Ribasso nel Basamento PER VENERDÌ` E SABATO SOLAMENTE
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Ribasso nel Basamento PER VENERDÌ` E SABATO SOLAMENTE
Pagina 9 C«l i ■* ; pii Venerdì 18 Giugno LA GAZZETTA DI SYRACUSE ir 1920 \* ... PER LA NOMINAZIONE DELLW FRANCIS HUGO A GOVERNATORE DELLO STATO DI NEWYORK leccio. Trovai anche una C’erai] tante bellezze a polla d’acqua dolce e mi fu bordo e m i doveva capitare squisito refrigerio. la brutta, l ’un ica donna brut CAMICET M a cammina cammina, il ta, anzi, l a bruttezza della GREMB1ATE BIAN buon lumicino delle fiabe quale non aveva servito che CHE Lava non apparve su l mio desola- a porgere più vivo rilievo al VESTA bili da donna j to orizzonte. Non vi era in- lo splendore d elle altre. . to m o a m e che una ouuvuur solitudi i u L’On. Francis M. Hugo, attualmente Segretàri^ &,iu& parte piu ws nella ncua. doso ueauD’altra ne profonda e d angosciali- lazione d i quel deserto, la Stato, carica che occupa da sei anni, inizierà la c l ||| te . Doveva essere capitato vicinanza d i una creatura u- gna per essere nominato candidato Repubblicano per ; ih un’isora disabitata, ciò ! malia rappresentava un in carica di Governatore dello Stato di New York. S a lin a S t L’on. Hugo ha incominciato il giro di tutte §1 che rendeva alquanto prò- ■negabile conforto e nei mtblem atica la m ia sorte. Che lmconici gorni che seguieo- dello Stato, iniziando la campagna per la sua nopu •* fare? Che sperare? no e o n potei ch e apprezzar- ziòne. Se l’on. Francis M. Hugo no» sarà nominato D ’improvviso, mentre una lo m aggiorm ente. Povera co” Convenzione di Saratoga, sì presenterà nelle primarie . cupa disperazione mi se ira diavola; era così umile, Settembre, appellandosi al popolo dèlio Stato, e fa^à” va l’anima, udii un grido, un sì sommessa, così devota, P a quartiere generale in Syracuse, ■grido umano, e distinsi chia re va quasi che si studiasse ro il mio nome pronunciato d i far perdonare la sua pre da una voce fem m inile. Ah, senza di rendrla sensibile che sollievo! Non poteva nella minor misura consenEttore Travaelleì, chè fu arrestato in Solvay per i i trattarsi che di una naufra- tita dalle circostanze. Io, to briachezza e che use! solito $10 di cauzione» che gli ga. approdata come me nel- vece, la sen tiv o sempre più fornita da Patsy Bianca. Il Travaelleì non m prése I i.-'<>]a ign ota. Scorse subito necessaria e la creavo lon in Misure 2 - 4 - 6 - 7 - 8 - B to il giorno della causa ed il Giudice h à ordinatori in fondo ad una latom ia, u- sistenza sem pre più viva. fisca della cauzione. na piccola figura gestieolan Dopo tutto, c ’era una eer Misure da 36 a 42 U* e mi precipitai verso di ta d o lcezza nel suo sguardo Misure 22 a 30 lei gridando la mia gioia. ai triste cagn a rantagia. Io VALORI DI $15 VALORI DI $6.50 Chi era mai? Non la potè scorgevo ora una luce nooTommaso Panuzzi di Solvay si è dichiarato Aon «-pef 'A •’ A v« » riconoscer»* a quella di va n e l s o o viso grottesco, e pevole dal reato di estorsione davanti il Giudice Barr stanza. Non (1 istem evo che ona vaga armonia di linee Il Panuzzi è accusato di avere fermato l’airtomòl uno zigoma vaga; o una cu n<fj tìU0 eprp nel suo cprpo mal fatto. Mi di Harry Clark in West Genesee St. TU viva e prepotente mi sembrava che gli spigoli am ■e . aecvudqva mentre mi sformorbidissero le loro punte, signora X ... Eravamo più che io e lei, esseri sper 50 Misure da 4 Misure 31 a 38 Ziivn ili idrati ficare la crea- c jle ]e grosse mani e ì vasti duti clic» vagabondavamo te duti, l’uno vicino all’alt Misure 8 - 1 0 - 1 2 - 14 tu ia che il caso accumuna- piedi impiccolissero, ogni nendosi per mano. Sull’oriz su dì un dirupò In faccia VALORI DI $20 VALORI DI $8.50 v a alla mia tràgica vicenda, giorno. Quegli stessi ispidi zonte vuoto impallidivanó i mare, e un sole abbaglit [ i a fora»* la sottile pignora capelli f*pvi, liberi alla orez ricordi e le speranze. Il m a pioveva sui nostri corpi \ l a M , O la vezzosa contessa' za< acquistavano un aspettò re infinito cancellava tutto. franti accendendo Ladini' La dolcissima signo nuovo, accendevano baglio' La terra brulla e deserta sqi MJP nelle nostre anime dpi i inh Mincili,, la fosca signo rj inattesi sulla fronte palli' irimeva le distanze® uf- La poesia sublime della ' ra Almim. o la gaia signo- ^a; e ]a voce, la voce chiac- ava le aspirazioni e i con ta contava in noi» nonosb i ina Misani? O non era piut c ja e(j aspra, risuonava per trasti. te tutto. Un fuoco sottile^ tosto che l'angelica signori me con u n timbro meno in Dove era mai la bella si nace e irresistibile, serj n a AottL la cantatrice mera grato . gnora, Masi? Dove era mai giava nelle nostre fibre; vgliw w ? Ah, se fosse stata Ta meravigliosa signorina Non una parola dei so Tutto tramontava nel si LAVABILI PER LAVABILI PER lev i, che strana avventurai, le n z io d e ll’isola misteriosa Betti? 0 stupore! Un raggio ri tenui. E un languore RAGAnZE DONNA tni preparava il caso! i raffronti e le proporzioni, tenue ma squisito della loro fascinante. MI volse a Gingham», Linceus, Velo Stam pato e buo Non ero più che a pochi Non v'erano più punti di ij bellezza lontana pareva bril dare la mia comi Chambrays. Colori n o Gingham — Co passi. Foco che le linee si ferim ento. Non c ’erevanto lare sul capo bizzarro della capigliatura rossa chiari ed oscuri. Mi lori chiari ed oscuri. precisavano; la forma as sure da 2 a 14. Misure d a 16 a 44. sum eva una id e n tità .. . Ah, qu ei capelli ! . . . Dio, che de lusione! La signora X ! La' p iù bruttta la p iù ‘disaggra devole delle passeggiere ! ; l a i in carne ed ossa: in os— ---------------------------------- - s a sopratutto... A ngoli, pungnalt-. Infilai il "pyiana” c u*. Più orribile che mai, nel rimasi li presso la cuccetta,,disordine pietoso pietoso dei indeciso e sospettoso. II», p abbigliamento, la magra, non so che d’indefinibile mi t-hioma stopposa achaimicapelli biondi. Fra una mu — Signorina, sia buona! deprim eva lo spirito; u n a'aliata, il vis») livido, le pu-, sica i he M'nrgava dalla sua Un altro pezzo ! . . . . angoscia segreta, un turba- p ii le stravolte, persona, tutta un'armonia di — Ancora, ancora! U na Mi fermai turbato, linee, di colori, di suoni. Pi mento am aro. Paura, perrom anza!. . . . _ Lei, signora? ra la Bellezza, risplendente plessita presentimento. A D a ogni parte della sala ed amm aglinole, in tutto cert'ore l’anima si sospende — Proprio io. Ah, venle suppliche insistenti con-, , della sua poesia prò lieve sull’orlo degli arcani, g a ! F,' il cielo che la manda, vergevano verno il pianofor Lnnda sulla soglia delle pagine iEbbene no. Non poteva d i' te. Perchè al pianoforte s i ^‘ — F ’ di (lenza o d i —To gnote, sul limitare del futu- r e altrettanto. Feci una smor a p p o g g ia v a , lum inosa di sti questa romanza? ro. (* vi si curva tremula co- fìa che voleva essere un sor grazia, una fanciulla g en ti — I). Bardo Tosti, signora me un punto interrogativo. ■riao e tesi una mano alla le, la signorina Betti, che per l'appunto. — Questa e una burasca (piale s'avvinghiò subito con aveva cantato come un an Ali volsi con malincuore, coi fiocchi! — disse il mio impeto una mano enorme, gelo deliziando tutti i pas- a ll’appello di qut*sta voce compagno di cabina. — lo nodosa e ruvida. ' seggieri. A veva una voce c h io c c ia . Dio che contrasto non ci resto qua dentro. _ Caro signore! P ensiti morbida, soave, penetrante, d i linee, di colori, di suoni. ' — Già par di essere in tem evo proprio d’impazzi-' e p o i era un amore di bion Era lì, vicino a m e. e non una trappola. i rx‘. La solitudine mi divenida. con d e i capelli, degli oc m e ne ero accorto. Piccola, Uscim m o dal corridoio. v-a insopportabile. Lo crechi, delle labbra, delle spai goffa, angolosa, coi suoi ra- c e r à un va e vieni di pas- th ° M editavo di ributtarmi le. Ah, c h e cosa squisita e (Ji ’ H] dj ; t4\ ffa r()ssa ti_ seggi e ri sbigottiti. S'udiva- i n mare ■p — ——— — — ? 1prepotente una donna b el no pianti e lamenti dalle ca L’u pensiero cattivo^mi a t, rati sulla sua fronte bassa e la ! Ne andavam o pazzi qu sfuggente, una froììfé"' “da bine E fuori erano il difd-*attraversò lo spirito e me ne Pensate queso, o uòmini! Che sono gli abiti dei prezzi regolari con $10 anti eravamo a bordo. Bertuccia, con gli occhietti vio e il finimondo in una sa- v e r g o g n a i . Poveraccia! Che meno di qualunque altijb posto con questi prezzi bassi, voi vi sorprendete còv P o i ce n'erano delle altra, strabici smorti quasi opachi, rabanda diabolica di fulmi- colpa ne aveva lei se era co me si smaltiscono subito. Ogni vestimento di questa vendita sonò misuratela j carine, carine: la signora col naso esuberante e stor ni e di lampi mentre il piro-i bratta? “Hayea Standard” per stile e qualità”. * . . _ Coraggio — le d isse;' Alm ieri, una bruna pallida! to, la bocca (‘sangue, gli zi scafo, flagellato d a ll’uraga-j "Ì4 po, danzava, frenetico, su l -1 __ j0 nnn so fuel che sarà di ’ e fo sca con delle pupille pie g om j a punta, il mento rin Per giovani, media età éd uomini anziani, alta, bassi e robusti, venite da ite d i tenebre e di fiamme, cagnito, le orecchie a spato onde impazzite. Io non so ma non conviene dispe Sayes in questa grande vendita e rimarrete soddisfatti. Questo vuol dire ohe un contrasto che dava i bri la, il collo esile e lungo co- p non voglio descrivere la rare. Chi sa? vidi ; la signora Masi, sotti m e una moneta fuori corno, : w en a spaventosa d el naufra Vidi una luce di conforto acquistate ottimi valori, bellissimi stili, perfetta m isura.. * le delicata, vaporosa, affa le spalle pioventi e il seno £Ì(). Non mene basta 1 ani- ntu suoi tristi occhi strabici scinante: la signorina Mi- piatto; e certe mani, e certi m o. Il ricordo degli orrori t. ]a bocca esangue si piegò nelli, tipo dolce, sentimen-j p je(]j. .. Cn orrore, pove- cui dovette assistere e p a r -|a t] un vago sorriso, Mi compiaccio che le i, tale : la signorina M isani, ra signora X . Una desola- tecipare, mi fa ancora rabflorida, allegra, stuolo daj zin n e . F si dava delle arie brividire a tanti anni di di s i sia sa lv a to . E solo? — Solo. traviare u n santo. E noi a p -; sentimentali e guardava in stanza. davam o pazzi per tutti, per un curioso modo, come a d i ° Dirò soltanto che dopo di Ci fu un silenzio e guar Ridótti a Ridotti a Ridotti a non far torto a n e s su n a ... . | r e ; al mondo, dopo tutto, c i essere rimasto in balìa delle dam m o intorno. onde per un numero di ore C he g a ia traversata! Se ci, sono anch'io! — Ma che proprio ci si sia penso. . . . Il mare ®parevaj sì. povera grava signora:! chi* ,mi sembrò infinito, mi salvati soltanto noi due? un olio, il piroscafo era buo m a a]]a larga, non è vero? trovai, non so neppqr io co-j — Lo te m o . no, il servizio ottimo, la e o m jO o n tanta grazia non era im e, su di una spiaggia d e -1 Ella tacque. Mi fissò a esp res' ' delle lati del t ; ma era tutto il mio gua $ 1 7 -5 0 naso im m enso. | che giorno, sarebbe finito co ; s i . Poi Insala comincio rdaroba. Ci muovemmo in silenzio i me finiscono tutti i viaggi d i ; v u o ta rsi. Qualcuno usci questo mondo, e ognuno a-; \H passeggiata, ma sVia oDDovevo fare una ben risaleendo ’ fra una sassaia I vrebbe ripreso la propria vato nella notte fonda un cornea figura con quel grot- selvaggia, sin o alla squalli-i via e ad d io sogni. U n rim vento fresco e gagliardo e tesco costume; ma non vi e- d a superfice dell’isola, nella j OgniVsW iapianto, un ricordo, poi più la nave dondolava con una. ra nessuno a ridere di m e. solitudine p iù profonda. A l ’ i , m io fianco la mia disgrazia nulla. certa violenza. Le stelle s i, Ero squallidamente solo. E la signorina Betticanta ! erano spente lasciando il Passarono delle altre ore t a compagna procedeva so va, nellaplacid a serata pie) vuoto misterioso di un cielo e quando le forze m e lo per spirando. C’era una am arez 'Nóét>a?Mavcà;J mj~ na di stelle, e noi ci beava -1 buio e sinistro. U hm ; aria misero mi«.n» prosi nn »i an vagabondare v»fr;ihnnrlan> z a ironica n el suo spirito. Io |bi* Men and YounjiM9» a caso rasentando una bo non potevo non pensare aì' «I * C u— * i mo nella carezza d ella sua d i tempesta. A vevo appena accesa una i scaglia tenebrosa che fascia , la stranezza del caso che m i v o c e d’oro, e nella visione ^Ùnireraite ^ d e lle sue spalle d i neve, del * $ le su e labbra di porpora dei su oi occhi turqhini, d e i suoi bomhò come un lugubre se-^to di^qualche frutto ipànge-.m. il. nu* G R A N K ^ » ^ u c » u s iv © ra E m z io a i^ « iÌik fio M Q U E S T O N E G O Z I O E ’ S E M P R E A F F O L L A T O t o S M e m m a m m * 79c $1.49 3 3 1 S ò u t h R ib a sso nel B asam ento PER VENERDÌ’ E SABATO SOLAMENTE GONNE DI SETA POPLIN PICCO LI SOPRABITI PER RAGAZZE Cauzione confiscata po' non essersi pr< VESTE DI S E T A POPLIN Si dichiara non colpevole M acco» $ 4 -$ 6 -$ 8 $ 3 .8 6 LARGHI SOPRABITI PER RAGAZZE $ 4 .8 6 1$6-$8-$ 1 0 $7.50 $ 10.00 Ì VESTE VESTE Valore di $10 Valore di $4.50 ORA E’ IL TEMPO DAL TUTTO E’ RELATIVO QUI E’ IL POSTO PER UOMINI E GIOVANOTTI ABITI CON LA RIDUZIONE DEL \i* a « s . rt mp H M n <4 M n n I 2 5 ° . * . E QUESTI SONO I PREZZI ** $35 e $40 Abiti $45 Abiti $50e$53Abitì .50 .50 - E *14^2 S o d e Q N d i s f a l a u a n z i o n A A b i t i X T R A B I T c h è M A B I T S I P » P A n I t e M E L C I A M n O B g H o n A L E o E A F - C r e H » t d I R ^ i t o s t r o M n ,$ a RYCLOThej i l è o d o . "Vi* ■ n g o l o d i W a r r e n a W a s h i n g t o n S t . * o .......... . t * A M a s s a i , e o s t r a l i t à I * h v p o m .