I° Corsoconvegno: Ortognatodonzia, Posturologia e Osteopatia

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I° Corsoconvegno: Ortognatodonzia, Posturologia e Osteopatia
I° Corsoconvegno: Ortognatodonzia, Posturologia e
Osteopatia – Metodologie a confronto
Varazze (SV) – 8 e 9 Settembre 2012
Il modellamento del cranio nel neonato
Tutti gli osteopati hanno avuto a che fare con la gravidanza, il
parto e la neonatalità, ma la mia esperienza professionale e di
docente mi ha fatto comprendere che la pratica di
modellamento morfologico del cranio del bambino è poco
conosciuta e poco esercitata.
In effetti non ho trovato, in merito, riferimenti bibliografici o
studi che ne descrivano la modalità di applicazione, le
indicazioni, i risultati.
Non conosco corsi che trattino questo argomento e pochi
colleghi mi hanno descritto loro esperienze in merito.
Ciò potrebbe essere frutto di personale ignoranza ma, in ogni
caso, sento l’utilità di spendere, sull’argomento, poche chiare
parole.
Si sa che il cranio del nascituro deve potersi adattare
elasticamente, deformandosi, alle sollecitazioni subite durante
la gravidanza e al momento del parto e che buona parte di
questa deformabilità è garantita dalla presenza delle
“fontanelle craniche” (da sei a otto), membrane non saldate
ricoprenti le ossa del cranio.
E’, inoltre, necessario che, durante il primo anno di vita, le
stesse ossa si adattino alla crescita e organizzazione del
cervello; questa elasticità è garantita, in buona misura, dalla
presenza delle fontanelle craniche e delle suture che
convergono verso queste regioni.
Le fontanelle iniziano a chiudersi verso i sei mesi di vita per
saldarsi definitivamente entro i diciotto mesi ( F. Bedendo).
E’ bene che i genitori imparino a osservare le fontanelle, in
particolare quella anteriore o Bregmatica (la più grande) per
valutare lo stato di salute del bambino. In particolare:
· Se la fontanella appare abbassata e depressa può essere
indice di disidratazione, soprattutto quando fa molto
caldo o se il piccolo ha la febbre; naturalmente il bimbo ha
bisogno di bere
· La fontanella anteriore è, normalmente, pulsante e anche
la valutazione dell’efficacia di questa funzione offre
indicazioni sullo stato di salute o sofferenza del neonato
· Se è tesa e dura, gonfia e resistente alla palpazione, ciò
potrebbe essere sintomo di una patologia specifica da
segnalare al pediatra
Il cranio del bambino, durante il parto (anche cesareo), può
subire compressioni, sollecitazioni e deformazioni che, non
sempre, la natura riesce a riequilibrare nel corso della
crescita.
Il cranio asimmetrico o deformato rappresenta una cattiva
scatola di contenimento per le strutture cerebrali ma, in
particolare, può essere un fattore predisponente a futuri
problemi di dentizione, masticazione, udito, vista,
apprendimento, sviluppo psicomotorio, articolazione dei
suoni e delle parole, deglutizione, digestione, per non
parlare della componente estetica.
Per fortuna la forma del cranio è, in certa misura ed entro i
primi mesi di vita, modellabile.
Un tempo ostetriche particolarmente esperte esercitavano
questa pratica immediatamente dopo la nascita, ma in modo
empirico e, talvolta, un poco violento.
Oggi l’osteopata, sulla base dei suoi studi e della sua
esperienza, può praticare il modellamento e insegnarlo ai
genitori senza pericolo anzi, con la consapevolezza di fare
opera di prevenzione, in particolare, nei confronti dei
possibili, futuri, interventi ortodontici e ortopedici.
La regione della fontanella è una guaina fibrosa molto
resistente e tranquillamente palpabile senza tema di
procurare danno al bambino. Naturalmente la mano deve
essere esperta o educata.
Il rimodellamento del cranio deve essere eseguito
all’interno di un approccio osteopatico globale che si
rivolga, anche, alla stimolazione delle forze di
autoregolazione affrontando e risolvendo problemi quali
difficoltà di alimentazione, coliche, pianto eccessivo,
irritabilità, disturbi del sonno, problemi di sviluppo, disturbi
emotivi, sinusiti, ecc…
A volte l’asimmetria del cranio corrisponde ad asimmetrie
posturali e comportamentali che, al di là dell’essere
affrontate con posizioni imposte o, addirittura, ortesi,
possono essere risolte con successo grazie all’approccio
osteopatico.
Mario Craviotto