Il meglio in tavola
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Il meglio in tavola
I RISTORANTI Il meglio in tavola Palau Porto Cervo Porto Rotondo Castelsardo Olbia Porto Torres Porto San Paolo SASSARI Da nord a sud, ecco dove gustare i piatti della tradizione e non solo Alghero Bosa NUORO Oliena Cúglieri Orgosolo Cábras Orroli Qui a destra: la cartina dell’isola in cui sono evidenziate le cittadine dove si trovano i locali segnalati in queste pagine. Ovvero, ristoranti, trattorie, alcuni wine bar e focaccerie. Sotto: L’Antica Hostaria di Sassari, che mira ad alleggerire e attualizzare i piatti della tradizione. San Gavino Monreale Portoscuso Nuxis Carloforte CAGLIARI Villasimius Sarroch Gianmario Marras L a Sardegna è da tempo in testa alle regioni nelle quali gli italiani (e non solo loro) sognano di trascorrere le vacanze. Sole, mare e natura incontaminata sono i fattori di maggiore attrazione; ma, subito dopo, c’è la gastronomia. I piatti della tradizione non hanno bisogno di grandi elaborazioni: il loro punto di forza è nell’eccellenza della materia prima. Non a caso i migliori ristoranti sardi sono ormai quelli che propongono, con più attenzione ri- ORISTANO spetto al passato, ricette dell’antica tradizione isolana. O meglio, delle antiche tradizioni isolane: dal momento che ciascuna zona si distingue da quella vicina, spesso, anche nel modo di parlare. E non parliamo solo della catalana Alghero o della genovese Carloforte. I ristoranti che proponiamo qui, cominciando con quelli di Sassari e provincia, sono stati tutti visitati di recente: rispetto a quelli che propongono di solito le guide gastronomiche troverete delle aggiunte. Sono locali che abbiamo ritenuto in qualche modo interessanti; provateli. Qualcuno anzi non è neanche un ristorante: è una trattoria, un wine bar e perfino una focacceria. 195 I RISTORANTI Qualche ristorante, anche tra i più noti, non vi compare: un po’ per motivi di spazio, un po’ perché non abbiamo avuto la possibilità di visitarlo di recente: un motivo di curiosità in più per farlo prossimamente. Sopra: Da Ugo, a Castelsardo. Ricette creative che spaziano tra pesce, agnello, capretto, porcetto, oltre ai formaggi dell’entroterra. Una sosta d’obbligo per chi percorre la costa tra Stintino e Santa Teresa di Gallura. In basso: l’Hotel Gallura di Olbia, tempio gastronomico dove gustare il fior fiore dei piatti sardi. fiori di zucca e gamberetti e quei ravioli ripieni di sarago e ricciola. Un locale per famiglie ma anche per i tiratardi in cerca di un simpatico locale per lo spuntino di mezzanotte. Sassari: Trattoria del Giamaranto, via Alghero 69 (079/27.45.98), chiuso domenica e agosto. Tutti conoscono questo raffinato ristorante col nome dei proprietari: Gianni e Amedeo. Anche se ora si è aggiunto un terzo elemento, bravissimo chef siciliano. Un apporto, quest’ultimo, che conferisce una più spiccata colorazione mediterranea alla già notevole cucina del locale. Oltre al polpo in cassetta, alle favette fresche col pecorino, al ricco assortimento di pesci e crostacei che potete scegliere nel bancone al centro del locale, ecco tutta la ricchissima cucina di pesce della tradizione siciliana. Ma l’impronta di fondo rimane sarda: dai ravioli ogliastrini Stefano Scatà Sassari: L’Antica Hostaria, via Cavour 55 (079/20.00.66), chiuso domenica. C’è grande attenzione alla tradizione nella ricerca di questo ristorante alle spalle di palazzo di Giustizia, che mira ad alleggerire e attualizzare alcuni piatti preparati esclusivamente facendo ricorso a ingredienti freschi di stagione. Ecco dunque le crocchettine di cous cous e gli stuzzichini di verdure accanto a una sfiziosa mousse di Ovinfort (un cremoso e meno salato Roquefort sardo) e menta e le umili zuppe di legumi al finocchietto selvatico, le tagliate di manzo al Cannonau e una selezione di formaggi sardi, spagnoli e francesi. Buona la scelta di dolci artigianali. Cantina ricchissima di vini e distillati. Sassari: Il Quirinale, via Cavour 3 (079/23.23.63), chiuso martedì (mai d’estate). Si può mangiare anche nel fresco giardino interno, in estate. Che cosa? Una gustosa pizza cotta nel forno a legna o una sequenza ragionata di piatti regionali. Piatti di terra ma anche di mare: dai crostini e gli spaghetti ai ricci, alla slavina di antipasti a base di cozze, arselle, moscardini, alici impanate e fritte. Che meraviglia quelle tagliatelle ai Gianmario Marras Sassari 196 alle carni. Buono l’assortimento di vini e dolci. Impeccabile il servizio. Sassari: Trattoria da Antonio, via Arborea (079/23.42.97), chiuso domenica. Proprio dietro le Poste Centrali, in una stretta via della vecchia Sassari c’è una fumosa, simpatica trattoria che propone esclusivamente menù etnici e della tradizione locale. Fave e lardo, salsicce, pancetta, minestre di legumi, cordula d’agnello con piselli, piedini d’agnello in gelatina, lumache in verde e in umido, porcetto e agnello arrosto e l’immancabile seada ripiena di formaggio fresco, fritta e ricoperta di miele. Castelsardo-Lu Bagnu: Da Ugo, corso Italia 7 c (079/47.41.24), chiuso giovedì. Per i gourmet questo simpatico e inconsueto locale è il miglior ristorante della costa che va da Stintino a Santa Teresa di Gallura. Gestione familiare, maniacale ricerca della materia prima, non solo per i prodotti di mare ma anche per i capretti, gli agnelli, i porcetti, le ricotte, i formaggi dei paesini dell’entroterra. Il tutto riproposto in maniera creativa ma non stravagante: dalla insalatina di bottarga e sedano o carciofi alle cozze in crema di limone. Fino alle linguine all’aragosta e i succulenti secondi. Cortese il servizio, ricca la cantina. Olbia: Hotel Gallura, corso Umberto 145 (0789/24.648), chiuso lunedì. Benvenuti nel tempio della gastronomia sarda. La patronne Ri- ta Denza è da anni la sacerdotessa di questo tempio, un monumento che racchiude il fior fiore dei piatti della migliore tradizione. Dalla infinita varietà di antipasti (fra i quali i caprini artigianali al sesamo, le alghe fritte, le cozze allo yogurt, le soavi fritture di moscardini e gamberetti grandi quanto un’unghia) e poi le minestre, le paste tirate a mano, i pesci freschissimi proposti con salsine delicate e inconsuete. Qui la più nobile tradizione gastronomica si coniuga con la più ghiotta fantasia pur senza arrivare a proposte strampalate. L’imperativo è stupire e, soprattutto, soddisfare il cliente. E Rita Denza ci riesce sempre. Olbia-Pittulongu, Rossi (0789/ 39.042), chiuso mercoledì, mai in estate. Ti metti dietro quella grande vetrata della struttura di legno simile a un grande chiosco e puoi godere di un panorama mozzafiato. Basterebbe questa visione per fare una capatina da queste parti. E poi, in linea con l’atmosfera marina, via alla cucina ittica. Una cucina semplice, senza particolari elaborazioni: arselle e cozze, alici e tonno fresco marinato sono ingredienti buoni per antipasti e primi. E con i secondi non avete che l’imbarazzo dell’ampia scelta di pesci e crostacei. La garanzia è nella qualità della materia prima: eccellente. Alghero: Pavone, piazza Sulis 3,4 (079/97.95.84), chiuso domenica e mercoledì a pranzo. Da questo accogliente locale si domina la passeggiata sul lungomare della città catalana. Il menù ha il suo punto di forza nella scelta accurata di materie prime. Ecco dunque la vasta teoria d’antipasti di mare e la gustosa varietà di primi (dall’immancabile zuppetta di cozze e fagioli ai fusilli con sugo di ricciola e melanzane), prima di passare ai freschissimi pesci e crostacei della Riviera del Corallo. Corretto e cortese il servizio, cantina ricca d’etichette regionali. Alghero: Al Tuguri, via Maiorca 113 (079/97.67.72), chiuso domenica. Si fanno continue scoperte in 197 I RISTORANTI Gianmario Marras È il freschissimo pesce della Riviera del Corallo quello che si gusta all’accogliente Pavone di Alghero. gastronomiche blasonate non lo citano. Eppure è qui che d’inverno e d’estate vengono centinaia di persone (soprattutto del luogo) quando vogliono consumare uno spuntino veloce, o desiderano qualcosa di buono da portare in barca o in spiaggia. Spuntino veloce, sì ma senza rinunciare al gusto. Il segreto è una focaccia ripiena di ogni bendiddio: tonno, uova, pomodori, rucola, fontina e una salsa segreta che ne fa uno spuntino da re. Loiri-Porto San Paolo: Cala Junco, via Nenni 8 (0789/40.260), chiuso martedì. A due passi dal piccolo porto utilizzato da chi voglia andare all’isola di Tavolata, ecco, di fronte al campo sportivo, un luogo delizioso dove degustare pesce ma anche carne. Che meraviglia le seppioline 198 in guazzetto e i pesci al sale, che bontà quelle aragoste. Buono il servizio, discreta la cantina. Porto Cervo: Hotel Pitrizza, località Pitrizza (0789/93.01.11), chiuso da ottobre ad aprile. Se la Costa Smeralda è un luogo esclusivo, questo ristorante può vantarsi di esserne il fiore all’occhiello. Raramente capita di vedere tanta professionalità e raffinatezza, a partire dalla mise en place. Difficile la scelta alla chiuso domenica sera e lunedì. ni di agnello e porcetto ai cosciotti carta: dalle terrine di fegato d’oca Confusi nei tavoli, accanto a semplidi vitella cotti a riverbero nel fuoco all’agnello al timo e ricotta affumici turisti spesso siedono personaggi a legna, per finire con gli immancacata, dai malloreddus con crema di famosi dell’industria e dello spettabili dolci sardi, seadas in testa. pecorino e salsiccia alle trenette di colo. Giovannino Romano ha creato Ora il sud dell’isola, cominciansemola ai frutti di mare e bottarga. un ambiente molto raffinato nel do dal capoluogo. Più che un pranzo sembra uno quale riesce a prendere tutti per la spettacolo da sogno. Un sogno da gola grazie al perfetto mix venetoCagliari innaffiare con grandissimi vini e da sardo che è riuscito a creare in cuciCagliari: Il Corsaro, corso Regina consacrare con un conto adeguato. na: scampi in saor accanto ai subliMargherita 28 (070/66.43.18), chiuPalau: La Gritta, località Porto Fami ravioli di rana pescatrice con una so domenica e una settimana in ro (0789/70.80.45), chiuso da ottobre purea di cipolle di Tropea, piatti agosto. Da anni è uno dei punti di a marzo e il mercoledì. D’estate, se della tradizione gallurese e trancio riferimento della ristorazione sarda, riuscirete a distogliere lo sguardo di spigola alle melanzane. Grande una roccaforte gastronomica che ha dall’incantevole scenario dell’arciscelta di dolci e vini. sempre coniugato l’innovazione pelago della Maddalena, guardatePorto Torres: Li Lioni, strada Porto con una rigorosa scelta delle matevi intorno. Questo è uno dei luoghi Torres-Sassari (079/50.22.86), chiuso rie prime, senza mai perdere di vinei quali i persosta la tradizione. naggi che frequenIn ampie sale eletano la Costa Smeganti e con un serralda amano rifuvizio sempre imgiarsi. Ad accrepeccabile ecco una scere il potere di serie di proposte richiamo del posto che sono regolarè la cucina dei framente imitate da telli D’Amore: pemolti, raramente sci o carni non c’è eguagliate nel riche l’imbarazzo sultato finale: daldella scelta. Tutto, le anguille al pecoqui, è accuratarino fresco, agli mente selezionato sformati di crostacon una precisione cei e verdure, alla maniacale dagli classica fregula In alto: lo staff della Gritta di Palau, che si apre sull’incantevole arcipelago antipasti ai descon pesce cappodella Maddalena. È uno del ristoranti preferiti dai vip che frequentano sert, dai vini ai dine e anguilline, alla Costa Smeralda. Qui sopra: Il Corsaro di Cagliari; nelle sue eleganti sale, all’insegna di un servizio impeccabile, si gustano piatti sardi inimitabili. stillati. Prendete le sontuose aragopure l’insalatina di ste, all’insuperabicalamari e gamberi, i ravioli alle erle porcellino da latte arrosto. mercoledì. Un’oasi di verde ospita be di campo e le costolette d’agnelCagliari: Flora, via Sassari 45 questo ristorante basato sulla cucilo all’aceto, ma non fate l’errore di (070/66.47.35), chiuso domenica. na tradizionale sarda rigorosamente non assaggiare la millefoglie alle Immaginate la calda atmosfera deldi terra: ricotte e salumi da sogno, due creme. Non ve lo perdonereste. le antiche trattorie unita all’eleganminestre povere e ravioli di patate, Porto Rotondo: Da Giovannino, za di un moderno ristorante. Qui pecorino fresco e menta e carni arropiazza Quadrata, (0789/ 35.280), tutto è buono a cominciare dal pane sto o in tegame. Dalle classiche carFotografie di Stefano Scattà questo ristorantino tra il centro storico e la passeggiata a mare. C’è quasi un tocco giapponese nei filetti di pesce marinati, le tartine alla mousse di sedano, le linguine con cozze e piselli, le creme di scampi o i trionfi di crostacei. In questo locale (trenta coperti su tre piani) sono aboliti i fritti, i metodi di cottura pesanti e le carte di credito. Difficile trovare posto se non si prenota. Alghero: focacceria Il Milese, via Garibaldi 5 (079/95.24.19). Anche se questo è forse il luogo più celebre in città per gli snack, molte guide 199 I RISTORANTI Fotografie di Antonio Saba e continuando con le polpettine, le fave e lardo, i fritti di pesce, gli spaghetti alla bottarga o alle cozze, le zuppe di verdure o di legumi, per finire con gli introvabili piatti di carne della migliore cucina barbaricina. Cagliari: Rex bibendi, corso Vittorio Emanuele 182 (070/65.69.14), chiuso sabato a pranzo e domenica. Da qualche mese in un’antica casa è in funzione questo wine bar che si è imposto all’attenzione dei gourmet per la qualità dei piatti semplici e per il tono informale e simpatico del locale. Vini al bicchiere scelti tra un centinaio di etichette accompagnano tagliatelle al radicchio, ai funghi o ai carciofi, risotti ai gamberi, spezzatino con patate, ossobuco, filetto di manzo. Ma il menù cambia di giorno in giorno secondo le offerte del mercato e della stagionalità. Buoni i dessert della pasticceria Piemontese. Cagliari: Lillicu, via Sardegna 78, (070/65.29.70), chiuso la domenica. Questo è il locale forse più noto per i forestieri che vengono a Cagliari. Trattoria amatissima, però, anche dai cagliaritani che vogliono una cucina casalinga, senza troppi fronzoli. Se la parte del leone la fanno i piatti di mare (qui non potrebbe essere diversamente: siamo, infatti, nel quartiere “Marina”), c’è un’ampia scelta di piatti di terra. Il tutto da mangiare sui tavoli di marmo, senza tovaglia. Cagliari: Balena, via Santa Gilla (070/28.84.15), chiuso sabato a pran- Piatti della cucina casalinga serviti direttamente sul marmo dei tavoli al Lillicu di Cagliari, frequentatissimo anche dai turisti in visita al capoluogo. zo e la domenica. Se non sapete rinunciare ai primi piatti questo posto non fa per voi. Un cartello all’ingresso del locale avverte “Non cuciniamo pasta”. Da sempre, da quando esiste questa trattoria, la musica è sempre la stessa, per la gioia dei tanti ammiratori che qui vengono per mangiare a prezzi modici ottime insalate di polpo, zuppette di cozze, frutti di mare, burrida di gattuccio e arselle in cento modi. E poi saraghi, spigole arrosto o al sale, sontuose fritture ma anche crostacei e quanto offre il ricco mercato del giorno. Cortese il servizio. Carloforte, isola di San Pietro, Dau Bobba, località Segni (0781/85.40.37), chiuso martedì e 1° febbraio-31 marzo. Si sentono, eccome, le antiche radici genovesi di questa cucina che ha subìto anche il fascino dell’isola di Tabarka da dove proviene la comunità carlofortina. Si sente nell’uso del pesto oltre che nel modo di parlare. Ma si sente anche, e molto, che siamo in una zona che ha fatto della pesca del tonno la propria economia. Ecco dunque i casulli con ragù e pesto ma anche piatti di tonno in mille varianti. Buona la cantina. Carloforte: Nicolò, via Dante 46, (0781/85.40.48), chiuso lunedì. Si fa presto a dire tonno. Provate a vedere, in questo ristorante, in quanti modi si può coniugare questa parola: tranci di tonno sott’olio, insalata di tonno, tonno con pomodoro, cipolle e gallette sbriciolate, macarruni pasticciati con pesto, gamberi e tonno, tonno alla brace in salamoia. Ma vedrete anche quanta fantasia ci sia nei modi di interpretare la cucina tabarchina da parte dell’estroso chef di questo accogliente locale: dalle troffie al sugo di cernia e zafferano alle imponenti grigliate di pesce. Buoni i dessert. Nuxis: Letizia, via San Pietro 14 (0781/95.70.21), chiuso martedì. Se siete sulla strada che dal Sulcis porta a Cagliari, fate pure una sosta in questo minuscolo paese. Fatevi indicare dal primo passante questo grazioso locale dove troneggia un bel forno a legna per le pizze. Questo è il trionfo per chi cerca di coniugare la cucina vegetariana con i cibi etnici: dalle frittelline di borragine ai ravioli di ricotta e ortiche, Omnia labrpor est claqudicpa Clementina Frigo A sinistra: Da Niccolò, a Carloforte. Sotto: La Ghinghetta di Portoscuso. Entrambi in provincia di Cagliari, si trovano, il primo nel “capoluogo” dell’isola di San Pietro (e propone dunque i piatti della cucina tabarchina); il secondo nell’omonima baia, proprio di fronte all’isola di San Pietro: dispone di pochissimi, preziosi coperti. 200 201 I RISTORANTI Panada di anguille, patate e zafferano locale al S’Apposentu di San Gavino Monreale, che è in provincia di Cagliari. anche se il punto forte del locale è la linea di mare. Puntate dritti, se volete, sui primi piatti: malfatti di ricotta e spinaci aromatizzati allo zafferano e alla maggiorana, i classici malloreddus alla campidanese o l’ottima fregula con arselle. Buona la scelta dei pesci freschi (da cucinare in mille modi) e dei gamberoni. Leggeri i fritti misti. Discreta la scelta dei dessert. Eccoci ora a Oristano e provincia. Oristano Cabras: Sa Funtà, via Garibaldi 20 (0789/29.06.85), chiuso domenica. Parla di laguna e del territorio circostante la cucina del patron Gigi Ledda: muggini, bottarghe, paté di pesce con finocchietto selvatico e brodi di pesce e fregala con arselle. Ma anche lasagneddas ai frutti di mare e le mille riscoperte della cucina povera degli antichi pescatori. In primo luogo il pisci affumau (muggine di stagno affumicato secondo un antico rituale). O la “merka”, una ricetta fenicia tramandata sino ai giorni nostri che Ledda interpreta in maniera memorabile. Buoni i dolci, affettuoso e corretto il servizio. Cuglieri: La Meridiana, via Littorio (0785/39.400), chiuso lunedì e martedì. Per molti chef la cucina è solo un lavoro, per Enrico Acca è una passione divorante fatta di ricerca ma anche di rispetto della tradizione. In questo paesino di collina famoso per l’eccellente qualità del- Roberto Patti Nevio Doz pecorino con la composta di pomodori verdi o al semifreddo alle mandorle con zafferano e salsa di cioccolata pepata? Sarroch: Il Pescatore, località Balloi, strada Pedemontana (070/ 90.03.31) solo su prenotazione. Il menù è basato su quanto di buono e di fresco è riuscito a trovare il patron quando, la mattina, ha fatto la spesa. Non fatevi prendere da tentazioni strane, fatevi guidare alla scoperta di antiche ricette di mare e creative ricette appena nate. Che squisitezza, però la mousse di pesce piccante, i ravioli neri al profumo di cedrina e i pesci in salamoia all’arancia. Buona la scelta di dolci, cantina un po’ limitata. Villasimius: Il Giardino, via Brunelleschi 4 (070/79.14.41), chiuso giovedì. D’estate si può mangiare anche all’aperto. Ma le sale interne sono linde, luminose e arredate con garbo. In menù una linea di terra, Sopra: Il Pescatore, che si trova sulla strada Pedemontana, a Sarroch (Cagliari). È aperto solo su prenotazione, e il suo menù si basa su quanto di buono e fresco riesce a trovare il proprietario sul mercato. A destra: Gigi Ledda, patron del ristorante Sa Funtà di Cabras, con la “merka”, antica ricetta fenicia che Gigi Ledda sa mirabilmente interpretare. 202 l’olio d’oliva, Acca propone raffinati piatti a base di pesce freschissimo in goloso abbinamento con funghi, tra cui ovoli, e carciofi. Il tutto presentato con impeccabile coreografia. Uno spettacolo per gli occhi, una festa per il palato. Oristano: Cocco & Dessì, via Tirso 31 (0783/30.07.20), chiuso domenica sera e lunedì. Che fascino questo ristorante che sorge al pianterreno di uno storico albergo (ormai chiuso) in centro città. Elegante l’apparecchiatura dei tavoli, raffinata la linea di cucina che alleggerisce con creatività piatti della tradizione o la rielabora con grazia e formidabile fantasia. Delicatissime carni dei pesci del golfo di Oristano sposano leggeri tortini di verdure, impalpabili fritti gettano un ponte ideale tra la Sardegna e l’Oriente, mentre formidabili formaggi caprini strizzano l’occhio ai migliori assiette de fromage d’Oltralpe. Servizio cordiale e professionale, cantina ricca di buone etichette regionali. Infine, la provincia di Nuoro. Qui sopra: lo staff del Su Gologone di Oliena (Nuoro) in uno scherzoso girotondo attorno a forme di pecorino. Il ristorante, famosissimo, è in posizione incantevole. Sotto: al Borgo Sant’Ignazio di Bosa si gusta la tradizione più genuina. Nuoro Orroli: Omu Axiu, via Roma 40, (0782/84.50.23), fino a giugno aperto venerdì, sabato, domenica o su prenotazione, d’estate sempre aperto. È un ristorante, ma anche una casa museo della tradizione rurale sarda, dove, nei locali attigui alla sala da pranzo, corredi ricamati, attrezzi agricoli e donne impegnate nella lavorazione del pane aiutano a recuperare un’atmosfera ottocentesca. A tavola i piatti ispirati alla cultura contadina e pastorale culminano nel cinghiale in agrodolce e nella pecora in cappotto. Oliena: Su Gologone, località Su Gologone (0784/28.75.12), chiuso da novembre a Natale e dall’Epifania a marzo. Venire in Sardegna e non andare a mangiare qui è come andare a Roma e non vedere il Colosseo. Non solo per la bellezza del posto, ma anche perché rappresenta un monumento alla migliore cucina sarda del territorio. I piatti del- Gianmario Marras Gianmario Marras dall’insalatina di erbe spontanee alle grigliate di funghi fino alle deliziose proposte dei piatti semplici della tradizione. Portoscuso: La Ghinghetta, località Sa Caletta, via Cavour 26, (0781/50.81.43), chiuso domenica, e da novembre ad aprile. Secondo le guide gastronomiche si tratta del miglior ristorante della Sardegna. Merito del luogo assolutamente incantevole in cui sorge, ma soprattutto dell’originalissima fantasia e maestria degli chef. E così chi assaggia la scaloppa di tonno e foie gras all’aceto balsamico, i medaglioni di aragosta e spigola al limoncello, la fregula di brodo di crostacei e il guazzetto di crostacei e coquillages, fa di tutto per ritornare a occupare uno dei pochissimi tavoli. San Gavino Monreale: S’Apposentu, via Roma 15 (070/93.38.848), chiuso domenica sera e lunedì. Si tratta di sicuro del più originale e creativo ristorante sardo tra quelli sorti negli ultimi anni nell’isola. Fatevi tentare da una panadina con anguilline spellate e patate al delicato profumo dello zafferano di San Gavino. E poi ecco la crema di fave con polpi, il baccalà con cipolle dolci al profumo di alloro, e il salame di coda di bue con insalatina di pomodori e crescione. E chi resisterà alle lasagnette di castagne con crema di cicerchie e ricotta affumicata o al Nevio Doz I RISTORANTI la grande tradizione si alternano agli irresistibili nuovi sfizi. I porcetti, gli agnelli, i capretti cotti lentamente a riverbero nei grandi camini sono uno spettacolo per la vista e per il palato. Grande scelta di primi, formaggi e dolci casalinghi. Orgosolo: Monti del Gennargentu, località Settiles-Montes (0784/ 40.23.74). Quante pagine e quanti miti veri o falsi sul Supramonte e Orgosolo! Andate al sodo: provate la cucina barbaricina. Vedrete che in fatto di profumi e sapori qui la musica è davvero diversa. A partire dai salumi e dai sott’oli, tutte cose fatte in casa. E le papille ve lo confermano. L’aria da queste parti è frizzante: fatevi tentare da un buon bicchiere di Cannonau da sposare ai sontuosi primi dal sapore genuino: maharrones urriaos, ravioli di ricotta e bietole di campo o altri primi locali. Poi puntate dritti agli arrosti: agnelli, porcetti e l’insuperabile capretto al profumo di erbe di montagna o la delicata carne di vitella al miele, prima di un buon dolce casalingo. Bosa: Borgo Sant’Ignazio, via Sant’Ignazio 33 (0785/37.46.62), chiuso martedì. Tra Alghero e Oristano, Bosa è meta di turisti che non amano le località sovraffollate e vogliono riscoprire i piatti della tradizione sarda più genuina. In questo accogliente locale non perdete S’azzada (razza in salsa d’aglio) o i ravioli di ricotta e melanzane al ghisadu, l’antica salsa d’origine spagnola a base di maiale, pecora o vitello, le stupende aragoste e le immancabili seadas. Buono il servizio, discreta la cantina. Pasquale Porcu 203