“Prevenzione tra i giovani” e “Scuole libere dal fumo”

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“Prevenzione tra i giovani” e “Scuole libere dal fumo”
Programma Territoriale della provincia di Modena
“Comunicazione e promozione della salute”
Coordinamento Dott. Massimo Bigarelli
“Prevenzione tra i giovani” e “Scuole libere dal fumo”
Obiettivo: ridurre il numero di giovani che iniziano a fumare
• Sviluppare programmi didattici di provata efficacia per la prevenzione del tabagismo
differenziati per target, integrati in percorsi di promozione della salute e stili di vita sani e
con l’utilizzo del DVD multimediale “Paesaggi di prevenzione” e l’effettuazione di percorsi
sugli stili di vita presso Luoghi di Prevenzione, Centro regionale di didattica multimediale.
I progetti, proposti alle scuole tramite il catalogo “Sapere&Salute”, sono:
- “Infanzia a colori”: per le scuola d’infanzia e primaria, basato su un approccio favolistico ecologico
di promozione della salute e protezione dell’ambiente, condotto in collaborazione con alcuni Centri
di Educazione Ambientale.
“Liberi di scegliere”: per i ragazzi delle scuole secondarie di I grado, condotto da docenti formati da
operatori sanitari e collegato ad un concorso regionale; è finalizzato a sviluppare nei ragazzi le
conoscenze e le abilità per resistere alle pressioni sociali che spingono ad iniziare a fumare
(esempio dei coetanei, modelli familiari, consenso sociale).
“Scuole libere dal fumo” per le scuole secondarie di II grado; è articolato in interventi integrati di
tipo educativo, normativo e di supporto alla disassuefazione dal tabagismo; Promuove l’adozione di
un regolamento interno per il controllo del rispetto del divieto di fumo nella scuola, coinvolge tutte le
figure interne alla scuola e i ragazzi sono protagonisti in attività di educazione tra pari e iniziative
rivolte ai genitori e al territorio.
“Smoke- free class competition”, progetto europeo per le scuole secondarie di I e II grado.
Consiste in un concorso che impegna gli studenti di una classe a rispettare l’astinenza dal fumo
nell’anno scolastico; un insegnante referente aiuta la classe durante il concorso promuovendo
discussioni e approfondimenti sull’argomento. Il progetto mira a prevenire o ritardare l’inizio
dell’abitudine al fumo tra i giovani; eliminare o ridurre il consumo di sigarette degli alunni che hanno
già sperimentato il fumo affinché non diventino fumatori abituali; promuovere l’immagine del non
fumatore. Le valutazioni fin qui svolte indicano che contribuisce a ritardare l’iniziazione dell’abitudine
al fumo tra i giovani.
• Realizzazione percorso di prevenzione e disassuefazione diretto agli adolescenti nelle
scuole.
• In accordo con l’Ufficio Scolastico Provinciale, sensibilizzare gli Istituti scolastici ad
individuare l’area prevenzione tabagismo come uno degli obiettivi primari di promozione
della salute.
• Realizzazione iniziative di prevenzione coi “nuovi media” ed in collaborazione con la
realtà del III Settore e altri partner del territorio
Assistere e curare le persone che fumano
“Centri antifumo”
Obiettivo: presenza nella AUSL di almeno un Centro AntiFumo (CAF)
operante in rete con gli altri operatori sanitari
• Formazione degli operatori dei CAF per garantire efficacia e appropriatezza delle
prestazioni offerte dai centri, costituzione di una rete per la collaborazione tra i CAF e gli
altri operatori sanitari.
• Armonizzare i modelli organizzativi e l’accesso dei cittadini agli 8 centri anti-fumo
della provincia modenese.
• Piena applicazione delle “Raccomandazioni per la corretta pratica clinica nella
disassuefazione” (documento tecnico regionale aprile 2010).
• Favorire la pubblicizzazione e la comunicazione rispetto alle date di avvio dei corsi
intensivi e dell’ambulatorio individuale.
• Stesura di una modulistica comune per le principali interfacce (reparti ospedalieri,
MMG).
• Incremento dell'utenza afferente ai CAF nel prossimo triennio.
Allo stato attuale la realtà provinciale è particolarmente ricca di Centri anti-Fumo: sono 8 quelli
attivi, uno in ciascuno dei 7 distretti dell’Azienda USL più quello dell’Azienda OspedalieroUniversitaria Policlinico. I Centri antifumo offrono informazioni, consulenze, trattamenti per la
cessazione del consumo di tabacco da parte del fumatore. In particolare organizzano corsi
intensivi di gruppo per smettere di fumare, condotti da personale appositamente formato.
Particolare attenzione viene posta anche alla prevenzione delle ricadute per consolidare nel
tempo i risultati raggiunti con il corso. L'accesso è libero; non è necessaria la richiesta del
medico. Le prestazioni sono gratuite.
Il Centro antifumo dell’AOU Policlinico è riservato ai dipendenti dell'Azienda stessa e ai pazienti
dimessi o in cura ambulatoriale per altre patologie.
A Carpi è attivato, inoltre, un ambulatorio tabaccologico individuale.
Assistere e curare le persone che fumano
“Interventi antifumo degli MMG e di altri operatori sanitari”
Obiettivo: aumento dell’attenzione degli operatori sanitari alla problematica
tabagismo e realizzazione del progetto “Studi medici liberi dal fumo”
• Integrazione della composizione dello specifico gruppo di progetto con 3 MMG (uno per
area).
• Formazione degli operatori sanitari e degli MMG.
• Realizzazione del progetto “Studi medici liberi da fumo” con registrazione nella
cartella dell’anamnesi tabagica, diffusione del counselling breve, esposizione cartelli di
divieto di fumare e distribuzione materiale informativo in ambulatorio e sala d’attesa.
• Stesura lettera condivisa di riscontro per i MMG che inviano cittadini ai Centri
antifumo.
• Progetto regionale “Fresco” per l’integrazione e la collaborazione dei Centri antifumo
territoriali con le UO di Cardiologia UTIC, al fine di far accedere i pazienti affetti da
coronaropatie a un percorsi riabilitativo entro il primo mese dalla dimissione nel territorio.
Obiettivo: ridurre l’abitudine al fumo tra le donne tramite interventi che ne
aumentino la capacità di fare scelte libere e consapevoli
• Effettuazione di campagne specifiche rivolte alla popolazione femminile
utilizzando tutti i contatti con il mondo sanitario (es. counselling ostetrico alle donne che
accedono ai consultori per contraccezione, menopausa), interventi sugli stili di vita sani
rivolti a gravide e neomamme con il coinvolgimento di ostetriche dei consultori, dei
reparti di ostetricia e ginecologia, di neonatologi e pediatri.
“Ospedali e servizi sanitari senza fumo”
Obiettivo: rispetto del divieto di fumare negli ambienti sanitari (LR 17/2007)
• Formazione degli agenti accertatori per svolgere compiti sanzionatori ed educativi;
incontri periodici con lo staff per verificare l’andamento delle sanzioni.
• Posizionamento cartelli di divieto di fumare, definizione percorsi amministrativi e di
riscossione delle sanzioni, regolamenti sulle zone di divieto.
• Collaborazione con il livello regionale nella stesura di una bozza di regolamento in
materia di contrasto al fumo che dovrà essere recepito e attuato nelle Aziende
sanitarie.
• Attivazione nei reparti ospedalieri del counselling per smettere di fumare, in
collaborazione con i Centri antifumo.
• Realizzazione, nel triennio, di un “evento” di prevenzione in ognuno degli ospedali
della rete.
“Luoghi di lavoro liberi da fumo”
Obiettivi:
- rispetto della normativa antifumo in tutti i locali di lavoro;
- aumento della conoscenza sull’interazione tra fattori di rischio occupazionali e
fumo.
• Iniziative informative e formative rivolte ai medici competenti e alle figure della
prevenzione aziendale sui rischi connessi al fumo, sulle interazioni con i fattori di rischio
professionali e sulle modalità efficaci per smettere di fumare.
• Promozione della pratica del pratica del consiglio breve da parte del medico
competente.
• Monitoraggio provinciale dell’applicazione della normativa anti-fumo nei luoghi di
lavoro in stretto raccordo con quello regionale (previsto all’interno del progetto
ministeriale-CCM “Definizione e implementazione di un sistema di monitoraggio del
rispetto della normativa sul fumo in Italia, coordinato dalla Regione Veneto).
• Sostegno alle iniziative di controllo del tabagismo nelle aziende (distribuzione
materiale informativo, condiviso preliminarmente anche con le OOSS).
• Uniformare le attività di vigilanza e prevenzione dei Servizi Prevenzione e Sicurezza
Ambienti di Lavoro.
• Mantenimento dei livelli del controllo 2007 (110 aziende del territorio regionale).
• Realizzazione di corsi di sensibilizzazione nelle fabbriche, facendo seguito ad incontri
preliminari già effettuati con la parte datoriale nell’anno 2010.