dolorosa del 1893 sono esposte nella chiesa parrocchiale di Ortisei. A
Laghel di Arco nel Trentino si possono vedere le 14 stazioni della via
Crucis scolpite dal Moroder nel 1895-1896. Ivi nel santuario
"Madonna di Laghel", costruito nel 1700 in stile barocco e che sorge in
cima alla ripida Via Crucis fu collocato nel sepolcro il 19 marzo del
1896 il "Gesù morto", opera di Moroder [1]
Mostre
La pala dell'altare maggiore con i Re Magi nella
chiesa parrocchiale di Ortisei
Nel 1965 vi fu una mostra di 36 quadri del Moroder a Bolzano. Nel
1973 ad Innsbruck ospitó un’importante mostra storica dell'artista
seguita da una mostra di acquarelli a Bolzano nel 1985. Nel 1986 e nel 1996 per il 140° e 150° anniversario della
nascita di Josef Moroder il Museo della Val Gardena organizzò alre due mostre.
Il Museo della Val Gardena[2] espone ad Ortisei, il luogo natale di Josef Moroder Lusenberg, una collezione
permanente di oltre trenta dipinti, acquarelli e disegni del pittore. Nel Museo Civico di Bolzano sono invece esposte
Josef Moroder-Lusenberg
sculture dell’artista di persone in costume tirolese di grandezza naturale.
Due mostre con 120 opere a Ortisei e 100 opere a Bolzano nel 2009 misero a disposizione del pubblico opere
dell'artista provenienti da collezioni private[3].
Critica
Giovanni Testori, nel Corriere della Sera in una serie sul “Genio degli
ignoti”, dedica un “ritratto” a Josef Moroder-Lusenberg, in occasione
della mostra dei suoi acquarelli Bolzano nel 1985. Testori descrive in
un lungo articolo il Lusenberg come ”personalità tanto più
commovente e grande, quanto più in vita era stata pudica, riservata,
tetragona ... totalmente indifferente a ogni gesto che spostasse la mira
della sua arte: che fu nulla più, ma neanche nulla meno,
dell’amatissima e strettissima realtà della valle, del paese suo Ortisei”.
Testori nell’esame dell’opera di Josef Moroder si rende conto che,
Interno di un maso con musicisti, olio su tela di
avendo egli frequentato l’Accademia, invece di “un sorprendente naif,
Lusenberg inscenata nel suo maso antico di
come tanti altri, per vero ancora da scoprire, erano e sarebbero usciti
Furnes (Ortisei)
lungo il crinale dell’Alpi. Ne venne ...fuori una sorta d’Holbein,
inperterritamente dolce e severo: un’Holbein delle cascine, delle rocce, dei masi, dei monti, della loro gente e della
di loro solitaria grandezza”.
Nel ritratto ad acquerello di Moroder del ”Pitti da Merc”, allegato all'articolo, il Testori vede: ”Sulla linea delle più
famose, dolenti effigi anarchiche, del secolo scorso, quella linea che trova uno dei pilastri nel Jean Journet di
Coubert e, tuttavia, dieci anni, dicesi dieci, prima di quelle, che Van Gogh avrebbe eseguito a Etten (effigi di fronte
alle quali questa di Moroder mostra di non cedere d’un solo millimetro), il Pitti da Merc, nelle sue esigue misure di
foglio da carnet, è destinato a collocarsi e restare lì, stupendamente grande, proprio perché completamente umile (e
umiliato), a intrigare i metodi cari alle storiografie artistiche in uso”
Il Testori conclude:”Insomma questo stralunato”apotre” gardenese... ci avvisa che, quando tutto sembra già chiarito
e rivelato, tutto, nell’arte, va coraggiosamente riaperto. E di ciò sia lodato, con Dio, anche il nostro
dimenticatissimo (ma d’ora in avanti osiamo credere, non più) Josef Moroder Lusenberg; e la serie che, prima o poi,
anche le grandi Capitali dovranno decidersi a mettere in mostra, dei suoi inarrivabili acquarelli”.”[4]
Sybille-Karin Moser, analizzando il quadretto “L’ultimo bacio ad Annamaria 29. Juni 1874„, commenta così: “Non
si percepisce nulla di quella che potrebbe essere stata la influenza di Defregger, la composizione ricorda il primo
Manet ... o anche il primo Munch... ma è certo che con questo quadretto il Moroder dimostra di essere un
moderno”[5]
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
Santuario di Laghel (Arco) (http:/ / www. arco. org/ Cultura/ cultura2-4. asp)
Museo della Val Gardena (http:/ / www. museumgherdeina. it/ )
Mostre di Ortisei e Bolzano 2009 (http:/ / www. museumgherdeina. it/ 164d420. html)
Giovanni Testori. Dipinti di Josef Moroder Lusenberg (1846-1949) in una Galleria di Bolzano Lo sconosciuto di Ortisei. Corriere della Sera,
Mercoledì 8 marzo 1985.
[5] Sybille-Karin Moser. Tiroler Bilder und Ihre Darstellung. Malerei von 1830 bis 1900. Pag. 519.Da: Kunst in Tirol. Editori: Paul
Naredi-Rainer, Lukas Madersbacher. Verlagsanstalt Tyrolia Innsbruck und Verlagsanstalt Athesia Bozen 2007. ISBN 978-3-7022-2776-0 ISBN 978-88-8266-409-1. (In lingua tedesca con numerose illustrazioni).
38
Josef Moroder-Lusenberg
Bibliografia
• Maria Veronika Rubatscher: Der Lusenberger. Der Roman eines Künstlerlebens. Monaco di Baviera: Casa
editrice Josef Kösel & Friedrich Pustet, 1930 (ISBN 88-7024-384-2) (in lingua tedesca e ladina)
• Die Moroder, Ein altladinisches Geschlecht aus Gröden-Dolomiten. Vom 14. bis zum 20. Jahrhundert. Ursprung Geschichte - Biographien - Anhang. Beitrag zur tirolischen Familienforschung – Edizione in proprio Ortisei
1980. Pagg. 188-204.
• Gasteiger Josef, Markus Vallazza. Jos. Moroder Lusenberg, 1846 - 1939 Aquarelli. Galleria Goethe Bolzano
1985.
• Museo della Val Gardena. Josef Moroder Lusenberg. 1846-1939. Catalogo della mostra con testi di Gert
Ammann, Edgar Moroder, Ingrid Moroder-Runggaldier e Robert Moroder. Foto: Robert Moroder. (lad./ted./ital.)
1994.
• Josef Moroder Lusenberg. Cassa di Risparmio della Provincia di Bolzano. Stampa Typak Ortisei 1995.
• Eva Gadner, Gert Amman, Peter Weiermair: Josef Moroder Lusenberg, Bera Sepl da Jumbierch, Editori: Istitut
Ladin Micura da Ru, Museum Gherdeina, Südtiroler Kulturinstitut 2009. ISBN 978-88-8171-085-0
Altri progetti
•
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Moroder-Lusenberg
Collegamenti esterni
• Josef Moroder nella WP ladina (incubator) (http://incubator.wikimedia.org/wiki/Wp/lld/
Josef_Moroder_Jumbiërch)
• Immagini ed altri testi su Josef Moroder-Lusenberg (http://lusenberg.com/lusenberger/lusenberg.html)
• Piccola raccolta di schizzi (http://fetalmedicine.tripod.com/tlancon/)
• Articolo di Giovanni Testori sul Corriere della Sera (http://fetalmedicine.tripod.com/Lusenberg/bilder/
Testori-Corriere-merc-8-mar.jpg)
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Ludwig Moroder
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Ludwig Moroder
Ludwig Moroder "Lenert" (Ortisei, 7 novembre 1879 – Ortisei, 10 agosto 1953) è stato uno scultore e insegnante
italiano.
È ricordato alternativamente come Ludwig Moroder-Lenert, Ludwig
Moroder dl Meune o Lodovico Moroder.
Vita
Nacque a Ortisei, oggi importante centro turistico della Val Gardena,
da una famiglia molto nota in paese, in quanto i suoi membri, di padre
in figlio, ricoprivano sin dal Seicento la carica di sagrestani della locale
parrocchia. Suo padre, come peraltro la maggior parte dei gardenesi,
intagliava il legno ed era specializzato nella creazione di crocifissi.
Morì quando Ludwig era ancora giovanissimo.
Lo scultore Ludwig Moroder a 20 anni
Ludwig imparò a scolpire dal prof. Franz Haider, da Josef
Moroder-Lusenberg e da Franz Tavella. Lavorò nel laboratorio dei
Fratelli Moroder nella casa Lenert ad Ortisei e come direttore tecnico
nell’atelier dei Fratelli Moroder ad Offenburg nel Baden-Württemberg
in Germania. Negli anni 1900-1914 allestì molti altari costruiti dalla
ditta Fratelli Moroder, con statue in stile neogotico, nel
Baden-Württemberg.
Secondo la testimonianza della figlia, egli partecipò all’esecuzione del
gruppo scultorio della Santa Elisabetta d'Ungheria di Rudolf Moroder,
ora esposto nella chiesa parrocchiale di Ortisei, scolpendo il
mendicante. Per tale scultura la ditta Fratelli Moroder fu premiata con
una medaglia d’oro all’Esposizione Mondiale di Parigi del 1900.
Nel 1911 sposò Adele Moroder una lontana parente e figlia di Franz
Moroder il titolare della ditta Fratelli Moroder e s’installò
definitivamente nel laboratorio di casa Lenert dopoché ben quattro
fratelli della moglie Adele erano caduti nella prima guerra mondiale o
deceduti per malattia.
Dal matrimonio con Adele nacquero cinque figli: Alessandro nel 1913,
Maria nel 1914, Carlo nel 1917, Pauli nel 1919 e Alex nel 1923. Due
dei suoi figli, Carlo e Pauli, divennero scultori nel legno.
Il monumento in bronzo del 1921 a J.B. Purger
costruttore della prima strada della Val Gardena
Ludwig Moroder
41
.
San Francesco d'Assisi nella chiesa di San
Antonio a Ortisei, 1914
San Antonio di Padova nella chiesa parrocchiale
di Ortisei, ca 1935
Ludwig Moroder
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Crocifisso sulla tomba della famiglia
Moroder-Lenert a Ortisei, 1920 ca.
Ludwig Moroder ottenne ancora nel 1918 l’incarico da parte del
Governo di Vienna all’insegnamento di disegno, modellare e scultura
nella Scuola d’Arte ad Ortisei dove insegnò per 27 anni. Sotto
l’influenza del direttore della Scuola negli anni 1924-1927 Guido
Balsamo Stella, Ludwig Moroder subì un notevole cambiamento del
suo stile che divenne più contemporaneo. Le sue sculture divennero più
morbide nei lineamenti e spesso d’aspetto neorinascimentale rispetto
allo stile neogotica neogotico, probabilmente ereditato da Franz
Tavella suo maestro alla fine dell’ottocento. Anche i numerosi viaggi
nelle città d'arte italiane contribuirono alla svolta del suo stile.
Nel 1920 Ludwig Moroder fu cofondatore del Circolo degli Artisti di
Ortisei.
Il 24 aprile 1935 fu conferito all'artista il titolo di "Cavaliere
dell'Ordine della Corona d'Italia" da parte del re d'Italia Vittorio
Emanuele III di Savoia.
Nel 1943 una statua lignea dell’artista rappresentante San Francesco di
Sales fu donata dai giornalisti del giornale “L’Avvenire d’Italia” al papa
Pio XII (L'Avvenire d'Italia 21. Marzo 1943)
Statua di San Paolo di Tarso nella chiesa
parrocchiale di Ortisei, 1907
Una statua lignea di donna con messe di frumento e fascio, alta ca 50 cm, donata al Principe Umberto di Savoia
durante una visita in Val Gardena nel 1936, fu venduta nel 2005 all’asta di Christie's della collezione della
principessa Maria Beatrice di Savoia.
Dopo l’occupazione dell’Alto Adige da parte delle truppe naziste nel 1943 fu sospeso dal suo incarico di insegnante
d’arte avendo egli nel 1939 in occasione delle opzioni deciso di rimanere in Italia. Fu reinserito nell’insegnamento
nel 1945. Nel 1949 si pensionò per motivi d’età.
Ludwig Moroder
43
.
Madonna all’esterno della casa Lenert ad Ortisei
.
S. Cuore di Gesù nella chiesa parrocchiale di
Ortisei, 1914
Ludwig Moroder
44
Opere
Opere importanti sono esposte nella chiesa parrocchiale di Ortisei:
Sant’Ulrico, la statua del Cuore di Gesù, il San Paolo, la crocifissione
sul tabernacolo dell’altare principale, Sant'Antonio di Padova.
Nella vicina cappella dei caduti, progettata dal prof. Adolf Keim, si
può osservare uno dei capolavori del Moroder: la Pietà.
Ad Ortisei si possono inoltre ammirare il monumento a J.B Purger, il
costruttore della Strada della Val Gardena, (v. foto), nel cimitero un
crocifisso in stile tardogotico (v. foto), nella chiesa di S. Antonio San
Francesco scolpito nel 1914 e nel Museo della Val Gardena la scultura
dell’eremita.
A Sambughè, comune di Preganziol (TV), nel presbiterio della chiesa
parrocchiale S. Martino il Sacro Cuore di Gesù in cirmolo.[1]
Bibliografia
• Le bellezze naturali delle nuove province italiane. Ortisei di Val
Gardena, Pro Famiglia, Milano 2-7-1922, p. 317.
• L’Italia alla Esposizione Internazionale di Arti decorative,
industriali e moderne, Parigi 1925.
Statua lignea di San Ulrico, patrono della chiesa
parrocchiale di Ortisei,1932
• La mostra dei lavori di Gardena, Pro Famiglia, Milano 21-8-1927,
p. 1361.
• Guido Ruberti, Gli scultori in legno di Val Gardena, L’Arte per
tutti, Ed. Istituto Nazionale d’Arti Grafiche, Bergamo 1932.
• Gino Salvaneschi, Montanari Scultori di Val Gardena, La Gazzetta
del Popolo 2-3-1937, p. 3.
• Luigi Gennari, Questione economica più che artistica. Una visita ad
Ortisei, Il Legno, 15-31-3-1937, pp. 110-112.
• Madonne di giovani. Un riuscitissimo concorso a Ortisei. Nuove
tendenze ed affermazioni. Le opere premiate, La Provincia di
Bolzano, 18-4-1937, p. 8.
• Lory Mangano, Presepi italiani, La donna fascista, 1937, p. 3.
• I campionati nazionali di mestiere alla Reale Scuola d’Arte di
Ortisei, La Provincia di Bolzano, 1937.
• Vincenzo Costantini, Artigiani di Gardena. Athesia Augusta, Anno
I, N 5, luglio 1939, pp. 50-52.
• Riccardo Toccaceli, Lodovico Moroder. Un vero maestro, L’Adige,
18-8-1954.
Tabernacolo dell’altare maggiore della
parrocchiale di Ortisei, 1943
• Artisti della Val Gardena, Mostra Commemorativa del Prof.
Lodovico Moroder, Alto Adige, 17-8-1954.
• Carlo Galasso, Ludwig Moroder 1879-1953, Museum de Gherdëina, Ortisei 1973.
• Carlo Galasso, A vent’anni dalla scomparsa del maestro. Domenica si rievoca Lodovico Moroder, Alto Adige,
10-9-1973.
• Rudolf Moroder-Rudolfine, Arte e artigianato in Val Gardena, In: L’Museum de Gherdëina. Ed. Museum de
Gherdëina, Ortisei 1985, p. 96-109.
Ludwig Moroder
• 100 anni Istituto d’Arte di Ortisei 1890-1990, Ortisei 1990, pp. 16-17.
• U. Modulo e al., Parrocchia di San Martino Sambughè. Storia e Arte, Associazione culturale Aurora, Unigraf
Sambughè di Preganziol 2001.
• Edgar Moroder: 50 ani do la mort dl gran scultëur prof. Ludwig Moroder dl Mëune (1879-1953). Calënder de
Gherdëina. Union di Ladins de Gherdëina St. Ulrich. Jahrgang 2003 S. 220-223 (LLD) .
• Ludwig Moroder 1879-1953 Scultëur y Maester, Bildhauer und Fachlehrer, Scultore e insegnante d'arte, Editore
Museum de Gherdëina. Ortisei 2003, 84 pagine.
• Alfonso Panzetta, Nuovo Dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo novecento. Da Antonio
Canova ad Arturo Martini, Ed. Adarte, Torino 2003. ISBN 978-88-89082-00-3.
• Ed Parish Sanders, Paul. Sterling 2009, pp 30-31,218. ISBN 1402768850.[2]
Note
[1] Sacro Cuore nella Chiesa di Sambughè (http:/ / digilander. libero. it/ sambughe/ storia e arte. htm#_IL_PRESBITERIO)
[2] ,Ed Parish Sanders Paul. Sterling 2009 (http:/ / books. google. it/ books?id=dyXnwVC2SdgC& pg=PA30& lpg=PA218& )
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Moroder
Collegamenti esterni
• Opere e note biografiche di Ludwig Moroder (http://lusenberg.com/ludvig/ludvig.html)
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Fonti e autori delle voci
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Tomi, Trixt, Volti79, 54 Modifiche anonime
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AttoRenato, Bengio76, Boboseiptu, Buggia, Caulfield, Demetz, Dome, Felyx, Gac, Giampiero86, Gp 1980, Guam, Gvf, HAL9000, Jollyroger, Leveking, Llorenzi, Marcok, Massi cadenti,
Microrama, Moloch981, Moroder, Mrnight80, Philatelicus, Pérvasion, Sajoch, SandorKrasna, Senpai, Shaka, Shíl, Simone, Snowdog, Sonicfrompadova, Stefano Lucchi, TierrayLibertad,
Tito.brasolin, Tomas Ticciati, Torsolo, Trixt, Turi Messina, Viames, Vito.Vita, 111 Modifiche anonime
Karin Moroder Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=44309441 Autori:: Albert johnsrud, Castagna, Cortix93, Marcol-it, Moroder, Torsolo, 1 Modifiche anonime
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Ludwig Moroder Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=46358102 Autori:: L736E, Lingtft, Llorenzi, Marco 27, Moroder, No2, 2 Modifiche anonime
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