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LIBIA
Informazioni Generali
Superficie
1.759.540 km²
Stato dell’Africa settentrionale, la Libia è il quarto Paese africano in
ordine di grandezza. Si affaccia sul Mediterraneo e possiede 1.850 km di
costa. Il deserto del Sahara occupa più del 90% del territorio.
Confini: Egitto, Sudan, Ciad, Niger, Algeria e Tunisia.
Capitale e città principali (stime 2003)
La capitale della Libia è Tripoli, con 1.149.000 abitanti. Altri centri
rilevanti sono: Benghasi, capoluogo della Cirenaica e seconda città del
paese con 636.000 abitanti; Misurata (360.000 abitanti); Al Mirqab
(328.000 ab.); Al Bitnan (142.000 ab.); Sebha (126.000 ab.).
Lingua
La lingua ufficiale è l’arabo. L’inglese e l’italiano sono lingue ampiamente
diffuse e utilizzate nelle relazioni economiche e commerciali.
Popolazione
I 6.160.000 abitanti (stime FMI 2007), con una densità media di 3 ab.
per km² sono concentrati lungo la costa, dove vivono 200 ab. per km².
Dal punto di vista etnico i libici rappresentano il 79%, i berberi l’1%, i
greci, i maltesi, gli italiani, gli egiziani, i pachistani, i sudanesi, i turchi,
gli indiani e i tunisini il rimanente 20%.
La religione è musulmana (per lo più sunnita ma anche ibadita e
kharigita) per il 97% e cristiana per il 3%.
Moneta: Dinaro Libico (LYD)
La media annuale del tasso di cambio riferita al 2007 è di 1,7289 LYD
per 1 euro (€); la media mensile del tasso di cambio riferita a ottobre
2008 è di 1,6919 LYD per 1 €.
Principali indicatori economici
2007b
PIL
PIL nominale in (milioni di US$)
PIL nominale (milioni di LYD)
Crescita reale del PIL (%)
Spesa sul PIL (% reale)
Consumi privati
Consumi pubblici
Investimenti lordi fissi
Export di beni e servizi
Import di beni e servizi
Origine del PIL (% reale)
Agricultura
Industria
Servizi
Demografia e reddito
Popolazione (mln)
PIL pro-capite (US$ a PPA)
Tasso di disoccupazione (media %)
Indicatori fiscali (% del PIL)
Entrate del settore statale
Spese del settore statale
Saldo del bilancio statale
Debito pubblico
Prezzi e indicatori finanziari
Tasso di cambio LYD-US$ (fine
periodo)
Tasso di cambio TZS -€ (fine periodo)
Prezzi al consumo (fine periodo; %)
Tasso di interesse sui prestiti
(media; %)
Partite correnti (US$ mln)
Bilancia commerciale
Merci: export fob
Merci: import fob
Bilancia dei servizi
Bilancia dei redditi
Saldo del conto dei trasferimenti
Saldo delle partite correnti
2008b
2009c
2010c
53.823 67.234 34.843 49.819
67.959 81.970 45.074 63.646
6,8
6,3
5,1
6,1
7,0
7,0
6,5
6,8
7,2
13,0
3,1
7,0
7,5
10,0
3,0
7,3
6,5
7,0
-1,5
3,5
7,4
8,0
5,6
9,0
4,0
9,1
4,9
2,8
6,2
7,0
2,5
4,2
6,4
2,2
5,5
7,4
6,2ª
6,3
6,4
6,5
15.335 16.431 17.652 19.064
n.d.
n.d.
n.d.
n.d.
79,6
45,6
34,0
4,9
85,3
52,6
32,7
4,3
68,2
85,5
-17,3
7,8
63,3
62,3
1,0
5,8
1,22ª
1,30
1,28
1,27
1,79ª
6,3ª
1,66
10,3
1,67
7,6
1,66
8,7
6,0ª
6,0
6,2
6,5
25.385
42.967
-17.581
-2.212
-423
478
23.228
34.265
59.407
-25.141
-2.427
-197
462
32.104
-2.899
20.734
-23.633
-2.929
-180
513
-5.496
5.951
30.766
-24.814
-3.306
-156
564
3.053
Riserve internazionali (US$ mln)
Totale delle Riserve internazionali
a
Attuale.
b
79.599ª 99.450 85.455 89.718
Stime Economist Intelligence Unit.
c
Previsioni Economist
Intelligence Unit
.
Fonte: IMF, International Financial Statistics.
Rischio paese
Condizioni Assicurabilità SACE
Categoria di rischio: Alto (6/7)
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Plafond paese: € 1.000 milioni
Rischio politico - La situazione politica è stabile. Il colonnello Gheddafi,
saldamente al potere, prosegue il processo di graduale apertura
internazionale, rafforzando i rapporti politici ed economici con i principali
paesi europei e con gli Stati Uniti.
Rischio economico - La performance macroeconomica del paese è attesa
in rallentamento nel biennio 2009-10, in virtù delle difficoltà economicofinanziarie nelle economie avanzate e dei tagli alla produzione petrolifera
negoziati in sede OPEC.
Rischio finanziario e operativo - Le autorità hanno avviato un processo di
liberalizzazione e progressiva apertura agli investimenti esteri nel settore
estrattivo. Tuttavia, il contesto operativo resta ancora poco efficiente e
gravato da diversi ostacoli alla normale attività economica.
(Fonte SACE Febbraio 2009)
Prospettive future
Con l’impegno della Libia ad attirare maggiori investimenti diretti esteri
possibili, la liberalizzazione del settore degli idrocarburi dovrebbe
rinvigorirsi. Dovrebbero essere incoraggiati anche gli investimenti diretti
ad altri settori come quello bancario, dell’aviazione e del turismo. E’
attesa una promozione dell’attività del settore privato, anche attraverso
la formazione di joint ventures con compagnie straniere.
Nella seconda parte del periodo in esame, il tasso di crescita reale del
PIL dovrebbe risultare sostenuto in seguito all’accresciuta produzione del
settore degli idrocarburi, trainata dagli investimenti esteri. Nel 2009, il
bilancio dello stato e le partite correnti dovrebbero scivolare verso il
deficit, anche per effetto degli aumenti di spesa pubblica e delle
importazioni legati al processo di sviluppo economico e delle
infrastrutture; dal 2010-12, con la crescita prevista dei prezzi del
petrolio, dovrebbero ritornare agevolmente in surplus.
Settori produttivi
L’economia della Libia è dominata dal settore petrolifero.
Nel 2007 il settore energetico ha rappresentato il 98% dei redditi delle
esportazioni e il 90% delle entrate governative e ha contribuito per il
69% alla formazione del PIL nominale. Dall’abolizione delle sanzioni, il
settore petrolifero ha conosciuto una rapida espansione: nel 2000 il suo
contributo alla formazione del PIL rappresentava appena il 39%. Di
conseguenza, i contributi dell’industria manifatturiera e del settore
agricolo sono scesi nello stesso periodo rispettivamente dal 5% e
dall’8,1% del PIL nel 2000, all’1,1% e al 2,1% stimati nel 2007. Altri
settori chiave sono rappresentati da commercio, trasporto e servizi,
nonostante il loro contributo alla formazione del PIL sia stato eroso dalla
crescita del settore petrolifero. I tentativi del governo di attuare una
politica di diversificazione economica nel Paese sono stati in parte
abbandonati in seguito alla crescita del prezzo del petrolio ed al
rinnovato interesse internazionale per gli investimenti nel settore degli
idrocarburi. Nonostante ciò, esiste un impegno da parte del governo per
attirare gli investimenti stranieri anche in altri settori, in particolare
nell’industria pesante e nel turismo.
La maggior parte della popolazione vive lungo la costa del Mediterraneo,
dove si concentra l’attività agricola del paese. Secondo la FAO, nel 2004
il settore agricolo occupava il 7% della forza lavoro. La produzione
petrolifera è stata tradizionalmente concentrata nella zona est del paese,
in particolare nel bacino della Sirte a sud di Bengasi; negli ultimi anni,
con le nuove scoperte petrolifere, si è sviluppata anche la regione di
Fezzan, a sud-ovest del paese.
Nonostante le sanzioni economiche, in vigore tra il 1992-99, il livello di
vita della popolazione libica rimane tra i più sviluppati della regione; i
proventi derivanti dal settore petrolifero vengono infatti utilizzati per
elargire beni alimentari, istruzione, sanità e alloggi.
Interscambio
Non vi sono investimenti italiani diretti in Libia, mentre la società
governativa libica LAFICO (Libyan Arab Foreign Investment Company) e
la banca per le operazioni estere LAFB (Libyan Arab Foreign Bank) hanno
compiuto negli ultimi anni operazioni sul mercato finanziario italiano e
posseggono quote in importanti gruppi e società italiane (Fiat, Juventus
FC, Gruppo tessile Olcese). La società OILINVEST (di diritto olandese, in
realtà libica), controllata dalla National Oil Corporation libica e dalla
LAFICO, è a sua volta proprietaria della TAMOIL italiana, che, oltre ad
operare importanti raffinerie in Italia, ha avviato una politica di
espansione della rete di distribuzione di carburanti nel nostro Paese.
In realtà i problemi per un eventuale investimento italiano nel Paese
derivano anche dalla mancanza di garanzie; infatti resta il problema
dell`importo dei premi assicurativi che sono legati alla categoria di
rischio elevata nella quale la Libia è tuttora classificata (categoria OCSE
n.6). A ciò si aggiunge il fatto che, nonostante i prodotti italiani siano
conosciuti e richiesti in Libia, non tutti i cittadini ed imprenditori libici vi
hanno accesso a causa dello scarso reddito.
La concorrenza più accesa ai prodotti italiani proviene da Paesi in grado
di offrire beni e servizi meno costosi, come quelli di origine turca o
estremo-orientale.
Per ragioni connesse ai valori culturali, non è molto diffusa nel Paese la
pubblicità, quindi la presenza dei beni italiani sul mercato è garantita da
importatori e traders.
Tuttavia, comincia a diffondersi la formula del franchising per
l’abbigliamento o per i piccoli elettrodomestici (per l’Italia, Benetton,
Valleverde, De Longhi e, tra le aziende che hanno segnalato interesse,
Girmi).
Nel 2008, le esportazioni italiane verso il paese sono state pari a 2,6
miliardi di euro, in aumento del 62,5% rispetto al 2007 e incentrate su
prodotti energetici raffinati, meccanica strumentale, elettronica ed
elettrotecnica. Nel 2008 le importazioni sono aumentate del 24,4%
raggiungendo i 17,4 miliardi di euro e riguardano quasi totalmente
prodotti delle miniere e delle cave. Il saldo globale resta sfavorevole
all’Italia e si è progressivamente ampliato fino a toccare nel 2008 il
valore di -14,7 miliardi di euro.
Interscambio commerciale
Interscambio Italia - Libia
2006
2007
2008
Trend 2006-2007-2008
valore in €
valore in €
valore in €
Esportazioni
1.402.580.748 1.623.467.792 2.638.544.227
Importazioni
12.655.550.311 13.978.924.689 17.390.289.386
Saldo
-11.252.969.563 -12.355.456.897 -14.751.745.159
Fonte dati Istat Gen-Dic 2008 (agg. giugno 2008)
Principali trattati
Il 3 febbraio 2009 l’Italia ha definitivamente approvato il disegno di
legge di autorizzazione alla ratifica del trattato di “Amicizia, partenariato
e cooperazione” con la Libia firmato a Bengasi il 30 agosto 2008, per
mettere fine al contenzioso sul periodo colonialista e che rappresenta un
punto di svolta essenziale per lo sviluppo delle piccole e medie imprese
italiane. Il nuovo clima di accordo tra i due Paesi sta incoraggiando la
nascita di collaborazioni economiche; oltre ai 5 miliardi di dollari che il
governo italiano si è impegnato a versare in 25 anni, in cambio di un
trattamento di favore su gas e petrolio e della collaborazione contro
l’immigrazione clandestina, sono previsti 153 i miliardi di dollari destinati
dal governo libico a nuovi progetti urbanistici e infrastrutture e 100
miliardi per gli investimenti libici all’estero. Tra i progetti fondamentali
preannunciati ci sono il rifacimento degli aeroporti di Tripoli, Bengasi e
Sebha, la ricostruzione della rete ferroviaria e metropolitana,
l’ammodernamento dei principali porti, la costruzione di strade, viadotti e
ponti, di alberghi e villaggi turistici, di torri per uffici e business center;
presupposti favorevoli quindi per gli investitori italiani, che avranno
modo di confrontarsi con le opportunità d’affari nel paese.
Altri Accordi bilaterali Italia-Libia
ACCORDO PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI SUI REDDITI
DERIVANTI DALL'ESERCIZIO DELLA NAVIGAZIONE AEREA.
Data Firma Accordo: 28/05/1976
Accordo Tipo:
BILATERALE
Stato:
LIBIA
Provvedimento
Legislativo:
L. N. 626 DEL 09.05.1977 - GU N. 235 SO DEL
30.08.1977
Data della Ratifica,
Notifica,Adesione:
RATIFICATO IL 20.10.1977. COMUNICATO IN
GU N. 298 DEL 02.11.1977
In Vigore dal:
SI 20.10.1977
Durata dell'Accordo: INDETERMINATA. DENUNCIA A 6 MESI.
ACCORDO DI COOPERAZIONE ECONOMICA, SCIENTIFICA E
TECNICA.
Data Firma Accordo: 19/01/1979
Accordo Tipo:
BILATERALE
Stato:
LIBIA
In Vigore dal:
SI 19.01.1979. COMUNICATO IN GU N. 104
DEL 13.04.1979
Durata dell'Accordo: 5 ANNI. RINNOVO TACITO QUINQUENNALE.
DENUNCIA A 3 MESI.
Note e Clausole:
VEDI: VII SESSIONE DELLA COMMISSIONE
MISTA DEL 05.08.1999.
PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA COMMERCIALE.
Data Firma Accordo: 25/05/1982
Accordo Tipo:
BILATERALE
Stato:
LIBIA
In Vigore dal:
SI 25.05.1982
ACCORDO PER LA COOPERAZIONE NEL SETTORE DEL TURISMO.
Data Firma Accordo: 04/07/1998
Accordo Tipo:
BILATERALE
Stato:
LIBIA
Provvedimento
Legislativo:
L. N. 14 DEL 27.01.2000 - GU N. 34
DELL'11.02.2000
Data della Ratifica,
Notifica,Adesione:
RATIFICATO IL 13.12.2000. COMUNICATO IN
GU N. 6 DEL 09.01.2001.
In Vigore dal:
SI 13.12.2000.
Durata dell'Accordo: 5 ANNI. RINNOVO TACITO ANNUALE.
Informazioni di viaggio
Prefissi internazionali
00 218, prefisso per il Paese;
21 Tripoli;
61 Bengasi;
22 Aeroporto Internazionale di Tripoli.
Fuso orario
2 ore avanti rispetto all’orario del Meridiano di Greenwich; 1 ora avanti
rispetto all’Italia (nessuna differenza con l’ora legale in Italia).
Formalità valutarie
E` necessario dichiarare la valuta posseduta. E` vietato esportare
moneta locale. Per cambiare all`uscita del Paese la valuta locale (Dinaro)
è spesso richiesto di presentare la ricevuta dei precedenti cambi
effettuati.
Documentazione necessaria per l`espatrio
- Passaporto necessario e con validità residua di almeno 6 mesi
- Visti di ingresso: necessari. Le Autorità libiche spesso non rilasciano
visti a turisti "singoli" ed è opportuno organizzare un viaggio in Libia sin
dalla richiesta del visto, con un`agenzia turistica che abbia contatti
diretti in loco. A partire dal 1°gennaio 2005 le Autorità libiche hanno
disposto che i visti turistici possano anche essere concessi direttamente
all`arrivo presso l`Aeroporto di Tripoli. Tale agevolazione è tuttavia
subordinata a specifiche condizioni. E` in primo luogo necessario che
l`agenzia italiana che organizza il viaggio si appoggi ad una delle
agenzie locali registrate presso il Ministero del Turismo libico. La seconda
condizione è che il viaggio conti almeno 4 visitatori.
Un fenomeno talvolta riscontrato è quello del respingimento in frontiera
di turisti, sebbene in possesso di regolare visto, poiché non riporta le
coordinate dell`autorizzazione (telex, call) concessa dalle Autorità
centrali dei servizi di immigrazione alla Rappresentanza Diplomatica che
ha rilasciato il visto. Il fenomeno riguarda in particolare beneficiari di
visti di cortesia, rilasciati a responsabilità diretta dell`Autorità Consolare
libica, o, in ogni caso, con procedure semplificate.
Sono inoltre soggetti a respingimento i titolari di passaporti su cui risulti
un visto di ingresso in Israele. Talvolta viene richiesto per la concessione
del visto un certificato comprovante la sieronegatività all`AIDS. Entro
sette giorni dall`arrivo occorre notificare la presenza nel Paese
all`Autorità libica competente (Ufficio Immigrazione), il che
generalmente viene fatto dagli stessi organizzatori del viaggio o
dall`Hotel di residenza.
Vaccinazioni obbligatorie per l`ingresso: nessuna. Talvolta viene
richiesto per la concessione del visto un certificato comprovante la
sieronegatività al virus dell`AIDS.
Sanità
Le strutture mediche sono discrete e in fase di sviluppo. Tuttavia, dati gli
alti costi delle cure si suggerisce, prima della partenza, di stipulare
un’assicurazione sanitaria che copra le spese del rimpatrio d’emergenza.
Nessuna vaccinazione è obbligatoria.
Sicurezza
È opportuno evitare le regioni di frontiera del sud con il Ciad e il Sudan,
così come i luoghi isolati nelle ore notturne. Importante il rispetto di
tutte le norme dettate dall’Islam; in particolare evitare di mangiare, bere
e fumare in pubblico durante il mese del Ramadan, dall’alba al tramonto.
Limitare l’uso di macchine fotografiche, videocamere e binocoli in
vicinanza dei porti e aeroporti, postazioni militari ed edifici pubblici.
Settimana lavorativa
Banche: dal Sabato al Giovedì dalle ore 8.00 alle ore 12.30 e dalle ore
14.00 alle ore 17.30
Uffici Pubblici
Inverno: dal Sabato al Giovedì dalle ore 7.30 alle ore 14.30
Estate: dal Sabato al Giovedì dalle ore 7.00 alle ore 14.00
Tutti gli uffici pubblici e le banche sono chiusi il venerdì
Attività Commerciali: dal Sabato al Giovedì dalle ore 8.00 alle ore 12.30
e dalle ore 15.00 alle ore 19.00
Carte di credito
Sono ammesse tutte le principali, è comunque necessario accertarsi
presso i rispettivi istituti di credito della loro accettazione in Libia.
Principali festività
Le principali festività civili sono:
3 Marzo (Giornata della dichiarazione del potere del popolo);
11 giugno (Giorno dell’evacuazione statunitense);
23 luglio (Festa della Rivoluzione);
1° settembre (Festa Nazionale).
Le attività commerciali e gli uffici ministeriali chiudono di venerdì.
Per quanto riguarda le festività islamiche esse variano ogni anno
secondo il calendario lunare. Dal momento che il calendario lunare Hijra
è più corto di 11 giorni rispetto al calendario Gregoriano, ogni anno le
feste islamiche cadono approssimativamente 11 giorni prima dell’anno
precedente. Le date precise sono conosciute solo prima della loro
celebrazione poiché dipendono dalle fasi lunari. Le principali feste
islamiche sono: Eid al Fitr anche conosciuta come al-Eid al-Sagheer – 3
giorni di celebrazioni che segnano la fine del Ramadan-mese del digiuno;
Eid Al-Adha, comunemente conosciuta come al-Eid al-Kabeer - la grande
festa che commemora l’offerta del profeta Abramo per il sacrificio e che
dura quattro giorni alla fine del mese del Hajj -pellegrinaggio alla Mecca;
Hijra New Year – Nuovo Anno Islamico; Mawlid al-Nabi - Anniversario
della nascita del profeta Maometto; al-Isràwàal Mi`raj – la festa che
celebra la visita notturna del Profeta Maometto in paradiso.
CLAUSOLA DI ESCLUSIONE DI RESPONSABILITÀ
LE INFORMAZIONI CONTENUTE IN QUESTO SITO SONO SOGGETTE AD UNA CLAUSOLA DI ESCLUSIONE DELLA RESPONSABILITÀ DI
BANCA DATI SERVIZI.
L’OBIETTIVO PERSEGUITO È QUELLO DI FORNIRE UN’INFORMAZIONE TEMPESTIVA E PRECISA; QUALORA DOVESSERO ESSERE
SEGNALATI DEGLI ERRORI I PROVVEDERÀ ALLA LORO CORREZIONE.