UNISIN TFR in busta paga da marzo. Attenzione al rapporto

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UNISIN TFR in busta paga da marzo. Attenzione al rapporto
UNISIN
Unità Sindacale Falcri Silcea
Gruppo UniCredit
www.unisin-unicredit.it
TFR in busta paga da marzo. Attenzione al rapporto costo-­opportunità. Dal primo marzo e fino al mese di giugno 2018, dodici milioni di lavoratori del settore privato in servizio da almeno sei mesi potranno scegliere di ricevere ogni mese in busta paga il TFR. L’eventuale scelta di percepire la quota mensile del TFR sarà irreversibile fino al 30 giugno 2018. Tfr in busta paga? Occorre fare bene i propri conti. Per chi ritenesse di valutare la possibilità di farsi erogare il TFR è importante fare una valutazione dei pro e dei contro. Ovviamente, non si tratta di nuove risorse erogate, ma semplicemente di un trasferimento dal domani all’oggi di un “tesoretto” da sempre utilizzato dai lavoratori come welfare familiare, ad esempio per comprare casa ai figli o per la propria vecchiaia. È evidente che la prima valutazione è quella relativa proprio all’opportunità di farsi anticipare somme future: la scelta è chiaramente correlata alle esigenze personali e familiari dei lavoratori. Va peraltro considerato che l’erogazione immediata della quota mensile del TFR in busta paga comporta, per chiunque guadagni più di 15 mila euro lordi annui, da un lato una maggiore disponibilità del reddito mensile, con un incremento pari a circa il 7,40%, e dall’altro una maggiore tassazione, con un’incidenza negativa su assegni familiari (ANF) e sulla certificazione ISEE. In caso di opzione, la quota di TFR che si percepirà in busta paga sarà assoggettata a tassazione ordinaria e farà cumulo con il reddito del periodo comportando una maggiore aliquota marginale di tassazione IRPEF ed incidendo sulle addizionali. Al contempo, comporterà una riduzione delle detrazioni spettanti per lavoro dipendente e per i familiari a carico. E se mettessi il TFR in previdenza? L’investimento del TFR nella previdenza complementare può essere più vantaggioso dal lato fiscale. Infatti, se il TFR in busta paga è soggetto ad una tassazione ordinaria minima del 23%, la tassazione nominale a Fondo Pensione è invece del 20% (aliquota che può nella realtà essere inferiore considerato il fatto che la componente in titoli di Stato dei portafogli dei Fondi Pensione è tassata al 12,5%). Ma io ho bisogno di liquidità… quindi? Per molti lavoratori, l’investimento nel Fondo Pensione non impedisce di disporre, in caso di necessità, di una liquidità anticipata. Ricordiamo infatti che i lavoratori iscritti al Fondo Pensione da almeno 8 anni possono esercitare il diritto all’anticipo del 30%, tra l’altro con una fiscalità meno onerosa di quella ordinaria prevista per il TFR in busta paga. Per ogni informazione sulle casistiche e sulle modalità di anticipo dal Fondo Pensione Unicredit si rimanda alla specifica documentazione presente sul sito del Fondo Pensione: https://www.fpunicredit.eu/public/downloads/regolamento-­‐anticipazioni-­‐mod-­‐nuovo.pdf Milano, 4 marzo 2015 UNITÀ SINDACALE FALCRI SILCEA GRUPPO UNICREDIT